NOTE: È per il concorso indetto da Geruko nel forum dell’EFP. Era per le What if e nei fandom possibili c’era questo.
Non ho potuto evitare di pormi questa domanda: E se Lucifero e Mikael fossero stati così uniti da ribellarsi insieme al Cielo? Ebbene mille ipotesi si sono srotolate nella mia mente malata, alla fine questa ha vinto. Essendo questo cambiamento non essenziale ma comunque abbastanza importante, cambia certe cose mentre altre le lascia invariate, però il finale è decisamente diverso da quello della Yuki. Si tratta della mia libera interpretazione del manga intrecciata con le conseguenze dell’alterazione che ho proposto.
Stranamente non c’è slash anche se i due fratelli sono molto uniti fra loro. Purtroppo la conseguenza peggiore di questo ‘E se‘, è stata la marginalità di Raphael poiché, mi sono detta, che la sua diciamo sensibilità e il suo interesse erano portati solo da Mikael e senza di lui e il rapporto che nel manga avevano, il biondino sarebbe stato ‘irrecuperabilmente’ indifferente e insensibile a tutto.
Bè, spero che piaccia lo stesso, a me soddisfa abbastanza e ammetto che un piccolo seguito ci starebbe pure bene.
Secondo me se la Yuki faceva così, sarebbe stata più bella la storia! Vabbè…
Ogni capitolo è focalizzato su un punto cruciale che, sebbene sarebbe stra lunga, ho puntato i riflettori solo sulle parti essenziali, significative e diverse dal manga.
Auguro a tutti buona lettura.
Baci Akane


PRINCIPI

/Uno degli eventi che sconvolse il Cielo fu la grave ribellione condotta da due angeli importanti, di cui nessuno si sarebbe mai aspettato.
I due gemelli, principi della Luce e dell’Ombra, Mikael e Lucifel divenuto poi Lucifero. /

CAPITOLO I:
L’INIZIO

>La decisione di Lucifel<
“Eccolo qua il mio bivio.
Io e queste due strade davanti a me.
Mi fermo a pensarci un attimo, non ho mai esitato nella mia vita, ma dopo che sono stato al cospetto di Dio, o quello che tutti credono tale, le cose sono cambiate drasticamente.
Oh, se sono cambiate.
Sapendo che la nostra esistenza è nelle mani del fasullo, come posso fare ancora finta di niente?
Due sole sono le mie strade, ora.
Proteggere Mikael e tenerlo all’oscuro di tutto mentre prendo i dovuti provvedimenti, oppure condividere ogni cosa e portarlo con me.
È talmente grave questa mia scelta che ha il potere di farmi esitare.
Nella mia esistenza non l’ho mai fatto, ho sempre saputo ciò che dovevo fare e lo facevo in funzione di quel Padre grandioso che tutti adorano, ma spiegare che in realtà egli non esiste e convincerli a cambiare sarebbe impossibile.
Per me è molto più facile rinnegarlo.
Svelando la verità non mi crederebbero e mi rinchiuderebbero, rinnegandolo e ribellandomi invece avrò voce laddove poi mi verrebbe tolta e chi è ancora recuperabile, mi crederà e mi verrà dietro.
Di quelli ipocriti e senza speranza, che non vogliono ascoltare e vedere, non me ne faccio nulla e non voglio averci a che fare.
Però condurre questa sana follia mi porterà lontano da qui per sempre ed io non voglio lasciarlo.
È quello che dovrei fare per proteggerlo ma io me ne vado per combattere la falsità e vivere nella verità, lo sporcherei lasciandolo qua all’oscuro di tutto, mi odierebbe, si distruggerebbe e soffrirebbe fino a non potermi più raggiungere, sarei la sua ossessione.
Io ho sempre vissuto con lui, è stato tutto ciò che avevo e viceversa. Un tutt’uno dalla nascita.
Due gemelli.
I principi della luce e dell’ombra.
Tutti hanno sempre creduto che quello della luce fossi io per la mia precoce promozione ad angelo più vicino a Dio, mentre lui è diventato uno degli arcangeli, ma nonostante tutto siamo sempre stati uniti, ci siamo sempre capiti senza nemmeno parlare, ogni nostro pensiero, sensazione, sofferenza o piacere è sempre stato trasmesso all’altro. Abbiamo condiviso la nostra vita, siamo l’uno la metà dell’altro e sebbene lui dovrebbe condurre l’armata del cielo in quanto il fuoco è Luce e lui ne è il vero principe, io non posso diventare il suo nemico primo, non lo potrei mai.
Però vivere ancora qua nella menzogna questo no.
E piuttosto che far di lui un altro burattino come tutti questi angeli che vivono qua con ipocrisia, seguendo dei voleri fasulli di qualcuno che non prova niente per loro, lo porto via con me.
Condivideremo anche questo, come abbiamo sempre fatto.
Vita e morte, se necessario.
Dopo tutto lo sapevo… la via poteva essere solo una.
Lo amo troppo per lasciarlo inabissarsi in questo Cielo marcio.
Lui deve continuare a splendere e se ci separassimo si spegnerebbe lentamente fino a divorarsi.
Lo proteggerò ora e sempre perché lui è tutto ciò che ho.“

>La risposta di Mikael<
“Quando me lo spiega rimango di stucco.
Inizialmente mi limito a pensare se si sia fumato qualcosa, quindi glielo chiedo senza mezzi termini, guardandolo come se fosse cannato, ma la sua risposta seria e calma mi fa capire che non è uno stupido scherzo che comunque non sarebbe da lui.
In effetti se c’è uno a cui credo ciecamente qualunque cosa mi dica, anche la più assurda, quello è proprio mio fratello.
Lucifel non perde tempo a dire cagate per il gusto di dirle e nonostante gli angeli non mi sono mai stati simpatici, anche se noi ne facciamo parte, credere addirittura che Dio in realtà è una macchina senza amore che fa esperimenti su coloro che produce, noi per l’appunto, è molto difficile anche per me.
Dall’espressione di scherno mi faccio repentinamente serio, quindi la visione di angeli come burattini di un nulla, mi provoca un conato di vomito e la mia reazione è veloce e spontanea:
- Che schifo! - Dopotutto come potevano piacermi esseri insulsi privi di midollo spinale?
Il loro creatore è falso, come posso essere uno di loro?
Poi me ne rendo conto col secondo treno, come mio solito:
- Cazzo, ma ne facciamo parte anche noi! Figli di una… macchina? - Digerirla è quanto di più complicato abbia mai fatto.
Davvero è tutta qua la storia?
Non c’è altro che gli possa essere sfuggito?
I suoi occhi seri e controllati mi osservano quasi con freddezza, chiunque si sentirebbe a disagio ma io da queste iridi grigie non sento gelo, bensì caldo.
È un caldo che posso sentire solo io, però, perché non arriva mai a nessuno e forse io sono solo matto a vederlo così!
- Ritengo che questo sia tutto ciò che ci serve sapere. - Risponde alla mia muta domanda, non l’ho fatta ma questo qui è incredibile, se si tratta di leggermi dentro.
Non ci sto molto a pensarci, l’ho già fatto troppo per i miei gusti.
A questo punto c’è solo una cosa da dire e mentre i miei occhi fiammeggiano dinanzi ai suoi, incrociando le gambe e battendo le mani con fare battagliero e allegro, esclamo:
- Allora, che si fa? - Io sono un genio della guerra, non dei piani d’astuzia come, penso, serve ora. - Per me si può fare fuoco e fiamme! Una bella guerra aperta è quello che ci vuole! Chi ci ama ci segue e se non c’è nessuno, noi due insieme bastiamo senza problemi! -
Ormai sono acceso e l’idea di ribellarmi al Cielo e a quello che dovrebbe essere un Padre, non mi turba per nulla e questo perché qualunque cosa succederà ora, la faremo insieme io e Lucifel, il resto non conta.
Questo postaccio può bruciare con la gentaglia che mi biasima di continuo per i miei modi brutali ed eccentrici. Mi credono il principe dell’Ombra solo perché Lucifel non può che essere quello della Luce… a me non importa un bel nulla… luce od ombra è uguale. Quelli stronzi… sono solo loro che parlano male di me e non mi sopportano unicamente perché sembro diverso.
Sarò lieto di separarmi dagli idioti!
- Mi sembra una buona idea! - Il suo sorriso enigmatico ha dell’inquietante e mi piace ogni volta che lo tira fuori. Non è un sorriso che arriva agli occhi ma a me e solo a me arriva all’anima.
Perché la sua superficie non potrà mai essere di nessuno mentre l’anima la condivide con me, per cui l’unico che potrà sempre capirlo davvero sono io e lui farà lo stesso con me.
- Non me ne frega nulla di dove finiremo e cosa ci succederà! Sarà con te e comunque nessuno ci batterà mai! - La mia convinzione vulcanica è una certezza assoluta che sconcerterebbe chiunque, lui invece ne è confortato. Gli piace, è la sua linfa.
Io lo sono.
Finché saremo insieme andrà bene, qualunque cosa.“

/Quello fu l‘inizio della fine./

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