3° capitolo.

\Akira\
Riesco a sedermi sul pulmino vicino ad Hana, guadagnadomi le occhiate gelide di Rukawa.
A dire il vero avevo fatto un pensierino con Mitsui...ma non voglio correre.
Prima lascerò che questa giornata passi con i miei occhi incollati su di lui, lo farò impazzire facendogli immaginare quello che gli farei se fossimo soli.
E dagli sguardi che mi dava credo che non dovrò faticare molto.
Un brivido gelido mi attraversa la nuca...credo che Rukawa stia cercando di trasformarmi in un ghiacciolo.
Vediamo di dargli una mano...appoggio il mio braccio sullo schienale e sfioro così le spalle di Hana che ha un sussulto e si volta verso di mè, rosso quanto i suoi capelli.
Delizioso.
Peccato che Mitsui mi piaccia di più.
<< Akira, che tocchi? Non si tocca...finiscila una buona volta!!>> chiaramente tutto il pulmino lo sente e ci guarda , incuriositi.
Aumento la pressione della mano sulla sua spalla e la tolgo prima che me la stacchi con un morso.
Arriviamo in palestra che l'eccitazione è arrivata al culmine... e non solo quella sportiva.
Dopo il riscaldamento ci dividono in due squadre per una partita d' allenamento, per vedere a che punto siamo con la preparazione fisica e, chiaramente, io e i miei due ...compagni di stanza, finiamo in due squadre opposte.
Mentre il fantastico bel tenebroso è in squadra con me.
Ottimo.
Chiunque stia manovrando il tutto (sembra in effetti che qualcuno giochi a fare il cupido...) sta facendo davvero un gran bel lavoro.
Il capitano della squadra di Hana è Akagi e quello della mia il mio ex capitano.
Ryota è con loro mentre Maki con me.
E quando Hana salta per contendere la palla elimino dalla mente qualsiasi cosa che non sia il basket...almeno per il momento.
La meta finale è troppo importante per distrasi, anche se devo ammettere che i miei compagni di stanza in divisa sono ancora più sexi di come io li ricordavo.
L'adrenalina ci tiene in piedi facendoci andare a mille fino a quando il mister ci manda tutti negli spogliatoi.
Chiaramente abbiamo vinto noi, anche se per due soli punti
E in questo preciso momento è come se ci avessero tagliato i fili, la stanchezza è evidente sui volti di tutti noi.
Ci trasciniamo alle docce come in trance,almeno fino a quando mi rendo conto che nella doccia di fronte alla mia c'è lui, Hisashi Mitsui.
Qui la stanchezza sparisce come per incanto e mi metto comodo per osservare un capolavoro dell'arte umana.
Sul momento non si rende conto di essere osservato, con il viso rivolto verso l'alto si fa bagnare da quell'acqua così fortunata che accarezza la sua palle accaldata,
Apre la bocca e accoglie sulla lingua quel liquido prezioso e allora il mio autocontrollo subisce un forte trauma.
Sento la mia eccitazione che fa un'impennata pericolosa ma non mi volto per nasconderla.
Non ho nulla da nascondere, affatto.
E il mio sguardo deve avere un'intensità tale che Mitsui apre gli occhi e mi guarda.
Abbassa lo sguardo sul mio corpo, lo accarezza quasi con sensualità e allora capisco che lo sapeva.
Sapeva e sa di essere osservato, stava facendo uno spettacolo privato apposta per me.
Hai capito il ragazzo?
Interessante, davvero interessante.
Come il suo sguardo mentre si posa sulla mia eccitazione.
E la lingua che esce a lambirlgli le labbra.
Accidenti ragazzi, questo sarà davvero il ritiro più interessante degli ultimi 10 anni.
Senza ombra di dubbio!
\ Rukawa\
Per fortuna che quel maniaco è finito nella squadra che ci vede rivali, perchè sono sicuro che avrebbe tentato di mettergli le mani addosso di nuovo.
Va bè che Hana non gli ha permesso di fare nulla ma non è di lui che io non mi fido.
Purtoppo il mio carattere possessivo viene fuori in questi frangenti.
Non sopporto che nessuno tocchi qualcosa che è mio.
Figuriamoci con Hana, che ormai mi è entrato nella pelle in profondità.
Il solo pensiero delle mani di quel maniaco su di lui mi fa andare di traverso anche l'aria!!
La partita d'allenamento ci ha visto subito in competizione.
Non siamo ancora una squadra e il mister ha davvero molto da lavorare su questo ma lo diventeremo.
E sarà la squadra che porterà a casa la medaglia d'oro.
Appena negli spogliatoi vedo che quella testa rossa è già sotto l'acqua e tiene gli occhi ostinatamente chiusi.
Bene, vediamo di dargli un motivo per aprirli.
Vado nella doccia accanto alla sua, apro l'acqua calda e lascio che mi scorra sul corpo.
Siamo nelle ultime due, la stanchezza ha azzerato anche le voci dei più chiaccheroni ( vedi Hana...), così mentre cerco un modo per attirare la sua attenzione mi rendo conto che ho finito la sciampoo.
Cioè... chiaramente il mio flacone è pieno ma...lui non lo sa.
Così esco come sono, nudo e bagnato, e scivolo accanto a lui, che è con gli occhi chiusi e il volto rivolto verso l'alto.
Per un momento lo osservo, incantato.
Kami...è bellissimo, quanto mi mancavano questi sguardi rubati sotto la doccia.
Dopo essermi riempito gli occhi mi avvicino al suo volto e nello stesso momento in cui lui si accorge di me io sussurro
<< ho bisogno di uno sciampoo...>>
Fa un salto degno di un olimpionico e urla, dimenticandosi che non siamo soli:
<< Cazzo Ru, ma sei idiota? Vuoi farmi venire un colpo?>>
Però intanto mi mangia con gli occhi, mentre un rossore delizioso occupa tutta la sua pelle, senza tralasciare un solo millimetro.
<< No Hana, quello sei tu...do-haoa...>>
glielo sussurro sempre nell'orecchio, mentre lo inchiodo alle piastrelle dietro di noi.
E se qualcuno viene a curiosare trova quello che vuole trovare... ma nessuno si avvicina, il rumore di dodici doccie, evidentemente, ha coperto anche la sua voce ...un tantino strozzata.
Non si è reso conto che ci siamo chiamati per nome, con il diminuitivo.
“Ru”.
Nessuno mi ha mai chiamato così.
A nessuno lo permetterei.
Combacia perfettamente con il mio corpo e inizio a muovermi sensualmente su e giù, strofinandomi contro di lui.
Il sangue si surriscalda immediatamente e risponde all'istante al richiamo che questo ragazzo stupendo esercita su di me.
Sto esagerando.
Devo andarmene prima di perdere il controllo e farmelo qui.
Non mi sembra il caso in effetti.
“Calma Kaede, tu volevi soltanto scuoterlo un pochino e fargli capire che anche lui prova qualcosa per te.
Non scopartelo senza pietà fino a farlo urlare.
Con altri 10 accanto a noi non mi sembra il caso.
Per far questo avrai altre occasioni.”
Mi stacco così, malvolentieri chiaramente, prima che lui possa avere una qualsiasi reazione, che non sia quella sana e chiara del suo inguine.
Inguine che non ha tutti i suoi dubbi in proposito.
Afferro lo sciampoo, me ne verso un po' nella mano e me ne vado. Il tutto mentre lui è in religioso silenzio, a bocca aperta, in stato di evidente shock!!!
Torno sotto la mia doccia dopo essermi versato in testa il suo sciampoo e mi massaggio lentamente la testa.
Accidenti, che meraviglia.
Non mi sono mai eccitato tanto durante i miei sporadici amplessi in America come in questi pochi minuti con lui.
La mia mano non può fare a meno di scivolare là dove è chiamata a gran voce.
Con impazienza termino quello che avrei voluto concludesse lui e, mentre lo immagino con me, appoggiato a quelle piastrelle, con gli occhi chiusi e le labbra aperte prometto a me stessa che questa è l'ultima volta che faccio una cosa del genere.
Che mi accontento di me stesso.
Non accadrà più Hana.
Mai più.
\Sakuragi\
Perdiamo per un canestro.
Per un canestro piccolissimo.
Il primo giorno di allenamento finisce così, mentre cerco di prendere un rimpallo, con l'allenatore che ci guarda, soddisfatto.
Ha detto che la preparazione non è poi così male e che pensava peggio.
In effetti non so se considerarlo proprio un complimento, ma so soltanto che mi sono divertito un mondo.
Anche se la stanchezza è davvero tanta.
Mi trascino alle doccie e le trovo tutte occupate, tranne le ultime due.
Mi fiondo nella penultima e apro l'acqua calda.
Che meraviglia...si porta via gran parte della stanchezza e io resto così, gli occhi chiusi a farmi bagnare il votlo.
Kaede.
Non ho voluto vedere se era nelle doccie già occupate.
Molto molto meglio per il mio equilibrio psicofisico che io ignori questo particolare.
Eppure la mia mente mi fa rivedere continuamente la sua immagine.
Il suo corpo sudato mentre inseguiva la palla.
Il suo volto concentrato mentre la contendeva al suo avversario.
La sua soddisfazione quando la palla bruciava la retina.
Quanto mi erano mancate queste immagini.
“Hana...insomma...che cazzo dici?”
Cerco di fare la voce grossa ma non è che funzioni poi molto.
Ed è mentre discuto tra me e me che sento un fruscio vicino al mio viso...ma che cosa...
<< Ho bisogno di uno sciampoo...>>
Faccio un salto all'indietro...almeno fino a dove me lo permettono le piastrelle, mentre impreco ad alta voce
<< Cazzo Ru, ma sie idiota? Vuoi farmi venire un colpo?>> ma la mia voce non è che sia così alta e la paura presa sparisce in fretta, davanti al suo corpo nudo e bagnato.
Le goccie d'acqua sembrano brillare sull'ebano dei suoi capelli.
Scivolo giù con lo sguardo mentre sento che la mia pelle si fa di brace.
Bellissimo... è bellissimo.
Nessuna e nessuno mai mi ha fatto questo effetto.
<< No Hana, quello sei tu...do-hao>>
Do-hao... come ai vecchi tempi... dovrei rispondere “teme kitsune” ma mi manca la voce, persa nel calore del suo corpo.
Mi appoggia alla parete dietro di me e lui fa la stessa cosa...ritrovandosi incollato al mio corpo che si infiamma subito.
Scivola su e giù alcune volte, morbido, eccitante.
Kami Kami...sto bruciando.
Una parte della mia mente mi sta facendo notare che siamo perfetti insieme.
I nostri corpi combaciano perfettamente.
“ No Hana, non farlo, svegliati!!! Siamo negli spoglatoi, non siamo soli...sei impazzito?”
ma le mia mani non si muovono dal suo fondoschiena, anzi, lo stringono ancora di più, come in risposta.
E' lui il primo che si stacca, dimostrando un autocontrollo che io, onestamente, non ho.
Apro a fatica gli occhi e lo vedo mentre prende il mio sciampoo, se ne versa un po' sulla mano e se ne va.
E io mi ricordo come si fa a respirare di nuovo.
Resto appoggiato alle piastrelle mentre l'acqua continua a cadere, calda.
Come farò a lavarmi, ad uscire da qui e a vestirmi adesso?
Credevo di essermi eccitato con Akira due anni fa.
Che illuso.
Questa è eccitazione, questo è desiderio.
Automaticamente la mia mano scivola lì, sul mio membro che sta reclamando a gran voce quel calore che gli è stato tolto.
Mi mordo le labbra e lascio che la mano scivoli veloce, su e giù.
Frenetica quasi.
Mentre la mente mi rimanda, incessante, le immagini di prima.
Il suo corpo contro il mio.
Il suo inguine che toccava il mio.
Vengo con un grido soffocato mnetre mi lascio scivolare giù, fino a che il pavimento mi accoglie.
Sono impazzito.
Non ci sono dubbi, neanche mezzo.
L'unica certezza che ho è questa.
“bugiardo”...mormora una voce nella mia mente...
“bugiardo...l'altra certezza è che avresti voluto che fosse la sua mano a fare questo”.
Porca miseria!
Ha pefettamente ragione!!