CAPITOLO XXII:
ECCESSIVE LE DOMANDE

Derek diede l'ordine a Boyd di riportare al sicuro Isaac ed Erika fuori combattimento per colpa di Scott, dopo di questo lanciò uno sguardo feroce ed eloquente a Scott ed un altro più incomprensibile a Stiles.
Questi lo tradusse con un 'lo ucciderò!', non commentò e nemmeno proferì verbo di altro genere, infatti si limitò ad alzare le mani come per dire 'non so niente!'. Derek lo prese per un 'fa come vuoi, tanto non è Lydia!' e corse via.
Scott guardò Stiles torvo.
- Che vi siete detti? - Chiese come se fosse sensato. Allison guardò il suo ragazzo come se, invece, fosse scemo.
- Non si sono mica parlati... - Scott sospirò e scosse il capo ripromettendosi di chiederglielo dopo da soli, così le disse di portare Lydia a casa e occuparsi di lei. Quando se ne furono andate, Scott prese Stiles per il braccio, chiuse casa e lo trascinò nella macchina dell'amico dove salì al posto del passeggero. Stiles dedusse che doveva guidare.
- Immagino che devo seguire Derek sulla scia di Jackson... -
- Segui direttamente Jackson! -
Stiles lo fissò come se fosse suonato.
- Chi credi che sia? Non ho i raggi X! Non so dov'è! - Scott sospirò come se fosse in qualche modo arrabbiato con lui.
- Segui Derek allora! Tanto sta seguendo lui! - Stiles vittorioso che la sua conclusione precedente fosse quella più sensata, partì dietro a Derek che correva a piedi alla volta di Jackson versione kanima.
Derek non sapeva che era lui, loro sì, ma non contava: per Derek poteva essere chiunque, non gli interessava.
Doveva ucciderlo.
L'averlo visto di nuovo intorno a Stiles l'aveva reso più agguerrito. Era una conferma. Voleva uccidere Stiles, ma nessuno l'avrebbe toccato.
Scott però, ora che sapeva che era Jackson, a maggior ragione non poteva permettere lo facesse.
Stiles non era altrettanto d'accordo, però non osava dirlo ancora.
- Cosa ti ha detto? - Tornò a chiedergli Scott seccato. Stiles lo fissò senza capire perchè ce l'avesse con lui.
- Ma che ho fatto? -
- Stiles! -
Sospirò e si decise a rispondere.
- Penso che abbia capito che gli ho dato il permesso di uccidere Jackson... - Non erano telepatici, però Derek percepiva molte cose di Stiles e Stiles cominciava a tradurre le sue espressioni. Erano sempre tutte cupe, feroci ed impazienti, però da una all'altra c'erano delle variabili.
Ad esempio l'altro giorno dal solo sguardo di Derek aveva capito che voleva sapere degli occhi.
Non se ne rendeva conto coscientemente di riuscirci, gli veniva spontaneo. Scott invece lo vedeva bene. Quei due si capivano come pochi ed era stupefacente visto quanto poi litigavano costantemente!
Ad un certo punto, Scott scese a piedi perchè erano arrivati ad un punto bloccato per le auto. Così dicendo a Stiles di fare il giro, si mise a correre dietro a Derek per arrivare primo a Jackson ed impedirgli di ucciderlo.

Non arrivò comunque in tempo per evitargli il combattimento.
Era la prima volta che Derek e il kanima si scontravano veramente, il lupo era completamente trasformato per essere più efficace ed avere maggiore sicurezza di ucciderlo.
Non voleva fermarlo, ma farlo fuori del tutto, subito.
Squartare, rompergli il collo e staccargli la testa.
Derek era furioso e giorno dopo giorno, avendo sempre più conferma che quel mostro osava seguire Stiles per ucciderlo, era sempre più convinto di quella strada.
Nessuno poteva toccare Stiles. Punto e basta.
Non si fermava a chiedersi cosa provasse per lui o cose simili, non l'avrebbe mai fatto. Poteva andare avanti nello stato attuale senza darsi definizioni o spiegazioni.
Stiles era suo. Era anche una creatura seccante, ma rimaneva suo.
Del tipo che solo lui lo poteva insultare e magari picchiare. Nessun altro.
Per cui quel mostro ora doveva morire.
Sarebbe potuto vivere in eterno se non avesse mai osato minacciare il suo ragazzo, ma ormai era segnato, aveva fatto decisamente la mossa sbagliata.

L'inseguimento di Scott su Jackson proseguì fino ad un locale, arrivato lì davanti lo perse di vista e chiamò Stiles dicendogli di raggiungerlo.
Solo una volta dentro si resero conto di che locale fosse.
Un locale gay.
La cosa sciolse notevolmente la tensione fra i due ed anzi la spazzò via, perchè naturalmente Stiles non faceva che chiedersi se fosse gay e poi per puro caso capitavano in un locale del genere, senza farlo apposta.
Per un momento si dimenticarono di Jackson e del kanima e si trovarono ad essere solo due ragazzi in un locale gay.
Per quanto strano fosse, a Scott non fece né caldo né freddo l'essere lì.
A Stiles cambiò la vita.
O meglio, l'aiutò a trovare molte delle sue risposte.
Piaccio ai gay?”
La risposta, appunto, arrivò quando due ragazzi ci provarono con loro e mentre Scott si divertiva molto a sue spese perchè conosceva tutti i retroscena, Stiles si limitava a zittirlo con un grugnito seccato.
Sì, piaccio ai gay!”
Stiles era seccato perchè aveva passato giorni a crogiolarsi nel suo profondo dubbio amletico e poi arrivava per caso in un locale di quel tipo, non lo sapeva come interpretare... forse volevano dargli un messaggio.
Che era gay anche lui?
Girato verso la pista da ballo guardò i ragazzi ballare insieme e si chiese se sarebbe stato capace di fare altrettanto. Si immaginò lui e Derek lì dentro e per poco non gli andò di storto il bere.
Non erano tipi da locali e da balli. Nessuno dei due.
E comunque nemmeno da solo ci sarebbe venuto.
Però forse ci doveva tornare con calma, senza Scott, e riprovarci.
Come poteva capire se era gay così su due piedi? Capitare per sbaglio in un locale di quel genere non dava per niente una mano.
Stiles arrivò a pensare di tornare da solo per avere una volta per tutte le sue risposte.
Se fosse solo Derek o se fosse lui così per davvero.
Era inutile opporsi alla natura.
Stava per cominciare a parlarne a ruota libera, come faceva sempre, quando fu distratto da Scott che diceva d'aver visto Jackson, così ripresero l'operazione.

Ovviamente il tutto degenerò e si ritrovarono Jackson svenuto e sporco di sangue in macchina dopo che, da kanima, aveva colpito ed immobilizzato una serie di persone in discoteca, fra cui il suo amico Danny. A quel punto, come da copione, toccò a Stiles affrontare suo padre, lo sceriffo.
Non si capacitava di come riuscisse sempre a farsi trovare nei guai ogni volta, puntuale.
Scott aveva giustamente mandato lui ad affrontare suo padre mentre in macchina nascondeva il colpevole di tutto quel casino.
Però non sapeva effettivamente come spiegare la sua presenza lì, come sempre su una scena del crimine.
Cioè non sapeva come spiegarglielo senza essere maledettamente sincero.
Pensando a come depistarlo, guardò il locale e sparò la prima cosa che gli venne in mente.
- E' un locale! Ci divertivamo! -
Disse solo.
Suo padre si girò e scettico tornò a guardarlo.
- Non è il tuo genere! - Disse infatti alludendo al fatto che era per gay!
Stiles a quel punto si sconnesse e dimenticò la missione di depistaggio e di salvataggio di Jackson.
- Beh papà, c'è un discorso che dovremmo fare... - Stiles non lo disse con l'intenzione di dirlo davvero, ma solo per rispondere qualcosa e scaricarlo. Ammettere di essere gay era un trauma per chiunque, farlo col padre ancora peggio. Per Stiles sembrava una passeggiata, uno scherzo, una liberazione!
- Non sei gay! - Lo bloccò subito l'uomo secco. Stiles si fermò e lo guardò sorpreso dimenticando del tutto Scott e Jackson. Per un momento si ricordò solo di Derek. Nel suo letto.
Come poteva dirlo?
- Ma potrei esserlo! - Esclamò infatti. Negare di essere gay improvvisamente gli sembrava come di rinnegare Derek, era quasi uno svirilizzarsi. Sarebbe dovuto essere il contrario, ma per lui funzionava così, non ci stava pensando.
Solo che stranamente ci teneva che gli credesse.
- Non vestito così! - Rispose l'altro sicuro di sé. In effetti Stiles, anche se a guardarlo in viso poteva sembrarlo perchè aveva un viso delicato e non era per niente macho, non vestiva come un gay. Erano tendenzialmente fissati con l'abbigliamento alla moda volto a valorizzare il fisico, a mettere in mostra la merce.
Ovviamente non tutti erano così, c'erano anche i gay semplici che vestivano fuori moda e comodi. Come Stiles, appunto.
Alla fine si decise a darci un taglio, specie quando Scott si mise a fargli gestacci di sbrigarsi e suo padre a ripetere impaziente la domanda su cosa ci facessero lì.
Alla fine si inventò che erano venuti ad accompagnare Danny e poterono andarsene.
Stiles si sentì strano per un momento.
Dirlo era stato molto facile e cercare di convincere suo padre quasi un dovere. Era stato un secondo solo, però la sensazione non la poteva dimenticare, era stata precisa.
Forse lo era davvero.
Gay.
Anche se gli piaceva solo Derek al momento.
Ancora non gli era chiara la cosa, per cui decise che sarebbe tornato lì da solo per capire.
Era ancora nel pieno delle proprie profonde domande esistenziali, quando si mise ad elaborare un piano per affrontare il piccolo problemino di Jackson.
Non sapeva di essere il kanima e non sapeva controllarsi, quindi quando si trasformava uccideva. Teoricamente doveva uccidere assassini, ma visto che cercava di uccidere Stiles, la cosa forse non era vera.
In ogni caso Stiles tornò a proporre più volte l'idea di Derek di ucciderlo.
In parte non gli era mai piaciuto, in parte era vero che essere la mira di un mostro non era il massimo. E poi in quel caso avrebbero potuto lasciare se ne occupasse Derek.
Scott però fu ancora categorico e lo fu tutte le volte.
Così lo legarono in un furgone della polizia per il trasporto di criminali, un furgone in alluminio con le catene da cui era impossibile scappare.
Ovviamente il furgone lo rubarono perchè Stiles sapeva come fare.
Dopo aver portato il furgone al sicuro nel bosco e aver trascinato Jackson dentro, si trovarono davanti al problema di doverlo pulire dal sangue e vestirlo.
Era completamente nudo.
Scott allora gli disse di sorvegliarlo e tornò subito dopo con dei vestiti di ricambio e con un asciugamano e dell'acqua.
Consegnateglieli, sorrise e con una pacca sulla spalla lo salutò con un furbo:
- Divertiti. -
Stiles lo vide allontanarsi e lo guardò stralunato come se fosse il peggior scherzo del mondo.
- Ehi! -
Scott si fermò e si girò.
- Perchè lo devo fare io? - Chiese stridulo. Scott sorrise come se fosse ovvio.
- Perchè fra noi non sono io quello in dubbio sull'essere gay. Io so che non lo sono! - Risposta effettivamente ovvia e logica. Troppo.
Stiles aprì bocca per rispondere subito, ma Scott lo precedette.
- Mettila così. È un aiuto importante per capire se sei davvero gay o se è solo Derek! - Pensando a Derek, Stiles impallidì preoccupandosi seriamente.
- Se sa che devo vestire Jackson, che fra l'altro cerca di uccidere, poi uccide me! - Scott concordò impallidendo con lui.
- Allora non dirglielo! - Derek dava l'idea di essere geloso.
Stiles alla fine sospirando si trovò a doversi occupare da solo dell'odiato Jackson.
Era un bel ragazzo, si disse mentre gli metteva le mani addosso.
Visto che ci sono tanto vale sfruttare la cosa...”
cominciò col pulirlo dal sangue. Era sul petto e sulle mani.
Poi mi chiedo perchè debba essere nudo!”
Lo sguardo si fissava sul viso. Era un bel ragazzo, si ripeteva. Aveva un bel fisico.
Però non aveva certo l'istinto di saltargli addosso.
Ovviamente era per colpa del fatto che lo odiava. Aveva un brutto carattere.
E Derek ha un bel carattere? Mica lo adoro! Insomma, ci odiamo abbastanza... perchè Derek sì?”
Stiles dopo aver finito di pulirlo, prese i pantaloni e con grande pazienza glieli infilò gamba per gamba.
Derek è diverso, sa di... selvaggio... è attraente in un altro modo. E annulla ogni mia componente, è come se mi controllasse! Non so... non mi è mai capitato con nessun altro. Trovo Danny e Jackson due bei ragazzi, ma se Danny mi sta simpatico, Jackson no. E comunque non mi farei nessuno dei due. Ma forse è perchè ora come ora ho Derek in testa. Forse è così. Uno per volta!”
Non era facile capirsi, ma trattenne il fiato quando si trovò a tu per tu coi genitali di Jackson perchè gli stava tirando su i pantaloni e glieli stava allacciando.
Fu decisamente epico quando dovette toccarglieli per metterglieli dentro.
Il massimo decisamente.
Aveva già toccato le parti intime di qualcun altro, ma erano di Derek.
Se sapesse credo che ucciderebbe me e non lui!”
Pensò cercando di non immaginare Derek al posto di Jackson.
Se fosse lui altro che coprirlo...”
Con questo riuscì a concludere, si alzò e sì lavò le mani nell'acqua rimasta, sospirando di sollievo per essere ancora vivo.
No, decisamente Derek non dovrà mai saperlo!”
Dopo di quello chiamò Scott e si fece aiutare a sederlo ed incatenarlo.
Una nottata proprio da dimenticare.
Specie perchè alla fine le domande erano sempre ancora troppe.


Era stato un crescendo massacrante.
Era stato l'unico in costante contatto con Jackson a controllarlo e ad occuparsi di lui, ma avendo ricevuto una serie di telefonate da parte di Derek a cui non aveva risposto conscio che avrebbe sicuramente capito subito cosa stava combinando, si era detto che necessitava assolutamente di andare da lui prima di provocare una catastrofe.
Sapeva che poi Derek si sarebbe arrabbiato e che anzi era già arrabbiato.
'Se vuoi che Derek non mi squarti appena mi trova, e prima o poi mi troverà, devi darmi il cambio e lasciarmi andare da lui!'
Dovette scriverglielo perchè Scott continuava a trovare mille cose alternative da fare pur di non fare il sorvegliante a Jackson.
Andava bene che si sbatteva per trovare risposte circa l'aggressione del kanima a Danny, ma non poteva sfruttarlo fino a quel punto.
Dopo la discussione con Allison sul da farsi -Stiles voleva lasciare che Derek uccidesse Jackson e Scott voleva trovare un modo per salvarlo- al termine della quale decisero di fare come voleva Scott, Stiles poté andarsene a casa dove sapeva con certezza avrebbe trovato Derek.

Come da lui previsto, a battere nervosamente il piede per terra, nella sua camera, era proprio Derek.
Stiles entrò in camera con un biscotto gelato in bocca, aveva una fame da lupi e nel pensarlo aveva aperto il congelatore per prendersi qualcosa da mangiare prima di essere lui quello mangiato dal lupo.
Non rimase deluso, Derek era lì.
Il piede a momenti rompeva il pavimento. Stiles ringraziò il cielo che suo padre non ci fosse, spiegargli il gran casino scoppiato non sarebbe stato facile, ma sperava comunque di poterla risolvere prima di doversi rivolgere a lui.
Stava pensando a questo e a nutrirsi quando guardò l'espressione di Derek a dir poco feroce.
Di norma gli piaceva la sua aria furiosa, ma quella volta in effetti lo intimidì leggermente.
Inghiottì il boccone a fatica e pensò di lasciar perdere il resto del gelato.
Poi lo stomaco si lamentò della cattiva idea ed allora riprese a mangiare e nel farlo si calmò miracolosamente.
Derek era solo un po' arrabbiato perchè non rispondeva alle sue chiamate, nulla di che. Come un fidanzato geloso.
A quello fece un sorrisino furbo e compiaciuto e sempre col gelato ficcato in bocca per non dover rispondere dicendo bugie alle sue ovvie domande, cominciò a spogliarsi.
Aveva un bisogno disperato di lavarsi. Aveva passato tutta la notte ed il giorno con Jackson e l'aveva pure lavato e vestito.
Quando si ricordò della palpata inevitabile ai suoi gioielli, rabbrividì.
Non che fosse stato poi così traumatico o schifoso, però insomma... non erano quelli della persona che desiderava.
Derek si alzò in piedi e con le braccia incrociate sul petto e l'aria effettivamente da lupo che voleva sbranarlo, attese che si degnasse di separarsi da quel gelato e che gli spiegasse.
Stiles però dopo essersi tolto i pantaloni, la giacca e aver puntato alla maglia, ingoiò il boccone e tornò ad auto tapparsi la bocca.
Derek sgranò gli occhi combattuto per un momento seriamente su cosa fare.
Lo uccideva, gli gridava contro o gli mangiava il resto di quel gelato direttamente dalle sue labbra per poi finire di spogliarlo?
Insomma, ne aveva fatta una delle sue, sapeva perchè era arrabbiato e per rabbonirlo ed evitare di rispondere alle sue legittime domande, quello cercava di sedurlo e distrarlo.
In modo alquanto rozzo.
Non risultava per niente sensuale.
Voleva dargli una dimostrazione di come si faceva, ma l'ira era ancora troppa, per cui gli prese il gelato dalla bocca, lo buttò fuori dalla finestra e gli pose una sola domanda.
Che poi fu simile ad un latrato.
- Come hai osato non rispondermi? - Stiles sapeva che Derek avrebbe percepito la sua bugia, però non poteva nemmeno dirgli la verità, così aprì la bocca e prese aria senza avere idea di che cosa fare.
- Non potevo rispondere! - Disse. Derek indurì il viso, la mascella contratta pronta a serrarsi sulla sua gola e squartarlo.
- Non prendermi in giro! Dove diavolo eri? - Stiles si morse la lingua e si tolse la maglietta con quella di farsi una doccia. E di distrarlo.
Non poteva mentirgli, ma nemmeno dirgli la verità.
Così con coraggio e sfacciataggine tipica sua, si voltò ed andò al bagno. Derek, incredulo che osasse non rispondergli, lo seguì e continuò ad urlare anche mentre lui si toglieva i boxer ed apriva l'acqua calda della doccia.
- Stiles, dannazione! Non puoi sparire così con quel mostro che ti segue per ucciderti! Ieri notte era lì per ucciderti! Non l'ha fatto perchè c'eravamo io e Scott! E tu sparisci tutto il giorno, non vai a scuola, non torni a casa e non rispondi alle mie telefonate! Persino Scott mi evita! Tu non puoi fare così, chiaro?! Ed ora dimmi dove diavolo sei stato e perchè non hai risposto! -
Ora la logica di Stiles lo spingeva a chiedersi perchè volesse sapere prima quello e poi chi fosse il kanima.
Era chiaro che loro avevano capito chi era.
Poi Stiles pensò che Derek lo sapesse, per questo non glielo aveva chiesto.
Si morse la lingua.
Se glielo chiedeva poi Derek l'avrebbe obbligato a dargli conferma.
Entrambi sapevano che l'altro sapeva, ma dirselo significava per Stiles dare ragione ai sospetti di Derek. Che poi insomma... ancora non capiva perchè non permettergli di farlo davvero. Uccidere Jackson.
Derek però non glielo chiedeva non tanto perchè lo sapeva già quanto perchè voleva davvero sapere per prima cosa dove fosse andato.
Andarsene in giro alla ricerca del kanima e poi di Stiles ed addirittura di Scott senza trovarli era stata un'agonia bella e buona.
Stiles scosse il capo e si infilò sotto la doccia, lieto di potersi togliere l'odore di Jackson di dosso. Solo a quel punto Derek ci fece caso. Ai vestiti. All'odore che aveva su di essi.
Aveva dovuto caricarsi Jackson svenuto e nudo insieme a Scott e spostarlo dall'auto al furgone, per cui l'odore oltre che addosso era sui vestiti che si era tolto in camera.
Stiles nel captare la sua espressione attenta all'odore e nel vederlo girarsi verso l'altra stanza, lo afferrò per il polso e se lo tirò sotto la doccia precipitosamente senza fermarsi a riflettere.
- Stiles, ma che diavolo... - Si lamentò Derek di essere stato tirato sotto l'acqua vestito.
Aveva ancora le scarpe. Stiles si morse il labbro e gli tolse la maglia con fatica perchè si stava già attaccando al corpo, poi gli mise le mani sul capo, gli prese i capelli già bagnati, l'attirò a sé e lo baciò appoggiandosi con la schiena alla parete di piastrelle.
Derek decisamente finì per distrarsi. Voleva sapere mille cose e voleva anche smontarlo, ma prendersi un momento piacevole dopotutto non era una brutta idea.
Quando rispose al bacio e si premette su di lui togliendosi distrattamente le scarpe, Stiles scese con le mani sulle spalle e poi alla vita dove gli aprì i jeans già stretti normalmente.
Ora sarebbe stato impossibile toglierglieli.
Infatti dopo aver tentato con ottimismo, dovette separarsi dalla bocca ed abbassarsi davanti a lui strattonando a destra e a sinistra, sempre più impaziente e seccato.
Casino a parte, farsi Derek era uno dei propri impegni. In effetti era tornato a casa solo per quello, per evitare che Derek poi radesse al suolo la città.
Per quanto evitasse di parlare di sentimenti, era davvero geloso e possessivo.
O protettivo!”
Quando vinse sui vestiti si rese conto di avergli abbassato anche i boxer e sorrise soddisfatto. Non si degnò di rialzarsi, aprì la bocca e si occupò subito della sua erezione che Derek, con una spinta decisa di bacino, gli consegnò virile.
Era appoggiato al muro, l'acqua scendeva e dava lo spazio a Stiles di muovere la testa contro il proprio inguine.
La doccia faceva su di loro un effetto eccitante, l'acqua calda li avvolgeva e li separava dal mondo, dagli altri odori e dai rumori stessi esterni.
Lì esistevano solo loro due e l'eccitazione subito cresciuta impedì a Derek di concentrarsi sugli altri sensi e sulla sua stessa rabbia.
Facile distrarlo, dopotutto.
Stiles fu enormemente contento di sé stesso.
Persino quando Derek si fece indietro e gli tolse l'erezione dalla sua bocca muovendosela da solo per concludere il lavoro già al culmine.
O vengo subito o glielo metto dentro e non voglio ancora. Dannazione, perchè dovevo prendermi per lui? Non poteva essere un ragazzo più maturo?”
Ma ancora non vedeva tutte quelle attenzioni per quello che erano.
Un sentimento molto speciale che lo stavano facendo cambiare lentamente volta dopo volta. L'obiettivo era tornare un po' al vecchio Derek. Il Derek simile a Scott che per amore si rimbecilliva e diventava la persona più dolce del mondo.
Quel Derek che era stato a quindici, sedici anni. Prima di Kate, prima dell'incendio, prima di quei sei anni atroci da solo ed una serie di delusioni.
Però aveva paura. Aveva paura di tornare il Derek capace di innamorarsi, perchè poi poteva tornare a soffrire e ne aveva abbastanza.
O forse farei soffrire lui e sarebbe ancora peggio!”
Al pensiero fuori dal suo controllo, completò l'opera da solo e venne su Stiles il quale, shockato dal modo che scelse quella volta, si ritrovò col suo seme che scorreva sul suo collo e sul petto insieme all'acqua.
Rimase boccheggiante e sconvolto.
Fino a che non notò la sua stessa mano muoversi sul proprio sesso eccitato per l'accaduto.
Derek abbassò lo sguardo su Stiles accucciato ai suoi piedi che si masturbava sconvolto ed eccitato e sogghignò con quel suo fare arrogante ed erotico. Poi si mise giù e succhiandogli il labbro, sostituì la mano alla sua finendo al suo posto.
Una gran bella fine, naturalmente.
Stiles affondò le unghie sulle braccia di Derek nell'orgasmo che gli fece dimenticare definitivamente ogni altro problema.
Come poteva trovare il tempo di fare quelle cose nel bel mezzo di un guaio da manuale?
Aveva rubato un furgone della polizia, ci aveva legato Jackson dopo averlo rapito e l'aveva nascosto nel bosco. Ed ora erano ufficialmente fuggitivi perchè la polizia sapeva dell'accaduto e li cercava. Cioè non sapevano ancora che erano loro, ma sapevano che Jackson era stato rapito.
Però lui era lì con Derek a fare sesso. O qualcosa che ci andava comunque vicino.
Ansimante gli venne in mano e si accasciò fra le sue braccia, nascose il viso contro il suo collo sfinito cominciando a sentire la stanchezza della notte passata in bianco e della giornata in compagnia dell'odiato compagno di scuola.
Il sonno lo stava prendendo dopo l'eccitazione che gli svuotò ogni forza residua.
E si accasciò sul serio su Derek.