*Ecco un altro capitolo. Il capitolo scorso Seb dopo aver vinto il suo primo GP festeggia alla grande fino ad ubriacarsi e finisce a letto con uno sconosciuto simile a Lewis, peccato che al risveglio non se lo ricorda. Preso male si rende conto d'aver telefonato a Lewis e siccome ha paura di aver fatto altre sciocchezze che non ricorda, lo chiama. Qua partiamo da lì, i due si sentono al telefono ed hanno una strana conversazione, ma soprattutto Lewis scopre della notte di Seb e del suo partner, come reagirà? Dopo di questo passiamo alla vittoria del primo mondiale di Lewis e a come la mia testa ha immaginato la festa di quella sera. Ciò che è vero è che quell'anno Seb ha partecipato alla sua prima Race of Champions in coppia con Schumacher, il suo mito e Dio. Ed è vero che non è famoso per essere uno che ama le feste e forse non si ubriaca, ma chi lo sa, è tedesco ed in quanto tale potrebbe amare la birra. In realtà questo non lo so con certezza, sono mie ipotesi. Lewis si sa che ama le feste, invece. E' pure vero che dopo quell'anno Seb passa alla Red Bull. Buona lettura. Baci Akane*

20. QUEL PRIMO MONDIALE


 

/Seb/
“La sua voce mi raggiunge assonnata.
- Seb, stai bene? - Già la sua domanda è indicativa. Poi la sua voce così rauca non aiuta. Me lo immagino così se venisse a letto con me. Il buongiorno del mattino post sesso avrebbe questa voce.
Smettila Seb.
- Non lo so. Dipende da cosa ti ho detto ieri sera. - Rispondo andando subito al punto.
Esita prima di rispondere, non è un grandissimo segno.
- Lew? - Chiamo ancora tremolante.
- Beh, eri ubriaco, non fa niente. Anche a me è capitato, specie le prime volte. -
- E che hai fatto? Hai importunato uno che ti piaceva? - Ok, stai dicendo troppo, forse sei ancora ubriaco. - Cioè intendevo... - Lui ridacchia e questo mi spegne. Dannazione. Non sono messo tanto bene. Come ne esco da questo fosso? Mi serve qualcuno che mi rivoluzioni per bene perché lui non sarà mai mio.
- No, ho fatto l’attivo con Nico! - Un conato di vomito di cui lo rendo partecipe lo fa ridere forte e mi fa sorridere a mia volta.
- Che ti ho detto? - ripeto ancora. Lui sospira e tentenna.
- Volevi che venissi lì. -
- Oh. Solo questo? Abbiamo parlato un po’... -
- Hai cercato il nome della via. Era tutto un ‘dai vieni’ ‘no meglio di no’ e basta. - Ma mi nasconde qualcosa, lo sento subito. Può provarci quanto vuole ma non ci riuscirà mai davvero.
- Cosa ho anche fatto? -
Silenzio.
- Lew? -
- Ok, hai detto che volevi che venissi perché volevi baciarmi. - Esita.
- E che altro? -
- Niente. -
- Lewis! - Lo rimprovero.
- Ho detto che era meglio non venissi perché non pensavo di poterti respingere. - Silenzio.
Ok.
Questa cosa è particolare. Molto.
- Io ero ubriaco. - Ripeto.
- Lo so. -
- Tu no, giusto? - Sospira. Lo sto mettendo in croce, non volevo fosse così dopo quel giorno da lui.
- Seb io... è complicato tutto questo e non penso sia il momento di parlarne e speravo di non doverlo fare più... - Comincia a miagolare. Oddio se usa questo tono da gattino disperato non ce la faccio.
- Ok scusa, è che non ero in me e volevo capire che avevo combinato. - Mi mordo la lingua perché stavo per dirgli che ho fatto poi, ma mi fermo in tempo.
- Perché? -
- Cosa? - Chiedo subito saltando su.
- Perché volevi capirlo? Come ti è venuto su di controllare le chiamate della sera prima? - Merda. Mi mordo la bocca. Perché non glielo vuoi dire, scusa?
Lui ti ha praticamente scaricato. Due volte. Una da sobrio ed una da ubriaco. Ed ora ti sta dicendo che non vuole parlarne nemmeno.
Vuole essere solo amico tuo, ebbene un amico si becca certe confidenze specie se è l’amico in questione ad aver scatenato delle cose incontrollabili.
- Beh, mi sono svegliato a letto con uno. - Che ti somiglia, ma non serve che glielo dico. Silenzio. - Eravamo nudi e mi ha confermato che abbiamo fatto, ma non ricordo nulla e così sono al punto di partenza. Penso che quando mi rimetto cercherò qualcun altro per esplorare le mie tendenze. -
- Beh, non è che è una tappa obbligatoria, eh? - La sua risposta sbottata è piena di acidità e mi lascia shoccato. Guardo il telefono prima di rispondergli.
- Eh? - Grande risposta.
- Non devi per forza cercare uno con cui scopare, Seb. Puoi anche aspettare di innamorarti e andare con quello! - No, non me la racconta. Sembra una cosa logica, ma non mi convince.
- Che c’è di male? Potrei non innamorarmi mai, non sono uno che crede ai sentimenti. Non dovrei scopare? E se non trovassi mai uno di cui innamorarmi? - quando rispondo così sono completamente senza freni e sto cercando i miei vestiti, mi serve un caffè triplo intanto.
- Niente suppongo. Dimenticavo che tu non credi in queste cose dell’amore... - Dice con una punta di acidità di nuovo. Non riesce a mascherarlo.
- Sei geloso? - Certe cose non si chiedono, ma io non sono come gli altri. Sono diretto. Molto. Anzi, lo sono quando mi va di esserlo, altrimenti sorrido e sparo battute.
- Non dire cavolate! È solo che sta cosa della scopata selvaggia è anche pericolosa! Poteva essere un malintenzionato e derubarti, magari ti ha filmato e ti metterà in rete! Andiamo Seb, queste cose si fanno con testa! E poi fai come vuoi da sobrio, però per me scopare a caso senza sentimenti è assurdo. -
- Devo dedurre che l’altra sera a casa tua quando volevi farlo con me tu provavi qualcosa? - Silenzio. Ecco come zittire un santarellino convinto della sua versione. Lewis cerca di essere corretto perché è stato cresciuto così e di base lo è, ma è anche umano. Non può farlo sempre.
Gli esseri umani hanno certi comportamenti egoisti, diciamo. Certi comportamenti scorretti, a volte. Non è cattiveria, siamo fatti così.
Come io che l’ho messo in quella situazione atroce sapendo che non vuole tradire Nico, l’ho spinto fino al limite solo per egoismo.
- Io trovo soluzioni a problemi. Il mio problema è che sono arrapato per colpa tua, tu non puoi aiutarmi, mi aiuto da solo in modo alternativo. Per me una scopata è solo una scopata. -
Mi vesto tenendo il cellulare con la spalla.
- E l’hai mai fatto con sentimento? - Mi chiede a bruciapelo.
- Se ho mai fatto l’amore? - Ma di cosa parliamo alle otto del mattino del lunedì?
- No, non penso. - E forse non ne sono capace, ma è anche vero che non ho mai provato niente per nessuno.
Attrazione per lui, tutto qua.
- E tu? - Chiedo sapendo la risposta, me le vado a cercare.
- Con Nico. - Mi oscuro rimanendo coi pantaloni e a torso nudo.
- Ma sempre con sentimento e amore? -
- Non sempre ma la maggior parte. -
Non so nemmeno come si fa ad amare uno che non sa amare perché penso che Nico non sappia proprio amare. E non so perché lo tiene ancorato a sé, come se fosse una sua proprietà. Non lo so proprio.
- Comunque per me questi sono discorsi inutili, se un giorno mi innamorerò proverò anche quello, per ora voglio sfogare i piaceri fisici. Sono stato sempre e solo con Hannah e se avevo voglia andavo con lei, ma solo ora sto capendo che c’è di più, che il piacere sessuale è ben altro. È tutt’altra cosa. E voglio quella cosa. -
- Solo ora l’hai capito? - Ma te le cerchi, ragazzo mio.
- Per colpa tua. - E penso sinceramente che a lui piaccia da matti sapere cosa mi provoca. - Comunque se questo funziona, non dovrai più sentirmi che ti importuno su questo e saremo solo amici davvero, proprio come vuoi. -
Proprio come dici di volere.
- Beh, fammi sapere come va la ricerca. - Ovviamente non intende ora, ma in generale.
- Contaci. -
Quando chiudo mi sento strano. Non so come, ma strano.
Sono convinto che sia una questione di sesso in qualche modo, poi al di là di quello mi trovo bene con Lewis e mi sta bene di avere un rapporto d’amicizia. Poi mi dispiace per lui che si butta con quell’idiota, ma cosa ci posso fare? Se è masochista non lo posso cambiare.

I GP successivi sono caratterizzati da ottimi risultati considerando la macchina e il fatto che ho esordito in F1 da poco.
Piano piano le cose vanno meglio, molto meglio e sento di poter fare grandi cose.
Il prossimo anno correrò con la Red Bull, una macchina migliore della Toro Rosso, sono estremamente felice di questo e mi sento pronto, adatto. Sento che sto andando nella giusta direzione e non intendo fermarmi ora.
In nessun senso.
Non ho ancora trovato uno con cui andare a letto e provare da sobrio quel lato omosessuale di me, non è che lo devo fare per forza, ma sono convinto che è uno di quei piaceri che non voglio perdermi, uno di quei piaceri che quando lo proverò capirò perché era giusto insistere. Però forse ha un po’ ragione Lewis.
Non glielo dico, ma è vero che non ha senso trombare col primo bel tipo che trovo.
Voglio provare quel lato, quella cosa, ma non serve forzare le cose e farmene ossessionare.
L’idea che io abbia fatto e che non lo ricordi mi irrita, mi disturba molto, perché sicuramente deve essere stato bello, sicuramente non era da dimenticare, ma non posso cancellare quel che ho fatto, per cui posso solo andare oltre e basta.
Come ho sempre fatto, come spero di riuscire a fare sempre.
Da qui in poi sento che può succedere di tutto, mi sento verso la mia strada, sia nel privato che nel professionale.
Non sono un sensitivo, ma ho come quest’idea e quando mi annunciano che sono stato chiamato a partecipare alla gara dei campioni conclusiva e che la farò con Michael Schumacher in quanto entrambi tedeschi, mi viene un colpo. Me. Me non Nico che corre da più tempo ed è figlio di Keke Rosberg. Ha scelto me. Me lo ripeto shoccato.
Questo è uno di quei colpi che mi fanno capire chi aspettavo e cosa.
Uno di quelli.
Michael. Il mio Michael.
Se c’è un Dio per me è lui.”

/Lew/
“Vincere questo mondiale è una bella rivincita per l’anno precedente che ci ero rimasto davvero troppo male.
Sono emotivo, lo so, però è stato un brutto colpo specie per quel che è successo con Seb alla fine.
Però quest’anno niente e nessuno me lo tira via e sebbene io sia molto giovane e al secondo anno di F1, riesco a fare quest’impresa e non mi importa più di niente e nessuno.
La gioia che provo oggi è indescrivibile e abbraccio mio padre e la mia famiglia fra le lacrime mentre penso un momento a tutti i sacrifici, a tutte le difficoltà e al male ingoiato a forza. A tutte le promesse fatte a me stesso e alla voglia di rivincita.
Rivincita è stata la mia parola d’ordine e oggi sono qua a vincere e dimostrare che un nero può vincere la massima competizione in un ambiente ostile, che sono migliore di tutti e che possono dire tutto quello che vogliono, questo l’ho vinto io!
E se non ne hanno abbastanza farò di tutto per vincere anche gli altri.
La gioia di oggi me la incido nella memoria come una delle cose migliori e più preziose e c’è un sacco di gente intorno a me, oltre al mio team e alla mia famiglia. C’è anche Nicole ovviamente che ha preso sul serio la parte della fidanzata, partecipa a molti gran premi o non avrebbe avuto senso sceglierla. È esattamente questo che volevo facesse, che mettesse la sua faccia al mio fianco nelle occasioni pubbliche.
Perciò devo ricordarmi che devo dimostrarmi innamorato e felice anche con lei. L’abbraccio e lei è felice per me.
Ma oggi sono così fuori di me che potrei abbracciare e baciare tutti che tanto non me ne renderei conto.
Mi trascinano via per le cose di rito, in particolare la premiazione ed il podio. In intervista dico cose che non ho proprio idea.
Che sono felice. E so che lo dico piangendo.
E piangendo mi appendo al collo di Nico che in qualche modo mi ha raggiunto qua dietro prima di farmi salire su nella stanza dove ci si pesa e poi via alla premiazione sul podio.
Non lo vedrei prima di non so e così mi acchiappa e mi tira prima di farmi salire su per le scale e raggiungere gli altri che mi aspettano.
Lo sto per baciare folle di gioia, ma lui mi spinge con ottimi riflessi e guardo i suoi occhi sinceramente contenti per me, anche se con un pizzico di invidia normale. Del resto cosa ti puoi aspettare?
Lui corre per vincere e non ha ancora vinto, ma gli dico che ci riuscirà anche lui e che ne sono sicuro.
Non mi ricordo più che lui questa cosa non la vuole sentire e non considero l’idea che poi la pagherò questa sparata.
Al momento volo via su per le scale e penso che c’è ancora qualcuno che vorrei abbracciare ubriaco di gioia.
Ma lui lo abbraccio dopo, quando ubriaco lo sono davvero per via di tutto lo champagne che mi finisce addosso ed in bocca.
La festa inizia da qua ed è tutto veloce, è come una giostra che non si ferma mai, non credo ci sia un momento in cui respiro, in cui mi prendo un momento per capire che ce l’ho fatta.
Solo quando dopo il podio vado in bagno per rinfrescarmi e fare la pipì.
L’acqua fredda sul viso non mi aiuta, la testa gira da subito e di secondo in secondo aumenta.
Penso che sia molto anche la scarica di adrenalina, sono una serie di cose che mi sconvolgono in questo momento e che mi fanno totalmente perdere il controllo, ma io sono così, io sono questo.
Amo la vita, oggi riesco ad amarla davvero e voglio prendere tutto quello che la vita vuole darmi e voglio prendermi tutto quello che riesco e che mi piace. Ed amo vincere.
Seb entra mentre penso che voglio sentirmi ancora così, ubriaco di gioia. Quando lo guardo si accende e allaga le braccia.
- Speravo di incontrarti qua infatti ho fatto un giro assurdo solo per una pisciata - ma non lo faccio finire che gli salto addosso e lo abbraccio forte.
Lui mi stringe e ridendo mi solleva.
- Puzzi come una distilleria! - Scherza ridendo ed io rido a mia volta e mentre lo abbraccio sento che lui è decisamente un’altra delle cose che mi piace e che non voglio prendermi.
E forse sono davvero un sacco ubriaco perché non lo penserei nemmeno se fossi in me. Ma mentre perdo il controllo penso che è bello perderlo e vivere la vita a mille. È troppo bello e voglio farlo a tutti i costi senza privarmi più di nulla per nessun motivo. Mai.
Sempre stringendolo appeso a lui come un koala che mi sostiene con le mani guarda caso sulle mie chiappe, stacco la testa, la volgo verso di lui e completamente, ma proprio completamente fuori di me, gli stampo un sonoro bacio sulla bocca.
Il bacio fa lo schiocco e solo ora me ne rendo conto e questo mi riporta bruscamente alla realtà. Molto bruscamente.
Anche lui per un momento mi guarda stranito, poi sorride titubante facendo quello che pensa sia meglio e la butta sullo scherzo.
- Oh, ora che sei ubriaco tu va bene, eh? Ma quando lo ero io era meglio di no e non me l’hai concesso! -
Quando salto giù mi metto la mano sulla bocca come se fosse appena avvenuta una tragedia, il cuore in gola, tutto gira vertiginosamente, ma lui continua a scherzare e mi dà uno schiaffo sul sedere andando al lavandino, apre il rubinetto e fa finta di nulla. O forse è davvero nulla, per lui.
Lo guardo e noto nel mio dramma caotico che gli trema la mano ma la mette subito sotto l’acqua corrente e se la getta sulla faccia sudata.
I capelli un po’ più lunghi di quando gli avevo detto di farli crescere e sono spettinati e sconvolti come piacciono a me.
Come mi piace tutto di lui. Anche i suoi occhi che mi regala con un sorriso tirato e costretto dal fatto che, come me, non sa davvero cosa fare ora. Perché forse vorrebbe fare di tutto e sa che non voglio quando sono in me, ma ora non sono in me perché se mi vorrebbe, sarei suo.
E questa mia reazione shoccata glielo comunica benissimo.
- Lew non è successo niente. Se io quella notte ti avessi visto ti avrei scopato del tutto. È solo un bacio sulla bocca invece che sulla guancia. Non è nulla. - Il fatto che non sia nulla improvvisamente mi delude e mi riporta alla sobrietà.
Ha ragione. Non è nulla.
Avevamo detto di non farlo diventare nulla perché lui vuole sperimentare, io voglio una storia vera.
E fanculo, ce l’ho!
Quando mi ricordo di Nico la testa smette di girare, prendo un respiro profondo e tolgo la mano dalla bocca, sorrido con coraggio.
- Questa cosa... - Seb mi viene davanti, si ferma e piega la testa di lato.
- Rimarrà fra noi. -
Lui mi dà un’ultima pacca, un ultimo complimento ed esce.
Ed io sto qua da solo, per un momento, e sospiro. Poi mi lecco le labbra che sanno delle sue anche se è stato solo uno stampo.
Lewis fattelo bastare.

La festa serale si svolge in un locale enorme pieno di gente di cui conosco forse la metà.
La musica è molto forte e scorre un po’ di tutto.
Alcool e cibo in particolare.
Ovviamente si festeggia sempre anche solo un po’ ogni volta che vinco, è di tradizione, ma questa è bella grande e c’è davvero tantissima gente, fra cui Nicole perché sarebbe strano se non ci fosse, Nico col broncio insieme a Vivian e poi Seb.
Un momento, che ci fa qua Seb?
Non dovrebbe starci se io ho in mano un cocktail che non so chi mi ha messo dicendo che sono il campione del mondo e devo bere.
E lui non ha nessuna vicino, non ha la sua ragazza, è qua che parla con gente, sorride, ha un bicchiere sicuramente alcolico in mano ed un conto è giustificare Nico qua perché è mio amico d’infanzia e lo sanno tutti, un conto è lui che non ho nemmeno invitato.
Guardo Nicole che parla con Vivian, vicino a loro un Nico sul sentiero di guerra, io sguscio via dopo aver parlato con un altro, la gente è davvero tanta e fatico a sgomitare. Faccio proprio l’anguilla e quando arrivo da lui gli afferro il braccio e me lo trascino verso un angolo dove c’è più buio e meno gente.
I bicchieri in mano ad entrambi.
- Ehi... - Faccio incredulo che sia davvero lui.
Seb quando mi vede sorride smagliante.
- Ehi! - Risponde allo stesso modo. Dannazione come osa avere questo sorriso splendido?
- Che diavolo ci fai qua, sei matto? Non ti ho invitato e non ha senso che tu ci sia, non è una festa post mondiale per tutti i piloti! - Lui mi guarda meravigliato come se lo notasse solo ora.
- No, davvero? Cazzo pensavo che fosse aperta a tutti! Ho visto Nico ed ho detto ehi, perché io no? E così eccomi qua! - Assottiglio gli occhi con la consapevolezza che mi prende in giro e lo spingo ma finisce contro il muro e lì ci rimane ridendo.
- Tu speri solo che mentre mi ubriaco poi ti salto addosso! Ma non so se hai notato che ci sono anche Nicole e Nico! -
- Nico e Nico! Che accoppiata vincente! - Commenta derisorio come se non fosse gran che.
- Tu scherzi col fuoco! Ha già il broncio perché non possiamo festeggiare come vorrebbe... - Seb così scoppia a ridere di gusto e si copre la faccia con la mano come per dire ‘cosa mi tocca sentire’ ed io lo fisso corrucciato. - Che hai? -
- Non ci credo che non ci arrivi! -
- A cosa? -
- Io ci ho messo un istante! - Così il nervoso va alle stelle, lo fisso gonfiando le guance corrugato. Seb con aria assolutamente malefica indica col mento Nico che fissa male proprio noi due. - Non ti ha perso un istante. - Commenta. Io alzo le spalle e faccio finta di non vederlo così come Nico distoglie subito lo sguardo.
- È questo? - Lui scuote la testa sempre ridacchiando e avvicina le labbra al mio orecchio.
- Nico è furioso perché è un grandissimo stronzo e gli sta sulle palle il fatto che tu hai vinto un mondiale prima di lui. Questa è invidia e di quelle brutte. Al tuo posto eviterei di stare solo con lui per un po’! - Con questo mi mette una mano sulla spalla e stringe, io scuoto la testa e lo derido.
- Oh andiamo, dici un sacco di sciocchezze. Io lo conosco, tu hai un’idea sbagliata di lui... - Ma mentre lo dico non ci credo nemmeno io perché effettivamente mi rendo conto che forse ha ragione e che prima nel casino dell’euforia potrei avergli detto quella cosa che odia.
E poi Seb ha la malaugurata idea di bere dalla cannuccia il suo cocktail mentre mi fissa con occhi accesi. I suoi splendidi occhi azzurri. Merda.
Che meraviglia.
E fa un sorrisino malizioso mentre succhia. E lecca anche lì dove prima stavano le sue labbra. Lecca.
Cosa lecca?
- Seb, che cazzo fai? - Seb mi fa l’occhiolino sempre malizioso.
- Rimango fino alla fine, io mi arrangio. Così se hai bisogno di qualcuno che mandi a cagare Nico ci sono! -
Seb sa qualcosa, o meglio spera in qualcosa.
Spera che Nico si incazzi e se ne vada visto che è qua con Vivian. E spera che anche Nicole se ne vada perché io devo festeggiare tutta la notte. E così poi io finisca con lui a letto.
Lo so che non ci ha rinunciato sul serio ma solo per finta, però è stato bravo a non provarci più davvero. È rimasto in un angolo in attesa del momento giusto. Sarebbe da stronzi farlo con me ubriaco, ma visto che comincio ad esserlo davvero può essere che ci spero e che non me ne frega.
Ok se non me ne frega allora vuol dire che davvero sono ubriaco.
Merda.”