ABSOLUTION

CAPITOLO 10:

CIRCLE OF FEAR


/Izzy/

- Sai che se ti incontra Hannibal poi diventa vegetariano? -
Questa è solo una delle tante frecciatine che si scambiano Tai e Matt. Si sono tutti ripresi definitivamente dallo shock della notizia e devo dire che era ora, in fondo tutti se l’aspettavano, non era una gran sorpresa… o forse sono io quello strano che non si meraviglia per queste belle notizie?
La si può mettere come si vuole, quel che comincia a premermi sempre più è il motivo di questa riunione. Non so se Tai ci è o ci fa. Ha organizzato tutto e poi si mette a ridere e scherzare, forse vuole cercare di evitare il problema.
- Tai, avanti… spiegaci perché siamo qua… -
Taglio corto senza troppi giri di parole, non ho voglia di stare a divertirmi mentre da qualche parte, forse, c’è qualcosa che non va.
Tutti si zittiscono per la serietà e la freddezza con cui li ho riportati alla realtà ma questi sono i miei modi, mi fissano e Tai improvvisamente non ride più ricordandosi effettivamente di quanto doveva dirci.
Si appoggia al bracciolo di un divano e si passa le mani fra i capelli che tornano spettinati sulla fronte, nel giro di un attimo ha l’attenzione di tutti.
- Ecco, ve l’ho accennato, no? È successo che mi è arrivata una mail che poi si è auto distrutta subito. C’era il video di un bambino che parlava, mi ha chiesto aiuto, ha detto che stavano andando a Digiworld come sempre ma che nel mentre la via si è distorta e sono finiti in un’altra dimensione che non conoscono. Hanno chiesto aiuto a noi Digiprescelti della vecchia guardia ma io non so che fare. Non li conosco. -
Dopo un attimo di pausa afferma che non sa altro, la serietà con cui ha parlato l’ho apprezzata, sa tornare in sé quando serve, forse è cresciuto un po’.
Prendo io la parola:
- Non ti è arrivato nient’altro, dopo? -
- No, fino a ieri sera no… -
- E' probabile che serva una certa forza o energia per riuscirci e non ce l’hanno più fatta. Se hanno chiesto aiuto saranno in pericolo, magari proprio imprigionati. -
Fra tutti quelli che hanno l’aria più preoccupata sono Mimi e Kari, Sora sta pensando al lato pratico come anche gli altri; Tai probabilmente ci ha già pensato così tanto che ha deciso di rinunciarci.
TK interviene e con quel suo modo diretto ma delicato:
- Secondo me la cosa più sensata da fare è andare dove sono loro e pensare qualcosa dall’interno, tanto sia qua che là abbiamo le stesse opportunità, ma magari ci capiamo meglio, dovremo sapere tipo che dimensione è… -
Una logica giusta e lucida. Mi accodo a lui ed è Joe a tirare fuori il successivo problema:
- Si, sono d’accordo, ma come ci andiamo? Non è una cosa che si può decidere… cioè, se ho capito bene loro stavano andando a Digiworld e sono stati dirottati come da un’altra forza, su questo nuovo luogo… -
Sospiro. Ha ragione anche lui, rivaluto velocemente la situazione: sono bene o male tutti Digiprescelti che andavano a Digiworld, ma Digiworld non ha problemi. Il fatto che abbiano contattato Tai è indicativo, cioè lui fra tutti noi è quello con più energia. Detta in maniera spiccia è colui che attira per primo persone, esseri, cose, luci e oscurità. Lui e Kari ed infatti sono fratello e sorella. Avranno intercettato lui per questa serie di motivi... e poi anche molta fortuna. O forse è probabile che lo conoscessero loro ma non viceversa, è diventato famoso quella volta che abbiamo fatto scoprire Digiworld ed ancora ora è riconosciuto dai bambini, lui come noi.
- Potremo controllare intanto se c’è qualche nuovo messaggio. Dovremo capire COME ci sono riusciti a mandarci quello. -
Riflette ad alta voce Sora.
Io la guardo, ha ragione, capendo come hanno fatto loro potremo riuscirci anche noi.
Nel giro di un istante siamo tutti nel mio studio mentre i bambini giocano nella stanza dei giochi. Davanti al PC consultiamo la casella di posta di Tai e anche la nostra per sicurezza, ma ovviamente non c’è nulla.
Continuo a smanettare un po’ sulla tastiera per trovare qualcosa come mail cancellate o simili ma non c’è nulla, intanto sento che gli altri ne parlano ancora, Matt dice la sua, diretto e freddo:
- Bè, se il nostro obiettivo è andare in quella dimensione, noi potremo fare come hanno fatto loro… cioè dirigerci a Digiworld, se c’è qualcosa che non va verremo risucchiati anche noi come loro. -
Fermo le mani e tolgo l’attenzione dallo schermo del computer.
È vero e onestamente dovevo pensarci prima, penso sia l’unica cosa che possiamo effettivamente fare.
- Matt ha ragione, la penso come lui, vale la pena provarci e se è uno scherzo tanto meglio! -
In poco tempo ci accordiamo, ma sorge il problema di Miho e Joji, non possono certo venire anche loro.
- Li porto dalla vicina, è mia amica ed ha anche lei un figlio, è molto disponibile e capirà. Non penso si tratterà di molto, le darò il numero della mamma di Izzy se ci sono problemi. -
Mimi risolve anche questo ma io mi sento ugualmente inquieto. C’è qualcosa che non va, lo sento, è nell’aria e vedendo Mimi sparire per un paio di minuti e tornare da sola, ho un presentimento che mi porta i brividi. Gli occhi si posano sul suo ventre non molto gonfio.
- Forse è meglio che tu non venga... -
Mormoro soprappensiero, un’ombra visibile di preoccupazione sul mio viso che fa allarmare tutti.
- Izzy? -
Dice Mimi incerta avvicinandomisi, è preoccupata anche lei ora:
- Cosa dici? -
- Bè, sei incinta, potrebbe essere pericoloso per te… -
Ma lei non se la beve, ormai mi conosce, mette le mani ai fianchi e con fare sicuro e deciso sbotta:
- Non dire scemenze, sono al terzo mese. Figurarsi, che pericolo vuoi che ci sia? Vengo con voi, come sempre. -
Sospiro, non sono convinto, corrugo la fronte ma poi la distendo, le sfioro la spalla per tranquillizzarla e cancello questa mia espressione, sono bravo a fingere:
- Va bene, hai ragione, esageravo… era per essere sicuro. -
Le do le spalle, ho paura che capirebbe se mi guardasse negli occhi, lei lo capirebbe subito che ho un presentimento.
- Andiamo? -
Sembra che non abbiamo scelta.

/Kari/

Penso di capire cosa abbia Izzy, è lo stesso per me forse meno forte ma la mia sensibilità si riferisce alla luce che è viva in me. Percepisco pericolo per la luce nel luogo in cui andremo, devo stare attenta, la proteggerò ancora una volta e poi ci sono anche gli altri, finchè siamo insieme non ci sono pericoli. Mi stringo impercettibilmente a TK e lui lo nota portando una mano sulla mia schiena, discreto e leggero.
Mi lancia un fugace sorriso caldo e i suoi occhi azzurri mi danno quella calma che cercavo.
Tiriamo fuori i Digiwise e quando Izzy dice che il varco è aperto la consueta sensazione ci avvolge. Una luce ci investe ed è come se una forza ci risucchi facendoci a pezzi senza dolore, la mente va subito in confusione e quando ho la chiara impressione di volare in maniera scomposta, sento il mio corpo che non è come l’ho sempre conosciuto.
Poi più nulla finchè non riprendiamo coscienza. La prima cosa che sento prima di aprire gli occhi è un pavimento solido sotto di me, forse siamo a Digiworld.
Faccio fuoco intorno a me per vedere esattamente il nulla, o meglio solo buio. In un primo momento non distinguo altro, ma quando mi metto a sedere mi rendo conto che non è proprio oscurità, c’è una specie di alone che ci permette di vedere, della penombra e finalmente noto che siamo circondati da vie e vie pressoché infinite di fili elettrici, sono enormi, si intrecciano e proseguono all’infinito, dove vadano e se si riuniscano io non lo so. Guardo a terra e capisco che non c’è pavimento visibile anche se al tatto sembra. Anche giù è tutto nero e confuso.
Ci alziamo in piedi, siamo tutti. Izzy aiuta Mimi e le chiede se sta bene, lei sorride radiosa senza capire come potrebbe succederle qualcosa solo in un passaggio da un dimensione all’altra fatta mille volte.
Lo stesso fa anche Joe con Sora; il primo a parlare e ad interrompere questo silenzio quasi mortale, è mio fratello:
- Dove cavolo siamo? -
Ovviamente è una domanda stupida perché se non lo sapevamo prima figurarsi ora.
- Certo non a Digiworld. -
Risponde TK pensieroso, non ha un espressione troppo turbata, non sarebbe da lui ed è questo che tranquillizza un po’ tutti. Tai è addirittura allegro e non so come faccia visto quel che ci circonda, ma non sarebbe da lui fare la parte del coscienzioso preoccupato, non ancora… di solito esce di testa sempre all‘ultimo momento, dopo tutti gli altri!
- Bene, siamo arrivati a destinazione… deve essere quella dimensione. -
A riportare tutti alla realtà mostrando il lato pessimista della cosa è Joe:
- Si, piccolo problema: dove sono i bambini che hanno chiesto aiuto? -
Tutti ci giriamo verso di lui e lo guardiamo sperando che visto che la domanda l’ha posta lui, sappia anche la risposta. Ogni tanto è detestabile questo suo senso di pessimismo cosmico… da fastidio quando ha ragione pienamente come ora.
C’è un sospiro scoraggiato generale e come succede sempre è TK a non perdere la speranza:
- Dai, siamo appena arrivati, cerchiamoli, no? -
Del resto è vero, è assurdo fasciarsi la testa prima di averla rotta, ma Joe gli risponde logico e disfattista:
- Potremmo anche perderci, non è uno scherzo muoversi in un posto del genere. -
Sora lo ammonisce:
- Smettila! Dobbiamo fare qualcosa, potremmo seguire questi fili elettrici, si congiungeranno in qualche posto, no? -
Anche Sora è brava a far tacere quel lato fastidioso di Joe; intendiamoci, non ho nulla contro di lui ma spesso risulta pesante e ad alleggerirlo lei è l’unica a riuscirci. Le sorrido di gratitudine come anche Mimi, poi la mia attenzione viene attirata da Izzy, Tai e Matt chinati sul portatile del primo, mi avvicino come tutti e chiedo cosa hanno scoperto, l’esperto parla immerso nel suo mondo di congetture e riflessioni tecniche:
- Mm… non ne sono sicuro ma potrebbe trattarsi della dimensione che sta fra il mondo reale e Digiworld, quello che fa da tramite, dove tutti passano per arrivare all’altro senza mai fermarsi. -
È un’ipotesi sensata e da lui non potevo aspettarmi altro, mantengo la pazienza e ci rifletto in silenzio, ha senso, ma questo significherebbe…
- Quindi c’è qualcosa che non va nel Sistema Digitale in generale… -
Esprimo il mio pensiero e Izzy mi viene subito dietro staccandosi dal computer:
- Esatto… in altre parole siamo nella dimensione della tecnologia, quella strettamente legata alla digitalità nella sua forma più ampia e generica… -
Tutti ne rimangono sorpresi poiché nessuno, io per prima, pensava che potesse esistere una cosa simile, ma dopo i Digimon tutto è fattibile.
Tk si allontana avvicinandosi ad un nodo di fili grandi che ci sta accanto e serio con quella sua espressione che cattura tutti quelli che lo guardano, mormora:
- Quindi questi sono fatti di elettricità… -
Come lui l’ha realizzato, penso tutti ci siano arrivati:
- Stiamone alla larga, ve lo raccomando. -
Asserisce freddamente Matt mettendosi le mani nelle tasche, ha una maglia senza maniche, simile a quella che aveva quando siamo stati da bambini a Digiworld. Sorrido… sa sempre come farsi notare pur non facendo nulla d’interessante. TK non ha nulla da invidiargli eppure ha un fascino diverso dal fratello.
Mi riscuoto, questo sicuramente non c’entra.
Izzy chiude il computer e lo mette nella sacca che si è portato appositamente per quello, poi si fa avanti e con fare di comando dice la sua definitiva che tutti aspettavamo, dopo di questo Tai concluderà.
- Conoscendo il mondo dell’informatica, della tecnologia e del digitale, questi fili si congiungeranno da qualche parte, dove c’è il protagonista di questa faccenda… e probabilmente troveremo anche i bambini. -
Nessuno fiata ma personalmente mi trovo in accordo con lui, guardo subito Tai vicino a lui che sembra pensarci, quando fa finta di essere serio è ancora meglio di quando lo è veramente. È un tipo buffo ed io come mio solito mi perdo in dettagli strani.
E poi… non vorrei dirlo ma il presentimento di prima è sempre più grande ed ora lo distinguo come chiara paura, quella che attanaglia lentamente tutti come in un cerchio che finirà quando troveremo il termine di questo posto, se c’è.
Ho paura.

/Tai/

Tutti mi fissano dopo le parole del saggio ed intelligente Izzy. C’è stato solo un periodo in cui mi sentivo inferiore a lui poiché la mente del gruppo, in fondo, è lui; quello che sa le cose al volo, progetta, pensa… io decido e agisco ma tutti mi reputano il capo. A me viene semplicemente naturale e non ci vedo nulla di male nel farlo, non vedo perché star°itroppo fermi a riflettere sulle azioni migliori, a che serve? Il pensare non ha mai salvato nessuno, non da solo per lo meno, ma ammetto che è importante farlo nel giusto modo.
Io ci metto poco a capire cosa voglio fare, lo so subito, non mi dico bugie e non ci giro intorno. Appena lo realizzo nel giro di un attimo non capisco perché non darsi subito da fare, per questo sono il primo a fare le cose, a farmi avanti, a non stare fermo.
Ed ora è uguale:
- Non c’è molto da pensare e da fare. Non tornerò certo di là senza aver concluso nulla. Andiamo, no? -
Così dicendo mi volto e mi incammino, non sento le loro risposte, so che mi seguono e così è. Se c’è qualcosa che non andava me l’avrebbero detto subito, è il nostro patto. Non sono obbligati a seguirmi sempre, non li ho mai obbligati, ma io agisco senza perdere tempo, il resto si vede dopo.
Ci incamminiamo e non c’è molto buon umore fra noi, perfino io esaurisco le battute, ma ne approfittiamo per parlare di noi e di cosa abbiamo fatto in questo periodo, non come lo faremmo seduti a casa di Izzy e Mimi, ma non c’è male... sempre meglio dell’alternativa: un silenzio terribile!
Finalmente dopo un notevole camminare monotono e palloso vediamo qualcosa in lontananza, un concentrato di fili maggiore.
Decidiamo di avvicinarci e quel che vediamo ci lascia all’inizio senza parole, straniti. Non si vedono spesso cose simili.
Si tratta di una gabbia di fili elettrici, qualcuno dice di non toccare perché danno scosse anche se era esattamente quello che stavo per fare, si vede all’interno per le fessure che ci sono.
Un chiacchiericcio.
È una gabbia che si estende per kilometri, è enorme e piena di bambini.
Siamo arrivati a destinazione.
Sono tutti i bambini rapiti e sono di ogni nazionalità, alcuni piangono, altri si arrabbiano, altri parlano con aria intellettuale… altri dormono!
Ci vedono e felici ci vengono incontro:
- Oh Santo Cielo… -
Mormora mia sorella in coro con Mimi.
Ci distraiamo tutti, qualcuno cerca di vedere quanto ampia è la gabbia o se c’è qualcuno che ci dia qualche indizio ma sembra ci siano solo questi ragazzini, a me questo basta.
- Siete arrivati! Il messaggio ha funzionato! Di che zona siete? -
C’è uno fra tutti che prende la parola, mi sembra il più sveglio e gli rispondo io:
- Giappone - e immagino si capisca… - Ho ricevuto una mail con il video, ho dovuto attendere di riunire tutti e vedere come fare… ma cosa è successo? -
Il ragazzino di cui parlavo mi risponde mentre gli altri allarmati fanno mille altre domande che mi stanno per mandare in tilt:
- Si, sono io che ti ho mandato il video… - Effettivamente si, era lui, ora che ci penso era la sua faccia. - Ma siete arrivati subito! -
Corrugo la fronte, che sta dicendo?
- Ci abbiamo impiegato due giorni, eh? -
Izzy sta smanettando di nuovo al pc per vedere di collegarsi in qualche modo a questo posto, qualcun altro parla con gli altri ed è come se fossimo tutti un po’ distratti. Sento qualcuno dire:
- Eh si, il tempo scorre diversamente, anche la pancia di Mimi prima era aumentata vistosamente per poi fermarsi, penso ci siano sbalzi di tempo invariati. -
Lo registro con l’anticamera del cervello e non capisco cosa questo possa comportare per noi o per Mimi, mi interessa come posso aiutarli:
- Come siete finiti qua? -
- Passavamo il Digivarco come sempre e siamo rimasti in questo posto, non è mai venuto nessuno a dire nulla, nessuna voce, niente di niente, solo che se cercavamo di fare qualcosa o di uscire ricevevamo scariche elettriche. Ne arrivano in continuazioni di altri bambini che cercano di passare il varco. Non sappiamo cosa fare. -
Comincia ad agitarsi anche quello con cui parlo ed io di conseguenza sudo, forse siamo uguali.
- Io non so cosa fare, se non viene la causa di tutto questo siamo impotenti anche noi… sono fili elettrici e… -
Mi interrompe un urlo, una voce familiare. Ci voltiamo tutti e non facciamo in tempo a reagire, è tutto molto veloce. Dei fili circondano il corpo di Mimi senza toccarla, la fanno levitare, lei terrorizzata urla per poi venire portata via all’istante alla velocità della luce e lasciarci qui così.
Merda! E ora che faccio?