UN RITIRO FANTASTICO

CAPITOLO 8:
 “CHI POTEVA TROVARLA?”

Lo si capisce subito. I suoi occhi. I suoi limpidi occhi solitamente color cielo sereno, ora sono diversi. Strani. Impauriti. Loro la conoscono da poco, ma non hanno avuto il piacere di vedere quella luce preoccupata….e speravano di non vederla. Lei così diplomatica e composta sempre sorridente non è tipo da lasciarsi andare se non serve veramente.
Appena Mikako arriva si getta fra le braccia tese di Taro, poi scuotendolo per le spalle dice con aria sconvolta:
- Taro...Arashi...non c'è più! Non la trovo da nessuna parte!
L'ho cercata fino adesso ma non c'è! Voi l’avete vista?
Quando è in quello stato arriva a fare di tutto! E poi…con questo tempo…-
In quel momento Genzo ha un tuffo al cuore e l'immagine di Arashi gli appare nella mente. È una chiara stretta che gli opprime il petto, una sensazione che detesta e che ha provato raramente, specie un tipo tutto d’un pezzo come lui. Eppure è riuscito a prendersi abbastanza per quella strana ragazza che gli ha strappato un bacio in quel modo impensabile.
Vedendo la rossa sempre più agitata, Tsubasa prende il controllo della situazione come fa sempre nelle partite, specialmente quelle più disperate ottenendo ottimi risultati.
- Mikako calmati e ragiona lucidamente.
L'ultima volta che l'hai vista è stato in refettorio con noi, giusto?-
- Si...- Sussurra la ragazza fermandosi in un istante davanti al tono autoritario del N 10.
- Dove l'hai cercata esattamente?- Continua l'altro serio.
- Bè...in camera nostra, poi velocemente in tutto il reparto del dormitorio femminile, nei bagni...e poi sono venuta qua...- La voce continua a tremarle ugualmente ma la stretta rassicurante della mano di Taro riesce ad aiutarla un po'. È calda e forte.
- Ok, fuori non sei andata vero?- L'espressione di Tsubasa man mano che parla si fa sempre più...come dire...sembra che stia parlando con una bimbetta che ha perso il lecca lecca, ma è efficace allo stesso modo. È pratico e sbrigativo….come se stia risolvendo l’enigma di una partita iniziata male!
- No, piove...- Lanciando uno sguardo fuori ha un brivido freddo. Non vorrebbe assolutamente essere là sotto la pioggia e spera vivamente che non lo sia nemmeno Arashi anche se conoscendola...si…il pensiero che l’esterno e la pioggia siano la cosa più probabile la sfiora subito. Le trapana il cranio insinuandole un ulteriore brivido. Quella fase autodistruttiva lei l’ha provata. Capita a tutti nella vita. Si preferiscono le cose che provocano dolore al fisico. È irrazionalmente vero. Spalanca gli occhi che paiono due cieli in tempesta e istintivamente si stringe più al fidanzato che le circonda la schiena infondendole coraggio e coscienza della realtà.
- E' meglio andare a controllare lo stesso; basta che vada uno di noi.- Il capitano lancia un'occhiata veloce ad ognuno di loro cercando il più adatto che si offre immediatamente senza esitazione.
- Vado io!- Dice Genzo serio in volto.
- Va bene, noi ci dividiamo in coppie e continuiamo la ricerca qua dentro.- E come se non avesse fatto altro in vita sua che dividerli per ricerche, Tsubasa inizia lo smistamento. Chissà da quanto tempo sognava di dire queste frasi, finalmente ora lo può fare, come in un film di spionaggio! Ovviamente non è questo che pensa lui in questo istante, ma chi lo sa...:
- Jun e Yayoi vanno nei dormitori maschili, Hikaru e Yoshiko nella parte sul retro, Taro e Mikako nelle cantine, Hiyuga, Ken e Takeshi negli spogliatoi, io e Sanae andremo nella parte adibita al personale e agli allenatori.
Quando ognuno di noi ha finito torna qua e aspetta gli altri.
Mikako, la troveremo!-
E detto questo più determinato che mai nessuno risponde, a parlare sono i loro sguardi seri e decisi, infine si separano correndo ognuno nella propria direzione.
Genzo si precipita fuori senza preoccuparsi di prendersi qualcosa per ripararsi dalla pioggia, neanche la sente ora, gli occhi come la mente sono concentrati al massimo, i vestiti si appiccicano subito al corpo rivelando i muscoli in tensione totale, i capelli neri gli ricadono in ciocche disordinate sulla fronte e sul viso dove mille goccioline tracciano scie che si perdono sulla pelle bagnata.
E' bellissimo.
Corre da campo a campo con tutta la velocità di cui è capace finché non nota qualcosa sotto il canestro del campo da basket.
"Perché non ci ho pensato prima? Questo era il primo posto che dovevo venire a controllare, che stupido!"
Preferisce darsi sbrigativamente dell’idiota senza imputare l’errore alla pressione della situazione critica che appanna i ragionamenti più ovvi. In quelle situazioni è sempre così, altrimenti non ci sarebbero i colpi di scena! Si avvicina cautamente a quella forma rannicchiata per terra; è buio e la pioggia sempre più fitta impedisce di vedere bene.
Intravede i capelli biondi che ricoprono il corpo fatto su se stesso e una morsa gli stringe il cuore.
Arrivato davanti a lei si inginocchia e appoggia delicatamente una mano sulla schiena curvata...freme...Arashi alza la testa lentamente rivelando un volto stravolto dalle lacrime e dalla pioggia, la bocca trema incredibilmente, gocce percorrono il viso continuando la loro corsa sul collo, sulle spalle, sul petto; i capelli strafondi le incorniciano la faccia facendo intravedere appena gli occhi che fanno impressione, il colore è indefinito, sembra verde oceano, ma quando è in tempesta e vi si intravede uno strano grigio; il bianco intorno alle iridi è rosso, inoltre sono assenti!
Lo sguardo profondo di lui che sembra riflettere l'oscurità è fisso in lei.
Disperazione, è questo ciò che legge nella ragazza, la disperazione più totale.
Genzo la fa alzare prendendola per le spalle nude, bagnate, tremanti...indossa una maglietta senza maniche tutta sfilacciata e consumata come lo sono i jeans corti che le lasciano scoperte gran parte delle gambe.
Le dice dolcemente:
- Vieni, andiamo dentro, sono tutti preoccupati. Ti cercano, sai? Anche Mikako!-
Spera che quel nome la scuota, perché altrimenti non saprebbe che altro fare.
E' una cosa straordinaria per lui essere così dolce, ma in quel momento gli viene da fare così!
Arashi a quelle parole reagisce gridando:
- Ormai non sono più la sua migliore amica, l'ho persa e non ho fatto nulla per tenermela, sono una ragazza superficiale e priva di sentimenti...come posso avere amici? Mi sono solo illusa di averne una...lei…proprio lei…la persona a cui tengo di più mi ha voltato le spalle, mi ha tagliato fuori dai suoi pensieri e prolemi, mi ha detto che non le servivo più, me l‘ha fatto capire, ha preferito credere ad altri che a me…lei pensa questo di me e se lei lo pensa che è colei che mi conosce meglio allora è vero. Non ho speranza. Ho sempre odiato essere superficiale eppure lo sono. Mi odio. Mi det4sto. Non so tenermi stretta coloro a cui tengo maggiormente…voglio che la pioggia lavi via le lacrime stupide che mi escono dannate senza il mio permesso, voglio che portino via la mia superficialità, che mi lavino. Non mi sento bene con me stessa. Mikako non deve pensare quelle cose di me!-
"Ecco, una reazione isterica! Ed ora che cacchio faccio? Non volevo questo!"
Pensa Genzo stringendo le labbra.
Se potesse leggere dentro a quel concentrato di emozioni violente quale è la bionda ora, sarebbe tutto più semplice!
Se succedesse a lui una cosa del genere cercherebbe di scuotersi in qualche modo, non si nasconderebbe in questo modo, i problemi si affrontano, non si abbassa mai la testa, non si accetta ciò che qualcuno in preda all’ira dice, non ci si lascia andare passivamente, non ci si convince che le accuse siano vere. Non si affonda così!
Per questo ora prova un lampo di rabbia e la scuote:
- Guarda avanti e sii fiera di essere ancora con la tua coscienza, hai la possibilità di rimediare alle cose che non ti vanno bene! SMETTILA, ARASHI!!!!- un discorso tipico di Genzo.
A queste parole lei si ferma spalancando gli occhi, una serie di pensieri e sensazioni strane le arrivano in una volta, poi gli effetti della pioggia si fanno sentire.
Genzo la vede rovesciare gli occhi e la testa all'indietro, la sente irrigidirsi per poi accasciarsi fra le sue braccia.
E' svenuta.
La guarda con una sorpresa iniziale, poi con sempre più crescente preoccupazione.
Cerca di svegliarla incapace di accettare veramente quello che sta succedendo.
E' tutto così assurdo, solo per uno stupido equivoco, anzi per delle voci maligne!
La pioggia batte sempre più forte sui due ragazzi, sul campo da basket, sul mondo circostante, la stessa pioggia che poco fa cadeva richiamata da Arashi stessa affinché le lavasse via i pensieri dolorosi.
Il buio sempre più profondo cala inesorabile creando il silenzio interrotto solo dalle gocce violenti.
Lei continua a non rispondere così per un attimo Genzo perde il suo leggendario sangue freddo, non sa che fare così l'abbraccia forte, vuole infonderle il calore di cui ha bisogno, cosa difficile visti i vestiti fradici e appiccicati e la pelle fredda e bagnata di entrambi.
Poi si scuote, cerca di recuperare il sangue freddo appena perso e l'autocontrollo, infine se la prende in braccio e guardandosi serio intorno per fare il punto della situazione e trovare la via più breve per tornare all'edificio, si avvia velocemente verso l'entrate più vicina: quella sul retro.
Arrivatovi davanti nota che è chiusa, così avendo braccia e mani occupate, per aprire dà due calcioni potenti e poco gentili alle grandi porte che si spalancano immediatamente.
Nello stesso momento arrivano Hikaru e Yoshiko, il ragazzo lo aiuta ad adagiare Arashi su una delle panche che stanno in quell'entrata deserta.
- L'hai trovata...allora era fuori...ma siete bagnati fradici, se non vi asciugate subito finite per ammalarvi!-
In tutta risposta Genzo ribatte con una leggera inclinazione nella voce dicendo tutt'altro, come se non lo avesse nemmeno sentito.
- Era stravolta, non ho mai visto qualcuno così...senti...non è calda?-
L'amico le tocca la fronte e dice preoccupato:
- E' vero, deve avere un bel febbrone...è meglio portarla in infermeria.-
Alla parole "infermeria" Genzo prima si illumina, poi arriccia le sopracciglia, infine risponde:
- Si, ma dov'è? Io non ci sono mai stato, ringraziando il cielo, e qua cartelli non ce ne sono!-
Hikaru ci pensa un po' su poi felice sbotta:
- Ho un idea...Yoshiko, corri ai dormitori maschili, dovrebbero esserci Jun e Yayoi, lui di sicuro sa dov'è. Vai a chiamarlo, per favore...-
Così dicendo la ragazza dai corti capelli neri scatta verso le scale con espressione ansiosa. Senza perdere tempo appena lo trova lo afferra per il polso e lo trascina, sempre correndo, giù per gli scalini, facendo quasi ammazzare tutti.
Nel frattempo riesce a spiegargli la situazione con 3 semplici parole:
- Arashi...febbre...infermeria!-
Arrivano subito dagli altri che nel frattempo li aspettavano impazienti.
- Jun...dimmi che sai dov'è l'infermeria...a quest'ora non c'è ne personale ne allenatori in giro...-
Dice alterato Genzo aggrappandosi alle braccia del castano che, sommando le parole di Yoshiko a quelle del portiere capisce al volo la situazione. Ecco che calmo senza scomporsi dice:
- Si, calmatevi...vi ci porto io! Su venite!-
Lui ci va almeno una volta al giorno dopo gli allenamenti per cui la conosce bene la strada, il suo cuore come ha detto Tsubasa durante la sfida, non è ancora del tutto guarito; certo, è a buon punto, ma deve tenerlo sotto controllo, potrebbe fargli altri scherzetti, tipo fermarsi improvvisamente!
Quando Jun dice quella frase in tutta tranquillità vede che Genzo ha già preso in braccio la ragazza svenuta, tuttavia non si dimentica delle due ragazze che osservano preoccupate la scena, così prima di andarsene facendo strada si rivolge a loro con aria pacata e un dolce sorriso per rassicurarle:
- E' meglio se voi andate ad avvertire gli altri che l'abbiamo trovata. Poi raggiungeteci in infermeria. Ok?-
- Ok ci pensiamo noi!-
A questa risposta il sorriso di Jun cambia spontaneamente, diventando di gratitudine.
Se si sarebbero fatte prendere anche loro dal panico non avrebbe più saputo da chi andare e Hikaru non è esattamente nelle condizioni migliori per consolare nessuno! In quelle situazioni super critiche molti si fanno prendere dall’agitazione, ma Misugi è uno dei pochi che rimane saldamente freddo e responsabile.
Dopo 10 minuti circa sono tutti fuori dalla porta della tanto desiderata infermeria!
All'interno della stanza ci sono: ovviamente Arashi distesa nel lettino, un medico chino su di lei che la visita, Mikako seduta dall'altra parte e Taro in piedi dietro a quest'ultima che la calma accarezzandole la schiena con dolcezza.
Fuori, subito dietro la porta chiusa, c'è Genzo teso fino allo spasmo e inspiegabilmente ansioso, tiene i pugni stretti lungo i fianchi e non come al solito sprofondati nelle tasche, è ancora tutto bagnato e gocciolante, non ha voluto saperne di andare a cambiarsi e magari farsi una doccia calda, prima vuole vedere Arashi aprire i suoi meravigliosi occhi verdi e grigi, le sue labbra incurvarsi in uno dei suoi sorrisi ingenui, la sua pelle colorarsi di un rosso acceso per il sole che anche oggi è riuscita a prendere.
Non si darà pace finché non l'avrà accarezzata e sentito la temperatura del suo corpo di nuovo normale. Gli da fastidio trovarsi in quelle condizioni pietose per una ragazza conosciuta da poco, ma quando c’è di mezzo l’istinto…e forse qualcos’altro che attualmente scrive la storia che si fa chiamare in modo megalomane destino, c’è poco da pensare! Vanno così e basta!
Nemmeno la mano calda di Tsubasa sulla sua spalla fa effetto, non riesce ad infondergli la sicurezza e la tranquillità di cui ha bisogno e siccome per un momento del genere non ci sono parole adatte stanno entrambi in silenzio a guardare avanti.
Sanae, Kojiro, Ken e Takeshi sono un po' più distanti da loro due, sanno che accanto a loro sarebbero in un certo senso fuori luogo, per quanto amici siano tutti, nessuna è eguagliabile a quella di Tsubasa e Genzo.
E' impossibile mettersi fra loro due, specialmente in attimi del genere in cui l'unica cura è lasciarli soli anche se stanno in silenzio.
In quel periodo in cui Genzo è andato in Germania a studiare e giocare a calcio insieme a Mikami è stata dura per entrambi, avevano bisogno l'uno del sostegno dell'altro per portare avanti la loro squadra e proseguire il cammino calcistico, eppure ce l'hanno fatta, l'amicizia è rimasta intatta e quando Genzo è tornato in Giappone dopo i mondiali giovanili per rimanerci definitivamente è tutto ripreso come se non fossero mai stati separati.
Il loro è un rapporto veramente unico e si capisce perché, per capirsi non hanno bisogno delle parole, del resto non ne hanno avuto bisogno sin da subito.
C'è sempre stato un gran feeling e nessun componente della sq ne è geloso, neanche Sanae; tutti si rendono conto che sarebbe un peccato provare ad intromettersi.
E' bello vedere due amici così che qualunque cosa facciano o scelgano non hanno rimpianti, in questo modo infondono la carica giusta e il coraggio ai loro compagni.
Se c'è qualcuno che può fare qualcosa per Genzo in questo momento, quello è proprio Tsubasa, lo stanno pensando tutti e anche se Kojiro non lo dimostra è affezionato anche lui a quel gruppetto, altrimenti non starebbe con loro neanche ora, non c'entra nulla lui con Arashi, non ha un debole per lei, anzi ci litiga sempre quindi avendo fatto il suo dovere potrebbe anche andarsene ma vedendo gli altri così preoccupati, Genzo per primo(proprio uno come lui!), non può fare a meno di rimanere con loro.
Appoggiati alla parete di fronte ci sono Jun che finalmente può dedicarsi alla sua Yayoi abbracciandola teneramente imitati da Hikaru e Yoshiko.
Per quanto si siano dimostrate forti stasera, le due ragazze, non sono di ferro così l'unica cosa che può rassicurarle per lo spavento preso e che tuttora vivono è l'amore dei rispettivi ragazzi.
Ormai sono riuscite ad instaurare un ottimo rapporto con Arashi e Mikako, sanno già tutto della loro vita e dei loro gusti, della storia dell'amore sbocciato di Mikako verso Taro, di quanto pazza vada Arashi per Genzo e di come lui non sappia cosa fare nei suoi riguardi, delle famiglie e dei fratelli vari altrettanto fuori di testa, del loro talento nel basket, delle loro origini irlandesi...hanno scoperto che quando Arashi si apre con qualcuno diventa un fiume di parole impossibile da zittire.
Tutto questo è potuto accadere per le cotte verso Genzo e Taro che le hanno avvicinate a loro, ora l'intero gruppo riunito lì ne è consapevole, non si chiede il motivo di tanta ansia, perché fanno questo per loro.
Quando è destino che nasca una nuova amicizia, nasce e basta!
Mentre si sta riflettendo su questo rapporto il medico esce portandoli bruscamente alla realtà, ognuno si stringe intorno all'uomo di mezza età con occhiali e aria professionale:
- La temperatura corporea è molto alta, verso i 40 gradi. Si tratta di una febbre che dura solo una notte, non è nulla di grave ma il problema si pone ora: farà una brutta notte, agitata visto che continuerà a stare male ancora. Le ho dato un calmante che abbassa la temperatura ma vorrei che qualcuno di voi la vegliasse, io consiglio qualcuno particolarmente influente, capace di aiutarla soprattutto dal punto di vista psicologico. In questi stati di semi-incoscianza centra molto anche questo aspetto! Però non la cugina...lei in uno stato d'animo del genere non riuscirebbe ad aiutarla, anzi ha bisogno di riposo.-
Detto ciò se ne va' sparendo dietro un'altra porta lì accanto.
Riflettendo un attimo alle parole del medico, Tsubasa si affaccia all'interno della stanza chiamando fuori Taro per decidere.
Kojiro prende la parola col suo solito tatto:
- Senti Taro, è meglio che tu ti prendi la tua bella, te la fai ragionare con calma, poi la mandi a nanna e se vuoi, fagli anche compagnia. Non è il caso che stia a vegliare lei la malata!-
Il ragazzo ormai abituato ai modi di Hyiuga, ribatte con aria stanca:
- Già hai ragione...ci avevo pensato anch'io. Allora, chi rimane con lei?-
Jun e Hikaru rispondendo all'unisono dicono ironici:
- E' ovvio ed evidente...-
- Sto io!-
Interviene Genzo ancora in un mondo tutto suo.
- Ecco appunto!-
Concludono trionfanti gli altri due.
Tsubasa fin ora è rimasto in silenzio ad ascoltare e osservare gli amici discutere, ma notando l'espressione stanca di Taro e quella stranamente ansiosa di Genzo capisce che è ora di tagliare corto, così interviene appoggiando una mano sulla spalla di Misaki in segno di amicizia:
- Bene, mi sembra la cosa giusta. Taro, vai a riposarti anche tu, ne hai bisogno.-
Poi spostando su Genzo lo sguardo serio ma con un fondo di preoccupazione continua:
- Genzo, sei ancora bagnato, prima di affrontare la notte vai a cambiarti e ad asciugarti, altrimenti ti ammali pure tu, avresti già dovuto farlo da un pezzo!-
Infine rivolgendosi a Sanae termina:
- Sanae ti dispiace se rimani tu un momento qua con Arashi mentre io accompagno Genzo? Vorrei parlargli...gli altri non c'è bisogno che si trattengano, domani ci sono gli allenamenti per tutti!-
- Certo, non preoccuparti...ti aspetto!-
Risponde la ragazza con un sorriso dolcissimo, conosce Tsubasa meglio di chiunque altro ed immaginava che volesse dire qualcosa a Genzo prima di fargli affrontare la notte da solo, ormai si sente il capitano in tutto e per tutto e questi suoi atteggiamenti maturi e da fratello maggiore non danno più fastidio a nessuno, anzi infondono sicurezza e tranquillità, proprio come nelle partite di calcio.
Anche gli altri gli sorridono comprensivi con lo stesso pensiero di Sanae nella testa, tutti a parte Kojiro...ve lo immaginate lui a sorridere dolce e comprensivo a Tsubasa? Non lo fa con i suoi compagni di sq figurarsi con il suo eterno rivale!
Detto fatto ognuno va per la sua strada facendo cio' che deve fare.