Capitolo 4


Il temporale arriva nel primo pomeriggio, tremendo, fortissimo.

Era stato previsto con un anticipo molto ridotto o almeno così hanno detto loro,
del resto ...figuriamoci se vanno a dire a tutti che sta per arrivare una specie
di tornado che spazzerà l'isola per diverse ore... così tutti scappano in tempo
e loro devono chiudere!!!

L'umore dei tre ragazzi è proprio come il cielo... nero, cupo... pieno di
elettricità.

Potrebbero approfittarne per ehm...passare il tempo "giocando" insieme ma quello
che è successo non abbandona la loro mente distogliendoli addirittura da loro
stessi.

La bambina della coppia del primo piano... due inglesi molto giovani con una
bimba bellissima, dai grandi occhi azzurri e splendidi "boccoli" biondi, è
sparita.

Quella bambina era un amore.

Hanamcihi ricorda ancora le ore passate sulla spiaggia dell'albergo facendo
castelli che non stavano in piedi nemmeno se ci metteva il cemento
armato...mentre lei insisteva a dire che erano " sciupendi"... le volte che gli
toccava i capelli, incantata... ricorda che la prima volta aveva addirittura
pensato di scottarsi...quanto aveva riso.

Charlene... così si chiama ...

Kaede guarda la tempesta con gli occhi così blu da far invidia a una notte senza
stelle ne luna.

La fronte appoggiata al vetro e le mani strette a pugno.

Quando Charlene si è avvicinata a lui la prima volta e ha steso la manina per
toccargli gli occhi... li aveva chiusi quasi infastidito...fino a quando quel
tocco delicato gli ha fatto battere più veloce il cuore.

Così come la sua voce... << ma sono finti?...>>

Le risate di Hanamichi e Akira esplosero nell'aria ma lui non ci fece caso...
l'emozione di quella manina su di lui era troppo intensa.

Non si era mai fatto toccare prima da nessuno... se si escludono i suoi ragazzi
e la mamma del tensai.

Quella bimba era riuscita a scardinare il suo cuore e le sue emozioni.

Non può finire così.

Akira è seduto nel letto, con la schiena al muro e gli occhi fissi su Kaede...
quando la vide seduta sul suo braccio che gli toccava gli occhi... sentì un
brivido caldo attraversargli il corpo... e gli occhi riempirsi di lacrime.
Una bambina tra le braccia della sua volpe.
Una bambina come quella che loro non potranno mai avere.
Non hanno mai parlato del loro futuro... non ne hanno mai sentito il bisogno.
Vivono il presente con tutta la loro anima.
Con tutto il loro cuore.
Con tutta la loro mente.
E basta.
Sanno che Kaede vuole andare in America per giocare il basket professionistico.
E anche Akira vorrebbe andarci, in America o in Europa.
Hanamichi... lui non ci pensa proprio.
Al domani intendo...
Vive il presente... e basta.
Quella piccola li ha fatti impazzire... impazzire per un qualche cosa che è
esploso nel loro petto quando lei è salita sul braccio e li ha toccati con
delicatezza...
Quando ha sfiorato i suoi capelli ridendo come una matta.
Quella dolcissima creatura che adesso è sparita.
E' la fuori, sotto al pioggia, nel temporale più violento dell'ultimo mese... e
non riescono a trovarla.
Sono tutti fuori a cercarla.
Protezione civile e personale dell'albergo.
Che ci fanno loro li?
Si muovono quasi contemporaneamente.
Senza guardarsi in viso, senza dire una sola parola.
Gli hanno detto di non allontanarsi.
E' pericoloso per chi non conosce i luoghi.
Per chi non sa che cosa cercare.
Non importa.
Non possono restare li, fermi, immobili, senza fare nulla.
Vivendo solo di ricordi.
Non è nel loro stile.
Semplicemente.
Potranno sempre fare qualche cosa però...anche piccola...come rivedere i luoghi
dove giocavano con la piccola.
Avevano i loro piccoli segreti... che ne sanno gli altri di tutto questo?
Appena escono si dividono, come per un tacito accordo e ognuno va in una
direzione diversa, senza tentennamenti ne esitazioni.
La tempesta infuria sempre più grande, sempre più profonda.
Il cielo nero non promette nulla di buono... ne una scadenza a breve termine.
Sono passate due ore, due ore durante le quali tanti di loro si sono arresi e,
almeno momentaneamente, sono entrati per togliersi un'inutile impermeabile
fradicio di pioggia e riposarsi un po'.
Akira rientra trafelato, stanco e anche spaventato.
Non è un incosciente, sà benissimo i rischi che corre e fin dove può
spingersi... non ha trovato niente...il nulla più assoluto.
Soltanto gli sguardi disperati della gente come lui che la stanno cercando.
Qualcuno si avvicina e gli dà una bevanda calda, un asciugamano... e un sorriso
triste.
Prende il liquido con gratitudine e lo sente scendere caldo lungo la gola...la
temperatura si è abbassata notevolmente e sentiva veramente il bisogno di
riscaldarsi un pochino.
Ma mentre beve lo sguardo corre nella stanza piena di gente... no, la bimba non
c'è... del resto lo aveva immaginato dallo sguardo triste e disperato della
gente che gli sta attorno.
Cerca le teste care dei suoi ragazzi... Kaede!
Lo vede quasi subito mentre si fa largo tra la folla verso di lui...si guardano
in silenzio...pallidi, bagnati... consapevoli della loro impotenza.
<< E Hana?...>>
Akira guarda stupito Kaede ...che domanda fa?
Hanamichi è... già... doveva essere li con loro.
Deve essere li!
Si guardano attoniti... si sono dati appuntamento li proprio a quell'ora, perchè
lui non c'è?
Fanno il giro dell'albergo inutilmente, chiedendo in giro se qualcuno lo ha
visto... no!
Nessuno ha la più pallida idea di dove sia il loro ragazzo... e il sangue si
gela lentamente nelle vene.
<< E' nei guai, me lo sento...>>
La voce di Kaede è sottile e dura come una lastra di ghiaccio appena formato...
la preoccupazione altera i suoi lineamenti mentre afferra l'impermeabile
mettendoselo sulle spalle...Akira fa la stessa cosa nel preciso istante, non c'è
bisogno di altre parole.
Tutti e due "sanno" che il loro rossino ha bisogno di aiuto.
Quel legame che li unisce è più forte che mai, sempre più... e sta gridando con
tutte le loro forze.
Escono nell'inferno e si prendono per mano immediatamente, affrontando insieme
la tempesta per cercare il loro ragazzo... mentre la sera sta per scendere sulla
piccola isola flagellata dalla pioggia e dal vento.

La chioma rossa di Hanamichi si allontana dalla parte opposta degli altri due
ragazzi... ognuno cerca Chralene in direzioni diverse, nei loro posti
preferiti... così faranno prima e il pensiero di quell'angelo sotto questo
scenario da apocalisse li tormenterà un po' meno.
Forse non concluderanno nulla ma almeno si sentiranno un po' meno inutili.
L'impermeabile per ora tiene, è grande, giallo e lo copre fino ai piedi ma...il
vento cerca di strapparglielo di dosso e sa che, se continua così, ci riuscirà
prima o poi.
Se lo stringe ancora più forte e cammina velocemente, fermandosi di tanto in
tanto per guardare in quel parco dove andava a prendergli il pallone tutte le
volte che, immancabilmente, finiva fin li.
O in quel locale dove fanno dei gelati buonissimi ...è stata lei a parlargliene
e a obbligarlo, praticamente, a comperargliene uno.
E va avanti così per parecchio, facendo tutto il giro e osservando ogni cosa con
occhi attenti...nulla.
Della piccola nessuna traccia.
E lo sconforto comincia a fare breccia anche nel suo cuore immenso di tensai
invincibile.
E' così piccola, così fragile... se capita a lui una cosa del genere ,a parte il
fatto che a lui NON puo' capitare perchè è un genio, trova immediatamente un
posto sicuro e tranquillo dove aspettare che la tempesta passi ma lei non ha
nessuna speranza di farcela.
E mentre la disperazione diventa sempre più grande ha un'idea folgorante!
Un'idea degna veramente di lui!
"Cercherò di mettermi nei suoi panni... si si...penserò a cosa avrei fatto io se
mi fossi perso alla sua età... ".
E si ferma un attimo in mezzo al quel frastuono, trova un riparo provvisorio e
chiude gli occhi...concentrandosi.
"Allora... a parte il fatto che io non mi sarei mai trovato in un simile problema devo ammettere che non tutti sono dei geni come me... dunque...se mi scappa il gattino magari gli corro dietro e così mi metto nei guai...perfetto!!!"
Ma la sua esultanza dura pochissimo...
" già...peccato che lei non abbia nessun gattino.."... accidenti...pensa
Hanamichi cazzo... pensa...CI SONO!!!
O cazzo...come ho fatto a non pensarci prima???" Si volta verso un'altra
direzione e corre come un pazzo... come se avesse il diavolo alle calcagne... se
è dove lui pensa è nei guai fino al collo, ancora peggiori di quelli che tutti
possano immaginare!

C'è un luogo nell'isola che aveva affascinato la piccola Charlene fin dal primo
giorno...un luogo dal quale la mamma e il papà gli avevano severamente proibito
di mettere piede... e perfino quei tre ragazzi dolcissimi...almeno con lei: ke,
Aki e Hana!
Per accontentarla l'avevano portata, la sua mamma e il suo papà, a vederlo...
l'unico posto dell'isola dove, al posto della spiaggia, c'erano gli scogli.
A strapiombo sul mare.
Una cosa paurosa certo... eppure così affascinante...
E' stata sul braccio del papà tutto il tempo e, aggrappata al suo collo, aveva
visto lo spettacolo stupendo delle onde che si infrangevano contro le rocce,
della schiuma bianca che si alzava e li raggiungeva quasi... aveva anche teso le
manine per afferrarla... e papà l'aveva sgridata!!!
Oggi i suoi si erano addormentati insieme a lei quando il sole era troppo caldo
per resistere in spiaggia... lei ci avrebbe resistito così bene ma... il suo
papà non era del tutto d'accordo, così si era fatta portare abbastanza
docilmente in camera.
Tanto anche i suoi tre amici si erano chiusi dentro...
Si era perfino addormentata ma... come sempre è stata la prima a svegliarsi.
Dopo una rapida esplorazione della camera andò a vedere se i tre ragazzi erano
svegli ma... la porta era ancora sbarrata e alcuni strani rumori l'avevano
convinta a non bussare...
Così scese da sola e andò fuori... senza neanche rendersene conto si trovò nella
direzione degli scogli.
Non erano troppo lontani e quando lei si rese conto di dove stava andando
accelerò il passo... si si... sarebbe andata a vedere gli scogli e basta...sarebbe tornata
in camera subitissimo...
Nessuno la fermò anche se, obiettivamente, pochi avevano visto quel cucciolo
biondo che correva da sola.
Ma quelli che l'hanno vista... si limitarono a chiedersi che ci faceva da sola
quella bimba europea... e a scuotere la testa.
Intanto la tempesta stava arrivando a passi da gigante e il personale
dell'albergo finalmente si decideva ad informare tutti i clienti del suo
imminente arrivo.
Mentre i genitori di Charlene si stavano rendendo conto che la piccola nn c'era
e che aveva aperto, da sola, la porta chiusa a chiave, lei cadeva dagli scogli.
La mano tesa fino allo spasimo per toccare quella schiuma bianca che oggi era
così alta e così grande... il mare già nero per la tempesta e il cielo che
andava chiudendosi non la spaventava affatto, troppo affascinata dal suo sogno
per rendersi conto del rischio che stava correndo.
Cadde senza un grido, troppo stupita per fare niente altro che non sia cadere
giù...i capelli biondi sparsi nel vento.
A me piace pensare che furono gli angeli a raccoglierla.
Chissà...forse davvero il suo angelo chiamò a raccolta tutti gli altri e
l'afferrarono con le loro grandi ali, mettendola dolcemente su una roccia più
sotto, una roccia coperta quasi totalmente da un folto cespuglio.
Che attuì il colpo.
Ma il mare ruggisce sempre più e quel luogo sta diventando troppo pericoloso per
lei... davvero troppo.

Hanamichi arriva davanti alla scogliera per miracolo, stava per caderci
dentro...il cielo completamente nero impedisce di vedere dove finisce lo scoglio
e inizia il mare.
Si ferma proprio sul bordo e si stende sulla scogliera, sporgendosi più
possibile e chiamando a gran voce il nome della piccola...disperato.
Il cuore gli dice che è li sotto... e la disperazione lo sta sommergendo...
Le onde arrivano fin li sopra schiaffeggiandolo con violenza mentre la chiama
disperato...una chioma bionda attira la sua attenzione...
Si sporge ancora di più... si, quelli sono dei capelli biondi.
Inconfondibili.
Con la forza della disperazione cerca degli appigli per calarsi da lei ma non ne
trova... una corda almeno...una maledetta corda.
Ma, come sempre, ha agito d'istinto, senza avvisare nessuno e adesso che l'ha
trovata non sa che fare.
Si volta con la schiena verso il mare e cerca di scendere lentamente, come hanno
fatto quell'unica volta che sono andati a fare il bagno li sotto.
E' stata una faticaccia ma ne era valsa la pena... però era chiaro e il mare
tranquillo, non c'era nemmeno vento...adesso è un inferno nero e lui è
terrorizzato.
Certo che è terrorizzato, sarà un tensai ma non è un idiota...sa che rischia di
sfracellarsi.
Riesce a fare pochi metri quando un'onda più forte delle altre gli fa mancare la
presa...scivola sempre più cercando con disperazione di non mancare la presa,
non ci riesce chiaramente ma almeno non vola giù in picchiata nel mare.
La faccia, le gambe, le mani...si scorticano tutte ma riesce ad arrivare dalla
bambina.
Gridando il suo nome per la millesima volta si china su di lei... E' svenuta ma
il cuore batte ancora, un po' di sangue gli sporca il viso però... non c'è altro
e lui quasi sviene per la gioia.
Ce l'ha fatta!!!
L'ha trovata!
E adesso...adesso...
Guarda in alto con costernazione...
<<Kami Sama...>>
mormora mentre la disperazione torna a sommergerlo... come farà a risalire con
la bambina in quelle condizioni? e la tempesta che non accenna a placarsi?
Un'onda più grande delle altre si abbatte sopra di loro e lui fa in tempo a
stringere fra le braccia Charlene voltandosi verso la roccia ... viene spinto
con una violenza inaudita.
Il colpo lo fa quasi svenire e sente subito il sangue riempirgli il viso, si
aggrappa con la mano libera agli spuntoni mentre invoca il nome dei suoi
ragazzi... che arrivino al più presto.
"Kami...ti prego... fa che arrivino immediatamente..." supplica per la prima
volta in vita sua un aiuto dal cielo senza rendersi conto che non ha detto- che
mi trovino...-perchè, di questo, non ha il minimo dubbio. Sente un urlo che gli perfora i timpani... sono forse loro???
Attende fiducioso mentre ad ogni ondata viene sbattuto sempre più forte contro
le rocce, quelle grida nelle orecchie...
Non si rende conto che non sono le voci dei suoi compagni...ma la sua.
La sua voce che urla con disperazione.
Hanno visto dapertutto...l'unico luogo ancora inesplorato è la scogliera ma una
bambina non avrebbe mai...
Si guardano con disperazione... KamiSama... se sono là...
I piedi fanno fatica a obbedire agli ordini del cervello e mettersi così uno
davanti all'altro.
Sono stanchi... stravolti ma Hanamichi ha bisogno di loro ora come non mai.
Come in un flash Kaede rivive il furore e la rabbia quando Hasada lo aveva
imprigionato in palestra e lui e Akira lo stavano cercando.
Era diverso, molto diverso.
Quella volta Sapeva che poteva fare qualche cosa... poteva ammazzare con le sue
mani, ad esempio, colui che si azzardava a fargli del male.
Ma adesso la sua rabbia è impotente.
Adesso non è più rabbia ma dolore, paura...
Gli costa ammetterlo anche a se stesso ma... se gli accadesse qualche cosa...non vuole pensarci.
Non può... se no impazzisce e si mette ad urlare il suo nome.
Ed è quello che fa quando arriva la sopra e vede il suo impermeabile a terra,
con un sasso molto grosso che lo tiene fermo.
Lo ha lasciato li di proposito...per loro.
E tra i ruggiti impressionanti del mare sentono una voce che urla... al di spora
di tutti, o forse solo per loro è così.
Urla il loro nome.
Il resto non conta più, non conta più nulla.
Non conta la gente che arriva dall'albergo, gente che ha chiamato Akira e che li
guarda commossi.
Non contano quelli che tentano di sapere come hanno capito...che portano una corda robusta, che la legano al masso.
Non contano qulli della protezione civile che si calano giù per prenderli.
Quando lo stringono fra le braccia e lui ha la bambina aggrappata al suo petto,
così stretta da risultare impossibile dividerla.
Quando apre gli occhi e  lancia un grido e si rifugia sui loro petti.
Quando dice una sola piccola frase... una frase che non dimenticheranno mai, per
tutto il resto della loro vita:
<<sapevo che sareste venuti...>>
Solo allora tutto torna al suo posto.
Il mondo smette di girare impazzito,
il cuore non vuole più uscire dalla sua gabbia...e le lacrime smettono di uscire.
Adesso si.