CAPITOLO 3
EX NIHILO

PARTE I


Note:
Comincia il terzo capitolo! In questo episodio tendenzialmente le parti sono più brevi; non è stata una cosa voluta, più il risultato dello 'stile' di Reika direi, visto che essendo lei la mente principale nell'elaborazione di Ex Nihilo, ha scritto anche molti pezzi.
Non fatevi ingannare da questo incipit tranquillo, l'azione poi comincerà quasi subito... cosette interessanti, eheh!! Buon proseguimento!
Stay tuned! Fog Spirits


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Era la prima volta che Maya riusciva a distinguerli. C'erano occhi, volti, persone dove prima regnava la dispersione, la nebbia. I colori troppo forti non le davano più fastidio, si lasciava toccare, partecipava, anche. I toni pacati della sua conversazione con Lelio non dimostravano altro che la sua armonia col tutto che aveva intorno a sé. Quando si fermarono davanti all'entrata della scuola lei guardò in alto. Cercava una finestra.
- E' vero, sono tornata -
- Sei stata via solo qualche giorno. -
Nelle orecchie le scivolarono via fischi di aria fredda e pungente, e si plasmò un sorriso.

Proprio come aveva immaginato, era tutto diverso.
Coglieva la sorpresa e lo sconcerto, mormorii e sussurri; e proprio perchè sapeva che stavano parlando di lei decise di farli ancora più contenti: prese per mano Lelio e cinguettò
- Dici che facciamo in tempo a passare al supermarket prima di pranzo? Voglio comprare i semi di papavero così vi preparo una delle mie specialità...-
- Davvero? Ottima idea. Allora il dolce lo faccio io... hai mai provato la torta di fragole e cioccolato? -
- No, ma ne facevo una che aveva dentro le arance.. -
Continuarono su questo tono per tutto il primo piano, le scale vicino ai distributori dove raramente avevano messo piede e una buona metà del secondo piano, e Maya stava ancora spiegando i segreti del suo soufflé quando, per un attimo, ammutolì. Erano entrati in classe e non se ne era accorta.

Istintivamente cercò il suo posto, l'ultimo solitario banco della seconda fila. La solida, tangibile prova di come erano state le cose, soltanto qualche giorno fa. A conti fatti, lei non c'era mai stata veramente in quella classe, non aveva mai partecipato a niente che le facesse lasciare quel piccolo porto sicuro scavato nel silenzio.
Ed era del suo non-essere ombroso e pesante che la sedia e il banco erano impregnati, e faceva paura. Aveva convissuto con quella sé stessa così a lungo da essere lei quella più spaventata, incapace di articolare più di due sillabe pensandole sul serio, schiava del teatrino che allestiva ogni giorno di scuola...
Sorrise ai suoi compagni. Ed era sincera. Nella sua mente si formarono frasi, dalla sua bocca uscirono parole, fluide e corpose come i versi di una canzone d'altri tempi, mentre Lelio annuiva si scusò per il 'piccolo incidente'#, li ringraziò per l'aiuto e asserì che era contenta di essere di nuovo lì con loro.
La piccola Maya del primo giorno di scuola era scomparsa.


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# = Maya il primo giorno di scuola aveva tentato il suicidio ed era stata salvata...circa...da Ryan. (Vd. Capitolo I - Parte IX)