NOTE: Beh, quando Akane ha indetto il corcorso sulle lemon a cui questa storia partecipa, ho pensato di scatenare la mia fantasia, scrivere finalmente tutte le scene erotiche mi balzavano per la testa e non avevo mai avuto occasione di scrivere. (E credetemi: sono tante!) E stavo solo decidendo che scena scrivere, quando beh...Frank ha preso in mano la situazione e ha fatto tutto lui. È venuta fuori questa cosa, inizia con l'essere un hungry sex (che io adoro) e io tutta felice: oh bene, mi piace questa cosa! E poi diventa intensa, giocosa, fluffosa e beh...penso che Frank sia riuscito a intrappolare la loro essenza intera solo in una scena erotica. Mi sono volutamente tenuta lontana da ulteriori dettagli sulla storia di Bert, perché non sono essenziali e poi sono facilmente desumibili da quello che dico. Ci tengo a dire che io non ho nulla contro di lui, è a Frank che sta sul cazzo ^O^.
Bene, spero che vi piaccia, anche perchè non ho mai scritto storie totalmente erotiche e quindi non so come il risultato sia venuto fuori. Oh beh, immagino che dal risultato del contest io saprò se è il caso che torni alle mie fic complessate o posso continuare a cimentarmi nel genere!
Detto questo buona lettura!
Xoxo
Yuki


MINE

/ Destroya - MCR /

Quando Bert si avvicinò a Gerard la prima volta, Frank capì immediatamente che quello sarebbe stato un guaio. Gerard era così maledettamente sul bordo, ogni fottuto giorno che Dio mandava in terra. Tutti lo erano, non ricordava in tutta onestà una serata in cui non si fosse schiantato nel letto ubriaco o stordito dalle tante canne fumate. Ma Gerard era diverso. Gerard inseguiva l'autodistruzione con metodo e ammirevole costanza. Nessuno se ne accorgeva, nessuno tranne Mikey, che era suo fratello e partiva avvantagiato, e Frank. Frank osservava, osservava tutto e tutti, ma in particolar modo osservava Gerard. Non c'era nulla di lui che potesse passargli inosservato, la smorfia che faceva la mattina quando il caffè era troppo amaro, il sorriso luminoso quando qualcuno guardava rapito un suo disegno, il sorriso piccolo e segreto che piegava le sue labbra quando Mikey veniva fuori con una linea di basso particolarmente bella. Quindi era normale che ai suoi occhi non sfuggisse lo sguardo che Bert aveva lanciato a Gerard quando lo aveva visto la prima volta, e nemmeno lo sguardo perso di chi non aveva capito un cazzo che sfoggiava Gerard. Non era tonto nel vero senso della parola, questo Frank poteva dirlo, soprattutto in virtù di tutto il tempo passato ad osservarlo. Era solo che lui aveva un mondo nella sua testa, che continuava a cambiare, evolvere, correva più veloce di quanto potessero mai farlo le sue mani, quindi semplicemente non riusciva a stare dietro a tutto. E per questo, il fottuto genio del male, aveva preso un registratore. La prima volta che Frank l'aveva visto era stato indeciso se mettersi le mani nei capelli o battergli una mano sulla spalla complimentandosi per la genialità della cosa. Viveva con quel cazzo di registratore e sopra ci incideva le sue idee, discorsi sconclusionati, metafore esistenziali, trame per fumetti che probabilmente non sarebbe mai riuscito a scrivere, versi per alcuni testi.
Asscoltare una delle sue cassette era come entrare in un cinema e piazzarsi in prima fila davanti allo schermo. Il film ti scorreva davanti enorme e deformato, e tu piegavi la testa per vedere bene, ritrovandoti con un torcicollo allucinante ma incapace di distogliere lo sguardo perché quella posizione ti risucchiava dentro e tu avevi paura di rimanerne intrappolato, ma contemporaneamente eri terrbilmente eccitato dall'idea che potesse successe. Il risultato era che uscivi dal cinema con il collo e le spalle a pezzi, gli occhi che lacrimavano e la testa che doleva, ma con la fottuta certezza che avevi appena visto qualcosa di grandioso.
Erano un po' così le cassette di Gerard.
Un bellissimo inferno.
Era così che Frank aveva scoperto come Bert stesse fottendo la mente di Gerard, era così che aveva capito quanto vicino al suicidio fosse arrivato in Giappone, vicino davvero, non uno dei suoi soliti deliri da emo. Frank pensava che dopotutto non era un caso se Gerard lasciava in giro le sue cassette. Sapeva che nessun'altro le avrebbe ascoltate, Ray e Bob rispettavano troppo la sua privacy, Brian non era mai nel Van con loro e Mikey non aveva certo bisogno di ascoltare una fottuta cassetta per sapere come si sentiva Gerard. Solo Frank le ascoltava, e poi andava alternativamente a spaccare la faccia a Bert minacciandolo di ucciderlo se osava toccare Gerard di nuovo, o si precipitava nella sua camera d'albergo alle tre del mattino per passare le ore a parlare o guardarlo disegnare.
Per questo si spaventò quando Bert si unì nuovamente alle band del tour, e contemporaneamente Gerard smise di lasciare in giro le cassette.
Era tutto fottutamente strano, la tensione che si respirava nell'aria fra Bert e Gerard, gli sguardi che Jepha e Quinn lanciavano a Frank. L'odio che poteva leggere negli occhi di Bert quando lo guardava.
E Gerard che non diceva una parola, Mikey che stava troppo male per capire suo fratello come sempre, Ray e Bob che si rifiutavano di entrare nelle loro beghe.
Alle volte si sentiva come se fosse al timone di una nave in mezzo alla tempesta e nessuno sapesse cosa cazzo fare per restare a galla.
La cosa che lo feriva di più era essere tagliato fuori in quel modo. Stava succedendo qualcosa e Gerard si rifiutava di parlargli, non solo riguardo a Bert, ma proprio del tutto.
Lui ci stava impazzendo dietro questa cosa, ne era consapevole. Vedeva il modo in cui Bert guardava Gerard, famelico, e avrebbe solo voluto andare lì a spaccargli la faccia e dirgli che non aveva nessun diritto di guardare Gerard in quel modo, che era suo, solo suo. Avrebbe voluto andare dall'amico e afferrarlo per le spalle, così forte da lasciarli lividi sulla sua pelle pallida e liscia, così dannatamente morbida. Avrebbe voluto graffiargli la schiena mentre sentiva Gerard inarcarsi contro di lui, morderlo dappertutto, ridurlo a implorare per essere soddisfatto, volera urlargli all'orecchio che lui era suosuosuo e nessuno doveva azzardarsi a mettersi in mezzo, nemmeno Gerard stesso, con i suoi fottuti silenzi e le cassette che nascondeva.
A volte si spaventava per l'intensità di quello che sentiva, per la voglia di afferrare il corpo di Gerard, per costringerlo a piegarsi davanti a lui e scopargli quella dannata bocca che lo costringeva sveglio la notte, a immaginare scenari simili ma con Bert cazzo.
Con Bert, Bert, Bert.
-Io conosco Gerard in modi che tu ti puoi solo sognare-
Gli aveva sussurrato anni fa, quando Frank si era precipato da lui per ammazzarlo di botte dopo che era stato particolarmente violento con Gerard.
E lui non aveva capito perché avesse avuto quel tono irritante di chi sa qualcosa che nemmeno tu ti sei reso conto di provare.
Non aveva capito perché gli stesse dicendo quelle cose per farlo incazzare, erano affari di Gerard con chi decideva di scopare.
Certo, nell'immediato avevano ottenuto l'effetto desiderato, ma solo ora cominciava a capire.
Solo ora, steso nel letto, con un erezione impressionante mentre ascoltava Gerard dormire nell'altro letto. Era stato tutto un fottuto, estenuante preliminare.
Tutte le nottate passate a parlare, tutti gli abbracci sul palco, tutti gli sguardi appassionati. Solo che lui era troppo concentrato su Gerard per capire se stesso, e ora Gerard, il suo migliore amico a prescindere da tutto, non gli parlava e lui aveva una dannata paura di scoprire che in realtà era per questo. Perché Gerard aveva capito e gli faceva schifo, perché semplicemente non lo voleva.
E nello stesso tempo era incredibilmente incazzato, perché pensava di meritarsi almeno una spiegazione, se davvero era così. Ma anche se non era così.
Gerard era suo cazzo, e adesso non poteva, non poteva escluderlo così. Gli strappava il cuore solo pensare che Gerard potesse non volerlo più.
Per questo il giorno in cui Gerard sparì con Bert, Frank andò fuori di testa.
Mikey gli ripeteva che non era niente, che Gerard voleva solo chiarirsi con lui, di stare tranquillo. Ma lui non riusciva a stare tranquillo, perché Mikey sapeva, cazzo. Mikey sapeva e lui no. Una parte della sua mente si rendeva conto di quanto fosse stupido, Mikey sarebbe sempre stato su un pianeta diverso rispetto a tutti, fosse anche l'amore della vita di Gerard.
Però l'enorme senso di esclusione aumentava, come aumentava la paura che Bert potesse perdere il controllo; aumentava la rabbia perchè se Gerard gli avesse spiegato cosa stava succedendo probabilmente adesso non starebbe qui a preoccuparsi in questo modo. O forsi sì, ma almeno l'avrebbe fatto con cognizione di causa.
Era sera quando finalmente Gerard aprì la porta del Van.
Ray e Bob erano usciti, non sopportando più l'irrequietezza di Frank. Solo Mikey era rimasto a fargli compagnia, silenzioso e incrollabile. Frank aveva i nervi a pezzi, sentiva la rabbia scorrergli sottopelle e cercava con tutto se stesso di trattenersi perché non voleva fare una cazzata.
-Tutto bene con Bert?- chiese Mikey, la solita delicatezza che lo contraddistingueva quando parlava con suo fratello. Perfino mezzo ubriaco, perfino quando si era preoccupato quanto Frank. Il ragazzo non sapeva come Mikey riuscisse a controllarsi in quel modo, era sicuramente al di là delle sue capacità.
Gerard scosse la testa, con un espressione addolorata che arrivò come un treno sui nervi di Frank, facendoli esplodere.
Non poteva avere quell'espressione quando parlava di Bert.
-Ho cercato di...- scosse di nuovo la testa, lo sguardo saettò verso Frank e fu chiaro che non intendeva dire un'altra parola davanti a lui.
In quel preciso momento Mikey uscì dal Van.
E Frank perse il controllo.
Si precipitò verso Gerard, spingendolo furiosamente finché non cadde per terra, un'espressione sorpresa sul volto.
-Frank che cazzo?- protestò, coprendosi aumaticamente il volto con le braccia quando il ragazzo si mise a cavalcioni su di lui, con il chiaro intento di colpirlo.
-Io?- sibilò Frank, la rabbia che scoppiava nel petto, rossa e devastante.
-Tu mi ignori per giorni, smetti di parlarmi, smetti di guardarmi, smetti di lasciare in giro le tue dannatte cassette. Io ho fatto di tutto per te Gerard, quindi dimmi. Che cazzo ho sbagliato con te? Ti faccio così schifo?-
Vide gli occhi verdi di Gerard spalancarsi increduli, si immobilizzò, smettendo di lottare.
-Pensi questo?- mormorò, un tono sconfitto. Per un momento Frank si sentì terribilmente stronzo. Gerard era evidetemente triste per qualunque cosa fosse successa fra lui e Bert, e Frank invece di cercare di capire gli dava addosso con i suoi drammi da ragazzina incompresa.
Non riuscì a fermarsi.
-Penso che tu abbia capito e io ti faccia schifo, ecco cosa penso. E che tu sia uno stronzo perché potevi dirmelo in faccia cazzo.-
Ogni parola faceva male, poteva leggerlo nell'espressione di Gerard, sentirlo chiaramente nel suo petto.
Gerard non si mosse, non fece nemmeno cenno di volersi alzare. Paradossalmente fu questo a mandare Frank ancora più in bestia. Non diceva nulla, non si difendeva, si limitava a guardarlo. E quegl'occhi gli scavavano dentro, non poteva più sopportarli.
-Di qualcosa cazzo!- sbottò, strattonandolo per il colletto della maglia.
-Non dirò propio nulla fino a che non ti calmi- sibilò infine il cantante, voltando la testa dall'altra parte.
Adesso che non lo guardava era molto peggio di prima.
Fanculo anche ai suoi desideri fottutamente incoerenti.
-Allora stà zitto- sussurrò rabbiosamente, prima di afferrare i suoi polsi per premerli al pavimento, contrastando la debole lotta che Gerard oppose. E ancora non lo guardava.
-Fottuto bastardo-
Si chinò, le labbra scivolarono sulla pelle morbida della gola. Sentì Gerard sussultare e deglutire, non sapeva se per le parole o per altro.
Non se ne curò prima di scoprire i denti e morderlo forte, proprio sul punto in cui il cuore pulsava.
Gerard gemette sotto di lui, smettendo di divincolarsi, il corpo ancora teso.
Leccò la pelle che cominciava già ad arrossarsi e scoprì che quel morso non l'aveva affatto calmato. Il suo sapore gli era scoppiato in bocca, amaro e salato, così perfetto da fargli venir voglia di piangere. Quanto l'aveva desiderato.
-Se ti faccio così schifo allora colpiscimi. Non sei una fottuta principessa-
Premette il torace contro il suo, strofinando la guancia alla sua, continuando a mordere la mascella. Era suo e a Gerard doveva entrare in testa, doveva marchiarlo, doveva farlo vedere a tutti.
-Cazzo- ansimò Gerard, la voce suonava distrutta e il corpo continuava a tremare, teso e sul punto di spezzarsi.
Frank alzò lo sguardo, e sapeva che non avrebbe dovuto. Non aveva in previsione di fare nulla di più che morderlo, davvero. La bocca di Gerard era aperta e il respiro veloce e spezzato, ma fu quello che lesse nei suoi occhi a perderlo. Era desiderio, inciso in ogni lineamento, e bisogno, crudo e semplice.
Si avventò sulla sua bocca, frantumando le loro labbra, con una violenza e una rabbia pari solo alla paura che aveva avuto, che aveva ancora, di perdere Gerard.
Inseguiva il suo sapore con costanza e disperazione, perché poteva essere l'ultima volta, cazzo, la prima e l'ultima, e lui voleva ricordarsela, incidersela nella mente fino a che le immagini fossero sfumate in una macchia sfocata senza senso.
Gerard aveva smesso di lottare e rispondeva al bacio con una frenesia pari alla sua, le mani ancora sopra la testa, dove la ormai debole presa di Frank le teneva.
Era disordinato e umido, così incasinato e fottutamente perfetto. Gli accendeva dentro un bisogno così grande, di divorarlo, di strappargli tutta la pelle per poi avvolgercisi dentro, per fondersi davvero con lui, perché così non era abbastanza. Si premette contro di lui, mordendogli le labbra, sentì Gerard gemere, un suono roco dal fondo della gola. Si staccò da lui, appena, sibilandogli sulle labbra:
-Guarda cosa mi hai fatto, stronzo.- ma non era più arrabbiato. Forse più disperato.
Guardava le labbra aperte di Gerard, bagnate e rosse, e non desiderava altro che riappropiarsene. Aspettò una risposta, una reazione, qualunque cosa. Poteva sentire il suo respiro affannato, il corpo morbido e cedevole. Ma gli occhi sfuggivano i suoi, facendo riassaporare a Frank l'amaro che aveva provato prima, quando aveva scoperto che Gerard era uscito con Bert.
-Dimmi che lo vuoi quanto me- sussurrò poi, ferocemente.
Quello ottenne l'attenzione di Gerard, che lo guardò. Gli occhi verdi sembravano divorare il suo viso pallido. Liberò le mani dalla presa debole di Frank e le premette sulle sue spalle. Quando quest'ultimo era già pronto per sentirsi respinto, l'umiliazione e qualcos'altro, più oscuro e feroce, che ribollivano in lui, ecco che Gerard invece le usò per puntellarsi e ribaltare le posizioni, premendosi contro di lui, sovrastandolo.
-Certo che lo voglio, fottuto idiota.- sibilò a denti stretti, chinandosi per premere nuovamente le labbra contro le sue.
E poi il mondo sparì sul serio.
Improvvisamente le labbra di Gerard erano su tutta la pelle che riuscivano a raggiungere, il viso, la mascella, il collo; mordevano e succhiavano, mormorando parole sconnesse sulla superficie morbida della sua gola.
Frank si inarcava contro di lui, sentendosi scoppiare a ogni tocco. Gemeva e sapeva che probabilmente era indecente e avrebbe dovuto trattenersi, per Mikey e tutti gli altri che non potevano essere poi così lontani, ma non poteva.
Erano le labbra di Gerard quelle sopra il suo collo, che risalivano poi verso il suo orecchio e mordicchiavano il lobo.
Non riusciva nemmeno a soffocare indietro i gemiti. Non dopo aver sognato tutto questo così fottuttamente a lungo.
-Oh Dio- ansimò, inarcando la schiena, strofinando il bacino contro di lui. La pressione gli fece stringere forte gli occhi, miriadi di puntini bianchi dietro le palpebre.
-Ancora Gee, cazzo, ancora.-
Sentì Gerard ringhiare, un suono basso e bisognoso, prima di premere nuovamente, più forte questa volta, reggendosi con le mani sul pavimento per avere un angolo migliore. E... oh cazzo, se non era fottutamente stupendo così. I capelli neri erano un pasticcio, sparati in tutte le direzioni e sudati fradici, le ciocche ricadevano davanti al viso, le guancie arrossate e la bocca spalancata, per aspirare più aria possibile. Era meraviglioso ed era suo e Frank non potè fare a meno di alzare una mano per posarla sulla sua guancia, in una carezza gentile, forse la prima di quella serata.
Gerard spalancò gli occhi, guardandolo stupito. Il suo respiro era rotto e rivoli di sudore cadevano dalla sua fronte.
Frank scosse la testa al suo sguardo interrogativo.
-Niente. È solo... sei così fottutamente stupendo- disse infine, perchè non era mai stato capace di mentire a Gerard e sentiva che lui doveva saperlo, che non era un impulso del momento, che lo voleva davvero. Vide le guancie di Gerard arrossire ancora più violentemente e sorrise quando l'espressione si sciolse in piacere puro, sentendo Frank premere i fianchi contro i suoi. Dio la sua espressione. Voleva vederlo. Dio lo voleva così tanto. Voleva scoparlo, forte, voleva immegersi in lui e spingere così duramente che l'indomani non sarebbe nemmeno riuscito a sedersi, e voleva che Gerard ne amasse ogni istante, voleva che implorasse per avere di più, voleva sentirlo sciogliersi sotto le sue mani.
Tirò con impazienza l'orlo della sua felpa, finché Gerard non capì e si sedette su di lui, per aiutarlo e togliere via felpa e maglietta assieme, restando ovviamente incastrato con la testa nella maglietta, per la foga di fare tutto velocemente.
Frank ridacchiò, e pensò che se aveva ancora voglia di scoparlo, oh Dio così fottutanmente forte, anche adesso che Gerard imprecava e non riusciva a venire a capo dei suoi vestiti, allora era proprio fottuto.
Oh così fottuto.
-Piantala di ridere e aiutami, stronzo- borbottò Gerard, tirando più forte e mandando un gemito di dolore.
-Hei, hei piano. Non voglio che tuo fratello diventi figlio unico.-
Rise dolcemente, prima di allungare le mani per aiutarlo.
Quando Gerard riuscì a togliere i suoi numerosi indumenti, lo guardò stralunato. Alzò un dito a monito, diviso tra l'essere solenne e l'essere sconvolto.
-Frank, per il futuro... ti sarei grato se tu non nominassi mio fratello in un momento come questo-
Frank si morse il labbro, sorridendo. Questo era più di quello che lui avrebbe mai sperato, eppure avrebbe dovuto immaginarselo che sarebbe stato così. L'intesa giocosa che c'era, la stessa voglia di divorarsi a vicenda, trattenuta appena dal riguardo che avevano sempre avuto uno verso l'altro. La voglia di rifarlo ancora e ancora. Gerard rispose al sorriso e con un gesto fluido lo liberò dalla maglietta.
Ovviamente lui sapeva cosa stava pensando. Lo sapeva sempre.
Quando tornò a premersi contro di lui, il mondo tornò a scomparire.
Stavolta c'era la pelle, scivolava agevolmente grazie al sudore, le mani di Frank si aggrappavano alla schiena dell'altro, piantandosi nelle scapole e lasciando segni rossi che sarebbero rimasti a lungo nella pelle pallida di Gerard. Tutti marchi, segni indelibi che era suo, che non sarebbe scappato e lui doveva farglielo dire, doveva esserne sicuro, perché si stavano solo baciando cazzo, e già sapeva che non sarebbe riuscito a farne a meno. Immerse la mano nei suoi capelli neri, profumavano di mela e per attimo sentì la rabbia risalire pensando che si era lavato i capelli per Bert, perché sperava che andasse meglio di com'era andata. Li afferrò, tirando forte, Gerard seguì la mano inarcando il collo e gettando la testa indietro, lontano dalla sua clavicola che stava mordicchiando. Frank ne approfittò per tuffarsi nuovamente nel suo collo, nel marchio rosso che sarebbe diventato un livido l'indomani. Era così morbido e profumato, il sapore della sua pelle così inebriante. Non riusciva a sopportare l'idea che tutto questo poteva essere solo un ripiego. Un lamento di dolore sfuggì dalle sue labbra mentre Frank tirava sempre di più, spingendo con l'altra mano nel pavimento per ribaltare nuovamente le loro posizioni.
Nascose la testa nell'incavo del collo di Gerard, tremando un po'. Doveva saperlo, doveva saperlo prima di fare qualunque altra cosa.
-Dimmi perché- sussurrò, sentendo le mani di Gerard correre a posarsi sulla sua testa, accarezzandogli lentamente i capelli dove prima lui aveva tirato con forza.
-Dovevo sapere Frankie.- bisbigliò in risposta, facendo scorrere le mani lungo tutta la schiena, fino a posarsi sull'orlo dei jeans.
-Dovevo sapere cos'era successo, perché era cambiato così tanto. Non volevo che ti preoccupassi.-
Frank alzò la testa di scatto guardandolo negli occhi. Erano enormi e sinceri e lo guardavano preoccupati, quasi terrorrizzati dal fatto che lui potrebbe non credergli.
-Non ti è venuto in mente che così facendo mi sarei preoccupato di più?- ringhiò, strattonandogli i capelli per vedere di nuovo quella smorfia di dolore, per sentire il corpo che si tendeva e poi cedeva sotto le sue mani, assecondandolo.
-Se tu avessi saputo le cose che mi ha detto... l'avresti ammazzato Frank. È l'unico modo che mi è venuto in mente.- rispose Gerard, prendendo il volto di Frank fra le mani e tirandolo vicino per un altro bacio, il segno che non voleva continuare questa conversazione.
Frank gemette quando le mani dell'altro scivolarono sul suo sedere, stringendo le natiche e premendolo contro di lui, boccheggiò sentendo i lampi di piacere quando le loro erezioni si scontrarono. Oh Dio non sarebbe riuscito... stava scoppiando, aveva bisogno di Gerard, di qualcosa, cazzo.
-Dimmelo Gee.- sibilò, cercando il giusto angolo che li avrebbe portati nuovamente in contatto, il giusto...
-Oh cazzo, cazzocazzocazzo.- esalò invece Gerard, inarcando la schiena e stringendo forte gli occhi.
Frank sospirò, alzandosi sulle ginocchia e scivolando avanti, fino ad appoggiare le mani sulla parete davanti, le coscie premute sul viso di Gerard, sotto di lui.
-Dimmi cosa ti ha detto.-
strofinò il cavallo contro il suo viso, con rabbia quasi, nessuno aveva il diritto di trattarlo male e lui l'avrebbe difeso sempre, non importava cosa pensava Gerard.
-Non importa Frank.- boccheggiò l'altro, cercò di muovere le braccia ma erano bloccate sotto il peso di Frank, allora lo guardò, impotente, implorandolo con lo sguardo.
Frank abbassò le mani, con gesti precisi e rabbiosi, slacciandosi i jeans e tirandoli giù finchè riuscì, sospirando di sollievo quando la sua erezione fu finalmente liberata.
-Importa a me.-
Ma Gerard non stava ascoltando più, guardava quasi rapito il suo cazzo, allungando la lingua fino a toccarlo, tendendo la testa per cercare di avvolgerlo. Frank allontanò i fianchi leggermente, con enorme sforzo di volontà.
-Dai Frank.- si lamentò Gerard, dimendandosi sotto di lui. L'altro si limitò a guardarlo, avvicinandosi e poi allontanandosi, rapito nel vedere la lingua di Gerard che lo inseguiva e la bocca spalancata, così bisognoso, così implorante, per lui, per il suo cazzo.
-Merda Gee, dimmelo e basta.- sibilò quasi disperato. Non poteva continuare così a lungo. Lo voleva con un intensità che lo spaventava.
Vide il lungo respiro che prese Gerard, la sconfitta nei suoi occhi verdi che lo fissavano.
-Che ero più divertente quando ero ubriaco- biascicò, afferrando le sue coscie da dietro, senza avvicinarlo, solo tenendosi aggrappato a lui.
-Che da quando sono sobrio mi lamento troppo, non mi piacciono più i giochetti per cui lui invece va matto.-
Ora lo guardava con acredine, lo stava costringendo a dire cose che lo avevano ferito, che facevano male e Frank si sentiva uno stronzo ma doveva sapere.
-Che non sono più la sua brava puttana. Che non lo prendo più così bene come prima.- prese un lungo respiro, la voce tremante.
-Devo continuare?- disse a denti stretti, gli occhi verdi lampeggiavano.
Frank lo guardava, incredulo e quasi pentito ora.
Scosse la testa. Quello stronzo bastardo gliel'avrebbe pagata, questo era fuori questione.
-Lo ammazzerò Gee. Nessuno deve parlarti in questo modo. Cazzo, nessuno.-
ringhiò, afferrando i suoi capelli, stringendo ma senza fare male questa volta. Solo per fargli sentire che era lì.
Gerard sorrise, squotendo la testa.
-Non mi interessa Frank. Non è per tornare assieme a lui che ho voluto parlargli, era solo per... non lasciarci così male. E per la cronaca. Sono io che l'ho lasciato.-
Frank rimase così stupito a queste parole che non si rese conto che Gerard era riuscito ad avvicinarsi, avvolgendo le sue labbra attorno a lui, cominciando a succhiare forte da subito. Capovolse la testa indietro, guardando il soffitto e lasciando uscire un forte gemito, la mano ancora incastrata nei capelli di Gerard, solo appoggiata per ora.
-Cazzo Gee... non vale...- biascicò, sentendo il sorriso di Gerard direttamente sulla pelle sensibile. Abbassò la testa e strinse la mano sui suoi capelli alla vista della bocca di Gerard che si apriva sul suo cazzo, le labbra tese e gli occhi socchiusi che lo guardavano da sotto le ciglia. Così fottutamente pornografico. Così fottutamente suo. Aveva ancora bisogno di sentirglielo dire.
Strattono un po' i capelli, finché Gerard non capì così voleva e un luccichio eccitato apparve anche nei suoi occhi. Rimase fermo, spalancando la bocca ancora di più e annuendo. Lo voleva anche lui. Frank esalò un respiro tremante prima di spingersi nella sua bocca, sentendo la lungua accarezzarlo e la gola rilassarsi per accoglielo.
-Oh merda Gee... santa merda, questo è così...- borbottò, avvolgendo le ciocche di capelli nella sua mano per tenerlo fermo.
-Sei così dannatamente perfetto. Bert è un coglione Gee. Cazzo cazzo, non ti lascerei mai...ah! Io non ti lascerei mai andare.- riuscì a dire tra i respiri spezzati.
Contuava a scopargli la bocca, velocemente e profondamente e Gerard non emetteva un lamento, limitandosi a prenderlo, stringendo forte le mani sulle sue natiche per dirgli che andava bene, che poteva andare più veloce, più a fondo, che lo voleva.
E quanto lo aveva desiderato anche lui. Il pasticcio disordinato che era la faccia di Gerard adesso, la saliva che scendeva sul mento. Quando la sua lingua si spinse su quel punto non ci vide più, stringendo forte i capelli e ansimando. Oh Dio lo stava facendo impazzire, sarebbe morto di questo passo. Si fermò, ansimando, cercando di calmarsi. Non doveva venire ancora, anche se il suo corpo stava chiamando l'orgasmo a gran voce.
Scivolò via dalla sua bocca, sentendo un 'pop' e vedendo un rivolo di saliva unire ancora la bocca di Gerard a lui.
Scivolò sul suo corpo, sfilandosi le scarpe coi piedi e poi contorcendosi per togliersi i pantaloni, per premersi ancora contro di lui, per sentire la sua pelle calda e sudata, per leccare la sua mascella e il suo mento, dove la saliva era scesa.
Le mani di Gerard si infilarono nei suoi capelli e lo tirarono vicino, reclamando un bacio che ebbe immediatamente. Le bocche erano aperte e le lingue si inseguivano frenetiche, si baciarono finché Gerard non cominciò a dimenarsi sotto di lui, col chiaro intento di finire di spogliarsi.
Frank ridacchiò dei suoi tentativi infruttosi, finchè Gerard lo morse forte sul labbro e il ragazzo si arrese ad aiutarlo a sgusciare fuori dai suoi pantaloni.
Frank smise di ridere soltando quando le sue mani percorsero le coscie di Gerard, che si spalancarono immediatamente per lui, facendolo agevolmente scivolare nel mezzo. Sembrava che fossero nate per quello, per contenere Frank, e non c'era niente di pornografico ora in quel pensiero. Il ragazzino alzò la mano posandola sulla bocca di Gerard che la leccò, inondandola di saliva finchè non fu abbastanza per scivolare agevolmente sul cazzo di Gerard. Fu come se qualcuno avesse acceso un interruttore e si fosse dimenticato di spegnerlo mandando Gerard in sovratensione. Si inarcò contro il suo tocco, gemendo forte e Dio, Frank sarebbe rimasto in eterno solamente a guardare le espressioni di piacere che si susseguivano sul suo volto, con una attenzione tale da sembrare adorazione.
-È per te.- bisbigliò Gerard roco, tra i singhiozzi di piacere.
Frank non si fermò, torse il polso, per spingerlo ancora, per vedere ancora la sua bocca aprirsi e boccheggiare.
-Cosa?- sussurrò, mordicchiandogli un orecchio e succhiando.
-L'ho lasciato per te. Per quello era così incazzato. Non era più lo stesso da quando sono diventato sobrio ed io... Oh cazzo Frank, così, merda merda.-
era assolutamente ammirevole il modo in cui Gerard, pur in quelle condizioni, riusciva a portare avanti un discorso. Frank gemette, il suo cazzo duro e congestionato, aveva un bisogno dannato di venire. Si strofinava sulla gamba di Gerard, muovendo la mano più veloce, ascoltando i gemiti di Gerard sempre più alti.
-... io non potevo più continuare a prendermi per il culo Frank. Non mi importa di nessun'altro, se anche tu non mi volessi non mi importebbe, voglio solo starti vicino, non voglio più cercare rimpiazzi in giro, voglio solo quello che tu puoi darmi.-
Frank quasi si commosse a quelle parole. Erano così disperate, così sincere, lo vedeva in ogni linea del suo viso.
-Ma io ti voglio.- sussurrò, fermando la mano e avvolgendo il suo viso, fino a costringerlo a guardarlo negli occhi.
-Ti voglio così tanto che non so più cosa fare di me stesso a volte.-
Non gli importava di apparire stupido e sdolcinato ora, se Gerard era riuscito a dirgli quelle parole poteva farlo anche lui.
Gerard sorrise, splendente e finalmente completamente felice, afferrò il suo polso guidandolo in basso, superò il suo inguine e Frank spalancò gli occhi quando vide dove lo stava portando.
-Sei sicuro?- mormorò, abbassandosi a baciarlo leggermente sulle labbra.
Gerard annuì, allargando il suo sorriso in quella smorfia folle e inquietante che Frank amava pazzamente.
Lo baciò nuovamente, duro e disordinato, lasciandolo quasi senza respiro.
Massaggiò delicatamente la pelle sensibile attorno al suo ingresso, maledicendosi per non avere nulla da usare se non la sua saliva. Quando il primo dito entrò, Gerard non si lamentò. Aprì di più le gambe e sollevò il sedere, per dargli maggior accesso, mordendosi le labbra e gemendo piano.
Quando fu dentro il secondo dito cominciò a gemere più forte, aprendo la bocca per aspirare più aria, le sue guancie andavano a fuoco e i capelli erano completamente mandidi. Frank piegò le dita e Gerard urlò, inarcandosi contro di lui, stringendo le mani a pugno. Era dannatamente bello così disfatto sotto di lui, si sarebbe fatto fare qulunque cosa e quando inserì il terzo dito, Frank sapeva che era reciproco. Si sarebbe lasciato fare tutto quello che Gerard voleva.
-Okay Frank, cazzo è così bello, cazzo cazzo, dai, sono pronto- bisbigliò, la voce spezzata e il corpo che si incarcava follemente, quasi sul punto di spezzarzi.
-Non ho nulla da usare.- mormorò Frank, guardandosi freneticamente in giro alla ricerca almeno di un preservativo.
Gerard aprì gli occhi lentamentente, quasi che riconnettersi col mondo gli costasse una fatica immane.
Spinse leggermente le spalle di Frank finchè lui non capì e rotolò di lato, lasciandolo strisciare verso i suoi pantaloni e tirare fuori un preservativo. Si voltò verso di lui sorridendo follemente e Frank buttò indietro la testa, ridendo.
Era sempre Gerard e lui lo amava così tanto.
Gli porse la bustina, spingendolo con le spalle contro la parete, finchè la sua schiena non fu appoggiata.
-Non sai quanto ho voluto questo- bisbigliò, mordicchiandogli le labbra, aspettando finchè non sentì il rumore della bustina rompersi. Le mani si allungarono ad aiutare quelle di Frank, frenetiche adesso. Evidetemente non era solo Frank quello impaziente.
Frank gli posò le mani sui fianchi, guidandolo sopra di lui, trattenendolo quando Gerard voleva solo abbassarsi. Non sapeva davvero di avere tutta questa forza di volontà.
-Ho bisogno di sentirtelo dire Gee.- sussurrò, le mani stringevano forte i fianchi, una morsa che avrebbe sicuramente lasciato i lividi.
-Oddio Frank, dai...- singhiozzò l'altro, cercando di spingersi giù, trovando solo le mani di Frank a trattenerlo.
Vide la confusione sul volto del compagno, finché poi dovette realizzare quello che voleva Frank e allora sorrise. Uno di quei sorrisi piccoli e segreti, quelli che rivolgeva solo a Mikey e, raramente, a lui.
-Sono tuo.- bisbigliò, baciandolo a fior di labbra, ogni bacio era seguito da un:
-Tuotuotuo, cazzo ti prego Frank, sono tuo.- finché Frank non lo strinse forte, così forte da temere di spezzarlo, e allora Gerard cominciò ad abbassarsi.
Suo, finalmente completamente suo, e Gerard lo sapeva, gliel'aveva detto, e ora si stava abbassando su di lui, finché il suo cazzo non fu sepolto completamente in lui, finchè le sue palle non toccarono le sue natiche.
-Merda Frank, questo è così...- ansimò Gerard, il viso spezzato e le mani che si appoggiarono al muro dietro di lui, per avere più stabilità e riuscire a muoversi agevolmente.
-Dio Gee... io non... cazzo muoviti ti prego.- implorò Frank e poi non riuscì più a pensare e tantomento dire nulla di coerente.
Sentiva solo Gerard muoversi sempre più veloce sopra di lui, scopandosi più forte, più duramente, finché lui non gli afferrò i fianchi e lo bloccò, per dare lente spinte profonde, che fecero gridare il compagno e rovesciare gli occhi indietro.
-Così bello- gemette Frank, mentre Gerard appoggiava le mani sulle ginocchia di Frank, per avere un angolo migliore e spingersi ancora più profondamente.
-Oh merda- sibilò immediatamente, la schiena inarcata in un angolo impossibile, la pelle pallida cosparsa di marchi rossi, quelli che lui aveva fatto. E non importava cosa aveva avuto Bert, ora era sua prerogativa, Gerard era solo suo e solo a lui era permesso di vederlo in questo modo, così abbandonato e distrutto.
Sarebbe potuto venire solo guardando la sua espressione persa mentre si abbassava frenenticamente su di lui, prendendo tutto il suo cazzo dentro, stringendo le sue ginocchia così forte da temere che si spezzassero.
Andò incontro alle sue spinte, premendo forte sui fianchi e poi più nulla. Solo i muscoli che si tendevano e i nervi che rimandavano scosse impossibili al suo inguine. Gerard era così caldo e stretto, così morbido e si muoveva così forte, cazzo lo stava facendo impazzire. La sua mano corse ad accarezzare il cazzo di Gerard e lui gridò, la testa rivolta al soffito e la bocca aperta, come se non riuscisse a contenere quello che stava sentendo e dovesse in qualche modo uscire, altrimenti rischiava di morire.
Vide distintamente quando l'orgasmo colpì Gerard e fu davvero la vista più bella che avesse mai avuto.
Il suo volto andò in pezzi e si liquefece, le labbra tremarono e mandarono fuori un singhiozzo lungo e basso, poi il suo corpo tremò, così forte da temere che si dovesse spezzare.
Ricadde su di lui, morbido e cedevole, respirando affannosamente.
Quando Frank lo ribaltò, senza uscire da lui, Gerard sorrise, stanco e soddisfatto, e strinse le braccia sul suo collo.
-Andiamo Frank... vieni per me. Su dolcezza. Voglio sentirti- bisbigliò, continuando a rimandare una sequela di peccato al suo orecchio, mentre Frank spingeva forte, sempre più forte, più duramente in lui, sbattendosi dentro il suo corpo ormai cedevole. L'orgasmo lo colse come una frustata ai suoi sensi, squotendolo così forte da temere che davvero non ne sarebbe uscito vivo questa volta. Non era mai stato così prima, tutto questo piacere, tutto questo accecante bagliore che gli divorava il petto e cazzo quanto amava Gerard adesso, con i suoi occhi verdi che lo guardavano orgogliosi e le braccia che lo stringevano a sè.
Erano entrambi sudati fradici e poteva sentire il calore appiccicaticcio di Gerard sullo stomaco, ma onestamente non gliene fotteva un cazzo.
Era abbracciato a Gerard, ed era la cosa più bella del mondo.
Alzò il viso e trovò il compagno già pronto; si baciarono lentamente, con calma e dolcezza, gustandosi a fondo.
Quando le loro labbra si staccarono Frank sorrise, stanco e sul punto di rannicchiarsi su di lui e lasciarsi andare.
Si sistemarono in un groviglio di membra sudate, sapevano che avrebbero dovuto ripulirsi e vestirsi, gli altri non sarebbero rimasti fuori troppo a lungo. Ma era così dannatamente perfetto adesso, La mano di Gerard che gli accarezzava lentamente i capelli e la bocca di Frank premuta nell'incavo del suo collo.
Era così perfetto da poter piangere quasi mentre lo contemplava.
-Giuralo.- mormorò, prima di cominciare a raccogliere la forza per alzarsi.
-Giura che sei mio- chiarì, immaginando l'espressione confusa di Gerard.
Giurò di poter sentire il sorriso aprirsi sul viso di Gerard, mentre gli tirava gentilmente una ciocca di capelli e poi lo stringeva più forte a sè.
-Lo sono sempre stato. Solo che non lo sapevo.-
E adesso era davvero tutto perfetto, anche Mikey che bussava e li minacciava di morte se fra dieci minuti non fossero stati presentabili, che lì c'era gente che doveva farsi i cazzi suoi al caldo, e loro erano degli stronzi a monopolizzare così il tourbus. Ma sorrideva, entrambi potevano percepirlo chiaramente, quindi si limitarono a mandarlo a 'fanculo e stringersi ancora un altro po'.
Se lo sarebbe dimenticato altre volte, Frank lo sapeva. Conosceva Gerard e sapeva che avrebbe ricominciato a nascondere le sue cassette e si sarebbe scordato che era suo, che ormai glielo aveva inciso dentro e non poteva tornare indietro. 
Però non importava. 
Frank lo sapeva e finché almeno uno dei due l'avesse saputo e avrebbe tenuto duro, sarebbe andato tutto bene. Finché Frank avesse continuato a perseverare, tenace e stupido nella sua testardaggine, se lo sarebbe sempre ripreso, ogni singola volta. Ora doveva solo capire come ammazzare Bert nel modo più doloroso possibile.