LA MIA VITA PER TE
zoro rufy


Ottobre

Non posso correre più
Cado prima di te
Sono qui
Non ho lasciato niente
Sebbene ho provato a dimenticare
Tu sei tutto quello che io sono
Portami a casa
Lo attraverso combattendolo
Rotto
Senza vita
Cedo
Tu sei la mia unica forza
Senza te
Non posso andare avanti
Ancor più
Non di nuovo
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Non posso correre più
Do me stessa per te
Mi dispiace
Mi dispiace
In tutta la mia amarezza
Ignoravo
Tutto quello che è reale e vero
Tutto quello di cui ho bisogno sei tu
Quando la notte cala su di me
Non chiuderò gli occhi
Sono troppo viva
E tu sei troppo forte
Non posso mentire di più
Cado giù prima di te
Mi dispiace
Mi dispiace
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Costantemente ignorato
Il dolore mi consuma
Ma questa volta è una ferita troppo profonda
Non mi disperderò mai di nuovo
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.

/October – Evanescence/



Non riesco più a controllare nemmeno il mio corpo.
Il dolore che sento in ogni parte di me stesso è lancinante e perfino il fiato non mi esce come vorrei.
Sono tutti privi di conoscenza e il primo fra tutti che è crollato è stato Rufy.
Come ha fatto ad arrivare fino in fondo è un mistero, anzi, è un miracolo visto tutto quello che ha dovuto subire.
Troppe.
Questa volta ne ha fatte troppe.
Non si sveglierà in tempo per affrontare questa ultima grana, anzi… non si sveglierà in tempo per salutarmi…
La cosa mi intristisce notevolmente ma quello che è da fare è da fare.
Sto qua davanti a quest’enorme cyborg che ha ingerito un frutto del mare altrettanto potente, sono pieno di ferite e in generale mi sento passato dentro ad un tritacarne, ma finché non sono tutti al sicuro la mia tensione non mi abbandona, la mia forza di volontà mi terrà in piedi anche se mi rendo conto che tutto quel che potevo fare l’ho fatto. Sono troppo mal messo per riuscire a battere questo essere a dir poco invincibile.
No, nessuno è invincibile ma è arrivato nel momento sbagliato, dopo una lotta con un altro membro della Flotta dei Sette che ci ha debilitati tutti.
Ascolto le sue parole che mi danno un quadro completo della situazione.
Ebbene lo capisco, in fondo lui esegue degli ordini e poteva andarci peggio… poteva fare di testa sua e non rispettare nessun codice.
Non tocca Rufy perché è svenuto e non può difendersi ma allora come finirà?
Se lo porterà via?
Non lo permetterò.
Lui deve avere una testa ma non sarà quella di Rufy.
Gli do un ultimo sguardo, è steso a poca distanza coperto di ferite come me.
Ciao Rufy.
Non devi preoccuparti di nulla.
Qua ci penso io, tu rimettiti.
Torno a rivolgermi all’essere che mi sovrasta e aspetta che gli lasci compiere la sua missione, quindi ansimante e con aria seria e concentrata, gli comunico la mia decisione.
Non si prendono con leggerezza certe scelte, quando io faccio qualcosa è perché sono perfettamente consapevole che è l’unica cosa che io possa fare.
Ma questa volta è diverso.
Non è che io DEVO farlo.
Io VOGLIO.
Perché non potrei mai lasciare Rufy e la sua testa nelle mani di qualcuno.
Se con la mia vita lo salverò, non esiterò.
E con questo bestione lo posso fare.
Non sarà un gesto inutile.
È paradossalmente più umano di tanti uomini.
- Ho capito… una testa… te la consegno… - Faccio anche fatica a parlare, la voce è roca ma decisa e penetrante.
Mi drizzo a sedere, stringo i pugni sulle ginocchia delle gambe incrociate e tendo i muscoli del mio corpo, muscoli tremanti che non rispondono più ai miei voleri.
Le mie spade sono rinfoderate alla mia cintola. Loro hanno fatto tutto quello che potevano.
Sono io che non arrivo più di così, quindi mi rimane l’ultima arma per proteggere chi amo.
- … ma vorrei che lo risparmiassi! – Grido con le ultime forze che mi rimangono.
Abbasso la testa porgendogliela, non scherzo, non è un tentativo di fargli pena, in lui non esiste questa parola.
- Eccoti la mia vita in cambio della sua! – Concludo sempre ad alta voce per farmi sentire chiaro. Continuo spiegandogli che anche se non sono ancora arrivato in cima al posto del più forte, ci sarei arrivato e che la mia testa vale comunque tanto, che non può ignorarla. Che posso sostituire Rufy.
Lui sembra colpito e mentre gli lancio uno sguardo determinato che fatica a rimanere vivo, non ha inclinazioni particolari, però mi chiede perché lo farei.
- Tutta questa grande ambizione… e saresti disposto a morire al posto di questo ragazzo? – Forse non capisce il mio gesto, forse nei suoi programmi non sono concepite nemmeno la comprensione ed il sacrificio… figurarsi se esiste l’amore.
È semplice, la risposta.
Io darei la vita per Rufy.
E la darò.
La darò perché lo amo e nessuno sopravvive alla morte della persona che conta di più senza combattere e fare davvero tutto ciò che è in suo potere.
Non mi rimane forza né altri colpi migliori, ma mi rimane la mia vita.
Però questo tizio non lo capirebbe, non capirebbe che io e Rufy ci amiamo e che l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore insieme è stato prima di attraccare a Thriller Bark. Prima di tutta questa massacrante e assurda storia. Non capirebbe che l’idea di andarmene senza prima averlo salutato e nemmeno baciato mi dilania. Non capirebbe che almeno un suo sorriso solare e radioso mi ridarebbe tutta la forza che ho finito combattendo quei mostri.
Però forse capirebbe una cosa da pirata, visto che lui lo era prima di diventare un fantoccio del governo…
- E’ rimasta l’unica maniera per salvare l’equipaggio… che vuoi che valga l’ambizione, se non riesco a proteggere il mio capitano? – Infine mettendo forza alle mie parole ed al mio sguardo che lo penetra come poche volte in vita mia ho fatto con qualcuno, dico esattamente ciò in cui credo: - Rufy è colui che diverrà il re dei pirati! – E nemmeno su questo si discute.
Ecco in cosa credo.
Credo in lui e nelle sue promesse.
Lui è il nostro capitano ed ogni volta dà la vita per noi anche se riesce a salvarsi miracolosamente, però noi non possiamo essere da meno… anche se… anche se non è solo questo, no?
È a questo punto che arriva Sanji, si è svegliato in tempo per capire cosa voglio fare, fa un gran bel discorso soprassandomi e dicendo al nostro nemico di lasciarmi perdere e prendersi lui, lo lascio parlare per un po’ ma è qua che dimostro che effettivamente c’è dell’altro, infatti lo colpisco al fianco con l’impugnatura della spada, facendogli perdere i sensi.
Si gira all’ultimo aggrappandosi alla mia spalla, quindi mi alzo e lo guardo scendere mentre iroso mi insulta fra i denti. Sviene.
Probabilmente anche Sanji ha fatto il mio ragionamento sul nostro capitano e sul fatto di proteggerlo perché lui si butta a capofitto per noi. Però vedi, caro cuoco da strapazzo... spetta a me dare la vita in cambio della sua perché per me, lui, non è solo il mio capitano.
Lui per me è davvero tutto.
Lui è la mia vita e senza morirei, ecco perché ora la offro per salvarlo.
Non posso lasciare ad altri un compito che in realtà spetta solo a me.
Non lo lascerei a nessuno.
Non sono uno che si nasconde appena può, io affronto tutto fino in fondo, senza esitazione.
Sono un uomo, prima di essere un pirata.
Uno spadaccino.
Ma sopra ogni altra cosa sono il SUO uomo.
Questo è ciò che devo fare.
Rimasti io e lui da soli, la sua voce incolore e quasi robotica mi parla:
- Se ora infierissi su cappello di paglia sarebbe alquanto vergognoso… -
Tiro un respiro di sollievo fra me e me. Ci ho visto giusto.
Non sarà vano il mio gesto.
- Te ne sono grato. – Rispondo quindi ringraziandolo.
- Io mantengo sempre la parola data, quindi fidati di ciò che sto per fare… Ma in cambio tu… - Prende Rufy per la maglia alzandolo davanti a sé, io lo fisso severo senza perdermi un solo movimento. Cosa succede? - Preparati ad assaggiare l’inferno! – E dicendolo, col suo potere strano fa uscire una bolla dal corpo di Rufy.
È grande e rimane sospesa in aria.
Lo rimette giù a terra e poi mi spiega che gli ha tolto dal suo corpo tutta la sofferenza, il dolore e la fatica che ha accumulato grazie alla battaglia con Moria, quindi me la immetterà nel mio corpo. Ma dice che malridotto come sono è impossibile che io sopravviva.
In fondo è ovvio pensarlo.
Prima di incontrare Orso Bartholomew ero già malconcio, poi ho combattuto con questo essere dalla forza mostruosa e sono finito per prosciugarmi completamente.
Proprio io che non mi sono mai arreso con nessuno. Nessuno. Nemmeno quando sono stato sconfitto da Occhi di Falco, non mi sono arreso davvero. Le mie forze non sono mai finite veramente.
Ora mi reggo a stento in piedi e non controllo il mio corpo.
Con il concentrato di dolore di Rufy come posso farcela?
È sicuro che morirò, ecco perché non mi taglia direttamente la testa.
Lo fa per sadismo e torturarmi?
O perché pensa che sia una possibilità che mi dà per il mio eroismo?
Puah… qualunque cosa sia, non ha importanza. Non lo faccio per nessun tornaconto, non voglio essere lodato per questo.
Sono pronto ad affrontare il mio destino.
Sono un uomo, un pirata ed uno spadaccino.
Lo sono in ogni istante, pronto.
E non scapperò.
Specie ora che sono fra lui e Rufy.
Prima di infliggermi tutta la sfera ne stacca un minuscolo pezzo facendomi assaggiare ciò che mi spetta.
Quando mi penetra urlo dal dolore, è come se una bomba mi esplodesse dentro. Per un istante i circuiti si fondono ed ogni facoltà fisica e mentale si scollega, non capisco più nulla e le mie ossa paiono spezzarsi, quindi cado a terra senza le minime forze che mi sostenevano.
Respira.
Zoro, respira.
Riprendi a battere, dannato cuore.
Ci vuole ancora un attimo prima di darsi per vinti e comunque non lo farò nemmeno allora.
Affronto tutto ciò che incontro sul mio cammino, non sono finito.
Continua a vivere, Zoro.
Devi salvare Rufy.
- Che ne dici? – Mi chiede per sapere se sono ancora di quell’idea, io di rimando stringo i denti e a fatica mi rialzo, tremo ancora e traballo, la testa mi gira e non capisco più quale parte mi faccia più male, sento tutto il sangue fluire in me ed uscire dalle ferite che mi ricoprono.
Non sono finito.
Reagisci Zoro, vai avanti.
Per Rufy.
E per lui trovo il fiato per parlare probabilmente un ultima volta.
- Vorrei almeno poter… cambiare il posto… - Mormoro a fatica.
È ora che quindi mi ritrovo da solo con la bolla in un'altra zona di quest’isola.
Ora siamo solo io e la morte.
Ancora una volta.
Più volte ha tentato di sopraffarmi, ma sembra che ci siamo.
Però vedremo se sarà davvero così.
Il mio maestro di spada mi insegnò che la volontà è tutto. Volontà e forza mentale allacciata equamente a quella spirituale.
La forza fisica conta ma se non è in sintonia con quella interiore, soccombo.
Ecco perché sono sopravvissuto fino ad ora.
Grazie a ciò che mi mantiene vivo.
Mente, spirito, cuore e corpo.
Questa è un'altra prova.
Al 99 % morirò, ma vado incontro a questo mio destino con la consapevolezza migliore che potrei avere.
Ho salvato la vita a Rufy.
Al mio Rufy.
Sai… se potessi averti qua ti chiederei solo una cosa… se mentre appoggi la fronte sulla mia mi sorrideresti.
Quel tuo sorriso pieno di amore e di gioia di vivere che rispecchia il sole più caldo della giornata.
Ti chiederei questo.
Non conto i respiri faticosi che riesco a fare e non sento nemmeno il dolore.
Mi concentro chiudendo gli occhi.
Le braccia lungo i fianchi.
Bene, ci siamo.
Se morirò o vivrò dipenderà solo dall’amore che mi lega a Rufy e dal desiderio di rivedere questo suo sorriso.
Riavrò le sue labbra per me.
È una promessa ed io le promesse le mantengo sempre, proprio come fa lui.
Ma se morissi, amore, vivi per me il tuo sogno in modo che la tua impresa grandiosa mi raggiunga fino in cielo od ovunque io andrò.
Non ti lascerò mai solo, lo sai.
Forse me ne andrò prima di te, non potrò seguirti come giurai. Non potrò accompagnarti ovunque per diventare il re dei pirati e non farti sfigurare stando accanto a me. Non potrò diventare lo spadaccino più forte.
Nemmeno la promessa di Kuina riuscirò a mantenere, forse. Mi dispiace, mia cara amica, ma la vita di Rufy è sopra ogni altra cosa. Sopra tutto. Ma penso che tu lo capirai. Presto ne parleremo insieme, no?
Rufy, mio unico amore, non posso più correre, cado prima di te ed anche se non è davvero mai detta l'ultima parola finché non è accaduta, voglio salutarti.
Non pensare che sia colpa tua, io lo faccio volentieri visto che è per te.
Ciao Rufy.
Dopo di che metto le mani dentro la bolla facendomi inglobare da essa.
Un’esplosione.
Il dolore che mi scoppia dentro assorbendo tutta la sua sofferenza sommata alla mia, è pari ad una bomba atomica o ad un buster call completo concentrato solo su di me.
Solo un urlo disumano è quello che lancio mentre cerco con tutte le mie forze mentali di aggrapparmi a lui, al suo amore e a ciò che desidero veramente con tutta la mia vita.
Darei la vita per lui ma la darei anche per rifare l’amore con lui un'altra volta.
È un istante in cui credo di impazzire e sento che la vita sfugge da me, lo sento davvero o non potrei stare così male da vivo. Non si sopravvive ad una cosa simile. Se fossi normale non ce la farei ma non posso permettermi di esserlo, quindi me lo ripeto.
Io vivrò, per Rufy e per rivedere in faccia quel bestione, un giorno, e dirgli che sono ancora vivo. Poi lo ucciderò con la mia spada.
Vivrò.
Per Rufy.
Dannazione, non mollare, non cadere. Se cadi ora e ti lasci andare è finita.
Tengo gli occhi chiusi mentre sono certo che il cuore smette di battere e che il dolore è così grande in tutto me stesso che non lo sento nemmeno più.
Arriva a colpirmi la parte relativa alle sensazioni poiché mi sembra di essere sospeso nel nulla e di non provare assolutamente niente.
Il vuoto.
Il vuoto mentre mi rendo conto che questa è la mia morte.
È così che succede?
Da un esplosione di dolore insostenibile all’ubriachezza ovattata dei sensi?
In un soffio, da che sei vivo e stai male a che sei morto e stai bene?
È così, dunque?
No, se è così non è nulla di speciale.
Troppo veloce, troppo poco alla mia altezza.
C’è di meglio.
C’è davvero di meglio.
E con i suoi occhi ridenti come tutto il suo viso riapro di scatto i miei vedendo solo il buio.
I sensi mi hanno abbandonato?
Non respiro, il cuore non batte, il sangue non esce più… già… e poi me ne rendo lentamente conto mentre mi aggrappo a tutti i ricordi che ho con Rufy. Al nostro primo bacio sotto l’effetto dell’alcool, alla nostra prima volta, a tutti i momenti che abbiamo passato insieme sotto coperta da soli, a quando abbiamo fatto a gara per sacrificarci e proteggerci, a quando abbiamo mantenuto le nostre promesse di ritrovarci insieme ancora una volta, a tutti i momenti che litighiamo e poi facciamo pace, a quando facciamo l’amore per tutta la notte senza non poterne più… a quando lui mi fa sentire vivo fino a farmi piangere dal ridere… a quando ci abbracciamo e ci tocchiamo semplicemente, a quando si accoccola contro di me proprio come un gatto. A quando mi fa ringraziare di essere ancora vivo.
E capisco che il sangue non esce più perché probabilmente è uscito quanto più poteva, mi ricopre da capo a piedi e il cuore non è che non batte più, ma va lento. Molto lento. È flebile però lo sento. Sento tutte le funzioni riprendere ed il mio respiro corto ferirmi i polmoni. Sento tutto.
Anche il dolore.
Bene.
Se lo sento di nuovo significa che sono vivo.
Il dolore lo sopporto o non sarei uno spadaccino.
La mia mente torna da me, non la lascerò più andare.
Devo tornare da lui.
Devo o avrò la tentazione di stendermi e lasciarmi andare.
C’è la mia ancora di salvezza, dopo quegli alberi.
A fatica muovo dei passi traballanti e lo faccio solo con la sua risata negli orecchi.
Finalmente arrivo a qualche metro da loro e li vedo. Sono tutti svegli e stanno bene.
Rufy, poi, sembra il più arzillo di tutti.
Non capisce come mai stia così bene.
Ride e fa casino.
Oh, grazie… non smettere mai di farlo…
Ecco, ora col suo sorriso potrei anche morire veramente… ma non serve.
Ora so che ce la farò.
Grazie Rufy…

FINE
PS per chi non avesse letto il manga: Bè, Zoro ce l’ha fatta veramente… dopo aver dormito per 3 giorni di fila (se non più…) ed essere sembrato più morto che vivo… e aver fatto stare non poco in pensiero tutti… ce l’ha fatta veramente! Questa volta è risultato il più malmesso di tutti, da questa storia!
E il bello è che non ha voluto dire a nessuno cosa è successo, a saperlo sono Sanji e Robin che manterranno il segreto. Che cosa commovente!
Ma indovinate chi lo cura, dopo che si sveglia?
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