CAPITOLO LXXXVII:
FONDERSI E COMPLETARSI

Non è che io sia veramente impedito come faccio finta di essere, è che mi piace maledettamente che Mike si prenda cura di me così. Mi coccola, mi vizia, mi fa tutto... ed io godo come uno stronzo!
Il tour è uno dei migliori che abbiamo mai fatto, con i ragazzi non c'è paragone sul rapporto, le altre volte stavo sempre per conto mio e c'erano milletrecentocinquanta tensioni, ora invece andiamo d'accordo ed è tutta un'altra cosa.
Sto con loro, rido e mi godo quegli scherzi cretini che Mike e Joe organizzano di continuo!
- Cazzo Mike, sei quasi irriconoscibile! Non è possibile! - Esclamo poi di punto in bianco. È come se lo vedessi per la prima volta durante un tour.
Mike si ferma dall'inserire del lassativo con la siringa nei cioccolatini che vuole rifilare a Dio solo sa chi.
- Perchè? - Mi chiede senza capire.
- Come perchè! Prima mentre facevamo il disco eri intrattabile, acido e stronzo da morire, manco ti fossi impossessato del mio carattere di merda! Ora invece sei rilassato e pensi solo agli scherzi! Non sei quello di prima! - Evito accuratamente di parlare ancora del prima della riconciliazione, non serve a nulla...
Alza le spalle e torna ad inserire il lassativo nei cioccolatini con gran cura certosina. Quello è toccato in testa.
- Prima ero isterico perchè volevo che l'album riuscisse perfetto. Ormai è fatto e siamo qua solo per cantare... non mi fa diventare matto un tour. - Poi aggiunge come niente fosse: - Ovvio, se tu stai bene e non mi dai preoccupazioni! - Gli tiro un calcio negli stinchi che lo fa ululare.
- Non sono caduto apposta! - Ma so che si riferiva al tour di Meteora e a tutto quel macello. Non ne vogliamo più parlare, l'abbiamo fatto in abbondanza. Basta così.
- Come no! Tu adori essere al centro dell'attenzione e farti viziare! Visto che quest'anno andava tutto bene hai pensato, aspetta che mi complico un po' la vita... altrimenti Mike non invecchia precocemente! - Questa è bella, gliela riconosco. Finisce che rido e non gracchio insulti.
- Però in realtà è come se vi foste scambiati i caratteri a vicenda... - Si inserisce Joe che sta aiutando Mike con quegli stupidi cioccolatini. Devono essere caduti dalla culla, quando erano piccoli.
- Cioè? -
- Cioè mentre facevamo MTM tu Mike eri isterico ed antipatico come pochi, Chez invece era la pace e la serenità fatta persona! Eravate entrambi irriconoscibili! - Finisce che ridiamo entrambi mentre lui continua: - Non avremmo mai pensato di dover chiamare Chester per calmare Mike! Prima succedeva proprio l'opposto! - E' vero anche questo.
- Che ti devo dire, coi fluidi corporei ci siamo scambiati anche il cervello ed i caratteri! Ora io sono il fottuto genio musicale e lui è lo stronzo del cazzo! - Il riassunto è decisamente fantastico e Mike mi spruzza un po' di liquido merdoso in faccia, gli tiro un cuscino e per poco non distrugge tutto il suo capolavoro.
- Siamo solo cresciuti. Questi sono i nostri veri caratteri di adulti! - Dice poi in risposta a Joe che però ride della sua conclusione.
- E cresci facendo scherzi del cazzo come i bambini piccoli? - Lo prendo in giro ma lui pare non offendersi.
- Pensi che un bambino piccolo architetterebbe una cosa così ingegnosa? - Scuoto il capo. In effetti no.
Li lascio lavorare mentre sonnecchio e dopo un po' che mi sento trascurato perchè lui si occupa più dei suoi cazzo di cioccolatini che di me, mi alzo e mi metto davanti a lui.
- Mike devo andare in cesso. - Lui, che continua coi suoi cioccolatini del cazzo, si degna di alzare lo sguardo sul mio e mi fissa come se fossi idiota.
- E vai! - Stringo le labbra seccato ed alzo il braccio con la fasciatura rigida.
- E come faccio da solo?! - Mike sospira.
- Dai, per chi mi prendi? Puoi benissimo pisciare da solo! Ti devo tenere su il cazzo? L'altra mano funziona! - Esclama. Al che lo fisso con aria di guerra e gli faccio il dito medio.
- Con una mano è difficile slacciarmi i jeans, sono anche stretti! Fottiti, me la farò addosso! - Sospira paziente e mentre faccio per andarmene in bagno da solo, con la risatina di Joe in sottofondo, mi prende per la cintura, da dietro, e mi tira, mi gira e mi apre tutto.
Io resto ancora in attesa.
- Beh? - Alza le spalle.
- Come beh! Tutto qua? Mi apri i jeans e basta? - Sospira di nuovo. Ora la sua pazienza sta scomparendo.
- Io riesco a fare con una mano se li ho aperti! - a questo punto, seccato, me ne vado in bagno davvero.
- Fottiti tu ed i tuoi cioccolatini del cazzo! - Sbatto la porta e piscio, riesco a finire tutto quando la porta si riapre e lui entra,.
- No, vattene a fanculo! Così è facile! - Ma Mike non ha l'aria di uno che vuole scusarsi!
- Senti, se vuoi che ti vizi va bene, ma evita di fare l'idiota e prendermi per scemo che non lo sono! - ovviamente ha ragione.
- Allora viziami e non ignorarmi per degli stupidi cioccolatini! - Dico imbronciato come un bambino capriccioso. Non mi importa di ciò che sembro, tanto sono qua con lui. Questa sparata incazzosa lo fa ridere e fa cadere le braccia che aveva piantato sui fianchi.
- Come fai a dire una cosa tanto scema così convinto? - Questo fa sorridere anche me e tutto torna subito alla normalità.
- Perchè io ho quello che non hai tu! La faccia tosta! - Ed è fottutamente vero!
Dopo di questo Mike si impegnerà per viziarmi meglio!

C'è da dire che a parte me da viziare e gli scherzi da preparare, lui è sempre lì a fare qualcosa lo stesso. Pensa alle scalette ed alle reinterpretazioni delle canzoni, quelle che mi permettono di riposare la voce, poi controlla che non faccia cose che non vanno per le mie corde vocali e soprattutto controlla che non faccia la puttana con qualcun altro!
Mi sta più addosso che mai ma l'ho voluto io, mi sta bene così.
A volte sembra quasi abbia paura che me ne vada.
Le docce sono sempre una gran scusa per scopare come ricci e per il resto è effettivamente molto tenero e premuroso con me, amo quando lo è, per questo ho insistito tanto. Intendo godermelo quanto più posso. Siamo qua a vivere insieme io e lui, lui ed io. E tutti gli altri. Ma mi sento suo marito più che mai!
Ed a proposito di famiglie... Talinda sta aiutando Elka a ripulirsi. Dice che è sola e che non può farcela da sola e che è troppo importante per i suoi figli. Così prima si rimette in piedi meglio è per Jaime ed Isaiah. Io le ho detto di fare quello che le pare, se crede di poterla aiutare lo faccia. In tutta onestà mi importa poco.
Le ho detto di venire ai concerti quando vuole, così mi fa vedere i bambini. Ho dovuto invitare anche Sam per vedere Draven.
Con Sam le cose vanno bene, devo dire.
Talinda si è fissata di mantenere i rapporti con tutte perchè non vuole fare la guerra a nessuna delle mie ex... dice che sono troppe per combattere contro tutte.
A parte questo non gliene importa fondamentalmente niente, non è gelosa visto che non stiamo veramente insieme. Diciamo che ormai è una grande amica ed una compagna di giochi, se voglio fare qualcosa di spericolato posso farlo solo con lei perchè Mike passa il tempo disegnando o lavorando, a lei invece piacciono le mie stesse cose.
Sta gestendo le cose come le pare ed io glielo lascio fare. Non ha molta importanza.
Dice anche che si occupa di Anna, su questo non indago percè non capisco cosa intenda ed ho paura di scoprire che se la fa con lei.
In questo festival incontriamo diversi gruppi e molti ci salutano e fanno foto con me, Mike non tarda ad arrivare.
Mi aveva mollato misteriosamente per un po' ed è bastato scherzare con qualcun altro. Ma guarda un po'!
Mi mette subito la mano sulla spalla e si inserisce nel discorso. Una volta ne stava alla larga e moriva di gelosia, ora vive la sua gelosia allontanandomi da chiunque.
Penso che a momenti mi metterà un guinzaglio.
- Vieni, dobbiamo vedere della scaletta! - Che abbiamo già fatto. Ridacchio ma non dico niente, saluto gli altri e lo seguo. Una volta solo, orgoglioso come non mai della sua gelosia, gli pizzico il sedere facendo attenzione a non essere notato, poi gli sussurro all'orecchio malizioso.
- Amo quando mi strappi dalle grinfie degli altri! Sei così hot! - Richiamo quello che ha detto lui si di me e sul mio egocentrismo!
Lui fa un risolino poco mascolino e si rilassa. Mike è Mike, non ci piove. Ma giorno dopo giorno sta diventando una specie di capolavoro!
Spero che non smetta mai di essere geloso!

Ogni scusa è buona per toccarmi e starmi addosso ed occuparsi di me, non mi lascia solo un istante e lo trovo davvero carino!
Non so nemmeno se lo fa apposta, lui è sempre stato molto apprensivo con me, le volte in cui le cose fra noi andavano bene, ma ora rasenta l'ossessivo.
È pazzesco e basta.
E sto godendo come una merda.
Perchè amo essere al centro dell'attenzione. Cioè della sua.
Anche se a volte lo impiccherei perchè lo fa anche quando mi intervistano velocemente. Vede che ho un microfono davanti e lui arriva per assicurarsi che io non dica cazzate. Che cosa vuoi che dica?
Una volta glielo chiedo. Mi sta tagliando la carne. In realtà forse riuscirei da solo però certe cose, quelle più dure, è difficile. Allora mi taglia lui. Quando ordina il cibo non prende cose complicate da tenere in mano, ma sempre quelle che io posso mangiare da solo. Al di là di tutto è portato per queste cose.
- Perchè vieni sempre a sentire cosa dico nelle interviste? - Mike non alza gli occhi dal piatto. Siamo nella stanza grande con tutti gli altri, ogni volta ne abbiamo una o nell'albergo vicino a dove suoniamo, o nello stesso stabilimento, dietro le quinte. Stiamo sempre tutti insieme, mangiamo insieme e spesso ci mettiamo pure a comporre qualcosa di nuovo.
È uno di quei rari momenti in cui siamo io e lui soli, gli altri stanno recuperando del cibo spazzatura che sia più di loro gradimento di quello che Mike ha scelto per me.
- Chissà che cazzate puoi dire! - Finge di scherzare ma gli viene male.
- Quali cazzate? Non certo sulla nostra musica o sul gruppo... - Sa che sono competente per parlare di queste cose.
Ancora non mi guarda e stringe le spalle di continuo come un piccolo tic nervoso. Ha una di quelle sue espressioni particolari che dicono molto.
- Mah... tu hai la lingua lunga, no? - Sorrido incoraggiandolo con una piccola spinta.
- Su di noi? - Parlo piano perchè se ho il tono accusatore lui si ritira a riccio. Nonostante sia un chiacchierone, quando si tratta di sé o di certe cose che gli stanno a cuore, si chiude. Ma io so come fare. Ovviamente.”


Mi prende alla sprovvista, finisco di tagliargli il pasto e passo al mio con cui gioco, non ho più molta fame. Lui continua a fissarmi con quel suo sguardo intenso. Non mi mollerà.
Piego la testa di lato e cerco nella mia mente la risposta giusta ma penso che lui sappia già tutto, lui mi legge molto bene.
Non è fastidioso. Ormai è raro che mi dia fastidio.
Chester lentamente sta diventando tutto il mio unico mondo, mentre prima mi faceva diventare matto, ora divento matto se non è con me, se non si occupa di me in qualche modo, se faccio qualcosa senza di lui...
- Non dirò mai niente di equivoco su di noi, stai tranquillo. So come la pensi ed ormai ho troppi figli per fare di testa mia. - Sospiro. Sapevo che capiva subito.
- No, lo so... però a volte ti escono delle dichiarazioni che anche se nei tuoi piani non sono equivoche, poi alla fine risultano esserlo. Cose che indirizzano o cose così. - Cavolo, sono solo troppo paranoico, complessato e ossessivo. Mi mordo la bocca, ora sicuramente si arrabbia. Io mi arrabbierei al suo posto.
Invece Chester mi dimostra di essere tutta un'altra persona da prima. Si alza dalla sua sedia e si mette vicino a me, quindi mi mette la mano sulla testa, ho tagliato i capelli corti corti e quindi non può spettinarmi, ma è come se lo facesse.
Poi appoggia la fronte alla mia dopo avermela girata a forza. Sta sorridendo un po' divertito ed un po' intenerito. Penso che sia anche orgoglioso.
- E' inevitabile che venga fuori cosa provo. Oltre ad amarti, ti adoro e ti ammiro. Nelle mie parole ci saranno sempre parole positive per te, lavoriamo insieme da un casino di anni, abbiamo ricucito i rapporti e... cazzo Mike, ti amo! Per quanto ci controlliamo sapevamo che il nostro problema sarebbe stato questo. Che ci amiamo e non riusciamo a controllarci molto anche se ci proviamo. -
- Però ci riusciamo abbastanza. No? - Glielo chiedo spaventato all'idea che invece non sia così. Alza le spalle e mi lascia. No, non se l'è presa per niente.
- Sì, sì... comunque siamo adulti, ora. Non siamo più dei ragazzi con gli ormoni a palla. Io non sono più strafatto e tu ormai non sei più alle prime armi, con me. - Lascio un po' il silenzio fra noi, entrambi pensiamo a delle cose che poi io esprimo per primo, mi sento di doverlo fare.
È un concetto particolare, questo, e non so se riuscirò ad essere chiaro.
- Sai... io vorrei così tanto poterci dichiarare, vivere alla luce del sole la nostra relazione. Lo vorrei come non mai! È un peso nasconderci e fingere per lo più con tutti... e restare a vivere con le nostre mogli perchè altrimenti umiliamo sia loro che i figli e non se lo meritano. Vorrei poter vivere con te, dichiararci sposati -e magari farlo per davvero- e poter fare i figli che vogliamo, o adottarli... insomma, fare tutto quello che da uomini sentiamo il desiderio di voler fare. Ma con te. E senza nascondermi e fingere. Io non maschero tutto perchè mi vergogno o perchè voglio farlo. Lo faccio perchè devo. È diverso! Lo capisci? Non so se è chiaro... voglio dire... se potessi ti bacerei davanti alle telecamere. E voglio farlo. Però non lo faccio perchè non posso. Abbiamo troppe responsabilità, il mondo non è pronto per una cosa simile, ci renderebbe la vita un inferno. A noi, ai nostri amici e alle nostre famiglie. La nostra carriera finirebbe in tronco. Sai quanti che cambiano idea su qualcuno appena sanno che è gay? È idiozia ma è così! Però non è che non voglio. Io voglio. Però non posso. Capisci? Vorrei scriverlo su tutti i muri ed in tutte le canzoni e... - Chester sorride e vedo la luce nei suoi occhi, quella luce d'emozione. Amo quando si emoziona per me. Lo amo profondamente.
Mi prende la mano e intreccia le dita. Siamo così cambiati, così cresciuti. E nonostante tutto abbiamo sempre mille paure, però le affrontiamo a testa alta, non scappiamo. E affrontiamo tutto insieme. Prima cercavamo soluzioni per conto nostro e facevano disastri.
Siamo cambiati. Però ho sempre quella paura...
- Paura che cambi tutto di nuovo, che torni a crollare, che se non stiamo più che attenti il mondo ci frani da sotto i piedi. È questo. - Dà voce ai miei pensieri che è come se me li avesse letti. Ora è il mio turno di commuovermi perchè quando hai dei dubbi atroci e poi arriva uno che li capisce in pieno... beh, è liberatorio e bellissimo.
Sorrido cercando di sentirmi meno scemo ma non è facile.
- Pensi che cambierà? Che potrebbe succedere? - Chiedo con un filo di ansia nella voce. Sto diventando ipocondriaco! Ridicolo!
Ma lui, in compenso, è sempre più rilassato. Ci completiamo a vicenda, come sempre. Anche nel maturare e nel cambiare rimaniamo uno il completamento dell'altro. Per questo con Anna e le altre rispettive sue consorti non ha funzionato e con Talinda non funzionerebbe al di là di me.
Perchè quando si è troppo uguali è fantastico e ci si capisce, ma le rispettive mancanze non verranno mai colmate, non ci sarà mai una vera crescita personale. Una crescita che è totale solo quando si è in due. Quella completezza che deriva dall'unione della persona che ami. Perchè non è solo l'amore che è uguale ed allora siamo completi.
È che io sono così e lui colà ed insieme siamo perfetti. È questo completarsi per davvero. Mentre se entrambi siamo, che ne so, due teste matte... non potremmo arrivare molto lontano in una vera relazione, l'amore non crescerà, noi non cresceremo, tutto resterà sempre uguale, specie noi. Sempre fermi allo stesso punto. Perchè solo nelle differenze, solo nell'unione di queste differenze, si può crescere e acquistare ciò che prima non avevamo.
È questa una vera coppia perfetta fatta uno per l'altro. Non quelli dove loro sono identici in tutto e per tutto, stesso carattere, stessi gusti, stesso modo di fare, di vedere le cose. Dove sta la crescita? La crescita personale, la crescita di coppia, la crescita di qualunque cosa.
Lo dico sempre, io ed Anna siamo troppo uguali. Questo in apparenza fa di noi la coppia perfetta, ma poi a conti fatti... beh, siamo sempre rimasti fermi lì, identici a come eravamo al liceo. Come coppia, noi nel nostro piccolo nucleo. Io sono veramente cresciuto solo quando mi sono messo seriamente con Chester, solo quando lui è entrato a tutti gli effetti nella mia vita. Quando lo combattevo non crescevo, non riuscivo a fare quel passo, non trovavo quello che mi mancava.
Solo quando l'ho fatto entrare, quando è diventato parte di me, vedendolo, capendolo, vivendolo ho capito cosa mi mancava. È ciò che aveva lui. E lentamente l'ho fatto mio.
Ma se lui fosse stato un'altra Anna uguale a me non avrei mai visto nelle sue differenze le mie mancanze. Non sarei cresciuto.
- Il cambiamento è fottutamente inevitabile, non lo puoi fermare. L'evoluzione è maledettamente continua. Ma sai una cosa? Evoluzione non significa arresto. Chi lo sa che succederà? Quello che conta è che siamo pronti a tutto, anche se cerchiamo di controllarlo e ce la mettiamo tutta. Ma siamo comunque disposti a tutto. E finchè non ci sarà mai niente prima di noi due, fanculo. Andrà tutto bene. Ci scapperà che ci amiamo, un giorno? Chi lo sa! Questo ci porterà a concludere la nostra carriera perchè la gente ci odierà e ci discriminerà? Pazienza. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, vivremo una vita diversa. Ci sarà un altro cazzo di cambiamento, ma chi lo può sapere se non è meglio? Per ora abbiamo bisogno di questo e facciamo andare bene questo. Se faremo un altro casino lo risolveremo. Abbiamo risolto di peggio. - Ringrazio di nuovo Dio per tutto perchè non mi dimenticherò mai che lo stavo per perdere e che solo un miracolo me l'ha riportato.
Può essere vero o no che ha avuto quella visione in punto di morte e che quello era Dio. Però il miracolo non è stato quello.
Il miracolo è stato che qualcosa, qualunque cosa sia stata e non importa di cosa si tratti... può essere anche la cosa più materiale di questo mondo. Ma gli ha dato l'equilibrio e la forza di uscirne e tornare da me. Quindi va bene così.
E ringrazio Dio che gli ha dato, in qualche modo, questa forza.
Grazie davvero.
Mi allungo verso di lui e lo bacio, la sola risposta che serve, che esiste. Parla per me e va bene. Lui ricambia e dobbiamo separarci perchè la porta si apre ed arriva il piacevole casino e col casino, Joe si fionda vicino a me e dice come suo solito qualcosa su uno scherzo fantastico da fare a tutta la crew. Quando ci fermeremo una sera in albergo, di notte prenderemo tutte le apparecchiature varie dal furgone e le nasconderemo in una camera a parte. Poi al mattino quando partiremo e troveranno tutto sparito scoppierà il finimondo!
Che divertimenti.
Naturalmente metteremo tutti all'opera.
Eh, che ci possiamo fare... per quanto si cresca, certe cose non cambieranno mai.
Io e Joe e la nostra voglia di far casino, ad esempio.


Con gli altri siamo sempre molto rilassati, mi concedo di appoggiarmi su di lui con naturalezza. Tipo sulle sue spalle.
Mi appoggio e sbircio cosa fa, poi vedo che ha qualche problema perchè ha messo il tutore ma certe cose non gli riescono ancora bene, e quindi mi protraggo e lo aiuto da dietro. Risulta una specie di abbraccio. A lui piace, ovviamente. Così come glui piacciono questi gesti naturali e fluidi.
Anche a me piacciono.
Poi appena arriva qualcuno esterno mi alzo e lo lascio andare. È sempre così.
Ci sta venendo spontaneo.

- Sai, è quasi come che tu abbia fatto questa canzone per lui. - Rob mi sorprende, mi guardo subito intorno per vedere chi c'è e per fortuna nei paraggi non c'è nessuno. Così abbasso il tono e chiedo.
- Quale? - Perchè in effetti qualcuna per lui l'ho fatta, poi l'ho mascherata rendendola buona sotto altri punti di vista. In modo che non si capisse.
Riprendo a disegnare, mi rilassa ed intanto lui mi parla.
- The little... - senza smettere di passare la matita sul foglio rispondo piano.
- L'ha fatta lui quella... - Non serve che specifichiamo mai il soggetto.
- Sì lo so, non intendo il testo. I testi sono personali, li fate basandovi sempre su cose vostre però mi piace che non specificate a cosa pensavate, lasciate a chi ascolta libera interpretazione ed ognuno pensa a qualcosa, quello che vuole. Parlo della musica. - A questo punto, sempre senza staccare la matita, consapevole che lui si sta perdendo a guardare come disegno, rispondo sempre invariato.
- L'abbiamo fatta tutti insieme quella melodia. - Rob sospira ed alzo impercettibilmente il sopracciglio, ma non smetto il mio lavoro.
- Intendevo come gliela fai cantare. - Silenzio. - Sei tu che lo indirizzi sempre, quando cantate. Cioè lui è il genio del canto tu delle canzoni. Anche con altre ho la stessa sensazione ma lì è molto di più. Sai... tipo quando fa gli urli liberatori finali. Sei stato tu a dire di farli. Non so come dire... è come se tu e solo tu, in qualunque modo possibile ed immaginabile, sia che fai tu la musica o che dai solo delle dritte per altre cose sul modo di cantare... riesci a valorizzare la sua voce e le sue doti canore come nessuno mai. Nei primi due album lo lasciavi libero di cantare come voleva, come si sentiva. Gli dicevi di personalizzare, di cantare come preferiva. E lui lo faceva in quel modo bestiale. Tu non gli hai mai detto niente. Faceva tutto lui. Ed è stato incredibile, ha dato l'impronta al nostro gruppo. Però con questo tu sei salito in cattedra, hai cominciato a dire come vedevi quella canzone e a lavorarci su tantissimo e davi un sacco di idee fino a che la tua visione mentale non si realizzava. - Smetto di disegnare e penso al modo in cui abbiamo fatto MTM. È vero, è diverso dagli altri due lavori precedenti, è stato un parto, farlo. Ma è stato un parto perchè io mi sono fissato su tutto, sul fare come immaginavo, sul realizzare ciò a cui pensavo, sul farlo bene...
- E' che con lui riesco a realizzare qualunque cosa io abbia in mente. Se penso ad un certo tipo di urla che non sono però quelli classici che faceva prima, prima o poi lui riesce a capire cosa intendevo e li riproduce esattamente come io li ho in testa. Anche se magari non gli spiego bene. Possiamo stare un istante o delle ore. Però alla fine lui arriva lì dove io volevo. Non penso che molti cantanti riescano. Sai, ci sono i vocal coach che indirizzano i cantanti, Chester non ne ha ma negli altri concerti, nelle prove, ho visto molti di questi diventare matti nel tentativo di far fare qualcosa come volevano al cantante. Alla fine spesso non ci riuscivano. Chester è un talento naturale. Riesce ad arrivare proprio laddove io voglio. - Mi perdo a parlare di lui, starei ore, lo farei per sempre.
Rob sorride ammirato e addolcito.
- Però è perchè la tua visione mentale è adatta a lui. Tu riesci ad immaginarlo e lui riesce a realizzarlo. Avete un modo di lavorare che si completa a vicenda, una fusione anche sotto quell'aspetto. Si sa, quando cantate siete pazzeschi, come vi sovrapponete, come vi intrecciate. Ma quando componete, quando fate la canzone... è qualcosa di unico. Vi capite, vi conoscete, vi valorizzate a vicenda... non so... è bellissimo vedervi. E poi il risultato sono canzoni che sembrano, nel complesso, fatte e cucite su misura per lui. Come che solo lui le possa cantare, che se qualcuno ci prova non solo le snatura, ma poi risultano grottesche anche se il cantante che ci prova è bravo. - Anche io penso che questa sia la dote di Chester, penso che nessuno potrebbe fare delle vere cover su di lui senza fare una pessima figura. Ogni tanto ascolto i tentativi ma veramente... per quanto possano essere bravi... Chester è Chester. Mentre ci sono canzoni, come ad esempio House of the rising sun, Enjoi the silence, Everybody hurts o Losing my religion... o molte altre... che chiunque la canta la rende bella e va bene. Perchè sono canzoni belle per tutti. Queste sono per Chester e basta. Solo ed esclusivamente per lui. Le note che mettiamo, gli strumenti inseriti in quella data maniera, il reso finale con la sua voce, quell'interpretazione... tutto. È tutto suo. Solo suo.
- Se per disgrazia doveste separarvi non esisterebbe un rimpiazzo né per uno né per l'altro. Dovremmo chiudere e basta. Perchè anche singolarmente non è la stessa cosa. - Potrebbe essere un'offesa... da soli non siamo niente. Beh, è vero. Non valiamo quanto insieme. Sono d'accordo e sono convinto che sia proprio la nostra forza vera.
Quando Chester passa io sto per rispondere ma mi fermo di colpo ed impallidisco, così lascio il disegno e mi fiondo da lui come un cane da guardia gridando come un matto.
- Chester, stronza creatura! Cosa fai senza tutore?! Rimettilo subito! -
- Sei una zecca, Mike! Lasciami in pace! Mi fa caldo, non lo voglio! - Si lamenta ma non c'è santo, glielo rimetto a forza, lui si lagna, finisce che mi pianta il muso ma quello che conta è che faccia come dico io.
Tanto lo sa che ho ragione. Che cazzo!
Non posso lasciarlo un istante che fa sempre qualcosa che non va! Maledetto! Mi farà invecchiare prima del tempo!”

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Per chi non sa...
Da un punto di vista oggettivo, i tour migliori sono stati quelli dei primi due album perchè hanno avuto un successo planetario senza precedenti e facevano un sacco di concerti. Però non erano uniti come band, Chester stava con altra gente e mai con loro. Mentre da MTM in poi lui è entrato veramente nel gruppo, si sono uniti tantissimo. Di conseguenza da un punto di vista soggettivo e personale, i tour migliori sono stati da MTM in poi.
Mike e Joe facevano veramente scherzi di continuo a chiunque, anche piuttosto elaborati.
E' vero che quando Chez ha un microfono davanti tende ad arrivare spesso e volentieri Mike come un falco a fare l'intervista al volo con lui. Ovviamente non sempre...
Talinda è molto amica delle ex di Chez ed anche di Anna.
Specifico che questo capitolo l'ho scritto alcune settimane fa, molto prima di tutto sto casotto con gli STP... quindi le riflessioni sul 'se uno di voi due dovesse lasciare il gruppo dovremmo chiudere e basta perchè non siete rimpiazzabili' è venuta prima di Chez che rimpiazza il suo cantante preferito.