* Storia recente. Siamo quando Gohan sconfigge Cell… La frase che leggete  sotto il titolo è di mio fratello Luca, al tempo in cui la disse aveva 9 anni. L’ha detta lui guardando Dragonball, Goku e Gohan … a mio avviso questa è la descrizione più di Gohan che di altri, poiché il suo pensiero fisso non è, come Goku, diventare forte e misurarsi coi più forti per vedere fino a che punto può arrivare lui (anche se comunque combatte anche per gli altri), o come Vegeta, battere Goku per diventare il più forte dell’universo…o come Goten e Trunks piccoli combattere perché si divertono. Lui combatte per difendere ciò che ama, combatte con il cuore e non gli importa di allenarsi per essere forte. Per questo per me il vero eroe, che rispecchia il senso di questa frase, solo secondo me, è Gohan, anche se il protagonista della serie è Goku. Io interpreto così i personaggi e gli eroi, ma, come ho detto, è solo la mia visione delle cose.

La frase che dice Goku a Gohan non la dice nel manga o nell’anime, ma solo nella mia fanfic! Buona lettura. Baci Akane *

 

EROI

 

 

“Il vero eroe non è colui che ha fisico e poteri più forti, ma colui che ha il cuore più grande e combatte con esso.”

L’immagine di mio padre che mi saluta sorridendo, è quella che mi sta ripetutamente davanti agli occhi, non riesco a smettere di guardarlo e dirmi quanto io sia stato stupido.

Solo un idiota non avrebbe ascoltato il proprio padre quand’egli gli dava preziosi consigli su una battaglia difficile e fondamentale.

Solo un idiota non avrebbe ucciso il nemico quando poteva, quando DOVEVA.

Solo un idiota avrebbe visto il proprio padre sacrificarsi a quel modo al posto suo, al posto di tutti gli altri.

Solo un idiota non avrebbe fatto il suo dovere sacrificandosi al suo posto.

Era mio dovere farlo, quando si combatte per salvare qualcuno lo si fa fino in fondo, senza mezze misure, a costo della vita, se non si è disposti a darla allora non si deve iniziare a combattere … io ho iniziato ma a morire è stato un’altra persona.

Non solo me ne vergogno … la vergogna è il minor male su tutto ciò che provo … principalmente, ciò che mi brucia sopra ogni altra cosa, è la mancanza. Non avrò più le sue parole a suggerirmi le mosse migliori, quando farlo fuori definitivamente o quale colpo usare. Non avrò più la sua voce ad indicarmi la via. Non avrò più lui a dirmi di smetterla quando, accecato dalla rabbia, esagero.

Ora sarò solo … sarò solo?

No, non credo, ci sono molte persone per cui volevo combattere, per cui mi sono arrabbiato a quel modo, ci sono molti motivi, già … ma ora che mio padre ha dovuto morire così, per la mia incapacità di giudizio, mi sento pesante, così pesante da non riuscire più a muovermi come vorrei, come dovrei, come sento riuscirei a fare.

Lui se ne è andato ed ora tutti mi guardano come se il mostro fossi io … è così? Mi guardano veramente a questo modo o sono io a guardarmi così?

Forse sono io.

Ho bisogno che qualcuno mi dica che mi perdona e mi dia la forza a parole di proseguire.

Perché ora che lo vedo qua davanti a me, Cell, più forte di prima, mi viene un attimo di smarrimento.

Guardo mio padre con gli occhi della mente.

Lui combatte per sé stesso, perché gli piace, per i suoi limiti ma anche per difendere gli altri. In sé ha sempre molti motivi fondamentali che lo muovono, non si ferma mai.

Mi giro tenendomi il braccio ferito, non lo muovo più e gli acciacchi mi impediscono le mosse, anche respirare è una sofferenza, stringo i denti e faccio forza su me stesso per alzarmi sulle mie gambe.

Ho salvato Vegeta dalla sua morte, non avrei sopportato veder andarsene qualcun altro, non ce l’avrei fatta, però per quel colpo potente mi sono veramente fatto male, ora, così, come farò? Come farò a combattere?

Avevo deciso di farlo per vendicare mio padre, avevo trovato un buon motivo che mi montasse dentro quella rabbia d’energia essenziale, avevo trovato qualcosa per cui non avrei mai ceduto, avrei combattuto in nome di mio padre.

Ora guardo Vegeta, sarà vivo? Lo sono io, lo sarà anche lui … avrei dovuto immaginarlo che non sarebbe stato fermo a guardare Cell dopo la morte di Trunks. È stato crudele, volevo combattere anche per questo.

La rabbia si era innalzata e Vegeta mi ha preceduto.

Vegeta per cosa combatte?

Mi prendo del tempo per capire cose che, forse, avrei dovuto darmi pena a comprendere prima.

Prima mi sono solo messo a combattere per l’ira delle ingiustizie e pensavo fosse giusto farsi prendere da quel sentimento. Lo pensavo solo dopo che mi ha preso, prima ne avevo paura, avevo paura di me stesso ed avevo ragione … perché sapevo sarei diventato una bestia irragionevole, tanto da commettere degli errori.

Vegeta è diverso da mio padre ma in fondo uguale, sono uguali nel loro puro sangue sayan, combatte anche lui per la forza, per riprendersi il suo posto nella galassia, perché lui è forte e deve dimostrarlo in qualsiasi modo, perché è stato addestrato a combattere con l’odio nel cuore solo per combattere, per nessun’altro motivo.

Ora aveva perso la testa per suo figlio e sono sicuro che sarà la sua salvezza, ora ha capito anche lui il motivo giusto per cui combattere e sono io stesso più tranquillo.

Guardo gli altri, Junior mi ha trasmesso il suo combattere senza sprechi, mio padre il combattere per la giustizia e il bene, Vegeta la sua rabbia per ciò che non va come vuole ma che, lui è certo, prima o poi sarà come dice lui.

Trunks non lo conosco ma mi sembra una persona molto buona, a sua volta diversa dagli altri guerrieri.

Tutti sarebbero disposti a dare la vita per un bene superiore, quale sia questo bene, però, non è scontato. Bisogna stare attenti o ci si perde, o non ce la facciamo.

Mio padre mi ha insegnato molto nonostante io abbia passato gran parte del mio tempo con Junior.

Papà … non è che non sognerei se tu non mi avessi mostrato la maniera giusta, non è che non combatterei se non sapessi che mi hai donato la tua vita, non è che mi arrenderei se tu non fossi andato avanti sempre fino in fondo.

Lo farei lo stesso e allora cosa c’è di diverso?

Io e te lo siamo in qualcosa, nell’idea di allenarsi sempre per la forza, per stare allerta, perché noi siamo sayan e la forze crescente è un richiamo irresistibile … ma lo è per voi. Io non sento questo bisogno di rafforzarmi sempre e comunque, lo sento solo se ci sono validi motivi per farlo … come un nemico che minaccia la serenità della natura, c’è un mondo indifeso per cui combattere, io combatto solo per questo ma non solo.

C’è dell’altro.

Hai tenuto vivi tutti noi, ci hai dato tutto il tuo tempo perché sei un eroe, il mio, mi hai dato qualcosa a cui aggrapparmi in ogni circostanza, sia quando sono cresciuto con te che quando non sei potuto esserci. Tu, il tuo ricordo, la consapevolezza della tua esistenza mi hanno dato le fondamenta per essere così come sono, giusto o sbagliato che sia.

Quindi se ora tu mi chiedessi di combattere lo farei anche se pensassi che non ce la farei, che sarebbe inutile, che non avrei più forze per aver salvato Vegeta. Lo farei solo perché saresti tu a dirmelo, nonostante la nostra differenza basilare nell’essere forti. Io lo sono solo ed unicamente per gli altri, di me non mi importa, non mi ritengo così importante … tu lo sei anche per te stesso, perché stai bene nell’esserlo e riesci a superarti sempre di più.

Va bene così …

Guardo in faccia Cell che parla, non l’ascolto, penso che dovrei decidere.

Non ce la farò ad affrontarlo, tanto meno a vincerlo … mi brucia perché vorrei vendicarti, papà, ma non ce la faccio, questo braccio non lo muovo e quel colpo mi ha preso un sacco di energia.

Dietro di me sento Vegeta respirare a fatica con sofferenza, poi con uno sforzo dovuto più al suo carattere che ad altro, mi chiede perdono per l’azione sconsiderata che ha fatto, piange.

Sento dell’emozione, forse è la sua ma so che mi fa impressione sentire Vegeta in questo stato, lo fa perché so che ha capito. Perché ora è un vero guerriero, degno di questo nome ed è un evento fantastico, dopo tutto.

Torno a Cell: prima avrei avuto qualche possibilità, ma così … così no.

Tutti ne siamo consapevoli … e dunque? Che si fa? Ci si arrende?

Cell si appresta a fare la sua onda energetica che spazzerà via la Terra con tutta l’umanità e gli esseri viventi ed io penso a tranquillizzare Vegeta per non fargli pesare la coscienza ancor più del necessario … come se ora fosse veramente così importante questo.

In realtà lo è, per me conta l’anima, il cuore … un pentimento dell’ultimo minuto vale più di un intera vita di cose giuste! Vegeta in questo momento vale più di me e forse dovrei riconsiderarmi.

Papà, non è che vivo i miei giorni grazie a ogni parola che hai detto, non è che non posso guardare il passato senza andare avanti … non vedermi in questo modo. Faccio fatica. Faccio fatica a pensare che ti ho avuto così poco con me ed ora per colpa mia devo rinunciare ancora a te, però penso che per rispetto verso di te dovrei vivere come ritengo giusto, non come faresti tu. Così tu saresti veramente fiero di me.

Penso che dovrei vivere per te ma anche per me e non solo per proteggere gli innocenti e sconfiggere i cattivi, penso però che in effetti io servo di più agli altri che a me stesso. Cosa ne faccio io di me? Ho combinato un guaio di enorme portata eppure … eppure se non ce la faccio io, non potevi farcela nemmeno tu, vero? Me l’hai detto e ti credo.

Tutti noi siamo eroi, in modo diverso, chi muore o è disposto a morire per qualcun altro diventa un eroe.

Anche Vegeta lo è diventato quando ha tentato di dare la vita per Trunks, mio padre non riesce a farne a meno di esserlo.

Io?

Non credo ce la farò, così, ma non rimango che io e quindi anche se non ce la farò non resta che questo.

La mia vita.

Se servirà a qualcosa la darò.

E’ su questa decisione per me importante che sento la sua voce, papà, sei tu?

Parla nella mia testa, mi dice parole di conforto e l’emozione mi cresce dentro, l’avrei sentito anche in un altro universo … ovunque sia mi sembra che sia così vicino a me, le lacrime premono per uscire ma prima … prima di ogni altra cosa devo dirglielo, come ha fatto Vegeta con me. Non pensavo avrei avuto quest’opportunità, sento il cuore battere fortissimo e respiro a fatica, tutto brucia ma non sono le ferite fisiche, solo quelle interiori …

- Perdonami, papà … -

Lo sussurro con voce rotta.

Ora posso morire; lo penserei se tu non continuassi ad incoraggiarmi. Sei morto ma non smetterai mai di essere mio padre, la separazione fisica non basterà, mi indicherai ancora la via più giusta, non mi lascerai solo, io non mi sentirò più solo se ora posso sentirti così vicino a me, sentire che mi perdoni, che mi dici esattamente le parole che avevo bisogno di sentire.

Lacrime, già, chissà se piangere è una cosa che rende più forti?

Io credo di avere una visione diversa della forza, ho sempre pensato di voler essere come mio padre, ora però capisco che non potrò mai esserlo perché lui è unico e perché io sono diverso, ma non erroneamente diverso, semplicemente un altro individuo.

- Gohan, il vero eroe non è colui che ha fisico e poteri più forti, ma colui che ha il cuore più grande e combatte con esso. Tu fra tutti sei l’unico che combatte SOLO con esso. –

Trattengo ancora il respiro ascoltando le sue parole, già, proprio quelle che avevo bisogno di sentire.

Ce la farò, posso farcela, lo credo solo perché è lui a crederlo, crederei anche se mi dicesse la cosa più insensata, lui ha sempre avuto ragione e non ho motivo di dubitare di lui.

- Ora rispondi alla sua onda energetica con la tua. –

Non è una richiesta ma nemmeno un ordine, è semplicemente l’ultimo suggerimento, l’ultima indicazione. Poi ognuno seguirà il suo corso ma so che saremo comunque sempre vicini, un unico cuore.

Il mio cuore è grande? Lo è perché è nella stessa lunghezza d’onda tua. Perché siamo padre e figlio.

Ti ringrazio.

Non penso di farcela ma se tu me lo dici lo farò e ci crederò.

- Va bene! –

Sento gli sguardi di tutti puntati su di me, la sua aura accanto alla mia, la fiducia di tutti quelli che sanno che sono nelle mie mani, lo stupore di Cell, Vegeta stesso che si affida a me, le persone che sono morte in questi contrasti che aspettano la loro rivincita.

Devo concentrarmi, loro credono in me, lui crede in me.

Il segreto è solo questo ed io ci crederò.

Ci credo.

Concentro ogni energia residua nella mia mano e l’espressione è di risolutezza pura, non odio, non rabbia, sentimenti sbagliati per un vero guerriero. Sono solo quello che ti sconfiggerà, Cell.

Lo guardo fisso nei suoi orrendi occhi e come ha fatto lui mormoro le lettere che formeranno la parola giusta.

Onda energetica.

Nella mano sento calore, il calore di tutta la forza che mi è rimasta. Noi siamo fatti di energia, guarda quanta ce n’è intorno a me, tutta la vita è energia e sarà la mia vittoria, finché esisterà noi ce la faremo.

Alzo quindi il braccio, l’unico che posso muover, è teso al massimo e presto arriverà l’ondata massima che passerà dalle mie dita e si materializzerà in un unico raggio potentissimo che andrà a colpire lui. Quel mostro di morte.

Lui scaglia la sua ed io veloce la mia, però … però non mi sento solo, non mi sento l’unico a tirare questa onda energetica, è assurdo, lui non è fisicamente qua però io credo che ci sia, così vicino a me tanto da darmi la forza, la sua.

È possibile?

Io penso di si solo perché lui è mio padre e il legame che abbiamo noi nessuno potrà cancellarlo, nessuna morte, nessun impedimento fisico.

Lui non è morto, è qua con me e sta tirando quest’onda di vittoria e giustizia con me.

Preparati, tu oggi morirai, Cell perché per questo mondo non è ancora ora di sparire.

La forza completa e purificatrice passa attraverso la mia mano con l’aura di mio padre che mi avvolge, è qua che diamo il colpo più potente, quello che investe Cell.

Il raggio della vita.