CAPITOLO XXXII:
GIOCHI INNOCENTI PER BAMBINI DEFICENTI

Scott prese per primo la pallina e la passò ad Isaac, poi scartò subito Stiles. Isaac saggiamente non saltò e cominciò a correre.
Scott puntò dritto Derek con gran coraggio e nonostante l'altro si fosse preparato per atterrarlo velocemente, l'altro si rivelò un osso più duro del previsto. Scott sapeva di dover guadagnare giusto una frazione di secondo necessaria per permettere ad Isaac di andare in rete. Neutralizzare Derek era sufficiente, così si impegnò quel tanto per trattenere l'avversario un secondo di più. Scott si era rinforzato molto e se non era colto di sorpresa poteva dare molto filo da torcere, per cui alla fine fu uno scontro quasi interessante, però evitando gli artigli restò la forza bruta superiore in Derek. Scott, quindi, alla fine venne atterrato, ma Isaac comunque aveva segnato mentre Stiles aveva provato a rincorrerlo senza successo.
Isaac e Scott si abbracciarono per il risultato raggiunto, cosa che nemmeno gli altri due che erano davvero una coppia avevano fatto.
Però nel gioco era tutto lecito e normale.
Ora erano esaltati anche loro, dopo il primo momento di sconforto. Finalmente avevano capito come fare.
La nuova azione fu simile a quella precedente, con la differenza che Derek saltò Scott ignorandolo per andare dritto su Isaac. Vedendolo, passò la pallina a Scott il quale la presa in una posizione acrobatica quasi senza guardare, l'azione in sé fu anche bella. Una volta ricevuto cominciò a correre e mentre Isaac era di nuovo con un osso rotto, Derek lo raggiunse, i due si spalleggiarono mentre Stiles, seduto in mezzo al campo, aspettava che Scott segnasse con la furbizia o Derek lo facesse fuori.
Alla fine successero entrambe le cose. Scott in un estremo sacrificio si fece colpire per poter tirare con un colpo sicuro e segnare. Però Derek gli ruppe un paio di costole che ci misero un po' a riaggiustarsi.
- Ma vi divertite sul serio a farvi picchiare da lui? Voglio dire... per essere sul 3 a 2 vi ha massacrato davvero... dovreste provare a rispondere alle sue carognate... ops, che dico, ci provate! È solo che non ci riuscite perchè lui è troppo forte! - La risata sguaiata che ne conseguì fu decisamente fastidiosa, ma non potendo farci molto lo lasciarono gracchiare. Era la prima volta che Stiles esaltava tanto il suo ragazzo e a Derek la cosa piaceva.
Per la nuova manche, l'alpha si propose di prendere lui la pallina, a livello di riflessi non c'era storia. Aveva capito come fare, per cui Stiles si posizionò accanto pronto a riceverla e correre mentre si chiedeva come il suo compagno avrebbe potuto fermare sia Scott che Isaac, ma decise di fidarsi di lui.
Appena ricevette la pallina, come immaginato, cominciò a correre verso la porta. Derek prese spunto da una delle azioni di Scott e lo scartò velocissimo per poi saltare con una capriola avvitata su Isaac pronto a colpire Stiles. Non voleva certo fargli veramente male, solo metterlo fuori gioco. Non era molto bravo a controllare la sua forza, però Derek arrivò prima e lo mise fuori gioco. Si stava rialzando per occuparsi di Scott quando lo vide ormai già su Stiles. L'amico, al contrario di Isaac era più bravo a controllarsi, così lo mise a terra senza fargli male. Non allo stesso modo la pensò Derek il quale stava per lasciare perdere la racchetta quando si vide arrivare la pallina. Stiles, cadendo, gliel'aveva tirata.
- Avanti, segna! - Gridò da terra. Derek registrò l'ordine e registrò che veniva da Stiles, non registrò altro.
Come un lupo seguiva gli ordini del padrone, Derek andò a segno. Dopo di che, come che l'azione non fosse finita, andò anche su Scott e gli ruppe qualche osso che, non aspettandoselo, non l'aveva contrastato od evitato.
- E che cazzo! Il gioco era fermo, avete pareggiato! - Si lamentò mentre si contorceva per il braccio rotto. Stiles ridacchiò mentre Derek andava a controllare che stesse bene.
- Avevamo una regola, oltre a quella di non avere regole. Non gli si può far male! - Quando era così protettivo verso Stiles, questi si scioglieva, era al settimo cielo e quasi sperava che gli facessero male di proposito, ma Scott naturalmente non era dello stesso avviso. Aveva solo voglia di strozzarlo.
- Non gli ho fatto male, l'ho solo atterrato! So come fare senza ferirlo, cosa credi? - Derek guardò Stiles il quale si alzò sventolando le mani in segno di 'tutto ok'.
- E' vero, non mi ha fatto niente... - A quel punto Derek ci rimase anche male, un po' per la figuraccia fatta ed un po' per il modo disumano in cui si era esposto.
Infatti grugnì qualcosa di inesistente e tornò in mezzo al campo.
- Quanto andrà avanti il massacro? È evidente che non riuscite a contrastarlo! È solo lui che fa male a voi, non ha proprio senso... potete anche riuscire a segnare, ma noi recupereremo sempre... - Scott strinse le spalle avvicinandosi un po' dolorante.
- In effetti penso che finiremo pari, ci equipariamo abbastanza... - Isaac in risposta rimase a terra senza fiato, ancora una volta che avrebbe dovuto aggiustarsi un osso e si sarebbe sotterrato di partenza. Stava leggermente esaurendo le forze.
- Per me va bene anche il pari! - Disse infatti ansimante.
Stiles non era molto per i pareggi, ma alla fin fine, come Scott, poteva scendere a compromessi. Del resto effettivamente potevano andare avanti così tutta la notte, nessuno dei due avrebbe vinto... e Scott ed Isaac si sarebbero rotti tutte le ossa sul serio.
- Che?! Un corno! Che mi significano i pareggi? O si vince o si perde! Non esiste proprio! E poi è un ottimo allenamento per voi che siete così inferiori a me! - Derek ovviamente preferiva o vincere o perdere. Beh, vincere.
Non ci sarebbe mai stato ad un pareggio e cominciando a sventolare la racchetta per indicare ad Isaac di rialzarsi e sistemarsi, lo vide rotolare a pancia in giù sfinito, per nulla intenzionato a rialzarsi.
- Giochi senza di me, io non alzo il mio culo da terra! - Si lamentò per niente spaventato di morire.
Derek in effetti l'intenzione di calpestarlo l'aveva, però Stiles gli prese il braccio e lo fermò. Per lui quella dimostrazione di superiorità era più che sufficiente.
- Dai, è come se avessimo vinto perchè tu da solo li tieni a bada e li massacri, loro non ti hanno rotto nemmeno un unghia! Ed io sono solo un umano, come dite voi... siamo superiori, abbiamo comunque vinto, alla fine! - Eh, l'abilità di Stiles nel rigirarsi Derek. Leggendaria.
Scott avrebbe replicato che non era vero niente, ma sapeva che lo faceva per impedirgli di spezzarsi ancora in due o tre parti, per cui sentendo Isaac aprire bocca per replicare, andò di corsa da lui e, stendendoglisi sopra, lo tramortì mozzandogli il fiato.
Così non disse niente e Derek si convinse.
- Ok, però lo devono dire! - Il sadismo. Stiles si stava divertendo, non lo poteva certo negare. A questo guardò Scott che li fissò stufo e arrabbiato. Anche l'umiliazione, ora?
- Altrimenti? - Disse infatti incapace di abbassare del tutto la testa.
- Altrimenti si gioca finchè c'è un vero vincitore! -
- Non ci arrendiamo, finisce perchè siamo pari! - Disse Isaac da sotto il sedere di Scott, era ancora seduto su di lui.
- Allora in piedi e decretiamo il vincitore! - Derek non mollava, non sapeva come ci si arrendeva o si perdeva, non poteva di certo accettare quella situazione poco chiara di stallo. In lui ora c'era tutto l'adolescente che un tempo era stato, spaccone, protagonista e di compagnia.
Beh, ora non era molto di compagnia, però era di nuovo spaccone!
- Basta, avete vinto voi! Non è vero che Derek è un incapace e che eravate sbilanciati! Eravate molto bilanciati, invece! Uno completava la debolezza dell'altro! Dovreste brevettare il vostro sistema! Vivete felici e contenti finchè morte non vi separi! Adesso lasciateci morire in pace! - Sbottò stufo Scott sapendo che non ne sarebbero usciti in nessun altro modo. Dopo averlo detto si stese, sempre su Isaac, e tirò il fiato.
- Scott... sei comodo? - Disse il ragazzo sotto con un lamento.
- Mmm... in effetti sì! - Fece l'altro.
- Io no... - Con questo si voltò e lo fece rotolare a terra accanto a lui.
Stiles alzò le braccia in alto facendo volare elmetto e racchetta.
- Abbiamo vinto! - Con questo abbracciò Derek per la prima volta dall'inizio della partita, questi non lo respinse perchè trovava bella quella sua felicità ed appropriata ad un momento che era stato, doveva ammetterlo, sorprendentemente divertente.
Divertente come una volta lo era per lui giocare a basket a scuola con gli amici.
- Siamo un'ottima squadra! - Disse baciando la guancia a Derek con entusiasmo. Derek pensò brevemente che lo fossero in tutte le cose, alla fin fine.
Stiles aveva un ruolo determinante nel loro branco e lo poteva anche negare per preservarlo, però se si trattava di affrontare un certo tipo di cose, Stiles era la mente. Punto.
- Direi vincenti! - Rispose prima di lasciarsi andare anche lui con un bacio veloce sul collo, Stiles rabbrividì di gioia e di piacere, dopo di che se lo tirò dietro e si stese con Scott ed Isaac che cercavano in tutti i modi di evitare di guardarli per non ritrovarsi con la suola degli scarponi di Derek sulla carotide.
Stesi tutti e quattro a terra, Stiles allargò le braccia e guardò il cielo fra i rami, cominciava la sera, le prime stelle si affacciavano nel manto sempre più scuro, il tutto sarebbe presto diventato molto più suggestivo.
- Sono contento che ci siate... - Disse Stiles felice in uno slancio di apertura pura e semplice.
In quel momento per lui non esistevano problemi.
La questione del kanima e di Gerard erano state debellate da un po', era tornata la pace anche con gli Argent, non c'erano minacce all'orizzonte e con Derek le cose andavano sempre meglio. Aveva anche un gruppetto di amici più numeroso del solito Scott. Di solito comprendevano anche Lydia ed Allison, ma adesso la questione con loro era complicata. Però in linea di massima le cose non erano mai andate meglio, nonostante i precedenti, le fatiche per superare gli ostacoli, i complessi subiti.
Non aveva idea che in realtà più di una minaccia incombeva su entrambi e che una delle due Derek gliela stava abilmente nascondendo.
Certo, c'era il piccolo dettaglio che Erika e Boyd non erano rintracciabili, ma lui sosteneva che se ne fossero andati con un altro branco, come avevano annunciato di voler fare, e che fosse per questo che Derek non li trovava.
Non sapeva che invece lui li sentiva seriamente in pericolo. Cercava di tenerlo lontano il più possibile da quel mondo e da quei problemi. Per contro non poteva allontanarlo, pur provandoci non ci riusciva. Era obiettivamente bello stare con lui e dopo aver assaggiato una sorprendente serata in libertà, spensierato, si era convinto che di cose se ne era perso, in quegli anni passati da eremita.
Avrebbe mai potuto averne altre, o era un caso isolato?
Steso per terra accanto a Stiles, ad un'entusiasta e felice Stiles, sperava che risolto anche la questione degli alpha e di Erika e Boyd, per lui sarebbe arrivata l'agognata pace. La voleva con Stiles.
Era pronto ad ammetterlo e a chiederlo, però si era detto che sarebbe successo solo nel caso in cui avrebbe risolto tutto sul serio. Solo dopo avrebbe legato come si doveva Stiles a sé. E con legarlo intendeva arrendersi ad una relazione vera a tutti gli effetti. Anche nella questione sessuale.

Per cena si strafogarono di schifezze che Scott e Stiles avevano provveduto a portarsi. Derek non era un gran mangione, ma favorì comunque... anche se non in modo indecente.
Stiles in compenso mangiò anche per lui ed Isaac si rivelò più affamato del solito.
Viveva con Derek perchè non aveva più nessuno, ma il modo in cui lui si prendeva cura del suo beta faceva venire spesso i brividi. In due parole: doveva arrangiarsi!
Derek non faceva spese e cose simili, nel suo rifugio, ora uno nuovo migliore dei precedenti ma sempre una specie di magazzino o fabbrica in disuso, c'erano diverse stanze, la più grande l'usava come camera personale, oltre che come zona giorno dove stavano per lo più. Una delle altre l'usava Isaac. Il ragazzo ci aveva messo un letto, una scrivania, un armadio. Il minimo per sopravvivere.
Però non c'erano cucine, dispense, cantine con cibi e cose per mangiare. Per quello si prendevano cibi precotti, per cui sostanzialmente non mangiavano molto. Isaac aveva la fortuna della mensa scolastica, a cena mangiava quello che gli lasciava Derek che di solito prendeva porzione doppia di quel che ingurgitava. Le serate migliori era quando faceva carne ai ferri, l'unica cosa che cucinava e che si concedeva di fare. Gli veniva molto bene.
Il problema era che le porzioni di Derek non erano quello che Isaac avrebbe mangiato potendo scegliere. Ovvero: Isaac era un adolescente in fase di crescita, voleva mangiare molto di più, ma non poteva pretendere la luna. Era già tanto che Derek pensasse a lui... a modo suo lo faceva...
Derek non era un gran capo branco, non era facile diventarlo così su due piedi dopo essere stato solo per tanto tempo. Non si era mai preso cura di altri che di sé stesso. Adesso con Isaac faceva del suo meglio, ma spesso doveva vedersela da solo. Se aveva ancora fame o se la teneva, o andava da Scott a scroccare del cibo.
Quella sera davanti a tutto quel ben di Dio, decise di lasciarsi andare e attaccò a mangiare come un bue, fissato con enorme sorpresa dagli altri. Scott e Stiles dopo un primo momento di disorientamento, si misero a gareggiare a chi mangiava di più e più in fretta e dopo aver fatto abbastanza schifo fino a far quasi vomitare Derek, si stesero alzando bandiera bianca nello stesso momento.
Certo, avevano sterminato tutto!
Derek ancora seduto aveva finito da un pezzo ed era rimasto senza parole a fissarli ingurgitare tanto cibo.
- Io non so come avete fatto! - Disse infatti sconvolto. Stiles ridacchiò e gli batté la mano nel ginocchio.
- Affami il tuo beta così quando può si strafoga! -
- Sì, ma tu di solito non mangi così tanto! Come hai fatto, ora? - Era vero, Stiles non era un gran mangione. Il ragazzo ruttò poco finemente, alzò le spalle e appoggiò la testa sulle sue gambe incrociate. Derek lo fissò pensando fosse troppo sfacciato, ma non lo tolse.
- Al mio compleanno ci devo dare dentro. - stava disperatamente cercando di non vomitare, quando il cane gli saltò sullo stomaco. Quello fu il colpo di grazia, infatti alzandosi velocemente fece volare via l'animale che si lamentò e corse in un angolo a vomitare sul serio. Scott e Isaac risero mentre Derek scosse il capo prendendo il cane in braccio per impedirgli di andare a fare quella cosa oscena che solitamente facevano i cani quando qualcuno dava di stomaco.
Con quella scusa si coccolò il cagnolino che si mise a mordicchiargli il collo ed il viso, al suo sguardo minaccioso volto a farlo smettere, e con sguardo minaccioso si intendeva iridi rosse, il piccolo non si mise a uggiolare ma si limitò a leccargli tutta la faccia. Scott ed Isaac che avevano osservato la scena ridacchiarono pensando che quel piccolo sacco di pulci era proprio Stiles. L'unico sulla faccia della Terra che, davanti alle minacce di Derek, gli saltava addosso e se lo faceva invece che scappare via spaventato.
Quando il ragazzo tornò stava molto meglio.
- Bene, ora che mi sono liberato lo stomaco e la vescica comincerei con i dolci, che dite? - i due stesi a terra lo guardarono come se fosse impazzito.
- Che?! Sei matto? Se metto ancora qualcosa dentro faccio la tua fine! - Commentò Scott. Isaac nemmeno si degnò.
Stiles fece il broncio e si sedette abbracciandosi le ginocchia, Derek lo guardò aspettandosi qualche solita lamentela, convinto che non potesse semplicemente chiudere così e sottostare a qualcosa. Ci rimase male quando non disse altro e vedendolo rabbrividire impallidì capendo che aveva qualcosa che non andava.
- Stai male? - Chiese infatti brusco.
Gli altri tre lo guardarono stupito.
- Perchè? - Era una cosa strana anche se la chiedeva a Stiles. Derek era comunque Derek! Non dimostrava preoccupazione per gli altri anche se poi in realtà lo era.
- Hai rabbrividito e non ti sei lamentato al 'no' di Scott! - Rispose subito mettendo giù il cane che, per niente d'accordo, gli salì sulle gambe cercando di arrampicarsi ed arrivare alla faccia. Derek lo ignorò aspettando la risposta da Stiles che, preso alla sprovvista, alzò le spalle piacevolmente sorpreso da quella sua attenzione.
- No sto bene è solo che mi è venuto un po' freddo. Anche se è estate, di notte c'è un po' fresco... non mi sono portato cose pesanti ed ora ho freddo! - Per dare maggior convinzione, si strinse nelle braccia meglio. Il cane vedendo quel gesto del padrone passò da Derek a lui. Fu più facile arrampicarglisi addosso, Stiles lo aiutò e se lo strinse al petto.
Qualche secondo dopo Derek aveva acceso il fuoco dopo aver circoscritto la zona con delle pietre e messo vicino la legna raccolta in precedenza, quando nel pomeriggio avevano messo in sicurezza la zona.
Scott ed Isaac lo guardarono e fecero quelle loro facce tipicamente ebeti.
- Ma guarda... - Cominciarono a commentare in botta e risposta perfettamente sincroni.
-S e io dico che ho freddo quello mi dice di arrangiarmi o coprirmi! -
- Ma lo dice Stiles ed è subito ad accendere un fuoco! -
- Ehi Derek, sono scomodo, mi prendi qualcosa per appoggiare la testa? - Fece Isaac proprio per metterlo alla prova. Come immaginato la sua risposta fu prevedibile.
- Arrangiati! - Più sgarbato che mai, come sempre.
Isaac e Scott si guardarono e risero e Derek lanciò loro un legno in pieno stomaco, uno bello grande che colpì tutti e due perchè stesi vicini. Per poco non fece vomitare anche loro, ma la piantarono di prenderlo in giro, mentre Stiles gongolava felice per il gesto premuroso del suo ragazzo che finalmente si comportava da tale per la prima volta. Magari era la volta buona che oltre a fare sesso si sarebbero detti che si amavano.
Stiles era tutto uno zucchero e forse era per questo che il cane lo leccava, comunque rimase a fissarlo con gli occhi a cuore dimenticandosi che di norma litigavano dalla mattina alla sera per poi chiudere tutto con baci e carezze da film porno. Cose comunque che non arrivavano alla quarta base, ovvero il sesso completo.
Forse quella notte potevano cambiare pagina, fare la coppia normale che si scambiava amorevoli attenzioni, parlava dei loro sentimenti e soprattutto facevano sesso.
Il suo diciassettesimo compleanno avrebbe segnato la sua vita, Stiles ne era convinto, non poteva che essere così!
- Bene, bando alle cose sdolcinate! Facciamo un gioco! - Esclamò Scott al quale stava venendo il diabete -ora Derek si era messo a carezzare il pancino di Stiles -il cane- beato fra le braccia del padrone.-
- Che gioco? - Disse Isaac sperando in qualcosa che riequilibrasse il tasso glucemico.
Scott a quel punto tirò fuori la bottiglia di wiskey del signor Stilinski, bella chiusa sigillata, e la mise davanti a sé fissando con aria abbastanza sadica il suo amico.
- La tradizione vuole che Stiles questa notte si ubriachi. Però se lui si ubriaca e noi lo guardiamo non è divertente... - Cominciò a spiegare.
- Ma noi non possiamo ubriacarci, non ci riusciremo nemmeno volendolo... - Obiettò Isaac. Scott lo fissò zittendolo.
- Appunto. Per cui faremo un gioco che comprenderà il bere. - A Scott era chiara la dinamica, agli altri no e visto che Isaac e Derek lo fissavano senza capire, Stiles spiegò loro spazientito.
- E' ovvio! Visto che se bevessimo mi ubriacherei solo io, per divertirci tutti e quattro senza rinunciare alla mia ubriacatura, facciamo un gioco. Questo gioco prevede che ci divertiamo tutti e 4 ed in più che mi ubriachi. - Stiles aveva tradotto alla perfezione il suo migliore amico e Scott lo guardò orgoglioso, pensando come sempre che era fortunato ad avere lui che lo capiva al volo.
- E che gioco è? -
- Un classico che non passa mai di moda... - Sentendolo, Isaac alzò gli occhi al cielo.
- Non abbiamo dodici anni! - Scott lo fissò con sguardo sottile ammonitore di chi non ammetteva repliche.
- Sembra una cazzata ma quando lo facciamo diventa divertente! - Isaac si coprì la faccia convinto che fosse la fine di una bella amicizia.
- Quanti anni hai in realtà, Scott? - Chiese con aria di sufficienza tipica sua, Scott gli diede un pugno che lo fece volare giù dall'altra parte, Isaac si alzò e lo ricambiò ma conclusero lì.
- Si può sapere di che diavolo parlate? - Chiese Derek. Stiles aveva capito anche di che gioco si trattava.
- Obbligo o verità, giusto? -
Scott annuì trionfante!
- Sembra stupido, ma poi è divertente! Uno sta sotto a turno e gli altri gli fanno tutte le domande che vogliono, lo scopo è far sì che si rifiuti di rispondere. Se si rifiuta allora viene obbligato a pagare pegno. Il pegno è qualcosa che deve fare deciso dagli altri. Nel caso di Stiles dovrà bere! Visto che l'obiettivo di tutto questo è farlo ubriacare, bisognerà impegnarsi con le domande in modo che invece di rispondere, beva! - Scott spiegò in modo esauriente. Era la prima volta che lo faceva, ma quando vedeva i telefilm, i ragazzi si divertivano sempre con quelle cose. Certo, in quattro era una cosa un po' scema, ma visto che fra loro, a parte Scott e Stiles, non si conoscevano davvero così bene, poteva valerne la pena. Avrebbe preso due piccioni con una fava. Sarebbe passata la serata in modo divertente e forse anche abbastanza alternativo ed in più si sarebbero conosciuti meglio.
- L'alternativa c'è? - Chiese Isaac sapendo che in qualche modo, in quelle cose ci rimetteva sempre lui.
- Sì... far scegliere a lui il passatempo di stanotte! - Rispose abilmente Scott indicando Stiles, il suo viso si accese come una lampada da discoteca ed Isaac rispose immediatamente prima di farlo parlare.
- Ok, mi va bene questo gioco! Allora, chi comincia? - Scott rise sapendo che avrebbe detto così e Stiles fece il broncio. Derek non era molto divertito all'idea di fare quella cosa, infatti non se lo tenne per sé.
- Giocate voi, io sono grande per quelle cavolate! - Stiles lo fissò sbieco come un cane da caccia.
- Non tirare fuori stupide scuse! -
- Che scuse e scuse? È vero che sono troppo grande per... -
- Dì piuttosto che hai paura. Se lo dici, visto che è vero, ti permetto di non giocare. Altrimenti giochi. E se non giochi significherà comunque che hai paura anche se non lo ammetti! - L'aveva rigirata a proprio favore con una tale abilità che nemmeno un genio di dizione avrebbe potuto trovare un contrattacco degno. Derek rimase a bocca aperta stordito a fissare il proprio ragazzo e con Scott ed Isaac che se la ridevano sotto i baffi, l'alpha acconsentì per evitare di fare in qualche modo altre figure di merda.
- Tu pensi di sopravvivere a domani, sì? - Minaccia molto chiara.
- Sono ottimista! - Derek scosse il capo e cedette:
- Chi sta sotto per primo? - Sperava di essere per lo meno l'ultimo. Stiles fece un gran sorriso e gli stampò un bacio sulla guancia.
Il rapporto con lui andava sempre meglio ed era davvero come un sogno, visti i loro precedenti.
- Direi il festeggiato! - Dissero gli altri due in coro. Stiles alzò le spalle e prese la bottiglia di wiskey pronto a cominciare.
- Tanto non mi ubriacherete con questo gioco, io non ho problemi a rispondere a tutto! - Disse spaccone estremamente sicuro di sé.
Scott ridacchiò sadico, conosceva troppo bene il suo amico e sapeva che domande fargli per metterlo in difficoltà.
Per cui cominciò subito con l'artiglieria pesante.
- Bene. La prima te la faccio io. Cosa provi per Derek? - Stiles a quello impallidì e cominciò a tossire convulsamente mentre Isaac rideva, Scott lo guardava con aria di sfida e Derek allibito si chiedeva che mai gli prendesse.
Decisamente Stiles aveva fatto male i conti, per una volta.
Rispondere a certe cose non era poi così facile come avrebbe pensato.