CAPITOLO XXI:
DIFFICILE DEFINIRE LE PARTI

Stiles si svegliò per primo con l'ansia che Derek se ne fosse già andato, quando sentì un notevole peso ancorarlo al letto ed anzi schiacciarlo giù per bene, capì che non se ne era andato.
Derek dormiva sulla sua schiena e lo usava come cuscino.
Aveva quel modo di fare mentre dormiva, se lo metteva sotto come per impedirgli di andarsene per primo.
Stiles con delle smorfie per il dolore anchilosante, si girò piano. A poco servì la delicatezza, visto che Derek si lamentò e si staccò da lui girandosi sul fianco, dandogli così la schiena.
Stiles si alzò sul gomito e lo guardò incredulo e seccato.
Che tipo!”
- Mmm... - Si lamentò ancora Derek.
- E che ho fatto ora? - Polemizzò Stiles.
Derek sospirò rassegnandosi a svegliarsi.
- Ti fai sentire troppo! - Borbottò senza aprire gli occhi.
- Ma come! Mi sono solo girato! Non ho fatto niente! - Derek sospirò ancora seccato, si girò e lo fulminò con uno sguardo assassino che ovviamente non incusse il minimo timore in Stiles il quale rimase a fissarlo indispettito per la sua prepotenza.
- Ti ho fatto da cuscino tutta la notte e ti lamenti! - Continuò infatti. Derek non aveva la voglia e nemmeno la forza di discutere con lui, per cui allungò il braccio, lo mise intorno al suo busto e l'attirò a sé trascinandoselo contro. Dopo di che tornò ad appoggiare la testa sul suo petto, come faceva solitamente.
- Ecco appunto, un cuscino! -
Non osava dire che a volte gli sembrava che Derek fosse il suo cucciolo, sarebbe stato blasfemo e comunque se ne sarebbe andato, ma voleva affrontare in qualche modo quello che era successo il giorno prima.
Così decise di smettere di lamentarsi e gli mise una mano sulla schiena carezzandolo lievemente. Non che Derek potesse fare le fusa, non era un felino, però poco ci mancò. Un sospiro di piacere gli fece capire che così andava bene, per cui provò.
- Vuoi davvero uccidere quel mostro? - Chiese piano. Derek mugolò. - Ma non sai chi è... anche se è un abominio ed è pericoloso ed un assassino... comunque potrebbe essere una persona fuori controllo, per cui innocente di per sé! - Derek cominciò ad infastidirsi, ma le sue dita sulla schiena, sul tatuaggio, lo tenevano fermo. Non aveva intenzione di alzarsi ancora.
- Non importa. Sta comunque ammazzando! -
- Però non è gente di cui ti importa, non ha toccato te personalmente. Cioè ha ucciso il padre di Isaac, ma era uno stronzo, andava bene, no? - Stiles naturalmente aveva la natura di un ficcanaso e finchè non aveva tutti i tasselli non smetteva di indagare.
- Te l'ho già detto stanotte. Ha cercato di ucciderci. E te due volte. Magari ce l'ha con te. Ti ha seguito ieri sera, voleva farti fuori. - Per Derek era così e basta e Stiles ci godeva un po' nel sentirglielo dire. Si sentiva in effetti come una specie di padrone o protetto da Derek. O tutti e due. - E comunque ne sei contento, per cui piantala di chiederlo! - Stiles sgranò gli occhi. A volte dimenticava che percepiva i suoi stati d'animo.
- Non è che sono contento, è che fa piacere sentirsi protetti in questo modo... protettivo! -
Derek a quel punto si alzò sul gomito e lo guardò in viso con un'espressione sicura e accattivante, l'aria maliziosa. I visi vicini, Stiles trattenne subito il fiato.
- Ti piace che qualcuno sia disposto ad uccidere per te? - Era una cosa normale per qualunque umano. E Stiles ora che ci rifletteva non poteva negare un certo orgoglio per quel fatto.
- Beh, non nego un certo fascino in tutto questo, però non voglio abbassarmi al livello di un mandante che indica ad un killer di ammazzare per conto proprio. Sarei un assassino anche io... - Derek inarcò le sopracciglia per il discorso ipocrita.
- Intanto se è per legittima difesa è più che lecito! E poi io non te lo sto chiedendo, né tu me lo stai dicendo, io lo farò comunque! - Stiles provò un gran calore dentro nel sentirglielo dire e Derek lo percepì infatti dal broncio tornò al sorrisino. - E comunque chiunque vuole uccidere un assassino, parliamo di un mostro pericolosissimo la cui natura è quella. La natura del kanima è di ammazzare! Non è come noi lupi che anche se siamo predatori non siamo assassini a meno che uno non lo scelga. Il kanima non ha scelta. Lui esiste per uccidere! - Non ne sapeva molto di più, però questo sì. Stiles sospirò, non aveva torto, però in effetti non poteva non pensare che era un mutaforma, un ragazzo come loro.
- E se si potesse fermare senza uccidere? -
- E se avesse ucciso me? - Stiles si fermò a quella domanda imprevedibile. Lo guardò sbattendo le palpebre senza capire come gli fosse saltato in mente di fargli quella domanda.
- Se avesse ucciso te? - Chiese disorientato, impreparato a rispondere.
- Se avesse ucciso me penseresti ancora ad un modo per salvarlo? - Stiles provò a pensarci e capì il suo punto di vista, infatti abbassò lo sguardo sulla sua bocca perchè improvvisamente gli occhi erano troppo, ora. Troppo diretti, troppo veri.
- Non mi importerebbe di salvarlo. - Ammise vergognandosi. In effetti Derek, per quanto restio fosse, gliene aveva fatte molte a modo suo. Lui ancora no. Cercava di stare al sicuro, tipico spirito di conservazione che aveva solo in certi casi!
Derek si sentì riscaldato da quella rivelazione. Sapere che era così era un conto, sentirselo dire era un altro. Sorrise vittorioso.
- Per me è lo stesso. Tu sei stato testimone del suo omicidio in officina, ieri sera è tornato a cercarti per finirti. Però aveva paura dell'acqua! Tornerà! - Derek ne era convinto e al di là del fatto che avesse ragione o torto, era bello sapere quanto ci tenesse a lui.
- Qualcosa mi dice che non arriverà più a me! - Disse Stiles ridacchiando.
Derek in risposta lo baciò e fu decisamente un bel buongiorno.
Poteva farselo andare bene. Non era una mossa valorosa, però era molto realista perchè di fatto a pochi importava salvare uno che comunque era un assassino.
Stiles non poteva, da umano, non pensare che se conosceva la versione umana del kanima non poteva certo semplicemente ucciderlo e basta.
Finchè la sua identità rimaneva nebulosa poteva accettare che morisse, però nel momento in cui avrebbe scoperto chi era, poteva perdere la voglia di farglielo amazzare.
Alla fine decise di pensarci quando e se avesse mai scoperto la sua identità.
- Prima di ucciderlo cercherai di capire chi è vero? - Chiese allora Stiles interrompendo il bacio. Derek, seccato dell'interruzione, rispose:
- Sì certo, perchè prenderlo e ucciderlo da umano è più facile! - A volte si chiedeva se Derek avesse un cuore, ma poi si rispondeva che anche se aveva dei metodi da barbaro, molte cose le faceva anche per lui. Era un bel pensiero.
Il modo in cui si stavano legando non aveva ancora nome e forse non gliene avrebbero mai dato uno, però era bello bearsene così.
E baciarsi prendendo quel lato positivo uno dall'altro.
Uno in mezzo a mille insopportabili difetti.


Stiles avvertì Scott che Derek intendeva fare dei test per capire chi era il kanima, poi lo informò su quello che aveva saputo. Derek si era ricordato che era una specie di giustiziere che uccideva gli assassini, ma Stiles aveva ribattuto che comunque lui non era un assassino, per cui non si capacitava del perchè avesse cercato di ucciderlo.
Con questo intendeva demolire la tesi di Derek che sosteneva che il kanima stava cercando di eliminarlo. Scott, però, senza sapere che cosa pensava il suo collega, rispose prontamente:
- Però hai assistito al suo omicidio, quindi probabilmente non si fermerà finchè non ti avrà ucciso, ti vede come un testimone! - A questo Stiles l'aveva fissato stralunato.
Non c'era niente da fare.
Se anche lui la pensava così era probabile che effettivamente avessero ragione. Anche lui lo pensava, ma l'idea di essere mira di un mostro non era piacevole.
- A questo punto dovremmo lasciarlo fare! -
Esclamò Stiles seguendo Scott continuando a parlarne.
- Lui vuole ucciderlo appena scopre chi è! Invece magari lo possiamo salvare! Chi mai può essere, insomma? - Scott conosceva i metodi di Derek senza che Stiles gliene desse conferma.
- Sì, lo ucciderà chiunque esso sia... -
- Non capisco proprio perchè mai si sia così arrabbiato, non è stato messo in mezzo da nessuno in questa storia. Il kanima ha fatto un piacere ad uccidere quel bastardo del padre di Isaac! -
- A proposito di suo padre... Isaac è tornato perchè hanno fatto il test a Jackson ed evidentemente è fallito... -
- Se è ancora vivo... -
- E poi l'hanno obbligato a ritirare la sua dichiarazione su Isaac che lo inchiodava come assassino di suo padre. Ora la polizia non lo cerca più. Per questo è tornato. - Erano discorsi per distrarre Scott dall'argomento di prima su Derek. Non voleva che capisse che Derek voleva uccidere il kanima perchè puntava a lui. Stiles era convinto che la cosa l'avrebbe messo in imbarazzo e che Scott, col tatto che si ritrovava, nell'affrontare Derek gli avesse detto qualcosa che avrebbe rovinato la loro faticosa e delicata storia.
Facevano già da soli un passo avanti e dieci indietro, se si intrometteva anche Scott nel modo sbagliato era un dramma.
- Comunque ho capito... - Disse poi l'amico proseguendo verso la lezione di chimica dove dovevano impedire il famoso misterioso test su Lidia.
- Cosa? - Chiese Stiles pensando si riferisse al test in questione che erano certi consistesse in qualcosa di pericolosissimo, visto che lo dovevano fare Isaac ed Erika su istruzioni di Derek.
- Perchè Derek vuole assolutamente uccidere il kanima chiunque esso sia. - Stiles si fermò e lo guardò in attesa della sua illuminazione, certo che non ci potesse prendere sul serio perchè non era così sveglio.
- Se il kanima ti vuole uccidere, è ovvio che Derek voglia uccidere lui! È scontatissimo! Come ho fatto a non capirlo prima!? - Stiles voleva dire che proprio non lo sapeva visto che era davvero evidente per uno che sapeva della loro relazione. Però poi gli era sorta una domanda più interessante.
- E mi chiedo perchè non lo vuoi uccidere anche tu! Sono pur sempre il tuo migliore amico! -
Scott scrollò le spalle senza alcun dubbio.
- Non è il mio stile, c'è sempre un'alternativa alla morte! Deve! Derek ha dei modi drastici! - Stiles assentì, però sapere che qualcuno era disposto ad uccidere per te era sempre bello. Doveva ammetterlo.

Durante chimica ci furono le corse delle olimpiadi per impedire ad Isaac ed Erika di arrivare a Lydia e farle il test, però non ebbero successo e dovettero fare un altro piano per impedire a Derek di ucciderla.
Questa volta Stiles era d'accordo con lui.
Se fosse stato Jackson il kanima potevano lasciare lo uccidesse, era esaltante la storia che uno uccideva per te.
Però Lydia era Lydia, l'unica strada per tornare normale, un giorno.
Lydia era il suo piano B in caso che con Derek fallisse e visto che era altamente probabile, voleva assolutamente impedirgli di ucciderla.
Non era ancora sicuro che fosse lei il kanima anche se il test a quanto pareva era stato positivo. Però non poteva dirlo con certezza e mentre a Scott aveva promesso che sarebbe stato lontano da Derek perchè ci avrebbe parlato lui che era un lupo ed in caso di scontro poi poteva guarire, appena l'amico aveva svoltato l'angolo era stato afferrato per il braccio e trascinato in un magazzino per gli inservienti, dentro cui si ritrovò subito chiuso a chiave.
La solita consueta spinta bruta contro la porta, la nuca che ormai aveva tremila bernoccoli e il suo odore.
L'odore di selvaggio.
Stiles s'inebriò per poi lamentarsi per puro rito. Ormai gli stavano piacendo quei modi e le rare volte in cui era dolce, molto rare in effetti, si trovava spaesato.
- Ciao Derek... mi sei mancato... - Disse scherzando rassegnato.
Derek lo teneva per il colletto e lo premeva contro la porta col corpo massiccio, il viso vicino al suo, minaccioso perchè ormai quella era la sua inclinazione tendenziale.
Lo scrutò col suo broncio per poi parlare e andare subito al sodo.
- E' lei! Se provate a fermarci guai! - Stiles inarcò le sopracciglia sorpreso fissando gli occhi grandi nei suoi affilati e minacciosi da lupo. Senza la minima paura, anzi, provocatorio.
- Ma dai! E cosa mi faresti? - Era ovvio che a lui non avrebbe fatto nulla dato che lo stava salvando. Però sicuramente aveva altri sistemi per metterlo da parte.
- A te ti lego. Gli altri li uccido se provano a fermarmi. - Stiles si leccò istintivamente le labbra all'idea di essere legato. Non voleva pensare a quello proprio ora, ma Derek se ne usciva con quelle cose. Lo notò e divenne malizioso notando che pensava a quelle cose.
- E mi sa che ti piacerebbe davvero... adesso non mi stupirebbe di vederti ribellarti solo per farti legare di proposito! - Stiles rise mentre lui parlava quasi sfiorandogli le labbra, provocatorio come lui.
- Sai che mi ribellerò, è nel mio DNA. Però vorrei proprio vedere se mi legheresti. - Derek chiese con lo sguardo se glielo stava davvero chiedendo. Era ovvio che ne era capace. Allora Stiles aggiunse ammiccante. - Ovvio, e cosa mi faresti dopo? - A questo Derek ridacchiò e spostò le labbra sul suo collo leccandogli il punto che spesso aveva quasi morso. Quando era così particolarmente ribelle aveva una gran voglia di farlo, oltre che possederlo.
Dominarlo in modo schiacciante.
- Stiles non metterti in mezzo... lasciami fare... è lei... - Disse poi senza staccarsi dal suo collo che ora assaggiava con molto piacere.
Stiles cominciò a respirare corto, le mani alzate ai lati del viso, contro la porta, scesero e si posarono sui suoi fianchi e risalirono la vita sotto la maglia.
La sua pelle calda e liscia lo stava spingendo a cercare un maggior contatto e sperava che Derek gli si spalmasse meglio contro.
- Non è lei... non la puoi uccidere così... -
- E come fai a dire che non è lei? -
- Lo so... -
- Pensi che non ha la componente malvagia come Jackson? - Stiles un po' pensava proprio a quello, un po' pensava al famoso piano B di cui non poteva parlare a Derek visto che lo riguardava.
Parlare di rapporti con lui era tabù.
Così pensò ad una risposta degna... che non venne...
- Lo vedi? Non è che sia poi buona... - Disse risalendo la mascella e poi succhiandogli il mento.
- In effetti non è proprio un angelo... ha il sangue molto freddo, però dai... non può essere lei... quel test non è sicuro! - Derek sorrise amaro, Stiles però si eccitò e lasciò aperta la bocca in attesa che vi arrivasse e lo baciasse.
- Lasciatemi fare... - Concluse. Non gli fece rispondere. Lo baciò subito dopo e Stiles si scordò del tutto Lydia, il kanima, i test e le vendette.
Perfino che il kanima secondo Scott e Derek cercava Stiles per ucciderlo. Del resto con una
guardia del corpo simile, come si faceva ad averne paura?


Il dialogo successivo che Derek ebbe con Scott fu meno erotico e dolce, decisamente.
Prima lo buttò a terra e poi parlarono, ma ebbe effetto illuminante per Scott visto che trovò conferma delle proprie ipotesi riguardo al motivo per cui Derek lo stava facendo.
A nessuno era ancora chiaro.
Specie nel caso in cui fosse Lydia.
Lei non era una sua responsabilità, non stava cercando né lui né uno del suo branco e Derek non era famoso per essere una specie di cacciatore delle creature oscure, visto che lui era una di quelle creature oscure.
Però a sentirlo parlare era doveroso, non poteva tirarsi indietro, lui doveva assolutamente uccidere il kanim a tutti i costi.
Quando a tu per tu con Scott, senza più discutere animatamente, glielo disse con quello sguardo coinvolto, il ragazzo non ebbe dubbi.
- Tu sai che non posso fermarmi! - No, non lo sapeva. Obiettivamente non aveva un reale motivo. Specie ore che Isaac era stato scagionato.
Non esisteva un perchè reale.
L'unico obiettivo concreto del kanima che per il momento avevano visto, era Stiles, questo era stato appurato. Niente altro.
Per cui Scott lo guardò dritto negli occhi e a quella frase capì che aveva avuto l'intuizione giusta.
Per Stiles.
Lo faceva per lui.
Da un lato li trovava belli a modo loro e soprattutto un gesto simile da Derek colpiva davvero tanto, dall'altro si parlava di uccidere una sua amica senza una prova inconfutabile che fosse davvero lei.
Scott sosteneva che lei fosse immune ai veleni e che per questo non si fosse trasformata in lupo ed ora non potesse essere il kanima.
- Persino Stiles dice che ha il sangue freddo! - Aggiunse Derek facendogli capire che si erano pure parlati di nuovo dopo che Scott gli aveva detto di lasciar fare a lui perchè era più sicuro.
Certo, perchè a Stiles farebbe del male... sta facendo tutto questo per lui...”
Alla fine dovette arrendersi.
Non gli avrebbe mai fatto cambiare idea.
Ora Derek era sicuro che fosse Lydia il kanima e visto che voleva uccidere Stiles, lui avrebbe ucciso Lydia.
Questo era quanto.
Scott scosse il capo e decise di lasciar perdere. Altre discussioni ormai erano inutili.
Decisamente inutili.

Quando lasciò Derek, Scott chiamò Stiles per dirgli di prendere Lydia e portarla a casa sua facendosi aiutare da Allison e magari se lo convincevano anche Jackson, visto che non era proprio indifferente alla cosa.
Gli disse che li avrebbe raggiunti appena possibile, di barricarsi in casa sua e aspettarlo.
- Il tuo ragazzo non sente ragioni! - Disse poi prima di chiudere.
- Il mio ragazzo?! - Chiese Stiles con una vocina stridula!
- Derek è un testone! La troverà e la ucciderà! Cerca di impedirglielo finchè non arrivo, visto che sei l'unico che può! -
Stiles sospirò drammatico. Essere passato per il ragazzo di Derek era esaltante, ma essere preso per la causa dei tentati omicidi a Lydia non tanto.
In fondo le voleva bene. Anche non in fondo. Però insomma, non era all'altezza di Derek... e forse era gay... ma lei poteva aiutarlo, un giorno, ad uscire dal tunnel Derek e gay...
Che pensiero del tutto inutile, si disse spiegando ad Allison che dovevano portare Lydia a casa di Scott.

Stiles capì perchè Scott gli aveva detto di impedire a Derek di uccidere Lydia dopo che gli aveva detto di stargli alla larga, perchè in effetti era un po' il pensiero che aveva avuto lui.
Scott di primo acchito aveva detto che Derek era pericoloso per loro che erano umani, però non aveva considerato che Stiles non era uno qualunque per Derek.
Per questo poi lo aveva messo in prima linea in quella specie di battaglia.
Derek a Stiles decisamente non avrebbe mai fatto nulla.
Così, a casa di Scott con Lydia, Allison e Jackson, si era barricato aspettando l'inevitabile ingresso di Derek e del suo branco.
Convinto di poter fermare Derek, o per lo meno sperandolo, l'aveva guardato dalla finestra insieme ai suoi tre tirapiedi licantropi.
Stiles si chiese fino a che punto sarebbe davvero arrivato pur di ottenere il suo obiettivo e sentendo i rumori in casa, capì che aveva risolto il problema facendo entrare Isaac ed Erika.
Lui era tranquillo lì fuori casa con Boyd ad aspettare che gli consegnassero Lydia.
Stiles lo insultò con tutte le sue forze mentali sapendo che sicuramente gli erano arrivati, poi andò ad affrontare in qualche modo quei due fastidiosi elementi che gironzolavano troppo intorno a Derek.
Non che potesse fare molto, in effetti.
Erano lupi, lui non era nemmeno un cacciatore in prova come Allison. Era completamente indifeso.
So che ha dato l'ordine di non farmi del male, ma la loro concezione di non farmi del male è diversa dalla mia e a da quella di qualunque altro essere umano! Quando ha detto ad Erika di mettermi al sicuro lei mi ha tramortito con un pugno e mi ha ficcato in un cassonetto!”
Preoccupato per la propria incolumità, fu proprio lieto di ritrovarsi Scott sul più bello a buttarli fuori di casa.
Con sollievo uscì insieme a lui e ad Allison, vittorioso.
Non era mai stato più contento di rivederlo.
Lanciò uno sguardo a Derek mentre parlava dicendo che loro facevano parte del branco di Scott. Un branco di umani, ma sempre branco erano.
E si chiese, per un momento, come dovesse considerarsi lui.
Era la spalla di Scott, ma il ragazzo di Derek?
Derek stava facendo tutto quello per lui anche se era un sistema brutale e sbagliato che non approvava.
Avrebbe approvato se si fosse trattato di uccidere Jackson... stava pensando proprio a questo quando, uscita Lydia, capirono che il kanima che stavano guardando sul tetto di Scott era Jackson, l'unico rimasto in casa in tutto quel caos.
Sicuramente un punto definitivo alla questione.
Lydia non era il kanima.
Jackson era il kanima.
Derek lo poteva anche uccidere!