FIORE NELL'ACQUA

VII CAPITOLO

Quando Irene dà la libera uscita quel martedì i ragazzi sono troppo eccitati per andarsene così some niente fosse.
Tre giorni interi da passare in montagna nella baita di Massimo, il ragazzo di Irene
Approfitteranno della pausa per i Santi che quest’anno cade di venerdì e del ponte dell’indomani.
Tre giorni in cui i due registi cercheranno di mettere alla prova i ragazzi… e di conoscerli, di conoscersi a fondo.
Hanno in mente per loro due o tre cosette niente male… ma questo, chiaramente, si guardano bene dal dirglielo.
Intanto l’eccitazione è salita alle stelle e si ritrovano tutti in gelateria per potersi sfogare un po’.
E affogare davanti a qualche migliaio di calorie.
- Guardate che la baita di Massimo è poco più di una capanna… e per riscaldarla ci sarà soltanto una stufa a legna…-
Mikael cerca di raffreddare gli animi…un po’ sadicamente forse, ma i ragazzi sono troppo eccitati per dargli retta.
- e poi Irene ha detto che c’è anche un fiume dietro…-
- Fiume? Ma se è un torrente…-
- Mikael chiudi quella boccaccia…-
- Carità taci! Non verrai mica anche tu…-
- Certo che ci vengo… pensi che lascio mio fratello nelle mani di un pazzo maniaco come… COME mi hai chiamato? Vuoi morire vecchio per caso?-
Nikolas sospira tragicamente… e chi la ferma più adesso?
\ morire… Char stai zitta, per favore… \
Mikael la guarda improvvisamente serio, ha sentito Nikolas irrigidirsi al suo fianco per un secondo…
Non sa cosa c’è che gli procura tutto quel dolore e il non poterlo evitare lo rende ancora più impotente di quanto già non si senta quando è accanto a lui… e chiaramente se la prende con Charity, "se inserisse il cervello prima di aprire la bocca…"
- Carità ferma li e non andare oltre… chiudi il becco e finiscila di starnazzare .-
Apriti cielo!
Charity si fa di brace, i suoi occhi si spalancano , così come la sua bocca… e parte lanciatissima.
- Hai arrogante stronzo bastardo egocentrico qualunquista che non sei altro… decido io QUANDO parlare, DOVE e CON CHI e tu non …-
Ma Miki si porta la mano di Nikolas alla bocca e sfiora la punta delle dita con le sue labbra… Nikolas sente lo stomaco contrarsi dolorosamente…
\ ma che dolore meravigliosamente eccitante…\
e alza su di lui due occhi quasi liquidi…" oh Dio… basta così poco a farmi sciogliere …fino a quando mi farai aspettare, Mika?"
Mikael gli sorride sornione, incurante ( come sempre ) delle risatine maliziose e imbarazzanti degli altri per tornare a guardare una Charity talmente paonazza che sembra dover esplodere da un momento all’altro,
- e come fai a sapere che sono un qualunquista se non mi conosci nemmeno? -
- Ti ho detto di tutto e a te dà fastidio solo "qualunquista"?-
I loro battibecchi lo accompagnano fino a casa sua facendolo sorridere da solo ai suoi deliranti messaggi sul cellulare che lo perseguitano nel tempo che li separano da venerdì.
Da quando passerà tre giorni con Nikolas.
Non da solo certo… in una baita non così malridotta come ha fatto credere ai ragazzi… c’è lo spazio per appartarsi volendo… fuori e dentro… già, volendo.
Bisogna vedere se lui lo vuole.
" Certo che lo voglio, anche troppo.
Penso già a lui come se fosse il mio ragazzo…"
Si rende conto che non può farlo aspettare ancora a lungo… ma sa con assoluta certezza che se riusciranno a restare soli basterà soltanto sfiorarsi per far scoppiare un incendio.
E’ diventato la sua ossessione e il suo corpo urla un appagamento che solo Niki gli può dare… bisogna vedere se la sua mente riuscirà a spazzare via gli angoli oscuri che ancora ci sono.
Il posto è ancora più bello di come se lo ricordava.
Mikael c’era già stato l’anno scorso, in piena estate ed era un’esplosione di colori e profumi da restarne storditi.
Adesso il bosco che circonda la baita è una profusione di rosso e oro.
Il sole, abbastanza insolito in quello scorcio d’autunno piovoso, illumina un paesaggio quasi fiabesco.
Sono a mezz’ora di macchina dal paese, isolati dal rumore della civiltà, con un torrente dalle acque gelide ma cristalline che scorre accanto a loro.
A Nikolas sembra di essere finito in una favola, si aspetta di vedere tra gli alberi fate e folletti da un momento all’altro… gnomi ed elfi… e magari qualche Hobbit!
Sorride tra se cercando di immagazzinare più immagini possibili… quelle sensazione che gli passano tra le dita e che non riesce ad afferrare… le racchiuderà tutte nel suo album speciale, quell’album che ha cominciato a riempire da quando conosce Mikael.
Gli servirà quando queste giornate saranno un ricordo.
Un dolcissimo ricordo.
Irene li ha lasciati liberi per quel giorno e loro se ne sono andati ad esplorare i dintorni, Mikael vorrebbe andarci con Nikolas, vorrebbe appunto… perché quest’ultimo invece è completamente monopolizzato da Lexi e da Diana. Due ragazzine del 2° anno completamente cotte di lui.
Anche lui ha la sua corte al seguito ma riesce a scrollarsela di dosso senza problemi, basta uno sguardo più tagliente degli altri per smontarle completamente.
Sguardi che non hanno nessun effetto su quelle due che stanno appiccicate a Nikolas come due francobolli.
E la gelosia che prova nel vedere le loro mani su quel corpo che sente soltanto suo lo spaventa.
Non ha mai provato niente del genere prima d’ora.
Emozioni così assolute e devastanti da fargli perdere il controllo.
Non ce l’ha con Nikolas, lo conosce abbastanza bene per capire che si limita ad essere gentile e a non mandarle a farsi fottere… come avrebbe già fatto lui ad esempio.
Non è un bastardo insensibile come se stesso.
Adesso, se dovesse dar retta al suo istinto andrebbe là per scaraventarle nel fiume.
Dopo essere tornato da una frustrante passeggiata fatta con Irene e Massimo per cercare della legna si trova davanti Nikolas e quelle accidenti di ragazze, appoggiati ad un albero mentre guardano il torrente.
Almeno Niki lo sta guardando perché le altre due sono impegnate a mangiarselo con gli occhi.
E non soltanto con quelli.
Si ferma davanti alla stradina che porta al torrente, ad alcuni metri da loro e li guarda con occhi tempestosi.
Le braccia incrociate sul petto e le gambe leggermente divaricate.
Il vento che soffia leggero verso di lui gli spettina i capelli facendoli finire dietro le spalle.
Sembra un arcangelo infuriato, pronto a fare giustizia.
Vede Dania che avvicina la bocca all’orecchio di Nikolas per dirgli qualche cosa e … si avvicina un po’ troppo… fino a posare le labbra su quella pelle perfetta… e lui digrigna i denti.
E’ così arrabbiato che non sente i passi peraltro silenziosi di Charity che si sono avvicinati a lui… la sua voce arriva un secondo dopo il profumo di pino dei suoi capelli, lo stesso di Niki:
- ben svegliato eh…-
sussulta impercettibilmente ma non si volta.
Char continua:
- Ti sei reso conto che piace anche lui adesso ? Farai qualcosa spero…-
Continuano a parlare senza guardarsi, gli occhi puntati sulle due ragazze che si stanno dando da fare con Nikolas.
Nikolas che cerca di allontanarle gentilmente… ma senza troppo successo.
- Le ho sentite parlare prima, pensavano di essere sole.
Vogliono portarselo a letto e fargli vedere come "loro" sono molto meglio di te.
E tu hai lasciato Niki in sospeso per troppo tempo…-
La voce di Mikeal è bassa e sembra un ringhio minaccioso:
- e tu vorresti aiutarmi? Da quando sei così gentile con me? –
- Perché tra i due mali scelgo il minore, non certo quelle due che non sopporto proprio… parlavano di Niki come se fosse un pezzo di carne!
Piuttosto che lasciarglielo preferisco che vi mettiate insieme… anche perché Niki è te che vuole.-
Mikael si volta a guardarla. Non è propriamente un complimento ma detto da quella furia umana gli assomiglia molto.
Char continua. Convinta:
- Firmiamo un armistizio: niente più guerra fra noi finchè non avremo annullato quelle sceme.
Io te le tengo lontane quel tanto che basta per lasciarti via libera, in cambio tu ti dai da fare con mio fratello… non sopporto di vederlo così, è troppo vulnerabile e non ce la fa ad aspettarti.-
Mikael fa un sospiro fra i denti… certo che non usa mezze parole quella peste eh… e va bene, vorrà dire che farà lo stesso.
- Ok. Ci sto.
Ma tu devi tenere lontane anche quelle che mi stanno appiccicate… e quando vedi che io e Niki siamo insieme fa il vuoto attorno a noi… non mi piace dare spettacolo quando faccio l’amore…-
La voce di Charity sembra il brontolio di un tuono:
- Mikael… non esagerare!-
Si dirige verso suo fratello mentre Mikael ha ancora qualcosa da aggiungere:
- Hei… posso continuare a chiamarti Carità?-
- Vaffanculo| -
E’ la secca risposta di Char che strappa un sorriso a Mikael.
Il primo di quella giornata!
- Hei Dania … ho visto un topo entrare nel tuo borsone…-
E’ il panico!
La mattina s’insinua nella stanza accarezzando il corpo steso di Mikael, il piumone lo avvolge, scaldandolo dolcemente, lame di luce accendono i suoi capelli di mille bagliori rendendo il nero ancora più intenso e scintillante.
Apre lentamente un occhio, disturbato dalla troppa luce, i residui del sogno rendono l’anima inquieta… un sogno strano.
Impazziva.
Non c’era niente altro, solo lui che improvvisamente impazziva.
Si stringe nel piumone, quasi per scaldarsi e, in un certo senso è così.
Si scalda l’anima.
La finestra lasciata aperta la sera prima rivela i colori stupendi del bosco d’autunno, una sinfonia eterna che si insegue all’infinito e le note lasciate cadere nella grande corsa \ note come passi… un sentiero forse \ creano le magnifiche scenografie dell’essere che la nostra mente rincorre.
Un bosco, e nel bosco un fiume, e nel fiume una pozza d’acqua profonda quasi due metri e in riva a quel laghetto improvvisato un ragazzo.
Che osserva coi suoi occhi verdi ogni cosa, si lascia assorbire dai suoni e dalle melodie, dal semplice fatto di essere.
Niki si scosta i capelli neri dagli occhi sospirando pesantemente.
E’ stufo di questa situazione.
Mika e la sua indecisione, la sua gelosia trattenuta, lo ama, glielo ha detto… ma vuole aspettare.
Ed è difficile.
Oh certo, a parole è bello e dolce e sembra la cosa più giusta del mondo dire " ti aspetterò" … ma adesso ne sente la mancanza, di Mikael.
Così acutamente che sembra gli abbiano scagliato un pugno nello stomaco.
Non ne può più… saperlo così vicino, poterlo sfiorare mentre dorme e non poter fare nulla.
E’ oltremodo frustrante.
Quasi cade nell’acqua quando sente la voce di Mikael apostrofarlo:
- Già sveglio? Charity ha rotto anche a te? Russa che è un piacere…-
Un sorriso luminoso lo accoglie e prima di potersi controllare Nikolas lo saluta con un
- finalmente sei qui -
e guardando Mika irrigidirsi un attimo si incazza ancora di più.
Più di quanto non lo fosse prima.
Come una musica che dai toni bassi e sommessi arriva a sfiorare vette così alte da rompere il cristallo.
Così si sente ora.
Indurisce lo sguardo e dice:
- Fino a quando continueremo così?-
la voce assomiglia al suono sottile della punta della matita che si spezza sul foglio.
Graffiante.
- Così come?-
Chiede Mika ancora stordito,
- Con questa assurda commedia dell’andare avanti e poi tirarsi indietro .-
lo vede indietreggiare come per scappare, negli occhi la consapevolezza di dover prendere una decisione che non è in grado di prendere.
Poi riacquista il controllo di se e con voce sicura e un pizzico di durezza risponde:
- Lo sai, lo sapevi a cosa andavi incontro quando è iniziato tutto questo -
e Niki perde il controllo.
Non può allontanarlo così dopo tutto quello che è successo, tutto quello che hanno condiviso.
Non glielo permetterà.
Si avvicina a lui, riuscirebbe a sfiorarlo se volesse… e Dio solo sa se lo desidera.
La vita non va mai come uno se la immagina.
Fa la sua strada e tu la tua.
E non sono la stessa strada.
E Mika non è che vuole essere felice.
Vuole… salvarsi, ecco: salvarsi, questo Niki lo capisce.
Questo lo si può capire.
Ma Niki ha capito anche da che parte bisogna andare: dalla parte dei desideri.
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti.
No, sono i desideri che salvano.
Sono l’unica cosa vera.
Stai con loro e ti salverai.
Però Mikael non l’ha capito.
Se le dai tempo alla vita lei si rigira in un modo strano, indescrivibile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.
E’ li che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci.
Non se ne esce.
E Mika sta iniziando a desiderare, appena adesso, facendosi un male che nemmeno si può immaginare.
Lo prende per le spalle:
- Piantala! Non guardarmi in quel modo, non possiamo andare avanti così… non possiamo! Non ce la facciamo più, non lo capisci?-
Mika si scrolla e alzando la voce replica:
- Ohhh ma cosa vuoi? Io… io non posso andare più forte di così, non ce la faccio! Siamo diversi Niki, troppo diversi.
Non puoi capire-
Al che Nikolas perde il controllo.
Non è vero.
Non sono diversi, non lo sono.
Hanno le stesse ferite, gli stessi errori alle spalle… non può mollare adesso.
Deve dimostrarglielo. Ma come?
Si guarda attorno disperato e lo sguardo gli cade sul laghetto, seguendo un’intuizione improvvisa afferra Miakel, gli strappa letteralmente i vestiti di dosso \ la pelle candida, morbida, da baciare, da mordere … la voglia di lui \ poi si sfila il maglione e, prima che questi abbia il tempo di reagire lo trascina in acqua.
Una carezza gelida li investe, travolgendoli.
" Sono pazzo " è un pensiero che nasce spontaneo, ma subito la sua attenzione si concentra su Mikael che lo sta guardando stranito:
- Non lo vedi? Non lo senti? Siamo uguali!
Ci desideriamo e questo è l’unico modo per salvarci.
Non ne esistono altri!
Esistiamo solo noi, noi nel mondo.
Non puoi buttarlo via!
Senti l’acqua? La senti? La sento anche io. Allo stesso modo… forse per te sarà più fredda ma anche io ci sono dentro! Siamo insieme, non lo capisci?-
Trema guardandolo, gli occhi neri spalancati e increduli che cercano di assorbire tutte le parole di Niki, Niki che lo guarda disperato, si è giocato tutto, si sta giocando tutto.
Termina in un sussurro:
- Lo puoi capire? Puoi? -
Mikael si guarda attorno, sconvolto.
Il sole, gli alberi, le foglie che ricoprono il terreno e la baita nascosta in fondo al viale… è tutto come prima.
Ogni cosa, ogni più piccola cosa è esattamente come prima.
Eppure Miakel sa con assoluta certezza che non lo sarà più.
Mai più.
Sente confusamente gli altri che se vanno dalla parte opposta, verso il paese, sicuramente deve ringraziare Charity per questo… ma è proprio così?
I suoi occhi tornano a posarsi su Nikolas e finalmente realizza che sono nudi nelle acque gelide del torrente.
Il suo compagno sta tremando dal freddo… dalla paura?
Non lo sa e non gliene importa più.
Quello che è essenziale ai suoi occhi è li davanti a lui e sta battendo i denti, le labbra bluastre e la pelle più bianca che mai.
Non ha mai visto nessuno più pazzo di lui.
Non ha mai amato nessuno come ama lui.
Con un’imprecazione si avvicina e lo solleva fra le braccia, facendolo aderire al proprio corpo nudo.
- Sei completamente pazzo …-
gli mormora tra i capelli, è ghiacciato e non riesce a fermarsi dal tremare… anche lui dovrebbe essere nelle stesse condizioni ma non se ne rende conto, non sente il freddo, non sente nulla.
Solo le parole di Niki che gli riempiono la mente e quel corpo tremante premuto contro il suo.
Esce dall’acqua cercando di non scivolare, con quel peso dolcissimo che si è avvinghiato a lui.
E contro ogni logica, contro ogni buon senso sente l’eccitazione salire pericolosamente .
E il desiderio.
Il desiderio prepotente e assoluto.
Unico padrone delle sue azioni.
"Ci desideriamo e questo è l’unico modo per salvarci"
le parole di Nikolas scavano ancora dentro di lui con violenza.
Ha il volto affondato nel suo collo e si lascia trasportare così, come se fosse un bambino piccolo che ne ha combinata una grossa e ha paura di prenderle.
Non sopporta di vederlo soffrire, non Nikolas.
Lui così coraggioso, leale, appassionato.
Niki dalle acque calme e placide… fino a quando una tempesta non le sconvolge.
Adorabile, meraviglioso, eccitante Niki.
Apre con una spallata la porta della baita procurandosi un livido non indifferente e tira giù un’altra imprecazione.
Nikolas si fa ancora più
piccolo ma non è assolutamente pentito delle sue azioni.
Non poteva continuare così, doveva fare qualche cosa, a tutti i costi.
Dopo aver richiuso la porta con un calcio sale le scale e deposita Nikolas in uno dei due letti della stanza.
Sta continuando a tremare ma alza lo sguardo sul suo viso e i suoi occhi in quel momento … Dio… come sono immensi.
Sembrano divorare ogni cosa intorno a loro.
Mikael vorrebbe chiuderglieli con un bacio ma si rende conto che se non fa qualche cosa al più presto rischiano una polmonite con i fiocchi.
Sgarfa nel borsone di Niki, tira fuori un asciugamano grande e morbido, vi avvolge il ragazzo tremante e comincia a strofinarlo vigorosamente.
- Anche tu… asciugati anche tu…-
La sua voce nel silenzio della stanza risuona debole e soffocata ma così chiara e precisa da farlo sussultare, Mikael borbotta qualcosa sui pazzi lasciati in libertà e va a prendersi l’accappatoio.
Non ce l’ha con lui, riesce a capirlo con sorprendente chiarezza… sa che ha ragione, perfettamente ragione.
Si avvicina a quel corpo ancora tremante e si siede accanto a lui, coprendo entrambi con il piumone.
Finalmente i loro corpi reagiscono e insieme al calore si risveglia anche qualcos’altro, qualcosa che è sempre presente e vivo tra loro, qualcosa che sembra assopito ma è pronto a risvegliarsi prepotente al minimo tocco, alla più piccola vibrazione, parola o sguardo.
Gli stringe le spalle con un braccio e posa una gamba tra le sue, si sta scaldando… altro che se si sta scaldando, il gelo di pochi istanti fa completamente sparito, sostituito dal solito, familiare calore che sale sempre più.
- Ti desidero dici? Oh no… tra noi c’è molto di più, se fosse soltanto desiderio potrei tenerlo sotto controllo… ma qui – e tocca il petto di Niki con una mano ormai caldissima
- c’è passione, passione violenta che mi brucia senza via d’uscita.
E’ riduttivo dire che ti desidero… mi hai fatto venire al solo tocco di un ginocchio… mi masturbo come un pazzo sognandoti ogni notte… voglio annullarmi in te, divorarti completamente, possederti e godere guardandoti mentre impazzisci d’amore con me.
Per me.-
Si ferma leccandogli una lacrima che è scivolata dai suoi occhi meravigliosi, poi continua sulle sue labbra:
- Sei tu che hai acceso tutto questo, sei pronto a subirne le conseguenze?
Guarda che io sono assoluto nei miei sentimenti, geloso e possessivo… sei sicuro di quello che fai?-
E Niki gli risponde come soltanto lui sa fare… annulla quella brevissima distanza tra le loro bocche e lo bacia.
La risposta di Mikael è immediata e totale.
Non ha più nulla da perdere… vuole la sua parte di felicità e la vuole adesso, subito.
Con Niki.
Lo stende sotto di se divorandogli la bocca, succhiando le labbra e la lingua mentre le mani vagano sul suo corpo accarezzando, stringendo, finalmente libere di toccarlo.
Dio… quanto lo ha desiderato… quanto ha voluto questo istante così perfetto, così magico… scivola con la bocca sul suo collo, mordendo delicatamente la pelle bianca e morbida, mentre le mani si sono fermate sui suoi capezzoli e li stanno torturando… mai tortura fu così intensa, così meravigliosamente intensa.
Ma Nikolas sotto di lui non ci sta, non vuole restarsene passivo a subire le sue carezze… si muove sensualmente strofinando le loro virilità eccitate, ricevendo scosse di autentico piacere che gli corrono nelle vene fino ad esplodere nel cervello.
E la passione cresce… cresce sempre più sommergendoli… vorrebbero avere più dolcezza… forse più tempo per amarsi, ma la voglia di sentirsi profondamente picchia forte dentro di loro come un tamburo, ossessivo, veloce… sempre più… Nikolas sguscia fra le sue braccia come un’anguilla, arriva con la bocca sul suo membro caldo e pulsante e comincia a leccare, mordicchiando e succhiando come se non avesse desiderato altro in tutta la sua vita che questo.
Mikael si sente esplodere, divorare da una bocca assurdamente calda, avvolgente… muove i fianchi freneticamente, gemendo senza nessun controllo.
Si toglie di colpo da quella bocca bollente… non vuole venire ancora, vuole guardarlo negli occhi quando questo accadrà.
Niki lo guarda, stravolto…
- Ti voglio Niki… adesso, subito… non riesco più ad aspettare.-
Nikolas lo guarda con quegli occhi quasi liquidi, si alza e va a prendere una crema alla glicerina dal suo borsone, si accovaccia tra le gambe del suo amante e gli spalma il membro di crema… un gemito accoglie quel gesto così intimo, un gemito che diventa un grido quando vede che Nikolas si siede lentamente sopra di lui.
- Oddio Niki… oh si… si…-
non capisce più niente, sente solo il calore della sua carne attorno a sé, lo stringe, lo divora facendolo impazzire dal caldo, dal piacere.
E’ l’apoteosi, il piacere più assoluto e grande.
Vorrebbe prendersi cura dell’eccitazione del suo amante, non ci riesce, non riesce a fare niente altro che non gemere senza ritegno.
Ma Niki non ha bisogno di nessun aiuto… vengono insieme gridando nello stesso momento un piacere così completo e immenso da contenere l’universo intero.
La casa silenziosa e vuota accoglie le loro urla e le nasconde agli altri… non poteva che essere così tra loro, soltanto così.
Travolgente passione che li divora, spossante stanchezza.
Meravigliosa stanchezza.
Nikolas si accoccola su di lui, pensando a niente, con la testa sulla sua spalla e le gambe intrecciate.
Lo stringe così forte da fargli male quasi, per sentirlo, sentirlo da tutte le parti, sapere che c’è e non andrà più via.
E basta.
Fa scorrere le labbra sulla sua pelle, scivolano, come una matita sul foglio di carta, leggere.
Sente le sue mani sui capelli, tirarli dolcemente, accarezzarli, lambire la pelle delicata della nuca.
Non ci sono parole, non ce ne sono mai state, non c’è che stare li a guardarlo.
Per un attimo le sue angosce, i suoi problemi, quel punto vivo ferito in lui, tutto questo \ per un eterno attimo sospeso nel
nulla \ sparire.
Il profumo delicato, muschiato, della sua pelle, la seta dei suoi capelli, l’amore che prova.
\ Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano \ perle d’oro nell’immensità.
E quando infine Nikolas parla, scivolano nel silenzio i suoi pensieri:
- Ci stiamo salvando -.
Parole che a sentirle così suonano quasi ridicole, ma bisogna sapere quello che c’è dietro.
La loro vita, la continua ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa per cui valga la pena, finalmente, di vivere.
Un sistema per salvarsi.
Continua ricerca, catena d’oro che gira e non si spezza… forse il destino non è una catena ma un volo e forse per volare bisogna veramente avere il coraggio di farlo.
Per ora la sua unica certezza è Mikael, che lo guarda come non era mai stato guardato da nessuno, sguardo meraviglioso, che non prende niente ma solamente riceve, negli occhi l’immagine di lui.
Sa solamente che non c’è nessun altro modo di vivere che questo.
Con il suo sapore addosso.
Tutto il resto è ancora nulla.
\ Inventarlo, questo sarebbe stato meraviglioso. \
Prima di scivolare nel sonno, \ tregua magica da cui tutto
Inizia \ sente le parole di Mikael scrivere nel silenzio :
- Noi ci siamo salvati nel momento stesso in cui ci siamo conosciuti -
e poi più niente.
Si addormenta stretto a Mika, con la certezza che lui lo sveglierà non appena Charity lo avvertirà che gli altri stanno tornando e la sicurezza che non esiste niente altro in quel momento che loro.