CAPITOLO VIII:
E’ STATO COMUNQUE BELLO

"E ora
Sei diventato una parte di me
Sarai sempre qui
Sei diventato una parte di me
Sarai sempre la mia paura
Non riesco a separarmi
Da quello che ho fatto
Cedendo una parte di me
Ho lasciato che io diventassi te"

/Figure 09/

Quando il mattino seguente si presentarono a colazione, Mike e Chester aveva il sorriso più radioso che i loro amici gli avessero mai visto. Da qui tutti ebbero conferma che non erano urla di morte, quelle della sera precedente, ma di sesso selvaggio!
Sebbene tutti ne fossero contenti poiché significava che avevano fatto grandemente pace, Colin ancora fra loro come fosse un membro dei 30 seconds to mars aggiunto, sedendosi alla tavolata coi Linkin Park insieme a Jared, disse a denti stretti e burbero ancora tutto assonnato:
- Porca puttana, per scopare dovete fare tutto quel casino? Mi distraevate, cazzo! - Al che se qualcuno aveva potuto per caso avere dubbi su cosa avessero fatto lui e Jared, ora non ce n’erano più.
In molti risero e Chester rispose pronto mentre Mike arrossiva rendendosi conto che probabilmente tutti sapevano della loro notte:
- Ti basta poco! Non è che magari era Jay incapace di tirartelo abbastanza? -
Ma all’onore del proprio compagno pensò Jared stesso chiamato in causa, infatti intervenne prima che Colin potesse tirargli la tazza del caffè:
- In realtà a me piaceva sentirvi urlare a quel modo… mi eccitava di più! - E nei suoi piani magari avrebbe dovuto essere un soccorso per il famoso onore di Colin… peccato che poi si era rivelato un dito nella piaga!
- Allora magari dovevi unirti a noi e piantare quell’impotente segaiolo del cazzo! -
Linguaggio fine sin dal primo mattino.
Le risa non si sprecarono fra gli sguardi furenti di Colin che ora aveva anche il piatto in mano da tirare: uno addosso a Chester e l’altro a quell’idiota del suo ragazzo Jared!
Questa volta in suo soccorso, ma soccorso vero e non finto, arrivò Mike che all’idea di fare una cosa a tre con Jared per poi diventare il tiro al bersaglio di Colin non si sentiva molto a suo agio:
- Ma Chez… sei tu che, quando vedi una scena di sesso di Colin in uno dei suoi film, apprezzi come se fossi in astinenza da anni! -
I fischi si levarono ed in molti apprezzarono il finto candore con cui lo disse, in realtà dietro a quell’aria da innocente si celava un anima da diavolo e Chester la conosceva perfettamente ma lì ne ebbero tutti una visione splendida!
Colin soddisfatto di quella risposta epica che aveva zittito sia Chester che Jared si diede il pugno con Mike in stile amici di vecchia data, quindi ribatté ghignando:
- Magari è con lui che devo scopare per rimanere concentrato e non smontarmi facilmente! - Quella fu la sua frecciata per il proprio compagno che guardandolo con due lame azzurro gelo si rese conto di essersela cercata.
In fondo quello era Colin, non uno qualunque… quando si vendicava ci andava giù pesante. Del resto gli piaceva anche per quello!
- Dopo la canzone di insulti proporrei una di gemiti, anche questa sarebbe arte spontanea! - Esordì Gerard sedendosi al tavolo con loro.
Colin in risposta ruttò poco finemente e Chester rispose alzando le mani in segno di resa:
- Ah, io mi chiamo fuori! Non voglio più avere niente a che fare con voi svitati che con le vostre idee del cazzo ci fate impazzire! - Naturalmente non sarebbe mai stato da lui assumersi le proprie colpe e Jared glielo fece notare con la sua solita ironia difficile da interpretare:
- Ma se vi basta così poco per impazzire, allora forse dovreste farvi delle domande! - Il riferimento a quello che aveva detto prima Chester era lampante ma a rispondere per lui questa volta fu Mike con un gran sorriso splendente sulle labbra che sorprese tutti visto le tensioni dei giorni precedenti:
- Ma questo è il nostro modo di vivere le relazioni… dando tutto di noi. Anche la follia, se necessario. In questo modo si dura molto di più di quelli che fingono che vada tutto bene e che non discutono mai per amore di quieto vivere. Quello sì che uccide i sentimenti! -
- In pratica fate la guerra e non scopate per avere una cazzo di relazione duratura! - Asserì Colin riassumendo in perfetto accordo con Mike.
Fu il turno di Jared di guardare male il proprio compagno poiché non aveva mai avuto modo di notare quanto quei due, per diversi che erano, stessero bene insieme e fossero in perfetta sincronia l’uno con l’altro!
Certo il modo di esprimersi e fare era diametralmente opposto, ma poi le idee ed i risultati erano gli stessi.
Vedendoli in eccessiva simbiosi l’uno con l’altro, Jared si piccò senza però dimostrarlo platealmente come avrebbe fatto Chester, quindi puntualizzò tagliente e acido:
- Intanto era ‘fate l’amore e non fate la guerra’, quindi in caso sarebbe stato ‘fate la guerra e non fate l’amore’, poi a combattersi e basta ci si ammazza in ogni caso. In terzo luogo: ma quando ricominciano le tue riprese? -
Nonostante anche Jared fosse un egregio attore fu chiaro che non gli fosse andato a genio l’ennesimo schieramento di Mike e Colin, quindi sentendoli ridere in risposta insieme al coretto del resto del tavolo, li eliminò coi suoi penetranti occhi azzurri assottigliati ed inquietanti per il modo in cui li stava usando in quel momento.
Colin ghignando soddisfatto disse a Mike:
- Quando è geloso diventa saccente! -
- Meglio che aggressivo e psicopatico come Mike! - Ma a quello intervenne Chester che amicizia o meno non ci stava a sentire degli insulti diretti al suo compagno.
- Ehi, se vuoi usare ancora la tua cazzo di lingua per lui - ed indicò Colin che ridacchiava ancora divertito: - vedi di lasciare fuori Mike! Altrimenti te la taglio e non dici più stronzate! -
Altri fischi e Jared, che non si faceva per niente intimidire e che ormai pareva lanciato contro il mondo intero che osava chiamarlo ‘geloso’ facendogli perdere la sua splendida faccia, disse addirittura cattivo:
- Eravate più divertenti quando vi attaccavate invece che difendervi a vicenda! - Effettivamente nel sentirglielo dire tutti lo notarono, da quando si erano ritrovati lì Chester e Mike non avevano fatto che difendersi a vicenda parlando l’uno al posto dell’altro.
Davvero un capolavoro di rapporto, non c’era che dire… prima si insultavano e si gridavano contro come matti, poi si difendevano oltre ogni limite zuccheroso!
- Il tuo prossimo ruolo in un film sarà Satana? - Chiese Gerard inserendosi di tanto in tanto con le sue sparate che non erano insulti classici ma comunque segavano le gambe a chiunque.
Le risa si levarono e Jared si trovò a sospirare ignorandoli in blocco, quindi rivolto di nuovo a Colin chiese una seconda volta con finta pazienza:
- Allora quando devi ripartire? -
- Ah, volevo fermarmi finchè non suonavano loro… - Fece indicando Mike e Chester: - sai che mi piace la musica dei Linkin Park! -
Colpo di grazia -e tutti si chiesero quanto intenzionale fosse stato, ma non lo capirono visto quanto strano fosse Colin…- per il quale Jared rimase di pietra senza fare scenate di alcun tipo. Lo guardò in modo che nessuno avrebbe osato contraddirlo. Nessuno però si chiamava Colin Farrell che non eseguiva ordini da nessuno.
Risultato?
Colin si fermò davvero a sentire tutto il concerto dei Linkin Park, insieme ai My Chemical Romance, che volevano ricambiare il favore di Mike che aveva assistito a tutto il loro il giorno prima da lato del palco, e ai 30 seconds to mars interessati anche loro al gran finale dei loro ormai amici. Con un Jared Leto di ghiaccio che non sparava più battute ironiche di alcun tipo.

Prima di entrare in scena Chester cominciò a gridare come di consueto testando la propria voce, naturalmente senza limitarsi a farlo per conto proprio. Andava accanto a chiunque conoscesse e mollava uno dei suoi acuti potenti famosi assordando il povero malcapitato di turno che non se lo aspettava.
Oltre a quello picchiava e scuoteva brutalmente i propri compagni per caricarli e caricare sé stesso.
Come sempre.
Da questo capirono tutti che Chester era in forma e che avrebbe fatto un ottimo concerto.
Quando giunse anche agli altri dietro le quinte venuti per ascoltarli, fece il suo famoso urlo anche a loro che non sapendo di quella sua mania lo presero per un tossico in overdose, mentre Gerard fu l’unico a rispondere a tono.
Nel senso… proprio a tono con un altro urlo a due centimetri dal suo volto!
Chester non si spaventò ma ghignò compiaciuto cominciando a rivalutare anche quello che per anni aveva guardato malissimo.
Da Colin schivò un pugno mentre a Jared evitò di farlo.
Giusto l’istante prima di salire sul palco, Chester cercò Mike che era leggermente indietro rispetto agli altri, quindi porgendogli i pugni se li fece prendere dal compagno come di consueto aggiungendovi un gesto che di solito non faceva mai, non certo davanti ad altri. Si portò le mani di Mike strette sui propri pugni alle labbra e le baciò, poi porse le proprie all’altro che ricambiò con un mezzo sorriso di stupore e gioia.
Erano pronti.
L’intro di quell‘ultimo tour, The requiem, con la voce di Mike resa femminile partì e quando la sentirono giungere verso le battute finali, i Linkin Park salirono con un’ovazione del pubblico che li acclamò mentre si sistemavano ai propri posti di combattimento.
Uno scambio di sguardi significativo fra tutti e From the inside cominciò.
Una scelta di Mike che solo Chester capì.
Era una di quelle più vecchie ma aveva molte fusioni e sovrapposizione delle loro due voci. Era sempre come fare l’amore, a modo loro, con forza, passione ed impeto vista l’energia della canzone, e la facevano con un certo piacere.
Naturalmente non tradirono la loro capacità di sincronia che pochi cantanti che cantavano in coppia potevano vantarsi di avere, non a quei livelli considerando il genere musicale che facevano e il modo in cui cantavano.
Dimostrandosi subito non solo carichi ma anche concentrati e amalgamati come non mai, chi dei loro amici sapeva cosa avevano appena passato si sorprese di vederli e sentirli così. Dopo dei giorni come quelli tutti si erano aspettati un’interpretazione non delle loro migliori e se avessero scommesso, avrebbero perso.
Chester -scalmanato come al solito- e Mike -particolarmente carico- interagirono anche più del solito fra di loro, facendo dei pezzi anche cingendosi vigorosamente con le braccia come ogni tanto gli capitava di fare.
Ci misero tutto ciò che avevano dentro senza riserve raccontando una storia nella storia che le loro canzoni raccontavano sempre.
Uno spaccato della loro attuale situazione, un rapporto dove nonostante i mille screzi che sapevano far nascere per le sciocchezze più assurde, poi riuscivano sempre a ritrovarsi in ogni caso e ad un livello che pochi potevano vantare di possedere.
Chi dei loro amici aveva assistito a quei due giorni da vicino, guardandoli su quel palco intrecciarsi e fondersi come accadeva sempre nei loro concerti, si trovarono ad ammirarli per quella capacità specifica e particolare che così come l’avevano loro erano certi non l’avesse nessuno.
Avevano assistito a molti concerti dove i cantanti erano due ma si erano sempre distinti l’uno con l’altro, non avevano avuto effettivi pezzi in sincronia od intrecciati a quel modo. Chester e Mike facevano musica come molti altri, diversa ma alla fin fine come molti altri nel senso che ognuno era bravo nel proprio. Ma la particolarità che in molti riscuotevano in loro era proprio quella capacità di fusione atipica ed ancora una volta conquistarono tutti proprio con quella, oltre che con, appunto, la loro musica e tutto ciò che il gruppo intero ci metteva sempre.
- Hanno una capacità di stare insieme che è sesso puro, a modo loro! - Commentò Colin ammirato, riferendosi a come i due stavano sul palco e cantavano.
Gerard lì accanto annuì compiaciuto a sua volta, contento che il suo amico di vecchia data si fosse ripreso bene:
- E’ la loro specialità. La loro costante. Possono cambiare genere e tipologia di musica ed avranno sempre successo proprio per, come la chiami tu, quella capacità di stare insieme che hanno. Sia a livello artistico-professionale che personale, poiché questo si ripercuote sempre anche nel lavoro, specie in questo. - Gerard e la sua famosa parlantina sciolta.
Finalmente anche Jared dovette ammettere che gelosia e risentimenti inattesi a parte, quello spettacolo era senz’altro da ammirare e goderselo, nonostante i loro generi fossero a loro volta differenti.
- Una gran coppia. - Concluse riappacificandosi con sé stesso ed il mondo intero.
Sicuramente una sincronia tale né Mike né Chester avrebbero mai potuta trovarla in nessun campo con nessun altro, nonostante le amicizie strette e il trovarsi in accordo spontaneo anche con altri.
Fu così che si rilassò anche lui tornando a sorridere in quel suo tipico modo strano ed indecifrabile, di chi pensava certe cose che nessuno avrebbe mai decifrato.
Nessuno eccetto il suo compagno.
- Di sicuro il tuo zampino lo lascerai comunque nonostante la loro fusione perfetta! - Fece Colin ghignando in sua direzione.
Il sorriso di Jared fu quanto di più inquietante visto fino a quel momento!
- Tanto non li intaccherai mai! Non dopo stanotte! - Replicò Gerard sicuro fissando i due protagonisti di quei discorsi.
- Dopo stanotte nessuno li smonta, cazzo! - Commentò Colin malizioso.
Jared, però, sorrise con ferrea convinzione.

Finito il concerto, erano sfiniti e prosciugati e probabilmente lo sarebbero stati di meno se non avessero passato i due giorni precedenti a farsi la guerra.
Tutto sommato il concerto fu un successo e tutti si complimentarono.
Jared in modo particolare, spalmandosi sul suo grande amico Chester che, non aspettandosi il suo abbraccio, lo ricambiò perplesso.
Peccato che vedendo che non gli si staccava di dosso, Chester stesso allungò il braccio verso Mike che si era fermato per ricevere i complimenti di Gerard e gli altri e prendendogli la mano si era fatto trascinare via dal compagno che ridendo non aveva piantato musi in alcun modo e tanto meno si era oscurato.
Vedendoli sparire insieme in camerino Colin e Gerard si guardarono per poi lanciare una lunga occhiata da ‘che ti dicevo’ a Jared che mordicchiandosi il labbro contrariato non poté che vacillare.
Che fossero davvero arrivati al punto in cui potevano dirgli e fargli qualunque cosa che non si smontavano più?
Insomma, niente più divertimento?
Naturalmente fra una cosa e l’altra Chester e Mike non ebbero un minuto di tranquillità per stare un po’ soli ma non per questo cominciarono ad innervosirsi.
Questo indicò una volta per tutte che quella notte aveva fatto loro davvero bene.
La sensazione delle braccia che lo cingevano insieme alle dita intrecciate accompagnava ancora Mike in maniera vivida ed era come se fosse nella totale pace dei sensi.
Qualunque cosa gli dicessero o succedesse di poco positivo, a lui scivolava addosso e gli scatti psicotici erano solo un buffo ricordo che sembrava destinato a non ripetersi più.
Quando giunse in albergo il momento di salutarsi poiché ognuno sarebbe tornato a casa propria quella sera stessa, si radunarono tutti nella hall dell’albergo pronti solo per salire nelle rispettive auto alla volta dell’aeroporto.
Come di consueto Gerard si attaccò entusiasta al collo di Mike che ricambiò sorridendo.
- Tre giorni volati! - Esclamò il cantante dei My Chemical Romance con un tono sinceramente dispiaciuto.
Mike, separandosi a malincuore dall’abbraccio, rispose allo stesso modo:
- Davvero… - Pensando anche “Per fortuna… uno in più e sarei morto!”
- Dai che ora puoi finalmente riposarti! - Ma Gerard evidentemente aveva ancora la facoltà di leggergli nel pensiero come ai tempi dell’università e infatti Mike stupito fino ad un certo punto gli schiacciò l’occhiolino.
Voltatosi verso gli altri fece in tempo a vedere il saluto -comico- fra Colin ancora lì con loro -la sua voglia di tornare a lavoro non doveva essere altissima- e Chester.
I due infatti si limitarono a guardarsi cupi e a grugnirsi una specie di ‘ciao’ arricchito da Colin:
- Tanto fottutamente bravo a fare musica quanto fottutamente odioso nella vita normale! -
Chester non poté esimersi dall’esternare con altrettanta sincerità:
- Mi hai tolto le cazzo di parole di bocca! -
Del resto quando non era compatibilità di carattere…
Dopo Chester, Colin passò a Mike mille volte a lui più congeniale e rinnovandogli i complimenti per l’ultimo album -per i quali Chester aveva sbraitato che era stato uno sforzo di tutto il gruppo e non solo di Mike- gli diede una pacca sulla spalla con sguardo profondamente comprensivo:
- E auguri per quello! - Concluse indicando naturalmente Chester che sbuffava seccato.
Mike rise:
- Grazie! Ma è solo questione di trovare la chiave giusta… come con tutti! - Asserì Mike in una piccola difesa del suo compagno. Era più forte di lui. Se si trattava di scherzare era il primo a prenderlo in giro e stuzzicarlo, ma quando erano in mezzo a così tante persone che lo innervosivano cercava di darsi lui stesso una regolata e fare l’intermediario quando sapeva che il limite di Chester era vicino. E lo sentiva ogni santa volta. Non esisteva un momento in cui non lo percepiva.
Se lo lasciava esplodere era in piena consapevolezza.
Quando fu il turno di Chester e Jared, questi tornò a spalmarsi sull’amico volenterosamente, strofinando la guancia contro la sua.
Dopo di che gli sussurrò una cosa all’orecchio attaccando naturalmente le labbra in modo da essere estremamente equivoco.
Visti dall’esterno sembravano loro quelli che stavano insieme e Colin si limitò a scuotere il capo sapendo perfettamente di quel suo ultimo gesto così estremamente ‘alla Jay’ che seppe che tanto era inutile prendersela.
Chester rise per quello che gli aveva detto, poi rispose qualcosa piano in modo da farsi sentire solo da lui.
Tutti guardarono Mike convinti di tornare a vederlo marmorizzarsi come i giorni precedenti, ma con sommo stupore di tutti rimase con le mani ai fianchi a scuotere il capo allo stesso identico e preciso modo di Colin.
Vicini, i due, parvero uno la copia dell’altro e quando Chester e Jared si separarono e li videro clonati nelle pose e nelle espressioni da ‘non cambieranno mai’, scoppiarono rigorosamente a ridere scambiandosi uno sguardo complice fra loro che voleva dire ‘visto?’.
Mike e Colin però non si sentirono per niente tagliati fuori, infatti con prontezza e una nota di divertimento, dissero:
- Jay gli avrà detto ‘scommetti che ora ci stanno guardando male?’ -
- E Chez avrà risposto ‘staranno facendo quella faccia da ‘sempre i soliti’’! -
Jared e Chester smisero di ridere e si fecero repentinamente seri, al che i rispettivi compagni ripresero ad esternare i loro pensieri come se glieli leggessero con dei poteri magici:
- Ed ora stanno pensando ‘ma come cazzo fanno a saperlo?’ -
- Vi conosciamo troppo bene, cari! - Concluse Mike ridendo insieme a Colin. Vedendo le loro espressioni poco contente per aver ricevuto dei: - Prevedibili! - a cui Gerard diede voce ridacchiando a sua volta senza tenersi un solo pensiero che fosse uno per sé, i due complici cinsero rispettivamente i propri compagni e dando dei pizzicotti alle guance uno ed uno schiaffo sul sedere l’altro, misero fine a quel momento esilarante -per chi assisteva- e a quei tre giorni di deliri continui.
Ormai era tutto concluso e nonostante le difficoltà ed i problemi avuti e dati, ripensando a tutto non poterono che rendersi conto di una cosa.
E Chester ne diede voce a nome di tutti:
- Alla fine avevi ragione, Mike. Dopotutto è stato comunque bello! -
Al che Gerard aveva risposto pronto:
- Ma lui ha sempre ragione! Sei tu l’unico imbecille che ancora non lo capisce e non gli dà retta quando lo dice! Sempre lì a sindacare con le tue convinzioni e a fare i capricci! Come la storia delle camere… ma dico, dopo tutto il casino che hai piantato per avere una da due con il tuo Mike, ci hai dormito solo una volta! -
- Una che ha fatto per sette! - Esclamò Jared malizioso, scoccando ai due protagonisti uno sguardo che era tutto un programma.
- Sì, però cazzo! Sempre là a lamentarsi e lamentarsi e a procurare un sacco di fastidi agli altri! La prossima volta dategli della valeriana, lo portate direttamente addormentato e lo svegliate quando deve suonare! Risparmiate a tutti un sacco di noie! -
Vedendolo lanciato e notando gli sguardi un paio stupiti ed un paio colti alla sprovvista per la sua loquacità, Frank e Mikey capendo che avrebbe potuto proseguire una vita intera lo presero a braccetto uno di qua ed uno di là, quindi alzandolo di peso da terra lo trascinarono fuori salutando gli altri che rimasero a ridere di gusto per un paio di secondi.
- Allora, ti sei autocelebrato abbastanza, Mister-fate-largo-a-me? - Fece Colin a Jared rivelando in una sola volta tutti i misteri che si celavano dietro alle sue dubbie uscite strategiche che avevano procurato solo più guai di quanti già non ce ne fossero.
Mike non poté che guardarlo con un fulmine al posto degli occhi venendo solo ora a conoscenza del fatto che aveva alimentato un fuoco già acceso non per combattere la noia o chissà cos’altro, ma solo per…
- Autocelebrarsi? - Chiese con un tono di voce sottile e teso di chi stava di nuovo per esplodere.
Chester captò al volo il tasso di cedimento dei nervi di Mike e con Colin che rispondeva: - Certo, lui è sempre così, qualunque cazzo di cosa fa è solo per nutrire in qualche modo il suo fottutissimo ego. Anche se sembra che faccia l’altruista di merda o che metta i bastoni fra le ruote! Non è mai niente di personale o gentile. È solo per sé stesso! - lo prese a braccetto e trascinandolo di peso seguito dagli altri del gruppo che ridevano sapendo cosa si agitava nello stomaco di Mike, uscì a sua volta dall’albergo dirigendosi all’auto che li aspettava.
Quella parentesi andava assolutamente chiusa!

Finalmente al sicuro sull’aereo privato che li stava riportando a casa sorvolando l’oceano, complice la notte inoltrata che vide tutti gli altri lì con loro addormentati, Chester e Mike ebbero finalmente il loro momento che gli era mancato per tutto il giorno.
Ora, seduti nelle comode poltroncine dietro a tutti gli altri, proprio dove erano stati all’andata, sentivano la stanchezza di quei giorni per loro particolarmente massacranti ma soprattutto per il concerto fatto poche ore prima dove avevano dato fondo alle energie residue rimanenti.
Chester ricordandosi del proprio gesto di tre giorni prima, tornò a ripeterlo girandosi verso l’oblò. L’esterno era un manto nero dove non si poteva distinguere un paesaggio. Il buio ad inglobarli.
Mike notò la sua espressione assorta e stanca e si appoggiò proprio come quella mattina aveva fatto, col mento sulla sua spalla. Guardò fuori a sua volta ma non vedendo niente di interessante che non fosse nero, si spostò su qualcosa che preferiva di gran lunga.
Il profilo regolare di Chester che si girò poco dopo ricambiando il suo sguardo ravvicinato.
Intrecciandosi si sorrisero spontaneamente anche se con stanchezza, si contemplarono per un attimo e ripensando brevemente a quanto avevano dato fondo a tutta la loro sanità mentale e ai lati nuovi che erano violentemente usciti senza il loro controllo -non che Chester avesse fatto qualcosa per controllarli- sospirarono in concomitanza, a quello accentuarono il sorriso senza dirsi niente per un po’ fino a che Mike interruppe quella comunicazione interiore di chi aveva il sonno a schiacciarlo ma che voleva comunque stare ancora un po’ con l’altro.
- E’ stato comunque bello. -
- Ma da evitare possibilmente il fottuto bis! - Ribatté pronto Chester senza negare che in ogni caso lo era stato. Almeno l’ultimo giorno.
E non ci fu bisogno di dirsi che erano esclusivamente l’uno dell’altro, tanto meno che si amavano e che erano possessivi e gelosi da far schifo.
Quel loro modo di amare esagerato ed identico se non altro in quello, fu esternato alla fin fine con quella specie di sigillo che fu perfetto.
Mike si allungò il necessario per raggiungere le labbra di Chester che gli porse con la tranquillità di chi non aveva proprio più energie da dare, nemmeno per sbaglio.
Dopo quel tocco leggero e intimo, Mike si appoggiò di nuovo alla sua spalla e senza dire altro si lasciò prendere dal sonno in perfetta sincronia con Chester.
Davvero due che sapevano lasciare il segno sempre e comunque, specie fra di loro.

FINE