CAPITOLO LX:
UN GIRO NEL LATO SELVAGGIO

[Un po' di quel che mi ha ispirato per il capitolo...]

Le labbra si carezzavano fra di loro, si strofinarono schiudendosi con una calma sorprendente, ma appena le lingue si trovarono, la miccia si accese e fu come se un fuoco domato a stento, ora potesse divampare liberamente.
Stiles era steso sotto Derek, schiacciato dal suo corpo possente, le gambe erano giù dal divano. Derek ne aveva una piegata sotto di sé. Gli prese le mani che frugavano sotto la maglia e gliele alzò per i polsi sulla testa bloccandogliele, le bocche continuavano a fondersi irriverenti in un crescendo che gli faceva sempre più girare la testa.
Frenesia.
La frenesia di Stiles che lo portava a voler essere più attivo con Derek, come aveva fatto posseduto dalla volpe.
Gli era piaciuta, era stata forse l'unica cosa che, situazione a parte, gli era piaciuta. Per il resto aveva provocato dolore e sofferenza!
Spingeva il bacino facendogli sentire che voleva, ma la posizione non gli era ancora molto congeniale, infatti si tolse le scarpe ed infilò una gamba in quel minuscolo spazio fra sé e Derek, tanto fece, mentre lui cercava di dominarlo, che riuscì ad allacciargli le gambe intorno alla vita.
L'altro ridacchiò sulla sua bocca, poi scese sul mento e glielo succhiò, risalì la mascella con la lingua e raggiunse l'orecchio dove si infilò con la punta, stuzzicandoglielo fino a fargli provare mille brividi di piacere che lo fecero mugolare.
- Ti sei montato la testa! - Disse infatti prepotente. Stiles si accese ancora di più.
- In realtà è qualcos'altro che ho montato... - Rispose sarcastico e alla perfetta altezza di sé. Derek tornò a sogghignare, era maledettamente divertente farlo così in quel modo. Gli era mancato Stiles, gli era mancato il vero Stiles e gli era mancato stare con lui senza pensieri e problemi, sensi di colpa da affrontare e decisioni gravi da prendere.
Da quanto non succedeva sul serio?
Era la prima volta che potevano fare l'amore senza pensieri.
- Ma senti... - Disse scendendo sul collo e mordicchiandolo. - Mi sa che devo ridimensionarti un po'! - Ovviamente Stiles non aspettava altro, anche se voleva fare qualcosa in più anche lui. Non pretendeva di essere la parte attiva, però voleva fare anche lui.
Lo sentiva muoversi per cercare di sfuggirgli, aveva aperto le gambe per puntare i piedi e spingere col bacino alzandolo da sé il necessario per provare a liberarsi, ma scrostarselo di dosso era praticamente impossibile.
Derek, ovviamente, non poteva gradire molto tutte quelle iniziative intraprendenti e come le prime volte, quando gli si era avventato contro per dominarlo, perchè osava ribellarsi troppo con lui, lo morse sul collo con più intenzione di prima.
Per poco non tirò fuori le zanne, ma questo bastò per far gemere Stiles, il quale provava piacere in modi davvero interessanti, e per calmarlo un po'.
Quando lo sentì che smetteva di spingere e che anzi girava la testa per farlo continuare, Derek sorrise contro la sua pelle sensibile e si mise a succhiare invece che mordere. Questo fu anche più piacevole e quando ebbe domato la volpe che ormai non era più oscura ma solo ribelle, si separò da lui e si alzò dritto con la schiena, si mise in ginocchio sul divano, fra le gambe aperte di Stiles e guardandolo con supponenza dall'alto di quella posizione, lo vide immerso in una lussuria da ucciderlo.
Quel luccichio che aveva i primi tempi, i tempi in cui fra loro tutto andava bene.
Quel luccichio era tornato ed adesso sarebbe stato suo.
Derek stava guardando Stiles e ammirava quanto fosse cresciuto bene... nel frattempo riusciva anche a pensare a tutte le cose che voleva fargli e che gli avrebbe fatto.
Si leccò lieve le labbra senza risultare eccessivo, ma comunque erotico e Stiles trattenne il fiato. Poi il lupo incrociò le braccia alla vita, si prese i lembi della maglietta e se li alzò sopra la testa rimanendo a torso nudo.
Il piccolo ancora non respirava.
Eccolo lì di nuovo tutto per sé. Che voglia di leccarlo... beh, si disse Stiles.
Cosa glielo impediva?
Nulla.
E così si appoggiò ai gomiti e partendo dal basso ventre risalì con la lingua sul petto, fin su sul collo. Non sapeva che Derek andava matto per quel gesto. Arrivato al viso, si alzò seduto per poterlo baciare, gli leccò le labbra prima che tirasse fuori la sua lingua, giocarono un po' per poi unire le bocche e baciarsi di nuovo, fino a che Derek non sfilò la maglietta di Stiles.
Scivolò con le dita sulla sua pelle liscia e chiara, non aveva segni di alcun tipo, si era irrobustito, si era sviluppato, era maturato anche nei lineamenti che erano più belli di prima. Si poteva perdere a guardarlo quanto voleva ed ogni tanto gli capitava, con quel suo sguardo magnetico ed intenso, uno sguardo divoratore che metteva in subbuglio Stiles.
I due rimasero a guardarsi da vicino senza baciarsi e sfiorarsi per un istante, entrambi in ginocchio sul divano, nella stesa posizione, poi Stiles fece per tornare a baciarlo ma quando Derek aprì le labbra per accoglierlo, deviò sulla guancia. Ricoprendolo di piccoli baci umidi, scivolò giù sul collo, percorse la clavicola e poi la spalla su cui aprì meglio le labbra e succhiò. Le mani sui fianchi scesero ad aprire il bottone dei jeans attillati, abbassarono la zip e si infilò dentro ai boxer. Derek abbandonò la testa all'indietro. Dopotutto poteva lasciargli un po' di spazio d'azione, se lo meritavano entrambi.
Lasciò anche le braccia lungo i fianchi, senza toccarlo in alcun modo, si lasciò fare qualunque cosa Stiles volesse e questi, capendo che glielo permetteva, decise di approfittarne.
Infatti con una fame basica inaudita, gli abbassò i pantaloni e l'intimo per poi spingerlo all'indietro e farlo stendere. Derek lo accontentò e si ritrovò presto nudo. La mano tornò sulle sue parti intime, ora libere. Gli presero l'erezione mentre gli succhiava il capezzolo, riservandogli lo stesso trattamento al resto del suo corpo possente. Vagava con la bocca sul suo torace delineando ogni muscolo, lo sentiva guizzare sotto la lingua che a tratti leggera ed a tratti coi denti, passava su di lui.
Lo sentì eccitarsi finendo poi con la bocca al posto della propria mano. Lo leccò leggero tutt'intorno per poi risalire sulla lunghezza, l'istante dopo istante era sempre più duro. Raggiunse la punta su cui tracciò piccoli cerchi e dopo averci giocato, l'avvolse completamente iniziando a muoversi. Strinse mentre al contempo tirava ed in poco si ritrovò le sue mani sulla nuca che l'accompagnavano, mentre spingeva col bacino.
Il meglio fu la sua voce che gemeva.
Stiles si sentì molto carico, era contento di farlo godere fino a quel modo. Accompagnava i movimenti con la mano con la quale si alternava per poi riprendere a succhiare, Derek si chiedeva mano a mano che impazziva dal piacere, quando avesse imparato così bene.
Il calore aumentò a dismisura e dovette prendergli i capelli sulla nuca e tirarlo via bruscamente poco prima di raggiungere il culmine.
Stiles si mise a ridere sapendo perchè l'aveva fatto e togliendosi velocissimo il resto dei vestiti, strisciò su di lui come un serpente che studiava quanto la preda era grande e grossa per poterlo stritolare ed ingoiare tutto intero.
Derek si era perso il momento in cui si era tolto il resto dei vestiti e quando sentì la sua erezione strofinarsi sulla coscia e poi sul proprio inguine, quando lo sentì muoversi agile e sensuale su di sé in quel modo, con una gamba piegata di lato per poter andare meglio su e giù sopra di lui, rimase a bocca aperta e sorpreso.
- Tutti questi suggerimenti te li ha dati la maledetta volpe? - Sentirlo addosso che l'accarezzava letteralmente con tutto sé stesso, era un piacere nuovo e bellissimo. L'accompagnava con le mani che ovviamente dalla vita erano presto scese sui glutei, la curva delle sue natiche lo faceva impazzire e vi si perse subito in mezzo, infilandosi con le dita.
Lo stuzzicò per poi entrarci sul serio e Stiles in tutta risposta si inarcò meglio per dargli un miglior accesso a sé.
Dopotutto per quanto gli fosse piaciuto prendere Derek, preferiva essere preso.
Erano ancora alle prime volte, ma andava via via sempre meglio e sapeva che poi sarebbe stato un piacere incomparabile.
Dopo aver avuto i suoi minuti di gloria, decise che era ora di lasciarsi fare. Anzi. Di lasciargli fare.
Era un peccato non lasciare spazio a Derek a letto.
Questi capì che ora toccava a lui e contento gli prese il labbro inferiore fra le proprie, lo succhiò e dopo averlo trattenuto coi denti e fissato negli occhi da quella vicinanza, con uno sguardo di nuovo acceso e furbo, tirò via le dita da lui, lo prese per i fianchi e si alzò su a sedere. Stiles gli si mise sopra a cavalcioni curioso di cosa volesse fare, Derek però non glielo disse, non perse tempo, lo fece subito.
L'alzò sulle ginocchia fino a portarselo ad altezza viso e quando ebbe l'inguine davanti a sé, si occupò di lui.
Stiles si appoggiò con le mani alle sue spalle e chiuse subito gli occhi, la testa all'indietro e l'aria più beata di questo mondo. Che altro poteva esserci? Che altro si poteva volere?
Derek se lo teneva contro spingendoselo verso la bocca che succhiava forte, le dita intanto lo penetravano una dietro l'altra, di tanto in tanto alzava una mano e gliela dava, Stiles in estasi gliela leccava e Derek tornava dietro a lubrificarlo e prepararlo, mentre si occupava anche della sua erezione.
Stiles era eccitatissimo ed in estasi, pensava che non avrebbe retto, si sentiva preso completamente da quel doppio piacere e non sapeva stare fermo col busto che si piegava prima in avanti e poi indietro, andando incontro alle mani di Derek ed alla sua bocca. Gemeva sempre più forte fino a che dovette dirgli che stava per venire, allora Derek smise, se lo staccò bruscamente, lo mise a carponi sul divano e piegandosi su di lui, si chinò e dal collo scese lungo tutta la schiena con la punta della lingua. Arrivato alle natiche, lo leccò completando il lavoro delle dita.
Infine lo prese per i fianchi e dopo un roco e sbrigativo 'ci sei?', entrò.
Non ne poteva più, aveva cercato di dargli piacere in tutti i modi, prima di prenderselo.
Dopo un primo istante di tensione nel quale Stiles si indurì dal dolore, si allentò leggermente abituandosi a lui, allora Derek cominciò a muoversi piano e mano a mano che lo faceva con più agio, affondava in lui maggiormente.
Stiles piano piano cominciò a sentire un miscuglio di sensazioni, dopo il dolore ci fu un bruciore incredibile che però sfociò in qualcos'altro, mano a mano che andava più a fondo sentiva qualcos'altro, si stava abituando, non faceva più male come le prime volte e quella fu in effetti una delle migliori anche per Stiles che si alzò con la schiena inarcata appoggiandosi al petto di Derek, alzò il braccio e immerse le dita fra i capelli di Derek, si torse e si girò verso di lui, cercò le sue labbra che trovò in un bacio ansimante, le bocche aperte che non riuscivano ad unirsi e combaciare perfettamente, le lingue che si scambiavano i loro sapori ed i movimenti che a volte rallentavano, altre riprendevano più veloci e fitti, un ritmo in costante crescita come il piacere.
La mano di Derek corse sull'erezione di Stiles e tornò a fare come prima, dandogli quel piacere doppio. Rallentò le spinte e schiuse gli occhi per guardare il suo viso immerso nel piacere.
Gli era appoggiato completamente addosso, tutto storto, il volto rivolto verso il suo. Non si baciavano più, le lingue non si intrecciavano, le bocche erano aperte ma ansimavano, respirandosi a vicenda. La mano ancora sulla sua nuca per tenerlo a sé, mentre quella di Derek sul suo inguine.
Stiles aprì gli occhi e lo guardò come per capire se fosse vero, stava chiamando il suo orgasmo prima del proprio... il vedere il suo viso immerso in quel piacere completo, totalmente abbandonato, gli diede il colpo finale.
Stiles raggiunse l'orgasmo e poco dopo, con un sorrisino vittorioso ed erotico, Derek tornò a muoversi con maggior trasporto, sempre più veloce e con maggior intensità.
Ad ogni spinta entrava di più. Stiles si piegò in avanti appoggiandosi con le mani al divano su cui era in ginocchio, lo teneva per i fianchi ed aumentava il ritmo, ogni spinta lo sentiva gemere di più, ad ogni spinta Derek era più preso, ad ogni movimento lo sentiva più in sé e più in estasi ed alla fine la raggiunse.
Un calore così grande da elettrizzare entrambi.
I corpi lucidi di sudore, ansimanti, i cuori impazziti, i sensi appannati. Derek dopo un po' spostò le mani dai fianchi di Stiles al suo petto, l'alzò di forza e lo appoggiò di nuovo a sé come prima, poi gli prese il viso e se lo girò, lo guardò ancora offuscato dal piacere, poi con le labbra sulle sue, mormorò.
- Ti amo, Stiles. - Semplicemente. Stiles sorrise fra gli ansimi di entrambi, alzò la mano, trovò la sua sul proprio viso, intrecciò le dita e rispose sereno.
- Ti amo anche io Derek. - questo era un punto perfetto, un punto e a capo, un nuovo capitolo, una nuova parte, diversa, importante, migliore, più serena.
Dopo di questo, scambiandosi dei sorrisi soddisfatti, si stesero.
Derek lo mise davanti a sé, tenendo la sua schiena contro il petto, le mani ancora intrecciate davanti al viso di Stiles che baciò. Derek appoggiò la guancia sulla sua spalla, intrecciò anche le gambe alle sue e come un lupo che si avvolge sul padrone, si addormentarono senza bisogno di dirsi nulla di più.
Stando semplicemente, finalmente bene.


Scott li sentiva dalle scale.
- Giuro che se non togli quella roba da lì non metto più piede qua dentro! - Stava ruggendo Derek.
- Ma sì, lo faccio... ma devo proprio farlo adesso? - La risposta di Stiles era la classica di chi pensava ad un modo per fregare l'interlocutore. Scott rimase fermo dietro la porta ad ascoltare con un sorrisino sulle labbra.
- Sì ora, sotto ai miei occhi! - Derek ora più che un lupo pareva un mastino.
- Ma perchè ora?! Sei mica venuto per questo? - Stiles era come al solito polemico e come al solito usava parole e domande per rigirarsi gli altri.
- Perchè se non lo fai ora non lo fai più! Non voglio più vedere casi di nessun tipo! Quello è il lavoro di tuo padre! Tu hai altro a cui pensare! - A questi latrati minacciosi, Scott sentì Stiles ridere.
- Ma dai! Allora hai paura che ti trascuri? Che carino! Guarda che non ti trascuro, eh? - Scott sentì un gran rumore e vide dei fogli e delle foto volare fuori dalla porta aperta mentre Stiles aveva ancora il coraggio di ridere.
Le cose non erano cambiate. O meglio lo erano, ma erano migliorare e qualcosa comunque era rimasto invariato. Quello che contava.
- Non è questo! - Ovviamente Derek rispondeva come Stiles si aspettava.
Scott incrociò le braccia al petto in attesa del resto, tutto divertito.
- E cos'è allora? -
- Non si tratta della nostra relazione! - Scott soffocò una tossita colossale. Finalmente l'aveva detto in un dialogo normale.
'la loro relazione!'
Ci era voluto uno spirito oscuro per farglielo dire!
Scott si sentì enormemente felice per i suoi amici.
- Ah, allora è perchè pensi che se ho la testa piena di altre cose non sento i tuoi richiami quando ne avrai bisogno? - Stiles forse era diventato eccessivamente incosciente, sfiorare la morte l'aveva peggiorato. Scott impallidì alzando il sopracciglio. Si era perso un passaggio?
Derek però voleva sempre ucciderlo, quello era tale e quale a sempre.
- Osa non rispondere ai miei richiami e fidati che trovo il modo di tagliarti la gola a distanza! - La risposta minacciosa e solita del lupo fece ridacchiare Stiles.
- Dolce come al solito! - Rispose ironico. Scott tornò a ridacchiare per poi sentire che i toni si calmavano.
- Senti... - Fece infatti Stiles, probabilmente gli si era avvicinato dolcemente. Derek sicuramente ora era calmo. - So che sei preoccupato che mi faccia di nuovo ossessionare da qualcosa... ma fidati... ormai la mia sola ossessione sarai solo tu... e i lupi! - Scott sentì chiaramente Derek stizzirsi e rifece un risolino.
- Che altri lupi? Che c'entrano? Sei la mia ancora, non quella degli altri! Concentrati solo sulle cose davvero importanti, quelle di tua competenza! - Scott capiva la metà di quel che si dicevano, ma era bello sentirli così come al solito.
In quel momento vide salire Isaac e Scott lo prese per il braccio e se lo mise accanto tenendolo a sé, un dito sulla bocca per zittirlo.
Isaac ovviamente capì meno di Scott di quel che succedeva, ma eseguì l'ordine di stare zitto e buono. Insieme ascoltarono la risposta tipica di Stiles.
- Mia competenza? Ovvero tu? Mi stai dicendo che solo tu sei di mia competenza perchè sono la tua ancora? Bell'egoista che sei! E se Scott ha bisogno di me, come ogni santa volta che esce di casa? - Ora era Scott a fare la faccia offesa e Isaac a soffocare le risate.
- Se è lui va bene. Ma solo lui. - Concesse magnanimamente Derek.
- E Lydia? Sai che sono molto legato a lei... se ha bisogno non posso certo voltarle le spalle... -
Derek a questo sbuffò seccato.
- Senti, vuoi stare seriamente con me? Vuoi essere il mio ragazzo, la mia guida, la mia ancora? Prenditi le tue responsabilità! - Derek era seriamente seccato mentre Stiles era chiaro che era divertito e sicuramente questo imbestialiva ancora di più Derek. Isaac continuava a non capire bene se non che comunque lui non l'aveva nemmeno nominato nei possibili bisogni di aiuto. - Insomma se mi capita qualcosa io mi arrangio come sempre? - Sussurrò piano Isaac permaloso. Scott lo zittì ancora.
- A te penso io, che c'entra! - La risposta veloce di Scott fu totalmente innocente e fatta senza rifletterci, ma ovviamente piacque molto ad Isaac che non si lamentò più.
- Le mie responsabilità saresti tu al primo posto, Scott e Lydia al secondo ed il resto del mondo deve arrangiarsi? È questa la mia responsabilità? - Stiles ancora sarcastico.
- Mi pare ragionevole! - La risposta convinta di Derek fece ridere ancora Scott e di riflesso Isaac.
- Il pensiero che hai per gli altri è commovente! - Disse allora Stiles sempre in quel tono che non si smentiva.
- Come pensavi che fosse legarsi seriamente e ma? Una passeggiata? - Su quello Derek aveva ragione, legarsi a lui era davvero faticoso.
- Su questo sono d'accordo, richiedi più energie tu di quando devo spiegare a Scott qualcosa. Qualsiasi cosa. E se è in campo sentimentale è ancora peggio! - Isaac tornò a ridere e Scott ad ammonirlo con uno sguardo torvo.
- Spero che vi siate divertiti del cinema, sono mille dollari a testa! - Improvvisamente la voce di Stiles arrivò loro dal di qua dell'uscio della camera ed i due si girarono di scatto ritrovandosi l'amico con le braccia conserte e l'aria fintamente offesa.
Fintamente era il termine corretto.
In realtà si era divertito molto anche lui, avevano saputo dall'inizio che erano lì ma questo non gli aveva impedito di discutere.
- Noi non volevamo disturbare! - Disse Scott con una scusa che naturalmente non reggeva. Infatti Stiles scosse il capo come per dire esattamente quello e Derek lo pronunciò secco.
- Se non volevi rompere, te ne andavi e non rimanevi a sentire e a ridere! - Poi rivolto a Stiles concluse brusco. - E tu vorresti dare a quello lì il tuo aiuto? Non è che se lo meriti proprio! - Stiles ridacchiò e fece l'occhiolino a Scott che fece la medesima espressione divertita, mentre Isaac ancora non sapeva se doveva rimanere o andarsene.
Nel dubbio seguì Scott che entrava nella camera in disordine di Stiles, dove Derek stava piegando dei pantaloni di tutt sicuramente vecchi che Scott non aveva mai visto indosso all'amico.
- E questi che li tieni così? Non hai cura nemmeno delle cose che contano, figurarti delle persone! Mi sa che mi sono messo nelle mani di un macellaio! - A quel punto Stiles aprì bocca con occhi furbi ed aria divertita, ma Derek gli si rivoltò contro e alzandogli il dito con l'artiglio davanti al viso, ruggì:
- Non dirlo! -
- Cosa, che non sono un macellaio ma una volpe? - Agli artigli, Derek tirò fuori zanne e gli occhi gli divennero azzurri. Odiava comprensibilmente le volpi. Stiles rise mentre Scott lo faceva di nascosto con scarsi risultati. - Sei sensibile a quel termine? Come mai? - E come sempre Stiles rigirava tutti i coltelli che poteva in Derek che non si faceva pregare ai maltrattamenti, sembrava non chiedesse altro ogni volta.
- Giusto una volpe poteva impadronirsi di te! L'animale più antipatico e fastidioso del mondo! Se era un ratto era meglio, guarda! - Stiles però non poteva offendersi di uno dei loro dialoghi più classici.
- Come no! Immagina che poteri potevo avere da ratto! -
- E che poteri potevi avere? Al massimo puzzavi! - Rispose schietto Derek raccogliendo quello che aveva buttato giù dalla sua parete delle indagini. Scott ed Isaac continuarono facendo la stessa cosa, ascoltandoli e ridendo di sottecchi.
- Secondo me avrei espanso malattie! Sarei stato letale e pericolosissimo! -
- Sì sì certo, come no... un topo letale! - Il dovere di Derek, oltre che proteggere Stiles, era quello di sminuirlo e calpestarlo. Era una specie di missione, così come quella di Stiles era infastidire e contraddire Derek.
Una splendida coppia, dopotutto. Molto ben amalgamata.
Scott si trovò a pensarlo mentre li ascoltava e li guardava.
Sembravano quasi destinati!”
Pensò senza sapere bene perchè.
Non aveva idea di quanto vero fosse. Stiles prese i pantaloni della tuta che condivideva con Derek, la tuta della notte dell'incendio, e la mise sotto il cuscino dando poi una ginocchiata a Derek chino a terra a prendere altra roba per buttargliela via. Questi si sbilanciò, si raddrizzò e ricambiò fingendo come lui di non fare apposta.
Insomma, le solite cose che mai avrebbero avuto fine.

FINE

NOTE FINALI:

come ben sapete la fic si conclude qua, non ho voluto proseguire con la quarta perchè con la terza ero diventata matta a trovare i sistemi per conciliare la mia visione sterek con quello che facevano nel telefilm, nella quarta ho sentore che sia anche peggio per cui ho deciso di concludere qua. OVviamente scriverò ancora ed ovviamente se nella quarta ci saranno spunti succosi, scriverò magari one shot o fic a capitoli ma più brevi, non so, vedrò. Sicuramente ci sarà una long fic con una trama mia, ho ideato per bene qualcosa che però non ho ancora iniziato a scrivere, nella mia pagina facebook di Akane, (cercatela e troverete) avverto quando scrivo, cosa scrivo e quando pubblico.
Che posso dire?
Grazie a chi ha letto, mi avete sorpreso, non pensavo che poi avrebbe avuto tante conferme. Per cui felicissima che la mia visione della serie sia piaciuta.
Grazie a tutti davvero.
Alla prossima
Baci Akane