CAPITOLO VIII:
DIFFICILE TROVARSI

Arrivarono a scuola e Derek scese ruggendo a Scott di guidarla lui e non farlo fare a Stiles, Stiles si lamentò ma Derek lo ignorò. Poi gli ordinò di farsi un giro nei paraggi per attirare l'attenzione di chiunque fosse di ronda. Fra polizia e cacciatori c'era solo l'imbarazzo della scelta.
- Sono in grado di guidare la tua macchina! - Rispose stizzito Stiles mentre Derek semplicemente usciva e se ne andava di corsa e furtivo.
Rimasti soli i due, ripartirono come da Derek ordinato e Stiles continuò a lamentarsi come di consueto.
- Quante storie! È solo una macchina! Che poi non è per questo! È che non si fida di me, però mi chiede ospitalità! Vorrei sapere perchè me la chiede e perchè mi... - Stava per dire 'mi bacia come se dovesse conquistarsi il posto in camera', ma si ricordò che non aveva ancora detto nulla a Scott e farlo in quel momento critico durante un'operazione, non era il caso.
- Stiles, non è niente di personale. Non è che non si fida... ha pur chiesto a te ospitalità, no? Significa che si fida... - Scott aveva sempre una pazienza infinita con lui.
- E allora perchè fa così lo stronzo? -
- Perchè lo stuzzichi sempre! Non ha pazienza e reagisce così! - Lo giustificò mentre guidava per il quartiere facendo attenzione a chi stava in giro.
- Ma allora che vada da te! Mi dice anche di non farmi coinvolgere in questa situazione pericolosa, però poi viene da me! È contraddittorio! Cosa diavolo vuole da me?! Se gli do fastidio e lo irrito perchè viene da me!? - Scott pensò che Stiles non avesse tutti i torti, era contraddittorio in quello, ma non sapeva cosa dirgli e non voleva nemmeno stare lì a sentirlo tutto il tempo lamentarsi di Derek.
- E tu perchè lo aiuti?! Puoi spedirlo da me, no? - Stiles si raddrizzò sul sedile e lo guardò scandalizzato della sua domanda, poi si rese conto che Scott non sapeva e fu salvato in corner dall'auto che li inseguiva.
- Ci seguono! - Scott guardò dallo specchietto.
- Sembrano gli Argent! - Esclamò. Salvato in corner, si misero a scappare cercando di seminarli. Quando sentirono poco distante anche le sirene della polizia, capirono che era il segnale per recuperare Derek, quindi Stiles saltò dietro nel sedile posteriore e si preparò a far entrare Derek.
Scott corse seminando gli inseguitori ed in un raro momento di pausa, Stiles aprì la portiera e chiamò Derek affinchè entrasse. Il giovane stava infatti correndo per scappare dalla polizia, si tuffò letteralmente dentro investendo Stiles ancora proteso in avanti e Scott ripartì a razzo cercando vie laterali per nascondersi e seminare tutto quel marasma di persone che lo cercavano.
Naturalmente chiesero delucidazioni su cosa o chi stesse cercando Derek visto tutto il pandemonio scoppiato e lui si decise a spiegarlo. Non dopo aver guardato male Stiles che si era intromesso di nuovo per dirgli di fidarsi e parlargliene.
Quell'insistenza sulla fiducia era snervante perchè non si trattava di quello. Stiles era solo curioso e ossessionato da lui. Tutto lì.
Voleva semplicemente sapere tutto quello che faceva e che lo riguardava. Niente altro.
Derek non poteva sopportarlo.
Erano proprio uno l'opposto dell'altro.
Stiles cominciava a pensare che non si sarebbero mai e poi mai trovati, poteva fare tutti gli sforzi che voleva. Era quella la verità.

Stiles e Scott lasciarono la macchina a Derek e salirono sulla jeep e lì si lasciarono.
Prima di separarsi, Stiles disse:
- Tieni un profilo basso e non farti vedere in giro per un po'! - Derek l'aveva guardato senza capire, come se parlasse arabo, e Stiles aveva gridato seccato: - NASCONDITI! -
Derek aveva risposto seccato:
- E che ho fatto fino ad oggi? - Stiles stava per ribattere ed i due stavano per litigare ancora quando Scott, esasperato, aveva chiuso la portiera.
Stiles stava per dire di arrangiarsi e fare da solo ma non era riuscito, ormai Derek non lo sentiva nemmeno più.
Quando tornò a casa era ancora solo, la fortuna era stata che in quei giorni erano sempre stati soli perchè il padre era sempre a fare doppi turni per trovare il ricercato numero uno, cosa che a Derek non era ancora andata particolarmente giù.
Stiles era comunque molto arrabbiato con Derek, tanto per cambiare. Al punto che se l'avesse rivisto ora, l'avrebbe riempito di insulti e fatto volare fuori dalla finestra.
Lo stava solo usando per cosa?
Per un letto caldo?
Per del sesso? Nemmeno lo facevano!
Non aveva la più pallida idea di che cosa volesse Derek da lui, ma lo mandava in bestia che non gliene parlasse e non gli dicesse mai nulla.
Pretendeva e basta.
E poi era contraddittorio.
Voleva solo sapere quello che combinava, che male c'era insomma?
Sbatté la porta della camera, si cambiò, si mise subito il pigiama e ancora con la voglia di spaccare tutto e fare una strage, con un'oppressione interiore atroce, si infilò a letto girandosi verso il muro.
La finestra strisciò nel silenzio della camera e Stiles si alzò a sedere cominciando già a gridare prima ancora di vedere chi era.
- Ed ora cosa vuoi, si può sapere? Prima mi tratti male e poi vieni a chiedere un letto?! No ma che dico, non lo chiedi, lo pretendi! Non mi hai ancora detto nulla di cosa vuoi, di cosa ti passa per la testa e soprattutto non so perchè tu venga qua! Non lo so proprio! Vuoi che ti ospiti? Chiedimelo! Vuoi che... che cosa? Perchè poi tu ogni volta per prenderti qualunque cosa tu voglia, usi quei metodi solo perchè sai che è la mia fissa! Sei meschino, sei uno stronzo! Ho quelle voglie e tu mi accontenti; per cosa? Per cosa? Per non chiedermi di tenerti qua? Pensi che ti manderei via?! - Stiels era partito, non ne poteva più e di cose da dirgli e rinfacciargli ne aveva, tante che sicuramente non si sarebbe mai fermato se Derek non l'avesse spinto facendolo tornare steso sul letto dove era seduto.
- No Derek, così è facile, devi imparare a parlare, a chiedere le cose come tutti! Non è che tu mi dai quello che voglio così io ti do quello che vuoi! Cos'è che vuoi?! Un rifugio? E serve baciarmi e provarci con me? Tu non sai cosa mi fai quando mi baci.... - Non riuscì a finire perchè Derek era a cavalcioni su di lui, chino, e con le labbra sulla guancia mormorò basso e brusco.
- Oh credimi che lo so... -
- No Derek! Non lo sai perchè per te non è la stessa cosa! Non so cosa vuoi. ma non è quello che voglio io! E non so nemmeno se lo fai per puro divertimento o cos... - La bocca gli fu letteralmente tappata dalla sua. La premette sopra chiudendogliela, ma visto che stava parlando, infilò subito la lingua nella sua aspettando che Stiles la smettesse di parlare a vanvera.
Ora non lo spingeva più sul petto cercando di mandarlo via, gli teneva la giacca che aveva ancora addosso e tirava verso di sé in un riflesso incondizionato.
Come la lingua che rispondeva al bacio.
Sarebbe impazzito andando avanti così e forse lo era già.
- Lasciami in pace... - Mormorò fra un intreccio e l'altro mentre turbato gli faceva scivolare la giacca dalle spalle e dalla schiena. Derek sorrise con un piccolo ghigno caldo, tornando a baciarlo prima di rispondere.
- Non è quello che vuoi... -
Stiles non riusciva di nuovo a ragionare, ma cercava disperatamente di farlo. Derek si alzò per togliersi del tutto quello che Stiles cercava di levargli, rimase alzato su di lui mentre l'altro aveva le braccia abbandonate a lato e tratteneva il fiato. I suoi grandi occhi lucidi ora lo fissavano di nuovo carichi di desiderio.
- Non è importante quello che voglio perchè non lo vuoi anche tu! - Derek tornava a non capirlo ed in risposta gli alzò la maglia del pigiama.
- Come fai a dirlo? - A quel punto scese sul suo petto e leccò i capezzoli, Stiles si inarcò verso di lui senza il coraggio di toccarlo ancora.
- Perchè è vero che ti voglio però tu non puoi volermi... -
Non aveva molto senso, Stiles stava cercando di riassumere i propri pensieri di quei giorni, ma con la sua bocca che lo baciava, succhiava e leccava dappertutto sul petto era difficile. Ansimava e stringeva le lenzuola tirando. Aveva paura di toccarlo. Paura che poi non potesse più fermarsi.
Amava toccarlo.
- E perchè no? -
- Ti mando suoi nervi, dannazione! Ci odiamo! Litighiamo sempre! Non ti fidi di me! Non... - Derek partì con la lingua dalla cintola del pigiama, nel basso ventre, e risalì leccandolo fin su sul collo. Era quello che gli piaceva tanto a lui.
Stiles non riusciva di nuovo più a parlare e risalito sul suo mento, lo succhiò e rispose basso e penetrante.
- Litighiamo perchè siamo diversi. Anche se mi dai sui nervi non significa che non posso voler farti questo... - così scivolò sull'orecchio e glielo succhiò finendo per delinearlo con la punta della lingua.
- Oh mio Dio... - Cominciò Stiles sfinito mentalmente. Il cuore ormai era sulla Luna ed il proprio corpo così bollente che probabilmente sarebbe andato a fuoco.
Era talmente eccitato che anche fra le gambe c'erano reazioni imbarazzanti e non aveva ancora toccato niente là sotto. Si era solo un po' strofinato.
- Pensi che non voglia farlo? Pensi che usi quello che vuoi che ti faccia per ottenere qualcos'altro? - Stiles riuscì solo ad annuire. - E cos'è che voglio? - Stiles scosse il capo nel panico. Non riusciva a pensare.
- Un rifugio? -
Derek sorrise ironico tornando a guardarlo da vicino, Stiles non riusciva a resistere alla sua vista, il suo viso era la cosa più bella che avesse mai visto ed i suoi occhi grigi erano ipnotici.
- Non è così? - Derek fece l'espressione più indecifrabile che Stiles gli avesse mai visto, per poi perdersi nella sua bocca che questa volta si prese da solo. Gli prese il viso fra le mani e l'attirò a sé per quel che rimaneva a separarli, poi infilò lui stesso la lingua nella bocca e trovò la sua. Quel bacio fu molto più caldo degli altri perchè Stiles lo voleva come non mai, voleva tutto di lui ora ed il fatto che riuscisse ad ammetterlo era incredibile.
Si strofinava appena su di lui, non voleva andare oltre un certo limite. La verità era che Derek si vergognava a dirlo e non l'avrebbe mai fatto, però voleva solo un po' di calore, voleva sentirsi ancora più desiderato, voleva bagnarsi in quelle voglie erotiche tutte per lui. Era tremendamente piacevole essere voluto fino a quel punto, il suo fuoco interiore lo scaldava e lo curava a modo suo. Aveva passato anni a rifiutare la compagnia di chiunque perchè alla fine le sue esperienze erano state tutte disastrose. Kate sopra ogni cosa.
L'aveva usato per scoprire deve si nascondeva la sua famiglia per poi bruciarla. Se l'era portato a letto per quel motivo. Stiles non ne aveva idea, per cui non immaginava che Derek non avrebbe mai usato il proprio corpo per ottenere qualcos'altro, come merce di scambio.
Dopo Kate, lui aveva giurato a sé stesso che non l'avrebbe mai fatto. In nessun caso.
Per questo se ora lo stava facendo era solo per il motivo più semplice e diretto del mondo.
Prendersi un po' di piacere, un po' di cose belle, un po' di calore. Niente di più e niente di meno.
Non ragionava sul motivo 'perchè Stiles'. Poteva essere che era più facile o poteva essere perchè Stiles era il solo a desiderarlo e a volerlo. Poteva essere che funzionava, che diventava bello solo con qualcuno che lo voleva allo stesso modo.
Per anni era stato solo ed adesso era sconvolgentemente bello, per Derek, avere a che fare con qualcuno che, nonostante i continui litigi per la diversità caratteriale, lo voleva così com'era.
Voleva far parte del suo mondo.
Si rendeva conto che era pericoloso, che non poteva farlo entrare, ma non sarebbe andato fino in fondo. Quando si sarebbe reso conto che non era più il caso, l'avrebbe allontanato.
Stiles raggiunse inavvertitamente l'orgasmo decisamente prima che Derek potesse fare qualunque altra cosa maggiormente spinta, questo fece capire all'altro quanto inesperto fosse.
Non era decisamente il caso di andare oltre.
Aveva sedici anni! Era bene che se lo ricordasse! Lui aveva solo sei anni in più, ma non erano un problema quando erano entrambi grandi.
Come poteva fare quelle cose con lui?
Solo perchè lo voleva come non mai?
Solo perchè ne aveva un disperato bisogno?
Era completamente matto?
Derek tornò a fatica in sé domando a stento i propri istinti basici, per cui scivolò di lato e vedendo il profondo imbarazzo di Stiles per quanto successo, lo circondò con un braccio e nascose il viso contro il suo collo, di nuovo.
Era un rifugio caldo. Dolce.
Lui aveva bisogno di dolcezza. L'agognava proprio.
Ne necessitava.
Stiles, nonostante l'apparenza acida, ne era pieno.
Per lui era tutto troppo nuovo e fuori controllo, Derek prendeva il controllo e gli faceva di tutto, ma ancora non capiva perchè ed ancora non riusciva a sciogliersi del tutto. Anche se dopo quell'orgasmo traditore era possibile che la propria immagine fosse andata a quel paese.
Si vergognava tantissimo, non riusciva a smettere di pensarci. Aveva fatto la figura del pivello, lo era però era imbarazzante. Voleva essere in grado di gestirla meglio ed invece era un adolescente vergine con gli ormoni impazziti che voleva fare sesso.
Peggio di così si moriva ed infatti era proprio quello che voleva fare. Morire.
Dopo una cosa talmente imbarazzante come quella che gli era capitato.
Derek sospirò spazientito per tutta la sua agitazione che gli impediva di dormire.
- Stiles, non è successo nulla. È normale. Dormi. - Intimò poco gentilmente. Stiles si imbronciò indispettito.
- Certo che tu per far sentire meglio le persone sei un asso! - Derek sospirò e alzò gli occhi al cielo.
- Cosa vuoi che ti dica? Non hai mai fatto queste cose, è normale che ti ecciti facilmente! Non mi importa, va bene lo stesso! -
Derek era consapevole che se avesse fatto dell'altro, si sarebbe imbarazzato al punto da non riuscire ad andare avanti, prendergli la mano e mettergliela nei propri pantaloni, ad esempio, era fuori discussione.
- Però potresti dirmi, che ne so, che non lo stai facendo solo per avere un rifugio dove nasconderti, che non è un metodo di pagamento poco ortodosso che usi per... -
Derek si alzò di scatto sentendolo e fissandolo cupo come uno che si stava per arrabbiare parecchio, ringhiò basso e a denti stretti:
- Che sia chiaro una volta per tutte! Non mi prostituisco! Non uso il mio corpo per ottenere favori! Se voglio ospitalità ti obbligo ad ospitarmi! Se faccio questo non è per quel motivo! - Stiles rimase a bocca aperta e con stupore per la sua reazione, si dimenticò del proprio orgasmo imbarazzante. Si perse nei suoi occhi battaglieri e furiosi e Derek pensò che a quel punto, di solito, la gente aveva paura. Stiles no. Era lì ammaliato come se guardasse la cosa più bella. Era in subbuglio ed il cuore gli batteva ancora fortissimo.
Come un adolescente alla sua prima esperienza sentimentale.
E' una tragedia se si prende sentimentalmente da me. Finchè era attrazione era un conto me...”
- E per cosa lo fai? Perchè ti vergogni a dirmelo? - Gli uscì prima ancora di pensarlo, Derek si irrigidì e fece per alzarsi e andarsene, ma Stiles lo prese per la manica e lo fermò.
- No aspetta dai, se non vuoi dirmelo... - Ma Derek era stufo di lui e del suo volerlo sapere a tutti i costi. Non poteva accettare le cose come stavano anche se non le sapeva del tutto? Che problema c'era? E poi si stava coinvolgendo. Doveva farla finita ora.
Stiles si stava prendendo davvero per lui ed era solo un ragazzino.
Dio Cristo, era un ragazzino, era un umano!
- Dormi, Stiles! - Con questo uscì dalla finestra e se ne andò veloce come il vento.
Stiles, rimasto solo, imprecò e tirò un calcio al letto su cui era steso.
E chi poteva dormire?
Ora gli sembrava gli mancasse la coperta in pieno inverno. Era quella la sensazione.
Freddo.
In qualche modo si sentiva stronzo. In qualche maledetto modo.

Derek non poteva stare fuori nascosto, non quella notte con tutto il mondo che lo cercava.
Alla fine dovette andare da Scott. Non gli dispiaceva, alla fine non era il più sveglio del mondo, ma si era sempre rivelato abbastanza all'altezza. Abbastanza. A parte quando l'aveva incolpato di tutto rendendolo un ricercato.
Si chiedeva perchè non fosse andato sempre da lui, sarebbe stato ovvio sotto tutti i punti di vista. Ma Stiles era il solo a volere i contatti con lui, era il solo a desiderarlo, era il solo a riscaldarlo con uno scambio di sguardi.
E lui voleva sentirsi bene, caldo, desiderato, voluto.
Era così sbagliato?

Scott stava dormendo quando si vide capitare in camera Derek, ma i suoi sensi di lupo l'avvertirono ed aprì gli occhi appena lui si avvicinò alla finestra.
- Derek! - Esclamò sorpreso di vederlo.
- Ho bisogno di nascondermi e non so dove andare! - Borbottò. Non era difficile chiederlo a lui eppure con Stiles era così complicato.
- Va bene... - Disse tornando a stendersi nel letto senza avvertire problemi o pericoli. Derek abbassò la guardia e si sedette nella poltrona nell'angolo, poi si prese il viso fra le mani e lo strofinò rivelando un momento di debolezza che ovviamente Scott avvertì.
- Credevo fossi da Stiles... - Derek aprì subito gli occhi di scatto.
- Perchè? - Scott alzò le mani.
- Eri andato da lui l'altra sera... - Derek scosse il capo guardando in giro per la camera.
- No lui... è troppo snervante! - Scott rise sapendo perchè lo diceva.
- E' il suo carattere... mi chiedo perchè sei andato da lui ieri se è tanto snervante... - Era ovvio il resto: 'visto che a quanto pare io ti snervo di meno!'
Derek aveva l'impressione che Scott fosse ottuso, ma a volte sembrava più sveglio di altre.
Forse stava crescendo.
Alzò le spalle sminuendo la cosa.
- Eri occupato a piangerti addosso! Odio chi si piange addosso! - Scott ricordò a cosa si riferiva e non commentò preferendo cambiare discorso.
- Sei senza giacca con questo freddo? - Scott era sicuro che prima l'avesse. Derek spalancò gli occhi esasperato.
- Anche tu?! È una malattia contagiosa? 'Riempiamo di domande Derek'?! - Scott si irrigidì capendo cosa intendeva.
- Allora eri da Stiles! - Derek si alzò e fece per andarsene non reggendo una sola domanda di più. - Ok ok scusa non ti chiedo più niente! - Derek tornò a sedersi sempre con la sua aria arrabbiata, sembrava impossibile essere lasciato in pace.
È che era abituato a stare solo, a non dover rendere conto a nessuno, a non parlare, a non spiegare. Ora doverlo fare era strano, non lo sapeva fare.
Scott aspettò un po' riflettendo sulle impressioni avute e sui sottintesi e poi pensò anche a Stiles e alle strane conversazioni con lui. Stava succedendo qualcosa fra loro due, ma nessuno sembrava capace di renderlo partecipe. Non era facile parlare di una cosa simile.
- Derek... -
Derek alzò gli occhi in alto sospirando spazientito di nuovo.
- Oh Dio Scott! -
- Scusa... no, ma volevo sapere... per i lupi... - Derek inarcò un sopracciglio guardandolo penetrante.
- Vuoi dire per noi lupi mannari? - Annuì.
- Come funziona il discorso della sessualità? C'è distinzione o è diverso? Perchè so che in natura gli animali non fanno questa distinzione... - Derek sospirò capendo che aveva mangiato la foglia. Ma poteva anche rispondere a quello.
- Per gli animali, specie se selvaggi, l'atto sessuale è una questione di dominazione. Anche lottare è una dominazione, quindi mordere. Per cui, per noi che siamo mezzi umani e mezzi lupi, può succedere che mentre facciamo sesso con qualcuno sentiamo l'istinto di morderlo. È il nostro modo di dominare. Quindi no, non percepiamo la sessualità come le persone. -
Scott rimase a bocca aperta alla spiegazione precisa ed esauriente.
- Stiles lo sa? - Derek tornò a fissarlo come un lupo colto in flagrante, era la prima volta che lo fissava così. Colto in fallo. Scott soffocò un sorriso.
- Che c'entra lui? -
- Niente... lui di solito è quello curioso... - Capì che non era pronto per confidenze simili, così evitò. Derek sperò che avesse finito, provò a sistemarsi meglio in poltrona e provare a dormire.
- Stiles non è una cattiva persona. È molto intelligente. La curiosità fa parte della sua intelligenza. E poi non so... ha quel modo di affrontare le cose... non ha paura ed è pazzesco perchè perfino io che sono un lupo, ne ho. Lui no. Si butta nei pericoli, è come se li cercasse. Spesso è grazie a lui se me la cavo. Perchè invece che scappare va incontro al pericolo. Gli devo tanto. Se ho imparato a controllarmi è grazie a lui. Se ho scoperto cosa mi succedeva la prima volta è sempre grazie a lui. Se non ho ancora ammazzato nessuno lo devo a lui. Spesso l'ho quasi ucciso. Lui ha una grande forza interiore... per essere un semplice ragazzo è incredibile. Però non è perfetto. È snervante, lo ammetto. Spesso diventa proprio ossessivo. Anzi. È ossessivo. È ossessivo compulsivo su certe cose. - Non specificò quali e perchè, Derek sapeva che parlava di lui e di tutta quella storia di lupi mannari.
- Non deve diventare un lupo. - Disse come se accettasse in qualche modo di parlarne. Scott voleva chiedergli perchè no, ma accettò quello che Derek fu disposto a dirgli e non accennò ad altro.
- Non lo diventerà. - Lo rassicurò.
Il piccolo non aveva idea di che cosa fosse successo di preciso fra i due, poteva intuirlo però ovviamente non voleva arrivare a conclusioni affrettate e soprattutto non li avrebbe forzati a parlarne. Era chiaro che era difficile ammettere certe cose.
Ovviamente se glielo avessero detto si sarebbe messo a ridere. Quei due litigavano di continuo ogni volta e sembrava si odiassero.
Eppure è proprio lì che si nasconde l'attrazione e poi il sentimento. Perchè due sono diversi e si respingono al punto che non accettano che, invece, si piacciono. Però prima o poi lo devono accettare.”
Scott si addormentò sperando che fra i due le cose si risolvessero.