NOTE: abbiamo lasciato Jerome dormire con Manuel dopo aver fatto sesso con Pep, il mister. Il problema è che Jerome sta con David e la cosa lo ha gettato nella crisi più totale perchè non è da lui andare con chi gli pare così come capita. E Manuel l'ha accolto come si accoglie un cagnolino sperduto e gli ha promesso che l'avrebbe aiutato a capire cose gli succede. Vediamo come intende farlo. Seguiranno altre fic perchè ho in mente qualcosina ancora. Buona lettura. Baci Akane

PRIMO ATTO




Apro gli occhi e vedo i suoi occhi azzurri da gatto che mi guardano e mi sento istintivamente bene. Sorrido imbronciato, per cui risulta una specie di smorfia.
- Come stai? - Chiede Manuel con voce poco roca, il che indica che si deve essere svegliato presto e deve essere rimasto nel letto a guardarmi. Forse mi agitavo. A volte grugnisco mentre dormo.
All'idea di parlare mi si incasina il cervello, infatti non credo di ricordare come si parla, ma avvicino la testa alla sua e gli tocco la fronte con la mia, chiudo gli occhi e rilasso i nervi.
- Ok. - Fa Manuel al posto mio, capendo che è un 'meglio'.
La sera prima è stata un disastro e lui mi ha accolto in casa come un cane randagio che ne ha presa una di troppo.
Lui che fra l'altro è un gatto.
Come facciamo ad essere tanto amici?
Al ricordo di quel che ho combinato stanotte mi viene la nausea, non so come affrontare la cosa, non ne ho proprio idea e separandomi da lui sospiro scuotendo la testa.
- Non so cosa fare. - Dico come prima cosa.
Manuel si alza a sedere e si stiracchia, proprio come un gatto per l'appunto. Io rimango steso sul fianco tutto lungo, le braccia stese in avanti.
Mi guarda di sottecchi con aria sornione.
- Intanto ti fai una doccia che sai ancora di lui. - Dice riferendosi al mister. - Poi vieni in cucina che ti riempio la pancia come si deve di cibo! -
Lui è una persona apparentemente semplice e pratica. Una cosa per volta, con calma certosina, senza fretta.
Ma lui è uno che ha sempre le idee chiare.
E poi penso che nasconda un sacco di cose, dietro questa sua apparente semplicità, però è un suo diritto.
Mi giro a pancia in giù e premo il viso contro il materasso mugugnando qualcosa di insensato, lo sento ridere e si alza. Lo vedo sparire per casa in boxer e per un momento mi trovo ad indugiare sul suo bel culo.
A questo torno a premere il viso contro il materasso e impreco.
- E' tutta colpa di Kev, mi ha passato i suoi geni da porco infedele! -
Brontolo pensando che in questo momento mi farei anche Manuel nonostante lo ritengo un mio carissimo amico.
Sono una merda autentica, ecco tutto.
E dunque?
Le merde non hanno diritto di amare?
Ma poi è questo?
Amo David?
Sto con lui da qualche mese, stiamo bene insieme, ci vogliamo bene. Però se l'amavo non credo l'avrei tradito con Pep.

Avvolto in un asciugamano dopo una doccia veloce, elemosino dei vestiti che non so se può darmi visto che abbiamo taglie diverse, però Manuel mi fa sedere a mangiare e mi dice che non morirò se aspetto un po'. In effetti la temperatura di casa sua è perfetta.
Dopo un po' che ingurgito cibarie di vario genere, dalla mia bocca esce il resto delle mie paranoie che avevo bloccato ieri sera.
- Se lo amo non lo tradisco, non ha senso che io tradisca. - E' una specie di sparo, ma Manuel non fatica a capire cosa intendo e di cosa parlo e senza scomporsi continua a mangiare, mi fissa coi suoi occhi attenti da gatto.
- Dunque non lo ami? - Il fatto che mi risponda con una domanda dedotta dalla mia frase mi innervosisce.
- Se lo sapevo non stavo qua a parlarne! - Manuel non se la prende.
- Allora per prima cosa devi capire cosa provi per David. - Sospiro demoralizzato appoggiando la testa sul mento.
- Cosa cambia? L'ho tradito, glielo devo dire e sicuramente finirà tutto.
- L'amare o meno cambia tutto, invece. - Questa frase mi fa rizzare le antenne che faticano comunque a sintonizzarsi con le sue frequenze.
- Cioè? - Chiedo aggrottato bevendo il succo.
- Cioè devi portare rispetto se ami qualcuno, ma se non ami non sei tenuto. Vi siete mai definiti? Avete parlato mai di cosa provate? Avete messo paletti? - Cerco di rispondere alla sua domanda prima di capire il resto di quel che ha detto, che dovrebbe essere una specie di bordata diametro 100 e prima di capirla penso a me e a David.
- No, non ci siamo mai detti che ci amiamo, mai parlato di sentimenti o doveri o cose così. Io sono sposato, ho sempre messo tutto in chiaro dicendo che sarebbe sempre stata una parentesi da club, sarebbe durata quanto sarebbe durata, ma non ci sono promesse di mezzo. Perchè per me viene prima la mia famiglia, anche se non amo mia moglie le voglio bene. - Ed ecco la chiave di tutto, quel che lui intendeva. Infatti alza le spalle e le sopracciglia come a dire 'vedi?'
- Proprio così. Lei non la ami, le vuoi bene ma non la ami. Quindi la tradisci con David senza problemi. E non ti senti in dovere di dirglielo perchè stai con lei perchè avete dei figli ed hai dei doveri di padre. -
- Altrimenti glielo direi e la lascerei, perchè sarebbe giusto! -
Premo su questa cosa e comincio a sconvolgermi del fatto che Manuel tacerebbe su questa cosa.
Non lo facevo così.
- Hai la tentazione di tornare con Pep? - La domanda è veloce, spietata e diretta ed io mi raddrizzo e mi irrigidisco con lo sguardo truce.
- No, non credo, non so... -
su due piedi non ne ho idea.
- Andresti con qualcun altro? - Chiede ancora come un mastino.
- Non so... -
Manuel si alza, si appoggia al tavolo dove è seduto ad angolo rispetto a me e si protende verso di me.
- Andresti con un altro in questo momento? - E lo trovo bello, come i suoi occhi incredibilmente provocatori, sadici.
Un'ondata di calore mi investe prepotente e dalla mia bocca come sempre esce solo istinto e verità del momento.
- Sì. Forse. Penso di sì. - Perchè andrei con lui. Se Manuel facesse un minimo passo, andrei con lui.
Stanotte mi sono sentito in sintonia con Pep, capito da lui. E mi è sembrato lo volesse, che facesse un bel passo verso di me. Quindi stavo male, lo volevo, c'era l'occasione e l'ho fatto.
Ora è uguale.
Ora sento precisamente che sarebbe uguale.
Manuel mi capisce, siamo in sintonia. Se facesse qualcosa nei miei confronti non lo respingerei.
- Andresti con un altro ora così tanto per? Uno qualunque? Il primo che passa? Perchè nei hai voglia, perchè devi svuotare le palle? Perchè lo faresti? Definisci! - Manuel mitraglia con le sue domande e viene sempre più in avanti battendo la mano sul tavolo, io indietreggio appoggiando la schiena nuda sulla sedia e sono senza parole, accaldato e anche piuttosto shockato.
- Non con uno chiunque, non col primo che passa! Ci deve essere una certa intesa, un feeling. -
- Andresti con me? Noi due abbiamo feeling! - Non so perchè fa così. Mi mette le spalle al muro e mi riempie di domande senza darmi il tempo di pensare, così devo rispondere e basta.
E lo faccio senza poterci riflettere.
- Sì con te sì! - Manuel spalanca gli occhi scettico.
- Con me lo faresti? - Annuisco. - Ora? - Alzo le spalle e annuisco.
- Se tu volessi io non ti respingerei. -
- Se hai l'occasione con qualcuno con cui hai feeling ci vai a letto senza pensarci? -
Non pensavo di essere così, non ne avevo idea.
Kev, mio fratello, è così. Io non credevo di esserlo onestamente.
Però annuisco sconvolto perchè è maledettamente vero e lui forse non ci crede e forse vuole mettermi alla prova.
E forse ora è irriconoscibile e non so proprio cosa combini.
Ma mi prende il viso fra le mani e mi bacia ed io in un primo momento sono senza fiato e rimango ebete con la bocca sulla sua, poi quando lo sento che succhia la mia reagisco e la apro rispondendo al bacio.
Gli vado incontro con la lingua che lui accoglie, piega la testa per avere un miglior accesso e rimango fermo con le mani.
Le lingue si fondono in una sola entità e di nuovo i neuroni si spengono, sento il cervello sovreccitato da tremila scariche elettriche che si diffondono in tutti i nervi del mio corpo ad una velocità della luce, stento a fermarmi quando si ritira. Rimane col mio viso fra le mani, a pochi centimetri da me, a guardarmi. I suoi occhi azzurri riflettono i miei neri e bui e c'è un momento in cui mi trovo ad un bivio. Fermarmi o andare avanti.
Ma ci sto fermo per troppo poco tempo, non riesco a rifletterci bene e di nuovo non ricordo perchè diavolo non dovrei farlo visto che trovo i suoi occhi i più belli mai visti.
Ora c'è solo una nozione nella mia testa che risuona come la cavalleria da guerra.
Io voglio scopare Manuel.
Non importa il resto.
Così lo prendo per le spalle, lo spingo, mi alzo e lo bacio. Mentre lo bacio con foga lo giro rivolto verso il tavolo e lo piego in avanti appoggiandolo sopra. Gli abbasso i boxer, mi levo con foga l'asciugamano e dopo essermi succhiato le dita, gliele infilo dentro. Lo rifaccio svelto come se stessi per morire, come se ci fosse un timer che sta per esplodere. Poi mi lecco tutta la mano abbondantemente e mi strofino il cazzo, una volta lubrificati e aperto un minimo, gli entro dentro veloce senza chiedere e dire una mezza parola.
Stringo gli occhi, apro la bocca e ci muoio in lui.
È di nuovo uno scollegamento totale col mondo.
Mi stacco del tutto.
Non sono in me, sono in un posto che mi trapassa di elettricità e non sono mai stato meglio.
Sono dove non devo pensare, sono dove c'è solo piacere continuo che cresce e ad ogni spinta l'esplosione è vicina ed invece di averne paura, la voglio.
Voglio quell'esplosione. La voglio.
E la ottengo con un paio di spinte folli e decise, quasi violente.
Solo dopo, quando i brividi che avevano esploso e mandato in pappa la mia testa, quando si espandono e si distribuiscono sul corpo, io lentamente torno e realizzo cosa ho fatto. Spalanco gli occhi e scivolo via come scottato, ustionato. Mi ritraggo e vado indietro contro il ripiano della cucina, mi copro il viso mentre il resto di me è nudo.
Mi sento sporco.
Manuel dopo poco mi raggiunge e cerca di toccarmi ma io non mi apro, scuoto la testa.
- Lo vedi che ho qualcosa che non va? Non mi è mai successo... io... io non so perchè ora, così, tutto d'un colpo. Un conto è mio fratello che è nato così! È una puttana di natura! Lui scopa con chi gli capita, perchè è fatto così! Io non sono mai stato così! Quest'anno... ho cominciato con David ed ora eccomi qua, qualche mese dopo la relazione con lui, due in poche ore! Sono impazzito! Sono fuori! Andato! - Non smetto più di dirlo e lui mi circonda così perchè non ha scelta, io mi lascio andare fra le sue braccia mentre continuo a ruota libera. - Aver tradito mia moglie una volta, la prima, con David, mi ha fatto capire che non ho catene, non la amo e non ho catene. Ed ora tutte le volte che realizzo che non amo qualcuno con cui sto, vado con chi mi va perchè sì, perchè posso, perchè non ho catene od obblighi! -
Manuel sospira e mi carezza la testa dolcemente.
- Mi dispiace, non volevo incasinarti o farti male. Volevo solo capire bene. Volevo solo capire e aiutarti a capire. Non volevo... - Ripete piano, conciliante. Questo mi calma e sospiro scuotendo il capo, riemergendo dal suo rifugio sulla sua spalla.
- Non è colpa tua, hai fatto bene, ora so, ora ho capito. Sono fedele solo finché penso di amare, mi sento in obbligo. Ma quando capisco che non amo perchè andrei con qualcun altro, allora ci vado. - Lo capisco, lo realizzo e per quanto orribile sia, mi sento meglio perchè almeno ne sono venuto a capo.
L'aveva detto, che mi avrebbe aiutato a capire.
- Oppure vai con qualcun altro perchè capisci che non ami. - Mi rigira la mia ultima frase e capendo che può aver ragione mi stringo le spalle.
- Perchè solo ora? -
- Perchè non ti sei mai trovato nella condizione di capire che non amavi. -
- David ha iniziato tutto. - Dico poi riflettendoci mentre torno con il viso sulla sua spalla. Di solito faccio testa contro testa perchè sono più alto degli altri, ma con Manuel che è alto quasi quanto me posso farlo. Posso rifugiarmi.
- In questo caso ti ha fatto capire che non amavi tua moglie e quindi ci sei andato. Quando l'hai capito non hai trovato motivazioni per non andarci, per privartene. - risponde calmo, continuando a carezzarmi dolce.
- Ed ora invece ci sono andato perchè non lo amo. Quando ho capito che non lo amo sono andato con chi mi capitava. Con chi mi andava. Perchè ero furioso o fuori di me e avevo bisogno di sballarmi. Come quelli che si fanno di crack. - Il riassunto è molto pittoresco ma rende l'idea.
- Provi qualcosa, ma forse non è amore. Non è che ci hai pensato. Non sei andato con Pepe ieri ed ora con me perchè hai capito che non ami David. Però è così. Non lo ami. O non andavi con me e con Pep solo per delle dosi in momenti difficili. - Le dosi ormonali di quando si scopa sono quanto di più afrodisiaco. Sono meglio di una ciocca, specie perchè poi non dà esiti negativi.
Mi tiro su e lo guardo ancora sospirando, ci siamo arrivati,è proprio così.
David mi ha fatto capire che non amavo mia moglie, quindi ci sono andato.
Ma non l'ho mai amato. Ci sto bene, mi diverto, l'adoro, ma non lo amo. E quando ho avuto bisogno di una dose, di sconnettermi, sono andato con chi mi capitava perchè c'erano e non amando nessuno, non ho trovato nessun ostacolo.
Non amo.
Non amo nessuno.
Voglio bene, ma non amo.
Me lo ripeto e con tristezza e smarrimento, scontento di me, schifato, quasi, poso leggero le labbra sulle sue, chiudo gli occhi e appoggio la fronte alla sua mentre mi tiene ancora fra le sue braccia.
- Perchè sei venuto con me? Perchè ti sei prestato a questo test per capire le mie psicopatie? -
Manuel fa un sorrisino sornione.
- Era il sistema più veloce per capire e ti avevo promesso di aiutarti. - sospiro e mi strofino tristemente le labbra.
- Sono orribile. - E sorvolo sulla questione di lui che per aiutare un amico a capirsi ci va a letto.
Non sono in grado di affrontare tutto, ora. Se lo fossi avrei capito che non basta essere amici di qualcuno per prestarsi a certe cose. Fra amici si fanno tante cose, ma non si va a letto insieme.
- No, sei solo un essere umano.- Dice quindi calmo. Questo mi fa capire che ognuno ha le sue. Io ho questa. Esserne consapevoli dovrebbe in qualche modo aiutare.
Avere un difetto è brutto perchè con quello spesso ferisci ingiustamente gli altri, ma se sai di averlo allora cerchi di gestirlo per evitare di ferirlo.
Serve a questo essere consapevoli di sé.
- Grazie. - rispondo piano tornando a baciarlo senza sapere perchè questo forte, fortissimo, pazzesco istinto mi spinge a farlo di nuovo e non mi chiedo, non ne ho proprio la forza, il perchè lui me lo lascia fare.
Per oggi ne ho fatte abbastanza.
Non risponderò più a nulla.
Basta così.

FINE