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CAPITOLO SECONDO:

CANTO

/My December - Linkin Park/
- Ma tu sei capace di cantare piano senza strillare? - Glielo chiedo scettico senza pensare davvero al termine che uso. Non volevo provocarlo ma ora che rifletto è ovvio che si offenderà, infatti mi fissa come se avessi bestemmiato. Mi scompiscerei dal ridere se non sapessi che così segnerei la mia fine!
- E tu di non reppare? -
C’è un momento di tensione durante il quel ci fissiamo male, assottigliando gli occhi e pensando peste e corna l’uno dell’altro. Me la sono cercata, lo ammetto, ma visto che siamo in ballo, balliamo!
Mi accomodo sul divano allungando le gambe sul tavolino ed intrecciando le dita dietro la nuca, quindi li guardo con sfida. Come fa lui che assume un sorrisetto obliquo preoccupante.
- Io mi adatto a tutto. Tu piuttosto… fammi sentire come la faresti… io ti vengo dietro! -
Se potesse mi ucciderebbe per le terribili insinuazioni che sto facendo, ma si alza di scatto e mi prende per il braccio trascinandomi bruscamente al pianoforte.
- Avanti, allora! Tu suona, ti faccio ben sentire io! - E’ super offeso e non sa quanto mi sta facendo divertire, infatti ghigno di sottecchi grandemente divertito.
Accontentiamo e vediamo cosa mi mostra.
Una volta seduto sullo sgabello sistemo sul leggio lo spartito che ho completato l’altro giorno senza riflettere sul fatto che fosse venuta fuori una melodia completamente diversa dal nostro solito stile. Al momento di cambiarla gliel’ho fatta vedere e sentire e Chester se ne è subito innamorato dicendo che ci avrebbe provato su da solo. Ma io sono stato convinto da subito che non avrebbe potuto farla. Ora vuole dimostrarmi che ho torto solo per orgoglio ma penso che non mi soddisferà… insomma, lui canta urlando ed io lo adoro, però da lì a fare una canzone come questa, non vedo proprio come possa riuscirci.
Si accomoda accanto a me per leggere lo spartito e comincia a vocalizzare per scaldare la voce, io lo aspetto e lo ascolto. Vocalizzare è un conto, cantare un altro. Ora vediamo.
Scruto il suo profilo e vedo che è diventato estremamente serio, così lo assecondo concentrandomi, quando mi fa un cenno col capo io comincio i giri di piano iniziali e dopo un paio gli faccio il cenno con lo sguardo indicando che al successivo può attaccare.
Così lui fa e come comincia i pensieri mi si fermano nella mente.
Chester canta ed è… semplicemente fantastico… lo fisso subito stranito e spontaneo.
Così è questa la sua vera voce!
Porca miseria!
E chi se lo aspettava?
Canta piano e sommesso, carico di una tristezza ed angoscia pazzesche.
È profondamente concentrato e si capisce che è molto toccato dal testa che abbiamo scritto insieme, non riesco nemmeno a smettere di guardarlo mentre le mie mani vanno da sole sui tasti, coinvolte anch’esse dal suo modo di cantare così diverso dal suo solito. Mi sta sconvolgendo, sembra un’altra persona.
Io amo come canta normalmente, come uno schizzato, ma ora è… non so, incredibile. Mi entra.
È esattamente ora che mi innamoro veramente della sua voce e giuro, pensavo non potesse succedere perché dal reputare bravo un cantante all’amare la sua voce il passo non è sempre automatico. Però con lui è successo ora e non so perché ma mi stordisce.
Quando è il mio turno sono pregno di questi brividi che mi sta trasmettendo e dell’atmosfera che ha fatto calare col suo canto così malinconico e lento, così non ci rifletto nemmeno un po’, vado ad istinto seguendo quello che mi ha stimolato.
Gli piace? Cercò di capirlo e dalla sua espressione direi proprio che ricambia il mio medesimo innamoramento.
Non so come io stia cantando, non me ne rendo conto.
Sono frasi fra i suoi versi, le sussurro e lui si intreccia a me ma questa volta guardandomi, finiamo così per continuare fissandoci a questo modo, così vicini ed in stati d’animo così strani.
Siamo qua a sconvolgerci a vicenda e mentre andiamo avanti profondamente scossi interiormente, impossibilitati a staccarci gli occhi di dosso, vedo la sua mano spostarsi sfacciatamente fra le sue gambe e lì ci rimane mentre comincia anche a muoversi in modo inequivocabile, da sopra i jeans.
Questo mi destabilizza totalmente e stono qualche nota sul piano, lui lo nota e fa quel ghigno sadico che mi trasmette un’ondata imbarazzante di calore. Mi toccherei anche io, dannazione, e sebbene dimostrerei di essere impazzito, è ora che mi trattengo che mi ci sento.
Fra l’altro se fermassi le mani svanirebbe tutto, lui non canterebbe più e nemmeno io…
Non so cosa mi stia facendo, non mi sta nemmeno toccando, mi guarda e basta ma mi sento come se mi stesse seducendo. Sono stravolto e l’eccitazione sale, specie vedendo lui nelle stesse condizioni che però non trattiene minimamente.
È vicino a me, mi guarda, cantiamo eppure si massaggia l’inguine.
Sto morendo.
Questa non la posso evitare di pensarla… è proprio una troia… ma tremendamente eccitante ed erotico!
Sto facendo una fatica bestiale e di volta in volta la mia voce intrecciandosi alla sua è sempre più simile ad un gemito, me ne accorgo io stesso ma non riesco a fare diversamente. Esco così da sola.
Fino a che non lo vedo gettare la testa all’indietro, mordersi il labbro e abbandonarsi al piacere più intenso, così, platealmente, vicino a me come se fosse normale, se stessimo insieme se… ma capendo che è venuto per la mia voce anche la mia eccitazione sale eccessivamente e non posso che mollare tutto e filare veloce in bagno. Qua faccio l’unica cosa sensata per non impazzire.
Concludo il momento di erotismo con le mie stesse mani e vengo anche io. Pietosamente appoggiato al lavandino, con la fronte sullo specchio, sudato, ansimante ed i battiti impazziti.
Mi sento male.
Che diavolo è successo di là?
Vorrei trovare un senso, una risposta ma non ne sono capace. So solo che questa canzone non finisce nell’album ma al massimo in una edizione limitata per evitare di cantarla troppo spesso. Non possiamo avere un orgasmo ogni volta che la cantiamo!
Per di più il suo significato non centra niente con il sesso, anzi!
Quando esco dopo essermi rinfrescato, lo vedo steso nel divano con la testa appoggiata alla mano e sul gomito, ha l’aria maliziosa e soddisfatta, anzi, proprio trionfante.
Si sta accarezzando l’addome sotto la maglietta, lo fa distrattamente e questo gli conferisce un’aria ancor più irresistibile, per quanto mi riguarda. Infatti arrossisco inevitabilmente e mi fermo a debita distanza, rigido come una statua e quasi terrorizzato da lui, dal suo corpo e dalla sua voce.
È nato per provocare ma pensavo di esserne immune. Chissà perché, poi.
Mi ucciderà se continuo così.
Mi sta facendo scoprire certe pulsioni che non sono normali.
Sono imbarazzato da morire e lui sembra una puttana ed il bello è che mi piace proprio perché si comporta così!
È da folli e qua lo dico, qua lo nego.
- Assumiti le tue responsabilità! - Mi dice deciso e provocatorio. Alzo un sopracciglio. - Non puoi cantare a quel modo. Sembrava stessi scopando! -
- Vieni ogni volta che uno canta in modo equivoco? - Chiedo seguendo la logica.
- No, solo se ha la tua voce! Non ti avevo mai sentito cantare in quel modo! Sei… da orgasmo! - Conclude ammiccando.
- Senti chi parla! E tu? Prima canti a quel modo (ma dove la tenevi una voce simile?), poi ti masturbi vicino a me. FISSANDOMI! Ma sei impazzito? Sei addirittura venuto, cazzo! - A questo punto tanto vale parlarne. Sono rossissimo ma credo dobbiamo dircelo per evitare futuri imbarazzi.
- Anche tu se è per questo! Solo che ti sei nascosto! Tanto era chiaro… potevi farlo anche vicino a me, non mi dà fastidio anzi… la prossima volta se vuoi te lo faccio io! - Non so se sia serio o meno e non voglio indagare. Credo sia serio però. È spavaldo ma convinto. Mi tengo ancora a distanza e non oso avvicinarmi… spero che prima o poi mi passi, che sia una cosa solo di ora!
- No grazie! Le mie mani funzionano bene! - Potevo anche risparmiarmela però… ora lui ammicca divertito e fa peggio di prima! Infatti mi mordo la lingua al suo ghigno soddisfatto e proseguo cercando di riprendermi.
È difficile.
Torna in te Mike!
Non puoi saltargli addosso. Che novità è questa?
- Non cantiamo più così! Questa ormai va così ma la faremo poco, con decenza e non appiccicati in questo modo. Soprattutto non toccarti più a quel modo! Tutte le altre canzoni non saranno più così! Niente canti orgasmici! - E non è una proposta ma un ordine, infatti ho un che di isterico che evidentemente lo fa ridere. Forse non ci crede molto ma non importa.
- Per ora. - Infatti dice sfacciato. - Comunque tranquillo. È una questione di voce, niente di più. - Forse lo specifica perché mi vede troppo agitato ed inservibile, non so, ma mi fa sorridere per il riguardo che solo ora dimostra nei miei confronti.
È carino…
- E’ stato… - Cerco le parole e lui le trova per me.
- …pazzesco! - Annuisco.
- Non succederà più. Rimane fra noi. - Con questo chiudo il discorso illudendomi che sia vero. Che non accadrà più una cosa simile. Ma fra noi sembro l’unico a pensarlo.
Chester infatti ridacchia ed io sospiro insofferente.
Mi manderà al manicomio!

FINE