PROTAGONISTI: allora... ce ne sono un bel po': criska, zlato, becksillas, sernando, dinatanchez, rommel, zizema, thiabinho, gotzeus. E quindi: Ronaldo, Kakà, Beckham, Casillas, Ibra, Pato, Ramos, Torres, Sanchez, Di Natale, Robben, Van Bommel, Thiago Silva, Robinho, Gotze e Reus.
NOTE: doveva essere una cosa breve e demente, ovviamente per essere demente, è demente. Ma non è breve! E soprattutto non finita... ad un certo punto l'ispirazione è scemata, non so come mai, non mi è mai capitato purtroppo ed odio quando succede. Però quel che è scritto c'è. Eccolo qua!
Naturalmente hanno più rilevanza i criska perchè sono la mia coppia preferita. Il prologo è su di loro.
Che dire? Dedicato a chi mi segue su Football Slash! Spero che vi faccia ridere abbastanza!
Baci Akane

CHI HA RUBATO JANE

PROLOGO:
IL CASO

Sembrava una giornata come le altre, in quel di Madrid.
Finalmente erano cominciate le vacanze natalizie e come di consueto, chi non aveva il compagno accanto decideva di approfittare di quei giorni per passarne un paio con chi davvero era la dolce metà.
Quando Riky arrivò a Madrid da Cris, ci rimase male di non ritrovarsi le sue braccia al collo e la sua bocca su tutta la faccia a riempirlo di baci umidicci.
Rimase fermo all'ingresso ad aspettare la valanga umana, ma stranamente il silenzio fu tutto quel che l'accolse.
Riky sospirò e grattandosi la nuca lo chiamò inoltrandosi in quello che sembrava un labirinto. Casa di Cris era la residenza più grande che chiunque avesse mai visto, per cui solo se sapevi precisamente dove andare non ti perdevi.
Dopo aver percorso qualche chilometro, finalmente una porta si aprì e da essa spuntò il suo amore.
Con le nuvole e le saette sopra la testa.
Riky sospirò paziente sapendo perfettamente cosa presagiva una cosa del genere. Quando aveva quella faccia, non significava niente di buono...
- Chi ti ha fatto arrabbiare, avanti... -
Chiese paziente.
Cris aveva il broncio come un bambino, suo malgrado lo abbracciò e lo baciò.
- Un morto ha più entusiasmo... Se vuoi torno a Milano! - A quello Cris lo strinse fino a spezzargli un paio di ossa, al che Riky capí che per sopravvivenza era meglio senza entusiasmo...
- Ok, ok... - lo prese per le spalle e sapendo che se ne sarebbe pentito per sempre, glielo chiese. - Avanti, spiegami tutto, che è successo? -
Cris a quel punto prese respiro e lo disse.
- Qualcuno ha osato rubarmi Jane! - Riky impallidì.
- Jane?! Come?! Ne hai parlato con la polizia? -
- Si ma siccome poi è magicamente rispuntata da sola, hanno lasciato perdere. -
Riky sospirò di sollievo.
- Mi hai fatto prendere un colpo... Allora l'hai ritrovata! -
- Si ma qualcuno l'aveva presa! - insistette Cris gesticolando teatrale.
Riky lo guardò paziente.
- Ok, però conta che ora sia di nuovo con te... Magari l'avevi prestata e non te lo ricordi... -
Cris si aizzò ancora di più come se gli avessero pestato i piedi.
- Non presto mai Jane, cazzo! -
- Va bene, ora è tornata, ci starai più attento, è tutto sistemato. -
Riky sapeva che se non calmava Cris, il tutto sarebbe degenerato.
- Sarà sistemato quando avrò scoperto chi è stato! -
Riky sospirò.
- E quando avrai scoperto chi è stato? -
Cris sbatté il piede a terra come un bambino capriccioso:
- Me la pagherà! -
Riky scosse il capo.
- Come credi di scoprire chi è stato?-
- Sto facendo le mie indagini, ho ristretto i sospetti ad un paio... Devo solo interrogarli! -
A quel punto Cris lo fece entrare nella stanza in cui era chiuso prima.
Quando entrò rimase senza parole, si slogò la mascella e strabuzzò gli occhi.
Sui muri c'erano foto di calciatori famosi pieni di post-it e frecce collegate uno all'altro. Poi c'erano dei monitor, tanti monitor, che trasmettevano immagini in otto delle sue camere degli ospiti ed altre nel resto delle stanze della villa-labirinto.
Riky cominciò a tremare specie notando le foto sul muro.
- Cris... Mi vuoi spiegare? -
Il portoghese orgoglioso cominciò.
- In base alle mie indagini, il colpevole si nasconde fra una di queste otto coppie! Quindi li ho invitati qua tre giorni per poterli interrogare. Visto che non mi diranno mai la verità li riprenderò di nascosto così quando ne parleranno, mi diranno involontariamente come stanno le cose! Poi punirò il colpevole! -
Era molto serio quando lo diceva.
- Cris... Ma ti rendi conto... Che con tre quarti di questi rischi grosso? -
Cris però non aveva il minimo timore.
- Non ho paura! -
- Ma ti smonteranno! -
Cris incrociò le braccia al petto.
- Sono irremovibile! Stanno già venendo tutti! -
Riky sospirò sconsolato e spaventato, a quel punto non gli rimaneva che pregare che nessuno gli uccidesse quel pazzo del suo ragazzo.
"Dovrò chiedere una mano anche fisica oltre che divina... Fortuna che ha convocato anche alcuni elementi ragionevoli. Verrà ucciso. "
- Tutto questo per Jane... - chiese sorpreso...
Cris era inviperito,
- Dopo di te e Junior, Jane è tutto per me! Non la passeranno liscia! -
Riky scuotendo il capo andò in camera di Cris a sistemare il borsone.
"Sarà una tragedia!"
Non ne aveva idea di quanto!


CAPITOLO I:
GLI INDAGATI

Gli indagati arrivarono uno dietro l'altro, qualcuno in ritardo per ovvi motivi. Leggasi amoreggiamenti.
La scusa ufficiale sull'invito scritto era un invito a nozze di Cris e Riky, per molti era una cosa normale ricevere un invito simile, alcuni sapevano di queste loro manie di anniversari.
Alcuni, però, erano totalmente nuovi alla cosa e non capendo cosa centrassero con loro, andarono per capirlo.
E poi insomma, non erano due qualunque.
Erano Cristiano Ronaldo e Kakà che si sposavano ed invitavano delle persone al loro matrimonio probabilmente nascosto.
L'accoglienza era in giardino anche se era molto freddo.
La prima coppia ad arrivare fu Iker e David. Iker era eccitatissimo all'idea delle nozze segrete di Cris e Riky ed era passato anche a prendergli un regalo. Cioè a tutti e due, ma Iker era contento per Riky.
Soprattutto di rivederlo.
Loro erano fra quelli che ricevevano inviti simili da loro con una certa regolarità!
I secondi furono Sergio e Fernando. Anche loro avevano già partecipato a qualche anniversario. Sergio non aveva pensato a nessun regalo, ma Fernando fortunatamente era passato a prendere un pensierino consapevole che l'altro non ci avrebbe pensato.
Dopo di loro arrivarono Karim e Zinedine. I due fra alti e bassi stavano insieme da un paio di mesi ed erano a loro volta amici di Cris e Riky. Al regalo ci aveva ovviamente pensato Zinedine.
I quarti ad arrivare furono Thiago e Robi, i due erano rimasti di sasso nel ricevere l'invito per posta e non da Riky di persona, per cui erano un po' risentiti della cosa. Appena arrivato Roby attaccò Riky chiedendogli perchè non gli avesse detto nulla di persona, erano stati a Milano insieme fino a qualche giorno prima!
Riky voleva dirgli tutto, infatti l'espressione con cui lo guardava era 'ti prego capiscimi', ma l'espressione severa di Cris gli impedì di proferire parola. Thiago capì al volo che stava succedendo qualcosa che non andava.
Dopo di loro cominciarono ad arrivare gli invitati insoliti.
Mark Van Bommel e Arjen Robben.
Thiago cominciò a sospettare col loro arrivo. Arjen era stato compagno di Cris e Riky al primo anno a Madrid, per cui va bene, si conoscevano. Ma da lì ad invitare lui e consorte ad un matrimonio ce ne passava.
Però decise di lasciargli il beneficio del dubbio.
L'arrivo di Alexis Sanchez e Totò Di Natale lo convinse ancora di più. Cris e Riky conoscevano Alexis per i Classici, le volte in cui avevano giocato contro il Barcellona avevano avuto modo di conoscersi, ma non certo in vesti poi così positive. Non poteva essere che l'avessero invitato, era proprio impossibile.
Quando arrivarono i penultimi, Thiago ebbe assoluta conferma di quanto sospettava.
Mario Gotze e Marco Reus proprio non c'entravano assolutamente niente con loro.
A meno che non fossero amici d'infanzia di Cris, cosa di cui dubitava fortemente, non avevano motivazione d'esistere lì dentro.
- Sta succedendo qualcosa! - Confermò Thiago sicuro. Roby lo guardò sorpreso cadendo dalle nuvole.
- E perchè? - Thiago lo fissò chiedendosi se davvero glielo stava chiedendo.
- Roby, Gotze e Reus?! Davvero? Già Robben e Mark sono strani qua, ma Robben ha giocato con loro... però Sanchez e Di Natale... cioè Sanchez è loro acerrimo rivale! Però il top sono Gotze e Reus! Non hanno nemmeno la loro età! - Thiago ormai era sicuro.
I due tedeschi, ricevuti da un imbarazzatissimo Riky, vennero lasciati con gli altri arrivati i quali effettivamente cominciavano a trovare strana la loro presenza.
Thiago non si fece scrupoli.
- Scusate... - Disse infatti avvicinandoli sospettoso. I due lo guardarono un po' intimiditi, fortunatamente erano tutti famosi e si conoscevano almeno di fama. - Non per essere indiscreto... ma voi conoscevate Cris e Riky? - Marco e Mario si guardarono come se capissero la natura del suo dubbio. Lo stesso che, evidentemente, avevano avuto loro nel ricevere quell'invito.
- Effettivamente no... -
- E allora perchè vi ha invitato? Cioè non per essere indelicato, ma io penso che ci sia altro dietro... - Marco e Mario, ancora in perfetto coro, risposero.
- Non sappiamo, ce lo siamo chiesti anche noi... -
- E allora perchè siete venuti? - Domanda ovvia. Risposta altrettanto ovvia.
- Per chiederglielo! - Marco non andava per il sottile mentre Mario lo sgomitò con un sorrisino timido.
- Beh, eravamo curiosi di sapere come mai, però magari, abbiamo pensato che ci potevamo divertire... c'è anche Arjen... - Mario era diventato compagno e amico di Arjen, ora.
- Sì, però non ha senso, io li conosco e sono in buoni rapporti, ma non da venire al loro matrimonio! - Si inserì Arjen infatti.
- E perchè ci sei allora? - Chiese Thiago il quale stava già indagando.
- Per non offenderli! - Mark era quello che aveva pensato al lato gentile della questione. Lui non sospettava minimamente niente, pensava solo che avessero avuto i loro motivi.
- Io non ne ho idea e non me ne frega nulla, mi serviva un posto dove passare tre giorni con lui ed ho colto la palla al balzo, è perfetto! - Rispose Alexis mentre Totò dietro di lui scuoteva la testa.
Zizou, David ed Iker stavano parlando per conto loro e Karim stava sbuffando per il giardino per conto suo sentendosi isolato. Sergio e Fernando stavano provando la sedia a dondolo. O meglio Sergio la voleva provare e Fernando cercava di tenerlo buono.
- Bene, spero che ora ce lo dirà, sicuramente non è per il loro matrimonio! - Disse sicuro Thiago fissando Cris e Riky che evitavano tutti con gran maestria.
- E perchè non potrebbe essere? Voglio dire, a parte per certi invitati anomali... - Chiese Roby.
Thiago tornò a fissarlo con l'aria da 'ma allora sei proprio scemo!'
- Roby, si sono già sposati in segreto! E c'eravamo anche noi! Non ricordi? Solo per ripetere i voti non farebbero tutto questo casino in pompa magna! - Roby lo fissò cadendo dalle nuvole, l'aveva completamente dimenticato.
-  Hai ragione! L'avevo rimosso! -
- Dio Santo, eri il testimone di Riky insieme ad Iker! - Gli altri intorno risero di gusto realizzando che a parte tutto era divertente stare con loro.
Potevano essere tre giorni strani ma piacevoli.
Solo quando avrebbero saputo la verità si sarebbero ricreduti.
- Beh, chi manca? - Chiese allora Thiago a Riky sapendo che non gli avrebbe detto nulla perchè Cris lo teneva al guinzaglio.
- Ehm, vediamo... - Disse allora Riky guardandoli tutti. - Alex e Zlatan! - Thiago e Roby si batterono le mani sulla fronte in perfetta sincronia guardando in alto teatrali.
- Fantastico! Quelli arriveranno chissà quando! -
Riky e gli altri li guardarono senza capire.
- E perchè mai? -
- A che ora gli hai detto? -
- Beh, al vostro stesso orario. Cioè è stato Cris ma... -
- Dovevi dirgli almeno tre ore prima! -
- Ma perchè?! -
- Perchè sono Alex e Zlatan! Sai da quanto non si vedevano? Dovevano anche fare pace, prima di ogni cosa! Perchè la loro situazione è complicata ed erano un po' in rotta fra alti e bassi. Non si vedevano da una vita. Ora si rivedono dopo tanto, litigano ancora, fanno pace e solo dopo che Zlatan è soddisfatto si fa vivo. -
- Cioè, se siamo fortunati, stasera! - Concluse Roby.
Riky li guardò spaventato.
- Ma no, non staranno così tanto a discutere e far pace... - Li conosceva, sapeva che qualunque problema avevano, sicuramente poi risolvevano.
- Oh no, a discutere e far pace no. Staranno tanto a consolidare la pace! - Rispose schietto Thiago.
- Dovranno recuperare tutte le settimane lontani ed in rottura! - Riky capì solo ora l'entità del vero problema.
- Beh, ma se loro non vengono in effetti non sarebbe una brutta cosa... - Gli sfuggì Riky.
- Come puoi dirlo? Alex è tuo fratello! - Roby scattò subito e Riky si mise una mano sulla bocca rendendosi conto di aver parlato troppo, a quel punto Thiago gli mise le mani sulle spalle.
- Lo sappiamo che non è il vostro matrimonio. Vi siete già sposati. E per un anniversario non fate tutte queste cerimonie, pochi intimi ed un pranzo semplice... non addirittura 3 giorni! Allora, di cosa si tratta? -
Ora gli erano tutti intorno per sentire, ma ci rimasero per poco perché una palla da calcio si abbatté sulle loro testa. Precisamente su quella di Thiago. La mira era stata perfetta, come anche i riflessi di Thiago che indietreggiando la palleggiò di petto e la fece cadere sul ginocchio e poi sul piede. Da lì se l'alzò senza farla cadere e gliela rilanciò.
- Lasciatelo in pace! Non vi dirà nulla! - Gracchiò inferocito Cris ricevendo la palla e stoppandola di petto.
- Senti, se non vi sbrigate io mi apparto con Iker! - Disse David il quale non aveva partecipato alla discussione con gli altri.
Cris seccato da tanta maleducazione tirò la stessa pallonata anche a David. Che però fu parata da Iker. Ovviamente. Nemmeno da dire. Iker si tenne la palla per impedire che qualcuno si facesse male o che qualcosa si rompesse.
- State tranquilli! -
Disse Iker come parlasse con dei bambini piccoli. Cris e David si fissarono un po' in cagnesco ma poi Zizou guardandosi intorno notò l'assenza di Karim.
- E Karim dov'è? -
Nemmeno chiesto che il crash fece coprire il viso in perfetta sincronia a Zizou, Cris e Riky.
Si girarono in direzione del rumore e Riky divenne pallido.
In mezzo al giardino c'era una statua.
Karim aveva fatto cadere proprio quella statua.
Sergio e Roby si misero a ridere sguaiatamente.
- Ma che diavolo ci fai con una statua in giardino? - Chiese Arjen poco saggiamente.
- Più che altro che orrore, Cris! Un po' di buon gusto! - David che altro poteva dire?
Riky guardò Cris diventare livido e corse da lui mettendogli le mani sulle spalle.
- Ok, respira con me, respira con calma... - E cominciò a fare come con le donne incinta esercizi di respirazione.
- Forse non sono in matrimonio ma in travaglio... - Commentò Marco Reus, il quale cominciava a trovare tutto molto ma molto divertente. Tanto quanto Mario Gotze che cercava di non ridere con un pessimo risultato.
Zizou scosse il capo ed andò da Karim il quale sembrava per niente pentito della cosa.
- Perchè l'hai fatto, si può sapere? - Karim lo fissò battagliero.
- Perchè sì! -
- Ma non puoi andare a casa degli altri e rompere le statue. Anche se sono orribili! - Il ruggito di Cris gli fece fare anche una smorfia, mentre, ovviamente, gli altri ridevano.
Mark, Fernando e Totò non ridevano, avevano cominciato a raccogliere i pezzi della statua per provare a ricomporla.
Thiago che era bravo in quelle cose non ci si sarebbe mai messo, ma Mario e Marco decisero di rendersi altrettanto utili e mentre c'era un gruppetto che si sganasciava ed un altro che cercava di ricomporre un orrore, Zizou e Karim, tanto per fare qualcosa di nuovo, litigavano.
- Senti, è colpa tua che appena arrivato qua non mi hai più cagato per parlare con David! - Zizou sospirò premendosi le dita sulla fronte.
- Sei geloso perchè parlo con un vecchio amico? - La palla che prima era nelle mani di Iker finì sulla nuca di Zizou per colpa dei piedi di David.
- Vecchio sarai tu! Sei andato in pensione prima di me! - Il che poi era vero. Zizou stava per recuperare la palla e tirarla a quell'altro bambino troppo cresciuto, quando il siluro partì sfiorandogli la faccia di due centimetri.
Siluro tirato da un vendicativo Karim verso un prontissimo David il quale si limitò a scostarsi e a lasciare ad Iker ancora una volta il compito di parare e salvargli la bella faccia.
Iker la parò, ma non la trattenne e rimbalzò verso David il quale, con eleganza invidiabile, la stoppò, palleggiò un po' e poi la tirò di nuovo verso i due francesi.
- Solo io posso darti giù! - Rispose Karim mentre Zizou riceveva con un sorrisino divertito.
- E tu sei sempre il solito. Se volevi attirare la mia attenzione non serviva rompere la statua di quel tipo! - E per indicare di chi parlava, tirò la palla verso Cris e Riky che ancora respiravano come in sala parto.
Per salvare la testa al suo amato, Cris smise con l'attacco di panico, scostò il compagno e fermò la palla di petto palleggiando come gli altri avevano fatto prima di loro. La tirò poi a quelli che si sganasciavano della grossa.
In poco si misero tutti a palleggiare da una parte all'altra del grandissimo giardino su cui erano tutti disposti.
La statua venne dimenticata, per fortuna, e Karim e Zizou smisero di litigare. Così come Cris la finì con la crisi di panico perchè nessuno poteva osare rompere le sue cose.
Stavano divertendosi come bambini, quali poi alla fin fine erano tutti, quando fra un insulto e l'altro tipico di chi giocava a passarsi la palla -cose da calciatori- questa venne lanciata con un eccesso di forza da parte di Zizou il quale voleva solo dimostrare a quale velocità sapeva ancora far viaggiare una tiro.
Stava partendo così la gara di kilometri orari di tiro al pallone contro il cancello ampio, quando questi si aprì!
Per un pelo il mittente di tale colpo potente non fu il bel faccino di Alex.
Stava per fare una brutta fine quando il piede di Zlatan si mise fra il suo nasino delizioso e la pallonata di Zizou.
Non la stoppò, la rilanciò di prima con una mossa acrobatica di taekwondo.
La palla schizzò ovviamente oltre tutti quanti ed andò a colpire la sedia a dondolo su cui, mezz'ora prima, erano stati ad amoreggiare Sergio e Fernando.
Si ruppe anche quella e Riky tornò a far respirare Cris in un altro attacco di panico.
- Tesoro, era questo che ti dicevo. Questi elementi non sono dei candidati al ruolo di santi! - Ma non fu consolatorio.
Zlatan ed Alex erano arrivati e si erano fatti notare subito.

CAPITOLO II:
IL CASO

Alex ignorò tutto e tutti e corse incontro a Thiago e Roby, buttato fra le loro braccia li riempì di baci tutto felice mentre Zlatan provava l'insano impulso di ammazzare il suo compagno di squadra e quel nano malefico. Però alla fine fu distratto da alcuni che accorsero a salutarlo, fra cui uno spavaldo David col quale aveva giocato alcuni mesi.
- Si può sapere che diavolo significa? Io non ci volevo venire ma Alex voleva rivedere i suoi maledetti fratelli! - Zlatan, seccato, sperava di poter finalmente ricevere spiegazioni.
David ed Iker si strinsero nelle spalle senza averne idea.
- Dovrebbero sposarsi ma lo sono già, sono venuto al loro precedente matrimonio. Però pensavo fosse un anniversario od una rimpatriata fra amici... ma poi ho visto che ci sono anche estranei e... -
- Comunque cosa ci devo fare con questa? - Chiese Totò dopo aver ricomposto la statua a terra.
Alexis la guardò e la guardarono anche tutti gli altri e, in perfetto coro, dissero:
- Distruggila di nuovo! - Ma Cris si decise a reagire e ad intervenire.
Si mise fra la statua e tutti gli altri e dopo aver ringraziato l'affidabile Totò che proprio non conosceva per nulla, si decise a spiegare cosa stava succedendo.
- Ok, visto che siamo tutti andiamo subito al sodo. Immagino che vi siete chiesti che succede... ebbene non ci sarà nessun matrimonio. A meno che qualcuno non voglia favorire... Riky ha fatto un corso per pastori evangelisti e quindi può sposarvi! - La cosa fece brillare gli occhi a molti.
- Spero possa celebrare anche funerali perchè mi sto seccando! - Grugnì Zlatan. Zlatan e Cris ovviamente si conoscevano e si erano visti spesso perchè Riky ed Alex erano molto amici, però non erano proprio super compatibili di carattere.
- In realtà solo uno di voi sa benissimo perchè è qua presente! - Disse allora facendosi serio e attento.
Gli altri cominciarono a pensare a quale fosse il numero della croce verde.
- Ebbene ce ne puoi rendere partecipe? -
Cris a quel punto prese respiro e fissandoli uno per uno, lo disse.
- Si tratta di Jane. - Come se tutti dovessero sapere chi era Jane. Nessuno apparentemente reagì. - Uno di voi me l'ha rubata. Questo lo so per certo. Siccome per sapere chi di voi è devo interrogarvi... resterete qua finchè non l'avrò scoperto. Se il colpevole viene fuori subito, vi lascerò subito andare. Comunque dato che ci siamo potremmo fare festa e magari qualcuno potrebbe sposarsi... però ho contato tre giorni per interrogare tutti e trovare il colpevole! -
Tutti pensarono che avesse cominciato a fumare qualcosa di pesante.
- Roby, se gli hai passato qualche robaccia pesante che gli ha squagliato il cervello giuro che ti uccido! - Zlatan non poteva che pensare a questo e Roby gli fece il dito medio.
- Intanto possiamo sapere chi è Jane? - Ovviamente pensava che scherzasse, ma del resto un motivo per la convocazione doveva esserci. Forse Jane era una figlia nascosta, magari un animale a cui era legatissimo, ma cosa c'entravano Marco e Mario? E Mark e Arjen? Per non dire Alexis e Totò!
Finalmente Cris si decise a rivelarlo e guardandoli ancora convinto di poter leggere chissà cosa, rispose.
- Jane è il mio jet privato! - Riky si nascondeva il viso di vergogna dietro di lui incapace di credere che alla fine lo stesse facendo sul serio.
- Il tuo jet. -
- Sì! -
- Il tuo jet ha un nome? -
- No ma più che altro è una cosa maschile, perchè si chiama Jane? - David sapeva focalizzarsi sulle cose più sensate! Infatti Iker e Zizou lo guardarono come per chiedersi cosa fosse andato storto con lui.
- Jane è il nome perfetto per un jet! E siccome è mio è femmina! - Anche questa logica aveva delle lacune notevoli e David stava per esporgliele quando Iker gli tappò la bocca.
- Scusa Cris, ma tu fai tutto questo per un jet? -
- E l'hai trovato? -
- Sì, certo, ma devo scoprire chi è stato e fargliela pagare! -
- Ma l'hai trovato! Che ti interessa? - Cris fissò Totò il quale era molto sul genere 'finchè il mondo non crolla tu va avanti'.
Alexis fissò male Cris mettendosi davanti a Totò, Totò sospirò e lo spostò, Riky tirò per il braccio Cris.
- So che è la cosa più idiota che avete mai sentito, ma non lo smuovete. Ci ho provato io e non ci sono riuscito. Jane è la cosa più importante per Cris dopo me e suo figlio, per lui è questione di principio... - Riky cercava di rendere meno folle la cosa che folle lo era a prescindere.
- E toglimi una curiosità... - Fece Thiago con un sorrisino strano. - Sei tanto legato a Jane e vuoi vendicarla a tutti i costi perchè ti serve per andare a trovare Riky... per cui un giorno tu volevi andare a trovarlo e non hai potuto perchè Jane non c'era... e così ora hai messo su questa pagliacciata! - A sentirlo si poteva pensare fosse assurdo ed in molti lo pensarono ridendo.
Solo i pochi che conoscevano Cris sapeva che aveva ragione, infatti non risero. A parte Sergio che rise per puro sadismo perchè si stava divertendo un sacco.
Fernando si stava vergognando.
- Certo che è così! È scontato! Io non posso essere tutto felice e convinto di poter vedere Riky quando voglio perchè ho la mia Jane e poi non trovarla là dove dovrebbe essere! -
Zlatan non intendendo ascoltare una stronzata di più, prese Alex e fece per andarsene.
- Non ho tempo da perdere! -
Arjen fu il secondo ad imitarlo afferrando Mark, poi Alexis con Totò e Karim con Zizou.
Arrivati al cancello, però, si chiuse sui loro musi.
- Mi dispiace ma da qua non se ne va nessuno! Siamo isolati, ho preso uno strumento che interrompe il campo per i telefoni, tutte le uscite sono bloccate, le finestre sbarrate, il cancello ed il recinto danno la scossa, nessuno si muove finchè non verrà fuori il maledettissimo colpevole. Poi gli altri potranno andarsene. Ed il colpevole rimarrà qua finchè non avrà pagato! - A questo punto Cris era seriamente convinto e pure minaccioso. Fu esattamente qua che Riky cominciò a pregare e senza bisogno di parlarsi coi suoi amici, prima che chiunque potesse fiatare, c'erano Alex che tratteneva Zlatan, Mark con Arjen, Totò con Alexis e... Zizou e Karim andarono spediti verso Cris perchè nessuno dei due poteva trattenere l'altro.
Zizou stava per dare liberamente una testata a Cris quando Iker e Riky lo fermarono.
Però Karim gli diede comunque un calcio nel morbido fondoschiena.
In breve Cris fu mira di mille istinti omicidi, alcuni nemmeno ci si misero.
Sergio, Iker e Thiago sapevano che era inutile opporsi, David pensava fosse divertente, Marco e Mario non sapevano proprio cosa pensare e Fernando aveva appena tragicamente constatato che la linea telefonica era veramente staccata. Ovviamente aveva provato a chiamare il centro di salute mentale.
Quando a fatica i calmanti riuscirono a calmare gli scalmanati e poterono tornare tutti pseudo calmi ad ascoltare il mortificato Riky, venne fuori che comunque non si poteva far altro che stare lì e con pazienza sopportare quell'umiliante e folle indagine di Cris.
- Per favore, se nutrite un minimo di stima per me, rimanete qua. Consideratela una piccola vacanza. Qua è grande, non manca nulla, avrete privacy... - e per questo sapeva sarebbe andato all'inferno ma ormai aveva il posto prenotato per colpa di Cris. - e vi potete divertire. È tipo la reggia di versailles, davvero... - Non aveva torto.
- Siamo sotto indagine di un pazzo fuori di cervello che si è riempito il cranio con troppo gel! -
Grugnì Roby. Cris scosse il capo.
- Chi vuole andarsene sarà il primo indiziato! - Poi guardò quelli che avevano cercato prima di andare via e poi di ucciderlo e si corresse: - I primi cinque. -
A questo punto a decidere fu Arjen.
- Non perchè abbiamo stima per te. - Fece rivolto a Riky. - Ma perchè abbiamo pena... come diavolo fai a sopportarlo? Com'è che non l'hai già fatto a pezzi? -
- Ho ancora voglia di ucciderlo... - Avvertì Zlatan.
- Di questo nessuno aveva dubbi! - Replicò David divertito.
- Io ancora non capisco perchè noi due siamo sospettati! Ti conosciamo appena! - Alexis finalmente aveva posto un quesito interessante. Tutti lo guardarono non capacitandosi di come la sua mente rivolta solo a Totò e al fare scherzi si fosse adoperata per una domanda tanto sensata.
- In effetti che diavolo hai elaborato per convocarci tutti? - Roby ora era curioso perchè effettivamente alcuni di loro non avevano proprio senso d'esserci.
Cris lieto che glielo chiedessero li condusse all'interno della casa e li fece accomodare in soggiorno su sedie e divani che di certo non mancavano, come non mancava lo spazio.
- Bene, sarò lieto di condividere i miei ragionamenti. Alcuni di voi erano indiziati molto ovvi. Per esempio, ho imprestato spesso il jet a Zlatan quando il suo era rotto. Alex intercedeva presso Riky e Zlatan passava a prenderlo. -
- Sarà successo tre volte e comunque lo sapevi e te l'ho sempre riportato! - Precisò Zlatan il quale a farsi dare del ladro sicuramente non ci stava. Cris annuì.
- Sì, però tu hai la cattiveria per farlo. Non ti piaccio molto per cui magari hai pensato che anche se me lo prendevi senza chiedermi era una bella punizione per me. -
Sul fatto che avesse la cattiveria per farlo nessuno obiettò, nemmeno Alex. Zlatan si limitò a stringere i pugni. La voglia di picchiarlo era così alta mentre diceva tutte quelle stronzate.
- Di conseguenza se sospetto di uno sospetto anche del compagno. - Spiegò. - Dunque. Sergio è tipico suo prendere le cose degli altri senza chiedere e poi restituirle senza nemmeno avvertire. Quando si ricorda di restituirle. Per cui è il sospettato numero uno. Iker non lo farebbe mai ma se David si fa un filmino porno e gli dice che può avere tutto quello se solo lo raggiunge subito con un jet, quello non capirebbe mai quanto rischierebbe la vita. E me lo prenderebbe. Poi, rinsavendo, me lo restituirebbe sperando di passarla liscia. Specie se istigato da quell'elemento del suo ragazzo. -  Anche questo aveva senso dopotutto.
- Ok. Ma io e Karim viviamo già entrambi a Madrid. - Disse Zizou convinto di coglierlo in fallo.
Cris lo fissò senza intimidazione nonostante diverse volte avesse dovuto schivare le sue testate.
- Però tu viaggi molto per lavoro e litighi spesso con lui, quindi per dargli una lezione saresti capace di prendere e sparire. Oppure, appunto, per lavoro. -
- Ho il mio jet. - Precisò con aria 'non sono un pezzente'.
- Lo so ma se tu litigassi con Karim e volessi dargli una lezione, questa sarebbe di sparire dalla circolazione e fargli credere che ti è successo chissà cosa. Quindi se tu sparisci con un tuo mezzo la prima cosa che pensa Karim è che sei andato via di proposito. Se invece tutti i tuoi mezzi sono qua e manchi solo tu, quello si preoccupa! -
Il silenzio calò.
A questo punto una cosa sola era certa.
Oltre alla canna pesante, aveva pure cominciato a bere qualcosa di molto forte. E forse la sua testa era finita come quella di John Nash in Beautiful Mind.
- Io ti prenoterò una visita da uno psicanalista. Senza un paio di terapie non ti farò giocare ancora a calcio! - Disse Zizou alla fine.
- Ok. Ma noi? - Alexis davvero non capiva cosa c'entrassero lui e Totò. Per Totò comunque non era tutto quel gran problema, stando con Alexis era abituato ad un sacco di stranezze insensate.
- Voi... - Disse Cris calmo e sicuro di sé. - Avete una relazione a distanza molto sofferta e complicata. - Ancora silenzio.
- E che diavolo ne sai tu? - Cris fece un sorriso molto sbieco.
- Io so tutto! - Non volevano chiedergli come lo sapesse.
- Abbiamo i soldi per l'aereo. - Precisò Alexis.
- Lo so, ma un jet è molto più comodo! -
- Ma non prenderei mai il tuo! Chiederei in prestito quello di... - Poi si fermò. Ora che Cesc e Gerard erano in squadra insieme, avevano venduto i loro Jet perchè non li usavano più, poi c'erano Xavi ed Andres che stavano insieme ed erano anche loro nella stessa squadra. Fra gli altri non c'erano relazioni a distanza, erano tutti abbastanza morti e noiosi a parte Cesc, Gerard, Dani e Neymar. Nessuno aveva un jet. Cris sorrise vittorioso capendo che ci era arrivato.
- Non hai nessuno a cui rubare un jet. Mentre a me è sparito proprio la notte del classico. Infatti io quella notte avevo un disperato bisogno di volare subito dal mio amore, ma Jane non c'era e mi sono incazzato come una iena! Tu potresti aver avuto bisogno di volare velocissimo ed urgentemente come me dal tuo amore. -
Alexis scosse la testa.
- Sei fuori di testa, comunque! - Disse alla fine realizzando che aveva speso tempo e sanità mentale per una cazzata assurda.
- Arjen e Mark? - Chiese Thiago seriamente interessato a tutto quello. Forse l'unico ad esserlo davvero.
Cris pose l'attenzione prima su Thiago e poi sui due olandesi.
- Mark ha un suo jet perchè viaggia molto e va spesso a trovare Arjen. - Spiegò Thiago il quale sapeva bene gli spostamenti di tutti. Perchè lui sapeva tutto.
Cris lo guardò di nuovo con sguardo sottile. Thiago era da tenere d'occhio.
- I jet si rompono. -
- Ma lui non lavora, ha tempo libero, può prendere un aereo di linea, non c'è l'urgenza del tempo contato come per chi gioca ancora. -
- In realtà non sono sicuro che Jane sia sparita proprio la notte del Classico. Potrebbe essere sparita prima. In quella settimana è stato avvistato Mark in Spagna per uno dei suoi famosi viaggi. Ora io non so, magari gli si è rotto il suo jet e Arjen quella notte stava male ed aveva un'urgenza urgentissima di vederlo e non sapendo cosa fare, in aeroporto, in attesa di risolvere il problema col suo jet ha visto che c'era il mio lì e con un trucchetto da faccetta gentile lo ha rubato! - Arjen gli tirò un cuscino perchè era la prima cosa che aveva in mano.
Però era sorprendente il modo in cui era in grado di usare il cervello per tirare fuori stronzate simili.
Era davvero geniale.
- E Mario e Marco? - Thiago ancora non era riuscito ad arrivare da solo a loro due. Aveva cercato da solo delle risposte plausibili con tutti, ma loro due proprio non ci arrivava.
- Loro due non c'entrano nulla, ma quando fai un'indagine tiri sempre fuori qualcosa di fuori dagli schemi che non dovrebbero e non potrebbero mai e poi mai. Non hanno il profilo giusto, non mi conoscono, non sono mai capitati a Madrid in quel periodo, non hanno l'indole... però sono una famosissima coppia che vive separata ed in ogni indagine che si rispetti devi mettere nella lista le persone più insospettabili di tutte! In quel periodo loro sono stati avvistati insieme. Per cui può essere che per muoversi abbiamo usato in qualche modo il mio jet. -
- Dalla Germania loro vanno in Spagna, ti prendono Jane e tornano in Germania! -
- Senti, è la logica delle indagini. Mettici sempre qualcuno di impossibile! - Cris liquidò così.
Thiago a quel punto era abbastanza soddisfatto ma mancava l'ultima coppia.
Incrociò le braccia al petto ed in un testa a testa fra loro due, chiese:
- Ed io e Roby? -
Cris inarcò il sopracciglio ironico.
- Ovvio! - Si alzò e con aria da regina rispose. - Tu sei l'unica mente in grado di architettare una cosa simile, sei machiavellico, malefico e geniale, per cui se c'è un intrigo, un casino od un qualunque tipo di mistero, al novanta percento Riky dice che ci sei tu dietro. Anche se apparentemente non dovresti c'entrare, tu riesci a c'entrare sempre! Per cui, mio caro, tu in realtà sei il primo della lista! E poi ti ricordo che Roby praticamente vive con Riky ed è anche il tuo fidanzato, tu vivi a Parigi e non avete jet. I collegamenti ci sono! - Collegamenti che erano chiari solo a Cris. E a Thiago, evidentemente, da come sorrideva ed annuiva.
Roby a quel punto scosse il capo conoscendo il suo ragazzo. E altrettanto fecero Alex e Zlatan. Sempre per lo stesso motivo.
- Dio mio... lui si sta divertendo... a lui piace questo gioco di guardie e ladri. Non ci posso credere! Malato tu e si sa ma soprattutto malato lui! Ma di che mi stupisco? - Roby, brontolando, si alzò e si stiracchiò. - Ok, mentre voi giocate a CSI, io vado a rinfrescarmi in camera. Non voglio sapere niente di questa cavolata. Fatemi solo sapere quando siamo liberi! - A lui fecero seguito tutti, se non altro per allontanarsi da quegli spostati di Cris e Thiago che ora si fissavano affilati e attenti cercando di leggersi rispettivamente nel pensiero.
La guerra era iniziata.


CAPITOLO III:
SPIA

Cris si era piazzato davanti alla camera dei monitor a spiare le varie coppie, ovviamente registrava tutto e se vedeva che due parlavano andava subito attivava subito l'audio.
Dal momento che alcuni parlavano fra di loro in lingue sconosciute, tipo tedesco, olandese, francese, italiano, Cris aveva genialmente installato un programma di traduzione simultanea che  traduceva in portoghese tutto quello che veniva pronunciato nei monitor. Li traduceva per iscritto sui monitor stessi.
Era da un bel po' chiuso lì dentro per gli studi preliminari sul campo. Cioè quelli a modo suo lo erano.
Riky entrò con un caffè e si sedette accanto a lui cercando di non pensare a quanto meschino fosse.
- Allora? Come procede? - Ad un certo punto temeva anche di potersi divertire dalla cosa.
Aveva appena parlato con Thiago il quale aveva smontato tutte le teorie assurde di Cris. Per poi cominciare a formularne di sue.
A momenti si sarebbero messi a pensarci insieme.
- Dalle reazioni di quando hanno saputo tutto, il sospettato numero uno resta Thiago. Sugli altri non ho rilevato nulla di particolare. Reus e Gotze così come Sanchez e Di Natale sono tranquillissimi come mi aspettavo. Cioè Sanchez a parte. Però diciamo non ha fatto piazzate a parte il tentativo di fuga iniziale. Per gli altri potrebbero essere tutti. -
- Quindi i meno sospettati sono le due coppie citate mentre gli altri sono tutti allo stesso livello a parte Thiago che è al primo posto? - Riassunse Riky. Cris annuì. - Ed ora? Hai scoperto qualcosa spiandoli? - Riky sperava vivamente che rinsavisse, era sicuro che nessuno di loro gli avesse preso Jane, ma se non avesse trovato nessuno, non li avrebbe lasciati andare.
- Beh... dopo la prima scopata che si sono fatti tutti... alcuni hanno ripreso, altri finalmente parlano. Di questi quelli che mi lasciano più perplesso sono i tedeschi. Non lo stanno rifacendo ma si guardano negli occhi e si fanno le coccole senza scoparsi. È da tantissimo che fanno così! Non è normale! - Riky per curiosità guardò il loro monitor ed in effetti Mario e Marco erano stesi sotto le coperte, uno davanti all'altro, che si guardavano sognanti e sospiranti.
Marco stava carezzando Mario e Mario gli stava facendo una domanda con aria da principessa.
- Stanno parlando... - Disse Riky notandolo. Cris, che era passato ad altri, tornò da loro ed attivò l'audio.
- E' da un sacco che si guardano in silenzio... finalmente dicono qualcosa! Vediamo se parlano di Jane! - Disse Cris.
La voce di Mario parlò soave:
- Sono bello? - Marco, altrettanto soave, rispose sciogliendosi in brodo di giuggiole.
- Sì amore, sei bellissimo... -
- Ma quanto sono bello? -
- Come l'aurora boreale! -
- E mi ami? -
- Certo che ti amo... -
- Ma quanto mi ami? -
- Come il sole... -
- E ti manco? -
- Da morire... -
- Da morire? -
- Sì, da morire... - Cris chiuse l'audio per un attacco di diabete.
- Dio mio. Sparami l'insulina, non posso ascoltare! - Cris guardò il suo caffè e decise di berlo amaro. Dopo andò meglio. Riky dovette convenire che erano svenevoli.
- Non facevo Mario così vanitoso! - Disse Riky ridacchiando.
- Come no? Passa ore davanti allo specchio ed è sempre a toccarsi i capelli! - Riky continuò a ridacchiare.
- Mi ricorda qualcuno... - Cris era identico, ma fece finta di non capire e passò ad altri due che inevitabilmente attirarono la loro attenzione.
Iker e David.
David stava facendo uno spettacolino interessante per Iker il quale, ovviamente, stava per diventare una pozzanghera.
Cris guardò David dimenticandosi di Jane.
- Questo lo devo imparare anche io! - Disse leccandosi le labbra eccitato all'idea di farlo con Riky il quale, invece, corrugò la fronte e piegò la testa per capire meglio la scena.
David anche se era andato avanti con gli anni restava non solo un gran bell'uomo, ma come si muoveva lui ancora pochi ci riuscivano.
- Che talento! -
Aveva messo una canzone e si stava spogliando usando accessori di varia natura. Iker aveva i polsi legati. Non poteva muoversi.
Ed era nudo, per cui si vedevano tutte le sue reazioni sottostanti.
- Se questo lo vendo ci faccio tanti di quei soldi... - Poi ci pensò e guardò tutti i monitor. - Se vendo tutto! - Infine alzò le spalle. - Li userò per ricattarli. Non mi servono certo i soldi! - Riky lo ammonì, ma furono distratti di nuovo da David che ora era solo in boxer.  - Cazzo che bei boxer, come gli stanno bene... ma che marca sono? Li voglio prendere anche io... - Il compagno scosse il capo evitando commenti mentre lui cercava di leggere la marca. Poi fu distratto dalla candela che prese in mano.
Era una candela larga, accesa da un po'.
A quel punto si versò la cera addosso sussultando, Iker sussultò con lui come per compartecipazione sentita. Cris inarcò il sopracciglio, Riky si mise una mano sulla bocca sofferente e David versò la cera anche su Iker. Vicino al suo inguine.
- Che bastardo, lì è eccitante da morire! - Esclamò Cris, Riky non ne era convinto ma lui lo sapeva perchè l'aveva fatto.
Si carezzò con la candela che spense e poi si strofinò le parti intime, infilandola sotto i boxer, per dietro, fra i suoi glutei. Non la infilò ma lo fece credere ad Iker il quale lo vide sospirare e gemere.
- Questi due sono fantastici! - Esclamò Cris tutto preso.
- In effetti... - Dovette ammettere il brasiliano arrossito fino alle orecchie. David a quel punto prese un oggetto strano che Cris non aveva mai visto. Sembrava un oggetto erotico ma non aveva proprio idea di che cosa fosse. Lui di oggetti erotici ne conosceva, era convinto di averli visti ed usati tutti, ma quello gli mancava.
Cris aggrottò la fronte e avvicinò il viso al monitor curioso.
- E quello che diavolo è? - Stava per vedere come si usava quando Riky, geloso dell'eccessivo interesse di Cris al loro spettacolino, lo prese, lo appoggiò allo schienale della sedia comoda in pelle e gli si sedette sopra a cavalcioni coprendo i monitor e tutti i filmini porno su cui Cris sbavava! Quella reazione a Cris piacque di gran lunga!
- Invece di spiare loro perchè non ti dai da fare tu? - Disse allora abbassando il tono, era provocante e Cris rabbrividì già eccitato. Gli infilò le mani sotto la maglia, nei fianchi, l'accarezzò e si prese le sue labbra. Si perse nella sua bocca. Senza perdere però di vista i monitor dietro il suo compagno.
“Di cose da imparare da David ne ho ancora molte. È un maestro coi fiocchi!”
Pensò Cris senza sacrificare Riky.

Dopo la consumazione, Riky era abbracciato al suo amore, sempre sedutogli sopra come un koala, e faceva le fusa. Le fusa erano come un gattino. Cris tornò a porre la sua attenzione ai monitor e a quel punto, mentre carezzava la schiena del suo compagno, notò movimenti sospetti in camera degli olandesi.
Erano Arjen e Mark i quali avevano appena rotto la testiera del letto per il sesso eccessivamente selvaggio consumato. Cris tornò a necessitare della respirazione da parto, così Riky si tolse da sopra e gli diede un sacchetto di carta dove respirare. Così l'iperventilazione andò a posto.
- Sono degli animali! - Brontolò.
- Cosa ti aspetti da due olandesi? Loro due, poi... - Le loro fame li precedevano.
- Eppure Mark sembra tanto dolce e mite... -
- Sì ma in campo ha il record di cartellini gialli e rossi! - I due risero nel ricordarlo.
- Potrebbe gareggiare con Zlatan e Sergio! -
- Certo ma Mark ha dalla sua un'illustre carriera, gli altri stanno ancora giocando... hanno tempo di superare il suo record! -
- Sentiamo che si dicono. - Fece Cris che sperava di trovare un dialogo che li aiutava.
Mark era sfinito e doveva prendere fiato.
- Non ho l'età... - Disse allargando le braccia sul letto, Arjen si stese sopra ridacchiando.
- Non sei mica così vecchio... -
- Arjen sembra più vecchio di Mark comunque. - Fece Cris indelicato. Riky gli diede una gomitata per abitudine.
- Ascolta, cosa ti stavano dicendo prima Thiago e Roby? - Chiese Arjen il quale evidentemente era abituato a sapere vita morte e miracolo di Mark.
- Di Kevin. Che erano sorpresi che fossi tornato con te. - Arjen sapeva della sua scappatella con Kevin, gli era valso una lunga rottura. Che poi si era risolta nel migliore dei modi!
- Che dubbi c'erano? Quello è tutto Melissa e stronzate! - Arjen sapeva delle evoluzioni di Kevin perchè era in squadra con Jerome che lo teneva aggiornato. Mark si strinse nelle spalle e fece un'espressione triste.
- Ci avevo sperato davvero, sai? Con lei era iniziata per avere una facciata credibile e tutte quelle cose lì. I primi tempi abbiamo continuato a vederci ma poi... -
- Ma poi è stato tutto Melissa e stronzate! Non ti sei perso nulla! Così sei tornato con me! È la cosa migliore che potessi fare! -
- Alla faccia dell'ego! - Esclamò Cris il quale ora stava sgranocchiando delle patatine perchè trovava che giocare al Grande Fratello fosse estremamente interessante.
- Arj... per Kevin è stato un anno difficile quando sono andato via, ci ha provato ma aveva problemi a calcio ed il fatto che gli mancassi non l'ha aiutato. Alla fine si è aggrappato a lei che gli stava vicino. Credo che si siano innamorati davvero, alla fine! -
- Ripeto! Meglio così! Come hai potuto lasciarmi per quello? -
- Non ti ho lasciato per lui, ci eravamo lasciati perchè non sopportavi che me ne andassi dal Bayern! -
- Lo so però non hai fatto niente per farmi ragionare! -
- E perchè dovevo farti ragionare? Sei stato stronzo a dirmi 'se te ne vai, fra noi è finita!' era un ragionamento di merda! Non è che stanno insieme solo quelli che giocano nella stessa squadra! Qua è pieno di coppie separate eppure che stanno insieme! -
- L'ho fatto per farti restare e tu hai scelto il calcio! Ero incazzato! -
- E quindi che dovevo fare? Rimanere in panchina i miei ultimi anni? Solo per te? -
- SOLO PER ME?! SOLO PER ME?! NON ERO UNA MOTIVAZIONE ABBASTANZA GRANDE? -
- OH MIO DIO NON CI POSSO CREDERE, ANCORA CON QUESTA STORIA?! -
- SI ANCORA CON QUESTA STORIA! - Ora, oltre ad urlare, camminavano per la camera. Nudi. Infuriati. Investendo mobili e qualunque cosa ci fosse da rompere.
Cris respirava ancora nel sacchetto ma ascoltava per bene.
- E COMUNQUE TI SEI MESSO CON KEVIN. TI SEI PRESO DA LUI! L'HAI SCELTO A ME! IO LO CONSIDERO UN TRADIMENTO! -
- PENSAVO AVESSIMO RISOLTO! NON CI ERAVAMO DETTI CHE ABBIAMO SOFFERTO ENTRAMBI E DI VOLTARE PAGINA? -
- SI PERO' CERTE COSE NON SI CANCELLANO! -
- ALLORA CHE SENSO HA CHE SIAMO TORNATI INSIEME? -
- MI SENTO UN RIPIEGO! -
- TU UN RIPIEGO? -
- SI, TI SEI LASCIATO CON KEVIN E SEI TORNATO CON ME! SONO IL SUO RIPIEGO! -
- CRISTO SANTO, ARJEN! DAVVERO LO DICI? NON E' CHE MAGARI ERA LUI IL RIPIEGO PER TE? -
- NON RIGIRARE LE COSE, ORA! SO COSA E' SUCCESSO! -
- NO, NON SAI UN CAZZO COME SEMPRE! -
- VAFFANCULO! -
- ANCHE TU! -
Dopo essersi tirati di tutto addosso e aver lasciato la camera come un campo di battaglia, Mark si rivestì in fretta ed uscì lasciando dentro solo Arjen. Che ovviamente continuò a rompere tutto.
Cris stava piangendo per la sua camera rovinata.
Riky, pensando che se Mark continuava l'azione distruttiva anche nel resto della casa sarebbero stati guai per il cuore di Cris, uscì di corsa per intercettarlo.
Cris non si riprese per un po'.
Quando incontrò Mark, era in soggiorno davanti al caminetto acceso. Accucciato che lo fissava imbronciato. Sembrava un bambino.
Riky sospirò vedendo che non faceva ancora terminator.
Sospirò e si sedette in una poltrona lì accanto. Mark sussultò e lo guardò per poi tornare a fissare furioso il fuoco.
- Vi ho sentiti urlare. - Disse pensando che poi Dio l'avrebbe punito doppiamente per quella bugia.
Tecnicamente era vero. Solo che oltre ad averli sentiti, li aveva anche visti.
- Scusa. Non volevo disturbare, ma con lui è sempre così! Prima è tutto grandioso, poi litighiamo fino a picchiarci e poi torniamo a fare pace. È un rapporto molto sfiancante! -
Riky inarcò le sopracciglia.
- E' un eufemismo! - Quello che aveva visto l'aveva sconvolto.
Mark sorrise calmandosi.
- Scusa... -
- E di cosa? Dai... siete anche tenuti prigionieri contro la vostra volontà... spero risolverete... - Mark si sedette sull'altra poltrona disponibile e si mise a conversare amabilmente con lui. Riky pensò che fosse schizofrenico. Non poteva essere tanto dolce normalmente e poi avere quegli scatti furiosi da jack lo squartatore.
“Mark mi fa più paura di tutti!”
Pensò infatti.


CAPITOLO IV:
LA SPIA CONTINUA

Cris era riuscito a calmarsi quando tornò a spiarne altri.
Alexis e Totò avevano appena finito la seconda volta, Alexis stava per ricominciare quando Totò gli diede un calcio e lo fece cadere dal letto per farlo smettere.
- Sono sfinito, piantala e lasciami stare! Sono vecchio, non ce la faccio! - Visto che tutte le coppie, in intimità, parlavano nelle loro lingue.
Cris aveva dunque installato un programma di traduzione simultaneo, però anche se i due parlavano italiano e Alexis, cileno, lo traduceva bene, Totò, che era italiano, non riusciva a tradurlo.
Cris si raddrizzò nella sedia incredulo pensando che il traduttore fosse rotto.
Non poteva immaginare che Totò parlava malissimo l'italiano perchè il suo accento napoletano era troppo forte.
Alexis risalì dal pavimento e lo guardò accucciato, appoggiando il mento sul materasso con sguardo da cucciolo bastonato.
- Ma mi sei mancato, io voglio solo fare tanto sesso con te... - Totò ansimava ancora e sventolava il dito indice in segno di no.
- Sono morto! Ora devo mangiare o non ce la faccio! - Con questo cominciò a vestirsi. Alexis rimase accucciato a terra a guardarlo. - E non fare il cane bastonato! Due volte di fila! Cosa pretendi? -
Alexis tirò in fuori il labbro.
- Ma le coccole? Devi mangiare anche se mi fai le coccole? - Totò si sentiva svenire dalla fame, ma un'occhiata al compagno lo fece desistere.
A momenti gli spuntavano le orecchie da cane sulla testa. Tipo i suoi due famosi labrador che si limonava ogni istante.
Alla fine, sospirando, si tornò a stendere ed allungò il braccio paziente verso di lui che saltò letteralmente sul letto scodinzolando.
Cris rise nel vederli coccolarsi. Anche senza capire quello che diceva Totò, era chiaro cosa era successo.
- Sono comici! -
Asserì pensando che se fosse stato Alexis il colpevole, come tortura gli sarebbe bastato requisirgli Totò.


- No Karim, cosa me ne faccio di un jet quando ho il mio? - Stava dicendo esasperato Zinedine stufo marcio di quel discorso che evidentemente avevano fatto fino allo sfinimento!
- Ma Cris ha detto che potevi averlo preso per sparire e farmi preoccupare! -
Cris, che ascoltava, si fece attento e benedisse quel tonto di Karim.
Zinedine però aveva il fumo che usciva dalle narici... Si stava arrabbiando. Cris scrisse a Riky.
'Allarme rosso. Possibile intervento dai zizema!'
- Ti risulta che io sia sparito? - Karim ci pensò per qualche istante. E meno male!
- No, ma quando litighiamo non ci caghiamo quindi può benissimo essere che tu l'abbia fatto ed io non me ne sia accorto e tu sia tornato prima! - Zinedine lo fissò torvo coi suoi occhi sottili affilati.
- Sei serio quando dici queste cagate? Devo farti ricoverare? - Karim a quello partì in quarta e si accese.
- Vaffanculo Zizou! È possibile e tu lo sai! Se dici così significa che è vero! Vuoi solo evitare di fare una figura di merda nel dirlo! - accusarlo di una qualsiasi cosa era suicidio, Cris lo sapeva, lo sapeva il mondo ma, evidentemente, non lo sapeva Karim. O forse aveva istinti suicidi.
Zinedine infatti lo fissò con sguardo omicida e sbottando a denti stretti:
- Ragiona su cosa significa questo! - gli diede una testata di media intensità. Dopo di che si rivestì veloce e se ne andò scalzo sbattendo la porta.
Riky, che era a parlare con Mark per farlo ragionare, si vide piombare anche Zizou mentre Cris riprese a respirare nel sacchetto nel vedere Karim che distruggeva camera a sua volta.
Stava per calmarsi quando la sua attenzione fu attirata dalla camera di Alexis e Totò.
Dopo coccole e amore, parevano volare parole grosse anche fra loro!
- Smettila con queste stronzate! -
Totò sospirava.
- Non sono stronzate... Guarda che non sono arrabbiato... - in effetti arrabbiato non era il termine adatto. Era alquanto sereno. Alexis in compenso era tutto un fuoco.
- BEN IO LO SONO, COME PUOI DIRE UNA CAZZATA SIMILE? -
- Non è una cazzata, guarda che a me sta bene... - Cris non capiva di cosa parlavano nonostante il traduttore istantaneo. Totò era ancora molto sereno.
- MA COME PUOI!? -
Alexis gesticolava su e giù per la camera e Totò in risposta rimaneva pacato sul letto.
- É un bel ragazzo, è vicino alla tua età, è un tuo compagno di squadra, siete simili e compatibili, andate d'accordo, vi divertite insieme... Che c'è che non va se ti metti con lui? Tu pensi di non poterlo fare per me, ma Neymar è perfetto per te. Avresti una storia con uno vicino a te... Sarebbe perfetto... -
Alexis voleva picchiarlo, si capiva da come lo guardava che era quello che voleva fare. Per miracolo scosse la testa e dando un calcio alla sedia, se ne andò senza dire nulla pensando chiaramente che Totò fosse impazzito. Era uscito solo coi boxer che si era chiaramente messo quando avevano cominciato a litigare, per il resto era nudo. Anche Cris in effetti pensava che Totò fosse impazzito, dopo aver capito cosa succedeva.
Riky si trovò nel club anche Alexis.

Alla fine, tutti quelli prevedibilmente focosi, finirono per litigare e separarsi, mentre tutti quelli prevedibilmente ninfomani finirono per perdersi nelle gioie del sesso.
Mario e Marco continuarono a dirsi quanto erano belli e si amavano, Iker e David facevano a gara a chi faceva più sesso rispetto agli altri due divi del sesso: Sergio e Fernando.
I soli non occupati a litigare e a non sciogliersi in sesso o carezze, furono Thiago e
Roby.
Dopo aver fatto pace, Thiago era riuscito a rigirarsi Roby fino a convincerlo ad aiutarlo con la risoluzione del caso.
Era preso dalla cosa, si stava divertendo e Cris fu ancora più insospettito. Probabilmente aveva notato la videocamera nascosta e sapeva di essere spiato, per questo si guardava sempre allo specchio, per assicurarsi di essere bello e perfetto.
Roby ci era cascato con tutte le scarpe. Dopo l'orgasmo era rimasto ad ascoltare il suo pazzo moroso disquisire sul perché Cris aveva sbagliato.
Cris prese appunti, ma lo mise decisamente nella sua lista nera. Come osava contraddirlo?
- Perché diavolo ti interessa tanto? Facciamoci la vacanza e stop! - disse Roby sbuffando mentre si faceva massaggiare la schiena.
- Perché prima gli risolvo la questione, prima saremo liberi! -
Roby era poco convinto, ma tanto conosceva il suo ragazzo, faceva sempre di testa sua, non l'avrebbe mai convinto!

Zlatan e Alex ci stavano dando dentro in due sensi.
Tanti litigi quanti orgasmi.
Cris metteva il muto nei momenti di sesso ed ascoltava durante i litigi. Era incredibile il modo in cui riuscivano sempre a fare pace.
Merito di Alex che invece di mandarlo a quel paese, ci parlava e lo convinceva a chiarire.
Oppure semplicemente usava la bocca per altro!
- Lo sai, quante volte te lo devo dire? - sbottò Zlatan esasperato.
- Ma come puoi negare che sia un rapporto strano il vostro? -
Zlatan sospirò per l'ennesima volta. Non ci poteva credere che ne stavano ancora parlando.
- Anche tu hai questo rapporto con Thiago e Roby! - Esclamò.
Alex tirò in fuori il labbro poco convinto.
- Non è la stessa cosa... Specie perché non siamo più in squadra insieme ed anche quando ci stavamo non eravamo come tu sei con Maxwell! -
Zlatan scosse la testa provandoci ancora una volta. Solo perché era lui.
- Ci conosciamo da una vita, siamo finiti nella stessa squadra mille volte, è normale aver legato! Per me è come un fratello, ci controlliamo a vicenda! Eravamo piccoli che ci siamo conosciuti, non è mai nato niente! Nel frattempo ho avuto un sacco di amanti e lo sai! Come potrei averli avuti se stavo con lui? -
Alex percepì che si stava di nuovo alterando, così preferì mollare.
Senza toccarlo, si avvicinò sinuoso, erano ancora nudi.
Si protese verso di lui e lo baciò, gli carezzò le sue labbra ed attese di essere ricambiato.
Zlatan era seccato ma sapeva che Alex era molto insicuro e capiva che era difficile capire il suo rapporto e di Maxwell. Però Alex pensava che fosse Maxwell ad essere innamorato di Zlatan.
Loro malgrado decisero di tacere e passare di nuovo a cose più divertenti e piacevoli.
Dopo la sua bocca, Alex passò ad allietare il suo collo, scese sul petto ed arrivò all'inguine.
Zlatan preferiva decisamente quel modo di comunicare.
Allargò le gambe e si stese comodo per godersi la sua lingua addosso, si sentì di nuovo caldo, la rabbia scemata in fretta. Solo lui aveva quel dono. Come poteva dubitare che nessuno era come lui?
L'erezione crebbe nella sua bocca, mano a mano che aumentava l'intensità Zlatan gemeva più forte, però non voleva venire subito, voleva farlo dentro di lui. Anche se l'avevano fatto già due volte.
- Però Zlatan devi capire una cosa... - disse Alex smettendo di succhiare, scivolando con le sue morbide labbra sui suoi capezzoli, carezzando con le dita i tatuaggi.
- Mmm... -
Per Zlatan capire era decisamente un'eresia.
- Per te sarà solo un fratello... Ma lui è innamorato... Fidati che da fuori si vede benissimo!  -
Cris contò il tempo che da quello avrebbero impiegato a litigare di nuovo.
Quando sentì la porta sbattere si sorprese non poco.
- COSA ?! ZLATAN SE NE È ANDATO?! E CHE FINE HA FATTO LO SCHEMA FISSO?! -
Eppure era così. Zlatan si era messo solo i pantaloni e se ne era andato lasciando Alex inebetito in camera da solo, dove ci rimase poco perché si fiondò subito da Thiago e Roby a piangere in memoria dei bei vecchi tempi.
Thiago, vedendolo, alzò gli occhi al cielo prevedendo di dover di nuovo intercedere con Zlatan per farli ragionare!
Anche quello come ai vecchi tempi!

Cris aveva scritto un sms a Riky senza ricordarsi che aveva interrotto il segnale, per cui dopo aver visto metà coppie scoppiarsi, decise di intervenire.
Non certo perché fosse un buon cristiano, solo perché era Cristiano e voleva indagare meglio a tu per tu su Jane.
Così uscì dalla su bat-caverna dopo essersi assicurato che gli altri fossero ancora come li aveva lasciati.

CAPITOLO V:
INTERROGATORI

In prossimità del salotto, Cris fece i segnali a Riky e lo fece venire da lui, sbirciò e appurò che c'erano già Zlatan, Zinedine e Alexis, con Mark e Riky. L'aria che tirava non era decisamente buona!
- Allora, allarme rosso! La situazione è questa: i zizema, i dinatanchez, i rommel e gli zlato hanno litigato, come avrai notato. Karim e Arjen stanno distruggendo la camera, Totò non so bene che fa e Alex è coi thiabinho, i tuoi fratelli si consolano. I becksillas e i sernando fanno a gara a chi scopa di più e i gotzeus sono ancora nel mondo delle fiabe! - Riky capì tutto il discorso, solo lui sapeva come, per poi rispondere pratico:
- Io prendo Karim, Arjen e Totò e li porto dai miei fratelli e li calmo, li convinco a fare pace. Tu ti occupi di Zlatan, Zinedine, Alexis e Mark, ok? - La faccia encomiabile di Cris fu cristallina quanto il suo commento.
- A te sempre la parte più facile, eh? Io tutte le rogne! - Riky sgranò gli occhi e lo fisso scandalizzato.
- Facile? Karim e Arjen infuriati sono facili? -
- Tu ne hai 2 così, io 4! E comunque quando li porti da Thiago lui il calma coi suoi poteri psichici! - Cris era piuttosto sicuro di quel che diceva.
- E allora perché mi cedi la parte più facile? -
- Perché i thiabinalex sono fratelli tuoi... - Riky capendo che era una cosa carina nei suoi confronti, come sempre, sorrise e lo baciò per poi andare alle camere.
"E comunque fra attivi ci si capisce meglio di solito... Non riesco a capire i passivi... Anche se poi in effetti penso che nella dinatanchez l'attivo sia Totò e non Alexis... Dettagli!"
Raggiunti il gruppo degli attivi -più uno-, si sedette con loro. Erano insieme e fissavano il fuoco nel caminetto con facce brutalmente infuriate, fumavano dalle orecchie e avevano gli occhi rossi di ira. Non spiccicavano parola.
Cris sospirò. Forse sarebbe stata più dura del previsto!
- Avanti, che succede? - i quattro lo fissarono in sincronia diventando verdi. Vedere la causa della loro prigione era anche peggio.
- Perché diavolo dovremmo dirlo proprio a te?! -
Ruggì Zlatan.
- Beh, perché ve lo chiedo... -
- È colpa tua se abbiamo litigato! - il grugnito arrivò da Zinedine. Cris si sentiva decisamente a disagio.
- Perché sarebbe mia? -
- Perché hai ficcato in testa a quell'idiota di Karim che ho preso il tuo jet del cazzo ed è convinto che non voglio ammetterlo perché faccio una figura di merda! -
Cris colse la palla al balzo.
- È così? Ha ragione? - Zinedine si alzò subito e prese il ragazzo per il colletto fissandolo omicida, Cris inghiottì ed alzò le mani in avanti.
- Lo prenderò per un no! - decise di credergli per sopravvivenza e visto che Zinedine lo lasciò, aggiunse - in effetti quella teoria era azzardata, ma hai l'aria da ninja ed ho pensato che avresti potuto... -
- Sei un idiota! - Sbottò Zlatan rabbioso.
- Io non c'entro per i vostri problemi... - Zlatan lo fissò acuminato e Cris si rese conto di essersi scavato la fossa da solo. - No, io dico che immagino... Sai, Alex racconta tutto a Riky e Riky lo racconta a me, per cui io so che Alex pensa che Maxwell sia innamorato di te... Insomma, io non c'entro! -
Zlatan voleva uccidere qualcuno per calmarsi e Cris era perfetto da squartare, ma dovette ammettere, e lo fece solo a sé stesso, che aveva ragione. Lui non c'entrava.
Si limitò a piantare il muso e a non dire nulla se non una puntualizzazione:
- Comunque sappi che la tua idea è assurda, se mi serve il tuo cazzo di jet te lo chiedo, come ho sempre fatto. E Alex, a parte che è lontano, non ruberebbe mai nemmeno uno sputo! - Cris ridacchiò, lo stava difendendo. Si limitò ad annuire e a scartare anche gli zlato.
- Totò è convinto che devo mettermi con Neymar! Vede che siamo diventati amici, siamo vicini d'età, siamo compatibili in campo e simili come personalità! E siccome pensa che io soffro ad avere una relazione a distanza con lui e si crede troppo vecchio per me e poco attraente, cerca di spingermi fra le braccia di Ney! - Alexis non vedeva l'ora di poterne parlare, da bravo passivo. Gli altri lo guardarono sorpresi ma a dire qualcosa per primo fu Cris, al quale appariva evidente la soluzione:
- È chiaro che ti sta mettendo alla prova! Non è che lui vuole che tu ti metti con Neymar, ha paura che tu lo faccia, quindi affronta il pericolo di petto. Se tu accetti si dirà che lo voleva anche lui è fingerà che gli andrà bene, se rifiuti superi la prova e lo fai felice! - gli altri non aggiunsero nulla, per una volta Cris aveva ragione. Alexis lo guardò a bocca spalancata, sconvolto. Ora era tutto così chiaro.
- Ma quanto è idiota! - commentò come avesse una visione mistica.
- E' solo un innamorato spaventato! Ha paura ed è normale, avete molti ostacoli... Oltre alla distanza c'è anche l'età. È spaventato dall'idea di perderti. - Aggiunse Cris. Alexis tirò infuori il labbro e sospirò arrendendosi. Cris aveva sorprendentemente ragione.
- E quindi che soluzione ci proponi grande saggio? - Chiese poi il cileno. Cris gongolò, gli piaceva essere al centro dell'attenzione.
Ci pensò poco, sapeva già cosa dire.
- Beh, quello che noi attivi... E ribelli... - e guardò Alexis - facciamo sempre! Perdoniamo per primi e siamo superiori perché è così che facciamo sempre! -
Semplice ma vero!


Riky aveva prelevato tutti e con il barattolo di Nutella in mano, li aveva portati dai tre brasiliani.
Alex stava ancora piagnucolando e Thiago lo stava consolando mentre Roby sbuffava.
Quando vide Riky si mise a saltare contento.
- Ecco cosa ci mancava! -
- La nutella? -
- No, tu! - poi si fermò. - beh anche la nutella... -
Al termine nutella Alex riemerse dallo stomaco di Thiago e dopo aver lasciato un bacio sulla guancia di Riky, si era preso la nutella ficcandoci subito la mano dentro.
- Questo mi ricorda quando ti sei messo con Zlatan! - esclamò Roby ridendo.
Alex nel sentire il suo nome si ficcò la mano in bocca e si mise a piangere di nuovo.
Sentendolo, Karim sbuffò dietro di lui, prese il barattolo e cominciò a mangiare a sua volta.
I tre brasiliani lo guardarono come avessero le visioni.
- Il gatto ti ha seguito! - Disse composto Thiago.
Riky si girò e fecce cenno di entrare a tutti e di sedersi.
Dopo Karim, che si era già seduto con Riky, entrarono anche Totò e Arjen. Pochi secondi passati a fissarsi ed il più logico ed intuitivo si diede l'unica ovvia spiegazione.
- Avete litigato tutti? - Riky annuì.
- Avevano bisogno di rifugio... E di calmarsi! - le camere di Karim e Arjen erano ormai distrutte.
Il più restio a parlare dei fatti propri fu Arjen, Karim fu il primo, per capire Totò ci volle l'unione dell'italiano di tutti quelli che lo sapevano, lui era napoletano ed il suo dialetto, sia pure che dialetto non era, era impossibile da capire.
Alex non riuscì a parlare perché piangeva, ma per lui lo fece Thiago. 

    ⁃    - Riassumendo mi pare che in qualche modo c'entri per tutti la gelosia, no? - Fece Riky con una sorprendente capacità di sintesi.
Gli altri rifletterono su quello che disse ed alla fine annuirono.
- Direi di sì. - concordò Thiago.
- Ebbene il tuo responso? - Chiese Roby convinto che fosse la fatina.
- Che responso? Mica sono un mago! - ce ne voleva uno bravo per trovare delle soluzioni.
- Come no?! Tu hai i poteri! -
Roby ne era convinto e Riky rise tirandogli il cuscino.
- Però mi dai sempre buoni consigli... - si intromise Karim serio. Lui il consiglio del suo amico, che fra l'altro gli mancava, lo voleva.
- Certo, ricordo che davi buoni consigli anche a me... - Disse infatti Arjen. Totò naturalmente non aveva mai potuto usufruire dei famosi citati consigli, ma tutti gli altri sì.
- Beh insomma, ti sarai fatto un'idea... - Lo incoraggiò il napoletano che ora era curioso. Per capirsi tutti e sette parlavano inglese, ma era davvero complicato e spesso si sconfinava in altre lingue come portoghese, spagnolo, francese ed italiano!
- Sì beh, ma chi sono io per dire cosa ne penso e...  -
Riky pensava di essere invadente però alla fine si ritrovava sempre in mezzo ad affari altrui.
- Sarai stato geloso anche tu, no? - Chiese Arjen, gli altri già sapevano la risposta, infatti Roby scoppiò a ridere.
- Lui è il geloso per eccellenza! -
Riky arrossì e decise di dire la sua visto che a quanto pareva lo volevano sapere tutti.
- Beh, io so quanto è difficile controllarsi quando c'è di mezzo la gelosia... - iniziò con calma.
- Si ma una volta che scoppia il casino? -
Chiesero impazienti.
Per Riky fu facile rispondere perché era una soluzione che dipendeva dal suo carattere.
- Ci si scusa e si va avanti! -
Silenzio.
- Ed io che pensavo in chissà quale strategia! - commentò Arjen il quale non ci pensava minimamente a scusarsi. Non era nelle sue corde!
- Per le strategie devi chiedere a Thiago, io sono più semplice! - disse Riky cominciando a divertirsi. Arjen sospirò e guardò il famoso difensore in attesa della famosa strategia.
Thiago, capendo che davvero ne voleva una, cominciò a pensare a qualcosa di veloce, poi realizzando che si trattava di fare qualcosa contro Mark allargò le braccia con fare ovvio:
- Ma di cosa stiamo parlando? Hai litigato con Mark, ti cercherà per primo per far pace, sarà lui a scusarsi anche se hai tu la colpa! - Thiago fu estremamente diretto, com'era nel suo stile, ed estremamente giusto. Arjen trattenne il fiato realizzando che gli aveva dato la colpa. Che grave affronto!
Visto che stava per attaccare, chiaro che fosse così, intervenne anche Roby.
- Dai Arjen! Sii realista! Hai detto a Mark che amava Kevin! Ma ti sembra un bastardo? Non è tipo da fare cose che non vuole davvero! È spontaneo! - tutti lo guardarono stupiti, aveva detto delle cose giuste. Era quasi un evento!
- Ed io?! Zizou non si scuserà mai, sia che abbia ragione, sia che abbia torto! - Karim voleva la sua soluzione, gli altri lo guardarono come si poteva fare con un mentecatto e fu Thiago a rispondergli senza il minimo timore:
- Non è certo lui che deve scusarsi in ogni caso! -
- Che cazzo vuoi dire? - grugnì Karim sul piede di guerra.
- Che è colpa tua, idiota! - Roby intervenne col suo solito tatto e Karim con il suo solito istinto da killer gli prese la testa e gliela schiacciò sul materasso dove era seduto.
- Fottiti bastardo! -
- Karim, hanno ragione, non puoi accusarlo di rubare il jet di Cris, non ha nemmeno senso la teoria di quello spostato del mio ragazzo, come fai a crederci? -
Tutti guardarono Riky convinti che ora Karim tramortisse anche lui, ma si sorpresero di vederlo abbassare orecchie e coda e arrendersi.
- Tu dici? - era innocuo come un gattino. Tutti lo guardarono a dir poco sconvolti. Ma che poteri aveva Riky?
Non sapevano che fra loro funzionava così.
- Dai Karim. Va da lui e scusati! - si sarebbero sorpresi nel vederglielo fare davvero. Certo a modo suo!
Totò aveva vagamente capito il senso di quello che stava succedendo così Riky gli spiegò in italiano.
- Se sono difficili le relazioni vicine figuratevi quelle a distanza... -
Concluse amareggiato.
Riky gli mise una mano sulla schiena e lo confortò.
- E' normale la tua insicurezza, nel vostro caso è una situazione difficile per molti motivi... -
- A mio parere devi smetterla di dubitare di lui, capisco che è una persona molto caliente e attiva, ma gli devi dare fiducia! -
Si inserì Thiago, sempre in italiano.
- Non è una questione di fiducia. Mi fido di lui. È che penso possa avere di meglio... -
- Spetta a lui decidere quale è questo meglio... -
Roby mise un altro punto importante ad un'altra discussione.
Era ispirato.
- Io mi fido di lui... Lui crede che non mi fido, ma non è così. Sono geloso e sicuro che Maxwell punta a lui, ma so che Zlatan è uno tutto d'un pezzo. Mi fraintende ogni volta che gliene parlo e poi non mi da più retta! È impossibile parlare con lui! - Alex era tornato sull'argomento: dopo averci riflettuto abbondantemente e aver sentito le loro situazioni, capì che era vero. C'entrava la gelosia e la fiducia, ma Zlatan l'aveva frainteso.
Riky carezzò la schiena di quello che per lui era un fratello e dopo averlo calmato si fece guardare, a quel punto gli disse:
- Devi dargli una prova di fiducia... - Alex fece il broncio.
- Ma come? -
A quelle parole il genio del male Thiago si illuminò
- Io un idea ce l'ho! - e Roby si coprì il viso con teatralità.
- Siamo nella merda! -
- Perché? - chiese candido Riky.
- Perché quando lui ha un piano, fa un sacco di casini. -
- Ma poi arrivo all'obiettivo ed è quello che conta! - puntualizzò Thiago suscettibile.
Non restava che sperare.


 CAPITOLO VI:
 LA LIETA NOTIZIA
 
 In casa criska i due gruppi stavano arrivando a delle soluzioni più o meno ovvie, quando un urlo si levò dalle camere. Nel giro di poco tutti corsero in direzione spaventati, era la camera dei sernando e Sergio stava scuotendo Fernando come se fosse preda di un raptus.
- Che c'è? -
- È svenuto! -
- Si e così lo uccidi! -
- Ma non si sveglia! -
- Lascialo respirare! - Riky e Thiago intervennero strappando Sergio da Fernando, lo consegnarono ai suoi compagni di squadra e si occuparono di sistemare meglio il povero attaccante del Chelsea.
- Acqua e aria... -
- Alzategli i piedi... -
I due infermieri riportarono colore nel pallido viso lentigginoso di Fernando.
- Ma che cos'ha? Perché è svenuto? Non gli è mai successo! Cosa mi nasconde? Nando che ti succede? Mica sei incinta? Parlami! - i nervi stavano saltando a tutti e mentre Zlatan gli stava per dare giù, Alex lo abbracciò per calmarlo con la sua solita dolcezza.
- Lo so io che cos'ha! - esclamò secco Cris con le mani puntate ai fianchi.
- Che cosa? Dimmelo! E poi mi dici perché tu lo sai ed io no! - Cris voleva aiutare Zlatan a picchiarlo, era isterico e stressante.
- Avrete scopato 5 volte di fila! Cosa vuoi che abbia? È stremato! - silenzio. Tutti guardarono Sergio in attesa di conferma e lui senza vederci tutto quel problema, disse:
- 7! -
- Ma vaffanculo va! E poi ti chiedi perché è svenuto?! - Alexis si era sentito in dovere di intervenire perché Totò dopo la prima gridava pietà, figurarsi dopo la settima!
- 8, abbiamo vinto! -
Gridò trionfante David dalla porta. Tutti si girarono per vederlo con le mani ai fianchi e nudo. Dietro di lui uno sfinito Iker gli metteva il lenzuolo intorno, lui aveva i pantaloni ed una maglietta.
- Mica abbiamo finito! Recupereremo! - esclamò combattivo Sergio.
- Io direi che avete finito invece! Ed anche noi! - Replicò perentorio Iker che era entrato per controllare il suo compagno di nazionale che si stava riprendendo. Sergio e David lo guardarono contrariati e lui li puntò con il dito senza la minima paura.
- È svenuto dal troppo sesso e a momenti svenivo pure io! Noi due facciamo sciopero! - Proclamò risoluto.
- Io sono con lui! - una voce d'oltretomba si levò dal letto, Fernando era tornato giusto per sentirlo e schierarsi dalla sua parte.
- Va bene, è vivo... Direi di sgomberare la camera e lasciarlo che si riprenda... - Fece
Thiago che adorava comandare.
- Si direi di preparare da mangiare, che dite? - Riky invece era uno che proponeva.
- Ti aiuto io! - Disse Alex tutto contenuto di far da mangiare con suo fratello.
- Se volete facciamo la pizza! - Totò e le sue idee geniali fu accolto con gran furore ed in breve tutti si spostarono in cucina.
I litigati si guardarono indecisi su come approcciarsi e dopo un paio di secondi di imbarazzo, decisero di far finta di nulla e tornare a parlarsi come niente. Perché tanto erano cose perfettamente normali: litigare, fare pace e andare oltre. Tutto nella norma!
Solo dopo un bel po' si resero conto che mancavano i gotzeus...
Rimasero dieci minuti a chiedersi se fossero vivi, poi Sergio, Roby e Alexis andarono a disturbarli con grande piacere. Almeno avevano trovato un ruolo congeniale a loro.
Rompere le palle agli altri.

- Ma devi cucinare nudo col lenzuolo addosso come un pashà? - A chi se non a David? Quello seccato dalla sua mise era Cris perché gli toglieva la scena a lui che era vestito.
- Se sei invidioso del mio splendido aspetto, denudati anche tu! - Non lo poteva dire a Cristiano. Tutti lo guardarono pensando se fosse impazzito.
In effetti lo era. Ma per lui era normale...
Quando Sergio, Roby e Alexis tornarono dalla loro missione di disturbo con i gotzeus a seguito, e videro David e Cris nudi con solo qualcosa sull'inguine, gracchiarono in coro cosa stavano facendo.
- Gara di corpi! -
Andò da sé che anche loro si snudarono e nel decidere chi fosse il migliore qualcuno ebbe l'idea geniale di dire
- Si ma scusa, ci sono anche altri con degli splendidi corpi... -
E fu così che snudarono di forza anche gli altri cominciando con le votazioni.
Tutto questo mentre Totò, Riky e Alex cucinavano.
Naturalmente vennero obbligati a partecipare anche loro lo stesso.
In breve si trovarono tutti in mutande, tranne David che era con il lenzuolo perchè ormai si trovava bene con quello.
Finirono per sfilare e per fare dei fogli con i nomi di tutti ed i punteggi, nei punteggi c'era da inserire il voto per il fisico migliore e per la bellezza, poi c'era il punteggio personale che poteva comprendere degli extra di varia natura...
Ovviamente sfilarono nel super salotto di Cris solo i più idioti, gli altri, pur rimanendo nudi come idioti allo stesso modo, si rifiutarono di sfilare...
- Si però non c'è storia, Mario è il più bello di tutti! -
Esclamò poi Marco.
- Ma cosa dici, è Thiago! - Questo era Roby.
- Beh se posso dire la mia, dico David... - Iker non aveva certo timore di gonfiare l'ego di David, che comunque già più grande di così si moriva.
- Anche tu sei bellissimo... -
Tutti stavano cominciando a tessere le lodi dei loro rispettivi amori, anche Cris di Riky ovviamente, quando una voce fuori dal coro gracchiò:
- Col cazzo, Il più bello sono io, piantiamola di dire stupidaggini! - E chi poteva essere se non Sergio?
- Cioè io non sono bello? - Chiese con un tono sottile di sfida. Tutti fischiarono in direzione di Fernando sul divano, ora stava meglio, e si interessarono alla scena. Era risaputo che al mondo esisteva solo uno in grado si mettere a posto Sergio e la sua megalomania.
Sergio infatti guardò il suo moroso, eterno giovane, sempre in forma e bellissimo, delicato, sensuale e perfetto, e mentre diceva:
- Tu sei bello ma io lo sono di più. - Thiago, lo corresse maligno:
- Il tuo amico fra le gambe non la pensa così! -
Altri fischi di apprezzamento e di scherno per la sparata veritiera che zittiva Sergio. Era un miracolo, in effetti.
Ma Fernando non aveva bisogno di difese, riusciva a sistemarlo senza problemi.
- Bene se tu sei più bello dopo il secondo round lo fai tu con te stesso, immagina quanto potrai godere! - disse infatti tagliente come una lama di coltello. Tutti sapevano che Nando era buono e dolce ma se si arrabbiava diventava cattivo e gelido.
Sergio impallidì e nel giro di un secondo era in ginocchio davanti a lui a baciargli i piedi e a piagnucolare di perdonarlo.
La tirarono per le lunghe un bel po' e mentre tutti si divertivano, Riky chiamò Alex senza trovarlo.
- Ma dov'è? - chiese Totò, l'unico in cucina con lui.
- Era qua... - Rispose Riky senza capire dove fosse finito.
- Che strano... -
Però Alex era effettivamente sparito dalla cucina, si affacciarono in salotto e non lo trovarono nemmeno li. A quel punto Riky notò che mancava anche Zlatan e capì che stava facendosi perdonare.
- Che tempismo... A noi serve una mano, però... -
- Chiama... - si fermarono perché in effetti di chi potevano fidarsi? Nando era bloccato da Sergio che gli baciava i piedi, gli altri stavano ridendo di loro, Zizou, Karim, Roby, Arjen, Alexis erano negati ai fornelli o per niente affidabili (chi mai poteva far cucinare Karim?), Zlatan era sparito e comunque era meglio tenerlo lontano dai fornelli, Thiago gestiva il concorso di bellezza, Marco e Mario erano di nuovo persi uno nell'altro e sembravano ipnotizzati, Cris e David tormentavano Iker su chi fosse obiettivamente il più bello...
- Mark? - Mark Van Bommel, il Generale, era il solo capace di cucinare ed era anche affidabile e serio... In effetti era il solo che si vergognava di quel branco di spostati!
Fu così che Mark finì volentieri ad aiutarli con la pizza.

Alex era nervoso quasi quanto la prima volta. Temeva che Zlatan fosse ancora arrabbiato con lui e che non potesse perdonarlo. Che bestemmia!
Lo svedese, dal canto suo, sapeva che voleva scusarsi, ma non capiva perché tante cerimonie, tanto sapeva che gli bastavano poche moine e lui si scioglieva... Era Alex!
Alla fine il ragazzo si decise a parlargli.
- Ascoltami fino in fondo... - già se cominciava così non era bene. Zlatan annuì sospirando. Odiava le cose romantiche! - So che ho sbagliato... Non mi sono espresso bene, il problema è che non mi spiego in modo chiaro e ci fraintendiamo sempre... È lo stesso problema da anni e non riusciamo ancora a fare qualcosa per quello... - stava divagando... - Però io voglio dirti una cosa. Ho fiducia in te, non dubiterei mai... So che da quel che dico sembra che dubiti di te... Anche se Maxwell è perso per te so che tu non mi lascerai mai, non mi tradiresti, non c'è un modo in cui tu possa deludermi o ferirmi... So che dalle mie piazzate è questo che sembra, ma non è così! -
Zlatan pensava avesse finito e gli prese i fianchi attirandolo a sé.
- Lo so, basta parlarne... -
- È che non è facile averti così lontano... -
- Lo so, vedrai che quando tornerai in Europa... -
Alex alzò le mani per fermarlo.
- Fammi finire... -
- Pensavo avessi finito! - che delicatezza!
- Manca la parte più importante... - Zlatan sospirò impaziente. Voleva passare alla parte in cui facevano sesso! - voglio dimostrarti che mi fido di te, che sono di nuovo pronto a riconsegnarti il mio cuore senza esitazione nonostante la situazione complicata... - Zlatan proprio non ci arrivava. Così quando Alex si inginocchiò davanti a lui prendendogli la mano, lo fissò come se fosse matto. - Zlatan, vuoi sposarmi? - la reazione di una persona normale con un minimo di sensibilità sarebbe stata sorridere, piangere e abbracciarlo.
Zlatan non era né normale né sensibile, così esclamò spontaneo:
- Di nuovo!? - una frase che scompose Alex in tanti pezzi e lo lasciò li durò in ginocchio davanti a lui in attesa di una reazione più consona.
- Si beh... Ci si sposa una volta all'anno, si chiama anniversario... È un rinnovo delle promesse matrimoniali... So che non l'abbiamo mai rifatto ma... Se non ti va non fa nulla, pensavo fosse bello rinnovare i nostri solenni impegni, tanto più che Riky é pastore e... Ma non fa nulla, era un'idea sciocca... - Alex cominciò a parlare tanto e a macchinetta, nel farlo si alzò per correre via, carico di imbarazzo e pieno di dolore per essere stato rifiutato... Ecco, si era stufato di lui!
- Alex... - Lo chiamò Zlatan cercando di fermarlo. Ma lui si stava rivestendo senza capire perché fosse in mutande e Zlatan continuò a chiamarlo. - Alex, fermati... -
- No, non fa niente, fa come se non ti avessi detto niente... - stava per raggiungere la porta quando la mano di Zlatan prese il suo braccio e l'attirò a sé con la forza; fermo immobile fra le sue braccia e con il fiato sospeso, vide le sue lacrime.
- Perché devi sempre esagerare? - disse infastidito dalle sue lacrime perché si sentiva in colpa. Odiava quando piangeva.
- Scusa, cercavo di rimediare ma ho sbagliato... -
Era ancora così agitato che sparava una parola al secondo, a quel punto l'altro gli mise le mani intorno al viso e rispose con un sorriso disarmante che cambiava nettamente tono ed atmosfera, quasi che non fosse lo stesso di prima.
- Sarei felice di sposarti di nuovo! - Così. Semplicemente. Senza altre parole romantiche poco da lui, solo uno sguardo intenso e dolce che riservava a pochi eletti, come alla persona che amava ed ai suoi figli.
Alex tornò a piangere, non che avesse mai smesso, e coprendosi la bocca per l'emozione e la gioia si ritrovò Zlatan di nuovo a prendergli i polsi, una volta liberato il suo viso baciò quelle dolci lacrime per poi arrivare alle labbra. Preferiva quel genere di risposte, più pratiche e fisiche ma molto efficaci ed immediate, difficile da fraintendere.
Alex ora era di nuovo felice.

Tornati in soggiorno dagli altri la pizza era ormai pronta, stavano mettendo la seconda infornata. Quando i due tornarono tenendosi per mano, gli altri non ci fecero molto caso. Era normale che una coppia lo facesse. Erano tutti presi da preparare la tavola più lunga mai vista, stavano rovistando per trovare le posate ed il resto e Cris stava insultando tutti quelli che osavano guardare fra le sue cose. Ad ogni rumore sospetto, quindi uno ogni secondo, correva come un invasato. Era a dir poco geloso!
- Scusate... - tant'è che furono ignorati. Alex ci riprovò ancora un paio di volte, all'ennesimo ignoramento, Zlatan mollò un 'EHI' così forte che tramortì tutti i presenti e si fermarono.
Quando finalmente ottennero la loro attenzione, Alex fece il sorriso più largo della storia dei sorrisi.
- Siamo lieti di annunciare che io e Zlatan ci risposiamo... Rinnoveremo le nostro promesse in una cerimonia qua in casa... Cris permettendo... A proposito di Cris che permette... Ci deve concedere anche Riky, naturalmente... Per celebrare! -
Cris a quel punto spalancò la bocca per rispondere, ma Riky gliela tappò prontamente per impedirgli di dire quello che aveva in mente, così parlò al suo posto.
- Siamo felicissimi di ospitare il vostro rinnovamento matrimoniale ed io di celebrare, speravo proprio che lo faceste! - a quel punto si levò ufficialmente l'ovazione con tutti che li abbracciavano. L'unico che evitò fu Thiago perché lui già sapeva tutto e nella mente aveva iniziato ad organizzare la celebrazione.
Stava per cominciare con gli ordini quando Zlatan si avvicinò.
- Sapevo che dietro c'eri tu! - Thoago fissò il fratello gigante con aria da finto innocente.
- Io?! Perché me lo dici? Non sapevo mica niente... -
Zlatan gli prese la guancia e la pizzicò fin quasi a staccargliela, nella sua mente questo gesto era amichevole anche se poi Thiago soffriva come un cane.
- Sei l'unico che non si è complimentato e per essere suo fratello mi sembra sospetto! - Thiago tentò ancora di difendere la propria posizione, ma non servì ed alla fine cedette.
- Ok, ok, gli ho suggerito io di chiedertelo! -
Zlatan stava per mollare la presa, ma Roby lo vide e gli si buttò addosso come un kamikaze per proteggere il suo amore, che in realtà sapeva farlo benissimo da solo.
Zlatan, colpito da una testa dura come il piombo, reagì d'istinto e fini per spingerlo via con una manate facendolo finire contro Alexis, il quale reagì come ci si aspettava da lui tornando a spingere Roby senza più equilibrio. Lo buttò contro Karim che lo spinse contro Arjen. Da li andò a finire da Sergio il quale ovviamente esagerò e lo spinse contro una vetrina sbagliando mira.
La vetrina si ruppe con tutte le cose dentro e a Cris venne una crisi di nervi preceduta da una psicotica.
In breve cercò di uccidere Roby. Dovettero fermarlo Zizou, David e Mark. Riky cercava di ipnotizzarlo per calmarlo.
- Ok, basta giocare, abbiamo un matrimonio da organizzare! -
Squillò Thiago tutto preso dal suo ruolo auto imposto, ignorando la tragedia della vetrina rotta.
- Un momento! Qualcosa mi sfugge! - Fece a quel punto Marco inviperito.
Tutti si fermarono e lo guardarono, persino Cris.
- Pensavo che scherzasse quando diceva che Riky può celebrare matrimoni! -
Thiago logicamente rispose:
- Invece no! È vero che è pastore... Solo che non pratica! Però ha fatto costruire una chiesa evangelista, per cui volendo... - Ma Marco ormai era partito come uno morso da una tarantola!
- Bene, voglio sposarmi anche io! - Mario sgranò gli occhi e lo fissò sconcertato.
- E con chi?! -
Fu lì che venne guardato come si poteva fare con un mentecatto. Davvero lo diceva? Marco allora gli prese le mani e con aria presa dalla sua decisione, estremamente convinto, esclamò:
- Ma con te, no? E con chi altri potrei sposarmi? -
Il silenzio tutt'intorno. Il pensiero comune fu
"È un macellaio! È mica questo il modo di chiederlo!"
Però gli occhi di Mario si riempirono di lacrime e mentre tutti erano convinti che lo rifiutasse perchè non era stato romantico, lui gli si lanciò al collo e lo strinse così forte fino a soffocarlo di baci.
- Amore sono felice di sposarti! - Mario divenne una fontana imitato da Mark che ormai aveva la commozione facile. Arjen si sciolse e l'abbracciò coccolandoselo, mentre anche Riky fece un sorriso dolce e tenero insieme a tutti gli altri. Roby e Sergio si misero a fischiare e David applaudì tutto felice.
- Che bello, adoro i matrimoni! -
Su questo naturalmente nessuno aveva dubbi!
Alex guardò Totò con aria vispa e arzilla e Totò alzò il dito davanti al suo naso per frenarlo categoricamente:
- Non pensarci nemmeno, io ho più di 35 anni, sono sposato ed ho figli, non intendo sottopormi a queste stupidaggini. Con tutto il rispetto per chi ci si sottopone... siamo adulti, insomma! - Alexis però fece il broncio con gli occhioni grandi e lucidi, gli tremò addirittura il mento mortificato da tale rifiuto categorico e Totò si sciolse sospirando, lo cinse e gli baciò la fronte. - Dai... non sono tipo da fare questi colpi di testa. So che sono solo simbolici e non sono riconosciuti in nessuna parte, però mi sentirei scemo... però sarei felice di tornare sul nostro discorso e fare una promessa speciale, ma solo fra noi due, senza tutti questi occhi indiscreti e morbosi... - Per Alexis era anche molto più di quel che avesse osato sperare in precedenza, infatti si riprese e tornò a guardarlo sembrando uno dei suoi due adorabili labrador.
- E la pianterai di spingermi fra le braccia degli altri? - Totò sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra.
- Ok, promesso! - Alexis naturalmente esagerò e lo stritolò soffocandolo riempiendogli ogni centimetro di viso di baci. Che novità!

CAPITOLO VII:
ORGANIZZAZIONE

Subito dopo mangiato, cosa che alcuni di loro fecero in modo incivile, Thiago cominciò con l'organizzazione dei matrimoni e finì per essere aiutato da niente meno che David. Lui era l'altro che adorava quel genere di cose, per cui era del tutto normale che scendesse dal suo piedistallo dove adorava stare e lo aiutasse.
Era Natale, però Cris per pensare all'indagine non aveva addobbato la casa, Riky quando era arrivato non aveva saputo da cosa iniziare e fra la preparazione delle camere ed i vari rifornimenti, non aveva avuto tempo di addobbare casa.
Così la discussione era se fare tutto in tema natalizio o meno.
David voleva qualcosa in stile americano, ma Thiago sapeva cosa piaceva ad Alex, lui adorava il Natale per cui puntava su quel tema.
Alla fine dovettero andare a chiedere ai quattro sposini e mentre Alex votò come ovvio per il Natale e Zlatan alzava menefreghista le spalle, Marco disse che avrebbe fatto tutto quello che voleva Mario e quando questi capì che David poteva organizzare qualcosa in stile americano, ovviamente votò per questo.
Alla fine decisero per un misto, cosa per cui i thiavid sarebbero diventati matti.
Decisero poi di suddividere i compiti vari fra gli altri, in modo da dare a tutti qualcosa di cui occuparsi.
Siccome Totò e Riky erano bravi a cucinare, si sarebbero occupati del cibo. Ovviamente potevano farsi aiutare da chi volevano.
Totò era sempre più convinto che fossero sciroccati.
- Un matrimonio in un giorno è impossibile, non si fa prima a fare solo la cerimonia in sé senza tutto il resto? -
- Abbiamo tutto questo pomeriggio e tutto domani, si sposeranno dopo domani, il terzo giorno. - Spiegò Riky.
- Perchè ha a che fare con una cosa religiosa? - Totò aveva capito che Riky era religioso, ma l'altro fu molto più spiccio quella volta.
- No, perchè Cris al terzo giorno ha promesso di lasciarli liberi! - Totò rise e disse che tanto se gli altri ne erano convinti, a lui cucinare non dispiaceva di certo.
Per la questione abiti e capelli incaricò Nando e Cris, dovevano occuparsi del look di tutti, specie degli sposi. Erano i fashion styles risaputi, la loro collaborazione sarebbe stata meglio di Carla ed Enzo! Ovviamente Carla era Nando ed Enzo era Cris!
Nessuno degli indiziati si era portato niente di particolare perchè nessuno aveva considerato l'invito come qualcosa dove bisognava vestirsi in modo serio, per cui Cris doveva tirare fuori qualcosa per tutti e siccome il suo guardaroba era più grande di Harrolds, gli serviva una mano nella scelta.
Sulla questione regali ci fu un'accesa discussione. Quasi nessuno aveva qualcosa da regalare, ma dei matrimoni senza regali non erano matrimoni. Alla fine decisero di riunire i regali che alcuni di loro avevano ingenuamente portato credendo davvero alla storia del matrimonio di Riky e Cris, li avrebbero suddivisi equamente fra le 2 coppie facendoli pescare a caso!
Così i rimanenti si divisero sull'aiutare un po' i thiavid con gli addobbi ed un po' i dinaka con il cibo.
Sergio fu un problema da sistemare. Era un disastro vivente, non poteva fare qualcosa senza fare danni, per cui dopo essere stato scaricato da tutti, Nando e Cris non ebbero scelta che tenerselo con loro nell'armadio di Narnia.
Karim era un altro elemento tremendo, grezzo e buzzurro com'era venne bandito dagli addobbi e dato in gestione a Riky il quale sapeva come tenerlo a bada e fargli fare cose pseudo decenti.
Zizou rimase coi thiavid, nonostante quando si arrabbiava dispensava testate, era un eccellente preparatore.
Alexis decise a priori di aiutare Totò, non serviva specificarlo.
Roby rimase con suo fratello Riky facendo comunque poco e niente e beccandosi mille bacchettate nelle mani per ogni tentativo di ingozzamento. Mark rimase anch'egli in cucina mentre Arjen fu richiesto per la sala. Non era decisamente abile manualmente né per una cosa né per l'altra, ma avevano carenza di personale.
Iker invece fu incaricato da Thiago di seguire le due coppie che avevano alcuni compiti particolari. Iker doveva essere un po' il jolly perchè era il Santo perfetto per qualunque cosa. Inizialmente infatti se l'erano conteso un po' tutti, i preparatori della sala, i cuochi e persino gli stilisti, ma alla fine venne scelto come babysitter degli sposi e come jolly, se sarebbe servito avrebbe aiutato in giro.
Gli sposi fra le varie cose dovevano pensare alle musiche. Non potevano lavorare il giorno del loro matrimonio, questo secondo David. Per cui il compromesso fu di fare una bella playlist lunga che comprendesse i gusti musicali di tutti e quattro, sia per la cerimonia che per la festa.
Inizialmente preso sottogamba il compito, capirono in un secondo momento quanto complicato fosse.
Ognuno di loro 4 aveva dei gusti musicali completamente diversi uno dall'altro.
Alex adorava le cose smielate e le canzoni brasiliane. Zlatan aveva il gusto per un genere inascoltabile e anti matrimonio al massimo. Marco e Mario per il pop, l'hip hop e cose sul commerciale andante. Insomma, una specie di lotta!
Fu detto loro di pensare anche ai testimoni e David aggiunse le damigelle d'onore.
Zlatan fece il dito medio al suo ex compagno di squadra che naturalmente rispose senza scomporsi.
- Volete un matrimonio all'americana? Per loro contano più le damigelle che i testimoni! - Silenzio. Zlatan si stava ancora chiedendo cosa diavolo ci facevano lì.
- Ma noi non abbiamo nemmeno le fedi... cioè... loro le hanno ma noi no perchè non pensavamo di sposarci...  - Mormorò depresso Mario rendendosi conto che senza fedi non era un vero matrimonio.
David, Thiago ed Iker guardarono Marco e Mario. In effetti quello era un problema.
- Non vi siete mai fatti un regalo in coppia? Qualcosa di uguale che ricordasse il vostro amore... non so, quando vi siete messi insieme... - Chiese il portiere spagnolo. Marco rispose con seria convinzione.
- Ogni mese di anniversario gli spedisco le rose, tante rose sono i mesi insieme. -
- Da quanto state insieme? - Domandò David. Arjen, che era lì con loro per capire che cosa avrebbe dovuto fare di preciso, spiegò conoscendo Mario.
- Credimi, non volete saperlo! -
- Ci siamo detti di non farci regali da indossare per non soffrire nel non poterli mettere insieme... - Disse Mario disarmante. Era così convinto mentre diceva queste cose che non sapevano se era più dolce o più fuori dal mondo, forse entrambe. Marco lo carezzò sospirando sognante.
- Non è bello il mio amore? - Arjen alzò gli occhi al cielo imitato da Zizou e Zlatan, presenti anche loro. Mentre Alex fece un sospiro e David si sciolse in un sorriso intenerito appoggiando la testa sulla spalla di un sognante Iker accanto a lui. L'inglese a quel punto disse sempre con la stessa tenerezza:
- Conosco bene Cris, sono sicuro che tiene quelle passioni da adolescenti... sai quando ti metti a costruire i braccialetti con le perline e cose così? Mi ci gioco la testa che li ha... andate a chiedergli se ve li può prestare e fatevi il vostro anello di fidanzamento! - L'idea era così dolce e perfetta che illuminò Marco e Mario più per il fatto che da ora avrebbero avuto qualcosa di uguale da indossare, che altro.
Gli anelli per i calciatori non erano indossabili, per cui comunque sarebbe rimasta una cosa loro, segreta. Ma non ci sarebbe stato il problema del mettere delle cose uguali nello stesso momento. Non erano nemmeno nella stessa città, ormai. Avere due anelli fatti a mano che nessuno dei due indossava era diverso dall'avere qualcosa che solo uno dei due metteva a turno. Nella loro mente funzionava come ragionamento, solo nella loro.
Alla fine contava avere qualcosa da scambiarsi, il resto non importava!
- Ma sono veri? - Commentò scettico Zlatan.
- Tragicamente veri! Il miele a confronto non è nulla! - Disse laconico Arjen che ormai era abituato a queste cose perchè era amico di Mario.
- Dai, non dirmi che non ti sposerai mai con Mark! - Disse David schernendolo. Arjen alzò le spalle.
- Siamo troppo grandi per queste cose... - Alex alzò il dito preceduto di un soffio da Iker che stava per dire la stessa cosa.
- Non si è mai troppo grandi per l'amore! - I soliti idealisti. Arjen alzò di nuovo le spalle senza essere molto convinto.
- Non siamo tipi... siamo entrambi sposati e con figli, stare insieme perchè ci amiamo è un conto, inscenare un matrimonio simbolico che per noi sarà vero e varrà più di quello legalmente valido, è un altro. Cioè, lo capisco, eh? Perchè dopo tutti questi anni che stiamo insieme fra alti e bassi, non ci serve niente di simbolico da considerare vero e solenne. Il fatto che ogni giorno ci sopportiamo, da vicino a da distanti, è un simbolo enorme. Ci ameremo fino alla morte... che probabilmente arriverà perchè ci ammazziamo a vicenda! - Arjen alla fine aveva parlato e si era aperto, ma aveva anche detto delle cose molto dolci e belle sull'amore e sulle relazioni. Zlatan e Zizou le condividevano; David, a parte che lui adorava i matrimoni, era molto più sentimentale di quel che sembrasse. L'aveva fatto diventare così Iker. Non serviva specificare da che parte stava lui, invece, anche se gli piaceva il discorso di Arjen.
Zlatan si era 'sposato' con Alex perchè lui ne aveva avuto bisogno. Quando si erano separati dal Milan c'era stato quel senso di vuoto ed era stata una logica soluzione fare quella specie di matrimonio che altro non erano delle promesse solenni ed uno scambio di anelli. Ora Alex ci teneva a ripeterlo e lo faceva per lui. Per Zizou era idealmente come diceva Arjen ma era convinto che a parte i legami legali, altri tipi fossero utopie perchè prima o poi tutto finiva. Niente era per sempre. Lui era sposato con una donna però di fatto non si sentiva più legato a lei, per cui che senso aveva un matrimonio?
Alla fine andarono tutti avanti con i loro preparativi con i tipici e previsti imprevisti rappresentati da danni di ogni tipo.
Del resto gli elementi riuniti erano da manicomio!

Ad andare a cercare gli addobbi natalizi e qualunque altra cosa sarebbe potuta essere usata per il salotto, furono Thiago, David, Arjen e Zizou. Cris stava per accompagnarli, geloso e possessivo com'era di casa sua, ma Nando gli aveva intimato di non muoversi perchè il lavoro che avevano da fare era esorbitante. Così andarono solo loro quattro in cantina.
La cantina di Cris era equiparabile solo a quella di Hogwarts, per cui Cris consegnò loro una cartina affinchè non si perdessero. Nella cartina aveva segnato con delle X rosse le zone off limits da non visitare.
Trattandosi di David, fu proprio lì che andò per prima cosa. Per puro spirito di contraddizione.
- Ma lui ha detto che potevamo trovare cose utili da questa parte... - Fece Thiago il quale non era per le perdite di tempo, tutto l'opposto di David il quale invece più ne perdeva e meglio stava.
- Sì ma se lui nega l'accesso a qualcosa di solito ci sono sempre cose interessanti... - Non era nemmeno una spiegazione sensata. Thiago scosse il capo e guardò Zizou il quale, teoricamente, in quanto suo ex compagno di squadra doveva saperlo gestire meglio di lui.
- C'è un sistema per fargli fare le come come vanno fatte e non come vuole lui? - Chiese infatti. Zizou prese la cartina dalle mani di Thiago e rispose pratico e sereno:
- Certo... ignorarlo e farle noi! - Fu così che lasciando completamente perdere David, andò nella camera indicata come 'addobbi'.
Thiago guardò lui e guardò David in esplorazione, poi scuotendo il capo borbottò che poi se la sarebbe vista lui con quello psicopatico di Cris. Per cui andò diretto dietro a Zizou nella stanza degli addobbi dove di cose ce n'erano molte. Arjen non aveva quella dell'esplorazione, per cui andò con loro.
C'erano addobbi di carnevale, addobbi di Natale, addobbi di Halloween, addobbi per ogni tipo di festa od occasione. Naturalmente niente inerente al matrimonio, ma a Thiago bastavano quelli natalizi.
L'armadio inerente era pieno di qualunque cosa si potesse immaginare, suddiviso per colori, c'era la parte delle cose rosse e dorate, quella azzurra e argento, quella del verde e quella del bianco. Il verde nel caso in cui volesse fare il natale tradizionale, il bianco se voleva fare un natale sotto la neve. Thiago vedendo la neve e tutto il necessario per addobbare secondo quello stile, si illuminò.
- Potremmo fare un matrimonio natalizio innevato! Sarebbe anche molto elegante oltre che suggestivo... - Si voltò alla ricerca del suo socio che ancora non era tornato e cominciò a seccarsi.
- Non ci posso credere, cosa aspetta a venire? Mi serve! Mi devo consultare! Devo vedere se potrebbe rientrare con la sua idea di americano! - Zizou e Arjen lo guardavano convinti che stessero prendendo la cosa troppo seriamente, ma decisero di non intromettersi.
- Vado a cercarlo e a portarlo qua, voi per cortesia date un'occhiata anche agli altri armadi e vedete se c'è qualcosa che possa essere in qualche modo per una festa elegante... - Indicazioni troppo generiche per due che di artistico non avevano nemmeno un unghia incarnata.
Thiago andato e riprendersi il socio, lo trovò all'interno di una porta aperta.
- David, ti prego, non abbiamo così tanto tempo per fare un bel lavor... - Appena messo piede dentro, però, si fermò perchè in effetti il fiato gli venne meno. Esattamente quello che era successo a David appena era entrato.
- Oh mio Dio! - Esclamò estatico e sognante.
- Già... - Fece allo stesso modo David i cui occhi brillavano come due soli. Come anche gli occhi di Thiago. Pericolosamente uguali.
- Come poteva non farci vedere questa meraviglia? - Chiese David.
- E' perfetto! - Fece Thiago.
- Certo che è perfetto... è esattamente questo che cercavo! Quel maledetto egoista geloso! - David e Thiago non si erano parlati su cosa volevano come tema per il matrimonio natalizio-americano, ma vedendo il contenuto di quella stanza che pareva l'ingresso a Narnia, sapevano esattamente cosa entrambi volevano.
Davanti ai loro occhi c'era la più bella collezione di cristalli mai vista. Cristalli così perfetti e puliti che sembravano ghiaccio, alcuni avevano dei dettagli dorati, altri argentati.
Thiago e David alzarono le mani nello stesso modo, come se dovessero fotografare il momento di tale magnificenza.
- E' così che sarà! - Dissero in tandem e poco importava se Cris li avrebbe spellati, fatti a pezzi e ricoperti di sale grosso.
- Nella stanza degli addobbi ci sono degli addobbi natalizi per la neve perfetti, volevo proporti quel tema e tu hai trovato i cristalli... è perfetto! Se non fossimo impegnati con altri ragazzi ti bacerei! - Thiago era al settimo cielo ed uscendo dalla stanza mollò un fischio agli altri due che accorsero con delle strane espressioni in viso.
Espressioni di chi ne aveva fatta una.
Thiago voleva dar loro peso, ma era troppo entusiasta della scoperta, per cui lasciò perdere.
- Faremo un matrimonio invernale con ghiaccio e neve! - A loro non servì specificare che erano cose finte.
- Bene... quindi il resto che abbiamo tirato fuori non serve? - Chiese Arjen. Thiago inarcò un sopracciglio obbligandosi a capire cosa dicevano.
- Il resto? -
- Sì... ci hai detto di vedere anche negli altri armadi... - Thiago, che era molto perspicace, cominciò a capire cosa avevano fatto.
- Sì, guardare, non toccare... -
- Zizou, perchè stai zitto? - Chiese David preoccupato.
- E cosa dovrei dire? - Fece sulla difensiva.
- Puntualizzare che è esattamente quello che avete fatto! Tu puntualizzi sempre! Perchè non puntualizzi? - Zizou si morse la bocca e Thiago e David corsero nell'altra stanza con dei tragici presentimenti. Presentimenti che si rivelarono fondati!
Gli zibben avevano effettivamente rovistato in tutti gli altri armadi. Ma, evidentemente, per rovistare meglio avevano anche tirato tutto fuori e ovviamente mescolato. Ancora non contenti, avevano pure rotto qualcosa che ormai non aveva più forma!
Thiago si coprì la faccia e David guardò in alto cominciano a contare.
David aveva un gran senso dell'umorismo e adorava fare scherzi, ma non quando 'lavorava'. Organizzare matrimoni era la sua nuova carriera, per cui stressato com'era non prese per niente bene la cosa.
Dopo aver respirato stile Cris in sala parto, i due organizzatori cercarono di risolvere la questione prima di conficcargli un qualunque oggetto appuntito nella carotide.
- Allora. Calma. -
- Loro non toccheranno mai i cristalli! -
- Oh, no di certo! Chiameremo le mani più delicate e ferme del gruppo. -
- Che spero ci siano altrimenti siamo fregati! -
- Vorrei farvi notare che se Cris non ha dato disponibilità di quella stanza, significa che non possiamo usare il contenuto... - Puntualizzò Zizou. David alzò il dito indice ammonendolo in segno di 'taci o ti cavo gli occhi con l'unghia!'
Zizou decise di fingersi intimidito e lasciarlo fare. Tanto se osava fargli qualcosa gli avrebbe dato una testata!
- E... qua... metteremo tutto apposto com'era prima... -
- Cris non saprà mai niente... -
- Com'era prima è impossibile, non ricordo com'era... - Arjen si stava giocando i pochi capelli che gli erano rimasti in testa. Thiago lo bruciò con uno sguardo minaccioso.
- Useremo la logica! Aveva messo via tutto secondo una logica precisa! Ogni armadio rappresentava una festa all'interno dei quali era tutto suddiviso per tipologia. -
- Una passeggiata, insomma! - David non era uno molto ordinato e nemmeno logico, sicuramente la sua non coincideva con quella di Cris anche se erano molto simili in tutto.
- Oh Dio... io posso riuscire a pensare come pensa lui... fate quello che vi dico e andrà tutto bene! Prima mettiamo via, prima cominciamo con le cose serie! - Thiago stava per avere una leggendaria crisi di nervi. Per la fine del matrimonio ne avrebbe avute almeno dieci.


CAPITOLO VIII:
GLI STILISTI

Nel frattempo, nell'armadio Harrolds di Cris, il proprietario stava frugando fra la sua roba insieme a Nando.
Cris e Nando erano molto precisi ed organizzati, per cui avevano adottato un sistema eccellente.
Prendevano idealmente persona per persona e decidevano come vestirlo e conciarlo, decidevano anche il profumo e gli accessori che avrebbe avuto. Non aveva carenza nella scelta.
Finchè avevano lavorato loro due soli, era andato tutto liscio come l'olio perchè avevano la stessa mente analitica e logica. Oltretutto entrambi con un ottimo senso estetico, facevano abbinamenti azzeccati ed erano subito d'accordo su tutto.
Poi arrivò Sergio e tutto andò a rotoli.
Il caro e per niente dolce difensore madridista, aveva deciso che loro erano troppo classici e che erano comunque in America, per cui dovevano pensare un po' anche con stravaganza, la sua specialità.
- Non siamo in America. - Puntualizzò paziente Nando.
- Ma faremo un matrimonio natalizio-americano, per cui è come se fossimo in America! Non avete mai visto i film? Come si conciano tutti? Insomma, dai... -
Cris e Nando sospirarono, volevano cacciarlo, ma poi i suoi deliri proposero alle loro menti in via di estinzione un quesito effettivamente sensato.
- Certo, però ci sono le damigelle, i testimoni... cioè in America tengono molto ai ruoli delle damigelle d'onore, che sono come i nostri testimoni... - Disse Cris rendendosi conto che in effetti avevano un problema da risolvere.
- Le damigelle dovranno essere vestite in combinazione uno con l'altro e al tempo stesso coerenti con la persona stessa. - Disse Nando facendosi capire solo da Cris.
Sergio ovviamente se ne uscì solo con un 'eh?' gracchiante.
I due sospirarono seccati per poi guardarsi complici trovando la soluzione a Sergio.
- Bene, vai dagli sposi e chiedi chi saranno damigelle e testimoni! - Disse Nando. Siccome lo disse lui, Sergio non discusse ed andò. Cris sospirò di sollievo ritrovandosi con lui da solo. Era l'unico con cui poteva lavorare e fare quella cosa, specie perchè era il solo aggraziato che aveva rispetto per le cose degli altri.
Infatti svolazzava in mezzo a tutti quei vestiti come una farfalla.
Cris aveva sistemato l'enorme stanzone armadio con delle logiche precise, le stesse che Nando usava per il suo armadio, meno esagerato ma comunque competente.
4 stagioni per 4 angoli. In ogni stagione c'era la suddivisione per tipologia, ovvero: cose da giorno, cose da sera, cose da uscite, cose eleganti, cose sportive. Ognuna di questa suddivisione era sistemata per marca. Ogni marca per colore.
Nessuno poteva entrare e toccare le sue cose perchè poi sicuramente le rimetteva via male.
Nando, un istante che era rimasto solo negli Harrolds di Cris perchè lui era andato al bagno, aveva preso alcuni vestiti, li aveva rimirati e confrontati e poi rimessi via precisamente dov'erano. Non perchè ricordasse dove li aveva presi, ma perchè aveva capito la logica con cui aveva sistemato tutto lì dentro.
Così Cris aveva pensato che nello sfortunato caso in cui sarebbe morto prematuramente, avrebbe lasciato tutta quella camera a Nando.
Avevano cominciato a vestire mentalmente gli sposi, il più facile era stato Mario Gotze. Mario era un po' più piccolino degli altri ma non magrolino. Cris aveva taglie per tutti, Nando non se lo spiegava visto che Cris amava vestire aderente, i vestiti gli stavano come dei guanti perfetti addosso, però notava che in effetti di ogni capo c'erano due o tre taglie diverse.
- Perchè se per disgrazia ingrasso o dimagrisco o lavandoli si restringono o allargano, devo avere le alternative. Cioè metto molta cura a come li lavo. Li faccio lavare. Però può capitare. -
Così avevano trovato la taglia di Mario ed avevano concordato quasi subito sulla marca.
La stagione era inverno, quindi era raro che sconfinassero nelle altre stagioni, la tipologia era eleganza, così alla fin fine la scelta era solo sulla marca, sul colore e sul modello.
Scelto questo, erano passati agli accessori, anche su quello si erano trovati d'accordo.
Si erano scritti tutto in un file sull'i-pad di Cris, in modo da ricordare. Comunque avevano messo in parte su una sedia tutte le cose che avrebbe usato lui.
Mario e Alex erano le spose delle coppie. Spose che però rimanevano uomini, così la scelta era caduta su dei capi particolarmente eleganti che evidenziassero le loro linee dolci e donassero una luce più romantica.
Zlatan e Marco dovevano essere gli uomini. Zlatan però era decisamente più uomo di Marco, solo che il suo problema era l'altezza.
- Non posso dargli i miei pantaloni, dovrei allungarglieli... - Disse Cris sconsolato. Erano d'accordo sulla tipologia d'abito, qualcosa di non troppo classico e non troppo elegante ma che al tempo stesso gli donasse e gli desse un tocco di notevole.
- Tocco di notevole? - Chiese Nando non capendo cosa intendesse Cris.
- Sì... notevole... sai, lui non dà molto peso a come si veste, non è certo per l'eleganza. Ha un po' l'aria da selvaggio a volte, con questi capelli...  - Sentendoli nominare Nando si mise le mani nei propri ed impallidì preoccupato.
- Oh Dio i suoi capelli! - Cris si zittì e sospirò stringendo le labbra partecipe alla tragicità della cosa.
- Eh sì... -
- Cosa facciamo coi suoi capelli? Sono così ineleganti! - Nando aveva sempre avuto tagli stravaganti e moderni, erano cose a cui teneva. Solo ultimamente aveva i capelli semplicemente rasati corti, si riteneva troppo cresciuto per continuare a farseli. Cris in compenso continuava.
- Una coda? Glieli tiriamo con la piastra e gli facciamo una coda stretta ma bassa. - Nando sospirò stringendosi nelle spalle.
- Non c'è altra alternativa... -
- Non gli stanno male legati... -
- Ma nemmeno sciolti se è per questo, sono lineari col suo personaggio così libero e inarrestabile, controcorrente... però si deve sposare! -
- Contro la sua volontà... - Precisò Cris ridacchiando.
- Dai, lo vuole anche lui... - Rispose Nando.
- Comunque con notevole intendevo... beh, si deve notare. Lui si nota, si nota sempre in ogni caso per qualche motivo. Si deve notare anche senza mettergli cose esageratamente... che ne so... eleganti... però quando lo guardi deve avere un tocco dì... 'ci siamo!' sai, quando li guarderanno di tutti penseranno 'ma che belli', di lui voglio che si pensino 'wow!' e basta! -
Nonostante la sua descrizione era stata a dir poco incoerente e strana per non dire incomprensibile, Nando aveva annuito ed aveva capito tutto alla perfezione.
- Dovresti fare lo stilista sul serio, sei davvero bravo, hai preso la sua essenza. Dobbiamo anche trovarla in questi vestiti, però... -
Così alla fine scelsero uno stilista famoso che a Cris piaceva molto ma che non indossava spesso perchè in effetti non era molto sul suo genere.
Per Zlatan era perfetto.
Finiti gli sposi era passato diverso tempo e solo allora Sergio si degnò di tornare... stranamente con la testa bagnata.
Nando e Cris si erano completamente dimenticati di lui, lo guardarono stupiti ma non chiesero il motivo dell'acqua in testa.
- Bene, ecco qua! Ci hanno messo molto a scegliere, hanno dovuto chiedere ai testimoni e cose così... - Spiegò.
- Ebbene cosa hanno scelto? -
- Ecco qua i ruoli: il testimone di Zlatan è Thiago, quello di Alex è Roby. Mario ha scelto Arjen mentre Marco ha scelto Mark. -
- Cosa?! E perchè? Insomma, Thiago e Zlatan sono compagni di squadra, Alex e Roby sono come fratelli, Arjen è diventato molto amico di Mario al Bayern ma... che c'entra Mark con Marco? Nemmeno si conoscono! Mark per di più è stato del Bayern! - Cris proprio non capiva mentre Nando non capiva cosa gli interessasse. Sergio ridacchiando alzò le spalle.
- Gliel'ho suggerito io, non sapeva cosa scegliere, era lì da mezz'ora ed alla fine ho detto che visto che Arjen era stato scelto dal suo consorte, tanto valeva scegliere il consorte del testimone del suo consorte. - Cris aggrottò la fronte.
- Quanto ci è stato a capire che parlavi di Mark? - Chiese Nando pacato.
- Ah era Mark?! Giusto, il consorte del testimone del consorte... - Cris si era perso per qualche istante e alla risata sguaiata di Sergio seguita da un calcio di Cris, Nando aveva scosso il capo.
- Possiamo proseguire per cortesia? -
- Sì... allora, con le damigelle d'onore sono stati davvero tanto perchè nessuno dei quattro sapeva chi scegliere e non volevano nemmeno delle damigelle, ma visto che il matrimonio era all'Americana, non han potuto rifiutarsi di scegliere. Così gli ho di nuovo suggerito io! - Disse Sergio tutto orgoglioso spruzzando gioia da ogni poro. Nando, conoscendolo, scosse il capo di partenza mentre Cris era solo curioso.
- Ebbene chi gli hai suggerito? - Sembrava che fosse un mistero misterioso.
- Le damigelle d'onore saranno gli unici che hanno senso lo siano... - Cris stava per strozzarlo con tutte queste tiritere, aveva le mani sul suo collo quando finalmente si decise a dirlo.
- Saremo io, David e tu, Cris! - Ma era così contento che buttò all'aria i figli su cui si era scritto gli appunti, come se fossero coriandoli per far festa.
Cris rimase paralizzato all'idea.
- Perchè io?! - Sergio gli prese le guance e gliele tirò tutto contento e pimpante per farlo sorridere.
- Come perchè? Siamo tutti e tre simili come stili... insomma, come modi di essere... sai, ci piace la moda, essere al centro dell'attenzione, sotto i riflettori... e le vere star dei matrimoni americani sono le damigelle d'onore! E poi siamo belli, eleganti, chick, sexy e... beh, siamo tutto! Siamo perfetti per quel ruolo, non lo puoi negare! - Cris non riusciva nemmeno a pensare con quel tiramento di guance, per cui gli prese la barba dal mento e gliela tirò per farlo smettere. Dovette intervenire Nando per separarli e finalmente Cris poté rispondere.
- Potevate farlo tu e David, perchè anche io? - Nando alzò gli occhi al cielo esasperato, davvero lo stava chiedendo di nuovo?
- Santo Cielo! Sei perfetto per quel ruolo! Come loro due! Siete tre dive! - Tagliò corto seccato. Nando aveva molta pazienza ma quando la perdeva era meglio ascoltarlo.
Cris lo fissò stranito, poi semplicemente annuì.
- Ok, farò la damigella. Sarò la più figa delle tre! -
Sergio tornò a saltellare e nei saltelli, di tanto in tanto, andava a baciare Nando.
- Certo come no... tu sarai la più figa, ma io sarò la regina. - A quel punto Nando si immaginò David ed il suo commento.
'Vi straccerò!'
Non poteva che aver detto qualcosa di simile. Sicuramente.
- Comunque Alexis farà il fotografo ufficiale e Riky è ovviamente il celebrante. -
Concluse Sergio mentre Cris e Nando annuivano tornando ai vestiti.
- Ok, dobbiamo riprendere, il tempo vola fra le stronzate di questo demente! - Disse Cris scacciando Sergio come faceva con le mosche.
La mosca in questione li seguì nell'armadio contento di poterli finalmente aiutare.
Quando cominciarono con Mark, uno dei testimoni, alla concordanza ormai consolidata di Cris e Nando, questa volta si unì una voce fuori dal coro.
Ovviamente Sergio.
- No sentite, questo vestito per lui non va bene! Io lo vedo più con questo, guardate qua! - Tirò fuori un altro completo dalla stagione primaverile.
Cris e Nando si guardarono per poi tornare su Sergio.
- Nemmeno per idea, e poi lì sei in primavera, è questo l'inverno! - Disse Nando che ormai era come la seconda voce di Cris.
Sergio fece il broncio infantile e brontolando che secondo lui andava benissimo, mise giù il vestito. Al posto sbagliato.
Urla di terrore.
- NO CHE FAI NON LI'! - Gridò isterico Cris fiondandosi da Sergio e buttandolo via come un sacco dell'immondizia.
- E dove? - Non sapeva nemmeno cosa stava dicendo.
Cris riprese il vestito e lo spostò di due posizioni riponendolo con molta cura.
Per lui parlò di nuovo Nando, più calmo ma concorde con Cris.
- Quello era Versace, tu l'hai messo da Armani. Per di più nelle tonalità di carta da zucchero e non in quelle tortora. - Sergio li fissò stravolto. Per stravolgere Sergio ce ne voleva molto.
Poi prese due vestiti che per lui erano perfettamente dello stesso colore, li pose vicino e li sventolò con ineleganza davanti ai due.
- Ora mi direte che questi due sono due colori diversi! - Cris e Nando esclamarono ovvi e sincroni.
- Certo! - Sergio alzò gli occhi al cielo e scosse il capo. Conosceva bene entrambi, per certe cose c'era da spaccarsi la testa.
Così rimise i due vestiti a posto. In quelli sbagliati. Altre urla di Cris, altre spiegazioni di Nando.
Andarono avanti così per tutti. Perchè ovviamente Sergio vedendo che non era portato per quel genere di cose, non la smetteva di tirare fuori abiti che secondo il proprio gusto erano perfetti e poi di riporli nei posti sbagliati.
Per la fine Cris sarebbe stato da rinchiudere e Nando si sarebbe suicidato.
Sergio, ovviamente, sarebbe rimasto vivo e vegeto, perchè in qualche modo lui se la cavava sempre.
Comunque non ascoltarono nemmeno una delle sue idee. Non per questo Sergio smise di darne.


CAPITOLO IX:
I CUOCHI

In cucina la situazione era un po' strana, perchè anche se a gestirla erano Riky e Totò, ad aiutarli c'erano Alexis, Roby, Karim e Mark.
Ora. Mark era un santo uomo, ma gli altri tre era meglio calare un velo pietoso.
In un primo momento, mentre i due capi cuochi stabilivano i cibi da preparare, i quattro rimasero tranquilli seduti intorno al tavolo della cucina in attesa di darsi da fare. Si misero a fare amabile conversazione. Considerando che nessuno dei 4 si conosceva sul serio di persona se non perchè erano famosi, la conversazione ebbe senso. Anche se a livello di comprensione divenne un po' un problema.
Un cileno, un brasiliano, un francese ed un olandese... sembrava l'inizio di una barzelletta.
Le lingue parlate da loro erano rispettivamente spagnolo, portoghese, francese ed olandese che variava ad un tedesco che era praticamente madrelingua.
Alexis oltre alla sua lingua parlava anche l'italiano e l'inglese.
Roby, parlava anche lui italiano ed in più lo spagnolo ed inglese.
Mark, gorgogliava qualcosa di vagamente simile all'italiano, allo spagnolo ed infine sapeva bene l'inglese.
Karim invece sapeva lo spagnolo, l'inglese e il tedesco.
Dal momento che anche Totò e Riky parlavano in italiano, se Karim avesse conosciuto quella lingua avrebbero potuto parlarla, ma così non era.
Del resto Riky parlava portoghese, italiano, spagnolo ed inglese, mentre Totò... lui era il vero problema perchè conosceva uno stentato inglese, per il resto solo italiano. Dialettico, per di più!
Lui rappresentava il vero scoglio.
Fu così che tutti e sei per capirsi passavano dall'inglese allo spagnolo cercando di unire tutte le conoscenze italiane dei cinque per comunicare con Totò!
Da principio fu un po' strano e complicato, ma poi trovarono un loro metodo... chiaro solo a loro!
Certo poi a livello conversativo Karim non era molto loquace ma gli altri 3, esclusi i capi cuochi occupati, lo erano anche per lui.
Una volta stilata una lista di cibi e fatta confermare dai 4 sposi che aggiunsero alcune cose, cominciarono a dividersi i compiti.
I cibi da preparare erano pizzette, tramezzini, tartine, bruschette, spiedini di pomodorini, mozzarelline e olive, paninetti, polpette, insalata di riso, pasta fredda. Per la parte dolce, a parte la torta a strati che non era ben chiaro chi la dovesse preparare, c'era il salame di cioccolata, le palline al cocco e la crema catalana.
Dopo aver fatto quella lista, per prima cosa dovettero recuperare tutto il materiale.
- Sì, ma Cris non può avere tutto quello che ci serve, dubito che avesse in programma un matrimonio sul serio, no? - Disse Totò.
Riky si mise a ridere.
- Tu non puoi immaginare quanto è fissato! È previdente, lui ha un supermercato al posto della cantina. Ha tutto! -
Fu così che con un paio di secchi andarono a recuperare la spesa in cantina, senza il bisogno del permesso del padrone perchè tanto c'era Riky.
- Incredibile, ha davvero tutto! - Totò ancora non ci credeva e Riky se la rideva sereno.
- E' pazzesco! - Commentarono tutti. Non serviva dire chi aveva osato prendere qualcosa in più per sgranocchiare e la predica che aveva fatto Riky.
Scontato anche dire che Karim, Roby e Alexis avevano toccato tutto, spostato tutto e messo un sacco in disordine facendo passare dietro Riky, Mark e Totò a sistemare com'era, pazienti all'infinito.
- Bene. Ora che abbiamo tutto dobbiamo vedere cosa fare oggi e cosa domani, ci sono alcune cose che non possiamo preparare con tanto anticipo, mentre altre sì... - Cominciò pratico Riky guardando il foglio con la lista.
- Aspettate, ma avete detto che dobbiamo fare tutto abbondante, no? Ma dove li mettiamo? Devono stare in frigo, non possiamo lasciare tutto fuori una volta preparato! - Mark cominciava a mettersi in mezzo. Il suo carattere prevedeva la gestione del centrocampo, per cui anche nella vita era così a parte che nei momenti in cui si stava semplicemente fra amici senza fare nulla di speciale.
Riky tornò a ridere di nuovo.
- Ah, non preoccuparti nemmeno di questo! Si diceva prima che la cantina di Cris è come quella di Hogwarts, ricordi? - Mark annuì ricordandoselo, aveva pensato fosse un'esagerazione. - Ha anche dato una cartina per non perdersi... - Anche lì aveva pensato fosse una pagliacciata. - Bene. Giù è pieno di stanze. Ha il magazzino del cibo, come avete notato, dove ha tutto. Ha il magazzino degli oggetti, per così dire, dove ci sono anche addobbi, soprammobili, collezioni e fisse sue varie... - A questo le orecchie di Roby e Alexis si drizzarono.
- Collezioni? - Chiesero in tandem risultando identici anche nella luce morbosa negli occhi-
- Sì. Lui colleziona varie cose... le ha esposte nelle sue stanze private di sotto... - I due, ed anche gli altri tre, lo fissavano di nuovo come se la sparasse grossa e lui a quel punto ripeté: - Hogwarts, ricordate? -
- Ma cosa colleziona? - Di nuovo Alexis e Roby in sincronia, stessa faccia, stesso tono. Riky e Totò rabbrividirono mentre Karim sbadigliava totalmente disinteressato alla conversazione che comunque capiva per metà. Il suo inglese non era il massimo e a loro veniva spontaneo parlare nelle lingue comuni fra loro, ovvero spagnolo e italiano. Un miscuglio.
- Di tutto. Non ve lo mostrerà mai ed io non intendo andare contro di lui, per cui lasciate perdere l'idea di esplorare. Non avete idea di che cosa potrebbe farvi... - Dire loro così era come stendere un tappeto rosso e dire 'prego andate!'
Totò riconobbe lo sguardo di Alexis, specchio di quello di Roby, e sospirò.
- No Alex! Se è no è no! Scordatelo! Non andrete a vedere! - Però non era molto minaccioso. Lui sventolava il suo dito con quell'aria bonacciona un po' stralunata di natura e parlava quel suo italiano-napoletano ed i punti di domanda si formavano nelle teste di chi lo ascoltava. Alexis traduceva per gli altri. Era il solo che lo capiva sempre ormai. A volte persino lui aveva il suo accento napoletano!
- Ok, basta con le divagazioni! Sto ancora aspettando di capire dove metteremo tutta questa roba! - Mark riportò tutti all'ordine battendo le mani come il maestro di una asilo e gli altri lo guardarono rendendosi conto che avevano di gran lunga perso il filo.
A quel punto, infatti, perfino Karim si riesumò pur capendoci poco di quel che si diceva.
- Sì giusto, scusa. - Fece Riky sorpreso delle doti di regista di Mark. - In una delle stanze labirintiche di Cris, c'è la cella frigorifera. All'interno della cella c'è la divisione fra freezer e frigo, in una c'è la temperatura da frigo e l'altra da congelatore. Non chiedete perchè. Tanto nessuno può capirlo. È fatto così e basta! -
Mark non se ne capacitava mentre Alexis e Roby erano maledettamente curiosi di vedere cosa c'era in quelle cantine.
Totò e Karim non avevano per niente quella curiosità.
- La torta sicuramente va fatta domani pomeriggio. Probabilmente ci metteremo un bel po'. Il resto possiamo cominciare oggi e finire domani mattina. - Conclusero dopo aver deciso che con una cella frigorifera simile potevano anche preparare tutto con dieci giorni di anticipo.
- Domanda. - Fece poi Totò alzando la mano.  - Io non so fare dolci. Vi faccio tutte le cose salate che volete, pane, pizza, pasta, riso... - in quanto italiano doc era lui che poteva saper fare quelle cose come Dio comandava. - ma i dolci proprio... - Riky si grattò la nuca.
- Io me la cavo, ma la torta a strati non ho idea di come si faccia. Però sono stati categorici. È questa che vogliono! -
- Che problema c'è? Si va su internet e si seguono i tutor da youtube! - Alexis sembravano aver avuto stranamente una buona idea, infatti lo guardarono stupiuti.
- Internet non va... - Mugugnò Karim il quale aveva captato le due parole necessarie, il resto era oscuro. Tutti lo fissarono come avesse bestemmiato e lui li guardò di rimando come se fossero idioti. - Nessuno di voi ha provato a scrivere un post d'aiuto su tweetter? - A quel punto fu come se cadessero dalle nuvole.
Fra i presenti in pochi avevano profili internet sui vari social network e in pochi navigavano in generale.
- Non ci avevo pensato... Cris aveva detto d'aver disattivato le linee... - Disse Mark. Roby si mise a ridere in reazione isterica.
- Ma come diavolo ha fatto? Non sembra così intelligente! - Riky gli diede un pizzicotto sul sedere e l'altro ricambiò con un morso, poi vennero prontamente separati da Mark il quale voleva ancora capire come fare la torta.
- Resta il problema della torta. - Commentò lugubre.
- Ci sarà un libro di dolci che spiega come farli, no? - Rispose semplicistico Alexis.
- Cris ha tutto, avrà anche quello... - Fece Riky sicuro.
- A questo punto tanto vale vedere se ha un dvd che ci mostra come farlo... vuoi che non lo abbia? - Questo invece era Totò. Per quanto sembrasse comico, parlavano sul serio perchè avevano finalmente capito che Cris veramente aveva tutto, bastava pensare ad una cosa, anche alla più impossibile, e lui l'aveva.
- Appena lo recupero glielo chiedo. - Disse Riky pensando che fosse una buona soluzione.
- Se non abbiamo libri e DVD propongo un'alternativa... - Fece Alexis sorprendendo tutti i presenti con quella che sarebbe stata la seconda buona idea della giornata.
- E sarebbe? - Chiese circospetto Totò.
- Facciamo la forma di pane più grande della storia, lo tagliamo a strati e ci mettiamo la nutella in abbondanza. Ho visto che ha tre vasi da 5 chil! - Tutti erano pronti a scaricarlo, ma quando l'ascoltarono si resero conto che era a dir poco geniale e Roby addirittura se l'abbracciò tutto contento d'aver trovato un nuovo amico.
- Alex adora la nutella! È geniale, fratello! - Alexis era appena stato promosso a fratello.
- Bene, ma cerchiamo di fare la torta come la volevano... non credo che pane e nutella sia molto da matrimonio americano, no? - Riky cercava di realizzare le cose come gli erano state chieste perchè aveva idea che i thiavid fossero molto severi su quell'argomento.
- Va bene, direi che abbiamo un piano. Adesso diamoci da fare! -
Fu così che i cuochi cominciarono e con questo anche la parte più critica.
Totò era il panettiere e pizzaiolo, cominciò con l'impastare la pizza. Il suo assistente doveva essere Alexis ma si ritrovò senza nel giro di poco, il tempo di Sergio di gracchiare poco elegantemente chi si occupava delle foto e lui era sparito con la macchina fotografica in mano a documentare le preparazioni di tutto.
Mark ebbe l'istinto di prenderlo a calci: sotto la sua direttiva nessuno poteva abbandonare il lavoro, però Totò lo convinse a lasciar perdere...
- Credimi, è molto meglio se lui se ne va in giro... qua farebbe danni! -
- Ti aiuterò io... - Fece allora Mark sospirando poco convinto del lasciarlo andare così facilmente.
Gli altri tre si misero a fare polpette.
Riky impastava e dava gli ordini per versare gli ingredienti. Karim e Roby facevano a gara a chi li metteva per primo ed era sempre matematicamente sbagliato qualcosa nel modo o nella quantità.
Riky rischiò un esaurimento a dover risistemare le dosi per equilibrarle almeno una decina di volte. Alla fine, ad impasto pronto, chiese un assaggio per vedere se era commestibile ed i suoi due meticolosi assistenti gliene mangiarono metà con due sole manciate.
Fu così che dovette impastarne ancora perchè altrimenti non era abbastanza.
La seconda volta, sempre dopo varie peripezie per colpa degli assistenti incapaci che mettevano male gli ingredienti -memorabile la caccia ai gusci di uova caduti accidentalmente dentro-, fece assaggiare a Totò e Mark i quali gli diedero l'ok.
Avevano finito di impastare la pizza che doveva lievitare e stavano preparando gli ingredienti per il condimento, che Sergio arrivò e tutti cominciarono ad impallidire alla sua presenza.
Sergio erano Roby e Alexis all'ennesima potenza!
Quando mise piede in cucina coi fogli in mano, i suoi occhi si posarono sull'enorme bacinella di impasto per polpette ed i suoi occhi si illuminarono in modo preoccupante. Riky, che ormai conosceva bene l'andaluso, lo puntò col dito sporco di carne macinata e con voce tremolante lo ammonì.
- Sergio no... ti prego non mangiare anche tu altrimenti dovrò impastarlo per la terza volta... -
- Ma dai, quanto vuoi che ne assaggi? - Disse Roby convinto esagerasse.
- Ehi, non lo conosci... - Bofonchiò Karim che alzò il piede pronto a calciarlo sulla mano di Sergio se si fosse avvicinata al tavolo.
- Cosa ti serve? - Chiese Mark riprendendo le cose sotto il suo controllo.
Sergio tornò fra i vivi, apparentemente, e spiegò che era incaricato di chiedere i ruoli per i testimoni di nozze e le damigelle.
La discussione sulle damigelle portò ad un prevedibile scoppio di risate fragoroso.
- Bene, tu, Cris e David siete perfetti, ma noi in cosa ti serviamo? - Chiese Riky senza capire. Sergio fissava ancora l'impasto.
- Marco vorrebbe che Mark facesse da testimone... - Mark stava tagliando a metà la mozzarella per pizza, un lunghissimo salsicciotto compatto che pareva formaggio morbido. Sentendo quella domanda gli partì il coltello e per poco non si tagliò. Riky si distrasse e gli prese il coltello di mano.
- Se ti fai male Arjen usa questo coltello su di noi, stai attento. - Mark alzò le mani in segno di calma.
- Scusa hai ragione, ma mi ha colto impreparato! Non lo conosco nemmeno, Marco... perchè dovrei fargli da testimone? - Ma quando guardarono di nuovo verso Sergio in cerca di spiegazioni, al suo posto c'era il vuoto. E c'era il vuoto anche al posto della bacinella con l'impasto delle polpette.
- Oh Dio non ci posso credere... le ha prese... -
- Ma Karim non lo dovevi controllare? -
- E che cazzo, mi sono distratto con lui ed il coltello! -
- SERGIO! - Tuonò Mark pur non conoscendo effettivamente Sergio tanto da gridare a quel modo contro di lui.
I presenti ammutolirono ed impallidirono mentre lo videro uscire di corsa fuori dalla cucina alla ricerca di Sergio e delle polpette.
Riky e gli altri rimasti si guardarono spaventati.
- Ma era lui? -
- Magari è schizofrenico... -
- Roby, ma è normale che faccia così? - Roby era quello che lo conosceva meglio e ricordando le litigate con Kevin annuì con aria preoccupata.
- Sì beh in effetti ha i raptus ogni tanto. Del resto non per niente è il giocatore col record di gialli e rossi al mondo... lo chiamano Il Generale... -
- E si capisce perchè! -
- Ma a guardarlo non lo diresti... -
- Sì però se becca Sergio lo ammazza, in questi casi! - Asserì preoccupato Roby. Fu così che i cuochi uscirono dalla cucina di corsa alla ricerca di Sergio e Mark.
Li trovarono in bagno. Mark stava schiacciando la testa di Sergio nel water con un piede, con una mano teneva le polpette e con l'altra tirava l'acqua in perfetto liceo style.
Riky era terrorizzato da Mark e non si mosse, Totò recuperò le polpette e Karim e Roby tirarono via Mark da un annegato Sergio.
Che comunque si tirò su ridendo come un pazzo.
- Amico, sei la persona più divertente che abbia mai incontrato! -
Sentendolo così divertito, a Mark tornò a salire il sangue alla testa e si mise a gridargli contro, tenuto a stento da Karim e Roby.
- QUA C'E' GENTE CHE CERCA DI LAVORARE E TU CI FAI PERDERE TEMPO COME UN BAMBINO! VA A COSTRUIRE PUPAZZI DI NEVE, SE NON SAI CHE FARE! -
A quel punto apparì a tutti chiaro che non era il caso di stressare troppo Mark. Così Riky si mise davanti a lui a braccia larghe cercando di calmarlo.
- Va bene, non abbiamo un mitra puntato. Possiamo anche divertirci ogni tanto. Non è successo niente. -
Mark subì come tutti l'effetto Riky e da posseduto dal demonio tornò un coscienzioso uomo posato e sereno, arrossì, si calmò, si grattò la nuca e si scusò come niente.
- Perdonatemi, a volte perdo la testa... - Così dicendo fece per andarsene dal bagno davanti alle facce allibite di tutti. Tranne Sergio che rideva rotolandosi per terra.
- Ma sarà normale? - Si chiese Totò.
- Chi, Sergio o Mark? - Interessante il quesito di Riky.
- Ed io che pensavo di essere psicopatico! - Commentò Karim facendo ridere Riky e Sergio per la sua sincerità.
- Lui è bipolare! - Precisò Roby il quale aveva già assistito a scene simili.
- E' decisamente quello che fa più paura! -
- Ora capisco perchè litiga tanto con Arjen. Anche Arjen è malato di mente! -
Alla fin fine tornarono ognuno alle proprie postazioni, proibendo severamente a Sergio di tornare in cucina.
Furono loro a spiegare la questione del testimone, riferita da Sergio.
- Allora, Generale. Ci dica come procedere! - Disse seriamente convinto Roby guardando Mark. I due si conoscevano dai tempi del Milan, per cui Mark si mise a ridere finendo comunque per dare ordini in pieno Gordon Ramsey style. Beh, più come Joe Bastianich, con il suo stesso accento, qualunque lingua parlasse.
- In effetti questa l'idea di Master Chef ce l'ha! - Fece sempre Roby dopo aver sentito Karim paragonare Mark prima a Gordon e poi a Joe.
Non avevano idea di quanto, ma almeno dopo quella sfuriata assassina di Mark alias Gordon alias Joe, nessuno avrebbe osato contraddire il Generale che fu fatto Santo a tutti gli effetti. Magari così aveva meno raptus!


CAPITOLO X:
GLI SPOSI

Iker si stava chiedendo perchè mai Thiago l'avesse messo a fare da baby sitter ai 4 sposi... Zlatan era abbastanza grande per badare a sé stesso e ad Alex... forse i due piccoli tedeschi avevano bisogno di un occhio, ma a lui sembrava decisamente esagerato.
Solo in un secondo momento capì perchè e capì quanto lungimirante fosse stato.
I quattro come prima cosa avevano il compito di fare una playlist di canzoni per tutta la giornata del matrimonio, quindi dovevano coordinarsi fra loro e mettere insieme delle canzoni che sarebbero piaciute a tutti e quattro.
Thiago e David avevano dato una lista di cose da far fare a loro, nella lista c'era scritto:
1-playlist
2-non farli appartare nemmeno un secondo
3-richiamali verbalmente spesso
4-aiutali a fare gli anelli di nozze, convinci anche Zlatan e Alex a farne
5-quando finiscono, insegna loro a ballare
Ora se Iker poteva anche concepire i punti 1, 2 e 3 facilmente, col 4 era decisamente morto. Aveva provato ad immaginare Zlatan farsi degli anelli con le perline ed era soffocato con il suo stesso respiro.
Ripresosi aveva anche letto il punto 5 e lì era decisamente caduto dalla sedia.
Ovviamente il colpevole era ancora Zlatan. Insegnargli a ballare? Erano impazziti quei due malati di mente che si facevano chiamare thiavid?
“Se sopravvivo al punto 1, 2 e 3 è già tanto... ma metti che per miracolo provo a realizzare anche il 4... il 5 è matematicamente impossibile!”
Così Iker scrisse subito un sms al suo moroso.
'Nella storia del mondo c'è stato solo uno che faceva miracoli ed è pure stato crocefisso, questo non mi invoglia a provare a farne uno!'
La fantasia con cui lo scrisse piacque molto al suo David che dopo aver riso, gli rispose:
'Zlatan è un osso duro ma praticamente ti devi concentrare solo su di lui perchè gli altri 3 sono agnellini!'
'Ribadisco! Non so fare miracoli! Insegnare a ballare a Zlatan?! Sul serio?!'
'Beh, ma tu sei Santo, no?'
'No, la mia aureola è in decadimento, mi spiace!'
'Te la rinvigorisco io la tua aureola e poi farai tutti i miracoli che vuoi!'
Iker scosse il capo ridendo, alla fine David non si smentiva mai e sospirando drammatico pensò che avrebbe fatto solo i primi 3 punti, che poi erano uno solo. Fare le canzoni!
Thiago però aveva visto molto bene, nello scrivere i punti 2 e 3 e Iker lo capì presto.
Avevano aperto il computer di Cris di cui aveva dato disponibilità ed avevano messo in una cartella tutte gli mp3 dei loro i-pod, dopo aver raggiunto una cifra astronomica di canzoni e averle suddivise per persona, crearono la cartella 'matrimonio' dove avrebbero spostato quelle ascoltabili quel giorno.
- Cominciamo con le mie che sono poche, così poi posso fare altro. - Disse Zlatan. Iker lo guardò attento. Decisamente non aveva capito bene il loro compito.
Zlatan parlava lo spagnolo, per cui Iker glielo spiegò in quella lingua perchè temeva di essere poco chiaro in inglese, l'unica lingua comune a tutti e 5.
- Allora. Tutti devono ascoltare e scegliere tutte le canzoni. Perchè se a te non piace qualcuna delle loro, le bocci, non le mettiamo. - Zlatan allora lo guardò come se avesse bestemmiato, ma prima di farlo sul serio aprì le cartelle degli altri tre.
In quella di Alex c'erano canzoni brasiliane, in quelle dei tedeschi c'erano hip hop e pop. Tutta roba diametralmente opposta alla sua.
A quel punto infatti bestemmiò in italiano, ma visto che Alex capiva gli diede uno sguardo davvero severo e Zlatan si chiuse la bocca. Iker ammirò molto Alex.
- Beh, vediamo che cosa piace a te... - Disse allora Iker aprendo la sua cartella di canzoni e facendole partire.
Il computer aveva le casse collegate a quelle dell'impianto hi-fi, in pratica la musica di Zlatan venne sparata a tutto volume per tutta la casa.
Fu così che Bob Marley fece il suo trionfale ingresso in casa Ronaldo.
No, niente di rumoroso, nessun metal pesante che cominciava con urla strazianti.
Un calmo, placido, addormentato e cannatisso Bob Marley che sparava il suo cadenzato reggae. Non una nota vispa e allegra, non una virgola movimentata.
Iker fissò stranito lo schermo scorrendo le canzoni. Tutta la discografia di Bob che evidentemente era il suo artista preferito, più diverse altre.
Zlatan fissò Iker mentre gli altri tre si appiattivano alle sedie e facevano cadere le braccia nella speranza di qualcosa di più allegro.
- Che ha il reggae che non va? - Iker percepì subito il tono brusco e si affrettò a sistemare le cose:
- Niente niente... è solo che... ti facevo tipo da rock, ecco... - Iker era molto diplomatico.
- Il reggae mi rilassa! - Disse allora in effetti rilassato.
- E fa anche dormire! - Sbottò Marco sul piede di guerra senza peli sulla lingua.
Zlatan fissò il biondino tedesco con uno sguardo molto chiaro. 'Se vuoi morire continua su questa linea'. Non ebbe bisogno di esprimerlo a parole.
Ma Marco non si fece mettere sotto e rincarò la dose.
- Siamo ad un matrimonio, balleremo dannazione! Non è che dormiremo! - Marco non le mandava a dire e per essere un tedesco aveva una lingua bella lunga.
Mario gli mise dolcemente una mano sul braccio e questi si spense. Iker benedì Mario.
- Dai, magari le altre non sono così... cos'altro ha? - Mario era ottimista e gentile, a Iker ricordava Riky e gli sorrise intenerito. Marco lo fissò sottile e affilato pronto a dargli un calcio ad un secondo sguardo intenerito.
- Vediamo... - Iker scorse l'elenco e provò qualcos'altro che comunque era reggae, Marco stava saltando di nuovo su e Zlatan aveva pronti i pugni, così Iker cambiò subito vedendo un artista dalla pronuncia incomprensibile.  - E questo? - Con quello partì il peggio del peggio.
Era musica inascoltabile, rumorosa ed assordante. Non metal o cose simili, ma era un'accozzaglia di rumori messi insieme a tutto volume dove qualcuno si lamentava in sottofondo fingendo di cantare. Iker dovette chiudere prima di avere l'insano desiderio di rompersi i timpani pur di non sentire più.
- Che diavolo è questa robaccia?! - Gracchiò Marco con le mani sulle orecchie come anche Mario ed Alex stesso. Zlatan li guardò tutti, strinse la bocca e si fece seriamente minaccioso.
- Voi non capite un cazzo di musica! - E dicendo questo si alzò. Iker e Alex lo presero al volo impedendogli di andarsene ed in due ci impiegarono un quarto d'ora a fargli capire che comunque dovevano fare quel lavoro e che anche lui poteva bocciare le loro canzoni.
Zlatan fissò male specialmente Marco il quale stava per eliminare tutta la sua cartella. Zlatan pestò la manona sul tavolo vicino alla sua e il giovane si alzò.
- Non me la bocciate tutta! - Stava diventando questione di principio, ovviamente.
Iker sospirò vedendo i due guardarsi in cagnesco. Stavano per uccidersi.
- Dai ragazzi... sceglieremo qualcosa delle sue canzoni... magari qualcosa di Bob Marley, no? One love è appropriata per un matrimonio, non trovate? - Una delle poche che conosceva, Bob non era il genere di Iker. Non era il genere di nessuno. Però convennero con la sua diplomazia. One love, dopo averla ascoltata, capirono che andava bene.
- Magari durante la cerimonia Bob e la sua verve da cannato possono andare bene... - Disse Mario ingenuamente. Zlatan fulminò anche lui per qualche ragione e Alex gli mise la mano sul braccio mentre Mario faceva altrettanto con Marco. E Iker in mezzo voleva morire.
Sentiva i fulmini e le saette attraversarlo da parte a parte.
“Altro che baby sitter. Qua rischio la vita! I thiavid me la pagheranno molto cara!”
Pensò stralunato!
Naturalmente Zlatan, per partito preso, bocciò tutte le canzoni degli altri, ma Iker ed Alex lavorarono anche per convincerlo ad accettarne qualcuna, mentre sempre Iker, ma questa volta con Mario, cercava di calmare Marco dal trovare un arma contundente per far fuori quello spilungone.
Stufo di tutti i paletti che osavano mettergli, Zlatan si alzò per volatilizzarsi trascinandosi Alex, fu così svelto che Iker non fece in tempo ad acchiapparlo.
- No Zlatan no ti prego... - Ma Zlatan non voleva saperne.
- Arrangiatevi, ora fate questo lavoro di merda senza di me! - Grugnì per la casa alla ricerca delle camere che non ricordava più dove fossero. - Dannazione anche a Cris e alla sua casa da psicolabile! - Brontolò poi. Iker ancora lo implorava e Alex riuscì a fermarlo. I due tornarono alla famosa fase di convincimento.
- Dai, vedrai che se non gli bocci tutto poi loro collaborano. -
- E poi loro ti hanno accettato alcune canzoni, no? -
- Certo, con una fatica inumana! Mi ha fatto un favore! -
- Beh significa che gli piaci! Ti ha fatto un favore! - A questo anche Iker guardò Alex chiedendosi se lo dicesse sul serio. Zlatan che accettava la pietà di qualcuno non si era ancora visto.
- Dai, gli parlo due secondi e gli dico di non farti la guerra. Ma non fargliela nemmeno tu. Dovete collaborare! - Disse il portiere spagnolo stravolto e sfinito. Zlatan gli vide l'aureola e si calmò.
- Solo se la pianta davvero di ribattere tutto quel che dico! - Naturalmente parlava di Marco il più polemico e agguerrito. Costui infatti voleva che il suo matrimonio fosse perfetto e non accettava intromissioni di alieni scorbutici.
Iker allora disse loro di aspettare due secondi.
Due secondi che aspettarono volentieri fra baci e bacetti che rabbonirono Zlatan. Il potere di Alex per il momento vinceva ancora su tutti.
Stava per raggiungere di nuovo la pace dei sensi quando un flash lo distrasse, quando si girò vide un sorridente Alexis con la macchina fotografica in mano mostrargli la foto di loro due che si baciavano dolcemente, era così felice che a momenti splendeva il sole in casa.
- E' bellissima! Questa è da incorniciare! Si vede la tua umanità! -
- No, cosetto! Cancellala subito! - Zlatan tornò al suo nervoso costante, ma nonostante l'aria furente, Alexis non si fece mettere sotto. Che novità. E semplicemente scappò via.
- Nemmeno per idea! - Disse infatti correndo.
Zlatan guardò Alex e addirittura sorrise, con tono quasi angelico disse piano:
- Scusa un attimo, lo ammazzo, cancello la foto e torno! - Dopo di questo si mise a correre dietro all'altro fenomeno da circo. Alex non provò nemmeno a fermarlo e alla fine trovò interessante osservare il suo ragazzo, alto, grande e grosso correre dietro ad un ragazzino piccolo e basso come Alexis. Non serviva dire che nella corsa buttarono tutto all'aria facendo un gran macello.
Naturalmente la corsa si intersecò con quella di Sergio con le polpette e Mark che lo rincorreva. I 4 magicamente non si scontrarono ma contribuirono all'effetto uragano.

Iker, intanto, tornato all'angolo computer trovò i due gotzeus persi uno nell'altro. Persi sul serio. Disconnessi. Svaniti. Evaporati.
Erano fisicamente lì, ma si ammiravano, uno nelle iridi dell'altro, le mani nelle mani e quell'aria sognante da 'oh mio Dio quanto sei bello'.
Iker si imbarazzò, si grattò la nuca e tossicchiò attirando la loro attenzione. Attenzione che non venne proprio attirata.
Così bussò sulle loro spalle. Davvero ancora niente. I due si guardavano e non si baciavano nemmeno, non parlavano.
- Oddio ma sono preoccupanti... - Disse fra sé e sé seriamente in pensiero. Prese infatti il telefono e scrisse un sms a David:
'Credo di aver perso i gotzeus.' Disse. Poi si guardò intorno notando un vento eccessivo per essere chiusi in casa.
E vide Sergio che scappava da Mark con una bacinella di preparato per polpette dentro da una parte e Alexis che scappava da Zlatan con la macchina fotografica in mano dall'altra.
Sbiancò e aggiunse un secondo sms:
'E Zlatan cerca di scappare, ma corre in tondo invece che uscire fuori. Non capisco perchè davanti a lui stia correndo Alexis. Conosci il numero della croce verde per caso?'
Vedendo poltroncine ribaltate e divani tutti disfatti coi cuscini per terra, Iker si sedette e cominciò a pregare.
- Questa volta Cris davvero tira fuori la frusta che gli ha regalato Sergio per un compleanno... e la usa su di loro! -
Decisamente sarebbe stato molto più difficile del previsto.
In tutto questo Alex si avvicinò ad Iker dopo aver passato alcuni minuti a ridere del macello che si consumava davanti ai loro occhi, porse il telefono di Zlatan al portiere e con vocina sottile e gentile, disse:
- Qua ne ha altre che non c'erano là... pensi che possano andare bene, queste? - Iker sospirò e scosse il capo lasciando perdere tutti i matti, guardò gli mp3 che gli mostrava Alex e si illuminò abbracciando di slancio il brasiliano.
- Michael Jackson è perfetto! Se mi diceva subito che gli piaceva anche lui non sarebbe successo tutto questo casino! - Ma proprio mentre stava abbracciando Alex per la gioia d'aver circa risolto uno dei ventimila problemi, gli arrivò un cuscino addosso che per effetto collaterale investì anche Alex che fu subito artigliato e strattonato dalle braccia di Iker, il quale si mise a fissare stordito il colpevole.
E chi mai poteva essere se non Zlatan?
Alex ed Iker lo guardarono meravigliati convinti che fosse impazzito del tutto.
- Nessuno può toccarlo! - Ruggì Zlatan ad Iker.
- Ma lo stavo ringraziando che mi ha detto che ti piace anche Michael Jackson... - Disse infatti intimidito. Siccome non aveva alzato il tono, Zlatan si calmò e non lo tramortì con un cazzotto.
- E Alexis? - Chiese Alex guardandosi intorno senza vedere più il turbine di prima. Mark e Sergio infatti erano spariti in bagno e Alexis non si vedeva più nei paraggi. Zlatan si ricordò di lui solo allora e cercandolo invano con lo sguardo da bulldog, fece una smorfia.
- Quella caccola mi è scappato. Mi avete distratto. Ma appena lo rivedo finisco il lavoro. Prima o poi deve saltare fuori! - Iker rabbrividì mentre Alex sospirò sollevato che fosse finito tutto, circa, bene.
Per lui era così.
Beata innocenza!


CAPITOLO XI:
PIANIFICAZIONE

Thiago aveva faticosamente rimesso tutto a posto impartendo ordini a destra e a sinistra, era così pronto per andare a chiedere a Cris il permesso dei cristalli.
Era un'operazione delicata, perchè sicuramente avrebbe reagito male e detto di no, ma dovevano convincerlo assolutamente.
Prima di andare Thiago e David fecero un piano di battaglia che ascoltarono anche Zizou e Arjen. Arjen era totalmente disinteressato alla cosa, mentre Zizou si fece coinvolgere.
- No ragazzi, così non va. Se andate là e glielo chiedete, per quanto carini e gentili siete, vi dirà di no di sicuro. -
Thiago e David lo guardarono seccati ed esasperati esclamarono in coro:
- Lo sappiamo, eh? Ma cos'altro possiamo fare? -
- Beh... - Zizou stava per dire la sua quando Thiago continuò a parlargli sopra.
- Lo conosco abbastanza, penso di potermi fare ascoltare... - Thiago era il ragazzo di Roby che era a sua volta fratello adottivo di Riky, il consorte di Cris. Di riflesso era diventato qualcosa anche per Cris. Avevano fatto alcune uscite a quattro in quei tempi.
Oltretutto Thiago aveva fatto un anno con Riky al Milan prima che questi andasse al Real ed in nazionale una o due volte si erano uniti in gruppo, avevano approfondito la loro conoscenza e ultimamente Riky aveva preso a confidarsi sia con Roby che con Thiago. Diceva che Roby a volte gli dava consigli scemi, così scriveva a Thiago che gli dava consigli intelligenti.
- Anche io lo conosco abbastanza, Iker è molto legato a Riky e così qualche volta insieme l'abbiamo passata tutti e quattro... - disse David che non ci stava ad essere spodestato da 'qualcosa', di qualunque essa si trattasse.
- Sì, però io direi che meglio di voi lo conosce Riky! - Riuscì a dire Zizou finalmente. Stava per dar loro una testata ciascuno, ma per fortuna si decisero ad ascoltarlo.
I thiavid lo guardarono sgranando gli occhi come cadessero dalle nuvole.
- Geniale! -
- Come abbiamo fatto a non pensarci? -
- Allora tutte le testate che hai dato son servite a riattivarti i neuroni, nel corso degli anni! Io pensavo che te li avessero bruciati! È così che funzioni, eh? - David stava come al solito esagerando con gli scherzi e Zizou senza cambiare espressione, ovvero rimanendo serio e seccato, disse:
- Se non la pianti ti faccio vedere a cos'altro serve dare le testate... - David capì l'antifona e ridendo smise. Arjen scosse il capo.
- Stiamo solo perdendo tempo, non ci darà mai il permesso di usare quei cristalli. - Pratico e senza fronzoli. I tre guardarono l'olandese tutti con la stessa espressione contrariata.
- Eh sì che tu hai assistito in prima persona all'amore sbocciare! Dovresti sapere come funzionano quei due! - Disse Zizou che aveva sempre rigorosamente tenuto d'occhio tutto al Real Madrid anche quando non aveva militato lì.
Arjen si strinse nelle spalle.
- Sì certo, la loro love storia è da telefilm americano, ma non credo che Riky basti... - David si mise a ridere sguaiatamente.
- Tu non sai cosa stai dicendo! -
- Riky tiene in mano Cris! Gli può far fare di tutto! - Thiago e David ora si completavano le frasi a vicenda e la cosa faceva rabbrividire Zizou che li fissava come fossero posseduti dal demonio.
- Sì, però non mi sembra che Riky sia capace di manipolare Cris a piacimento per fargli fare una cosa che sa lui non vuole! - Arjen li aveva bruscamente riportati alla realtà dimostrando loro che forse conosceva Riky meglio di tutti loro che si vantavano tanto. Zizou mosse la testa come per dire 'in effetti' e i thiavid fecero il broncio infantile sempre in tandem.
- Voi mi fate paura! - Concluse Zizou.
- Non importa, proviamo a convincere Riky. -
- Dovete convincere Riky a convincere Cris a farvi usare i cristalli... vi rendete conto di quanto ci state? - Disse Arjen impaziente.
- E cosa proponi!? - sbottarono in risonanza i thiavid. Zizou cominciò ad allontanarsi da loro, spaventato. E lui spaventato era tutto dire.
- Li prendiamo senza chiederglielo! Prepariamo tutta la sala alla perfezione e poi ci mettiamo i cristalli così quando lui la vedrà non potrà assolutamente ordinarvi di riportare tutto in cantina! - Arjen lo disse come se fosse ovvio e fu anche sbrigativo, al termine della sua proposta i tre lo fissavano con tanto d'occhi, shockati e sconvolti ma illuminati nell'anima.
- Diabolico... - Dissero i thiavid.
- Si incazza. Muore. Crepa. Gli viene una crisi di nervi e poi dobbiamo farlo internare! - Disse Zizou che ormai conosceva Cris davvero bene.
- Che negativo che sei! - Borbottò contrariato David.
- Sono realista! - Puntualizzò freddamente Zizou.
- E sei anche un perditempo! Questa è la via più veloce! - Arjen ora era deciso a far vincere il proprio piano ed in quel battibecco vennero fuori le personalità di tutti e quattro.
Realista e pragmatico Zizou, incosciente e sbrigativo Arjen, programmatori e calcolatori i thiavid.
Zizou prese Arjen per il colletto caricando la famosa testata, punto sull'orgoglio per il 'perditempo' e David tirò prontamente via il suo amico.
- Dai dai dai, Zizou... Arjen ha ragione... l'alternativa è convincere Riky a convincere Cris che, oltre a non essere sicuro che lo faccia... -
- Non è nemmeno sicuro che lo convinca! - ovviamente Thiago aveva finito la frase per David.
- Fate come volete! - Ruggì Zizou indispettito ed offeso per molteplici cose, prima fra tutte non essere ascoltato. David strabuzzò gli occhi e tese l'orecchio verso la sua bocca.
- Come-come-cosa hai detto? - Chiese tutto d'un fiato. - Hai detto 'fate come volete'? Proprio tu? Mister-ho-ragione-solo-io-e-voi-morite-fra-atroci-dolori-che-vi-infliggo-io!? - Zizou non era un santo anche se da quando faceva l'allenatore cercava di sembrarlo. Era tutta una tattica.
Thiago e Arjen non lo conoscevano così bene se non di fama, sapevano che non era un gioiellino d'altruismo, però addirittura così?
Zizou incrociò le braccia al petto offeso.
- Sì, fate come volete! Poi quando Cris finisce o in ricovero o in prigione, spiegate voi a Carlo perchè il suo numero-uno-nell'universo-nessuno-come-lui non può giocare a calcio! - Silenzio. Un silenzio davvero teso.
Zizou non aveva tutti i torti, loro tiravano la corda pensando che in un modo o nell'altro contava avere la sala come la volevano loro, però in effetti le conseguenze potevano essere pericolose non tanto per loro quanto per Cris. Da quel punto di vista, effettivamente, Zizou aveva ragione.
Thiago prese respiro e storse il naso incerto. Sapeva sempre cosa fare ma quella volta era davvero difficile decidersi.
Di norma puntava ad un piano contorto, lungo e rischioso consapevole che gli effetti collaterali erano sempre dannosi, ma che alla fine portavano comunque ad ottenere ciò che voleva.
Però in quel caso non aveva tempo e soprattutto certi rischi era meglio calcolarli e valutarli.
- Ok, dai... sistemiamo la sala di tutto punto senza i cristalli, poi quelli li portiamo su per ultimi... se prima non ci viene un'altra idea... intanto parlerò con Riky. -
- Affinchè sia nei paraggi quando Cris li vedrà e gli faccia da medico? - Disse sferzante Zizou.
Thiago annuì.
- Eh sì, eh? -
- Se Riky sa cosa volete fare glielo dice subito, è impossibile che tenga la bocca chiusa. - Fece giustamente notare Arjen.
- Ok è vero... ma intanto portiamo su le scatole di natale. -
I quattro presero le scatole e cominciarono a salire, nel mentre continuavano a parlare di probabilità facendo e disfacendo piani.
- E se proviamo semplicemente a chiederlo a Cris punto e basta? Andiamo e glielo chiediamo! - Disse David tornando al piano iniziale. Gli altri lo guardarono come se fosse di coccio.
- Ma abbiamo detto... - David li interruppe e riprese.
- Sì ho capito, ma glielo chiediamo, lui dirà di no e solo dopo prenderemo lo stesso i cristalli. Così non può dire che proprio non lo sapeva. - Silenzio.
- Ora chi è il diabolico? - Borbottò Arjen. David gongolò. Gli piaceva essere diabolico.
- Sì perchè tanto ci dice di no, però almeno limitiamo i danni, gli possiamo dire 'ma te l'avevamo detto!' -
- E lui dirà 'però vi ho detto di no' e poi tirerà fuori l'ascia. - Zizou conosceva davvero bene Cris, gli altri convenivano con lui, però non potevano nemmeno rinunciare.
- Ce lo rigiriamo un po' io e Thiago. - Rispose sereno David, come sempre troppo ottimista.
Arrivati in sala, stavano ancora discutendo per cui non diedero la loro attenzione a ciò che c'era ora davanti ai loro occhi.
Solo Zizou lo fece e, calmo e pacato, disse freddamente spietato come suo solito.
- Per me siete troppo ottimisti! - gli altri tre lo guardarono esasperati.
- Dai, tu sei troppo negativo però! - David non sapeva cosa significava mollare o dare ragione a qualcun altro.
- Io sarò negativo, ma dopo che Cris avrà visto questo macello, sarà così suscettibile a tutto che la sua reazione ai cristalli sarà cento volte peggio di quello che pensavo io. - Solo a questo gli altri guardarono il salotto come stava già facendo Zizou.
Ed impallidirono.
Un campo di battaglia a confronto non era nulla.
Rimasero senza fiato e sconnessi a fissare i divani, le poltrone, le sedie, i cuscini, il tavolino tutto all'aria, tutto sporco, tutto in disordine.
Poi Thiago disse piano e cauto senza fiato.
- Ecco... ora penso che abbiamo un piccolo problemino. -
- Più di uno! - Disse di nuovo Zizou guardando da un'altra parte, ora.
- E piantala, abbiamo capito! C'è una lista chilometrica! - Arjen non ne poteva più, la sua pazienza non ce la poteva fare.
- Aggiungeteci che Cris sta arrivando, allora! - A quello gli altri si girarono sempre verso la sua direzione, lo videro arrivare dal fondo del corridoio delle camere, divennero verdi e imprecarono. Poi Thiago e David parlarono a completamento vicendevole di nuovo, veloci ed efficaci come due robot.
- Se vede tutto questo... -
- E' la morte! -
- Non potremo mai avere speranze con i cristalli! -
- Qualunque piano useremo... -
- Se ora gli chiediamo di usare i cristalli non solo ci dice di no, come già sappiamo... -
- Ma salta la parte ragionevole e passa subito alla degenerazione... -
- E addio matrimoni! -
- Eh no, i matrimoni si faranno a qualunque costo e saranno fantastici! -
Grugnì David risoluto come un cane da caccia, poi si voltò verso gli altri tre e puntò il salotto.
- Io vado e lo trattengo, voi intanto mettete tutto a posto! Sbrigatevi! Non vedrà niente! -
I quattro si coordinarono così. Anche se avevano tutti idee diverse, erano d'accordo nel dire che era meglio che Cris non vedesse quel campo di concentramento che un tempo era il suo salotto.
Fu così che David gli corse incontro senza avere la minima idea di cosa dirgli per distrarlo e trattenere.
- Cris, eccoti! - Disse come se invece lo sapesse alla perfezione.
Cris era solo e si fermò perchè David praticamente gli stava sbarrando la strada.
- Che c'è? -
- Che stavi facendo? - Chiese David non sapendo cosa stava dicendo.
Cris inarcò scettico le sopracciglia.
- Eseguivo il mio compito. Compito che mi hai dato tu, fra l'altro! - Ora sembrava che Cris parlasse con uno scemo.
- Giusto. E perchè ora te ne vai in giro? Mica avrai già finito!? -
David sragionava e Cris ne era certo, però rispose con la scarsa pazienza che aveva. Sempre con un tono da 'ma sei proprio scemo allora'.
- Sergio! A proposito, grazie per avercelo mandato, è una calamità naturale! -
- Sei ironico? - Chiese il re dell'ironia. Da qui Cris ebbe la conferma che David aveva qualcosa di strano.
- Sì David. Sono ironico. - Disse seccato e corrugando la fronte. - Comunque Sergio era ingestibile ed ho detto a Nando di calmarlo come sa fare lui. - David sgranò gli occhi impallidendo come se fosse seriamente preoccupato per lui.
- Ma sei matto?! Prima ha avuto un collasso per il troppo sesso! Non puoi farli scopare ancora che quello ci muore! - David fece per andare da loro, ma Cris lo afferrò per il braccio.
- Non sono scemo e nemmeno lui lo è! È Nando che fa a lui, non Sergio! Cosa ci vuole a muovere la testa avanti ed indietro? Non si stancherà! - David maledì Sergio così iperattivo da aver bisogno di calmarsi.
“Dannazione, ed io ora cosa mi invento?”
- Ma volevo chiederti... - Però fu interrotto da Cris che si mise a ridere dandogli un pugnetto amichevole alla spalla.
- E tu piuttosto lo sai che farai da damigella con me e Sergio? - La cosa ora lo faceva ridere. Del resto che altro si poteva fare? Mica piangere...
David da che era preso male, malissimo e super male perchè non sapeva come distrarre Cris, a che si perse nel proprio shock per la notizia appresa.
- Cosa? Come? Quando?! - Cris, mani ai fianchi e posa alla Peter Pan, rise allo stesso modo sguaiato.
- Non lo sapevi?! Al matrimonio ovviamente! Che stai organizzando all'americana tutto felice e contento! - David si strofinò il viso ed i capelli senza capacitarsi di nulla.
- Ok... no... non lo sapevo... wow... - Cris lo circondò col braccio e andando verso il salotto, continuò.
- Sì sì... Sergio ha suggerito la cosa... chi poteva essere? Ti vestirò io, vedrai che capolavoro! -
- Sarò la damigella più bella ovviamente! Non mi fido di te, sicuramente vestirai te in modo da essere più bello. E poi Sergio potrà vestirsi da solo perchè vi aiuta! Voglio vestirmi io! - Cominciò a lamentarsi David puntando i piedi e smettendo di camminare. Cris lo fissò esterrefatto ma nemmeno tanto... David era capace di sparate simili.
- Sergio lo veste Nando. Io mi vesto da solo, ma se vuoi penso che potresti dire la tua sul tuo abito. Però guarda che sono bravo a scegliere... -
- Sì certo, a farmi sfigurare vicino a te! Guarda che devo essere più bello! Andiamo a scegliere subito i vestiti... -
David si diresse a passo di carica verso la camera di Cris in fondo al corridoio.
- No, dai, non avranno finito! - Cris sapeva che David poteva voler scegliersi davvero il vestito proprio per quel motivo, ma non poteva certo farglielo fare ora. Così cercò ancora di fermarlo, ma David tirava davvero con vigore.
- Non me ne frega, li ho visti scopare mille volte! Sergio è invadente! - Cris si era perso.
- Cosa centra che è invadente? Come hai fatto ad averlo visto scopare con Nando tante volte? -
- Perchè mi infiltro a tutti i ritiri della nazionale, da sempre. Io vado da Iker e siccome Sergio e Nando lo fanno in ogni angolo... - Cris ci credeva e ridendo e scherzando si era fatto trascinare in camera sul serio.
- Tu ignorali! - Disse rivolto ai due che, alla fin fine, lo facevano dalla A alla Z. Figurarsi se potevano limitarsi.
- Gli avevo detto di non farlo sul mio letto! Maledetti! Gli farò cambiare le lenzuola! - Borbottò Cris per niente impressionato dai due che ci davano dentro. Nemmeno David li degnò molto, come fosse perfettamente normale vedere due che facevano sesso.
Fu così che persero un'ora abbondante a scegliere il vestito di David che naturalmente provò. Insieme a tutti gli altri contendenti al titolo.
Cris aveva trovato pane per i suoi denti, David era puntiglioso ed esigente come lui.
Provava mille modelli, anche molto simili fra loro, provava pure dello stesso diversi colori.
E, naturalmente, anche tre taglie per ognuno. Poi sfilava davanti all'enorme specchio che aveva nella stanza armadio, si girava, si rimirava, chiedeva il parere a Cris sul suo sedere e su tutto il resto e rifaceva l'operazione. In ultimo rimase a fissarsi un bel po', poi dovette arrendersi.
Quello che aveva era davvero perfetto.
Ora.
Una normale persona non era in grado di sopportare tutta quella tortura. Solo un'altra che faceva shopping allo stesso modo, poteva sopportarlo.
Quindi Cris non mollò mai la presa nemmeno un istante, l'assistette e fu il miglior stilista di tutti i tempi.
Al termine della scelta, David guardò il portoghese che sistemava un bigliettino con su scritto il suo nome sull'abito e disse ammirato.
- Voglio assumerti come mio stilista personale. Piantala col calcio e vieni a lavorare per me! - Cris ridendo fece l'espressione da 'ti piacerebbe, eh?'
- Mettiti in coda, mi hanno prenotato in molti! -
In effetti il suo talento in quel settore era leggendario quasi quanto quello nel calcio.
David guardò l'ora. Il tempo doveva essere stato sufficiente.
Poteva andare, si disse.
“Speriamo che ora ci stupisca e ci dica 'ma si usate pure tutti i cristalli che volete!' Sì. David. Povero illuso! Non lo farà mai! Mi dispiace spezzare una mente così brillante nel vestire gli altri, non voglio farlo impazzire in una crisi di nervi e mostrargli che, dopo il suo no secco, noi useremo lo stesso i suoi adorati cristalli. Però che alternative abbiamo? Il matrimonio è il matrimonio...”
Il dilemma del secolo.

CAPITOLO XII:
KARIM VS ROBY

Totò stava impastando, questa volta il pane per i panini, quando alzando la testa di scatto si guardò intorno preoccupato come se si ricordasse di qualcosa solo in quel momento.
Mark, che lo stava aiutando, gli chiese:
- Che c'è? Hai dimenticato qualcosa? - Mark aveva parlato automaticamente in inglese, Totò l'aveva guardato con aria concentrata per cercare di tradurre quel che aveva detto, così l'altro provò con il suo osceno italiano. Alla fine fece a gesti.
- Alexis! - Totò doveva essere conciso per farsi capire dal suo aiutante. Bella cosa.
Mark inarcò le sopracciglia incerto.
- L'hai dimenticato? - Questo lo disse in italiano pseudo corretto.
- Sì! Perchè non lo sento? Non fa rumori in giro per casa, nessuno urla più il suo nome con tono assassino... - Riky, che stava facendo il salame di cioccolata dopo aver fatto le polpette -con una certa fatica visto che ognuno faceva una forma diversa- tradusse a Mark quello che Totò aveva detto in italiano-napoletano. Bravo lui a capirlo, ma ormai ci stava prendendo mano.
- Beh, che c'è che non va? Meglio se non lo senti, no? Significa che non fa danni... - Disse Mark. Riky spiegò a Totò. Ormai Mark aveva rinunciato a cercare di farsi capire da Totò, usava Riky e parlavano in spagnolo per coinvolgere anche Karim, così non si sentiva più escluso.
- No per niente, è meglio sentirlo... perchè so dov'è e capisco cosa fa dalle urla degli altri. Se non si sente significa che è nascosto da qualche parte a fare dei danni seri! - Riky impallidì mentre Roby si mise a ridere capendo cosa aveva detto, all'incirca, Totò. Karim se ne disinteressò e Mark chiese la traduzione che arrivò.
A quel punto i tre coscienziosi si guardarono fra loro cercando di capire cosa fosse il caso di fare.
- Dici che dobbiamo preoccuparci? - Chiese Riky incerto mentre pensava a tutti i danni seri che poteva fare in casa di Cris. E quindi alle relative reazioni.
Totò annuì continuando comunque ad impastare.
- Sì beh, che si arrangi, se fa danni se la vede con Cris! - Disse Karim riesumandosi dall'oltretomba per chiedere altri biscotti secchi da sgretolare. - Ne abbiamo ancora? Mi sto divertendo! - Ed in effetti il luccichio che aveva negli occhi mentre rompeva col mestolo i biscotti secchi per sbriciolarli, parlavano per lui.
- Hai visto che avevo ragione quando ti ho detto che avevo una cosa adatta a te? - Disse Riky ridendo e distraendosi dalla questione 'Alexis Sanchez a piede libero per qualche anfratto misterioso di casa Ronaldo'.
Karim annuì con un ghigno.
- Ne voglio sbriciolare ancora! Mi sento meglio! -
Roby rise.
- Pensi a Zizou? - Karim scosse il capo e riprese a battere sui biscotti già impolverati.
- No, a tutti quelli che lo chiamano Zizou senza il mio permesso! -
- Cioè tutti! - realizzò Roby. Karim aumentò il pestaggio come se effettivamente stesse ammazzando qualcuno. - Ne hai di lavoro da fare, allora... - concluse ridacchiando divertito da Karim.
Riky capì che tipo di sguardo era il suo e scosse il capo alzando gli occhi al cielo prevedendo tempesta.
- Roby lascialo in pace, non svegliare il can che dorme! - Disse in portoghese per farsi capire solo da lui.
- Ma è un gatto! Posso svegliarlo! - Si lamentò Roby che non aveva per nulla intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione di divertirsi in qualche modo.
Riky lo puntò col mestolo di cioccolata che stava sciogliendo a bagnomaria sul fornello e Roby lo leccò.
- Roby, lascialo stare! Guarda che buono che sta! - Roby si mise a ridere di gusto piegato in due.
- Sembra che parli di un cane sul serio! Ma non era un gatto? Io non ci capisco più niente! - E mentre loro parlavano in portoghese, dal tavolo Karim grugnì:
- Guardate che so che parlate di me! Conosco il termine gatto in ogni lingua e Cris me lo ripete in continuazione in portoghese! Piantatela o vi rompo il mestolo in testa e faccio voi a pezzetti. - Roby gli tirò uno spruzzo di cioccolato fuso dopo aver intinto il dito. Lo spruzzo gli arrivò in piena fronte e lasciò Karim senza parole, esterrefatto che avesse osato tanto. Roby ovviamente si spanciò dal ridere in modo anche parecchio fastidioso. Riky scosse il capo e non aveva finito di pensare che erano sempre i soliti, che si ritrovò investito da metà dei biscotti secchi sbriciolati. L'altra metà era finita su Roby. Un quarto di tutto questo nella ciotola con la cioccolata fusa.
In un secondo era tutto un disastro ovunque, Riky non ebbe il tempo di gridare e allarmarsi che prese di riflesso il polso di Roby in tempo per impedirgli di mettere tutta la mano nella cioccolata. Lo conosceva, sapeva che l'avrebbe fatto.
- Roby non azzardarti. - Ma ovviamente Roby aveva due mani e visto che Riky le aveva tutte e due occupate, il fratello scemo intinse quella libera e veloce come un'anguilla spalmò la cioccolata su tutto il viso di Karim che rimase fermo, shockato a bocca spalancata.
Incredulo, per la seconda volta, che avesse osato.
- Oh mio Dio... oh mio Dio... oh mio Dio... - Riky non riusciva a ripetere altro, fissava la scena ed il porcile che si formava a vista d'occhio e pregava incapace di fare altro. Quando andava in modalità automatica faceva così.
Totò e Mark si girarono per vedere perchè Riky pregava e quando videro Karim con la faccia marrone che tentava di strozzare Roby -riuscendoci bene per altro- e tutti i biscotti sbriciolati in giro per la cucina, sbiancarono paralizzandosi a loro volta.
Il più veloce a reagire prima che Karim mettesse la testa di Roby nella ciotola di cioccolata, fu Mark che mise un braccio intorno al collo di Karim da dietro e si mise a tirare. La forza che aveva non era da poco. Forse fra i presenti poteva veramente tenergli testa solo Zlatan.
Nonostante questo, però, Karim continuava a stringere le dita intorno alla carotide di Roby che ormai era cianotico. Nonostante stesse morendo, l'idiota rideva divertito e continuava a spalmare la cioccolata sul viso di Karim il quale non rideva per niente.
Lo minacciava e lo insultava in francese.
Riky cercava di salvare il salvabile dei biscotti secchi rovesciati in giro e addosso, sempre rigorosamente pregando, e Totò con le mani piene di pasta molliccia non poteva mollare per aiutare Mark, ma alzava il piede per tenere lontani i tre dalla sua postazione. C'era il rischio che gli andassero addosso e mandassero a quel paese anche il suo pane. Non erano pochi i chili d'impasto che aveva.
- Riky smettila di pregare e aiutami! - Tuonava Mark che non sapeva proprio come evitare l'omicidio. Riky non poteva, se lasciava la cioccolata si bruciava, non poteva smettere di mescolare e poi era come incapace di capire le effettive priorità. Ovvero che era meglio salvare la vita a Roby piuttosto che impedire la cioccolata si bruciasse.
- Sei tu che li conosci, come si spengono? Ci sarà una parola magica! Roby sta usando le unghie per mettere la cioccolata in profondità nella pelle di Karim e quello stringe più forte! -
Ma la risposta fu un:
- DIO ONNIPOTENTE LA CIOCCOLATA SI STA BRUCIANDO, DEVO METTERCI IL BURRO ED I BISCOTTI! -
A questo punto Dark Mark tornò a galla e si mise a gridare anche lui.
- E CHIUDI QUEL CAZZO DI GAS SE SI BRUCIA! TOTO', SMETTILA DI DARCI CALCI E AIUTAMI! PORCA DI QUELLA PUTTANA, PIANTATELA TUTTI! -
Ma in pratica tutti urlavano, chi preghiere, chi 'VIA DA QUA' e chi insulti nelle rispettive lingue.
Nessuno ascoltava nessuno, il macello dilagava incontrastato e su questo scenario apocalittico, arrivò un fischio da premio oscar che fermò ogni cosa come per incanto.
Tutti si fermarono e smisero di fare qualunque cosa stessero facendo ed in questo meraviglioso blocca immagine di Mark che teneva il braccio intorno al collo di Karim che a sua volta strozzava Roby che conficcava le unghie sulla faccia marrone del francese, e con Riky pieno di biscotti addosso che pregava e mescolava la cioccolata e Totò che dava calci ai tre lottatori, un flash li immortalò nella macchina fotografica digitale.
Alexis e la sua faccia tosta super sorridente:
- Perfetti! - Dopo di che aggiunse: - Ora continuate pure! - per poi girarsi e fare per andarsene.
Vedendo il suo ragazzo, Totò si ricordò delle proprie preoccupazione e lasciò tutto, impasto nella bacinella compreso, per andare a puntare il dito tutto sporco di farina e acqua contro Alexis.
- Ehi tu aspetta un po'! - Alexis si voltò e lo guardò con quella sua faccia da schiaffi.
- Che c'è? - Come se niente fosse.
- Come cosa c'è!? Dov'eri? - Totò era molto severo, sembrava un papà.
- In giro a far foto... -
- Troppo generico! Non ho sentito urla per un po', cosa hai combinato? - Alexis, fingendosi offeso cominciò un sermone sul 'ma tu non ti fidi mai di me, perchè pensi che io combini sempre qualcosa?' con annesse risposte logiche di Totò 'perchè tu combini sempre qualcosa!'.
Mentre loro discutevano, Riky aveva proceduto con la ricetta del salame di cioccolato, aveva messo il resto degli ingredienti e si era messo ad impastare insieme i biscotti. Ovviamente il tutto si era dimezzato, ma non poteva aggiungerci ingredienti in corso d'opera, aveva solo pensato di rifarne ancora dopo. Da solo.
- Riky, non puoi semplicemente rimetterti a cucinare dopo tutto questo casino! Guarda qua che cesso! - Lo rimproverò Mark con gran coraggio. Coraggio in quanto di solito nessuno osava rimproverarlo.
Riky lo fissò coi suoi grandi occhi ottusi.
- Perchè? -
Così anche loro cominciarono una discussione sul 'come perchè? Hai le priorità sballate!' e 'Ma è un peccato buttare tutto, dovevo cercare di non mandare il resto a quel paese più di quanto non me l'avessero già mandato loro!'.
E mentre le due coppie discutevano più o meno animatamente, Karim e Roby erano lasciati tragicamente soli a loro stessi.
I due, vicino al tavolo e alla famosa bacinella enorme di impasto di pane ancora tutto molliccio e semi liquido, stavano pensando bene di fare il secondo round.
- Mi stavi uccidendo, stronzo! -
- Te la sei cercata, bastardo! Mi hai spalmato la faccia con la cioccolata! -
- E' buona! - Come se questa fosse una giustificazione sensata. Per Karim non lo fu ed infatti, reagì nell'unico modo prevedibile.
- Ah sì? Allora dimmi se questo invece è buono! - E così ruggendo prese la nuca di Roby e gli ficcò la faccia nel famoso impasto pieno di farina e acqua.
Al gesto tutti smisero di parlare e discutere e li guardarono senza capacitarsi di quanto idioti potessero essere quei due.
E dire che Karim sembrava uno zombie.
Alla fine Mark riprese in mano la situazione tornando in modalità Generale. Ma questa volta sul serio.
Infatti li legò ad una sedia a testa, ben lontani uno dall'altro. Sporchi sudici di cibo, un nero con la faccia bianca ed un bianco con la faccia nera. Due capolavori.
- Ti avevo detto di non svegliare il cane... - Disse alla fine Riky trionfante in direzione di Roby, mentre Alexis ridendo faceva foto a tutto andare pimpante e divertito.
- Roby, se ti lavi mi aiuti che ho una cosa perfetta, la posso fare solo con te. No anzi aspetta, ci può aiutare Sergio! Anche lui è perfetto! - Con quest'uscita di Alexis, un coro a tre voci si levò in perfetta sincronia:
- Scordatelo! - Perchè tutti sapevano che quei tre insieme a 'fare una cosa' non era decisamente indicato. Alexis però non li avrebbe ascoltati. Perchè lui era lui.
Fu così che Roby riuscì a liberarsi all'idea di poter combinare qualcosa con quel suo nuovo fratello divertentissimo.
- Mi lavo e arrivo! - Riky, ancora alle prese con il salame di cioccolata che non smetteva di impastare, disse invano:
- No Roby tu non vai da nessuna par... - Ma di Roby e Alexis nessuna traccia.
Riky guardò Totò terrorizzato.
- Ed ora che faranno? - Totò era più che altro furioso perchè doveva rifare tutto anche lui mentre Mark puliva la cucina a tempo di record per non far venire una sincope a Cris nel malaugurato caso in cui sarebbe entrato in cucina.
- Non ne ho idea, ma sono pronto ad uccidere se osano ancora rovinarmi quello che preparo! - E tutti stranamente gli credettero rabbrividendo.
- Qualcuno mi libera che mi pulisco anche io? - Disse Karim che nemmeno tentava di farlo da solo.
- No! - Anche questo fu un coro a tre voci a cui Karim rispose con il broncio più famoso di tutta Madrid. Su questo, Zizou e Cris entrarono: Mark aveva appena appena finito di pulire e Riky sospirò di sollievo avendo appena scongiurato delle conseguenze ben peggiori di qualunque altra cosa immaginabile.
Cris e Zizou guardarono Karim -del resto saltava all'occhio che fosse legato e con la faccia piena di cioccolata- ed insieme scoppiarono a ridere.
Mark, Totò e Riky scossero il capo con serie intenzioni omicide, se l'erano vista brutta.
- Che ha combinato? - Poi notarono l'assenza di Alexis e Roby. - E gli altri due? - Cris stava cominciando a preoccuparsi e Riky sapendo che era bene non puntasse la sua attenzione a loro, lo richiamò abile a sé cambiando totalmente discorso.
- Vieni amore, assaggia se è buono! - Dolce e tenero. E furbo. Cris andò dal suo ragazzo e gli succhiò un dito pieno di impasto di salame di cioccolato che comprendeva biscotti spezzettati -o quel che ne restava-, cioccolato fuso, burro ammorbidito e uova.
- Mmm... - fece in estasi prendendogli il polso. - Buonissimo... - disse ancora leccandogli con gusto il resto della mano. Riky rise senza però allontanarlo: come poteva, del resto?
- Amore... però dovrei chiuderlo adesso... - Cris non ci pensava minimamente a lasciargli le mani.
- Devo pulirti... - E tutto venne dimenticato perchè quello era il potere di Cris su Riky. Cancellare ogni cosa solo con la sua presenza. O la sua lingua. Persino la sua stramba lista di priorità!
Totò e Mark scossero la testa decidendo che era meglio lasciarli perdere. A modo loro erano davvero psicopatici.
- Non che loro vadano meglio... - Sussurrò Mark a Totò che finse di capire cosa aveva detto ed annuì.
Zizou, infatti, si era avvicinato a Karim ridendo, il quale aveva imprecato e parlato in francese.
- Liberami e aiutami a pulirmi! Si sta indurendo tutto! Quel maledetto di Roby me la paga! -
Ma la tentazione era troppo ghiotta. Letteralmente.
Zizou guardò lussurioso e goloso Karim legato e ricoperto di cioccolata e con un ghigno inquietante che superava ogni aspettativa, disse sottile:
- Per il pulirti ti posso accontentare! - Karim sapeva che Zizou odiava manifestazioni d'affetto in pubblico, andavano bene proprio per questo punto d'accordo. Quindi lo guardò stupito ed a bocca aperta nel vederlo chinarsi su di lui e leccargli -EH SI LECCARGLI- la faccia.
Cominciò dalla fronte per poi scendere sulle guance.
Lo ripulì per bene in una versione censurata di un film porno. Perchè se Zizou si lasciava seriamente andare e faceva la versione integrale, avrebbe bloccato la crescita a tutti i guardoni.
Fu così che le due coppiette continuarono a leccarsi a vicenda davanti a Mark e Totò che scuotevano le teste senza fermarsi. Gli unici che lavoravano.
Forse non era solo Riky ad avere le priorità sballate, visto che fra l'impastare il pane ed il lasciare intimità e privacy a due coppie in amore, quelli sceglievano la prima.
Ma in fondo tutto il mondo era paese!

Concluse le varie pulizie di primavera, Mark e Totò avevano messo a lievitare la pasta, Karim era libero e Riky aveva messo il salame in frigo cominciandone un altro.
Prima di dare di nuovo il compito di spaccare biscotti a Karim ci pensò due volte, però alla fine era meglio tenerlo occupato che lasciarlo libero. Come, fra le altre cose, lo era Roby con Alexis.
“Se Cris sa che Roby, Alexis e Sergio stanno combinando qualcosa in casa sua fa una piazzata che la metà basta. Meglio evitare. Spero che Dio mi assista.”
- Che cosa volevi, amore? Sei entrato e mi sembrava stessi per dire qualcosa. - Disse distraendolo senza più usare sé stesso.
- Io dovevo chiederti una cosa... - Disse Zizou che era lì a bere una birra e tenere d'occhio quella calamità del suo ragazzo.
- E lui che c'entra? - Chiese senza capire.
- C'entra perchè è lui l'argomento. Non ci vuole far usare i cristalli. -
Riky capì subito di cosa parlavano, impallidì e sgranò gli occhi fissando Zizou come se fosse matto.
- Volevate usare i cristalli?! E vi stupite se dice di no? - Zizou alzò le sopracciglia ammettendo:
- Lo sapevamo, però dovevamo provare. Thiago è convinto che tu lo puoi convincere. - Alla fine avevano deciso che, in virtù della sua reazione migliore di quel che avessero osato sperare
(- Cris, possiamo usare i cristalli per fare un matrimonio natalizio americano con il tema della neve? -
- Scordatevelo! - sereno e semplice come se avesse detto 'preferisco il gelato al cioccolato' – E comunque David me la paghi cara per essere andato a ficcanasare nelle zone proibite. - La cosa più minacciosa che aveva detto era stata questa. Ma David non si era per niente spaventato, perchè sembrava ancora equilibrato. Era davvero una reazione insolita visti i precedenti.
- Come fai a sapere che sono stato io? - Cris aveva riso e non aveva detto niente altro)
valeva la pena provare a convincerlo mettendo in mezzo Riky, ma senza usare sotterfugi che a Cris avrebbero potuto dare fastidio.
Ed ecco spiegata la presenza di Zizou e Cris in cucina.
- Ragazzi, non esiste forza al mondo in grado di farvi usare i cristalli. Penso che non c'è niente in questa casa a cui tiene come a quelli. Oltre a me. -
Riky lo sapeva bene. Lo sapevano anche gli altri, in realtà, però dovevano dare l'idea di ascoltare la volontà di Cris, anche se solo per finta.
- Gliel'ho detto anche io. Spero che la smettano con queste richieste assurde! - Disse Cris baciando Riky prima di tornare al suo magico armadio guardaroba e riprendere le vestizioni.
Semplice e prevedibile.
Una volta uscito Cris, Zizou sospirò enigmatico. Cosa che non sfuggì a Riky. Come non sfuggì il suo commento.
- Temevo avrebbe detto così. Io ci ho provato. -
- Zizou cosa state architettando? - Zizou lo guardò con faccia da poker, ovvero illeggibile, ed un sorriso sospetto.
- Niente, perchè? - Riky ora era seriamente preoccupato.
- Perchè è chiaro che state pensando a qualcosa! David non si arrenderà ad un suo no! - Lo conosceva bene.
- Ma no, figurati! So tenere a bada lo spice boy! - Disse screditando David con naturalezza mentre fra sé e sé pensava: “Sarà un miracolo se ne usciremo vivi.” Spice boy era il soprannome di David, per via della moglie.
Quando anche lui se ne andò, Riky prese il rosario in mano e cominciò a pregare di nuovo.
“Qua va male, va tanto male... Alexis, Roby e Sergio combineranno qualcosa, David e gli altri anche... tutti che vogliono boicottare il mio Cris. E quello poi come lo salvo? Se gli viene un attacco di panico doppio e combinato muore. Nemmeno io posso fare miracoli, poi... “
- La vedo grigia... - Disse Mark esternando il suo pensiero molto bene.
- Io rossa come l'inferno... - Fece tragico Riky. - Non sanno in cosa si stanno mettendo. Lo sottovalutano. Tutti. Sarà un dramma, altro che matrimonio! -
- E comunque qua siamo sempre meno a cucinare... finirà che rimarremmo in tre se va bene! Con tutta la roba che c'è da fare! - Ed ecco Totò e le sue, di priorità.
Come si diceva, tutto il mondo era paese!

CAPITOLO XIII:
PIANI MALEFICI

Roby aveva appena finito di lavarsi quando, uscito dalla camera, era stato acchiappato da Alexis che già tirava Sergio per il braccio.
- Allora di cosa si tratta? - Chiese in spagnolo mentre i due seguivano allibiti Alexis che faceva tanto il misterioso.
- Adesso vi dico, in corridoio ci possono sentire! - Stavano ormai morendo dalla curiosità quando finalmente arrivarono in cantina davanti ad una porta chiusa.
Le porte chiuse erano fatte per essere aperte, per cui era ovvio che Alexis lì dentro ci fosse già entrato, con o senza permesso e cartina.
Davanti ad essa il cileno si girò a guardare i due cospiratori complici di un misfatto che sarebbe entrato nella storia.
- Ok. - Disse battendo le mani in un misto fra eccitazione e sadismo. - Prima di tutto dobbiamo fare un giuramento! - Così dicendo mise la mano avanti a sé aspettando che anche gli altri due lo imitassero. Persone normali gli avrebbero detto che era sciroccato e se ne sarebbero andati, ma loro due non erano normali ed Alexis li aveva scelti per questo.
Così misero le mani sulla sua con molta convinzione, senza nemmeno ridere. Se Alexis non rideva, non ridevano nemmeno loro.
- Quello che vedremo e faremo è contro la legge di questa casa, rischieremo davvero grosso e avremo orribili conseguenze al cento percento, ma fidatevi di me se vi dico che ne vale la pena. Giurate di starci a qualunque costo e di non dire niente a nessuno. - Già con la prima parte della premessa li aveva conquistati, con la seconda erano proprio convinti.
- Saremo con te fino alla morte! - Dissero perfettamente sincroni, seri come due agenti segreti. Tali in effetti si sentivano.
- Mi sento uno dei malandrini di Harry Potter! - Esclamò poi Sergio mettendosi poi a ridere saltellando.
- Sì che figata, io faccio Sirius! - Disse Roby imitando lo spagnolo.
- Io allora sono James! - Fece Sergio. Alexis non poteva che essere d'accordo.
- Io Lupin! Saranno i nostri nomi in codice! - Nessuno aveva idea del perchè servissero nomi in codice, ma poco importava.
Era figo averne.
- Tanto muoiono tutti e tre, come succederà a noi! - aggiunse poi tragicomico.
- Bene, adesso dicci di cosa si tratta! - Fecero in coro i serbinho ignorando l'ipotesi della loro morte perchè annusavano il divertimento.
- Stavo esplorando casa per il gusto di esplorarla, quando mi sono imbattuto in questa porta chiusa. Come ogni porta chiusa la prima regola è aprirla. Così l'ho fatto. L'ho scassinata. - Nessuno si stupì del fatto che ne fosse capace. - Quando ho visto quello che c'era dentro mi sono reso conto che noi dovevamo utilizzare quello che c'era dentro. Ad ogni costo. Non importa che Cris non vorrà e che ci ucciderà e che le conseguenze saranno terribili. Quando vedrete capirete. Pensavo che mancano gli scherzi agli sposi, sapete che si fanno sempre, no? Solo noi possiamo organizzare qualcosa! E ci serve fantasia, ma sicuramente troveremo qualcosa di geniale grazie a tutto questo. - La premessa si concluse e Alexis con aria sadica e accesissima aprì la porta.
I due guardarono dentro e spalancarono la bocca sgranando gli occhi, ritrovandosi proverbialmente senza parole.
- Oh. Mio. Dio. - Beh, qualcosa lo dissero.
- Eh sì! - Alexis a quel punto chiuse la porta dietro di loro, si mise davanti e guardandoli allargò le braccia teatrale.
- Noi useremo questa roba in modo fantasioso e geniale per gli scherzi più belli e bastardi che si siano mai visti in tutta la Terra. - Sergio e Roby erano ancora senza parole, ma annuirono inoltrandosi lentamente in quella che era la stanza più bella mai vista.
La collezione rinchiusa lì dentro aveva avuto lo stesso effetto che quella dei cristalli avevano avuto sui thiavid. Solo che questo contenuto era decisamente diverso, visto che si trattava di una collezione erotica.
Ogni oggetto erotico, porno e sessuale era rinchiuso lì dentro, esposto in ordine, perfettamente pulito e addirittura profumato.
Qualunque cosa si potesse pensare esisteva... ed anche molte cose che non si potevano immaginare.
Guardando senza toccare, Roby e Sergio cominciarono a dire:
- Oh, questo gliel'ho regalato io! -
- E questo che diavolo sarebbe? -
- Come si usa? -
- Ed io che pensavo d'aver visto tutto! -
- Ma secondo voi ha usato tutto? -
- La roba profuma, secondo me li ha usati e poi lavati! -
- Ma con Riky? Li ha usati tutti con Riky? - Era essenziale capirlo, Roby non riusciva ad immaginare il suo fratellino sotto quei ferri, ma se Cris li aveva usati, era matematico che fosse con Riky.
- E con chi vuoi che li abbia usati? - Chiese Sergio logico.
- Ma magari alcuni risalgono a prima che si mettessero insieme! -
Alexis prese un frustino.
- Sicuramente questo con Riky non lo ha usato! -
Sergio lo riconobbe e glielo prese di mano ridendo.
- Gliel'ho regalato io questo! L'ha tenuto! Ma che carino! -
- Ha cazzi di tutti i tipi e le dimensioni, manette, stimolatori svariati per ogni parte del corpo, perfino il necessario per il bondage! Dannazione, dobbiamo usare il bondage per Zlatan! - Roby era partito, non poteva fermarsi dal toccare tutto -a parte i vibratori e le cose da infilare- eccitato come un bambino in un negozio di dolci.
Sergio ed Alexis lo fissarono come se fosse impazzito.
- E come fai? Zlatan e il bondage? Sul serio? - Roby allargò le braccia con le catene ed i completini in pelle.
- Non lo so, ma un modo lo troviamo! Siamo le tre menti più perverse e geniali che esistano! Ce la faremo! - Era risoluto e deciso e gli altri si convinsero, dopotutto erano lì per tirare fuori lo scherzo del secolo.
- Possiamo obbligare gli zlato a fare bondage davanti a tutti mentre li riprendiamo! - Sergio cominciava a tirare fuori idee a tutto andare, mentre Alexis si distraeva prendendo delle piume.
- Cazzo queste sono favolose da usare a letto... quasi quasi gliene rubo una e la usa stanotte con Totò! -
- Usare tutto questo per fare degli scherzi è un conto, rubargliene per usarli noi è un altro. - Puntualizzò Roby che sapeva quando psicopatico fosse Cris.
- Ho capito, ma tanto per morire, moriremo comunque. Moriremo in modo glorioso e da eroi, però prima fammi godere come un indemoniato! - Alexis aveva una logica fin troppo condivisibile, infatti gli altri due lo guardarono e si guardarono a vicenda per poi alzare le spalle.
- Allora faremo così anche noi! -
Dissero sempre in coro cominciando ad esplorare il posto in lungo ed in largo.
- Guardate anche se qualcosa vi stimola la fantasia per gli altri, cioè non solo per noi! - Disse Sergio.
- Perchè, devono usare queste cose anche tutti gli altri? - Domanda geniale di Roby.
- No, idiota! Per i 4 sposi! Non dobbiamo fare gli scherzi a loro? -
- Ah giusto! È per questo che siamo qua! - Roby se l'era già dimenticato nel provare ad immaginare sé stesso e Thiago ad usare uno di quei giocattoli meravigliosi.
- Rimani concentrato! - Lo bacchettò Sergio preso da quella missione stratosferica proprio adatta a loro.
Alexis intanto si era perso perchè ad ogni cosa che vedeva pensava che poteva usarla con Totò ed in breve fecero così anche gli altri due, nonostante le parole di Sergio.
Decisamente tre folli in missione senza uno che li riportasse alla realtà ogni tanto, non erano i più indicati.
Oltretutto stavano prendendo la cosa troppo sottogamba. Sicuramente non stavano prendendo molto seriamente Cris e le sue parole 'se toccate qualcosa vi ammazzo'. Parole molto semplici da ricordare, che però loro non riuscivano per niente a tenere in considerazione.
Del resto morire per morire, almeno prima godevano e si divertivano!


Mentre loro erano intenti ad organizzare la fine del mondo versione porno e Riky a pregare per la salvezza mentale del suo amore sacro, un altro gruppetto era intento a lavorare contro Cris.
I thiavid coi rispettivi collaboratori erano in salotto e stavano cominciando a buttare giù il piano definitivo, mentre Cris e Zizou erano in cucina per l'ultimo tentativo.
Quando Zizou arrivò scuotendo la testa e Cris tornò in camera per continuare il lavoro di stilista con Nando, Thiago e David misero le mani ai fianchi e si guardarono battaglieri.
- Se vuole le cattive, gli daremo le cattive! - Disse Thiago. Arjen rabbrividì per qualche strana ragione, forse perchè fino a quel momento le cose si erano mantenute sotto un controllo di volontà di Thiago che aveva impedito a tutti di esagerare, ma ora era lui per primo che voleva esagerare.
- Allora è deciso? - Disse David sapendo cosa avrebbero fatto.
Thiago annuì, ma la sua mente era già andata oltre alla mossa successiva, giocava d'anticipo come uno scacchista esperto.
- Dovremo rendere nostri inconsapevoli complici anche tutti gli altri o non ce la faremo da soli. - Arjen non ci si metteva nemmeno a provare a capire cosa intendesse, David cercava di arrivarci ma lui non era uno scacchista. Zizou, invece, giocava più sul suo livello e spiegò agli altri due che lo fissavano coi punti di domanda.
- Alcuni di noi non sono in grado di spostare i cristalli senza romperli, oltre a questo bisogna tenere occupato Cris per tutto il tempo in cui saranno sistemati dalla cantina al soggiorno. - Thiago annuì lieto che l'avesse capito e che non dovesse spiegare tutto come sempre.
- Cris sarà liberato solo quando qua sarà tutto fatto e finito, così arrivando non potrà negare la magnificenza di Narnia! - Nella sua testa c'era solo il Regno della Strega Bianca che aveva portato a Narnia l'inverno e che viveva in un castello di ghiaccio bellissimo. Voleva dare quell'idea... solo più natalizia.
- Ma cosa c'entrano i complici inconsapevoli?! - Arjen non aveva ancora capito mentre David sì.
- Perchè se sanno cosa gli stiamo facendo fare, non ci aiutano o peggio ci sputtanano con Cris. - Arjen annuì e capì finalmente tutto.
- Faremo così: metteremo tutto a posto, puliamo, sistemiamo e cominciamo con gli addobbi vari. Quando avremo messo tutto nei particolari e mancheranno solo i cristalli, quelli di noi che sono delicati come elefanti andranno a bloccare Cris per tutto il tempo necessario, a quelli delicati come farfalle diremo loro che Cris ha dato il suo consenso per i cristalli e che ci serve una mano, così ci aiuteranno. - Chiaro, semplice e preciso.
Annuirono tutti tranne Zizou.
- Dobbiamo distrarre anche Riky perchè sa che abbiamo chiesto i cristalli a Cris e che lui ha detto di no. Ed anche se non lo sapeva lo immaginerebbe. -
Thiago si accese allarmato.
- Anche gli altri in cucina hanno sentito che glielo chiedevi... -
Zizou piegò la testa.
- Sì beh... Karim era nella pace dei sensi dopo che l'ho pulito con la lingua e non avrà di sicuro capito niente. Mark e Totò sono ingenui, non ci daranno problemi. Potremo dire loro che poi Riky lo ha convinto. - Zizou era un pianificatore perfetto al pari di Thiago, solo che lui al suo contrario non faceva danni nell'arrivare macchinosamente ai suoi obiettivi. I piani di Zizou erano perfetti fino al dettaglio.
- Allora Riky sarà separato dal gruppo, isolato e distratto. - Asserì Thiago immaginando di rinchiuderlo in qualche stanza lontano da tutti. La crudeltà fatta persona. David lo fissò spaventato e Arjen si mise a ridere sadico.
- Tu un giorno conquisterai il mondo! -
- No un momento, il mondo è mio, non lo cedo a nessuno! - David era tornato fra i vivi e Zizou gli aveva parlato sopra ignorandolo completamente.
- Frena, genio. - Il tono perentorio e polemico non piacque a Thiago che osò fulminare Zizou che a sua volta fulminò lui. Scambio fra titani. Poi Zizou riprese senza chiedere permessi. Figurarsi. - Se Riky sparisce desterà comunque sospetti, quello si terrorizza e poi quando Cris capisce cosa è successo, ovvero che abbiamo rinchiuso Riky per realizzare il piano diabolico, diventa davvero ingestibile. Oltretutto Riky dovrà sempre stare con Cris perchè appena vede tutto gli viene un attacco di panico e rischia di morire. - Esposizione esauriente e realista. Thiago dovette ammettere che a questo non aveva pensato. Isolare Riky avrebbe di gran lunga peggiorato la situazione.
- E cosa proponi? - Zizou però aveva la soluzione e vittorioso la espresse con un sinistro luccichio nello sguardo.
- Li rinchiudiamo insieme in camera, approfitteranno per fare sesso e noi approfitteremo per sistemare i cristalli. -
Thiago assottigliò gli occhi circospetto.
- Quanto vuoi che stiano a fare sesso? Non ci daranno tempo sufficiente... -
- Arjen, che non toccherà mai nessun cristallo nemmeno morto, starà da guardia e se escono li bloccherà in qualche modo tirando fuori un problema enorme da risolvere subito, pensa già a che problema potrebbe essere. Magari fai finta di stare male o di aver litigato con Mark... qualcosa che li blocchi in camera! Vedi tu. Comunque dopo il sesso si laveranno e faranno il secondo round. È una cosa sistematica! - Zizou era sicuro di sé e di quel che diceva e Thiago, in effetti, dovette ammettere che aveva pensato proprio a tutto.
Ammirato sentitamente della sua mente geniale, annuì senza saper più cosa dire mentre David ridendo abbracciò Zizou entusiasta coi suoi tipici modi.
- Fratello, ti amo quando fai così! Se non amassi Iker ti sbatterei sul divano! - Zizou era abituato a questi suoi modi e così alla fine della fiera il piano era completo.
- Sta solo da decidere quali sono le mani da farfalla. -
Disse Thiago tornando al lato pratico.
- Riky... - Disse Arjen. Venne guardato come per dire 'ma sei scemo?' - Lo so che non possiamo usare lui, ma sarebbe perfetto! Avete mai visto le sue mani? Sono d'artista! Mai visto mani così belle! È un peccato non poterle usare! -
- Se non sapessi che sei impegnato con Mark penserei che quelle mani tu le usi in altro modo... - Alluse David sgomitandolo malizioso. Arjen lo ignorò e guardò Thiago e Zizou che facevano i seri. In effetti il gruppo era amalgamato, non erano tutti esuberanti e folli come David. Che poi David lo era ma con stile.
- Escludendo Riky ci sarebbero Alex e Mario, mi sembrano i più delicati... - Disse Zizou.
- Però loro sono gli sposi... mi sembra una brutta cosa fargli portare su statue di cristallo per addobbare la loro stessa sala...  - Rispose Thiago poco convinto.
- Beh dai... magari noi siamo sufficienti. Io so essere molto delicato... - Provò il francese. David scoppiò a ridere piegandosi in due.
- Tu delicato? Lo sei quando dai testate a chiunque dice qualcosa che non ti garba o lo sei quando sfondi il culo al tuo Karim? - Thiago non osava contraddire Zizou, ma in effetti doveva ammettere che David aveva ragione. Solo lui osava essere così insolente con lui, specie con la consapevolezza di quanto pericoloso potesse essere. Infatti in risposta al suo 'fratello', gli diede giù col gomito sul cranio dicendo freddo e tagliente.
- So anche usare i gomiti se è per questo! - David si accasciò a terra tenendosi la testa e mentre lui rantolava lagnandosi, Zizou continuò. - Faremo una prova, porterò dei bicchieri pieni fino all'orlo e vediamo se rovescio l'acqua. Possiamo far fare la stessa prova anche agli altri che rimangonoahia animale! - la conclusione fu per il morso di David sul suo polpaccio, si mise a scalciarlo e David sfuggì con buoni riflessi. I due continuarono mentre gli altri due pensavano agli altri che rimanevano.
- Piuttosto che far toccare i cristalli a Roby, Sergio e Alexis faccio tutto io da solo! - Thiago era molto delicato, in effetti.
- E anche se non fosse uno sposo, Zlatan sarebbe meglio non coinvolgerlo a prescindere! - Asserì Arjen.
- Assolutamente! - Rispose Thiago rabbrividendo. Alzò poi gli occhi visionando mentalmente gli altri. - Allora... Totò e Mark forse possono fare al caso nostro, proveranno i bicchieri anche loro. Poi chi manca? Iker? Com'è messo Iker a delicatezza? - David al suo nome smise di cercare di mordere Zizou che cercava di dargli un pestone e tornò a fare il serio.
- Il mio amore è la regina delle farfalle... - Ma a quella definizione Thiago si accese e si illuminò d'immenso mentre pensava alla persona più giusta di tutti.
- No ma stupidi che siamo! Nando è perfetto! Più regina di farfalle di lui non c'è nessuno! - David voleva ribattere che il suo amore era regina comunque, ma in effetti aveva ragione. Nando era la regina delle farfalle.
- Ok, assoldiamo lui! -
Che poi non avevano fatto i conti col semplice e piccolo particolare che mentre loro avrebbero dovuto portare su i cristalli, gli altri si sarebbero dovuti preparare e Nando era uno degli stilisti che doveva mettere le mani nei capelli a tutti quanti insieme a Cris.
Comunque ormai il piano malefico era completato, perfetto o meno che fosse, avrebbero avuto la loro Narnia!


CAPITOLO XIV:
UNA GARA SPIETATA

In cucina i cuochi, in sala gli addobbatori e, sempre in sala ma in un'altra ala -la sala era grande come la sala da ballo dei Windsor- gli sposi col baby sitter.
Con estrema fatica erano riusciti a fare quasi tutta la playlist, Alex era molto accomodante e comunque la sua musica era perfetta per le feste, per cui comunque i gotzeus l'avevano promossa subito. Zlatan l'aveva accettata solo perchè era sua.
Iker benedì sentitamente Alex.
Quella dei gotzeus era uguale, ascoltavano la stessa musica. Hip hop principalmente ma anche altre cose pop e commerciali, cose che in generale andavano bene per le feste.
Con la benedizione di Alex era arrivato anche il grugnito di Zlatan il quale, alla fin fine, non gli importava un fico secco di quelle cose.
- Spero che abbiamo finito con le stupidaggini! - Disse Zlatan sbuffando e stiracchiandosi.
- A proposito di stupidaggini... - Disse Iker ricordandosi degli altri punti della lista.
Zlatan lo guardò male in partenza.
- Non faccio più niente! - Grugnì. Iker inghiottì a vuoto e pensò a David. Gli avrebbe dato la ricompensa. Doveva resistere.
- Nella lista ho 'fedi nuziali'. - Disse cauto. Poichè il suo modo di fare non era fastidioso, Zlatan lo lasciò vivo.
- Le devono fare loro, noi abbiamo i nostri anelli! - Per Zlatan non esisteva proprio il problema, ma quando Alex capì cominciò a guardare il suo ragazzo con gli occhi più grandi mai avuti... e parecchio imploranti.
Zlatan immaginò cosa voleva e si alzò di scatto dandogli le spalle.
- Tu te lo scordi! Io non faccio quelle puttanate con le perline! Sono grande! - Mario e Marco scossero il capo ignorandolo.
- Cris ha detto che quando ne abbiamo bisogno di andare da lui che ci dà tutto il necessario... -
Disse Mario ad Iker mentre Alex implorava Zlatan aggrappato alla sua schiena.
- Bene, andate... penso però che abbiamo bisogno di un altro piano di lavoro perchè qua credo inizieranno ad addobbare... - Disse Iker guardando in lontananza il gruppo degli addobbi che complottava. Ci voleva quasi un cannocchiale per vedersi bene.
Mario e Marco andarono a cercare Cris e nel mentre Iker guardò Zlatan e Alex che discutevano, scosse il capo e decise di prendersi un po' di respiro mentre il piccolo brasiliano faceva il suo miracolo.
Chiuse così il computer, sistemò l'angolo su cui avevano lavorato e si incamminò verso David che sembrava in procinto di mangiarsi Zizou.
Arrivò in tempo per separarli.
- Pensavo che foste cresciuti! Per caso c'è stato uno sbalzo temporale e siamo tornati ai tempi in cui giocavate al Real? - Si parlava quasi di dieci anni indietro.
Thiago sospirò di sollievo al suo arrivo, cominciava a non sopportarli più.
Zizou era stato un eccellente pianificatore, ma David istigava il lato peggiore di tutti e non è che quello di Zizou fosse poi tanto nascosto!
Arjen fra tutti sembrava quello meno problematico.
- Penso che siano regrediti allo stadio infantile! C'è un modo per riportarli ai loro 40 anni suonati? -
- Ti suono io, se vuoi! Sentirai come suonano i tuoi denti quando te li faccio saltare! 40 anni suonati! Tzè! - Brontolò David aggrappandosi al collo di Iker e nascondendo il viso contro il suo collo.
Iker gli carezzò la testa tranquillizzandolo come faceva con il suo cane.
- Scherzava, lo sai... - Da dietro Thiago fece l'espressione da 'insomma, mica tanto' che Iker ammonì con uno sguardo per nulla severo. A questo Arjen e Zizou risero e David fece loro il dito medio senza saperne la ragione. A prescindere era meglio così.
- Che finezza! Mister fashion! - Commentò Zizou stuzzicandolo. Ormai che era scattato il meccanismo 'piccoli e deficienti' tanto valeva sfruttarlo fino in fondo e divertirsi!
Thiago sbuffò alzando gli occhi al cielo e tempo due secondi David si era staccato da Iker e stava sbraitando contro Zizou.
- Non accetto lezioni dal re dei teppisti! -
- Io però sono davvero elegante, tu fai solo finta di esserlo! -
Era l'eterna discussione.
Francesi contro inglesi.
Veri eleganti contro falsi eleganti.
O per lo meno quello sostenevano loro.
Arjen si interessò alla discussione mentre Thiago andò a prendere le misure della sala con un metro che si era preso dalla cantina.
- Iker, raccontami come va... - Disse al portiere spagnolo prendendolo a braccetto e lasciando perdere quelle tre catastrofi naturali.
Iker rinunciò alla sua ricreazione e si mise ad aiutare Thiago a misurare l'enorme sala dove si sarebbe svolto il matrimonio.
- Mah... con dolore e sofferenza hanno fatto la playlist. È stato critico scegliere le canzoni di Zlatan, ma poi si è rabbonito. Però adesso dovrebbero fare gli anelli e... - Con questo lanciò uno sguardo alla lontana ala ovest del salone, si mise una mano sulla fronte per aguzzare la vista e cercò di capire come erano messi i due.
Che non trovò.
Iker impallidì.
- Oh mio Dio! - Thiago ritirò il metro dopo essersi segnato la prima misura presa ed impallidì con lui per simpatia.
- Che è successo? -
Iker si guardò intorno sudando freddo alla disperata ricerca dei due mancanti.
- Erano laggiù che discutevano! Alex cercava di convincere Zlatan a fare i loro anelli e lui non voleva saperne! Ho pensato che gli ci volesse un po'... ma... ma sono spariti! Li ho persi! - Thiago si girò a cercarli a sua volta allarmato. Se quelli sparivano potevano stare nascosti tutto il tempo a far sesso!
- Ti avevo scritto di non perderli! - Poi Thiago guardò meglio. - Ma mancano anche i gotzeus! -
- Sì, sono andati a prendere il necessario per fare gli anelli da Cris. - Thiago lo guardò e scosse il capo.
- Quanto sei ingenuo... ora capisco perchè piaci tanto a David! - Ormai non aveva nemmeno più senso arrabbiarsi perchè effettivamente fregare Iker era così facile.
- Perchè? - Chiese il portiere senza capire.
- Perchè Cris gli ha dato prima il necessario! È quella valigia laggiù! - Evidentemente la vista di Thiago era meglio di quella di Iker. Quando anche lui la notò divenne verde e blu e si batté le mani sulla faccia!
- Ma mi hanno detto che gliela doveva ancora dare! - Thiago scosse il capo e tornò a misurare la sala.
- Ti hanno fregato con una facilità sconcertante! -
L'altro fece il broncio e continuò a guardarsi intorno nella vana speranza di vederli riapparire magicamente e che il natale facesse un bel regalo quell'anno.
- Ma... ma io... ma io... -
Thiago, calmo e divertito, rispose senza alzare lo sguardo e continuando a prendere misure.
- Auguri Iker. - Fu lì che Iker odiò Thiago che gli aveva assegnato il compito peggiore di tutti.
Badare ai quattro sposi più appiccicosi mai esistiti. Solo i criska potevano fare concorrenza ai gotzeus e agli zlato, in quel senso.
Fortuna che Riky era coscienzioso e non andava a distrarsi!
- Voglio morire... - Brontolò Iker andandosene mentre Thiago se la rideva, finalmente rilassato per la prima volta da quando si era messo in gruppo con gli altri tre idioti che ancora discutevano su chi fosse veramente elegante.
- Siamo tutti con te! - Disse salutandolo.


Mario e Marco avevano trovato il bagno dove appartarsi, avevano cercato la camera, ma si erano persi, per cui avevano seguito le briciole di pane sparse per terra, che altro non erano che pezzi di impasto per polpette seminato da Mark e Sergio prima, ed erano arrivati al bagno.
Un gran bel bagno comodo, solo un po' bagnato e disastrato. Qualcuno ci aveva fatto festa?
Non se ne curarono.
Marco chiuse con aria furba la porta dietro di loro, prese Mario e lo spinse contro lo specchio a parete, prese le sue mani e gliele alzò ai lati della testa. Lo baciò con passione e bisogno e poi scese giù scivolando sulle ginocchia.
Quella era una crisi d'astinenza, se non fossero riusciti a saltarsi addosso sarebbero stati seriamente male. Ma finalmente le labbra potevano riprendersi ciò che era solo loro e la lingua spinse Mario su un altro pianeta facendogli dimenticare qualunque altra cosa.
Del resto da loro non ci si poteva aspettare niente di meno, anzi erano stati bravi e diligenti fino a quel momento.

Mentre i gotzeus godevano in bagno, gli zlato discutevano fuori!
Sì, fuori in giardino!
Ebbene, quando Zlatan aveva preso Alex per appartarsi con lui, non aveva trovato la camera per lo stesso motivo degli altri, la casa di Cris era troppo grande.
Così l'aveva preso e portato fuori prendendo una giacca per il suo ragazzo dal sangue brasiliano, uno come lui soffriva troppo il freddo, tutto l'opposto suo che era abituato a temperature polari.
Infatti ignorò la propria giacca.
Una volta sotto al portico, in un angolo deserto, Zlatan tappò la bocca ad Alex che cercava
ancora di convincerlo invano a fare l'anello nuziale con le perline di Cris.
Con quel bacio sembrava se lo volesse divorare, Zlatan aveva un modo molto possessivo di fare con Alex, al piccolo piaceva però in certi momenti doveva parlare e lui glielo impediva. Non era facile avere a che fare con lui.
- Zla... - Tentò Alex mentre se lo teneva addosso, le sue labbra scesero sul collo e lo scaldarono nonostante la temperatura.
Zero gradi perfetti.
Zlatan non lo calcolava nemmeno di striscio. O meglio era occupato a far altro.
Infilò infatti la mano gelida nei pantaloni e quando arrivò a contatto col suo inguine caldo e delicato, Alex squittì e scappò come se gli avessero messo il dito nella presa elettrica!
- Non lo farò qua fuori, si congela! - Disse deciso puntandolo col dito. Zlatan per un momento pensò di ucciderlo, poi si ricredette e sorrise sadico. Quando faceva così era davvero divertente.
- Ah sì? Sei sicuro che non lo farai? - Chiese infatti con aria di sfida. Alex rabbrividì per quel suo sguardo che conosceva fin troppo bene.
- Sono sicuro! Fa un freddo... sembra che debba nevicare! - Erano sotto il portico e non se ne rendevano conto, Alex si mise i guanti tenendo d'occhio Zlatan che intanto gli si avvicinava ghignante.
- Secondo me ti convinco... -
- No Zlatan... guarda che scappo! - Che minaccia era?
Per Zlatan che facesse resistenza era stimolante, non un vero problema. Sapeva che prima o poi l'avrebbe avuto.
L'aveva quasi raggiunto quando Alex scattò gridando.
- Sei gelido, non mi metterai le tue manacce addosso! Odio il freddo e lo sai! - E con questo si mise a correre per il giardino a gambe levate.
Sotto la neve.
Che scendeva lieta dal cielo da circa tutto il pomeriggio.
Senza che nessuno se ne fosse accorto prima.
Alex si fermò di colpo accorgendosene e Zlatan, ignorandola completamente, lo prese e lo abbracciò da dietro facendolo girare ridendo. Rise anche Alex, quando faceva il bambinone innamorato era da registrare, se lo voleva godere di più ma era troppo urgente la scoperta appena fatta.
- Zla... Zla aspetta... aspetta! - Gracchiò con lo stesso acuto di prima.
- Cosa?! - Zlatan non voleva aspettare e nemmeno notava quei deliziosi fiocchi di neve ricoprirli, però Alex allargò le braccia e rivolse i palmi verso l'alto, dopo di che appoggiò la nuca sulla spalla di Zlatan che l'abbracciava stretto da dietro e guardò in alto. Poi con aria meravigliata ed estasiata, disse.
- Nevica! - Zlatan se ne accorse e guardò in alto e rimase momentaneamente senza fiato, lo spettacolo era obiettivamente bello.
La neve scendeva fitta, grossi fiocchi di neve candidi e delicati ricoprivano il mondo ora tutto cristallizzato come i thiavid volevano trasformare la sala.
Quasi perfetto, se non fosse stata per la temperatura...
- Bello... - Si lasciò sfuggire meravigliato. Alex sorrise radioso, si girò col capo e cercò le sue labbra immortalando il momento perfetto con un bacio. Questa volta dolce.

Tempo cinque minuti ed in casa si alzò la voce poco mascolina di Alex che si udì in tutta la casa per l'entusiasmo.
- GENTE, FUORI NEVICA DA TRE ORE! -
Tempo altri due minuti e tutti, davvero tutti, mollarono qualunque cosa stessero facendo per precipitarsi fuori come tanti bambini dell'asilo.

Una gelida palla di neve raccolta dall'infinito giardino di Cris, colpì in faccia Nando. Non lo fece una seconda volta. Sergio corse incontro all'incosciente che aveva osato tirarla, gli salì sulla schiena e strattonò fino a farlo cadere.
L'incosciente era Karim, il quale aveva mirato a Sergio e non a Nando, ma aveva leggermente sbagliato mira.
Sergio comunque riuscì a ficcargli la faccia nella neve e subito dopo provò la stessa ebbrezza.
Iker, nel frattempo, stava abilmente parando tutte le palle che arrivavano verso di lui e David. I due facevano la solita coppia d'oro. Iker parava tutto e David tirava attaccando, coperto dall'amore suo che lo difendeva.
Tutti infatti ce l'avevano con loro due perchè erano la coppia migliore, quelli che funzionavano meglio.
Tutti gli attivi difendevano i passivi a spada tratta, però solo i becksillas erano eccezionali nel pararsi e nell'attaccare. ,
Zizou voleva fare la stessa cosa, ma lui e Karim erano entrambi attaccanti che volevano mettersi in mostra ed anche se Zizou cercava un po' di usare qualche tattica, Karim la buttava subito nel cesso.
- Ti avevo detto di lasciar perdere i sernando perchè Sergio è vendicativo! Dobbiamo eliminare prima le coppie più facili! -
Karim, dopo aver comunque soffocato Sergio, si alzò e prese altra neve in mano.
- Mi hai detto i gotzeus, ma non ho ancora capito chi cazzo sono questi qua! - Zizou si distrasse per sgridarlo ed in quello David lo colpì. L'eterna lotta dei due!
Sin dai tempi del Real, in allenamento, i due facevano le gare su ogni cosa.
Zizou era molto competitivo e David una prima donna.
- Quel maledetto... - Fu così che si mise a tirargli una serie di palle a raffica. Tutte però prontamente parate da Iker.
- Non avevi detto di evitare anche loro perchè sono troppo forti? -
Chiese Karim senza capire cosa dovesse fare.
A quel punto la risata sguaiata di David assordò Iker.
- Lo sapevo che mi consideravi troppo forte! -
- Non tu, idiota! Iker! - Rispose Zizou, ma non ne cavò un ragno dal buco perchè tanto David non mollava la presa. Fu così che i zizema si separarono e si misero ad attaccare ognuno una coppia diversa.
Zizou intestardito con i becksillas per principio e Karim con i criska. In realtà Karim non voleva colpire Riky, solo Cris... il problema con loro due era che facevano a gara fra loro per chi proteggeva di più l'altro. Infatti si immolavano a vicenda prendendosi un sacco di palle in faccia.
I thiabinho scossero le loro teste.
- Sono senza speranza... - Commentarono prima di tornare agli zlato agguerriti contro di loro.
Roby infatti tirava completamente a casaccio verso entrambi, colpire uno o l'altro non faceva differenza. Anche se, alla fin fine, beccava solo i piedoni di Zlatan che paravano tutto con le sue mosse di takenwondo.
Alex poteva tirare fra una gambata sua e l'altra e visto che Thiago era troppo furbo per farsi prendere, Roby era il parafulmine di turno.
- Vuoi renderti utile? Stiamo perdendo miseramente! -
Il gioco non era molto chiaro, si erano tutti messi in coppie e si erano messi a colpirsi a vicenda. Comunque si stavano divertendo.
- Io uso il cervello, al tuo contrario. -
- E come lo stai usando? -
- Sto pensando ad una strategia per vincere! -
- Strategia? -
- Sì, tipo la loro! Zlatan para tutto e Alex tira. Un po' come fanno i becksillas! - C'era da dire che Iker in quanto portiere era più bravo a parare, non ne passava nemmeno uno per sbaglio.
- Sì comunque quando vuoi, eh? Sto solo perdendo l'uso della faccia! Ma non preoccuparti! -
Thiago non si turbò.
I boammel ce l'avevano con un agguerrito Alexis. Solo lui, visto che comunque Totò si rifiutava di fare a palle di neve.
Arjen non era poi così nobile... non si metteva davanti a Mark per difenderlo. Si metteva dietro per tirare con maggior precisione. Mark cercava di parare, ma non era il suo ruolo, per cui finiva per ricevere molte palle di neve, fra le scuse di Totò che comunque non capiva. Parlava in napoletano.
Gli unici che non intendevano partecipare, erano i gotzeus perchè erano ancora nella pace dei sensi dopo l'orgasmo raggiunto insieme in bagno. E poi non erano lottatori come gli altri. Tradotto: non erano tanto scemi.
Così in un angolino del cortile si erano messi a fare un bel pupazzo di neve. Poiché Mario era pignolo, sembrava stesse facendo più una statua artistica che un ciccione a due palle, però Marco lo aiutava.
Avevano fatto tre quarti di capolavoro, quando Karim -non poteva essere che lui- tirò una palla di neve bella grossa verso di loro.
- Scusate, volevo tirare a Cris! - Disse da lontano.
- Bravo, loro sono i gotzeus! - Disse Zizou.
Ma Karim non poté gioire per il suo prezioso punto raggiunto perchè si vide arrivare addosso Marco con tutto l'intento di vendicarsi.
Cosa che gli riuscì bene perchè lo atterrò e gli rimise la faccia nella neve, come prima aveva fatto Sergio.
Alla fine vinsero i becksillas poiché l'unica cosa sporca di neve erano le mani. Iker aveva parato assolutamente tutto e non avevano nemmeno un po' di bianco addosso.
Al contrario degli altri che, bene o male, erano stati colpiti almeno una volta. Per non dire di più!
Mario si era preso la palla di Karim che aveva anche distrutto il suo pupazzo di neve, Marco era stato soffocato di rimando sempre dal francese, persino Totò e Alex erano stati colpiti.
Risultato: David che stringeva Iker e lo alzava facendolo girare ricoprendolo di baci.
Iker pensò che solo per aver fatto qualche parata il premio era davvero ottimo.
- Vieni a premiarmi così anche in partita? - Chiese stringendolo a sua volta. Non poté rispondere perchè Zizou si guardò complice con Sergio e Cris e in un nano secondo l'attaccarono atterrandoli insieme, una volta buttati a terra presero la neve e gliela misero sopra in modo da ricoprirli per bene.
Dopo questa soddisfazione di gruppo, andarono da Mario e l'aiutarono a fare la sua composizione artistica con la neve al termine della quale Thiago e David si guardarono capendosi al volo. Non servì nemmeno mezzo consulto.
Quella statua di neve sarebbe stata in qualche modo il pezzo grosso degli addobbi.
- Visto che gli piace la neve? - Disse Thiago sotto voce a David.
- Sarà il miglior matrimonio di sempre! - Rispose David super convinto.
Non avevano fatto i conti con i tre malandrini che stavano architettando l'assalto in gran segreto. Sergio, Roby e Alexis avrebbero tirato fuori il loro pezzo grosso a tempo debito e solo dopo avrebbero potuto dire se quello sarebbe stato il miglior matrimonio di sempre.
Beh, di sicuro indimenticabile!
- Ehi, anche noi abbiamo fatto il nostro pupazzo di neve, dovete votare il più bello! - Gracchiarono proprio loro tre in coro, gli altri si girarono per guardare cosa quelle calamità naturali avevano fatto e tempo due secondi rotolavano tutti a terra dal ridere.
Il loro pupazzo di neve era un mega gigantesco e perfetto pene.
Del resto cosa ci si poteva aspettare da tre che si erano soprannominati Malandrini?
Naturalmente vinse la loro opera d'arte.
- Questa però non la useremo per abbellire la sala... - Sussurrò Thiago a David mentre si asciugava una lacrima dalle troppe risate.


CAPITOLO XV:
ARCOBALENO

Dopo la battaglia a palle di neve e dopo la composizione artistica, le nove coppie andarono in casa a cambiarsi e riscaldarsi poiché avevano praticamente perso la sensibilità persino alle ossa, oltre che alla pelle.
L'operazione li vide sparire per più tempo del necessario, ovviamente, perchè dopo essersi spogliati e asciugati nelle rispettive camere, si erano anche riscaldati a modo loro. A quel punto la sensibilità era tornata in pieno regime nei loro corpi.
Quando si dissero soddisfatti tutti e diciotto i membri di casa Ronaldo -ormai tutti avevano conquistato il cognome Ronaldo- tornarono al salone che ancora non era stato minimamente addobbato; radunati davanti al fuoco per mantenere il calore accumulato facendo i rispettivi giochini erotici, si resero conto che ormai era ora di cena.
- Continueremo domani. - Disse allora Thiago come se fosse il capitano della squadra più assurda di tutti i tempi.
Che poi lì di capitani ce n'erano abbastanza, però alla fin fine a fare da padrone sembrava essere proprio il difensore brasiliano. Poteri mentali, diceva Roby.
- Ok, cosa si mangia? - Chiese Totò precisando subito dopo: - Non intendo cucinare ancora, l'ho fatto tutto oggi, lo farò tutto domani e scordatevi che lo faccia anche per cena! -
Però gli altri si guardarono complici, non servì discuterne o farsi segnali di alcun tipo, perchè era chiaro cosa avevano tutti in mente.
Infatti dopo aver comunicato telepaticamente come fossero diciassette esper, tornarono a fissare inquietanti ed insistenti Totò, il quale rabbrividì.
- Perchè mi guardate così? Io sono categorico! Non farò più niente! Basta! Sciopero! - Qualunque cosa avesse detto, per loro rimase mistero perchè la disse in dialetto napoletano.
Ma qua entrò in gioco il furbo Alexis che si strusciò sul suo moroso strofinando la testa, finendo per fissarlo con grandi occhi espressivi da cucciolo supplichevole.
- Però... però c'è una cosa che solo un italiano doc come un napoletano, può cucinare così bene! E non puoi andartene senza farcela mangiare! -
Totò proprio non ci arrivava.
- La pizza l'avete già mangiata! - Rispose. Alexis aveva parlato in italiano, ma aveva parlato in modo così sconclusionato che nessuno riuscì a capirlo, naturalmente era l'influenza di Totò. Questi, infatti, lo capì.
- Non è la pizza. Sicuramente vogliono un bel piatto di pastasciutta! - Totò aprì la bocca per scaricarli, ma li guardò bene e tutti, chi più chi meno, lo fissavano in attesa, speranzosi che li accontentasse.
La pasta italiana fatta da un italiano era come la pizza fatta da un napoletano!
Alla fine sbuffò arrendendosi.
- Voi con la scusa che sono italiano mi fregate sempre! - Alexis alzò le braccia in alto esultando insieme a tre quarti degli altri, poi lo strinse e lo baciò su tutta la superficie del viso.
- No amore, ti freghiamo perchè sei buono! - Totò scosse il capo sconsolato.
- In ogni caso me la prendo sempre nel culo! - Disse poco fine. Roby si mise a ridere perchè aveva capito ciò che aveva detto, stranamente, e disse:
- Tranne che quando lo prendi tu, il culo! - Alexis gli diede il cinque ridendo sganasciato della splendida battuta del suo nuovo fratello e mentre Totò scuoteva ancora la testa arrendendosi su tutta la linea, i due tradussero agli altri lo scambio rendendoli partecipi.
- Allora... visto che avete assaggiato la pizza napoletana, vi cucinerò degli spaghetti tipici friulani, dato che la mia seconda regione è quella. - Gli altri lo guardarono, chi capendolo chi no, in attesa del verdetto. - Spaghetti alla carbonara! Piace a tutti uova, panna e pancetta? - Alexis tradusse -ormai avevano rinunciato all'inglese di Totò, era di gran lunga meglio usare Alexis- e tutti annuirono sentendo già lo stomaco brontolare dalla fame solo per il semplice fatto che stavano per gustare ancora un piatto italiano!
Cosa chiedere di meglio?
Tutto sommato quella vacanza era sempre più interessante.
- Di antipasto, secondo, contorno e dessert? - Chiese sfacciato Roby in italiano. Totò si fermò mentre si stava dirigendo in cucina, si girò, lo guardò sempre imperturbabile e pacato e con lo stesso tono, rispose:
- Merda, merdina, cacca e diarrea! Può andar bene? - Alexis si buttò a terra ridendo e Thiago si alzò dando a Totò il cinque per aver spento tanto egregiamente quel pretenzioso essere del suo ragazzo.
Anche Alex e Zlatan risero mentre Riky non osava, ma lo faceva sotto i baffi. Naturalmente poteva essere divertente solo per chi capiva l'italiano.
- Dai, ti aiuto io col secondo, mi inventerò qualcosa! - Come sempre, come in origine, come da destino segnato, i dinaka tornarono in cucina a cucinare. Questa volta aiutati dal santo Iker e dal genio del male Thiago.
Mentre gli altri aspettavano, si misero a preparare la tavola, questa volta non sfilarono nudi, si divertirono a tirare fuori dei soprannomi per tutti quanti.
Totò divenne lo chef ovviamente, Iker il Santo, David lo spice boys o il divo, Thiago il genio del male, Alexis il piccolo bastardo, Roby il terremoto o lo stronzo, Karim il gatto, Zizou il pianificatore, Sergio la calamità naturale, Nando la farfalla, Zlatan terminator, Alex era 'povero Alex' (perchè associato a terminator), Mark il Generale, Arjen il distruttore, Marco la guardia del corpo (di Mario), Mario la principessa, Riky era il buon pastore e Cris lo psicopatico.
Ogni soprannome si spiegava facilmente.
Dopo essersi spremuti i neuroni per i soprannomi, Zizou con abilità mentale non indifferente propose un passatempo. Per cui esordì così, testuali parole:
- Intanto che aspettiamo propongo un passatempo! - tutti lo fissarono come se fosse impazzito e Sergio gli toccò la fronte per sentire se aveva la febbre. Appurato che stava bene dal fatto che gli aveva quasi dato una testata, aveva continuato spiegando che era una gara -al che tutti avevano detto 'ah ecco' visto che se proponeva gare era normale- a chi riusciva a percorrere tutto il salone con un vassoio pieno di bicchieri colmi d'acqua fino all'orlo, senza ovviamente rovesciarne un solo goccio.
- E senza nemmeno far cadere i bicchieri! - Concluse.
- Quello è ovvio, perchè se vi cadono i bicchieri poi vi cade la testa. Perchè ve la stacco dal collo! -
Cris, chi altri?
Il gioco piacque a tutti ed ovviamente non fu niente di sconvolgente.
Come da Zizou previsto, i migliori furono Alex, Mario, Nando (il vincitore assoluto), Thiago e Riky. Sì certo che avevano chiamato anche loro.
Questi quelli che non rovesciarono nemmeno un millilitro.
Poi ci furono quelli che se la cavarono con poche gocce, fra cui Zizou stesso, David (che sorprese Zizou), Cris. Dopo di loro rovesciarono poco, niente di sconcertante, Totò, Marco e Iker.
Mark rovesciò decisamente molta acqua, lui non era per niente delicato, così come Sergio, Alexis, Roby e Arjen che vollero gareggiare anche loro seppure Zizou avesse detto che non serviva che tanto era chiaro l'esito.
Come da copione.
Karim fece cadere un bicchiere e si beccò una scarpa in testa da Cris con conseguente bernoccolo sulla fronte.
Il peggiore però fu Zlatan che rovesciò niente meno che tutto il vassoio.
Qua a Cris venne una sincope, un vero e proprio attacco di panico sfociato in uno pseudo ictus durante il quale non riusciva a parlare, aveva gli occhi rovesciati all'insù e tremava.
Riky, fra preghiere, sventolamenti e sacchetti per respirare contro il panico, riuscì a farlo tornare nel mondo dei vivi. Non dopo una grande preoccupazione da parte di tutti.
Thiago, David, Arjen e Zizou si guardarono complici.
Quella era verosimilmente la sua reazione ai suoi cristalli se per disgrazia si rompevano.
Non potevano immaginare che, in quel malaugurato caso, la sua reazione sarebbe stata cento volte peggio.
- Se ne ammacchiamo uno ce lo giochiamo sul serio... - Sussurrò David a Zizou.
- Finisce in manicomio e poi tu all'obitorio perchè io te lo avevo proibito! - Rispose Zizou a David sempre sottovoce.
- Tu non mi hai proibito niente! Chi ti credi di essere? - Fece eco David sempre sottovoce ma piccato come un bambino.
- Ti avevo detto che la sua brutta reazione può anche farlo impazzire sul serio! - Replicò Zizou con scarsa pazienza. Chissà perchè ogni volta che parlava con David finiva sempre per perdere la sua calma. Aveva un potere snervante, quel tipo, che in tanti anni era rimasto invariato. Non era una dote frequente.
- Ma perchè sarei all'obitorio? Mica mi uccide! Se impazzisce diventa solo incapace di intendere e di volere! Tipo Jack Nicholson alla fine di Qualcuno volò sul nido del cuculo! - I paragoni meravigliosi di David. Zizou scosse la testa, sospirò spazientito, lo fissò come un assassino e solo allora David capì e si rispose tremolante. - Oh... perchè poi sei tu ad uccidermi! - Zizou sorrise agghiacciante e David sospirò guardando Cris rianimato da Riky e gli altri che pulivano, mentre Zlatan ringhiava sulle sue esagerazioni da schizzato.
- In ogni caso non possiamo cambiare il piano! - Disse David. Zizou lo fissò in un misto fra l'implorante ed il minaccioso, ma non sortì effetto. - Che c'è! Basterà non rompere nulla! - ed il francese scosse sconsolato il capo coprendosi il viso con le mani.
- Come se fosse facile! - David a quel punto sorrise spaccone e battendogli sicuro di sé la schiena, disse:
- Ma sì, vedrai che andrà tutto bene! -
Ma Arjen da dietro sentenziò lugubre:
- Per me siete troppo ottimisti. -
Zizou e David lo fissarono in tandem con la stessa faccia da 'ma allora sei scemo?!'
- Ti sembro ottimista? - Chiese poi Zizou con l'aria da condannato a morte.
Cris restava il suo attaccante più importante, pensare di dover fare a meno di lui perchè misteriosamente impazzito, era un'eventualità tragica.
Comunque una soluzione migliore non la trovarono e Thiago era irremovibile. Dei cristalli non si poteva fare a meno.
- Ragazzi è pronto! - Chiamò Totò. E con questo tutto venne cancellato!

Dopo cena si ritrovarono tutti nell'ampio salotto di Cris, con le pance piene e soddisfatte dello splendido cibo consumato.
Erano abbastanza stanchi perchè alla fine tutti avevano viaggiato chi più chi meno, per poi non fermarsi un secondo da quando avevano messo piede nella prigione.
Però, intorno al fuoco, tutti accomodati coi rispettivi ragazzi, liberamente abbracciati -salvo le eccezioni che non erano da manifestazioni d'affetto eclatanti tipo i zizema e i rommel- si sentirono proprio così.
Liberi.
Erano prigionieri di uno psicolabile, però fondamentalmente potevano fare ciò che volevano ed essere chi desideravano.
Loro stessi al cento per cento.
Il resto del mondo, delle loro vite formali, i vari ruoli che ricoprivano... era tutto là fuori da quella casa.
Adesso lì dentro erano sereni, loro stessi, con le persone che amavano, fra amici... o sconosciuti fidati... e si potevano vivere senza remore.
- Non sono mai stato così... abbracciato a lui insieme ad altri, come se niente fosse... abbracciati anche loro ai rispettivi compagni... è la prima volta ed è davvero bello... - Disse Mario sospirando romanticamente dopo aver osservato quelli che poteva considerare dei nuovi amici.
In gran segreto, ma sempre amici lo erano.
Marco sorrise ed aumentò la stretta baciandolo sulla testa.
- Al Dortmund, le volte che la squadra dormiva in albergo, non avevate mai momenti del genere? - Chiese incuriosito Riky il quale invece ne aveva avuti tantissimi a Madrid con Cris.
Mario scosse il capo.
- Avevamo un giro ristretto di fidati amici che sapevano di noi, penso che alcuni altri sospettassero, ma non ci siamo mai dichiarati, mai mostrati davvero a tutti... - Spiegò. Questo sorprese molti.
- Per noi è normalissimo... - Disse Cris stringendosi Riky.
- Infatti, in squadra tutti si vivono al cento percento senza problemi... - Spiegò poi Sergio accomodando meglio la testa sulle gambe di Nando..
- Siamo davvero noi stessi solo nel club, in effetti... - Aggiunse Iker strofinando la testa sulla spalla di David, mentre questi gli carezzava il braccio.
- E' una cosa che mi piaceva molto di Madrid. Mi manca al Milan. Penso che potrei farlo se il mio compagno fosse nella mia squadra... - Concluse Riky. - Mi sembrano aperti, dopotutto... i vostri non lo erano? - Arjen a quel punto spiegò per loro perchè giocava in Germania da un po' e sapeva come funzionava.
- Non è una questione di fiducia, ma di mentalità. In Germania è diverso che in Spagna od Italia. Lì siete fortunati. Io ho vissuto sia in Spagna che in Germania e le persone, il modo di essere nel club tedesco, è completamente diverso da quelli spagnoli. - Vedendo che ancora non capivano bene cosa voleva dire, Mark aggiunse pacato limitandosi a giocare con le dita di Arjen sulla sua gamba..
- Sì, confermo. Io ho giocato in Spagna, in Italia ed in Germania e le persone nei primi due Paesi sono molto più aperte, espansive e libere. Lasciano libertà, l'aria che si respira la senti più disposta, più aperta. Le persone stesse si legano a te subito, ti adorano dal primo istante e fanno di tutto per te. Per questo ho pianto quando me ne sono andato dal Milan dopo solo un anno e mezzo. Ti fanno sentire a casa e ti amano con tutti i tuoi difetti. - Marco e Mario ascoltavano con occhi un po' lucidi, invidiosi di quelle atmosfere che raccontavano.
- E' vero. - Esordì finalmente Zlatan, tutti si girarono a guardarlo stupiti che avesse parlato. - Io sono stato in molti club e paesi, però confermo. Certo, i media mi mettono in croce perchè io sono io, se respiro ci fanno una questione di stato, però quello che ha detto Mark è vero. - Non aggiunse altro e per lui lo fece Alex, appoggiato a Zlatan che lo cingeva con un braccio.
- Noi brasiliani siamo più come gli spagnoli e gli italiani, per questo ci troviamo bene in questi due Paesi. -
- Noi anzi siamo molto più aperti. Per noi è assolutamente normale vivere di questi rapporti, non c'è niente di strano. Ci si accetta come nulla. - Concordò Roby abbarbicato su Thiago.
- Ed ora che sono in Francia noto che in effetti è ancora più diverso... i francesi e la Francia in generale, l'ambiente intorno ad un club francese, è molto riservato e contenuto. Tengono molto all'apparenza, non importa cosa si combini sotto. - Karim si sentì preso in causa e si allacciò al suo discorso.
- Noi francesi siamo chiusi, possiamo essere le persone peggiori di questo mondo, ma importa solo cosa sembra da fuori, è questa la mentalità. Per cui spesso non ci si preoccupa nemmeno di fare gruppo, amicizia, rispettarsi fra di noi e cose così. Quando giocavo in Francia nessuno conosceva seriamente nessuno. - Lo disse come se avesse parlato di un brutto periodo della sua vita e Zizou gli mise una mano sul polso nel primo gesto affettuoso della serata... e quasi quasi pure della giornata -esclusa la pulizia dalla cioccolata sulla faccia-.
- I francesi sono così, vivono tanto di apparenza. Conta come ci si pone, non cosa si è. Per questo là nessuno è invogliato a mostrarsi sul serio e a togliersi la maschera. E per questo non ci si può nemmeno accettare e passare bei momenti in compagnia come questo. -
David a quel punto disse la sua continuando a carezzare dolcemente Iker.
- Da inglese che ha giocato molto in Inghilterra, in Spagna, in America, in Italia ed in Francia posso dire una cosa... -
- Gli inglesi come sono? - Chiese Alexis incuriosito, interrompendolo e sistemandosi meglio su Totò.
David ci pensò e si strinse nelle spalle.
- E' vero che sono snob. Non è un modo di dire. Passano la maggior parte del tempo ad ignorare gli altri e a sentirsi migliori, fanno di tutto per esserlo. Somigliano tanto ai francesi, in effetti. Badano tanto alle apparenze, non importa ciò che sei ma come ti mostri. E guai, guai assolutamente agli scandali. Non sono tollerati. Se stai male non lo puoi mostrare. -
- E' vero, mi son dovuto adattare vivendoci. Io sono spagnolo, ma se volevo essere accettato dovevo amalgamarmi alla massa, fare buon viso a cattivo gioco e tenere fuori gli atteggiamenti esuberanti da spagnolo. Solo quando ci sono riuscito sono stato apprezzato. - Nando concordava con quel che aveva detto David.
- In sudamerica in generale siamo tutti così come dicevano Alex e Roby... - Disse Alexis impressionato da quel mondo che non aveva assaggiato sul serio, non lo conosceva per niente.
- Poi hai giocato in Italia ed in Spagna, appunto, che sono Paesi molto caldi. - Mormorò Totò lasciando che Alexis si occupasse della sua mano che gli stava carezzando con le labbra.
- Però c'è tanto razzismo in Italia, eh? - Disse Roby che trovava la cosa una contraddizione.
In molti annuirono senza saper cosa replicare e Totò aggiunse.
- Anche all'interno dell'Italia stessa. Fra nord e sud c'è molto razzismo! È una contraddizione, perchè siamo aperti, ospitali e caldi però siamo anche razzisti e criticoni. -
- Il paese dei contrasti. - Disse sorridendo Alex.
- Stavo dicendo... - Riprese David. - che avendo giocato in tanti posti diversi, ho capito una cosa... - Tutti lo guardarono curiosi e si sentì bene di essere al centro della loro attenzione. - L'America è in assoluto il Paese più aperto di tutti, però è come se fosse di un altro pianeta. Vivi là e vivi di tutto, ma non ti senti parte della Terra. L'Italia è calda, ma razzista, la Spagna è aperta e folle, l'Inghilterra e la Francia sono chiuse e composte. Ognuna ha la sua caratteristica. Però all'interno del calcio c'è un mondo a parte. Col calcio scopri ulteriori mondi, modi di vivere, di essere. Capisci che puoi essere diverso da come l'ambiente esterno ti impone, puoi diventare chi vuoi, puoi vivere ciò che vuoi. Fai delle esperienze che ti portano ad essere libero. Per me è questo che è stato il calcio. Libertà totale. Mi ha salvato la vita, penso. Sarei diventato un inglese snob freddo e privo di qualunque senso d'essere. Ed invece col calcio ho scoperto che posso essere altro, ciò che voglio. Ma soprattutto ho conosciuto il vero amore. - E con questo baciò la guancia ad un Iker beato che gli si era stretto contro ancor di più.
Riky sospirò come tutti gli altri che l'avevano ascoltato con un pizzico di malinconia, lui aveva lasciato Cris a Madrid proprio nel corso del 2013. La sua testimonianza scottava, in qualche modo.
Però riuscì a dare una conclusione degna di quel dialogo davvero particolare e profondo, che era partito così, con niente e che poi si era trasformato in ben altro.
- Sto pensando a Mandela. - Disse come se c'entrasse col discorso. In un primo momento lo guardarono stupiti senza capire cosa c'entrasse, poi continuò dando precisamente il senso più importante. - Lui ed il suo sogno della nazione arcobaleno. È morto quest'anno e ci ha fatto tutti quanti riflettere. Quello che ho pensato quando è successo poche settimane fa, mi è tornato ora con questo discorso sulle diversità delle varie nazione e sul calcio. - Nessuno ancora capiva come tutto quello si potesse riunire in un unico concetto, ma nessuno fiatava per ascoltarlo, come se pendessero dalle sue labbra. Cris se lo abbracciava da dietro. - In una squadra di calcio quante nazionalità ci sono? È una squadra che milita all'interno di uno Stato con caratteristiche precise, però è composta da tanti giocatori di nazionalità diverse ed ognuno di loro con le sue particolarità diverse contribuisce a rendere vario un gruppo che non ha una sola bandiera. Quanti colori ci sono in una squadra di calcio? Tantissimi! E sono uniti sotto un'unica maglia, bene o male si diventa amici, alcune di più alcune di meno ma succede, comunque si gioca insieme, si vivono le stesse cose, si fanno le stesse cose. Tanti diversi eppure accomunati da un qualcosa. Le squadre arcobaleno siamo noi. E tutto questo è possibile grazie al calcio. È vero, è libertà ma non solo. È anche unità. Perchè poi i membri delle diverse squadre di club si riuniscono in nazionale ed ok, lì si è dello stesso stato, però si viene da squadre diverse che sono rivali. Ma lì in nazionale ci si unisce. Il calcio ha di base un principio molto bello, che adoro. Unità. Anche questo è amore, per me. -
Nessuno si sentì di dire niente, del resto cosa aggiungere ad una riflessione che era semplicemente perfetta così com'era?
Cris strinse la presa intorno al suo busto, intrecciò le mani alle sue e gli baciò l'orecchio con una grande felicità dentro.
Quella che provavano gli altri in quel momento perchè stavano con chi amavano ma anche con altre persone che avevano in comune con loro qualcosa.
La felicità dello stare insieme.
“Beh, bisogna dire che nella sua psicosi, Cris ha fatto qualcosa di giusto e di bello, dopotutto...”
Questo lo pensarono bene o male tutti, ma nessuno osò dirlo. Poi Cris si montava la testa già troppo montata da sola!

CAPITOLO XVI:
LA NOTTE

La notte fu la parte migliore di quella convivenza forzata, perchè furono tutti liberi di tornare alle rispettive camere per stare ogni coppia per conto proprio.
In effetti, soli coi rispettivi compagni, abbracciati nei letti, nudi e accoccolati uno sull'altro dopo aver fatto l'amore, capirono che per quanto folle fosse tutto quello, aveva una sue bellezza.
L'occasione di stare insieme ai propri innamorati senza pensare al mondo e alle famiglie e, cosa non da trascurare, il piacere di conoscere nuove interessanti e deliziose persone.
Quando erano deliziose e non psicopatiche!
- Ti immagini che bello sarebbe se fosse questa la nostra squadra? - Chiese Riky adagiato sul petto di Cris. I respiri erano appena tornati normali, così come i battiti dei loro cuori impazziti per l'orgasmo appena vissuto. Le mani intrecciate insieme, l'altra che carezzava la nuca spettinata di Riky.
- I 18 che sono qua? - Chiese Cris concentrandosi su quel che stava dicendo Riky. Avevano appena fatto l'amore e riattivare subito il cervello non era certo facile.
Riky annuì.
- Iker il portiere. - Cominciò con un sorrisino divertito immaginando la squadra. Cris, a quel punto, si riattivò per bene.
- David e Zizou gli allenatori! Oddio, voglio morire! - Si misero a ridere insieme sistemandosi sul letto in modo da guardarsi, uno a pancia in giù e l'altro sul fianco. Gli occhi accesi mentre ne parlavano ed immaginavano.
- Sergio e Thiago i difensori centrali! - Cris si accese ancor di più alzandosi sul gomito tutto eccitato.
- Cazzo, che difesa fenomenale! - Riky ridendo annuì, poi Cris continuò: - Però ci sono troppi centrocampisti o attaccanti, mentre mancano i terzini... qualcuno dovrebbe sacrificarsi e giocare indietro. -
Riky ci pensò velocemente per capire chi potesse essere.
- E' difficile scegliere... -
- Andiamo per esclusione, scegliamo gli altri ruoli. -
- La punta l'unica possibile... -
Si guardarono negli occhi e lo dissero in perfetta sincronia.
- Zlatan! - Zlatan era versatile in attacco, poteva giocare in molti ruoli, però coi goal che faceva era un peccato non metterlo sotto porta. Conseguentemente pensarono al resto.
- Karim mi sa che finirebbe in panchina, non ci parlerebbe più, però qualche sacrificio lo dobbiamo fare. E comunque siamo in 18, non si può rendere tutti titolari! Servono anche le riserve! - Riky cercava di indorare la pillola mentre Cris rideva della grossa.
- Si alternerebbero... o magari si potrebbe spostare Zlatan come ala e mettere Karim... -
- Ma in quel caso non giocherebbe Arjen, anche lui è un ala, non è giusto... - Cris alzò le spalle.
- Si alternerebbero un po' tutti! - Per lui era semplice.
- Tranne che te, immagino! - Riky gli pizzicò il capezzolo e lui sorrise accattivante indicando che era stato scoperto.
- Mi pare logico! Ho messo io insieme la squadra, come minimo gioco sempre! - Riky rise di gusto mentre l'altro gli si stendeva sopra e lo riempiva di baci. Dopo essersi soddisfatti e calmati, tornarono alla formazione.
- Bene... quindi tu e Arjen le due ali. - Cris annuì. E l'attacco era pronto. Non si poteva fare altre scelte.
- Sì certo. Alexis, che è del Barcellona, sarebbe un altro panchinaro che giocherebbe in sostituzione di Arjen! - Riky rise per la sua logica.
- Il fatto che sia del Barça è determinante, no? - Cris, ridendo, annuì.
- Ovviamente! -
- Beh, il centrale davanti alla difesa sarebbe il regno del generale, però non gioca... -
- Mark lo possiamo mettere come terzo allenatore... -
- O magari David è il consigliere che gestisce le pubbliche relazioni e i veri allenatori sono Mark e Zizou! - I due si divertirono a dare un ruolo a David e decisero che sarebbe stato il jolly.
- Tu, tesoro, sei il fantasista, lì nella trequarti, in mezzo, fra me e Arjen, dietro a Zlatan. - Cris non ammetteva repliche e prima che potesse dire qualcosa, Cris continuò: - Mario e Totò sarebbero i tuoi sostituti, no? - Riky voleva dire che togliere dal campo gente di quel calibro era un insulto, ma lo era anche togliere Karim e Alexis, per cui decise che eventualmente si sarebbe giocato una partita a testa dal primo all'ultimo minuto.
- Si alternerebbero due tipi di formazioni, in questo caso. Di partita in partita. - Questa cosa non piaceva molto a Cris, ma se lui voleva così l'avrebbe accontentato. Che poi tanto era tutto ipotetico visto che non si sarebbe mai potuto fare.
- Allora... visto che Mark non gioca e che la formazione dovrebbe essere 4-2-3-1, in centrocampo davanti alla difesa ne mettiamo due... -
- Un momento, abbiamo un altro 9 in attesa! - Si ricordò Riky.
- Nando! - Esclamò Cris senza capire come avessero potuto scordarlo!
- Sarebbe anche lui a giocare a rotazione... - decisero.
- Sì però mancano anche i terzini. -
- Intanto chi sono i due centrocampisti? -
- Io voto per Marco e Mario. -
- I gotzeus? - Chiese Riky provando ad immaginarli in una posizione non proprio loro. - Penso che potrebbero adattarsi, sono giovani e con un grande talento, perchè no. Io il tentativo lo farei. - Cris gongolante passò ai due terzini.
- I terzini devono correre molto ed avere un buon tiro-cross. Principalmente è quello che devono saper fare. -
- E coprire in difesa. - Puntualizzò Riky.
- Sì però a meno che tu non sia un cane, per coprire in difesa dovrebbero essere capaci tutti. Certo, ci sono quelli con una predisposizione migliore di altri... Marcelo è il miglior terzino del mondo, per dire. - Riky sorrise.
- Non sei per niente di parte, eh? - Cris gli fece la lingua e Riky lo baciò tornando al loro gioco virtuale.
- Karim è uno che corre molto perchè marca, corre a coprire in difesa e quando c'è il contropiede è subito sotto rete, sia che infili la porta, si che sbagli, sia che faccia solo assist. - Gli ricordò Cris. L'altro annuì concorde.
- Ed ha un piede favoloso, fa dei tiri-cross eccezionali se vuole, è che lui ha più l'istinto di correre sotto porta, però quando è dalla distanza fa delle traiettorie incredibili. -
- Solo che ne fa poche... -
- Ma il tiro ce l'ha! -
- Ok, Karim sarà un terzino. -
- Sicuramente starebbe più in avanti che indietro, ma lo perdoniamo perchè lui sarebbe una punta pura. - Deciso lui, mancava solo l'altro terzino. Pensarono un po' a quelli rimasti fuori
- Uno che corre tanto e che ha un buon tiro-cross... - Cominciarono a pensare ai rimanenti che erano Alexis, Totò, Roby, Nando e Alex. Totò e Nando non avevano più l'età per correre ai livelli richiesti da un terzino anche se avevano dei tiri-cross perfetti. Nando comunque era più un ladro di palloni sotto rete, tutti quelli che gli altri sbagliavano lui li prendeva e approfittava.
- Alexis fra quelli rimasti è il più in forma, ora come ora, è molto forte ed ha sicuramente i piedi migliori. Senza contare la velocità. -
- Mi pare sia uno che corra molto, no? - Cris si strinse nelle spalle.
- Non è che lo osservo molto, so che quest'anno segna tanto e fa assist, insomma, va alla grande... però è iperattivo, mi dà l'idea di uno che corre tanto. -
- Quando ha giocato contro il Milan correva sempre a coprire la difesa ed in due secondi poi era in attacco... per correre corre, è veloce... il piede è strepitoso... direi che l'altro terzino può essere lui, così almeno può giocare sempre come titolare e non deve aspettare il suo turno. - Concluse Riky che ora era soddisfatto.
Cris così si alzò a sedere e numerando con le dita cominciò a ricapitolare tutto preso da quel gioco:
- Allenatori: Zidane – Van Bommel
Jolly: Beckham
Portiere: Casillas
Difensori centrali: Ramos – Silva
Terzini:  Benzema - Sanchez
Centrocampo: Gotze – Reus/Robinho
Trequarti: Kaka/Di Natale – Robben/Pato (ala) – io, Cristiano Ronaldo (ala)
Punta: Ibrahimovic/Torres
Sì, mi piace! - Riky annuì altrettanto soddisfatto mettendosi a pancia in su e stiracchiandosi.
- Sì, anche a me... sarebbe bello poterlo fare davvero... -
A queste parole, Cris si illuminò e come se un fulmine lo colpisse direttamente in testa, prese Riky per il braccio e lo tirò giù dal letto.
- Vieni, ho un'idea geniale! -
- Cris, siamo nudi! - Gridò allarmato Riky.
- Non importa! - Rispose Cris senza curarsene, uscendo dalla camera.
- A me sì! - Fortunatamente Riky, piagnucolando, riuscì a sfuggire dalla presa del suo pazzo innamorato e ad afferrare dei pantaloni. In soggiorno li tirò in faccia al suddetto innamorato pazzo mentre si infilava i propri.
Cris lo accontentò in fretta e furia, dopo di che accese la televisione gigantesca attaccata alla parete e attaccò la X-Box One con Fifa 14, si sedette a gambe incrociate per terra perchè stava più comodo e si mise a trafficare.
Solo dopo i primi istanti Riky capì e, allibito nonché incredulo, chiese:
- Cris, ma adesso?! - Cris nemmeno staccò gli occhi dallo schermi, aveva la lingua fuori e si leccava le labbra, come quando era concentrato su qualcosa.
- Sì perchè altrimenti poi mi dimentico tutto e poi domani non avremo tempo! -
Riky si sedette nel divano ancora pensando ingenuamente di poterlo far ragionare.
- Ma dormire no, eh? Non sei stanco? - Cris alzò le spalle.
- Non ho fatto niente! - Riky scosse il capo e si strofinò il viso ed i capelli, dopo di che vedendo che tanto non si sarebbe staccato, si alzò.
- Vado a fare una cioccolata calda. -
- Fanne tanta! - Disse Cris. Riky si fermò e lo fissò stralunato.
- E perchè mai!? - Cris alzò le spalle.
- Se si svegliano gli altri si uniranno a noi. - Logico.
- E perchè dovrebbero svegliarsi? Sai cosa stanno facendo ora, no? -
- Sentiranno il richiamo di Fifa 14, vedrai! - Cris certe cose le sapeva.
Riky pensava che fosse solo svitato, però decise di fare comunque tanta cioccolata.
Quello che Cris stava facendo era precisamente creare la squadra dei sogni. Nel gioco c'era anche l'opportunità di farlo, per cui lui in base a quel che aveva deciso con Riky, aveva formato questo squadrone coi giocatori attuali e i rispettivi punteggi.
Ovviamente, prendendo i giocatori alle altre squadre, queste dovevano fare il loro mercato per rimpiazzare i giocatori presi, il che significava rivoluzionare tutto.
- Su che campionato giocherai? - Chiese Riky sedendosi accanto a lui, ormai interessato alla cosa. Anche a lui piaceva giocare a calcio col videogioco.
- Champions ovviamente. -
- Però le squadra da cui hai preso i giocatori saranno senza campioni... -
- Ho modificato il Real Madrid facendo giochi di scambi... mi sono tenuto qualche riservista per obbligo ma non li userò perchè il gioco è questo. Solo noi. - Riky annuì, poi sgranò gli occhi.
- Per cui stai dando via Bale faticosamente preso da Zizou e Perez? - Cris sogghignò.
- Così almeno non mi starà più attaccato al culo ad imitarmi! - Riky lo sgomitò.
- Dai, che cattivo! - Cris continuò a ridacchiare.
- Ma l'ho mandato con Luka, almeno saranno contenti. -
- E dove? Se hai fatto degli scambi ed hai preso due giocatori dal PSG immagino che li hai spediti là... -
- Sì, Thiago è un difensore e Luka un centrocampista arretrato, ma siccome ho dato Bale il PSG ha accettato lo scambio. - In realtà il lavoro che stava facendo Cris non era da poco. Ci mise il suo tempo, ma non calò mai la voglia, del resto il gioco era il gioco.


Nel frattempo, nelle altre camere...

Alex baciò Zlatan sistemandosi su di lui, intrecciò le gambe alle sue e ascoltò il suo battito calmarsi.
E ascoltò anche il suo stomaco!
- Zlatan! Ma hai fame? - Zlatan, che non si vergognava minimamente di ammetterlo, annuì.
- Certamente. -
Alex rise e si alzò, Zlatan lo guardò senza capire.
- Che fai ora? - Come che fosse un crimine alzarsi.
- Come pensi che possa dormire con il tuo stomaco sull'orecchio che brontola come una pentola di fagioli? - A questo non poteva certo ribattere, nel silenzio della camera i suoi brontolii si sentivano molto chiaramente, così si decise ad alzarsi anche lui, si infilò dei comodi pantaloni, come aveva fatto anche Alex, ed uscirono dalla camera alla ricerca della cucina e di qualcosa da mangiare.


- Sergio, davvero... è impossibile che ne faccia un'altra... - Disse categorico Nando girandosi di schiena dalla parte opposta in cui era Sergio.
Questi, col broncio, si appoggiò sulla sua spalla col mento, spuntando per scrutarlo nella speranza di impietosirlo.
- Ma sul serio? Ed io che ho un altro giochino... - Nando sospirò sfinito mandandolo via con una manata sulla faccia.
- Sergio, l'abbiamo fatto... Dio, ho perso il conto di quante volte l'abbiamo fatto oggi! Lasciami in pace! Non ce la faccio! - Poi realizzò e si girò alzandosi sul gomito, l'aria circospetta. - E comunque da dove vengono questi giochini erotici? - Sergio alzò le spalle, non gli avrebbe certo detto niente.
- Da un sexy shop! Li avevo presi per usarli con te in queste vacanze. - Scontato dire che sebbene con Alexis e Roby fossero stati d'accordo di prenderne solo uno a testa per usarlo coi morosi, lui ne aveva presi ben tre!
Nando conosceva bene il suo ragazzo, comunque, e sapeva che c'era qualcosa sotto, ma in quel momento era davvero stanco per pensare ad investigare, infatti si stese di nuovo scuotendo il capo.
- Fa come vuoi, ma senza di me! Io sciopero! - Sergio sperava di convincerlo e pensando ad un sistema per fargli riprendere le forze, pensò che magari Cris in cucina aveva qualche bevanda energetica che potesse fare al caso suo.
- Aspettami qua, vado a vedere se ha un energy drink! - La porta si chiuse lasciando un dolce quanto mai raro silenzio, Nando sospirò, chiuse gli occhi e se lo godette.
Poi tornò a sospirare, scosse ancora il capo e brontolando si alzò.
- Se lo lascio solo chissà cosa combina! - Fu così che anche lui uscì dalla camera.



CAPITOLO XVII:
AL POSTO DI DORMIRE

Alexis ripose la piuma sul comodino. Era una piuma speciale apposta per i giochi erotici, venduta nei sexy shop. Totò ancora rabbrividiva dall'intenso piacere provato.
- Era la prima volta... - Mormorò più a sé stesso che al suo compagno. Alexis sorrise furbo e si accomodò sul suo petto come un cucciolo di labrador.
- Che facevi il passivo con me? - Totò arrossì e Alexis lo baciò facendogli quasi saltare i denti nella troppa foga.
Totò lo spinse via.
- Mi uccidi, così! - Alexis ovviamente tornò alla carica senza il minimo problema. - Comunque che usavamo qualcos'altro... - Arrossì di nuovo, certe cose non erano per lui ma le faceva solo per il suo ragazzo. Del resto come facevi a dire di no ad Alexis?
Questi, gongolante, guardò la piuma sul comodino e lo baciò di nuovo, questa volta con più calma.
- E' stato bellissimo, no? - Chiese con dolcezza straordinaria perchè non era una sua tipica caratteristica. Totò, colpito da quanto ci tenesse, sorrise e lo baciò a sua volta carezzandolo.
- Stupendo. -
- Sapevo che ne valeva la pena! - Gli sfuggì ad alta voce. Si rese conto troppo tardi d'averlo detto, Totò ormai l'aveva sentito e capito che stava architettando qualcosa.
- Ale a cosa ti riferisci? - Il fatto che lo chiamava anche per soprannome nel chiederglielo, indicava che stava per diventare severo. Lui lo conosceva, sapeva quando bisognava allarmarsi.
- Niente, perchè? - Chiese con un tono troppo alto.
- Alexis Sanchez, cosa stai combinando? Perchè ne valeva la pena? - Ora non poteva certo spiegare che sapeva sarebbe morto una volta che Cris avrebbe scoperto il loro saccheggio nella stanza dei piaceri, per cui si alzò di corsa, si infilò i pantaloni e dicendo un poco credibile:
- Ho fame vado a mangiare. - uscì di corsa.
Totò, impallidito, guardò la sospetta piuma usata per fare sesso e imprecò in napoletano.
- Cosa diavolo ha fatto quel pazzo? - Solo lì capì che sicuramente quella piuma veniva da un posto proibito e che presagiva un pessimo quarto d'ora.
A quel punto si vestì anche lui e corse fuori alla sua ricerca.
Se stava per fare qualche danno, doveva assolutamente impedirglielo.


Thiago era a pancia in giù quando glielo chiese, avevano appena finito di fare l'amore, erano nella beatificazione dei sensi e Roby stava bevendo dell'acqua prima di buttarsi sul compagno.
- Roby, ma che hai fatto oggi? Non ti ho praticamente mai visto in giro... - Chiese come se si ricordasse solo in quel momento che la cosa poteva essere pericolosa.
Roby, che appunto stava bevendo, gli andò l'acqua di traverso, la sputò e si mise a tossire fin quasi a morire.
Thiago impallidì e si alzò sui gomiti capendo perfettamente cosa quello significava, attese che si riprendesse per tornare alla carica con un tono molto deciso e perentorio.
- Roby, devi dirmi cosa hai fatto. - Roby si girò facendo la sua faccia tosta, quella da falso angelo.
- Ma perchè? Cosa vuoi che abbia fatto? Ero in cucina... - Thigo assottigliò gli occhi, si alzò a sedere e lo puntò col dito sempre più severo e risoluto, sembrava un mastino.
- Non lo so perchè e cosa, ma so che hai fatto qualcosa o non ti saresti soffocato. Ora, visto che ci siamo già noi degli addobbi a minare la sanità mentale di Cris, non puoi farlo anche tu! Cosa. Hai. Fatto. - Concluse scandendo bene le parole. Roby impallidì e lo fissò allarmato, si capiva subito quando aveva qualcosa da dire che non poteva rivelare. Si morse la bocca e la storse torcendosi anche le mani, sudava e non balbettava.
- M-ma no... co-cosa ti salta i-in mente? I-io non ho fatto niente! - Questa era una certezza e Thiago si mise anche in ginocchio avvicinandosi più minaccioso a Roby, questi indietreggiò sul letto fino ad arrivare al bordo terrorizzato.
- Roby, dimmi subito cosa hai fatto! - Ora era anche cattivo, si capiva che lo stava minacciando, pur senza tirare fuori ricatti di alcun tipo. La sua minaccia era tutta di sguardi e toni di voce.
- Mi fai paura... - Disse allora tremolante ormai sull'orlo del letto.
- Roby! - Disse solo il suo nome, questi, incapace di frenare ancora la lingua come aveva promesso solennemente con Alexis e Sergio, si alzò di scatto e senza pensarci un secondo di più, prese e se ne andò dalla camera.
Nudo.
Thiago rimase ebete a fissare la porta aperta e la camera vuota, incredulo che pur di non rispondergli avesse osato scappare.
- Quel piccolo bastardo... me la paga! - Ormai era solo principio e niente altro. Non poteva scappare senza rispondere ad una domanda diretta.
Fu così che, dopo aver messo i pantaloni e preso quelli di Roby, uscì anche lui.
Solo nel corridoio pensò che quel gioco erotico era nuovo e profumato ed era una cosa sospetta per un caprone come Roby che sicuramente al sexy shop non ci era mai andato.
- Oddio, mica mi ha fatto usare una cosa di Cris?! Quello davvero fa una strage! -
La cosa si faceva davvero critica.


David per il suo Iker non aveva bisogno di oggetti erotici prestati -o rubati- perchè ne aveva in abbondanza di suoi e se non ne aveva, c'era la fantasia sfrenata.
A David bastava guardare Iker per riempirsi di fantasie perverse e ovunque fosse riusciva ad attuarle.
Infatti, dopo aver fatto l'amore in qualche nuova posizione del kamasutra e aver sfiancato Iker, che però era super soddisfatto abbarbicato al suo amore, l'amore in questione disse:
- Sai, ho un'idea geniale per la prossima. -
Iker sentendolo tossì.
- Cos'è che vuoi fare? Un'altra? - Anche lui quel giorno aveva dato abbastanza, però David aveva un trucco con Iker.
Bastava avvicinarlo con uno sguardo 'alla Beckham' che quello si scioglieva e si faceva fare letteralmente di tutto.
Era incredibile.
Fu così che infatti gli mise le mani ai lati del viso e l'alzò dal proprio petto, se lo portò ad altezza sguardo e lo fissò in quel famoso modo. Non c'erano parole adatte per descriverlo, aveva un'inclinazione particolare. Qualcosa di egocentrico e narcisista che ad Iker faceva impazzire.
- Ti sei mai pentito d'avermi seguito? - Questo era vero, si disse Iker sciogliendosi come neve al sole.
- No, mai... - E fu così che David uscì dalla camera avvolto al suo fedele lenzuolo in stile dio greco. Iker si mise i boxer e lo seguì.


Arjen buttò giù la sedia con un calcio e Mark gridò furioso.
- Smettila di buttare tutto all'aria, non è casa tua! -
A questo l'altro reagì calciando la sedia caduta, il rumore non era da poco e Mark si mise le mani in testa alzando gli occhi al cielo.
- Ma perchè devi sempre esagerare? - Chiese Mark.
- Io?! Io esagero? Sei tu che mi hai chiesto perchè penso che David sia interessante! - Mark sgranò gli occhi.
- E questo in che modo sarebbe esagerato? È una domanda normale! Mi hai detto che David è interessante ed io ho chiesto in che modo! - Arjen allargò le braccia e gli andò davanti a gridargli a due centimetri dal viso.
- Mark, mi hai fatto il terzo grado su cosa era successo, sul perchè trovavo interessante David, come, cosa pensavo e quante volte siamo rimasti soli! Ma lo sai che sta con Iker, a proposito? -
- Ma io non metto in dubbio questo! Sicuramente non è successo niente fra di voi! - Continuò Mark concitato.
- E allora?! - Arjen ora si stava perdendo.
- Allora, cazzo, sei tu che ti stai prendendo da lui! Dopo appena qualche ora passata con lui! - Arjen pensava di avere le allucinazioni uditive e lo fissava con aria da pazzo.
- Ma ho solo detto che era interessante! -
Mark si girò e si rivestì con movimenti secchi.
- Senti, se non vuoi capire arrangiati! - E con questo, prima che Arjen potesse replicare, se ne andò sbattendo la porta.
Il ragazzo, rimasto solo, fissò esterrefatto l'uscio. Non se ne poteva capacitare. Sapeva che aveva dei momenti schizofrenici, ma a volte Mark superava sé stesso.
Certo che gli piaceva quando era geloso, ma ora aveva sfiorato il ridicolo.
Così pensando, uscì alla sua ricerca.


- Se non la piantano di urlare... - Disse a denti stretti Marco mentre cercava di avere successo anche con la seconda.
Avevano capito che stare lì non significava fare l'amore quanto voleva, visto che erano ai lavori forzati. Per cui volevano recuperare.
Mario però approfittò del suo lamento per riposarsi e prendere fiato ed in un istante si ammosciarono entrambi.
Marco, deluso, guardò sia il proprio che quello del suo compagno e scuotendo il capo uscì e si stese accanto brontolando in tedesco.
- Appena becco quegli stronzi dei nostri testimoni, li faccio fuori... -
Marco non era violento, ma se gli si toccava in qualche modo il suo amore, lo diventava.
Era meglio non metterlo alla prova.
Mario sospirò e gli carezzò la guancia rilassandolo.
- Lascia perdere... una piccola pausa mi fa bene, mi stavo stancando. - Disse con un sorrisino e l'aria da principessa delicata. Marco cancellò subito Mark e Arjen e sorrise sciogliendosi come se esistesse solo lui.
Si perse nel suo viso perfetto, nei suoi occhi perfetti e nelle sue labbra perfette.
- Ti amo, te l'ho mai detto? - Disse svenevole.
- Sì, un centinaio di volte, ma non ne ho mai abbastanza... - Rispose Mario altrettanto svenevole.
- Allora ti amo... - Poi, col secondo treno, Marco realizzò cosa aveva detto poco prima e si accigliò. - Hai detto che sei stanco? - Questo era grave per uno che viveva completamente del suo amore. Non poteva essere stanco, guai.
- Sì ma mi riposo e poi sarò pronto! - Marco però non era convinto e pensandoci due secondi corrucciato, si alzò.
- Aspettami qua, vado a vedere se hanno un po' di cioccolata... - Mario lo trovò delizioso e dolcissimo, ma si preoccupò per il suo principe.
- Tesoro, non andare da solo perchè ti perdi e poi non torni più! -
Ebbene sì, Marco aveva un pessimo orientamento. Cose del tipo che se doveva andare a destra lui andava certamente a sinistra.
- Ma tu devi mangiare... -
- Ti accompagno... -
Così dicendo, si vestì ed uscì dalla camera col suo compagno sottobraccio.
Quella era decisamente la vacanza più bella della loro vita.


Zizou, tenendolo per i fianchi, raggiunse finalmente l'orgasmo. Si tese e si lasciò andare con un sospirò. Karim adorava quel sospiro, era diverso dagli altri.
Rabbrividì e dopo un po' lo sentì uscire e adagiarsi sopra di lui, nascondendo il viso contro il suo collo. Aveva un gran bisogno di lui, di questo, del suo contatto.
Karim aveva sempre in testa un pensiero fisso che lo divorava e lo distraeva molto, spesso per colpa di questo pensiero tornava a giocare nervoso. Però solo Zizou era capace di sgominarlo e ridargli la tranquillità, che così di rado possedeva.
Da quando stava con lui era sempre meglio.
Aveva questo magico potere.
La paura di Karim era proprio quella di essere trasferito dal Real, ora che stava col suo idolo di sempre e che era felice in amore. Anche in squadra si trovava meglio che mai. Non voleva andarsene. Voleva godersi Zizou in tutti i modi, a tutti i costi.
Però quando ci rifletteva, pensava a Cris e Riky.
- Sarei disposto a portarla avanti anche a distanza... so che non sono mai stato tipo perchè sono fisico e sono anche pigro e sono un pezzo di merda ma... per te lotterei anche a distanza. - Zizou capì subito a cosa pensava e si alzò dalla sua comoda e calda postazione per guardarlo in viso, si appoggiò sul gomito e con l'altra mano gli sfiorò il viso. Il suo sguardo intenso.
- Non ci devi pensare, farò di tutto per tenerti qua. - Karim sospirò, glielo diceva sempre ma sapeva che se Perez lo voleva mandare via, non avrebbe ascoltato Zizou anche se era il direttore sportivo.
- Però sappi che, anche se non sono mai stato tipo da relazioni a distanza, per te lo farei. La porterei avanti a tutti i costi. Come Cris e Riky. - Erano un esempio, per lui. Era sempre stato convinto che fosse impossibile e che prima o poi il sentimento a distanza si affievolisse, ma vederli così uniti che continuavano a vedersi ogni momento disponibile, era bello.
Dopo le partite c'era sempre un po' di pausa per entrambi ed ormai era fisso l'appuntamento per i due, tutti delle loro squadre lo sapevano e li coprivano o li aiutavano se serviva.
Zizou vedeva il continuo cambiamento di Karim, prima non avrebbe mai detto una cosa simile, ora sapeva che si sarebbe impegnato con tutto sé stesso per mantenere quella relazione anche a distanza. Era importante.
Ma non l'avrebbe mai lasciato andare.
Così pensando, lo baciò e scacciò ogni altro pensiero. Karim risalì con le mani sulla sua schiena inarcata e lo attirò di più a sé.
Anche loro passavano dai litigi al sesso con una facilità sconcertante, ma di mezzo c'era sempre più dolcezza. Dolcezza a modo loro.
Proprio in quel momento sentirono una porta sbattere, saltarono presi in contro piede e si girarono verso il rumore in corridoio, poi si guardarono perplessi.
- Ma che diavolo... - le urla continuarono davanti alla loro camera, pur volendo sarebbe stato impossibile ignorare la situazione che si consumava fuori.
Distinguendo parole in olandese, capirono che erano i rommel e scuotendo il capo, sbuffarono.
- Se nessuno li ferma distruggono casa e non ci fanno dormire. - Così Zizou si alzò e si vesti mantenendo un faticoso contegno. Karim gli andò dietro solo per assicurarsi che nessuno osasse alzare un dito contro di lui. Non che Zizou non si sapesse difendere da solo, ma Karim era geloso.
In corridoio si imbatterono in Mark e Arjen che ancora litigavano come due furie, stavano per andare alle mani quando i due francesi intervennero e li separarono.
Successivamente non fu chiaro a nessuno come si trovarono con loro in soggiorno, comunque non poterono più tornare in camera.


CAPITOLO XVIII:
NOTTE ALTERNATIVA

Cris aveva quasi finito di comporre la squadra e Riky aveva portato il termos pieno di cioccolata calda ed un paio di bicchieri, sempre perchè pensava che effettivamente potessero arrivare altri.
Non si era nemmeno seduto sul divano dietro a Cris -seduto a terra perchè quando giocava con la x-box si metteva per terra- che il vocione di Zlatan accompagnato da quello dolce di Alex, li salutarono.
- Che fate? - Chiese Alex gentile. Zlatan lo vide da sé e senza nemmeno ricordarsi del motivo per cui erano usciti, si sedette a terra accanto al cognato.
- Forte! - Disse capendo cosa stava facendo, Alex non era così sveglio e chiese spiegazione.
- Sta facendo la squadra come se noi 18 fossimo insieme. - Spiegò Riky. Alex si illuminò e l'amico sorridendo gli porse un bicchiere di cioccolata calda.
- Però non tutti ricoprono i ruoli giusti e non tutti possono giocare... - Disse Zlatan il quale era arrivato subito al problema principale dell'idea.
Cris non si fermò e continuando a fare macchinismi di vario genere, spiegò cosa aveva pensato e chi aveva spostato.
- Karim terzino?! Sei matto? Correrà tanto, ma non ha la velocità giusta! - La voce squillante e prepotente di Sergio li fece saltare da dietro, venne subito ammonito da Nando.
- Sese, devi per forza rompere le scatole agli altri? Stanno giocando loro! - Ma Sergio si era già seduto accanto a Cris, dall'altra parte, per dispensare pareri. - Secondo me Roby sarebbe perfetto come terzino. Non imbrocca mai il goal, ma è molto veloce ed ha un buon tiro cross... -
- Vaffanculo! Tu invece segni, no? - Roby era giunto in tempo per sentire le sue parole e si era tuffato sul compare malandrino acchiappandolo da dietro e stringendolo come un cobra. I due si misero a lottare e Thiago si sedette coi suoi fratelli e con Nando, prendendo la cioccolata a sua volta.
- Però ha ragione, Roby sarebbe meglio come terzino... - Disse Zlatan. Cris sospirò.
- Sì, però non segna, come dite voi... almeno Karim segna essendo originariamente un attaccante. - Naturalmente tutti avevano capito perchè Karim non poteva giocare nel suo ruolo. Con Zlatan in campo, chi mai poteva essere la punta?
- In effetti questo è un buon punto a suo favore... - Ammise Zlatan.
- Non posso nemmeno metterlo in alternanza a te perchè c'è anche Nando... giocherete una partita a testa, però se c'è anche Karim ad aspettare il turno, non giocate più! -
- Cosa?! Aspettare il turno?! Io?! Ma che ti sei bevuto? Io gioco sempre punto e basta! - Cris non gli diede retta e Alex rispose per lui.
- Devono giocare tutti a turno, è giusto così! -
- Per cui se Karim si sacrifica e fa il terzino, almeno gioca spesso e ha la possibilità comunque di segnare! Guarda che nelle partite è fra quelli che corrono di più. Non dico che sia il più veloce, ma non esaurisce mai le pile! - Era vero, ma anche se questa era la scelta più sensata, gli arrivò una testata sulla nuca che lo tramortì.
Karim era arrivato ed aveva sentito quello che aveva detto, aveva mollato chiunque stesse tenendo a cuccia e gli arrivò addosso.
- Come osi mettermi a fare il terzino?! Io sono un numero 9! - E ne era anche molto fiero!
Cris era nell'aldilà mentre Karim lo insultava e Riky cercava di rianimarlo. In tutto questo il joystick passò nelle mani di Zlatan che continuò il lavoro di Cris con cui era stranamente d'accordo.
Un terzino che segnava era meglio di un terzino veloce ma che non beccava mai la porta. Così era come giocare con un attaccante in più!
- E poi in difesa ci sono Sergio e Thiago, non serve altro! - Asserì fra sé e sé.
- Sì però l'altro terzino? - Zizou era arrivato e gli si era messo vicino interessato alla cosa.
Animo d'allenatore. Zlatan lo coinvolse subito mentre Cris cercava di risorgere e Karim ancora si lamentava.
- Alexis. Sarebbe un Dani Alves due, hanno le stesse caratteristiche solo che uno ha più tendenza d'attacco ed uno di difesa... ma tenere fuori uno come Alexis è un peccato e qua serve un terzino! -
Zizou annuì pensando alle caratteristiche di Alexis.
- E' veloce, ha il vizio del goal, ha dei tiri-cross buoni... - Zlatan annuì.
- Ma io e Mario così indietro? - Si lamentò Marco dopo essere arrivato col suo compagno ed essersi impossessati della cioccolata e aver ignorato Cris agonizzante.
Zizou, che aveva visto come aveva sistemato i titolari in campo, spiegò al posto di Zlatan e al posto di Cris.
- Servono due che giochino come centrocampisti e se non giocate lì, non lo fate proprio. Direi che è meglio lì che niente! -
- Molto democratico! - Si lamentò il polemico Marco beccandosi uno sguardo fulminante da Zizou.
- Chi è democratico? - Chiese Alexis pimpante buttandosi di peso su tutti i ragazzi seduti che si lamentarono e se lo scrollarono di dosso.
- Zizou! - Al che si mise a ridere capendo che era ironico.
- Attenti che vi dà qualche testata! - David col suo solito lenzuolo in stile dio greco, si sedette nella poltrona come una vera divinità e cominciò a battibeccare con Zizou.
- Quelle sono solo per te! -
- Qualunque cosa mi fai, mi renderai solo più bello! -
- Aprite le finestre e fate uscire le cazzate! - Commentò Cris dopo essere resuscitato e rimesso al proprio posto. Una volta a posto si guardò intorno e li vide tutti presenti, Arjen e Mark erano lì, ma uno dalla parte opposta dell'altro che si ignoravano coi fumi verdi che uscivano dalle teste. Totò col club del cioccolato e Alexis seduto per terra con gli accaniti al gioco.
Zlatan consegnò il joystick a Cris dopo aver completato l'opera di cui fondamentalmente doveva solo fare firme e controfirme.
- Bene... visto che ci siamo tutti come pensavo... l'idea è questa! Un torneo di Champions dalla A alla Z. Ho modificato il Real in modo che ci siamo tutti noi, ho fatto un undici titolare con la possibilità di cambiare a piacimento, quelli che per forza di cose sono in panchina per una partita, possono giocare la partita successiva. Ho diversi joystick perchè sono col wire less, ma non ne ho infiniti. Ci si alterna e chi gioca di volta in volta può decidere chi inserire ed eventualmente di fare spostamenti. Ho fatto una scelta in base alle caratteristiche e al fatto che qualche attaccante si è dovuto per forza sacrificare e giocare in altri ruoli, ma ho inserito l'opzione per cambiare ruoli in corso d'opera. Ad esempio Karim e Alexis sono terzini e Marco e Mario sono centrocampisti... mentre Nando, Totò, Roby e Alex sono inizialmente in panchina ma possono essere inseriti e cose così. Noi pensavamo ad una partita a testa per loro, ad esempio una Nando ed una Zlatan e cose così... e Marco e Mario magari possono ruotare in campo, una volta fanno i centrocampisti, un'altra giocano avanti nelle loro posizioni... - Cris continuava a spiegare in modo molto pratico, poi illustrò le posizioni.
- Ovviamente in porta il solo portiere... -
- Che è anche il più bravo del mondo! - Precisò David. Iker sorrise e gli baciò il capo visto che era seduto sul suo bracciolo.
- I due difensori sono gli unici difensori che abbiamo... - Continuo insensibile Cris riferendosi a Thiago che rise e Sergio che gli fece il dito medio.
- Sceglieresti noi anche se avessi altre scelte, siamo i migliori! - Non lo poteva negare, ma per principio non l'avrebbe mai ammesso.
- Sì certo... - Disse andando oltre e spiegando gli altri. - Poi gli allenatori sono ovviamente Zizou e Mark. David è il jolly. - Per lui era tutto chiaro, mise in fila sul tavolino tutti i joystik in attesa che cominciassero, ma vedendo che nessuno si accaniva, li guardò.
- Jolly in che senso? - Chiese David.
- Tu non hai caratteristiche da allenatore come loro due... e poi ti piace fare quel che ti pare... quindi sostanzialmente puoi essere un consulente tecnico, un motivatore, un... quel che ti pare! - David inarcò le sopracciglia scettico come tutti gli altri che non capivano il suo ruolo, così Cris sospirò e spazientito disse secco: - Senti, non sapevo come usarti! Tu fai quel che ti pare, per quel che mi riguarda puoi anche essere il presidente! - Quando lo disse, David si illuminò d'immenso e allargò le braccia soave.
- Bene, allora... che i giochi abbiano inizio! - Qualunque cosa pensava di fare, ci si poteva preoccupare.
- Aspetta, io e Mark siamo allenatori, ma possiamo giocare? - Cris lanciò a Zizou il joystick immaginando che Mark al momento non aveva voglia di giocare.
- Certamente! - A questo anche Zizou fu contento e si preparò, gli altri li presero Zlatan, Sergio e Karim, i più prepotenti.
- Dopo giocano gli altri. - Disse David cominciando il suo ruolo di jolly che, in pratica, dispensava ordini.
Non risposero e si prepararono per cominciare con la prima esaltante partita.
- Ma così sarà facile vincere la Champions! - Commentò Karim realizzando che formazione avevano.
- Beh... per prendere voi ho dovuto dar via quelli che prima erano al Real... e non sono pochi... pensate che per prendere Zlatan e Thiago dal PSG ho dato loro Bale e Modric! -
- Ehi, vuoi dire che sono più forti con loro che con noi?! - Chiese stizzito Zlatan fissandolo da vicino.
- No... però non li ho indeboliti! - Zlatan voleva comunque ucciderlo e Thiago scosse il capo.
- Modric non è il difensore più bravo del mondo! - Silenzio. Tutti gli occhi addosso.
- Alla faccia della modestia! - Thiago fece spallucce e rispose con aria di sufficienza.
- Non dico bugie! - I fischi si sprecarono così come gli spintoni!
- Riaprite le finestre e fate uscire le cazzate che sono ancora dentro! - Disse Sergio che non ci stava a farsi soffiare il titolo di difensore più bravo.
E fu così che il gioco iniziò!

I più prepotenti cominciarono per primi. Quindi Karim, Zlatan, Cris e Sergio erano in campo. Ognuno teneva sé stesso, mentre il quinto era Zizou che girava a tenere gli altri, a proprio piacimento.
Zizou, ovviamente, faceva l'allenatore anche dal vivo, aveva preso molto seriamente il proprio ruolo ed infatti dava indicazioni agli altri quattro su come muoversi e come piazzarsi.
Naturalmente il gioco fu preso estremamente sul serio anche dagli altri, nemmeno a dirlo. Tanto sul serio che si misero a tifare come guardassero una partita vera.
- Ibra, accentrati sotto rete che Riky ti lancia la palla sulla testa... goal di testa, goal di testa! Salta adesso! - Zizou sapeva essere molto pressante.
- Eh, ho capito non sono deficiente! - Rispose Zlatan senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Mentre Zlatan nel gioco stava saltando e ricevendo palla, Karim si inserì, saltò spingendo via lo svedese, gli prese palla e la mise dentro di testa al suo posto. Mentre alcuni esultavano per il goal fatto, Zlatan lo fissò male di persona. Ma a dirgli di tutto fu Zizou.
- Karim, dannazione! Sei un terzino, non una punta! Ficcatelo nel cervello! Le palle goal sono per loro, non per te! - Karim strinse le labbra contrariato.
- Vaffanculo, io sono un 9, cazzo! Non mi viene da giocare come terzino! -
- Senti, o stai al tuo posto o ti sistemo io! - Ruggì Zlatan mentre i giocatori tornavano al loro posto.
L'azione successiva fu lanciata da Cris che portando palla al piede fino in area, all'ultimo passò a Zlatan per farlo segnare cogliendo di sorpresa l'altra squadra.
E di nuovo Karim gli rubò la palla, ma questa volta mancò la porta e non segnò.
Zizou esclamò 'KARIM!' e Zlatan porconò dal vivo mentre nel gioco andò da Karim e lo spinse.
Ebbene potevano controllare anche questo genere di cose perchè c'era l'opzione 'rissa'.
E rissa fu, perchè Karim rispose. Sia di persona che al gioco.
- Lasciami in pace! Tutti possono segnare, tu sei egoista! -
- Ragazzi, smettetela, siete della stessa squadra! - Gli ricordò Riky. I personaggi di Zlatan e Karim si stavano dando giù e, sempre nel gioco, accorsero i compagni a dividerli mentre, tanto per cambiare, venivano ammoniti dall'arbitro.
- Ecco, vedete di farvi espellere, ora! - Disse gelido Zizou.
- Dai, è divertente, la prossima volta partecipo anche io! - Esclamò Sergio che non aveva fatto in tempo ad intromettersi.
Riky e gli altri scossero le teste pensando che fossero sempre i soliti.
E sempre i soliti furono, visto che prima Zlatan, poi Sergio -perchè altrimenti non sarebbe stato lui- vennero espulsi davvero. Nella stessa partita.
Zlatan per il secondo giallo e Sergio per una brutta entrata su un avversario a cui aveva rotto la gamba.
Cose normali.
- E non c'è Pepe! Io almeno lo faccio per scopi difensivi, Pepe lo fa per sadismo! - Disse Sergio ridendo orgoglioso di sé, mentre Zlatan ancora imprecava e andava a scaricare la rabbia camminando in giro per il salone e Zizou rimproverava tutti da bravo allenatore.
- Ma ragazzi, siete un disastro! Cosa facciamo ora noi in 9? Insomma, un po' di responsabilità! Quanti anni avete? Mark, digli qualcosa anche tu! - Mark era del tutto nuovo a quelle cose, per cui lo guardò chiedendosi se dicesse sul serio. Il suo pensiero venne espresso da Totò.
- Ragazzi, è un gioco... -
- Infatti, cosa gli dai dei bambini quando tu sei il primo a prendere tanto seriamente una stronzata simile? - David lo disse a Zizou solo per il gusto di rimbeccarlo. Perchè era il loro passatempo.
Zizou lo fissò male mentre Zlatan mandava a quel paese tutti dicendo che era un gioco di merda.
- Non è sportivo nemmeno nella realtà virtuale... - Commentò Roby ridendo, prendendo il suo posto al joystik.
Roby era in riserva ma visto che prese parte al gioco, si inserì al posto di Alexis che si stava coccolando Totò.
Divenne così un terzino.
- Tu zitto che non becchi la porta nemmeno nei sogni! - Zlatan di cattivo umore era peggio di quando era 'normale'. Il che era tutto dire.
- Dai, amore... non esagerare! - Alex difese subito suo fratello il quale ridendo non rispose.
Il joystik di Sergio lo prese Thiago. Cris, Karim e Zizou rimasero.
La seconda parte della partita ebbe connotazioni meno catastrofiche perchè Karim poteva liberamente salire e fare la punta... con un solo piccolo problemino.
- Razza di idiota! Che mi sali e aiuti in attacco mi sta bene, ma poi torna a difendere! - Infatti per poco non presero goal. Fu grazie a Thiago che la porta si salvò.
- Sì sì, l'avevo solo scordato! - Disse Karim sminuendo il dramma.
La volta dopo fu Iker, nel gioco, a fare il miracolo e salvare la porta.
- Se non la pianti ti sostituisco! - La risata di Roby si levò sadica e fastidiosa tanto che venne troncata da una cuscinata di Karim.
- Piantala, mi urti! - Roby in risposta rise ancora, così Karim mise il gioco in pausa e atterrò su di lui per farlo smettere.
Il risultato fu che il loro posto lo presero Arjen e Alexis.
- Non ci ho mai giocato, ditemi come si fa... - Disse Arjen. Zizou si fermò e lo guardò.
- Allora cosa ti metti a giocare? Lascia il posto a Marco o Mario! - Arjen pensò di provare a dargli una delle sue famose testate e vedere chi aveva la testa più dura, ma alla fine Riky calmò gli animi in partenza.
- Marco e Mario sono spariti... immaginiamo tutti a fare cosa... ma dai, tutti devono provare... - Zizou sbuffò e lasciò che Cris gli spiegasse i tasti mentre Karim e Roby si ammazzavano e Alex calmava Zlatan. Sergio stava limonando con Nando ed era felice e beato.
- Capito? -
Arjen annuì. - Penso di sì... - Con questo ricominciarono.
- Capito un paio di palle, Arjen, quella è la nostra porta, Dio Cristo! Stavi per segnare a Iker! - A Zizou a momenti veniva un ictus, la cosa lo prendeva molto e Arjen sembrava per nulla intimidito da lui.
- Ma dai, mi sono confuso! Sono abituato a giocare contro Iker ed ho pensato 'vediamo se qua riesco a segnargli!' - Questo fece ridere Iker e molti altri, ma non Zizou che sospirando scosse il capo trattenendo a stento la voglia di colpirlo forte.
- Gioca seriamente o ti sostituisco! -
- Oh, tu con questa scusa rompi un po' troppo! - Zizou stava per dargli la famosa testata all'insolente Arjen, quando Riky salvò ancora la situazione.
- Coach, sono stanco, mi devi sostituire! Metti Totò! - Riky non giocava davvero, ma solo nel virtuale, però seguiva le gesta del proprio personaggio e stava partecipando con sempre maggiore enfasi. Tanto che Cris ridendo lasciò il posto a Totò per andare a coccolarsi il suo cucciolotto bello, mentre Zizou praticava la sostituzione in questione, distratto dall'ammazzare Arjen.
Altri minuti andarono per spiegare a Totò come si giocava.
Altra sanità mentale andò quando Zizou capì che se Arjen era intuitivo ma snervante, Totò non era per niente sveglio.
Infatti il napoletano stava completamente fermo incapace di seguire la partita e aiutare.
- Cazzo, così è come giocare in 8! Fa giocare qualcun altro! - Il francese sembrava senza cuore, talvolta e David non mancava una volta di rimbeccarlo.
- Ehi, prepotente! Lascia giocare tu, qualcun altro! Hanno tutti ruotato tranne te! -
- Io sono l'allenatore, devo dirigerli! -
- Ma rompi il cazzo! Fa giocare anche gli altri! -
Passarono molto tempo a litigare e visto che Zizou era distratto e che Totò e Arjen non sapevano giocare, alla fine segnò Thiago, ma il momento dopo si ritrovarono a subire un rigore, così Zizou convenne con David (per miracolo) e lasciò il joystik a Iker che lo guardò.
- Cosa dovrei farci? - Chiese fra le braccia di David.
- Ma non so, vedi tu! Magari usarlo come vibratore al posto di quel moscio del tuo uomo! - David a questo si alzò e schiacciò la faccia di Zizou contro il pavimento, dopo di che gli si sedette sulla schiena a cavalcioni e chiamò il proprio compagno.
- Vieni che ti insegno, amore! - Iker, perplesso, si alzò e fu costretto a sedersi sulla schiena di Zizou, fra le braccia di David che lo cinsero e gli presero le sue mani.
I due rimasero in quella posizione nonostante le grosse lamentele pericolose di Zizou fino a che non riuscì davvero a parare il rigore e non venne osannato come il re dei re.
Fu per questo che il francese, liberatosi, non lo uccise.
Uccise solo David.
Dopo una lunga notte e lunghi deliri dove tutti giocarono e riuscirono a vincere la Champions, gli elementi festeggiarono la vittoria e dopo di che si addormentarono lì nel salotto, sparsi un po' ovunque. Qualcuno sul divano annodato uno all'altro, qualcuno sulle poltrone, qualcuno sul tappeto.
Insomma, solo una semplicissima notte alternativa!

CAPITOLO XIX:
RISVEGLI PIU' O MENO TRAUMATICI

Nell'ampio salone, corpi aggrovigliati sparsi ovunque ed un silenzio davvero stranissimo.
Beh, silenzio si faceva per dire visto che c'era un concerto di tromboni non da poco... a volte qualcuno parlava nel sonno dicendo qualcosa in lingue sconosciute, Zlatan imprecava, sempre dormendo, e Alex lo calmava di riflesso carezzandogli la testa. Questo lo faceva stare zitto. Il tutto senza mai svegliarsi.
C'erano anche le coppie normali che semplicemente dormivano abbracciati in religioso silenzio.
La cosa da immortalare erano comunque i piedi, ognuno ne aveva un paio in faccia e non erano mai dei propri compagni.
Come potevano dormire senza asfissiarsi era un mistero.
Il perfetto silenzio regale, fu interrotto ad un certo punto imprecisato del mattino da una dolce e melodiosa musica che cominciava con flauti e strumenti a fiato.
La canzone era 'Il mattino' di Grieg, la classica opera da risveglio che si poteva sentire nei film dove c'erano immagini utopistiche di cittadine perfette, dove il mattino si levava e la giornata cominciava.
Questa fu la dolce e melodiosa canzone che li risvegliò.
Lentamente gli addormentati si destarono, uno dopo l'altro... il primo a capire cosa stava succedendo e a chi dovevano quel bel risveglio fu Thiago, il più reattivo.
- Grazie Riky... - Mormorò con ancora gli occhi chiusi e Roby accoccolato contro. Ed i piedi di Zlatan sul muso.
- E perchè? - Chiese Roby non capacitandosi di come potesse ringraziare Riky e non dirgli qualcosa di carino a lui.
- Perchè se non era per lui, la sveglia sicuramente sarebbe stata tremendamente atroce... -
Al che la voce di Cris rispose a Roby.
- Io volevo svegliarvi con Applause di Lady Gaga, ma Riky me lo ha impedito! - Roby sospirando lieto che suo fratello avesse un'influenza tanto positiva su Cris, aprì gli occhi esclamando a sua volta:
- Grazie Riky! - Per poi aggiungere sorpreso nel posare gli occhi sul cognato: - Oh... e grazie anche a te, Cris! - Thiago, che aveva ancora gli occhi chiusi ma che aveva spostato i piedi di Zlatan per sopravvivenza, li aprì per vedere come mai ringraziava Cris e lo capì. Infatti gli diede una sculacciata nel sedere che fece squittire il moroso!
Cris era con un asciugamano alla vita, per il resto era nudo e bagnato. Le goccioline percorrevano il suo corpo muscoloso e perfetto mentre il vapore si alzava dalla sua pelle abbronzata.
- Ma che hai... se ringraziamo Riky per il bel risveglio, dobbiamo ringraziare anche Cris per lo stesso motivo... è o non è un bel risveglio aprire gli occhi e vederlo nudo e bagnato? Bisogna essere equi! - Thiago a quel punto si alzò scrollandoselo di dosso come si poteva fare con delle briciole di pane cadute addosso. Dopo di questo se ne andò ignorandolo bellamente, con la risata fastidiosa di Cris che gracchiava per il salone, svegliando male tutti gli altri.
Roby si lamentò della caduta e Alex si lamentò della propria, poiché era stato tirato giù da lui. Nemmeno a dirlo, Zlatan cadde con loro e si portò dietro Zizou, che si tirò Karim, che si prese a Sergio, che portò con sé Nando, che cercò di salvarsi invano con Totò, che trascinò Alexis, che acchiappò Iker, che dovette per forza far fare la stessa fine a David.
Quando questi si ritrovarono svegli a terra con Cris mezzo nudo che se la rideva, la bella canzoncina di Riky non fu nemmeno sentita poiché coperta dalla riga di imprecazioni in venti lingue diverse, tutte in contemporanea.
- Se la pianti di ridere come un deficiente ci fai un favore! - Borbottò Karim col risveglio peggiore di tutti, tanto per cambiare.
Cris, abituato, alzò le spalle e si guardò intorno esibendo ancora i propri voluttuosi muscoli fino a che qualcun altro l'avrebbe ringraziato per la bella visione che proponeva loro.
- Ed io che volevo allietare i vostri risvegli! -
- Allieta Riky e non rompere a noi! - Borbottò Zlatan che non aveva un risveglio meno buono di quello del francese.
- Voi non capite proprio niente... sicuramente qualcuno che mi apprezzerà oltre a Roby c'è! - E contando quelli a terra che si sgrovigliavano e cercavano di alzarsi, si rese conto che mancava qualcuno all'appello! - Dove sono i pulcini? - Naturalmente puntava a loro per i complimenti che cercava.
- I gotzeus? - Cris li aveva soprannominati pulcini e Alexis aveva subito capito che si riferiva a loro. Cris annuì e mentre il cileno si guardava intorno per cercarli, Totò notò che mancavano anche altri.
- Mancano anche gli olandesi, non solo i tedeschi... - Lui li aveva memorizzati per nazionalità... né nomi né soprannomi, non ce la poteva fare a quell'ora del mattino.
- Oh, sia lodato il Signore! - Esclamò Zizou ricordandosi della litigata colossale di quella notte che lo aveva obbligato ad uscire dalla camera per dividere Mark e Arjen.
- Sempre Sia Lodato! - Rispose Riky arrivando in salotto con un carrellino pieno di ogni ben di Dio per la colazione.
Ovviamente cosa poteva rispondere?
- E sia lodato anche tu! - Fece Sergio con un grandissimo sorriso vedendo cosa portava, a lui fecero eco anche gli altri mentre dimenticavano le risa fastidiose di Cris e la caduta traumatica per avventarsi sul cibo.
- Tu sì che ci ami, fratello! - Esclamò Roby stampandogli un bel bacio sulla guancia.
- Sì sì... invece che dispensare baci e amore dovresti occuparti di più del tuo moroso! - Lo rimproverò Riky avendo ascoltato il resoconto di un gelidamente indispettito Thiago che,
arrabbiato col proprio moroso, mangiava da solo in cucina.
- Dopo, prima mangio! - Disse mettendosi in bocca una delle fette alla nutella preparate dall'angelo.
Ma l'angelo divenne un comandante e con tanto di fetta in bocca, lo spinse in cucina.
- Subito, non dopo! -
Fu così che i thiabinho furono fuori uso per un po'...
- Bene. I gotzeus avranno trombato tutta la notte... - Cominciò Alexis facendo il punto della situazione.
- E lo staranno facendo anche ora... - Completò Sergio ridacchiando.
- Mentre si spera che i rommel abbiano fatto pace... - Azzardò Iker.
- Beh, possono anche essersi ammazzati... - Fece lugubre Karim. Gli altri lo guardarono chiedendosi da dove fosse uscito quell'elemento tanto pessimista.
- L'ottimismo è rimasto a dormire? - Chiese infatti David ridacchiando. Karim alzò le spalle.
- Sono realista! Non hai visto come litigavano stanotte! - Karim si era preso Mark mentre Zizou Arjen giusto prima di vedere il pugno di uno schiantarsi sull'occhio di un altro.
- Beh... qualcuno dovrebbe controllare se sono tutti vivi e svegliarli... dobbiamo darci da fare! - Disse Riky dispiaciuto di doverli interrompere.
- Beh, anche il cavaliere e la principessa potrebbero essere morti, in effetti... - Fece infatti Sergio seguendo la logica di Karim che ormai conosceva bene. Nando scosse il capo sapendo cosa intendeva.
- Dal troppo sesso? - Chiese David.
- Se è successo a Nando, può succedere anche a loro... - Precisò Iker vedendo che il suo ragazzo rideva scettico, sicuro che fosse una cavolata. A questo in effetti dovette ricredersi.
- Bene, vado io a vedere se sono vivi ed in caso a svegliarli... - Disse David alzandosi e tirandosi dietro il famoso lenzuolo che aveva ancora attorcigliato addosso. Poi si fermò e guardò i presenti che lo guardavano a loro volta in attesa: - Beh, nessuno viene con me? - Chiese stupito.
- Ti serve aiuto per svegliarli? Mica sarà difficile! - Ribatté Zizou cominciando da subito a battibeccare con lui.
- No,  per svegliarli no... - Fece allora l'inglese calmo. - Ma se sono morti dovrò far sparire i cadaveri, no? - Lo disse come fosse normale, non sembrava nemmeno scherzasse.
Sergio e Alexis si attivarono e riempiendosi la bocca di cibo e schifezze, alzarono le mani sporche di nutella.
- Veniamo noi ad aiutarti! - Bofonchiarono incomprensibilmente saltandogli dietro.
- Sì, ma se sono morti davvero che ne facciamo dei corpi? - Chiese Alexis dopo aver ingoiato, mentre si avviavano verso il corridoio con ancora gli altri che li ascoltavano scuotendo le teste per il modo in cui ne parlavano. Tutto perfettamente normale!
- Beh, Cris avrà una stanza segreta per nascondere cadaveri, giù in cantina... - Cris scosse il capo e gli altri continuarono a ridacchiare e mangiare mentre parlavano del più e del meno.

Mario e Marco erano svegli da un po', i due avevano appena finito di rifare l'amore dopo il dolce risveglio... dopo una notte dove, con un paio di pause nel mezzo, l'avevano fatto in abbondanza.
Al momento erano persi uno negli occhioni dell'altro, l'espressione dolce, le mani intrecciate, i corpi ancora avvinghiati.
- Ti amo tantissimo amore mio... - Mormorò Marco con un sospiro.
- Anche io, amore mio... - Rispose allo stesso modo Mario. A loro la separazione aveva fatto decisamente bene, il loro legame si era rafforzato molto.
Certamente all'inizio era stata dura perchè non era facile affrontare una separazione per due così giovani che si erano innamorati giocando nella stessa squadra, vedendosi ogni giorno.
Però dopo aver affrontato i primi tempi ed i primi ostacoli, tutto era andato meglio.
Avevano capito il sistema per sopportarlo, si erano abituati al nuovo modo di stare insieme ed avevano trovato i lati positivi. Certo era dura stare lontani uno dall'altro, ma vedersi, poi, era qualcosa di inimmaginabile.
- A volte vorrei avere il potere di riscrivere tutto... - Disse Marco pensando a quello che avevano vissuto in quell'anno separati.
- Cosa cambieresti? - Chiese Mario sistemandosi sul suo petto e baciandoglielo.
- Non lo immagini? - Chiese con un sorrisino.
- Soffri così tanto? - Fece Mario con gli occhi da cucciolo, preoccupato.
- Beh, non è facile... per me il periodo più bello della mia vita è stato quando eravamo insieme al Borussia... vorrei tornare a quel periodo e congelare tutto... -
Mario cercò di trovare qualcosa che compensasse quanto stava dicendo.
- Però eravamo incerti su quel che provavamo l'uno per l'altro. Paradossalmente... - Marco lo guardò senza capire e Mario si spiegò meglio. - Sì... ci siamo innamorati in quel periodo e come sempre, quando capita, all'inizio perdi tempo a capire cosa ti succede, se anche per lui è lo stesso... e poi quando capisci che è così, che ti ricambia, devi trovare il coraggio di buttarti. Quando ce la fai e finalmente ci si mette insieme, all'inizio è bellissimo, è una favola... però essendo l'inizio di una storia, non ci sono certezze come ci possono essere dopo un po'... dopo che superi delle prove e dei periodi. Quelle cose che rafforzano il legame, che ti fanno capire quanto ci si ama. Sono le prove che rendono indistruttibile una relazione. Perchè se si sta insieme e non si passano mai problemi, non c'è una vera certezza di fondo. Non sai se resterai sulla barca quando il mare sarà in tempesta. Ora noi sappiamo che ci possiamo stare, su quella barca, anche col mare in tempesta. Ma prima... prima no... in quel periodo, appena ci siamo messi insieme, era tutto così bello, ma ero pieno di dubbi... che magari ti piacesse Robert allo stesso modo, che fosse una cosa passeggera, che non provassi le stesse cose, che ti potessi stufare... sai, non è facile. Però ora... ora che siamo ancora qua nonostante tutto lo so, ne sono certo e sono paradossalmente molto più tranquillo, perchè so che mi ami sopra ogni cosa, che andrà avanti comunque. Sono davvero più sereno dell'inizio. Anche se era più bello vederci ogni giorno. Toccarci... - Marco, colpito e catturato dalle sue parole e dal luccichio dei suoi occhi, si commosse e sorrise, si perse in quel suo viso perfetto e dolce che amava sopra ogni cosa.
Per cui erano troppo presi e persi uno dall'altro per percepire strani cambiamenti esterni a loro, il mondo era sparito... anche se poi nella realtà era lì e dei brutali elementi stavano per rovinare l'idilliaco momento.
- Ti amo... - Disse Marco allora. - Non rinnego quello che abbiamo passato... però vorrei poter vivere con te... - Mario sorrise della sua sincerità e lo baciò. Fu mentre le loro labbra si unirono che una secchiata di acqua gelida li investì traumatizzandoli a vita.
Dal calore dei loro corpi, dei loro amori e di quel che si stavano dicendo, al gelo infernale.
Sì insomma... chi diceva che l'inferno era caldo non ci era mai stato... e quello non poteva essere niente altro che l'inferno.
Mario e Marco rimasero letteralmente di gelo stesi nel letto, avvinghiati uno all'altro e solo dopo qualche secondo sentirono delle risa. Marco fu il primo a tornare, si girò e vide Alexis e Sergio, due dei malandrini, con un secchio enorme, ora vuoto, in mano. Si stavano proprio sbellicando.
Dietro di loro David stava ridendo a sua volta, ma più composto. Si era goduto il momento.
In effetti l'aveva documentato sostituendo brevemente Alexis, il fotografo ufficiale che prima era stato sostituito anche da Cris che, svegliandosi per primo, aveva visto tutti ammassati nel suo salotto ed aveva voluto far loro delle foto.
A quel punto si aspettavano le urla di Tarzan.
Marco non perse tempo a gridare. Si alzò e con uno scatto felino sorprendente fu davanti ai due famosi malandrini e fece scontrare le loro teste una con l'altra.
Ebbene sì, prese le loro nuche e fece cozzare le fronti con tanta forza da poter rompere delle noci di cocco.
Sergio e Alexis cominciarono ad ululare rotolandosi per terra, mentre si tenevano le fronti. Al loro dolore atroce, Marco rimase a fissarli con le mani ai fianchi pronto a dargli anche dei calci, mentre Mario rimaneva gelato sul letto, incapace di tornare nel mondo dei vivi.
David ovviamente fece foto.

Fuori dalla camera, David, Alexis e Sergio stavano discutendo su chi si sarebbe occupato dei rommel.
- Vuoi scherzare? Se i gotzeus, e dico i gotzeus, hanno reagito in quel modo, come pensi di uscirne vivo coi rommel? Io mi chiamo fuori! - Alexis alzò le mani avanti con un bernoccolo enorme sulla fronte. Sergio e David lo fissarono schifati esclamando in coro:
- Codardo! -
Al che Alexis si indicò il bernoccolo con enfasi.
- Codardo?! Ho un corno in fronte! Se non fossi sicuro di Totò penserei che mi tradisce! Che cazzo! Arrangiatevi, questa volta io faccio le foto! E poi fanculo, sono io il fotografo! Vi sfido ad entrare e svegliarli in qualche modo pericoloso! - Alexis senza programmarlo disse le fatidiche parole giuste.
'Vi sfido a'
Si poteva sfidare chiunque ad una gara pericolosissima con alto rischio di morte e aspettarsi esitazione, come minimo. Ma non loro.
Se c'erano sulla Terra due elementi che nonostante la scritta al neon che diceva 'morte certa', andavano lo stesso alla meta... beh, erano proprio David e Sergio.
Sergio, infatti, era nato storto, ma era stato reso storpio da David, incontrato in giovane età al Real Madrid. Per cui comunque il colpevole di tutto era sempre il bell'inglese che ad essere messo in parte, deriso o marchiato in qualche modo ignobile non ci stava.
- Io non mi tirerò mai indietro davanti a nulla! - Disse David allora sistemandosi il lenzuolo intorno alla vita.
Sergio, col suo bel bernoccolo in fronte, ma meno grande di quello di Alexis perchè la sua testa era più dura, si sistemò a sua volta i vestiti ed i genitali pregando di salvarseli. Dopo di questo lui e David entrarono di soppiatto con Alexis pronto a fare le famose foto.
Se fossero usciti vivi da tutto quello, sarebbe stata una specie di miracolo.

CAPITOLO XX:
FRA RISCHI E SORPRESE

Mark e Arjen si erano addormentati come i guerrieri che dopo la battaglia sanguinosa, alzavano le armi e crollavano sfiniti senza forze.
I guerrieri in questione avevano continuato a litigare anche in camera per poi fare pace focosamente e finire, dopo di questo, per dormire.
Non erano sempre in lite, però non erano nemmeno del genere 'd'amore e d'accordo'.
Solo che quando litigavano cadevano tutti i Santi del paradiso.
Quando la porta della camera si aprì piano, i due dormivano della grossa, sfiniti fra le litigate ed il sesso. Avevano un sonno molto pesante e i disturbatori stavano per scoprire quanto a loro spese.
David fece una prova per testare la loro sensibilità di sonno. Schioccò le dita e ritirò la mano al di là della porta, dove loro rimanevano ancora nascosti.
Tese l'orecchio, ancora nulla. Fece poi un 'pssss-psss' imbucando solo la testa. Silenzio.
Bussò. Nulla.
A questo si guardarono perplessi.
- Vuoi che siano morti davvero? - Disse Alexis dietro di loro che era pronto a far foto.
- Prova a battere le mani... - Suggerì Sergio. David lo guardò con un sopracciglio alzato.
- Sì e se per caso si svegliano il nostro piano geniale va a quel paese! -
- Ma dobbiamo assicurarci che siano vivi! -
- Ce ne assicureremo dopo lo scherzo! Forza! Entriamo! - Con questo David sgattaiolò dentro seguito da Sergio e Alexis.
L'inglese aveva ancora il lenzuolo addosso mentre gli altri due erano in intimo, beati e tranquilli come niente.
Alexis mise il flash alla macchina fotografica per immortalare l'attimo.
L'idea era quella di spaventarli a morte, cosa che intendevano fare con un trucco semplice e di facile attuazione, ma sempre efficace.
David si ricoprì del tutto col famoso lenzuolo bianco e si mise a camminare come un'anima in pena intorno al letto, Sergio accese l'aria condizionata in camera regolandola sullo 0. La temperatura cominciò a calare fino a congelarli. Avrebbero voluto fare la nebbia in qualche modo, ma avrebbero rischiato di dar fuoco a tutto e poi sarebbero stati guai. Oltretutto era buio, si vedeva poco e nulla.
Sergio allora col telefono attaccò il rumore delle catene, poiché si diceva che i fantasmi avessero le catene.
A questo punto si sarebbero dovuti svegliare e, nel vedere un'ombra bianca aggirarsi per la camera buia, si sarebbero dovuti spaventare.
I due, però, non si mossero. Niente segni di vita.
I tre si guardarono, David attraverso il lenzuolo.
- Ma saranno mica normali! - Disse Sergio.
- Se non si svegliano piano non è la stessa cosa! - Replicò David.
- Eh, prova tu a svegliarli piano! - Sergio non sapeva come fare.
- A momenti mi congelo, come fanno a dormire con questo freddo? - Chiese Alexis che voleva rinunciare all'impresa.
- Sussurriamo i loro nomi piano... - Provò David.
I due allora cominciarono a sussurrare i loro nomi piano sembrando dei perfetti idioti, mentre le catene dovevano incutere timore.
Ma dai due ancora niente.
- Porca puttana, che facciamo? - Chiese Sergio che stava esaurendo idee e pazienza.
David incrociò le braccia, ci pensò e poi si illuminò di nuovo.
- Mentre io cammino, tu prendi le caviglie ad entrambi e tiri forte, dovranno svegliarsi e quando apriranno gli occhi vedranno il fantasma! -
- Ma è un risveglio brusco! Dovevano svegliarsi da soli! - Si lamentò Sergio.
- Ti pare che si svegliano da soli questi qui? - Ribatté seccato David.
Sergio sbuffò e si mise in posizione, mentre anche Alexis questa volta era pronto per fare la foto.
Si mise ai piedi del letto e contando fino a tre, afferrò una caviglia a testa forte, affondò le unghie e strattonò. Eppure nessun risultato.
Sergio, seccato, continuò a tirare i loro piedi e visto che ancora non si muovevano, smise e accese la luce del comodino preoccupato.
- Questi sono morti davvero! -
David si avvicinò a sua volta tirandosi su il lenzuolo oltre la testa, Sergio chiuse le catene e Alexis mise l'aria condizionata a 25 perchè subito moriva anche lui.
I tre scrutarono i due abbracciati che dormivano, tesero le orecchie verso i loro visi e attesero di sentire i respiri.
Nel silenzio generale si udirono e così sospirarono di sollievo.
- Morti non sono... - Fecero infatti.
- No ma come è possibile che non si sveglino? - David si imbronciò. Non esisteva che gliela faceva passare liscia. - Ok, a mali estremi, estremi rimedi. -
Con questo prese il lenzuolo, andò al bagno della camera, fece scorrere l'acqua fredda e lo inzuppò. Dopo, nudo come mamma l'aveva gloriosamente fatto, tornò da loro, diede un'estremità a Sergio, si prepararono e si guardarono complici e battaglieri.
- Se nemmeno questo li sveglia, li dichiaro morti! -
Fu così che misero il lenzuolo aperto e bagnato fradicio di acqua fredda, sui due ricoprendoli del tutto da testa a piedi.
Poi, chini sul letto per vedere reazioni, aspettarono.
Uno, due, tre, quattro... i secondi passavano ed i tre ragazzi, allibiti, cominciavano seriamente a convincersi che erano stati colpiti dalla malattia del sonno.
Sergio, seriamente preoccupato, prese Arjen per il braccio ed iniziò a scuoterlo. David lo fece con Mark e solo a quel punto qualcosa finalmente si mosse... e furono i pugni degli uomini che scuotevano con tanta preoccupazione.
Troppo veloci ed improvvisi, attraverso il lenzuolo bagnato che li ricopriva, i pugni si infransero sui loro visi e colpì David al mento facendolo finire a terra sospeso fra la vita e la morte, e Sergio sul gozzo e questo non lo sospese fra la vita e la morte. Lo uccise proprio.
Franò a terra e non si mosse più.
Il tutto fu immortalato da Alexis con più di una foto e mentre loro rantolavano, lui rideva di gusto.
La cosa davvero comica di tutto questo fu che comunque i due continuarono a dormire, sempre ricoperti dal lenzuolo bagnato. Alexis, davanti a questa scena incredibile, scosse il capo, lasciò la stoffa addosso ai due, prese per i polsi i moribondi, li trascinò fuori dalla camera e prima di richiudere la porta, tornò a mettere a zero gradi la temperatura.
- Vediamo se non si svegliano prima di morire! - Con questo si trascinò David e Sergio incapaci di intendere e volere andando poi a consegnarli ai loro morosi che non si stupirono per nulla del loro stato.
- Lo sapevo che sarebbero finiti male... - Disse Nando scuotendo la testa mentre sistemava Sergio e gli alzava le gambe per farlo riprendere.
Iker ridacchiava mentre carezzava il viso a David.
- Spero che ti serva di lezione... mai svegliare il can che dorme... e più cagnacci di loro non c'è nessuno! -
Il Santo e le sue sante parole!

Mark e Arjen arrivarono dopo mezz'ora con arie di chi non capiva cosa fosse successo, vestiti e bardati come se dovessero andare a spalare la neve e arrivati in soggiorno dagli altri, li guardarono con aria interrogativa senza capire perchè, fra le altre cose, Sergio e David erano stesi e sofferenti. David aveva un mento enorme e Sergio un collo che era il triplo.
- Che cosa gli è successo? - I presenti preferirono non rispondere per evitare qualsiasi degenerazione.
Dopo di quello, Thiago decretò l'inizio dei lavori giornalieri.

Iker non aveva realizzato cosa lo aspettava, era preoccupato che il bellissimo mento di David si sgonfiasse. Ma ben Alex ed i gotzeus se ne ricordarono.
Infatti i tre in perfetta sincronia e come se si fossero messi d'accordo, si alzarono insieme e battendo le mani dissero con le loro vocine tutte allegre e felici.
- Ed adesso... GLI ANELLI?! - Zlatan, che stava bevendo il terzo caffè per svegliarsi, si ustionò l'esofago e si mise a tossire convinto di aver sentito male.
Alex lo guardò preoccupato sventolandogli la mano per fargli aria, come se questo potesse aiutarlo. Il suo colorito non era dei migliori.
- Amore, anche tu non stai nella pelle? - Disse dopo che si fu ripreso dall'ustione e dal soffocamento. Era davvero convinto che anche per lui fosse la cosa più bella ed entusiasmante del mondo, ma Zlatan riuscì a deluderlo con un verso che indicava tutto il suo scarso entusiasmo. Una specie di mugugno.
Alex lo guardò col broncio incredulo che non ne avesse voglia.
- Ma dai... ci faremo delle fedi tutte nostre come piacciono a noi... - Lui non poteva pensare a niente di meglio e Zlatan sorrise come se gli avessero pestato un callo.
- Non si vede quanto sono felice? - Alex allora si spense e si rabbuiò sembrando un bambino. Cioè più del solito.
- Ma io pensavo di averti convinto, ieri... è così bello farci degli anelli noi con le nostre mani... - Zlatan lo guardò ancora seduto sul divano, sospirò e distolse lo sguardo sapendo che si sarebbe amaramente pentito di quelle parole che pronunciò come un condannato a morte.
- E sia... facciamo sti cazzo di anelli! - Alex lo abbracciò di slancio buttandoglisi addosso squittendo un 'YAY' poco mascolino e Zlatan con una smorfia cupa borbottò fra sé e sé:
- Via il dente, via il dolore! -
- Guarda che ti ho sentito! - Fece Alex senza però staccarsi da lui.
Zlatan si limitò a sospirare.
Iker pensò erroneamente che forse questa cosa sarebbe stata fattibile.

Dieci minuti dopo, tutti i gruppi si erano formati, i ragazzi si erano vestiti e sembrava che per il momento avessero tutti intenzione di lavorare seriamente.
Gli sposi dovevano fare gli anelli nuziali e nel pomeriggio imparare a ballare, i cuochi avevano molto cibo da preparare, gli addobbatori un gran lavoro da fare per la sala, gli stilisti avevano ancora metà gente da 'vestire' e poi c'erano i malandrini ed il loro scherzo.
Iker, pensando a quello che dovevano fare gli altri, pensò che almeno per la mattina forse gli sarebbe andata bene. Il ballo era un altro discorso, ma per fare degli anellini...
Quando Marco e Mario aprirono la valigia fornita da Cris, rimasero a bocca aperta e senza fiato.
Organizzato in diversi scomparti e scatoline, c'era l'impossibile.
Qualunque cosa potesse servire per fare un gioiello, lì c'era. Iker guardando le facce dei tre (facile capire chi), sorrise. Sembravano dei bambini in una gelateria.
- Bene, direi che si comincia scegliendo i colori ed il tipo di cose che volete usare... - I ragazzi cominciarono a prendere le varie scatoline e a guardare posandole sul piano di lavoro che era finito per essere lo studio di Cris.
In realtà non gli serviva uno studio, era solo nel caso in cui dovesse incontrare gente seria per lavoro. Quindi si trattava di un tavolo, di sedie, poltrone e un piano bar.
Nessuno di loro pensava di dover rimettere poi tutto come l'avevano trovato, per cui non fecero  caso a come era.
- Si ma devono essere uguali... - Precisò Iker vedendo che ognuno sceglieva qualcosa di diverso.
Zlatan inarcò il sopracciglio.
- Io non indosserò colori! - Alex aveva preso tutte le perline più grosse e colorate e lo guardò col broncio.
- Ma a me piacciono! - Zlatan allargò le braccia cominciando ad arrabbiarsi:
- Senti, già sto a questa cosa solo perchè tu ci tieni! Non mi puoi torturare anche con queste cose colorate! Scegli qualcosa di più sobrio! -
Alex sospirò e continuò a guardare, quando Mario fece un'esclamazione di meraviglia che attirò le loro attenzioni.
Lo guardarono e videro che aveva fra le mani degli anelli già fatti.
- Questi li ha fatti Cris, immagino... - Sembravano anelli veri, perchè erano fatti con dei fili particolari, intrecciati fra loro a tre. Nell'insieme sembravano d'oro bianco, invece era una specie di fil di ferro dello spessore giusto che lo rendesse maneggiabile e desse l'idea di un metallo vero.
- Se li sai usare bene, con questi puoi fare capolavori! - Disse Iker ammirato.
- E guarda questo! - Fece Alex prendendone uno con tre fili intrecciati e sulla sommità un brillante. - Questo è un brillante vero! -
- Ne ha una scatolina piena! - Esclamò Marco non credendo ai propri occhi.
- Non che mi stupisca... - Fece Iker ridacchiando.
- Beh, ma guarda che bravo che è... non è bello questo? Sembra d'oro bianco, sembra un gioiello vero preso in gioielleria! Zlatan, tu sei bravo a maneggiare queste cose, fai delle piccole opere d'arte coi fili di ferro... tu riusciresti a farlo... non ti piace questo? - Alex era partito e parlava estasiato sventolandogli sotto il naso l'anello incriminato. Gli altri tre smisero di guardare il contenuto della valigia e guardarono lui più interessati alla sua reazione e a quel che si dicevano.
- Davvero lui è bravo col fil di ferro? - Chiese Iker. Alex annuì.
- Hai presente quando si stappano le bottiglie di spumante o champagne e poi ci si annoia per il resto della giornata? Lui prende i cosi in ferro, li apre e ci fa delle figure vere e proprie! È bravissimo! - Erano tutti sconvolti da questa rivelazione, nessuno l'avrebbe creduto capace di una cosa simile, con quelle manone grandi. Ma forse proprio per la forza che aveva in esse, era ovvio che ne fosse capace. Per maneggiare il ferro bisognava avere, appunto, mani forti.
- Beh, questo è carino, potrei indossarlo... - Ammise. E questo fu il secondo miracolo della giornata.
Iker era convinto d'aver sentito male, ma da come Alex lo abbracciava dedusse che fosse vero.
“Dai che forse ho trovato il modo di domare la bestia!” Pensò Iker. “Se impazzisce quando gli insegnerò a ballare, mal che va gli faccio fare anelli!”
Povero illuso tenero Iker... da patire ne aveva ancora un bel po'!

CAPITOLO XXII:
DAVIDE CONTRO GOLIA

Zlatan si rivelò un eccellente orefice, dopotutto, e mentre lui intrecciava fili con una facilità impressionante, non così facile l'ebbero i gotzeus i quali, per quanto delicati potessero sembrare, in realtà non lo erano per nulla...
Infatti dopo il primo tentativo di entrambi, Marco fu il primo a lanciare tutto dietro di sé arrabbiato e seccato.
- Questa cosa è troppo difficile, non mi viene, cazzo! - Iker allora fissò esterrefatto le perline sparse per lo studio e si vide con la testa separata dal collo.
“No, ma Zlatan non mi dà problemi e me li dà questo cosetto qua?” Pensò. Dopo poco anche Mario lo fece, ma lui si mise anche a piangere dal nervoso.
- Ma io devo riuscirci! Voglio questi anelli! Ma mi vengono male! - Iker guardò anche le sue perline e poi lui.
- Che fai, piangi sul serio? - Chiese cauto.
- No per finta guarda! Certo che piango sul serio! Non riesco a farlo e lo voglio! - Zlatan lo guardò come avrebbe fatto con un matto, poi tornò al suo anello. Alex lo stava aiutando.
Gli faceva i massaggi. Ovviamente poi avrebbe fatto anche il suo, per questo lui faceva il massaggiatore. Di gran lunga qualcosa che Zlatan preferiva.
- Ok... - Fece Iker raccogliendo preoccupato tutte le palline sparse in giro usando una lente di ingrandimento per cercare bene anche negli angolini più impestati, pregando ardentemente che fossero tutte. Sicuramente Cris sapeva quante erano anche se erano troppe!
Tornato sul tavolo rimise tutto davanti a loro con cura, cercando di ricordare come le aveva sistemate inizialmente, vaschetta per vaschetta. Sempre rigorosamente pregando di poter mantenere la propria testa attaccata al collo.
- Dai, vi aiuto io. Cosa volete fare? Una cosa come loro o più colorata e con più perline? - Disse poi con la pazienza che usava con suo figlio.
Marco e Mario erano arrabbiati per la loro stessa incapacità di orefici, per cui prima di rispondergli ci misero un po'. Iker iniziò prendendo le misure dei loro diti con due fil di ferro diversi, uno a testa. Vedendo che era intenzionato davvero ad aiutarli, Mario rispose col tono che i bambini usavano dopo che si sono arrabbiati.
- Ecco... volevo due fili che si intrecciano e su uno delle perline piccole colorate, ogni 3 piccole (una gialla, una rossa ed una verde) ci va una più grande blu. L'altro filo invece voglio i brillantini. E nel mezzo uno più grande che sembri un diamante! -
- Insomma, una passeggiata! - Disse Iker ironico pensando che era normale non riuscirci! Era troppo pretenzioso.
- Sì... l'ho semplificato perchè inizialmente avevo pensato a qualcosa a tre e volevo che il terzo filo fosse più lungo e facesse qualche giro artistico sulla parte superiore, quella esposta. - Iker a quello sgranò gli occhi, per poco non gli cadevano dalle orbite.
- E tu... tu ti sei arrabbiato perchè non ti veniva... – Iker cauto e il più diplomatico possibile. Mario, coi suoi grandi occhi da bimbo, annuì.
- Sei sciroccato! - Zlatan, il meno sensibile possibile. Però lo borbottò in italiano proprio per essere 'delicato' e non farsi capire dagli altri. Alex che lo capì ridacchiò.
- Che ha detto? - Chiese Marco sul piede di guerra sapendo che di certo non era niente di carino.
- Niente! - Alex fece un risolino.
- Dai! - Insistette Marco. Zlatan sospirando seccato lo disse in inglese perchè tanto a lui non importava molto far rimanere male qualcuno che nemmeno conosceva.
- Ho detto che è sciroccato! Non ha mai fatto una cosa simile e si mette a pensare ad una tanto difficile? E poi piange perchè non ci riesce? I principianti partono con un filo semplice! - Spiegò per essere più incisivo.
Marco si era fermato al 'è sciroccato' e colpendo il tavolo con un pugno davanti a Zlatan, lo mando a fanculo senza pensarci due volte. A quello due scatoline si rovesciarono ma rimasero sul tavolo, le altre dieci erano ancora tutte ordinate ed a posto. Per poco. Iker impallidì sgranando gli occhi quando vide Zlatan mettere giù quello che stava facendo ed alzarsi, stava per battere la sua mano sul tavolo e proprio in mezzo alle scatoline di perline rimaste a posto, avrebbe fatto di nuovo volare via tutto. A quel punto, proprio con la manona di Zlatan che al rallenty si alzava per aria, Iker agì d'impulso e per evitare che si spargesse tutto ovunque, si stese sopra i gioiellinicoprendoli col suo corpo. Fu troppo veloce per essere previsto ed evitato, per cui finì che Zlatan diede la manata sulla sua schiena, senza voler colpire davvero e con intenzione il povero portiere, ovviamente.
Iker stramazzò al suolo dolorante e con la bava alla bocca, gli occhi rovesciati in alto, senza fiato, morto. Il lato positivo fu che funse da calmante perchè smisero di far volare manate e parole grosse. Certo per dare una manata sul tavolo davanti a Zlatan serviva coraggio... o grande incoscienza... però se non fosse stato per Iker che si era immolato con tanto eroismo -per proteggere le perline in realtà ma poco importava- Marco sarebbe morto nel giro di due secondi.
- Iker! - Chiamarono in coro Alex e Mario preoccupati per lui buttandosi a terra su di lui, senza ovviamente osare toccarlo perchè effettivamente aveva una posizione strana ed innaturale.
- Chiama David! - Disse Mario a Marco come fosse la cosa più sensata da fare.
- No che fai sei pazzo?! - Tuonò Zlatan. Tutti lo guardarono stupiti. - Se viene e vede che gli ho dato un pugno accidentale sulla schiena, è finita! È una regina esagerata! - La sua descrizione era perfetta. Non aveva paura di David, ma non voleva sorbirsi un'ora di vaneggiamenti!
- E tu sei un vigliacco! - Rispose Marco tornando a litigare con lui senza il minimo senso di sopravvivenza. Iker non riusciva ancora a parlare per il colpo preso.
- Smet... - Cercava di dire di smetterla ma non ci riusciva, così ci pensò Alex.
- Vi sembra davvero il momento? -
- Io non ho paura di David, ma lo conosco! Farebbe una piazzata assurda! È mentalmente stancante! - Disse Zlatan arrabbiato del fatto che non sapessero ragionare.
- Troppo tardi! - Disse Alex sospirando coprendosi il viso. Marco e Zlatan lo guardarono per poi constatare che all'appello mancava uno.
- Mario è corso a chiamare David... - Alex allora guardò il suo ragazzo che per poco non faceva un omicidio sul serio.
- Lo hai spaventato! -
- Io?! E come?! - Chiese con un ruggito che rispondeva benissimo alla sua domanda.
- Come?! Vuoi che ti registri? Sei terrificante quando fai così! - Anche se bisognava dare atto a Marco, gli rispondeva sempre a tono. Aveva un futuro... se non sarebbe morto prima!
- Io sono fatto così! - Rispose tuonando.
- Beh, sei fatto male! -

Le parole con cui Mario chiamò David, dove c'era anche Thiago, furono testuali:
- Zlatan ha colpito Iker! - David, che stava tenendo una parte del divano di Cris per spostarlo in una zona meno ingombrante, lo mollò di schianto facendo spezzare la schiena a Zizou che imprecò in francese come nessuno l'aveva mai fatto. Nemmeno il tempo di tirargli un calcio che David era schizzato come una furia verso lo studio.
Il commento placido di Thiago, invece, fu invece questo:
- Il baby-sitter ha bisogno di un baby-sitter. -
- Beh, direi di una guardia del corpo... - Lo corresse Zizou senza stupirsi di quell'esito, si massaggiava ancora la schiena. - Dovevi prevederlo... - Disse poi rimbeccandolo.
- E cosa dovevo fare? Iker ha polso, è il capitano delle Furie Rosse, non so se mi spiego! - Thiago ci aveva anche pensato, quando aveva fatto quel piano strategico, ma come tutti i suoi piani, era ovviamente finita male.
- Dovevi lasciare che Zlatan dormisse per tutto il tempo, o giocasse alla play! - Suggerì Arjen per nulla interessato a quel che avveniva nello studio o se qualcuno stava per morire.
Col senno di poi non poteva dire che avessero torto. Thiago però sospirò stanco, anche se la giornata era appena iniziata, e corse sulla scia di David e Mario pregando che non fosse successo nulla.
- Ma che sarà mai? David non è violento... - Disse poi Arjen a Zizou. Non capiva perchè prendersela tanto a cuore.
Zizou si mise a ridere.
- David? Hai presente quella pubblicità che fa 'toccami tutto ma non il mio brail'? Bene, David è così... ma con Iker! Non hai idea di che cosa può fare se si accende! - A quello Arjen si illuminò e tempo due secondi era anche lui di là per pura sadica curiosità.
Tempo altri due secondi e la voce di Thiago si levò dal corridoio addirittura AGITATA:
-Zizou, corri! - Thiago agitato?! Zizou, l'unico rimasto in soggiorno per nulla intenzionato a mettersi in mezzo visto che la schiena gridava vendetta, non ebbe naturalmente scelta. Se Thiago era agitato, bisognava preoccuparsi.
Evidentemente doveva evitare un omicidio plurimo!

Quando Zizou arrivò fece in tempo a prendere il polso di Zlatan il cui pugno stava per schiantarsi contro il viso di David.
Siccome Zizou era molto forte, pur con la schiena rotta, riuscì a fermarlo, poi guardò bene Zlatan e notò un occhio rosso ed impallidì.
- Cazzo ma ti ha dato un pugno sul serio? -
- Perchè credi che volessi ucciderlo? - Ringhiò Zlatan cercando ancora di divincolarsi. Il francese guardò così Arjen che stava tenendo David e mentre i due strattonavano per continuare a litigare, disse:
- Dicevi? Non è violento? -
- Se non l'avessi visto non ci avrei creduto! - Arjen era veramente sconvolto mentre Alex spingeva davanti il suo ragazzo e Mario e Marco se ne stavano in disparte ad incitare David e la sua violenza verso Zlatan.
Thiago era l'unico che si occupava di Iker steso per terra che poteva benissimo essere morto.
- Se state litigando per lui, potreste prima assicurarvi se è vivo! - La voce gelida di Thiago arrivò a fermare tutti, specie David.
Questi infatti appena era entrato aveva visto Iker a terra e Marco aveva confermato che Zlatan l'aveva colpito. Così era partito dandogli un pugno sul viso senza il minimo timore. Zlatan, di riflesso, aveva cercato di rispondere, ma nel mentre erano arrivati gli altri a fermarlo. Thiago che si era chinato su Iker, aveva chiamato Zizou che era arrivato subito dopo Arjen, fermando i due carro armati. Il tutto si era svolto in una frazione di secondo.
David si calmò e smise di tirare, guardò Iker preoccupato e si buttò a terra su di lui.
- Dimmi che è vivo! - Disse con aria drammatica premendo la testa proprio sulla schiena dove Iker era stato colpito.
Thiago lo guardò come fosse scemo.
- E che vuoi che muoia per un pugno alla schiena? - David sospirò sollevato.
- Amore sei vivo? Stai bene? Come stai? - Iker a quel punto riuscì a lamentarsi e fra un gemito e l'altro, mormorò:
- Se alzi la tua faccia dal mio livido, forse sopravvivo! - David allora si alzò e l'aiutò a girarsi, ovviamente Iker aveva davvero un gran male, ma alla fine si stava riprendendo.
- L'ha preso in un punto delicato che gli ha tolto il fiato, per questo è andato giù... - Spiegò Thiago ordinando a Marco e Mario di andare a prendere del ghiaccio.
David lo baciò prima di fargli dire altro e Iker si limitò ad accettare le sue labbra.
Arjen era sconvolto non avendolo mai visto così, Zizou invece lo sapeva e si mise a ridacchiare.
- Ricordo una volta che qualcuno ha tirato una pallonata in faccia ad Iker e lui è rimasto stordito a terra per un po'. David ha caricato il malcapitato e l'ha immobilizzato in una mossa da wrestler dicendo che era un ignorante a tirare in quel modo. Poi è partito con insulti in inglese che conosce solo lui! - David schiacciò il gomito sul piede di Zizou dicendo:
- Quell'ignorante eri tu, testa di capra! - Zizou ovviamente, ululando di dolore, ricambiò con un calcio nel sedere.
- Per Iker perde la testa... - Concluse Thiago sorridendo divertito. - Mi ricorda qualcuno... - Con questo guardò Zlatan a cui era abbracciato Alex. Erano in piedi e guardavano la scena, Zlatan cupo. Il suo modo per sentirsi in colpa.
- Non volevo mica colpirlo, si è messo in mezzo! Stavo per dare un pugno al tavolo... - Si giustificò.
- Iker, è pericoloso mettersi fra la sua mano e la superficie che punta! - Disse poi Alex.
- Ok ma avrebbe fatto volare tutte le perline ed io le avevo appena raccolte ed ho agito d'istinto! - Si giustificò il portiere mentre David gli tappava la bocca baciandolo ancora.
- Va bene, cercheremo di darci una regolata... - Parlò Alex per lui, ancora cinto al suo ragazzo che serio si limitò ad aggiungere.
- Scusa comunque... - Iker avrebbe detto che non doveva preoccuparsi, ma era occupato a baciare David che era convinto di poterlo curare così. A suon di baci.
I due tedeschi arrivarono poco dopo con il ghiaccio e mentre glielo praticavano, Thiago fece il discorsetto da brava mamma con tanto di dito alzato.
- Allora, ragazzi. Dovete darvi una regolata sul serio e non per modo di dire! Cosa pensate di fare la prossima volta? Far volare coltelli? Iker è un santo ma mortale! Non obbligatemi ad occuparmi di voi che ho da fare! - La minaccia che fosse lui a sostituire Iker servì perchè Marco impallidì più di quanto non lo fosse di suo e Zlatan si sedette al tavolo riprendendo il suo lavoro in silenzio. Questo fu il suo 'starò buono'.
Non che avesse paura di Thiago, non era minaccioso, ma nessuno lo voleva come baby sitter perchè era rigido e severo se ci si metteva. Con lui gli sgarri stavano a zero, mentre con Iker bene o male potevano fare quello che volevano.
- Io non lo lascio, sto qua con lui! - Disse David sedendosi con Iker per nulla intenzionato a lasciarlo. Iker sospirò chiudendo gli occhi paziente e Thiago lo prese per l'orecchio.
- Tu vieni che mi servi! Come faccio senza il mio compare d'addobbi? -
Fu così che David andò via con Thiago, seguiti da Arjen e Zizou che ridacchiavano divertiti.
Era forse il più grande dei presenti, od uno dei più grandi, ma sembrava il più piccolo.
Rimasti soli, Zlatan liberò un borbottio:
- Adoro Thiago, ma quando fa Hitler è insopportabile! - La risata di Alex servì a rilassarlo ed in breve tutto tornò alla pseudo normalità di prima.
Ad ogni modo gli anelli degli zlato vennero meravigliosi, alla vista sembravano anelli presi in gioielleria. Quelli dei gotzeus, aiutati da un paziente Iker, vennero decenti ma a loro piacquero per il semplice fatto che erano i primi anelli di fidanzamento che avevano, per cui anche il cerchio di plastica di una bottiglia per loro sarebbe stato commoventemente bellissimo!
E tutto, almeno per quel momento, proseguì a meraviglia!

CAPITOLO XXIII:
I PREPARATIVI CONTINUANO

- Dov'è quel nano, ora? - Disse Sergio a denti stretti ed esasperato.
Roby, intento a scrivere tutto quello che Sergio gli diceva, alzò la testa e disse:
- Io sono qua! - Sergio chiuse gli occhi con la scarsa pazienza che stava andando via.
- Non tu! Quell'altro! -
- Ah... - Roby allora si guardò intorno e solo allora notò l'assenza di Alexis. - LUPIN! DOVE SEI?! - Chiamò a gran voce Alexis col nome di battaglia, Roby era Sirius e Sergio James.
Silenzio.
Sergio sospirò spazientito.
- Ammazzo quel nano, sparisce ogni secondo e noi siamo ancora all'inventario! -
Roby, che era alto quanto Alexis, si stupì di vedere Sergio così seccato e si avvicinò con una matita rossa per viso che per qualche motivo era in una zona definita 'trucco'. Prese la faccia di Sergio e prima che potesse reagire, gli tracciò il sorriso che dagli angoli della bocca salivano fin su sulle guance.
- Perchè sei così serio? Forza, sorridi un po'! - Citando Joker di Batman. Sergio in quello si sconnesse dalla propria arrabbiatura e si guardò allo specchio con quel sorriso disegnato alla Joker e si illuminò.
- Mi è venuta un'idea! - Roby allora aspettò curioso pendendo dalle sue labbra, lo vide dirigersi alla zona trucco dove c'era uno specchio e trucchi di ogni genere e prendendo un rossetto rosso fuoco se lo mise sulle labbra. Tralasciando la follia di questo gesto, Roby rimase un attimo basito senza capire dove volesse andare a parare.
- Mi chiedo cosa ci fa con una zona trucco Cris... mica si traveste da donna?! - Disse Roby senza rifletterci molto. Sergio però si girò e con sguardo paurosamente acceso di gioia, rispose:
- Ci scommetto la testa che fa il travestito quando si annoia ed è solo! - Poi puntò il rossetto verso Roby come un'arma e continuò sadico: - Ed è questo quello a cui sottoporremo almeno uno degli sposi! Per ognuno ci sarà qualcosa, uno di loro avrà il pegno 'travestimento'! E non solo lo vestiremo da donna... MA LO TRUCCHEREMO! E poi ovviamente faremo foto! - Roby, capendolo ed immaginandosi Zlatan vestito da donna, cadde a terra spanciandosi dal ridere.
- Sei malefico, fratello! - Sergio, tutto contento, cominciò a saltellare come uno scemo.


Cris starnutì dopo aver provato il decimo vestito per la cerimonia. Il giorno prima avevano 'vestito' tutti gli sposi e qualcuno degli invitati, ora ne restavano un paio di questi più Cris e Nando.
Quest'ultimo lo guardò sospettoso.
- Ancora un vestito che ti provi e ti viene il raffreddore! - Disse apprensivo. Cris sorrise.
- Sei proprio un bravo ragazzo... capisco Sergio che ha perso la testa per te! - Nando rise tirandogli un altro vestito:
- Prova questo! - Ovviamente era lui a fargli provare la gran parte dei vestiti, curioso di vedere se era vero che gli stavano tutti così bene. - Comunque Sergio ha perso la testa per mezzo mondo, a lui piacciono tutti! - Cris, spogliandosi, rispose:
- Sì, ma ne ama solo uno! - I due facevano sempre discorsi normali, a volte perfino profondi. Avevano una loro compatibilità pur essendo diversi, erano accomunati da certe cose. Per esempio, sul lavoro erano rigorosi, molto professionali, per cui anche se Cris di solito era demente, quando lavorava faceva sul serio.
- Però se ne scopa tanti! - Cris indossando il vestito che gli aveva proposto, rispose tranquillo.
- Lo conosci meglio di me, per lui scopare è un segno d'affetto, uno sfogo, un passatempo. Però devi vedere di chi è davvero innamorato, chi è che chiama ogni giorno per tre ore, a chi spedisce mille foto al secondo, a chi manda una rosa ogni mese al giorno del mesi-versario... - Ovviamente essendo suo compagno di squadra da ormai più di 4 anni, erano cose che sapeva bene. Nando arrossì deliziosamente e sorrise contento che fosse una cosa oggettivamente vera e non fosse una consolazione che ogni tanto si dava da solo.
- E' esagerato in tutto quello che fa... -
- Se dubiti perchè non fai come lui così forse capisce quello che provi... -
Nando, sistemandogli la giacca sulla schiena e sulle spalle e poi i pantaloni sul culo, continuò pacifico:
- Non dubito di lui, solo che a volte vorrei poter essere l'unico... o al massimo doverlo condividere solo con la sua donna. Anche io sono sposato e a modo mio amo mia moglie. Però amo anche Sergio. È che non riesco ad andare con altri, siamo diversi, non ne sento la necessità! -
Cris inarcò un sopracciglio.
- E Juan? Sono tutti convinti che quel Mata sia il tuo amante... come Sergio ha... beh, mezzo mondo... tu ti vendichi con Juan! - Nando se lo girò per vederlo di davanti, scoppiando poi a ridere.
- Juan?! Ma se è come un fratello! Mi sembrerebbe di fare un incesto! - Cris rise con lui.
- A qualcuno piacciono gli incesti! -
- A me no! -
- Beh, insomma... siete diversi ma alla fine state insieme da tantissimo... - Nando alzò le spalle e si mise in parte guardandolo circospetto, indicandogli di sfilare. Cosa che fece con eleganza e grazia come un vero modello.
- Hai un futuro! - Cris ridacchiò:
- Spero più di uno! - In effetti, pensandoci, di doti ne aveva abbastanza.
- Ne hai tanti! - Cris si fermò allo specchio e si rimirò con attenzione, girandosi e voltandosi e toccandosi il culo.
- Diciamo che io la vivo a modo mio, come voglio, come ritengo giusto. Non posso obbligarlo a cambiare o a fare diversamente da quel che vuole... non sarebbe più lui. Lo amo, ma se potessi gli cambierei questa cosa che va con chi gli pare solo perchè lui è fatto così. So che ama solo me e che il sesso non significa nulla, per lui. Però... mi piacerebbe che un giorno si consacrasse solo a me... e alla sua donna! - Cris sorrise e lo guardò dallo specchio.
- Ti capisco, io sono gelosissimo e possessivo di Riky, guai a chi lo tocca e se lui guarda qualcun altro! Solo che lui è affettuoso e dolce, abbraccia tutti i suoi amici... però è diverso... per lui sono gesti d'affetto canonici, non si scopa chiunque solo perchè gli tira il cazzo! - Nando annuì, Cris aveva centrato il punto.
- Tu e Riky siete totalmente consacrati uno all'altro. Sergio mi ha detto che Irina e Carol sono ormai ragazze di facciata, che non fate nulla in quel senso con loro. Ci sono perchè ci sono di mezzo figli, popolarità, reputazione... ma non c'è un vero rapporto completo. È questo quello che vorrei, sarebbe l'ideale. Ma posso anche capire che una donna ti dà qualcosa che il tuo ragazzo, anche se lo ami, non potrà mai darti. Una famiglia, dei figli. Sono cose che ti portano a provare dei sentimenti. Io amo a modo mio mia moglie... però al di là di questo, vorrei quello che tu hai con Riky. - Anche i sernando, come i criska, vivevano la loro relazione a distanza ed andava bene nonostante le piccole cose che ovviamente non erano perfette.
- In nessuna coppia c'è la perfezione. Riky è così adorabile che è corteggiato da mille persone e la cosa mi ingelosisce da morire perchè lui è ingenuo e non si accorge di nulla. E poi lo vorrei vedere di più. -
- Però sai che lui è consacrato solo a te! È questo che conta! - Cris si tolse il vestito e Nando gliene porse un altro.
- Sì... è questo. Ma gli 'agenti esterni' rompono i coglioni. - Nando non disse più nulla e fece un piccolo broncio, così Cris sorridendo gli mise una mano sulla spalla mentre porgeva un polso al nuovo amico che gli allacciasse il bottone. - Voglio dire che in tutte le coppie ci sono cose che non vanno, ciò non toglie che si debba cercare di risolvere e raggiungere il proprio stato ideale. Prova a parlargliene, no? Mal che va rimanete come siete! - Cris consigliava sempre di agire di petto, Riky era più per l'aspettare.
Nando sospirò e l'aiutò a vestirsi col quindicesimo abito.
Per la mattina riuscirono a provare solo il vestito di Cris, ma almeno al ventesimo tentativo lo trovarono. Nando invece lo trovò al primo colpo.


In cucina, senza Alexis e Roby, le cose sembravano essere molto migliorate rispetto al giorno precedente.
Il Generale aveva fatto una nuova lista con compiti e doveri e assegnazioni vari.
Nella mattina avrebbero dovuto fare la gran parte delle cose, mentre il pomeriggio l'avrebbero impiegato solo per la torta a strati.
I gotzeus ne avevano chiesti 5, Riky aveva detto che se sarebbe riuscito a farne 3 sarebbe già stato tanto.
Karim aveva ribattuto che comunque l'idea della nutella era sempre la migliore.
Totò e il Generale lavoravano sulle cose salate, Riky e Karim su quelle dolci.
Quel giorno toccavano alle palline al cocco. Teoricamente facili, ma lunghe in quanto comunque sarebbero dovute essere molte.
Così Riky cominciò mettendo nella grande bacinella di plastica i vari ingredienti da mescolare insieme.
Mano a mano che gli servivano, li chiedeva a Karim.
- Ok, passami il cacao. - Disse Riky senza guardarlo, allungando solo la mano. Karim gli diede il cacao in polvere che Riky rovesciò nella terrina.
- Adesso la farina di cocco. - Disse il brasiliano sempre senza guardare cosa gli passava Karim. Questi gli passò quella che per lui doveva per forza essere farina di cocco.
Non senza aver fatto l'aria da 'e quale di queste sarà?'
Del resto sul tavolo erano raggruppati tutti gli ingredienti già pesati, pronti per essere usati. Cioè quelli di tutti i cibi che avrebbero dovuto preparare in giornata, e non solo i loro, ma anche quelli che servivano a Totò ed al Generale.
Di conseguenza c'erano un mucchio di terrine uguali piene di cose dentro... finchè si trattava di ingredienti facilmente riconoscibili come il cacao, il latte o le uova era un conto, ma quando le cose cominciavano ed essere tutte bianche ed in polvere, la cosa cambiava.
Comunque non disse nulla e gli passò quello che per lui poteva essere cocco in polvere. Riky non controllò e versò automaticamente. Mescolò con le mani per poi chiedergli lo zucchero, anche quello già pesato.
A questo Karim si fermò e guardò le due terrine, una con il sale e l'altra con lo zucchero.
Il sale era stato aperto e messo in un recipiente senza essere pesato, a Totò non serviva con la stessa quantità di quanto a Riky serviva lo zucchero, però per comodità l'aveva aperto così da poterlo usare velocemente senza infilare le mani in barattoli stretti.
Succo del discorso: sale e zucchero si presentavano nello stesso identico modo.
Karim si morse il labbro.
- Allora lo zucchero? - Karim non aveva proprio idea di quale dei due fosse, ma invece che assaggiare come ogni essere umano logico avrebbe fatto, prese quello che secondo lui doveva essere lo zucchero. Riky fidandosi lo mise, cominciò a mescolare per bene e amalgamare i tre ingredienti e solo dopo chiese il latte.
Di questo Karim era sicuro, era l'unico liquido bianco.
Fu così che cominciò a mescolare il composto fino a solidificarlo per poter cominciare con le palline, sicuro che andasse bene non assaggiò.
- Se assaggio tutto poi divento una botte! - Disse cominciando a fare palline insieme a Karim il quale lottava sulle dimensioni.
Infatti una gli veniva minuscola ed un'altra enorme.
- Karim, mica le tue due palle sono una grande ed una piccola! Non sono della stessa grandezza? - Disse Mark versione Generale notando che erano tutte di grandezza diverse. Karim si prese tempo per controllarsele, poi notando che erano grandi uguali rispose serio:
- Beh, ma a volte non sono grandi uguali... - Riky rise e rise anche Totò. Solo Mark non rise e gli rimise le palline fatte da lui nella ciotola col resto dell'impasto, ordinando come un nazista:
- Rifalle uguali! -
Karim lo guardò con odio pensando che poteva anche infilzarlo con un coltello. Però decise di fare il bravo e sforzarsi. Dopo una decina di palline, Mark tornò a rimettergliele nella ciotola.
- Karim, ti ho detto uguali! Sai cosa significa? - La voce diventava sempre più perentoria.
Karim sospirò battendo la punta del piede per terra, Riky lo guardò attento pronto allo scoppio.
- Ci sto provando! -
- Non abbastanza! - Fece Mark incattivito ed irriconoscibile. - Rifalle uguali! - Questa volta rimase a guardarlo mentre prendeva una quantità di composto e lo appallottolava. E una. Poi ne prendeva un altro po' e ne faceva un'altra.
- KARIM! TI DO UN RIGHELLO? TI HO DETTO U-GUA-LI! - Ribatté Mark questa volta tuonandogli ad un centimetro dal suo orecchio e rimettendogli le famose palline nella ciotola.
Riky tese le labbra come per dire 'ahia' e nemmeno il tempo di contare, vide Karim prendere la brocca col latte e lanciarglielo in faccia.
- Fattele tu se ci tieni! - Riky e Totò guardarono allarmati Mark convinti che avrebbe fatto una strage, ma Karim se ne stava andando intenzionato a non collaborare più quando l'olandese, invece di asciugarsi o strepitare, lo prese con una mano sul braccio e l'altra dietro al collo e stringendo lo risedette dove era prima.
- Guarda come si fa! - Disse mostruosamente calmo. Così tanto che Karim invece di dargli un morso, rimase a guardarlo.
Mark prese un po' di impasto e fece una pallina perfetta della giusta grandezza. Poi ne prese ancora e ne fece un'altra uguale.
- Vedi? Prendi la misura sul palmo. Metti l'impasto qua al centro e se riempi più di così, ne devi togliere un po'. Poi fai la pallina. Se comunque viene più grande o più piccola, ne aggiungi o ne togli un po' e la rifai. Solo dopo che è uguale la metti giù. - Riky e Totò erano senza fiato a guardare Mark insegnare a Karim dopo averlo bastonato per bene. Karim sull'orlo di una crisi di nervi, provò a fare come gli aveva mostrato perchè forse aveva capito.
Ne fece una e ne fece un'altra stando attento alla quantità che riempiva il palmo. Ne tolse un po' giudicandone troppo, poi fece la pallina, prese la prima e prese la seconda e le mise vicine alzandole in alto per assicurarsi che fossero uguali.
Visto che lo erano, le mise giù.
- Così va bene? - Chiese semi docile. Mark annuì e gli disse di farne un'altra con lui lì che guardava.
Visto che anche la terza venne uguale, sempre con una certa fatica per farle coincidere una con l'altra e quindi con una cura maniacale mai vista in Karim -per non parlare della pazienza,- poi Mark non lo interruppe e si mise a fare i tramezzini con Totò.
Riky guardò Karim lavorare di lena e con precisione, poi guardò ammirato Mark mimando un 'complimenti' con la bocca.
Mark fece l'occhiolino parlando senza voce da sopra la testa impegnata di Karim.
'Non per niente sono il Generale.'
Riusciva a gestire, ma soprattutto ad insegnare, qualunque cosa a chiunque.
Da lui derivavano i vari De Jong e Strootman, cresciuti sotto la sua ala e da lui indirizzati.
Dopo che furono arrivati a più o meno metà, e dopo la gran fatica di Karim, arrivò Alexis a far foto tutto allegro e pimpante, diede un bacio a Totò e poi assaggiò una pallina al cocco di Karim e Riky.
- No Ale... - Disse Riky con la voce che gli morì in gola dopo che lo vide sputarla subito schifato. Infatti dal 'no' passò al preoccupato ed apprensivo: - Perchè l'hai sputata?! - Al che tutti guardarono il cileno rispondere alzando le spalle semplice, ignorando la tragica verità che stava per rivelare loro.
- Fanno schifo! -
- Ma come! Devono essere buone! - Riky non poteva crederci, ma aveva paura di sapere cosa fosse successo.
- Assaggia, sono salate e non dolci! - Rispose infilando una pallina in bocca a Riky il quale ovviamente la sputò a sua volta.
Vedendolo anche Totò, Mark e Karim l'assaggiarono. Quest'ultimo iniziò ad imprecare in francese.
Il succo era che dopo aver faticato per fare le palline giuste, comunque era tutto da buttare.
- Karim! - Disse Riky severo, cosa già strana di suo.
- Non sono mica felice! Fammi imprecare un secondo! - Disse lui difensivo pensando che lo riprendesse come sempre per gli insulti.
- Ma no! Ma sei stato tu a darmi il sale al posto dello zucchero! - Karim allora si fermò pronto a sbranarlo -anche se era lui l'avrebbe sbranato lo stesso- ma dovette fermarsi realizzando che era davvero colpa sua. Guardò il tavolo, guardò gli ingredienti e si rese conto che era stata davvero colpa sua. Non per questo fece il remissivo.
- Ma che cazzo, il sale e lo zucchero sono uguali! -
- Ma Signore Gesù, Karim... se eri indeciso perchè non hai assaggiato? -
A questa risposta vera e logica, Karim non disse nulla, incrociò le braccia al petto e fece il broncio.
- Adesso non faccio più un cazzo! Tanto sbaglio sempre! - Ovviamente non poteva che finire così.
Alexis fece un'altra foto al criminale e poi se ne andò saltellando contento mentre lì, Riky e Mark si adoperarono per convincerlo ad aiutarli lo stesso. A loro rischio e pericolo.
Il risultato fu che dovettero rifare tutto quanto e ci impiegarono il doppio perchè Karim si mise ad assaggiare tutti gli ingredienti prima di passarli e non contento prese pure un righello per essere sicuro che le palline misurassero precisamente lo stesso numero. Per non aver nessun rompipalle a rimbeccarlo su nulla.
Ci misero il doppio, ma almeno il lavoro fu a dir poco perfetto.
Mark ringraziò il cielo per non aver mai giocato in squadra con Karim... probabilmente sarebbe riuscito ad ucciderlo!

CAPITOLO XXIV:
VERSO L'ESAURIMENTO DI THIAGO

David continuò a mettere il broncio a lungo, convinto di dover per forza rimanere attaccato al culo di Iker. Thiago ebbe il suo bel da fare a convincerlo che era indispensabile e che dovevano per forza darsi da fare con la sala.
Avevano portato su tutto il necessario per l'addobbamento, ma dovevano assemblare i pezzi.
- David, ora c'è la parte più difficile ed ho bisogno che tu collabori seriamente... - Disse esasperato Thiago con le mani congiunte sotto al mento e l'aria supplichevole. Zizou e Arjen guardavano in alto esasperati dai capricci del re.
- E' seria anche la vita dell'amore mio che rischia per colpa di quel tuo cognato svitato! - Sembrava non intenzionato a mollare, ma poi le parole di Thiago gli misero curiosità, infatti inarcando un sopracciglio disse con finto disinteresse. In realtà era molto coinvolto dalla cosa, anche se non voleva farlo vedere. - La parte più difficile?! Pensavo fosse portare su i cristalli distraendo Cris! - Thiago scosse il capo e vedendo quel barlume di speranza, proseguì con phatos, abbassando il tono che divenne soave.
- Prima dei cristalli dobbiamo fare il lavoro più importante di tutti... - Sospese la frase, si raddrizzò sulla schiena, rilassò il volto, mise sulle spine gli altri che si fermarono a guardarlo e solo allora allargò le braccia teatrale, come per materializzare qualcosa di fatato davanti a sé: - ora dobbiamo creare la magia! - Zizou ed Arjen stavano per mettersi a ridere, quando videro gli occhietti di David brillare all'idea. Non ci aveva pensato, ma aveva ragione.
Ora dovevano creare la magia. Cosa davvero, ma davvero interessantissima!
David infatti smise di fare il broncio e con un sorriso infantile degno di sua figlia, la principessa Harper, rispose:
- Hai ragione, avevo smarrito la via. Adesso l'ho ritrovata. Sono con te fino alla fine. Se dovesse succedere qualcosa ad Iker, ucciderò Zlatan. - La seconda parte sembrava strettamente connessa alla prima, ma quando Zizou aprì bocca per chiedergli come pensava di riuscire ad uccidere uno come Zlatan che era letteralmente il doppio di lui, Thiago gli tirò un pestone che gli tolse il fiato.
David, perso nelle proprie elucubrazioni, non lo notò e mentre si girava verso il salotto per vedere come spostare i mobili, altra cosa per cui Cris li avrebbe poi uccisi, Thiago si girò verso Zizou e minaccioso come non mai disse a denti stretti, sussurrando:
- Osa dire una sola parola e ti trasformo in una delle collezioni di Cris! Sono certo che oltre ai cristalli ne abbia altre... ad esempio potrebbe benissimo collezionare cadaveri! - Dato la minaccia fantasiosa, nonché il coraggio dimostrato, Zizou decise di non renderlo calvo con una delle sue leggendarie testate.
Alla fine alzò le mani in segno di 'sto zitto, non fiato' e quando lo vide affiancare David per fare una piantina del salotto, Zizou guardò Arjen ancora impressionato dalle scenate a cui stava assistendo.
- Beh, devo dire che ha polso! Capisco perchè lo fanno sempre capitano in tutte le squadre! - Era stato capitano al Milan l'ultimo anno, un paio di volte. Lo era ora del PSG e ovviamente della nazionale brasiliana.
Era davvero curioso, vedendolo non lo si avrebbe mai detto, ma in realtà aveva molto polso.

Dopo aver tracciato la piantina, ripresero a spostare i mobili per fare spazio al centro. Misero divani, poltrone e sedie contro le pareti, l'angolo del dj, ovvero dove Cris aveva uno dei computer collegati al suo super impianto hi fi, rimase dov'era. Avrebbero dovuto spostare troppi cavi e non era il caso, erano cose troppo delicate.
I thiavid decisero che lì ci avrebbero messo davanti una statua.
Il tavolo del salotto era molto lungo, una delle mania assurde di Cris.
Altra mania assurda era un pianoforte a coda che non sapeva suonare, era assolutamente scordato, ma lui lo teneva di bellezza.
Decisero di usare anche quello per abbellire la sala, lo sistemarono in una posizione strategica.
Tenuto l'utile, fecero sparire il resto che non si accordava per nulla alla loro 'magica Narnia', e questo intendeva quadri osceni di un qualche artista astruso che pensava di fare cose belle... e con lui lo credeva anche Cris; un enorme tappeto sicuramente molto costoso, ma che stonava totalmente con l'idea di neve, soprammobili di vario genere come vasi di dubbio gusto ed altre cose che probabilmente dovevano abbellire l'ambiente.
- Io non so proprio come fa a vestirsi bene, avere macchine stupende, un ragazzo ed una ragazza così spettacolari... e a tenersi obbrobri simili! Anche la statua in giardino che abbiamo rotto ieri... ma sarà mica roba da tenere? - David non si capacitava del senso estetico di Cris, era troppo contraddittorio.
- Ognuno ha le sue stranezze... - Rispose Thiago dopo aver inscatolato l'ennesimo oggetto che non aveva nemmeno nome.
- Certo... - Replicò Zizou mettendo a sua volta altra roba nella scatola. - Tu ad esempio metti le pezze ai gomiti! Dio solo sa come fai ad essere considerato il re della moda e di qualunque cosa... voglio dire... a volte ti vesti benissimo, ma altre te ne esci con le pezze ai gomiti... seriamente, David... perchè? - Zizou si era soffermato a parlare con David della sua perplessità e Thiago sospirando li aveva lasciati perdere per finire il lavoro.
Erano mentalmente sfinenti, non smettevano mai di battibeccare.
- Ogni tanto mi chiedo come potevano sopportarli in squadra... lo chiederò ad Iker e Sergio, non me ne capacito proprio! -
Arjen lasciò che finisse di parlare da solo, poi indicando l'enorme televisore appeso al muro, disse perplesso.
- Io non sono un vero esperto, ma... un affare gigantesco simile... non cozza completamente con la vostra idea di 'magica Narnia'? - Thiago che aveva pensato davvero a tutto sin nei dettagli, rimase fermo con la bocca aperta dopo una risposta che non era stato in grado di dare.
Gli occhi puntati sull'enorme televisore che occupava quasi tutta la parete.
- Oh. Mio. Dio! - Esclamò drammatico. A questo il compare accorse immediatamente.
- Che succede? - Chiese ansioso David, subito raggiunto da Zizou.
- Come facciamo a coprire questo coso? - Chiese con voce stridula. Questo stava mettendo a dura prova Thiago... che poi le sue dure prove fossero discutibili in quanto alla gente normale non venivano attacchi di panico per cose simili, era un altro discorso!
- Come facciamo!? E come vuoi fare? Lo toglia... - David venne fulminato da uno sguardo a dir poco infuocato di Thiago.
- Stai scherzando, spero... - Disse piatto.
- Perchè? Non possiamo metterci davanti una statua come con l'impianto stereo ed il computer... ed è troppo pugno in un occhio, non ci può stare... - Replicò David fermo.
- Ho capito! Ma è attaccato al muro, ha fatto fare uno di quei lavori che per toglierlo devi buttare giù la parete! È incorporato al muro, non so se te ne rendi conto! Non lo possiamo togliere! - Thiago, dicendolo, andò davanti al televisore gesticolando come un invasato e Arjen e Zizou lo guardarono preoccupati non avendolo mai visto così, ancora.
David però non si lasciò fermare e gli andò davanti difendendo le sue idee.
- Va bene, ma non ci può rimanere! Lo dobbiamo assolutamente togliere! Ed anche la X-Box! Tutto quello che è tecnologico va levato! - Così dicendo staccò tutte le spine.
Thiago si coprì la faccia immaginandosi senza testa.
- Già gli tocchiamo i cristalli e gli spostiamo tutto il salotto! Se gli togliamo anche la sua adorata tecnologia manda a monte tutto! - Arjen, convinto d'aver capito male, disse allibito:
- Vuoi dire che gli viene un attacco... - Thiago aprì le braccia e lo guardò stralunato con l'insana quanto mai nuova intenzione di uccidere. Thiago stava cedendo. Thiago non poteva cedere!
- Voglio dire che farà una piazzata tale che rovinerà tutto! La magica Narnia sarà l'infernale Overlook Hotel! - Era davvero tragico mentre lo diceva... per non dire isterico. Cosa davvero sensazionale.
- E cos'è, ora, l'Overlook Hotel? - Chiese Arjen. Zizou ridacchiando rispose.
- L'albergo posseduto in Shining! - Arjen ovviamente sapeva cos'era Shining anche se non ricordava che quello fosse il nome dell'hotel maledetto.
David, invece, stava fissando il televisore con aria corrucciata sperando forse che si disintegrasse da solo, cosa che per sfortuna non avvenne.
- Sentite, rimarrà lì e pazienza... che ci sarà di male? - Zizou non aveva tutto questo senso estetico, non capiva perchè mai un televisore non potesse stare in una magica Narnia.
Thiago e David lo guardarono perfettamente sincroni e con lo stesso sguardo, nonché addirittura lo stesso tono, dissero inorriditi dalla sua mancanza di intelletto:
- Che ci sarà di male?! Tutto! - Poi Thiago partì con un sermone sul perchè la magica Narnia non potesse avere un televisore nel muro.
Al termine, Arjen se ne uscì con qualcosa che apparve un'idea idiota.
- E se lo sfruttassimo per fare atmosfera? Non so, ci mettiamo in loop un video della neve che scende o qualcosa che sappia di... di quella cosa lì... -
- La magica Narnia? - Ripeté David completando la sua frase. Arjen annuì, sapeva che l'avrebbero bocciato, ma almeno aveva provato a proporre qualcosa. Stare lì a fare gli isterici non risolveva nulla e comunque il televisore non l'avrebbero potuto togliere.
Di primo acchito, David lo guardò con quella di bocciarlo, ma poi Thiago, che aveva sentito con l'anticamera del cervello quello che aveva detto mentre si faceva mentalmente insultare da Zizou, disse rivelandosi un perfetto multifunzione capace di fare due o tre cose insieme.
- Beh, potremmo trasmettere Narnia senza sonoro! - Al che David, che viaggiava sulla sua stessa lunghezza d'onda, nemmeno a dirlo, gli andò davanti, gli prese le mani e illuminato a giorno disse:
- Non tutto, facciamo un video delle parti che riguardano il regno di ghiaccio! Tutte le parti con la neve... -
- E ci aggiungiamo anche altri pezzi di paesaggi suggestivi invernali che però sappiano di magia, altrimenti non ha senso! -
- Lo montiamo e lo carichiamo e lo mandiamo a ripetizione tutto il giorno! -
- Come una specie di sottofondo scorrevole di immagini... -
- Mentre i suoni saranno quelli decisi dagli sposi... -
Thiago e David erano davvero lanciati, ora, e di nuovo felici come non lo erano mai stati. Avevano risolto un problema trovando una cosa fantastica per gli addobbi.
- Ok, ma non saranno un pugno in un occhio quelle canzoni? Voglio dire... non credo avranno scelto cose molto da... 'magica Narnia'! - Esclamò Zizou facendo le virgolette in aria sul 'magica Narnia'.
I thiavid si fermarono e lo guardarono con durezza, nullificandolo, poi Thiago con un gesto diede il permesso a David che gli andò davanti e gli diede uno scappellotto sulla nuca.
- Te lo dico sempre. Tu puntualizzi troppo! - Zizou naturalmente rispose con un pugno allo stomaco che gli tolse il fiato per un po'.
- Comunque si farà così! - Arjen non osò chiedere chi avrebbe mai potuto montare una cosa simile. Dopo che si ebbero ripresi dai rispettivi momenti di gioia, Thiago e David si guardarono per fare per l'ennesima volta il punto della situazione.
- Bene, ora che la sala è sistemata, possiamo cominciare ad addobbarla come si deve. Io mi occuperò della neve, perchè bisogna lavorarci in un certo modo. Tu, David, con Zizou, farete gli addobbi veri e propri e tu, Arjen, ti occuperai del video. - Concluse Thiago semplice e pragmatico senza ammettere repliche, stava per battere le mani per dare il via ai lavori, quando Zizou e Arjen commentarono in perfetta concomitanza.
- Sei sicuro? - Thiago chiuse gli occhi e prese un profondo, profondissimo respiro.
Ora aveva molta voglia di uccidere. Come prima. Anzi, di più.
- Sì, perchè?! - Sembrava calmo, ma sotto sotto si notava una sorta di ringhio pericoloso che faceva con la gola.
- Perchè io e David a lavorare insieme... onestamente mi sembra un azzardo! - Thiago si premette due dita sulla fronte e schiacciò fermando il sangue che gli stava pompando a fiumi nel cervello.
- Per questo andate bene... vi conoscete, siete stati compagni al Real, avete già collaborato. Oltretutto avete molte cose in comune... - i zickham  risposero sincroni:
- E cosa sarebbe? - Convinti che non ci fosse proprio nulla che li accomunava.
Thiago prese l'ennesimo respiro marcato e li guardò come fossero mentecatti. Stava per dire 'la stessa idiozia, per dirne una,' ma poi si limitò saggiamente a:
- Siete quasi coetanei, ad esempio... e comunque siete amici, in realtà. Vi conoscete bene. Ricordo che in campo facevate delle combinazioni magiche... riuscirete a capirvi anche ora e a creare altre magie... senza pallone! - Esclamò concludendo con l'indice alzato per prevenirli. Infatti i loro occhi si erano già illuminati.
Comunque dopo essersi sgonfiati, i due si guardarono fieri delle belle cose che Thiago aveva detto loro e accettarono il compito.
- Ma sì... faremo degli addobbi da Narnia fantastici! -
Thiago, vedendoli andarsene insieme verso una delle scatole con gli attrezzi da usare per i famosi addobbi, scosse il capo e ridacchiò finalmente rilassato. Per un glorioso momento.
Uno dei pochi.
- Sempliciotti... - Era bastato poco per convincerli. David se l'aspettava, ma Zizou no. Evidentemente era più vanitoso di quel che aveva pensato.
“Beh, che è più bambino di quel che sembrava è certo! Non lo credevo tanto infantile!”
Che poi lo era solo nei confronti di David, per il resto era solo permaloso, polemico e pignolo.
- Ehm... Thiago... - Chiamò timoroso Arjen. Ora. Che uno come Arjen fosse timoroso era un evento unico e raro nella storia della sua vita. Che lo fosse di Thiago, uno che non faceva paura nemmeno alle mosche -di norma- lo era ancora di più. Incredibile, insomma.
- Cosa? - Chiese non immaginando proprio per nulla cosa mai potesse avere Arjen. Dopotutto per montare un video cosa ci voleva?
- Io non so usare la tecnologia! A momenti nemmeno il cellulare! Non vado mai su internet, non ho profili dei social... insomma, io non so come si monta un video! -
Fu così che Thiago ebbe un mancamento e si ritrovò nel giro di due secondi steso per terra e la voglia di uccidersi.
Aveva resistito a tutte le pugnalate, ma quella proprio non poteva.
Quanti ancora l'avrebbero usato come puntaspilli?
Arjen, preoccupato per quella strana reazione, si inginocchiò accanto a lui e lo soccorse facendogli aria con le mani.
- T-Thiago? Ci sei? Stai male? - Thiago però si riprese subito mentre rimuginava vendetta contro il genere umano.
- Cris ha riunito i più imbecilli... come può chiedersi se uno di loro gli ha rubato il suo jet? È ovvio che nessuno di questi deficienti l'ha rubato! Non sarebbero capaci nemmeno di fare l'acronimo del loro nome! - Arjen si inalberò per le offese che non aveva afferrato bene. Aveva solo capito che di sicuro l'aveva offeso!
- Ehi, io so fare l'acronimo del mio nome! Qualunque cosa sia! - Thiago sospirò e scosse il capo rimettendosi a sedere.
Alzò le mani in segno di 'stai zitto ti prego o ti uccido', poi dopo aver contato fino a venti, essersi fermato ed essere arrivato anche a cinquanta, rispose esageratamente calmo per non ritrovarsi davvero con il suo cuore in mano, pulsante e pronto ad essere mangiato.
- Fai il giro nei diversi gruppi e chiedi se qualcuno è capace di farlo e se ti può aiutare. Per cortesia... sii gentile... è un favore che ti fanno mentre hanno altre cose da fare. Quindi... sii... gentile... - Parlava così piano che c'era da preoccuparsi e visto che ora Thiago cominciava a fargli davvero paura, Arjen annuì e non osò dire nulla. Andò di filato via convinto di essere finito in una casa di pazzi.
Non che avesse torto... se anche l'ultima colonna di casa crollava, c'era da preoccuparsi.
Se veniva un esaurimento a Thiago, il matrimonio come minimo sarebbe andato a monte.

Il brasiliano stava infatti cercando di scacciare i brutti pensieri per dedicarsi alla neve, quando una nuova voce lo chiamò.
Era faticosamente calato nell'atmosfera di Narnia quando si girò con un bel sorriso.
- Sì? - Davanti a lui stava Totò con un'aria incerta e preoccupata.
- Si tratta di Mark... ha la febbre e sta male, ma non vuole andare a stendersi nel letto e riposare... Riky ha detto di venire a dirtelo. - Per qualche motivo l'avevano preso tutti per il capo, del resto sembrava il solo che sapesse sempre cosa fare.
Il capo naturale, insomma.
Thiago stava per tornare alla crisi di nervi proprio perchè tutti venivano a vomitargli i loro problemi, ma lui fece un po' di yoga e rimase saldo, miracolosamente.
- Non può continuare a lavorare in cucina... contamina tutto il cibo! - Totò lo guardò inorridito davanti alla sua profonda insensibilità e pensò che se si fosse trasformato in un personaggio della Disney -gioco che faceva sempre con le sue figlie- lui sarebbe stato la regina cattiva di Biancaneve!
- Non vuole smettere di lavorare! - Thigo voleva ammirare Mark così ligio al dovere, ma in quel momento gli venne solo voglia di ucciderlo.
In quello, da dietro, qualcun altro lo chiamò e Thiago con uno scatto di nervi alzò gli occhi al cielo e disse stufo marcio:
- Che c'è, ora! -
“Altri problemi! Ma cos'hanno tutti? Sono così incapaci?” Pensò girandosi per trovarsi davanti Nando e Cris.
Proprio Cris.
Il Cris che doveva essere tenuto lontano dalla sala il più possibile.
Il Cris più problematico che aveva mai calpestato suolo terrestre.
Quel Cris.
Fu così che Thiago, fissandolo schifato e terrorizzato, rimase paralizzato davanti a loro.
Magari Thiago era bravo a risolvere i problemi... ma se invece avesse anche lui un limite?
E se quello gli sarebbe valso il famoso e temuto esaurimento?

CAPITOLO XXV:
DA UNO ALL'ALTRO

Cris, Nando e Totò guardavano preoccupati un paralizzato e schifato Thiago. Rimasero a fissarsi qualche secondo, poi Nando osò parlare piano senza capire perchè sussurrasse.
- Io e Cris abbiamo finito col nostro compito, poi domani mattina saremo pronti per occuparci di tutti voi. Intanto cosa facciamo? -
Thiago non si aspettava certo dell'aiuto.
Dal tragico timore che anche loro avessero dei problemi, alla lieta novella.
Potevano aiutare.
E di aiuto, in effetti, serviva.
A quel punto Thiago realizzò una serie di cose veloci.
Sapeva che Cris era bravo al computer, avrebbe facilmente potuto montare lui il video con Arjen, ma rivelargli che volevano fare Narnia sarebbe stato rischioso. Specie perchè Arjen poteva dirgli che intendevano sgraffignare i suoi cristalli.
Sebbene sarebbe stato perfetto lui per fare quello stramaledetto video, non poteva rischiare.
D'altro canto non lo poteva lasciar vagare libero per casa. Specie perchè era categorico che non notasse tutti i grandi cambiamenti che avevano osato fare nel suo salotto.
Thiago infatti, impallidendo, si girò in modo da mettere Cris di spalle rispetto alla famosa sala. Questi, pensando che fosse solo schizofrenico, lo assecondò. Stessa cosa pensarono anche gli altri, comunque.
La seconda cosa a cui pensò fu che di conseguenza, se non poteva lasciarlo libero di scorrazzare in giro per casa e non poteva montare il video invernale con Arjen, poteva solo metterlo in cucina. Poi si illuminò trovando la soluzione a tutti i problemi.
Come sempre.
Perchè lui era un genio e se lo diceva anche da solo.
- Allora... mani di fata... ehm... regina delle farfall... ehm... Nando! - Disse rivolto a Nando che lo guardava come fosse davvero impazzito. Nel suo gruppo avevano cominciato a chiamare Nando con 'mani di fata' e 'regina delle farfalle', però non era il caso che il diretto interessato lo sapesse.
- Ho un compito perfetto per te. Mark sta male. Penso che quei geni del male che li hanno svegliati col lenzuolo gelato hanno ottenuto quello che volevano. Un giorno otterrò io quello che voglio e li sotterrerò. Ma dopo il matrimonio. - Parlava di nuovo calmo perchè era contento d'aver trovato le soluzioni a tutto, però ovviamente risultava inquietante per quel che diceva.
Gli altri tre rimasero in silenzio a guardarlo pronti a chiamare la croce verde.
- Insomma, non può continuare a lavorare anche se vuole farlo, però maneggia cibo, finisce che lo contamina tutto. Per cui tu devi portarlo lontano, molto lontano dalla cucina, e curarlo. Occupati di lui, fagli da infermiera. - Continuava a considerarlo una donna, la cosa non era chiara al diretto interessato che lo fissava sempre più torvo, ma faceva ridacchiare Cris.
- Sergio sarebbe contento di essere il tuo paziente... - Commentò sgomitandolo.
- Sergio deve stargli lontano perchè è capace di obbligarlo a fargli davvero da infermiera! - Disse deciso Thiago, ma sempre con quell'aria inquietante e calma.
Gli altri allora tornarono a fissarlo spaventati. Era davvero strano, quel tipo. Eppure tutti continuavano a cercarlo.
- Puoi occuparti tu di Mark, perfavore? - Disse poi con una strana e nuova gentilezza che non era più un comando spaventevole.
Nando annuì decidendo di non fare il polemico su tutti i modi in cui l'aveva chiamato. 'mani di fata', 'regina delle farfalle' e 'infermiera'.
Thiago forse non sarebbe arrivato comunque vivo alla fine di quel soggiorno, visto da chi era composto il suo gruppo e visto che comandava tutto il frutteto dei 18 vegetali!
- Cris, tu dovresti prendere il posto di Mark in cucina... aiutali con il cibo. Con serietà, per cortesia. Anche se sei negato perchè ti cucina sempre qualcun altro, devi solo seguire quello che dicono loro. Se ce la fa Karim, ce la puoi fare anche tu! - Cris ovviamente si sentì offeso e punto sul vivo, come osava dirgli quelle cose? Come osava denigrarlo in quel modo?
Impettito gli andò davanti.
- Ehi, io sono bravissimo a fare tutto, cosa credi? - Thiago voleva rivoltargli la testa dall'altra parte, non era in vena di cavolate, però con furbizia si rigirò anche quello a suo favore.
Perchè un genio rimaneva sempre un genio.
- Allora dimostralo cucinando benissimo! - Disse calmo e pacato, ma con un tono di sfida chiaro.
Cris in quel momento, con quello sguardo, gliela giurò.
- Vedrai! - Sibilò a denti stretti filando poi in cucina.
Totò sospirò e con un divertito Nando, andarono in cucina per le varie operazioni... sperando di convincere Mark a fare qualcosa contro la sua volontà.
Quasi una barzelletta, insomma!
“Resta il problema Arjen-video... onestamente non so chi altri è bravo con la tecnologia... Cris forse è l'unico... però troverà un modo! Magari i piccoli gotzeus...”
Del resto la speranza era l'ultima a morire.


In cucina arrivò prima il sorrisone di Cris, poi gli altri tre.
Riky non poté che sciogliersi nel vederlo e prima di ogni altra cosa, attese il bacio che arrivò, come se non si vedessero da una vita. Come seconda cosa, Cris disse a Mark senza troppi giri di parole.
- Va con Nando che ti cura! - Mark, che stava facendo tramezzini, scosse il capo come per dire che non se ne parlava. Poi osò ignorarlo.
Riky smise di fare palline e Karim di misurarle col righello, si fermarono entrambi a guardare la scena sapendo che sarebbe stata degna di nota.
Dalla loro espressione -preoccupato uno e attento l'altro- Totò e Nando capirono che stava per succedere qualcosa.
Cris così andò davanti a Mark e senza sfiorarlo e sbattere mani, disse piano e categorico:
- Thiago ha detto... - Mark però lo interruppe secco.
“Ecco, sta per arrivare la versione nevrotica del Generale!” Pensarono tutti gli altri a cui avevano già assistito a tale versione.
- So cosa ha detto, lo immagino e non mi importa! Ho del lavoro da fare! -
Cris si avvicinò, abbassò la testa, chiuse gli occhi e respirò a fondo. Poi rialzò il capo e lo guardò a dir poco furioso. Si vedevano i fulmini e le saette partire dagli occhi.
- Mark, vai con Nando e curati prima di peggiorare e passare l'influenza a tutti! -
- Non è influenza, è solo raffreddore! - Asserì Mark esasperato alzando la testa in alto. In quello Cris sbatté fortissimo un pugno sul tavolo, vicinissimo a dove la sua mano aveva appena posato un tramezzino, e tuonò.
- HO DETTO VAI! -
A quel punto Riky e Karim alzarono le mani pronti ad evitare che altri pugni si schiantassero in altre parti, Totò e Nando li fissarono pallidi cadaverici e Mark smise di far tramezzini e finalmente si degnò di guardarlo shockato da tale gesto così insolito per lui.
Si fissarono per qualche secondo, Mark meravigliato e Cris sempre coi famosi fulmini.
Poi il Generale mise giù tutto, fece un broncio che entrò nella storia, si lavò le mani ed uscì silenzioso dalla cucina borbottando in olandese cose incomprensibili che rimbrottò per un bel po'.
Nando con occhi sgranati fissò Cris, era sentitamente impressionato e prima di uscire dietro a Mark, mimò con le labbra un 'wow', Cris si distese in un sorriso da schizofrenico e lo salutò. Poco dopo Riky e Karim scossero le teste tornando al lavoro mentre Totò, titubante, andava al suo posto senza osare proferire mezza parola.
- Thiago ha detto che visto che abbiamo finito, di dare una mano! - Disse Cris vittorioso andando dietro Riky ed abbracciandolo. Riky, sorridendo, lo spinse via col sedere, cosa che ovviamente spinse Cris a rimanergli attaccato.
- Dai, vai da Totò, sostituisci Mark! -
- Ma io voglio lavorare con te! -
- Sicuro, immagino quanto lavori se stai con lui! - Rispose Karim. I tre parlavano in spagnolo come d'abitudine escludendo il povero Totò che comunque preferiva provare a sopravvivere a quella manica di schizzati.
- Io sto con lui in ogni caso, però se dico che faccio un lavoro, lo faccio! Sono un professionista, io! - Karim a questo punto gettò la testa all'indietro e si mise a ridere sguaiato alla sua maniera, proprio per imitarlo.
- Sì certo, bella questa! Mi ricordo quanto eri professionale quando vi allenavate insieme! Eri tutto il tempo a parlare con lui e sparare cazzate tanto che il mister vi doveva sempre dividere! - Karim non riuscì a fare la seconda rata di risate perchè si ritrovò un po' di impasto dolce al cocco in bocca. Il francese soffocò, ma almeno smise di ridere. Poi, ovviamente, si vendicò spalmandogli lo stesso impasto -non quello sputato da lui- in faccia, senza nemmeno mirare alla bocca.
Dopo averlo sporcato tutto e averlo per questo sconvolto, disse malefico:
- Non pestare la coda al gatto! - Totò rimaneva inebetito a fissare quei ragazzoni grandi e grossi fare i bambini e Riky decise di mettersi in mezzo in tempo per evitare la seconda vendetta.
- Basta ragazzi! Abbiamo del lavoro da fare! Cris sta con Totò... e visto che sei un poliglotta e che hai imparato l'italiano per capire le mie interviste al Milan, insegnagli lo spagnolo! - L'idea sembrava collegata al lavorare, Karim lo fissò senza capire cosa centrasse, ma Cris si illuminò all'idea divertente di insegnare una nuova lingua a qualcuno, gli piaceva molto!
- Ok... ma solo se mi pulisci tu! - Con questo la faccia tosta di Cris gli si piazzò davanti in attesa. Aveva proprio quell'aria da schiaffi, il sorriso a trentadue denti e gli occhi chiusi.
- Se ti misuro il tasso di stupidità, superi ogni livello possibile! -
Disse ridacchiando mentre gli puliva davvero il viso con la spugna.
- Lo so, sono sempre il migliore. - Karim scosse il capo, stava per dire qualcosa quando una gomitata sulla nuca gli impedì di dire la sua. Riky li conosceva e sapeva come evitare terze guerre mondiali.
Arrivato alla bocca, gliela pulì con la lingua e dopo aver fatto un egregio lavoro gli lasciò un bacio lì ed uno sulla fronte dicendo dolce:
- Finito! Ora va a lavorare! - A quel punto, felice e contento, si convinse a lavorare con Totò, ancora sconvolto di quanta pazienza e talento ci volesse per avere a che fare con loro.
- Ma eravate tutti e tre insieme in squadra? - Chiese stupito di come potessero essere sopravvissuti.
- Certo... - Rispose orgoglioso Cris.
- E come avete fatto? -
- Facilissimo! - Disse il portoghese col suo italiano nuovo di zecca. Nel tempo libero gli piaceva imparare lingue nuove! - Riky! - Questo rispose perfettamente a tutto e Totò in dialetto napoletano disse:
- Quello è un Santo! -
In effetti in quella casa si dividevano fra diavoli e santi... divisione quasi equa. Quasi.


Arjen stava tristemente girovagando per il labirinto alla disperata ricerca di qualcuno che lo aiutasse col video, quando si imbatté nello studio.
Messo piede dentro si fermò sorpreso di quello che vide.
I gotzeus che amoreggiavano in un angolo, gli zlato che amoreggiavano in un altro e sul tavolo Iker che faceva anelli da solo.
Al che logicamente Arjen si fermò grattandosi la nuca con aria incerta.
- Mi sfugge qualcosa... - Borbottò... l'unico a guardarlo fu Iker. - Non dovevano essere loro, che si sposano, a farsi gli anelli e tu solo a controllarli? - Il povero portiere sospirò, si raddrizzò scricchiolando la schiena letteralmente a pezzi per colpa di Zlatan e stanco pur essendo ancora mattina, disse:
- Zlatan ha finito subito entrambi gli anelli loro, Marco e Mario non ne han voluto sapere visto che non venivano come volevano. Così sto cercando di fargli io qualcosa secondo quel che hanno richiesto. - Arjen, con un ghigno divertito, si avvicinò e gli batté la mano sulla spalla.
- Insomma ti hanno schiavizzato! - Iker, desolato con l'aureola sulla testa, disse:
- Suppongo si possa dire così... -
E dal momento che ad Arjen piaceva Iker -insomma, a chi non piaceva?- decise di pensarci lui.
-Guarda come si fa... - Sussurrò con un sorrisino sadico stampato in faccia.
Andò da Marco e Mario che si sbaciucchiavano uno in braccio all'altro, come fossero in paradiso, e dopo aver battuto le mani con un sonoro 'sciaf' nelle loro orecchie, vi urlò dentro in tedesco:
- ALZATE I CULI MOSCI, SFATICATI RAMMOLLITI CHE NON SIETE ALTRO E ANDATE A FARE IL VOSTRO DOVERE! CHI VI CREDETE DI ESSERE?! LUI NON E' IL VOSTRO SCHIAVO! SE ENTRO MEZZ'ORA NON VEDO QUESTI CAZZO DI ANELLI PRONTI, DOMANI NON VI SPOSERETE! - Marco e Mario, terrorizzati da Arjen e dalle sue urla potenti che in tedesco rendevano il doppio, si alzarono schIzzando sul tavolo, Iker smise di lavorare agli anelli che vennero subito presi dai due ragazzi ancora tremanti, mentre Zlatan ridacchiava e Alex impallidiva.
Non contento, Arjen tornò dietro di loro e sulle nuche tuonò ancora:
- COL CAZZO CHE CONTINUATE QUELLI QUASI FINITI DA IKER! SE VOLETE SPOSARVI, DOVETE FARVI VOI I VOSTRI FOTTUTISSIMI ANELLI! MUOVERE IL CULO, ORA! -
Mario e Marco obbedirono ancor più terrorizzati e Iker con gli occhi a cuore cominciò a venerare Arjen che se la rideva come un Hitler sadico.
- Il campo di concentramento è in giardino... - Rispose Zlatan placido ma con un ghigno. A lui la cattiveria metteva di buon umore!
A modo suo anche Arjen ora era Santo!
- Bene e visto che io ho aiutato te... - Disse ad Iker. - Ora tu aiuterai me! -
- Tutto quello che vuoi! - Rispose sorridente, sperando che rimanesse con lui ancora a lungo. Dopo ci sarebbe stata la parte peggiore, insegnare a ballare!
- Devo montare un cazzo di video, ma non ho idea di come si faccia! - Così spiegò a grandi linee il video che dovevano montare, evitando di spiegare i particolari. Al termine stringeva la mano di Iker tutto convinto d'aver trovato la sua soluzione.
- Sei un amico, sapevo che mi avresti salvato! Una mano lava l'altra! Quando dovrai frustarli lo farò io volentieri! -
Ma Iker, seppur tenendogli la mano, dovette smontarlo con sommo dispiacere.
- Ehm... mi spiace Arj... ma io proprio di tecnologia non ne so nulla... So che Cris e Sergio sono molto bravi, ma io proprio... - A questo punto la vocina gentile di Alex si fece sentire.
- Beh, io un po' me la cavo, forse posso aiutarti io... - Fece allora. Arjen, sentendo le parole che aveva tanto ardentemente sperato di sentire, si fiondò da lui e si inginocchiò ai suoi piedi baciandogli le mani. Questo fece ridere Alex ma non Zlatan che con una piedata lo spinse via pensando che ora non gli piacesse più!
- Torna ad essere cattivo e ad insultare i tedeschi e lascia stare Alex! - Arjen ignorò totalmente Zlatan e continuò a venerare un ridente Alex, mentre Iker scuoteva la testa.
“Basta che ora non mi facciano cadere i capelli loro tre...”
Visto che tutti i diavoli potevano diventare santi tranne Zlatan, Iker cominciò a pregare che nessuno lo facesse arrabbiare.
“Arjen... non toccargli Alex... per l'amor di Dio...”
Questo ormai l'avevano imparato tutti.
Beh, quasi!

CAPITOLO XXVI:
PENSANDO AD ALEX


Arjen e Alex si misero al computer dello studio. La scenetta era stata anche divertente, perchè prima di decidersi a farlo, Alex aveva cercato un sistema che non rischiasse di urtare la sensibilità di Cris.
- Non possiamo aprire il suo computer senza il suo permesso... - Aveva detto il piccolo Alex.
- E perchè no? - Zlatan e Arjen non vedevano proprio dove fosse il problema.
- Perchè Cris è fissato col non usare le sue cose senza il permesso! - L'ovvia risposta del brasiliano.
- Basterà non dirglielo e non lo saprà mai! - Arjen aveva proprio la mentalità criminale, Zlatan che non lo conosceva, cominciò a rivalutarlo. Per partito preso lo svedese metteva tutti in liste nere, poi in caso li cambiava in corso d'opera!
- Ma lui riesce a scoprire sempre tutti! - Alex era seriamente preoccupato.
- E anche se lo scopre che mai può farti? - Arjen davvero non afferrava il problema.
- Beh, può prendersela con me... - Arjen si mise a ridere e Zlatan risolse facilmente il suo problema con un laconico:
- Deve solo provarci. - 
- Ok, apri quest'affare! - Esclamò allora Arjen contento d'aver risolto il problema.
Alex non era completamente convinto, ma pensò che fosse una buona causa, così avviò il computer. Arrivati alla pagina con la password, si resero tragicamente conto che serviva la parolina magica per entrare.
I tre, Zlatan ormai si era fatto coinvolgere dal momento che lì c'era Alex, guardarono l'icona di Riky sorridente. Rimasero fermi col fiato sospeso qualche secondo fissando lo schermo.
- Che password avrà mai scelto? - Si chiesero i tre parlando allo stesso modo, nello stesso momento, pensierosi.
Iker, poco più in là, li sentì, si girò e vedendo il computer capì il loro dilemma.
- Davvero vi state chiedendo che password ha scelto Cris? - Chiese infatti incredulo.
I tre si girarono verso di lui e lo guardarono sorpresi.
- Certo che ce lo chiediamo! - Fece seccato Arjen.
Iker sospirò, scosse il capo paziente ed indicò l'immagine che appariva nella pagina introduttiva.
- Non vedete chi ha messo lì sopra? Quale mai potrà essere la sua password? - A quel punto i tre, che erano tornati a guardare il monitor, esclamarono di nuovo sincroni e vittoriosi come se ci avessero pensato loro e non Iker.
- RIKY! -
Dopo averlo scritto, constatarono con disappunto che Riky non era la parola giusta, così Zlatan disse logicamente di provare con tutto quel che lo riguardava.
Provarono Ricardo, provarono i suoi cognomi, provarono la data di nascita, provarono mille cose senza passare.
- Non è del tutto rincretinito allora! - Commentò Zlatan il quale passava dall'apprezzare suo cognato al volerlo uccidere. Erano davvero uno l'opposto dell'altro ed anche se normalmente si diceva che gli opposti si attraevano, a volte non era proprio vero.
Si apprezzavano, convivevano, ma dipendeva dai casi e dai momenti.
- Che cazzo può essere? - Chiese Arjen innervosendosi.
- Deve per forza essere qualcosa che riguarda Riky... - Disse Alex mangiucchiandosi le unghie, tutto concentrato sul viso di quello che considerava il suo fratellone.
Anche Zlatan si perse in quella foto, poi poco dopo si illuminò.
- Sarà una cosa che riguarda loro due, no? Quando si sono messi insieme? Conosci la data di fidanzamento ufficiale? - Alex si raddrizzò illuminandosi.
- Che domande! Ovvio che la conosco! Sono Riky e Cris! - Ovvero fratello e cognato!
Alex scrisse la data ed ecco che la pagina cambiò passando al desktop, mostrando una foto a tutto schermo di loro due che si baciavano.
- Cazzo se mandassimo in giro questa scoppierebbe lo scandalo del secolo! - Disse sadicamente Zlatan. Alex lo guardò inorridito.
- Non te lo permetterei mai! - Asserì preoccupato e protettivo.
Arjen ridacchiò mentre l'altro rassicurava il suo ragazzo.
- Scherzo. Anche se godrei nel mettere in casino Cris, non ho niente contro Riky! - Alex sospirò, per un momento ci aveva anche creduto... del resto il suo sadismo era famoso.
- Allora, cosa devi fare di preciso? - Chiese Alex sfregandosi le mani mentre Zlatan prendeva possesso del mouse ed apriva la cartella con una X sopra. - Zlatan! Ma cosa fai? - Chiese infatti scandalizzato interrompendo Arjen sul nascere della sua spiegazione.
- Guardo cosa c'è qua, no? - Che domanda ovvia!
- Ma dai, sono cose sue! Già che gli abbiamo aperto il computer senza permesso è una cosa discutibilomammamiamacosasonoqueste?! - Alex, che non aveva potuto evitare di guardare il materiale da Zlatan aperto, si era letteralmente perso quando aveva visto di cosa si trattava. Le immagini ingrandite scorrevano una dietro l'altra e mostravano Cris nudo in tutte le pose possibili.
- Santo Cielo ma cosa ha fatto?! - Squittì Alex coprendosi il viso di mille colori. Se non l'avesse fatto ci avrebbe pensato Zlatan. Al suo gridolino poco mascolino e totalmente scandalizzato, anche gli altri tre si riunirono lì a guardare e Mario si era impietrito mentre Marco aveva fatto un'aria di puro ed evidente apprezzamento. Arjen si era scordato il motivo per cui era lì e Iker... beh, Iker non si stava stupendo di nulla perchè conosceva Cris. Proprio come Zlatan.
- Non ci posso credere... - Fece infatti in tono retorico.
- Nemmeno io! - Dissero in coro gli altri, tutti striduli, imbarazzati o in apprezzamento.
Marco e Mario si guardarono male a vicenda.
- Ma perchè diavolo si è fatto queste foto? - Arjen non era sveglio e Alex era in crisi mistica, per cui ci pensarono Iker e Zlatan ad illuminare tutti.
- Ma per cosa diavolo vuoi che le abbia fatte? - Fece Zlatan spazientito.
- Per auto celebrarsi? - Chiese ironico Arjen pensando che dopotutto potesse anche essere così.
- E' più probabile che sia un regalo speciale per Riky... magari proprio per natale! - Iker conosceva il suo pollo e Zlatan chiuse la presentazione delle foto nude di Cris per aprire un video intitolato 'Per l'amore mio! Buon Natale'.
Lì riunite nella la canzone 'Je t'ame moi non plus' le sue foto sfilavano.
Alex sbirciò fra le dita mentre Zlatan ed Iker scuotevano le teste e Arjen piegava la propria corrucciato per capire come mai non facesse il porno divo al posto del calciatore.
- Posso dire che riuscirebbe a fare anche più successo come porno divo? - Disse senza scrupoli.
Marco e Mario dovettero interrompere la visione bollente e Zlatan si mise a ridere.
- Puoi dirlo! -
- Ma chi gli ha fatto foto così spinte? Se sono per Riky si deve essere fatto aiutare da qualcuno... -
- Eh, saranno i soliti Pepe e Marcelo... - Commentò Iker conoscendo il pollaio intero. Poi si fermò e ci pensò meglio. - Anche se forse per questo genere di cose può anche essersi fatto aiutare da Sergio, in effetti...
- Ma come diavolo ha... -
- Oh mio Dio! - Esclamò Alex rossissimo nel finale, quando nella canzone i due avevano l'orgasmo.
Naturalmente anche Cris mimava orgasmi nelle foto.
- Certo che è stato montato bene, è bravo col computer... se non fosse psicopatico mi farei aiutare da lui! - Arjen si era già ripreso mentre Zlatan non poteva dissentire. Quando diede un'occhiata ad Alex che si copriva anche le orecchie mentre stringeva gli occhi, scosse il capo e chiuse.
- E che sarà mai? Posso farlo anche io, eh? Non ci vuole mica chissà cosa... - Ovviamente Zlatan poteva essere geloso solo se si trattava di Alex. Questi riemerse dall'oltretomba e sospirò mentre si affrettava a chiudere la cartella malefica.
- Ah sì? Cosa aspetti allora? - Lo provocò per riprendersi un po' di dignità persa. Quelle cose lo imbarazzavano incredibilmente, ma doveva dire che Cris ci aveva dato proprio dentro.
Zlatan lo guardò sorpreso che lo sfidasse davvero, Alex ricambiò e per un momento Arjen sparì dall'universo.
- Mi stai sfidando davvero a fare un video hard per te? - Alex a quel punto si immaginò brevemente che cosa potesse venire fuori se si fosse messo a fare una cosa simile e si trovò a stringere le gambe accaldato. Zlatan notò il gesto e si leccò le labbra pregustandosi la faccia di Alex davanti ad un video simile.
- Mi devi fare il regalo di nozze, no? Ebbene... io ti suggerirei questo! - Alex sapeva essere abile e subdolo quanto qualcuno di loro conoscenza.
- Tu sei stato troppo con Thiago! -
- E tu non hai imparato niente da lui! -
- Ok, ragazzi... sono contento che abbiate in mente i regali di nozze, ma dovete aiutarmi! - Zlatan a questo punto, senza staccare gli occhi battaglieri dallo sguardo furbo di Alex, disse:
- Per questa cosa sono talmente inutile che penso proprio andrò a farmi un giro! - Con questo ed un sorrisino malizioso, Zlatan si alzò e se ne andò dallo studio ignorando Iker che diceva che dopo pranzo avevano cose importanti da fare.
Alex, guardando di nuovo il computer, rimase un attimo in estasi ed inebetito immaginando Zlatan a fare un video sexy per lui.
- Giuro che se lo fa davvero, esaudirò qualunque suo desiderio! -
E Zlatan lo sapeva... sapeva che sarebbe valsa la pena, per quel regalo.
Per questo, una volta fuori, cercò una persona in particolare per il suo scopo.
Non era molto felice all'idea di mettersi in ridicolo, ma aveva in mente il risultato finale, ovvero la faccia di Alex. Quella valeva la pena. E poi la ricompensa. Quella valeva ancor più la pena.
Non aveva molto ben idea di dove trovare chi faceva al caso suo, ma fortuna volle che Dio gli mise sul suo cammino esattamente i tre che facevano al caso suo.
Li vide mentre discutevano uno con l'altro in fondo al corridoio, da lì si fermò e col suo vocione li chiamò senza troppi complimenti.
- Ehi, pulce, zecca e pidocchio! Mi serve una mano! - Certo, se quello era il modo di chiedere i favori poteva stare fresco.
Sergio, Alexis e Roby si girarono verso di lui incerti su come mandarlo a quel paese, ma quando videro che era proprio Zlatan, si chiesero cosa mai potesse volere lui da loro. Di solito scappava a gambe levate alla loro presenza.
- Parli con noi? - Chiese Sergio curioso smettendo di discutere con Alexis che aveva osato scappare dal loro compito.
- No, con quelli dietro di voi! - Disse Zlatan avvicinandosi con le mani nelle tasche e l'aria strafottente.
I tre si girarono per guardare e a quel punto lo svedese si coprì la faccia chiedendosi chi glielo stava facendo fare.
“Alex. Alex... pensa a lui!”
Era sempre un'ottima motivazione.
A quel punto arrivò davanti a loro e con uno scappellotto a testa li riportò all'ordine.
- Con voi, pezzi di idioti! Parlo con voi! -
Non aveva ancora capito come si chiedevano i favori. Decisamente non aveva imparato nulla da Thiago!
- Ci chiedi una mano chiamandoci pulce, zecca e pidocchio e dandoci anche uno schiaffo sulla nuca? - Roby si era inserito, era l'unico ad aver giocato con Zlatan e si ricordava bene delle sonore litigate sfociate sempre in giochi e scherzi. In realtà Zlatan aveva un suo umorismo che in pochi capivano, quelli che gli stavano più vicino.
Alexis e Sergio lo conoscevano poco, per cui assistettero allo scambio che pareva farsi serio e pericoloso. Roby infatti aveva proprio l'aria da attaccabrighe e Zlatan aveva anche incrociato le braccia al petto.
- Certo! Qualcosa in contrario? - Mica poteva abbassarsi a chiedere scusa... Sergio e Alexis rimanevano senza parole, cosa davvero sensazionale, mentre Roby la gestiva con insolito polso fermo.
- Beh, dipende da quello che vuoi chiedere... - A quel punto Zlatan si sentì effettivamente stupido, ma pensò di nuovo ad Alex.
Fu così che firmò la propria condanna a morte.
- Devo fare il regalo di nozze ad Alex e mi ha chiesto una cosa specifica... - Esitò. Non poteva chiedere davvero aiuto a loro.
“Alex... Alex e la sua faccia...”
E così si fece forza e lo disse.
- Vuole un video con delle mie foto porno! - Nell'esatto momento in cui lo disse, gli occhi dei tre catastrofici elementi brillarono e proprio lì Zlatan si pentì amaramente d'aver dato retta ad Alex.
“Mi chiedo perchè mi devo sempre rovinare l'esistenza per viziare il mio ragazzo...”
Ma si era risposto da solo.
Era il suo ragazzo.
Quanti nell'universo potevano forgiarsi della nomea di 'ragazzo di Zlatan'?
Così sfregandosi le mani alla stessa maniera inquietante, i tre dissero insieme:
- Che magnifica idea! - In due nano secondi netti, Zlatan si sentì spogliato e sottoposto a raggi X. Non gli avevano osato mettere le mani addosso, ma tanto sapeva che era questione di poco.
- Ok ci ho ripensato, fate finta che non abbia detto nulla... - Con questo Zlatan si voltò e fece per andarsene, non poteva resistere a quelle facce da diavoli assetati di sangue.
- Vai vai pure... se hai paura di spogliarti e metterti in posa... - Questa era una cosa molto giusta da dire, Sergio era abile coi punti deboli.
- Del resto dubito verrebbe fuori un lavoro decente... - Anche Alexis sapeva darci dentro in quanto a provocazioni. Ma quello che lo conosceva davvero bene rimaneva Roby che diede il colpo di grazia.
- Povero Alex... come ci rimarrà male... - E fu così che Zlatan si fermò, chiuse gli occhi, sospirò e tragicamente disse, maledicendosi.
- Fanculo! Facciamolo! - A quello i tre malandrini si diedero il cinque con un 'yay' davvero idiota.
Zlatan, sospirando, scosse il capo imprecando.
Del resto chiedere a Cris sarebbe stato anche peggio, quello chissà cosa gli avrebbe fatto fare. Non che quei tre fossero meglio, ma almeno loro li poteva uccidere senza scrupoli, su Cris qualche scrupolo se lo faceva. Riky era il fratello preferito di Alex, renderlo triste equivaleva ferire indirettamente anche il suo moroso e questa era una cosa deplorevole.

Fu così che si ritrovarono in una delle molte camere di casa Ronaldo e dopo aver costruito un set da urlo e tirato fuori addirittura le lenzuola di seta rosso vivo, si occuparono della sua figura con addosso un accappatoio, anch'esso in seta ma nero.
Il rossonero perchè piaceva ad Alex.
- Tanto non rimarrà per molto... - Fece Sergio mentre gli sistemava i capelli sciolti che aveva inumidito con un po' d'acqua.
Stessa sorte fece con la sua pelle che spruzzò con qualche gocciolina facendo sospirare spazientito Zlatan per la millesima volta.
- Sentite, facciamo solo una foto fatta bene, vi va? - Ma ormai i tre fotografi erano troppo lanciati.
- Col cazzo, ci hai assunto per un intero servizio fotografico ed è questo che avrai! - Roby si stava occupando del set, Alexis delle luci e Sergio di Zlatan, quando tutti e tre furono pronti e Alexis con la macchina fotografica fu in posizione, cominciarono a dare ordini. Cosa che per altro li fece godere non poco.
- Ok, cominciamo con la vestaglia. Stenditi! Piega la cosc... cazzo, Zlatan! Stenditi, non piomba sul letto! -
- E che ho fatto?! -
- Ti sei buttato! Stenditi cazzo! - Sergio aveva in mente una serie di belle cose da sperimentare, si era occupato del servizio di Cris ed aveva fatto un bel lavoro.
- Senti, fammi la foto e vaffanculo! - Zlatan non aveva mai pazienza, figurarsi in quel caso.
- Adagiati elegantemente sul letto! - Insistette Sergio.
- Non ho fatto un corso di eleganza! Accontentati! - Alla fine si era comunque steso, non elegantemente, ma dopo aver sistemato la vestaglia in modo che si aprisse ed avergli piegato la gamba, dopo aver anche rischiato la morte, partì con la prima rata di foto.
- Muoviti un po', piega la gamba di più, gira la testa leggermente... - Alexis si sentiva un vero fotografo e gli stava piacendo.
- Certo, con quella faccia da killer sei molto sexy! - Commentò ironico Roby. Ora la faccia da killer si posò sul proprietario della voce.
- Fottiti! - Risposta illuminante.
- No, pensa tu a fottere... pensa a fottere Alex! Vedrai come viene bene! -
Zlatan immaginò che potesse fare lo sforzo e tornando verso la macchina, pensò ad Alex e l'espressione andò decisamente meglio!
- Ecco, perfetto! Continua! -
- Adesso slacciati la vestaglia. -
Zlatan eseguiva finchè si trattava di richieste ragionevoli.
Sotto era nudo, era incerto fin dove potesse spingersi, ma ad ogni esitazione Roby tirava fuori la carta Alex e gli faceva fare quello che voleva.
- Bene, falla scivolare lungo la spalla. Sexy! -
- Come faccio ad essere sexy mentre mi tolgo una cazzo di manica? -
- Alex, Zlatan! Pensa sempre ad Alex e non farti domande! - Il risultato era sempre il migliore, quando lo faceva.
- Perfetto. Succhiati il labbro. - Sebbene cominciassero ad esagerare, lo fece.
- Rotola a pancia in giù! -
- Rotola come una sirena! -
- Vuoi vedere come rotoli tu giù dal tetto? - Ringhiò Zlatan a Sergio che ogni tanto osava troppo.
- Rotola e basta! -
- Sto rotolando, cazzo! - Stava facendo il record di 'cazzo'.
- Bene, bene così! Adesso pensa di nuovo ad Alex! - Disse Alexis trovando la posa assunta molto interessante.
Zlatan era a pancia in giù, il viso appoggiato alle mani e l'aria semi truce e semi assorta che fissava davanti a sé. I capelli si erano spostati un po' sul lato ed un po' rimanevano dietro.
Catturata la posa, Roby salì sul letto e gli alzò la vestaglia dietro raggruppandola sul sedere, scoprendo una chiappa.
- Roby, se vuoi sopravvivere evapora! - Fece laconico Zlatan facendo per ricoprirsi.
- Non muoverti, è perfetto! - Esclamò Alexis riprendendolo.
Zlatan si rassegnò e rimase così pensando che fosse finito.
Quando il cileno disse che andavano bene, stava per alzarsi, coprirsi e tornare a vestirsi, ma Sergio si mise sul letto, lo bloccò con una considerevole forza e disse.
- Mica abbiamo finito! - Infatti, con poca gentilezza, gli abbassò ulteriormente la vestaglia dalle spalle fino a farla scendere su metà schiena. Stessa sorte fece sul fondo che alzò scoprendo anche l'altra chiappa.
Ora era più scoperto che coperto, ma rimaneva a pancia in giù e pensando ad Alex era una cosa accettabile.
- Appoggia il mento sul letto e mordicchia un dito. Mordicchia, non rosicchia! - Sergio aveva proprio in mente qualcosa di preciso e dopo molte lamentele e lezioni sul mordicchiare, riuscì a fare anche quello.
- Ok, adesso basta! -
- Un corno! Ora viene la parte sexy! - Fece Roby con convinzione.
- E cos'era questo? - Chiese stralunato Zlatan.
- I preliminari! - Asserì Alexis.
- Pensa ad Alex... - Ricordò Roby malefico. Zlatan imprecò e Sergio gli diede nuove istruzioni.
- Adesso mettiti a pancia in su e lascia che la vestaglia si attorcigli intorno alla vita... -
Zlatan fece notevole fatica per farlo mantenendo l'inguine coperto da tale lembo di stoffa.
- Dannazione, l'obiettivo è scoprirti! - Esclamò esasperato Roby.
- Sì sì ma questa va bene! - Disse Alexis alzandosi su una sedia per prenderlo da un'angolazione più alta.
- Ok... - Fece Sergio mordendosi il labbro pensieroso. - Ora... - E piano gli alzò la vestaglia. O ci provò. Zlatan gli afferrò la mano e quasi gliela staccò.
- Andiamo, ho visto più cazzi io di Cicciolina in tutta la sua vita! - Disse Sergio senza mollare la presa.
- Questo però è il mio! -
- Ci hai detto tu di fare un buon lavoro! Questo è quel buon lavoro! -
- Non mi puoi comprare con dei complimenti! -
- Zlatan... pensa alla faccia di Alex... - Roby ormai aveva registrato la propria voce che lo diceva e rimandava il nastro a ripetizione.
Zlatan dovette convenire con lui che valeva la pena.
Così si maledì, se ne pentì e lasciò che Sergio facesse.
Jack venne fuori in tutta la sua regalità e sebbene fosse ancora a riposo, i tre monelli fischiarono per complimentarsi.
- La leggenda merita! - Esclamò Alexis. Roby ovviamente glielo aveva già visto negli spogliatoi.
- Se volete sopravvivere piantatela! - Una minaccia efficace.
- Spostalo di lato! - Disse Sergio immaginando che toccarglielo sarebbe stato troppo!
Zlatan sospirando spazientito lo fece, Alexis saltò sul letto e lo fotografò dall'alto in varie angolazioni saltando da una parte all'altra.
Poi scese e lo fece anche di lato.
- Adesso toccati. - Zlatan voleva ancora uccidere Sergio, però era convinto che fosse la fine dell'agonia e lo accontentò toccandosi senza troppe cerimonie, ovvero non si stava masturbando, ma si limitò a coprirselo con la sua manona.
- Schiaccia di meno, scopri un po'... -
“E' solo la fine, è solo la fine...”
Si ripeteva Zlatan mentre cercava di fare meditazione e non tranciare le carotidi di tutti e tre coi denti.
I flash ricominciarono, poi Sergio tolse del tutto la vestaglia e Zlatan rimase per un paio di pose completamente nudo.
Si sentiva una prostituta, ma continuava a ripetersi 'Alex' nella testa, come un mantra.
- Quanto cazzo manca? - Ruggì ancora.
- Quasi finito... - Disse Roby.
- Facciamo solo questa... - Disse Sergio leccandosi le labbra con aria davvero ma davvero preoccupante.
- Dai, sbrigati... - Zlatan era convinto che di peggio non potessero chiedergli.
- Adesso mettiti di nuovo sulla schiena, punta i talloni e le spalle, tenditi tutto ed inarcati... - Zlatan eseguì. - E masturbati! -
- COSA?! - La voce divenne un magico misto fra lo stridulo ed il potente, nessuno capì come fece ma i tre si intimidirono. Beh. Due su tre.
- Dai, hai capito! Non ci fai bella figura se è moscio! Masturbati e fallo diventare grande! Fallo splendere... -
Roby vide una preoccupante ed incontenibile luce omicida nei suoi occhi e tirando via Sergio dalla portata del suo pugno, aggiunse.
- Per Alex! Fallo splendere per Alex! Chiudi gli occhi e pensa a lui! Noi non ci siamo! C'è solo lui! - Con questo ottenne qualche risultato.
Zlatan immaginò ancora la faccia del suo Alex mentre vedeva una foto simile e tutto sommato non poteva dare torto a Cris che aveva fatto una cosa simile.
Per amore si arrivava a fare di tutto!
E di tutto fece!
Alla fine Zlatan si decise e si masturbò un po', poco gli ci volle per arrivare ad una dimensione interessante, Alexis lo riempì di scatti pensando che appena avrebbe smesso, si sarebbe precipitato dal suo Totò e l'avrebbe trascinato in camera.
Stessa cosa avrebbero fatto Sergio e Roby coi rispettivi ragazzi.
Zlatan aveva un suo notevole fascino e non potevano dire che quello non fosse uno dei fisici più belli che avessero visto.
Specie le parti intime erano più che soddisfacenti.
Fecero foto ed ottennero un glorioso risultato, dopo di che mentre Zlatan si rivestiva sentendosi ancora una prostituta ed avendo una gran voglia di spargere molto sangue per questo, i tre dissero che avrebbero montato il video in tempo per il matrimonio.
- Ma come in tempo? E adesso che avete da fare? Fatelo ora, no? - Disse allacciandosi il bottone dei jeans.
- Ora abbiamo una cosa importante da fare! - Dissero mentre si affrettavano a rimettere tutto via per un qualche strano miracolo.
- Ma cosa?! -
- Tre cose... una a testa... e forse ripetute! - Fece chiaro e fantasioso Roby, quando poi Zlatan si voltò a cercarli, i tre erano spariti. Del resto ognuno aveva i propri bisogni primari.
“Per lo meno ho la certezza che Alex apprezzerà...” Pensò alla fine. “Cosa cazzo non si fa per amore! Fanculo, non lo faccio più!”
Senza ombra di dubbio era stata la cosa più faticosa mai fatta in tutta la sua vita!

CAPITOLO XXVII:
DI PALO IN FRASCA

- Che regalo vi farete, voi? - Chiese Alex tutto contento rivolto a Marco e Mario che stavano faticosamente per finire gli anelli, mentre lui era alle prese con un video invernale che sapesse di Narnia.
I due tedeschi si fermarono, lo guardarono allibiti e con espressioni ovvie alzarono in contemporanea gli anelli.
- Questi? -
Iker si mise a ridere scuotendo le teste mentre Alex fece un'espressione delusa.
- Beh, perchè?! Non sono questi i regali di nozze? - Chiese Mario agitandosi mentre realizzava che forse aveva fatto male qualche calcolo!
- Ma no dai! Gli anelli sono una cosa, i regali sono altri! - Spiegò Alex.
- E tu? Cosa gli hai fatto? - Chiese Marco convinto che non potesse aver trovato niente in così poco tempo.
- Io gli faccio un regalo sentimentale... - Disse pensando di aver usato il termine giusto.
- Non che la cosa mi stupisca... - Fece scettico Arjen. - Comunque io al vostro posto non farei un bel niente, ma sono cazzi vostri! - Marco sospirò spazientito.
- Nessuno te l'ha chiesto! Dai, cosa gli fai? - Ora erano curiosi, ma prima che Alex potesse rispondere, Marco si ritrovò con una scarpa che gli sfiorava la fronte di poco, per fortuna i suoi riflessi erano buoni.
Arjen con un'aria assassina andò a riprendersela senza aggiungere nulla.
Alex, allibito, si riprese dalla piccola distrazione e rivelò la grande pensata con enfasi, come se fosse l'idea più stratosferica e geniale del secolo.
- Ecco io gli farò il mio pigiama rosso! - Al che tutti i presenti si ritrovarono con gli occhi fuori dalle orbite e l'aria schifata.
- E che ha questo di tanto sentimentale? - Chiese il solito insensibile Arjen. Questa volta erano tutti d'accordo e Alex lo guardò non concependo come non potessero capire.
- Beh... ma è ovvio... è una cosa mia... - Iker aveva intuito che forse c'era qualcosa dietro e lo mise sulla strada giusta.
- Magari c'è una storia legata al tuo pigiama? -
- E che storia potrebbe mai essere? - Fece Marco partito in quarta mentre si sentiva preso in giro. - Lo vedi con chi gira? - Ovvero Zlatan... - che pigiama può avere storia con uno che sicuramente prima ti spoglia e poi ti chiede come stai? - Questo però fece ridere Iker perchè si immaginava la scena ed anche Alex perchè doveva constatare che aveva ragione.
Arjen sogghignò. Che torto gli si poteva dare, dopotutto?
Ma Mario aveva capito che una storia lì dietro c'era e si appoggiò coi gomiti al tavolo proteso verso Alex in attesa della storia, l'aria sognante da romantico quale era.
- Dai racconta, che storia c'è dietro al pigiama? -
Alex pensandoci si fece di mille colori, poi però superò la timidezza e pensando che fossero pochi e potesse raccontarlo, lo disse:
- Bene... quando ci siamo messi insieme eravamo al Milan ed in quel periodo avevo questo pigiama rosso che mettevo sempre, era il mio preferito, mi dava la sensazione di caldo... -
- Commovente, ma a me serve il video! - Grugnì Arjen che non gli interessavano queste cose.
A questo punto fu lui a sfiorare una scarpa, quella di Marco.
- Ed insomma... Zlatan è rimasto colpito in qualche modo dal mio pigiama rosso. Non so spiegare bene, ma è stata una delle prime cose che l'hanno attratto di me... -
Iker con un sorrisino malizioso disse:
- Dubito che la prima fosse proprio il pigiama! - Alex riemerse dal suo romantico mondo dei sogni mentre Mario ancora c'era dentro in pieno.
- Cosa vuoi dire? - Chiese senza capire. Arjen ancora una volta si intromise schietto. Voleva chiudere quei noiosi argomenti per passare al suo video.
- Che uno come lui sarà stato attratto per prima cosa dal tuo culo, poi dal tuo bel faccino... e forse pure dal tuo sorriso! -
- Ed io parlerei anche dei riccioli! - Aggiunse Iker.
- Per non dire il carattere dolce che spicca! - Fece Mario.
- E non parliamo della timidezza! - Disse Marco.
- E solo dopo avrà notato il tuo pigiama rosso! - Concluse Arjen sadico e divertito. Alex ora era di nuovo di mille colori e dopo averli guardati uno ad uno ebete, dovette convenire con loro.
- Forse avete ragione, ma io intendevo al di là di me... - Le risate non si sprecarono, era divertente perchè era spontaneo e non una posa. - Comunque da quella volta, quando ci rivediamo ed è inverno, lo porto sempre. Il pigiama rosso. A lui piace un sacco, lo guarda con occhi che brillano! - La voce tornò romantica come l'aria di Mario che sarebbe rimasto anni ad ascoltarlo. A lui non importava di chi si parlava, a lui piacevano le storie dolci e quella, raccontata in quel modo, lo era.
- Ma che carino! - Esclamò sorpreso Marco.
- Chi, Zlatan?! Ma l'hai visto? - Disse schietto Arjen non capendo come lo si potesse considerare carino. Lui ovviamente non parlava in senso letterale, la bellezza era relativa.
- Beh, è un bel tipo! Ha un fisico da urlo! - Rispose Marco. Solo a questo Mario si svegliò e lo fissò male e geloso, così il compagno dovette passare dieci minuti abbondanti a calmarlo.
- Gli lascerò il mio pigiama rosso, penso che gli farà piacere. - Concluse vittorioso Alex convinto fosse la cosa più geniale che potesse venirgli in mente.
- In questo caso non si dice regalo sentimentale, ma regalo simbolico. È il valore che è sentimentale. Hai fatto un po' confusione. - Spiegò Iker. Alex sorridendo timido annuì mentre Arjen aveva l'orticaria e voleva uccidersi davanti a tanta gentilezza e carineria.
- In ogni caso i regali di nozze non si rivelano al compagno prima di darli! - Fece Marco in sua difesa.
- Ma Alex sa cosa farà Zlatan! - Corresse Mario.
- Ho capito, ma di solito non si devono sapere! - Alla fine Iker diede ragione a Marco e fu così che i due tedeschi andarono comunque in crisi perchè non avevano proprio idea di che cosa regalarsi l'un l'altro.


Mark non era ancora convinto di dover essere curato e continuò a dire che stava bene anche dopo essersi messo il terzo maglioncino, ovvero tutto quello che si era portato dietro.
- Lo vedi che sto bene? Non ho nemmeno bisogno di mettermi sotto le coperte! - Disse con una pessima cera.
Nando, con una semplice maglia maniche lunghe leggera, disse scuotendo elegantemente la testa.
- Ah sì? E non pensi che avere tre maglie pesanti equivalga ad essere comunque sotto le coperte? - Mark, accorgendosene, si zittì e fu la prima volta che il Generale si convinse di qualcosa che andava contro la propria stessa granitica idea. Qualunque essa fosse.
Nando a quel punto gli disse di mettersi sotto le coperte mentre andava a recuperare un termometro, un'aspirina e qualche rimedio della nonna.
Mark, sempre borbottando che non gli serviva proprio niente, appena mise la testa sul cuscino si addormentò di botto.

Quando Nando tornò in cucina per le varie richieste, trovò Cris e Karim che si litigavano Riky mentre Totò, povera bestiolina, lavorava completamente da solo alle tartine ed ai tramezzini!
- Penso che il senso del tuo inserimento fosse di sostituire Mark e non creare confusione e rallentare i lavori! - Disse Nando all'ormai amico Cris.
Questo non sortì molto effetto, ma fortunatamente Riky finì i propri doveri e sospirando liberatorio disse ai due debosciati di andare da Totò. Solo a quel suo ordine Karim si mosse. E solo quando Karim si mosse, lo fece anche Cris. Per partito preso, forse. O magari ogni tanto aveva bisogno di tornare bambino, altrimenti non sfogava l'idiozia che accumulava in eccesso.
- Cosa ti serviva? - Chiese Cris tornando semi serio mentre guardava quello che faceva Totò e lo riproduceva intuitivo e preciso mostrando gran talento puro in quello. Cioè nell'arte della riproduzione, non dell'inventiva culinaria.
Se gli avessero detto di fare qualcosa di sana pianta avrebbe fatto un disastro, ma se si trattava di fare precisamente quel che faceva un altro la cosa era diversa.
Nando si riscosse per poi rimanere impressionato da quanto disastroso fosse Karim. Tutto quel che toccava poi doveva essere ritoccato da Totò che doveva impegnarsi molto per farlo sembrare decente.
Cris, seguendo il suo sguardo, vide i disastri di Karim e si accese come un fiammifero.
- Cristo Santo Karim! Cosa sono quelli? Impegnati! Devono essere tartine, devono essere belle! Estetiche! Cos'è questa? Una cacca? - Nando ridacchiò, Cris aveva pienamente ragione. Totò però sospirò e prima che potesse intervenire, Karim era già a ruggirgli contro.
- Mia nonna è campata fino a cent'anni facendosi i cazzi suoi! - Risposta davvero degna d'essere ascoltata. Non da meno fu la contro risposta.
- E la mia è campata fino a cent'anni cucinando bene! -
- Ah perchè tu sai farlo!? Ma se hai una cuoca e quando non c'è la cuoca c'è Riky! Andiamo! - Karim sapeva tante cose su Cris e poteva sputtanarlo quando voleva.
- Ma io almeno so copiare bene! -
- Anche io! - Karim però non sapeva cosa diceva e Cris, offeso mortalmente da quest'affronto, prese la tartina di Karim, quella di Totò e la propria e le mise vicine, poi chiamò Nando.
- Adesso dimmi in tutta sincerità quali ti sembrano più vicine all'originale! - Non che ci volesse un genio, si disse Nando.
- Beh, insomma... quelle di Cris sono identiche a quelle di Totò! - Karim allora fulminò Nando e mise il broncio!
- Ok, allora arrangiatevi e fatele senza di me! - Con questo si mise la propria in bocca ed incrociò le braccia offeso.
- Se Zizou sa che mangi come un maiale ignorando la dieta che ti ha imposto, ti uccide! -
- Cris, hai tante doti ma ti manca lo spirito di sopravvivenza! - Commentò Nando suo malgrado divertito dagli sguardi assassini di Karim che per qualche miracolo ancora non uccideva.
Alla fine l'unico a lavorare era Totò, Riky era andato a riporre le palline al cocco.
- E' vero che Zizou lo ha spedito ad un seminario nutrizionale e poi gli ha dato lui stesso una dieta personalizzata. Gli ha pure insegnato a cucinare quello che deve mangiarsi. Non sa fare altro! Peccato che la famosa dieta non comprenda schifezze, per questo ora è inutile! - Karim gli  pestò il piede e Cris glielo ritornò.
- Beh, Zizou è... - Nando non trovò il termine adatto, sapeva che dire 'dittatore' poteva essere offensivo. Così optò per il: - raro! - Così Karim risparmiò un calcio alla tibia allo spagnolo.
- Karim, perchè tu non fai? -
Tornato dal frigo della cantina, Riky aveva trovato Karim con le braccia conserte e l'aria imbronciata. L'aria imbronciata era normale, ma le braccia conserte no.
- Non mi lascia lavorare! Dice che non va bene quel che faccio, ma non mi spiega come farlo! - Totò lo guardò implorante alla disperata ricerca di aiuto.
- Ti prego, non li sopporto! Sono peggio di Karim e Roby! Io non so come fai! - Riky fece un sorriso di scuse mentre Cris si faceva dire da Nando quello che gli serviva e gli diceva dove trovarlo. Per questo non sentì la soluzione di Riky.
- Dai Karim, aiutami che prepariamo il pranzo. Faccio qualcosa di brasiliano, ma mi serve una mano! - Totò lo benedì sul momento. Un momento breve. Poi si chiese cosa gli fosse venuto in mente visto che appena Cris tornò a loro e vide Karim lavorare da un'altra parte della cucina con Riky, divenne come un semaforo che cambiava colori impazzito.
- Ehi e allora? Cosa significa? Io vengo qua e tu ti prendi Karim? Sono io il tuo ragazzo! Adesso Karim prende il mio posto! - Cris mollò Totò e le tartine e con una spallata si sostituì letteralmente a Karim che rimase sorpreso e tramortito a terra.
- Perchè Totò e Karim non si capiscono e Totò non può spiegargli bene come fare le cose, Mark ed io ci riusciamo perchè parliamo in spagnolo! - Ma la spiegazione di Riky, molto sensata, si perse nell'aria perchè il francese aveva subito ritornato il colpo a Cris ed in due secondi i due erano a terra a fare wrestling.
- Oh Signore Altissimo... pensaci tu, io proprio non so come fare... - Riky si arrese e decise di ignorarli mettendosi a cucinare per il pranzo odierno, stessa cosa fece Totò e così mentre loro due poveri disgraziati lavoravano da soli per quasi venti persone, Cris e Karim facevano letteralmente i bambini.
Normale amministrazione, insomma.


- Senti, io ammiro la tua arte scultorea, ma fare rose di cartapesta non fa per me! Tu fai le rose ed io faccio gli alberi! - Zizou non si vedeva proprio a fare rose, anche perchè David quando si trattava di certe cose diventava odiosamente pignolo. Di solito era solo odioso. Agli occhi di Zizou, si intendeva.
David lo fulminò con uno sguardo assassino che gareggiava con quello del compagno.
- Sono entrambi lavori lunghi, se li facciamo insieme, finiamo prima. - Anche questa logica non era male. Ma Zizou pur di non fabbricare rose, era disposto anche ad arrampicarsi sugli specchi.
- Andiamo, gli alberi sono la cosa più grossa fisicamente, una volta che sono fatti e piazzati, si costruisce tutto intorno! -
David sospirò spazientito, voleva demolirlo ma sapeva che Zizou fisicamente era più forte di lui, infatti desistette e cercò di distrarsi da solo pensando a cos'altro bisognava fare nella sala. Tante, tantissime cose.
- Sai a cosa penso? - Disse mentre aveva ripreso a fare rose senza guardare perchè perso nell'ambiente circostante.
- Perchè, pensi? - Chiese Zizou scettico mentre apriva le scatole degli alberi di neve. Ebbene Cris era provvisto anche di quello. Di solito sotto natale riempiva casa di più di un albero ed erano del tipo che sembravano proprio veri, ricoperti di vera neve. Cose alla Cris, insomma. Follie.
David ignorò Zizou.
- Voglio fare un ruscello che scende su un lago con una cascatella. - Zizou a questo lasciò perdere le scatole, andò da lui e gli toccò la fronte. David lo guardò allibito e gli chiese cosa avesse. - Niente, niente... - Poi tornò alle sue scatole e dopo qualche secondo disse:
- Senti, David... -
- Mmm? - Per David l'idea della cascata era indiscutibile, troppo geniale, per cui era tornato a concentrarsi sulle rose.
- Io pensavo che voglio dei lupi bianchi, veri s'intende, che girano per la sala! - David lo guardò offeso capendo perchè l'aveva detto. Era il suo modo per dirgli di non sparare cazzate, ma lui era convinto della cascata. Solo che era troppo contorto e furbo per discutere con lui e basta. Visto che Zizou lo trattava come un idiota, si abbassò al suo livello e pensando ad un'altra cosa assurda con cui rispondere alla sua, sparò.
- E sarebbe bello costruire un vero e proprio castello di ghiaccio dove dentro c'è la torta nuziale! - Che poi erano tutte belle idee, ma decisamente irrealizzabili.
Zizou capì che non intendeva mollare e non si tirò ovviamente indietro. Quindi sempre senza smettere di tirare fuori pezzi di alberi bianchi e montarli, rispose apparentemente senza il minimo problema, un tono ragionevole.
- Non può mica mancare l'aurora boreale! - David ne stava per sparare una più grossa, quando la voce di Thiago poco distante da loro si fece sentire secca e tagliente.
- E sarebbe davvero favoloso poter riavere i vostri cervelli persi da qualche parte sotto la neve! Spero che non sia una richiesta troppo irragionevole! - A questo David e Zizou si zittirono e si guardarono con sfida, continuando comunque a lavorare pratici ed efficaci.
Pochi secondi di silenzio e poi la ricarica.
- Ma come diavolo ti viene in mente il ruscello e la cascata, si può sapere? Ci vuole davvero scarsità di neuroni per arrivare a concepire una cosa simile! - Zizou quando attaccava a parole senza farlo in modo indiretto, era peggio di quando rifilava testate.
- Senti, Hitler! Io sono geniale ed i geni non hanno bisogno di spiegare le loro genialate! - David però era abituato a tutti i suoi modi!
- Certo, non lo spieghi perchè non sai nemmeno tu come farlo! - David si fermò un attimo e lo fissò davvero torvo, si mise anche a respirare come un toro. Zizou rimase provocante a sfidarlo a reagire, ma la voce di Thiago si levò ancora perentoria.
- Lavora! Litiga con lui mentre lavori! - Così David riprese a fare rose sempre comunque guardando male il suo ex compagno di squadra.
- Chi è Hitler, poi? - Chiese Zizou ridacchiando riferendosi a Thiago, per lui la questione era chiusa. Non si poteva fare un ruscello. Stop.
Non per David.
- Fosse l'ultima cosa che faccio, il ruscello e la cascata ci saranno! - Zizou scosse il capo pensando che fosse il solito bambino. Naturalmente sapeva quando poteva dirle e quando era il caso di tenersele per sé.
“Ma chi me l'ha fatto fare?” E questo fu il povero Thiago mentre spargeva neve con la sua arte sacra. “Altro che vacanza, è una prigione!” Non che poi avesse torto...

CAPITOLO XXVIII:
UN BERNOCCOLO A TESTA

Quando Riky finì da solo di preparare il pranzo per tutti e Totò concluse come da programma la lavorazione delle cose salate del rinfresco del giorno dopo, anch'egli da solo, decisero che si poteva radunare gli altri per mangiare.
A quel punto Totò si avvicinò a Riky e dubbioso chiese in italiano dialettale:
- Ed ora come si fermano quei due? - Fece guardando Cris e Karim che ancora facevano i bambini nella lotta a terra. Sicuramente era impossibile visto che erano andati avanti almeno mezz'ora senza darsi tregua. Ma Riky, che ormai capiva lo strano accento di Totò perchè aveva scoperto che somigliava molto al modo in cui Roby parlava italiano, rispose con un sorrisino che la sapeva lunga:
- Eh eh... guarda qua... - Con questo Totò si immaginò un super mega fischio assordante e si preparò tappandosi le orecchie, ma ovviamente rimase male quando Riky si limitò a chiamare Cris con la sua vocina gentile, senza gracchiare, fischiare e strepitare.
Un semplicissimo:
- Cris? -
E mentre Totò si chiedeva se lo prendesse in giro, Cris si fermò immediatamente mollando Karim e fiondandosi su di lui.
- Mi hai chiamato? - Chiese mentre lo abbracciava chissà per quale strana ragione!
Riky si mise a ridere e Totò rimase a guardarli esterrefatto mentre Karim non capiva dove diavolo fosse finito il suo giocattolo.
- Ma come diavolo hai fatto? Hai parlato pianissimo e quelli facevano un casino bestiale! - Riky rise ancora più forte mentre Cris strusciava la testa sulla sua guancia come un cagnolino che cercava le coccole. Ci mancava che gli leccasse l'orecchio!
Riky gli diede delle carezze sulla nuca, proprio come si faceva coi cani, e disse prima di tutto al suo ragazzo:
- E' pronto, vai a chiamare gli sposi nel tuo ufficio, per favore? - Cris senza replicare né ribattere, gli diede un bacio e contento trotterellò fuori dalla cucina.
A quel punto Riky rispose a Totò:
- Lui sentirebbe la mia voce che lo chiama anche in mezzo ad uno stadio pieno di tifosi che urlano e fischiano! - Cosa che in effetti era successa molte volte. - Ha una specie di radar ad ultrasuoni che gli fanno percepire solo quel che riguarda me! Anche io non mi spiego come fa, ma è così! - Riky rideva mentre lo raccontava, ma Totò dopo la dimostrazione pratica non ne poteva dubitare. Karim, da terra, lo insultò in francese e Riky lo ammonì pur non capendo le parolacce nella sua lingua.
- Karim, non si dicono queste cose! - Disse infatti perentorio come una madre scandalizzata.
- Non sai nemmeno cosa ho detto! - Si difese scattando in piedi l'attaccante.
- Non serve, mi basta la tua faccia imbronciata! - Che aumentò con un delizioso broncio quando non trovò niente da replicare. Non che di norma si impegnasse chissà che!
- Vai a chiamare il gruppo degli addobbi per favore? - Chiese gentilmente all'amico che uscì dalla cucina sempre brontolando. Alla fine anche se aveva fatto molti miglioramenti affiancato da Zizou, era comunque pur sempre il brontolone numero uno dell'universo!
Riky non dovette chiedere a Totò di cercare i malandrini, era abbastanza intelligente da capire le cose da solo.
- Andrò a cercare Alexis e gli altri due spostati... - Riky consegnò una delle piantine di casa di Cris che avevano disegnato prevedendo che qualcuno potesse averne bisogno.
- Tieni, se ti perdi... - Totò non rise molto nel prenderla, ormai aveva capito come funzionava in quel posto...
- Se una volta che ti perdi bastasse sbattere le scarpette rosse sarebbe una passeggiata addentrarsi qua dentro... ma ho il sospetto che sia peggio del Labirinto del Fauno! -
Detto questo, Totò uscì dopo i suoi predecessori facendo pensare a Riky che era sempre un piacere avere a che fare con lui.
Dopo di questo si mise a preparare la tavola che allungò in modo da far stare 18 di loro.


Cris non bussò prima di entrare, ovviamente era casa sua, poteva entrare ovunque senza chiedere il permesso. Questo lo credeva lui. Non aveva ancora avuto a che fare con Thiago che sorvegliava l'ingresso al salone per impedire proprio a lui di guardarci dentro.
Comunque aprì la porta, anzi la spalancò credendosi tanto largo da doverlo fare in quel modo, e con un allegrissimo:
- Buongiorno gente! - Diede uno sguardo panoramico all'interno, al gruppo degli sposi.
Sul tavolo vide Iker che sorvegliava i tedeschi che si rimiravano gli anelli che avevano appena finito, mentre alla scrivania del computer, proprio davanti al suo monitor, c'erano niente meno che Alex e Arjen.
In un primo momento rimase shockato nel ritrovarsi Zlatan scambiato con Arjen, poi lo shock mutò in ben altro quando realizzò che erano al suo, suo e proprio gravemente suo computer.
In quel momento, appena lo videro e realizzarono, tutto si fermò, ogni cosa si cristallizzò come fossero capitati in un episodio di Supernatural, quando si aveva a che fare coi fantasmi. Il fiato si condensò dalle loro bocche e mentre i vetri crepavano dal ghiaccio che si formava repentino, il terrore si espanse a macchia d'olio in tutti, persino Marco e Mario notoriamente disinteressati al resto del mondo.
Alex si fece quasi la pipì addosso dalla paura, Arjen imprecò in olandese, ma rimase fermo a fissare Cris, e Iker fu il primo a reagire mettendo le mani avanti, avvicinandosi cauto all'amico.
- Cris, sta calmo! - Disse per prima cosa.
Ma ormai era già tardi, a quel punto. Perchè a Cris stavano già venendo le vene grosse sul collo e sulla fronte, come quando un sayan si trasformava in super sayan.
Iker impallidì e Arjen lo disse in spagnolo.
- Ma doveva venire proprio lui a chiamarci? Su tutti quelli che poteva andare a chiamare, proprio qua? - Poi realizzò che sarebbe stato peggio se fosse andato nel gruppo degli addobbi... e non poteva nemmeno sapere che poi i malandrini stavano organizzando a loro volta qualcos'altro che minava la sua sanità mentale.
In breve non c'era forse un gruppo che non stesse facendo qualcosa contro di lui. Cioè non contro di lui direttamente, ma alla fine il risultato era quello comunque.
- Cosa... cosa... cosa diavolo ci fanno loro... cosa diavolo ci fanno loro due lì.... - Poi visto che non riusciva a finire la frase per lo shock, la sparò urlando con una vocina stridula che perforò i timpani di tutti: - COSA DIAVOLO CI FANNO LORO DUE LI' AL MIO COMPUTER! - Marco e Mario uscirono di corsa alla ricerca di Riky, ormai anche loro avevano capito come funzionava, mentre Arjen si alzava per proteggere Alex, il quale era uno che veniva spontaneo proteggere, e Iker si metteva a sua volta davanti ai due.
Cuore di martire... del resto in qualche modo era pur diventato santo, no?
- Cris, calmati, non è la fine del mondo, hanno solo... - Tentò la difesa.
- NON E' LA FINE DEL MONDO? HANNO TOCCATO UNA COSA MIA, L'HANNO APERTA, L'HANNO VIOLENTATA! E' MIO! E' MIO E NON ME LO HANNO CHIESTO! - Cris stava strillando con gli occhi chiusi, era così furioso da essere rosso verdolino, le vene sempre in evidenza e i capelli che stavano diventando quasi biondi per il potere dei super sayan!
Alex allora decise di prendersi le proprie responsabilità e si alzò andando lui davanti ai due che lo stavano coraggiosamente proteggendo.
Cris sembrava davvero fuori di sé, Alex era sentitamente terrorizzato, ma non si sarebbe fermato ora.
Era stato lui a violare il suo computer, adesso bisognava affrontare le proprie colpe.
- Scusa, sono stato io ad aiutarli, Arjen non ne era capace e lui aveva bisogno di fare un video per il matrimonio e così ho detto che potevo aiutarlo... non volevo farti arrabbiare né violentare nessuno! - Che poi si trattava di un computer era un altro discorso.
Non si sentiva idiota a fare un discorso del genere, lo pensava davvero e Cris si paralizzò pensando a come potesse ucciderlo, cercava un modo indolore quando realizzò le sue parole.
- AIUTARLI?! CHI ALTRI C'E' DIETRO A QUESTO? CHI HA OSATO? - Alex si morse la lingua ed Arjen alzò gli occhi al cielo, stava per scoppiare il finimondo quando un vocione si udì dalle loro spalle.
- Io, perchè? - E super Ibra era lì in tutto il suo splendore, con un mantello rosso scintillante ed una tutina azzurra aderente che mostrava anche l'indecenza.
Alex lo vide così. In realtà era vestito normale, senza vento fra i capelli e senza tutine.
Iker trattenne il fiato non sapendo cosa aspettarsi, mentre Arjen prendendo il video fatto se ne andò scuotendo il capo.
Cris si voltò del tutto verso Zlatan con le mani puntate ai fianchi e l'aria da sfida.
Gli andò davanti e con la stessa identica posa, gli stessi sguardi e la stessa aria da 'andiamo, fatti sotto!', rimase a fissarlo per un bel po' cercando di trovare la cosa giusta da dirgli. Iker e Alex ai lati in attesa di sapere di che morte sarebbero crepati tutti. Se quei due si mettevano a litigare era la fine.
Cris così lo puntò col dito.
- Non osare puntarmi! - ringhiò a denti stretti Zlatan. Cris però non lo tolse, solo che non glielo premette sul petto.
- E tu non osare mai più toccare una cosa mia senza il mio permesso! Nessuno! Cazzo! - Silenzio. Non aveva torto.
- Gli serviva il computer! -
- Ed io non ero morto! Potevate cercare e chiedermi il permesso! - Poi realizzò e tornò alla sua vocina stridula ed isterica: - AVETE ANCHE VIOLATO LA MIA PASSWORD?! - Quello improvvisamente sembrava diventato il reato peggiore e Iker sospirando centrò subito il punto, ma Zlatan rispose per primo scocciato.
- Certo che l'abbiamo violata, come diavolo pensi che abbiamo fatto ad entrare? -
- COS'ALTRO AVETE FATTO?! - Zlatan stava per rispondergli che avevano guardato il suo video, ma Alex prevedendo che sarebbe stata una brutta mossa, gli si aggrappò al collo e gli chiuse la bocca con la mano.
- Niente! Ho impedito ogni cosa! -
“Per questo marcirò all'inferno, ma devo preservare il mio ragazzo!” Fu così che sacrificò la sua anima!
Iker allora tornò ad inserirsi facendosi ancor più santo.
- Dai Cris... troverai un'altra bella password che riguarda il tuo Riky! - Cris strinse le labbra così forte che divennero bianche, ma Zlatan, che si era liberato da Alex, stava per dirgliene una delle sue facendo degenerare ulteriormente le cose, quando la sacra voce di Riky arrivò a salvarli letteralmente dall'inferno.
- Cris, non esagerare, è solo un computer! E poi era Alex, non un estraneo! - Alex ed Iker sospirarono di sollievo nel sentirlo ancora prima di vedere Cris effettivamente spomparsi e darci un taglio.
Quando lo videro andare da Riky e cingerlo con un braccio al collo, tutti capirono effettivamente il vero potere del suo ragazzo.
Loro non lo potevano sapere, ma Thiago aveva ragione. Per superare lo scoglio 'scena isterica di Cris che rovina un matrimonio intero', potevano appoggiarsi solo a Riky!
- Se lo rifate giuro che vi ammazzo! Non importa quanto costate! - Frase un po' strana da dire, ma con questo si congedò e lasciò Iker e Alex sospirare di nuovo asciugandosi il sudore dalla fronte, mentre Zlatan scuoteva la testa.
- Quello è fuori di testa! Gli si è spappolato il cervello col gel! Ne usa troppo! Ho sempre detto io che è meglio lasciare i capelli al naturale, ma non mi dà retta! -


Arjen stava andando da Thiago a dirgli che ce l'aveva, quando da una delle camere uscì Nando sistemandosi i pantaloni ed i vestiti in un chiaro modo. Il modo che si faceva dopo aver fatto sesso.
Stava per passare oltre senza rifletterci quando si fermò e lo fece. Corrugò la fronte e mentre il campanellino risuonava nelle pareti quasi vuote del suo cervello, si voltò verso di lui che si fermò immediatamente con aria colpevole.
Poi realizzò col secondo treno.
Quello non era una camera qualunque.
Quella era la camera sua e di Mark!
- Che diavolo... - Nando alzò subito le mani calmandolo.
- Non è come pensi! - Ed iniziare una frase in quel modo era proprio il sistema peggiore, equivaleva a dire 'è anche peggio di quel che pensi!'
Arjen infatti, da bravo olandese quale era, gli andò contro, lo prese per il colletto della maglia e lo spinse contro il muro, poi minaccioso ruggì furioso.
- COSA DIAVOLO AVETE FATTO?! COME AVETE POTUTO?! -
- Non è quello che pens... - Ma in quel momento, proprio in quel maledetto momento, Mark uscì dalla camera mettendosi un maglione, era tutto sudato, scomposto e rosso in viso. Non potendo immaginare che era per il sonno e la febbre scesa dopo la tachipirina presa, Arjen pensò l'inevitabile.
Il mondo si fermò crepandosi, stava andando in mille pezzi davanti ai suoi occhi.
A tutto avrebbe potuto credere ma non a quello e mentre lui lo fissava inorridito, Nando imprecava.
- Cazzo, proprio ora?! - Che diede conferma ad Arjen che avevano fatto sesso loro due.
Infatti lasciando Nando andò contro Mark, lo spinse così forte che lo fece volare a terra. Di norma Mark resisteva alle sue spinte, ma ora era ancora debole per cui si prese un colpo non indifferente, Nando da bravo crocerossina che era, si buttò in ginocchio per aiutarlo.
- Mark! - Questo fu peggio, perchè Arjen si aizzò ancor di più e piegato su di lui si mise a gridargli l'impossibile.
- COME DIAVOLO HAI POTUTO SCOPARE CON LUI? ALLORA LO VEDI CHE NON E' PASSATA? LO VEDI CHE CE L'HAI ANCORA CON ME PERCHE' HO FATTO UN APPREZZAMENTO SU ZIZOU? SEI UN BASTARDO! E' COSI' CHE TI VENDICHI DOPO AVERMI ASSICURATO CHE NON C'ERA NIENTE, CHE NON CE L'AVEVI CON ME? - Mark, capendo cosa aveva pensato, se la prese a volontà ed alzandosi di scatto gli andò contro. L'appoggiarsi a lui per spingerlo gli ridiede l'equilibrio che per un momento aveva perso perchè ancora spossato. Nando li vide litigare e solo in quel momento capì perchè qualcuno aveva paura dei loro scontri.
- SEI IL SOLITO IDIOTA! NON CAPISCI MAI NIENTE! NON E' COME PENSI! MI HA AIUTATO PERCHE' STAVO MALE! - Questo apparentemente non aiutò visto che poi Arjen lo tornò a spingere, Nando dietro a Mark lo sorresse, questi infatti non ce la faceva proprio però nonostante non avesse forze gridava come un toro infuriato contro l'altro toro infuriato. I due continuarono a spingersi e gridarsi furiosamente.
- E TI AIUTA FACENDOSI SCOPARE?! -
- NON CI SIAMO SCOPATI MA COME CAZZO TI VIENE IN MENTE? -
- SMETTETELA! - Ovviamente nessuno dei due dava retta a Nando che cercava prima di sostenere Mark e poi di separarli. Per poco non ci andavano di mezzo i suoi bellissimi e delicati lineamenti. Andarono avanti senza fermarsi, dritti come treni.
Fino a che, dalla porta fantomatica, non uscì anche Sergio tutto bello contento e rilassato. Il sorriso più bello mai visto su viso d'uomo.
Poi però si fermò subito alla scena che si presentò.
Naturalmente invece di migliorare la cosa, come sempre, la sua sola presenza peggiorò di gran lunga tutto e Arjen gridando 'L'AVETE FATTO IN TRE!?' diede un gran bel pungo a Mark. Beh, con Mark colpì anche Nando perchè finì per spingere la testa di Mark contro il viso di Nando. Il risultato fu che i due caddero.
Sergio non capì niente se non che aveva osato dar giù indirettamente al suo ragazzo, questo valse un calcio volante ad Arjen che finalmente a terra si fermò dal gridare e dal massacrare.
Risultato: Nando, Mark e Arjen con zigomi gonfi e Sergio in piedi davanti a loro che li teneva d'occhio.
In qualche modo se c'era da menar le mani poi lui era quello che finiva nel mezzo.
- Smettetela! Mark aveva la febbre, gli ho dato un rimedio della nonna, una tachipirina e dopo una bella dormita si è ripreso. Mentre dormiva è arrivato Sergio che mi ha imprigionato in bagno ed abbiamo fatto le nostre cose! Non ho fatto niente con Mark! Come ti salta in mente una cosa simile? -
Ed ecco finalmente la verità. Ad Arjen ci vollero cinque minuti per comprendere. Poi semplicemente disse schietto come niente fosse successo.
- E perchè diavolo non l'avete detto subito? -
Questa volta a tirargli un calcio fu Nando.
Davanti a tanta ottusità in effetti solo le cattive funzionavano, ora capiva Mark!


Karim arrivò e si fermò spaesato. Si guardò intorno con l'aria di chi pensava ci fosse qualcosa che non andava e si girò per andarsene, era sull'uscio del salone quando Thiago e Roby arrivarono. Avevano appena consumato velocemente.
Roby era arrivato e tanto aveva fatto fino a che l'aveva convinto ad una sveltina.
Karim indicò il salone e con aria di chi non capiva bene cosa succedeva, disse in francese:
- Ehm... c'è una foresta in sala... - Il tono fu una specie di capolavoro, non era sicuro che fosse una cosa strana, poteva anche essere che aveva le visioni.
Thiago però non si scompose e con aria ovvia rispose sempre nella sua lingua:
- Eh certo e cosa ci dovrebbe essere? - Karim allora corrugò la fronte, storse la bocca, si grattò la nuca incerto e disse cauto.
- E Zizou? - Come se dopo aver appurato che in sala c'era una foresta, la cosa importante fosse assicurarsi di dove fosse il suo ragazzo.
Priorità, insomma.
Roby però che non sapeva cosa stavano combinando e capiva un po' di francese, commentò stranito.
- Cosa? Una foresta in salotto!? Cosa ti sei fumato, Karim? -
- Non ho fumato, c'è una cazzo di foresta in salotto! - Karim, suscettibile e permaloso, gli prese il collo per dietro e stringendolo lo mise dentro per mostrarglielo con una 'delicatezza' sorprendenti. A quello Roby mormorò un sofferente 'oh... è vero...' e solo qua Karim lo lasciò.
- Dov'è Zizou? - Richiese a Thiago che non intendeva salvare nessuno.
- Ma scusa, c'è una foresta in salotto e tutto quello che ti interessa è dov'è Zizou? - Karim gli diede una testata.
- Solo io posso chiamarlo Zizou! -
Ma in quello da dentro un'altra voce si levò.
- Zizou è fra gli alberi, li sta sistemando... - Karim si voltò anche verso di lui con la stessa intenzione di dare la testata, ma vedendo David si fermò per un qualche miracolo. Roby trattenne il fiato, ma esplose solo quando vide che Karim ignorava David per andare dentro alla ricerca di Zizou, per questo addirittura lo inseguì.
- Ma dai, ma sei assurdo! Perchè a me sì e a lui no? Allora? -
- Vattene, insetto! - Ringhiò Karim. Le loro voci si persero nella foresta in questione mentre Thiago e David si aggiornavano sulle varie situazioni.
- Io con la neve ne avrò per tutto il pomeriggio... -
- Ed io con gli addobbi... Zizou non è messo male con gli alberi. Non so come fa ad essere così veloce, è un mostro! - Thiago ridacchiò sentendo ancora le voci di Karim e Roby che parlavano, a volte uno parlava in portoghese e l'altro in francese, ma la cosa divertente non era che non si capivano ma che parlavano lo stesso, tanto che invece si rispondevano correttamente come se invece si capissero.
- Penso che sia pronto... Karim doveva essere venuto a dirci questo... -
David allora annuì ed andò in cucina pregustandosi non il pranzo, ma la sua ora d'aria con l'amore Iker.
Vedendo che Thiago non lo seguiva, gli chiese:
- Che fai? -
- Aspetto che passi Cris e gli impedisco di guardare dentro... -
David rise.
- Auguri con quello... -
- Io gli auguri li farei a Zizou... - Che ormai tutti chiamavano così...
- Perchè? - Chiese David senza capire.
- Quei due sono andati da lui litigando e mi sa che ne avranno fino a far uscire matto qualcuno! - Ma David a quel punto rise.
- Credimi che ad aver bisogno degli auguri sono quei due e non Zizou! - Thiago conosceva la fama di Zizou, ma conosceva anche Roby, non era certo che unito ad uno litigioso come Karim potesse davvero domarli.
Dopo qualche secondo di gracchiate varie, due sonori 'TOK' riportarono il silenzio nella pseudo magica Narnia e Thiago con aria di stupita ammirazione si appuntò mentalmente di fare i complimenti a Zizou.
I TOK, naturalmente, erano state le sue testate ai due elementi.

Quando Cris e Riky passarono abbracciati, Cris deviò per sbirciare come stavano andando i preparativi, ma Thiago prontamente gli bloccò strada e vista.
- No non si può vedere! - Disse secco e deciso. Cris si fermò e lo fissò pensando d'aver capito male.
- Cosa? - Chiese stridulo.
Riky sospirò e lo tirò ma lui non si mosse.
- Mi dispiace, ma finchè non è pronto non lo faccio vedere a nessuno... - Peccato che in quello uscirono Karim e Roby con due bernoccoli in fronte, seguiti da Zizou. Cris gonfiò il petto come un tacchino offeso e Thiago alzò gli occhi al cielo.
- Ma loro?! - Urlò con mille decibel assordanti.
- Loro sono entrati senza il mio permesso! - Disse mentendo.
- Beh, a me non serve il permesso di nessuno per entrare in una delle stanze di casa mia! - Ma a questo Thiago rispose con acutezza mentale, com'era nel suo stile.
- Potevi pensarci prima di rinchiuderci qua dentro per tre giorni! Cosa pensavi che succedesse? Che ti seguissimo pacifici? - A questo in effetti Cris non trovò risposta, solo lì realizzò quanto idiota e masochista fosse stato ed immaginando che quella maledetta idea gli si sarebbe seriamente ritorta contro, se ne andò brontolando, seguito da Riky.
Non aveva idea di quanto avesse ragione.
L'idea peggiore della sua intera carriera di essere vivente!
Ma come si diceva in quei casi, ormai i dadi erano tratti!

CAPITOLO XXIX:
LE MILLE E UNA NOTTE

Una volta riuniti a pranzo, si guardarono uno ad uno notando in ogni persona che entrava qualche livido addosso oppure qualche camminata strana che indicava del dolore atroce in qualche zona.
In effetti forse pochissimi si salvavano, non si stupirono perchè era chiaro il motivo per cui fossero tutti pieni di bugne.
Il gruppo fin troppo eterogeneo non poteva essere pacifico e sano di mente, questo poteva portare ad una sola logica conclusione...
Riky, arrivato in cucina abbracciato a Cris, distribuì i sacchetti del ghiaccio a tutti quelli che ne avevano bisogno, dopo di che si iniziò il pranzo.
Seduti tutti intorno al tavolo, la prima cosa che successe furono gli sguardi assassini, ognuno di loro ce l'aveva con almeno uno o due, per cui l'atmosfera cominciò ad appesantirsi prima ancora di attaccare il cibo. Così il saggio e santo Riky, riunì l'attenzione di tutti con quella di dire la preghiera.
- Vorrei benedire questo cibo e ringraziare Gesù per avercelo dato... - Cominciò allora ad alta voce come faceva sempre.
Da qui si levò una voce polemica.
- Che poi come fai a dire che è Gesù? E se è stato Allah? - Karim era musulmano ma non di quelli super praticanti, la sua famiglia lo era però a lui il discorso lo toccava poco.
- Magari è stato Buddah... - Disse Arjen che simpatizzava per il buddismo. Fortuna che simpatizzava, se non avesse simpatizzato sarebbe stato un killer di professione.
- Secondo me ad averci dato il cibo è stato Cris che ha fatto la spesa! - Disse geniale Zlatan. Cris sospirò spazientito, era molto nervoso perchè tutti facevano come se non fosse casa sua e la cosa cominciava a tirarlo fuori matto. Per cui alimentato da questo, grugnì un secco:
- Zitti e lasciatelo pregare! - Aveva gli occhi chiusi e le mani giunte, ma l'espressione poco serena. Un contrasto curioso.
- Perchè deve decidere lui la preghiera? Non siamo tutti evangelisti! - Cris contrasse la mascella e tese i muscoli, le mani che si stringevano divennero bianche.
- Perchè... - Disse a denti stretti sforzandosi di tenere gli occhi chiusi, - è casa mia e mi piace ascoltare le sue preghiere prima di mangiare! Posso o devo chiedere il permesso a voi? - Stava per dire 'prigionieri', ma si trattenne grazie alla mano santa di Riky sulla sua spalla.
Qualcuno stava per ribattere, ma Thiago saggiamente pose fine a tutto.
- Lasciatelo finire che ho una discreta fame! - Così finalmente si decisero a lasciar finire la preghiera di Riky.
- Ti chiedo di donarci la saggezza per convivere pacificamente in questi giorni che ci rimangono. Per sopravvivere fino alla fine. - Fu il finale fantasioso ma sentito di Riky a cui molti convennero. Detto questo ci fu il via libero per l'attacco al pranzo, cosa che mise tutti, o quasi, effettivamente in pace.
David con una mano mangiava, con l'altra massaggiava la schiena di Iker, colpita da Zlatan per sbaglio con un sonoro pugno.
Cris e Riky mangiavano con una mano sola perchè se le tenevano intrecciate insieme come fossero gemelli siamesi.
Marco e Mario si imboccavano a vicenda, la cui cosa faceva inorridire praticamente tutti gli altri e sospirare intenerito Sergio che cercava di fare la stessa cosa con Nando, con scarsi risultati.
Alex non pretendeva nulla, ma di tanto in tanto Zlatan gli dava attenzioni a modo suo, come ad esempio versargli il bere, togliergli il piatto vuoto o cose simili. Per alcuni quella era la vera dolcezza, non la smielata e più evidente.
Mark ed Arjen avevano smesso di litigare e quello era l'atto più dolce e altruistico per tutti!
I due infatti avevano la capacità di litigare e far pace pari a quella di un malato di mente che cambia personalità ogni cinque minuti.
Peccato che i loro litigi li sentivano tutti.
Con Zizou non litigavi, con Zizou ci rimanevi secco a meno che tu non fossi David il quale lo conosceva bene e sapeva come tenergli testa e sopravvivere.
Appena guardato il menù aveva subito guardato Karim cominciare l'ingozzamento e con sguardo affilato da pantera in procinto di attaccare, gli aveva detto gelido.
- Quando questa follia sarà finita, ti dimezzo la dieta! - Il che significava mangiare tre volte meno di un individuo normale. Karim inghiottì a fatica un gustoso boccone e lo guardò col broncio... ma non osò dire nulla.
Tutti si chiesero dove avesse messo il vero Karim, quello polemico e litigioso.
Uno dei tanti misteri di Zizou.
Roby parlava di continuo aggiornando Thiago su ogni cosa gli passasse per la testa, anche la più insignificante, e Thiago annuiva paziente ascoltando la metà.
Allo stesso identico modo operava Alexis con Totò che non riusciva comunque a stare dietro nemmeno ad un quarto delle chiacchiere del suo moroso.
- Comunque è molto buono questo piatto brasiliano! Complimenti Riky! - Disse Totò sorpreso, era la prima volta che assaggiava un piatto brasiliano. Lo sguardo truce e accusatore di Cris arrivò poco dopo.
- Perchè sei così stupito? Tutto quello che fa lui è buonissimo! - Esclamò perentorio. Zlatan sospirò insofferente.
- E ti pareva! - Borbottò in inglese, la lingua che, insieme, avevano deciso di parlare per farsi capire da tutti.
Cris da Totò passò a fissare male Zlatan il quale ricambiò senza tirarsi indietro.
- Problemi? -
- Sì, tu! - Rispose prontamente Zlatan, secco.
- Beh, cazzi tuoi! - Fu la poco saggia risposta rivolta a Zlatan fermato prontamente da Alex che gli mise la mano sul braccio placandolo magicamente.
Stessa cosa fece Riky con Cris ed i due smisero di beccarsi, forse era il loro passatempo preferito.
- Sembra che hai il ciclo mestruale! - Se ne uscì Sergio. Cris ovviamente passò da Zlatan a lui e Riky alzò gli occhi al cielo concomitante a Nando perchè sapeva come sarebbe andata.
- E tu sembra che non hai il cervello! - La risata di David valse una rispostaccia anche in sua direzione da parte dell'isterico di turno.
- Che ti ridi tu? Pensi di essere meglio? - Sembrava ne avesse per tutti e Riky non sapeva proprio come placarlo.
- Ma Cris... - Disse infatti trovando particolarmente strano questo accanimento.
- Che vuoi, Riky... chi non ha cojhones attacca a parole! Lascialo fare, non ha altri sistemi! - Thiago e Riky guardarono sorpresi Roby che avesse segnato la propria condanna, era chiaro che Cris aveva le palle girate e dirgli così era davvero da suicidi. La risata di Alexis si levò in risposta e Totò scosse il capo.
- Ehi, testicolo destro e sinistro... dateci un taglio, va, che se si tratta di coglioni voi ne avete uno a testa e non mi pare potete parlare tanto! - Riky sospirò coprendosi il viso con le mani.
- Chiedo scusa, non so cosa gli prende, di solito è simpatico, cordiale, ospitale. - non sapeva proprio come prenderlo, era davvero strano.
- Beh, evidentemente è rimasto all'epoca preistorica... - Rispose Marco.
- Almeno io sono nato, voi dovete ancora nascere! - Cris non risparmiò nemmeno loro.
- Certo che per essere stronzo lo sei proprio, non so cosa tu abbia ma... - Arjen non riuscì a finire la frase...
- Perchè tu sei un santo, che litighi con Mark un minuto si e l'altro anche tirando pugni a tutti! - non che avesse torto, dopotutto...
Karim a quel punto scosse il capo disapprovando quelle scenate inutili.
- Che hai? - Chiese provocatorio Cris verso di lui. Zizou alzò gli occhi al cielo. Proprio a Karim? Se le cercava!
- Sembri una ragazzina! - Rispose secco facendosi ammirare da tre quarti di loro.
Cris lo fissò letale e non si risparmiò.
- E tu un ritardato! - il secondo dopo Cris era coperto di acqua su tutta la testa e Karim era passato a mangiare il contorno come niente fosse. Cris, trattenendo il fiato insieme a tutti gli altri, lo guardò un secondo privo di espressioni ed intenzioni eccezion fatta per lo shock.
Tutti convinti che reagisse male, magari rovesciandogli l'insalata in testa, eppure dopo qualche istante Cris semplicemente si asciugò e riprese a mangiare in silenzio.
Tutti i presenti, zittiti e sorpresi, tornarono alle loro conversazioni, straniti della scena insolita.
Riky corrugò la fronte cercando di essere particolarmente dolce con Cris e rabbonirlo, gli altri in generale ammirati più da Karim che da altro.
Thiago, dopo un po', si diresse da David e sottovoce sussurrò al suo compare.
- Solo io penso che questo sia il preludio al fatto che stiamo rivoluzionando casa sua contro la sua volontà? - David, senza scomporsi, rispose piano allo stesso modo.
- No, anche io lo sto pensando... credo che abbia capito che casa sua non sarà più la stessa e queste sono le avvisaglie delle sue conseguenze... - Contorto se Thiago non fosse stato altrettanto contorto e pronto a capire. Si morse la bocca e lo guardò bagnato e carezzato da un dolce Riky.
- Se fa così ad un computer acceso di nascosto e ad una sala con ingresso vietato... cosa farà quando vedrà i cristalli? - Chiese logico. David si fermò, ci pensò e rabbrividì.
- Vuoi non usarli? - Ma Thiago si riaccese.
- Che? Scherzi? A costo di morire quella sala sarà come ce l'ho in mente! Questa è la mia ultima parola... -
David rabbrividì...
- A costo di morire, eh? - Probabilmente sarebbe stato proprio così... ma quando Thiago si metteva in testa una cosa, non c'era santo che tenesse. E nemmeno diavolo.
Lui avrebbe ottenuto ciò che voleva. Ad ogni costo!

Il pranzo proseguì più o meno pacificamente fino a che David, continuando a pensare a Cris isterico che grugniva contro tutti, non scoppiò a ridere da solo ripensando a certi eventi della sua giovinezza ai tempi del Real Madrid.
- Che c'è? - Chiese Iker sorpreso di questo strano scoppio ilare.
- No è che mi era venuta in mente una volta quando ero al Real... - Zizou alzò gli occhi sull'ex compagno di squadra imitato di lì a breve dagli altri. Il primo a gracchiare 'racconta racconta' fu ovviamente Roby.
David guardò effettivamente Zizou chiedendosi se fosse il caso, ma poi la scena che ricordava era così divertente che decise di allietare tutti raccontandola.
- Beh, a quei tempi sapete tutti che temperamento aveva Zizou. Ora si è calmato ma quella volta...  ed insomma, una sera era particolarmente di cattivo umore. - Zizou sospirò spazientito alzando gli occhi al cielo. Perchè doveva sempre metterlo di mezzo?
Suo malgrado lo lasciò fare, anche perchè non c'era un sistema per impedirgli di raccontare qualcosa.
- E così comincia a discutere con Ronnie e dopo due minuti gli rifila una bella testata, si aggiunge il suo degno compare, Roberto, ed ecco che se ne va pure lui con una testata, così arriva Raul e, udite udite, perfino lui se ne prende una... non risparmia nemmeno me! A quel punto interviene l'allenatore, di riflesso Zizou sta per colpire anche lui, ma per fortuna si trattiene all'ultimo. Insomma, è riuscito a dare 4 testate nel giro di dieci minuti! Avete idea di che testa ci voglia per darne così tante? - Disse ridendo.
- No, ma ho idea di che testa ci voglia per raccontarlo! - Disse velenoso Zizou il quale evidentemente non andava fiero di quella parte della sua vita burrascosa.
- Ma dai Zizou, lo sai che ti voglio bene... ma quella sera rimarrà incisa nella mia mente... -
- Traumatizzata dalle sue testate! - Disse Karim in difesa di Zizou. Infatti per lui era sempre come dio, altro che religione e religione...
- Beh ma arrivare a dare una testata a Raul... tu non l'hai conosciuto bene, sei stato con lui solo un anno, ma fidati che è come... come dare una testata a Riky! - Spiegò David che ancora rideva.
- Se vuoi facciamo il bis! - Grugnì Zizou gelidamente. David continuò a ridere, ma gli diede un bacio sulla guancia per fare pace, i due così evitarono una dimostrazione pratica di violenza.
- Beh, di serate simili ne abbiamo assistite molte anche noi, no Thiago? - Si introdusse Roby.
Zlatan in quel momento stava bevendo e sputò nel bicchiere per non soffocare. Sapeva perfettamente a cosa si riferiva e alzando lo sguardo vide Thiago sogghignare nel ricordare, non serviva che si parlassero, sapeva a cosa si riferiva il suo ragazzo.
- Parlate di quella volta a Milanello quando stava prendendo a calci tutto quello che c'era in saletta scagliandolo a destra e sinistra e poi un vaso ha sfiorato la testa di Mesbah che si è nascosto in un angolo terrorizzato e non è più uscito e non si è nemmeno mai più avvicinato a Zlatan? - Chiese Alex capendo a sua volta di cosa parlavano i suoi due fratelli...
La risata di Roby si levò sonora, era proprio divertito.
- Oddio dopo quella volta Mesbah si è così convinto che Zlatan ce l'avesse con lui che ha chiesto il trasferimento! - Gli altri, immaginandosi la scena, parteciparono alla risata, ma Thiago scosse il capo.
- Io pensavo piuttosto a quella volta che ha litigato di brutto con Mark, Kevin ed il Ringhio... - Ricordandolo Roby sbatté la testa sul tavolo piangendo dal ridere mentre Zlatan faceva una faccia impassibile scuotendo la testa. Non li uccideva perchè anche Alex rideva.
- Dire loro è come dire... Sauron, Voldemort, Terminator e Darth Fener! - Spiegò poi il ragazzo azzeccando con le descrizioni che fecero ridere anche gli altri poiché comunque i giocatori in questione erano conosciuti.
Mark, preso in causa e sentitosi paragonare ad uno dei grandi cattivi, si intromise ridendo.
- Ed io chi sarei? -
- Darth Fener perchè sembri tanto calmo, ma in realtà se ti saltano i cinque minuti sei devastante! - Disse Thiago con le idee chiare.
- Zlatan è Sauron, lui non fa nemmeno giochetti psicologici, lui arriva e distrugge! - Disse Roby con le lacrime agli occhi.
- Dunque Kevin sarebbe Voldemort perchè a lui i giochetti piacciono? - Fece Thiago deduttivo.
Gli altri ridevano, ma a quel punto si intromise Riky divertito.
- Beh, Ringhio per Terminator è semplicemente perfetto! - Chi non poteva essere d'accordo?
- Ed insomma... quella volta Zlatan aveva le palle girate... - Spiegò Roby.
- Che novità! - Esclamò Cris che però ora rideva con loro perchè si era rabbonito.
- E Kevin e Mark erano in una delle loro fasi del tipo 'ammazziamoci fra atroci dolori!' - La spiegazione di Roby era sempre la migliore, ma Mark per evitare di fare la stessa fase con Arjen per l'ennesima volta, gli diede un calcio sotto al tavolo. Ovviamente beccò Thiago che passò il calcio a Roby che comunque non capì che avesse.
- Insomma, litigavano! -
- Perchè litigavate? - Chiese infatti Arjen indispettito. Sapeva della loro relazione perchè in quel periodo i due si erano lasciati e Mark aveva legato con Kevin, i caratteri difficili non avevano giovato alla relazione.
- Non ricordo! - Disse subito Mark, Roby però pareva ricordare bene...
- Litigavate perchè vi sentivate con gli ex... - Mark ficcò una mela in bocca a Roby e mise le mani avanti con Arjen.
- Come vedi, eri sempre presente nei nostri discorsi e nei miei pensieri... - Cercò di rabbonire il moroso già con l'aria truce.
Roby stava soffocando e Thiago stava cercando di evitare il soffocamento, così fu Zlatan ad intervenire.
- Eh appunto, era un po' troppo presente infatti! - Arjen allora guardò sorpreso Zlatan chiedendosi se non volesse rogne lui, questi naturalmente non si tirò indietro. - E cazzo, lui e Kevin litigavano sempre e solo per questo! Per te! Lui era geloso e Kevin geloso non lo auguro a nessuno! Non sai cosa significa! Ed io avevo i coglioni girati perchè Allegri mi scassava le palle su chi preferissi avere vicino in attacco fra Roby e Kevin ed in quel momento volevo uccidere tutti! - Agli altri quello non pareva una motivazione valida per ammazzare, ma si guardarono bene dal dirlo.
- Beh, noi litigavamo per i fatti nostri, tu eri arrabbiato per i fatti tuoi e visto che non riuscivi a pensare te ne sei uscito con un bruttissimo 'FATE SILENZIO IDIOTI!' Da questo è scoppiato il finimondo! Kevin ti è andato contro, io ho cercato di fermarlo, lui se l'è presa con me che cercavo di fermarlo, tu te la sei presa con lui che se la prendeva con me... - A quel punto tanto valeva dirla tutta, pensò Mark che riesumò l'evento che proprio non capiva come mai facesse ridere tanto tutti!
- Fate silenzio idioti?! Così li hai zittiti? - Chiese fra le lacrime Cris.
- Ovviamente a peggiorare una situazione già tragica è arrivato il Ringhio tuonando furioso che non si poteva litigare! Lo disse mettendosi a litigare con loro. Per cui naturalmente tutti se la presero con lui che li voleva riappacificare facendo la guerra... insomma, non si fermavano più! - Disse Alex.
- E' dovuta intervenire mezza squadra a fermarli quando stavano per arrivare alle mani! -
- Ed in tutto questo il mister? - Chiese Riky memore delle volte in cui al Real, nei litigi fra compagni di squadra, Mourinho li aveva frustati pur di farli smettere.
- Rintanato in camera! Aveva il sacro terrore di tutti loro, figurati! - Spiegò semplice Thiago.
Le risate andarono avanti a lungo.
- Perchè, tu non hai mai fatto piazzate? - Chiese seccato Zlatan a Cris. Karim, Riky, Sergio ed Iker stavano bevendo e sentendo il 'no' di Cris, sputarono l'acqua in perfetta sincronia soffocandosi dalla tosse. Questa risposta valse la curiosità di tutti.
- Avanti, vogliamo i dettagli! - Cris, offeso, guardò i quattro chiedendosi chi uccidere per primo, naturalmente aveva matematicamente escluso Riky.
- Quando avrei fatto piazzate, sentiamo? - Era molto permaloso e davvero non se ne rendeva conto.
- Seriamente? Cris, a te basta toccarti i capelli e ti aizzi come satana in persona! Per non parlare se ti toccano le tue cremine... o il pettine... o i vestiti... o la tua borsa... o la tua zona campo negli esercizi extra... o i tuoi macchinari in palestra... e... - Sergio intervenne e mentre lui cercava un modo per salvare la propria integrità correndogli dietro con una scarpa in mano, quello elencava tutto velocissimo con la sua solita lingua lunga, correndo intorno al tavolo e scappando ovviamente da lui.
Il pranzo, dunque, volò fra risate ed aneddoti da mille e una notte!

CAPITOLO XXX:
BALLI PROIBITI

A quel punto non rimaneva che una cosa, secondo la lista di Thiago che Iker ora odiava profondamente.
Per qualche miracolo era riuscito a fare tutto, ma mancava quell'ultima.
L'aveva ovviamente lasciata alla fine nella speranza che le altre gli prendessero così tanto spazio che da dover rinunciare a QUELLA.
Però aveva un intero pomeriggio a disposizione e non avevano cose particolari da fare se non delle inutili e noiose coccole.
Iker guardò le due coppie in fase amoreggiante dirigersi allo studio, la stanza che ormai era loro.
Alex tirava Zlatan tenendolo per mano ed Iker si stupiva come sempre nel vedere che si lasciava fare di tutto solo da lui.
“Sarà lui la chiave del successo!”
Pensò il papà convinto che grazie ad Alex ce l'avrebbero fatta.
Marco e Mario erano già sprofondati nella stessa poltrona mentre Zlatan si era tirato sopra Alex nell'altra, quando arrivarono i veri maestri di ballo.
Sergio e Cris erano fondamentalmente i ballerini migliori, poi se la cavavano bene anche Roby e Alexis, ma Thiago aveva suggerito ad Iker di chiedere a loro due.
Infatti la grande difficoltà per Iker non stava nell'insegnare a ballare quanto nel farglielo fare!
Più che ad Alex, Marco e Mario che erano sicuramente entusiasti della cosa, si parlava di gestire Zlatan. Per questo il povero portiere era preso male.
Quando videro entrare Cris e Sergio, i tre 'buoni' tirarono fuori dei gran sorrisi capendo cosa sarebbe successo, Zlatan alzò gli occhi al cielo e fece per alzarsi borbottando un veloce:
- Io devo andare ad uccidermi in bagno! - Alex, preso in contropiede, non fece in tempo a fermarlo ma Iker, che era pronto, l'afferrò per il braccio e lo tirò girando su sé stesso fino a farlo ritornare nella stanza.
- Bene! - Disse Cris mentre chiudeva la porta e Sergio inseriva la chiavetta usb con le canzoni scelte dagli sposi il giorno prima.  - Adesso miei cari sposini... -
- Imparerete a ballare! - Concluse Sergio entusiasta come un bambino, battendo le mani.
- Col cazzo! - Ruggì Zlatan cercando di sfuggire ad Iker che dovette correre davanti alla porta e piazzarsi lì a braccia aperte, pregando sentitamente di non finire con un altro pugno da qualche parte.
Zlatan si fermò con le mani ai fianchi e l'aria stralunata e minacciosa, contemplava seriamente l'idea di dargli giù, ma il ricordo della vita martire che aveva fatto David riuscì miracolosamente a frenarlo.
Per il momento.
- Dai Zlatan, ti prego... devi partecipare anche tu... - Lo pregò Iker mentre gli altri tre erano già in piedi pronti per cominciare la lezione tutti entusiasti.
- Non serve, non è una regola che gli sposi ballino al matrimonio! - Zlatan era ancora piantato davanti ad Iker, le mani sulle sue braccia con l'intento di scaraventarlo via senza usare violenza. Cosa a dir poco impossibile!
- Ma Alex? Imparerà da solo? - Tirò infine fuori la carta Alex, il suo asso nella manica. Zlatan nemmeno si girò a guardarlo.
- Alex non vuole ballare con me, sono un pessimo ballerino, sono un'angoscia! -
- Per questo ci sono loro e le lezioni di ballo... così vi divertirete tutti! - Iker sembrava avere tutte le risposte pronte, che in realtà arrivavano direttamente dall'alto!
Zlatan strinse la presa tirando un attimo con più forza, ma Iker pose resistenza con il terrore per la propria incolumità che saliva.
- Non c'è divertimento con me! È impossibile! - Zlatan continuava a tirare senza essere eccessivo, capolavoro di per sé già solo questo, mentre sperava di convincere Iker a farlo scappare.
- Vedrai che imparerai anche tu e sarà divertente! - Iker non mollava la presa, se ce l'avrebbe fatta quella volta, il posto in paradiso era di certo assicurato!
- E' più divertente abbracciare un cactus che vedermi ballare! - A questo punto, Cris si intromise con la sua risatina sbieca.
- Su questo avrei da ridire! - Sergio capì al volo quel che il suo compare voleva dire e, dall'altra parte dei due, completò la sua frase mentre Zlatan diventava seriamente omicida.
- Tu che balli sarai sicuramente divertentissimo! - Visto che lui non era Iker, Zlatan si concesse una zampata che sfiorò di poco la faccia tosta di Sergio, il quale deviò con un pronto salto indietro. La risata si levò mentre anche Cris si divertiva ed Iker guardava in alto sconsolato. Questi stavano solo facendo peggio. Ovviamente.
- No sentite... così non mi aiutate... - Iker davvero non sapeva che pesci prendere, Zlatan ora era furioso ed offeso e sbracciava a destra e sinistra per tramortire i due demoni che ridevano di lui, quando fra una preghiera e l'altra, la voce di Alex da dietro si levò calma.
- Ma a me piacerebbe ballare con te, Zlatan. - E a quello tutto si fermò, fu come inserire un blocca immagine. Il mondo impallidì, persino i due tedeschi che intanto erano tornati ad amoreggiare nella poltrona, avevano alzato le teste interessati.
Zlatan aveva smesso di sbracciare in mosse di takenwondo, dava la schiena ad Alex il quale lo guardava speranzoso come Iker, lo svedese abbassò la testa, sospirò, chiuse addirittura gli occhi poi con l'aria di chi se ne sarebbe amaramente pentito, disse a denti stretti.
- Porco giuda, perchè lo vizio troppo? - Sentendolo, i due demoni gli si buttarono al collo abbracciandolo e gracchiando in coro:
- Perchè sotto sotto... -
- ...molto sotto... -
- ...davvero tanto sotto... -
- SEI BUONO! - conclusero insieme gridando!
Iker scosse il capo ma sospirò sollevato ringraziando sia il Cielo che Alex, poi scrollò di dosso i due demoni e consegnò Zlatan ad Alex il quale lo rabbonì con un bacio sulle labbra ed un tenero 'grazie amore, ci tengo  fare questa cosa con te'.
“Sì, in pratica ci tiene a far tutto con me... e con questa scusa mi copro di ridicolo!”
Zlatan era seriamente preoccupato per la propria reputazione, ma confidava nel fatto che 'tutto quello' rimanesse lì dentro e da lì non uscisse mai!
Certo, confidare nella discrezione di quelle emerite teste di asini era una speranza a dir poco ridicola, però Zlatan non aveva altro ormai.
- Se tutto questo uscirà da qua, sarete morti. E fidatevi della mia parola. - Fu abbastanza minaccioso da farsi credere dagli altri che, inghiottendo a vuoto, annuirono.
Persino i due demoni annuirono.
Meglio non tentare troppo la sorte...
- Ok, da cosa cominciamo? - Chiese Sergio battendo le mani ed andando allo stereo per avviarlo.
- Ah, io propongo la mia canzone preferita, se proprio devo farlo, almeno comincio con quella... - Disse Zlatan che sembrava un condannato a morte... Iker si mise a ridacchiare mentre Sergio e Cris, che non sapevano quale fosse la canzone in questione, annuirono pensando che fosse ragionevole.
- Bene... e quale sarebbe? -
A quel punto si vide il sorriso comparire inquietante sul volto di Zlatan e gli altri due demoni, udite udite, tremarono!
- One love di Bob Marley! -
Era anche piuttosto contento della propria trovata.
Cris e Sergio si guardarono corrugando la fronte come fossero allo specchio.
- Ma quella... - Disse uno...
- E' un lento! - Esclamò l'altro scandalizzato.
- Precisamente! - Fece Zlatan soddisfatto come nemmeno avesse vinto la Champions.
A questo avviò la prima traccia, che sapeva era la sua, e abbracciando Alex si mise a 'ballare'.
Alex soffocò di risate contro il suo petto mentre Zlatan ancora sorrideva gongolante e Cris e Sergio realizzavano d'essere stato giocati da lui.
Mario e Marco non si fecero sfuggire l'occasione di ballare abbracciati e in men che non si dica erano lì a farlo.
Iker, ridacchiando, disse quindi scuotendo il capo.
- 1 a 0 per Zlatan! - Disse infatti prendendosi per questo due paia di occhiate da inferno.
- Lo vedremo chi sarà a segnare il secondo punto! - Borbottarono a denti stretti i due.
Ovviamente diventava una questione di principio.
La canzone One Love era un lento molto romantico, per cui le due coppie si muovevano lentamente abbracciate come fossero in paradiso. Le espressioni beate, ogni tanto dei teneri baci, le braccia che non si lasciavano un secondo.
Cris e Sergio sospirarono seccati di tale scenetta vomitevole. O meglio, se ci fossero stati i loro Nando e Riky sarebbe stato un conto, ma così morivano solo di invidia.
In effetti il punto segnato da Zlatan era bello pesante.
Sergio comunque non ci rimase lì molto, pur di non fare la parte del pero si appese al collo del suo amico e fratello Iker.
- Balla tu con me! - Iker non ebbe modo di opporsi, ma si mise a ridere all'espressione corrucciata da bimbo offeso di Cris, braccia conserte e broncio. Fu così che i due coinvolsero nell'abbraccio-ballo anche lui ed a tre si mossero come degli idioti, ma almeno felici e beati.

Finita la canzone, Cris e Sergio si separarono da Iker più pimpanti che mai e prendendo in mano il telecomando dello stereo, dissero in coro:
- Alex, confidiamo in te! - Perchè sapevano che in quanto brasiliano aveva sicuramente scelto delle canzoni adatte. E così fu, quando avviarono mandarono avanti fino a che trovarono Ai se eu te pego e battendo le mani eccitati come dementi, si misero davanti ai quattro immobili in mezzo alla stanza.
- Sapevo che l'avevi messa! - Disse Cris ricordandosi dei balletti che faceva al Milan con Roby e Thiago.
Alex, contento d'aver fatto contento il cognato, sorrise felice all'idea di ballare quella canzone. Poi però guardò Zlatan accanto a sé cercare qualcosa di affilato per tagliarsi le vene ed il sorriso morì in gola.
- Dai, non sarà una tragedia, questa è divertente! - Disse infatti. Zlatan sospirò tragico.
- Ma tu la puoi fare, ad uccidermi sarò solo io! - Alex lo prese per mano e se lo risistemò accanto, a quel punto guardò i due maestri di ballo e diede loro il via.
- Ok... e adesso... SI COMINCIA SUL SERIO! - Gracchiò Sergio saltellante.
Cris avviò la canzone.
- Guardate noi, intanto! - La canzone partì e con essa i due si misero a ballare tutti presi quel balletto brasiliano demente che qualche anno prima aveva fatto un successo mondiale.
Concluso, Alex batté le mani mentre i due tedeschi erano combattuti sul volerlo fare ed il voler scappare. Non erano certi fosse la fine del mondo, ma dopotutto ormai che erano lì, tanto valeva mettersi in gioco.
- Alex, tu che la conosci già, aiutaci con Zlatan! - Dissero furbi. Alex annuì tutto contento ed in breve cominciarono ad insegnare le mosse.
- I passi ed i movimenti sono questi, fondamentalmente. - Fece Cris ripetendoli lentamente.
- Non è difficile. - Concordò Sergio. - Il primo è questo. - Partì dunque con i movimenti dei piedi, le cose più facili perchè non si doveva fare grandi cose.
- Avanti, ora... - I movimenti dei piedi non erano complicati, si muovevano poco e Mario e Marco impararono subito, Alex ebbe il suo da fare a farlo replicare a Zlatan perchè per farlo lo faceva, ma rigido come un pezzo di legno e con l'entusiasmo di un morto.
- Avanti Zla! - Fece Cris. - Mettici sentimenti! - Zlatan fulminò il cognato con uno sguardo omicida.
- E che sentimento ci va in una stronzata simile? Si fa avanti avanti, dietro dietro... che cazzo vuoi che sia? -
- E allora fallo con convinzione! - Zlatan sospirò.
- Senti, è già tanto che lo faccia, evita la convinzione! - Non che gli si potesse dar torto, ma Sergio si impuntò.
- Finchè non lo fai con convinzione non si va avanti! - Zlatan non voleva mollare più che altro perchè avrebbe davvero perso la faccia, ma stavano tutti aspettando lui e ad un certo punto anche i tedeschi lo incitarono stufi di star fermi lì.
- Andiamo, di questo passo domani balleremo solo One love e faremo avanti avanti, indietro indietro! - Disse seccato Marco che si beccò anch'egli un'occhiataccia.
- Ha ragione, amore, dobbiamo muoverci. - E visto che a dirlo questa volta era stato Alex, Zlatan si impegnò un briciolo in più tirando fuori qualcosa di meno funereo. Non che fosse entusiasta, ma per lo meno molleggiò un attimo in più sulle ginocchia, cosa che riempì d'orgoglio il suo ragazzo e placò Zlatan e la sua voglia di uccidere.
- Ok, i movimenti delle braccia sono questi! - A quel punto mostrarono insieme quel che dovevano fare con busto e braccia, anche lì una volta capito il meccanismo, non era difficile. Alex lo sapeva già fare, Marco e Mario impararono subito divertendosi un sacco e Zlatan rimase fermo con le braccia conserte a guardarlo con aria di compatimento.
- Avanti, anche tu! - Esclamarono in coro i due maestri-demoni. Zlatan li guardò con aria da 'non dite cazzate'. Ma quando lo disse Alex sbuffò e ci si mise.
Naturalmente fu rigido come un pezzo di legno, naturalmente ci furono i soliti incitamenti, i soliti sguardi, le solite minacce e solo dopo un quarto d'ora abbondante, riuscì a fare qualcosa di vagamente decente. Più che decente, almeno corretto.
I cramos convennero insieme che con la musica sarebbe stato meglio e dopo aver spiegato quando andava fatto quel passaggio e cosa andava fatto nel resto della canzone, fortunatamente niente di che, la canzone ripartì.
- Adesso facciamolo tutti insieme! Cercate di farlo bene, convinti, partecipi! Ci deve essere l'entusiasmo, il divertimento! Sorridete mentre lo fate! - Sergio parlava convinto che tutti gli avrebbero dato retta e mentre le note cominciavano allegre, i tre fecero le famose espressioni divertite, mentre Zlatan...
- Zlatan, non sei ad un funerale. - A questo Zlatan prese e andò verso la porta, dove davanti era ancora piazzato Iker che sudò freddo.
- Dai dai, Zlatan... ti prego resta... provaci! - Implorò Iker congiungendo le mani davanti all'attaccante che a quello si fermò.
- Ma non sorrido! - Grugnì.
- Ok, senza sorridere! - A quello i cramos lo guardarono imbronciati, ma Iker li zittì col dito indice mentre con l'altra mano si asciugava il sudore.
Il balletto venne eseguito subito bene dai tre, mentre Zlatan era già tanto se lo faceva dritto ed impettito muovendo impacciato ogni tanto qualche passo avanti ed indietro.
Sul bacino da roteare non se ne poteva certo parlare.
Sergio e Cris sospirarono e scossero il capo.
- Ok, voi tre siete perfetti. Potete riposare. -
- Zlatan, lo fai finchè non sei degno di essere guardato! - Avevano del coraggio, lo doveva ammettere.
- Per me potete anche non guardarmi che è uguale. Questo è il massimo che farò! - i due maestri sospirarono senza farcela più... e dire che erano solo all'inizio.
- Ok, una sola volta, cerca di impegnarti di più, fatti prendere dal ritmo... - Dicendo questo, i due si piazzarono uno a destra ed uno a sinistra, mentre davanti a loro si schierarono gli altri incuriositi dallo spettacolo.
La canzone ripartì e Zlatan rimase preoccupato per due secondi a guardare quei due al suo fianco. Il terzo secondo guardava in alto e sospirava melodrammatico facendo uno strano verso con la gola.
- Dai Zlatan... anche tu! - Incitò Cris mentre si muoveva in modo perfetto e a ritmo di musica.
- Fanculo! - Rispose.
Visto che la volta successiva pareva non intenzionato a farlo, i due geni del male gli si misero uno dietro ed uno davanti. Dietro era Sergio che aderiva a lui e gli teneva le mani sulla vita e sui fianchi per muovergliela nel modo corretto, mentre davanti Cris era rivolto verso di lui e gli teneva i polsi come coi bambini.
E fu così che riuscirono a farglielo fare se non altro correttamente.
- Se non vi levate vi taglio la carotide a morsi. - Disse a denti stretti. Ma i due non si mossero da lì e continuarono fino alla fine, facendo così stendere i tre spettatori a terra dal ridere. Iker era rimasto saggiamente in piedi davanti alla porta a bloccare il passaggio.
Quando la tortura finì, Zlatan lo puntò immediatamente e questa volta scaraventò Iker di lato il quale, in ginocchio, gli si aggrappò ai pantaloni che si abbassarono mostrando il suo piacente fondoschiena ed i boxer altrettanto piacenti.
- Ti prego, resta! Devi farlo! È importante! - Anche se non capiva bene perchè e per chi lo fosse... ad ogni modo Zlatan si fermò per tirarsi su i pantaloni, si girò, lo guardò in ginocchio implorante e gli fece pietà. A quel punto, sospirando drammatico, disse rassegnato.
- Per lui, non per voi! -
- Bene, di questo passo impareremo solo tre balli! - Commentò Sergio seccato.
- Ritieniti fortunato che sono tre e non zero! - Rispose secco Zlatan. Cris a quel punto mise la mano sulla spalla del suo compare e propose un'altra idea:
- Invece di insegnargli canzone per canzone, insegniamo i movimenti generali, quelli che si fanno solitamente quando si balla. Poi se ci sono balletti particolari potremo sempre insegnarli a tutti domani... -
L'idea parve buona e Zlatan sperò che questo andasse a suo favore.
In realtà non era effettivamente contro.
Misero su le canzoni a random, tutte più o meno movimentate a parte quelle cose strane di Zlatan che mandavano avanti facendolo brontolare.
- I movimenti in generale di quando si balla in due sono questi. Uno davanti all'altro... - E con questo Cris prese Sergio e lo usò come partner. - Ginocchia piegate, bacino basso... roteatelo così... - Disse mostrandolo mentre anche Sergio lo faceva. Marco e Mario lo fecero subito, Alex era più impacciato su quello e Zlatan ridacchiava per lui senza comunque farlo.
- Bene, adesso dovete incastrarvi... - E così dicendo, Cris e Sergio si incastrarono uno all'altro in modo da avere le gambe intrecciate ed i bacini aderenti. Quindi si presero per i fianchi e continuarono a roteare in sincronia rivelandosi oltre che bravi anche molto erotici.
Marco e Mario si fermarono a guardarli ammirati e con la bavetta alla bocca, lo spettacolo non era certo malvagio.
Iker ridacchiava mentre si sentì Zlatan esclamare soddisfatto:
- Oh, finalmente qualcosa di ragionevole! - E con questo acchiappò Alex, se lo spalmò contro e gli agguantò le chiappe con molta partecipazione. I maestri guardandoli risero.
- Perfetto, questo l'hai capito! - Esclamarono contenti e sorpresi. Zlatan fece un gran sorriso all'aria imbarazzata di Alex e visto che era divertente -QUELLO SI' CHE LO ERA!- Zlatan eseguì anche l'altra indicazione, ovvero piegare le gambe e roteare insieme i bacini quando erano attaccati uno all'altro.
Alex aveva anche la mano sulla bocca da tanto che era imbarazzato, specie perchè sentiva TROPPO lì dove i corpi si toccavano.
Jack era sempre bello attivo e non sapeva come faceva, ma di fatto era così.
- Bene, vedo che non hanno bisogno di suggerimenti! In questo Zlatan si prende un bel dieci, ha capito come funziona! - Disse Sergio staccandosi da Cris e andando a saltellare su Iker.
- Lo credo bene, è il ballo della seduzione... se non gli piace questo non potrebbe piacergli niente altro! - Rispose Cris contento d'aver avuto una buona idea, decise di lasciarli fare liberamente, Zlatan ora si prodigava per sciogliere Alex e farlo muovere di più e vedendo che finalmente si divertiva e gli piaceva, decisero di lasciarli fare per tutte le canzoni che volevano.
Quando guardarono Marco e Mario li videro appiccicati come cozze muoversi sincroni ed erotici. Nel loro caso non aderivano solo con una parte, ma con tutto.
Anche le bocche, infatti. Completamente persi nel loro mondo!
- Se sapevo che era così facile non avrei posto così resistenza! - Commentò Zlatan mentre si divertiva ancora col sedere di Alex il quale moriva di vergogna.
- Lo uccido ora o aspetto la fine del matrimonio? - Chiese Cris dopo tutta la fatica che avevano fatto a convincerlo a farlo seriamente.
- Aspetta la fine, credo che Thiago ci tenga più degli sposi a fare sto matrimonio! - Esclamò Iker saggiamente.
Fu così che il resto del pomeriggio fu impiegato a far sciogliere Alex, che ora era lui quello rigido ed imbarazzato.
- Che coppia ben assortita! - Esclamò Sergio sorpreso. Cris già lo sapeva che erano ben assortiti e ridendo si sedette in poltrona a guardare lo spettacolo con orgoglio.
- Dio li fa e poi li accoppia! -
E parole più vere non furono mai dette!

CAPITOLO XXXI:
L'ULTIMA NOTTE

Per il resto il pomeriggio proseguì più o meno liscio.
A parte i soliti battibecchi fra i zickham e i tre malandrini che andavano a far arrabbiare un po' tutti per par condicio.
Karim senza Cris fu quieto e aiutò da bravo i cuochi, mentre i rommel evitarono l'ennesimo litigio.
Tanto si amavano, tanto litigavano, era il loro modo di volersi bene!
Per l'ora di cena, era tutto fondamentalmente pronto.
Le cibarie erano fatte, la torta per qualche strano miracolo era stata composta grazie all'arte architettonica e pittoresca di Mark, Riky, Totò e dell'aiutante Nando. Grazie al cielo Karim si era limitato a passare ingredienti ed attrezzi.
Non era stato difficile fare tre torte di diverse dimensioni, era stato più difficile metterle una sopra l'altra con precisione geometrica e metterci un lungo bastoncino rigido in mezzo per fermarle e fissarle.
Per questo Mark era stato determinante. Il Generale era riuscito nell'impresa specifica anche se più volte avevano rischiato di far cadere la torre di Pisa.
La parte davvero complicata era stato l'addobbo e per questo era stato determinante Nando con la sua arte pittorica. Era bravo con le mani, in qualunque settore, per cui lui e Riky, stesso talento in questo, ci avevano dato dentro con l'allestimento esterno.
Grazie a dei dvd di ricette di Cris, che ovviamente aveva tutto l'impossibile, avevano imparato a fare la pasta di cioccolato e colorarla a seconda della necessità, poi con essa avevano fatto le decorazioni da mettere sulla torta.
Visto che erano 4 persone e 2 coppie, avevano deciso di evitare cose specifiche, avevano fatto qualcosa di elegante e classico ma generico.
Poi si erano scervellati per i pupazzi da metterci sopra, di solito ci andavano gli sposi ma o ne scolpivano 4 in miniatura abbastanza rassomiglianti, o ci avrebbero dovuto rinunciare.
Stavano per scrivere semplicemente i nomi quando Riky si ricordò, a scoppio decisamente ritardato, che Cris fra le sue manie da collezione ne aveva una decisamente utile.
- Colleziona le statuine dei calciatori. Li vendono come le figurine, solo che sono introvabili e costose. Ovviamente lui le ordina per internet e fa anche l'asta pur di aggiudicarsi quelle che gli interessano... - Quando Riky l'aveva detto, gli altri l'avevano guardato convinti che scherzasse e vedendo che non gli credevano, li aveva portati nella stanza privata dove esposte su scaffali e tavolini c'erano una marea di statuine di calciatori. Su un piano di calcio in miniatura, c'era la sua squadra ideale di tutti i tempi e fra le varie stelle del secolo mancava Messi mentre lì in ala c'era lui. Non poteva certo mancare.
Si misero a ridere come matti, Karim addirittura pianse giurando di prenderlo in giro fino alla morte e dopo il momento ilare, il gruppo comprese la tragica verità.
C'erano Ibra e Alex in quanto legati a Cris e a Riky, ma non c'erano ovviamente Mario e Marco.
- Cazzo, non li ha presi! - Esclamò Karim poco finemente.
- Eh, non lo so, pare di no... magari sono nella sua lista, ne ha molti ma loro non li vedo nemmeno io... -
Dopo aver perso un'ora abbondante ed essersi abbondantemente disperati, avevano deciso di prendere due che potevano somigliargli e modificare le maglie in modo da farli sembrare loro due.
- Prendiamoli dalla nazionale tedesca, così le magliette andranno bene. - Fece Nando.
- E castano chiaro uno, biondo l'altro. Se poi i visi non sono uguali pazienza! - Replicò Mark.
Tutti si impegnarono a cercare le statuine perfette ed alla fine ne trovarono due che potevano andare bene. Una volta deciso per quelle, le consegnarono a Riky e lo guardarono con aria d'aspettativa.
- Perchè le date a me? Cosa dovrei farci? -
- Tu sei il suo ragazzo, sei il suo amore intoccabile, se ci scrivi tu dietro le maglie i loro nomi, non si arrabbierà. - Disse Karim che aveva stranamente capito subito il punto della situazione.
Riky asserì con lui, era vero, se lo facevano loro rischiavano.
Così coprì i nomi dietro le due maglie e ci scrisse quelli di Marco e Mario.
Dopo aver ammirato il misfatto uscirono di corsa e furtivi dalla stanza proibita, una delle tante.
- Karim metti giù la tua! - Disse Riky prima di chiudere la porta a chiave. Certo. Lui aveva tutte le chiavi di casa. In realtà aveva un passparteou che apriva tutte le porte.
Karim sbuffò e ci provò.
- Ma devo tenermela come prova della sua follia, e poi è mia, sono io! Ho diritto di togliermi da quel posto da manicomio! - Riky inarcò scettico le sopracciglia.
- E' una statuina, non sei tu. E se parli così sembri più pazzo di chi ti colleziona! - Totò e Mark ammirarono l'abilità mentale di Riky con cui si rigirò Karim che senza aggiungere nulla, mise giù la statuina e se ne andò bravo e diligente. Nando invece ridacchiò fra sé e sé scuotendo la testa.
I più abili manipolatori erano sempre quelli meno in vista, quelli più apparentemente buoni e tranquilli. Potevano conquistare il mondo!

Una volta tornati in cucina, riaprirono la porta chiusa a chiave dove davanti si era formata una fila per il bisogno di bere e mangiare.
Col capolavoro del secolo sul tavolo non avevano permesso a nessuno di entrarci senza la loro presenza, ma anche quando arrivarono impedirono l'ingresso a Sergio, Roby e Alexis, li obbligarono a rimanere fuori e a consumare spuntini e bevande davanti alla porta. I tre avevano brontolato tutto il tempo, ma avevano eseguito.
Dopo aver sistemato le statuine e gli ultimi dettagli, constatarono che la torta era davvero perfetta. Per essere la loro prima torta nuziale era venuta molto bene, era classica, elegante e si sposava perfettamente con lo stile della sala, ovvero la Magica Narnia.
Decisero di metterla al sicuro nella stanza frigo adiacente alla cucina, un'altra più grande e suddivisa in diversi ambienti e temperature era in cantina, ma quella a parte che essere già piena di cose, era raggiungibile solo con le scale e tutti si erano rifiutati di prenderla e portarla giù. Se fosse caduta sarebbe stata una tragedia.
Così avevano fatto spazio in quella lì vicino alla cucina, che era più piccola ma sufficiente per la torta.
Poi ci avevano messo un lucchetto.
Fino all'indomani sarebbe stata salva, poi dovevano solo sperare che, una volta portata fuori, qualche terribile calamità naturale non si abbattesse sul capolavoro. Speranza quasi vana, ma a quel punto potevano solo pregare.

Anche la sala era stata completata ed i quattro si erano guardati soddisfatti.
In effetti il loro lavoro era incantevole, ma incompleto in quanto davvero mancava il tocco finale, quello che l'avrebbe resa davvero magica.
La sala era come un paesaggio invernale all'aperto e David aveva rinunciato al laghetto e alla cascatella, ma era riuscito a fare una fontana grazie all'ingegno di Zizou e Arjen che per quanto distruttivo poteva essere, a livello di idee a volte sapeva rivelarsi utile.
Thiago si era occupato della neve tutto il tempo ed aveva fatto praticamente miracoli, era reso tutto così verosimile e perfetto che la magia doveva per forza essere completata con le statue di cristallo.
- Domani l'operazione sarà fondamentalmente. - Disse Thiago laconico, ammirando il capolavoro.
Gli altri tre sospirarono drammatici.
- Che Dio ce la mandi buona... - Anche perchè altrimenti tutta quella fatica sarebbe stata inutile. Ok, era tutto bellissimo lo stesso, ma le statue di cristallo erano... la ciliegina sulla torta ed erano tutti dei perfezionisti. Tranne Arjen a cui non importava nulla.
Anche loro chiusero a chiave la porta della sala in questione proibendo a chiunque di entrare e vedere.
La cena venne consumata nella cucina ed andò tutto bene, si aggiornarono, risero e scherzarono, per il dopo cena qualcuno propose un bel film, ma dal momento che la sala era inarrivabile -e la cosa stava fortemente sulle palle a Cris- l'unica altra stanza con la televisione era la camera di Cris e Riky, sufficientemente grande per contenere tutti sparsi in giro a piacere.
Una volta arrivati in camera, cominciarono a parlare di quale film potessero vedere tutti insieme e fu una vera tragedia perchè trovarne uno per tutti era praticamente impossibile. Al ventesimo titolo proposto e rifiutato dalla riluttanza di qualcuno, si stufarono e decisero di fare altro.
- Beh, ormai siamo qua e qua rimaniamo! - Disse Sergio che si era comodamente steso sul letto a tre piazze dei criska. Cris trovava qualunque cosa volesse e se non esisteva la faceva fare.
Con lui c'erano anche i fedeli Alexis e Roby che si erano tirati con loro i rispettivi innamorati, i quali si sentivano dei ladri visto che i legittimi proprietari del letto stavano in poltrona.
Cris ovviamente era provvisto anche di poltrone e divani. Era praticamente un monolocale anche piuttosto  grande ed attrezzato.
C'era pure un piano bar!
- Sì ma a far cosa? - Chiese Karim il quale non amoreggiava in pubblico con Zizou perchè entrambi troppo riservati per farlo. Il punto era che voleva saltargli addosso e rimanere lì a fare niente di interessante lo seccava.
- Dai, facciamo un gioco! - Disse tutto eccitato Roby.
Sentendolo in perfetta sincronia e con lo stesso identico tono tragico, si sentirono Thiago, Zlatan, Alex e Mark dire:
- Oh no! - Gli altri li guardarono meravigliati, stavano addirittura guardando in alto allo stesso modo. A questo in effetti cominciarono a preoccuparsi.
- Perchè 'oh no?' - Chiese circospetto qualcuno mentre Riky ridacchiava sapendo perfettamente il motivo.
- Perchè lui che propone giochi significa... - Iniziò Alex cercando di essere il più gentile possibile.
- Deliri! Ecco cosa significa! - Concluse secco Zlatan.
- Sì, finisce sempre male in qualche modo... - Confermò Thiago meno seccato ma comunque preoccupato.
- E i miei ricordi dei suoi 'giochi' sono davvero... ehm... imbarazzanti! - Disse Mark coprendosi il viso tutto rosso. Arjen lo guardò attento e come un mastino chiese:
- Cosa significa? Che giochi facevate? Ehi! Cosa mi nascondi? - A questo tutti alzarono gli occhi al cielo e Zlatan lo minacciò.
- Giuro che se ne parlate vi tiro un calcio così forte che domani non potete mangiare la torta perchè non avrete i denti! - La minaccia sortì effetto anche perchè Mark non intendeva rivelargli le imbarazzanti cose successe a Milanello per colpa di Roby e delle sue idee assurde, mentre Arjen decise che affrontare Mark e Zlatan insieme non era il caso e che avrebbe ripreso il discorso da solo col suo compagno. Sicuramente non avrebbe mollato.
- Beh, e che giochi sono? Cosa proponi? - Chiesero Sergio e Alexis curiosi convinti a sostenere per sempre il loro compare.
Gli ex milanisti scossero il capo.
- Io non partecipo! - Dissero ancora in coro.
- Eh no! O tutti o nessuno! - Disse Roby scattando in piedi sul letto imitato dagli altri due.
- Certo! O tutti o nessuno! - Gli altri li guardarono come fossero dei poveri imbecilli:
-Ok, allora nessuno! - E con questo fecero per alzarsi, ma lo scatto di Alexis fu fulmineo ed in un secondo si ritrovò davanti alla porta della camera a chiuderla e bloccarli tutti lì.
Per un momento Zlatan e Zizou pensarono di coalizzarsi per ucciderlo senza lasciare traccia né di sangue né di ossa, ma Karim fece prima e arrivandogli davanti se lo issò sulla spalla come un sacco di patate, poi diretto alla finestra fece il gesto di aprirla, ma venne fermato da Riky e Iker, i soliti pacifisti contro la violenza.
- Non è una soluzione! - Dissero infatti allontanando Karim da Alexis che intanto tornava alla porta per fermarli.
- E tu non lo difendi? - Chiese David a Totò che era rimasto comodamente seduto nel letto senza muovere un dito per il suo ragazzo.
- A volte anche io ho la tentazione di buttarlo fuori dalla finestra, quindi... - E a questo nessuno poté dargli torto.
- Dai, giochiamo e basta! È divertente! - Disse allora Roby tornando alla sua idea.
Thiago sospirò scuotendo la testa.
- Perchè vuoi fare queste cose che finiscono sempre male? -
- Perchè sono divertenti! - Replicò capriccioso Roby.
- Qualunque cosa sia io ci sto! - Dissero Alexis e Sergio.
- L'avevamo capito tutti! - Commentò lugubre Zlatan che aveva ancora l'istinto omicida.
- Bene, lo fa chi ne ha voglia, gli altri se vogliono guardano, altrimenti possono andarsene! Mi sembra ragionevole! - Propose Zizou sperando di essere stato abbastanza geniale.
- No, o tutti o nessuno! È bello farlo in tanti! - Rispose Roby convinto.
- E poi è l'ultima notte tutti insieme! - Aggiunse Sergio.
- Ci siamo divertiti così tanto! - Ancora Alexis.
- E' triste andarcene senza un ricordo speciale! - Di nuovo Sergio.
- Ieri è stato così bello la partita di calcio all'X-box, no? - Roby non mollava la presa.
- Perchè eravamo tutti insieme a farlo! - Continuò Alexis. In breve cominciarono un'opera di convincimento così lunga che sfinì mentalmente tutti gli altri che si trovarono a dire di sì solo per farli tacere.
I tre si misero a saltare tutti contenti.
- Ma dovete farlo, eh? - Riprese Roby puntandoli col dito come un malavitoso che riscuote il pizzo.
- Cosa, si può sapere? - Chiese esasperato Cris.
- Non importa! Dovete starci a prescindere, poi vi dico cosa. -
- Fanculo, io non do il mio consenso senza sapere a cosa! - Ovviamente Cris non poteva essere un osso tanto facile e gli altri ora erano lì a guardare i tre scemi contro il padrone di casa e a pensare che se erano capaci, dovevano convincere lui, ora!
- Fidati, è divertentissimo! Però bisogna che tutti ci stiano a tutto! Cioè sul serio! Senza tirarsi indietro dopo! Voglio la parola di tutti! - Cris si alzò mettendo gentilmente in parte Riky sulle sue gambe, poi lo fronteggiò con il dito alzato davanti alla sua faccia.
- Se non mi dici a cosa ti abbasso ancora di più. - stava perdendo la pazienza, così Sergio la volpe decise di intervenire.
- Ok, tanto hanno già dato il loro consenso! Hanno detto che giocheranno, quindi questo equivale alla promessa di farlo e non tirarsi indietro! -
La cosa bella era che nemmeno lui sapeva cosa.
- Giuro che se non mi dite cosa... -
Roby a quel punto, con le mani di Cris sul suo collo, lo sparò tutto contento.
- Il gioco della bottiglia! - E lo disse trionfante.
- Oh Signore Altissimo! - Commentò Riky coprendosi il viso già imbarazzato. Alex scuoteva il capo e guardava in basso, Thiago faceva più o meno la stessa cosa mentre Zlatan stava facendo yoga per non alzarsi ed ammazzare quel piccolo essere immondo.
Gli altri non erano messi tanto meglio.
Specie Arjen che fissava male Mark:
- Ah e così era questo che facevate... -
Mark guardò in alto esasperato.
- No, a volte anche altre cose! -
- E mi immagino quali! -
- Se litigate ore non rispondo di me! - Il ruggito basso di Zlatan li convinse a smettere. Lo yoga non funzionava bene.
- Ma quanti anni abbiamo? - Fece Nando scettico.
- Non siamo mica adolescenti in calore! - Replicò a denti stretti Karim che si vergognava dell'idea di fare una cosa simile.
Sergio e Alexis saltellavano entusiasti e nel coro dei no e dei sì, David commentò placido:
- Ma sì, perchè no... dopotutto dovrebbe essere divertente, no? -
- Non avevo dubbi... - Commentò Iker ridacchiando il quale se ci stava David, ci stava anche lui.
- Io devo avere il permesso di Cris. - Commentò logicamente Riky.
- Che non avrai mai! - Disse categorico Cris versione Hitler.
- Eddai, deve giocare anche lui! Ci siamo tutti dentro! Ci si diverte e basta! - Ricominciarono con l'opera di convincimento per Cris il quale scuoteva categorico il capo.
- No non se ne parla, lui non metterà la sua lingua in alte bocche che non siano la mia! -
- Ma è un gioco! Lo faremo tutti! -
- Ho detto no! -
- E cosa fa? Giocano tutti e lui ci guarda? Così lo torturi! - Roby non poteva mollare ma nemmeno Cris.
- Girerà la bottiglia per tutti! - Disse senza che gliene importasse davvero.
- Non fare il cavernicolo! -
- Io sono cavernicolo per cui fottiti tu ed il tuo gioco del cazzo! Lui non lo fa! - Sarebbero andati avanti all'infinito se l'abile e furbo Thiago non si fosse intromesso.
- E tu invece lo fai? - Solo una semplice e piccola domanda. Cris alzò le spalle.
- Beh, perchè no! -
Riky allora lo guardò interrogativo e scettico.
- Ah sì? - Fece infatti.
- Beh, insomma... è un gioco... se a te non dà fastidio... - Thiago scosse il capo.
- Ma certo, che fastidio mi da? È un gioco. Ed è per questo che se lo fai tu lo faccio anche io! -
Rispose Riky calmo ma con un tono sottile di chi lo sfidava ad impedirglielo. Cris lo fissò davvero male, era geloso ancora prima di iniziare.
- Allora non lo facciamo nessuno dei due! -
- Ma guarda un po', io ho voglia di farlo! - Rispose invece Riky mettendosi comodo nel bracciolo della poltrona mentre chi aveva dato il consenso stava facendo un cerchio naturale  per il gioco.
- No tu non... -
- Smettila, avete tutti detto di sì e lo farete tutti! Hai rotto il cazzo! - E a quel punto solo Sergio poteva azzardarsi a parlare in quel modo a Cris versione geloso e possessivo. Cioè poteva farlo e sopravvivere.
Schivò sia la prima scarpa che la seconda, poi prese al volo la bottiglia d'acqua dal proprio comodino.
- Perfetto, useremo questa! - Disse trionfante mettendola al centro, gli altri si erano disposti rimanendo comunque nelle loro postazioni, fra poltrone, divani, sedie e letto.
Con fatica si erano più o meno convinti a farlo tutti, senza realizzare ancora a fondo cosa comportava quello stupido gioco.
- Rendetevi conto che se vi rifiutate, avrete un pegno che è di gran lunga peggiore del bacio. - Commentò Roby.
Quasi tutti fecero arie scettiche ridacchiando alla cosa.
- Non esiste pegno impossibile! - Disse spavaldo Arjen.
- Li sceglierà Thiago! - Rispose sempre Roby. Fu a questo punto che si fecero seri ed imprecarono rendendosi conto del guaio in cui si erano cacciati.
Subire un pegno atroce di Thiago o le ire gelose del proprio compagno?
Il dilemma non era certo facile... e fra una maledizione e l'altra, i diciotto dementi cominciarono il fantomatico gioco da adolescenti dell'ultima notte insieme.


CAPITOLO XXXII:
IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA

Erano seduti tutti in cerchio, ma essendo la camera grande e dotata di diverse sedie e poltroncine, pochi erano per terra.
Sul letto, in fila, c'erano Sergio, Nando, Roby e Tiago. Su una delle poltrone c'erano Cris e Riky, quest'ultimo sul bracciolo. Sull'altra poltrona, dall'altro lato del letto, c'erano Zlatan e Alex, stessa posizione dei criska. Gli altri erano sparsi su sedie e cuscini.
Dopo un'assurda e lunghissima conta su chi avrebbe iniziato a girare la bottiglia, appurarono che il primo sarebbe stato proprio Riky. L'ironia della sorte, quello che doveva giocare il meno possibile, per non dire che non doveva giocare per nulla, sarebbe stato il primo.
Quando venne indicato lui, Cris lo fissò sbieco da vicino nella posizione in cui si trovava. L'aria si cristallizzò, il gelo ed il silenzio... ed in quella sospensione completa... una grassa risata si levò fra tutte.
Ovviamente Roby che godeva come un matto.
- Oh Dio Roby ti prego piantala! Sei fastidioso! - Disse Thiago alzando gli occhi al cielo, non sopportando lui per primo la risata tremenda del suo ragazzo.
- Dai, sembra che si immoli al patibolo! - Commentò sempre ridendo indicando il suo amico.
- Sembra che Cris lo immoli! - Corresse Sergio ridendo a sua volta, Nando sospirò e scuotendo la testa, disse calmo:
- Prima iniziamo, prima finiamo! Già mi sento scemo a fare sto gioco, se ci mettiamo così tanto è tremendo! -
Non che avesse torto. In accordo con gli altri, Cris non disse nulla ma indicò a Riky di girare quella stramaledetta bottiglia, così Riky, pregando intensamente Dio affinchè gli desse Cris  da baciare e non, ad esempio, Arjen Robben, si alzò e girò la famosa bottiglia al centro del cerchio.
Trattenne il fiato mentre Cris sperava che l'oggetto evaporasse, cosa che non successe.
Al termine dei secondi canonici, il collo era lì fermo ad indicare qualcuno che ovviamente non poteva essere il suo Cris. Quando realizzò chi gli sarebbe toccato baciare, cercò di capire quanto male si sarebbe sentito dopo.
Il fato gli aveva assegnato proprio Zlatan.
Con 'proprio' si intendeva: 'proprio lo sposo di suo fratello!'
non era facile per lui sopportare l'idea di dover tradire suo fratello e baciare il suo uomo.
Già era difficile pensare di dover tradire il proprio.
I soliti idioti scoppiarono a ridere, mentre Riky e Alex si guardavano con lo stesso sguardo da cuccioli mortificati. Che Riky lo guardasse così aveva senso, ma che lo facesse Alex no... forse era in empatia col fratello.
D'altro canto bisognava notare lo sguardo di fuoco che si scambiavano Cris e Zlatan.
Cris osava minacciare Zlatan, mentre questi aveva un che di sadico.
Beh, lo svedese si stava divertendo.
- Osa metterci la lingua, sai... - Disse a denti stretti rivolto a Zlatan, sapendo che Riky avrebbe dato un bacio timido.
Ovviamente di suo Zlatan non avrebbe fatto chissà cosa se questo imbecille non avesse fatto sta sceneggiata, per cui in risposta si alzò e sistemandosi i pantaloni cadenti, guardò il cognato con aria più che sadica... da diavolo.
- Ehi, io metto la lingua dove voglio! - Ovvia risposta.
- Ed io te la taglio se la metti in buchi inappropriati! - Ovvio commento di Cris versione serpente.
Riky rimaneva seduto sul bracciolo del suo ragazzo, tratteneva il respiro indeciso su come comportarsi, ma ci pensò Zlatan che spavaldo e sadico andò da lui mettendosi i capelli all'indietro, davanti a loro si fermò, guardò Cris come se dovesse baciare lui e ancora immobile ma spaccone disse:
- Nessuno dimentica i miei baci! E non succederà nemmeno ora! - Dicendo questo, prese il viso di Riky fra le mani, si chinò e proprio lì davanti a Cris lo baciò.
Ovviamente sul serio.
Gli aprì subito la bocca infilandosi con la lingua in un sorpreso ed immobile Riky che non osò rispondere... nonostante si trovò ad ammettere che sapeva essere sufficientemente convincente.
Non era certo male, quel bacio.
Pensando che Zlatan non se ne fosse andato fino a che non avrebbe risposto, e sentendo la voce di Roby dire che se non muoveva la lingua avrebbe pagato comunque pegno, Riky si sacrificò e si fece più attivo.
Fu come baciare uno qualunque... però fu un bel bacio, per Riky.
Dopo qualche secondo di scambi vari, Cris acchiappò Riky per la maglietta, sulla schiena, e lo strattonò tirandolo via da Zlatan.
- Ok basta così! A momenti vi levate le tonsille! - Come poteva commentare se non così?
Riky in risposta si girò e si buttò fra le sue braccia nascondendo il viso rossissimo, pieno di vergogna. Cris lo abbracciò perchè non poteva far altro, ma Zlatan ci rimase male per quella reazione.
- Ehi, so che sono bravo a baciare! Non fare la vittima! - Ma Riky non ebbe bisogno di rispondere, perchè Cris tenendosi stretto Riky fece il dito medio a Zlatan.
- E' imbarazzato e quando è imbarazzato si nasconde! Hai la sensibilità di un carciofo! - Rispose da bravo avvocato.
Zlatan scosse il capo tornando al posto.
- Quante storie per un bacetto. -
- Concordo... hai la sensibilità di un carciofo! - Rincarò David che però se la rideva. Thiago si copriva metà faccia con una mano scuotendo la testa, fra uno e l'altro non sapeva chi lo faceva ridere di più.
- Ok, ora tocca a Zlatan perchè è stato preso dalla bottiglia. - Decise Roby poco democratico.
Questi, visto che si era attivato per bene, non fece stranamente storie e andando alla bottiglia la girò.
Fato -bastardo- volle che il suo partner fosse... proprio Cristiano!
E fu a quel punto che il silenzio calò gelido e come prima venne interrotto dalle risate sadiche di Roby e Sergio... beh, ora anche Alexis e David se la ridevano, la cosa aveva del comico.
Mentre loro ridevano e i due protagonisti si guardavano male, Marco e Mario cominciavano a capire i lati positivi di quello stupido gioco.
Entrambi avevano un debole per un paio di quelli che erano lì.
Ad esempio Mario sperava di riuscire a baciare Cris mentre Marco David. Beh, forse tutti speravano di poter baciare David...
- E se mi rifiuto? - Disse Cris il quale ce l'aveva col bacio troppo audace dato al suo Riky.
Zlatan lo guardò con un sopracciglio alzato.
- Ti impedisco di rifiutarti! - Commentò subito col suo solito tono spaccone.
Cris lo guardò corrugando la fronte, quindi si alzò mettendo da parte Riky e lo fisse con le mani ai fianchi.
- Voglio proprio vedere come, se io mi rifiuto tu non puoi impedirmelo! - Aveva la sua logica, ma anche Zlatan l'aveva...
- Comunque non puoi rifiutarti tu, può rifiutarsi quello che ha girato la bottiglia, in questo caso Zlatan. Ma dovrebbe fare un pegno deciso da Thiago! - Rispose bacchettone Roby divertendosi un sacco.
- Piuttosto che fare un pegno suo, mi sparo sulle palle! E comunque non esiste che mi rifiuto! Io non scappo davanti a nulla! - Non che Cris e Zlatan si odiassero, ma a volte bisticciavano come una coppia di vecchia data, il che li rendeva comici.
- Non me ne frega niente che non vuoi scappare! Se io non voglio la tua lingua in bocca non me la metti! Non è personale, ma hai appena baciato Riky, al momento voglio morderti, non baciarti! - Cris avrebbe continuato a parlare e lamentarsi per un bel po' se Zlatan, come suo solito, non avesse fatto di testa sua. Infatti in due falcate fu davanti a lui, si stava ancora lamentando quando gli prese di forza il viso fra le mani e sempre di forza premette le labbra sulle sue.
Se non altro per zittirlo, perchè non ne poteva più di sentirlo blaterare!
Cris rimase senza fiato, mani all'aria, occhi sgranati ed immobile.
Con una discreta abilità riuscì a zittirlo e con altrettanta abilità ebbe la meglio sulla sua bocca.
La sua capacità di infilare la lingua dove voleva era degna di nota e tutti lo pensarono.
Ma nel giro di poco la cosa si trasformò in una specie di lotta... ovviamente! Che altro poteva essere fra due attaccanti che si definivano i più forti del mondo e che ogni volta che si affrontavano erano agguerriti da morire?
Cris l'istante successivo era lì a rispondere per fargli vedere chi era davvero bravo a baciare.
Peccato che più che un bacio quello sembrava una lotta di supremazia, non ci fu niente di romantico e dolce, non si poteva dire che era brutto, ma nemmeno il bacio più sensazionale di tutti.
Una lotta, per l'appunto.
Come ci si poteva aspettare da loro.
Qualcuno rimase comunque con l'acquolina in bocca.
Quando si separarono, Cris lo fissò con sguardo sottile e di sfida, poi indicandolo con l'indice disse:
- Voglio le votazioni! - A quel punto Zlatan scoppiò a ridere e scosse il capo tornando alla poltrona e ad Alex che ormai aveva fatto il callo alle lingue altrui nella bocca del suo ragazzo.
- E che votazioni vorresti? - Chiese Alexis.
- Come quali? Tutti quelli che danno e ricevono baci devono scrivere da qualche parte il voto del bacio avuto. Ed anche gli altri voteranno il bacio più bello da vedere! - Le polemiche si sprecarono, ma erano tutte risate.
- Ci avrei giurato! - Dissero più o meno tutti!
- Eddai, almeno decreteremo il migliore! Poi sommeremo i voti e vedremo il migliore! -
Cris era lanciato ed andava come un treno carico di fuochi d'artificio.
Riky lo tirò giù a sedere per farlo smettere di delirare, ma lui si rialzò subito prendendo un grande foglio ed un pennarello su cui si mise a scrivere i nomi di tutti.
A Zlatan diede il suo voto personale che fu un 7.
- Sette?! Sette?!?!!? Davvero?!!? Ma sei stupido? Io sono almeno da 10! -
- Modesto, eh?! - Disse ridendo David.
- No, è proprio convinto! - Fece Thiago coprendosi di nuovo il viso per il degrado a cui assisteva.
- Bene, allora... - E così dicendo Zlatan andò al cartellone e scrisse 8 a Riky e 6 a Cris!
- Ehi, questo non è obiettivo! - Zlatan ricambiò il dito medio di prima e rispose seccato.
- Certo che non è obiettivo! È assolutamente personale! -
- Ma è vero che ho ricevuto baci migliori, io ero sincero! - Rispose sul piede di guerra Cris fronteggiando Zlatan e gesticolando tutto infervorato.
- Ed è vero che io sono di parte e non sono sincero! Però è questo il voto che ti becchi! - Cris scosse il capo scacciandolo con la mano e andando a sedersi.
- Ah, sei proprio un bambino! - Zlatan in risposta gli tirò una delle sue scarpe che non erano certo piccole, ma Cris si abbassò in tempo per deviarla, così la scarpa andò a vuoto. Se avesse beccato Riky sarebbe stata la fine del mondo.
- Ok, ma quello che ha più voti alti che vince? - Domanda logica di Marco.
Thiago e Roby si guardarono, poi guardarono Cris per vedere se aveva idee, questi alzò le spalle e disse semplicemente:
- Il vincitore sceglie un desiderio che vuole realizzare... possibilmente che si possa realizzare... - Marco e Mario si guardarono complici e furbi.
- Del tipo... - Iniziò uno.
- Due di voi che vi baciate... - Continuò l'altro.
- Se la cosa non avviene giocando? - Concluse il primo.
Cris guardò Thiago, i due alzarono le spalle insieme e diedero l'ok per l'idea.
- Direi che è perfetto! -
Marco e Mario si diedero il cinque tutti contenti.
- Perchè, che desiderio avete? -
I due a quel punto lo dissero insieme.
- Che i nostri rispettivi preferiti si bacino fra di loro! - Tutti basiti e curiosi chiesero chi fossero e loro, sempre in coro, dissero: - Cris e David! -
Ovvio che i due gongolarono e si guardarono tutti contenti come pasque.
Zlatan scosse il capo stizzito.
- Tza... non sapete che vi perdete! - Ovviamente il suo ego non era piccolo. Difficile non notarlo!
- Beh, vediamo chi vince! - Rispose combattivo Cris che ormai aveva dichiarato guerra aperta a Zlatan. - Dovete dare il voto al bacio migliore. -
Sul cartellone scrisse prima Ibraka e poi Ronaldovic (al quale vicino Zlatan aggiunse 'Ibraldo' perchè non ci stava ad essere il secondo della coppia.), poi invitò tutti a dire i voti.
In breve appurarono che l'Ibraka era stato il bacio migliore perchè più equilibrato.
- Era un bacio vero e non una lotta per la supremazia della razza ariana! - Spiegò David il quale cominciava piacevole mettere becco ovunque.
Non che avesse torto, tutti concordarono.
Cris alzò le spalle fingendosi indifferente.
- Merito della dolcezza di Riky! - E solo a quello si decise a mettersi pace e sedersi.
- Sì, ma la coppia che ha il voto più alto cosa vince? - Ancora i gotzeus con queste domande geniali.
Cris alzò le spalle senza idee e lasciò la palla a Thiago che, a sua volta senza colpo di genio, guardò David.
A lui la parola non mancava certamente mai!
- Secondo me anche loro possono esprimere un desiderio! Ma direi che essendo in due possono osare di più sulla richiesta! -
Silenzio. Attimo di sospensione. Sguardi critici.
- Con 'osare di più' intendi? - Chiese allora cauto Riky spaventato dall'idea di dover fare chissà cosa con chissà chi...
- Ah non so, vediamo cosa tirerà fuori la coppia in questione. -
Insomma, niente di tutto quello stava avendo senso e probabilmente per la fine l'avrebbe avuto ancora meno.
- Io mi sento in una puntata dei Simpson! - Commentò Sergio dicendo una cosa che dopotutto aveva molto senso anche se non sembrava. Quasi tutti lo capirono e chi non lo capì non se ne curò.
- Ok, ora si ricomincia! Tocca a Cris girare! - Disse Roby tutto entusiasta.
Cris così andò alla bottiglia e girò tutto contento di poter vincere qualcosa, ma quando la bottiglia si fermò, il sorriso si spense.
La bottiglia si era fermata su Zinedine Zidane altrimenti detto Zizou.
Altrimenti detto allenatore o mister in seconda.
Altrimenti detto fidanzato di Karim la tigre -che quando si trattava di Zizou era tigre e non più gatto.-
Cris inghiottì a vuoto e guardò prima Zizou che fissava scettico la bottiglia che lo puntava e poi guardò Karim che ancora non aveva capito.
Tutti si chiesero a quel punto una cosa.
Quanto sarebbe stato divertente quel momento. Il momento in cui Karim avrebbe capito che Cris e Zizou si sarebbero dovuti baciare.
E mettendosi comodi, si godettero la scena!


CAPITOLO XXXIII:
BAMBINI TROPPO CRESCIUTI

La bottiglia continuava ad indicare ignobilmente Zizou, non voleva saperne di muoversi.
- A meno che tu non abbia poteri telecinetici, resterà sempre lì! - Disse sadico Thiago che si pregustava una scenata da cinema.
Tutti sapevano quanto fosse geloso Karim.
Cris continuò a mangiucchiarsi le unghie, cosa che faceva spesso e che faceva ancor di più quando era nervoso.
Fissava la bottiglia e fissava Zizou fermo impassibile in attesa. Cercare di capire come avrebbe reagito era impossibile, come lo era provare a capire cosa pensava in quel momento.
Non faceva una piega che fosse una.
- Dai, è un gioco. Non ti darà una testata... - Disse incoraggiante Riky preoccupato più per l'incolumità di Cris che delle sue labbra.
Cris sospirò drammatico.
- Karim l'ha capito? - Sentitosi chiamare in causa, Karim lo guardò interrogativo con l'aria da addormentato che aveva praticamente al 90 % delle volte.
- Cosa? - Chiese infatti.
- Hai capito a che gioco stiamo giocando? - Chiese infatti al compagno di squadra. Karim, offeso per codesta insinuazione, lo fissò torvo.
- Ma cosa vuoi che me ne importi? È una cosa con la bottiglia... - La domanda sorse altrettanto spontanea.
- Hai visto che hanno fatto fin'ora o no? - Fece polemico Sergio. Karim allora fulminò lui con lo sguardo.
- Come pretendi che mi perda a guardare le vostre stronzate? Dormivo! - Infatti Karim era rimasto con la testa appoggiata alla mano, tutto ciondolante di lato, fino al momento in cui si era sentito nominare.
Cris si vide morire.
- Bravo, continua a dormire ancora un po'! - Disse sperando che l'avrebbe ascoltato.
A quel punto si alzò in piedi e Karim, sempre nella posa da 'adesso torno a dormire', continuò a fissare l'amico. L'amico in questione si mise a camminare cauto verso lui e Zizou seduti uno accanto all'altro.
Quando fu abbastanza vicino da essere sospetto, Karim si raddrizzò, ma l'aria era ancora vaga.
Cris si fermò davanti a Zizou, immobile e attento a sua volta.
Karim aggrottò le sopracciglia risultando alquanto minaccioso.
Cris si girò verso Riky che gli fece un cenno incoraggiante col capo, mentre tutti gli altri stavano zitti ed immobili, con gli occhi puntati sui tre, estremamente interessati alla scena. Beh, qualcuno in effetti ghignava. Zlatan sperava in spargimenti di sangue.
Così tornò a guardare Zizou, ricambiato.
Ora non restava che pregare che Karim non lo uccidesse.
Per cui prese un gran respiro profondo e come andasse al patibolo davanti ad un intero plotone d'esecuzione, prese il viso di Zizou fra le mani e lo baciò.
Ovviamente il bacio doveva essere vero e bello per ottenere voti, per cui cercò anche di darsi un tono dimenticandosi le sacre paure.
Finchè non sentiva colpi bassi poteva andare avanti.
Unì le labbra, Zizou inizialmente collaborò poco perchè voleva mettere alla prova il suo talento e così l'altro, vedendo che non ci metteva entusiasmo, gli si sedette a cavalcioni aprendo di più la bocca.
Non riuscì ad andare oltre perchè un pugno al fianco gli tolse il fiato e per un momento la vita stessa.
Cris stramazzò al suolo tenendosi il punto colpito, non riusciva nemmeno a respirare. Riky gli fu subito sopra preoccupato a chiamarlo e Karim rimase in piedi col pugno stretto e l'aria di chi gliene voleva dare ancora tanti.
- Che cazzo di gioco è, porca troia? - Chiese finalmente interessandosi al mondo esterno. Zizou sospirò scuotendo il capo.
- La bottiglia indica chi si bacia. Poi si vota il bacio migliore... questo aveva buone possibilità se non l'avessi interrotto! - Spiegò Roby seccato tirando la scarpa a Karim che si prese in pieno sedere.
Karim gliela rilanciò dietro e lo prese in fronte.
- Perchè aveva buone possibilità? - Chiese David senza capire, mentre Riky rianimava Cris con una respirazione artificiale che sfociò in un bacio vero e proprio.
- Siete fuori concorso! Non è la bottiglia che vi ha indicato! - Fece Sergio tirandogli il cuscino. I due non smisero.
- Comunque è un gioco di merda! - Commentò Karim sedendosi di nuovo.
- Ma perchè avevano buone possibilità? - Tornò a chiedere ossessivo David, il quale aveva captato qualcosa.
- Perchè... - Fece Roby tirandosi di nuovo su.
- Zizou è francese ed è risaputa la dote migliore dei francesi! - Disse Alexis tutto entusiasta.
- E quale sarebbe? Che sono saccenti e si sentono superiori a tutti su tutto? - Rispose prontamente David pensandolo veramente.
- No, idiota! Che baciano bene! - Disse Sergio ridendo e attirando le ire funeste di David.
- Non diciamo cavolate! Non c'entra la nazionalità! Bisogna essere bravi e basta! Non fate i razzisti al contrario! -
- Suppongo che tu ti ci senta tale... - Disse Thiago provocatorio. David assottigliò gli occhi verso il suo compare e alzando il mento, disse arrogante:
- Certo! Io lo sono! -
- Al massimo lo può dire Iker... - Lo corresse Zizou.
- Tu zitto! Tutti pensano tu sia bravo solo perchè sei francese! Che razza di ragionamento è? - David se l'era proprio presa, la vedeva addirittura come una questione personale ed in molti erano lì a pensare che fosse proprio stupido.
- Ehi, lui E' bravo! A prescindere dal motivo, conta che lo sia davvero! - Rispose lugubre Karim in difesa dell'onore del suo uomo, cosa che stupì tutti. Zizou fece un sorrisino compiaciuto.
- Per cui se la teoria dei francesi è vera, un vostro ipotetico bacio dovrebbe essere il migliore di tutti! - Karim alzò le spalle totalmente disinteressato alla competizione, per cui non diede seguito a David. Lo fece Zizou, ma in un altro modo.
- A te brucia che qualcuno pensi che io sia più bravo di te in qualcosa! È sempre stato così! - Ed aveva perfettamente centrato il punto. Iker ridacchiò sotto i baffi mentre gli altri lo facevano a viso aperto. I loro soliti teatrini!
David fissò quindi molto male Zizou, ricambiato con gelido contenimento.
Visto che i due non dissero altro, Thiago invitò paziente, ma divertito, a girare la bottiglia. Ora le cose stavano diventando interessanti.
Zizou così girò la famosa bottiglia e pilotata o meno, finì proprio da David.
Il silenzio durò esattamente due nanosecondi. Poi 15 su 18 scoppiarono a ridere come non mai realizzando cosa si sarebbe verificato.
I 3 a non ridere erano prevedibilmente Zizou, David e Karim... che ora aveva capito come funzionava il gioco!
Questi infatti si alzò subito e allargando le braccia cominciò a brontolare e minacciare.
- Eh no, eh? Uno passi, ma due col cazzo! Non mi interessa che è il gioco fottuto del cazzo! La sua bocca è mia! Punto! Fanculo il gioco, fanculo la bottiglia, fanculo voi! - Stava continuando con la serie di fanculo, quando Arjen decise che non ne poteva più e stringendolo da dietro col braccio nella morsa di un qualche animale feroce, gli tolse l'ossigeno i secondi necessari per farlo svenire.
Tutti l'applaudirono ringraziandolo mentre i due fantomatici rivali rimasero a guardarsi.
- Guarda che puoi anche tirarti indietro, eh? - Fece provocatorio David con un bel sorrisino sulla bocca. Aveva elaborato un concetto a lui interessante.
Zizou inarcò un sopracciglio scettico -l'aveva imparato da Carletto-
- E perchè mai dovrei? Per un bacio che vuoi che sia? -
David alzò le spalle e incrociò le braccia al petto, accavallò le gambe e girò il capo dall'altra parte, Iker era seduto sul bracciolo della poltrona.
- Se hai paura che ti giudichi scadente e deludente, che non superi o rispetti le aspettative che ormai tutti hanno... -
Ma non finì di dirlo perchè Zizou tornò il piccolo teppista capace di dare una testata al secondo. Per cui senza fiatare scese in campo ed attaccò letale com'era sempre stato.
Alzò infatti David prendendolo per la collottola, poco gentilmente lo spinse contro il muro lì accanto e bloccandolo col suo corpo possente, lo baciò.
David non era particolarmente alto, Zizou lo era di più.
Gli venne facile annientarlo fisicamente.
David ovviamente oppose resistenza al bacio, non voleva rendergli la vita facile, ma poi si ricordò che il voto per il bacio migliore l'avrebbe preso anche lui, per cui nel suo stesso interesse cambiò marcia e infilando le mani sui fianchi e poi giù sul suo sedere, se l'attirò a sé e aprì la bocca ricambiando ben volentieri.
Volentieri in quanto ora potevano prendere un gran bel voto!
Il silenzio tutt'intorno, mentre a momenti si alzavano e si appiccicavano ai due per vedere meglio le bocche e le lingue fuse insieme.
In effetti si notava come si muovessero sincroni, né troppo veloci, né troppo lenti.
Non c'era troppa passione divoratrice, ma quel che bastava. C'era il tocco di sensualità che in ogni bacio ci doveva stare e non fu né troppo lungo, né breve.
Fu semplicemente perfetto, tanto che in molti si trovarono con la bocca aperta e l'acquolina da maniaci.
Quando si separarono, i tre malandrini alzarono le braccia in perfetta concomitanza.
- Ehi, voglio provare anche io! - E i rispettivi morosi misero a posto le creature degeneri con degli scappellotti sulle nuche. Sempre concomitanti anche quelli.
David e Zizou rimasero a guardarsi un po' co l'aria da sfida come se avessero fatto una gara di tiri di punizione da metà campo.
Poi si chiesero insieme:
- Allora? - David spinse Zizou per tornare a sedersi, guardò pensieroso il compagno in piedi in attesa, poi rispose:
- Mmm... non male... lo ammetto... francese o no... come dice Karim... il talento è autentico! -
Zizou sorridendo soddisfatto, si sedette al proprio posto tirandosi dietro Karim ancora svenuto, per fortuna!
Tutti rimasero fermi a guardarlo in attesa del suo verdetto personale e solo dopo qualche istante questi si pronunciò con un sorrisino.
- La fama è meritata anche per te. - Concluse serafico Zizou.
Ovviamente con questo si ingolosirono tutti. La voglia di provare questi Dei del bacio venne perfino a chi era lì agonizzante e non gli importava niente.
- Se quel coglione mi avesse lasciato fare, avrei potuto testarlo pure io! - Esclamò Cris risorto da Riky redentore. Ovviamente fremeva di rabbia per aver buttato così la sua chance.
- Per il momento, secondo i voti, in testa sono i zickham! Scarsissimi i zinaldo. - Gracchiò saltellante Roby dopo aver riportato le votazioni che aveva estorto a tutti.
Dopo i voti ai baci, votarono anche sulla persona a sé stante e Cris si beccò pochi voti per il suo a Zizou, egli stesso non fu generoso perchè di fatto non aveva avuto modo di tirare fuori l'artiglieria pesante, Karim l'aveva steso prima. Zizou ovviamente si prese voti alti da tutti, aveva ingolosito i presenti ed anche David fu generoso.
Zizou aveva avuto per un momento la tentazione di dare un voto più basso all'amico, ma poi era stato buono ed aveva dato quello che meritava obiettivamente.
David si avvicinò molto al punteggio di Zizou, ma a lui toccava un secondo bacio almeno, doveva girare la bottiglia, per cui aveva possibilità anche di superarlo.
Contro Zizou aveva giocato il bacio precedente, quello con Cris, che non aveva fatto molto... sempre merito di Karim. Ma al secondo aveva rimediato.
I giochi stavano diventando interessanti, per cui adesso erano più attenti. Quasi tutti. C'era ancora chi sperava che la cavolata finisse in fretta.
Totò, ad esempio, si era addormentato e Mark che aveva ancora i postumi del raffreddore, a volte si trovava appoggiato ad Arjen in una versione quasi tenera della coppia.
Nessuno osava interromperli!
Fu così che David girò la bottiglia che si fermò su Mario, il quale aveva prima espresso la sua preferenza proprio su di lui. Mario infatti stravedeva per David, ruoli simili in campo, mito nello stile, David era un po' l'icona di Mario, eccezion fatta per i tatuaggi.
Per cui a quel punto David guardò Mario soddisfatto, pensando che sarebbe stato piacevole baciare quel bel faccino. Mario guardò David con occhi spiritati e l'aria pallida e cadaverica.
Davvero gli toccava baciare David?
Davvero?
Per un istante smise di respirare e forse il suo cuore smise di battere, ma quando David si alzò sinuoso e calmo dirigendosi verso di lui si sentì anche peggio.
Stava per succedere.
Le sue labbra sarebbero state toccate da quelle di David. Aveva avuto sogni erotici su David. Quando Marco aveva saputo che lui era il suo idolo segreto si era fatto dei tatuaggi sperando di piacergli di più!
Mario rimase inchiodato al pavimento su cui sedeva, agganciato al braccio di Marco che stava diventando viola da tanto che stringeva. Sempre senza respirare, sempre col cuore che passava da 0 a mille in un istante. Sudava. Non ce la poteva fare.
Ma David si accucciò a terra davanti a lui. Gli prese il mento fra due dita, lo direzionò verso di sé, si perse ad osservarlo magnetico col suo tipico sguardo da 'guarda quanto sono splendido' e quando si avvicinò per baciarlo, si ritrovò a farlo col vuoto.
Aperti gli occhi guardò che fine aveva fatto il ragazzo che era convinto era lì davanti a lui e lo vide a terra, steso, privo di sensi.
Mario era svenuto.
- Ma... ma è... - David ci rimase anche molto male, poteva essere un enorme complimento uno che sveniva all'idea di baciarlo, ma di fatto non avrebbe avuto il suo prezioso punteggio.
Quando lo realizzò si chinò sul tedesco deciso a portare a termine la sua missione.
- Ehi che fai? - Chiese scandalizzato Marco mettendo un braccio fra il suo ragazzo e David. Questi lo guardò come se fosse un inetto.
- Lo bacio, che altro dovrei fare? -
- Ma è svenuto! Non puoi! - Gridò sull'orlo dell'isteria Marco il quale era fortemente irritato per l'affronto di Mario che era osato svenire. Significava che ci teneva tanto.
“Per me questo stronzo non sviene mai! Quando si riprende gli dico di tutto!”
Ma ovviamente non l'avrebbe fatto perchè Marco aveva una certa tendenza... ed era viziare il suo adorato Mario!
- E chi l'ha detto che non posso farlo? - Chiese irritato.
- Andiamo, è svenuto! È come fare necrofilia! - Esclamò Zizou; David, da terra, fissò l'amico sulla sedia odiandolo sin nel profondo, lo sguardo la diceva lunga su tutti i pensieri che stava avendo e ne disse un paio.
- Tu godi! Godi perchè se io non posso baciare il mio, non posso superarti col punteggio e posso solo sperare che qualcun altro mi becchi con la bottiglia! Così tu rimani in testa! Bastardo maledetto! - Zizou a questo punto, solitamente, rifilava testate senza la pazienza di rispondere ma quella volta sorprese tutti e si mise a ridere.
- Quanto è bello questo sapore! - David non chiese quale, ma ebete lo fece Roby senza capire a cosa si riferisse.
- Quale? -
- Quello della vittoria! - Sussurrò fine Zizou facendo rabbrividire tutti che rimasero esterrefatti per la sua voglia di vincere un gioco che aveva reputato idiota.
- Ma non eri tu che avevi detto che era una cazzata? - Gli ricordò Alexis.
Zizou alzò le spalle senza rispondere, tornando a sostenere Karim che era passato dallo stadio di svenuto a quello di addormentato. Avevano tutti pensato che fosse meglio così.
- Vi presento Zinedine Zidane detto Zizou! Se si tratta di competere in qualcosa, qualunque essa sia, che lui sia maturato o no, diventa agguerrito al punto che farebbe di tutto per vincere! So che non mi credevate quando ve lo dicevo, ma è così! - Iker, ridendo come gli altri, fece una carezza sulla testa di David.
- Penso che nessuno batterebbe te in ogni caso! Lui vuole vincere per il gusto di vincere, tu vuoi vincere perchè pretendi che il mondo riconosca la tua superiorità. Questo racconta un ego così smisurato che nessuno lo potrà battere! -
- Almeno vincerai qualcosa! - Infierì sadicamente Zizou beccandosi il dito medio di David che riservava solo a lui.
Due quarantenni, o giù di lì, che diventavano bambini con una facilità sconcertante.
- Ehi, non è mica detto che vincerai tu! - Disse poi Thiago calmo facendosi però sentire da tutti.
- Come no! Chi altri potrebbe fare meglio di me? Lui era il solo che poteva! - Zizou era seriamente convinto nonché fortemente arrogante.
- Beh, ci sono ancora molti! - Gli ricordò sempre Thiago con un sorrisino sinistro.
- Già... ad esempio c'è un altro francese! - Ricordò Roby che si era fissato con la storia dei francesi.
- Già! Se svegliamo Karim magari può darti battaglia! Sai che figata! - Inneggiò allora Sergio volando da Karim e cominciando a scuoterlo come se stesse cercando di dargli il colpo di grazia.
- Io... io non lo sveglierei... - Disse Riky preoccupato ricordandosi di un paio dei suoi risvegli.
Sergio non poteva dare ascolto a nessuno o non sarebbe stato lui.
- In effetti Karim può darti battaglia... - Disse allora Cris riferendosi chiaramente a qualcosa di specifico. Zizou smise di sostenere la testa ciondolante di Karim e fissò assassino Cris.
- Che vuoi dire? - Perchè lui percepiva tutto in ogni tono, ogni insinuazione eE aveva capito che intendeva qualcosa. Cris non si spaventò e incrociando le braccia, accavallò le gambe come un re.
- Ho provato il suo bacio e concordo. La leggenda dei francesi pare sia vera. Se si impegna ce la può fare! -
Zizou ora aveva un'insana voglia di tornare ad essere il teppista del vecchio quartiere, com'era chiamato da ragazzo quando terrorizzava tutti quelli che osavano guardarlo.
Fortunatamente Karim diede un calcio a Sergio per il risveglio da non consigliare a nessuno e questo distrasse Zizou ed il suo istinto omicida.
Per quella volta la morte era stata, più o meno, sventata.
- Ok, calmiamoci un po'! David non ha dato il suo bacio, per cui dovrà pagare il pegno! - Ricordò Roby bacchettone. Fu in effetti grazie a quello che il silenzio tornò soave. Un silenzio marchiato d'odio da parte di David che aveva sperato la cosa passasse inosservata.
Mario non voleva riprendersi e Nando e Riky erano andati da Marco ad aiutarlo a svegliarlo.
- Forza Thiago, pensa ad un pegno! - Il motivo per cui era Thiago a pensare ai pegni lo potevano sapere solo i milanisti ed ex milanisti che avevano subito i pegni del suddetto Thiago.
Se c'era un sadico bastardo a quel mondo, era proprio Thiago.




CAPITOLO XXXIV:
A PROPOSITO DI PIEDI...

Thiago guardava David, David guardava Thiago. I due avevano delle arie di sfida come se dovessero fare una gara a calcio, la stessa risolutezza e convinzione.
Thiago si massaggiava il mento pensieroso e David era immobile sulla sua poltrona, con la posa da re (o regina).
Thiago e David erano colleghi e compari, avevano anche giocato insieme qualche mese e Thiago si era affezionato all'inglese... il suo modo di mostrare affetto era dar fondo a tutto il suo sadismo.
Anche con Roby faceva il sadico. Solo con Alex non lo faceva, ma con lui era impossibile...
Zlatan ridacchiava divertito guardando i due, voleva godersi lo spettacolo, sapeva cosa poteva arrivare a tirare fuori quell'esemplare di umano che rispondeva al nome di Thiago.
Era curioso di vedere quel che gli avrebbe fatto fare per pegno.
Erano tutti in attesa di questo verdetto tanto decantato, finché la voce decisa e sicura di Thiago si levò con fermezza sopra tutti:
- Ok, ho deciso! - David venne attraversato da un brivido di paura che nascose bene.
Thiago era una sfinge, non mostrava particolari espressioni, ma guardandolo bene si notava una certa luce malefica negli occhi.
L'attenzione di tutti si catalizzò sul brasiliano e Roby lo incoraggiò curioso a dire cosa avrebbe dovuto fare.
Thiago amava creare suspance, infatti rimase ancora in silenzio un paio di minuti per poi decidersi a parlare.
Guardando David fisso negli occhi, disse trionfante:
- Dovrai leccare i piedi a Zlatan! - Non ci girò intorno, lo uccise direttamente.
Zlatan sputò l'acqua che stava bevendo, perchè nei momenti topici c'era sempre qualcuno che beveva e sputava, Alex si mise a tossire fino a soffocare e gli altri scoppiarono a ridere.
Ovviamente David divenne livido, ma non disse nulla, rimase rigido a fissare Thiago che sorrideva malefico.
- Che c'è, David? È una cosa che non puoi fare? Zlatan si laverà i piedi, naturalmente... -
- E' un suo limite, è coma una fobia! Non ci riuscirà mai! - Disse Zizou rivelandosi come sempre quello che sapeva dove premere per fargli fare qualcosa. Dentro di sé rotolava dal ridere mentre apparentemente stava composto, anche i suoi occhi erano piuttosto sadici. Insinuare che avesse paura o che non potesse fare qualcosa era come invitarlo a nozze, David si accese della sua tipica luce di sfida, il fuoco sacro fiammeggiò nei suoi occhi mentre rispose bruciante:
- Certo che lo farò, che dici! Un pegno è un pegno e non ho paura di nulla! -
Sargio però sapeva i suoi scheletri come anche Zizou, Iker e a quanto pareva Thiago, infatti ridendo rotolandosi nel lettone di Cris che condivideva con Thiago, Roby e Nando, che al momento era con Riky e Marco su Mario, disse:
- Come no! Tu sei un esteta! Ami tutto quello che è bello ed odi ciò che è brutto! Il tuo punto debole sono i piedi! Ricordo che nemmeno li guardavi, negli spogliatoi! Figurati leccarli! -
David in questo era l'opposto di Cris al quale piaceva ogni parte di un corpo, specie i piedi. Se erano particolarmente belli -e soprattutto della persona che amava- ci si perdeva a farci di tutto.
David era quasi verde, stringeva i braccioli della poltrona e stava per avere gli spasmi, Iker non rideva, gli carezzava la schiena cercando di incoraggiarlo.
- Amore, non devi se non ce la fai. Non è un obbligo, è uno stupido gioco... - Sembrava si parlasse di fare budgee jumping!
David però scosse di forza il capo come in una crisi epilettica.
- Invece lo farò! Un pegno è un pegno! Pagherò i miei debiti! Non c'è niente che io non possa fare! - Solite parole da spaccone.
- Non saranno mica la cosa peggiore da leccare, no? Se se li lava addirittura... - Fece Cris che pensava stesse decisamente esagerando con questa storia.
Thiago ovviamente lo corresse con la sua calma malefica.
- Non posso dire di aver visto i piedi di tutti, ma i suoi li ho visti. Anche se se li lava, resterà l'esperienza più traumatica! -
Cris non poteva convenire, ma lui era un feticista, non aveva la fobia di David.
- Ma dai, che vuoi che sia! -
- Per uno che ne ha la fobia, leccarsi 47 centimetri di un orribile piede, sopra e sotto, per due volte, credimi che non è una passeggiata! - Zlatan nel frattempo ascoltava quel debosciato di cognato/fratello/compare che dir si volesse e la sua espressione da 'che cazzo centro io', mano a mano che tutti si erano messi a parlare dei suoi e solo suoi piedi, divenne sempre più 'adesso ti faccio a pezzi'.
Thiago si accorse di qualcosa che lo pungeva e quando si guardò intorno, lo vide fissarlo a dir poco male, aveva anche le braccia conserte.
- Numero uno: piantala di parlare male dei miei piedi! Numero due: pensi di avere dei piedi tanto belli, tu? Numero tre: non intendo avere la sua lingua su nessuna parte del mio corpo! -
David, prendendola come un rifiuto, si alzò e con le mani ai fianchi lo fronteggiò seccato e altezzoso:
- Ascolta un po', picchiatore di Santi! - Il santo era Iker, si riferiva a quando Zlatan aveva inavvertitamente dato un pugno ad Iker... Zlatan alzò gli occhi al cielo mentre gli altri continuavamo a ridacchiare. - C'è gente che pagherebbe oro per avere la mia lingua addosso! -
- E c'è solo uno che la può avere ripetutamente! - Fece eco Sergio ridendo un sacco mentre Iker diventava di mille colori. Ma che discorsi erano?
- Possibile che si finisca sempre sul porno? - Commentò insofferente Alex scuotendo la testa.
- Il porno è quel che fa girare il mondo! - Rispose Roby che si leccava le labbra pregustandosi la scena, Alexis era corso a prendere la macchina digitale per immortalare il momento.
- Pensavo che fosse Dio... - Commentò Riky scettico mentre Mario si riprendeva dal mondo dei morti.
- Beh, a Dio piace il porno! - La faccia tosta di Roby arrivava ovunque e Riky congiunse le mani sotto il mento ed alzò gli occhi al cielo.
- Farò finta di non aver sentito. Ti prego, Dio, non ascoltarlo! Delira, non sa quel che dice! -
- Come sempre... - Replicò Thiago acido. Poi tornò a Zlatan: - Io sono quello che decide i pegni ed ho deciso che ti deve leccare i piedi! Vai a lavarteli! - Ordinò perentorio indicando il bagno in camera.
Ora. Nessuno poteva dare ordini a Zlatan e rimanere vivo, convinti di assistere a spargimenti di sangue, videro Zlatan indeciso seriamente sul da farsi. Infatti passava dal guardare Thiago al guardare Alex come a chiedergli il permesso. Ovviamente Alex teneva l'indice alzato in segno di 'non azzardarti sai!'
- Ma che vuoi, può sempre eccitarsi, no? Se Jack si alza bel bello tutti sapranno che gli piace farsi leccare i piedi, è sicuramente un'umiliazione! - Cris sapeva come rigirarsi il cognato, avevano spesso battibecchi simili perchè Alex e Riky videochattavano ogni volta che potevano ed i due erano costretti a convivere attraverso uno schermo. 
Zlatan guardò Cris sadico.
- Se potessi lo farei volentieri io, ma penso che a questo punto sareste tutti e due doppiamente umiliati! - Cris si riferiva sia al leccare i piedi che al farseli leccare.
- Feticista di merda... - Ringhiò fra i denti.
- Ma guarda che capisco, eh? La paura è paura! Sai che figura di merda fai? E David poi... se rinuncia davvero poi finisce che lo chiamiamo vigliacco! -
Fu così che David e Zlatan si guardarono battaglieri e se non altro per far star zitto quell'esemplare di essere fastidioso che blaterava stronzate liberamente, si decisero a farlo.
- Avanti, vai a lavarteli! - Disse David battendo le mani e sistemandosi davanti alla postazione di Zlatan.
Questi si alzò ed andò in bagno a lavarseli, sempre brontolando che non capiva proprio perchè doveva essere messo in mezzo a queste cose.
Erano tutti sicuri che non l'avrebbe fatto davvero, ma quando Zlatan tornò e si sedette di nuovo dov'era prima, davanti ad un cadaverico David, ci fu il silenzio completo.
David guardò i suoi piedi nudi e puliti. Inghiottì.
- Sono davvero grandi... - Disse con voce tremolante e rigido. Sembrava dovesse svenire da un momento all'altro. Zlatan stava per dargli un calcio sui denti.
- E sono anche molto brutti, vero? - Chiese Thiago malefico.
David inghiottì ancora non osando dirlo, ma era chiaro che fosse così.
- O lecchi o te ne vai, non ho tutta questa pazienza! - Ringhiò minaccioso Zlatan che faticava davvero a non dargli un calcio in faccia. David, come andasse al patibolo, gli prese la caviglia con due dita, delicato gli alzò il piede portandoselo davanti al viso, lui era seduto sui talloni, inginocchiato davanti a lui.
Dopo averli guardati per bene pensò che 47 centimetri di piede orribile, anche se puliti e profumati, restavano 47 centimetri di piede orribile.
“Lo devo fare o mi prenderanno in giro per sempre! Non esiste che David Beckham si tira indietro su qualcosa!”
Però rimase col suo piede in mano davanti al viso e la bocca serrata per un bel po', l'aria sentitamente schifata, come se avesse un ratto morto e non un semplice piede.
- Senti, non è merda! È solo un piede! - Gli ricordò Arjen che trovava assurdo tutto quello a cui stava assistendo.
- SOLO?! - Esclamò David distraendosi!
- Torna al mio piede o giuro che te lo ficco in gola a forza! - Ruggì Zlatan, David spaventato che lo facesse sul serio, schiuse la bocca e cercò quasi di tirare fuori la lingua. Ci provava ma non gli veniva, era bloccato, aveva conati di vomito, temeva davvero di rigettare la cena sul suo alluce mentre lo succhiava.
- Non lo farà, ne ha paura! - La voce strafottente di Zizou fece di gran lunga il suo dovere.
David cambiò espressione e da terrorizzato e sofferente, divenne furioso e risoluto.
Quando lui parlava, David non capiva più niente!
Ed infatti nemmeno realizzò che era la propria lingua che stava percorrendo il dorso del suo lungo, lunghissimo piede.
Non percepì niente nemmeno quando lo fece sulla pianta, non vide Zlatan afferrare spasmodico le proprie ginocchia per trattenersi dal... ridere o dal godere, non era ben chiaro.
Realizzò cosa stava facendo solo quando aveva il suo alluce in bocca. A quel punto spalancò gli occhi, si guardò sempre con la sua protuberanza nelle fauci, la gola si serrò e fu la fine.
Il pallore ed in una frazione di secondo successe l'inevitabile.
David sboccò proprio sul piede di Zlatan il quale, ovviamente, gli tirò un gran calcio sulla faccia. Fortunatamente un calcio con la pianta del piede in piena fronte, per cui niente lividi, solo un gran dolore nel finire dall'altra parte della stanza agonizzante a terra.
- Figlio di puttana! Solo per un fottuto piede in bocca! Ora me lo pulisci tu! - Iker era corso da David che rimaneva steso a terra immobile, Alex lo raggiunse sentendosi responsabile.
- Certo, appena resuscita! - Esclamò Cris che era li vicino e poteva vedere lo stato vegetativo di David, quasi la bava alla bocca.
- Secondo me agonizza perchè si è reso conto d'aver leccato un piede! - Rincarò Sergio ridendo come un matto.
- Non è divertente, povero David! - Sgridò Iker difendendo l'onore ormai sotto i tacchi del proprio amore.
- Devo contraddirti, è maledettamente divertente! - Gracchiò Roby ridendo fino alle lacrime.
- Credo di non aver mai riso tanto! - Fece eco Alexis.
- E' stata un'idea maledettamente geniale! - Zizou questa volta era dei loro, anche se rimaneva più composto.
- Ora sapete perchè è meglio baciare che fare i suoi pegni! - Disse Mark che ricordava i pegni subiti ai tempi del Milan, quando quei giochini scemi erano all'ordine delle serate a Milanello.
- Va beh, che c'entra, questo è stato un caso particolare perchè hanno avuto una reazione fantastica, ma non tutte saranno così... - Cercò di sminuire Cris che non conosceva abbastanza bene Thiago.
- Un caso? Cris, pensi che Thiago abbia sparato a caso il leccare i piedi proprio a lui che ne è fobico? - Chiese Riky che ormai conosceva suo fratello.
Cris guardò il suo ragazzo, di nuovo sul suo bracciolo, e poi Thiago che sorrideva inquietante e soddisfatto.
- No? - Fece dunque tremolante Cris, esitando e vacillando.
- No! Sapeva perfettamente che il punto debole di David erano i piedi! Ha scelto quelli di Zlatan perchè erano i più grandi ed i peggiori! Senza offesa... - Spiegò allora Riky, scusandosi poi con Zlatan che brontolava pulendosi dal vomito di quell'essere abominevole che ancora si rifiutava di rinvenire per farsi uccidere di nuovo.
- Per questo nessuno vuole fare i suoi pegni! Lui è meschino! Colpisce dove sei debole! - Esclamò Roby abbracciando Thiago e strofinando la testa sulla sua come un gatto che si coccolava.
- Tremendo... - Commentò spaventato Cris.
- Si però che lui abbia tutta sta fobia per i piedi... che vuoi che sia? Quando fai un pompino mica sarà tanto diverso... la forma cambia un po', però si tratta sempre di una cosa lunga che ti infili in bocca! - La finezza di Sergio commosse tutti, mentre Alexis gli dava man forte.
- Ma certo, che fobia sono i piedi? -
- Su questo sono d'accordo! Leccare i piedi non è così brutto! - Cris naturalmente.
- Sì, ma quelli di Zlatan sono davvero grandi... - Commentò docile Alex che gli dispiaceva per David.
- Beh, mi pare che ti piaccia parecchio quando lecchi qualcosa di altrettanto lungo, no? - Commentò stizzito Zlatan verso il suo ragazzo. Il silenzio.
- Sì beh... 'altrettanto lungo'... piano... - Cominciò allora Arjen che non gli era cara la vita.
- Sì appunto... hai 47 di piede, non avrai certo un 47 centimetri fra le gambe... - Anche Sergio si unì al coro.
- Saresti un mostro! In senso positivo... - Se ne uscì anche Alexis.
Zlatan stava per rispondere seccato per metterli a posto, ma al suo posto arrivò Mark:
- Bene, saluta il mostro, allora! Perchè confermo! È davvero così grande! -
Silenzio.
Diciassette paia d'occhi si abbatterono su Mark.
Ci si poteva aspettare la sparata da Alex, non certo da Mark.
Arjen infatti divenne un mastino in due secondi.
- E perchè sei tu a dirlo? Come fai a saperlo? - Dal tono tutti capirono che avrebbero litigato ed alzarono gli occhi al cielo.
- Perchè abbiamo giocato insieme... - Spiegò ancora calmo Mark.
- Sì beh, non è che sotto la doccia lo vedi in tiro... e non dirmi che 47 centimetri, ammesso che lo siano, sono da riposo! - Mark ancora non capiva quanto inguaiato fosse e ingenuo rispose senza il minimo problema.
- Che centra, c'erano le serate a Milanello che passavamo tutti insieme in camera... - Arjen si fece sempre più attento mentre Thiago sospirava alzando gli occhi al cielo insieme ad un paio di altri.
- E che serate erano? Non capisco proprio come facevate a... -
- Ce lo misuravamo. -
Arjen rimase in silenzio. Come anche tutti gli altri. Zlatan scosse il capo.
- Vi misuravate il cazzo? Cioè fammi capire. 47 centimetri sono in tiro? -
- Non ricordo il numero esatto, ma ricordo che era un numero impressionante! - Mark ancora era convinto non ci fosse niente di male in quello che si verificava fra quelle mura. Bei ricordi, in ogni caso.
Roby adesso rideva.
- Confermo, eh? Tutti in tiro, lui ci batteva! Mark però era direttamente il secondo, anche lui non era messo male! - Thiago si coprì la faccia. Proprio quello che ci voleva.
- Cris, abbiamo il prossimo concorso da proporre al Real quando torniamo dalle vacanze! - Esclamò Sergio battendo le mani tutto contento.
- Fatta! - Riky e Nando nemmeno si presero la briga di commentarli.
- Cioè vi facevate le seghe e vi misuravate i cazzi insieme? Nella stessa stanza? - Arjen era rimasto alla rivelazione del secolo. Thiago era sempre più col viso coperto.
- Come pensi che si possa sapere chi ce l'ha più grande? - Mark e le sue risposte ovvie.
- No, io penso a come hai potuto nascondermi tutto questo! E poi dopo che facevi queste porcate con loro sei tornato con me? Con che faccia? - Ed ecco qua Arjen ed i suoi storici scoppi.
- Ma sono cose che si fanno fra compagni di squadra per divertirsi! - Mark era sempre convinto che non ci fosse niente di male.
- E allora divertiti con loro anche ora, perchè non avrai nulla da me! Fanculo Mark! Cazzo! - E via di nuovo per la stessa eterna strada.
Arjen che se ne andava sbattendo la porta, Mark che lo seguiva risbattendola, Cris che gridava di non rompergliela, le urla che si sentivano da fuori, i sospiri insofferenti da dentro, le spinte e la conta fra quelli che stavano in camera su chi toccasse andare a separarli prima delle loro morti insane...
Insomma, solita amministrazione.
E mentre il caos imperversava fra dentro e fuori, Zlatan si prendeva Alex e se lo sedeva sulle gambe infilando le mani sotto la maglietta, carezzandogli il petto. Infine, parlando al suo orecchio, disse piano:
- Ehi, ho un nuovo gioco da proporti appena questi schizzati ci lasciano andare! - Alex ebbe anche l'ingenuo coraggio di chiedergli di cosa si trattasse, ma Zlatan preferì non rispondere, si limitò a sorridere sadicamente e a far rabbrividire Alex.
Thiago aveva sempre le idee peggiori, come sempre, che creavano un gran casino. Però alla fine arrivava a qualcosa di buono. Alla fine.
Zlatan ed i piedi avevano appena effettuato uno sposalizio eterno!

CAPITOLO XXXV:
DICHIARAZIONI D'AMORE

Successivamente Mario si riprese e toccò a lui girare la bottiglia, questa si fermò si Roby. Per Mario era la prima volta che faceva queste cose, un po' era imbarazzato ma pensando che gli sarebbe potuto toccare di peggio, andò timidamente da Roby e lo baciò.
Sorprese tutti perchè di fatto fu un bel bacio, sia da vedere che ricevere... tanto che Roby lo trattenne quando Mario fece per separarsi. Thiago naturalmente lo notò e pensò immediatamente a vendette atroci che sicuramente avrebbe avuto presto occasione di consumare.
Si limitò ad uno dei suoi sguardi gelidi che misero strizza a Roby, non sapendo cosa dire andò a scrivere il voto personale al bacio di Mario. Un bel voto alto. Del resto Roby era famoso per essere incosciente ed onesto.
Anche gli altri diedero un voto alto e con sorpresa di tutti riuscì ad arrivare al pari di Zizou che per il momento era in testa.
Il fatto era che, a meno che non ricevesse un altro bacio, era difficile che il punteggio potesse salire avendo sprecato l'occasione precedente.
Così Roby girò la bottiglia conscio che Thiago gliel'avrebbe fatta pagare cara, stava per distrarsi con il suo gioco preferito quando, vedendo davanti a chi si era fermata, si ricordò che Dio aveva un debole per Thiago... era sempre stato così, lo accontentava ogni volta che poteva.
Roby guardò drammatico la persona che la bottiglia stava indicando e sospirò con aria tragica.
Riky era l'unico che non avrebbe proprio mai potuto baciare.
Non per paura di Cris, ovviamente. Ma era troppo come un fratello, lo era ancora più di Alex... Riky lo conosceva dai tempi dei tempi, si sentivano al telefono venti volte quando non erano in squadra insieme, si vedevano tutte le volte che potevano.
Thiago fece un sorrisino vittorioso sapendo che Roby non l'avrebbe mai baciato, questi non osò nemmeno guardare il suo ragazzo gongolante. Riky, fermo a fissare la bottiglia, si chiese perchè ora tutto quel silenzio. Alcuni non avevano idea del motivo di tutta quella sacralità e si limitavano a guardare, c'era invece chi sapeva molto bene perchè Roby esitava e Thiago aveva quella faccia inquietante.
- Ok, lo faccio! - Esordì coraggioso Roby alzandosi. Riky inarcò le sopracciglia come a chiedersi perchè tante cerimonie. Non servì dare voce a ciò perchè appena il ragazzo gli arrivò davanti e lo guardò, rimase fermo un considerevole numero di secondi per poi sospirare e scuotere la testa dispiaciuto -per sé stesso ovviamente-
- No, mi spiace... posso fare tutto, ma non questo... - Riky, meravigliato, chiese rimanendoci anche male.
- E perchè no? - Come se avesse un qualche grave difetto genetico...
Roby storse la bocca e si buttò in ginocchio disperato prendendosi il viso fra le mani.
- E' che mi sembra di fare un incesto! Non ce la faccio a baciarti! Potrei provare con Alex e mi sembrerebbe strano, ma te... Riky, ti conosco da un secolo! So tutte le tue posizioni preferite a letto, conosco la tua preghiera preferita anche se non prego mai, so come ti esce la cacca se mangi il tofu! - L'elenco sarebbe andato avanti a lungo se Cris non avesse esclamato seccato:
- Ehi, c'è qualcosa di lui che non sai o devo preoccuparmi? - Il solito geloso. Tutti si chiesero di cosa potesse mai ingelosirsi visto che Roby era... beh il fratello di Riky! Ma Cris era Cris.
- Niente, cazzo! Non c'è niente che non so! So tutto di lui! Persino le vostre dinamiche personali! Se tu dici una cosa so cosa dirà lui e viceversa! Se lui fa una cosa so cosa dirai tu! Capisci? Non posso baciarlo! Mi fa schifo l'incesto! - Cris si alzò improvviso prendendolo per il colletto minaccioso.
- Vuoi dire che ti fa schifo lui?! - Roby alzò le braccia e scosse la testa terrorizzato.
- No no per carità! Lui lo adoro, lo amo! Ma l'incesto... che cazzo, baceresti... che ne so... Marcelo o Pepe, tu? - Erano i suoi risaputi fratelli. A questo Cris si calmò ed annuì. Come dargli torto?
- Ho capito... - Allora lo mollò e gli diede delle pacche sulle spalle. - In questo caso è stato bello conoscerti! - E lui era fra quelli che sapeva che Thiago si sarebbe vendicato del trasporto al bacio con Mario.
Roby inghiottì a vuoto e sospirò ancora.
- Ma dai, cosa vuoi che sia? È un pegno! Se io ho leccato i piedi a Zlatan, tu puoi fare qualunque cosa! - La voce dall'oltretomba, scanzonata, di David raggiunse un avvilito Roby che guardò il proprio ragazzo implorante sempre dal basso, ancora inginocchiato a terra.
Thiago lo guardò cattivo, massaggiandosi il mento. Con David si era trattenuto, dopotutto il suo compare gli piaceva.
Insomma, nessuno l'avrebbe detto che quello era trattenersi, ma Thiago lo sapeva.
Però con Roby voleva essere volutamente malefico, per cui si impegnò seriamente per il pegno da fargli fare. Trattenere Mario per baciarlo ancora aveva segnato la sua fine.
Sarebbe morto.
Infine Thiago si espresse come se fosse il re atteso col suo discorso.
- Dovrai fare una dichiarazione d'amore ad Arjen ed essere molto convincete. Deve essere una di quelle dichiarazioni da manuale, non deve essere scanzonata. Devi tessere tutte le sue lodi e ci devi stare un paio di minuti. Roby, non puoi far ridere. Se fai ridere, ti tengo a digiuno finchè ce ne andiamo! -
Il digiuno non era certo da cibo!
Appena lui disse questo, un'ovazione si levò ed una voce fra tutte si sentì come un tuono.
- Ehi, che cazzo c'entro io!? -
Arjen giustamente non capiva che avessero da coinvolgerlo.
Thiago, perfettamente calmo mentre Roby restava proverbialmente di pietra, rispose:
- La scelta era fra te e Zlatan, ma penso che Roby riuscirebbe a tirare fuori una bella dichiarazione per lui... -
Arjen ancora non capiva.
- Ma cosa cazzo c'entro io?! -
Ripeté seccato.
- Perché nessuno si dichiarerebbe a te! - rispose al suo posto un crudele Sergio che sghignazzava.
- Come no! E Mark? -
- Mark non si dichiara a te! Mark ci litiga! - puntualizzò Nando che aveva subito sulla sua stessa pelle quella legge... Come chiunque altro li dentro!
mark si morse il labbro, non avevano torto, non si dichiaravano mai...
- Beh in effetti non è nel nostro stile dichiararci... - ammise Mark. Arjen lo guardò male, offeso.
- Non é vero, noi ci diciamo anche cose belle! -
Mark però lo fermò subito perentorio.
- Dai Arj come puoi dirlo? Non siamo tipi da dirci cose simili... - Arjen ovviamente se la prese ancora di più ed alzandosi di scatto fece cadere la sedia su cui stava.
- Vuoi dire che non ci amiamo davvero perché non ce lo diciamo? - a questo punto anche Mark si alzò allo stesso modo facendo cadere la sedia.
- Non ho detto questo! -
- Invece sì! Secondo te non ci amiamo?! -
E mentre loro riprendevano ad urlarsi in faccia come matti, Thiago, rivolto a Roby, disse con un ghigno malefico:
- Pensi di riuscirci? - Roby guardò il viso deformato dalla rabbia di Arjen ed inghiottì a vuoto.
- Essere convincente senza far ridere? - disse demoralizzato. Thiago annuì. - senza far ridere? - ripeté di nuovo nella speranza che avesse pietà di lui.
- Senza far ridere... -
Naturalmente era quella la debolezza di Roby. Lui faceva ridere tutti, gli era impossibile il contrario. Quella sarebbe stata una prova davvero dura.
Sospirò e tornò a guardare il destinatario della sua improbabile dichiarazione d'amore convincente, non ci sarebbe mai riuscito.
- Puoi rinunciare... Ma poi sai cosa succederà... - Roby lo sapeva e non avrebbe mai rinunciato alle sue cose sconce con Thiago! Nè ora nè mai!
Così, con masochistica risolutezza, rispose mettendosi in piedi e battendo le mani.
- Ok, ce la farò! - ma nessuno ne era davvero convinto... Ed in effetti nemmeno lui!
Roby in ogni caso ci avrebbe provato, dichiararsi ad Arjen non poteva essere la fine del mondo, se il suo stimato amico Mark lo amava, qualcosa doveva per forza aver trovato qualcosa. Si sistemò davanti a lui ad osservarlo per capirlo, ma il fatto che sbraitasse contro il suo compagno non facilitava le cose.
"Ma che cazzo ci ha trovato?"
Più lo guardava e più non se nè capacitava. Era brutto e con un carattere di merda. Come poteva essersi innamorato? Che complimenti poteva fargli? Sei bravo a calcio? Grazie, lo sanno tutti, ma quello sarebbe il commento di un fan, non di un innamorato. Lui doveva sembrare innamorato.
Roby aveva molta fantasia, ma anche quella aveva i suoi limiti.
Riky, impietosito, decise di dargli una mano e dopo aver chiesto il permesso a Thiago che glielo concesse, andò dal fratello e mettendogli un braccio intorno al collo, disse sotto voce al suo orecchio:
- Prova ad immaginare Thiago al suo posto... - Roby rispose allo stesso modo, ma agitato.
- Non posso, Thiago è bellissimo! Se lo descrivo si capisce che non parlo di Arjen! -
Riky sospirò, aveva ragione.
- Concentrati sui dettagli. Gli occhi, la forza... Arjen ha un corpo sufficientemente bello... E poi guarda il suo carattere... -
- ...di merda... - completò Roby.
- ...deciso, affidabile, sicuro di sé... Punta alla simpatia... -
- Non fa ridere nessuno! -
- Allora la passione! Ecco, è un tipo passionale! Forte! -
- Anche troppo! - Roby era disperato, ma erano gli unici buoni consigli ricevuti. Per cui sospirando si strofinò il viso è deciso a buttarsi, si inginocchiò davanti ad
Arjen che ancora gridava contro Mark dimostrando molta ottusità, gli prese la mano ed il silenzio per miracolo scese. Mark smise di gridare e si sedette, Arjen lo guardò come se fosse pazzo. Così era anche più difficile.
Roby però non si perse d'animo e concentrandosi sugli occhi, sempre tenendogli la mano, iniziò la serenata.
- I tuoi occhi sono la porta dei miei sogni... Il tuo sorriso... - che bisognava cercare col lanternino... - porta il sole nelle tenebre... - che spesso provocava lui stesso! - il tuo viso... - orrendo... - mi incanta! - fin qua era stato difficile e per poco non aveva messo anche i propri veri pensieri. Il tono era stiracchiato ma ancora credibile, gli altri sull'orlo di ridere, coi fiati sospesi per ascoltare... Convinto non ce la potesse fare.
Roby guardò la parte superiore del suo corpo e si morse la lingua per non dire 'la tua testa pelata è magnificenza!' Sapendo che non sarebbe stato un complimento.
- Le tue mani calde, forti, così capaci di dare piacere... - e un dolore bestiale... - ho sempre sognato di toccarle, di stringerle... Ti prego, carezzami... -
"Oh signore ti prego non farlo! " naturalmente Arjen non ci avrebbe mai pensato e Roby lo ringraziò continuando. - permettimi di toccare il tuo corpo forte, muscoloso, affusolato... Così duro, scolpito... Così perfetto... Permettimi di perdermi in te, dammi piacere come solo tu sai fare... -
" Cristo Santo se mi tocca mi sparo! "
Arjen stava per vomitare.
- Bruciami col tuo fuoco, fammi godere nella tua passione, permettimi di perdermi in te, creatura - terribile. - dolcissima, sicura, ferma... Roccia su cui - si può morire - salvarsi... -
Arjen si morse il labbro, voleva ridere fino a piangere, gli altri non lo facevano convinti che a
Roby sarebbe di certo scappato qualcosa. Ed in effetti stava.
Sul finale ebbe una fortissima tentazione di dire
- Non ho proprio idea di che cosa Mark ci trovi in te, vi consiglio una terapia di coppia! -
Ma alla fine baciandogli la mano, dopo un conato di vomito, concluse tremante.
- Ti amo come non mai, fammi la grazia di sposarti e stare al tuo glorioso fianco per sempre! - e fu li che Arjen cedette e buttandosi a terra si mise a ridere.
- Glorioso? Il tuo glorioso fianco? Non ci posso credere! È così che ti sei dichiarato a Thiago? E ti ha preso sul serio? - ovviamente questo fece ridere tutti e Thiago scosse il capo decretando il verdetto crudele.
- Mi dispiace caro, ma non dovevi far ridere nessuno! Non sei stato convincente! - Roby, disperato, si alzò infuocandosi e sbracciando.
- E cosa dovevo fare? Scoparlo? Insomma, prova tu! - Thiago per puro orgoglio, si alzò, andò da Arjen, si accuccio a terra con lui, gli prese il viso fra le mani e dopo uno sguardo vicino ed intenso che gli tolse il fiato, disse:
- Ti amo, Arjen... Mi sei entrato dentro dal primo momento... Permettimi di vivere con te per sempre... -
Arjen per poco non lo baciò, fortunatamente si trattenne e di questo tutti lo ringraziarono perchè avrebbe significato tornare ai sacri litigi con Mark... il loro romanticismo consisteva in quello, dopotutto!
Dopo la dimostrazione con stile, Thiago si girò verso un Roby a bocca spalancata e fissandolo altero, sentenziò.
- Tu ti scordi tutto questo per almeno due giorni! - E dicendolo passò l'indice su sé stesso indicandosi con un cerchio immaginario. Roby rimase impietrito per appena due secondi, quelli successivi le sue urla si levarono assordanti.
- MA NO MA COME IO HO FATTO QUELLO CHE MI HAI CHIESTO NON E' GIUSTO! - Tutti si tapparono le orecchie, mentre Thiago crudele ed impassibile rimaneva a fissarlo senza scomporsi.
- Li hai fatti ridere. - Rispose logico.
- MA SOLO ALLA FINE! E POI LE MIE INTENZIONI ERANO SOLENNI! - Thiago scosse il capo e si sedette al suo posto, sul letto, senza sapere ragioni mentre Roby, in ginocchio a terra, si mise a piagnucolare gattonando fino a Riky, una volta da lui gli abbracciò le ginocchia e vi nascose il viso sopra fingendo un pianto infinito.
- Riky non è giusto, io mi sono impegnato! Non può... come farò? - Riky, impietosito e carezzando la nuca del suo amico, guardò Thiago supplichevole coi suoi grandi occhi da cucciolo. Riky aveva 32 anni ma sembrava ne avesse sempre 17!
- Non puoi fare un eccezione? Dopotutto lui ci ha provato... - Thiago inizialmente non si piegò, rimase a fissare fratello Riky senza proferire verbo, al che Riky proseguì piegando la testa di lato. - Dai Thy... sii buono... il pegno è stato pagato, dopotutto! - Alla testa piegata, Thiago cedette e sospirando scosse il capo seccato con sé stesso e la propria debolezza.
- E sia! Solo perchè hanno riso alla fine e non a metà! - Ma ormai era chiaro che aveva dato uno sconto della pena solo per Riky... ovvio, fosse stato solo per Roby, non avrebbe fatto sconti!

Successivamente fecero girare a Thiago visto che Riky aveva già girato, lui capitò con Karim e la cosa incuriosì tutti visti i precedenti. Roby si era appena ripreso dal proprio trauma quando dovette affrontarne un altro.
Thiago era un eccellente baciatore ed avevano detto che Karim non era da meno, potevano essere i probabili vincitori, volendo.
- Cos'è che dovrei fare ora io?! - Chiese seccato Karim tornando dal mondo dei morti. Zizou sospirò paziente.
- Tocca a te, Thiago deve baciarti. - Karim incrociò le braccia al petto.
- Se lo scorda, non intendo avere altre lingue che non siano la tua in bocca! - Zizou non poteva negare che la cosa gli facesse piacere, ma gli altri alzarono gli occhi al cielo esasperati della sua testardaggine.
- Non puoi cambiare tiritera ogni tanto? - Fece David massaggiandosi le tempie. Karim rifilò uno dei suoi sguardi più brutali all'inglese.
- E tu non puoi farti i cazzi tuoi? -
- Ti prego, Karim, non possiamo fare sempre gli stessi discorsi! - Lo pregò Iker che anche lui ormai non ce la faceva più a sentirlo lamentarsi.
- Non me ne frega, io dico quello che voglio e quello che voglio è avere il comando della mia bocca... - Stava ancora lamentandosi quando Thiago si alzò dal letto e sinuoso camminò verso un Karim ancora blaterante.
La sua voce improvvisamente si zittì e tutti ringraziarono Thiago per avergli tappato la bocca... con la propria!
Thiago senza chiedere permessi che non sarebbero stati da lui, prese il viso di Karim dopo essersi seduto su di lui a cavalcioni e fece suo il labbro inferiore, del francese. Questi si sospese e si bloccò. Dopo che Thiago fu sazio di quello, smise di succhiarlo e aderì le labbra. Quelle di Thiago erano decisamente una favola in quanto molto carnose e Karim, sentendole, andò totalmente in blackout e sconnettendosi pensò che fossero così morbide che dopotutto ne valeva la pena. In seguito reagì d'istinto, infatti ricambiò il bacio senza complimenti dimostrando   a tutti in cosa consisteva il bacio alla francese di un francese.
A volte erano solo diciture, altre era vero.
Karim non era certo un monaco... questo riuscì a dimostrarlo perchè infatti prese Thiago per la vita, chiuse gli occhi e piegò la testa per avere un miglior accesso al brasiliano che continuò il bacio più sensuale di tutti.
A quel punto nessuno aveva più dubbi.
In testa non potevano che starci loro sia come coppia sia individualmente.
Karim aveva decisamente stupito e nonostante tutte le sue lamentele, si era dimostrato un eccellente baciatore tanto che tutti, dopo di quello, sperarono di ritrovarsi in coppia con lui!
Ovviamente Roby non parlò a Thiago per ben 5 minuti abbondanti, una specie di record!

CAPITOLO XXXVI:
AND THE WINNER IS...

La classifica parlava chiaro. Zizou e Mario erano pari, poi di pochi punti sopra loro c'erano Karim e Thiago, sempre pari.
Anche il loro bacio era in testa, per ora.
Dopo questo passaggio, obbligarono Karim a girare la bottiglia e questa arrivò su Alexis. A questo il madridista si rifiutò categoricamente e impiegarono mezz'ora per cercare di convincerlo, non ci fu verso.
- Lui è del Barcellona, non lo limonerò mai nemmeno se mi pagate! - Questa fu legge e alla fine Thiago lo obbligò al pegno, un pegno scelto proprio da lui. Non conosceva molto Karim per cui  non sapeva quali punti deboli potesse avere. Era una persona molto riservata che odiava mettersi in piazza, per cui la sua deduzione logica fu semplice.
“Se gli chiedo si spogliarsi davanti a tutti dovrebbe voler sprofondare...”
Non avendo altre idee brillanti, gli ordinò uno spogliarello.
Gli misero su una canzone adatta, molto ritmata su cui sarebbe venuto bene uno spogliarello e dopo un'altra mezz'ora, riuscirono a farglielo fare.
Risultato comunque grottesco perchè Karim era sensuale come un carciofo. Nonostante i suggerimenti dei molti esperti, non ci fu verso di farlo nemmeno ancheggiare un po'. Rimase in piedi e rigido come un manico di scopa e tutto quel che fece fu semplicemente spogliarsi.
- Doveva essere uno spogliarello, doveva essere sexy! Che diavolo è quello? - Chiese Sergio deluso dalla cosa. Karim lo guardò inferocito mentre si rivestiva dopo il traumatico momento.
- Prova tu che tanto parli! - Non servì nemmeno dirlo.
Sergio era già in piedi con una canzone spagnola a spogliarsi dando a dir poco spettacolo. Karim rimase a bocca aperta, anche se sempre arrabbiato, constatando che ci si poteva davvero spogliare in modo sexy.
Cris e David raccolsero le sfide indirette e diedero il loro contributo facendo svenire Mario di nuovo alla visione di David nudo. Ogni volta gli veniva un infarto, non riusciva ad abituarsi.
Marco fu distratto da Cris, per cui aveva a sua volta un debole.
Dopo un'ora passata così a spogliarsi per dare una lezione a Karim, lezione che comunque andò a vuoto perchè giurò che non gli sarebbe mai servito rifarlo, ripresero con la bottiglia.
Alexis dovette baciarsi con Nando, fu un bacio molto buono e non fecero moine.
Nando girò su Mark. Mark ormai era rassegnato, aveva già fatto quelle cavolate e sapeva che si stava più a lamentarsi che altro.
Nando, comunque, riuscì a rendere piacevole anche quel bacio perchè in effetti era bravo. Salì in testa con Thiago e Karim.
Mark toccò Sergio. Sergio gli saltò addosso facendolo cadere e lo baciò, la botta che prese sulla nuca trasformò il bacio in una rianimazione cardiopolmonare. A parte questo, andò tutto bene.
Sergio girò beccando Arjen, ma questi gli tirò un pugno appena tentò di saltargli addosso allo stesso modo di Mark.
Il pugno fermò Sergio per un istante, poi comunque l'acchiappò e con forza lo baciò ugualmente.
Arjen preferì il pegno, così come anche Totò che si rifiutò di girare dopo Arjen.
I due furono per cui sottoposti alle grinfie del perfido Thiago che già faceva i suoi piani per la vittoria.
In caso di spareggio come si muovevano?
Furono entrambi costretti a vestirsi da donna, ci vollero tutti i più forti della squadra per obbligare Arjen mentre Totò sperava solo di svegliarsi dall'incubo.
Il risultato fu peggio che grottesco. Arjen dimostrava più anni di quel che aveva, era brutto e per nulla femminile. Totò non era da meno. Mark e Alexis piansero fino alle lacrime vedendoli con  gonne corte, le calze a rete ed i tacchi.
- Nessuno starebbe bene vestito così! - Disse Arjen dopo aver quasi colpito di nuovo tutti con calci e pugni.
- Come no! Io sì! - Sergio, Cris e David avevano di nuovo parlato all'unisono ed in breve ripeterono la sfida. Si vestirono da donna tutti e tre ed in effetti dimostrarono che si poteva stare bene anche vestiti da donna se ti chiamavi Cristiano Ronaldo, David Beckham e Sergio Ramos.
- Beh, la barba non è che sia molto femminile... - Disse a quel punto Thiago, il giudice supremo di tutti.
Sergio e David lo guardarono male.
- Per cui vinco io! AHAHAHA! - Ed ecco la grassa insopportabile risata di Cris. Sergio e David si guardarono infastiditi da questa cosa. Farlo vincere era impensabile, dovevano dargli una lezione.
Fu così che non servì nessun piano, bastò un'occhiata per capirsi.
- No certo. Meglio di noi no. Ma c'è uno qua dentro che sicuramente ti può battere. - Fece Sergio malefico mentre si toglieva i vestiti.
- Anzi, due! - Disse David che faceva altrettanto. Gli altri si fermarono a guardarli incuriositi e quando Riky e Nando vennero puntati dai due schizzoidi, tentarono la fuga senza successo. Roby acchiappò Nando a portata di mano mentre Thiago prese Riky per puro spirito di squadra.
Una volta che li obbligarono a vestirsi, il risultato fu effettivamente come annunciato.
Loro vestiti da donna erano non solo meglio di Cris, ma anche meglio di alcune donne che si vedevano in giro.
Le foto non si sprecarono, così come le risa ed i fischi.
- Come vedi, Arjen, gli uomini possono essere sexy anche vestiti da donne! - Conclusero Sergio e David vittoriosi.
- Fottetevi! - Fu la sua conclusione.
Thiago stava già pensando a come fare gli spareggi per la vittoria finale, che Cris gli fece notare che all'appello mancava ancora uno.
- E chi? - Marco si alzò in piedi tutto tronfio e sorridente.
- IO! - Fu così che girò la bottiglia sotto lo sguardo esterrefatto di Thiago che lentamente si vide scivolare via la vittoria.
Sì, perchè la bottiglia di Marco si fermò proprio su Mario.
Logico il risultato.
- Visto Thy? Hai trovato uno che Dio ama più di te! - Disse Roby sganasciandosi dal ridere perchè sapeva che voleva vincere lui la competizione.
Il risultato fu quello che tutti avevano previsto a quel punto.
Vinse Mario perchè sommando il punteggio alto di questo bacio a quello già alto di prima, stracciò di gran lunga tutti.
Fu così' che poté dar vita al suo sogno erotico proibito.
- Cris, David... dovete darci dentro come si deve! Non solo un bacio! -
Fece allora Mario arrossendo.
- Già... vogliamo un porno completo! - Fece Marco inserendosi tutto contento.
- A parte le cose troppo spinte... - Corresse Mario che probabilmente sarebbe collassato altrimenti.
Nessuno si sarebbe comunque aspettato la vittoria di Mario, convinti che non avesse possibilità di migliorare il punteggio. Ma i gotzeus avevano pregato molto per poter vedere realizzato il loro sogno e poi erano carini e coccolosi e a Dio piacevano più di Thiago.
Per cui in piedi con le braccia incrociate fissavano David e Cris tutti contenti di poter vedere il loro grande sogno.
- Per me possiamo fare tutto il porno completo! - Disse spaccone Cris che non era per nulla dispiaciuto di farsi David.
- Idem! - replicò uguale l'inglese alzandosi in piedi e stiracchiandosi. Dopo aver leccato i piedi di Zlatan, farsi Cris era un regalo!
- Io avrei qualcosa da ridire! - esclamarono concomitanti Riky ed Iker.
Gli altri cominciarono a ridacchiare, i cuccioli gelosi erano sempre uno spasso.
David e Cris godevano in questo.
- Dai, Mario ha vinto, ha diritto a veder realizzato il suo sogno. -
- Ma come sei magnanimo! - disse Riky acido. Tutti lo guardarono stupiti.
- Riky, Cris ha ragione. Se quello è il desiderio... - replicò David.
- Eh già, ha ragione solo quando fa comodo a te! - anche Iker era acido. Guardava il suo ragazzo come volesse ucciderlo.
- Direi che un bacio è più che sufficiente! - Disse Riky. Cris fece il broncio, non voleva far arrabbiare il suo principe, però gli sarebbe piaciuto provare David.
- Col cazzo! Il desiderio è andare oltre! - tuonò Marco severo.
- Certo, non sesso completo, ma insomma... Qualcosa di più di un bacio... - Mario aveva il broncio ed era rosso in viso, ma si capiva che ci teneva molto.
Riky e Iker guardarono impietositi Mario. Solo un altro cucciolo poteva convincere un cucciolo a fare qualcosa. Era la legge.
- Ma si, cosa volete che sia! Qualche toccatina, una lingua qua, un succhiotto la... Insomma, la fate troppo lunga! - Anche Zlatan si era intromesso perché era assurdo portarla tanto per le lunghe solo per una stupidaggine simile.
- Tu parli solo perché vuoi andare in camera con Alex! -
Sbottò Riky conoscendo il cognato.
- Certo che è per questo! Ad impedirmelo è solo questa sotto specie di spettacolo porno! Fateglielo fare e basta! - rincarò più seccato. I due sospirarono guardandosi indecisi.
- Ma la coppia che ha vinto che fa? - Chiese Iker per prendere tempo nella decisione. A quel punto tutti guardarono Thiago, in qualche modo era sempre il capo.
La coppia che aveva vinto erano lui e Karim, il quale si era accasciato su Zizou e dormiva della grossa.
- E cosa possiamo fare? Quello dorme e non vedo come possiamo sfruttare la vittoria! - Thiago aveva esaurito le idee, ma al suo posto ci pensò Sergio.
- Beh, potreste rifarlo in nome della vittoria! - Thiago si strinse nelle spalle guardando Karim, ma Zizou si intromise.
- Dovrete rinunciare. Quando dorme così non si sveglia più! -
- Bene, allora porno! - fecero Roby e Alexis battendo le mani tutti felici.
Alexis si alzò e si mise in posizione con la macchina per filmare, Sergio spodestò tutti dal letto su cui poi spinse poco gentilmente David e Cris. Questi, una volta li, si fermarono guardando i rispettivi morosi in attesa del permesso. Le arie da 'ti prego' durarono alcuni secondi, poi Riky ed Iker ebbero pietà e gli diedero il via libero.
Sergio sistemarono anche Mario e Marco in modo da fargli vedere bene in prima fila e dopo aver preparato tutto, diedero il via ufficiale.
Cris e David erano seduti sul letto che si guardarono per capire i ruoli.
Cris non era necessariamente un attivo, al contrario di David che lo era assolutamente. Per cui si vennero incontro strisciando sulle ginocchia, incontrati in mezzo si presero rispettivamente i vestiti sfilandoseli a vicenda. Movimenti lenti, senza fretta, esperti. Tolte le maglie lasciarono le dita a sfiorarsi sapienti, le braccia, le spalle, i capezzoli mentre non sapevano staccarsi gli occhi di dosso.
Volevano fare un bello spettacolo dopotutto.
Non era un gran sacrificio.
Le mani si spostavano sul torace lentamente, poi altrettanto lentamente risalirono sul viso e prima di baciarsi sulle labbra, David assaggiò il suo collo, il punto subito sotto l'orecchio. Cris piegò immediatamente la testa schiudendo le labbra e rilassandosi, era più che bravo. Non usava la lingua, solo i denti e la bocca, piano piano conquistava altra pelle, risalì sulla mascella, raggiunse il suo viso e arrivò alle labbra pronte, gli succhiò quello inferiore. Una mano sul viso, l'altra sul fianco. Cris si lasciava fare, era incredibilmente bello.
Erano effettivamente tutti col fiato sospeso a guardarli, lo spettacolo non era male.
Quando intrecciarono le lingue e fusero completamente la bocca, il bacio ebbe inizio e ai gotzeus vennero i cuoricini sugli occhi e la bavetta alla bocca.
Il bacio proseguì bene, entrambi erano esperti in quello. Dopo un po' David spinse Cris fino a stenderlo, gli si adagiò sopra e scivolò di nuovo fuori dalla sua bocca, scendendo sul collo che succhiò con maggior impegno. Scese sui capezzoli e si occupò anche di quelli, le mani lo precedettero giù e gli aprirono i pantaloni, glieli sfilò e quando rimase solo coi boxer aderenti, Cris si alzò di nuovo e riprese a baciarlo, ma questa volta infilandogli le mani sotto ai pantaloni. Li fece cadere per poi toglierglieli a sua volta, lo stese al suo posto e si sedette sul suo bacino, a cavalcioni.
Le erezioni divise dai boxer si strofinarono mentre Cris mordicchiava lembi di pelle sul suo torace, tormentandolo a modo suo. Riprese possesso della sua bocca, ma con lo strofinamento delle parti basse, David evitò un eccessiva eccitazione fermandolo e invertendo prepotente le posizioni. Si mise nella stessa posizione, ma una volta steso sopra cominciò a muoversi strusciando col corpo avanti ed indietro, come se lo carezzasse con tutto sé stesso. Cris chiuse gli occhi e spinse la testa all'indietro sospirando.
Era crudelmente piacevole, quella mossa gliela faceva spesso a Riky e sapeva quanto bello fosse. Le erezioni reagivano inevitabilmente giocando fra di loro. Il corpo atletico di David continuava a muoversi carezzando quello di Cris, a volte si succhiavano le labbra,  altre usavano la lingua.
Fu quando Cris spostò le mani dalla vita al sedere di David che Riky ed Iker intervennero battendo le mani come delle maestre, tirando David per i piedi per toglierlo da Cris e separarli.
- Ok, il film è finito, il desiderio realizzato! Adesso usate l'immaginazione per il resto! - Disse severo e quasi isterico Riky.
Gli altri si misero a ridere dopo essersi anche vagamente eccitati alla scena. In effetti non era stato un brutto vedere.
- Dai! Potevate farli finire! - Esclamò Marco che ci aveva preso gusto. Mario era in un altro pianeta e non sarebbe tornato per un po'.
- E tu potevi avere un altro sogno erotico che non comprendesse il mio ragazzo! - disse acido Iker. David ridendo deliziato dalla sua gelosia, e soddisfatto dello spettacolo prestato, si prese il suo ragazzo per mano e chinandosi con un grazie generale, se ne andò.
- Ora se permettete andrò a prendermi cura del mio sogno erotico! - nessuno l'avrebbe potuto fermare.
Riky voleva picchiare Cris perché si era divertito troppo, infatti gli stava lontano e col broncio. E lui naturalmente ridacchiava. Thiago e Alex capirono che per non far avere un esaurimento a loro fratello, dovevano sbaraccare la camera e così fece alzandosi e spingendo via tutti a gran voce.
- Via via, lo spettacolo è finito! - Mario e Marco dovettero trascinarli a forza, per il resto se ne andarono volentieri per poter consumare un po' loro il porno!
Rimasti soli, Cris guardò Riky ancora arrabbiato, stato d'animo che rimase tale per pochi minuti. Cris ed i suoi metodi infallibili colpirono di nuovo!


CAPITOLO XXXVII:
IL GRANDE GIORNO

Il mattino li svegliò un super allegro Happy di Pharrell, le casse dell'impianto super di Cris erano sparse praticamente in ogni angolo della sua labirintica dimora, per la musica poteva arrivare ovunque.
Il terzo giorno cominciò presto, viste le molte cose da fare.
Riky aveva trascinato giù dal letto Cris andando a fare la colazione per tutti e dicendo intanto di svegliare gli altri.
Ingenuamente aveva pensato che avrebbe potuto usare un sistema meno traumatico, come aveva fatto il giorno prima che aveva usato una canzoncina delicata.
Non si poteva dire che fosse proprio traumatica quella usata da Cris, ma non era nemmeno delicata.
In ogni caso era molto... happy!
Qualcuno uscì ballando -ovviamente Roby, Sergio e Alexis-, qualcun altro con un gran sorriso -Alex, David, Iker, Mario e Marco-, altri indifferenti -Nando, Thiago, Toto, Mark e Zizou-, altri ancora con un'aria assassina -Zlatan, Arjen e Karim-.
Mano a mano che la folla raggiungeva la cucina seguendo il profumo di caffè, si ritrovava l'aria mortificata di Riky che si scusava per il risveglio poco tenero. Alla fine solo i brontoloni di turno si lamentarono, gli altri o alzarono le spalle o dissero che era stato decisamente bello!
Come si diceva in questi casi, un gruppo molto eterogeneo.
La colazione passò in un silenzio quasi completo, fra i presenti pochi avevano un risveglio allegro e chiassoso, non serviva specificare chi. Alcuni avevano un risveglio normale, mentre altri uno davvero ma davvero storto.
Anche qua non serviva specificare chi aveva cosa.
Thiago aspettò che tutti si rimpinzassero e che all'incirca si riprendessero, se non altro per capire i concetti semplici che voleva esprimere.
Finita la colazione e prima che chiunque osasse dire qualcosa sulla giornata odierna, Thiago si alzò versione grande capo indiano e tenendo le mani alte davanti a sé, attirò l'attenzione per poi parlare chiaro e semplice.
- Allora, la giornata si svolge così: adesso non vestitevi, a turno andate in camera di Cris che con Nando vi veste. Qua c'è la lista, rispettate i turni che abbiamo deciso. - Tutti si chiesero quando avesse fatto quei turni ed in base a cosa avesse deciso, ma nessuno pose la domanda. Thiago era Thiago. - Gli ultimi saranno gli sposi. Gli sposi entreranno insieme in sala, una coppia dietro l'altra, attraverserà la sala seguendo il percorso dietro alle tre damigelle. - Nessuno si oppose al termine utilizzato per indicare David, Segio e Cris. - Il matrimonio inizierà a l'una, così dovremo riuscire a prepararci tutti. Mano a mano che siete pronti, andate in sala e aspettate. Alexis sappi che dovrai filmare e fotografare, per cui sarai il primo ad essere preparato, poi dovrai girare di continuo. Il rinfresco dovrà essere sistemato per l'ora fissata. - Con questo diede il via con un applauso. Quando la gente si alzò, fermò Zizou, David e Arjen per scambiarsi con loro sguardi complici.
Sapevano cosa dovevano fare, Thiago li aveva ulteriormente istruiti per bene.
Cris sarebbe stato impegnato tutta la mattina a preparare gente, ma si dovevano servire di Nando mani di fata, per cui ad un certo punto, quando avrebbero chiamato la farfallina per portare su i cristalli sacri, avrebbero messo Riky in camera con Cris, li avrebbero chiusi a chiave dentro da soli e avrebbero messo qualche energumeno a sorvegliare mentre le mani più delicate e ferme del gruppo trasportavano i cristalli e, sotto l'occhio artistico dei thiavid, li sistemavano ad opera d'arte nella sala per il tocco finale.
Lo sguardo complice dei quattro era convinto, ce la potevano fare.
Allo stesso tempo, altre tre si stavano guardando complici come per dire di mettercela tutta. I malandrini avevano i loro scherzi da fare.
Una volta che i gruppi si furono riuniti e cominciarono a lavorare alle rispettive cose, gli sposi si ritrovarono gloriosamente senza nulla da fare, loro erano fra gli ultimi in lista da dover essere preparati, potevano passare il tempo a mettere a punto i loro regali, chi doveva. Altrimenti passare il tempo in altro modo, un modo decisamente più piacevole.
Manco a dirlo, gli zlato scelsero questa seconda opzione, infatti Zlatan aveva già preparato il suo regalo ed Alex aveva impacchettato il proprio. I due sparirono in camera a continuare quello che avevano fatto per il resto della notte.
Facile immaginare di cosa si trattava.
I gotzeus erano invece in crisi per i regali da fare l'un l'altro, non avevano davvero idea di che cosa potevano farsi e stavano lì in camera a guardarsi con aria drammatica, consci che pensavano alla medesima cosa.
Difficile dire se alla fine sarebbero stati in grado di tirare fuori qualche idea.

Nel frattempo, nella camera degli stilisti, il primo ad entrare per vestirsi fu Alexis, come da copione.
I due ronando erano organizzati ovviamente molto bene, Nando vestiva e Cris si occupava di tutto il resto, dalla capigliatura, al profumo, agli accessori.
Erano una macchina che sfornavano creature. Entravano osceni, spesso in mutande, ed uscivano perfetti e bellissimi, proprio da matrimonio.
Ad Alexis non interessava molto il proprio aspetto e nemmeno quel che gli facevano, non commentò e non sindacò su nessuna delle scelte e l'operazione si svolse molto velocemente.
Guardando il risultato, da ranocchio a principe, i due ronando si complimentarono fra di loro, era stato un lavoro a dir poco eccellente. Si diedero il cinque e dissero di andare da Thiago e spedirgli lui.
Thiago si era messo per secondo perchè era il dirigente ed era il caso che si preparasse il prima possibile. Dopo di lui ci sarebbe stato David, per lo stesso motivo.
Thiago non aveva tempo di discutere sui vestiti e sulle altre scelte, sapeva che i due avevano buon gusto. Tutte le volte che aveva visto Cris vestito in occasioni speciali era sempre stato eccellente.
Eseguì tutto ad occhi chiusi. Del resto aveva pensato bene agli ingranaggi della macchina per farla funzionare bene, sapeva che poteva fidarsi.
Ne uscì in tempi brevi anche lui, agghindato in maniera splendida.
Il vero scoglio arrivò con David.
Lui era oltretutto uno delle damigelle, avevano pensato moltissimo a come vestirlo e non era stato facile, alla fine i ronando avevano scelto per la cosa più perfetta possibile per lui, ma davvero era stato arduo.
Quando il signor Beckham entrò in camera e vide quel che doveva indossare, si sedette sul letto matrimoniale di Cris, dove erano poi stati fino a poche ore prima, e a braccia conserte ed aria snob da perfetto inglese, disse:
- Cosa dovrei mettere io? - Non fu tanto per la contestazione quanto per l'aria schifata con cui guardava i suoi vestiti... a Cris partì l'embolo e con le mani ad artiglio si trattenne a stento dallo strozzarlo. Nando fece la medesima fatica ma non fece scenate. Per lui il problema era un altro.
- Con tutto il tempo che ci abbiamo messo a sceglierlo, sei pregato di indossarlo senza discutere! - Il tono usato fu a dir poco tagliente. E tagliente era usare un eufemismo.
David sentendosi parlare in quel modo si raddrizzò e lo guardò con aria incredula.
- Come prego? - Disse infatti convinto d'aver capito male. Come poteva un essere umano rivolgersi a lui in quel modo?
Nessuno poteva osare.
Cris sospirò e Nando rispose cercando di usare un tono meno irritante. Si impegnò e risultò gelido.
- Ci abbiamo messo una vita a sceglierlo, perchè tu sei tu. Sei una damigella. E sei David Beckham! Vestirti è stato difficile, ma questo è la cosa più adatta! Ti prego! Mettiti questi! - Ad un certo punto, mentre David continuava a fissare per nulla convinto i vestiti che Nando gli sventolava sotto gli occhi, lo spagnolo si sentì come quando a casa doveva vestire i suoi piccoli bimbi e questi facevano i capricci.
- Secondo me c'è di meglio! Quel colore non si intona ai miei occhi! - Ed eccolo!
'C'è di meglio!'
Apriti cielo!
Cris, che si era trattenuto davvero a stento, superò in un lampo Nando, si piazzò davanti a David e gli prese il collo con una mano. Ebbene sì, lo fece.
A quel punto ringhiò.
- Senti, questo E' il meglio, visto che è roba mia! Non si discute! Ora mettilo! - David, che non poteva sottomettersi solo perchè glielo ordinavano,  non si scomodò a spingerlo via, rimase lì con le braccia conserte e fissarlo con aria snob che non era cambiata di una virgola.
- Spiegami perchè! - Questo poi doveva avere senso, per lui.
Nando si premette le dita alle tempie pensando che sarebbe stato impossibile uscirne vivi.
- Perchè sì! Va bene perchè lo diciamo noi che ne capiamo più di te! - La logica di Cris non era inoppugnabile ovviamente e David si mise a ridere in modo dissacrante tanto che Nando dovette tirare via Cris al volo prima che i suoi denti si chiudessero sulla sua guancia.
L'aveva quasi morso dalla rabbia.
In effetti risultava fastidioso.
- Cris, Cris ti prego, così peggiori la situazione! - Cris cominciò a respirare come si faceva in sala parte e pensando che cominciasse a sentirsi male, Nando si affacciò fuori dalla porta e a gran voce chiamò Riky, il quale arrivò a tempo di record.
Appena messo piede in camera capì subito la situazione e preso Cris per le spalle, agganciò i suoi occhi come per ipnotizzarlo.
- Cris... Cris respira. Piano... piano... va tutto bene... - Nando e David rimasero fermi a guardarli convinti che non potessero essere reali.
Quando Cris si calmò Nando lo ringraziò.
- David non vuole mettersi i vestiti scelti... - Spiegò Nando, Riky capì perchè questo aveva turbato tanto Cris e rivolgendosi a David usò la sua eterna dolcezza.
- Per favore, solo per me. Indossalo. Poi se proprio non ti piace come ti sta, cerchiamo insieme una soluzione... - Le mani giunte in preghiera, lo sguardo implorante.
David provò a rifiutare, ma con lui era impossibile. Aveva quel modo di fare che...
- Beh. Se me lo chiedi così... - E Cris amò Dio per avergli dato Riky. Cosa che faceva tipo venti volte all'ora.
Anche Nando in quel momento lo ringraziò.
David indossò gli abiti e dovette convenire che in effetti addosso erano tutt'altra cosa.
- Ma io lo sapevo, per questo ti dicevo di metterli! - Replicò Cris mentre gli dava le scarpe.
- E queste? - Tornò David al tono schifato di prima. Nando, sempre come prima, alzò gli occhi al cielo e Cris guardò direttamente Riky come per dirgli 'ti prego pensaci tu!'
Così Riky si rassegnò.
- Avevo avvertito in cucina che poteva verificarsi questa cosa... -
- David che fa i capricci? - Chiese Nando.
- No, Cris che ha bisogno di supporto! - Con 'supporto' tutti capirono cosa intendeva e convennero di nuovo con lui. Riky così passò il tempo a convincere David al posto di Cris a fare quello che il suo moroso gli diceva, come indossare accessori e mettersi profumi. Arrivato alla faticosa fase capelli, David alzò le mani come una regina e fissando Cris dallo specchio, disse con fermezza.
- Permetterai che almeno ai miei capelli ci pensi io, no? - Tutto l'universo conosciuto sapeva quanto David ci tenesse ai suoi capelli, era diventato famoso più per quello che per il calcio, quasi.
Non avrebbe mai lasciato che anima viva glieli sistemasse, nemmeno Riky poteva convincerlo.
Cris capì e pensò che in quel caso ci poteva stare.
Così si mise da parte e acconsentì.
Alla fine il risultato fu ovviamente eccellente.
David, rimirandosi allo specchio avanti, dietro, di lato e di sbieco e rifacendolo venti volte, asserì soddisfatto:
- Eh sì, sono proprio bello! - Poi guardò Cris. - Sicuramente il migliore! - Ma per questo non gli servivano risposte, era certo che nessuno potesse dissentire.
Cris voleva mandarlo a quel paese, ne aveva abbastanza di lui.
- Sì, sì, una regina. Vattene ora che ti odio troppo! - E così lo spinse via dicendo di mandargli Zizou.
Ovviamente non ebbero problemi con nessun altro.

In cucina le cose procedevano a gonfie vele, le cibarie erano già pronte, dovevano solo tirarle fuori ed esporle nel bancone in sala. Avevano deciso che la torta nuziale l'avrebbero tirata fuori alla fine.
Totò e Mark gestivano molto bene Karim e questi, senza stimoli negativi, eseguiva gli ordini come un micio addomesticato.
Del resto dovevano solo posizionare i vassoi di cibo e picchiare chi tentava di mangiare. Quest'ultimo era proprio il compito di Karim e lo eseguiva molto volentieri.
A turno spuntavano i malandrini, Alexis poi era quello più pressante perchè faceva una foto ed allungava la mano sulle palline al cocco che gli piacevano tanto. Non che riuscisse ad assaggiarle. Karim non andava leggero.
Quando Karim dovette vestirsi, fu Mark a pensarci e fu sorprendentemente eccellente in quel ruolo. Proprio come un generale!

Iker era il jolly che andava dove veniva chiamato, prima passò un po' di vassoi dalla cucina alla sala, poi aiutò Thiago a disporre e sistemare ancora delle cose. Il video faceva la sua bella figura ed erano immersi in quel magico mondo che stava venendo sempre meglio, quando David fece il suo ingresso e Iker si ritrovò a sbavare liberamente.
- Magnifico... - Commentò senza fiato.
- Beh, è stato difficile ma alla fine ce l'abbiamo fatta! - Disse Arjen convinto che Iker si riferisse al suo video.
Thiago, guardando la direzione dello sguardo di un Iker totalmente perso, disse ridacchiando:
- Dubito che parlasse del video... - Arjen allora alzò la testa e vide David capendo anche lui.
- Oh... ma non rischia di rubare la scena agli sposi? - Commentò con non poco torto.
Thiago inarcò le sopracciglia dandogli ragione.
- Non abbiamo ancora visto loro. Dobbiamo dare fiducia agli stilisti! Avranno fatto un buon lavoro anche con gli altri... - E nel dirlo si guardò intorno sentendo una strana percezione farlo rabbrividire.
David si stava pavoneggiando davanti all'amore della sua vita, quando Thiago espresse il suo dubbio.
- Non vedo Roby e Sergio... la cosa mi preoccupa... Alexis gira a far foto e a farsi picchiare da Karim, ma gli altri due mancano... Iker, andresti a controllare cosa combinano? - Iker fra l'altro aveva familiarità sia con uno che con l'altro. Anche Roby era stato suo compagno di squadra. All'epoca c'erano già Marcelo e Sergio, dire che sapeva trattarli era poco.
Iker, rassegnato e conscio di cosa poteva aspettargli, acconsentì.
Di certo avevano bisogno di qualcuno che vedesse di loro.

Il portiere girò per un po' per l'immensa casa di Cris per poi realizzare che se non erano al piano di sopra, potevano solo essere a quello di sotto.
“Dio ti prego, fa che non siano entrati in una delle stanze private di Cris!” Infatti non serviva averlo come compagno di squadra da ormai 5 anni per sapere delle sue fisse.
Quando realizzò che nelle zone di libera accessione non c'erano, cominciò seriamente a preoccuparsi.
“Dio ti prego, fa che non siano nella stanza peggiore di tutte!”
Pensò allora sempre più spaventato.
Quando vide che una delle porte era socchiusa, si affacciò per vedere dentro e capendo di cosa si trattava, si mise le mani sulla faccia.
“Dio ti prego, fa che non abbiano combinato disastri!” A quel punto la preghiera si riduceva a quello ma sapeva bene cosa aspettarsi da Sergio e Roby in una stanza erotica il giorno di un matrimonio.
Quando i due citati lo notarono, lo salutarono.
- Iker, che ci fai qua? - Chiesero sorpresi.
Iker sospirò tragicamente.
- Sono venuto a vedere cosa combinate! Ed era meglio che non venissi! -
i due erano stati beccati in flagrante, con le mani nel sacco. Avevano radunato tutti gli oggetti di scena per i loro scherzi e giochi e restava poco all'immaginazione. Era molto chiaro cosa avrebbero fatto, Iker voleva sprofondare.
- Tu sai che ora dovremo ucciderti, no? - Disse Roby serio. Non che potesse far paura ad una mosca, ma sembrava convinto. Iker inarcò un sopracciglio scettico.
- Dovresti preoccuparti di quando Cris ucciderà te! Dubito che passerete incolumi il resto delle vostre esistenze una volta che Cris vede cosa avete usato! - Iker era stato chiaro e preciso, ma Sergio non si sarebbe mai fatto abbattere, né tanto meno intimidire.
- Ora sei nostro complice, per cui dovrai trovare un sistema per farci uscire vivi! - E con questo Sergio aveva trovato la sua soluzione.
Il solito bastardo approfittatore!
A quel punto e solo lì, Iker si rese conto in che razza di casino si era cacciato e si maledì odiando il mondo intero.
Come ne usciva vivo, ora?

CAPITOLO XXXVIII:
OPERAZIONE CRISTALLI


Thiago e David si guardarono, ammirarono le loro smaglianti bellezze e dopo essersi fatti un 'ok' d'intensa, diedero il via all'operazione cristalli.
I cristalli erano statue ed oggetti di varia grandezza e natura, da grandi a piccoli, tutti di cristallo puro. Erano splendide e messe in un certo ambiente arricchivano l'atmosfera. Potevano tranquillamente sembrare statue di ghiaccio.
Cristiano aveva nella collezione statue di animali, fra cui lupi. Di lupi ce n'erano diversi perchè gli piacevano molto.
C'erano anche degli alberi in cristallo.
Thiago aveva deciso di 'limitarsi' ai lupi e agli alberi.
Proprio il tocco di Narnia che gli mancava alla sala.
Guardarono l'ora.
- A quest'ora secondo il programma dovrebbero essere tutti vestiti tranne proprio Cris e Riky. - Ovviamente aveva fatto Thiago la lista con cui la gente doveva andare a vestirsi, per cui nessuno si stupì di come questo fatto si fosse potuto verificare.
Cioè... sarebbe stato logico che gli stilisti fossero entrambi gli ultimi, ma Nando si era preparato prima mentre Cris per ultimo, la scusa era stata che Nando era veloce e Cris lento.
Riky, in effetti, era stato difficile da spiegare.
'Vi date una mano a vicenda!'
Cris non si era convinto molto e Riky per nulla, ma sapeva che il suo moroso aveva bisogno di supporto morale per le cattiverie che gli altri volevano fargli, non sapeva di preciso cosa, ma qualcosa c'era.
Così non aveva discusso e a Cris era andato bene di avere il suo amore come valletto.
Fu così che chiusero Cris e Riky in camera, la porta teoricamente si chiudeva da dentro ma l'abile Thiago, uscendo dopo essere stato vestito, si era portato la chiave con sé. Ora il gruppo degli addobbi più un ignaro e pieno di domande Nando, erano fuori dalla loro porta che stavano chiudendo silenziosamente a chiave.
Cris e Riky erano già immersi nel loro magico mondo, non sentirono e non si accorsero di nulla.
- L'unico sistema era metterlo lì con Riky, quello non capisce e non sente più nulla! Abbiamo un'ora e mezza! Fra che si facciano e che si vestano... -
- Un'ora e mezza? - Chiese scettico Arjen.
- Perchè, dici che siano più veloci? - Arjen si mise a ridere.
- Non so quanto ci mettono loro, ma quando ero al Real una volta sono finito a dormire da Cris con altra gente, al mattino si doveva uscire. Lui a prepararsi è stato due ore ed era una semplice uscita. Non un matrimonio. Due ore. Non è una cosa approssimativa! - Thiago a quel punto fece un gran, grandissimo sorriso sadico e felice, gli occhi gli brillarono e si strofinò le mani.
- Perfetto! - Mormorò.
David fece un'espressione simile e Arjen rise mentre Zizou scuoteva la testa sentendosi bambino.
- Che... che succede ragazzi? - Chiese Nando preoccupato, guardandoli uno ad uno. Era impossibile non notare che c'era qualcosa in effetti.
Quando i quattro si girarono verso di lui, questi indietreggiò rabbrividendo. Il terrore per un secondo si impossessò di lui.
- No... no, cosa state per fare? - Disse infatti preoccupato.
- Noi? Tu! - E fu così che Nando ebbe un principio di incontinenza!
- Sentite, io sono stato tanto con Cris in questi giorni e so quanto psicolabile sia su certe cose! Non avete idea di che cosa sia il suo armadio! Cosa avete fatto?! -
David si prese Nando sotto braccio e se lo portò in fondo al corridoio mentre Arjen stava appostato davanti alla porta dei criska. Doveva assicurarsi che rimanessero lì. Certamente erano chiusi a chiave da fuori, ma non si poteva mai dire.
- Stiamo per fare, mio caro. Ricorda il plurale! A questo punto siamo tutti nella stessa barca! -
Nando impallidiva sempre più mentre una fitta allo stomaco gli faceva aver voglia di vomitare. Si stavano cacciando nei guai, quei guai da mille e una notte.
- Una barca di merda! - Disse a denti stretti. Nando era mani di fata, farfallina e tutto quello che gli si voleva dire, ma il linguaggio e le smorfie nessuno gliele toglieva.
- Dai, non essere così negativo! - Nando, davanti alla porta delle scale che davano alle cantine e quindi alle stanze proibite, capì che sicuramente avevano messo mano a qualcosa di prezioso, quindi puntò i piedi e si mise le dita alle tempie massaggiando, respirò profondamente un paio di volte e chiuse gli occhi.
- Dai, Nando... si tratta solo di prendere qualche piccola statuina... - Minimizzò David. Nando scosse la testa.
- Sicuramente se l'avete chiuso a chiave in camera con Riky è più di qualche semplice statuina... - David, Thiago e Zizou si guardarono ammettendo che in effetti non potevano dissentire. Nando allora aprì gli occhi e si raddrizzò diventando la famosa regina dell'inverno di Narnia. Altera, bellissima e crudele.
- Ora spremete i vostri piccoli cervelli che voi pensate di aver usato per bene. - i tre si guardarono ancora stupiti.
- Che vuoi dire? -
- Avete visto in giro Sergio e Roby in questi giorni? A tratti spariva anche Alexis... - Thiago capì ed impallidì, il che era tutto dire visto la sua pelle scura. Nando annuì sadico. - Bene, vedo che almeno uno non è del tutto marcito! - Il che significava che gli altri invece lo erano. David e Zizou ebbero voglia di ucciderlo ma Thiago si coprì il viso con le mani.
- Cosa hanno fatto? - Disse drammatico.
Nando alzò le spalle ed incrociò le braccia al petto con aria da so tutto io.
- Non ne ho idea, ma di certo qualcosa che non piacerà al proprietario di casa! Ora potete usare Riky per tenerlo fermo, ma quando entrerà in quella sala e vedrà cosa avete fatto come pensate che reagirà? A tutto questo aggiungete qualunque cosa quei due barra tre idioti integrali hanno fatto. Perchè fidatevi, qualcosa l'hanno fatta e non piacerà a nessuno, ma questo sarà il meno confronto alla reazione sommaria di Cris! - Thiago sospirò sempre più tragicamente realizzando cosa significava.
- Anche se per qualche miracolo riusciamo a far superare la crisi a Cris dopo che vede i cristalli... -
- Non supererà quello che hanno fatto i tre disastri umani! - Completò Nando crudele.
-  Cosa state dicendo? - Chiese David senza capire, era rimasto indietro a un paio di dialoghi fa.
- Stanno dicendo che può superare una crisi senza mandare a puttane un'organizzazione di 3 giorni! Non due! - Che poi loro erano obbligati a star lì e prigionieri di Cris, era una cosa ormai dimenticata.
Adesso il tutto si era trasformato nel matrimonio del decennio!
Nemmeno per Kate e William c'era stato tutta questa preparazione ed attesa!
Solo allora David capì cosa stavano dicendo e cosa Thiago stava per pensare. Infatti era già girato verso la sala a guardarla dalla porta aperta.
A quel punto l'inglese si mise a gridare.
- No, no e no! - gli altri lo fissarono meravigliati.
- No cosa? -
- No! Non rinunceremo ora! Ho detto magica Narnia e magica Narnia sarà! Non me ne fotte di cosa farà lui, gli altri e tutti quanti! Io voglio quelle dannate statuine di cristallo nel mio regno! -
E con questo sbatté anche i piedi a terra.
Lo fissarono impallidendo per un momento, poi dal basso arrivò magicamente Iker il quale aveva un'espressione tremenda.
Thiago capì che doveva aver trovato Sergio e Roby e che quel che aveva trovato non gli era per nulla piaciuto, ma David stava per avere uno dei suoi scoppi di capricci da regina isterica. In quanto inglese era anche peggio.
- Che ha ora? - Chiese disperato Iker con un tono davvero da zerbino. Era sentitamente provato.
- Si capisce che sta per avere una crisi di nervi? - Chiese Zizou ironico. Iker annuì e arrivato da David gli carezzò la testa leggero senza spettinarlo. Questo calmò David.
- Come è andata, li hai trovati? - Chiese Thiago. Iker annuì diventando blu.  - Peggio di quel che pensassimo? - Iker annuì ancora, adesso era viola. - Ok, dai, lasciamo perdere i cristalli, la sala è bella anche così! - Thiago aveva mandato Iker a cercare Sergio e Roby, sapere che avevano effettivamente combinato qualcosa di terribile aveva smontato Thiago. Ci teneva di più che il matrimonio di suo fratello Alex andasse bene.
- A costo di portarli da solo, quei cristalli andranno in sala! - Con questo David prese e scese giù. Thiago e Zizou impallidirono sapendo che l'avrebbe fatto, Iker rimase un attimo basito non avendo idea di che cosa parlavano.
- Da...David? David, non da solo! Li romperai di sicuro tutti! - Thiago lo rincorse giù seguito da Nando.
- Ma che succede ora? - Chiese sconsolato Iker a Zizou, questo sospirò e scosse il capo.
- Il solito! -
-  David fa i capricci? - Zizou annuì ed insieme, alzando le spalle scesero.
Comunque l'avrebbe fatto, a quel punto tanto valeva aiutarlo per evitare possibili tragici danni.

Visto l'interno della sala, anche Nando ed Iker rimasero ammirati.
- Wow! Certo che ha buon gusto! - Esclamò Nando riferendosi anche ai vestiti.
- Sarà pazzo, ma qualche lato positivo ce l'ha! - Disse Zizou.
- Ok, diamoci da fare o le due ore scadono! -
- Come lo state distraendo? - Chiese Iker che ormai oltre ad essere complice i Sergio e Roby lo era anche di loro perchè tanto ormai, morto per morto...
- Lo abbiamo chiuso in camera con Riky... poi devono anche prepararsi... - Iker annuì sapendo di cosa si trattava...
- Allora due ore almeno se non più... -
-Sì, ma la prima mezz'ora è passata, diamoci una mossa! - Batté severo le mani Thiago. Ora che c'erano, tanto valeva ballare.
I più delicatissimi erano Thiago e Nando, i meno delicati ma ugualmente a posto erano Zizou, David ed Iker.
David fu sistemato col santo del suo moroso a portare su una statua, un lupo, Thiago portò su con Nando l'albero perchè era in assoluto la cosa più delicata della collezione, piena di rami sottilissimi.
Zizou portò da solo gli oggetti più piccoli, altre cose che potevano stare bene.
Il primo viaggio andò tutto bene, nessuno ruppe nulla, nessuno urtò nulla.
Arjen diede l'ok per il secondo, di Cris e Riky non c'erano tracce se non i gemiti all'interno.
Il secondo fu simile al primo, un altro lupo, un altro albero, altri vari oggetti più piccoli d'abbellimento.
Anche quello andò bene.
Per il terzo, volevano portare su il tavolo di cristalli, sarebbe servito come altare per la cerimonia.
- David e Zizou! - Disse Thiago allora.
- Perchè loro? -
- Perchè è pesante, avanti! - Iker aveva chiesto perchè loro sapendo cosa significava mettere insieme quei due, Thiago al momento non ci pensava.
Testò quando li sentì salire le scale.
- Vedi di farlo cadere, sai? -
- Io?! Piuttosto sta attento tu! Checca isterica! -
- Checca io?! -
- Sì tu! -
- Rimangiatelo! -
- Sei tu che fai la checca isterica! 'con o senza di voi, avrò i cristalli!' checca isterica! -
- Parla mister testate! Sei tu Roky Balboa, qua, eh? Non so proprio com'è che mi stai aiutando tu e non uno degli altri! -
- Perchè al contrario di te che servi solo per dare ordini e fare capricci, so rendermi utile in ogni campo, se voglio! Applicandomi seriamente ce la faccio! -
- Anche io sono utile in altri campi! -
- Ah sì? Quello delle sfilate? Quello che campo è? Lo vedi che sei una checca isterica? -
A questo David fece per mollare il tavolino, voleva solo dargli un pugno e poi riprendere a salire, ma non contemplando che era sulle scale, per poco non fece crollare tutto. E con crollare si intendeva rompere in mille pezzi.
Thiago, che li seguiva alzando gli occhi al cielo, bloccò in tempo David che gli stava proprio davanti. Aveva perfettamente previsto la sua mossa.
- Osa muoverti e ti uccido! - Ringhiò minaccioso. David inghiottì e tornò serio.
Dopo pochi secondi di nuovo la sua voce polemica.
- Comunque non sono inutile! Ho organizzato tutto questo! -
-  E' stato Thiago, tu hai solo fatto finta! -
- Ma io... -
- SMETTETELA O VI STACCO LE CORDE VOCALI A MORSI! -
Thiago a quel punto l'avrebbe fatto anche volentieri.

Nando ed Iker, che non avevano visto la sala dei cristalli, proseguirono la ricerca e trovarono un bellissimo cuscino sempre di cristallo, era perfetto per metterci gli anelli, si dissero entrambi. Per cui concordi sul portarlo su, Iker lo prese ed insieme uscirono dalla stanza. Nando stava chiudendo la porta e Iker lo stava precedendo col cuscino delicato in mano, quando un tornado lo investì.
Ed il mondo finì.
Il tornado era Sergio ed aveva investito il suo migliore amico e fratello Iker il quale, purtroppo, non era stato abbastanza pronto da evitare la catastrofe.
Il cuscino cadde e si ruppe in mille pezzi.
Per cui il mondo finì.
Tragicamente.
- Oh. Mio. Dio! - Disse Iker. Nando gli mise una mano sulla spalla comprensivo.
- Scusa amico, non ti ho visto proprio! Cosa hai rotto? - Sergio non aveva la minima idea di che cosa aveva contribuito a fare.
- Hai? HAI?! - Iker lo guardò con occhi spiritati e per un momento fu come vederlo posseduto dal demonio. Sergio indietreggio mentre Nando provò a mettersi in mezzo.
- Dai, cosa sarà mai? Qualche coccio rotto... - Provò a sminuire Sergio non sapendo cos'era. Roby arrivò con una scatola di cose che poi gli sarebbe servita per i giochi.
- Qualche coccio rotto? Voi... voi mi state rovinando l'esistenza! Io dovevo fare da baby sitter agli sposi ed in qualche modo mi sono ritrovato complice di voi calamità naturali e di quel bambino del mio moroso che doveva per forza avere le sue maledette statue! E chi rischia la vita, alla fine di tutto, sarò io che mi sono solo trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato! E poi 'cosa vuoi che sia'? IO TI AMMAZZO! - Iker era esploso e sentendolo urlare anche David si precipitò giù. Quando vide cosa era successo si coprì il viso con le mani rimanendo immobile. - E tu non fare tante scenate, se ascoltavi quell'intelligentone di Thiago che ti diceva di rinunciare ai cristalli, TUTTO QUESTO NON SUCCEDEVA ED IO NON RISCHIAVO NON SOLO LA VITA, MA ANCHE L'AMICIZIA CON CRIS! Quello non mi parlerà più! - Dopo di questa sfuriata, Iker piantò tutti, soprattutto David, e se ne andò infuriato come raramente lo si vedeva.
In breve, sparì in quello che era il labirinto Ronaldo, cioè la sua villa.
Rimasti soli, David fissò incredulo e shockato Nando, Sergio e Roby.
- E quello cos'era? -
- Non so, a giudicare dal momento in cui ti ha urlato contro direi che era il tuo ragazzo che ti piantava! - Nando voleva infierire perchè in effetti in un certo senso era tutta colpa sua. E quel povero Santo di Iker ora si ritrovava in una posizione davvero brutta.
In aggiunta a tutto questo, Arjen dalle scale si mise ad urlare.
- EHI RAGAZZI, CRIS SI E' ACCORTO CHE SONO CHIUSI A CHIAVE DENTRO, VOGLIONO USCIRE, STA PER BUTTARE GIU' LA PORTA! COSA MI INVENTO?! -
Eh già... i momenti perfetti, si diceva... quando le cose andavano male... sicuramente peggioravano!
Era una legge naturale!

CAPITOLO XXXIX:
DUE MATRIMONI, UN FUNERALE ED UN DIVORZIO

Thiago, che era rimasto in sala a sistemare i cristalli con estrema calma ed attenzione facendo yoga, scese con ancora gli 'om' in testa vedendo che non venivano più.
Quando arrivò giù trovo David, Zizou e Sergio che litigavano della grossa, Roby che se la rideva, sempre della grossa, e a terra mille pezzettini di cristallo che Nando fissava accovacciato con aria tragica.
Thiago sbiancò immediatamente irrigidendosi come la statua prima che andasse in pezzi.
- Cosa... cosa... cosa... - Thiago si era inceppato, il panico lo stava divorando come dei serpenti che si attorcigliavano intorno al suo corpo.
Così si fermò, respirò, chiuse gli occhi, passò le mani giunte davanti al viso e dopo un paio di 'om', tornò in sé.
- Cosa è successo? - riuscì a chiedere ancora teso.
Nando che per miracolo lo sentì sopra le urla degli altri, si alzò e spiegò scuotendo la testa.
- Iker ha rotto un cuscino di cristallo. -
Thiago spalancò gli occhi tornando pallido. Rifece il gesto dello 'om' e rispose.
- IKER?! - Nando annuì. - E dov'è ora? Ma come mai lui? E questi che ci fanno qui? -
- Beh, Sergio è uscito con la sua solita grazia da elefante ed ha investito Iker che ha fatto cadere il cuscino che è caduto e si è rotto. Poi ha avuto una crisi di nervi, ha gridato contro David, credo l'abbia piantato dicendo che era solo colpa sua, ed è scappato. - Riassunto perfetto.
Thiago sapeva che non poteva permettersi una crisi di nervi anche lui, doveva rimanere fermo e cosciente e soprattutto pragmatico, doveva essere pratico ed agire subito.
Però col baccano che quei tre facevano non riusciva nemmeno a pensare, per cui per prima cosa si occupò di zittirli e mettendosi in mezzo, alzando le mani in segno di stop, gridò a gran voce.
- ADESSO BASTA! TUTTI ZITTI! - Questo funzionò. David, Zizou e Sergio si zittirono. Il soave quanto mai strano silenzio fu questa volta interrotto da una risata fastidiosa molto rumorosa.
Tale risata interruppe il flusso geniale dei pensieri di Thiago e non potendolo ignorare, si rivolse verso Roby, tale incosciente che trovava tutto molto divertente, e gli piazzò una manata sulla faccia, affondò le unghie e chinandosi verso di lui lo guardò con aria sprezzante e da puro omicida.
- Se vuoi morire, continua pure a ridere come un idiota. Sarà l'ultima cosa che farai! - Roby, che conosceva gli stadi pericolosi del suo fidanzato, si zittì magicamente.
Quando ebbe sistemato anche lui, gli altri lo fissavano terrorizzati. Persino Zizou!
- Ok, adesso faremo sparire le prove del reato. Senza prove, non esiste reato e senza reato non ci sarà un processo ed una scenata isterica e nessuno morirà. - Thiago aveva finalmente cominciato a ragionare da signore del male quale era.
- Mi piace soprattutto la parte in cui nessuno muore! - Perchè si riferiva ad Iker. Così dicendo, David fu il primo ad andare a cercare scopa, pattumiera e sacco per far sparire tutto, ma Thiago lo agguantò per le braccia e lo fermò.
- Tu no! - Disse severo. David a quel tono tremò leggermente, ma si voltò con un sorriso per nascondere la paura.
- Io no? -
- No! Tu andrai a cercare quel povero santo del tuo ragazzo e gli dirai che vivrà. E facci pace. Celebriamo due matrimoni, non c'è spazio né per divorzi, né per funerali! -
Con questo discorso molto serio e sentito, David annuì convinto e partì su per le scale. Roby rimase lì cercando di non ridere e gli altri restavano in attesa degli ordini finali del capo.
- Allora... qua a far sparire le prove basta uno... Sergio, visto che è colpa tua, raccoglierai tu! -
Sergio ovviamente saltò su per partito preso:
- No, perchè io? Anche lui poteva guardare dove camminava, no? Non è solo colpa mia! E poi... - Thiago alzò il dito indice come si faceva per ammonire i cani e fissandolo severo, disse a denti stretti:
- Lo farai tu perchè sì! -
Sergio inghiottì e annuì. Nando amò molto Thiago e si chiese se potesse assoldarlo per ammaestrare la bestia ogni tanto. Lo poteva pagare bene.
- Noi invece torniamo su, Zizou, noi due finiamo con le ultime cose della sala, Nando vai a vedere come sono i cuochi, se hanno finito di allestire il banchetto. - Zizou e Nando salirono le scale silenziosi mentre anche Sergio era a recuperare il necessario per raccogliere tutto.
- Ed io cosa posso fare? - Chiese allora Roby che era ancora lì fermo con la sua scatola dei giochi in mano. Giochi di un genere poco consono.
Thiago lo guardò, era tutto sorridente e speranzoso che avesse tempo per qualche porcheria al volo, ma il gran capo lo nullificò e senza pensarci minimamente a quelle cose, disse laconico:
- Tu evapora! - Roby approfittò e senza farselo ripetere corse via a sua volta.
Rimasto solo per un attimo sospirò e si massaggiò le tempie tornando a ripetere fra sé e sé 'om'.
Se crollava lui, erano tutti fritti.

Stava salendo le scale pensando d'aver arginato la grande crisi quando Arjen lo portò bruscamente alla realtà.
- Allora, cosa faccio con quelli? Cris dice che pretende di uscire, sta bussando di continuo alla porta latrando parole che non so nemmeno riconoscere... - Thiago sbiancò di nuovo guardandolo.
- Cris sa che l'abbiamo chiuso a chiave dentro?! Ma di già? Siamo nei tempi prestabiliti! Quando noi finivamo l'operazione, lui doveva essere ancora in piena vestizione e noi aprivamo la chiave facendo finta di nulla, lui non se ne doveva accorgere, la chiave era una precauzione! -
- Utile a quanto pare perchè dopo aver scopato non so perchè doveva uscire dalla camera e si è accorto di essere chiuso dentro. È da un sacco che bussa e parla a sproposito. Credo sia sproposito. Non so, parla in portoghese, quindi... -
Thiago scosse il capo e disse ad Arjen di andare ad aiutare Zizou in modo che tutto fosse ultimato.
- Se la sala è pronta, chiamami. -
Arjen non aveva idea di che cosa pensava Thiago, eseguiva e basta.

Thiago arrivò davanti alla porta della camera di Cris e silenzioso accostò l'orecchio per sentire i suoi sproloqui. Essendo che parlavano la stessa lingua, il portoghese, lo capì. Non che ne valesse poi la pena.
- Solite manie di onnipotenza... - Commentò ridacchiando.
- Questa è casa mia, comando io, sono io che vi ho imprigionato, non può essere il contrario! Ora apritemi e affrontate le conseguenze! Tanto lo so che state tramando contro di me da due giorni, pensate che sia così deficiente? Ho indagato contro di voi per mesi e so perfettamente chi siete. Vi conosco così bene che so anche come fate la pipì e come gemete quando scopate! Io so tutto di voi e so che mi state tirando brutti scherzi, ma io sono superiore e posso superare tutto, sono molto meglio di quello che pensate voi! Credete che per qualche crisi isterica io svenga o muoia? Sopravviverò e cercherò di non uccidervi, mal che va nessuno saprà mai cosa è successo perchè vi metterò con la mia collezione di cadaveri. -
- Non che mi stupirebbe se ne avesse una... - Commentò Thiago senza farsi sentire.
- Adesso se non mi aprite, non mi preparo e se non mi preparo non ci sarà il matrimonio. Specie perchè il celebrante è qua con me! -
Thiago pensò che aveva ragione, non poteva fargli fare tutto questo ritardo.
Così pensò ad un sistema per rigirarselo.
- Cris? Ma con chi parli? - Chiese facendo il finto tonto. Teoricamente Thiago non doveva avere idea di nulla, per cui era una domanda ovvia.
- Lo sapevo che c'eri tu dietro a tutto! Chi altri poteva esserci se non il signore del male? - Thiago alzò un sopracciglio.
- Io signore del male? Ma sei tu che ci hai rinchiusi in casa tua! - Questa era pura logica, ma Cris ribatté convinto.
- Aprimi e non ti ucciderò. -
- Lo credo bene. Perchè mai dovresti uccidermi? - Ma quanto era bravo, si disse Thiago. Un attore fantastico.
- Thiago, non sono idiota! - Anche se poi Cris insisteva nel non credergli.
- Ma perchè non esci, scusa? - Altra frase da attore consumato. In realtà lo doveva ammettere che si stava anche divertendo a prenderlo in giro.
- Lo sai! -
- Non capisco proprio! - Si stava sentendo Roby. Cosa che non sapeva come doveva farlo sentire.
- Qualche stronzo, e scommetto tu, ci ha chiuso dentro. Sicuramente state combinando qualcosa alle mie spalle. Riuscirete a tornare a casa sulle vostre gambe, ma ora apritemi. - Le minacce stavano lentamente cambiando. Da 'non vi succederà nulla e sopravviverete' a 'tornerete sulle vostre gambe'. Minaccia davvero sottile ma chiara.
Thiago pensò che forse quella volta avrebbe rischiato di rompersi come minimo il naso. Cris era molto forte, poteva fargli molto male se lo colpiva.
- Sei magnanimo e mi commuovi, ma io non ho idea del perchè tu non riesci ad aprire la porta, qua non ci sono chiavi ed io avevo di meglio da fare che farti scherzi e chiuderti dentro! - Fece Thiago tirando fuori la lingua e giocando con la chiave in questione. Quanto si sentiva potente!
- Thiago. Sul serio. Aprimi. -
- Cris. Sul serio. Non ti ho chiuso io, non ci sono chiavi! -
- Thiago... - Il tono di Cris stava diventando quello di un padre che cerca di far sputare la verità al figlio ostinato che continua a dire le bugie.
- Se qualcuno vi ha chiuso dentro, si sarà portato dietro la chiave. Vado a cercarla e vi apro. Intanto preparatevi che appena uscite sarà ora di iniziare! -
- Thiago, smettila! - Cris non ne poteva più e Thiago si rigirava la chiave fra le dita con aria malefica.
- Ok Thy, vai pure. Noi intanto ci prepariamo, io sono quasi pronto, adesso vesto Cris! - Come se lui fosse la mamma del papà che sgridava il figlio.
- Sì e mi raccomando, vestilo! - Allusione chiara. Risatina.
- Il resto è già fatto ormai! - Riky rispondeva così solo a pochi eletti.
Thiago ridendo se ne andò sul serio, sempre con la chiave in mano.
Convincere Riky era sempre facile, Cris no, ma Riky sì.
Quando raggiunse la sala, vide che era tutto effettivamente a posto e con un gran sorriso guardò il risultato più che egregio.
- E loro? - Chiesero Arjen e Zizou andandogli incontro. Thiago alzò la chiave con aria sadica.
- Ancora dentro, si stanno vestendo. Pensano che stia cercano chi li ha chiusi a chiave. -
Zizou alzò un sopracciglio scettico.
- Anche Cris? -
- Riky... - Corresse Thiago.
Zizou annuì conoscendo entrambi.
- Notizie di David ed Iker? - I due scossero il capo mentre piano piano tutti arrivavano e si radunavano lì con loro in attesa.
- Arriveranno. Spero. - Non ne era molto sicuro, ma intanto doveva sperarci. - La musica è pronta per partire? - Per la cerimonia avevano scelto delle canzoni più dolci e romantiche fra cui la preferita da Zlatan, One love di Bob Marley.
- E' tutto a postissimo! Mancano solo due delle damigelle, il celebrante, Iker e gli sposi. - Riassunse Zizou.
- E la crisi isterica della damigella numero uno! - Replicò Arjen preoccupato.
- Voi però ve le cercate, lasciatevelo dire... - Fece Nando che ancora era convinto che sarebbe saltato tutto. Thiago però sorrise sicuro di sé.
- Andrà tutto bene! Vado a vedere come sono gli sposi... -


Gli sposi, dopo essere stati vestiti e preparati, erano stati divisi.
Le usanze volevano che le coppie non si vedessero almeno dalla sera prima, ma in quel caso avevano deciso di non farli vedere da dopo la vestizione.
Convincere i gotzeus, romantici com'erano, era stato facile. Lo era stato anche con Alex il quale aveva sentito quello ancor più matrimonio. Ma per Zlatan il discorso era stato ben diverso.
Dopo un litigio con Cris, David e Thiago avuto a colazione, Zlatan si era convinto con gli occhioni dolci di Alex. Come sempre.
Al momento, per cui, le coppie erano separate.
Alex e Marco in una camera, mentre Zlatan e Mario in un'altra.
Avevano provato a mettere Zlatan con Marco, ma i due si erano quasi scannati perchè Marco era una persona polemica che non stava mai zitto se aveva qualcosa da dire, specie se doveva rimbrottare. Per cui Zlatan gli aveva quasi fatto lo scalpo.
Riky aveva optato per lo scambio ulteriore delle coppie pensando che Mario somigliasse di più ad Alex e che quindi potesse sopportare Zlatan.
Ci aveva visto giusto.
Quando Thiago entrò nella loro camera, trovò Zlatan con le mani nelle tasche e l'aria truce che fissava fuori dalla finestra, mentre Mario era seduto sul letto e sospirava fissandosi allo specchio. Difficile dire se fosse emozionato per la propria immagine riflessa o all'idea di sposarsi col suo Marco.
- Stai cercando un modo per evadere da qua? - Chiese Thiago a Zlatan, questi, sentendolo e pensando che fosse venuto a chiamarlo, si voltò e allargando le braccia, disse felice:
- Non più! - Thiago lo fermò mentre si dirigeva verso la porta, dove era ancora lui.
- No, non è ancora ora, ma quasi. Sono venuto a vedere se va tutto bene e a dirvi che ormai ci siamo quasi. - Mario lo guardò e sembrò un cerbiatto con le lacrime agli occhi. Continuava chiaramente a realizzare che stava per sposarsi davvero.
- Non è in grado di parlare e reagire. Sta lì a fissarsi allo specchio da quando ci hanno messo qua dentro... non che io ami parlare, ma sai... è inquietante! - Disse Zlatan al posto di Mario. Questi continuò a fissare Thiago.
In effetti era inquietante.
- E tu? Non sei emozionato? - Chiese punzecchiando il suo amico, ridacchiando. Zlatan, davanti a lui, alzò le spalle fingendosi menefreghista.
- Bah... l'ho già fatto, non è mica la prima volta con lui! È un rinnovo delle promesse... siete voi che state facendo un gran casino come se fosse chissà cosa! - Thiago rise.
- Tipica risposta tua! - Commentò infatti senza il minimo timore.
- E che vuoi che ti dica? -
- Andiamo, l'altra volta era una cosa informale e simbolica fra pochi intimi... non è come ora... -
- Anche ora è simbolica... -
- Ma molto più in grande e valida! -
In qualche modo lo era in effetti.
La sala, il rinfresco, le promesse, i testimoni, gli invitati, un celebrante pastore.
Zlatan alzò ancora le spalle fingendosi uno che non ci pensava proprio, ma Thiago sorridendo consapevole, gli diede una pacca sul braccio che indicava che sapeva bene quanto ci stava pensando.
- Dai, ormai manca poco! - Zlatan sbuffò e Mario sospirò.

Quando andò nella camera di Alex e Marco, il suo amico e fratello gli si tuffò fra le braccia.
- Dimmi che l'attesa è finita, non ne posso più di aspettare! So che è un rinnovo, ma è più matrimonio questo del primo! Tutta questa gente, la preparazione, le cose in grande stile, Riky... - Riky che celebrava in qualità di pastore, intendeva.
Thiago sorrise ma non fece in tempo a rispondere che anche Marco gli si fiondò davanti cominciando a parlare a macchinetta.
- Non ne posso più di aspettare! Sto qua e penso che fra poco sarò sposato con Mario e ne sono sempre più convinto, ma sono emozionato. Io voglio farlo. Non so, ho come la sensazione che un cataclisma mi possa impedire di sposarmi! - Non che avesse torto. Thiago impallidì alle sue parole ma poi sorrise.
- Ma no, che cataclisma? Andrà tutto bene! Resistete ancora poco, ormai è quasi fatta! -
Da lì scappò in fretta e furia perchè i due stavano attaccando con le loro paturnie di emotivi emozionati.

Tornato in sala Thiago ebbe l'impressione che il famoso cataclisma si dovesse effettivamente verificare.
- Ok, ci siamo. Possiamo affrontare Cris. Sarà pronto... - Qua tutti i compagni di squadra di Cris si misero a ridere.
- Così presto? Ma scherzi? - Thiago sospirò.
- Beh, ma siamo tutti, non possiamo aspettare ancora. - Anche lui voleva che tutto andasse bene, ci aveva lavorato molto e ci teneva che fosse perfetto.
- Sì ma anche se loro sono pronti, e ne dubito... ci mancano David e Iker... - Thiago a questo si girò e li cercò preoccupato.
- Non sono ancora tornati? - Zizou scosse la testa.
- Quell'idiota ha un potere speciale... - Disse infatti seccato.
- E sarebbe? - Chiese Thiago timoroso.
- Peggiora tutte le situazioni già brutte! - Così non si poteva di certo sentire meglio...
Thiago a quel punto realizzò che forse avrebbero davvero celebrato due matrimoni, un funerale ed un divorzio. Perchè dubitava che Cris, che tanto parlava, poteva reggere la visione dei suoi adorati cristalli... senza considerare che poi anche i tre demoni avevano organizzato qualcosa di orribile che non gli sarebbe piaciuto.
Di certo il funerale sarebbe stato quello di Cris.
Poteva superarlo, ma il divorzio?
- Un divorzio durante un matrimonio porta male! - Roby come sempre sceglieva le cose migliori da dire nel momento più propizio. Thiago cominciò a sentirsi male.
Il suo matrimonio perfetto non poteva essere peggio di come si stava prospettando!


CAPITOLO XL:
CRIS VEDE I CRISTALLI

David ed Iker continuavano a mancare, Zlatan e Marco a lamentarsi e Alex e Mario ad essere sempre più in crisi mistica.
A quel punto non potevano aspettare ancora.
- Io direi comunque di liberare Cris e Riky... così Cris intanto fa la sua scenata... - Disse pratico e freddo Zizou. Thiago assentì. Sembrava si riferivano a due animali ingabbiati.
- Direi che a questo punto è il caso. Ci portiamo avanti con lui, intanto arriveranno quei due, no? -
Naturalmente Thiago aveva già mandato Roby ed Alexis a bussare a tutte le camere del piano per vedere se erano lì. Nel non trovarli aveva detto di non esplorare ulteriormente casa Ronaldo, che poteva essere la peggior soluzione considerati i due!

Cris stava bruciando di fastidio. Ormai era pronto grazie a Riky che si era occupato tanto bene di lui.
In pratica lui si lamentava come un trattore e Riky gli dava le cose da indossare che erano già pronte in un angolo.
Completato coi vestiti, era passato alla zona testa.
Lì Riky gli aveva detto che doveva fare da solo perchè non sapeva come sistemargli i capelli. Cris aveva perso del tempo a lamentarsi e Riky aveva provato a mettergli del profumo. Solo a quel punto il portoghese si era svegliato e come se l'altro avesse provato a bestemmiare, l'aveva fermato teatrale chiedendogli cosa stava per fare.
'Ti metto il profumo!' Aveva risposto stranito Riky.
'QUELLO?!' Voce acuta e schifata.
'Beh, se è tuo ti piacerà, no?' quale affronto!
'Vestito così? Come faccio ad abbinare Armani con Versace? Tu sei davvero di un altro pianeta, Riky!' Riky che lo conosceva si era messo a ridere.
'E allora datti una mossa!'


- Bene, allora... vai ad aprire... - Disse così Zizou a Thiago. Thiago annuì e si mise le mani in tasca cercando la chiave. Nel giro di un secondo si vide il bel visetto scuro di Thiago sbiancare ed ingiallire.
- T...Thiago? - Chiese titubante Zizou. Alla sua voce pericolante, anche gli altri si girarono a guardare.
Thiago guardò Zizou che a sua volta guardava Thiago.
La sua faccia divenne di pietra e Roby capì al volo che questa volta era stato il suo moroso ad averne combinata una. Non che la cosa fosse rara visto che solitamente i suoi piani peggioravano magicamente.
- Cosa hai fatto? - Chiese Roby accusatore, un po' godeva quando era lui a combinare i guai.
Thiago continuò a cercarsi nelle tasche, ma dovette arrendersi all'evidenza.
- Ecco io... ho... ho perso la chiave della loro camera... - Silenzio.
Ancora silenzio.
Dopo diversi interminabili secondi durante i quali tutti lo guardarono convinti di vedergliela tirare fuori sorridente, vedendo che non succedeva, Roby gli palpeggiò il culo ed il pacco per assicurarsi che davvero non ci fosse.
- Roby, non la metto di certo lì! -
- Io sì... -
- No un momento, ma non stavi scherzando... - Tornò Zizou. Thiago lo fissò con aria tremendamente colpevole, cosa davvero rara trattandosi di lui.
- No che non scherzavo, non trovo la chiave della loro camera, l'ho persa! - Fu qua che Arjen scoppiò a ridere.
- Che cazzo ti ridi coglione?! - Tuonò Roby che dopo il primo momento di godimento per il guaio fatto da Thiago, cominciava a realizzare quanto grave fosse la situazione.
- Dai, se loro restano chiusi dentro il problema della sala non si pone! Ha risolto il problema benissimo! - Thiago e Zizou lo guardarono come si poteva fare con un povero mentecatto.
- Davvero stai dicendo una cosa del genere o scherzi? - Chiese Zizou severo. Arjen, che non si intimidiva nemmeno davanti ad un gargoyle, rispose con le mani ai fianchi.
- Certo, è geniale! Ora capisco perchè lo chiamano genio del male! -
- Ma lì dentro c'è in celebrante! - Esclamò stridulo sull'orlo di una crisi isterica colossale Thiago.
Zizou a quel punto guardò lui come se fosse un caso umano.
- Lì dentro c'è il proprietario di casa, l'unico che può liberarci! Ma che cazzo avete tutti nel cervello? Vi siete dimenticati che siamo imprigionati qua dentro? - Fu in effetti lui a ricordarglielo.
- Oh Cristo Santo, ma è vero! - Fece Arjen impallidendo, ricordandoselo solo ora.
Zizou scosse il capo.
- Ma come, non siamo in vacanza? - Questo era Roby seriamente convinto. Zizou si mise una mano sulla faccia.
- Ma io ho ricevuto un invito! - Fece eco Alexis. Anche lui era convinto in effetti.
- Sì, un matrimonio! - Sergio, il terzo degli idioti.
Zizou si accucciò a terra nascondendo il viso fra entrambe le mani.
- Ditemi che stanno scherzando. -
- Il fatto è che dicono sul serio... - Asserì grave Thiago.
- Beh, ma ci stavamo divertendo, per questo se ne sono scordati... - Disse in loro difesa Arjen, il quale anche lui se l'era poi scordato.
- Sì perchè tu invece non l'avevi dimenticato, no? - Lo prese infatti in giro Mark.
Zizou provò l'insano istinto di prenderli tutti a testate, ma Thiago li riportò all'ordine dopo un paio di 'om' meditativi.
- Ok, dobbiamo trovare la chiave, altrimenti siamo fottuti! - Breve, chiaro e conciso.
Zizou sospirò e si rialzò. Almeno uno aveva ripreso a funzionare.
- Non andare più in blackout per favore. Altrimenti qua non so come ne usciamo! - Thiago in breve organizzò la caccia al tesoro mandando tutti a destra e sinistra, solo quando stavano per uscire dalla sala, Nando dimostrò di avere un cervello ben più funzionante del loro.
- Ma scusate, fra tutti i criminali scampati che abbiamo qua ce ne sarà uno in grado di scassinare la serratura, no? - Sentendolo tutti si fermarono e guardarono Thiago come se solo lui potesse affermare se fosse una cosa sensata o no, perchè loro non potevano mica ragionare con le loro teste.
Thiago in effetti voleva nascondersi per non averci pensato lui e cercando di non perdere troppo la faccia, disse grattandosi la nuca:
- Effettivamente è la cosa più sensata e veloce... - Nando sospirò scuotendo la testa e Roby si mise a ridere come il fastidioso nano che era.
- Come sempre per arrivare a fare una cosa fai un giro assurdo e contorto facendo danni nel mezzo! -
Thiago, stufo delle sue risa nelle orecchie che gli trapanavano il cervello, lo prese per la collottola e strinse in una morsa che gli tolse il fiato.
- Taci, sei tu il mio danno più grande! -
- Beh, in fondo è comprensibile che si perda qualcosa... Thiago ha praticamente organizzato e messo in piedi un matrimonio in grande stile in due giorni... - Questo era di nuovo Nando che parlava poco, ma quando lo faceva diceva cose sacrosante.
Sergio gongolante se lo baciò per partito preso e Totò allargò le braccia.
- Ma insomma,  questo matrimonio s'ha da fare o no? Perchè il cibo poi va a male! - Ovviamente Totò l'aveva detto in napoletano e ovviamente Alexis l'aveva tradotto.
Alexis capiva quasi meglio il napoletano dell'italiano!
Alla fine si trovarono a fare la morra cinese per decidere chi fra i tre malandrini avrebbe dovuto aprire la porta.
- Ma siete sicuri di saperlo fare? - Chiese scettico Arjen che non si fidava di quei tre che sembravano tutto fumo e niente arrosto.
I tre lo guardarono offesi e saltarono su!
- Come no! Certo che ne siamo in grado, come puoi metterlo in dubbio?! -
- Beh, quante porte avete scassinato? - Quando però dovettero rispondere, titubarono.
- Ma tu intendi scassinato scassinato o... più che altro forzato? - Cominciò Sergio.
- No, perchè c'è una certa differenza... - Proseguì Roby.
- Perchè scassinare significa aprirla senza la chiave... - Continuò Alexis.
- Forzarla è romperla! - Concluse Sergio.
Thiago e Nando si coprirono il viso scuotendo le teste.
- Oh Gesù, si completano le frasi a vicenda! - Questo, loro lo dissero insieme.
- Sì e voi che parlate in sincronia non siete gravi? - Li accusarono gli altri tre.
Arjen alla fine intervenne seccato.
- Stiamo facendo notte! Non dovevano sposarsi a mezzogiorno? Sono le due! - In effetti era tardi. - Qualcuno di voi sa o no aprire una cazzo di porta? -
I tre alla fine dovettero ammettere di saperle solo forzare e non scassinare.
Fu così che Zizou intervenne scocciato.
- Basta, lo farò io! - E con questo prese e partì alla volta della camera.
- Z...Zizou? ZIZOU, NON A TESTATE! NO! - Questo era Thigo preoccupato per l'esito dell'operazione.
- Ma che dici, non la butto giù a testate! - Rispose Zizou girandosi e trovandosi tutto il corteo dietro. Incuriositi dalla cosa, li avevano seguiti tutti per vedere come avrebbe fatto.
- No? E come farai allora? -
- Soprattutto come mai sai farlo? Loro tre non mi sarebbe stupito ma tu... -
Zizou sospirò spazientito.
- Davvero vi state chiedendo come mai lui sa scassinare porte? - Chiese infatti Karim che era lì solo perchè c'era il suo ragazzo.
Gli altri guardarono il gatto che finalmente aveva degnato il mondo della sua parola. Ovviamente per parlare del suo Zizou.
- Beh, non è automatico... - Ma Karim conosceva vita morte e miracolo del suo uomo.
- Zizou era un teppista! È cresciuto nel peggior quartiere della sua città! Ovviamente se ha imparato ad aprirsi la strada a testate, ha imparato anche a scassinare porte! - Ed eccolo lì lui in grado di parlare tanto solo se si trattava di farlo con Zizou o su Zizou.
Questi non dovendo rispondere, si chinò davanti alla porta dei criska ed in due nano secondi, usando una cosa che si portava sempre dietro, simile ad un portachiavi, aprì la famosa porta.
Quando avvenne il miracolo, il silenzio improvviso calò, nessuno osò più parlare e dire nulla.
Tutti sapevano cosa sarebbe successo di lì a poco e se fino ad un momento prima sembrava un'idea irraggiungibile, adesso era lì, concreta.
Cristiano doveva vedere la sala.
Era il momento della verità.

Cris e Riky si stavano baciando per passare il tempo, in realtà avevano appena finito di prepararsi. Cioè Riky aveva appena finito di spingere su Cris affinchè si preparasse.
Per cui sostanzialmente era pronto da appena mezzo secondo e nella sostanziale pace dei sensi perchè si stava baciando il suo amore e poco prima ci aveva fatto meritato sesso, cosa che aveva fatto per le poche ore notturne rimaste dopo il gioco della bottiglia.
Da come si ritrovarono quasi tutti i prigionieri davanti alla porta a fissarli con facce da pesci, Cris e Riky capirono con una certezza matematica, che avevano combinato qualcosa di grave e a giudicare dai fiati che trattenevano, era anche piuttosto grossa.
Riky sospirò e mise una mano sul braccio di Cris che chiuse gli occhi.
- Forza, tesoro. Ricordati che oggi è un gran giorno... - Cris aveva i piedi piantati per terra e non riusciva a muoversi, non serviva nemmeno che parlasse e chiedesse loro cosa avevano combinato perchè ormai era superfluo. - Anzi, ricorda che li hai chiamati tu qua e rinchiusi... per cui... come dire... - Per lui finì Roby spavaldo.
- Te la sei cercata, cazzo! - Cris fulminò Roby con uno sguardo terribile e Thiago gli cinse il collo col braccio per chiudergli la ciabatta.
- Andiamo a vedere la sala, su... - Riky, con dolcezza, gli prese la mano e lo condusse fuori dalla camera.
Nel silenzio più completo e nella consapevolezza che di lì a breve sarebbe potuto scoppiare una specie di bomba atomica, quindi si parlava di un'atmosfera a dir poco tesa quasi da campo da concentramento, Riky e Cris sfilarono in mezzo a loro che poi li seguirono come un corteo di morte.
Sembrava una processione funebre.

Passo dopo passo, Cris si sentiva sempre peggio. Era certo che avevano combinato qualcosa di grave, dopotutto l'avevano chiuso in camera e poi non si erano nemmeno preoccupati di giustificarsi.
Nemmeno Riky sapeva più cosa dire.

Alla fine giunsero alla sala.
Era tutto silenzio, le luci studiate a puntino dovevano dare l'idea della magia sulla neve, per cui erano tendenti all'azzurrino e non molto forti.
Il bianco li colpì e si fermarono immediatamente senza più riuscire a respirare.
Di colpo, improvvisamente, irrimediabilmente, pensarono di essere finiti in un altro mondo, catapultati in tutt'altro universo.
Thiago era quello più teso di tutti, se non altro perchè la loro reazione poteva fargli capire quanto buono il suo lavoro era stato.
La neve non cadeva, ma l'impressione che ebbero fu proprio quella, come che cadesse giù.
Che non ci fossero le pareti e che quelle immagini nel televisore a parete, fossero una finestra magica su quello che era lì.
Immagini di un mondo innevato magico scorrevano, così come un ruscello che passava per terra fra degli alberi innevati. E fra le statue.
Statue di cristallo.
Alberi di cristallo.
Animali di cristallo.
Poi un altare di cristallo al centro di quel luogo sacro, fatato, cristallizzato, senza tempo.
La neve ricopriva per terra lasciando liberi dei corridoi che indicavano come addentrarsi in quella meraviglia.
Dopo che Riky ebbe guardato tutto con attenzione senza nemmeno respirare, estasiato, si girò verso Cris sognante. A quel punto impallidì e fece appena in tempo per prenderlo prima di fargli fare il botto sul pavimento.
Cris era svenuto dopo aver realizzato che quelle bellissime statue di cristallo erano la sua collezione sacra.
“Porca miseria, se scopre che gli abbiamo rotto un cuscino di cristallo cosa farà? Muore?”
In effetti quella poteva considerarsi una reazione peggiore della crisi isterica prevista, visto che gli era venuto un collasso vero e proprio.
Riky e Nando lo rianimarono prontamente, ormai Nando era l'infermiera ufficiale.
Thiego si fece vicino e si accucciò, ovviamente si sentiva in colpa.
I tre cretini ridevano cercando di non farsi vedere, risultato catastrofico perchè era chiaro cosa facevano dietro le mani sulle facce.
La maggior parte stava seria, incapace di credere che fosse realmente svenuto.
- Beh, è un po' esagerato, sono solo delle stupide statue di cristallo! - Il tatto di Karim fece ridestare Cris dal mondo dei morti, poco dopo la sua uscita priva di auto conservazione, la voce d'oltretomba di Cris si levò.
- E tu sei solo uno stupido essere inutile ma non ti uccido anche se lo meriteresti! - Questo non aveva molto senso, ma almeno si era svegliato.
Riky sospirò di sollievo abbracciandolo, ma Cris si alzò e accettando le braccia al collo del suo ragazzo, guardò Thiago ben sapendo che la mente dietro tutto quanto era la sua.
Rimase a bocca aperta pronta a dirgli di tutto, fare piazzate e magari picchiarlo. Erano tutte cose che voleva fare ma non sapeva decidersi su cosa iniziare, per cui rimase incredulo a guardarlo.
Come. Come poteva essere arrivato a tanto?
Era così scandalizzato che avesse osato che non riusciva nemmeno a parlare.
- Tu... tu... tu... - Ma ancora le parole non gli uscivano. Il cervello bloccato.
- Cris ti prego, perdonalo... guarda che bello che è! - Miagolò Riky separato da lui, gli teneva comunque la mano e l'accarezzava. Questo lo stava calmando molto, i battiti da milletrecentocinquantacinque al secondo, erano passati a mille e basta.
Thiago ancora non parlava. Aspettava l'inevitabile. Qualunque cosa fosse.
- Sì ma lui... lui... lui... - A questo cominciò a puntare Thiago mentre guardava Riky. Non riusciva ancora a parlare per lo shock.
- Io... io... io... -
- Lo so che avevi detto di no a certe cose, ma devi capire che è perfetta la sala... PER-FET-TA! - Thiago voleva limonare Riky, se non avesse avuto la certezza che così poi Cris l'avrebbe fatto letteralmente a pezzi, non si sarebbe fermato.
- Si ma... ma... ma... - Era sempre scandalizzato, non ce la faceva proprio. Riky allora gli prese il viso fra le mani e guardandolo negli occhi cominciò a respirare con lui. In due parole lo ipnotizzò.
- Concentrati su di me. Ecco. Così... respira... respira... - Cris respirò come in una sala parto.
Tutti pensavano che avesse dell'assurdo quella scena, ma nessuno osò dirlo. Erano coscienti dello stato psichico in cui si trovava Cris.
- Bravo... adesso tu sorriderai e dirai che hanno fatto un ottimo lavoro, perchè è vero. E poi la festa inizierà, perchè oggi è un giorno di festa. Ci sono due matrimoni, è una cosa bellissima. - Cris annuì finalmente.
- Ripeti... oggi nessuno morirà... -
- Oggi nessuno morirà... - Disse con enorme sforzo Cris seppure non fosse proprio della stessa idea.
- Va tutto bene... - Cris ripeté anche questo.
Dopo un paio di altre frasi simili, Riky annuì.
- Ora guarda Thiago e fagli i complimenti. - Cris riuscì a distogliere lo sguardo da Riky, questi lo lasciò per metterlo davanti all'altro che aspettava di sapere quale fosse la propria morte.
Cris allora gli andò davanti. Da lì poteva ucciderlo in un secondo con una mossa di kung fu, oppure fargli i famosi complimenti.
Nessuno poteva prevedere la sua mossa, perchè Cris era sull'orlo di un'esplosione atomica, era rigido e rossissimo in viso, gli occhi sbarrati, le vene che pulsavano sulle tempie e la fronte.
Alla fine, dopo alcuni secondi di sguardi di fuoco, Riky richiamò Cris e questi si decise a parlare.
- Aspetterò la fine del matrimonio per ucciderti. Perchè non voglio rovinare un matrimonio tanto perfetto. - Questo fu anche meglio delle più rosee aspettative.
Chiaramente merito di Riky. Si poteva dire che il piano del malefico Thiago era andato alla fin fine a buon fine. Salvo un mezzo infarto di Cris.
“Certo è che quando vedrà che i tre dementi hanno usato i suoi giochi proibiti, questa bella reazione ce la possiamo scordare..”
Bella in quanto erano pur sempre tutti vivi e la sala intatta.
Una conquista.
Conclusione: la fine del mondo era rimandata.
Ora restava solo da trovare David ed Iker e cominciare il matrimonio prima che qualche altra catastrofe si abbattesse sul mondo.
Una sciocchezza, insomma!



CAPITOLO XLI:
CONTRO I DIVORZI

- Dobbiamo trovarli... -
- E perchè? Che facciano quello che gli pare, lo show deve continuare! -
- Ma David ha fatto moltissimo per questo matrimonio, ci teneva un sacco... è stato lui ad insistere tanto per i cristalli! -
- Ecco chi devo uccidere! Certo che lo troveremo, allora! -
La discussione verteva sul trovare i due scomparsi o cominciare il matrimonio, c'era chi sosteneva che non si poteva iniziare senza di loro e chi invece che si poteva.
Cris ovviamente lo voleva trovare solo per vendicarsi.
- David è la solita regina. Deve sempre farsi notare in qualche modo! Lo conosco da anni e non è ancora cambiato! - Esclamò seccato Zizou.
- Basta, non lo troveremo per vendette o doveri, lo troveremo perchè è giusto. E poi manca anche Iker! Lui non si merita di certo di essere emarginato così! - Riky, il pacifista nonché il prete, aveva parlato e siccome la sua parola era vangelo, provò a capire dove avevano già guardato.
- Beh, nelle camere non ci sono... nel resto non ci siamo addentrati... - Spiegò Alexis mettendo le mani avanti facendo finta di essere un angioletto!
Riky a quel punto, conoscendo bene casa di Cris, provò ad immaginare dove un Iker arrabbiato sarebbe potuto andare a nascondersi.
- Tutto sta nel capire dove andrebbe Iker... - Disse pensieroso ad alta voce.
- Beh, sono spariti in due... -  Gli fece notare Thiago.
- Sì, ma se trovi uno, trovi l'altro... David sa pensare come Iker, sa trovarlo ad occhi chiusi... - Spiegò logicamente Riky. Thiago amò molto la logica semplice e perfetta di Riky, dopo aver avuto a che fare con una manica di ottusi, parlare con lui era un bel regalo.
- Quindi anche a noi serve qualcuno che pensi come lui... - Disse Cris che trovava quello un gioco distraente.
- Beh, ma noi ne abbiamo uno! - Esclamò allora Zizou allargando ovvio le braccia.
- E sarebbe? - Chiese Cris che proprio non ci arrivava.
- Sergio! Sergio è come un fratello per Iker, lo conosce meglio delle sue tasche! Saprà ben dove andrebbe Iker da arrabbiato! - La risposta era così ovvia che Thiago si vergognò di non averla saputa da solo. In ogni caso a quel nome tutti si guardarono intorno cercando il soggetto interessato, nel sentire un sospettoso silenzio, si girarono a cercarlo nel resto della sala, con un sacro terrore che cresceva sempre più all'idea di quello che uno come lui -anzi, lui nella fattispecie- poteva fare se lasciato libero di scorrazzare come voleva!
- Sergio? - Chiamò Nando accorgendosi anche lui che non gli stava attaccato -letteralmente- al culo.
Quando si voltarono verso il bancone delle cibarie, lo videro chino a studiarsi per bene tutto quello che faceva splendido sfoggio di sé.
Quello bastò, era chiaro a cosa puntava e non poteva certo permetterglielo.
- Sergio, se tocchi qualcosa giuro che ti ammazzo... - Eppure nonostante queste parole minacciose uscirono dal gentilissimo Generale, a corrergli incontro fu Karim. Vedendolo fiondarsi su di lui in scivolata per tranciargli le gambe, Totò sbiancò coprendosi il viso pronto all'imminente impatto.
- NON COSI', VI SCHIANTATE SUL TAVOLO COL CIBO! - Mark riuscì a dirlo, ma invano.
O meglio. Sarebbe stato invano se l'urlo non avesse attirato l'attenzione di Sergio che, giratosi e vedendosi arrivare un fulmine umano diretto verso i suoi stinchi, non l'avesse fermato istintivamente, con un riflesso totalmente incondizionato.
Il famoso riflesso fu piazzare il proprio piede ad altezza bacino, laddove era riuscito a metterlo in fretta e furia.
In altre parole Sergio schiacciò i sacri gioielli di Karim con molta decisione.
Questo in effetti lo fermò e lo ancorò al terreno impedendogli di investirlo e di finire entrambi sul tavolo delle cibarie.
Ma uccise Karim che svenne dal dolore.
- Ecco, lo sapevo io che avremmo fatto dei funerali! - Disse Thiago alzando gli occhi al cielo. Zizou lo guardò così male da farlo sentire a disagio.
- Vedo che le tue priorità sono proprio a posto! - Con tale ironia si limitò a correre da Karim per soccorrere il suo povero ragazzo svenuto dal troppo dolore.
Anche Riky accorse con lo spirito di crocerossina che si ritrovava.
In due cercarono di rianimarlo, ma Cris fece poi notare loro che era meglio lasciarlo svenuto fino a che il dolore non si sarebbe placato.
- Più che altro se si sveglia ora, uccide Sergio... - Puntualizzò Zizou che conosceva meglio il suo ragazzo.
- Mi chiamavate? - Chiese Sergio tutto pimpante, divertito dall'aver fatto a pezzi qualcuno.
Quella sensazione che provava giocando, nelle vacanze gli mancava.
- Sì... - Fece Riky scuotendo il capo, ormai lo conosceva sapeva che era un caso senza speranza. Era sadico, punto. - Iker... quando si arrabbia con David, dove va di solito? Cosa fa? - Sergio rispose immediatamente senza bisogno di rifletterci un secondo.
- Si chiude in bagno e piange come una fontana! -
- Si chiude in bagno? - Chiese Riky per assicurarsi di aver capito bene.
- Sì. Si chiude in bagno... -
- Ma avrete guardato prima nei bagni, no? - Logicamente era una domanda retorica. Era così ovvio...
Sergio, sentendolo, si grattò la nuca con la sua aria da 'ma che stai dicendo?'
- Beh, no! - Ovvio anche lui. Dal suo punto di vista malato lo era.
- Come no? - Chiese stridulo Riky.
- No... cioè... - Stava cercando di spiegarsi quando Nando intervenne per lui perchè sapeva bene il ragionamento del suo idiota moroso.
- Voi gli avete detto di controllare le camere? Loro hanno controllato solo le camere! -
Thiago si coprì il viso e Zizou si morse la mano per non mordere Sergio in una perfetta imitazione di Suarez.
- Gesù, Sergio! - Esclamò Cris che stando tanto con Riky aveva preso i suoi modi di dire.
- No, solo Sergio, grazie... - Ebbe anche il coraggio di rispondere tutto simpatico.
- SERGIO TESTA DI CAZZO!  - corresse allora Cris senza più la pazienza.
- Sempre solo Sergio gra... - Ma a quel punto gli arrivò una gomitata sulla testa che lo piegò a terra in ginocchio. In piedi dietro di lui rimase uno sbuffante Arjen.
- Non ne potevo più! Non è possibile che sia così cretino! - Nando scosse il capo.
- Non risponderò a questo. - Perchè la risposta era 'sì è possibile',
- Insomma, Alexis! Anche tu sei andato a controllare le camere, perchè non avete guardato nei bagni? Era un ragionamento troppo ovvio e semplice? - Thiago ogni tanto aveva voglia di capire perchè l'idiozia regnava in certi individui, ma alla fine doveva sempre rinunciare.
Alexis si strinse nelle spalle e con aria tipica da monello che aveva sempre, non seppe cosa dire.
E cosa c'era da dire?
Totò scosse il capo mentre Roby si metteva anche a ridere.
- Andiamo... ci sono due bagni su questo piano, uno di qua ed uno di là... - Fece Riky alzandosi e lasciando Karim svenuto a Zizou. - Io vado a vedere di qua, qualcuno vada di là... - Poi si fermò e guardò i presenti cercando gente che in caso di bisogno potesse rivelarsi utile. - Non voi! - Con questo fermò in blocco i tre malandrini che si erano già diretti al corridoio.
- Perchè no? - Chiesero in coro.
- Perchè voi siete inutili! Fate sempre casino! Peggiorate tutto! Se hanno litigato e non hanno ancora fatto pace, dobbiamo aiutarli a riconciliarsi! Non si festeggerà mai un divorzio durante un matrimonio! - Con questo Thiago fu categorico. - Io andrò di qua! - Concluse poi senza ammettere repliche.
Mark scosse il capo e decise di sedersi.
- Che vita per un matrimonio! Qua sono tutti pazzi! -
Arjen a questo convenne sedendosi accanto a lui nella stessa posa con la braccia conserte.
- Per questo io non lo farò mai e poi mai! - Ovviamente escludeva il primo ufficiale già fatto con sua moglie.
Fu bello per una volta vederli d'accordo su qualcosa ed amorevolmente seduti vicini senza litigi.
- Zizou, secondo me dovresti venire anche tu... - Fece poi Riky.
Zizou alzò un sopracciglio.
- Se davvero stanno ancora litigando, tu conosci bene David e puoi dare una mano... - Anche questo era logico.
- Beh... avrei qualcosa da ridire a proposito! - Commentò Arjen mentre tutti gli altri alzavano gli occhi al cielo. - NON LI AVETE VISTI LITIGARE PER OGNI PUTTANATA! -
Ma visto che qualcuno suggeriva una cosa, Zizou fece il contrario per spirito di contraddizione. Non esisteva che qualcuno gli dicesse cosa fare...
A questo, Cris andò con Thiago per lo stesso motivo. Avendo vietato a Sergio di muoversi, Cris era quello che conosceva meglio sia Iker che David in quanto David veniva spesso a Madrid da Iker e di riflesso era capitato che passassero del tempo insieme, anche a coppie.


- Pensi davvero che possano lasciarsi? - Chiese agitato Riky mentre si dirigeva con Zizou a controllare il bagno in fondo...
Zizou si mise a ridere.
- Scherzi? Quei due sono come il lampo e il tuono... inseparabili! Prima o poi uno dei due arriva sempre dall'altro! - Riky sorrise al paragone e si rilassò.
- Sono così inseparabili davvero? - Si rivedeva molto in loro due, ovviamente.
- Certo! Sono un sacco di anni che stanno insieme e credimi, non si sono mai lasciati sul serio, litigi quanti ne vuoi, stare con David non è facile, specie perchè ha una moglie come quella psicotica, però poi hanno sempre risolto tutto. -
Riky ora stava meglio ed era sicuro di sé e di loro. Poteva reggere qualunque cosa, ma non che Iker e David si lasciassero.
Probabilmente era così per tutto il mondo.
Fu così che arrivarono al famoso bagno, giusto in tempo per vedere la porta aprirsi, sbattere fuori qualcuno e richiudersi a chiave.
Zizou e Riky si fermarono trattenendo il fiato, i cuori smisero di battere e quando David coi vestiti in mano si girò verso di loro, mostrò tutto il suo shock cosmico.
Il primo a trovare il coraggio di dirlo fu Zizou, il più forte.
- Non dirmi che... - David annuì catatonico.
Riky non voleva nemmeno realizzare.
- Mi ha ributtato fuori... -
- Cioè lui ti ha... -
- Sì... non vuole davvero saperne... - Riky si sentì le ginocchia molli e dovette appoggiarsi al muro per non svenire.
- Ma sei nudo, che ci fai nudo? - Chiese logicamente Zizou facendoglielo notare.
- Dopo tutto quello che abbiamo messo a vestirti e sistemarti! - Riky si riattivò con una frase alla Cris, quando era sotto shock pensava alle reazioni del suo ragazzo e si riprendeva.
- Beh, so rifarlo se è per questo! - Addirittura rispose David. Zizou sospirò seccato.
- Che diavolo gli hai detto, si può sapere? Sei entrato, te lo sei scopato e come diavolo hai fatto, dopo una scopata, a farti buttare fuori? - In effetti era strano riuscire a far pace, a fare sesso e poi a litigare di nuovo.
Bisognava essere bravi per riuscirci.
David si strinse nelle spalle innocente senza proprio arrivarci sul serio.
- A forza di bussare mi ha aperto, sono entrato, ho fatto faticosamente pace con lui e... - Zizou lo fermò con il segno di stop della mano.
- Alt frena. Come hai faticosamente fatto pace? - Perchè lui lo conosceva bene.
David a quel punto sorrise sornione tutto contento di sé.
- L'ho sedotto e me lo sono fatto! -
- E quello per te è far faticosamente pace? - Chiese scettico Zizou con le mani ai fianchi.
- Certo! - La convinzione con cui parlava David era irreale ed il francese ebbe un fortissimo istinto di dargli giù, picchiare duro.
- David, cazzo di cane! - David arricciò il naso contrariato sull'imprecazione poco fine dell'amico. - Quello non è far pace, quello è mettere una pezza su un buco! - David alzò il sopracciglio, stava per commentare con la sua solita ironia demente quando Riky intervenne allargando le braccia teatrale.
- Si può sapere di preciso perchè ce l'ha con te? -
David allora gli spiegò dei cristalli dicendo anche di quello rotto.
- Dai, cosa vuoi che sia per un cristallo rotto? Non sarà la morte! - Riky sbiancò e Zizou scosse il capo pensando fosse un caso senza speranza.
- Cris è maniaco su certe cose... -
- Sì, ho capito, ma dice che per colpa mia l'amicizia con Cris è rotta e cose simili... -
- E cosa hai detto tu? -
- L'ho baciato e me lo sono fatto. Poi ho detto che ci aspettavano e lui mi ha chiesto con che faccia poteva guardare Cris sapendo cosa aveva fatto ed io ho detto 'sorridendo'! - Zizou su coprì la faccia e Riky guardò in basso capendo quanto limitato fosse David.
- Tanto bravo a calcio e a farti bello, quanto imbecille nella vita di tutti i giorni, vedo. Certe cose non cambiano mai! - Commentò Zizou. David a questo si inalberò.
- Senti tu, cosa dovevo dire? Sdrammatizzare è la mossa migliore! -
- Ti sembra sia stata migliore? -
- Beh... - Riky scosse il capo e li scacciò con la mano, poi diretto alla porta, bussò e si appoggiò sopra.
- Iker, sono io Riky... dai, aprimi... -
- Tanto non aprirà a nessuno, se non sono riuscito a farlo ragionare io... - David non riuscì a finire la frase che si vide la porta aprire, Riky tirare dentro e poi richiudersi di nuovo. L'inglese fece il broncio e Zizou si mise a ridere di gusto.
- Dicevi? -
La risposta fu incomprensibile.

Dentro, i due passarono più o meno mezz'ora a parlare di Cris, dei cristalli, di quanto successo. Riky sudò sette camice per fargli capire che Cris non avrebbe mai incolpato lui per quel cuscino rotto, ma bensì chi glielo aveva fatto prendere in mano.
- Insomma se la prenderà con David e Thiago. David più che altro, perchè alla fine Thiago si era convinto a lasciar perdere, ma David ha fatto i capricci come al solito e li stava prendendo da soli, per evitare li rompesse l'abbiamo aiutato... - Riky annuì vittorioso.
- Precisamente! Se la prenderà con David! Al massimo non parlerà più a lui! Non a te! -
- Ma David non mi ha tutelato! Ha permesso che mi mettessi in una situazione potenzialmente brutta e pericolosa. Sapeva che poteva finire male e non ha fatto niente per evitarlo! Se ne è fregato proprio! E lui non capisce niente! - David in effetti era ottuso se doveva ammettere i propri torti.
Riky sospirò sistemandogli i vestiti che aveva aiutato a rimettersi.
- Non era di certo intenzionale, non ci ha pensato. Aveva in mente il matrimonio... -
- Sì certo. Ma non posso venire dopo l'organizzazione di un matrimonio, no? - non che potesse dargli effettivamente torto.
- Dagli una possibilità, vedrai che ti ricrederai, sei sempre al centro dei suoi pensieri... quando ha saputo che ti avevano dato un pugno sulla schiena sapessi che ha fatto... - Iker se lo ricordava bene, aveva osato andare contro a Zlatan, il triplo di lui.
Ricordandoselo, sorrise di sottecchi, intenerito.
- E poi quelli come noi non hanno scelta. È più forte di noi perdonare e fare il primo passo. So che pesa, ma siamo fatti così... - Anche qua lui aveva ragione. Iker sospirò stanco e sconfitto, finalmente convinto a dargli una seconda occasione e ad uscire dal bagno.
Quando misero piede fuori, Zizou e David stavano discutendo tanto per cambiare, si fermarono immediatamente e David gli si parò davanti a braccia aperte, con un gran sorriso, tutto pimpante.
- Finalmente amore mio! Mi hai fatto spaventare un sacco! - Iker si avvicinò titubante. E David concluse: - Siamo tardissimo sulla tabella di marcia, dobbiamo assolutamente correre in sala per iniziare il matrimonio! -
Iker si fermò di colpo, si irrigidì, divenne paonazzo, lo fissò torvo e con l'aria di chi stava per scoppiare, gli diede un pugno allo stomaco facendolo piegare in due.
- Sei un cretino! - Riky si coprì la bocca per non farsi vedere a ridere, non lo poteva dire, ma David se lo era meritato.
Zizou si spanciò anche per lui e gli batté la schiena con una mano.
- Forse adesso capirai come devi impostare le tue priorità! - Trattandosi di David non c'era la certezza che avesse capito, poteva anche far finta di esserci riuscito.
Suo malgrado, non disse nulla, si alzò e si scusò faticosamente con Iker.
- Adesso siete pari, mettete via e ricominciate! - Disse Riky mettendo le mani sulle spalle di entrambi, guardando indulgente prima uno e poi l'altro.
- Mi chiedo da soli come possono fare questi due! - Commentò Zizou acido.
- Come abbiamo fatto per quasi dieci anni! - Rispose altrettanto acido David.
- Io comincio a non sopportare nessuno di voi, spero che questa giornata finisca presto perchè mi farete invecchiare prima del tempo, altro che Milan e Allegri! - Cosa che lo stava mettendo già molto a dura prova.
Alla fine i quattro riuscirono a trovare un punto di pace, una specie di tregua.
David con una faccia da schiaffi delle sue, baciò Iker e gli chiese scusa, questi sapendo che non poteva tenergli il muso per più di qualche ora, si sciolse dicendogli però che era ancora in prova.
Ed i quattro, dopo un'ora quasi completa, tornarono all'ovile.
Ovile da cui si resero tragicamente conto di una cosa.
- Ma Cris e Thiago non sono tornati dall'altro bagno? - Chiese Riky notando subito la loro assenza.
Gli altri si guardarono intorno.
- No, voi siete i primi... -
- In effetti ci chiedevamo se li aveste trovati... non tornavate più. -
- Ma sono spariti da un sacco, il loro bagno era vuoto! - Esclamò sempre più preoccupato Riky.
- Eddai, cosa vuoi che stiano facendo? Certo non sesso! - Disse scanzonato Roby. Riky lo fulminò con lo sguardo.
- Ma dai! Non ricordi la minaccia di Cris di prima? -
- Che avrebbe aspettato la fine del matrimonio per ucciderlo? - Ricordò Roby spegnendo via via il suo sorrisone.
- Sì... -
- Ma ha detto che aspettava... - Questa per lui era una risposta seria. Riky scosse il capo mentre anche gli altri si preoccupavano.
- Thiago e Cris soli in un posto isolato ed appartato? Con Cris che medita vendetta da quando si è ripreso dal collasso? Siamo fortunati se Thiago è intero! - E così dicendo, corsero tutti dietro a Riky, verso il bagno.
Chi ridendo, chi scettico, chi pregando seriamente.


CAPITOLO XLII:
FRA TORTURE E NOIE

Riky conosceva Cris, sapeva che nello stare solo con Thiago, uno dei grandi colpevoli della presa dei suoi adorati cristalli, avrebbe di certo fatto qualcosa.
Non poteva immaginare di preciso cosa, nella sua mente si susseguivano versioni una peggiore dell'altra.
Quando arrivarono al bagno lui e tutto il corteo curioso di vedere che succedeva, trovarono la porta chiusa.
Cercando d'aprirla senza successo, Riky chiese a Zizou e questi in pochissimo la forzò.
Aveva nell'orologio la possibilità di tirare fuori una specie di micro chiave universale. Naturalmente la si usava in una certa maniera, se non si sapeva come era un attrezzo del tutto inutile.
- Ti chiameremo 007! - Commentò ridendo Sergio, naturalmente a lui e agli altri malandrini la cosa divertiva parecchio.
Quando la porta si aprì, in effetti trovarono i due dentro.
Cris era in piedi chino su Thiago, questi invece era in ginocchio davanti al water, tutto avvolto in un enorme asciugamano che gli teneva scoperta solo la testa, i vestiti erano al totale riparo.
La testa era immersa nell'acqua del water di stampo americano, per cui la tazza si riempiva di acqua fino al bordo ogni volta che si tirava lo sciacquone. Cris con un piede teneva schiacciato quest'ultimo in modo da far uscire l'acqua di continuo, mentre con le mani teneva immersa la testa di Thiago al suo interno.
In due parole lo stava annegando come si faceva con le matricole dei licei americani.
Thiago cercava di ribellarsi ma per quanto forte fosse, Cris lo era di più.
Ogni tanto lo faceva riemergere per respirare, in effetti lui non lo stava uccidendo, lo stava solo torturando.
- CRIS! - Chiamò Riky inorridito e sconvolto. Cris girò la testa e con aria da innocente disse, senza mollare Thiago.
- Che c'è? Ho detto che non lo uccidevo prima del matrimonio, non ho detto nulla a proposito delle torture! Questo è il minimo! - Era seriamente convinto di quel che diceva.
Sergio, Alexis e Roby scoppiarono a ridere, quest'ultimo si rotolò invece che correre ad aiutare il suo moroso.
Arjen ridacchiò di sottecchi, Zizou si coprì la faccia brontolando qualcosa a proposito dell'avere in squadra dei bambini invece che degli adulti, Nando uscì subito senza volerne sapere nulla, Totò ci rimase di sasso imbambolato a guardare, incredulo che fosse vero.
Iker ovviamente era preoccupato, Mark era in bilico fra questo e lo scoppiare a ridere.
David... beh, lui, come l'incosciente che era, si avvicinò e batté una mano sulla schiena di Cris.
- Ma che bravo, hai fatto in modo di non rovinare il vestito! Solo tu puoi trovare soluzioni per ogni situazione! Penso che in realtà sei una mente malefica all'altezza di quello che stai uccidendo! -
Cris lo guardò stralunato, quel tipo di sguardo che hanno i pazzi psicopatici che stanno per fare una strage, quando passano l'orlo della sanità.
Riky ed Iker, vedendolo, ebbero solo il tempo di dire allarmati:
- David, no... - ma Cris fu più veloce. Mollò Thiago che riemerse dalle acque come Gesù.
Al posto di Thiago, Cris prese David per il collo, stava per immergerlo nell'acqua al suo posto ma non potendo bagnare il suo bellissimo vestito, decise per una cosa ben peggiore.
Lo morse.
Sulla guancia.
Forte.
Strinse, girò e tirò per staccargliela.
Riky ed Iker si precipitarono su di lui per fermarlo, ma riuscirono solo a far peggio, David urlò più forte facendo capire che più strattonavano Cris, più lui tirava coi denti.
- Cris lascialo! - Cominciò allora Riky implorante. Niente.
- Cris ti prego. - Diede man forte Iker. Erano a destra e a sinistra, gli altri esterrefatti di quel che stava facendo.
- Criiiiisss.... - Ma nessun pianto e preghiera servì, non c'era proprio verso.
- Così gli stacchi la guancia! -
- Credo sia il suo scopo... - Rispose Zizou.
- Invece di stare lì a guardare, aiutatemi! - Squittì Riky.
A questo, proprio il francese sospirò e chiamando Karim che lo aiutasse, sostituì Riky ed Iker.
- E cosa possiamo fare noi? - Chiese Karim a sinistra di Cris.
- Io gli prendo la mascella di qua, tu di là. Quando ce l'abbiamo insieme, allarghiamo. Devi fare con due mani, una per tenere l'arcata superiore ed una quella inferiore. Lo afferri qua nell'angolo... - Spiegò Zizou.
- Come quando si libera un animale da una trappola! - Capì Karim. Zizou sogghignò.
- Precisamente. In questo caso la trappola è Cris e l'animale è David. Che poi meriterebbe di stare così, non so se ho voglia di liberarlo... - Disse divertito. David gli diede un calcio debole perchè stava soffrendo troppo.
Così alla fine si decise e al via, fece partire l'operazione.
Karim e Zizou afferrarono le zanne di Cris ed aprirono insieme usando parecchia forza, alla fine David si liberò, ma fu una gran fatica.
Quando si guardò allo specchio, la guancia era il triplo, rossissima e gonfia, quasi sanguinava.
Cris fu lasciato ma tenuto sotto controllo per impedire che facesse altre torture a destra e sinistra.
- Credevi di scamparla? Mi hanno detto che il peggiore sei stato tu! - Ringhiò Cris inferocito.
Riky si batteva la mano sulla fronte ripetutamente sperando che tutto quello fosse un incubo, perchè doveva arrivare a quei livelli di follia?
- Ma guarda cosa mi hai fatto! Adesso mi resterà il segno per giorni! Nelle foto verrò con tre guance! E che cazzo, Cris! - David ora era arrabbiato e questo per contro calmò Cris che si mise a sogghignare.
- Mi hai toccato i cristalli... -
- Eh sì, gli hai toccato i cristalli... - Fece eco Zizou che si stava divertendo molto anche lui.
- E allora? - Grugnì David che parlava male perchè aveva un gran dolore alla guancia.
- E allora vi avevo detto che non era una buona idea. Che avrebbe reagito male! -
- Male? - Fece Thiago rialzandosi ed asciugandosi la testa con il telo che era stato intorno al corpo. - Con male pensavo ti riferissi a quando era svenuto! - David non sapeva che era svenuto.
- Davvero è svenuto quando li ha visti? - Gli altri annuirono.
- Quella era una reazione inaspettatamente positiva. - Spiegò Riky.
- A quanto pare era sotto shock! - Fece Zizou sempre ridacchiando.
- La vera reazione era questa. - Continuò Iker.
- La violenza? - Chiese David stralunato.
Riky annuì.
- Cris diventa violento e vendicativo sulle proprie cose toccate contro la sua volontà! -
- Ehi, eravate stati avvertiti, adesso non potete lamentarvi! Voi siete la mente del matrimonio? Voi vi proclamate dei? Queste sono le conseguenze! - Zizou ricordò loro che se l'erano decisamente cercata ed i due non poterono effettivamente lamentarsi.
- Con questo siamo pari. - Disse Cris allora riesumato dal suo lato oscuro.
Thiago e David lo guardarono stravolti, uno con la testa tutta bagnata e l'altro con la guancia tripla.
- Tu non sei normale! Per dei cristalli... -
- Appunto, i cristalli! - Precisò Cris. Per lui era legittimo arrabbiarsi tanto per quel motivo. Anzi. Molto ovvio.
- Non potrete mai capire come ragiona la sua testa. Io lo so e comunque non lo comprendo. - Spiegò Riky mentre metteva una crema per il gonfiore sulla guancia di David e dava a Thiago il phon per i capelli.
- Puoi usare il mio gel se proprio vuoi... - Concesse Cris.
- Che buono... sicuro che poi non devo scontare qualche pena? - Chiese acido Thiago. Cris tranquillo alzò le spalle.
- No, di gel ne ho a quintali, fa pure. -
A quel punto Cris uscì soddisfatto dal bagno lasciandoli tutti lì inebetiti a fissarlo, dopo di lui tornarono su Riky chiedendo silenziosi se fosse vero. Lui, ricambiandoli, si strinse nelle spalle.
- Io ve lo avevo detto... -
- E tu piantala di ridere! Cosa pensi, che non toccherà anche a te dopo, quando tirerai fuori i tuoi scherzi? - Questo fece impallidire Roby che smise di rotolarsi.
- Bene, se avete finito con queste sciocchezze, andiamo che c'è ancora un matrimonio da fare ed io sto morendo di fame! - Arjen ricordò a tutti il motivo per cui erano in ghingheri e Mark miracolosamente convenne con lui.
- Sì appunto, chissà in che stato sono quei poveretti! - Non poterono che convenire con lui anche gli altri, tanto che si risistemarono in fretta e tornarono in sala.
Adesso non mancava niente e nessuno. Si poteva proseguire col matrimonio.
Finalmente.

A chiamare le coppie furono i testimoni di nozze, Riky andò a prepararsi davanti all'altare, Alexis si apprestò a fare foto, mentre le tre damigelle, delle quali una era sformata e orribile, si misero davanti all'ingresso in attesa dell'arrivo, i tre dovevano precedere i quattro sposi coi testimoni a seguito.
Per cui a chiamarli andarono Mark, Arjen, Thiago e Roby.
Mark e Roby andarono nella camera di Marco ed Alex, Mark ancora non si spiegava il perchè era finito per fare da testimone ad uno con cui non aveva nemmeno mai parlato, ma il bello del no sense è che non aveva senso.
Thiago e Arjen andarono a chiamare Zlatan e Mario.
Marco ed Alex a momenti si misero a piangere dalla gioia, Mario lo fece sul serio.
Zlatan...
- E Zlatan dov'è? - Chiese Thiago preoccupato non vedendolo.
- Sarà in bagno... - Fece Arjen andando ad aprire la porta senza ritegno.
Trovandolo vuoto, impallidì ed andò da Mario scuotendolo per le spalle.
- Ehi, dove diavolo è quello? - Mario, che si stava sciogliendo in luccicanti e dolcissime lacrime, si ricordò del piccolo particolare.
- Ah, è andato a fare un giro, ha detto che si annoiava e che non ne poteva più di stare qua fermo ad aspettare, stava soffocando... credo che volesse piangere ma si vergognava di farlo davanti a me. - Thiago questa volta per poco non svenne.
Lui era quasi morto per organizzare il matrimonio più bello del secolo... cioè era quasi morto sul serio... e Zlatan si permetteva di sparire a due secondi netti dell'altare.
- Io adesso lo ammazzo! Vado a dire ad Alex che deve rinunciare a quello stronzo di suo marito! - Questa volta era lui ad essere furioso, dopo tutto quello che aveva passato e patito, quella era decisamente la goccia.
Ne aveva passate di cotte e di crude, risolto problemi per tutti, sentito le lagne di chiunque, aveva usato ogni sistema e metodo, persino lo yoga. Ma adesso, dopo essere quasi annegato per uno che si permetteva di sparire e farsi una passeggiata, aveva solo voglia di fare una strage. Arjen e Mario impallidirono mentre lo videro correre nell'altra camera e chiamare Mark e  Roby per dirgli che serviva un'altra riunione.
- Beh, nonostante sia sclerato, riesce sempre a ragionare, bene o male... - Commentò fra sé e sé Arjen ammirato. - Tu stai qua, torniamo subito... - Disse a Mario che tornò a buttarsi disperato sul letto.
Sembrava davvero impossibile sposarsi.
Con furbizia evitò di dire a Marco e ad Alex che ora non si trovava Zlatan, visto che uno sarebbe svenuto e l'altro avrebbe trovato un coltello da piantare in fronte a Zlatan anche a distanza.
Ritornati di fretta in sala, senza tutte le marce e le pompe magne varie, gli altri alzarono gli occhi al cielo sbuffando.
- Oh Signore! -
- Che diavolo è successo ora? -
Riky cominciò a pregare a prescindere.
- Zlatan è sparito, si annoiava ed è andato a fare un giro in questo labirinto! Adesso lo trovo e lo uccido, poi chiederò scusa ad Alex. Dite che mi perdonerà per avergli ucciso il marito? - Thiago era andato, parlava tanto, sragionava del tutto ed era verde.
- Sembri Hulk! - Esclamò Roby ridendo.
- Devi ringraziare che non ci sia lui qua davvero perchè altrimenti la vedi la sala ed i cristalli? Ecco, con lui non li avresti visti. Non interi! - Per quanto fuori di sé fosse, la mente era ancora pseudo attiva.
Hulk era un loro compagno di nazionale.
- Calma e sangue freddo, concentrati e focalizza le cose importanti! - Tuonò Mark realizzando che le cose stavano per degenerare. Ovvero, Thiago degenerava, per cui anche le cose!
Tutti si fermarono, Thiago trattenne il fiato e guardò Mark in una visione in divisa militare e gli stemmi del generale.
- Ci sono. - Disse secco come un soldato che risponde al proprio superiore.
- Priorità assoluta: trovare Zlatan! - Thiago annuì mentre gli altri, senza parole, assistevano alla scena ammirati. Ora capivano il suo soprannome.
- Soluzione: faremo come abbiamo fatto per Iker! - Thiago ci pensò, così come anche gli altri.
- Sergio? - Chiese Roby senza arrivarci.
- Non lui! - Ringhiò poco paziente Mark. - Prima abbiamo chiesto a Sergio dove si nascondeva Iker quando è arrabbiato con David e lui ce l'ha detto. Adesso chiediamo ad uno che conosce bene Zlatan, dove andrebbe per farsi un giro! - Silenzio. Sembrava tanto facile ed ovvio detto così.
Quando provarono a capire a chi avrebbero dovuto chiedere l'informazione, Thiago allargò le braccia seccato tornando a perdersi:
- Nessuno lo conosce bene da saperlo! Sergio era culo e camicia con Iker, ma io non è che lo seguo vita natural durante, ho le mie cose da fare! Non so cosa fa quando si annoia! -
Anche lui aveva ragione, ma Mark non mollò la presa.
- Ci sarà uno in grado di ragionare come lui! -
- Uno che ragione come Zlatan?! Ma ti senti? Nessuno ragiona come lui! Grazie al Cielo è unico! - Roby non andava per il sottile e non aveva torto.
- Andiamo, lo conosciamo un po' tutti, non forse bene come Sergio conosce Iker ma... cosa fa Zlatan quando si annoia? -
- Ammazza la gente? -
- Rompe le cose? -
- Corre in macchina? -
Ovviamente tutte cose fattibili... Mark sospirò premendosi le dita sulle tempie, contando fino a dieci. Poi riprese e contò ancora fino a quindici.
- Cose che si potrebbero fare in una casa? - La pazienza si stava per esaurire, ma fortunatamente a questo un campanellino risuonò nella testolina di Cris.
- Ma avanti, lo so io che non sono mai stato un suo compagno! - Tutti lo guardarono meravigliati, sicuramente stava bluffando, era impossibile che lui sapesse qualcosa di utile.
- E cosa sarebbe, sentiamo? - Roby era offeso dall'insinuazione di conoscere Zlatan meno di lui. Cris, mani ai fianchi ed aria da professore, disse trionfale:
- Tutti sanno che a Zlatan piace giocare alla play, quando si annoia o deve scaricare, fa videogiochi! - Silenzio. Panico. Pallore. Shock.
- Oh mio Dio, ma ha ragione! - Esclamò Thiago come se questo fosse il vero miracolo della giornata, che Cris avesse ragione!
Cris lo guardò male, provava ancora del risentimento per lui anche se aveva detto che erano pari...
- Perchè, hai dubbi che io possa aver ragione? - Thiago, ricordandosi del quasi annegamento, ingoiò la risposta e sorrise.
- Dove hai videogiochi? - Cris lo fissò sottile sapendo che aveva dubitato, ma decise di concentrarsi su quello che dovevano fare.
- La Xbox One è solo qua in salotto, visto che è stata abilmente coperta dagli addobbi, in studio ho il computer. Se è abbastanza ferrato per quello, può giocare anche al computer... -
Thiago annuì.
- Per giocare Zlatan troverebbe ogni sistema... - Sembrava parlassero di un bambino. Nessuno osò dirlo, magari era dietro di loro e li sentiva!

Ovviamente Zlatan era proprio dove aveva dedotto magicamente Cris.
Nel suo studio, davanti al pc che picchiava come un invasato sulla tastiera. Cris, che era andato a recuperarlo con Riky, la prima cosa che fece fu controllare lo stato dei suoi tasti, solo dopo disse che era ora di andare.
- Andiamo, è ora! -
- Alleluia! - Esclamò esasperato Zlatan allargando le braccia.
- Piantala, sapessi quante ne abbiamo passate... - Comico che lo dicesse Cris. Infatti Riky lo guardò chiedendosi con che coraggio potesse dirlo, visto che quello che ne aveva passate di più era Thiago.
- Sicuramente la metà dei guai li hai creati tu! - Zlatan conosceva il cognato, per cui rispose a tono alzandosi e stiracchiandosi.
Riky decise di intromettersi e cambiare argomento prima di sentirli litigare, era un altro dei loro passatempi preferiti.
- Thiago ti aspetta all'ingresso della sala. -
- E che c'entra Thiago? Mi devo sposare con Alex! Non sarei mai così pazzo da sposarmi con quell'essere malefico! - Riky ridacchiando condusse entrambi fuori.
- Sì, certo... ma nella tradizione gli sposi aspettano le spose all'altare, coi testimoni accanto. -
Zlatan annuì capendo.
- E tu che ci fai qua? - Chiese poi.
- Beh, Cris voleva venire ad assicurarsi di persona sullo stato del suo computer, quindi l'ho accompagnato nel caso l'avesse trovato distrutto... - Zlatan sogghignò divertito. Era un'ipotesi plausibile.
- E gli altri? -
- Ti aspettano. -
- Dove? -
- Ai loro posti. -
- E quali sono? -
- Io adesso mi metterò dietro all'altare, tu, Marco coi rispettivi testimoni, quindi Mark e Thiago, starete davanti alla porta. Dietro l'angolo saranno pronti Alex e Mario, le spose, con i rispettivi testimoni, Arjen e Roby. Quando la musica partirà, le tre damigelle, Cris, Sergio e David, entreranno.  Poi voi li seguirete, aspetterete le spose che arriveranno poco dopo. E la cerimonia avrà inizio! -
Zlatan, che stava riempiendo di domande Riky solo per divertimento e non per reale interesse, continuò con la serie di domande di cui non gli importava nulla.
- Ma gli sposi e le spose non sono accompagnati dai genitori? -
- Beh, visto che non ci sono, facciamo coi testimoni... poi tu e Marco andrete incontro ad Alex e Mario e li prenderete a metà sala. -
- Ma cammino prima io o Marco? -
- E' uguale. -
- Eh no, dobbiamo sapere l'ordine... -
- Beh, magari visto che tu sei alto stai dietro? - Che logica... Zlatan sogghignò ma continuò. Riky rispondeva proprio a tutto con molta pazienza.
- E il fotografo dove sta? -
- Alexis starà dove vuole... -
- Quando dirai che ci possiamo baciare... lo dirai vero? -
- Sì certo... -
- Quando lo dirai, potrò limonare duro con Alex o devo dargli un bacio leggero? -
Riky stava per rispondere anche a questo quando Cris, scuotendo il capo e sospirando spazientito, li interruppe.
- Ma chi si stufa prima? -
- A fare che? - Chiese candido Riky. Zlatan scoppiò a ridere e Cris lo baciò tornando di buon umore.
- Ti amo! - Rispose come se fosse logico.
- Ma a fare che? - Riky rimase senza capire, poi prima di arrivare alla sala, disse sotto voce a Zlatan.
- Ti prego, quando guarderai David, non ridere. - Zlatan alzò un sopracciglio senza capire.
Ovviamente quando Zlatan vide David, rise un sacco.
La sua faccia aveva quattro guance. Una a destra e tre a sinistra.
Ma, nel bene o nel male, erano finalmente tutti pronti.
Se Dio voleva, potevano dare inizio alla cerimonia!


CAPITOLO XLIII:
FINALMENTE IL MATRIMONIO

One love di Bob Marley cominciò a sentirsi da fuori la sala, con la sua andatura placida e sonnolente... ehm cioè romantica...
sentendola, i tre damini, ovvero Cris, Sergio ed un inguardabile David, fecero il loro sicuramente trionfale ingresso nella splendida sala, introducendosi in quella che sembrava Narnia.
I damini erano davvero vestiti e conciati bene, non sfigurarono nell'entrarci, forse David, ma considerando quello che aveva passato la sua faccia, era anche bene!
Cris era uno splendore ed anche Sergio era straordinariamente ben fatto, niente scelte tamarre per lui che doveva sfilare insieme agli altri due dei.
Alexis era accanto all'altare di cristallo e con Riky li guardava commentando piano.
-In effetti bisogna dire che Cris e Nando han fatto un gran lavoro... -
-Dovrebbero mettere su una società di puttane! - Naturalmente la sparata era di Alexis. Riky, scandalizzato, lo guardò come un fulmine.
-Ma Alexis! - Questi, continuando a scattare, fece un sorrisino di scuse chinando il capo.
-Chiedo scusa. Volevo dire escort! - Riky si coprì la faccia cercando di apparire normale, mentre in realtà faticava a non morire ridendo.
-Cosa centra la società di escort con la loro bravura nel conciare le persone? Al caso un salone di bellezza... -
Alexis a questo punto smise di fotografare per guardarlo con l'aria di uno che non capiva come l'altro non ci arrivava.
-E dove pensi che vadano quelli che si fanno conciare nel salone di bellezza? A fare le putt... ehm... le escort! Tanto vale a quel punto che Cris organizzi anche quello, tanto credo si divertirebbe! - Riky pensò che sarebbe stato efficiente anche in quell'attività visto quanto era professionale e puntiglioso quando ci si metteva. Però non commentò cercando di non dissacrare ulteriormente un posto che aveva la vaga idea fosse poco sacro.
Con un cannato che cantava la marcia nuziale, un luogo addobbato col quasi sangue di molti e chissà quanti altre cose che non andavano, non potevano parlare di sacralità!
Per sua fortuna, Alexis smise di commentare i damini. Stavano entrando finalmente gli sposi accompagnati dai rispettivi testimoni.
I primi erano Marco e Mark, un'accoppiata più per assonanza di nomi che altro. I due non ci azzeccavano nulla uno con l'altro, nemmeno la provenienza della squadra o la nazionalità.
Ad ogni modo erano entrambi elegantissimi. Marco un piccolo splendido sposo, fortunatamente avevano evitato lo stile dei tedeschi o di bello avrebbe avuto ben poco.
Mark non sembrava nemmeno lui, era raro vederlo così ben vestito.
-Però... Mark è davvero un altro! - Disse Alexis sempre a Riky lì accanto.
-Aspetta di vedere Zlatan... - Zlatan entrò poco dopo, spiccò immediatamente. Accanto a lui Thiago.
Alexis si perse su Thiago, era un gran bel ragazzo e non poteva nascondere che chiunque lì dentro subiva il suo fascino. O per lo meno quello dei suoi labbroni.
Però poi l'attenzione andò su Zlatan che di fatto non aveva ancora visto.
-Oh Gesù! - Riky sorrise contento d'aver contagiato tutti con le sue esclamazioni. Ormai lo proclamavano tutti!
-Un po' ci somiglia in effetti, la barbetta curata, i capelli lunghi... ma i suoi sono legati in una coda bassa, se erano sciolti... - Alexis guardò Riky senza capire che stesse dicendo e questa volta fu lui a ridacchiare.
-Hai involontariamente paragonato Zlatan a Gesù e stavo dicendo che sì, per l'aspetto, in certe cose... dicono che Gesù avesse i capelli scuri e lunghi, la barba ed il naso accentuato. Zlatan ha diverse cose di lui... - Alexis divenne cianotico fissando Zlatan in sovrapposizione all'immagine di Gesù e si dimenticò anche di respirare.
Riky si mise a ridere e gli carezzò la schiena per farlo tornare fra i vivi.
-Stavi tremando all'idea che Gesù potesse essersi incarnato fra noi? -
Alexis scosse il capo ancora terrorizzato.
-Stavo tremando all'idea che Zlatan fosse Gesù! Così si spiegherebbero certi goal che fa! Ma in questo modo chi lo può contrastare? Voglio dire... Gesù ha camminato sulle acque! -
-Eh, Zlatan ha fatto anche di meglio, ricordi quel goal con la Svezia? -
-E chi lo dimentica? - Fortunatamente nessuno ascoltò gli anomali discorsi di Riky ed Alexis su Gesù e Zlatan... non tanto per Alexis quanto per Riky. Lui che paragonava il suo Gesù ad un comune mortale così facilmente?
Anche se, in effetti, c'era da dire che si poteva discutere poco. Certi goal erano proprio una specie di miracolo!
I due sposi si sistemarono davanti all'altare su indicazione di Riky che mostrava i loro posti.
Erano sistemati quattro troni della stessa grandezza, erano stati lavorati in modo tale da sembrare di ghiaccio, non erano troni troppo grandi ma erano molto belli.
I testimoni si misero accanto ai troni, in sedie più piccole che sembravano stalagmiti trasformati in sgabelli.
Rimasero in piedi e si girarono in attesa dell'arrivo delle spose.
Pochi secondi ed ecco l'entrata trionfale. In ordine anche loro.
Mario e Arjen per primi.
Mario splendido come un raggio di sole appena sbocciato dietro le nere nuvole minacciose e tempestose.
Un sorriso smagliante. Una bellezza quasi pura e piuttosto femminile per la sua delicatezza.
Accanto a lui Arjen.
Il che si commentava da solo.
-Fortuna che Mario è bello anche per lui... - Disse spontaneo Alexis. Riky si coprì il viso per nascondere le lacrime dalle risate.
-Per quanti miracoli abbiano fatto Cris e Nando, non potevano certo fargli una chirurgia plastica! -
Zlatan era lì e non aveva potuto evitare di commentare.
Riky cercò di non piegarsi in due dal ridere. Rimanere apparentemente seri era complicato.
-Quanto è bello il mio amore... - Disse Marco senza stupire nessuno di quelli che gli erano intorno.
Questo fece tornare normale Riky che lo guardò avanzare verso la sua principessa, proprio come un principe azzurro.
Nel suo caso biondo platino.
I due finalmente si videro e gli occhi brillarono, ma quando si presero per mano, le lacrime cominciarono a sgorgare come fontane e Zlatan ed Arjen alzarono contemporaneamente gli occhi al cielo.
-Porca puttana, è da tutta la mattina che piange! -
-ZLATAN! - Riky rimproverò Zlatan per l'uso del termine ed Alexis rise.
-Vabbè, si rimane in tema. - E che dire a quel punto?
Non aveva torto. Prima avevano parlato di escort...
Il principe e la principessa si sistemarono insieme davanti all'altare, nei loro due troni di ghiaccio. Sempre con le mani rigorosamente incollate, sempre rigorosamente persi uno nel bellissimo viso dell'altro, sognanti, persi, fatti e finiti.
Arjen, scuotendo il capo incredulo e schifato, arrivò da Mark e si sistemò accanto a lui.
-Se me la raccontavano non ci avrei creduto... - Mark ridacchiò.
-Hai il romanticismo di un Voldemort! -
-Ehi, sono scoppiati a piangere guardandosi il primo microsecondo! Per la fine della cerimonia saranno sciolti in lacrime, altro che regno dei ghiacci! Sarà il regno dei mari! - Mark gli mise una mano sulla bocca per bloccare la polemica ed evitare di farsi sentire dai due innamorati che tanto non percepivano più nulla intorno a loro.
-Oh finalmente, era ora! Ancora un po' e crepavo! - La voce di Zlatan interruppe tutti e catalizzarono l'attenzione su colui che, improvvisamente, divenne il più importante di tutti.
Alex e Roby fecero il loro ingresso e a quel punto, Thiago e Riky iniziarono a pregare.
Che Roby non combinasse una delle sue.
Dare a lui il delicatissimo ruolo di testimone era stato un azzardo, ma gli altri due fratelli di Alex erano occupati e non avevano avuto scelta.
Del resto, dare a Roby qualunque ruolo era azzardato!
Alex, in ogni caso, sorrideva splendendo, gli occhi lucidi, emozionato.
Bello.
Bisognava essere obiettivi, Alex era cresciuto molto bene, ora era un giovane uomo ben formato, con un fisico giusto ed un viso da togliere il fiato.
Lui di natura era così, ma Cris e Nando si erano superati nel valorizzarlo ulteriormente ed ora a trattenere il respiro erano tutti.
Zlatan per primo.
Alex e Roby avanzavano nella sala e gli occhi del primo brillavano guardandosi intorno meravigliato.
Sembrava approdato a Narnia sul serio, non ci credeva a quel che vedeva e la sua espressione luminosa fu la ricompensa migliore di tutte sia per Thiago, che per David.
Le pene, e che pene, erano valse tutte!
Stavano avanzando verso la metà, con Alex che guardava contento a destra e a sinistra, quando Roby decise di cadere nonostante fosse lui quello che guardava dove andavano.
Alex lo prese di riflesso al volo evitando la tragedia.
Proprio in direzione caduta, stava una statua in cristallo di Cris, questi infatti era sbiancato e quasi svenuto. La risata fastidiosa di Sergio l'aveva resuscitato. David si era visto già senza testa.
-Zlatan. Devi andare a prenderlo ora... - Disse Riky tornando a respirare a sua volta dopo lo spavento.
-E sbrigati prima che faccia altri danni! - Aggiunse Thiago, riferendosi a Roby. Naturalmente prelevare Alex permetteva a Roby di sedersi e quindi di non fare più danni.
Forse.
Zlatan si riscosse in quel momento, era in totale adorazione di Alex ma non di quella svenevole alla gotzeus.
Era un'adorazione nascosta, semplice.
Riky e Thiago, capendo perchè si era perso, sorrisero inteneriti e Thiago spinse il suo amico verso il centro della sala, dove si doveva incontrare con Alex.
Quando cominciò a camminare, questi rallentò e vedendolo tutto il resto sparì.
Zlatan faceva la sua figura in quel vestito elegante ma non fuori luogo per lui. I capelli erano stati sistemati bene, anche se poi gli stavano bene anche sciolti.
Era perfetto e gli occhi cominciarono a brillargli per lui e non più per Narnia.
Gli sguardi si allacciarono dopo essersi guardati con cura fino a che si incontrarono fermandosi uno davanti all'altro, i fiati sospesi.
Era una cosa stupida, del tutto simbolica e forse senza valore, Zlatan aveva passato il tempo a snobbarla eppure ora era lì davanti a lui a pensare quanto emozionante fosse tutto quello, quanto fosse bello e quanto felice, puramente felice fosse.
Forse alla fin fine si viveva di cose simboliche. Dopotutto era così.
Zlatan gli prese il viso fra le mani e posò un casto bacio sulla fronte, Alex chiuse gli occhi e si godette il proprio battito mancante.
In parte, Roby sorrise intenerito come un fratello, così come tutti gli altri presenti che avevano imparato a conoscere quella coppia così particolare, che si viveva in un modo tutto loro, eppure insindacabile.
Niente cose plateali come i gotzeus, i criska od i sernando. Eppure come mettere in dubbio il sentimento che li legava?
Lì, in quel moment, fu chiaro e visibile a tutti eppure non svenevole od eccessivo.
Semplice e perfetto a modo loro.
Zlatan allacciò un dito a quello di Alex, senza intrecciare braccia o appiccicarsi troppo. Così, a modo suo.
Ed anche loro si sistemarono nei troni che li attendevano, davanti ad un Riky sorridente e felice per loro.
-Ho fatto una foto alla coppia... - Sussurrò Alexis passando dietro a Riky per fare una foto a tutti e quattro gli sposi più i testimoni. - La chiamerò 'l'umanità di Zlatan!' - Riky per poco non scoppiò a ridere di nuovo.
Ma rimase miracolosamente a posto e non commentò. Sperò solo che la finisse, o quel matrimonio sarebbe stato anche più lungo della preparazione.

Iker chiuse la canzone facendola scemare lentamente, mentre tutti puntavano l'attenzione su Riky che ora doveva dirigere la cerimonia ufficiosa e informale.
Conoscendo alcuni elementi e notando che Karim si appoggiava a Zizou per dormicchiare, decise di fare qualcosa di veloce ma a suo modo solenne.
Le sue dolci e romantiche parole a sfondo religioso, ebbero subito fine quando propose lo scambio delle promesse, come era abitudine fare.
Invitò i gotzeus a cominciare per primi, i due si guardarono e si presero subito per mano mentre Iker portò loro gli anelli che gli erano stati saggiamente affidati (all'idea di darli ad uno dei damini, si erano tutti ribellati, oltretutto Iker era un portiere di professione. Custodiva le cose, se ne prendeva cura. A modo suo lo faceva con la palla, ora con gli anelli.
In sottofondo la canzone scelta da loro, qualcosa di dolce e romantico e molto moderno e commerciale.
Beyonce con Halo.
Mario fece per primo, da brava sposa.
- Legare la mia vita alla tua, per sempre, è un dono che non pensavo di poter aspirare. Mi hai completato, Marco. Anche se quest'anno ci siamo separati e sarà difficile, il nostro amore non è mai stato più forte e sono così sicuro di questa nostra unione solenne, che non cambierei niente di tutto quello che abbiamo fatto. Penso che se non avessimo passato quello scoglio, lo scoglio della separazione, non ci saremmo mai stretti tanto, questo nostro amore non poteva diventare più forte e completo di così. Ti amo Marco, ti amerò per sempre, qualunque cosa succeda. Non ho dubbi. - Mario, con le lacrime che per miracolo non scendevano -solo perchè doveva ricordarsi quello che doveva dire- gli mise l'anello. Marco in compenso si asciugò le lacrime con un sorriso emozionato. Mario e tutto il suo amore erano lì per lui.
Marco prese l'anello che aveva con molta fatica fatto e prese la mano di Mario, guardandolo negli occhi, fece la sua promessa.
- E' vero, è stata dura accettare che te ne andavi, abbiamo litigato, non siamo riusciti a farla funzionare subito. Ma poi la mancanza di te mi ha fatto capire che l'amore non poteva morire per qualche chilometro e che in realtà non ti avevo mai amato tanto. Non potrei provare niente di più forte di quello che provo ora. Sono sicuro di noi, di quel che proviamo, so che sarà per sempre. Sei la mia vita, il mio sorriso, la mia anima. Non potrei vivere senza di te, mi basta sapere che mi ami, non importa dove saremo e quanto ci vedremo o quanti salti mortali faremo. Ti amo e ti amerò per sempre, Mario. -
Riky sospirò commosso mentre piangeva ricordando le sue promesse con Cris, mentre Mario era in lacrime, sciolto come una pozza.
Gli mise l'anello ed i due fecero il gesto di abbracciarsi, ma Riky dovette far valere la solennità di quel che facevano.
- Dopo. - I due lo odiarono, ma si limitarono a tenere le mani intrecciate e si rassegnarono ad aspettare il loro turno. A quel punto, Riky invitò Alex e Zlatan.
Iker diede loro gli anelli, Alex prese il suo e la mano di Zlatan e guardandolo negli occhi fin quasi a farsi venire il torcicollo, trattenendo faticosamente le lacrime, iniziò con le sue di promesse, mentre la canzone di sottofondo scelta proprio da lui, aiutava l'atmosfera.
Si trattava di Everything i do di Brian Adams.
- Quante cose abbiamo vissuto, quante cose abbiamo superato. Quanto noi siamo cambiati. Tu mi hai fatto crescere, tu, la tua storia, il tuo amore. Ero un bambino quando mi hai conosciuto, mi hai fatto perdere la testa totalmente, mi hai reso tuo indissolubilmente ed io, una volta caduto, non mi sono più rialzato. Attimo dopo attimo andavamo avanti, superando tutto, la distanza, le persone che si mettevano in mezzo. Eppure a modo nostro siamo sempre andati avanti e la verità è che dopotutto, nonostante le ore di volo che ci separano, non mi hai mai fatto davvero mancare niente. Perchè avendo il tuo amore io ho tutto. Ed uno lo sente, quando è davvero amato. Lo sente anche se è a distanza. Non serve toccarsi ogni momento se il sentimento è puro e forte. Per questo io sto bene e sono felice. E sai una cosa? Non mi hai fatto cadere, quando sono diventato tuo. Mi hai fatto volare. E so che non mi farai mai smettere. Ti amo, Zlatan. - Anche qua i più sentimentali piangevano. Per lo meno chi capiva quel che si dicevano.
Riky si asciugò le lacrimucce mentre Alex gli metteva l'anello nel suo enorme dito sinistro e Thiago e Roby sorrisero anche loro tutti orgogliosi.
Zlatan non piangeva, non poteva farlo. Non davanti a tutti quegli impiccioni. La verità era però che era commosso da quel che aveva detto. Aveva sottovalutato quella cosa dall'inizio ed ora che la stava vivendo, si rendeva conto di quanto preziosa ed importante fosse.
Ed ora che doveva fare la sua promessa, con l'anello e la mano di Alex fra le proprie, non aveva idea di che cosa dire.
Avevano detto tutti cose serie e bellissime, molto romantiche. Forse anche lui si aspettava una cosa simile... o forse Alex l'amava proprio perchè era così. Diverso da tutti.
Alla fine sospirò e decise di essere sé stesso, perchè tanto per lui era proprio impossibile essere qualcun altro.
- Alex, lo sai che sono di poche parole. Per me la felicità è la tua felicità e prima di andare avanti voglio solo chiederti una cosa. Sei felice? - Alex annuì piangendo. - Allora lo sono anche io. Ti amo, sarà così per sempre. Non lasciarmi mai. - Semplice, breve, diretto, vero.
Zlatan gli mise l'anello e anche questa volta Riky dovette dire loro di non abbracciarsi ancora. Anche se ovviamente scalpitavano.
Dopo tutte quelle emozioni, anche il celebrante poté riprendere.
- Invoco la benedizione del Padre, che il suo Spirito vi accompagni sempre nelle vostre vite, aiutandovi in tutti i duri percorsi che incontrerete. E ricordate. Se è vero amore, niente potrà soffocarlo. - Poi, rivolto agli altri tutt'intorno, chiese come di rito alzando le mani ai lati.
- Se qualcuno è contrario a quest'unione parli ora a taccia per sempre. -
A quello Zlatan e Marco si girarono con sguardi sottili e minacciosi.
- Per carità e chi osa? - Disse Alexis che aveva avuto da borbottare per quasi tutto il tempo.
Riky ringraziò che non se ne fosse uscito con una sparata delle sue.
- Dai che ho fame, sbrighiamoci! - La lamentela era ovviamente di Karim che dopo aver dormito tutto il tempo, si era svegliato coi gorgoglii della fame.
Si beccò un'occhiataccia di Zlatan che non sortì molto effetti ed alla fine Riky si decise a concludere dopo una serie di discorsi stucchevoli e romantici che avevano commosso Alex e Mario fino a finire le lacrime.
- Quello che è avvenuto qua ha valore nella misura in cui i presenti gliene danno, per cui unito a tutti questi testimoni, rendo ufficiale le vostre unioni. - Diplomatico, pensarono tutti.
Dire 'vi dichiaro marito e marito sarebbe potuto risultare fuori luogo anche se al tempo stesso appropriato. Ma nemmeno 'marito e moglie' era fattibile.
- Adesso potete baciarvi, strapazzarvi e fare tutto quel che volete! - Fu fiero di dire infine.
E gli altri quattro furono fieri di sentirglielo!
Non finì nemmeno la frase che le due coppie si stavano abbracciando forte e baciando fra gli applausi dei presenti.
C'era chi sorrideva felice, chi piangeva commosso.
David era fra questi ultimi.
- Adoro i matrimoni. - Disse tutto entusiasta.
- Dai, io non l'avevo mica capito, sai! - Ed Alexis, che scattava foto ai vari baci in tutte le inquadrature possibili, non era riuscito a stare zitto nemmeno nel finale.
Ma da lui, che altro aspettarsi?
E così anche il matrimonio era fatto...
- Bene, tutto molto bello. Adesso a mangiare che sto morendo! -
E questo era Karim che era già alla tavolata.
Per la serie 'la mia presenza qui era puramente casuale, ma visto che ci sono ne approfitto e mi rimpinzo.'
una serie valida per molti!

CAPITOLO XLIV:
LA FESTA

Furono tutti ben lieti di ingozzarsi, la fame era molta per tutti visto il mostruoso ritardo del matrimonio, il banchetto fece la sua figura, ma anche se fosse stato composto da tartine in simil merda, sarebbe stato favoloso lo stesso con la fame che avevano.
Nel giro di poco fu sterminato tutto, cosa che fece impressione a Totò il quale guardava incredulo le cibarie diminuire a vista d'occhio nell'arco di davvero poco tempo.
-Io non pensavo che sarebbe fulminato... abbiamo fatto cibo per un reggimento ed eravamo in 18! - Riky rise mentre diminuiva il cibo ingurgitato, al contrario di altri che invece l'aumentavano.
-Non conosci bene certi elementi, io sì, per questo dicevo di farne il doppio... - Karim e Sergio, per fare due nomi a caso, erano fra i più divoratori, ma anche Zlatan era un aspirapolvere.
Zizou rimbeccava Karim per tutte le cose che metteva in bocca, perchè gli aveva dato una dieta severa da seguire. Karim la seguiva come fosse vangelo, ma lì la fame era alta, era di gran lunga fuori dalla sua ora di pranzo. Per cui Zizou parlava, ma Karim non ascoltava.
Anche Alexis ci dava dentro col cibo, tutto quel che prendeva in mano, lo proponeva anche a Totò il quale, dopo aver cucinato tutto, aveva un po' la nausea, per cui lo rifiutava e Alexis provvedeva a mangiare anche per lui.
Cris era troppo fissato con la linea, così come David, e nonostante avessero una gran fame, cercavano di darsi una regolata.
Roby faceva a gara con Sergio a chi mangiava di più e più velocemente facendo anche più miscugli.
Alex e Mario mangiavano in modo normale, Arjen e Mark non sfiguravano di certo, Marco per puro spirito di contraddizione cercava di rubare tutto quel che i grandi mangiatori prendevano, solo perchè: 'che diavolo, quello era il suo matrimonio, era lui quello che doveva mangiare di più!'
-Marco, stai buttando giù troppa roba, non sei abituato a mangiare tanto... - Lo riprese dolcemente Mario preoccupandosi.
Marco, con la bocca piena e le guance sformate da tre tipi di cose totalmente diverse in bocca, lo guardò sicuro di sé:
-Fifufafi, è fuffo foffo fonfoffo... - Mario scosse la testa capendo cosa aveva detto, del resto fra coniugi ci si capiva.
-Vomiterai... - Marco, in risposta, spinse ancora un'ultima cosa in bocca e visto che non ci voleva entrare, usò il dito per infilarlo meglio e pigiarlo.
Mario girò la testa dall'altra parte e Alexis, Sergio e Roby, con bocche colme e pezzi di cibo che uscivano, dissero:
-Fei un faiafe! - Che sarebbe stato 'sei un maiale!'
-Fenfife fi farfa! - 'Sentite chi parla!' I quattro continuarono a parlare così e a capirsi in modo misterioso per un po'. Fino a che Marco non corse a vomitare perchè, come predetto da Mario, aveva esagerato col cibo.
I tre mangiatori lo guardarono ridendo.
-Pivello! - Fu il commento fra un inghiottita e l'altra.
Loro avevano un sistema rodato.
Bere e mangiare, così il cibo andava giù. Marco aveva solo mangiato per paura di vedersi tutto finire.
Una volta tornato, riprese a grande regime, intestardito su quello. Non potevano prendergli nulla, era impensabile!
Nel frattempo la musica proseguiva secondo la playlist molto assortita scelta dagli sposi e dal povero Iker. Avevano predisposto un microfono per permettere di parlare e fare discorsi o introdurre i giochi che, a quel punto, era ovvio ci sarebbero stati.
Quel microfono, comunque, era sempre in mano di Cris che fra un ingurgitata e l'altra, gracchiava sguaiato ed imbufalito:
-State attenti, i cristalli! I cristalli, gente! Oh, state attenti ai cristalli! Se li rompete vi uccido e ve l'ho dimostrato! State attenti ai fottuti cristalli! - All'ennesimo 'state attenti ai cristalli!', Zlatan gli prese il microfono di mano esasperato, lo usò per ruttargli all'orecchio.
Il suo melodioso rutto si sentì dalle casse insieme alla musica e tutti lo guardarono, chi ridendo, chi scuotendo le teste. Chi morendo di vergogna. Non serviva dire chi.
-Se non la pianti ti scorreggio in faccia! - Sbottò poi. Cris, impallidito all'idea di ritrovarsi davvero il suo culo in viso mentre gli rifilava una scorreggia, decise di fare il bravo e non rompere a nessuno, ma ovviamente passò il tempo a tenere d'occhio e a vigilare i suoi adorati cristalli.
Mentre tutto questo avveniva, i tre disastri viventi, sempre rigorosamente rimpinzandosi come maiali, giravano fra tutti fissandoli in modo insistente e inquietante.
Beh, più che altro da maniaci visto cosa fissavano.
-Roby, ma cosa fissi? - Chiese ad un certo punto Thiago, visto che era proprio impossibile non notarlo.
-Lo vedi bene cosa fisso! - Rispose lui schietto.
-Appunto perchè lo vedo te lo chiedo! - Thiago era retorico, ma Roby non aveva il dono di capire la retorica, per cui come se avesse a che fare con un pazzo, lo guardò chiedendo:
-Ma allora se lo vedi perchè lo chiedi!? - Thiago sospirò scuotendo il capo.
-E non sei nemmeno ubriaco! - In casa e nelle infinite cantine, non avevano trovato il goccio di un alcolico, nemmeno spumanti o champagne. Cris era severamente contro ogni forma di alcolico visto che suo padre era morto per colpa dell'alcolismo. Quindi no, era impossibile essere ubriachi!
-Cosa centra che non sono ubriaco? - Roby davvero non capiva e questo snervava sentitamente Thiago che, sebbene fosse abituato a certe cose, a volte gli serviva una vacanza da Roby. Fortunatamente non vivevano più insieme durante l'anno. Quello aveva effettivamente salvato il loro rapporto.
-Roby, stai fissando il pacco a tutti e si nota! -
-Non c'è un modo per capire quello che devo capire senza fissarlo! - Molto chiaro. Thiago capì che aveva a che fare con gli scherzi organizzati e scosse il capo. Ne ebbe conferma quando vide anche Sergio e Alexis fare altrettanto, rischiando molto seriamente grosso nell'imbattersi nei gioielli di Karim, Zizou, Arjen e Zlatan. Con Mario rischiarono perchè via di Marco e della sua gelosia patologica.
-Ma si può sapere di che giochi si tratta, ora? - Riprese Thiago per assicurarsi che poi ne uscissero vivi... o per lo meno che ne avessero la possibilità.
-No, lo vedrai! - Roby era deciso a portare avanti il suo voto di segretezza solenne.
-Ma se poi Cris vi uccide come ha fatto con me e con David? Hai visto, no? - Ora era davvero preoccupato, dopotutto, anche se non capiva come mai, amava quel nanerottolo scemo e non voleva che morisse.
Roby lo tranquillizzò.
-Ma no, Cris più di tanto non se la prenderà. Sì, usiamo qualcuno dei suoi giochini, ma in realtà sono più le nostre menti ad aver elaborato cose divertenti... - Da questo capì dunque il verdetto finale.
-Quindi non sarà Cris ad uccidervi ma Zlatan? - Conclusione davvero realista, dopotutto. Roby, fermandosi miracolosamente a riflettere, capì che era proprio così.
Impallidì, inarcò le sopracciglia, piegò la testa di lato e fece la sua aria da schiaffi.
-Il rischio vale la pena... ci sarà da divertirsi troppo! - Thiago non ne dubitava, ma doveva sapere quanto tempo gli rimaneva da passare col suo ragazzo.
Quella era una vacanza davvero faticosa. Gliene sarebbe servita un'altra per riprendersi da quella!

Intanto, oltre a Roby, anche Sergio e Alexis, detti 'incubo' e 'delirio' -Roby era diventato 'tortura'- stavano facendo quella strana cosa a dir poco azzardata e girando fra tutti, sempre ingozzandosi come maiali, fissavano precisamente il pacco a tutti, nel mentre si lanciavano strani segni comprensibili solo a loro.
A volte facevano qualcosa tipo 'ok', altre 'no non ci siamo' e altre ancora 'quasi'. C'era inoltre uno strano segno che faceva Alexis a volte, che era del tutto intraducibile: era un dito in bocca ed il conato di vomito. Sergio e Roby non si erano concordati su quel segno, ma evidentemente per Alexis era chiaro.
Quando trovavano chi faceva al caso loro, mollavano un fischio di quelli assordanti, ritrovandosi venti scappellotti in contemporanea.
Imbattutosi in Karim, Alexis si ritrovò dal fissare il suo pene, al fissare il suo viso. Un viso non certo cordiale e sorridente.
-Ehi microbo, vuoi morire? - Alexis lo guardò e allargò le braccia polemico:
-Ehi amico, che problemi hai? - Karim, sempre più truce e corrucciato, rispose incisivo:
-Mi stai fissando il cazzo. - Quella era una risposta più che esauriente. Non per lui.
-Ed è vietato? Non ricordo che nelle regole di casa ci fosse il divieto di fissare i cazzi altrui! - Alexis davvero stava dicendo quelle cose e davvero davanti ad uno più alto di lui di diverse spanne... e a parte l'altezza, c'era l'aria davvero poco amichevole.
-No, ma c'è nelle mie! -
-E allora gira con un cartello addosso: 'non fissatemi il cazzo!' così uno sa che non può o viene ucciso! - Alexis sembrava essersi scaldato e questo mandava il sangue al cervello a Karim perchè sapeva di aver ragione.
-Se vuoi morire basta che lo dici, oggi sono di buonumore e realizzo i desideri! -
“Pensa te se fosse di cattivo umore!” Pensò per poi dire l'ennesima cazzata del secolo:
-Tu vuoi farlo solo perchè sono del Barcellona, non ci sono altri motivi! Cris e Sergio sono dei risaputi maniaci, li ho visti toccare culi a tutti, anche a te! Sono pur vivi! - Karim sospirò premendosi due dita sulla fronte per calmarsi.
-Certo che è per questo, che razza di domande! - Stentava a non sbranarlo e Alexis, meravigliato dell'ammissione, si mise a starnazzare scandalizzato:
-Ecco, hai visto? Sei un razzista! Maledetto! Solo perchè uno non è della tua squadra tu vuoi ucciderlo appena ti guarda il cazzo! -
-Tu oltre a guardarmelo, lo stai rompendo. Per questo ti uccido. La maglia che indossi a calcio è solo un'aggravante! - Karim stava dimostrando sorprendente pazienza a rispondergli, sia pure male.
Ma Alexis non capiva mai quando era ora di finirla.
-Bene, io voglio guardarlo quanto mi pare, siamo in democrazia, posso fare quello che voglio, anche toccarlo se mi pare! - E così dicendo gli piazzò la mano proprio lì fra le gambe, palpeggiando per bene.
Totò e Zizou, lì nei paraggi per abitudine -per abitudine seguivano i loro compagni per evitare spargimenti di sangue-, videro sbiancare Karim e fecero appena in tempo a separarli, poco dopo Karim sbracciò con un manrovescio di quelli potenti, proprio laddove poco prima c'era stata la faccia di Alexis.
-Alexis, sei pazzo? Vuoi morire? - Chiese Totò mentre lo trascinava via a forza, non che ci riuscisse bene, Alexis scalpitava, voleva affrontare quel razzista madridista una volta per tutte.
Karim, però, non fu allontanato da Zizou che si era limitato a strattonarlo. Per cui sì erano lontani, ma non poi molto.
Il tutto si consumò in una frazione di secondo.
Karim realizzò solo una cosa:
“Quel microbo non la passerà liscia! Mi ha toccato e rotto il cazzo!”
Toccato letteralmente e rotto metaforicamente.
Insomma, in mano aveva solo un bicchiere con della coca cola, ma Karim se la fece bastare perchè fu quella che gli lanciò in faccia ad Alexis. Fu preso in pieno ed il liquido colò anche sulla camicia bianca.
Zizou si coprì il viso con una mano contando mentalmente, Alexis spalancò la bocca senza parole, incapace di realizzare come quel pazzo avesse potuto azzardare una mossa tanto atroce.
Ma alla fine non fu lui ad urlare, perchè lo fece Cris. Il suo strillo isterico si sentì in ogni angolo della stanza ed era piuttosto grande.
Dopo l'urlo, una serie incomprensibile di parole in portoghese che i brasiliani decisero di non ripetere e non tradurre, poi Cris si degnò di dire anche qualcosa di comprensibile mentre arrivava in mezzo ai due e con aria da schizzato in piena crisi psicotica, sbracciando, disse:
-MA E' COCA COLA! LA COCA COLA CORRODE E ROVINA! BRUTTA TESTA DI CAZZO CHE NON SEI ALTRO! QUELLA E' LA MIA CAMICIA, SEI FORSE IMPAZZITO? - Karim sospirò spazientito mentre si chiudeva le orecchie per non farsi assordare dalle sue urla. Riky e Iker intervennero in perfetta simbiosi e mentre uno -Riky- ipnotizzava Cris usando il grandissimo potere che aveva su di lui, l'altro -Iker- slacciava la camicia a d Alexis per andare a smacchiarla subito, ignorando completamente il modello che rimase inebetito e stordito a torso nudo e con la faccia ancora sporca di coca cola, tutta appiccicaticcia.
-Cris, occhi a me! Guardami, guardami, guardami. Respira. Respira profondamente. Più profondamente. Ora chiudi gli occhi e conta con me... - I due iniziarono a contare mentre respiravano profondamente ed Iker in bagno smacchiava la camicia.
Quando lui tornò con la camicia bagnata ma di nuovo bianca candida senza un alone sopra, i criska erano arrivati a contare fino a un centinaio. Non che dovessero cronometrare Iker, ma tale era il numero impiegato per calmare Cris. Quando Iker gli mostrò la camicia di nuovo bianca, lui se la prese e se la strinse forte come se fosse il suo tesoro.
-Vieni qua piccola mia! Non ti darò più in pasto a quel blaugrana di merda... vi odio tutti. No, non tutti, quasi. Non vi inviterò più a casa mia! - Borbottò Cris che ovviamente si ritrovò la manona di Zlatan afferrargli il collo per dietro e quella di Arjen il collo per avanti, in perfetta sincronia. Allo stesso modo gli ricordarono il particolare che Cris pareva aver dimenticato:
-Ci hai sequestrati tu, coglione! - Cris a quello alzò le mani e si diede un tono.
-E' vero, l'avevo scordato. Bene, tutto è bene quel che finisce bene. La camicia è salva, grazie Iker, sei un Santo! Ma questo lo sanno già tutti! - Cris non poteva ammettere che aveva fatto una mega cazzata, per cui si limitò a cambiare argomento per poi andare a prendersi da bere, sempre con la sua camicia sotto il braccio.
-Ehi un momento ed io che mi metto? Sto a torso nudo? - Cris, che aveva sentito perfettamente, fece finta di nulla e Karim gli fece il dito medio:
-Se vuoi sopravvivere stammi alla larga! Barcellona merda! - Alexis, a quel punto, dopo l'ennesima discriminazione ed insulto a causa della propria squadra, cominciò a contemplare l'idea di andarsene seriamente. Zizou e Alexis... beh, lui continuò a guardare i pacchi a tutti, come gli altri due mentecatti dei suoi colleghi.

Ad un certo punti i tre si riunirono confabulando e mentre Thiago, Nando e Totò esplicavano le loro perplessità riguardo quel che stavano combinando -Totò veniva tradotto da un abile Thiago che ormai aveva capito il suo modo strano di parlare-, al microfono Cris pensò bene di dover animare la festa... cosa che aveva già abbondantemente fatto, in realtà.
Prendendo di nuovo il microfono, cominciò a parlare tutto allegro come un animatore di matrimoni. In quella veste lui ci stava anche bene, era demente e sapeva divertire.
-Bene, visto che questo è un matrimonio e che nei matrimoni ci si deve divertire, propongo un classico che non passa mai di moda! Un metodo sicuro per divertirsi. Il karaoke! Nel computer che state usando per mettere le vostre musiche di merda c'è il programma per il karaoke e visto che sono il padrone di casa, e sottolineo padrone, inizierò io a rompere il ghiaccio e vi canterò la mia canzone preferita! - A quel punto tutti i suoi compagni di squadra impallidirono ed il primo a scattare fu Riky:
-No ti prego amore no! - Fu così sentitamente implorante, che Cris rimase sorpreso. Lui davvero non capiva perchè no.
-Come mai no? - Chiese candido, rimanendoci anche male.
-Perchè sei una campana, ecco perchè! - Grugnì Karim.
-Ma dai, non sono così stonato! - Cris ne era convinto.
-Avrei qualcosa da ridire... - Fece Iker. Persino lui.
-Voi non capite nulla, facciamo giudicare agli altri! - Stava per far partire la base e quindi mettersi a cantare a squarciagola, quando Sergio con uno scatto arrivò a lui e salvò tutti rubandogli il microfono.
-Ed io penso che per questa volta passiamo! - Cris ci rimase malissimo e lo guardò incredulo.
-Ma perchè? Io proprio non capisco, ho anche inciso una canzone! - Era vero, ma gliel'avevano fatta fare solo perchè lui era Cristiano Ronaldo ed ogni suo desiderio era ordine.
-Sì e per questo ogni orecchio che ti ha sentito è rimasto shockato e vita! Cerchiamo di salvaguardare gli sposi, per cortesia! - Sergio correva lontano da Cris parlando al microfono mentre lui cercava di raggiungerlo.
-Tu esageri, fammi dimostrare che canto bene! -
-Riky, la voce della verità! - Fece Sergio arrivando da Riky e agganciandogli il collo. - E' vero che il tuo ragazzo è stonato come una campana? - Riky si ritrovò così il microfono davanti alla bocca e gli occhioni sconvolti di Cris. Stava per dirgli che non era poi così male, solo per amore. Ma ricordandosi di tutte le volte che se lo doveva subire perchè a lui piaceva molto cantare, ebbe pietà dei presenti e disse la verità guardandolo con aria di scuse:
-Perdonami amore, ma hanno ragione. Non sei molto intonato! - Sergio si riprese il microfono.
-Intonato? È proprio una gallina spennata a cui stanno tirando il collo! - Per questo, Cris si mise in un angolo offeso e demoralizzato. Non era bravo in qualcosa che gli piaceva. Per lui era vitale essere bravo nelle cose che gli piacevano.
Riky si mise con lui a coccolarselo, mentre gli altri del Real che l'avevano sentito cantare, ringraziarono Sergio.
-Bene, dopo aver sventato la tragedia, è ora di introdurre la vera animazione della festa! - E a questo punto i quattro sposi rabbrividirono. Soprattutto gli zlato che sapevano meglio dei gotzeus di cosa erano capaci le tre menti diaboloche.
-Ecco, lo sapevo... non poteva andarci così bene... - Brontolò Zlatan. Alex gli carezzò la spalla facendogli forza.
-Dai, c'era da aspettarselo... sono tre calamità naturali uniti sotto lo stesso tetto... - Zlatan sospirò drammatico.
-Io e i miei due colleghi possiamo promettervi una cosa: divertimento assicurato! -
-Per voi! - Tuonò Zlatan.
-No, anche per gli altri che assisteranno... - Commentò Sergio tutto spavaldo. Alex impallidì insieme ai gotzeus.
-Vuoi dire che effettivamente noi non ci divertiremo? - Sergio non sembrava nato con il senso della pietà.
-Dipende dai punti di vista, ma se vuoi il mio parere... non credo! - I quattro si coprirono i visi come andassero al patibolo. - Beh, cari i miei sposini... ormai siete coniugati e ogni coniuge che si rispetti deve saper fare determinate cose per il proprio partner. -
-Sapevo che si andava sul porno! - Commentò Zlatan già capendo tutto.
-Ma non abbiamo ancora detto nulla! - Replicò meravigliato Sergio.
-E cos'altro può essere? -
-Beh... no, ok, è porno! Ma che altro c'è nella vita matrimoniale se non il porno? Noi vogliamo solo assicurarci che voi siate davvero pronti e per questo ci saranno delle prove che dovete superare! - Zlatan ormai scuoteva la testa rassegnato mentre Mario e Alex erano di mille colori che andavano dal rosa a rosso intenso, sfumando poi nel fuxia.
Solo Marco alla parola 'porno' si era rianimato.
-Porno? Potevate dirlo prima! Io amo il porno! Vi batterò tutti! - E come con ogni altra cosa avvenuta prima di quel momento, anche questo si trasformò in pochi secondi in una gara.
Gara a cui Alex e Mario avrebbero volentieri fatto a meno, ma che Zlatan accettò solo perchè diamine: qualcuno lo sfidava, lui non poteva certo tirarsi indietro!
Lui era Zlatan Ibrahimovic! Non aveva paura di niente!
Fu così che Sergio pimpante come una pasqua spiegò la prima prova.
-La prima prova si chiama: riconosci il tuo amore! Si sottoporranno a tale prova Alex e Mario, non possono tirarsi indietro. Per questa prova prenderemo noi dei volontari che non potranno tirarsi indietro, pena una frustrata. - Con questo fece scoccare un frustino corto ma che schioccò per benino facendo impallidire tutti quanti.
Ecco cosa facevano prima, stavano scegliendo i 'volontari'.
Poi Thiago realizzò.
“Se stavano guardando i pacchi, sarà una prova che riguarda quello...”
E mentre lui lo pensava e Cris si raddrizzava al suono sospetto di un oggetto a lui noto -e certo, era uno della sua collezione porno privata-, Sergio illuminava:
-Alex e Mario, dovrete riconoscere, da bendati e solo toccando con le mani, il pacco dei vostri innamorati! Loro saranno in fila con altri il cui pene sarà tremendamente simile al loro. -
Con questo scoccò ancora una volta la frusta.
Marco fece un sorriso da parte a parte, Zlatan fulminò Sergio con lo sguardo più terrorizzante del mondo, alcuni risero, altri porconarono realizzando che dovevano farsi toccare da quei due.
Alex e Mario svennero per qualche secondo.


CAPITOLO XLV:
DARE TO ZLATAN

Per trovare 'zona pacco' simile a quella di Marco non era stato difficile, il suo sembrava nella norma senza stimolazioni particolari, ma per trovare qualcuno che si avvicinasse a quello di Zlatan era stato complicato.
- Siete tre idioti, come potevate pensare di trovarne uno che a riposo fosse simile al suo? - Disse Thiago senza peli sulla lingua...
Sergio, Roby e Alexis lo guardarono, il primo e l'ultimo senza capire, Roby capendo bene.
- Beh, ma a riposo... - Disse Sergio.
- Zlatan a riposo sembra in tiro! - Spiegò bacchettone Thiago. Sergio impallidì. - Ci hai giocato contro alcune volte e non te ne sei mai accorto? - Chiese incredulo.
 -Guarda, a calcio faccio tante cose, ma non fisso i cazzi altrui! - Sbraitò. Poi aggiunse: - Anche se distribuisco baci e palpatine... - Thiago comunque non poteva crederci che lui, maniaco com'era, non lo facesse!
- Io non pensavo che fosse così difficile trovarne un paio simili... - Si aggiunse Alexis che aveva appena capito quanto 'diverso' fosse da tutti Zlatan.
- Non li guardi, ma il suo si nota perchè sembra un maniaco apposta per questo! Pare sempre in tiro! - Thiago continuava su quella linea e Roby intanto fissava in giro.
- Ma io ne ho individuati un paio... - Fece infine.
- Eri tu l'incaricato di trovare il pacco-Zlatan? - Chiese Thiago scettico. Roby spavaldo disse di sì.
- Sono io quello che lo conosce bene... -
- Beh, detta così... - L'insinuazione venne da Alexis che fu demolito da uno sguardo bruciante di Thiago. Alexis non concluse la frase.
- Comunque Mark ce l'ha simile, questo lo ricordavo. - Fece Roby acchiappando Mark e buttandolo con Zlatan e Marco che si fissavano con aria da sfida. A quel punto Arjen si ribellò con la sua solita gentilezza.
- Ehi, svitati che non siete altro! Lui non si farà più molestare da voi! - Gli era rimasta decisamente sullo stomaco il fatto che nell'anno e mezzo al Milan, l'avessero obbligato a fare giochi di dubbio gusto.
- Certo che lo farà! E non sarà il solo! - Fece a quel punto Roby tutto pimpante. Thiago capì al volo quello a cui aveva pensato e si coprì la faccia.
- Non me ne fotte chi altri si farà molestare, Mark no! -
Ma Roby afferrò Arjen ed in un nano secondo gli mise la mano proprio nel centro degli studi appena fatti. In pratica gli toccò il pacco.
- Mark sì! E tu anche! - Poi rivolto agli altri che l'ascoltavano ancora in quella fase da 'è pazzo o solo suicida?', aggiunse davvero convinto: - E' perfetto, lo stavo guardando prima! Lui e Mark sono un'accoppiata vincente, non so proprio chi lo prende e chi lo dà perchè ce l'hanno uguale, vi dico! Si vede subito! Anche toccandolo infatti... - Thiago a quel punto gli tolse la mano prima di attivare il lato più omicida di Arjen, che sarebbe stato davvero terribile visto quale era quello 'simpatico'. Per poco non si trovò con un occhio nero.
- Intanto smettila di provare tutti i tester... - L'ammonì Thiago.
- E poi smettila di respirare la mia stessa aria! - Grugnì Arjen. - Io e Mark non lo faremo! Trovatene degli altri! - Ringhiò ancora verso Roby. A quel punto però lo schiocco tornò e fu davvero vicino all'olandese che saltò. Sergio il sadico aveva preso sul serio la fase delle minacce e col frustino di Cris, dimostrava quanto serio fosse.
Arjen stava pensando seriamente di sfidarlo a farlo davvero, convinto che non si sarebbe spinto a tanto, quando Iker arrivò e l'allontanò per un soffio dalla portata della frusta.
- Arjen, sei forse matto? -
- Ma non pensavo che lo facesse davvero! - Se Iker non l'avesse spostato, l'avrebbe preso in pieno.
- Ma è Sergio! È ovvio che è serio quando si tratta di far male agli altri per divertimento! A lui piace! - Iker non stava scherzando e al nuovo schiocco mancato per un pelo, Arjen se ne convinse andando ad unirsi a Zlatan e Mark che ormai erano rassegnati. Zlatan più che altro era in fase 'dare to Zlatan', ovvero qualcuno aveva osato sfidarlo a fare tutte quelle prove senza mai tirarsi indietro... per cui non si sarebbe mosso da lì a qualunque costo!
Thiago pensò che fossero comunque fuori di testa, ma ormai era abituato a questo.
- E per Marco? - Chiese ad Alexis e Sergio, i due che avevano cercato dei palliativi per lui.
- Per Marco ce n'erano abbastanza che sembravano perfetti, per cui abbiamo usato un altro criterio di scelta... - Thiago temeva di chiederlo, ma a quel punto...
- E sarebbe? - Alexis sogghignò e Sergio schioccò di nuovo la frusta sadico.
- Possiamo obbligare chiunque a sottoporsi al test del tastamento... -  Ovviamente usò il gioco di parole apposta.
- Per cui abbiamo pensato che tanto valesse divertirsi di più ed obbligare chi non avrebbe mai e poi mai voluto farlo. -
- Certo, perchè se avessimo scelto Cris e David, loro ci sarebbero stati volentieri. Ma con Karim e  Zizou vuoi mettere? Così ci si diverte sul serio! - Ed erano davvero pimpanti e felici mentre lo dicevano. Thiago scosse la testa di nuovo.
- Voi siete davvero dei suicidi! Mi dispiace perchè siete dei bravi calciatori... beh, è stato bello conoscervi! - Ma Sergio ed Alexis erano già andati a prelevare i tester, seriamente sicuri di quel che stavano per fare.
Zizou e Karim stavano parlando insieme in francese dei fattacci loro, esclusi del tutto da quella pagliacciata a cui non intendevano proprio partecipare.
Per cui quando sentirono lo schiocco e si videro la frusta sfiorarli, saltarono all'indietro e per poco non si rovesciarono tutto addosso. Solo la consapevolezza degli strilli isterici di Cris, fece far loro attenzione.
Ristabilito l'equilibrio, trucidarono con due sguardi del tutto identici, i proprietari della frusta.
Sergio e Alexis sorridevano tutti felici e mentre Karim non capiva cosa avessero, Zizou ci arrivò immediatamente e puntandoli col dito, disse sibilante e minaccioso:
- Potete anche frustarmi, se volete, ma sapete che poi mi vendicherò e per le vostre testa sarà peggio della mia pelle sotto la vostra frusta! - La minaccia fu abbastanza efficace perchè Sergio e Alexis esitarono. Specie Sergio che sapeva quanto le sue minacce erano reali. Zizou in effetti non era un soggetto facilmente obbligabile, ma Alexis non voleva comunque rinunciare alla scena e prendendo di mano la frusta a Sergio, schioccò sui piedi di Karim. In realtà aveva paura di Zizou e pensava che Karim fosse meglio.
Questi viveva sempre in un'altra dimensione e sentendosi picchiare i piedi, reagì di riflesso lanciando un urlo tonante con la sua vociona, dopo di che in un istante rifilò una gomitata sulla clavicola ad Alexis che starnazzò a terra senza più la capacità di muoversi e respirare.
- Rifallo e ti uccido, qualunque cosa tu voglia da me! - Ancora non aveva capito, ma Zizou incrociò le braccia al petto e si schierò con lui tutto soddisfatto della cattiveria innata del suo ragazzo. Bravo il suo allievo migliore!
- Avanti, provate a costringerci... - Li provocò. Sergio recuperò la frusta e afferrò Alexis per una caviglia, dopo di che con un sorriso li salutò tornando da Roby che rideva un sacco e Thiago che scuoteva sempre la famosa testa.
Alla fine scelsero Cris e David!
Una volta scelti i partecipanti al test e messi tutti in fila raggruppati tre e tre, si presentò un altro problema: l'altezza!
Sebbene Marco, David e Cris fossero tutti intorno ai 180 (Cris era il più alto a 185), con Zlatan, Mark e Arjen la cosa fu decisamente diversa...
Arjen era 180, Mark 186 e Zlatan SOLO 195!
A quel punto il problema parve evidente...
Alex e Mario aspettavano fuori per non sapere chi dovessero palpeggiare, ma i 3 organizzatori ci rimasero un po' a trovare una soluzione...
- Alex ci arriva subito che il cazzo più alto è quello di Zlatan! - Borbottò Sergio mentre si rigirava la frusta fra le mani.
- Facciamoli sedere! - Provò Roby.
- Non è l'ideale palpare da seduto... - Commentò Alexis dubbioso. Dopo dieci minuti che ne parlavano e che i protagonisti si stavano seccando, Nando precedette uno sbuffante Thiago di un soffio.
- Cosa ci vuole a mettere un rialzo sotto Mark e Arjen per farli arrivare alla sua altezza? Insomma, è così ovvio! - Nando a volte si chiedeva come facessero ad essere tanto geniali per gli scherzi quanto mentecatti per le cose più logiche e semplici!
I tre monelli si guardarono stupiti, poi Sergio si baciò con tanto di lingua il suo ragazzo geniale – che poi era del tutto nella norma.
Quando Mark e Arjen videro i rialzi posti davanti a loro, Mark salì immediatamente senza porre polemiche, Arjen ovviamente perse quei cinque minuti a lamentarsi, ma uno schiocco di frusta lo fece salire mentre Zlatan sogghignava divertito. Dopotutto non era così male. Il suo ragazzo l'avrebbe palpato, poteva andargli peggio.

Quando i due sposini entrarono, erano ovviamente bendati e non avevano idea di chi stavano per toccare, c'era un rigoroso silenzio mentre Alexis filmava per bene tutto e gli altri si godevano la scena – visto che ora non erano in pericolo, potevano godersela!
Alex fu posto davanti al trio di Zlatan e Mario al trio di Marco.
Avevano discusso anche sul togliergli i pantaloni o meno, alla fine avevano deciso di farli toccare così com'erano, la prova sarebbe stata più difficile e quindi interessante.
Il primo fu proprio lui, Alex fu accucciato davanti a Mark, il primo dei tre.
Zlatan lo guardò da vicino e fece il broncio, non era poi così bello da vedere il suo amore inginocchiato davanti ad un altro. Mark gli fece l'occhiolino e Zlatan non gli diede una testata solo perchè era lui. Fosse stato Arjen, non avrebbe esitato.
- Avanti, inizia a palpare. Puoi usare tutto quello che vuoi, ma non puoi andare oltre l'inguine! -
Zlatan aggrottò la fronte senza capire e Sergio spiegò:
- Insomma, puoi anche usare la bocca, se vuoi, ma non gli puoi aprire i pantaloni e abbassare le mutande... o toccargli le gambe o il culo! - Zlatan diede comunque un pugno in testa a Sergio che gli era proprio davanti, Alex non se ne accorse e lo spagnolo ululò senza farsi sentire.
Non esisteva che Alex mettesse anche la bocca in posti inappropriati!
- Dubito che Zlatan ne sarebbe così felice... - Mormorò Alex infatti. Gli altri risero perchè stava perfettamente leggendo la faccia di Zlatan senza vederlo. Come si conoscevano bene!
A quel punto Alex iniziò.
Toccò Mark che non emise alcun suono, ovviamente era molto timido e non osava farlo con troppo piacere, usava solo le dita e nemmeno i palmi, era molto leggero nella sua esplorazione e prima di arrivare al punto cruciale, ci girò parecchio intorno.
- Qua facciamo notte... - Sbuffò Karim il quale ora aveva capito cosa stava succedendo!
Sergio scoccò la frusta per zittirlo, ma lui in risposta si avvicinò.
- Andiamo, se fa così non finirà più! Come si fa a riconoscere il cazzo di qualcuno se nemmeno lo tocchi come si deve? - Tutti pensarono che aveva ragione, ma lui fu comunque più veloce del commento di chiunque altro, perchè senza nemmeno aspettare alcun parere, prese la mano di Alex e la mise a pieno nell'inguine di Mark, facendogli decisamente toccare tutto per bene. Alex avvampò, boccheggiò e ritirò la mano.
- Ok è sufficiente! - Disse svelto. Zlatan lo fissò mentre stava per dare un altro pugno, questa volta a Karim.
- E? - Chiese Sergio curioso.
Alex si strinse nelle spalle.
- Non lo so, posso rispondere alla fine? -
Zlatan fece una smorfia mentre gli altri risero. Ogni istante con lui e le sue mani altrove, era una tortura.
- Proseguiamo! - Disse dunque Roby mentre spostava Alex al secondo, Zlatan.
Zlatan a questo punto fece un gran bel sorriso, di quelli che si pregustavano il meglio del meglio.
Alexis si soffermò sul primo piano del suo viso mentre guardava Alex inginocchiarsi davanti a lui e cercare con le sue mani il suo inguine.
Il sorriso si allargò anche di più, se possibile, quando lo toccò tutt'intorno alla zona cruciale.
Le sue dita lo solleticavano timidamente e Zlatan abbandonò la testa all'indietro godendo decisamente del momento.
Non scoppiare a ridere fu per gli altri difficile, ma avrebbe potuto dare un pericoloso suggerimento ad Alex.
Gli lasciarono i suoi soliti minuti di imbarazzo, Zlatan stava per mettergli la mano sulla nuca e attirare a sé la sua testa, per fargli fare 'altro', ma Sergio e Alexis lo fermarono in tempo. Per questo rischiarono grosso, ma furono salvati da Alex che si decideva a toccarlo come si deve.
Su di lui si soffermò di più, lo sentì decisamente familiare, ma il ragazzo si affidò più che altro alla sensazione naturale che provava. Il primo l'aveva shockato, quello gli piaceva.
Decise di tentare il tutto per tutto.
- Devo provare lo stesso il terzo? - Zlatan stava per rispondere al posto loro, ma Roby si arrampicò dietro di lui, gli si appese come un koala e gli tappò la bocca.
- Certo! -
Fu così che dovette toccare anche Arjen, ma con lui fu di nuovo imbarazzante e strano, non si decideva mai, ma alla fine lo fece come si doveva, durò poco, per fortuna di Roby che nel stritolare Zlatan stava rischiando la vita.
- Ok... - Fece allora indietreggiando e tenendo le mani sospese come se fossero appestate.
- E dunque? - Chiesero Sergio e Roby curiosi, Alexis ancora riprendeva e bene o male ora avevano tutti il fiato sospeso. Soprattutto Zlatan che era piegato verso di lui pronto a liberarlo dalla benda e a portarlo in bagno per completare l'opera!
- E dunque... beh, non è facile... - Zlatan corrugò la fronte.
- Ok, ma chi è il tuo amore fra loro? -
Alex si grattò la nuca sentendosi male, se avesse sbagliato Zlatan l'avrebbe presa male. Ovviamente il pene di Zlatan era inconfondibile, ma era difficile riconoscerlo con i pantaloni addosso.
Aveva il sacro terrore di sbagliare, per cui esitava e più esitava, più Zlatan si incupiva con smorfie omicide. Non poteva ucciderlo, però se avesse indicato qualcun altro sarebbe stata dura trattenersi.
- Ecco... beh... forse... - Zlatan stava per esplodere mentre gli altri per gridare, ormai la curiosità per vedere l'esito era alle stelle.
- E allora, ti muovi? - Sbraitò Alexis esaurendo la pazienza.
Ed infine si decise.
- Ok, è il secondo? - Zlatan tornò a respirare.
- E lo devi anche chiedere? Cos'era quell'indecisione? Devo preoccuparmi che non mi riconosci? È la parte di me che tocchi di più! - Zlatan, che era dovuto stare zitto per tutto il tempo, ora sembrava un fiume in piena, gli aveva tolto la benda e invece di abbracciarlo, sventolava le braccia arrabbiato. Alex col broncio lo fissò sapendo che aveva ragione.
- Eh, lo so, ma avevo paura di sbagliare... ci saresti rimasto male... - Zlatan non riuscì a proseguire nei suoi brontolii e a quel punto decise per una soluzione.
- Ok, vorrà dire che ti farò fare pratica! - Con questo lo afferrò e se lo trascinò al bagno.
Per loro la prova sarebbe proseguita al bagno... Alexis tentò di riprenderli, ma non ci fu verso!