NOTE: finalmente la scrivo dopo secoli che l'avevo promessa a Yukino. Ammetto che guardando il manga solo in chiave etero, la coppia VegetaXBulma mi piace, però il mio neurone scrittore è AkaHito ed è gay, quindi non posso non guardare sempre anche il lato yaoi della situazione... è come una medicina che toglie certi istinti di torno! Io seguo il mio sacro fuoco ed ora eccomi qua ad aver scritto qualcosa su un altra coppia che adoro particolarmente... VegetaXGoku. Inizialmente pensavo sarebbe uscita con Goku seme ma alla fine ho lasciato libertà ai personaggi ed ora leggete cose è venuto fuori. Spero vi piaccia. Auguro buona lettura. Baci akane.
DEDICHE: a Yukino a cui da secoli avevo promesso una fic su loro due... ^____^

LA VERA VITA

/Killing me sofly - Fugees/
Solo dal primo sguardo che i due sayan si scambiarono, nessuno avrebbe mai potuto immaginare come poi sarebbero finite le cose fra loro.
In generale la loro storia era iniziata in modo da lasciare poco spazio alla speranza.
Là, su quella roccia alta, Vegeta e Goku si guardarono l’un l’altro come se fossero delle rare creature da non dimenticare per il resto della loro esistenza.
Eppure lo sguardo di Vegeta, così fiero e sostenuto, sembrava quello di uno che osservava un verme strisciante, un suddito che aveva osato troppo, qualcuno da schiacciare che mai sarebbe stato alla sua altezza.
Quel tipo di sguardo da principe altero sarebbe rimasto per sempre nel suo viso dai lineamenti decisi e tenebrosi, in ogni occasione della sua tormentata e lunga vita, persino in quelli felici e spensierati.
Quando vide Goku, consapevole di chi fosse, non avrebbe mai considerato nemmeno lontanamente l’idea che potessero finire per essere compagni anche di fatto e non solo di sangue.
Goku, a sua volta, si era sentito subito smuovere dentro una sensazione devastante portata dal legame che immediatamente aveva sentito con lui.
Per lui un solo millesimo di secondo era stato sufficiente, occhi negli occhi con lui e tutto era stato chiaro, anche come sarebbero finite le cose.
A distanza di anni da quella prima volta, ormai Goku e Vegeta erano diventati amici e compagni. Goku lo ammetteva facilmente ed anzi anche troppo spesso mentre Vegeta, naturalmente, faceva una gran fatica, ma suo malgrado nei momenti cruciali l’aveva concesso rivelando non solo la superiorità dell’altro sayan, cosa incredibile di per sé, bensì anche che erano effettivamente compagni.
Allora la pace sulla Terra era stata ristabilita grazie principalmente a loro due, nonostante tutti avessero dato un contributo più o meno importante; le cose, quindi, erano destinate ad andare solo che bene. Tutto era tornato alla normalità e forse addirittura meglio.
Goten e Trunks crescevano a vista d’occhio sempre più inseparabili, Gohan viveva la sua storia d’amore con Videl, Bulma e Kiki facevano di tutto per dimostrare sempre meno dell’età che avevano, mentre Goku e Vegeta… bè, loro per la prima volta, forse, si godevano a pieno la pace conquistata con tanta fatica.
Sembrava strano specialmente a Vegeta, come si poteva sentire così bene e sereno giunto a quel punto della sua vita?
Dopo la sconfitta di Majin Bu, si sentiva diverso e molto leggero. Non aveva più pesi, dentro di sé, e quasi gli veniva da pensare che gli fosse successo davvero qualcosa con la morte.
Non si sentiva più frustrato per l’inferiorità verso Goku, non aveva più il pensiero fisso di batterlo a tutti i costi, non si sentiva più bruciare all’idea che un essere reietto l’avesse superato. Non tentava più di superare ad ogni costo i suoi limiti sfidando la vita e la morte. Viveva completamente immerso nella pace e quel sentimento, quel modo di vivere, per lui erano completamente nuovi, talmente nuovi da sconvolgerlo e portarlo a chiedersi dove fosse finito il vecchio Vegeta.
Era lui quello autentico?
Doveva preoccuparsi o poteva stare tranquillo?
Cosa era successo che l’aveva placato in quel modo?
Come poteva stare così bene?
Se lo chiedeva giorno dopo giorno senza darsi risposta eppure nemmeno il non sapere che gli fosse successo, lo tormentava abbastanza. Continuava a sentirsi tranquillo anche se rimuginava in continuazione.
Ovviamente tenendosi tutto per sé, nessuno aveva idea di cosa gli frullasse per la testa, la sua apparenza era quella di sempre: scorbutico e seccato da ogni sciocchezza. Eppure il suo io interiore continuava a chiedersi perché stesse così solo per aver sconfitto un pagliaccio come un altro insieme a quello che un tempo era suo nemico giurato.
Sapeva di essere cambiato molto e sapeva che era stato per Trunks, suo figlio. Ma era davvero tutto lì?
Al momento era ancora più diverso e sapeva bene che la sua famiglia non c’entrava affatto.
L’unica risposta possibile era in ciò che aveva fatto nella guerra contro Majin Bu. Oltre ad aver combattuto con quel mostro aveva fatto di più, molto di più.
Lui si era rappacificato con Goku, cosa che in tutta la sua esistenza non aveva mai pensato di riuscire a fare, un giorno, nemmeno in punto di morte.
Forse, arrivava a dirsi ogni notte, era proprio colpa sua anche in quel caso… solo per aver ammesso la sua superiorità ed averla accettata, poteva sentirsi bene?
Solo per quello?
E se il loro legame si fosse stretto ulteriormente, allora, come si sarebbe sentito?
Dopo un’altra serie di domande tutte su questo stampo, fattesi per un considerevole numero di giorni di fila, Vegeta si decise ad affrontare i propri quesiti e dubbi per abbatterli una volta per tutte, come era solito fare...
Non si sentiva male però sentiva che doveva ottenere delle risposte certe, lui era fatto così.
Finché non ci sbatteva il muso contro mille volte non si dava per vinto.
Quella sera si decise in quel modo ad andare da lui e placare il suo animo in subbuglio per tanta pace e serenità, qualcosa di profondamente sconcertante per lui, abituato sempre alle proprie guerre interiori oltre che esteriori.
Non si sentiva più mangiare dalla rabbia e dall’irritazione, non aveva più voglia di distruggere qualcosa per sfogare i suoi bassi istinti.
Ora per sfogarli aveva bisogno e voglia di qualcos’altro, qualcosa di non molto ben definito ma che aveva comunque a che fare con Goku.
Sempre di lui si trattava ugualmente, quello non era mai cambiato.
La sua ossessione.
Colui che l’aveva corroso interiormente rovinandolo e cambiandolo sempre più, giorno dopo giorno.
La sua rovina eppure la sua salvezza.
L’ora di cena era finita da un pezzo e ormai la luna si vedeva splendente ed argentea nel cielo nero illuminato anche dalle stelle sempre più numerose. I rumori notturni l’accompagnarono per tutto il tragitto, solo un paio di secondi, dopo tutto. Arrivato all’abitazione di Goku si fermò fuori in giardino aspettando che uscisse per parlargli, non aveva la minima intenzione di entrare e chiedergli espressamente di potergli parlare in privato, si sarebbe sentito solo un idiota, cosa che non era lontana nemmeno in quel momento, tutto sommato.
Era sicuro che uno come quello non rimanesse chiuso in casa per tutta la serata, non poteva che essere così e con sua somma soddisfazione lo vide uscire con il sacco dell’immondizia.
Appena lo notò si fermò immediatamente con un espressione chiaramente stupita in volto, che ci faceva proprio lui lì?
Sembrava lo aspettasse e chissà da quanto… perché non era entrato?
Una serie di domande velocissime gli vorticarono nella mente ma solo un sorriso contento accompagnato da un saluto, ebbero il sopravvento:
- Ehi Vegeta! Ciao! - Seguito da quella raffica famosa: - Che ci fai da queste parti? Perché non entri un po’? Devo solo buttare questo, arrivo subito… Gohan non è ancora uscito quindi se vuoi… - Ma la sua parlantina storica e spensierata fu interrotta dalla voce secca e burbera di Vegeta che già cominciava a nutrire seri dubbi che un tipo chiacchierone e generalmente insopportabile come lui, potesse avere meriti di alcun tipo.
- No, non voglio entrare, volevo solo parlare con te! – Tuttavia questo fu motivo di maggior stupore per l’altro che, lasciando cadere il sacco a terra, non nascose la sua espressione quasi sconvolta:
- Cosa? Con me?! – Effettivamente non accadeva spesso, era più lui che andava a trovarlo, il contrario non succedeva praticamente mai.
- Si, perché è un problema? Hai da fare? Torno un'altra volta! – Tuonò ancor più seccato il principe con il suo perenne sguardo altezzoso.
- No no, va benissimo! – Si affrettò a tranquillizzarlo Goku dimenticando ben presto il compito impartitogli dalla moglie riguardo l’immondizia. Si avvicinò al compagno quindi tornando sorridente come suo solito, chiese: - Andiamo a fare un giro, allora, ti va? –
Vegeta si strinse nelle spalle dimostrando la propria indifferenza riguardo il posto. Bastava non fosse in mezzo al resto della sua caotica famiglia, per il resto non aveva importanza. Sapendo che non avrebbe emesso un suono a riguardo, Goku si alzò in volo seguito subito dall’altro pensando subito a dove portarlo. Vagliò una serie di posti velocemente e poi optò per uno in particolare in cui andava a rifugiarsi ogni tanto per alimentare il proprio spirito.
Era in riva al lago che distava non molto da casa propria ma che comunque era separato grazie al bosco: era perfetto, appartato, tranquillo ed illuminato dalla luna che alta si esponeva fin lì colorandoli d’argento.
Una volta arrivati si sedettero ai piedi di alcuni alberi le cui radici fungevano da comodi sedili, rimasero un attimo pensierosi ad osservare l’acqua ed il riflesso dell’astro che nel manto notturno tempestato di stelle, rendeva l’atmosfera unica e suggestiva.
Gli animali notturni intorno a loro emettevano i propri versi riempiendo il silenzio, un silenzio che ben presto sarebbe stato interrotto dalle loro voci.
- Allora, di cosa dovevi parlarmi, Vegeta? - Chiese ben presto Goku non poco curioso. Gli era seduto accanto e lo guardava sfacciatamente senza sentire un minimo problema, al contrario dell'altro che non gli avrebbe rivolto facilmente la minima occhiata.
Provò a pensare a come iniziare il discorso ma non fu facile, non gli sembrò di avere nessun buon punto di partenza e l'impazienza che provava cominciava a stancarlo, quello strano ed inspiegabile senso di ansia che cominciava a crescergli dentro era roba da pivelli, perché mai lui si sentiva a quel modo?
Ulteriormente seccato per questo, lo scorbutico principe dei sayan iniziò il discorso così come gli venne su, senza pensarci troppo o chiedersi cosa dirgli di preciso. Non ci sarebbe voluto molto per capire come mai stesse così bene dopo le vicende di Majin Bu.
- Mi sta accadendo qualcosa di strano. - Si, poteva andare bene così...
La curiosità di Goku a questo punto ingigantì ancor di più:
- Del tipo? - Sperava si trattasse di qualcosa di divertente o comunque interessante... trattandosi di Vegeta era sicuro che lo fosse.
L'altro sospirò seccato. Sempre a fargli domande intelligenti, quello!
- Ma che ne so, se lo sapessi non sarei venuto qua, no? - Sbottò brusco girandosi svelto verso di lui per fulminarlo con lo sguardo altero. Fu un brevissimo momento, poi distolse subito il suo notando quello di Goku che ancora non si era staccato.
- Hai ragione... - Disse quindi.
- E' ovvio! - Naturalmente il bel tenebroso rimaneva sgarbato.
- Allora, come pensi possa aiutarti? - Forse questa domanda era meglio, pensò il compagno che non si scoraggiò minimamente. Certamente i suoi occhi neri rimanevano sul suo profilo deciso ed affascinante che sembrava voler bruciare ciò che squadrava malamente, ovvero il lago.
Lo sentì sospirare, poi finalmente ci riprovò sempre con quell'aria secca e brusca:
- Non lo so ma so che c'entri tu. Mi hai fatto qualcosa quando abbiamo sconfitto Majin Bu... ed ora non sono più lo stesso! Cosa mi hai fatto? - Era tipico suo accusare gli altri di ciò che gli capitava, specie se non sapeva spiegarselo e se c'era anche la lontana possibilità che il colpevole potesse essere il suo ormai ex rivale.
Goku non si scompose, anzi, mantenne il suo sorriso stampato in viso, come se avesse già capito tutto e volesse giocare con lui, qualcosa che ormai era il suo passatempo preferito. Non era proprio questione di essere carogni o sadici ma semplicemente essere sayan, probabilmente. Era insito nel suo sangue, sentiva quel richiamo a tormentare in qualche modo le persone che lo interessavano per un motivo o per l'altro.
E Vegeta lo interessava ampiamente!
- Spiegati meglio. Come ti senti? - Eccola là... una delle sue solite domande del secolo. Perchè sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto mentre gli altri si trovavano ad annaspare accanto a lui sentendosi in qualche modo di un passo indietro?
- Tu lo sai, perchè non me lo dici e basta? - Tagliò corto sempre più impaziente l'altro.
- Ma non sono Kaioh Shin, non leggo nel pensiero... dimmi un po', dai... - Non era propriamente serio ma nemmeno del tutto scanzonato, anche se a Vegeta bastava per sentirsi sempre più urtato. Sapeva, sentiva, che giocava con lui e che in realtà sapeva tutto. Perchè lo trattava a quel modo? Come se... come se fosse un bambino, quasi... per questo spesso lo liquidava con un pugno e lo mandava al diavolo. Come poteva non avere ancora l'istinto di ucciderlo?
Con un ringhio tornò a guardarlo rimanendo sul suo sguardo un po' più a lungo, mostrando il suo profondamente irritato, quello di uno che sarebbe resistito per poco...
Bene, si diceva Goku fra sé e sé, cosa sarebbe successo, quella volta, quando sarebbe scoppiato?
Era da un po' che non voleva più fargli la pelle e mandarlo per l'ennesima volta a miglior vita, dunque che sarebbe successo?
Spinto da questo insaziabile desiderio di sapere, si protese leggermente verso di lui appoggiandosi con le mani a terra nell'erba fresca. Li distanziavano un paio di centimetri e questo provocò un sussulto interiore a Vegeta che, finalmente, si decise a parlare per porre presto termine a quella tortura.
- Bene! Ecco come mi sento! Bene! Dopo Majin Bu le cose sono tornate a posto ma l'uccidere un idiota non mi aveva mai lasciato così sereno ed in pace. Non sento più quel fuoco che mi divorava... quel fuoco che mi spingeva ad ucciderti e misurarmi sempre con te. Non sento più quel desiderio di rivendicare me stesso e le mie sconfitte nei tuoi confronti. Ed è colpa tua! Cosa mi hai fatto? -
A questo punto perfino Goku vacillò e sciogliendo la sua espressione serena e soddisfatta, si trovò a chiedersi come mai questo rappresentasse un problema per lui. Era davvero strano... si sentiva bene e quindi si preoccupava? Non doveva essere il contrario?
Certo, ormai conosceva Vegeta e sapeva che era diverso dagli altri grazie alla vita dura che aveva avuto ed al modo in cui era stato cresciuto, però ridursi addirittura a chiedere a LUI cosa gli accadesse era decisamente troppo insolito.
Un altro pezzetto di puzzle andò al suo posto e mentre l'immagine complessa ed intricata del principe dei sayan si rivelava ulteriormente a lui, non potè far altro che mostrare la propria sincerità una volta di più.
- Ma Vegeta... perchè questo rappresenta un problema? A me sembra che dovresti esserne contento invece che rimuginare sui perché. Non è una brutta cosa quella che ti sta succedendo... finalmente stai andando in pace col mondo e con te stesso. È bello! -
Questo non convinceva affatto Vegeta che continuava a fissarlo malamente. Resisteva nonostanmte si sentisse a disagio a guardarlo negli occhi da così vicino. Non si sarebbe allontanato dando l'idea di essere un vigliacco che aveva paura di chissà cosa, ma continuare a fissarlo in quel modo, avere il viso così vicino con la penombra che li avvolgeva e creava un atmosfera intima, non era facile.
A lui venivano meglio le cose che normalmente gli altri temevano e viceversa, si sentiva normale così e pensava che gli altri fossero di un altro pianeta. In fondo però era anche vero... lui era un sayan, mica un terrestre!
- Non dire cavolate! Per te sarà una bella cosa, per me è straziante... è come se non avessi più alcun obiettivo. Che senso ha vivere se non ho nessun desiderio forte che mi divora dentro? Non sento nessun impellente bisogno ed il massimo è scoprire perchè diavolo io stia così, ora! - Continuava sempre più a perdere la pazienza e se da un lato non si sentiva affatto compreso da Goku, dall'altro sapeva perfettamente che era l'unico che poteva aiutarlo.
Era colpa sua, ne era certo.
Lo sentì sospirare raddrizzandosi sul posto distogliendo lo sguarda dal suo, quindi lui stesso si concesse di continuare ad osservarlo dimostrando che non aveva affatto timori!
Vide che cercava in sé le parole adatte da rivolgergli e dopo assersi grattato la nuca ed aver lanciato un occhiata alle stelle che brillavano suggestive sopra le loro teste, si decise nel suo perfetto e tipico stile tranquillo e pacato. Sorrideva appena e non era uno di quei sorrisi snervanti che parevano prendere in giro chiunque. Quello era il Goku che preferiva nonostante la maggior parte delle volte aveva la sensazione di essere sempre preso per i fondelli in un modo o nell'altro. Quella volta non era così, quindi non si pentì di essere venuto da lui.
Del resto non avrebbe potuto parlarne con nessuno.
Non l'avrebbero mai capito, forse nemmeno lui.
- Il tuo desiderio dovrebbe essere vivere in questa pace. Non ti senti bruciare perché hai ottenuto tutto quello che desideravi, ora devi solo goderti ciò che hai guadagnato con tanta fatica. Cosa c'è che ti inquieta di tutto questo? - Era vero, erano molto diversi però questo non significava che non potevano comprendersi. A questo punto era l'aspirazione di entrambi. Capirsi e farsi capire.
Lì Vegeta si ritrovò costretto a guardarsi nuovamente dentro, cosa non facile. Gli sembrava di averlo fatto a sufficienza in quel periodo, però improvvisamente c'era qualcos'altro che doveva tirare fuori. Con fastidio ed impazienza abbassò gli occhi non cogliendo quelli di Goku che erano tornati su di lui. Ci riflettè per un attimo sentendosi a disagio, poi stufo parlò:
- Non lo so, non mi sento a posto. C'è qualcosa che non va. Non lo capisco, dannazione, ma è così. Non ho voglia di ucciderti né di confrontarmi con te. Sei più forte, l'ho accettato, basta così. Però quello che ho non mi basta. Non mi rodo fino alla follia come prima, prima che sapevo sempre per cosa combattere. Tuttavia voglio qualcosa che non ho e che non posso ottenere con la guerra. Questo lo capisco molto bene. - Si interruppe chiedendosi se proseguire oltre oppure no. A quel punto cominciò a sentire i propri battiti aumentare, non era come quando si apprestava ad una battaglia eccitante, era diverso. Non era ferrato in quel campo, lo mandava in bestia sentirsi così spaesato. Aveva sempre fatto tutto Bulma in quel senso. Lui si era solo occupato dei lati fisici. Ora però non poteva lasciar fare agli altri. Spettava a lui.
Era una questione di sentimento, tutto lì.
Si, ma quale?
Per chi?
Sapendo che Goku non avrebbe mai detto nulla se lui non avesse concluso la sua spiegazione, con un ringhio scocciato alzò di nuovo le iridi nere e penetranti in quelle uguali dell'altro e sbottò esasperato:
- E capisco che c'entri tu in qualche modo. Perchè è dopo che mi sono rappacificato con te del tutto, che mi sento così. -
Questo spiazzò Goku.
Aveva sperato di sentirselo dire, oh se l'aveva sperato, ed ora eccola lì, una mezza ammissione da parte di quell'orgogliosa creatura che nemmeno sotto tortura ammetteva di provare dei sentimenti. L'aveva torturato abbastanza facendolo guardare dentro di sé ed aprirsi proprio con lui.
Era divino sentirsi rivolgere quelle parole da lui perché per come era iniziato tutto fra loro, nessuno avrebbe mai pensato che un giorno sarebbero stati compagni e non si sarebbero combattuti.
Da parte di Goku il rancore era presto scemato, appena l'aveva sconfitto. Però per il principe non era stato così.
Ed ora le cose erano cambiate fino a quel punto.
Il calore che provò dentro e che gli aprì il cuore fu impareggiabile, mai in vita sua avrebbe detto di potersi sentire così.
Il sorriso con cui lo guardò a quel punto fu così dolce da trasmettere una sensazione nuova che Vegeta non avrebbe mai pensato di poter provare.
- Posso farti una domanda? - Fece improvvisamente Goku interrogativo senza distogliersi da lui. Un mugugno in risposta lo fece proseguire: - Perché ti sei sposato con Bulma? - Ecco un'altra delle sue domande del secolo!
L'altro si indispettì, che c'entrava quello? Cosa gli interessava?
Suo malgrado, sempre sgarbato, gli rispose in fretta:
- All'epoca mi sembrava una buona idea! -
- Non la ami? - Chiese Goku seriamente interessato. Era una cosa che si era chiesto a lungo e non aveva mai potuto chiederglielo, non si erano mai messi a parlare così. Era bellissimo.
- La prima persona che mi ha insegnato cosa significa amare è stato mio figlio. - Secco e deciso.
- Ma perché allora ti sei messo con lei? - Cosa che tutti, probabilmente, si erano chiesti. Specie COME.
- Come sei seccante! - Irruppe il principe. - Quando ho convissuto con lei per allenarmi contro Cell e cercare di diventare un Super Sayan, ho deciso che era ora di concedermi certi piaceri che per colpa di Freezer mi ero dovuto privare. Poi c'è stato un incidente di percorso... anzi, due... -
- Lei è rimasta incinta e si è innamorata di te! - Terminò per lui l'amico ridacchiando divertito. Già immaginava il resto...
- Mmm. - Mugugnò. - Finita tutta la storia di quell'essere abominevole ho capito quanto contasse per me Trunks, così è stato ovvio andare là e formare famiglia con loro. - Già, proprio ovvio... - E tu? - Decisamente Vegeta non finiva mai di stupirlo... preso in contropiede, non aspettandosi mai e poi mai un interesse del genere da parte sua, Goku rispose ovviamente sincero come sapeva essere.
- Bè... - Si strinse nelle spalle guardando di nuovo il cielo e grattandosi la nuca per cercare una risposta non molto facile. Cosa era accaduto a lui da spingerlo a sposare Kiki? Bella domanda... nemmeno lui l'aveva mai capito... - Sarò sincero... non lo so! - Lasciò trascorrere alcuni secondi in cui Vegeta si chiese se non lo prendesse in giro, quindi tornò a guardarlo e proseguì con un sorriso di circostanza dei suoi: - In realtà è stata lei ad innamorarsi di me e a sposarmi, io ho fatto ben poco... prima che capissi cosa mi stesse accadendo mi sono trovato sposato con lei. Non mi è sembrata una brutta cosa, così sono rimasto. Tanto non pensavo mi cambiasse la vita. A parte che sono nati Gohan e Goten, per cui darei la vita ogni giorno, non mi sono mai sentito seriamente legato. Ho comunque sempre fatto quel che mi pareva... -
- L'abbiamo notato tutti! Ti sei permesso di rimanertene nell'aldilà lasciando la tua famiglia! Questo è stato il segno più evidente che non ti interessava poi molto stare con loro. -
- No, non è proprio così... mi sono mancati tutti, specie Gohan, ma ... -
- Senti, non ha importanza... se l'avessi amata davvero, quella donna, avresti cercato di tornare in tutti i modi, tutto lì. Non c'è altro da spiegare! - Tagliò corto Vegeta stufo di quel discorso che per lui era evidente. Tanto più che gli sembrava proprio stupido aver sposato qualcuno solo per passività come aveva fatto quell'idiota. - Ma tutto questo che c'entra con il nostro discorso? Non ho ancora ottenuto una risposta. - Tornò quindi sui suoi passi.
Goku sciolse la sua espressione comica di scuse, quindi tornò serio pensando una volta di più che si vedeva il suo sangue nobile in ogni centimetro di lui. Sarebbe stato ore ad osservarlo, peccato che probabilmente sarebbe stato linciato per questo! Vegeta non sembrava così paziente e passivo da farsi guardare così a lungo!
Ormai non c'era più timore di guardarsi negli occhi e lo facevano entrambi volentieri.
- Ami solo Trunks? -
- Perchè la fai così lunga? - Non ce la faceva più, cominciava a risentire il famoso istinto omicida nei suoi confronti, molto conosciuto.
- Se te lo dicessi io non sarebbe la stessa cosa. Mi diresti che sono fuori strada e te ne andresti. E saresti punto da capo. Devi arrivarci tu. -
- Fai troppo il misterioso, non lo sopporto... - Ormai mancava poco, Goku lo sentiva e lo vedeva. Non avrebbe mollato. Aveva penato un sacco per arrivare a quel punto. Troppo. Ora si sarebbe preso il suo premio!
- Forse posso aiutarti di più dicendoti cosa provo io. - Esordì quindi con una delle sue solite arie indecifrabili.
- Cosa provi tu?! - Fece eco l'altro chiedendosi come questo potesse aiutarlo.
- Si, per te. - Qua rimase a bocca ed occhi spalancati a fissarlo come se fosse un alieno, cosa non troppo lontana dalla realtà, tutto sommato. Un sayan cresciuto sulla Terra era qualcosa di alieno di sicuro!
Eppure nonostante quell'espressione strana ed enigmatica, con quel sorrisino da prendere a pugni, sembrava anche serio, in un certo senso. Era davvero convinto che avesse una logica, questo?
Che fosse tutto legato anche ai suoi di sentimenti?
Goku concentrò ogni più singolare particella di sé stesso sul compagno che aveva davanti e senza il minimo timore od imbarazzo si aprì come mai avrebbero pensato potesse accadere. Come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come faceva ogni cosa, insomma.
Gli mise una mano sulla sua, appoggiata sul terreno fra loro due, poi premendo per trasmettergli la propria fermezza, disse:
- Io ti amo Vegeta ed è così da molto tempo ormai. - E come se un masso grande come una montagna cadesse sulla sua testa, questo si sentì schiacciato fino a non aver più respiro e battiti. Appena lo sentì un improvvisa ondata di calore paralizzante lo invase da dentro fino ad uscire e farlo arrossire, poi boccheggiante ritrasse la mano senza connettere più una virgola e si affidò al suo istinto, l'unica cosa funzionante, probabilmente.
- Che diavolo stai dicendo? Non prenderti gioco di me, brutto idiota! - Sbottò con voce strozzata ritraendosi come se si stesse scottando. Si sentiva devastato, forse era lo stato peggiore che avesse mai provato.
Pensare, doveva pensare... già, ma chi ci riusciva?
- Sono serio. - Rispose quindi Goku con estrema fermezza. Vegeta sgranò ulteriormente gli occhi e andando completamente in tilt per ciò che stava accadendo e che stava sentento, quel qualcosa che fino a quel giorno non era riuscito a decifrare stava uscendo proprio in quel momento critico, latrando un: - Va' a quel paese! - fece per alzarsi ed andarsene in volo alla velocità della luce per sparire e mai più riapparire al suo cospetto. Come aveva potuto pensare che quel dannato fosse stato in grado di aiutarlo?
Tuttavia proprio nel millesimo di secondo in cui si stava staccando dal terreno con un espressione furente ed imbarazzata insieme, fu afferrato al polso e strattonato a terra dove fu rimesso a sedere e imprigionato con la schiena contro il tronco dell'albero. Lì sentì qualcosa premersi contro le proprie labbra, solo in un secondo momento realizzò che si trattava di quelle di Goku e con sgomento lo spinse via malamente prima di permettergli di proseguire oltre, prima ancora di sentire cosa provava.
Andò nel caos più completo e tutto quello che riuscì a gridare fu un insulto pesante seguito da un: - VATTENE! - Che in molti avrebbero sentito se non fossero stati soli.
Il sayan si trovò con la schiena a terra a qualche metro da lui, il principe ci aveva messo una forza non trascurabile nel mandarlo via. Probabilmente farlo combettere in uno stato d'animo simile gli avrebbe assicurato uno spettacolo non da poco, ma non era quello che gli interessava al momento. Si alzò quasi subito e senza smettere di fissarlo diretto con un aria seria, disse senza scomporsi:
- Devi riflettere, quindi ti lascio solo. Sai dove trovarmi. - Non avrebbe insistito malgrado avesse una grande tentazione per farlo.
Quando gli voltò le spalle per andarsene, Vegeta sentì un lampo attraversarlo, un lampo doloroso ma che lo illuminò completamente mostrandogli ogni più piccola ed intima parte di sé stesso che aveva sempre abilmemte nascosto. Sentimenti. Il problema degli esseri viventi erano sempre e solo quelli. I nemici si sconfiggevano sempre in un modo o nell'altro, ma come si affrontavano quelle 'cose' che non trovavano nemmeno chiara definizione?
Non gli stava bene.
A Vegeta non stava per nulla bene essere piantato a quel modo, specie da Goku. Per tutto il tempo in cui erano stati sulla Terra non aveva fatto altro che quello... voltargli le spalle e volare più in alto di lui, superandolo sempre e sempre e sempre... quanto ancora sarebbe andato avanti così?
Quanto prima di raggiungerlo e bloccarlo al terreno lì dove era lui?
Doveva rimanere ancora solo a guardarlo allontanarsi e splendere in tutta solitudine?
No, non ci stava, non voleva affatto starci. Un moto di ribellione lo invase bruciandogli l'anima e le sinapsi come da molto non accadeva, facendolo sentire come un tempo eppure diverso. Non era bisogno di distruggere qualcosa ma era un bisogno comunque molto grande che lo divorava, esattamente quello che aveva paura di non saper più provare.
Fuoco.
Con un'espressione di rabbia profonda agì senza più pensare.
Non poteva lanciargli la patata bollente e mollarlo così senza dirgli o fare altro.
Non poteva.
Non glielo avrebbe permesso.
Non era lui che dettava le regole.
- Aspetta, brutto idiota! -
Quindi senza riflettere oltre l'afferrò per il polso proprio come aveva fatto Goku poco prima e tirandolo si sbilanciò finendo lui stesso con la schiena a terra, non mollò la presa e costringendolo ad inginocchiarsi proprio davanti alla sua testa, al contrario rispetto a lui, senza farlo respirare né ribattere, l'afferrò per le orecchie strattonandolo verso di sé.
Fu un momento veloce e di sorpresa totale per entrambi, Vegeta non aveva più pensato, aveva solo fortemente desiderato non stare ancora da solo senza di lui, quindi aveva fatto l'unica cosa che gli era uscita. Se ci avesse pensato l'avrebbe solo preso a pugni ma non successe e semplicemente nonostante la posizione scomoda, assaggiarono le rispettive labbra aprendole ben presto e lasciando il compito alle rispettive lingue di trovarsi e giocare insieme.
Giocare e lottare con poco fervore, in fin dei conti, ma molto languore e desiderio.
Solo in quel momento si rese conto di averlo voluto davvero e che era questo che cercava di capire.
Goku era sempre stato un passo davanti a lui tranne che al loro primo incontro, quando si erano guardati con odio e rivalità. Non era mai riuscito a raggiungerlo più, dopo, e questo l'aveva quasi fatto impazzire. In realtà aveva lottato tanto per arrivargli accanto solo per poter essere alla sua altezza ed essere preso in considerazione da lui. Gli avevano insegnato che per avere il rispetto e tutto ciò che si vuole, dalla persona che conta, bisogna conquistarla ed essergli come minimo pari se non superiore. All'inizio era stato puro e semplice disprezzo per colui che doveva essergli inferiore, ma poi conoscendolo e vivendo con lui era diventato diverso e non se ne era nemmeno accorto.
Fino a quel momento.
Quel bruciare nel guardare sempre le sue spalle era dovuto a quello, alla consapevolezza di non venir mai più preso sul serio da lui e quanto più si faceva prendere dall'ira per quello, tanto più ci teneva. Essergli accanto, guardarlo dritto negli occhi e poi?
Poi cosa dirgli?
In fondo era questo il punto.
Essergli accanto perché?
Ora era lì con lui ed anche se non era alla sua altezza non si sentiva distante, per la prima volta non ci si sentiva. Questo grazie al fatto che aveva accettato la sua inferiorità. Però Goku era sempre stato lì ad aspettarlo ed ora lo prendeva quanto più seriamente non avesse mai fatto in vita sua.
Quando aprirono le labbra per lasciar libero accesso alle loro lingue che si trovarono a metà strada, anche fuori dalle loro bocche, quel fuoco si accese prepotente lanciando entrambi in alto, nello stesso luogo, finalmente l'uno nell'altro.
Le mani di Goku andarono a cercare il viso di Vegeta e posandosi lateralmente su di esso, continuò a baciarlo sentendo dentro una felicità incontenibile. Non sapeva se ci era arrivato davvero o solo in parte, ma ora era lì e lo stava baciando e non l'avrebbe più fatto andare via.
I battiti di entrambi crebbero insieme all'adrenalina che cominciò a dargli alla testa e ad eccitarli, quindi accaldandosi già da subito cercarono di mettersi in una posizione più comoda, Vegeta allora si tirò su accompagnato da Goku che l'aiutava senza staccare le loro bocche che, una volta entrambi seduti e nello stesso verso, si unirono meglio fondendosi in un tutt'uno.
Quella forza che solo trasformandosi in super sayan sentivano, esplose in loro sotto forma di passione e desiderio, di sentimento e di amore, e non li abbandonò più.
Vegeta con decisione e foga tipici suoi scese con le mani alla vita di Goku e slacciandogli la cintura della tuta allentò i pantaloni quel tanto per poter infilare la sua mano dentro, facendoli lentamente scivolare giù. Non sapeva minimamente cosa stava facendo, come la maggior parte delle volte in cui si faceva prendere dall'impulso del momento, ma gli piaceva terribilmente.
Il corpo caldo di Goku pulsava sotto le sue mani e non chiedeva altro di essere divorato da lui.
Quando il suo palmo si premette contro il suo membro che già subiva i primi effetti di quel trattamento, Goku emise un mugolio con la gola che fu oggetto di soddisfazione per l'altro, quindi glielo afferrò meglio e cominciando a massaggiare capì che c'era ben poco di cui pensare, ormai.
Era solo un idiota ma aveva saputo fin dall'inizio che sarebbe stato l'unico in grado di aiutarlo e così era stato.
Come anche che in tutto quel cambiamento c'entrava una volta di troppo lui.
Cominciò a muoversi sulla sua parte intima che ben presto divenne dura e mentre lui si occupava di quello, l'altro trattenendo a stento gemiti di piacere decise di fare altrettanto assecondandolo, quindi intrufolandosi dentro ai suoi pantaloni elasticizzati, fu un piacere poter toccare ciò che a lungo si era privato. Era caldo e pulsante anche il suo e via via che il suo trattamento crebbe all'unisono col suo, andando sempre più veloce ed in sincronia, raggiunsero uno stato difficilmente contenibile. Tuttavia per Vegeta, il quale si trovava sicuramente più nel suo campo rispetto al'altro, non volendo bruciarsi tutto il meglio subito, si separò da lui smettendo quel piacevole massaggio e risalendo con le mani alla maglia, gliel'alzò con calma togliendogliela del tutto, quindi si sfilò la propria separando la bocca dalla sua e una volta liberi dagli indumenti fastidiosi lo spinse a terra, contro l'erba morbida e fresca. Non era molto gentile ma aveva una sensualità innata, sapeva decisamente come trasmettere piacere agli altri. Capiva come Bulma avesse potuto perdere la testa per lui... ma era lieto di sapere che ad essere ricambiata non era lei.
Certo, aveva fatto due figli con Kiki ma era una cosa diversa... il piacere che aveva provato quelle notti con lei per routine e perchè lei, come ogni altra cosa, gli imponeva tutto, non era paragonabile a quello.
A quello che gli stava facendo Vegeta.
Perché con Vegeta era lui per primo a volerlo.
Mentre gli leccava il collo succhiandogli diversi punti e mordicchiando con gusto, si trovò a domandarsi quante altre volte l'avesse fatto quando in qualità di tirapiedi di Freezer andava a spasso per pianeti distruggendoli...
Sembrava pratico. Non poteva essere Bulma la sua unica esperienza sessuale. Con queste domande che gli attraversarono la mente in quel momento di piacere, mentre il suo ginocchio si strofinava contro il proprio inguine continuando a cuocerlo crudelmente, lo attirava contro di sé sospirando dal piacere e chiedendo di più. Voleva sentirlo ancora di più, in ogni parte.
Avrebbe preso volentieri il controllo, cosa che non aveva mai desiderato di fare con nessuno, contando che l'unica con cui aveva avuto esperienza in quel campo era Kiki, ma lasciarsi fare era così piacevole... perchè interromperlo?
Sentì le sue labbra bramose scendere sui capezzoli e mentre glieli tormentava fino a farglieli diventare duri, dimenticò ogni altra cosa, persino che forse quella per lui era la sua vera prima volta.
Non gli era mai interessato nessuno al punto di essere attivo sessualmente parlando, specie che lo spingesse a desiderare ardentemente di farlo di sua iniziativa, ma ora era diverso.
Era molto diverso.
Ma Vegeta, come era tipico suo, non gli avrebbe lasciato molto spazio, sicuramente... non se lui non se lo sarebbe preso.
Proprio quando la sua lingua raggiungeva il basso ventre, Goku decise di soddisfarsi ulteriormente e con uno scatto di forza ribaltò in fretta le posizioni spingendolo steso sotto di sé e senza perdere troppo tempo lo spogliò anche degli indumenti sulla parte inferiore del corpo.
Questo non fu gradito da Vegeta che brontolò, detestava stare sotto... in ogni campo... e lui sembrava avere quella brutta abitudine di stare sempre sopra, invece. Anche lì?
Proprio quando un senso di ribellione cominciava ad invaderlo, le labbra del compagno scesero dirette sul suo membro già stimolato in precedenza. Ecco, poteva anche aspettare un secondo, dopo tutto...
Si morse un labbro premendo la nuca contro il terreno, quindi afferrò una manciata di erba e la lasciò andare per mettere le mani fra i capelli di Goku che, immerso nelle sue gambe tenute larghe, gli leccava il suo sesso rendendolo ancor più duro. Le sue dita l'accompagnavano in quel movimento che andava dall'alto in basso e quando fu in erezione perfetta, lo prese in bocca soddisfando entrambi ma molto di più sé stesso.
Quello era da molto che aveva sognato di farlo.
Vegeta rappresentava davvero quanto di più desiderato avesse mai incontrato. Una volta di più lo comprese e sentendo le sue unghie conficcarsi nelle proprie spalle larghe, capì che anche per l'altro era la stessa cosa.
Brividi cominciarono ad attraversarli dalla testa ai piedi, brividi che nemmeno vincendo una battaglia faticosa avevano mai provato.
- No... basta! - Ringhiò quindi improvvisamente il principe che stava già per venire, era troppo per lui, non riusciva più a resistere. L'aveva fatto per troppo tempo, tentando di raggiungerlo e di avere il diritto di prenderselo e far di lui ciò che voleva, ora non doveva più allenarsi per arrivargli accanto. Ora l'aveva lì fra le sue braccia e non serviva impazzire per ottenerlo. Era finalmente suo.
Quindi con un movimento brusco e veloce tornò a ribaltare le posizioni e alzandogli le gambe sulle sue spalle, lo penetrò dapprincipio con le dita per prepararlo, lo stimolò osservando con eccitazione crescente la sua espressione di dolore. Era un piacere ulteriore vedergliela in viso quando non era mai riuscito a strappargliela. Però non era dolore vero e proprio e questo era ancora migliore.
Sorrise sbieco soddisfatto di come si mostrava a lui. Gli piaceva, gli piaceva da matti.
Aveva il controllo delle sue emozioni e del suo piacere.
Questo era molto meglio che vincere uno stupido confronto.
Era il massimo.
Poteva portarlo in paradiso o all'inferno, alla follia più assoluta, al piacere più sfrenato. E tutto dalle sue mani.
Dal suo corpo.
Questa ricompensa, pensò Vegeta preparandosi ad entrare finalmente in lui, era molto meglio di tutte quelle che si era immaginato di ottenere un giorno.
Era valsa la pena farsi divorare dal rancore e dalla voglia di rivincita, farsi umiliare in ogni sconfitta, venir sempre messo da parte per qualcosa di più importante se... se poi poteva avere il privilegio di gestirlo a quel modo e farlo gemere profondamente dal piacere, facendolo suo e possedendolo in modo completo.
Quella era completezza.
E con una spinta più decisa si intrufolò in lui facendogli trattenere il fiato e stringere gli occhi. Che piacere vederlo in quello stato.
Non per disprezzo o altro. Era semplicemente fantastico, tutto lì. Abbandonato a lui.
A quel punto iniziò a muoversi entrando ed uscendo, sentendo un piacere crescente partirgli dall'inguine che si espandeva come piccole scariche elettriche in ogni punto del proprio corpo. Lontanamente sentì le mani di Goku aggrapparsi a lui e attirarlo a sé per stringerlo e sentirlo di più, l'assecondò cominciando a vedere un esplosione di colori proprio in quell'atto.
I gemiti di entrambi si unirono come i loro corpi e spingendo sempre più in fretta ed in profondità, combaciarono in modo perfetto fino a non poter andare oltre, fino a superare ogni limite, fino a non capire nemmeno se fossero trasformati in super sayan o se fossero normali, fino a perdere ogni controllo, ogni compostezza, ogni contatto con la realtà.
Arrivarono a quel limite e lo superarono insieme realizzando che nessuno dei due era solo nel cercare di raggiungere una meta ma che finalmente erano insieme. Vegeta non avrebbe mai più visto la schiena di Goku e Goku non avrebbe più sentito il disprezzo di Vegeta.
Vennero quindi insieme all'apice del piacere aggrappandosi l'un l'altro e trovandosi con le labbra premute le une sulle altre.
Senza nessun bacio, solo avendole dolcemente pulsanti come il resto dei loro corpi eccitati e umidi. Avevano raggiunto un punto importante da cui non sarebbero più scesi.
Quello era quel qualcosa di strano che aveva sentito nascere Vegeta dopo le vicende di Majin Bu.
Dopo aver ripreso un secondo il possesso di sé stesso, si separò da lui lasciandosi cadere sul compagno che, abbracciandolo delicatamente, l'accolse fra le sue braccia pensando di essere in un sogno.
Erano diversi, lo erano sempre stati, eppure avevano in corpo lo stesso sangue ed ora, finalmente, potevano davvero guardare nella stessa direzione sentendosi pieni e completi come mai era accaduto nella loro vita con nessuno e per nessun motivo.
Sapeva che non glielo avrebbe mai detto e non l'avrebbe mai preteso, ma qualcosa comunque se lo aspettava, quindi cominciando a carezzargli leggero la schiena sudata, attese che si sentisse di dire qualcosa. Lasciarono che i respiri si regolarizzassero come anche i loro battiti, quindi finalmente Vegeta parlò nella sua eterna inclinazione altera, proprio da principe dei sayan.
- Ero sicuro che sapevi tutto... in un modo o nell'altro è sempre colpa tua. -
Sconvolgente.
Sconvolgente era capire che una vita passata ad odiare e a fare sesso fine a sé stesso era stato uno spreco stupido.
Sconvolgente era capire che una vita passata a sacrificarsi sempre e ad essere sentimentalmente passivi era stato uno spreco stupido.
Sconvolgente era comprendere che da ora cominciava la vera vita.

FINE