My love


Un morbido silenzio avvolge la camera, rendendo tutto più irreale e dolce. Nessun rumore giunge dall’esterno come se quello fosse un luogo fuori dal mondo creato esclusivamente per loro. La luce candida cola all’interno dalle tende bianche che ondeggiano pigre davanti la finestra aperta. Il sospiro caldo del vento gli accarezza appena la pelle mentre, seduto sulla sponda del letto, lo osserva dormire.
Morgan non ha mai visto niente di più bello. Né di più candido.
Reid dorme abbandonato tra le coltri sfatte, che si aggrovigliano soffici attorno al suo corpo, svelandone ogni forma. Il viso, le spalle, il respiro, tutto in lui ora è calmo, rilassato, sereno. La tensione che solitamente lo caratterizza a causa della pressione a cui viene costantemente sottoposto ora è completamente scomparsa. È così fragile e minuto disteso com’è nel suo letto a due piazze, tutto in lui ispira un senso profondo di protezione, quel senso che come un filo conduttore guida i suoi giorni uno dopo l’altro.
Morgan sorride, solleva la mano e ricorda.

Con la punta delle dita traccia il contorno del suo corpo coperto dal lenzuolo…

Quel corpo che poche ore prima aveva posseduto per la prima volta. Che si era quasi infranto per il dolore prima di sciogliersi nel piacere. Che fremeva per una passione troppo grande per un fisico così gracile, che si aggrappava al suo come un appiglio per non sprofondare in quel dolce delirio di sensi che lo stava trascinando via.

Fermandosi un attimo in più sulle spalle…

Troppo magre, troppo fragili per non aver paura di spezzarle se le avesse strette eccessivamente. Quelle spalle che aveva vezzeggiato a lungo, ricoperto di morbidi ed umidi baci per tranquillizzarlo, per implorarlo di avere fiducia in lui, ancora una volta, strappando morbidi sospiri alle sue labbra.

Scivolando lungo il collo sottile…

Dalla pelle morbida che profuma di fresco, che aveva amato mordere e succhiare per impregnare la propria lingua del suo sapore. Su cui si era divertito a rincorrere il battito del sangue sempre più veloce nelle vene.

Arrivando alle labbra…

A quella bocca che aveva fatto propria prima del resto del suo corpo. A quelle labbra che aveva baciato ancora, ancora, ancora, mai sazio. Quelle labbra sottili, rosse, umide e gonfie che si erano modellate alle sue perfettamente, prima di schiudersi come un fiore raro lasciandosi al gioco ammaliante della sua lingua.

Per poi ritornare indietro, al suo torace…

Piccolo, glabro, dalle ossa così sporgenti da averle sentite una per una sotto le dita mentre lo carezzava, che sembrava sopportare a malapena le forti emozioni a cui lo stava sottoponendo, ma che lo aveva accolto prontamente quando, stremato dall’orgasmo, era crollato su di lui.

E scendere fino al ventre piatto…

Che lui, Morgan, aveva accarezzato, baciato e morso, facendone arrossare la pelle, strappandogli un urlo deliziato quando aveva immerso la lingua nel suo ombelico, lambendone con lentezza le pareti e addentandone il bordo.

Per arrivare a fermarsi sulla curva morbida ed invitante del bacino…

La sua personale porta per il Paradiso. Che una volta penetrato, aveva ridotto Reid e lui stesso ad un folle ammasso urlante. La stanza, il letto, ogni cosa attorno a loro aveva iniziato a vorticare furiosamente, miscelando e confondendo colori, suoni ed odori. Lasciando chiaro e limpido solo quel sentimento forte ed unico che li univa e che rivendicava per sé l’uno il cuore dell’altro.

Le ciglia di Reid vibrano mentre la sua coscienza emerge rapidamente sotto la delicata lusinga di quei tocchi sulla sua pelle. Morgan trattiene il respiro mentre le palpebre lentamente si sollevano, svelando il castano scuro delle sue iridi, liquido di sonno ed animato dai riflessi dorati della luce che gioca con esso. Reid gira appena la testa cercandolo e, quando trova il compagno accanto a sé, un piccolo sorriso sereno gli accarezza le labbra, perché quando quell’uomo che è diventato il centro del suo mondo è accanto a lui tutto diventa pace. Un regalo impagabile.
- Buongiorno!- sussurra stendendosi supino.
Morgan ricambia il sorriso sentendosi per la prima volta felice, completo, nessuna nube oscura quel senso di benessere che palpita placido nel fondo del suo essere. Si sente sicuro come mai lo è stato prima di quel momento, perché ora conosce la reale portata del suo sentimento per Reid, quanto egli sia importante. Mai ha amato in quel modo e gli fa quasi paura, ma basta guardare lo sguardo limpido di Reid perché ogni dubbio scompaia.
Morgan si china in avanti, fino a che con il naso non tocca quello del compagno.
- Buongiorno!- bisbiglia sulle sue labbra.
Bacia quella bocca, immergendosi completamente nel suo sapore delicato, perdendosi nell’odore della sua pelle, e tutto diventa nuovamente Reid.