NOTE: La fic è stata scritta molti mesi fa, è la mia prima sterek ed è un cliché nell'ambito delle fic sterek (secondo me), però mentre guardavo teen wolf e mi appassionavo alla coppia, non potevo non immaginare una situazione del genere, per cui prima di ogni cosa, per prendere un po' confidenza coi personaggi, ho scritto questa. Specifico che non c'è un periodo preciso se non che Derek è già alpha e che c'è anche Isaac, non ho fatto cenno di Erika, Boyd od altre cose che determinino il periodo preciso all'interno della serie, potete pensare un po' il periodo che preferite, io penso che potrebbero essere in svolgimento i fatti della seconda stagione e che questo era uno di quei momenti in cui Erika e Boyd non erano con loro. Ci sono chiari cenni alla scisaac (nella mia mente c'erano... eh sì, amo la scisaac) che in effetti è una cosa che comincia veramente solo da un certo punto in poi, ma insomma, pensate ad una locazione generica! Beh, è una fic per prendere mano, infatti si capirà subito che è la mia prima sterek, ci sono meno approfondimenti sui personaggi, sulle situazioni e sulle relazioni, mi sono lasciata andare alle scene che immaginavo. Quando leggerete sarà chiaro cosa intendo.
Spero comunque sia una lettura piacevole, io la trovo tenera.
Buona lettura. Baci Akane

VIRUS E ANCORE



/Fever Ray - The Wolf/
Stiles correva a rotta di collo per le strade del quartiere alla disperata ricerca di ciò che aveva perso... Questa volta era grave.
Il cuore batteva impazzito nel petto mentre andava con la jeep quasi a casaccio... Non doveva essere lontano, ma era meglio portarsi l'auto.
"Dannazione, l'ho perso di vista un secondo, un solo secondo! Perché se ne è andato?! Se combina qualcosa mi uccidono tutti!"
Gli occhi cercavano ossessivi in giro per le strade.
Doveva assolutamente trovarlo.
Quando vide un cerchio di persone radunate nei pressi di un incrocio, Stiles frenò bruscamente e si fermò con uno stridio di gomme.
La gente non si voltò e non fece largo, sembravano tutti terrorizzati in effetti.
Da quello capì che era nel posto giusto, fece un respiro di sollievo prima di rendersi conto che forse non c'era ancora da stare allegri.
E se aveva ucciso qualcuno?
Si fece largo col cuore in gola e la sensazione di panico ormai familiare.
Quando fu davanti a tutti ebbe conferma di quello che pensava.
Il lupo era in posizione d'attacco, il manto nero e gli occhi rossi gli diedero conferma che era lui.
Ringhiava feroce pronto a sbranare qualcuno, la gente terrorizzata era paralizzata a fissare quell'enorme bestia assassina totalmente fuori controllo. Chi aveva cercato di scappare era stato subito fermato da un suo tentativo di azzannare.
- E' sbucato dal nulla in pratica... Se facciamo per scappare attacca! - 
- Abbiamo chiamato la polizia! -
Stiles imprecò.
- E' solo terrorizzato! -
Esclamò senza rifletterci su. Non sapeva come faceva a distinguerlo dai suoi momenti furiosi, però era così e basta. Lo sentiva spaventato.
- No probabilmente ha solo fame, ragazzo... Stai fermo! La polizia probabilmente lo potrà sedare! -
- Macché sedare, va abbattuto! -
A Stiles vennero i peli dritti nel sentirlo e saltando in avanti si mise in mezzo al cerchio, le persone esclamarono spaventate e tese di scappare.
- Che diavolo fai, sei impazzito? -
- So cosa faccio! -
Esclamò lui sicuro.

Almeno lo sperava... se non l'avesse riconosciuto erano guai... ma fino a quel momento fa era andato tutto benissimo!
Appena il lupo vide Stiles, da bestia spaventosa in procinto di azzannare ed uccidere, si calmò nel giro di un istante, ritirò le zanne e gli artigli e si accucciò con un uggiolio di riconoscenza. Stiles sospirò di sollievo ed allungò le braccia fra cui il lupo si rifugiò immediatamente, come non avesse cercato altro che quello.
- Che diavolo ti è saltato in mente, si può sapere? -
La gente era paralizzata.
Li fissava increduli convinti di avere allucinazioni ed ancora impietrita non si muoveva.
Stiles ignorò tutti e tenendo per il collo il grande lupo che era quasi il doppio di lui, lo condusse fra la folla che si aprì e lo fece salire in auto, poi partì di nuovo a razzo nella speranza che tutta quella gente potesse credere d'aver avuto solo delle allucinazioni!

Appena partito la prima cosa che fece fu girarsi per vedere cosa faceva e come si sistemava.
Quando il lupo si stese sul sedile posteriore, Stiles sospirò.
- Come stai? Ti hanno fatto male? Sei ferito? - Era assurdo che qualcuno potesse davvero ferirlo, però poteva succedere di tutto, ormai.
Un breve verso con la gola gli indicò che andava tutto bene.
Se stava male o aveva qualcosa che non andava di solito ringhiava.
A quel punto Stiles cominciò a brontolare a ruota libera.
- Sei un idiota! Perchè sei uscito? Poteva succedere di tutto! Potevi uccidere! Potevano ucciderti! La polizia ti avrebbe sparato, dannazione! Mi hai fatto preoccupare un sacco! -
Ma il lupo pareva totalmente indifferente alla sua sfuriata isterica, ormai stava dormicchiando e Stiles scosse il capo prendendo il telefono seccato.
- Scott! - Chiamò appena l'amico ripose. - Sì, l'ho trovato... era a pochi isolati, stava per sbranare una ventina di persone... per fortuna non è successo niente. Lo riporto a casa tua... -
Ovviamente se serviva un rifugio a Derek, le soluzioni erano sempre due. O casa di Scott o casa di Stiles. Dipendeva un po' dalla situazione.
- Quanto vi manca? - Chiese speranzoso di avere buone notizie. Purtroppo Scott disse che lui, Isaac ed il dottore stavano facendo del loro meglio, ma non era facile trovare quello che serviva per curarlo.
Era una cosa rara, quella che aveva colpito Derek.
Stiles imprecò e mise giù continuando a guidare.
Una volta a casa di Scott -sua madre aveva il turno di lavoro e poi era stata avvisata di stare fuori fino a che non avrebbero avuto il via libero- sbarrò porte e finestre e tornò ad ammonire Derek nella speranza che per una volta gli desse retta.
- Non rifarlo più! -
Stiles lo vide ammansito e capì che stava di nuovo male, così dedusse da solo che prima forse aveva avuto una specie di crisi psicotica canina.
Non sapeva nemmeno come definire ciò che gli stava capitando.
Quando andò ad accucciarsi in un angolo del soggiorno, Stiles si grattò la nuca cercando di calmarsi.
Era una situazione talmente assurda da non poter essere nemmeno immaginata, figurarsi viverla.
- Ascolta... vuoi mangiare qualcosa? Magari bere? - Chiese a Derek, il lupo non fece alcun cenno, così Stiles andò da lui e si sedette per terra accanto a lui carezzandolo, appena sentì la sua mano, Derek si girò su sé stesso fino ad avvolgersi intorno a lui come una ciambella. Era talmente grande che in effetti ci riusciva.
Appena carpito Stiles, appoggiò il muso sulle sue gambe e si rilassò. Il suo respiro calmo funse da valium anche per l'iperattivo Stiles che si sistemò meglio per appoggiare la schiena sull'ampia pancia del lupo che gli faceva praticamente da poltrona.
Poi mentre le mani passavano sul muso e sul dorso dell'animale ed il suo cuore si quietava dopo la tachicardia subita, la mente volò a quando tutto quello era cominciato.
Chiamarlo incubo per certi versi era appropriato, ma per altri no.
Derek era così mansueto che era sorprendente. In effetti quello era un lato positivo. Forse il solo. Ma era un gran bel lato.

***


Stiles stava tornando a casa da scuola con la jeep quando si era fermato a fare benzina.
Era pieno giorno e nel distributore c'era un po' di gente in attesa del proprio turno, la coda avanzava piano.
Annoiato fece correre gli occhi fuori dal finestrino, verso l'interno del negozio. Vedeva del movimento, ma non ci fece molto caso.
Quando arrivò il suo turno andò alla pompa e fece benzina, poi come tutti gli altri parcheggiò in parte ed entrò senza far caso che tutti quelli entrati prima di lui non erano ancora andati via.
L'agitazione lo paralizzò all'istante ed i sensi furono subito allertati.
C'era qualcosa che non andava decisamente.
Era un normale essere umano, ma ormai a stare con un branco di lupi mannari sapeva riconoscere l'odore di guai e nella fattispecie questo odore era proprio familiare.
Odore di selvaggio. Un selvaggio specifico.
Arricciò il naso ed imprecò quando sentì il ringhio.
Si fece largo fra le persone paralizzate che non sapevano cosa fare, quando si fermò anche lui stupito.
Che si fosse sbagliato?
Guardò bene la figura che minacciava tutte quelle persone con un'aria rabbiosa spaventosa.
Era un lupo normale, non un lupo mannaro.
Corrugò la fronte prima di sentire il sacro terrore scorrergli nelle vene.
Che diavolo significa? Un lupo vero in California?!” Poi lo guardò bene, era molto grande, il manto nero tutto intirizzito, un odore tipico da animale e poi le zanne più grandi, così come gli artigli.
Non era un normale lupo ma che lui sapesse i licantropi non si trasformavano in lupi completi.
Poi gli vennero in mente la sorella morta di Derek e suo zio Peter. Il cadavere della sorella era un lupo intero e così Peter quando era l'alfa aveva mantenuto poco di umano.
Quando capì che era strano che entrambi i due casi che conosceva fossero collegabili a Derek, il lupo che ringhiava contro tutti scegliendo la sua preda, si fissò su di lui e solo allora i suoi occhi divennero rossi.
Le possibilità potevano essere comunque svariate.
Poteva essere un lupo di un altro branco, poteva essere chiunque altro sconosciuto.
Ma Derek non l'ha mai fatto!”
Pensò stordito senza sapere cosa fare.
- Qualcuno riesce a chiamare la polizia? - Disse il negoziante parlando piano.
A Stiles venne un colpo a pensare suo padre alle prese con un lupo.
- No non muovetevi! - Disse senza rifletterci. I presenti lo guardarono chiedendosi come potesse sapere cosa fare. Non lo sapeva davvero, stava andando ad istinto.
Stiles pregò ardentemente che lo stesse guardando perchè era Derek e l'aveva riconosciuto, comunque qualcosa la doveva tentare in ogni caso e sospirando terrorizzato, si inginocchiò ed aprì le braccia fissando gli occhi nei suoi.
Se era Derek doveva riconoscerlo, ma non era certo che in quella forma avesse coscienza di sé. Era un rischio.
E lo era ancora di più perchè forse non era Derek.
Poteva essere chiunque.
- Derek? - Lo chiamò piano. A quel punto il lupo sembrò calmarsi un po', però si mosse verso di lui ringhiando ancora, era come se avesse scelto la sua preda.
- Ragazzo, sei matto? Scappa! -
Stiles non si sarebbe mai mosso di lì. Il cuore gli scoppiava nel petto e l'adrenalina gli faceva girare la testa. Era terrorizzato, ma non poteva muoversi... se era Derek doveva aiutarlo. E se non ne era in grado?
E se era fuori controllo?
Il lupo si avvicinò fino ad arrivare a pochissimi centimetri dal suo viso, così piccolo rispetto alla testa del lupo dove le mascelle larghe mostravano denti affilati pronti a morderlo.
- Derek, sono io... dimmi che sei tu... che mi riconosci... - Mormorò spaventato a morte.
Il lupo a quel punto aprì la bocca e ruggì così forte da farlo quasi svenire, se non successe fu per miracolo.
Chiuse forte gli occhi pallido come la morte che aveva appena assaggiato, poi si rese conto di essere ancora vivo e che c'era silenzio.
Un silenzio sorprendente.
Quando riaprì gli occhi era ancora immobile con le braccia aperte ed in ginocchio, ma il lupo era accucciato davanti a lui in attesa di essere portato via.
Stiles sospirò come non aveva mai fatto prima e capì che era lui e che grazie a Dio l'aveva riconosciuto.
Dopo di questo, prima di farsi qualunque altra domanda, andò per priorità.
Qualunque cosa stesse succedendo, Derek doveva essere portato via da lì.
Fu così che, mentre tutti ancora li fissavano senza capacitarsi della scena a cui avevano assistito, Stiles si alzò e gli prese il pelo lungo ed ispido dietro la nuca del collo, lo tirò e Derek lo seguì docile.
Non è normale... anche se mi ha riconosciuto, non sarebbe mai così docile!”
fu lì che Stiles si preoccupò davvero.
Una volta che Derek salì in macchina con lui e ripartì, l'espressione con cui lo controllava dallo specchietto mentre si stendeva sul sedile posteriore, fu d'ansia.
- Derek... cosa è successo? Perchè non torni normale? Non sapevo ti trasformassi in lupo completo... gli alfa possono farlo? Ma non l'hai mai fatto! - Parlava convinto che lo capisse e che si trasformasse da un momento all'altro, ma Derek non si mosse, non fece nemmeno un rumore od un verso, niente.
- Ed ora che faccio? - Stava andando al rifugio di Derek quando il suo ringhio gli fece capire che non era una buona idea, così decise logicamente per casa di Scott.
I rifugi erano in ordine quelli. Scott e poi Stiles.
Stiles scese e lo chiamò, Derek lo seguì.
- Ok, sei in te, ti stai controllando, perchè non torni normale? - Il lupo non disse nulla.
Aprì la porta con la propria copia di chiavi dopo aver controllato che la macchina della madre di Scott non c'era, evidentemente era a lavoro. Entrarono come fossero a casa loro e chiamò Scott a gran voce, quando l'amico scese e vide Derek, si irrigidì.
- Che diavolo succede? Da quando hai adottato un cane lupo? - Cercava di sdrammatizzare perchè solitamente Stiles era così. Scherzava.
Stiles era piuttosto pallido e rigido, quindi gli ci volle un po' per riuscire a dire solo il suo nome.
- E' Derek! E mi ha fatto morire di paura! Sembrava volesse sbranare tutti e me per primo, fortunatamente mi ha riconosciuto! - Per Scott era totalmente illogico.
- Mi stai prendendo in giro? Derek non si trasforma in lupo intero... - Stiles allargò le braccia teatrale, esagerando l'isteria che già scorreva in abbondanza in lui, poi si lasciò sedere sul divano perchè le gambe non gli reggevano più, si strofinò il viso e commentò:
- Pensavo di morire davvero, questa volta... non sapevo nemmeno se era davvero lui... -
Scott tornò a cercare Derek e lo trovò a rovistare fra gli sportelli in cucina alla ricerca di cibo, mentre demoliva tutto quello che incontrava senza trovare nulla.
- Derek, smettila! - Derek non fece alcun cenno di volersi fermare, dopo aver rotto un vaso di pasta cruda, e dopo altre urla di Scott senza buon esito, Stiles stufo di sentire tutto quel baccano lo chiamò dal soggiorno.
- Derek piantala! - A quel punto Derek si fermò ed andò da lui stendendosi ai suoi piedi su cui appoggiò il muso.
Stiles e Scott si fissarono esterrefatti.
- E' successo qualcosa che non mi hai ancora detto? -
Stiles sgranò gli occhi senza capire cosa intendesse e quando lo capì disse stridulo:
- Che diavolo dici?! E quando?! - Scott alzò le mani per fermarlo.
- Non lo so, non stiamo sempre insieme... -
- Ma dai, è Derek! - Come se questo significasse qualcosa, Stiles cercava di esprimere l'ovvio che poi ovvio non era.
- Senti, ultimamente vi siete avvicinati molto, non pensi che dopo questo bel quadretto di cane e padrone uno possa pensare che... - Stiles alzò il dito indice con aria minacciosa, la quale risultava anche piuttosto comica su di lui.
- Non. Dirlo! - Stiles si ostinava ancora a rifiutare il legame con Derek anche se ormai era chiaro che c'era... i due si incontravano anche da soli molto spesso, Derek finiva in qualche strano modo per confidarsi con lui ed il tempo che passavano insieme portava sempre a qualche contatto ed avvicinamento.
Niente che andasse oltre un certo limite, però spesso sembrava che Derek quel limite lo volesse superare, mentre Stiles terrorizzato non voleva saperne proprio.
Anche se in realtà sperava che Derek non lo rispettasse ancora per molto.
Era combattuto, insomma. Non aveva quel coraggio. Aveva il coraggio per tutto, ma non per saltargli addosso. Anzi. Non per ammetterlo a sé stesso.
Oltretutto Derek sembrava solo giocare con lui, era un po' sadico.
Un bel po'.
Scott era come se sapesse già come si sarebbero messe le cose.
Scosse il capo.
- Chiamo Isaac, magari sa cosa è successo... -
Scott si allontanò per chiamare Isaac e Stiles rimase solo con il lupo ai suoi piedi che sembrava fin troppo calmo e mansueto.
Quando Scott tornò, gli disse che Isaac stava arrivando.
- Non ne sa nulla, Derek è sparito da un po'... - Stiles aveva un'aria corrucciata ma diversa da prima.
- Non sta bene... - Disse fissando l'animale ancora ai suoi piedi.
- Da cosa lo deduci? Forse è solo bloccato in questa forma per qualche motivo strano... - Stiles scosse il capo testardamente.
- No, è troppo tranquillo! Non lo sarebbe mai! Non è il nostro Derek! - Scott alzò un sopracciglio malizioso.
- Vuoi dire il tuo! - Stiles lo fulminò con uno sguardo poco assassino. Scott spesso insinuava quella cosa. - Dai, con me non è particolarmente truce... e nemmeno con Isaac! All'inizio lo era perchè non mi conosceva e non ci fidavamo, ma ora che siamo amici e che è all'incirca tutto a posto, non ci sono problemi. Collaboriamo quando serve, si prende cura di Isaac... non è quella bestia rognosa di prima! - Il lupo fece un verso con la gola, i due intuirono che sentiva ma siccome non si mosse continuarono a parlare.
- Con me è ancora rognoso! - Esclamò Stiles infatti polemico. Derek a quel punto sbatté la coda per terra stizzito e Stiles lo fissò di nuovo sporgendosi oltre le proprie ginocchia per guardarlo seccato. - Ed è inutile che discuti, è così! Ti stai intenerendo ed umanizzando con tutti tranne che con me! Hai sempre da discutere, con me! È la prima volta che sei tanto docile! Per questo stai male! Che ti è successo? - Scott rise.
- Non può parlare in questa forma... - Però li trovava carini, li aveva sempre trovati carini.
- E' seccato! - Disse indicandolo mentre tornava a guardare Scott che rideva.
- Non so come fai a capirlo... - Stiles era come punto da una tarantola, stava di nuovo agitandosi.
- E' chiaro! Grugnisce e sbatte la coda! - A questo punto Derek si alzò e se ne andò in un altro angolo del soggiorno e si mise di nuovo giù.
Sembrava un enorme cane da appartamento... un po' cragnoso!
Stiles scosse il capo offeso e Scott continuò a ridere.
Stava per dire che erano carini quando il campanello suonò.
Isaac ed il dottore arrivarono e Scott spiegò la teoria di Stiles che Derek stesse male.
Il dottore annuì visitandolo mentre Scott ed Isaac aspettavano vicini e si guardavano di sottecchi.
Stiles si avvicinò non volendo farsi vedere preoccupato anche se poi lo era.
Il dottore alla fine annuì calmo.
- Ha ragione Stiles, sta male. Deve aver contratto un qualche virus. Gli ho preso un campione di sangue, dovrò analizzarlo. Ho un'idea di che cosa possa essere, se è così mi servirà una mano a recuperare gli ingredienti per la ricetta. -
Stiles guardava Derek ancora steso per terra mentre il dottore parlava di cose a lui totalmente estranee...
- Ma a cosa pensa? - Chiese per saperne di più. Scott ed Isaac, complici di quel che stava succedendo fra i due, si guardarono e ridacchiarono di sottecchi.
- Questo virus è un po' raro ma rognoso, colpisce solo gli alfa e li blocca in questa versione impedendogli di tornare normali. Però è come se avesse l'influenza, quindi ha momenti in cui sta davvero male. Per questo è così tranquillo. - Stiles alzò gli occhi sul dottore, non si stava controllando molto bene.
- Ma è solo questo? È debilitato e basta? E con la cura guarirà? - Cercava di modulare la voce, gli sembrava d'averlo fatto ma con scarsissimi risultati. Scott ed Isaac continuarono a ridacchiare.
- Sì guarirà, però devo assicurarmi che sia questo e poi comunque avrà anche altre crisi, come di aggressività o qualcosa del genere... tipo scatti psicotici! - Stiles lo fissò spaventato.
- Davvero?! Sarà meglio rinchiuderlo da qualche parte! - Derek rugnò quando lo sentì e Stiles alzò le mani.
- Ehi amico, se ti metti a mangiare chi hai sotto zanna la cosa può diventare spiacevole! -
Scott intervenne.
- Lo hai domato bene, prima... ed era in crisi psicotica! - Si sentiva idiota a dirlo però se il dottore aveva usato quel termine, andava bene.
Stiles saltò su.
- Sì certo ma probabilmente ho avuto solo fortuna! La prossima volta potrebbe mangiarmi! - Derek sbatté ancora la coda per terra stizzito, era in disaccordo.
- Non ti farà mai nulla! - Isaac si intromise sicuro, però quel sorrisino la diceva lunga.
- No senti... voi siete troppo ottimisti... siamo suoi amici e non ci farà nulla sono parole da sprovveduti! Questo ci sbrana! - Derek ringhiò ancora, ma solo per pochi secondi.
- Hai poco da lamentarti! Certo che ci sbranerai! Non puoi sapere che ti controllerai! - Si rivoltò contro di lui per nulla spaventato. Gli altri ridacchiarono e lui si fermò per guardarlo. - Che c'è?! -
- Intanto io non intendevo che non CI farò nulla, ma non TI farà nulla... perchè hai ragione, forse alla fine potrebbe finire per farci del male, ma a te no di sicuro! - Isaac era sicuro come la morte mentre lo diceva e questo faceva arrabbiare Stiles.
- Ma che sciocchezze dici?! Sono l'unico con cui discute sempre ancora! - Isaac sospirò e scosse il capo.
- Ora capisco perchè non hai mai avuto una ragazza! - Stiles indurì la bocca e lo fissò torvo e Derek diede un colpo con la coda ad Isaac. Questo fece ridere gli altri.
- Ok, è evidente... - Disse Scott. Stiles ancora non capiva.
- No non lo è! -
- Stiles, ti protegge! Sta proteggendo solo te da quando è qua! E soprattutto tu lo capisci! Parli con lui come se lui lo facesse con te! - Stiles li fissava come fossero matti.
- E questo che significa?! -
- Ha una connessione con te! - Disse finalmente il dottore spiegando scientificamente cosa stava succedendo. - Scusa se sono diretto, ma a quanto pare è il solo modo... - Così proseguì. - Isaac è un suo protetto e si sente responsabile per lui mentre Scott ormai è un suo pari e lo rispetta. Però per te è diverso... e qualunque cosa sia, ha permesso di legarsi a te ora in queste condizioni. -
- Sta dicendo un sacco di stupidaggini! - Stiles non poteva certo accettarlo così caldamente.
- Derek sta male e non ha un buon controllo di sé, non riesce a tornare umano. Focalizza le sue energie sulle poche cose che riescono ad ancorarlo e a far sì che si controlli e non perda il controllo divorando tutti. - Ancora molto scientifico. Ancora Stiles faceva quella faccia da 'stai dicendo stupidaggini'.
Scott ed Isaac volevano ucciderlo, quando faceva l'ostinato in quel modo era tremendo.
- Stiles! Che ti piaccia o no, ha un legame diverso con te ed è questo legame, ora come ora, la sua ancora. È quello che fa sì che non perda il controllo in queste sembianze dove è risaputo che il controllo si perde. È diverso trasformarsi del tutto in lupo. Non c'è più nessun lato umano in quei casi! Se lui si controlla ed è addirittura tranquillo e protettivo verso di te... e tu, dannazione, lo capisci anche mentre ti dice le cose... vuol dire esattamente questo! È connesso con te! Sei la sua ancora! Gli permetti di controllarsi anche se resta lupo! - Stiles finalmente lo ammise con un sospiro che sembrò quasi un rantolo.
- E con questo?! -
- Significa che mentre noi aiutiamo il dottore a capire di cosa si tratta e a tirare fuori la cura, tu dovrai stare qua con lui, lo controllerai e farai la sua ancora! -
Stiles era rimasto alla questione dell'ancora.
- Io sono la sua ancora così come Allison è la tua?! -
Isaac abbassò lo sguardo e Scott tossì.
- Sì... hai capito cosa ho detto? Devi stare qua con lui! -
Stiles lo realizzò solo in quel momento.
- Cosa?! Sei matto?! E se perde il controllo e mi uccide? E perchè sempre io le cose più rognose? Fare da baby sitter ad un lupo gigante che potrebbe essere assetato di sangue è... - Stiles continuò a parlare e lamentarsi mentre gli altri recuperavano il necessario e si avviavano alla porta.
- Faremo il prima possibile! Te la caverai! - Esclamò Scott sorridendo. Stiles quando si puntava in quel modo era da uccidere, però il suo era solo nervoso. Non voleva stare solo con Derek. Ma che problemi c'erano?
Si piacevano!
Lo ammetterà prima o poi!”
Pensò Scott mentre Isaac ridacchiava ancora.
Rimasto solo, Stiles si girò verso Derek versione lupo e questi non lo degnò di uno sguardo.
- Ed ora cosa fai, l'offeso? - Davvero non si rendeva conto di quanto bene lo capisse.
Alla fine sospirò e ricordandosi dell'attacco alla cucina, decise di conquistarsi il suo perdono, ammesso che dovesse farsi perdonare, cercando qualcosa da mangiare.
Quando ebbe trovato della carne macinata in frigo, gliela mise in un piatto per terra e poi gli mise dell'acqua.
Ovviamente sapeva perfettamente cosa mangiavano i lupi e cosa prediligevano, ma erano in casa, non poteva andare al supermercato per scegliergli la cosa migliore.
- Derek, dai... so che è umiliante e forse nemmeno il tuo cibo preferito, ma da lupo è questo ciò di cui bisogno... - carne cruda.
Derek spuntò dalla porta e quando vide per terra della carne si precipitò e divorò tutto in pochi secondi.
Stiles rise.
- Avevi una gran fame eh? Ed io che mi preoccupavo che ti sentissi umiliato a mangiare così! - il lupo in quello lo fissò negli occhi che al momento non erano rossi ma argentei come quelli del Derek normale. Fu quasi come che parlasse. Li chiuse e Stiles capì che lo stava ringraziando. Che andava bene lo stesso.
Stiles sorrise felice d'aver fatto qualcosa di utile per lui, così gli carezzò la testa fra le orecchie senza rifletterci, ma si fermò e si pulì la mano.
- Dannazione, da quanto non ti lavi? - Disse con noncuranza.
Si mise sul divano e si stese sperando di evitare situazioni spiacevoli.
Lasciò cadere la mano e poco dopo la sentì raccolta da Derek e dal suo tremendo pelo duro e grosso per non dire incrostato. Stiles ritirò subito la mano e Derek alzò il muso sulla sua pancia. Stiles arricciò il naso e fece una smorfia. Cercò di resistere perchè era carino che cercasse la sua presenza, però non resistette. Tutta l'emozione andò a farsi benedire e si alzò a sedere allontanandosi da lui.
- Ok bello mio! - Fece deciso. - Se vuoi stare con me la regola è una... - Derek alzò il muso e lo guardò in attesa di sapere cosa stesse dicendo. Così Stiles si alzò ed andò al bagno aprendo l'acqua della vasca. Poi spuntò e con aria anche sadica, disse: - Dovrai lavarti! - Derek, sentendo la parola bagno, schizzò al piano di sopra e si nascose nel giro di un battito di ciglia.
Stiles rimase affacciato alla porta con aria sorpresa.
- Derek? - Lo chiamò incredulo avviandosi verso il piano di sopra a cercarlo. - Derek, mica hai paura del bagno? È solo acqua e sapone! Vuoi che uso il balsamo? Userò il balsamo! Guarda, se vuoi ti faccio scegliere il profumo migliore! Forse preferisci quello della mamma di Scott! - Il ruggito fu cristallino e lo aiutò ad indirizzarlo. Era nella camera di Scott. - Va bene, useremo il suo bagnoschiuma... sarò delicato, ti tiro via la cragna di dosso e ti asciugo! Sarà indolore! - Stiles capiva che la paura dell'acqua era una cosa tipica animale e visto che ora era lupo, era normale. Ma davvero aveva un odore tremendo e quando lo toccava si insozzava troppo.
Derek era sotto il letto che aveva praticamente ribaltato visto che era troppo grande per starci.
- Derek... se vuoi le coccole da me devi lavarti, altrimenti non se ne parla! - Si stava per sentire idiota ad usare quel termine, gli era venuto spontaneo dopo i tentativi di prima. Cercava le coccole come un cane vero. Sentendolo, però, Derek si alzò sorprendentemente ed andò al piano di sotto infilandosi da solo nella vasca con l'acqua.
Stiles capendo il messaggio arrossì e rimase a bocca spalancata. Sempre con la stessa faccia scandalizzata, lo raggiunse al bagno dove Derek, nella vasca, lo aspettava.
- Sei un... un... - non sapeva decidersi fra una serie di termini tutti adatti, ma visto che era un lupo, definirlo maiale era fuori luogo. Stava per dire maniaco quando gli venne su da solo – una puttana! - Derek piegò la testa di lato dimostrandogli che lo capiva chiaramente e che altrettanto chiaramente gli rispondeva. - Sì lo sei! Ti vendi per delle coccole! E sei anche un maniaco se lo vuoi sapere! Io intendevo in senso puro! Come le coccole che si fanno ad un animale domestico! Che tu poi non sei, visto che sei un lupo selvatico! - Stiles continuò a parlare ininterrottamente dicendo cose senza senso giusto per allentare la propria tensione. Una tensione che avrebbe potuto ucciderlo.
Stava lavando Derek.
La sua versione lupo, però lo stava lavando.
E se si trasforma in umano proprio ora? È nudo e lo sto strofinando sul sedere... cioè gli sto lavando proprio lì sulla coda e nella versione umana sarebbe... nudo e con la mia mano sulla chiappa! Cazzo!”
Gli andò il sangue al cervello tanto che per un attimo temette potesse uscirgli dal naso.
Si fermò a respirare mentre Derek spingeva il muso sulla sua mano per incitarlo a continuare. Era piacevole quella grattatina lì dietro.
Stiles capiva tutto e voleva morire.
Lo stava seducendo anche da lupo?
Ma cosa aveva quell'essere?
- Tu sarai la mia fine! - Disse Stiles ridotto ad uno straccio. Derek alla fine osò anche leccargli il viso. Era contento. Altro che lupo feroce, sembrava un dolce pastore tedesco addomesticato. Così affettuoso e tenero.
Stiles pensò che qualcosa da qualche parte non andava, però non si fermò e quando il bagno fu finito, Stiles lo avvolse in un grande asciugamano che avrebbe riempito di peli così come già lo era la vasca sicuramente intasata.
- La mamma di Scott mi ammazzerà. - Cominciò a strofinarlo seduto per terra davanti a lui per asciugargli il pelo, stava pensando di usare il phon quando Derek, per ringraziarlo visto che effettivamente si sentiva meglio dopo il bagno e non aveva più prurito ovunque, tornò a leccarlo. Ma non una volta e sulla guancia.
Cominciò da lì e proseguì sugli occhi che dovette chiudere, sulla fronte e persino sulle orecchie.
- Sì sì.... sei inquietante... - Diceva Stiles ridacchiando, gli faceva solletico, nel mentre continuava ad asciugarlo. Ormai erano carezze.
Era quasi come una normalissima scena fra cane e padrone, coccole a vicenda, leccatine e ringraziamenti vari, ma era diverso.
Stiles continuava a chiudere gli occhi e stringerli perchè la sua lingua nell'orecchio lo stava uccidendo dal solletico ed anche un po' dal piacere, lo doveva ammettere.
- Sì, sei inquietante! - Tornò a ripetere come se Derek avesse parlato e gli avesse chiesto perchè. - Perchè sembri un cane che lecca il padrone mentre questi lo accarezza... ma in realtà sei Derek e mi stai leccando la faccia ed io ti sto accarezzando... e saresti tecnicamente nudo! - Esclamò infatti sgranando gli occhi realizzandolo fino in fondo, terrorizzato. L'immagine mentale di Derek nudo che lo leccava sul viso e lui che l'accarezzava, era sconvolgente.
Sconvolgentemente eccitante.
E la lingua di Derek, da lupo, finì sulla sua bocca rigorosamente chiusa.
Stiles si infilò le mani sulla bocca ostinandosi a mettere una barriera.
- Sei un lupo, ora come ora! La cosa forse ti sfugge ma non possiamo fare bestialità! - Disse mugolando lamentandosi. Così si alzò e scappò in soggiorno.
Stiles era stralunato, non sapeva cosa fare, non sapeva proprio come gestirlo.
Immaginare Derek umano che gli faceva quelle cose era il colpo di grazia. Era un lupo però era sempre Derek ed era cosciente. Al di là di tutto, era appena successo qualcosa e Derek gliene avrebbe dovuto rispondere, una volta che sarebbe tornato.
Derek tornò da Stiles poco dopo, il ragazzo era steso di nuovo sul divano, si teneva le braccia a coprire la faccia e cercava di riflettere sulle sensazioni strane provate. Era l'idea che fosse Derek anche se non la sua versione umana. Non riusciva a superarlo.
Non riuscì nemmeno a percepirlo, Derek gli salì sopra e continuò a leccargli il viso che Stiles dovette scoprire. Era irruento, sembrava in esplorazione, non si staccava e non riusciva a farlo scendere. Non poteva nemmeno parlare e lamentarsi perchè se apriva la bocca gli poteva benissimo infilare la lingua dentro. Era un lupo, un lupo!
Anche se era Derek era un animale, ora... perchè non lo capiva?
Stiles si ricordò delle parole del dottore.
Era una crisi psicotica? Pensava fossero aggressive.
Stiles pensava che questa volta non se la sarebbe cavata. Non poteva stare con quel peso massimo addosso a farsi leccare la faccia passivamente per tutto il tempo.
Alla fine, spaventato che il tutto potesse degenerare, si sentì invadere da un'ondata calda interiore. Un'ondata che si trasformò in lacrime.
Quando Derek le vide uscire dagli occhi, si fermò, scese e corse via uscendo di casa.
Stiles non ebbe tempo di elaborare che cosa era successo, lo seguì subito, ma ormai era tardi, era sparito.
Così prese l'auto e lo cercò col cuore ancora impazzito ed i sensi accelerati.
Che follia, si ripeteva.
Che follia.

***


Dopo che si furono entrambi calmati, Stiles decise di parlargli a cuore aperto e dirgli quello che gli stava succedendo. Era ora di farlo e forse in quelle condizioni Derek era più inoffensivo di quanto lo sarebbe potuto essere da umano.
Decisamente.
Almeno ora era una montagna di peli profumati.
- Derek... - il lupo mosse le orecchie, lo stava sentendo. - Scusami per prima... forse ti ho spaventato io... è che... mi hai fatto paura... non... pensare che tu mi spaventi eh? Tu normalmente non mi spaventi, l'hai visto. Non scappo mai quando ci sei. Però prima mi hai spaventato. È diverso dal dire che mi fai paura. Sei un lupo. Se fai queste cose da umano è un conto. Mi sconvolgi lo stesso ma è diverso. Sei umano. Ma da lupo non puoi. Devi controllarti... forse sono io che ti ho mandato fuori. Scusami. - Stiles stava incredibilmente meglio dopo aver detto quelle cose. Parlarne, aprirsi, era davvero terapeutico. Avevano ragione Scott e gli altri a dire che doveva parlarne e dirlo. Ora Derek era un lupo e con un po' di fortuna tornato umano non si sarebbe ricordato di nulla.
Derek ora lo stava come abbracciando da dietro, Stiles era appoggiato a lui avvolto dal suo morbido manto ed era quasi come essere davvero con lui.
- E' difficile accettare quello che ci sta succedendo. Io ho paura di soffrire se mi lascio andare, che vada male, che... non so bene... è difficile. So solo che ne sono terrorizzato, non ho mai avuto tanta paura di qualcosa come di questo. Però è la sola cosa di cui non posso proprio farne a meno. Se si tratta di te io ci devo sempre essere e... mi mandi fuori, completamente fuori. Devi avere pazienza con me, penso che un giorno sarò pronto. Spero che tu capisca... -
Stiles sentiva un grande calore dentro mentre tirava fuori tutto quello che provava. Era così preso e concentrato dal dire cosa provava, che non si rese conto della sensazione che cambiava intorno a lui.
Niente più pelo morbido. Il profumo rimase lo stesso però si sentì leggermente più basso rispetto a prima. Era quasi completamente steso per terra, solo le spalle e la testa poggiavano su qualcosa, ma non era come prima. Era più solida e dura. E liscia.
Aprì gli occhi che aveva chiuso e si accorse che la propria mano non accarezzava più la nuca di un lupo ma quella di un ragazzo. E che era pelle quella su cui strofinava la testa. Era appoggiato su un corpo.
Roteò gli occhi e li portò al di là di sé. Le gambe nude del ragazzo erano piegate ed unite. Era come una ciambella umana... od uno in posizione semi fetale, sul fianco.
Lui ci stava in mezzo. Le braccia del ragazzo lo chiudevano da un lato mentre le gambe dall'altro, era totalmente incastrato in lui che praticamente lo abbracciava da dietro in un modo molto strano. Ma piacevole e comodo.
Stiles aveva il braccio oltre il fianco del ragazzo perchè lo stava carezzando sulla nuca. Alzò la testa e lo guardò. Era lui.
Era proprio lui.
Inghiottì a vuoto mentre il cuore pompava così forte e veloce da assordare Derek.
- Sei tornato... - Il sorriso che gli fece lo paralizzò. Aperto. Fu un sorriso aperto e grato ed anche con un pizzico di felicità.
Arrossì incapace di dire altro, aveva parlato abbastanza. Così smise di carezzarlo e ritrasse il braccio chiudendolo nel proprio petto in un gesto di imbarazzo.
Derek, intenerito, alzò il suo e se lo spostò in modo da avere la nuca di Stiles appoggiata sul suo bicipite e sulla spalla.
Stiles girò la testa per guardarlo da quella posizione strana in quanto finivano più che altro per guardarsi le bocche.
- Capisco che sei un umano davvero difficile... e che finirò per impazzire, dietro di te! - Stiles trattenne il fiato con occhi lucidi pensando che quella frase brusca fosse la fine. Il cuore ancora che assordava Derek. - Però credo ne varrà la pena! - Il sorriso di sollievo, così come i battiti, fecero sorridere a sua volta Derek, di nuovo in quel modo splendido, aperto e semplice.
Derek lo spostò in modo da essere davanti al suo viso e non di lato. Quando l'ebbe lì dove voleva, in una specie di 69 dove l'aggancio era fra i visi e non con altre parti intime del corpo, uno al contrario dell'altro ma sempre incastrati insieme e a guardarsi, Derek gli sfiorò le labbra. Non fece niente altro. Prima ne aveva abbondantemente approfittato, del resto.
Stiles rimase senza fiato a lasciarsi fare, divenne bollente, si sarebbe fatto fare di tutto in quel momento, però sentì un'istintiva fiducia in lui.
Sentiva che poteva fidarsi. Come lo sentiva ogni volta che lo aiutava.
Derek non andò oltre, poi quando lo lasciò Stiles appoggiò la testa di nuovo sul suo braccio, quasi sulla sua spalla, in quell'incastro di loro che faceva mettere Derek allo stesso modo.
- Sai... un giorno ti rifaccio tutto quello che ti ho fatto prima... - Stiles ripensandoci arrossì, voleva dire qualcosa, ci provò ma alla fine nel provare ad alzarsi realizzò anche di peggio.
Ovvero che Derek era nudo.
E tornò a mettersi giù, molto meglio evitare visioni sconvolgenti a cui non era ancora pronto.
Derek capendo il motivo per cui non si alzava, ridacchiò malizioso ma non forzò la mano.
Per quel giorno poteva essere sufficiente.
E poi rischiava che gli chiedesse perchè era lui la sua ancora e cosa significava tutto quello.
Non voleva ancora parlare di sentimenti e cose del genere prima di essere sicuro di non ricevere una porta in faccia.
Così lentamente si addormentarono senza dirsi più nulla. Sereni e tranquilli.
Quando Scott ed Isaac tornarono con la cura, li videro in quella posizione da ritrattista sul pavimento.
Derek nudo che si su avvolgeva uno Stiles completamente appoggiato a lui.
Che dormivano.
Isaac sussurrò:
- E' guarito da solo! Cosa significa?! - Scott sorpreso del fatto che facesse davvero una domanda tanto idiota in un momento simile, gli pose quella veramente essenziale.
- Si sono messi insieme finalmente?! - Isaac si perse nel cercare di capirlo. Poi si perse in Scott e da lì non capì proprio più niente. Cioè ancora meno, insomma.

FINE