Irlanda The Best

 

 

CAPITOLO I:
PREPARATIVI

Il sole di Giugno è appena sceso sui tetti di Fujisawa, in cielo la luna domina il nero della notte creando un atmosfera suggestiva fra le varie vie.
Tale atmosfera viene spezzata se ci si avvicina a una villa precisa che fa angolo in quel quartiere deserto e tranquillo. Sul campanello c'è scritto il cognome con una lunga serie di nomi che non starò a dire perchè sarebbe tropo lunga; il cognome è 'Derwent'.
Le urla assordanti che provengono dall'interno sono sovrastate dallo stereo che alterna ogni tre secondi circa due tipi di musica diversa. Entrando cautamente in questo manicomio andiamo a curiosare!
Nell’angolo di una stanza del secondo piano c'è un grande stereo con più lettori CD, attualmente dalle casse esce la voce dei Pink Floyd, è il CD di 'The wall' che viene immediatamente cambiato da un ragazzo dai lineamenti orientali, non molto alto, coi capelli rossi, tutto spettinato e con uno strano abbigliamento punk. Sul viso ha tatuato un drago blu con le ali che vola dal petto fino alla guancia destra.
Costui ha messo su una musica ancora più strana di lui, pazzoide ed inascoltabile del genere vampiresco moltiplicato per mille.
A questo punto però un ringhio rabbioso si avvicina sempre di più fino ad arrivare in quella stanza: questa volta la proprietaria è una ragazza dai tratti orientali come il primo ma i lunghi capelli ricci sono biondi, li ha raccolti con un mollettone sulla nuca e alcune ciocche ribelli le sfuggono un po' da tutte le parti, i due occhi grigi sembrano fucili mitragliatori, indossa dei semplici jeans molto sgambati e una maglietta nera dalle maniche strappate annodata sul davanti, i piedi sono scalzi.
E' ovvio che sono entrambi giapponesi come anche tutti gli altri componenti della casa, ma quello che lascia straniti è tutta questa varietà di colori: rossi, biondi... proprio in Giappone che il massimo della varietà che si può trovare dal nero è il castano. Deve esserci di sicuro un motivo!
Che abbiano origini europee?
Magari irlandesi?
- Mikael! Come osi cambiare i MIEI CD? È da tre ore, e dico TRE ORE che va avanti così: io metto loro e tu quella musica assurda che suonate tu e Raphy con quella band da strapazzo! La vuoi piantare IDIOTA?-
Il ragazzo dai capelli rossi chiamato Mikael si gira verso lei e guardandola con due fulmini color verde chiaro al posto degli occhi, risponde sempre urlando:
- Come oso io?! Come osi tu! Intanto lo sai che sono più grande di te? E poi la MIA musica è geniale e stupenda, sei tu che hai dei gusti obbrobriosi, mia cara Arashi! E idiota lo dici a tua madre, mocciosa! -
I due fratelli che si guardano in cagnesco alzano contemporaneamente il dito medio davanti al volto dell'altro, poi lei per nulla intimorita da quella specie di diavolo rosso, si avvicina a lui fino ad arrivargli a due centimetri dal volto e comincia a gridare insulti indicibili che risparmierò.
Come al solito la questione su cui discutono è una sciocchezza, alla fine i gusti della bionda e quelli del rosso sono molto vicini, non c'è nulla di male nell'ascoltare ognuno la musica dell'altro visto che hanno più o meno entrambi uno stile alternativo e non commerciale, però per Arashi la questione è il principio: lei ha messo su il suo CD e lui non vuole lasciar gestire a lei la musica della casa perché l'esperto di questo è lui, il musicista. Suona in una band con il suo amico e parente e secondo lui sono quelli che suonano i veri esperti che hanno il primato e il permesso di mettere mano allo stereo. Logica assurda e incomprensibile, ma pazienza, eccentrico com'è è meglio non farci troppo caso ai suoi capricci.
Proprio mentre stanno per arrivare alle mani entra qualcuno che, con la calma più totale, schiaccia un tasto dello stereo facendo partire un CD di musica classica, la 5^ sinfonia di Beethoven.
A questo punto sembra di udire un enorme botto: forse è l'immaginazione di tutti i presenti che hanno assistito alla scena, ad aver fatto cadere la casa intera per l'assurdità della situazione.
L'artefice di ciò è una ragazza dai capelli ricci e rossi lunghi fino alle spalle raccolti in una coda bassa, due lame di ghiaccio osservano i due che si sono perfino fermati a guardarla come se avessero davanti un aliena invece che la loro solita cugina, indossa uno di quei vestitini estivi: corti, leggeri di color viola scuro con qualche voilant alla fine, ai piedi indossa degli infradito.
- Mikako, ma che ti salta in mente? -
Dicono allora i due con voce stridula all'unisono.
In risposta la ragazza dice loro in tono pericolosamente moderato:
- Se vi azzardate a cambiare CD un'altra volta giuro che trovo il modo di spedirvi al centro della terra in ricerca dell'inferno. Ci siamo capiti? - Termina con un amabile sorriso per poi finire con un secco e aspro: - Ne ho le palle piene di voi due! -
Gli altri due fratelli la guardano indecisi se ascoltarla come non fanno mai oppure se darci effettivamente un taglio, poi optano per l'ultima soluzione… effettivamente hanno perso un sacco di tempo, inoltre è insolito vedere Mikako così seccata e stufa di qualcosa: lei ha una pazienza e un autocontrollo fuori dal comune.
Per cui con una faccia da schiaffi il rosso e la bionda rispondono insieme:
- Certo cara cugina! -
Detto ciò ognuno si dirige nella propria stanza a finire di preparare le valigie per la partenza dell'indomani.
Ad ogni modo loro due non erano gli unici a fare casino in quella casa: sempre nello stesso piano qualche stanza più in là, due ragazzi comunicano gridando da una camera all'altra.
Uno ha i capelli neri con riflessi rossi, gli occhi altrettanto neri e profondi e l'espressione corrucciata; indossa dei jeans tagliati al ginocchio strappati qua e là e una maglietta rossa, molto trasandato sul complesso. È immerso nell'armadio a muro e sta buttando fuori tutto quanto per cercare una cosa ben precisa che alla fine si tratta della maglietta rossa che ha addosso...
Mentre fa sto macello grida a suo cugino nella camera accanto:
- Hitonari, tu che sai tutto che tempo farà in Irlanda in questi tre mesi che staremo là? -
La voce dell'altro ragazzo fredda e per nulla scomposta arriva subito:
- E che ne so, mica prevedo il futuro, io... per chi mi prendi, Akane? -
Hitonari dopo aver messo in ordine e in fila sul letto tutti i vestiti da portar via, comincia meticolosamente e con incredibile calma a riporli in valigia. Ha i corti capelli biondi tutti spettinati e sparati da ogni parte, gli occhi azzurri hanno pagliuzza viola, indossa dei jeans bianchi e una camicia dello stesso colore con le maniche tirate su e alcuni bottoni aperti lasciata fuori dai pantaloni; ovviamente la sua carnagione è chiara come il resto.
Il risultato effettivamente è abbastanza scioccante... diciamo che sembra un fantasma.
Dall'altra parte Akane gli risponde seccato:
- E allora come faccio io a sapere cosa portarmi? -
Hitoanri ribatte continuando a controllarsi anche se con lui è sempre difficile, è per questo che si picchiano così spesso i due.
- Come facciamo anche io, Raphy, Mikachan, Ara e Mika! La finisci di rompermi? Mi hai preso per un bollettino meteorologico? -
A parte la grande loquacità che stavolta ha stupito un po' tutti, dalla camera di Arashi si leva un ringhio di rabbia dal quale si distingue:
- HITONARIDERWENTSEVUOIVIVERESTAATTENTOACOMEMICHIAMI!-
Lui senza nemmeno degnarsi di risponderle continua pacato ciò che stava facendo prima: la valigia.
In qualche stanza più in là un altro bel ragazzo è alle prese sia con quello da portarsi via sia con la sua sorellina minore. Costui ha i capelli biondi che gli sfiorano le spalle perfettamente in ordine e pettinato, non un capello fuori posto, gli occhi sono azzurri con delle pagliuzze blu, la perenne faccia da schiaffi fintamente angelica è solcata da una profonda indecisione, indossa una camicia blu tutta slacciata in modo da far vedere per bene il bel petto e l’addome scolpito, anche i pantaloni sono blu scuro di una stoffa morbida che scende liscia e leggera sulle gambe.
Fra sé e sé sta borbottando:
- Cosa scelgo? Ho troppe cose per questa stagione, come faccio a decidere? Non mi basta mica una valigia sola! Ma non posso neanche portarmi via poche cose, non mi piace essere monotono! -
La ragazzina di 12 anni ignorando completamente il dramma del fratello, dice:
- Eddai, Raphy! Perché non possiamo venire anche io e Yu? E magari anche Touya e Yukito? -
In realtà a Touya e Yukito non interessa affatto di andare con loro, sono più grandi di Yu e di lei e preferiscono essere lasciati per conto loro a casa, ma ovviamente si deve sempre esagerare!
La ragazzina si chiama Miky ed ha i capelli rossi lunghi fino alle spalle, mentre gli occhi sono azzurri, la copia in miniatura di Mikako solo con i capelli lisci con la frangia invece che ricci.
- Si, e dopo chi? Mia nonna? Voi siete ancora troppo piccoli, noi sei non abbiamo ancora intenzione di essere scambiati per genitori, tanto meno non vogliamo assumerci nessuna responsabilità, quindi non rompere! -
Chiaro e cristallino nella spiegazione, poi aggiunge cambiando completamente discorso e tono:
- Invece perché non mi aiuti a scegliere i vestiti? -
Miky col broncio risponde capricciosa:
- Arrangiati! -
E detto ciò se ne va sbattendo la porta e tuffandosi nell'altra camera, quella del fratello, il gemello di Raphael: Hitonari. Ovviamente lui neanche la sente così si trova costretta a provare dal cugino Mikael, certo non è scema e conosce già la sua risposta, infatti eccolo lì che le scoppia a ridere in faccia e che con un calcio la butta fuori dalla camera che sembra quella di un vampiro.
Lei senza arrendersi va dall'altro cugino, Akane, il gemello di Mikael... anche se sa cosa aspettarsi pure da lui. Dopo aver ricevuto un occhiataccia inceneritrice che la scoraggia subito, decide che è meglio passare alle ragazze, forse sono più gentili dei maschi brutti e cattivi. Errore enorme riguardo ad Arashi, la cugina, che le riserva lo stesso trattamento dei suoi due fratelli scorbutici e sgarbati: occhiata inceneritrice e risata sguaiata: i tre sono proprio fratelli, non si era affatto capito, eh?
L'ultima speranza è la sorella Mikako che rifiuta anche lei ma siccome è più dolce degli altri le spiega anche il motivo. Alla fine Miky se ne va rassegnata dal cugino Yu, il suo eterno compagno di giochi e tristemente dice che non è riuscita a convincere nessuno, pazienza, vorrà dire che quando saranno più grandi anche loro andranno in Irlanda dai nonni in vacanza, solo loro quattro!
Dopo che tutti hanno finito i preparativi si riuniscono nella stanza dello stereo, è una specie di studio utilizzato da loro per tutto fuorché studiare, infatti c'è un sacco di roba che non c'entra assolutamente con la scuola: oltre allo stereo (enorme) con un oceano di CD di tutti i tipi sparsi per il pavimento, c'è anche una TV con lettore dvd e un'altra montagna di film di ogni genere sparsi sempre a terra insieme a mille libri e fumetti... è difficile trovare un angolo vuoto a terra anche perché nell'unico pezzo di stanza che poteva essere libero è occupato da un divano ad angolo e due poltroncine alquanto malandate.
In questa stanza possono entrare esclusivamente: Akane, Mikael, Hitonari, Raphael, Arashi e Mikako anche perché solo loro possono vivere spensierati in mezzo a quel casino, le madri hanno rinunciato a metterci piede molto tempo fa!
Mikael è seduto molto scompostamente in una poltroncina, Akane è nell'altra stravaccato pure lui: ogni giorno che passa sembrano sempre più gemelli!
Nel divano invece c'è Arashi mezza distesa come gli altri due da degna sorella delle bestie, Mikako è seduta compostamente, schiena eretta, gambe accavallate, mani adagiate eleganti sul grembo, e infine c'è Hitonari seduto abbastanza normale con solo le gambe allungate davanti a sé.
Raphael è in piedi di fronte a loro che parla facendo l'ultimo punto della situazione prima di partire, compito che tocca sempre a lui in questi casi per il semplice fatto che è l'unico in grado di farlo e che si diverte nel praticarlo... contento lui!
Gli altri sono solo semplici scansafatiche inutili il cui compito è esistere contaminando l'umanità di spazzatura ammuffita e a tutti sta bene così, a parte Mikako che ci tiene al suo ruolo di angelo pacifista: lei è l'unica insieme al fratello Raphael che non vuole assolutamente mescolarsi ai comuni mortali quali sono gli altri 4.
Volendo essere sinceri ognuno ha la sua stranezza sulla quale è meglio sorvolare, ma vanno così d'accordo perché sono entrambi strani e vivono lasciando vivere, almeno quasi sempre è così... dovrebbe... mah, ora che ci rifletto non ne sono poi così convinta. Boh, lasciamo perdere questo discorso e lasciamoli discutere, anzi Raphael parlare e gli altri ascoltare passivamente come dei vegetali.
Oppure semplicemente chiudiamo questo primo capitolo prima che mi invischi in un'altra frase assurda!
I preparativi continuano ma come si concluderanno?
Lo sapremo nel prossimo episodio, come sapremo anche chi sono le loro madri, quelle povere sante!