CAPITOLO LXXXVIII:
VIOLAZIONE DI PRIVACY

E' un po' come nei film.
In effetti la mia vita è così. Un film.
Ma sono io che l'ho voluto, da quando mi sono ripreso ho fatto di tutto per poter essere l'attore di un film, il film lo giro e lo decido io, faccio la parte che mi pare ed ho una co protagonista all'altezza delle mie pretese.
Quindi anche se sono sempre cose che mi son voluto, a volte penso di essere un coglione.
Non è che sia veramente colpa mia, ma mi chiedo perchè agli altri non siano successe, queste cose.
Non sarà mica normale che capitano tutte a me!
Eppure non è quello che mi succede il vero problema. Credo.
Non so, è che non ho tempo di rifletterci.
È tutto molto veloce.

Tornati dal tour di MTM, rispetto agli altri fatti il mio preferito perchè me lo son goduto davvero ma soprattutto perchè ero lucido e con gli altri del gruppo, non con gente X qualunque, per me è dura tornare a quella vita da film che sto girando da quando mi sono messo con Mike e quindi con Talinda.
Nel tour io e Mike eravamo sempre insieme, ci dovevamo preoccupare poco degli altri. Certo non facevamo mai niente in pubblico se non qualche abbraccio o qualche cosa da amici.
A parte quando Mike, geloso, arrivava a strapparmi dal pubblico e mi stritolava il collo o mi baciava la testa... o quando io da dietro, durante i suoi mille discorsi sul palco, me l'abbracciavo e ricambiavo tutti i suoi sbaciucchiamenti.
Ok, ammetto che in effetti non erano proprio cose da amici, ma eravamo rilassati perchè siamo sposati, io ho figli, sbandiero di continuo il mio amore immenso per Talinda, una donna che nemmeno conosco perchè l'ho sposata prima ancora di conoscerla davvero. Cioè. Come si può credere davvero che la amo alla follia? Solo perchè in pubblico la slinguazzo e dico sempre che la amo? Oppure perchè lei dice mille particolari sulla nostra vita privata?
Ma le persone sanno che io posso anche dire che mi sono fatto prete ed in realtà nella vita reale ammazzo le persone?
No?
Beh, ma questo è il bello della gente. Crede a quello che tu gli vuoi far credere e si ferma lì, non va oltre. Io amo la gente proprio per questo. Non mi complica la vita come pensavo. Se non facessi così me la complicherebbe, però visto che crede a quello che voglio che creda, è perfetto.
È così facile!
Sono un bastardo perchè questo è prendersi gioco degli altri, ma non me ne fotte. Io devo vedere della mia felicità.
Nel tour quindi eravamo io, Mike ed i nostri amici, facevamo liberamente i fidanzati, cercavamo di limitarci in pubblico ma non a livelli eccessivi, alla fin fine eravamo abbastanza naturali perchè eravamo tranquilli. Siamo due uomini sposati!
Era bellissimo svegliarmi e addormentarmi con lui, mangiare sempre con lui, riposare con lui, fare tutto con lui.
Per me questo è essere sposato, vivo la nostra vita matrimoniale durante le cose della band e mi sta bene, quindi, avere tutti questi miliardi di impegni!
È una figata!
Insomma, evviva il tour!
Quando torno a casa è fantastico riabbracciare i miei figli, li ho fatti venire in alcune tappe, ovviamente accompagnati da Talinda.
Dice che Elka sta sempre meglio e che se continua così potrà rivedere i figli, a me non fa né caldo né freddo la notizia.
Comunque tornare alla vita 'falsa' è strano.
Non è proprio falsa in quanto in questa vita sono padre e mi piace, è una cosa che ho voluto io, che ho cercato, quindi sono felice in un altro modo rispetto a prima. È diverso davvero... non so come dire. Mi sento schizofrenico.
Il Chez innamorato che vive solo quando sta con Mike ed il Chez padre che vive solo quando è a casa coi figli.
Però mi giostro bene, è una vita che fa sempre più per me.
Per il resto non so come succeda. Non lo so proprio.
Solo che Talinda mi dice di aver portato il computer dal tecnico perchè non si accendeva più e sebbene la cosa non mi interessi, inizialmente, quando arriva il responso sono con Mike.
Il tecnico è un nostro amico e mi chiede di vedermi per spiegarmi, siccome io sono un analfabeta di computer, mi porto Mike.
Karl ha un'aria molto strana, seria. Insomma, è un computer con qualche virus, che mai ci sarà di grave da fare quell'aria da funerale?
Spavaldo glielo chiedo scherzando.
- Che c'è, hai trovato qualche troia nel mio affare? - Detta così farebbe ridere chiunque infatti Mike ride... siccome i virus si chiamano cavalli di troia, anche, io lo chiamo sempre così.
Però Karl non ride, annuisce.
Ci fa sedere. Perchè per darmi un computer ripulito mi deve far sedere?
Non capisco proprio.
Mi guarda in difficoltà e Mike si fa subito attento, con lui anche io. C'è qualcosa che non va.
- Chester, ti sei sentito seguito ultimamente? - Già questa domanda non mi piace. Ovviamente rido.
- Certo! Ogni volta che esco di casa qualcuno mi segue, è normale! - Karl fa l'aria da 'ok, è vero, ma...'
Ma?
- Intendevo in modo diverso dal normale! - Mike si fa anche teso oltre che serio. Però non muove un muscolo. È rigido sulla sedia e mi sembra di sentire i suoi battiti che aumentano. Io sono distratto da queste cose per concentrarmi come si deve su quello che Karl mi sta cercando di dire. Ho il radar acceso, Mike è in codice rosso.
- Cioè? - Karl sospira e si decide finalmente. Lo stavo per uccidere.
- Ho ripulito il tuo sistema, era infettato ma non solo. Chester, è stato hackerato. Qualcuno è entrato nel tuo computer. - Silenzio. Mike ora non respira. Ha la mascella contratta. Ok, stiamo tutti calmi. - Ha visto tutte le foto tue personali, i tuoi file, le tue mail, ogni cosa che tu avevi messo dentro. - Ancora una maledetta pausa. Non sono davvero preoccupato perchè ancora non capisco cosa significhi effettivamente, però Mike sembra capirlo molto bene perchè si protende sulla scrivania verso Karl che, inghiottendo, continua.
- Mi sono preso la libertà di risalire all'hacker, questo è il nome e l'indirizzo. Però per la denuncia devi farla tu... - Mi porge il foglio, io guardo ma Mike legge l'indirizzo e prima che io possa anche solo connettere un neurone e pensare a qualcosa, quello prende e parte.
Non dice niente.
Parte.
Ma parte dove?
- Cazzo, Mike! - Mi alzo e faccio per seguirlo, anche Karl ci viene dietro. Ora è il mio di cuore che galoppa!
- Ma cosa fa?! - Chiede quando fuori vediamo la scia della sua macchina, proprio come nei film.
- E cosa vuoi che faccia? Andrà da lui a spaccargli la faccia! - Dico io grave ed agitato. Lui mi guarda dicendo di non scherzare, Mike è un pacifista... - Sono serio. Quando si tratta di me perde la testa! Tu non hai mai visto Mike furioso e prega di non vederlo. Una volta mi ha picchiato! - Karl non può crederci ed io, imprecando, prendo un taxi al volo e mi faccio portare di corsa all'indirizzo senza pensare sia il caso di chiamare la polizia.
Del resto se arrivo e Mike lo ha ucciso davvero, devo aiutarlo ad occultare il cadavere. Non esiste che lo faccio finire il prigione!
Sarò suo complice!
Per un momento ci penso seriamente.
Diventerei davvero suo complice, non lo consegnerei mai alla polizia. A costo di fare i fuggitivi insieme a vita. E non sarebbe male come cosa, almeno potremmo vivere insieme come ci pare.
Quando arrivo vedo che la macchina di Mike è ancora qua quindi faccio andare via il tassista, salgo su nel palazzo e spero ancora che Mike non abbia fatto una strage.
Sto facendo tutto di corsa, non ho davvero il tempo di rifletterci, non mi sono fermato a capire cosa significa che uno ha visto il contenuto del mio computer... non sapevo nemmeno cosa c'era, Mike ci metteva dentro roba e boh... però... però quando entro in casa lo capisco.
La porta è aperta, Mike ha usato il suo nome per farsi aprire dalla portinaia perchè il proprietario al momento non c'è.
Cose che solo un infuriato Mike farebbe.
Penso ancora un istante che il mio amore così focoso sia fantastico.
Poi cambierò idea.
Il suo appartamento è piccolo ed è composto da due camere. Una principale che è il soggiorno e la cucina insieme e poi una camera da letto.
Dove sta Mike. Lo raggiungo e mi fermo mentre tutto smette di esistere.
La camera ha tutte le apparecchiature elettroniche del caso e nei muri è piano zeppo di foto e materiale mio. Mio e della mia famiglia e pure di Mike.
Non solo questo era entrato nel mio computer prendendo le foto personali che non sono mai state messe in giro, quindi mie e dei miei figli per lo più. Ma questo mi seguiva. Mi seguiva per davvero.
Ci sono molte foto rubate nei momenti vari della giornata, fuori casa. A volte ero con Mike, fortunatamente non in atteggiamenti intimi. Altre con Talinda, anche con lei niente di particolare.
Ma il corpo viene attraversato da mille brividi, mentre resto impalato qua incapace di muovermi, parlare e reagire.
E solo ora capisco cosa significa essere invasi. Capisco com'è non avere più un momento solo tuo. Capisco com'è realizzare di aver sempre avuto qualcuno che guardava, che guardava più degli altri ed in modo ossessivo compulsivo, guardava anche le persone con me, i miei figli. Ha preso le foto dei miei figli, Dio Santo!
Cosa ci fa con tutte queste cose?
Cosa diavolo ci fa?
Io sono consapevole di essere un personaggio pubblico e mi piace fare il divo e mostrarmi, essere acclamato, riconosciuto.
Però ci sono volte in cui voglio essere me stesso, l'uomo che sono, il padre che sono, il marito che sono. Ed in quei momenti non voglio nessuno se non le persone che amo, che contano.
Voglio essere normale. Ci sono momenti in cui sento quel bisogno e devo poter soddisfarmi, devo poter... poter essere io con me stesso e basta... non voglio essere sempre Chester dei Linkin Park, non posso esserlo sempre. Devo essere anche io e basta. Io. Io e solo io.
E tutto questo, in un attimo, viene spazzato via. Le volte in cui pensavo di esserlo stato non lo ero. C'era qualcuno che guardava. Qualcuno ha visto Chester l'uomo normale, Chester il padre, Chester il marito... e non importa che quando dico marito non penso a Talinda ma a Mike. Per me è così. E sono stato invaso in tutto.
E se mi ha visto con lui?
Mike è qua shockato e non capisco come stia, prima era furibondo, ma ora?
Proprio mentre me lo chiedo, sento la porta di casa chiudersi. Sto per scoprire come si sente Mike.
L'hacker è arrivato.”

Ho capito immediatamente di cosa si trattava, quando Karl non ha riso alla battuta di Chester. Che non era stato un semplice virus. Era successo qualcosa. E mano a mano che parlava il mio cervello si è spento ed ho sentito chiara la rabbia salire al posto della razionalità.
Sentivo il fuoco che mi divorava da dentro. Perchè so cosa significa quando hackerano il sistema e sono andato al passo successivo nell'immediato.
Dopo il computer saranno passati allo stalkeraggio vero e proprio.
E se hanno scoperto cose che non dovevano? Ma a parte questo... Dio santo. Pedinare Chester?!
Io capisco quando uno lo incontra per strada, gli fa la foto, gli chiede l'autografo... ma cazzo, pedinarlo, infiltrarsi nel suo computer e... e poi questo...
Ho visto il nome e l'indirizzo ed ho pensato che cazzo, dovevo guardarlo in faccia, questo bastardo.
Ha osato seguire Chester, violare la sua privacy, il suo mondo. Ha osato spiarlo.
Ha osato... toccarlo in qualche modo...
Non ci ho visto più ed una volta qua dentro mi sono spento di nuovo, non respiravo.
Foto di Chester. Miliardi di foto di Chester. Scaricate dal suo computer, dalla rete e fatte di suo pugno di nascosto. Seguiva tutti quelli che erano con lui, ha una parete interamente dedicata ai figli, una a lui con moglie e amici, fra cui in molte ci sono io, ed una solo per lui.
Rabbrividisco davanti a tutto questo ed anche quando arriva Chester non reagisco. Blackout.
Incapacità di riattivare il cervello.
Agire solo con l'istinto.
Poi la porta di casa si apre e si chiude e mentre ero in stand by, adesso il motore della mia bile parte a razzo ed il sangue mi torna al cervello.
Mi giro di scatto ed in modo totalmente imprevedibile gli vado incontro e lo spingo senza pensarci un istante.
Come ha potuto?
Come ha potuto fare questo a Chester?
- Tu sei malato! Sei malato! Sei un figlio di puttana malato dentro! Lui ha diritto a vivere la sua vita! Come hai potuto penetrare il suo privato così? I suoi figli, i suoi amici! LUI! Sei malato! - Ripeto questo di continuo, è la mia fobia da sempre. Non poter avere i miei momenti. Essere scoperto nel mio privato. Essere violato. Spiato. Guardato. Non poter avere un mio rifugio, un posto dove sono me stesso e basta. Dove nessuno che io non voglia mi guardi.
Sono ossessivo compulsivo riguardo alla privacy! Non do una sola notizia personale, non dico mai niente di me, non mi faccio trovare in giro se non è per qualcosa di pubblico o che riguarda la band.
E lo fanno a Chester?!
Proprio a Chester?
Continuo a spingerlo come un forsennato, non so quanta forza uso, però sono fuori di me. Sono completamente fuori di me!
Non penso di potermi fermare e se dicesse qualcosa, se dicesse la minima parola arriverei a picchiarlo, ma non so fermarmi dal spingerlo e dall'insultarlo.
Chester cerca di tirarmi via. Chester che dovrebbe reagire peggio di me cerca di fermarmi. Ed io non posso, non ci riesco.
Penso... 'proprio a lui! Lui! Il mio Chez! Come ha osato?' questo di continuo. Sempre e sempre.
- Non gli ho fatto mica del male, io lo guardavo e basta... - Riesce a dire ad un certo punto. E qua mi parte un embolo.
- LO GUARDAVI E BASTA?! NIENTE DI MALE?! LUI HA DIRITTO AD UNA VITA PRIVATA ANCHE SE E' UN PERSONAGGIO PUBBLICO! HA DIRITTO A CAGARE E PISCIARE E BACIARE I SUOI FIGLI SENZA CHE NESSUNO LO GUARDI! MALEDIZIONE! HAI VIOLATO LA SUA VITA! -
- Ma non è così grave... - Finisce anche la capacità di ragionare, sto per colpirlo con un pugno che è già stretto vicino al mio viso, ma Chester mi ferma in tempo, mi prende il polso e tira forte spingendomi via. Cazzo. Cazzo. Cazzo!
Finisco camminando come un forsennato per casa e respiro ansimando, sono agitatissimo, il cuore è a mille e la testa esplode. Maledizione. Maledizione.
È follia, questa!
Chester si mette in mezzo ed allarga le braccia per calmarci, ma l'altro è spaventato. Se è un misero hacker non ha le palle di reagire con violenza.
E a me non devono toccarmi Chester. Non devono!
Dio, impazzisco!
- Allora. Calmiamoci! - Cioè sono io che devo calmarmi. Sentendo la sua voce in effetti va meglio.
Respira, Mike.
Torno a guardarlo e la rabbia mi rimonta, ma è terrorizzato dalla mia reazione ed alla fine è poco più che un ragazzo.
Però bisogna capire una cosa fondamentale. Lui seguiva Chester e lo faceva anche quando era in mia compagnia. Appena realizzo questo riesco anche a sentirmi peggio.
Mi metto le dita sugli occhi e li strofino, attiva il cervello e calmati, Mike.
Così non sei utile.
Respiro un paio di volte e Chester aspetta che mi rimetta.
Ce la posso fare.
- Cosa... cosa hai visto di lui? - Chester mi guarda senza capire subito il senso della domanda, io allora mi avvicino e gli prendo il colletto della maglia, sono minaccioso e forse irriconoscibile ma è una questione maledettamente importante.
E se avesse visto che ci baciamo? Se sapesse che stiamo insieme?
Tutto crollerebbe. Tutto. Non lo posso permettere. È troppo importante. Ogni cosa. Non sono pronto ad affrontare le conseguenze e forse non lo sarò mai, ma adesso è solo da tre anni che va tutto bene. Perchè deve succedere questo?
Spalanca gli occhi, capisce che ho paura che abbia visto qualcosa di troppo.
- Io... niente... cioè lui con la famiglia, o lui con te o con qualcun altro del gruppo... niente di che... non... non sono andato oltre quello che potevo vedere all'esterno! - Inghiotto e avvicino il viso al suo, lo tocco col naso e ringhio, non ho mai fatto così, penso che lo sto nullificando con lo sguardo e Chester mi prende per le spalle cercando di trattenermi. Non gli farò niente.
- E all'esterno non hai mai visto cose che ti possono aver fatto dire 'oh merda?' - Così sono più chiaro. Lui inghiotte e penso che questo strano sospiro di Chez sia un trattenersi dal ridere.
- No no no... niente di tutto questo! Io lo seguo da quando si è messo in riabilitazione, quindi da quando si è pulito. Non ho mai visto niente di scabroso o compromettente. L'avrei fotografato! E non andavo in casa o nei posti chiusi, non arrivo a quel livello! - Sgrano gli occhi davvero sorpreso e con ironia maligna rispondo:
- Quel livello? Perchè, questo va bene invece? Anche se siamo persone famose abbiamo diritto alla nostra privacy, abbiamo anche delle vite normali, al di là di quelle da star! Sebbene per tutti voi questo concetto non sia chiaro, cercherò di essere incisivo. Quando scendiamo dal palco e smettiamo i panni dei cantanti del gruppo, siamo delle persone normali e pretendiamo di poter vivere le nostre vite normalmente, senza che ci spiino anche se ci mettiamo un dito nel naso! Cosa succede nelle nostre case è nostro, i nostri figli, le nostre famiglie hanno diritto di vivere normalmente come tutti perchè non hanno scelto di fare i cantanti ed è giusto che non finiscano in rete o sui giornali! Ci sono un sacco di eventi per i fan, oltre ai concerti! Dannazione! Non è mai sufficiente! Niente vi basta! Ci sono le interviste dove ci mettiamo a nudo ed ancora non è sufficiente! Volete di più tanto che arrivate a penetrare un computer e a seguirci in questo modo! Questa è una malattia che va curata! E sappi una cosa, finchè c'è gente così fissata col sapere cosa cazzo facciamo quando non cantiamo, noi saremo sempre più fissati col nasconderci e col non farci vedere! Perchè siamo anche esseri umani, oltre che cantati! - A questo lo mollo, sono tornato me stesso, logorroico anche se molto agitato. Beh, è normale che io sia agitato. Volevo ucciderlo! Chester e questo stronzo sospirano, poi ha il coraggio di chiedere:
- Mi denuncerete? - Apriti cielo!
- CERTO CHE TI DENUNCIAMO, CAZZO! TE LO MERITI! E CHE NON TI DIANO Più UN COMPUTER IN VITA TUA! SEI MALATO! FATTI CURARE! -
Continuo finchè Chester non mi porta via di peso fuori da qua. Ancora un minuto e lo ammazzo.

Dopo tutte le pratiche per la denuncia riusciamo ad andare a casa. La nostra. Che sarebbe la sede del gruppo, per noi è casa nostra.
Sono sfinito. Fisicamente e psicologicamente.
Penso che non mi sentivo così da un sacco. Questa volta sono io quello che ha esagerato, sono uscito di testa proprio... nemmeno in tour ero così stanco.
Non so proprio cosa pensare.
Mi butto sul divano e non voglio niente, Chester sparisce per un po' ed io mi massaggio la fronte, non ho nemmeno un briciolo di forze.
Quando riappare è in boxer ed è chiaro a cosa punti.
- No Chez, non ce la faccio... - Ma mi insulta, mi prende per il braccio e mi porta in bagno. La vasca è piena. Sorrido arrendendomi. Il bagno è una buona idea.
Mi spoglia in zero due secondi, la sua abilità per spogliarmi è da record.
Solo quando siamo nudi nell'acqua che straborda come sempre, chiudo gli occhi e mi rilasso. Sono contro di lui che mi fa da schienale. Il suo petto non è molto morbido ma è piacevole perchè è il suo.
Appoggio la nuca sulla sua spalla e mi circonda, sembra che sono stato io quello hackerato e stalkerato.
- Mi dispiace! - Faccio alla fine. Un po' per tutto... - Ho esagerato ed ho preso il tuo posto... come... come ti senti? -
- Tu hai esagerato? È lui che ha esagerato! - Esclama immediato. Mi sento anche meglio di prima. Sorrido rilassandomi, sono sfinito da morire. Mantengo gli occhi chiusi e mi cullo con lui.
- Lo so ma non è che io abbia reagito in modo utile. Non è una cosa da me! Avrei dovuto essere meno aggressivo... tanto questi sono malati di mente! - Ora sono lucido e riesco a ragionare come avrei dovuto far prima, ma sono ancora infuriato, dentro di me. Solo che non ho la forza di incazzarmi ancora...
- In effetti mi hai sorpreso, non pensavo fossi così fuori di testa! Di solito sono io che parto! Sono stato troppo occupato a calmarti per capire che cazzo è successo! - Sorrido. Ora è qua che mi tranquillizza. Sembro io quello colpito.
- E' che se uno colpisce te è come se colpisse me. Anzi, è peggio! - ora è lui che sorride e mi bacia la guancia, io mi godo il momento. Come sempre.
- Non possiamo abbassare la guardia. Sai... è che se sono io che mi metto in piazza è un conto, ma se decido di tenermi delle cose per me... beh, pretendo che restino mie! Perchè questo fottuto bisogno di sapere tutto di noi? Siamo persone normali, caghiamo, pisciamo, scopiamo, abbiamo l'amante... come tutti, insomma! - Qua scoppio a ridere ed anche lui mi accompagna soddisfatto di essere riuscito a rilassarmi.
- Non lo capisco nemmeno io. Se loro fossero subissati di foto e di gente che vuole sapere tutto, si sparerebbero! Noi abbiamo scelto di fare musica, non di fare le star. È diverso. - Ora sono molto più calmo.
- Comunque è stato fenomenale vederti partire in quel modo. Mi ecciti quando sei così passionale! - il solito!
- Parto solo quando si tratta di te... - Ammetto colpevole.
- Sei iperprotettivo... mi piace! - mi imbarazzo ma è tutto vero, quindi non so che farci!
- Dovremo stare ancora più attenti... io... io non voglio che ci vadano di mezzo le nostre vite personali... le nostre famiglie... non hanno scelto di fare i personaggi pubblici, dobbiamo proteggerli. - Sto pensando ad Anna ma anche ai figli di Chestr. Talinda è diverso, lei vuole essere in vetrina e farsi vedere, quindi è un'altra cosa.
Chester sta un po' in silenzio, poi, sempre continuando a farmi le carezze sul davanti, fa la sua sentenza:
- Dobbiamo proteggerci a vicenda. Comunque impedirò l'uso del computer a tutti i miei figli. Finchè campo o non decidono di fare loro le star! - Logico. Mi sembra il minimo. Non poteva essere diversamente. - Non sono fobico come te, però non mi devono toccare i figli, capisci? Se vogliono vedere mentre scatarro che facciano, ma che lascino in pace i miei figli. Ed ovviamente noi due quando siamo insieme e soli! -
Ovviamente.
Mi giro un po' fra le sue braccia per poterlo guardare, adesso sto davvero bene, piano piano le nubi passano.
- Sì, dobbiamo proteggerci a vicenda. - Ripeto piano. Questa specie di nuovo patto lo suggelliamo con un tenero bacio. Fortunatamente abbiamo risolto anche questo.
Io e Chester siamo l'uno il punto debole dell'altro, fondamentalmente. Se uno vuole colpirci è lì che deve dar giù. Però quando sono così con lui la cosa non mi spaventa più. Devono solo provarci a fargli qualcosa. Non lo permetterò mai.”

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Per chi non sa...
E' vero che nel 2008 Chester è stato hackerato e violato, tramite il suo computer hanno avuto accesso a tutte le sue foto, le sue mail e le sue cose. Io ho aggiunto, per puro ragionamento, che se uno arriva a fare questo è facile che faccia pure appostamenti e lo segua.
Sicuramente hanno gestito la cosa in modo meno teatrale, ma io scrivo fic per realizzare ciò che riesco ad immaginare. E la mia fantasia gode di ottima salute.
È vero che Mike è fobico sulla privacy, non rivela mai niente in nessun caso di ciò che riguarda la sua vita privata. Chester ne parla molto di più e mostra di più, tuttavia anche lui non esagera molto. Ad esempio non vuole assolutamente che i figli usino il computer o si iscrivino sui social net.
E' vero che nel tour di MTM hanno cominciato a sbaciucchiarsi dolcemente sul palco e ad abbracciarsi molto di più, Chez e Mike erano molto più affettuosi ed affiatati dei primi tour.