CAPITOLO XV:
UN RAPPORTO E LA SUA DIFFICILE EVOLUZIONE

Stiles si era proverbialmente spento quando aveva capito cosa voleva Derek e poi, come si era spento, si era anche riacceso. Come una miccia di dinamite.
- Non è che mi spengo e mi riaccendo a comodo, eh? Non ti basta schioccare le dita! Ma chi ti credi di essere? Tu chiami ed io corro? Cioè fammi capire! Sarà così d'ora in poi? Quando hai voglia compari e quando sei soddisfatto scompari? -
Derek sospirò, aveva sperato facesse come le altre volte. Ovvero che gli saltasse addosso.
- Non è che mi sono soddisfatto molto, eh? - Stiles lo fissò strabico.
- Cosa?! -
- Te lo devo ricordare io chi è che è venuto e chi invece no? - Stiles richiuse di scatto la bocca poco dopo averla aperta per ribattere con convinzione. - Ecco! - Però non gli piaceva certo elemosinare. Se lo faceva senza fare storie bene, altrimenti poteva andarsene.
Visto che Stiles rimaneva fermo poco distante dal letto e pareva non intenzionato a muoversi, sbuffando seccato si stese con le mani dietro alla nuca, poi scosse il capo seccato e chiuse gli occhi.
- Ma fa quel che ti pare, dannazione! Sei il primo a volerlo e fai tanto il prezioso! - A Stiles faceva venire il pelo dritto quel trovarsi per fare quello e basta. Era come un mettersi d'accordo. Non aveva mai fatto per niente cose simili ed ora si ritrovava in quelle condizioni. Non era mica giusto.
Però ora che lo vedeva così offeso e steso nel letto -o quel che doveva esserlo- non poteva che ricordarsi del perchè le altre volte si era eccitato.
I suoi lineamenti selvaggi.
L'aria misteriosa, irascibile, inarrivabile. Eppure per qualche strana ragione gli piaceva avere a che fare con lui. Poteva dire quel che voleva, ma era così.
Stiles non voleva essergli nemico o cose simili, però avere un rapporto con lui, di qualunque tipo, era complicato.
Alla fine si avvicinò a si sedette sul letto, ma senza la voglia di saltargli addosso. Solo quella di parlare, di conoscerlo, di approfondire. Non lo toccò ma lo guardò malinconico e con uno strano alquanto inspiegabile senso di colpa.
- Pensavo che non volessi farlo con me perchè ero troppo piccolo. -
Derek aggrottò la fronte ed aprì gli occhi fissandolo incredulo.
- Quando te l'ho detto? - Stiles distolse gli occhi dai suoi evadendo sul pavimento accanto, imbarazzato.
- Me l'hai fatto capire. Ti limiti sempre a baciarmi e basta. Una volta sono venuto accidentalmente e l'altra hai usato solo la mano... pensavo che non volessi... - Derek si calmò nel sentirlo così disposto al dialogo e ad aprirsi. Forse era questo. Forse poteva fare un passo se anche lui ne faceva uno.
Era l'unica cosa su cui erano simili, per il resto erano proprio agli antipodi.
Derek sciolse le braccia da dietro la nuca e ne mise uno fra loro, non lo toccava ma lo stava sfiorando. La sua mano era proprio lì vicino. Stiles ancora guardava per terra, sul borsone di vestiti aperto. Era come se fosse sempre pronto ad andarsene.
Non gli piaceva.
- Non è questo. È che sei piccolo. Voglio che sei almeno maggiorenne... o che tu sappia quel che fai! - Stiles sgranò gli occhi... in parte per il tono sconvolgentemente mite, in parte perchè l'aveva reso partecipe di una cosa sua. E poi perchè quella era un'attenzione nei suoi confronti!
- Cosa?! - esclamò infatti fissandolo sconvolto.
Derek alzò gli occhi in alto e sbuffò tornando ad alzare le braccia dietro la testa, Stiles gli prese quello dalla sua parte istintivamente e lo tirò fino a metterlo giù fra loro com'era poco prima. Rimase con la mano sul suo polso. Solo così.
- Scusa ma è una sorpresa... guarda che tutti fanno sesso a sedici anni, è normale... che scrupoli ti fai? - Derek sogghignò.
- So che vuoi farlo, ma sei anche spaventato quando siamo sul momento. Pensi di volerlo ma non sei pronto. Credimi che io lo sento. - Stiles si imbarazzò e tornò a fissare il borsone a terra, ma non gli lasciò il braccio.
- E' la prima volta, è normale che io mi senta un po' spaventato. Però lo voglio. Insomma, è sesso. Quale adolescente non vuole? - Questa volta fu Derek ad alzare la mano fino a dargli un colpetto sul fianco, come se bussasse.
- E' per questo che non voglio. Per te è una questione ormonale. - Stiles aggrottò la fronte senza capire e lo guardò ancora lasciando cadere la mano perchè il suo braccio ora era appoggiato al suo fianco e lo stava facendo rabbrividire solo così.
- E per te? - Ecco la domanda del secolo. Derek preso contropiede dalla domanda, si irrigidì e Stiles capì che si stava chiudendo, quindi si affrettò ad aggiungere. - Non è solo una questione ormonale per me. Anche. Però tu... mi stai facendo qualcosa che non mi ha fatto nessuno. Nemmeno Lydia. Mi stai rivoluzionando tutto... - a Derek piaceva moltissimo quell'ammissione, così si alzò a sedere, avvicinò il viso al suo ed aspettò che lo guardasse, poi col sorrisino tipico suo, mormorò sulle sue labbra ed un aria ammaliante che tolse il fiato a Stiles.
- Io so esattamente cosa voglio, ma siamo ancora distanti anni luce. Finchè tu non ti chiarisci non voglio farlo. -
Stiles continuava a non capire anche se voleva baciarlo. Stentava a ragionare, però si sforzò e ci provò.
- Perchè? Cosa te ne importa? Se ne hai voglia... ed io sono disponibile... qualunque motivo sia, che te ne importa? - Era un chiedergli cosa voleva, solo che lo faceva in un altro modo. A Derek non sfuggì, alzò il dito e come se lo stesse seducendo, gli annullò la volontà in un attimo.
- Credimi, è nel mio interesse. - Però non gli voleva dire di più. Stiles stizzito per questo sbuffò e girò il viso dall'altra parte. Gli occhi di nuovo nel borsone. E fu lì che notò qualcosa di familiare. Come se un sogno tornasse a far capolino dopo anni. Derek sentì il suo battito mancare e capì di cosa si trattava. Per un momento il panico lo prese e decise di distrarlo.
Prima che Stiles mettesse a fuoco la cosa, gli girò il viso verso di lui con lo stesso dito che l'aveva carezzato sul mento e lo baciò.
Stiles tornò a spegnersi e dimenticò ciò che aveva appena intravisto.
La sua maglia. Quella di sei anni fa.
Le labbra di nuovo perse ed intrecciate, calme si aprirono e calme le lingue si fusero dando vita ad un bacio lento e suadente che apriva un nuovo mondo a Stiles. Quello di chi cominciava ad assaporare e capire.
Derek voleva solo che Stiles, una volta cresciuto e passata la fase ormonale, confermasse quella sua volontà di stare con lui. Solo allora l'avrebbe fatto suo seriamente. Non voleva rischiare di perdersi per lui e poi, visto che era un adolescente e gli adolescenti cambiavano sempre idea, ritrovarsi solo come uno stupido. Per l'ennesima volta.
Fermarsi sempre dopo un certo limite, evitare di passare al sesso, non fare l'amore insieme, non darsi, non aprirsi del tutto, erano tutti sistemi per evitare di soffrire quando Stiles si sarebbe stufato.
Però non era nemmeno tipo da rinunciare a qualcosa di piacevole, qualcosa che voleva per qualche motivo.
Così aveva trovato quel compromesso accettabile, quella via di mezzo.
Stiles non sapeva se ce l'avrebbe fatta a fermarsi sempre come voleva Derek, ma probabilmente si sarebbe semplicemente dovuto lasciar andare a lui.
Dovrei fidarmi?” Derek si sarebbe fermato al momento giusto, si diceva. Quindi era a quel livello?
Il livello della fiducia?
Derek lo prese per la vita e baciandolo lo trascinò meglio sul letto e lo stese. Stiles avrebbe voluto lamentarsi della scomodità del materasso, ma evitò perchè Derek aveva cominciato a toccargli fra le gambe con una certa chiara intenzione, stringeva e strofinava la mano fino a sentirlo reagire attraverso i jeans.
Stiles aprì la bocca mentre ancora lo baciava e smise di muovere la lingua trattenendo il fiato dalla sorpresa e dal piacere, di nuovo quel momento di shock.
Derek sogghignò sulla sua bocca e andò all'orecchio.
- Ti faccio vedere come si fa, così puoi cominciare a pensare di ricambiare... -
Stiles stava per dire 'cosa', ma capì quando le mani slacciarono il bottone e tirarono giù la zip dei pantaloni.
Trattenne ancora il fiato e Derek, sempre divertito, scese anche con la testa.
Gli aprì e tirò fuori tutto, non perse tempo, non aveva paura di toccarlo. Glielo prese in mano senza il minimo timore, la mano si mosse su e giù stringendo fino a farlo diventare più duro. Non ci volle molto, bastava poco a Stiles per eccitarsi. Specie con lui.
Così prima che raggiungesse l'orgasmo, Derek glielo leccò con la punta della lingua.
Un compromesso accettabile, si ripeté.
Però poi doveva decidersi a ricambiare sul serio.
Stiles andò completamente fuori uso, era la prima volta che gli facevano una cosa simile e se di norma gli bastava essere sfiorato accidentalmente, ora fu davvero tutta un'altra cosa.
La sua lingua sul suo sesso e poi le labbra.
Quando lo avvolse e lo sentì nella sua bocca calda, la saliva sopra e poi la lingua e quel muoversi, quello stringere e quel farlo crescere.
L'eccitazione raggiunge picchi allucinanti e come le altre volte ci mise poco. Derek percepì il momento dell'orgasmo e staccò la bocca lasciandolo venire sulla sua pancia, lo sperma schizzò sulla sua pelle chiara e Stiles a braccia aperte come se fosse crocefisso, era ansimante, sudato e sotto shock.
Derek rise e lo pulì. Fu clemente. Non usò la lingua, usò un fazzoletto.
Poi si alzò dal letto, lentamente, senza smettere di guardarlo.
Stiles lo fissò stralunato chiedendosi cosa stesse per fare ora. Non aveva mai provato niente di simile, ma di sicuro era la cosa più bella in assoluto.
Derek non disse nulla, aveva sempre quell'aria da lupo che pareva in procinto di mangiarlo, Stiles voleva profondamente essere mangiato da lui.
Stava per chiedergli cosa gli prendesse ora quando si tolse la maglia e il ragazzo sgranò gli occhi capendolo. Fu peggio quando si aprì i jeans, in piedi davanti al letto, in attesa che si alzasse e facesse quello che gli spettava.
Derek era impaziente e per nulla romantico, così Stiles andò in completa confusione.
L'altro lo sentì e trattenne uno sbuffo a fatica.
Era confuso, ma lo voleva lo stesso, gli aveva detto.
Che lo dimostrasse.
- Non hai detto che lo vuoi anche se sei spaventato? - Chiese tirandoselo fuori e mostrandoglielo. Era la prima volta che glielo faceva vedere.
Stiles inghiottì a vuoto, ancora steso inchiodato al letto, incapace di muoversi.
Derek cominciò a masturbarsi da solo, sperando che quello lo stimolasse.
L'altro era nella confusione più totale, non era facile mettersi a fare di punto in bianco una cosa simile, lo aveva tanto desiderato però in realtà era stato tutto piuttosto veloce. Derek correva troppo come al solito, non conosceva i gradi.
- Ehi... - Lo chiamò ancora vedendo che non si muoveva ma che ammirava volentieri il panorama, ipnotizzato dai movimenti della sua mano sul suo membro sempre più definito.
Quando capì che non ci sarebbe riuscito, Derek scosse il capo seccato e si ricoprì imprecando.
- Sei solo un ragazzino, ho ragione io a dire che non sei pronto! - Così si voltò per andarsene. Questo funse da molla per Stiles che si alzò a sedere e lo chiamò allarmato per nome. Derek non si fermò, così si alzò in piedi e lo seguì, gli prese il braccio e lo fermò di schiena.
- Scusa... - Derek scosse il capo.
- Stiles è inutile, sei piccolo! -
Questo fu la molla, Stiles ad una negazione reagiva al contrario per puro spirito contraddittorio. Se si trattava di contraddire Derek era anche peggio.
Così lo tirò indietro, si sedette e se lo girò mettendoselo davanti al viso.
Lo guardò e Derek fece altrettanto con lui, incredulo che si decidesse sul serio.
In attesa.
Stiles finalmente gli riaprì i jeans e glielo tirò fuori, lo toccava per la prima volta. Era il primo membro che aveva in mano. Sapeva com'erano fatti, sapeva com'era toccarlo... più che altro sapeva cosa si provava nell'auto stimolazione.
Si imbarazzò, ma non si fermò e quando lo sentì reagire al suo tocco inesperto e timido, capì che gli stava piacendo.
Fu una notevole spinta ulteriore.
A Derek piaceva anche se era una specie di disastro.
- E' solo che è la prima volta, ma lo voglio... non sai quanto lo desidero... è che quando desideri una cosa a questo livello, quando la puoi avere diventi scemo e non sai come... - Derek alzò gli occhi al cielo. Se parlava mentre lo masturbava, lo smontava del tutto, così senza più il briciolo di pazienza né tanto meno gentilezza, gli prese la nuca e gli mise letteralmente la sua bocca sulla propria erezione.
Stiles soffocò le sue parole che finalmente non si udirono più ed in compensò il piacere lo inondò.
Da quanto non aveva la sensazione di una bocca sul proprio inguine?
Derek sospirò tenendogli la testa in modo che non si separasse e Stiles, dopo un primo conato di vomito istintivo per la scarsa gentilezza con cui aveva ficcato il suo pene in gola, riuscì a gestirlo meglio.
E a capire che sensazione era farlo.
Ok, dopo averlo toccato l'aveva in bocca. La salivazione aumentò mentre la propria stessa agitazione mutava in eccitazione.
Che storia era quella?
Ci si eccitava a farlo agli altri?
Con una mano teneva il suo mentre l'altra andò sul proprio che tornò ad eccitarsi con molta facilità. Senza il suggerimento brutale di Derek, iniziò a muovere anche la testa e a succhiare come si doveva.
Era timidamente delicato, così Derek ringhiò di stringere di più e farlo più forte. Poi gli disse di succhiare...
- Fa come se dovessi ingoiarlo... - Stiles capì a cosa si riferiva e trovò la cosa estremamente erotica ed eccitante. Quando Derek lo sentì infiammarsi aprì gli occhi e abbassò lo sguardo, così vide che il piccolo si stava facendo da solo.
Sogghignò malizioso.
Davvero bastava accenderlo... del resto che mi vuole è chiaro ogni istante che mi vede.”
La cosa era sempre più eccitante anche per lui, essere voluto da qualcuno a quel livello lo mandava in estasi.
Di nuovo la fortissima sensazione di dominazione crebbe in lui fino a fargli diventare gli occhi rossi e ad affilargli i denti come per mordere.
In quello trovò il suo orgasmo e se lo fece ampiamente bastare.
Era da così tanto che non provava una cosa così elementare e semplice, che tornare alla vita anche in quel senso fu un'autentica sorpresa.
Stiles sputò sorpreso tossendo, la propria libido era scesa drasticamente sull'orlo del secondo orgasmo, ma suppose che non potesse pretendere chissà che da Derek. Era pur sempre una bestiaccia selvatica.
Derek percepì i suoi sentimenti ostili e se ne beò, in qualche modo erano piacevoli anche quelli, perchè erano il modo di Stiles di dire che era sempre più dipendente da lui.
Ma forse il punto era un altro.
Ovvero che era Derek che stava diventando dipendente da lui.
Dopo di questo soddisfacente orgasmo nella sua bocca, il lupo ridacchiò e si mise sul letto ignorando Stiles ancora seduto, si girò sul fianco e dandogli la schiena si mise a dormire come niente fosse.
Il ragazzo incredulo che fosse stato tanto squallido, lo guardò seccato e se ne andò stizzito a casa.
Lydia era sparita per colpa sua, Derek si era di nuovo divertito a sue spese e Scott passava dal cercare Lydia al passare ogni minuto possibile con Allison.
E lui, da solo, non sapeva come giostrarsi in quella grande cosa che gli stava capitando.
Derek voleva solo qualcosa di sessuale da lui, niente altro. Era un adolescente e gli poteva andare bene, ma si sentiva deluso da quella cosa.
Alla fine, comunque, riuscì a dormire sorprendendo sé stesso per primo.

Il mattino si svegliò presto col pensiero di chiedere a suo padre novità su Lydia e poi a Scott, quando passò dalla camera del signor Stilinski vide che era vuota. Non era venuto a casa, comprensibilmente.
Sbadigliando si trascinò giù in cucina, lo stomaco finalmente gli brontolava dalla fame. Non aveva risolto i nuovi problemi, ma in effetti rispetto a quelli avuti altri giorni, quelli non erano insormontabili. Sperava solo che avrebbero trovato Lydia, lei non c'entrava nulla con tutta quella loro storia, era stata tirata dentro in un modo che non sapeva nemmeno quale fosse stato.
Sovrappensiero su quelle cose, saltò quando si accorse della presenza di qualcuno in cucina. Qualcuno che, notò in un secondo momento, stava mangiando.
Qualcuno si introduceva in casa sua per mangiare?!
Poi mise a fuoco la schiena ampia e imprecò.
- Derek, che diavolo ti salta in mente? - Esclamò spaventato. Derek si voltò, indossava una canottiera stretta che evidenziava il suo bel corpo e dei jeans come sempre piuttosto stretti.
I capelli spettinati di chi si era svegliato da poco, l'aria insonnolita. Inarcò le sopracciglia ed alzò la tazza coi cereali che stava mangiando come per dire 'non si vede?'
- Sei venuto a scroccare colazione?! È per questo che sei venuto qua vicino? Per mangiare a sbafo? E cos'altro pensi di usare come un ladro senza chiedere? -
Derek ingoiò e tranquillo come parlasse di qualunque altra cosa, rispose:
- Se te lo chiedo non sono un ladro! - Stiles corrugò la fronte chiedendosi da quando fosse diventato tanto acuto, poi sbadigliò e si stiracchiò non riuscendo comunque a pensare molto.
- Sei proprio incredibile! E perchè sei così svestito, comunque? Siamo a Gennaio! -
Derek alzò le spalle e finì di mangiare.
- Ho fatto i miei esercizi... - Stiles doveva immaginare il resto visto che pareva non intenzionato a dirglielo.
- E quindi sudato e affamato sei venuto a scroccare cibo e doccia? Un momento, avevo ragione! In quel bagno scende acqua nera! - Derek alzò gli occhi al cielo ed in risposta si tolse solo la canottiera ed uscì dalla cucina.
- Aspetta e se torna mio padre? -
- Non hanno trovato Lydia, avrà molto lavoro! - Stiles continuò ad andargli dietro agitato per cacciarlo, ma quando si aprì anche i jeans gli tolse il fiato.
- Non puoi fare come se fosse casa tua! Non mi hai chiesto! - Derek sbuffò. Era sempre così sfiancante. Perchè stava sempre con lui, alla fine?
Era l'istinto a portarlo lì. Rimaneva comunque sfiancante.
Si girò e abbassandosi i jeans fino a toglierseli con gesti sbrigativi e seccato, lo guardò dapprima truce, poi notando che era teso e tratteneva il fiato col cuore in gola, divenne languido e sorrise malefico.
- Posso fare una doccia? - Era quasi una minaccia, ma Stiles non riusciva ad afferrare il senso. Alla fine sventolò la mano dandogli il consenso, poi boccheggiante e sentendosi con le gambe molli e la testa in fiamme, si voltò e si fece aria. Era la fine, quel tipo. Decisamente la fine.
La sua.
Se un giorno si fosse degnato di dirgli davvero cosa voleva, sarebbe stato davvero una conquista!