L'Altra Faccia Dell'Energia

CAPITOLO II:

LA DECISIONE

/Colloquio /
La sala delle riunioni era ampia e spaziosa, posta nel punto più alto dell’abitazione, piena di nessuna caratteristica particolare se non un generico stile giovanile d’ogni tempo, né esageratamente moderno, né esageratamente antico. Era una sala con molti divani, poltrone e sedie, un tavolino sempre fornito di bibite e stuzzichini per gli stomaci che abitavano quella villa, un ‘angolo’ circolare con, al posto dei muri, vetri e ancora divani da cui si aveva una vista invidiabile del giardino e del quartiere circostante, pieno di mille aure e bagliori differenti in continuo mutamento.
Al momento proprio in quel particolare luogo della sala, v’erano radunati i sei membri della Triade, seduti ognuno a modo proprio l’uno accanto all’altro.
Era una riunione e dalle espressioni di alcuni dei giovani, sembrava essere molto seria ed importante … non per tutti, però … v’erano altri che, in effetti sembravano alquanto rilassati o addirittura divertiti!
- Avete visto tutti la stessa cosa? –
A parlare per primo ed interrompere il breve silenzio, era stato Genzo. Il moro uscito dalla propria stanza si era subito tolto la bandana nera dai capelli legandosela al bicipite muscoloso, poi con aria seria e voce cavernosa, aveva fatto la domanda a bruciapelo, dando per scontato che tutti sapesse di cosa in particolare parlasse!
- Come facciamo a saperlo? Mica so cosa hai visto tu! –
A quanto pare era stata scontata solo per lui, visto che Kojiro non era d’accordo con quella domanda così, dal suo punto di vista, sciocca!
- Giusto, questa volta non ha torto … -
Intervenne subito anche Taro temendo che subito fra i due, seduti dirimpetto l’uno con l’altro per non trovarsi troppo vicini, nascesse un nuovo esasperante battibecco. Kojiro incrociò le braccia vittorioso per essersi sentito dar ragione da qualcun altro mentre Genzo sbuffando alzò gli occhi al cielo replicando col tono da maestrino:
- E’ per dire, è ovvio che è così! –
- Mica vero, teoricamente parlando è così ma non sempre teoria e pratica combaciano! –
Questa volta a dir la sua era stato il tono pacato e vellutato, nonché leggermente saccente, di Jun i cui occhi erano già stati ‘sistemati’ di un colore più tranquillo, un castano autunnale, come i capelli.
Per Genzo quella conversazione era motivo di profonda seccatura, doveva spiegare cose così logiche a gente che sapeva la pensava come lui, DOVEVA essere così … erano della stessa razza, in fondo, le loro visioni funzionavano così e non si scappava da quello … perdere tempo ad argomentare, controargomentare e confutare gli altri, lo infastidiva molto.
Lavoro d’equipe significa perdere la metà del proprio tempo a spiegare perché gli altri hanno torto! “
Pensò infatti incisivo.
- Però è facile immaginare se le nostre visioni sono come quelle degli altri o no, basta vedere le vostre espressioni: la tua e quella di Taro, ad esempio, sono preoccupate, quindi penso abbiate non solo visto la stessa cosa ma anche la stessa mia. Considerando che, per forza di cose, anche i vostri corrispondenti DEVONO per forza aver visto le medesime cose, si arriva facilmente alla OVVIA conclusione! Teniamo poi conto anche dalle loro espressioni – disse indicando con lo sguardo penetrante Kojiro e Hikaru posti vicini di fronte a lui: - così poco preoccupate! Si capisce che è come dico io! –
Gli altri lo guardarono attentamente capendo che quella era una di quelle volte in cui Genzo ci teneva ad avere ragione … solo in quei casi si perdeva in lunghe spiegazioni delle proprie teorie, giusto per mettere le cose in chiaro e non cedere il ruolo tacito di comandante del gruppo!
- Quindi la tua era una domanda retorica! –
Taro riprese la parola serenamente rilassato, convinto di aver di nuovo scongiurato una lite perditempo! L’urtavano dal profondo quegli insulsi battibecchi fra lui e Kojiro, era più forte di loro contrastarsi però erano compagni, non aveva senso darsi così contro!
- Come la vuoi chiamare! –
Concluse così l’oscuro ragazzo senza gradire l’equivoco su uno dei punti più essenziali, per lui: la sua sempre indiscutibile ragione!
- Il punto è cosa abbiamo sognato! –
Tagliò Jun sospirando paziente, ne aveva sempre molta come anche Taro. In realtà non era solo Genzo ad avere il tono del comando, anche altri come Jun stesso, che non lo faceva di proposito ma gli veniva di natura, e Kojiro, erano persone che tendevano a gestire le cose, quest’ultimo più che altro si imponeva però poi, a decidere non era mai uno solo.
Tutto sommato, volenti o nolenti, erano proprio un gruppo!
- Io non so se l’hanno visto tutti ma nel mio sogno c’era Tsubasa che moriva! –
A prendere la parola era stato il moro signore della morte che, con un certo sadismo, non aveva capito che il punto ‘se l’abbiamo visto tutti’ era stato superato!
- Dovresti dimostrarti almeno preoccupato! –
L’ammonì severamente Jun, il suo corrispettivo, ovvero il signore della vita.
- E perché? Tanto prima o poi tutti muoiono, non siamo immortali, solo longevi! –
Si giustificò immediatamente l’altro guardando il compagno accanto che a sua volta lo fissava scandalizzato. Kojiro non era cattivo, né esageratamente sadico o macabro, non di suo per lo meno. A renderlo così era solo la propria energia o c aura, la morte non era una linfa vitale molto positiva, alla fine incideva forse non molto positivamente, dal punto di vista degli altri. Tuttavia il medesimo fenomeno si verificava sempre anche su questi ultimi, quindi si poteva dare la colpa solo all’energia di cui erano fatti e che rappresentavano!
Infine, però, il risultato era sicuramente divertente ed apprezzabile poiché per ognuno c’era un altro piatto della bilancia che sistemava il peso delle discussioni!
- Detto da te risulta solo divertente … è meglio lasciarlo fuori dal discorso! –
Chi se non Genzo poteva aver tirato la frecciatina? Del resto era normale pensarla così … solo che lui faceva lo stesso errore dell’altro … troppo egocentrico per capire il giusto obiettivo punto di vista, ovvero che bisognava saper guardare al di fuori di essi stessi.
- Perché? È la verità, tutti muoiono! –
Sbottò infatti il gotico ragazzo gesticolando infervorato verso il rivale, era più forte di loro, finivano sempre per scontrarsi … però era colpa di Genzo, era lui a stuzzicarlo e provocarlo in ogni modo, d’altro canto un divertimento era un divertimento!

- Si ma tu SEI la morte, è ovvio che la pensi così, non fai testo! –
- Invece tu, come al solito, si! Sei il capo? –
Era l’argomento di sempre, uno faceva fatica ad accettare il ruolo dell’altro che, a sua volta, era presuntuoso il necessario per goderci di questi divertenti difetti del primo!
- Ragazzi, abbiamo una cosa importante di cui parlare! –
Li riporto all’ordine proprio il più indicato, colui che lo faceva sempre: Taro. Se la pazienza degli altri si esauriva facilmente, la sua in compenso, era infinita! Però aveva anche lui le cose su cui si puntava e mentre Jun aveva sospirato lieto che qualcuno si ricordasse il nodo della questione, Hikaru sbadigliava annoiato mezzo steso nel divano.
Non aveva partecipato alla discussione e non gli garbava tutto quel controllo, quella calma pacifica … quando sembrava che le cose si stessero mettendo bene, movimentando, arrivava sempre Taro o magari Jun a placare tutto. Era snervante ma ormai ci aveva fatto l’abitudine.
- Se Tsubasa muore il discorso è complicato, lui è l’Auror, ha l’energia di Aura! –
Il castano era una persona che sapeva essere terribilmente calcolatrice e fretta se serviva, programmava tutto nei dettagli e per raggiungere il proprio obiettivo, di solito quello generalmente che si avvicinava più al reale giusto, sapeva utilizzare qualunque mezzo, a volte risultava addirittura spietato, per questo. Nonostante lui fosse proprio la vita!
- Quanto la fai lunga! Con lui non muore anche Aura, la sua energia viene passata a chi l’ha ucciso! –
Con una piccola spinta sulla schiena del compagno, Kojiro aveva continuato a semplificare la situazione … se non volevano renderla divertente non c’era comunque motivo per cui dovesse per forza essere complicata e drammatica!
Il tocco che aveva ricevuto non aveva innervosito il proprietario di quella schiena che a sua volta si era limitato ad uno sguardo decisamente snob alla sua metà, abituato a quel genere di cose.
Chissà se ci è o ci fa!”
Pensò Jun, quindi.
- Ehi, ti ho sentito! –
Fece seccato il moro.
- Ne sono compiaciuto! –
- Dai, su! Mica è terribile … anche se muore non a causa di persone, la sua energia non si dissolve ma passa al suo erede che può essere un suo diretto parente oppure un altro ugualmente predestinato ed adatto al ruolo! –
Questa volta a dar man forte era arrivato niente meno che Hikaru che finalmente si era deciso a dire la sua su tutta la faccenda! Del resto quando uno aveva ragione, ce l’aveva!
- In effetti messa così non sembra così allarmante! –
Aveva dovuto ricapitolare anche Genzo massaggiandosi il mento pensieroso, si preoccupava di essere circa concorde con Kojiro.
- Però il nostro compito è comunque proteggere l’Auror … -
Jun non era completamente d’accordo ed esprimendo il suo dubbio a proposito, aveva sospeso la frase scambiandosi uno sguardo non più molto sicuro con gli altri che avevano parlato.
- Massì, dico solo che non serve dannarsi a questo modo … se succede che muore, amen! Noi continuiamo lo stesso! –
Chi se non Kojiro?
- La fai troppo semplice, il successore potrebbe essere spietato e rovinare le cose rispetto così come sono ora! –
Jun invece continuava a non essere convinto.
- Sarebbe un cambiamento divertente! –
Hikaru invece si era illuminato drizzando la schiena e mettendosi in punta sul divano, sfiorando la spalla di Taro che guardava tutti inorridito, senza credere a quel che sentiva.
- Concordo! –
Si affrettò a dire l’amico dandogli una pacca compiaciuta sulla spalla.
- Incoscienti! –
Borbottò burbero Genzo che non ci stava a lasciare per troppo tempo le cose nelle loro mani!
- Come se ti fregasse qualcosa oltre che di te stesso! –
- Che c’è di male? Sempre meglio di te che auguri la morte a destra e a manca! – Si difese subito il bel tenebroso.
- Ragazzi! Non è questo il fatto ma Tsubasa! L’Auror è nostro amico, non possiamo adagiarci così … siete insensibili! –
Taro era sbottato non riuscendo più a stare in silenzio, non avrebbe voluto parlare così a suo dire brusco, però era scandalizzato da ciò che aveva udito, parlavano tutti così freddi, senza sentimenti, insomma … per lui era inconcepibile e lo era principalmente perché era forse uno di quelli che teneva di più a Tsubasa!
Fu per questo che si beccò un’occhiataccia da premio oscar da parte della sua metà, Hikaru era sicuramente non poco geloso di quel legame particolare che aveva con l’Auror. Per quanto fosse anche suo amico e sapesse che non c’era nulla di quel che pensava fra lui e il SUO Taro, non gli garbava sentirlo parlare così e preoccuparsi a suo dire esageratamente per un altro! Specie per Tsubasa!
Perché doveva sempre essere così apprensivo e premuroso nei suoi confronti? Si beccava addirittura dell’insensibile, per lui! Non era insensibile, era solo un tipo che si annoiava facilmente e che amava i cambiamenti, i diversivi, la confusione, il caos … l’invertimento dell’ordine e dell’equilibrio. Era uno che era così contraddittorio che, oltre ad essere così, amava anche l’ordine e l’equilibrio fatti persona, letteralmente!
Tutto quel che gli altri membri della Triade ebbero da dire fu un comune:
- Te ne sei accorto? –
Taro sospirò ignorando lo sguardo geloso del compagno, andavano sempre d’accordo, era impossibile non andarci con °Taro, però facevano fatica, a volte, a sopportare certi lati dei caratteri altrui. Normale, in fondo …
- Karl, esprimiti, sei l’unico che non ha parlato! –
Tirò in ballo l’unico che si era tenuto, tanto per cambiare, fuori dal discorso. Karl vestito di bianco, domava a fatica la propria luce, irradiava un’aura splendente e non lo si guardava facilmente, non a lungo per lo meno.
L’unico che non staccava mai gli occhi di dosso era Genzo, la cui oscurità era controllata più facilmente da lui.
Il biondo ragazzo non aveva nemmeno guardato nessuno, non fino a quel momento in cui si era deciso ad alzare gli occhi resi semplicemente azzurri per non far del male coloro su cui si posava il suo sguardo. Infine, dopo un attimo di silenzio, aveva parlato col suo fare glaciale:
- Secondo me dobbiamo fare ciò per cui siamo chiamati. In quanto Triade, dobbiamo proteggere l’Auror. Solo questo conta. Niente ‘se’ e ‘ma’. –
Era categorico, incisivo e laconico, non ammetteva repliche e la sua logica era ancor più inoppugnabile di quella di Genzo e Jun, non aveva assolutamente torto e dopo il suo parere, in effetti, si poteva dire ben poco. L’unico che si azzardava a replicare come gli pareva era colui che lo completava, con cui passava tutto il suo tempo.
Genzo.
- Tipico suo … però non ha torto, finiamola con questa noia di riunione! –
Certamente non poteva ammettere che un altro aveva proprio ragione, dire che non aveva torto era diverso dal dire che aveva ragione. Per lo meno dal suo punto di vista lo era.
Erano rimasti entrambi fermi immobili per tutto il tempo seduti vicini nella medesima composta ed impettita posizione, come fossero due gemelli dall’aspetto diverso ed opposto. Ed in effetti erano proprio quello che erano,
Una coppia diversa dagli altri, Genzo poteva ammettere certe cose solo per Karl, non per altri, Karl, da parte sua, non era poi tanto diverso, nel senso che considerava pochi, anzi … nessuno, a parte Genzo.
Coppia diversa anche Kojiro e Jun che fra tutti risultavano i più divertenti per la loro opposizioni l’un l’altro in tutto. Come facevano a stare così tanto insieme era un mistero per tutti, nessuno se ne capacitava però non si perdevano un minuto dei loro battibecchi.
La coppia rimanente andava molto d’accordo ad eccezione per quando si trattava di parlare di Tsubasa. Se c’era lui di mezzo, in un modo o nell’altro, l’atmosfera si raggelava, grazie all’esagerata gelosia del possessivo Hikaru!
- Ti ringrazio, Karl! – Si fece sfuggire uno spontaneo ringraziamento proprio uno dei due membri di questa coppia, mentre l’altro continuava a guardarlo male, chiudendosi in un ostinato mutismo!
- Si, è giusto così … e direi di portarlo via da cui, visto che nelle visioni moriva in questa casa! -
A calmare le future sorti litigiose era stato Jun, pratico come sempre. Non si imponeva ma sapeva che alla fine avrebbero fatto così, era sensato fare così, no?
- Che palle! –
A Kojiro non importavano certi dettagli amorosi e con gran insensibilità era solamente rimasto deluso dalla solita decisioni.
- Hai detto qualcosa? – Lo rimbeccò subito il castano saccente.
- Si, che è una rottura! Sempre a scappare! –
- Finché non ne capiamo di più è la cosa più sensata! –
- Hai altri suggerimenti? –
Taro continuò la conversazione ignorando il fidanzato che era tornato a chiudersi e guardarlo male!
- Combattiamo! –
Fu questa piccola parola incisiva e forte di Kojiro a svegliarlo e distrarlo, come se si illuminasse e gradisse profondamente di più ‘combattere’ che parlare ed essere geloso!
- Giusto! –
- Buona questa! –
Genzo l’altro d’accordo, ovviamente! Anche se, come al solito, non poteva semplicemente dire ‘sono con voi’, o simili. Genzo rimaneva Genzo!
- E contro chi? – Jun, però, era ben saldo a terra e alla sua domanda semplice ma decisiva il silenzio calò magistralmente in quella sala. – Ecco appunto! –
Concluse infatti scotendo il capo compiaciuto con sé stesso. Non ci godeva indecentemente come Genzo, ad aver ragione, però l’aveva e si limitava a questo, senza darsi troppe arie.
- Si fa come solitamente, adempiendo SEMPLICEMENTE ai nostri doveri, proteggere personalmente l’Auror. Il resto lo lasciamo al Cerchio. –
In effetti il giovane che portava la vita diceva la verità, le cose stavano così, i compiti erano quelli e non c’era motivo di strafare e superare i propri limiti di compiti.
- Combattere è la parte più divertente … - tentò lamentoso Hikaru, non era dello stesso avviso del pacifico Jun … pacifico fino a che i suoi interessi lo portavano ad essere tale! Effettivamente, concludendo, non si poteva definire il capo della Triade … lo stratega era sicuramente il portatore di vita ma quello che effettivamente decideva prendendo le ultime decisioni era il tenebroso ragazzo.
Però ad essere sempre il più incisivo era Karl.
- Non è detto che non dovremo farlo … di solito ci troviamo sempre a combattere anche noi, in queste situazioni … -
Taro tornò a parlare col proprio compagno sperando che così gli passasse la stizza nei suoi confronti e smettesse di piantargli il muso … quel suo lato era snervante e lo ignorava per questo, detestava litigare. Forse l’energia più indicata per lui era l’energia della pace!
Alla fine Hikaru si limitò ad uno sguardo seccato e niente di più, non gli concesse altro e ancora una volta volle essere Genzo a concludere:
- Basta parlare, sbrighiamoci che mi annoio! –
Certo, se Kojiro fosse stato d’accordo a lasciargli l’ultima parola!
- Lo vuoi capire che non sei il capo? –
In fondo, solo lui ne era convinto, di questo!