CAPITOLO IX:
DOMINAZIONE

Derek vuole dominare Stiles!”
Pensò Scott andando a scuola il mattino, dopo aver lasciato Derek in camera.
Anzi. Vuole possederlo.” Non era un pensiero più carino dell'altro.
Però bisogna vedere se c'è anche altro. Il fatto che nella natura di lupo uno prova questo istinto, non significa che poi la natura umana non lo porti a provare sentimenti. Insomma, ci innamoriamo anche noi lupi mannari!”
Per Scott riflettere sulla strana dinamica Stiles – Derek era improvvisamente interessante, molto più di capire come fare per avere il ciondolo di Allison ora che non stavano insieme. Scott non era famoso per essere sveglio, però conosceva il suo amico come le proprie tasche, capiva tutto di lui e di quel che lo agitava, sapeva che se si lamentava tanto di qualcuno non era perchè davvero lo odiava, anzi. Per lui capire che Stiles era attratto da Derek era stato facile, specie perchè aveva parlato di gay a tutto andare in quei giorni. Poi gli era venuto spontaneo usare la stessa logica anche con Derek. Costui non lo conosceva per niente ma se a Stiles piaceva gli ed era chiaro da quanto ne parlava e si lamentava -oltre dal fatto che l'aveva ospitato-, allora anche Derek aveva un interesse per Stiles visto che anche lui si lamentava tanto del suo amico. Comunque era stato chiaro nel momento in cui Derek era andato a chiedere ospitalità proprio a Stiles, per prima cosa.
La questione della dominazione era stata una logica conseguenza... Derek dava sempre contro a Stiles e quello, gli aveva spiegato quella notte, era uno dei molti modi che i lupi usavano per dominare l'altro. Derek non litigava con tutti, non allo stesso modo con lui o con altri che incontrava. Certo non andava molto d'accordo, ma con Stiles si accaniva. Dunque era una questione di dominazione.
E, come aveva detto sempre il suo pseudo maestro -guai se Stiles lo sentiva chiamarlo in quel modo,- i lupi dominavano con litigi, morsi e col sesso.
Quando incontrò il suo amico nel parcheggio della scuola, per poco non gli disse che il suo ragazzo aveva dormito a casa con lui. Forse non era il caso, se Derek era scappato da Stiles per uno dei loro soliti litigi, dirgli che aveva dormito da lui era peggio.
Così andò subito al discorso ciondolo.

Solo quando constatò che non poteva prenderlo con le buone, a Stiles parve venire un'altra idea e dopo una serie di domande inerenti al ciondolo, a Allison e a tutto quello che stava succedendo, chiese nel mezzo anche di Derek come se fosse normale e c'entrasse con quello di cui parlavano.
- Dov'è Derek? - A Scott per un momento venne un colpo e lo fissò come un alieno, spaventato che nel dirgli 'a casa mia' potesse fargli una piazzata. Stiles non gli aveva ancora parlato di Derek perchè probabilmente rifiutava ancora la cosa.
- Nascosto come gli abbiamo detto! - Rispose prontamente.
- Bene, ho un'idea per trovare qualche altra risposta, intanto tu vedi di recuperare il ciondolo! -
Scott morì dalla curiosità in un secondo, ma Stiles scappò senza dirgli a cosa aveva pensato.
A volte il suo amico era un mistero più grande di Derek!


Stiles aveva avuto naturalmente una buona idea che però richiedeva acume e Derek. No, non richiedeva Derek. Richiedeva Danny. Però aveva avuto l'impressione che Scott sapesse di Derek.
Anzi. Voleva sapere se Scott sapeva di Derek però non voleva chiederglielo in modo sfacciato sembrando uno geloso o troppo interessato.
Non aveva capito se alla fine lo sapeva, ma il piano ce l'aveva comunque e poteva attuarlo anche da solo.
Andò a casa cominciando a pensarci subito e fiondandosi alla propria scrivania senza guardare in nessun'altra direzione, non lo notò lì in piedi dietro alla porta ad aspettarlo.
Quando suo padre venne a chiamarlo salendo le scale, Stiles si girò rispondendo, ma quando vide Derek per poco gli venne un colpo e col cuore che faceva capriole, disse inavvertitamente il suo nome.
Derek, evidentemente più pronto di lui, lo zittì col dito e gli indicò suo padre che stava arrivando, ordinandogli minaccioso di andare a sistemarlo.
Stiles ancora non capiva nulla.
Derek era tornato in camera sua. Voleva esserne felice, ma doveva trattenersi.
Si sentiva proprio un adolescente alla prima cotta seria. Ora capiva meglio Scott.
Dopo aver 'sistemato' suo padre e averlo fatto andare via, sempre col cuore che probabilmente quell'altro sentiva anche ad un miglio di distanza, scivolò dentro la camera chiudendosi la porta alle spalle.
A quel punto non fece in tempo a sospirare di sollievo che si ritrovò Derek davanti a spingerlo minaccioso. Questa volta non era per sedurlo o cose simili, tanto meno non per fare pace.
Forse.
O magari era il suo modo contorto per dire 'ricominciamo'?
- Se dici una sola parola! - Cominciò puntandogli il dito contro ammonitore. Lo sguardo seriamente feroce, era esasperato ancora prima di cominciare il dialogo con lui.
Stiles alzò la braccia in alto, ai lati, come per arrendersi, però la propria bocca parlò senza ragionarci su, interrompendo la minaccia di Derek come se non gli facesse minimamente effetto. Cosa che effettivamente era. O meglio un effetto gli faceva ma non era la paura, visto come si era spalmato addosso con tutte le sue parti del corpo.
- Tipo come? 'Ehi papà c'è Derek Hale in camera mia, prendi la pistola!'? -
Stiles non riusciva a staccargli gli occhi dalla bocca mentre lui viaggiava immusonito dal suo sguardo alle labbra, sempre rimanenbdo a quella vicinanza ubriacante.
Alla fine non commentò e Stiles capì che la stava vincendo lui la piccola discussione.
- Ecco appunto! - Ovvio che non glielo sarebbe andato a dire. Non era la prima volta che lo ospitava, però le altre suo padre non c'era mai stato in casa, non avevano mai sfiorato la catastrofe.
Ma il suo 'se dici una parola' non era rivolto al padre, era ovvio che non potesse dirgli nulla.
Era sull'argomento di quella notte che l'aveva fatto andare via. Non voleva che Stiles gli facesse più domande. Non poteva sopportarlo.
Stiles invece ci teneva a prendere la situazione in mano, voltare pagina e non farsi più usare. Derek diceva che non si prostituiva però comunque gestiva tutto a modo suo come se dovesse dominarlo e far di lui sempre tutto ciò che voleva. La cosa non gli andava a genio.
- Se vuoi che dia asilo al tuo culo fuggitivo in casa mia, segui le mie regole, bello! - E bello lo era davvero. Occhi, bocca, bocca, occhi.
Tutti e due.
Fissi.
Su e giù, giù e su.
Non riuscivano a staccarsi e a non guardarsi e per parlarsi così da vicino, sempre schiacciati uno all'altro, sempre senza vera paura o imbarazzo, sentivano i fiati addosso, sulla pelle del viso.
Stiles voleva baciarlo e Derek voleva fare la stessa identica cosa, ma poi sarebbero finiti come le altre notti e Stiles avrebbe ricominciato con le sue domande.
Non voleva parlarne. Voleva stare con lui e prendersi ciò che voleva. Tutto lì. Non voleva altro.
Perchè non poteva accettarlo?
Derek alla fine decise di seppellire l'ascia di guerra e provare a non esagerare come, in pratica, Stiles gli stava dicendo.
Ovvero non venire lì quando voleva, saltargli addosso, prendersi un po' di piacevole affetto fisico e poi scaricarlo a piacimento.
Così annuì piano e fece mezzo passo indietro dopo aver seriamente pensato di ucciderlo, al contrario gli sistemò la giacca. Alla fine lo divertiva e non lo poteva negare.
Stiles imitò il suo gesto tutto contento d'aver vinto il battibecco, quindi provò a passargli accanto ma in quello Derek, ribellandosi, fece il gesto di assalirlo solo per spaventarlo. Stiles ovviamente scattò via svelto dimenticandosi l'aria da spaccone appena faticosamente mostrata.
Lo spavento, ma solo di riflesso. Non ha veramente paura di me! Ha osato parlarmi di regole e
obblighi!” Sì decisamente si divertiva con lui ed era un evento unico circoscritto a quell'esserino. Derek voleva metterlo ancora alla prova, ma Stiles, alla scrivania, parlò di quella che era la sua idea per scoprire chi era l'alpha.
Qualcuno aveva mandato un sms ad Allison firmandosi come Scott quando invece non era stato lui, Stiles non sapeva rintracciarlo ma Danny sì.
Per questo teoricamente Derek non gli sarebbe servito.
Anche se poi, alla fine, si sarebbe rivelato molto utile.
Dopo averne parlato e aver chiamato Danny per chiedergli di studiare insieme, Derek si accomodò su una sedia vicino al letto togliendosi la giacca.
- Allora le regole? - Chiese stuzzicandolo. Non gli interessavano davvero, però voleva vedere fin dove arrivasse il suo grande coraggio. Voleva capire se davvero non aveva paura di lui o era semplicemente attratto e quindi questo vinceva sulla paura.
C'era una bella differenza.
Stiles si girò sulla sedia e lo guardò strabuzzando gli occhi.
- Come? -
- Hai detto che mi dai asilo secondo le tue regole! Quali sono!? - Sembrava sempre che ringhiasse invece che parlare. Stiles tirò in fuori il labbro inferiore pensandoci stupito che glielo chiedesse. Non ne aveva in realtà, l'aveva detto tanto per dire, per non stare zitto.
- Beh... la prima regola è chiedere ospitalità se è questo quello che vuoi! - Poteva giocarsela bene se usava l'astuzia.
Derek alzò le spalle.
- Ancora con questa storia? Mi puoi ospitare o devo fare richiesta scritta? - Stiles si sentì enormemente meglio sentendoglielo grugnire.
- Bene, ti ospito! Seconda regola. Non pretendere le cose ma chiedile! - Derek sbuffò.
- Non è la stessa? - Stiles ci pensò e spiegò:
- Questa vale per tutto! - Derek sospirò impaziente.
- Sono solo due? - Stiles non ci poteva credere che le volesse sapere.
- Beh, devo ancora pensare alle altre! - Derek a quel punto fece un sorrisino malizioso di quelli mezzi nascosti, poi si alzò e cominciò a camminare verso di lui piano. Stiles non si alzò dalla sedia, sapeva che stava per succedere di nuovo ed onestamente voleva che lo facesse.
Il cuore di nuovo a mille.
- Pensavo fossi più coraggioso, avevi la possibilità di mettermi il guinzaglio con le tue regole ed invece nulla di che! - Parlava piano. Stava per fare qualcosa, lo sentiva.
- Se vuoi rimedio subito... vuoi che ti metta il guinzaglio? - Derek fece un sorriso inquietante che uccise Stiles all'istante, si piegò tenendo le mani nelle tasche dei jeans e lo fissò fingendo di non volerlo nemmeno toccare.
- E se, ad esempio, ho voglia di baciarti come devo fare? Devo chiedertelo oppure lo posso fare e basta? - Questa era una bella domanda, in effetti.
Stiles si trovò a pensarci seriamente su, non sapeva come districarsi e sperava che qualcuno arrivasse a salvarlo.
Tipo Danny.
Però non arrivò nessuno ed alla fine rispose senza sapere cosa avrebbe detto. Era in evidente difficoltà, la voce tremolava tutta e sudava.
- Non potresti dirmi perchè ne hai voglia? -
- Se te lo dico mi conquisto il diritto di baciarti senza chiederti il permesso? - Ora Derek stava bellamente giocando con lui, non l'aveva mai fatto perchè in tanti anni aveva sempre avuto qualcosa di più importante da fare. Come guardarsi le spalle, sopravvivere, vendicarsi.
Con Kate però era stato così, quando l'aveva creduta una ragazza normale interessata a lui.
Aveva giocato molto. Si era divertito parecchio.
Potendolo fare, lo faceva.
- Perchè, me lo diresti? - Chiese Stiles approfittando anche di quello per sapere la cosa che più contava di lui al momento.
Derek si abbassò ancora di più fin quasi a baciarlo, Stiles non si sarebbe di certo mosso. Però il gioco era il gioco.
- Non c'è sempre un motivo per baciare. Uno lo fa perchè lo vuole fare. Stai sicuro che se faccio una cosa è perchè la voglio fare. - Stiles sperava gli dicesse che provava qualcosa per lui o che si aprisse in tal senso, però era già tanto sapere che 'voleva baciarlo'.
Per cui aprì le labbra e si lasciò prendere con una facilità sconcertante, andandogli anche incontro.
Non poteva farne a meno, una volta che l'aveva davanti, non c'era verso di spegnersi ed evitarlo.
Desiderava Derek, ma non solo. Gli stava entrando dentro. Voleva sapere tutto di lui sempre di più e sapere che aveva passato la notte fuori ma non con chi, gli bruciava.
Derek gli prese il viso fra le mani e lo tirò a sé facendolo alzare dalla sedia, lo trascinò al letto dove si sedette e se lo mise sopra a cavalcioni.
Per lui non c'erano troppi ragionamenti dietro.
Baciarlo era bello, gli dava una beatitudine che non aveva da anni.
Anche se poi, quando smetteva di baciarlo, tornava la voglia di ucciderlo.
Poteva una persona attrarlo e respingerlo al tempo stesso nella stessa maniera fortissima?
Forse era una questione di dominazione.
Non riusciva a dominarlo perchè si ribellava sempre in qualche modo e la natura indicava che Derek fosse più forte di Stiles, che Stiles dovesse essergli sottomesso. La natura però non aveva fatto i conti con la testardaggine di Stiles. O con la sua incoscienza.
Quindi visto che non sottostava a lui e che anzi lo sfidava sempre, Derek cercava di dominarlo e fra i vari modi che aveva, usava quello.
Era una spiegazione valida.
Aveva appena infilato le mani sotto la maglia di Stiles quando qualcuno bussò alla porta e la voce di Danny gli fece capire che suo padre l'aveva fatto entrare.
- Oh mio Dio! - Cominciò a ripetere agitatissimo saltando giù da Derek. Questi sospirò con di nuovo la voglia di sparargli. Perchè non poteva stare più rilassato?
Dopo che si fu messo nella sedia dietro al letto a leggere un libro, Stiles fece entrare Danny.
Non l'aveva programmata, gli era venuta spontanea.
Non aveva veramente pensato che Danny era gay e che avrebbe potuto trovare sexy Derek e quindi convincerlo usando lui in qualche modo.
Però alla fine un cosa aveva tirato l'altra.
'Chi è lui?'
'Mio cugino Miguel'
'Ha la maglia sporca di sangue'
'Soffre di sangue dal naso, Miguel cambiati!'
E Derek che seccato si toglieva la maglia davanti a lui andando al cassettone di Stiles, cercandone una che gli andava bene.
'Non mi vanno bene!'
Concludendo con un povero Danny perso dietro al suo fisico da urlo.
Stiles dopo il primo sguardo ebete dell'amico al torace scolpito di Derek, lo stesso su cui lui aveva sbavato più di qualche volta, aveva capito come convincerlo.
'E cercane un'altra!'
Così Derek era rimasto senza maglietta per un bel po' cambiandone due davanti agli occhi fuori dalle orbite di Danny, fu così che Stiles aveva ottenuto l'ok dall'amico che alla fine aveva accettato di rintracciare il famoso sms!
Derek aveva capito che Stiles si era servito di lui per convincere Danny. Praticamente l'aveva prostituito lui.
Dopo che gli aveva detto che lui non faceva queste cose, l'aveva fatto Stiles per ottenere un favore da un altro.
Ora aveva grande voglia di ucciderlo. Anche perchè spogliarsi per Stiles era un conto, ma farlo per un altro era diverso.
Poi si insultò.
Spogliarsi per Stiles... così lo uccido! Ha avuto un orgasmo che eravamo vestiti ed ero steso sopra di lui! Figurati!”
Derek aveva pienamente ragione.
Però ugualmente si sarebbe spogliato per Stiles, presto o tardi.

Stiles in effetti era quasi morto quando aveva messo bene a fuoco Derek senza maglietta.
Quando gli aveva detto di cambiarsela l'aveva fatto senza rifletterci e si era girato subito verso Danny il quale era rimasto distratto. Stiles non aveva afferrato subito la questione ed era andato avanti cercando di convincerlo ad aiutarlo con il messaggio.
Poi Derek aveva fatto quello che sapeva fare meglio.
Si era lamentato attirando ancora la loro attenzione, aveva ruggito a torso nudo dicendo che non gliene andava bene nessuna.
Stiels per poco non era svenuto, ma era andata peggio a Danny il quale non era pronto ad una tale visione paradisiaca.
O infernale... gli angeli non dovevano essere così caldi.
- Mettine un'altra! - Aveva detto sbrigativo tornando a girarsi prima che le proprie coronarie saltassero. Era stato lì, esattamente lì che aveva capito. Del resto lo sguardo da triglia di Danny era stato eloquente.
Stava sbavando indecentemente per Derek il quale, benedetto lui in quel momento, si era ancora lamentato che non gli andava bene nessuna.
Danny aveva avuto la bavetta e Stiles aveva cominciato a stuzzicarlo cercando di tormentarlo fino a convincerlo.
Avevano fatto cambiare Derek per puro fanservice, dopo essersi beati entrambi, Danny aveva detto a Stiles che l'avrebbe aiutato.
Sapeva che il passo successivo sarebbe stato fargli cambiare anche i pantaloni e non poteva proprio immaginarlo con dei mini pantaloni di Stiles addosso.
Quest'ultimo si era sentito sollevare al suo 'ok lo farò', visto che stava decisamente per avere un'erezione.
Teso e tutto agitato, si era controllato a fatica, ma sempre con quei suoi modi da 'sto per scoppiare'.
Comunque l'avevano avuta vinta ed alla fine Derek aveva trovato una maglietta che gli andava.
Pensò inevitabilmente a quella notte e a come era stato difficile trovarne una, alla fine gli aveva dato una che suo padre aveva preso sbagliando la taglia.
Quando Danny fece il suo dovere e rintracciò l'sms, i due videro sconcertati che era stato spedito dal computer dell'ospedale sotto il nome registrato di Melissa McCall, la madre di Scott.
Stiles si gelò per un momento mentre per Derek si trattava solo di un sorprendente passo in avanti.
Dopo di questo Danny venne gentilmente congedato poiché ormai era chiaro che l'aveva chiamato solo per quello e non per studiare.
A quel punto Stiles e Derek, da soli, si guardarono per decidere il da farsi.
- Dobbiamo dirlo a Scott e interrogarla! - Disse subito Derek pratico andando dritto al punto.
Stiles si alzò gesticolando inviperito.
- Non possiamo! - Derek non si calmò per niente.
- E perchè no?! Se è stata lei non vedo come possiamo fare per scoprire... -
Stiles alzò le mani e lo fermò con una certa sicurezza:
- Dobbiamo essere sicuri che sia lei, è una cosa grossa. Significherebbe che ha agito per conto dell'alpha! Ma stiamo scherzando? - Derek non avrebbe certo mollato.
- Ma conosce chi è, può essere suo complice, ci può portare da lui! - Derek non aveva mai vie di mezzo quando traeva le sue conclusioni. Stiles continuava a rivoltare mezza camera senza trovare quello che cercava.
- Che diavolo cerchi?! -
- Un altro cellulare! -
- E perchè?! Dobbiamo andare da lei ed interrogarla! - Il tono oltre ad essere seccante prometteva tempesta e Stiles smise di cercare tornando davanti a lui sempre con le mani aperte in stile 'alt calma'.
- No senti, niente interrogatori! Non finchè non saremo certi che lei c'entra qualcosa! - Derek sospirò spazientito e chiuse gli occhi cercando di farli tornare normali, per un momento erano diventati blu acceso come quando si trasformava in lupo. Stiles non indietreggiò e non mollò.
- E cosa suggerisci?! - Chiese con un tono teso che poteva spezzare l'acciaio.
- Chiunque in ospedale può aver usato il suo computer! Magari un'altra infermiera o un dottore! Che ne so, persino un paziente, no? Andiamo! - Stiles riusciva ancora a ragionare bene, nei momenti di tensione aveva il pregio di non andare del tutto nel panico e trovava così dei buoni piani alternativi. Quelli che di solito salvavano Scott.
Derek sospirò e si calmò. Probabilmente non era più capace di respirare normale, ma con Stiles era sempre così.
- Come pensi di fare per scoprirlo? Ti infiltri e rimani nascosto finchè non trovi qualcuno di sospetto? -
Derek ora chiedeva troppo. Si passò nervoso le mani sul viso mentre l'agitazione saliva, non poteva essere sua madre. Non poteva essere coinvolta in quella cosa. Era impossibile. Che duro colpo sarebbe stato per Scott?
Per un momento non riuscì più a tornare lucido e si fece prendere dall'ansia, stava sfociando in panico, quando Derek lo prese per le braccia e lo scosse brusco facendogli anche male.
- Ehi! - Lo chiamò impaziente. Stiles tornò a guardarlo ed i suoi occhi gli tolsero il fiato sconnettendolo, si concentrò totalmente su di lui per qualche strana ragione, sui suoi splendidi occhi da lupo e piegò la testa di lato corrugando la fronte.
- Non capisco mai se sono azzurro chiaro chiaro o grigi... a volte hanno dei riflessi che... - Derek lo fissò come fosse impazzito.
- Di cosa diavolo parli ora? -
- I tuoi occhi! Sono grigi o azzurri? Perchè non sono proprio azzurri, sono più grigi secondo me, ma dipende dalla luce! - Derek gli mise la mano sulla sommità del capo e lo scosse così forte da fargli rimbalzare il cervello nel cranio.
- Ti è schizzato il cervello giù nei piedi?! Che diavolo stai dicendo ora?! Cosa centrano i miei occhi?! - Stiles si riprese e lo spinse senza smuoverlo di un millimetro, allora si morse il labbro finendo. Ora fissava la propria maglietta scura che in effetti gli stava piuttosto stretta addosso.
- Hai scelto proprio bene. Quella di prima era troppo attillata e quel colore davvero... non faceva per te! - Derek stava per dargli una testata, ma decise per uno scappellotto sulla nuca.
- Stiles torna in te, dannazione! Stai pomiciando con me in un momento un po' cruciale! Faremo queste cose stanotte! - Lo disse tanto per dire, non certo perchè lo pensava davvero. Beh, in effetti sperava di poterlo fare. A parte quando faceva lo sciroccato, era bello fare quelle cose con lui.
Stiles aprì la bocca ebete e sorpreso.
- Oh... quindi lo faremo davvero stanotte? - Ormai era inutile fingere di non volerlo o cose simili. Tanto Derek percepiva tutto.
Questi alzò gli occhi al cielo e sospirò ancora.
- No Stiles, era per dire! - Stiles si oscurò e si imbronciò.
- Perchè no? Non puoi farti volere e poi negarti! Dopo quello spogliarello erotico, poi... - Derek lo tornò a prendere per il colletto e lo scosse violentemente, era di nuovo sull'orlo di una crisi di nervi e se lui aveva una crisi di nervi, di solito uccideva.
- Sei minorenne ed io no! Non farò sesso con te finchè non sarai più grande! Sempre che tu poi sia ancora vivo per quando sarai maggiorenne! Ho già abbastanza problemi così senza aggiungere questo alla mia fedina penale già decisamente folta per colpa del tuo amico! - Aggiunse poi. Questo aiutò a far tornare Stiles in sé che con delusione allargò le braccia.
- Ehi, tu sì che sai come far sentire meglio le persone! - Derek capì che era tornato in sé da quell'insolito attacco isterico, quindi lo lasciò ma non si spostò da lì rimanendogli tragicamente davanti e vicino.
- Ci sono molte altre cose che si possono fare nel frattempo. Ma scordati il sesso! C'è troppa differenza fra noi! - per Stiles fu come un pugno allo stomaco, riuscì a sentirsi anche peggio di quando aveva saputo che il computer da cui era stato spedito l'sms era a nome della madre di Scott.
Tutto un dire, insomma!
- E non guardarmi così! - Stiles voleva vendicarsi, ma non sapeva bene come, così scosse la testa e tornò a cercare il telefono per la camera, buttando all'aria tutto quello che trovava sotto mano. Anche cose che sicuramente non potevano nascondere un telefono.
Mano a mano che andava avanti lo faceva con sempre più foga e rabbia e Derek, sospirando, cercò quella rara pazienza che specie con lui andava via. Mentre Stiles volava da un lato all'altro della camera, lo prese per il collo e senza molta gentilezza lo sbatté contro la porta togliendogli letteralmente il fiato baciandolo.
Questo spense proverbialmente Stiles e Derek si impresse a fuoco il momento in cui ci era riuscito.
Solo così funzionava con lui.
Si prese la sua bocca e la sua lingua gli venne subito incontro come se non aspettasse altro. Da rabbia, il bacio mutò in passione e poi si calmò diventando studio e ricerca.
C'era una pace mentre lo faceva. Era una pace sempre più evidente.
Derek un po' se ne spaventava perchè non presagiva mai niente di buono, visto i guai in cui erano.
Quando smisero di baciarsi erano ancora uno appoggiato all'altro, ansimanti. Il primo a parlare fu Stiles ovviamente.
- Non puoi sempre zittirmi così! - Derek sospirò.
- E' il solo modo efficace! - A quel punto Stiles non poteva più dire nulla perchè era vero.
- Dovremo parlarne prima o poi... - Disse però. Derek lo lasciò e gli tirò il cellulare messo sulla scrivania.
- Perchè cercavi il telefono quando era lì in bella vista? - Cambiò completamente discorso e Stiles decise che andava bene, avevano altre cose a cui pensare.
Ma non ti andrà sempre così bene!”
- Non cercavo questo, infatti. Ma il mio telefono vecchio. -
- E cosa ci devi fare? -
- Dartelo! Almeno così possiamo comunicare da lontano! -
- Non voglio quelle cose che poi possono rintracciarmi! - Stiles fece un respiro profondo e allargò le dita chiudendo ed aprendo gli occhi, poi con falsa calma, disse:
- Resta necessario parlare con te! In certi momenti dobbiamo dirti delle cose e non sappiamo come fare perchè tu non hai un telefono! -
- E voglio che resti così! - Disse brusco. Stiles in risposta continuò a cercare.
- Ora è necessario! Tu devi rimanere nascosto e noi dobbiamo fare le cose per te, dobbiamo comunicare a distanza! Arrenditi! - Derek voleva ucciderlo, alzò le braccia pronto ad afferrarlo e staccargli la testa.
- Ho detto... - Ma Stiles lo interruppe senza problemi.
- Non ha il GPS questo. È troppo vecchio. È solo per telefonare e spedire sms. Nessuno potrà rintracciarti! Solo io ho questo numero! - Questo calmò Derek.
Così poteva andare bene.
Alla fine lo trovò e glielo diede, dopo di che decisero di andare in ospedale a vedere se trovava qualcosa che potesse indicargli la soluzione di quel rebus.
Se non c'era nessuno che usava il suo computer avrebbe chiesto a Melissa inventandosi una scusa, ma obiettivamente non aveva idea di come fare e cosa cercare.


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Note finali:
All'inizio ho inserito una specie di giro mentale di Scott per far spiegare perchè è riuscito a capire una cosa su Stiles e Derek che di norma non avrebbe capito da solo. Lo ripeto. Scott è tontolotto ma in primo luogo conosce Stiles come le sue tasche, capisce tutto di lui. Poi in secondo luogo Scott ha una crescita lenta ma costante dalla prima puntata in poi, non è scemo dall'inizio alla fine. Non può essere scemo per tutta la prima serie e poi nella seconda improvvisamente diventare più furbo... non funziona così la maturazione di un personaggio. Di puntata in puntata lui cresce piano, ad ogni errore che fa matura un po'. E' un processo lento e qua siamo alla nona puntata della prima serie, serie composta da 12 episodi. Spero che il mio discorso sia chiaro. E' riduttivo dire che Scott non è acuto punto e stop perchè in Teen Wolf tutti i personaggi hanno una crescita lenta ma costante e Scott sopra tutti gli altri.
Detto questo... passiamo alla seconda nota. Ho fatto molta attenzione alla questione del telefono di Derek. Lui quando viene rapito da Kate si vede che ha due telefoni, uno dei due è di Scott e Stiles dice che l'ha preso perchè quello ha il GPS, per essere rintracciato e trovato. Dunque il suo non ha il GPS. Oltre a ciò per tutta la serie Scott e Stiles quando devono comunicare con Derek non sanno mai come fare, quindi si capisce che o non hanno il suo numero (cosa idiota visto che dovevano sempre contattarlo) o non aveva il telefono. Cosa che però spunta magicamente nella nona puntata, alla fine di esse. La mia deduzione è quella che ho scritto nel capitolo, gliene dà uno Stiles di quelli vecchi senza GPS.