NOTE: Questa l’avevo scritta da un po’ e si colloca qua, poco prima che si mettano insieme. Non so la storia che c’è dietro ad Iridescent, canzone dell’ultimo album, però mi piace pensare che possa essere questa. Il testo l’ho inserito alla fine. Purtroppo le cose che racconta Chester sul suo passato sono vere, da quello che si sa sul suo passato. Grazie a tutti quelli che leggono e commentano. Buona lettura. Baci Akane

IRIDESCENT

Non succedeva spesso ma capitava quando Chester si imbatteva in cose di vario genere che però riportavano sempre alle stesse tematiche tragiche.
Cose che aveva vissuto anche lui in prima persona e che, incontrando anche a distanza di anni, gli tiravano fuori da dentro ciò che aveva passato da giovane. Queste cose le assimilava sul momento come niente, ma poi le buttava fuori di notte.
Le prime volte Mike non ci aveva fatto caso, poi aveva notato che aveva quegli incubi solo dopo aver visto qualcosa che inevitabilmente glielo ricordava.
Notizie o scene di stupri, suicidi, tossicodipendenti  e altre cose sul genere.
Non capitava spessissimo di dormire con lui ma nemmeno di rado.
Era più frequente quando facevano tardi a comporre una canzone, quindi si buttavano sul divano a guardarsi un po' di televisione mangiando e poi si addormentavano o Mike gli offriva direttamente il letto per non farlo guidare a quell'ora, così stanco.
Non era mai successo niente se non appunto quando qualcosa glielo ricordava, allora uscivano incubi del suo passato traumatico.
In quei casi Chester cominciava prima ad agitarsi come un matto, poi a parlare e a lamentarsi fino a gridare. Era l'amico a svegliarlo spaventato a sua volta da quei modi poco dolci di dormire.
Chester si tirava su di scatto e tutto sudato ed ansimante lo fissava terrorizzato, non capendo in che punto della sua vita fosse, impaurito che potesse essere ancora un moccioso pieno di problemi e di rabbia.
Poi Mike lo toccava con la sua solita gentilezza e senza dire battute idiote per sdrammatizzare, gli diceva che erano a casa sua e che andava tutto bene.
La prima volta preso alla sprovvista e pensando che fosse un caso isolato, si era alzato dicendo di andare a fare una tisana per rilassarlo, ma Chester gli si era aggrappato quasi con disperazione e istintivamente l'aveva  praticamente implorato di non andare.
Mike aveva capito che probabilmente pensava di star ancora sognando, ma turbato da quel suo comportamento così insolito si ricordò di quello che gli aveva accennato riguardo il suo passato e si era dispiaciuto capendo che da certe ferite non si poteva guarire definitivamente nemmeno col tempo.
Se l'era poi portato dietro in cucina ed avevano passato il resto della notte svegli a parlare d'altro senza mai toccare nemmeno per sbaglio il discorso dell'incubo.
Le altre volte che era capitato aveva cominciato a far caso a cosa Chester assisteva in giornata per capire come mai a volte faceva quegli incubi ed altre no. Incubi di giorni tanto lontani e sepolti.
Non ne avevano mai avuto bisogno di parlarne, Chester non gli aveva mai raccontato i sogni e Mike aveva fatto quello che aveva potuto limitandosi ad evitargli cose con quel genere di tematiche, per lo meno quando erano insieme e da soli.
Una notte, però, era stato Mike a crollare per primo sul divano, tutto scomposto e stravaccato su Chester che, sveglio e privo di sonno nonostante l'ora tarda, aveva continuato a guardarsi da solo la televisione chiedendosi se a quel punto non potesse anche tornare a casa.
Erano nel pieno della composizione di The thousand suns, l'ultimo album, quindi quando i due autori delle canzoni dovevano creare si riunivano in un appartamento di Mike adibito più a sede del gruppo che altro, qualcosa di alternativo allo studio di registrazione o alla sala prove.
Quell’appartamento era composto da un ampio salotto, da una cucina spaziosa, bagno e qualche camera da letto nel caso in più di due persone volessero rimanere a dormire.
Sotto 'creazione', Mike e Chester vivevano praticamente lì dentro da reclusi seguendo l'onda delle ispirazioni che spesso sparivano se ignorate.
Chester, così, senza muoversi per non svegliare Mike, aveva girato canale fermandosi su un altro film sperando fosse abbastanza palloso da farlo addormentare.
Classico dramma che parlava di violenza carnale.
Al ragazzo infastidivano molto quei film e li evitava sempre, se poteva, ma in compagnia di altri non si opponeva mai.  Contento che nessuno lo vedesse, chiuse subito la televisione lasciandosi prendere dal sonno, appoggiato a sua volta all'altro che ormai era più un peso morto addosso a lui, con un braccio attorno alla sua vita come se fosse un cuscino.
Pensando che era con lui e accettando di buon grado quella specie di abbraccio da femmine, tanto Mike dormiva e non poteva sapere che non l'aveva cacciato, permise ai sogni di invadere la sua mente stanca e turbata.
Non erano cose che si potevano controllare o cancellare, rimanevano indelebili e dopo venti anni da che gli erano accadute, talvolta le riviveva ancora fresche fresche con lo stesso dolore di quando gli erano capitate.
Quando urlò, sentì le mani sicure di Mike scuoterlo per le spalle e prima ancora di svegliarsi per bene, aveva capito che si trattava di lui e gli si era aggrappato come ad un salvagente dopo essersi tirato faticosamente su dall'abisso. Risalendo in superficie, aprendo gli occhi, si era accorto di stare abbracciando Mike in maniera alquanto imbarazzante, ma fra quello ed il continuare a tremare in modo comunque imbarazzante, aveva preferito rimanere stretto all'amico che, senza stranirsi o irrigidirsi per quel gesto insolito, continuava a trattenerlo a sé cingendolo protettivo e dolcemente, fregandosene di ciò che sembravano e che non avevano mai fatto cose simili.
Sentirlo star così male era di certo peggio di quelle stupide cose da ragazzine!
Cominciò così ad accarezzarlo e sentendo un labile lamento contro il suo collo, un sussurro che diceva stancamente: - …pensavo di averlo superato... - Mike cominciò a parlare a sua volta con calma, pacatezza, gentilezza e dolcezza.
Cose che venivano naturali solo a lui senza sembrare eccessivamente sentimentale!
- Finiranno... devi lasciarle andare. Affronta quello che è stato, non cercare di scappare, di dimenticare, di nasconderlo. Ricorda tutto quello che è successo, che hai passato, parlamene se vuoi. Poi lascialo andare. Vai avanti. Quella volta eri solo, mentre chiamavi aiuto e nessuno veniva. Adesso no. Vedi? Sono qua e ti sto stringendo. Non sei più solo. Quello che è stato è finito, ma non puoi semplicemente far finta che non sia mai stato. Ricordalo, reagisci, lascialo andare e riparti. -
Assorbendo le sue parole come fossero luce nelle sue tenebre, smise di tremare ma rimase aggrappato a lui che l'abbracciava a sua volta, quasi cullandolo. Poi, con la testa piegata contro il suo petto, ascoltando i suoi battiti regolari e sicuri, immersi in un silenzio ed in un buio che non gli permetteva di vedersi bene ma di sentirsi perfettamente, Chester cominciò a parlare sommessamente, piano, con fatica, come se si strappasse denti a mani nude.
- E’ passato tanto tempo, ho superato tutto ma ogni tanto lo sogno ancora e mi sembra di tornare a quel tempo. E sto di merda. – Poi continuò a ruota libera, dicendo semplicemente tutto quello che gli veniva in mente, senza rifletterci o vergognarsene o trovarlo difficile da esternare: - Ho cercato di uccidermi, quando ero un ragazzo. Dopo che ho visto come lo facevano dei miei amici, visto coi miei occhi. E anche dopo che hanno abusato di me, dannazione, ero solo un bambino. E dopo che i miei si sono separati e hanno cominciato a spostarmi come un pacco postale per lo Stato, sbattendosene di me, lasciandomi solo, con un padre quasi pazzo che un giorno piangeva, un altro beveva e l'altro ancora mi picchiava. Ho avuto una gran voglia di uccidere tutti, anche mio fratello e le mie sorelle che se ne sbattevano di me andandosene. Ho cercato di farla finita, pieno di rabbia e dolore, mentre ero immerso nella droga fino al collo. Non so perchè non è andata, ma ci ho davvero provato. E poi quando mi sono separato io da mia moglie, quando sono caduto nell'alcolismo, quando stavo per perdere tutto quello che avevo, ho di nuovo pensato di riprovarci, a farla finita. Non so cosa cazzo me lo abbia impedito, ma quando mi hai fatto la proposta, dovevo decidermi se continuare a fare il coglione o smettere completamente con la vita che facevo e cambiare unendomi a voi. Non ci ho mai pensato seriamente a tutto quello che mi è successo. Sono semplicemente andato avanti facendo scelte di continuo. Il più delle volte sbagliate. Solo una è stata giusta e dopo averla azzeccata sono salito insieme a voi prendendomi la mia fottutissima meritata felicità, senza più pensare a quello che avevo lasciato. Facendo come se non fosse successo. Tutti i miei fallimenti, la tristezza, la frustrazione, la disperazione… non so che farne, di queste cose… e le ignoro… però ogni tanto tornano fuori… e, cazzo, sto così male… -
Concluse stringendo i denti e tirando i muscoli, dando a Mike l’idea del suo stato d’animo.
L’amico strinse le labbra lieto che non potesse vedere il suo viso carico di dispiacere, sapeva che l’avrebbe fraintesa con la pietà e avrebbe avuto una delle sue reazioni esagerate.
Continuò ad accarezzarlo lentamente diventando via via sempre più profondo, come fosse un amante, dimenticandosi che si era sempre imposto, da quando l’aveva scoperto, di tenerselo per sé il suo sentimento.
Dimenticò che non stavano insieme e che Chester non sapeva che l’amava.
Pensò di essere il suo compagno che aveva bisogno di lui, in quel momento. Un disperato bisogno di lui.
- Lascia andare. E’ finito. L’hai superato. Hai vinto tu. Sei qua con me. Sei vivo. Non tornerà più. Non sei un fallito. Non è stata colpa tua. Andrà tutto bene. Lascia andare. Lascia andare… - Per poi continuare con le due ultime parole come dei piccoli incantesimi ipnotici per farlo stare meglio. Sussurri sempre più dolci, delicati, carichi di tutto l’affetto che gli portava, di qualcosa che non poteva imbarazzarlo perché erano sentimenti ed i suoi sentimenti erano tutto ciò che aveva, quello che l’avevano portato dove era ora.
Non si sarebbe mai tradito, ma nemmeno avrebbe fatto del male a qualcuno.
E’ solo che lì si trovò confuso lui stesso, mentre abbracciava Chester come se fosse il suo ragazzo, invece che solo il suo amico.
Dimenticandosi di tutto.
Di tutti.
Volendo solo che l’altro stesse bene.
Quando sentì che non tremava più e che anzi respirava calmo e regolare, totalmente appoggiato a lui, capì che doveva essersi riaddormentato e sperando per lui in un sogno più sereno, lo adagiò steso, lo posizionò comodo, quindi lo contemplò nella penombra per un paio di minuti. Nel corso degli anni era diventato padrone di un tipo di bellezza che non poteva essere considerata canonica, ma era sua e a lui piaceva comunque.
Lui, i suoi mille tatuaggi e i suoi piercing.
Passò un dito sul suo viso sudato e glielo asciugò col dorso della mano, così concluse in una carezza che ora, tornato in sé, gli fece ricordare che non erano fidanzati, in realtà. Ma non per questo i suoi sentimenti sarebbero mutati.
Sperava davvero che ce l’avrebbe fatta a non sognare più quelle cose orrende, era convinto che sostituendole con tante più belle avrebbe potuto farcela. Anche se certe cose rimanevano indelebili ben nascoste nell’animo.
Dopo un paio di minuti si alzò e si diresse in cucina, aprì la luce e prendendo carta e penna abbozzò una nuova canzone.
Iridescent.


“Quando ti trovavi nel risveglio della devastazione
Quando aspettavi sul bordo dell’ignoto
E con il cataclisma che pioveva giù
Piangendo dentro, “salvami adesso”
Eri lì assolutamente da solo
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Rafforzi la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lascia andare
Lascia andare
Ed in uno scoppio di luce che
ha accecato ogni Angelo
Come se il cielo avesse soffiato
il Paradiso tra le stelle
Hai sentito la gravità di temprata piacevolezza
Cadendo nello spazio vuoto
Nessuno li che ti prendesse tra le loro braccia
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Rafforzi la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lascia andare
Lascia andare
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Rafforzi la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lascia andare
Lascia andare
Lascia andare
Lascia andare
Lascia andare
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Rafforzi la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lascia andare
Lascia andare”

FINE