TILL I COLLAPSE

Jun 

CAPITOLO 1:

JUN

 

La luce filtra dalle tende semiaperte colpendomi gli occhi chiusi e assonnati. Anche se questo modo di essere svegliato non è dei migliori involontariamente sorrido come mia abitudine fare ogni volta che apro gli occhi.

Sono ancora al mondo.

Ho ancora qualche ora, quanta Lassù me ne vorranno dare, per stare con il massimo delle miei aspirazioni e dei miei sogni.

Potrò ancora vedere il calcio. Non giocato da me, purtroppo, ma lo vedrò e questo basta...rispetto alla possibilità di non vederlo più... Non è che sono troppo fissato con quello sport....semplicemente in questi anni ho sempre rischiato la mia vita per quel gioco...per poi in fin di vita ritrovarmi a pregare di non morire....per poter stare in qualche modo ancora in contatto con lui.

E poi...è più che naturale che appena sveglio mi metta a fare queste riflessioni...dopo la proposta di ieri.

A ripensare alle parole di Mikami il mio sorriso si allarga ancor di più.

Sono felice.

Prendo un profondo respiro e mi passo le mani sugli occhi.

Li riapro e mi decido ad alzarmi.

Il pavimento di tatami baige accoglie i miei piedi nudi senza darmi un eccessiva sensazione di freddo acuto. Ormai l'estate sta finendo e l'autunno è alle porte...ma in questo paese sembra eternamente primavera.

Chissà che tempo farà là invece.

Spalanco le tende e le finestre, subito mi investe un venticello caldo. Di prima mattina dovrebbe essere più fresco ma oggi è una giornata decisamente stupenda. Quel sole alto in cielo sembra non obbedire alle classiche leggi della natura...chissà per quanto ancora splenderà emanando questo caldo soffocante.

I capelli del mio colore particolare che io definisco autunnale visto che dire castano rossicci non mi ispira molto, si scompongono brevemente per poi tornare al loro posto....ovvero sugli occhi.

Mi si sono allungati parecchio, dovrei tagliarli....anche se....non ne vedo la necessità...ormai non posso più scendere in capo a giocare nemmeno per pochi minuti...tutto ciò che mi rimane è allenare le squadre giovanili e fare l'aiuto CT nella nazionale giapponese...ma come già detto prima me lo faccio bastare. La lunghezza dei capelli non ha più nessuna importanza.

Mi passo una mano fra i capelli lisci spostandomi le ciocche dagli occhi dello stesso colore autunnale, li sento sistemarsi all'indietro sfiorandomi il collo.

TOC TOC

Mi volto verso la porta...a quest'ora solitamente non vengono a disturbarmi, sperano ancora che io dorma della grossa, mi farebbe bene, ma a me non piace dormire....mi perdo troppe cose....cose che potrei non vedere più da un momento all'altro.

Una cosa è certa.

Realizzo ciò mentre mi accingo ad invitare ad entrare.

Finchè il mio tetto non crollerà io continuerò ad andare avanti nel modo che riterrò più opportuno, vivendo nel senso più vero del termine...a modo mio.

Finchè questo mio cuore continuerà a battere nel mio petto niente mi fermerà.

Tanto meno una stupida malattia cardiaca ormai incurabile.

La cameriera spunta dalla porta cercandomi nel letto vuoto. Mi vede appoggiato alla finestra con le mani sul balcone dietro di me e le gambe leggermente incrociate, il vento in questo momento si alza....c'è corrente con la porta aperta e le tende volano accanato a me scostandomi nuovamente i capelli che tornano a coprirmi parte del volto.

Non capisco se arrossisce per la mia posa e l'effetto che la luce alle spalle fa col vento, oppure per il mio abbigliamento da notte che consiste in un paio di boxer e una canottiera bianca...magari si è accorta anche Neill che sono cresciuto....credo che potrei definirmi uomo...a quasi 22 anni immagino uno sia quasi uomo....basandosi solo sul mio fisico che a detta del suo sguardo perso dovrebbe essere notevole, credo di essere uomo.

Accenno ad un sorriso indecifrabile....uno dei miei mezzi maliziosi e mezzi chissà cosa.

- Neill?-

lei sta ancora un attimo a contemplarmi poi si scuote richiamandosi da sola al dovere e al contegno professionale.

Timidamente la giovane donna mi si avvicina e mi porge una lettera senza avere più il coraggio di guardarmi in faccia.

- è per lei...è arrivata questa mattina presto...visto il mittente pensavo le facesse piacere riceverla subito...-

cambio sorriso prendendo la busta fra le dita senza ancora guardarla, ma appena leggo il mittente a stento riesco a contenere la contentezza. Noto che la porta non è ancora stata chiusa...alzo nuovamente gli occhi tenendo il volto abbassato...ogni volta che faccio così e che guardo Yayoi in questo modo lei arrossisce diventando un peperone...posso immaginare la scena...così accade anche con la cameriera che sta dall'altra parte della stanza davanti all'uscio. Mi guarda timidamente.

- che c'è?-

tranquillo come mio solito, la pacatezza non mi manca mai...indietreggia sentendo la mia voce roca, mi sono appena svegliato, è normale che sia così.

Credo che abbia un debole per me questa donna.

Mantengo posa e sguardo alzo un sopracciglio e attendo che faccia qualcosa.

- ecco...signorino Jun...ho saputo che...ecco...ma partirete veramente?-

mi esce spontaneo un sorrisetto malizioso misto a dolcezza. Si trattava di questo.

- si...ho il volo prenotato già per stasera. Ho poco tempo per preparare tutto. Immagino ci salutiamo ora...con tutte le cose che hai da fare...-

indietreggia ancora senza avere il coraggio di guardarmi, rossa come un fuoco acceso e timida peggio di Yayoi.

- ma...come farà da solo? La Germania...è...lontana...-

ironico rispondo avvicinandomi per tagliare la conversazione, so che così facendo scapperà subito:

- mica ci vado a piedi, eh? -

sono di fronte a lei e lei se ne è accorta. Quanti anni potrà avere? Sui 25 anni....non più dei 30 comunque. È giovane...si troverà il ragazzo adatto.

Poso la mano sulla sua spalla e sovrastandola in tutta la mia altezza la fisso con sguardo profondo e penetrante. Lei impallidisce e finalmente mi guarda negli occhi.

Sono grandi e lucidi...mi fa tenerezza...sembra molto più piccola di me. Mi ricorda la mai amica d'infanzia Yayoi...dopo essersi dichiarata ufficialmente ci siamo messi insieme per un lungo periodo al termine del quale ci siamo accorti di considerarci come fratello e sorella...ora siamo più amici di prima. mi sta bene un rapporto simile, lo preferisco...eppure non mi dispiacerebbe legarmi a qualcuno in quel senso....non con il legame che avevo con lei, ma con una cosa più sentita, più vera...in molte mi corteggiano ma nessuna finisce con il catturarmi. Non so...

- ecco io...devo andare...-

balbetta non sapendo più a cosa appigliarsi per non rimanerci secca qua. Un ultimo sorriso e termino:

- ci vediamo, eh?-

così esce correndo e io richiudo la porta.

Non ce la faccio.

Mi appoggio sul legno chiaro e con la testa indietro sbuffo.

Nemmeno volendo non arrivo a fare il rubacuori dongiovanni approfittatore bastardo come molti nelle situazioni in cui finisco io farebbero.

È più forte di me.

Non è quello che voglio.

Non sono fatte per me certe cose anche se potrei averne ben quante ne voglio.

Col secondo sbuffo mi ricordo della lettera e sedendomi nel letto disfatto la apro.

È di Tsubasa, dal Brasile.

 

'Caro Jun, come stai amico mio? Io molto bene, come sempre gli allenamenti procedono al pieno ed io miglioro sempre più. Fa caldo ma non mi lamento, è proprio quello che volevo, il mio sogno è sempre più vicino.

Mi manchi molto. Se devo essere sincero mi manca il giappone e gli amici che ho solo lì. Ho mandato lettere anche agli altri. Spero di aver scritto bene gli indirizzi di Genzo e Taro...l'ultima volta che mi avevano scritti erano uno in Germania e l'altro in Francia.

Allora, tu come stai?

Quando penso al Giappone mi vengono in mente tutte le partite e i campionati che ho fatto e mi viene una gran tristezza, perché inevitabilmente torno alla famosa partita di quando eravamo bambini. Ne è passato di tempo, eh?

(...ricordo....ancora molti ricordi del mio calcio....del nostro....)

Come procede la tua attività di allenatore?

Mi hanno detto che ti hanno affidato una squadra di scuola elementare. Comincerai da zero...

(...ormai ho iniziato da un bel po'...le notizie ti arrivano ma con un ritardo notevole, caro Tsubasa....ora ce né una ben più grande...chissà quando ti arriverà questa)

spero che un girono potremo rivederci e organizzare una di quelle giornate comprendenti pic nic e festa calcistica di rimpatriata con tutti i nostri amici e avversari. Ogni volta che torno lì me la fate sempre la festa...qua Roberto mi mette sotto a lavorare ma in fondo è sempre il solito amante e maniaco del calcio almeno quanto me!

(...no caro...a te non ti batte nessuno...nemmeno io, credo)

per dirla tutta mi manchi tu e le nostre chiacchierate, ma anche Taro. È da tantissimo che non lo vedo, molto più tempo di tutti voi. Vorrei rivederlo e stare ancora con lui. Chissà, se capiterete da queste parti ve la organizzo io una festa come si deve...di quelle con la F maiuscola....dovresti vedere qua che razza di seratine che organizzano...sono riusciti a farmi ubriacare(me l'hanno detto i miei compagni di squadra perché io non ricordo questo fatto).

(...cavolo...Tsubasa ubriaco avrei proprio voluto vederlo.....mi vien da ridere ad immaginarlo...comunque tu come al solito sei sempre sincero e cristallino...nemmeno te riesci a capire le cose che dici...)

ora Roberto mi sta chiamando iniziano di nuovo gli allenamenti.

Vado a fare il mio dovere, avrei voluto dirti più cose e raccontarti meglio, ma non ho proprio il tempo.

Ci rivedremo presto spero.

Saluta tutti.

Tsubasa'

 

Lettera normalissima se non fosse che si capisce benissimo che è perso per Taro e non lo sa nemmeno.

Chissà quando crescerà lui in quel senso....devo dire che è sulla buona strada, ma ce ne vuole ancora.

 

Ho salutato tutti, i miei genitori e le ragazze piangevano, ho preparato tutto e fatto ogni cosa.

Ora eccomi qua, sull'aereo che mi porterà verso la mia nuova vita...verso la Germania.

Mi appoggio allo schienale dell'aereo che si sta alzando in volo.

Guardo fuori dal finestrino mentre vedo il terreno alzarsi sempre più velocemente e distintamente. E in men che non si dica il Giappone è sotto di noi che ci saluta nella sua forma allungata a isolette sparpagliate.

Il cielo che si scurisce e le nuvole presto ci circondano senza darci più nessuna visuale che non sia l'orizzonte davanti a noi.

Destinazione Germania.

Germania...questa proposta non me la sarei mai aspettato.

Inevitabilmente rivado coi ricordi a ieri, alla telefonata improvvisa e sconvolgente come un uragano che cambia la vita senza chiedere a nessuno il parere.

 

"-Jun Misugi?-

- si sono io, chi parla?-

- ciao, sono il signor Mikami, ti ricordi ancora di me, no?-

- e come potrei dimenticarmi? È quello che trova ingaggi e proposte sempre per tutti....è stato lei a propormi di fare l'aiuto allenatore invece che il giocatore visto che ero impossibilitato ormai a scendere in campo con quella maglia. Mi ha aiutato molto.-

- ne sono felice e ti ringrazio, ma il merito principale va a te, alla tua capacità incredibile, al tuo genio e alla tua intelligenza sorprendenti. Ne hai ancora molta di strada da fare, vedrai dove finirai?-

- avanti, tiri fuori la sua proposta...non so dove finirò ma ho idea che invece lei lo sappia! Dove mi vuole mandare stavolta?-

- si è aperta un ottima prospettiva per te e te soltanto. Sei il più adatto.-

- cioè?-

- qua in Germania hanno unito due squadre per motivi vari e interni, e con questo nuovo ordinamento calcistico proprio solo di quella squadra si è liberato il posto di Commissario Tecnico. Mi hanno chiesto un nome di un allenatore capace e in gamba...e mi sei venuto subito in mente tu.-

- eeehhh????!!!!!-

- ascolta. Tu sei perfettamente in grado di fare l'allenatore, ormai lì in Giappone ti sei confermato e hai conquistato tutti prima come calciatore, il tuo soprannome Principe del Calcio è meritatissimo e conosciuto, poi come allenatore. Direi che lì non hai più orizzonti da conquistare, più di così non riusciresti a migliorarti, sei il secondo allenatore anche della nazionale di calcio giapponese...dunque....vorrei farti affermare anche in Europa.-

- l'Europa per me....come allenatore?! -

- io ti vedo perfetto...ti affiancherei se non te la senti da solo a qualcun altro ma comunque saresti tu quello principale.

Tutta la squadra è un nuovo progetto. La società che teneva una delle due è crollata e si sono presentati dei problemi anche nell'altra aventi giocatori indisciplinati che proprio non si potevano più tenere dentro. Allora hanno pensato di unire le due squadre eliminando i problemi di una e dell'altra. Ora hanno avuto un idea....per risollevarla e riportarla ai massimi di un tempo vogliono provare nuovi metodi anche di ordinamento sportivo, è una squadra sperimentale. Così vogliono nuovi contatti, allenatori e metodi. Hanno contattato dei giocatori piuttosto famosi in Germania offrendo una cifra spropositata per loro...si tratta comunque di calcio professionistico. Le cosa stanno esattamente così. Che ne pensi? Credono che possa funzionare, specialmente visti gli elementi che ci sono.-

- sono un po' senza parole...si tratta di prendere una decisione che mi cambia totalmente la mia vita e il mio futuro. Questa era una prospettiva che non avevo mai preso in considerazione, non saprei.-

- avanti, tu sei un tipo sempre deciso che sa tutto su se stesso, sugli altri e sulle situazione che gli si presentano.  Non pensavo di coglierti così impreparato, è la prima volta credo...-

- no...non è la prima volta...mi sono trovato altre volte impreparato...almeno una sicura...ma lei ancora non mi conosceva allora...-

- vorrei dirti di pensarci su ma non posso, qua mi fanno pressioni affinché trovi il coach presto per dare il via alla squadra e al progetto....non vogliono far stare troppo inattivi i ragazzi...-

- in sostanza devo decidere così su due piedi?-

- esatto...non vorrei essere così brutale, sai?-

- ora manca solo che mi dica che ha già prenotato il volo per domani e sono a posto!-

- sapevo che eri intelligente e intuitivo ma che leggessi pure nel pensiero mi giunge nuova!-

-...-

- pronto, Misugi?-

- ......................-

- ehi? Stai bene? Ci sei ancora?-

- no!-

- come?-

- in sostanza cosa mi rimaneva da decidere?-

- effettivamente non molto....contavo sul tuo si...-

- mm.-

- sento che stai sorridendo...deduco che la trattativa d'affari è conclusa e andata a buon fine.-

- non mi sembrava che mi rimanesse scelta...e poi...l'Europa...è un'opportunità che non tornerà più credo. Riuscirò a migliorarmi ancora.-

- sapevo che avresti capito e che non ti saresti fatto sfuggire l'opportunità. Comunque il volo è domani sera alle 18.30. ti vengo a prendere io in aeroporto, non devi preoccuparti di nulla. Ho affittato per te una casa a due piani, è una bella casa, c'è anche la governante quindi tu non dovrai fare proprio nulla. Quando vieni la vedrai. È vicino alla palestra e al campo, si arriva facilmente a piedi anche dalla città. È tutto pagato anche il viaggio dalla società. Prendi tutto quello che ti serve, comunque avrai tempo per tornare in Giappone e sistemare ciò che non riesci oggi...-"

 

i ricordi della telefonata più assurda della mia vita si interrompono con una leggera curiosità...chissà chi saranno i due giocatori professionisti di cui parlava e se li conosco?

Non vedo l'ora di incontrarlo.

Non sono teso e necessariamente nervoso, non è da me, sono abituato a queste situazioni dove devo far vedere che so fare e farmi valere. Sono perfettamente a mio agio e non ho pensieri particolari se non sui due giocatori. Di sicuro li conosco. Chissà perché non ha voluto dirmi chi erano.

In Germania ci sono Genzo e Karl...li incontrerò di sicuro, Genzo poi dovrà farmi da traduttore i primi giorni.

Non sarà facile, ma perfettamente fattibile, se mi impegno in ciò che devo fare non devo temere nulla.

E solitamente riesco in tutto quello in cui mi impegno.

Con sguardo assorto continuo a guardare fuori dal finestrino rotondo .

Il destino ancora una volta lo deciderò io...almeno per quello che posso e che mi rimane da vivere....visto che questo mio cuore potrebbe abbandonarmi da un momento all'altro.

Come sempre lucido da far paura mi sento a mio agio anche con pensieri simili, la mia morte...è la mia compagna che mi assiste da molto, se dovessi angustiarmi ogni volta che sembra mi si avvicini troppo mi sarei suicidato da tempo...altro che depressione...preferisco che da fuori non si notino questi miei pensieri anomali e cupi, non voglio impietosire nessuno, non sono un privilegiato, voglio far di tutto per essere al pari degli altri. Anche se sono benissimo consapevole che non potrò mai esserlo dal momento che uno chiamato Principe del Calcio che non gioca a calcio non potrà mai essere visto come altri.

Qualunque cosa succeda, comunque vada e comunque sia, finchè non crollerò e il mio cuore continuerà io continuerò per la mia strada, con sicurezza a tranquillità.

Finchè il tetto che regge il mio mondo non mi franerà addosso cedendo la mia vita proseguirà. Nessuno potrebbe fermarmi.

Tanto meno la mia compagna eterna di viaggio che mi tiene la mano dalla nascita pronta a cogliermi impreparato.

Lo sarò sempre invece.

Sempre pronto...per la morte...e per il mio nuovo futuro che mi aspetta.