CAPITOLO VII:
OPPOSTI


Al mattino Stiles era riuscito a girarsi solo di poco nella presa di Derek che non aveva mollato nemmeno per un secondo, si era messo a tre quarti dandogli la schiena. Il suo braccio era rimasto sopra di lui a circondarlo così come il suo viso si era servito della sua spalla al poso del cuscino. Le gambe intrecciate. Una posizione proprio assurda.
Stiles si svegliò anchilosato e cominciò a lamentarsi dei dolori sempre più forte fino a che Derek, infastidito dai suoi miagolii, si voltò e lo lasciò andare dandogli la schiena come se non ci fosse più.
Stiles ci rimase male.
Prima tutta la notte a tenerlo inchiodato lì, poi tanti saluti!
- Buongiorno eh? - Disse seccato mettendosi a sedere col broncio.
- Mmm... - Mugolò Derek in risposta.
Stiles sospirò e scosse il capo andando in bagno a lavarsi prima di evitare certe reazioni che potevano svegliare il cane che dormiva!
Quando tornò era già vestito, era il caso di evitare anche quelle cose o non sarebbe più uscito di casa.
La verità era che Stiles era imbarazzato da quello che era successo, l'aveva colto impreparato e non sapeva bene come gestirlo, ora.
Era confuso e non sapeva cosa dirgli, come guardarlo e cosa fare. Non era disinvolto come sempre, tanto meno spavaldo.
Era decisamente la sua prima esperienza, nemmeno con le donne era mai arrivato fino a quel punto, per cui era difficile capire come giostrarsi.
Quando rientrò in camera, Derek si era messo di traverso sul letto, a pancia in giù, ed aveva una gamba piegata di lato mentre l'altra era bella dritta col piede che pendeva.
Aveva solo i pantaloni attillati che gli evidenziavano il suo bel sedere perfetto.
- Così non riesco a dormire! - Si lamentò Derek sempre ad occhi chiusi ed una mano sotto al cuscino.
Stiles si raddrizzò per fissarlo senza capire.
- Eh?! -
- Sei troppo eccitato, così non mi fai dormire! - Borbottò stronzo come al solito.
Stiles avvampò e si inalberò perchè reagire in quel modo era molto più facile.
- Fottiti! - Così prese lo zaino senza controllare cosa c'era dentro e si precipitò fuori dalla camera.
Poi rientrò subito dopo.
- Vado a scuola, se esci usa la finestra e stai attento che nessuno ti veda! Se decidi di rimanere nascosto qua dentro fa sempre in modo che mio padre non ti trovi! E... - Derek si girò per guardarlo.
Oh Dio ecco ci mancavano i suoi occhi!”
Inarcò le sopracciglia in attesa, in quel modo la sua aria selvatica aveva un tocco di intimo deleterio.
- Pensa ad un piano per tirarti fuori da questo casino! -
Non ricordava più in cosa consistesse di preciso, solo in macchina realizzò che era trovare chi diavolo fosse l'alpha. Se non lo sapevano, era difficile pensare a come ucciderlo.
Ok, si disse Stiles vittorioso.
Lontano da Derek riusciva a pensare.
Era positivo.
Derek lo rovinava davvero.

Arrivato da Scott lo vide così preoccupato e depresso che capì che non era il caso di raccontargli cosa era successo, né tanto meno che era gay.
Sospirò e si occupò di lui, come al solito, cominciando a progettare qualcosa che quella testa vuota di Derek non avrebbe di sicuro tirato fuori da solo.
E nemmeno Scott.
Stiles si doveva rassegnare. In qualche modo era la mente di quei due che erano le braccia.
Però questo non toglieva riflessioni su Derek.
Cosa l'attraeva tanto di lui? Cosa c'era che lo spingeva verso di lui fino a quei livelli folli?
Era solo un bel ragazzo?
Era tutto lì o c'era altro?
Di bei ragazzi ce ne erano moltissimi ma nessuno gli faceva quell'effetto.
Doveva essere qualcosa in lui, qualcosa che aveva solo lui.
Era un lupo mannaro.
No, non era il solo ad esserlo. Anche Scott lo era. Però Scott era come un fratello.
Per Stiles era impossibile capirlo così su due piedi da solo.

- Ancora non ho capito che ci fa in camera tua! - Ripeté Scott dopo che Stiles ebbe finito di spiegare confusamente la metà delle cose che erano accadute.
- E' venuto dopo che è andato via da te e mi ha chiesto ospitalità! Tutto qua! - Riassunse evitando dei dettagli che avevano incasinato di molto l'ascolto.
Scott assottigliò gli occhi sospettoso.
- E tu gliel'hai data così come niente? - Stiles alzò le spalle con aria melodrammatica.
- E che dovevo fare? Mi si è piazzato sul letto contro la mia volontà! Ha detto che era colpa nostra se eravamo così e che dovevo aiutarlo! - Scott si grattò la nuca corrugando la fronte. Continuava a non capire lo stesso.
- Era da me, poteva chiederla a me. Tanto più che mia madre non è della polizia! Non lo sta cercando! -
- Gliel'ho detto anche io! Ha detto che sono più innocuo in caso di necessità! -
Scott lo fissò di nuovo in attesa che si spiegasse meglio e Stiles, sospirando seccato, provò ad essere ancora più schietto.
- E' più facile uccidere me che te in caso di bisogno! -
- E perchè dovrebbe aver bisogno di uccidere uno di noi?! - Ora era anche seriamente preoccupato. Non capiva ancora quanto potesse fidarsi di Derek e dopo di questo anche meno.
- Chiedilo a lui! - Borbottò alla fine.
Non ne uscirono dal discorso, semplicemente arrivarono da Stiles e si chiusero in camera.
Derek era ancora lì.
- Mi stupisce che tu sia ancora qua! Pensavo fossi scappato! - Commentò Stiles sarcastico. Derek era seduto sul letto e l'aspettava.
- Sono uscito e sono tornato! - Stiles impallidì istintivo.
- E che hai fatto?! Dove?! Perchè?! Qualcuno ti ha mica visto?! - Derek e Scott rimasero senza parole davanti alla sua reazione apprensiva, in un secondo momento Stiles si rese conto d'aver esagerato ed alzò le spalle imbarazzato fingendosi menefreghista.
- Non che mi importi, ma se devo preparare delle scuse per mio padre devo saperlo! - Derek voleva ridere, ma sarebbe stato strano da parte sua, così scosse il capo e si mise a spiegare cosa aveva fatto.
Aveva scoperto che sua sorella Laura, al momento di essere uccisa, stava indagando sull'incendio alla loro casa che aveva sterminato la loro famiglia sei anni fa.
In uno degli indizi di Laura c'era una persona che doveva vedere che probabilmente sapeva qualcosa.
- Dovete aiutarmi a fare da diversivo. Girate fuori mentre io cerco questa persona e se arriva la polizia o gli Argent voi scappate con la mia macchina facendo da esca e distraendoli. Io poi scappo a piedi e ad un certo punto ci ritroviamo quando li seminate. - Il piano era semplice ma ovviamente Stiles trovò da ridire.
- Cosa devi fare? Chi devi vedere? - Derek sospirò alzando gli occhi al cielo esasperato.
- Una persona! -
- Ma chi?! -
- Stiles! - Ruggì per zittirlo. Scott, abituato a quelle discussioni, intervenne per calmare il suo amico prima che gli partisse un embolo.
- Ok ok, ci saremo... se trovi qualcosa ce lo dirai? - Derek sospirò annuendo, ringraziando Scott con lo sguardo che sembrava sempre sull'orlo di sbranare qualcuno. La pazienza non era il suo forte.
Stiles piantò il muso.

Dopo essersi messi d'accordo sui dettagli, Scott corse veloce a lavoro dove era già in ritardo.
Aveva chiesto un'ora di permesso perchè dopo scuola e gli allenamenti aveva dovuto per forza parlare con Derek visto che il genio non aveva ancora un suo telefono.
Stiles, rimasto solo in camera con lui, lo fissò torvo rimproverandolo, ma siccome all'altro parve non importare, il ragazzo scosse il capo ed uscì dalla camera sbattendo la porta.
Sapeva di essere solo per cui non diede ordini a Derek sullo stare chiuso lì dentro o meno e nemmeno gli chiese se avesse fame.
Andò alla cucina e prese il barattolo di burro d'arachide, svitò il tappo e vi infilò il dito dentro, ne prese un po' e se lo mise in bocca succhiando.
Era offeso con Derek, voleva che lo aiutassero, ma non gli diceva mai quali fossero i suoi veri piani, collaborare così non era possibile!
Era seduto sopra il tavolo e fissava fuori dalla finestra imbronciato, quando nel silenzio più completo sentì qualcuno prendergli il polso e mettersi in bocca il suo dito appena intinto nel burro.
Stiles si spaventò per la sorpresa, si girò e lo guardò seccato.
- Che c'è, ora pretendi anche del cibo? - Chiese col piede di guerra. Come se fosse del tutto normale che gli succhiasse il dito.
Quando finì lo lasciò andare, ma rimase davanti a lui, Derek aveva quell'aria da predatore che tirava fuori solo quando erano soli. Un retro di compiacimento.
Derek si divertiva con lui, ne era sempre più certo. Quella luce da maledetto stronzo era inequivocabile.
Non era così con Scott!
- Devo nutrirmi anche io! - Disse senza complimenti come se intendesse cose più sconce.
Nel realizzarlo, gli ormoni di Stiles tornarono a fare capriole, prima per la rabbia non aveva percepito la sua lingua sul dito, ora se lo fissava come se fosse stato corroso.
Scandalizzato e a bocca aperta con una chiara domanda che non riusciva più a porre.
'Come hai osato?'
Visto che Stiles non intingeva più per lo shock, Derek gli riprese la mano e gliela infilò nel barattolo per poi tirarlo fuori e tornare a leccarlo.
Lo fece partendo con la lingua dal dorso che aveva sporcato e poi risalì verso le dita senza staccargli gli occhi dai suoi, così vicini. Derek si appoggiava alle sue ginocchia.
Ancora una volta nessuno dei due aveva paura di toccarsi.
- Ci sono i cucchiai... - Commentò Stiles usando una logica che in quel momento poteva andare a farsi un giro.
Derek fece un sorrisino e smise di leccarlo per rispondergli ammiccante.
- Anche per te! -
- A me piace mangiare con le dita! - Commentò senza connettere il cervello.
- Anche a me! - Con questo avvolse il dito fra le labbra e si mise a succhiare.
Stiles voleva svenire, era convinto che se fosse sceso dal tavolo sarebbe andato lungo steso a terra.
Si sentiva tutto mollo e senza articolazioni, cercava disperatamente di reagire ma non era facile.
- Se torna mio padre e ti vede... - Qualcosa funzionava ancora, si disse.
- Dovrai spiegargli perchè ti fai leccare le dita da Derek Hale... - Finì per lui senza un solo ripensamento.
Si sentiva a suo agio a fare quelle cose, ma Stiels stringeva il barattolo come un ossesso senza più rendersi conto che Derek stava succhiando le sue dita senza più un goccio di burro sopra.
- Sarebbe complicato... - Cercò di ragionare ancora, voleva solo tornare in sé senza continuare a fare la parte del ragazzino dagli ormoni in subbuglio.
- Ancora non capisco perchè sei a casa mia quando è Scott quello a cui hai chiesto aiuto con l'alpha! - Stiles comunque aveva sempre qualche domanda da porre e Derek era il tipo che di norma non rispondeva.
A parte che a lui.
Gli prese il barattolo e lo mise in parte sistemandosi fra le sue gambe proprio come la sera prima aveva fatto per convincerlo a tenerlo.
Stiles non le avvolse intorno alle sue di nuovo, ma ovviamente voleva farlo, il cuore di nuovo galoppava nel petto, era inutile parlare per dirgli come si sentiva perchè tanto Derek percepiva tutto.
Manteneva quell'aria sicura di sé così selvaggia, misteriosa ed enigmatica.
Lo faceva impazzire.
- E tu perchè mi tieni qua con te se credi sia una così brutta idea? - Chiese suadente.
Stiles aprì la bocca, ma non trovò una sola risposta valida che non comprendesse la pura e cruda verità.
- Perchè... sei convincente! - Disse alla fine tirandosene fuori o magari buttandocisi dentro ancora di più.
- Sono convincente? - Chiese ironico. Le mani sui suoi fianchi a tenerlo fermo, come se fosse in grado di muoversi. I visi sempre più vicini e gli occhi incatenati. Derek lo stava ipnotizzando.
- E cosa dovrebbe essere? - Chiese sperando che gli dicesse cosa pensava. Derek fece un sorrisino malizioso.
- Io penso che ti piaccia il lato selvaggio. - Mormorò Derek sulla sua bocca, entrambe aperte in attesa di un'unione migliore.
- Il lato selvaggio? - Chiese ancora ammaliato da lui. Aveva quel potere ed ora era più forte che mai.
- Sì... il pericolo ti fa sentire vivo. Ne sei attratto. Sei attratto dal selvaggio. Vorresti essere un lupo? - Chiese deviando dalle labbra al collo. Come la sera prima quando aveva avuto l'istinto di farlo.
Derek gli parlò sulla pelle sensibile del collo cercando la vena che pulsava eccitata, Stiles non si muoveva, rimaneva appoggiato con le mani sul tavolo ma voleva che lo facesse. Non poteva nasconderlo.
Era emozionato all'idea, ma a quale di preciso?
All'idea di Derek o del morso?
Ora era confuso però forse aveva ragione su una cosa.
Era attratto dal pericolo e dal lato selvaggio. Quando si trovava nei guai fino al collo il suo vero istinto non era quello di scappare, ma quello di tuffarsi dentro a capofitto.
- No io... ora sono confuso, non so... - Disse sinceramente sapendo che con lui la verità era l'unica.
Derek lo leccò invece di morderlo e come l'ultima volta, risalì sul mento e sulle labbra di cui si impossessò baciandolo.
Alla fine andava sempre così, si diceva Stiles.
Discussione, uno che voleva una cosa e l'altro che voleva l'opposto, bacio e seduzione.
- Fai con tutti così? - Chiese circondandogli la vita con le braccia e risalendo con le mani sulla schiena.
- Così come? - Disse prima di tornare a possedere la sua bocca infilandogli le mani sotto la maglia, mandandolo a fuoco.
- Li convinci seducendoli? - Derek sorrise ritirando la lingua a sua volta, andò al suo orecchio e lo morse leggero, poi lo delineò e rispose:
- Di solito li minaccio e li spavento, ma con te non funziona... - Stiles rise a quella risposta.
- Per cui devi convincermi in questo modo? - Derek, in risposta, lo prese da sotto le braccia e lo alzò dal tavolo indicandogli di avvolgere le gambe intorno alla sua vita, Stiles lo fece e lo cinse anche con le braccia intorno al collo tornando sulla sua bocca.
Era tutto troppo per lui, andava troppo in fretta ad una velocità vertiginosa e non aveva tempo per riflettere e per capire cosa stessero facendo e cosa fosse il caso di fare.
Poteva essere chiaro che lui aveva gli ormoni in subbuglio e che era attratto dal lato selvaggio, per cui Derek gli faceva quell'effetto.
Però Derek perchè lo faceva? Aveva mille altre strade, non per forza quella, non per forza con lui.
Aveva chiesto aiuto a Scott e poi era andato a farsi ospitare da lui il cui padre era lo sceriffo che lo cercava.
Teoricamente Stiles era riluttante verso di lui. Perchè insistere tanto e sprecarsi a fargli cambiare sempre idea?
Sicuramente era per una specie di divertimento sadico.
Non poteva essere altrimenti che così.
Derek in realtà seguiva solo il suo istinto puro. Lo stesso che gli diceva di farsi aiutare da Scott e fidarsi di lui, ma di andare da Stiles per cercare rifugio.
Era vero che per Stiles era molto più pericoloso e che doveva tenerlo fuori, ma fra il dire ed il fare c'era di mezzo tutto un altro mondo.
Entrò in camera con lui addosso senza potersi staccare dalle sue labbra, poi lo stese sul letto e si sistemò sopra continuando a baciarlo. Non fece altro, Stiles aspettava che si decidesse ad andare oltre, uno come Derek non poteva certo stare buono lì così come niente fosse a baciarlo e basta.
A meno che non volesse in realtà niente di particolare da lui.
- Smettila di agitarti, mi dai fastidio! - Disse improvvisamente Derek separandosi dalle sue labbra e scendendo a baciargli il collo.
- Ti do fastidio? -
- Sento tutto il casino che hai dentro... - Stiles rimase di sasso da quella risposta, alzò le mani ai lati della testa, sul cuscino, e attese che Derek reagisse in qualche altra maniera. Una qualunque che lo aiutasse a capire cosa gli stava capitando.
- Sai perchè ho casino? - Chiese allora visto che lui sembrava più interessato a fargli un succhiotto e a domare a stento l'istinto di morderlo, che altro.
- No... - stava per dire che non gli interessava, ma Stiels rispose lo stesso.
- Perchè non capisco cosa tu voglia davvero da me. Ti stai solo divertendo? Sai che lo voglio ed allora mi torturi? - Derek smise di succhiarlo e si tirò su sulle braccia rimanendo comunque steso su di lui, lo guardò corrucciato e chiese brusco:
- Ti sto torturando? Mi sembra che ti piaccia! - Derek era molto meno contorto di Stiles... ovvero se voleva una cosa se la prendeva con la forza. Non c'era mica altro!
Per Stiles invece c'erano sempre un sacco di domande e di considerazioni. Era questo che faceva la differenza fra lui semplice umano e i lupo mannari.
Anche se doveva ammettere che Stiles per essere un umano era piuttosto sveglio.
Stiles sgranò gli occhi preso in contropiede.
- No io... sì che mi piace però... -
- E allora perchè ti sto torturando, dannazione?! - Derek stava perdendo la pazienza e la voglia.
- Perchè tu non fai mai niente solo per piacere! Non sei una persona gentile e altruista! Insomma, non è che senti che ho desiderio sessuale verso di te e visto che sei tanto buono mi accontenti! - Derek capì in un terzo momento che era il suo modo per chiedergli perchè lo stava facendo e si alzò lasciandolo perdere.
- Dannazione Stiles, sei così contorto! Se mi devi chiedere una cosa precisa chiedimela! Anche quella volta nella macchina della polizia! Per sapere se avevo ucciso io mia sorella hai tirato fuori tutta una domanda che apparentemente non c'entrava nulla! Ogni volta fai così! Se vuoi sapere una cosa chiedimi subito quello punto e basta senza farmi perdere tempo! - Era una delle rare volte in cui Derek articolò le parole per più di due frasi insieme, Stiles solo per quello se ne sconvolse, come se non bastasse stare seduto sul letto con Derek che gli dava la schiena e gli latrava contro arrabbiato. Era emotivamente paralizzante.
Voleva che gli tornasse sopra e riprendesse a baciarlo però aveva ragione, per sapere le cose faceva sempre mille giri di parole.
- Per... perchè lo fai Derek? Perchè mi fai questo? - Chiese con un filo di voce fissando la sua nuca scura come se potesse leggergli nella mente. Cosa avrebbe dato per poter percepire ciò che provava, per saperne di più. Stava diventando di nuovo un'ossessione.
Derek tese i muscoli del corpo, strinse il lenzuolo sotto di sé e contrasse la mascella respirando a fondo.
- Dobbiamo andare a prendere la macchina, recuperiamo Scott e poi mi lasciate a scuola. - Stiles venne completamente distratto da questa informazione e si alzò per guardarlo in viso tutto agitato:
- Cosa?! E perchè a scuola?! - Derek sospirò stanco, sempre a fare domande.
- Perchè è lì la persona che devo vedere con cui Laura ha parlato! -
- Chi è?! Devi dirmi se la conosco! - Stiles si stava agitando di nuovo troppo e Derek seccato si alzò ed uscì senza rispondere più.
Stiles lo rincorse giù continuando come un treno infuriato.
- Va bene, tieniti i tuoi segreti! Non me ne importa! Tanto è per questo che mi fai quelle cose, no? Perchè in cambio prendi quello che ti interessa! Ti aiuteremo, tanto ormai te l'abbiamo promesso! - E' che aveva chiesto solo a Scott, solo a Scott. Perchè lui si metteva sempre in mezzo?
Perchè lo metteva lui.
E perchè in ballo c'era Derek.
Per Stiles stargli lontano non era proprio possibile.
- Non ti obbligo a fare niente, non ti sto pagando col sesso! Non lo farò mai con te, sei minorenne! Smettila! - Ruggì Derek esasperato salendo nella jeep di Stiles. Dovevano recuperare quella di Derek che aveva nascosto quando era scappato dalla scuola ferito.
Stiles salì al posto del guidatore e continuò furiosamente a litigare, come sempre. Se non si baciavano litigavano. Era meglio baciarsi.
- E chi ti ha chiesto nulla? Mica elemosino prestazioni sessuali! Io ti aiuto perchè non posso lasciare Scott solo, da solo quello si caccia nei guai! -
Derek lo fissò ironico come per dire 'ma davvero?' e Stiles tradusse perfettamente quello sguardo nella penombra della macchina, infatti preso in contropiede allargò le mani.
- Cosa?! - Sbottò.
- Parti che è meglio! - Stiles non ce l'avrebbe fatta a sopportarlo ancora per molto.
Così piantando il muso partì seguendo le indicazioni che gli dava all'ultimo momento per trovare la sua auto.
Quando la trovarono lasciarono quella di Stiles e presero l'altra, Derek salì dal guidatore e Stiles dal passeggero ed ancora in perfetto miracoloso silenzio da fidanzati arrabbiati, andarono alla clinica veterinaria di Scott per prenderlo e fare quello che dovevano secondo il piano.
Quando Scott salì sentì il silenzio gelido e capì che dovevano aver litigato fino a quel momento, tanto per cambiare.
Si limitò a scuotere il capo e a salire senza dire nulla.
Cominciavano ad emettere scritte luminescenti, non serviva che gli spiegassero nulla. Persino a lui che non era famoso per cogliere quei segnali.