SPIRIT IN THE SKY
CAPITOLO V:
RAPPORTI DIFFICILI

/Ho messo via - Ligabue /
Quando Daniela scese dal proprio palazzo dirigendosi verso l’auto di Sonia, la ragazza sbirciando la sua espressione dallo specchietto capì subito che non sarebbe stata giornata. Probabilmente veniva alla festa di inaugurazione solo perché ci sarebbe stata troppa gente che avrebbe girato intorno alla castana dagli ordinati capelli corti. Non che non si fidasse di lei ma non si fidava degli altri anche se erano o tutti già impegnati o comunque solo amici. Era molto possessiva con Sonia ed anche se a conti fatti o per lo meno in linea teorica adesso non stavano più insieme, preferiva controllare che nessuno le mettesse le zampe addosso.
Del resto era gelosa addirittura di sua sorella…
Con quella nuvoletta scura sulla testa, mi sa che sarà una giornata tosta… ma perché è voluta venire lo stesso? Non capisco proprio… se le seccava uscire poteva starsene a casa. Avrà litigato con sua madre. O magari si è solo svegliata col piede sbagliato. Quando fa così la strozzerei. Rovinerà la giornata a tutti ma soprattutto a me! Lei ed i suoi dannatissimi malumori insopportabili!”
Pensò mentre la vide avvicinarsi con un aria particolarmente cupa.
La portiera si aprì e finalmente entrò la compagna, o amica che dir si volesse.
- Ciao! – Salutò con allegria e con un gran sorriso. In risposta ottenne solo un grugnito e nemmeno uno sguardo. Sonia trattenne un sospiro sconsolato e ripartì facendo finta di nulla.
Cercavano di fare le amiche e vedersi lo stesso ma era difficile. Si comportavano comunque da fidanzate e non riuscivano a staccarsi come avrebbero avuto bisogno e come, teoricamente, avevano deciso. Non si capiva granché cosa fossero…
Daniela continuava ad avere un rapporto conflittuale con Desirè a causa della gelosia che provava nei suoi confronti, continuava a sentirsi inferiore a tutti e quindi per reazione si chiudeva piantando musi a destra e a manca, continuava ad essere possessiva da morire con Sonia e a controllarla… insomma, continuava a far tutto ciò che faceva prima!
In fondo era anche vero che Sonia stessa dipendeva da Daniela in tutto e per tutto. Qualunque capriccio essa esprimesse lei cercava di accontentarla, inoltre sperava sempre che venisse via insieme a lei. Se le avesse chiesto di tornare insieme, l’avrebbe fatto.
A volte sentivano il bisogno di contatto fisico, di coccolarsi un po’ come facevano quando stavano insieme… e allora se lo concedevano di comune accordo. Peccato che per quei bei momenti la cara moretta dovesse come minimo avere un buon umore ma l’umore in questione era sempre per lo più nero. Tanto lei di sfortune ne aveva in continuazione…la salute non andava, i rapporti in famiglia non erano il massimo, gli studi finivano sempre male in un modo o nell’altro, il lavoro non si trovava... era un mondo così difficile per Daniela.
Le aveva sempre tutte, come poteva essere contenta per più di un minuto di fila?
Non a caso Desirè non la sopportava… e sopportava ancor meno sua sorella quando si faceva usare così da lei e quando si faceva trattare a quel modo. Come poteva anche solo vederla?
Però per amor suo non le faceva piazzate vere e proprie, si limitava a dirle quello che pensava con ironia e scherzarci su, tanto sapeva che Sonia conosceva il suo punto di vista. Cercava addirittura di trattenersi nei confronti di Daniela stessa, infatti non si parlavano nemmeno. D’altronde se avesse cominciato a dirle tutto quello che pensava di lei, sarebbe finita davvero in tragedia!
Nel silenzio più completo, senza né guardarsi né toccarsi, le due ragazze arrivarono a casa dove Elena e Ale non erano ancora tornati dalla loro missione di gelato e fragole.
Speriamo che vada tutto bene…”
Pregò mentalmente Sonia aprendo la porta con le proprie chiavi.
Quando entrò trovò Andrea ad apparecchiare il tavolo in soggiorno, mentre Anthony a preparare la salsa con una certa maestria, rimbeccato da Desirè che non lo mollava sicura che senza i suoi ordini lui non sapesse muovere un dito!
- Ciao a tutti! – Saluto ancora allegramente. Questa volta ricevette una risposta altrettanto allegra da parte di Andrea mentre un ‘ciao’ più scorbutico da parte degli altri due che quasi sembrarono un tutt’uno. Sonia rise allegramente dirigendosi in cucina cercando di spiluccare qualcosa da mangiare:
- Che c’è? Problemi in cucina? – Chiese divertita mettendosi in bocca delle olive.
- Si, lei! - - Si, lui! – Dissero insieme ringhiando allo stesso modo. La castana rise ulteriormente sedendosi su una sedia lì vicino:
- Ah, io non mi immischio… due cuochi sono più che sufficienti! – Asserì quindi scherzando.
- Dì pure che non sai cucinare e quindi come al solito ti ritiri per questo! – La rimbeccò la bionda alzando il dito indice bendato per ammonirla. Sonia lo notò e cambiò discorso non volendo ammettere che effettivamente aveva ragione, anche se qualcosa sapeva cucinarlo, il problema era che era pigra per farlo.
- Che ti sei fatta? – Questa volta fu Anthony a parlare per evidenziare quanto fosse un pericolo quella ragazza:
- Ha fatto che è un disastro cronico, ecco cos’ha fatto! Stava tagliando la cipolla e Andrea le ha chiesto una cosa, così lei per l’emozione si è affettata il dito! – Un calcio gli arrivò negli stinchi insieme ad uno sguardo assassino ed alla risata cristallina della sorella che aveva capito perfettamente a cosa si riferisse.
- Taci idiota! Non è mica al Polo Nord, tuo fratello! – Grugnì quindi con la paura di essersi fatta sentire dal diretto interessato. Fortunatamente lui era nella stanza accanto e non aveva capito. Ovviamente Anthony le lanciò uno sguardo truce che avrebbe incenerito un ghiacciolo!
Nel ridere Sonia fece scivolare fugacemente i suoi occhi azzurri nella stanza di là a cercare Daniela, quindi vedendola seduta in disparte nel divano a leggere annoiata una rivista, si alzò nel mezzo della scenetta comica per raggiungerla e non lasciarla sola.
Desirè divenne ancor più oscura, se possibile, mentre Anthony l’ammonì per la millesima volta:
- Non sono affari tuoi! – Capendo al volo cosa pensasse. Sembrava che il ragazzo ci avesse preso gusto a rimproverarla.
- Si ma che palle! Stava a parlare con noi, cavolo! L’ha vista di là ed è corsa come un cagnolino! Non la sopporto quando fa così! – Si lamentò con l’amico a ruota libera, lui cercò di placarla distraendola, riportando la sua attenzione sul pranzo. In fondo aveva ragione ma non erano affari loro, non potevano interferire, non era giusto. Se Sonia di sua iniziativa si comportava così loro non avevano poi molto da farci. Solo farsi gli affari propri.
Quando Sonia si sedette nel divano accanto a Daniela guardando quel che leggeva lei, cercando di essere resa partecipe a qualcosa per non lasciarla sola a fare qualunque cosa facesse, non ricevette la minima attenzione, quindi le si strinse accanto e guardandola come se fosse una bomba a mano pronta ad esplodere per qualunque sciocchezza, provò con aria mite e gentile:
- Vuoi bere qualcosa? – Chiese. Il silenzio in risposta. Quando non la degnava nemmeno di una risposta la faceva sentire davvero trasparente. Le veniva su una voglia matta di urlare che lei era lì e che se le faceva una domanda doveva come minimo risponderle.
- O magari mangiucchiare qualche antipasto… - Provò così sapendo che se non le avesse chiesto nulla ed al contrario avesse continuato a parlare con sua sorella lasciandola sola, si sarebbero scatenate le ire di Zeus. Sonia DOVEVA calcolare Daniela, anche se quest’ultima non calcolava l’altra. Se non lo faceva era peggio, non si limitava a non parlarle, la trattava come la cosa peggiore sulla faccia della Terra, e per Sonia era insopportabile.
Non erano solo quelli i momenti che passavano insieme, o per lo meno non erano solo così. Quando era di buon umore ed erano sole a fare qualcosa che magari provocava profonda soddisfazione nella mora, questa le concedeva delle gentilezze e delle attenzioni che alla compagnia piacevano molto. Stava bene con lei in quei momenti, quando faceva la parte della ragazza coccolosa e dolce sembrava un'altra. Ma ormai erano così pochi quei momenti che non le bastavano più. Infatti si erano lasciate.
Eppure l’idea di non vedersi drasticamente più le aveva uccise entrambe, ecco perché avevano deciso di continuare a vedersi lo stesso.
Tuttavia valeva davvero la pena a quelle condizioni?
Su dieci momenti insieme almeno sette od otto erano di malumori. Come si poteva continuare a queste condizioni?
Si, ma è peggio se non la vedo più per nulla. È perfino peggio di questo… però quanto resisterò? Ho bisogno di qualcuno che mi sostenga e mi ami e me lo dimostri in modo normale… ne ho sempre più bisogno.”
Non era affatto facile per Sonia… anche se la sua soglia di sopportazione era alta e in Daniela aveva visto qualcosa che non aveva comunque visto nessuno.
I limiti li aveva anche lei e sapeva che prima o poi, al momento di tirare le proprie somme, non sarebbe stata contenta del punto in cui era arrivata. Allora, in quel preciso istante, avrebbe cambiato drasticamente la sua vita.
Fino ad allora avrebbe visto quanto poteva resistere, ripetendosi che ne valeva la pena. Che non vederla era peggio.
Ripetendosi che si erano amate tanto e che si erano cambiate molto.
Andrea mentre le vide così, si chiese lui stesso che senso potesse avere un rapporto simile e stringendoglisi il cuore per Sonia, si rifugiò in cucina lasciandole sole.
Avrebbe voluto esternare le sue impressioni, condividere quei suoi pensieri, ma non se la sentì… conosceva suo fratello. Gli avrebbe detto che non erano affari loro, mentre Desirè… bè, lei non la conosceva poi molto, quindi non sapeva se era davvero il caso di parlarne con lei. Magari gli avrebbe dato del ficcanaso.
Così decise di tenersi tutto per sé.
Una come Sonia non si merita di essere trattata così. Anche se è lei che magari le permette di trattarla in quel modo, ciò non toglie che Daniela è una stronza. Vorrei aprirle gli occhi ma chi sono per farlo? Devo stare al mio posto, non è il mio compito scuoterla e dirle che quella ragazzina di là è un idiota che non se la merita. Lo si vede da lontano… Sonia chiede solo di essere lasciata libera, libera di fare quel che vuole, quel che si sente, di dimostrare i propri stati d’animo, di essere felice con chi vuole e non solo con chi deve. Libera di dire quello che vuole a chi vuole e come vuole, di non essere più controllata, di non dover stare per forza appiccicata ad una zombie come quella! Mi dispiace davvero per lei, quando è sola si vede tutta un'altra persona rispetto a quando sta con Daniela. Mi piacerebbe che le cose cambiassero, anche se non ne capisco bene il motivo. Sono l’ultimo arrivato in questo gruppo un po’ strambo, come faccio ad avere questi pensieri? Mah… non capisco proprio…”
E non era certo l’unico a non capire.