PATH

CAPITOLO I

UNO STRANO, NUOVO INIZIO

PARTE VII

Occhi nocciola assonnati avevano scrutato fino a quel momento la classe. Di norma sarebbe stata molto più attiva, ovvero avrebbe attaccato bottone con chiunque appena messo piede in aula, ma non quella mattina almeno, non aveva proprio trovato l'energia! Primo giorno di scuola uguale necessità di riabituarsi ai vecchi orari, perciò si era seduta al nuovo banco decisa a riprendersi dal torpore, accanto a qualcuno che nuovo non era: quel burbero di Andry. Era un rapporto strano quello con lui, beh ma chi aveva un rapporto normale con Andry? Era impossibile! Nonostante tutto gli voleva bene, come adorava anche l'altro membro del trio inossidabile, cioè il povero Shadir. Il tentativo di salvarlo dalla cazzata era fallito, come al solito. Sarebbe stata una di quelle cose che avrebbero poi ricordato per riderci sopra. Sicuro. D'altronde lei non era da meno.
- Reali Dorotea -
Ad un passo dall’aprire bocca, non le riuscì di trattenere un enorme sbadiglio, solo tardivamente si mise una mano a coprire le mascelle spalancate per riparare il danno.
- Scusiii!!! - una smorfia di mortificazione, ma allo stesso tempo buffa le si formò sul viso. - Alla faccia del galateo! -
- Figurati! - Ryan sembrava divertito.
- Beh scusi lo stesso non ho fatto apposta...ahem, allora cosa posso dire per riparare? - Mentre parlava le mani giocherellavano con una delle due corte treccine in cui erano raccolti i suoi capelli rosso rame - ...Niente credo... - scrollò le spalle con noncuranza e sorrise amichevole al prof. - Mmmm, ho 18 anni, vengo anch'io qua in treno con Paolo... Mezzadri - indicò Paolino - frequentare questo ILLUSTRE liceo è il mio hobby... pessimo lo so... la mia professione in realtà è un'altra -
Del Gobbo era incuriosito. Il suo sguardo, dietro gli occhiali, divenne interrogativo - Cioè? -
- Disegnare - esclamò trionfale la rossa - Sono la disegnatrice ufficiale della classe -
- Ah si... potevo immaginarlo - probabilmente l'insegnante si riferiva al look della ragazza, l'aria e i modi un po’ d'artista ce li aveva: i mille braccialetti, anelli e orecchini che portava addosso, piercing sotto il labbro, l'abbigliamento 'alternativo'... agli antipodi della Del Torso, insomma. - Ma che fai? Roba tipo caricature? -
- Anche! Sono le più divertenti... - rispose con aria complice.
- Bene, bene. Ti darò del lavoro da fare, credo - Si trovava a suo agio nella conversazione con quella… Dorotea.
- E che musica ascolti? -
- Sicuramente il mio genere preferito è il m... -
ad interromperla si alzarono in coro le voci di Paolo ed Enrico:
- IL METAAAALLOOOO! - si sarebbe aggiunto come al solito Shadir, ma era sazio di figuracce per quel giorno.
Tea, un po’ sorpresa, strizzò l'occhio ai due compagni - Ah grazie per il sostegno, ragazzi!! So che posso contare su di voi -
Seccato dal casino che a volte Tea riusciva a creare così magistralmente, Andry, con la sua bella voce maschile, sibilò truce:
- Finito lo show?! -
La rossa allora prese ad accarezzare languida i capelli del tenebroso della classe, e col tono della fidanzatina vinta da abnegazione rispose:
- Si tesoro, perdonami! -
Probabilmente le scenette dell'innamoratina erano uno dei mezzi di tortura più efficaci della ragazza... Andry andava in bestia, era più forte di lui. La trascinò giù per un braccio non proprio gentilmente, facendole poggiare di nuovo il didietro sulla sedia.
- Come mi piaci quando sei così focoso!! -
Scoppio generale di risa da parte di chi stava seguendo il siparietto e conosceva già bene il canovaccio.
Andry era furente, non dovevano pigliarlo così per i fondelli, si stavano divertendo troppo alle sue spalle, quindi ammonì minaccioso l'unica donna del terzetto con una delle frasi più classiche riservate esclusivamente a lei - La chiudi si o no la fogna che ti ritrovi al posto della bocca!?!! -
Il nuovo professore, col sorriso ancora stampato in faccia, intervenne facendo da paciere - Dai tranquilli ragazzi -


- Allora andiamo avanti con l'appello - disse Ryan, ancora ridendo per la scenetta di Dorotea e Andry.
Sicuramente una classe interessante, anche se alcuni elementi davano davvero spavento!
- Allora... ora tocca a... sì, Sanders, Tasha! -
Tasha, seduta accanto a Levi, si alzò in piedi con aria neutrale: non gliene fregava molto né di compiacere né di sconvolgere il prof. L'importante era che nessuno toccasse le due persone per lei più importanti in quella classe. E una era Levi.
Tasha era alta e snella, androgina si potrebbe dire. I capelli castano scuro erano lunghi ma lasciati sciolti, non raccolti in una particolare acconciatura.
Indossava degli abiti comodi, con un certo stile militare che le donava.
- Sì, buongiorno prof. Mi chiamo Tasha, ho diciannove anni, sono americana -
- ...e tornatene in America - disse qualcuno sottovoce.
Tasha non si voltò neanche. Sapeva benissimo chi doveva essere. Ma non era contenta di aver già dato spettacolo? Uffa. Non le diede corda.
- La mia famiglia si è da poco trasferita in città. -
- Davvero? Che scuola frequentavi? -
- Un'accademia militare. La Alexander the Great Militar Academy -
Risatine da dietro.
- ...ecco dove ha imparato a fare la lesbica... - sempre la stessa voce.
Tasha la ignorò.
- Hai interessi particolari, Tasha? - disse il prof, chiaramente felice di trovare qualcuno con cui, magari, parlare un po' di inglese di tanto in tanto.
- Beh mi piacciono le moto e la velocità -
- Questo era evidente! - disse Ryan con un sorriso, indicando la catena che le pendeva dal passante dei larghi pantaloni verde militare e che terminava con un voluminoso portachiavi.
Tasha sorrise leggermente.
- A parte questo, mi piacciono la musica e l'atletica, ma odio la moda. -
- ...e si vede - disse ancora la voce fastidiosa.
Tasha la ignorò ancora. Finché non toccava le due uniche persone che le interessavano, la cretina poteva dire quello che voleva, lei non si sarebbe fatta provocare.
- Va bene Tasha, un giorno mi porterai a fare un giro, allora -
- A suo rischio, prof - rispose lei e tornò a sedere.
Ryan sorrise e scorse l'elenco.
- Proseguiamo....allora, Smith, sì, Smith Noah -