CAPITOLO III:
LA FINE

>La parte di Lucifero<
Mi lasciava personalmente indifferente quell’essere rispondente al nome di Setsuna Mudo, non riuscivo a capire come la mia ultima incarnazione, Sakuya Kira, potesse amarlo così tanto. Odiava Alexiel perché per secoli, finché era una spada, gli unici ricordi che aveva poiché i miei gli erano inaccessibili, non aveva mai potuto toccarla e l’aveva costretto a fare atti terribili, nel tempo la sete di vendetta ha prevalso su ogni cosa e Sakuya non poteva che soccombere a quel sentimento d’odio puro verso quella creatura fortissima e crudele. Eppure si è innamorato di Setsuna Mudo, l’ultima incarnazione di Alexiel. Non è stata una cosa controllata, gli è solo successo.
Io dormivo in lui e mi chiedevo cosa ci trovasse in quel ragazzino, al contrario ero più attratto ed incuriosito da lei, Alexiel che, sebbene mi abbia imprigionato nella sua spada ed entrambi poi siamo stati maledetti da Uriel costretti ad incarnarci in molte vite, era una creatura forte e bruciante che mi ricordava Mikael.
Ricordo quando l’incontrai quando andai nel Giardino Proibito, dopo essere stato al cospetto di quella sotto specie di Dio.
Ero arrabbiato e deluso e quando vidi il trionfo di quella macchina, la piccola Alexiel amata da Dio, pura ed immacolata, provai il forte desiderio di macchiarla. Dio, quel traditore, non l’avrebbe più voluta.
Però lei non reagì. Fu quella sua reazione a rimanermi in testa e a farmi pensare.
Non erano gli angeli colpevoli di quel mostro, ma solo lui.
Così presi la posizione di ribellarmi per, un giorno, riuscire a liberare tutti gli angeli facendo fuori Dio, quel Dio fasullo che in realtà non era niente di ciò che fingeva di essere. Pace, amore e bene… niente di tutto quello.
Solo una macchina. Nulla di reale.
Alexiel mi colpì dentro e non la toccai.
Progettai la mia strada nel dettaglio portandomi dietro la mia metà d’anima, Mikael, e quando in seguito a tutti gli eventi ormai famosi mi trovai al cospetto di Alexiel giù all’inferno, esitai.
Mikael sentiva che doveva essere uccisa, ma io non volevo perché mi aveva colpito ed ero sicuro che fosse un vero peccato distruggere quella creatura carica di verità.
Se avessi dato retta a mio fratello non mi avrebbe imprigionato, ma tuttavia non riesco a biasimarla per quello, bensì solo per avermi costretto in un certo senso a ferire quasi a morte Mikael e avermelo fatto abbandonare.
Quello non glielo posso perdonare.
Ora che sono quassù assurdamente per aiutare e liberare gli angeli stessi, altri non sono che la mia razza, mi è tornata in mente lei ed il nostro primo incontro.
Lei mi colpì profondamente, Setsuna Mudo no.
Non subito.
È ora, a contatto inaspettato con lui, vedendo ciò che da solo ha fatto per Rosiel, che ho capito cosa Sakuya ci trovava in lui.
È il degno erede dell‘angelo organico, dopo tutto.
Per un affare non suo, ha dato la sua vita affinché Alexiel mettesse pace e salvasse Rosiel, un essere a lui nemico che l’ha privato di tutto.
È un umano, in fondo, ma è il più angelo di tutti.
Rimango ad osservarlo rendendomi conto che non tutto è perduto.
È la sensazione che ha lasciato in tutti coloro che ha incontrato, ora lo so.
Posso portare a termine questa battaglia con Dio, conscio che Mikael di sotto sta facendo il suo in quello che ormai è il nostro Paradiso.
Le cose si sistemeranno, tutti apriranno gli occhi e non ci sarà più la menzogna e l’ipocrisia né la corruzione nelle vite di nessuno.
Il pensiero di lui che combatte felice di potersi vendicare di tutti quelli che lo hanno sempre detestato, mi fa sorridere. Sarà contento, ne sono certo.
È ora di sistemare tutto una volta per tutte.
Il falso Dio è finito.
Mikael mi aspetta.”

>La parte di Mikael<
Questo è uno dei momenti migliori della mia vita.
La presa del Cielo.
Qualcosa di più appagante non potevo trovare da fare!
È come svegliarsi una mattina e dirsi: cosa posso fare, oggi? Massì, andiamo ad impadronirci del Paradiso!
Qualcosa che ho aspettato a lungo di poter fare ed ora eccomi qua che, con al seguito tutti i demoni e i satana, facciamo nostro quello che un tempo lo era.
La forza di essere noi stessi e buttare via ogni maschera devono averla tutti, la debolezza non è una giustificazione per gli atti ipocriti che questi bastardi hanno sempre fatto!
Hanno vissuto nella falsità infliggendo male in nome di un Dio che nemmeno esiste, non quel Dio che tutti hanno sempre adorato, non il Padre di tutti.
Quello io mi rifiuto di chiamarlo Padre.
Ed ora tutti devono pagare, come abbiamo pagato noi.
È più facile di quel che pensassi con Uriel e quel Salvatore nella parte superiore del Cielo, da Dio.
Sevoftarta ormai non c’è più e qualsiasi altro angelo di spicco che poteva fermarmi, Rosiel compreso, non c’è.
Raphael, l’unico altro arcangelo rimasto qua, quello dell’aria, non si è penato nemmeno a venire in battaglia.
Estraneo completamente a tutto e tutti, nel corso degli anni non si è mai interessato a niente.
Che vergogna, vero?
I grandi quattro arcangeli altri non erano che un traditore, un eremita, una bambola inanimata e un’indifferente senza cuore.
Djibrille si è svegliata ma in lei c’era l’anima di un umana ed ora è sparita anche lei lassù con Uriel, Raphael non ha mai mosso un dito in tutta questa storia ed ora lascia semplicemente che le cose succedano, mentre Uriel da solo non basta.
Per non parlare della follia di Rosiel!
Quindi sarebbe tutto nelle mani di quel Salvatore, l’incarnazione della maledetta Alexiel…
E questa è la gloriosa stirpe del Cielo?
Che ridere!
È mentre cerco l’unico arcangelo rimasto qua, Raphael, nella speranza di trovare un combattimento stimolante, che la voce da Lassù giunge in ogni parte del Cielo.
È come se nell’immadiato tutto si fermasse e in ognuno viene trasmessa una grande pace fortissima; persino a me, guerra fondaio.
È un istante, come un vento caldo che avvolge tutti insieme a queste piume che cadono dall‘alto.
Ogni cosa si ferma e si fa silenzio e chiunque combatte si immobilizza impossibilitato a fare qualsiasi cosa.
Ascoltano.
Ascoltano le parole di quello che è il vero Adam Kadamon, il vero creatore che per secoli non ha mai dato la sua vera voce poiché schiacciato da quel… Dio!
Libero, parla dicendo ad ognuno di noi quelle che sono le sue ultime parole.
Parole che toccano il cuore perfino di noi dannati traditori.
Non lo siamo davvero, siamo solo portatori di una verità che li renderà tutti liberi, sono solo i nostri metodi poco ortodossi, magari. Ma io non ci ho mai trovato niente di male!
Anche se ascoltando queste sue parole e il solo suono della sua voce, il dubbio di aver sbagliato il modo, mi attanaglia improvviso. Non mi era mai saltato in mente di aver usato dei mezzi che non andavano…l
Se non avessimo fatto così non ci avrebbero mai ascoltato.
No?
Io e Lucifero abbiamo sempre pensato così eppure questo eremita leggendario da cui tutti noi angeli siamo stati generati, ora parla, è ascoltato da tutti e sta aprendo gli occhi e il cuore di ogni cieco.
Dov’era quando io e Lucifero ne avevamo bisogno?
Dov’era quando abbiamo dovuto allontanarci da qui per poter fare qualcosa?
Dov’era quando siamo stati separati e sigillati per lungo tempo?
Perché arriva solo ora, alla fine di tutto, quando ogni cosa ormai è compiuta?
E perché diavolo nonostante queste domande, il fastidio, la rabbia ed il mio odio smisurato scemano quando, contro ogni mio volere, la sua voce entra in me e mi trasmette quel che da secoli avevo perso e che anzi, credo proprio di non aver mai avuto davvero?
Pace… amore… liberazione…
Si rivoluziona l’universo per quelle… ed ora che le sto provando come tutti gli altri che piangono… bè, è finita…
Il Cielo è nostro, Lucifero ce l’ha fatta, il vero Padre si è mostrato a noi, quello fasullo non c’è più, ogni corrotto ed ipocrita è fermato.
È finita.
Possiamo tornare a ricostruire ogni cosa nella verità.
Quando quella voce finisce di parlare lasciando una pioggia di piume e lacrime in ognuno carico di emozione, le mie scendono nel momento in cui lo vedo uscire da quella parte di Cielo proibita a tutti.
Lucifero intero è là davanti a me e sorride in quel modo indecifrabile che solo io riesco a capire perché arriva direttamente dentro di me.
Lui è là e ce l’ha fatta, così come me.
Io sorrido più radioso mentre ormai non mi vergogno di mostrare questa gioia incontenibile che sento.
Il Cielo è nostro.”

/Fu così che le sorti del Cielo presero pieghe inaspettate.
Gli angeli divennero liberi e si riunirono nella verità./

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