*Ecco il finale! Seb e Lew sono insieme in giro per Budapest e dopo aver fatto di tutto, litigato, presi a pugni e fatto pace, è ora di fare la coppia romantica. Per quanto Seb conceda a Lew romanticismo! Ma magari anche da una situazione complicata può nascere qualcosa di inaspettatamente dolce. Buona lettura. Baci Akane*

3. NOTTURNO




- Pensi che devo tornare indietro? - Chiede Seb improvvisamente facendomi sconvolgere.
- Per scusarti con Val? -
- No, per buttarlo in acqua davvero! Sei sicuro di poterti fidare? - Chiede poi seccato. Scuoto la testa e chiudo gli occhi mentre uscendo dalla stradina ed immettendoci in una più grande ci stacchiamo a malincuore.
- Suppongo che lo scopriremo presto. -
- Ecco, io non voglio scoprirlo, non voglio sorprese di questo tipo. O sta zitto o sta zitto. Non ha scelta. A meno che non voglia morire, in quel caso me lo dice subito e lo accontento. Giuro che se ci danneggia in qualche modo... - Vedo Seb molto turbato e preoccupato da questa cosa, così sospirando prendo il telefono e cerco il numero di Val.
- Che fai? - Mi chiede.
- Lo chiamo per rabbonirlo, mi scuso, faccio quel che stavo cercando di fare prima che tu facessi precipitare tutto come sempre. Hai un dono, Seb, che pochi davvero hanno! - Seb fa una smorfia e mi spinge, io ridacchio e prendo la linea.
- Comunque avevo ragione io su tutta la linea. Quello ci voleva provare con te! - Alzo gli occhi al cielo, adesso lo annego io nel Danubio!
Val mi risponde subito e la sua voce trema, penso che Seb l’abbia terrorizzato. O forse l’ho shoccato.
- Dove sei, vuoi che vengo lì e parliamo meglio da soli? Meriti più di un ‘se parli ti butto nel Danubio!’ - Lo sento ridere in modo eccessivo credo che siano nervi questi, ma dopo la risata isterica lo sento meno teso.
- Dai, parleremo in hotel o domani, penso che ormai tu e lui abbiate altri programmi. Sai, è meglio sapere la verità così la smetto di fare la figura dell’imbecille e non irrito nessuno! - Lancio uno sguardo di fuoco a Seb mentre camminiamo vicini in una passeggiatina che potrebbe essere romantica come piace a me se non fossi arrabbiato coi modi di questo cavernicolo.
- Ma che dici, non irriti! È colpa mia, non volevo dirlo a nessuno, non potevi sapere. Tu sei stato spontaneo e mi piaci per questo, perché sei onesto... non ti mascheri per ottenere quel che vuoi calpestando i sentimenti degli altri. Alla fine l’ho fatto io. - Mi rendo conto di essermi comportato come Nico, che ho tanto odiato alla fine quando ho capito cosa mi faceva. Seb ascolta a testa bassa, mani nelle tasche, non mi guarda.
- Non dire così, come fai a dire una cosa simile alla leggera? - sospiro.
-  Tutto bene fra noi? Posso contare su di te? - Chiedo dolcemente.
- Certo, ovvio. - Sorrido.
- Grazie, sei un vero amico. -
- Non ti danneggerei mai. Seb magari, ma te no. - Con questo lo sento ridacchiare e così rido anche io allentando la tensione. Lo saluto dandoci appuntamento all’indomani, poi chiudiamo entrambi.
- Penso sia con Kimi. - Dice Seb a bruciapelo.
- Cosa te lo fa pensare? - Lui mi mostra una foto che gli ha mandato Kimi con una didascalia sotto. Nella foto c’è Val che cammina vicino a lui in un’altra zona di Budapest, Val ha l’aria più depressa di questo mondo e si vede che ha pianto. - Così però mi uccide! -
La didascalia scrive ‘L’avete demolito’.
Non ci va leggero Kimi, ma penso che sia vero quel che dice. Val è sensibile.
- Vedrai che possiamo fidarci, è che mi dispiace averlo ferito. - Continuo camminando senza far molto caso a dove andiamo.
- È stato peggio perché ha pensato di potersi dichiarare. Ma davvero hai detto che non doveva preoccuparsi perché anche tu sei gay? - Mi stringo nelle spalle.
- E cosa dovevo fare? Si era dichiarato e stava per piangere ed io... insomma, volevo solo tirarlo su! -
- Ma non è quello il modo! Aspettava solo uno spiraglio, tu gli hai offerto uno squarcio enorme! - Sollevo gli occhi al cielo, io e lui comunichiamo molto dal primo giorno che ci siamo conosciuti, ormai sono molti anni. Ma riusciamo sempre a discutere su qualcosa. Nelle conferenze e davanti ai microfoni in generale si vede questo e un po’ gioca a nostro favore nel senso che qualcuno casca nel tranello e pensa che non ci sopportiamo, facciamo buon viso a cattivo gioco. Quelli davvero svegli hanno capito che invece ci adoriamo e che quando si discute come due vecchi pensionati che fanno le nozze d’oro, è perché in realtà ci si adora.
-  Tu cosa avresti fatto al mio posto? -
- Io non mi sarei mai trovato in quella situazione, perché capisco subito quando piaccio a qualcuno e se non mi interessa non gli do corda! -
- Per cui visto che a me l’hai data ti interessavo... - Catturo subito l’attenzione di quel che conta nel suo discorso e sorrido ebete guardandolo mentre lui ridacchia con aria da stronzo. Non facciamo caso al gruppetto di quattro ragazzi che si avvicinano a noi, siamo troppo presi dai nostri discorsi.
Dalle facce da idioti questi sono degli ignoranti di prima categoria e non sanno chi siamo, per cui possiamo cavarcela come ce la caveremmo se fossimo persone qualunque.
Mentre io stringo i pugni e tiro i muscoli del corpo pronto a tirare qualche cazzotto, Seb mi si mette praticamente sopra e davanti a loro che però ci girano intorno accerchiandoci, cercano di metterci contro il muro e sopraffarci, ma io sono un pugile, mai mettersi all’angolo, così invece di fare la principessa che si fa proteggere, mi trasformo in Mulan e mi metto schiena a Seb fissando con aria di sfida i due che ho davanti. Uno di loro parla nella sua lingua, qualunque lingua si parli qua, e non capisco un cazzo ma non ci vuole un genio per sapere cosa vogliono. Seb sente che sono messo di schiena rispetto a lui e mi cerca con la mano come per avermi sotto controllo e assicurarmi che non mi facciano sparire.
Figurati, devono passare sul mio cadavere.
- Andatevene e non succede niente. - Rispondo in inglese, questi capiscono che siamo stranieri e si rallegrano, non sanno che non siamo pane per ostie.
Aprono la mano come per chiedere i nostri soldi, questa è una lingua internazionale. A parte che non giro coi contanti in tasca, ma non gli darei nemmeno il mio orologio a sti stronzi.
- Lasciateci in pace, vi conviene. - Sento dire Seb. Penso che se mi toccano con un dito vedo la parte peggiore di Seb, non che di solito la tenga molto nascosta. Per un momento la cosa mi alletta e ci penso, ma appena uno di loro mi prende per il braccio per costringermi al muro, bloccarmi e perquisirmi, mentre suppongo gli altri due tentano la stessa cosa con lui, io reagisco d’impulso, strattono il mio braccio dalla presa e sto per colpirlo quando vedo un pugno partire per primo.
Seb ha completamente ignorato i suoi due aggressori per occuparsi di me. Per un momento calo il braccio che era pronto e scuoto la testa sconsolato.
- Guarda che non sono una principessa! - Commento, ma mentre lui se la cava a tirare di destro, io coi riflessi pronti salto di lato per evitare di essere afferrato e comincio a darci dentro anche io.
Se il destro di Seb non è male per essere un principiante, il mio è devastante perché modestamente non sono un principiante e con due colpi a testa li faccio scappare subito per poi andare ad aiutare Seb che non è molto per la boxe. Quando vedono che ho fatto scappare gli altri due, questi alzano le mani, si arrendono e se la filano anche loro.
Uno di loro ha il naso che sanguinava, almeno qualcosa gli ha fatto.
Lo guardo ridacchiando convinto di ritrovarmelo grondante di sangue, ma il labbro spaccato da me prima è la cosa peggiore che gli vedo sul suo bel faccino da tedesco bianco, così rido di gusto piegandomi in avanti mentre gli metto la mano sulla spalla nella tipica mossa nostra.
- Stasera il tuo karma è terribile, dovevi essere per forza picchiato! -
Rido rumorosamente e mentre lui ansima risponde:
- Il tuo pugno resta il peggiore ricevuto! - Poi mi raddrizzo preoccupato.
- Aspetta, ti hanno colpito? - Lui si alza la maglietta e mi mostra la pancia bianca dove si nota una zona particolarmente rossa. Faccio il broncio.
- Oh povero amore... - Commento spontaneo abbassandomi e dandogli un bacio come se non fossimo per strada. - Un bacio e passa tutto. -
- Oh ma guarda che mi hanno colpito anche qua, eh? - E così dicendo si tocca il pacco, così rido e mi raddrizzo.
- Se ti avessero colpito lì staresti agonizzando a terra, bello! - Così finiamo per ridere e scherzare insieme come se non fossimo appena stati aggrediti e non avessimo appena fatto a pugni. Penso che sia la cosa più matta che abbiamo fatto insieme e la passeggiata romantica per Budapest di notte è appena diventata un set di Rocky, ma la cosa mi piace.
È bello fare cose così lontane dal nostro mondo di piloti.
Vorrei prenderlo a braccetto ma siamo troppo esposti ed alla fine arrivati ad una piazza meravigliosa ci sediamo su una panchina e ci riposiamo un po’ mentre decidiamo il da farsi. Per tornare all’hotel dobbiamo chiamare per forza uno dei nostri autisti che abbiamo congedato prima di cena.
- Sai, hai avuto una reazione bellissima. - Dico poi ripensandoci mentre appoggio la testa alla sua spalla sentendomi abbastanza al sicuro, non vedo passare nessuno e non è una piazza aperta al traffico. La piazza comunque è davvero bellissima e trasforma di nuovo la notte in una romantica. Meno male.
- Quando mi sono messo davanti e tu sei sgusciato per fare Cassius Clay? - Ridacchio al suo paragone.
- Addirittura Cassius Clay? - Annuisco. - Sei stato dolcissimo comunque. Non hai mai fatto a pugni ma ti sei buttato subito per difendermi. Anche se sapevo difendermi da solo. È stata la cosa più romantica da parte tua! Ti sei praticamente preso un pugno per me! -
- E tu te la sei cavata meglio da solo. Ma ho fatto la mia bella figura, dai! - Seb non è tipo da vergognarsi di qualcosa, specie se lo riguarda, ed è questa alta considerazione di sé che mi piace. Non ha sensi di inferiorità con nessuno.
- Eri davvero hot mentre mi passavi davanti tirando pugni a caso! - Alzo la testa dalla sua spalla e la giro verso di lui che mi guarda a sua volta con un sorrisino malizioso e soddisfatto, prima di fare questo ho controllato che non ci fosse nessuno e sono felice che sia così perché posso fare questo.
Infilo la mano sotto la sua maglietta e gli tocco lo stomaco, poi gli tiro il labbro coi denti succhiandolo subito dopo. Seb si ammorbidisce, mette la mano sulla mia ed intrecciamo le dita al contrario, mentre si apre e mi viene incontro con la lingua.
Sento l’adrenalina pizzicarmi di nuovo come è successo per tutta la serata, da qualche parte un campanile scocca la mezzanotte e mi sento una Cenerentola avventata che invece di correre a ripararsi a casa, rimane fuori a sgarrare.
Lo sto baciando all’aperto e sebbene lui sia uno che ama calpestare le regole in tutti i modi, so che non gli farebbe piacere far sapere al mondo che sta con me, anzi.
Però adoro che ci siano volte dove entrambi siamo capaci di mettere da parte il giusto ed il conveniente per fare solo quel che vogliamo.
- Sai, ho capito come ti sei sentito prima quando ti ho chiamato Lew. - Dice poi separandosi dalla mia bocca. Io mi raddrizzo.
- Davvero? - Chiedo cercando di capire come può averlo capito.
- Prima mi hai chiamato ‘amore’ senza pensarci. - E con quest’altra cosa mi spiazza. È vero, l’ho fatto. Sorrido.
- Mi è venuto spontaneo. -
- È questo che è tanto bello! - Così mi sfiora il mento con le dita e poi tira fuori il telefono. - Direi di andare a completare l’opera interrotta di stamattina, che dici? -
- Dico che prima di chiamarle l’autista voglio fare un’altra cosa. - Rispondo deciso.
- Cosa? - chiede Seb. Io così sorrido.
- Se non mangio qualcosa svengo! Fra le scariche di adrenalina avute prima ed il fatto che non ho toccato cibo a cena perché ero incazzato con te... penso che sto per svenire! - Seb mi guarda sconcertato e scuote la testa.
- Oh, l’emotivo che non mangia se ha problemi di cuore... -
- Non dirmi che tu hai mangiato invece! - Rispondo seccato alzandomi in piedi.
- Certo! - fa Seb come se niente fosse passandomi davanti alla ricerca di un ristorante. Incredulo lo raggiungo accelerando il passo.
- Voglio una pizza! - Esclamo.
- Oh guarda, abbiamo una cosa in comune! L’amore per la pizza! - gli prendo per un momento la mano vedendo via libera, lui la tiene finché non usciamo da questa piazza deserta, arrivati ad una via principale ci separiamo ma camminiamo vicino continuando a scherzare come sempre, non avendone mai abbastanza, trovando sempre qualcosa da dire.
Penso che io e Seb non ne avremo mai davvero abbastanza, anche se siamo davvero diversi come il giorno e la notte, come il latte e la cioccolata. Come il rosso ed il bianco.
Ma proprio per questo troppo perfetti insieme!

La sua lingua brucia la mia pelle, scende sul mio corpo marchiandomi, alterna il leccarmi al mordicchiarmi ed io totalmente alla sua mercede mi lascio fare di tutto. Quando arriva al mio inguine e lo inghiotte io impazzisco letteralmente, il calore mi investe mandando tutti i miei sensi a mille. Per un momento non capisco niente, provo un sacco di cose insieme e sento che l’eccitazione sale nella sua bocca morbida e la sua lingua bollente che succhia senza lasciarmi respirare, aumenta il ritmo e proprio quando spingo e gemo incontrollato, lui si stacca improvviso per poi girarmi ed occuparsi della mia schiena.
Oh Dio la lingua sulla mia schiena che scende lenta mentre i brividi tornano a circolare folli.
Mai provato a farti leccare la schiena?
Addio!
Scende lentamente lasciandomi piccoli baci umidi. La sua bocca ha un certo non so che, sarà che la sa usare bene. Come la sua lingua, del resto, che scivola fra le mie natiche e mi possiede prima di entrarmi dentro sul serio.
Si lascia totalmente andare e risucchiare da me ed io mi ritrovo in questa spirale di piacere dove sento la sua lingua alternata alle sue dita che mi entrano dentro e tutto viene cancellato.
Le sue sparate da cavernicolo, quanto mi ha fatto impazzire, ogni cosa sparisce mentre si fa strada in me.
Succhiandomi il dito glielo chiedo, mentre gli spingo contro quel che già sta facendo suo e premo la parte superiore del busto contro il letto.
-  Ti prego... - mormoro ansimante. - Non ce la faccio davvero... - È come se toccasse un interruttore e mi spegnesse, divento super passivo. Io sono passivo, ma non a questi livelli. È che mi fa impazzire come mi tocca. Sembra che vada matto per me, che impazzisca se non mi fa suo. Sembra proprio che adori perdersi nel mio corpo, marchiarmi e farmi suo ed io non capisco più nulla quando ce l’ho addosso.
Mi prende per i fianchi, si solleva, mi allarga con le dita e poi si infila dentro con una spinta possente.
Sento la sua erezione dura entrare dritta dentro di me, si ferma a metà trovando una naturale resistenza, esce e torna a rientrare più brutale. Per niente romantico, come piace a me.
Dopo un po’ mi rilasso e gli facilito il compito, così riesco a sentire il suo membro eccitato che struscia dentro di me, bagnato e lubrificato.
Seb è come le montagne russe. In una giornata abbiamo fatto preliminari, abbiamo litigato, ci siamo ignorati, abbiamo fatto una sceneggiata assurda, ci siamo presi a pugni, abbiamo preso a pugni qualcuno insieme e poi abbiamo fatto i romantici dementi in giro per la città di notte, mangiando una pizza insieme e rischiando di essere beccati e riconosciuti.
Ed ora stiamo facendo l’amore insieme nella stanza dei miei bambini che se potessero parlare quante ne direbbero.
Seb spinge sempre più forte fino a che completo l’orgasmo iniziato prima, poco dopo viene anche lui dentro di me, il suo liquido bollente mi riscalda e mi dà una sensazione assurda. Stringo gli occhi e me lo tengo dentro per un momento, le sue labbra a baciarmi il centro della croce e poi sulle ali, le mani non appoggiano più ai lati ma mi circonda la vita. Io mi giro verso di lui, ansimante, socchiudo gli occhi febbrile alla ricerca sua, lo trovo e ci baciamo delicatamente, ansimanti, accaldati.
Ed alla fine riuscivamo a fare l’amore e a venire uno con l’altro.
Sì, Seb è come le montagne russe. Non mi annoierò mai.
Mentre si solleva e si toglie, lo sento fermarsi ed imprecare improvviso.
- Oh cazzo! - Così mi giro spaventato all’idea che qualcuno sia entrato, ma lo vedo buttarsi a peso morto accanto a me ed indicare Roscoe e Coco che ci fissano stesi nella loro cuccia, nell’angolino della camera.
È una cosa tipica loro, si fanno i fatti loro, ma fissano tutto il tempo.
- Ci hanno guardato davvero! - Commenta. Io rido arrampicandomi su di lui mentre chiudo la luce per evitare che si turbi troppo nel guardarli.
-  Te ne sei accorto ora? -
- Per fortuna altrimenti si ammosciava di nuovo! - Ricordando che stamattina glielo ha ammosciato Val, continuo a ridere. Quest’uomo ha un potere di farmi sbellicare. È come se non potessi non ridere sempre.
Lui mi circonda il corpo col braccio, la mano sulla mia testa arruffata, mi bacia la fronte e poi continua a lamentarsi.
- Ma fanno sempre così? Come fai a trombare mentre ti fissano? -
-  Tu ti distrai facilmente! Hai problemi di concentrazione! - commento divertito.
- E tu hai problemi di separazione! Se metti i cani in una stanza a parte non muoiono! -
Con questo gli pizzico i capezzoli forte e lo insulto offeso:
- I miei bimbi non si toccano! Semmai chiudo te in bagno! - E di nuovo finiamo per litigare e pizzicarci verbalmente e fisicamente. Ma finiremo mai?
Spero di no.