NOTE: la fic si basa su 3 canzoni del loro nuovo album, The Hunting Party. La prima della lista è Mark the graves, la seconda sarà Until it's gone e la terza Final masquerade. Ci sono i testi ad inizio di ogni pezzo, mentre sarà poi anche amalgamato alla storia, come faccio sempre quando uso le loro canzoni. Preciso che essendo queste canzoni un riferimento (secondo me) al famoso periodo di rottura narrato anche in Living Things, si può benissimo pensare che sia sempre la solita fic col solito tema di cui loro sono tormentati e di riflesso tormentano anche me. In effetti in parte è così ma qua c'è una chiave un po' diversa che si rivela solo nell'ultima parte. Del resto non è colpa mia se loro fanno un sacco di canzoni su quel periodo, si sono ossessionati ossessionando me, è colpa loro. Spero che nel prossimo album ci sia qualche canzone anche sulla riconciliazione (niente cose d'amore sdolcinate, ma diciamo almeno un po' positive? Mi stanno facendo penare la riunione). Per il resto THP è collegabile ad A Thousand Suns in quanto le altre canzoni sono un seguito ai giorni nostri di quello narrato in quell'album, ovvero la guerra nucleare. Come si è evoluto il mondo? Nella corruzione. Lì si sviscera queste corruzioni. Solo i Linkin Park possono tirare fuori un album collegabile a due diversi con diversi usi della musica e risultare fluidi e lineari! Sono proprio dei fottuti geni (Mike soprattutto). Comunque... l'album mi piace, ma Final masquerade l'adoro da morire.
Se avrete voglia di cimentarvi anche in questa fic, mi farete contenta!
Buona lettura.
Baci Akane
PS: si alternano i punti di vista dei due, prima Chez, poi Mike poi di nuovo Chez. Mike è più corto rispetto alle parti di Chez, è uscita così!
PPS: vi consiglio di leggere ascoltando le canzoni, metto i link quando arriva il momento, se vi va e potete, fatelo che rendono meglio l'idea dal momento che io scrivevo ascoltando quelle.

NOI LIBERI DAVVERO



"C'è un gioco fragile a cui giochiamo

Con i fantasmi di ieri
Se non siamo in grado di lasciarli andare
non ci diremo mai addio
Nessuna traccia di quello che resta
Nessuna lapide per segnalare le tombe
Solo ricordi che pensavamo di poter negare
C’era così tanto in più da perdere
Rispetto al dolore che ti ho fatto passare
Nella mia disattenzione ti ho lasciato nel buio
E il sangue si può lavare
Ma le cicatrici non svaniranno mai
Almeno so che
in qualche modo ho lasciato un segno
Nel buio
Nella luce
Niente [è] rimasto
Niente [è] giusto"
/Mark the graves/

- E se hai bisogno di un amico, c'è un posto qui accanto a me. -
Le parole di Mike rimbombano nella mia fottuta testa.
Mi ha appena detto che voleva una pausa e che la voleva a trecento fottutissimi gradi!
Come cazzo ha potuto?
Non ci credo, mi rifiuto di crederci, ho fatto un casino pazzesco, gridato, insultato. Non volevo accettarlo.
Lui per lasciarmi chiude il gruppo!
Poi mi ha detto che non era così, che non lasciava né me né il gruppo, ma che era tutto fottutamente sospeso in attesa di capire.
Capire cosa?
Cosa cazzo capire?
- Il modo migliore di comportarmi con te. - Le sue parole continuano a rimbombare.
Scuoto la testa.
- Lo vedi che è per me? Lo vedi cazzo? Chiudi il gruppo per me! - L'esplosione che ho... cazzo, voglio picchiarlo. Non lo faccio solo perchè è lui.
- Chester... smettila! Tu hai tutto e non sei ancora felice! Forse non è colpa tua ma è mia! Del mio modo di fare con te! Io devo capire cosa sbaglio e finchè sto con te... -
- Fottimi! Mandami via, ma cosa cazzo c'entra il gruppo? - So, cazzo, lo so quanto è importante per lui!
Sono stra fottutamente convinto che mi sta dicendo cazzate!
- Senza di te il gruppo non esiste! Non intendo portarlo avanti! Tu hai bisogno di riprenderti, devi disintossicarti ed io devo capire come fare, come comportarmi senza... - Qua si ferma ed io scatto.
- Lo vedi? È colpa mia! - E qua è lui che si mette a gridare, è lui che va in pezzi e lo fa con le sue fottute lacrime che scendono.
- Certo che è colpa tua! Certo che è per te! Devo riuscire a stare con te senza distruggerti! Tu ora hai tutto e ti fai ancora, non sei felice! E guarda un po'? Noi abbiamo una relazione! - Allora mi zittisco. È qua che mi fotte sul serio. Dovevo continuare a gridare, ma le sue lacrime del cazzo mi hanno finito.
Che cazzo dovevo fare?
Lo sto abbracciando e mi sembra che sia assurdo che sono io a consolarlo, dopotutto è lui che mi ha lasciato.
- E' solo una pausa per farmi capire come fare con te senza farti stare così male da continuare a drogarti, Chester... - Ripete in un sussurro mentre le lacrime scendono.
Mi mordo il labbro a sangue e vorrei darmi giù fino a sfondarmi il cranio.
Sento il suo cazzo di dolore, striscia nella mia pelle, mi divora il cuore.
Gli ho fatto così male continuando con quella merda, ma io... io come cazzo faccio ora?
- Mike, è peggio senza di te... con te è difficile, ma senza è impossibile... -
Dico mentre il panico sale. Lo sto vedendo e lui mi si tiene alle braccia, affonda le unghie, sembra stia andando a fondo. O sono io che ci sono andato e me lo sono trascinato. Non ne può più.
È colpa mia.
Gli ho fatto così male.
Ma io come faccio?
Se mi lascia...
Lui dice che è una pausa, ma non è solo una pausa... è una fine, ne sono convinto.
- Ci hai provato un sacco di volte e non hai mai smesso. E la costante ero io. Sono sempre stato io a soffocarti! -
- Mike, senza di te mi uccido, non ce la posso fare! Se mi lasci io crepo, cazzo! Lo capisci? -
Lui scuote il capo e mi allontana tenendomi però per le braccia, ora mi guarda in viso, il suo è stravolto dalle lacrime e non è che il mio sia meglio. Non so nemmeno se sto piangendo o cosa. Sono devastato, distrutto, terrorizzato!
- No, questo gioco non funziona più. Tu mi hai sempre tenuto a te così. Provavamo a lasciarci e tu poi te ne uscivi così, dicendo che avevi bisogno di me. Ed io tornavo. Ma tu non smettevi mai! Tu con me non sei felice, è questo il fatto. Sono io che sbaglio qualcosa con te! - Non posso ascoltare questo discorso del cazzo. Non posso. Mi rifiuto di credere che ha ragione.
- E' qualcosa di mio, sono i miei fantasmi! Mi faccio per il mio passato, per i fottuti ricordi che non riesco a dimenticare, per questa bestia che ho dentro! Non sei tu! - In effetti è proprio questo che gli ripetevo sempre, andando da lui in lacrime, implorandolo di rimanere con me. E lui, puntuale, mi riprendeva. Perchè lui mi ha sempre ripreso.
- E' un gioco fragile, questo a cui giochiamo. Dobbiamo lasciarli andare i fantasmi di ieri... dobbiamo entrambi lasciarli andare, altrimenti non ci diremo mai addio. - Corrugo la fronte, non capisco un cazzo, lui sospira e mi mette una mano sulla guancia, dolce. Ora piange di meno, gli occhi sono due laghi neri. - I tuoi, il tuo passato con cui mi ricatti per tenermi a te, mi impedisci di dirti addio. I miei fantasmi sei tu, Chez. Tu sei il mio fantasma che mi impedisce di dirti addio, di lasciarti andare. Non ci riesco, però non resta più niente di noi! Nemmeno una lapide per segnalare la tomba! Né mia, né tua! Io non ho più niente da dare, non c'è più niente di me, di noi... ci sono solo ricordi, ormai. Di come siamo stati insieme, di quel che abbiamo fatto e provato. Dobbiamo dimenticare tutto ed andare avanti. -
Scuoto la testa con decisione ed ora sono io che piango come un fottuto bambino del cazzo, come ogni volta, come ogni cazzo di volta che ci lasciamo. Che ci proviamo senza riuscirci.
- Non li possiamo dimenticare, non li possiamo negare! Non li possiamo soffocare! Io non ti dimenticherò mai! Non ti supererò mai! -
Anche lui scuote la testa, mi mette anche l'altra mano sulla guancia e mi carezza con fermezza e la sua dolcezza che avrà sempre per me, il solo che l'avrà.
- Possiamo superarli. Non ci fermeranno dall'andare avanti e fare quello che va fatto. Io non ce la faccio più Chester. E nemmeno tu. Devo essere onesto. Il mio modo di starti vicino ti impedisce di rinascere. - Lo voglio rifiutare, ma ora piange silenzioso fra questo sorriso incoraggiante e dolce e capisco quanto male sta. È colpa mia.
Le occhiaie, le notti insonni, i digiuni, le sigarette e spesso le ubriacature. Si sta consumando e lo vedo giorno dopo giorno. Lo devo vedere. Devo essere onesto. L'ho segnato, l'ho distrutto. Non ce la fa più. Anche come si rivolge male agli altri, come non riesce più a creare, a scrivere, a suonare. Ha un blocco artistico!
- Cazzo... cosa ti ho fatto? - Dico alla fine capendolo. Lo abbraccio di nuovo e lui si lascia andare. Devo aiutarlo. Devo essere io ad aiutarlo, ora. Non ce la fa più con me. È questa la sola fottuta verità.
Se lo amo devo superare tutto e lasciarlo andare.
Dovevo pensarci prima... prima di arrivare a questo fottuto punto.
Dovevo capire che c'era così tanto da perdere e rispetto al dolore che gli ho fatto passare, non ne valeva la pena... quello che ho fatto, distruggermi per cosa? Per tenerlo a me? Per dimenticare i miei fantasmi?
Non lo so nemmeno perchè è successo... perchè lo faccio?
Avevamo tanto, l'ho fatto soffrire molto e per cosa? Per perdere quello che avevamo.
- Non mi sono nemmeno accorto di lasciarti nel buio... - Mormoro mentre singhiozza. Fa molto più male a lui che a me... lo sento tremare e me ne rendo conto. Non è quello forte che sa sempre cosa fare. È fragile.
- Passerà tutto, ti rimetterai, io capirò come fare e torneremo insieme, faremo ancora musica e tutto andrà bene! - Dice forse per consolare sé stesso, ma quanto ci crede? Io amaro rispondo scuotendo la testa.
- Ti ho fatto troppo male, Mike... -
- Il sangue si può lavare... -
- Ma le cicatrici restano... - Alza la testa e mi guarda con la sua bocca tremante che fermo con un bacio leggero, un piccolo premio per me che forse in tutta la mia vita di merda sto facendo la prima cosa giusta.
Lo sto lasciando andare.
Lo carezzo io, ora, gli asciugo le lacrime che tornano a scendere e sospiro in un raro e incredibile momento di lucidità.
- Almeno so che in qualche modo ho lasciato un segno. - Mike in risposta torna ad abbracciarmi, forse non se ne andrà mai anche se è quello che sta cercando di fare.
- Torneremo, vedrai... - Ripete come una litania.
Non siamo capaci di staccarci ed io sto qua, occhi alti, lacrime lungo le guance a pensare ai miei ricordi del cazzo.
Nel buio e nella luce non rimane più nulla, alla fine.
Non è giusto proprio per un cazzo. “

***

Una fiamma ha bisogno di aria per bruciare
Di un soffio per creare un bagliore
L’ho sentito dire mille volte
Ma ora so
Che non sai quello che hai
Oh non sai quello che hai
No non sai quello che hai
Finché non c'è più
Pensavo di averti tenuto sana e salva
Pensavo di averti resa più forte
Ma qualcosa mi ha fatto capire
Che avevo torto
Perché a volte trovare quello che hai
Significa trovarlo da soli
E riesco finalmente a vederti risplendere
Quando lascio perdere
Perché non sai quello che hai
Finché non c'è più
Fino a che non c'è più...
Perché non sai quello che hai
Oh non sai quello che hai
No non sai quello che hai
È tua la battaglia da combattere
No non sai quello che hai
Finché non c'è più"
/Until it's gone/

Una fiamma ha bisogno di aria per bruciare, di un soffio per creare un bagliore. L'ho sentito dire mille volte, ma ora so che non sai quello che hai finchè non c'è più.
Lasciare definitivamente Chester è stata la cosa più difficile, questa è definitiva perchè ho messo in pausa anche il gruppo, l'ho isolato apposta.
Ho capito che finchè aveva la scusa del gruppo e della musica non si sarebbe mai rimesso, non ci avrebbe nemmeno mai provato. E poi perchè si aggrappava a me.
Ci vedevamo a prove e tutto tornava come prima, ma come cazzo facevo a non vederlo?
Eppure sapevo che dovevo stargli lontano per aiutarlo.
Così mi sono detto... una fiamma ha bisogno di aria per bruciare. Chester ha bisogno di stare solo, di spazio, per riprendersi e tornare a vivere.
Ero io a soffocarlo, controllandolo, dicendogli cosa fare, cosa non fare, tenendo in mano il nostro rapporto, quello che facevamo, quello che gli altri scoprivano... ero ossessionato da noi, da come si comportava... e poi perchè dovevo aiutarlo. Stargli vicino era un modo per aiutarlo, controllare ossessivamente che non si facesse, ordinargli di smetterla, esasperarlo...
Allora se sono io... se con me comunque continuava a farsi e a stare male, allora ero io.
Così l'ho lasciato pensando alla fiamma che per bruciare ha bisogno di ossigeno.
Però adesso che l'ho lasciato andare, ora che non c'è più, mi rendo conto di cos'era, di cosa significava, di quello che era.
Molto più che una semplice relazione.
Era amore vero.
Pensavo di salvarlo e proteggerlo, di aiutarlo, di fare il suo bene... la gente non doveva sapere di noi, lui si doveva riprendere, doveva smettere di drogarsi, dovevamo nascondere i segni della nostra relazione, io ed il mio matrimonio con Anna... proteggerci dal mondo era un modo per renderlo forte. Se il mondo sapeva ci avrebbe demolito, lui non lo poteva sopportare, ma forse ero io. A lui non è mai fregato nulla... pensavo di fare il suo bene, ma qualcosa mi ha fatto capire che avevo torto perchè a volte trovare quello che hai dentro, il senso della vita, il motivo per essere ancora felici, per riprendersi, per risorgere, significa trovarlo da soli.
Ora che ti ho lasciato riesco finalmente a vederti risplendere.
Ti vedo padre, ti vedo con questa ragazza che hai messo incinta mentre eri strafatto e pazzo di dolore.
Hai fatto cazzate, ma chi lo sa, magari ora sei davvero felice. Non so proprio dirlo.
È un sorriso autentico quello che ti vedo addosso?
Ora che ho lasciato perdere tu hai provato a farti una tua vita e ce la stai facendo?
Ora che sei sposato a lei, ora che sei padre anche con lei... posso dire d'averti davvero perso?
Lo dovrei ammettere. È di questo che si tratta. Solo ora so cosa ho perso. Quando non c'è più.
Prima mi pregavi di tornare con te, piangevi, ora hai capito, hai accettato, ti sei rialzato. Sei pulito davvero?
Sei felice sul serio?
Questi sorrisi sono veri?
Ti sei rifatto sul serio una vita tua?
Perchè solo quando non ce l'hai più, sai cosa hai perso?
Perchè?
Sapevo che era la tua battaglia e che la dovevi combattere tu, per questo finchè ti stavo vicino dicendoti cosa fare tu non ti risollevavi.
Però la voglia che ho ora di venire da te e testare, vedere se sei davvero a posto e pulito... se questi sorrisi sono autentici, se questa gioia lo è.
Non mi hai invitato al matrimonio, non mi hai detto nulla.
Mi hai escluso del tutto, sono uscito dalla tua vita.
Ed io resto qua ad aspettare di poter tornare con te, a fare musica insieme... dovrei avere un modo sano di stare insieme, non so se c'è.
Di fatto tutto quello a cui riesco a pensare è questo.
Sì, dovevo lasciarti andare per farti risalire, fartela combattere da solo.
Ed ora che ti ho perso, so cos'era.
Perchè solo l'amore brucia a questi livelli.
Ed io sto male comunque, anche se forse ora risplendi e stai bene.
Chester... mi hai dimenticato sul serio?”

***.

Mi distruggi con parole
che non vorresti dire
E improvvisamente il domani è
un momento spazzato via
Perché io non ho una ragione
e tu non hai il tempo
Ma entrambi continuiamo ad aspettare
qualcosa che non troveremo
La luce all'orizzonte
ieri era più luminosa
Con ombre che le sovrastano
le cicatrici iniziano a scomparire
Abbiamo detto che sarebbe stato per sempre
ma poi è scivolato via
Siamo alla fine
dell'ultimo ballo in maschera
Tutto quello che ho sempre voluto
i segreti che mantieni
Tutto quello che hai sempre voluto
la verità che non potevo rivelare
Perché non considero il perdono
e tu non consideri il crimine
Ma entrambi continuiamo ad aspettare
quello che abbiamo abbandonato"
/Finale masquerade/


E' come un fulmine a ciel sereno.
Io che mi trascino giù dal letto, io che mi siedo sulla cazzo di sedia sdraio in giardino, io che mi accendo una canna sorseggiando una birra.
Ed eccoti tu che appari come uno dei miei fottuti fantasmi del cazzo.
Era da mesi, da una vita che non ti vedevo e riuscivo a far finta di stare bene!
Ho fatto questa cazzata, lei è rimasta incinta ed ho pensato che potesse essere un modo per ricominciare.
L'ho sposata senza sapere che cazzo facevo, lei è simpatica, non scassa i coglioni, voleva quello che le sto dando. La bella vita. A volte riesco a ridere, quando non penso troppo a Mike.
Se ci penso sono finito.
Ho sempre voglia di farmi e di bere e distruggermi.
Non è che sono proprio pulito, le canne me le sparo ancora, alzo ancora il gomito, ma sono riuscito con un po' di aiuto di un centro a togliermi la maggior parte. Certe cose non ce la faccio ancora.
Non sono perfetto, non sono rinato ancora. Non ne sono uscito.
Faccio finta di amare Talinda, di essere felice in questa nuova vita, lo ripeto come un coglione che la amo per convincere Mike a distanza che ho superato tutto, pensando che forse è quello che aspetta per rifarsi vivo e tornare a fare musica insieme.
O forse mi ha fatto così male che volevo ferirlo.
Forse volevo torturarlo, ucciderlo, farlo a pezzi e mi sono preso lei per questo.
E dopo mesi che mi tormento da solo, Mike arriva nel mio fottuto giardino e mi becca con una faccia di merda, una canna in bocca e la birra in mano.
È pieno pomeriggio, ho dormito tutto il cazzo di giorno senza combinare un cazzo.
Rivederlo è come spararmi acido nel cervello, faccio un viaggio mentale divino, non ho nemmeno bisogno di tirare ancora.
Forse sono io morto.
Il cuore accelera, sudo, tremo, vado fottutamente a fuoco e forse mi sento dannatamente bene.
Lui però mi guarda, capisce tutto e scuote la testa con amarezza.
- E quindi è così che risorgi? Facendo solo finta? Ti sposi, fai un figlio, fingi di essere felice per ferirmi? È tutta una finta per ferirmi? - Aggrotto le sopracciglia. Nemmeno un cazzo di ciao dopo tutto questo tempo.
Mi alzo e traballo per cui mi risiedo e lo punto con le dita con la canna.
- Cosa cazzo ne sai? Guarda che sono quasi pulito! Pensi che sia facile? Vaffanculo, Mike! - Mi distruggi con parole che non vorresti dire, lo so perchè ti conosco. È che sei ferito.
Lui scuote la testa, lo sguardo amaro, velenoso, incredulo, di chi pensa che tutto quello che è stato è finito sul serio e che non c'è un domani del cazzo a cui credere.
- Sì certo Chester. Tu sei pulito. E sei anche felice, no? Il solito stronzo perdente del cazzo, ecco cosa sei! - Tutto si raggela, l'ha detto sul serio?
Lui? Proprio lui?
Non era mai arrivato a tanto, credo non abbia mai detto una cosa simile a nessuno e la dice proprio a me!
Dopo quello che ho passato?!
Gli butto la bottiglia di birra che si rompe a terra e quasi lo colpisce, poi mi alzo e traballo davanti a lui, furioso gli grido contro:
- VAFFANCULO MIKE! NON SAI COSA HO PASSATO! NON NE HAI IDEA! SONO QUASI PULITO, CE L'HO QUASI FATTA! MA COSA CAZZO NE SAI TU? MI HAI SOLO PIANTATO! MI HAI LASCITO SOLO A RISORGERE! TE NE SEI LAVATO LE CAZZO DI MANI ED ORA VISTO CHE NON SONO ANCORA PERFETTO MI SPUTI ADDOSSO COSI'!? -
Mike scuote ancora la testa, non si scompone, è sempre estremamente deluso da me, glielo leggo negli occhi. Io non ci posso credere che ho aspettato tanto per questo.
Ma forse non ha torto. Ho fatto finta di fare una vita felice per convincerlo. O magari proprio per ferirlo. Ma sta di fatto che non ce l'ho fatta sul serio.
- Tu devi capire che non potrai mai prendermi per il culo. Ed io non ho tempo per questo. Non ce l'ho! - Con questo fa per muovere un passo indietro, lui le sue mani in tasca, la posa eretta, l'amaro nel volto. La delusione.
- Io non ho una ragione e tu non hai il tempo per me. Eppure entrambi continuiamo ad aspettare qualcosa che forse non troveremo. Qualcosa in cui non crediamo più. La luce che ieri vedevamo, ora è sempre più buia... non arriveremo mai là. A quel punto del cazzo che aspettavamo... - non torneremo mai insieme. Perchè è questo che leggo nel suo volto rigido.
Una fine che mi sta dilaniando. Con questo ritrovo la forza di stare dritto, ho buttato la canna e mi pare di essere davvero pulito dopo anni. È lui, è sempre lui l'effetto giusto per vivere. È sempre stato lui.
Come fa a non capirlo?
Mike prende respiro e dopo un po' che mi osserva fingendosi impassibile, risponde gelido.
-Le cicatrici iniziano a scomparire, io lo sto superando davvero. Abbiamo detto che sarebbe stato per sempre, ma poi è finito. Siamo alla fine, Chester. Siamo all'ultimo ballo in maschera. È ora di accettarlo. Fa la tua vita, la tua falsa vita mascherato. Io farò la mia. - Sentendolo mi giostro fra il dolore, la voglia di piangere e quella di ridere e picchiarlo.
- Ballo in maschera, eh? E tu? Tu che dici a me che fingo, tu cosa hai fatto fino ad ora? Quando stavi con me, che vita facevi? - Lui corruga la fronte, sa a cosa mi riferisco ed ora mi accendo perchè vuole scaricare tutte le colpe del cazzo su di me ed io non ne posso più! Non doveva crescere anche lui?
Non diceva che era anche colpa sua, cazzo? E allora?
- Di cosa parli? - Prende tempo ed io faccio altri passi verso di lui, fino a stargli davanti. Lo fisso con la furia che mi brucia. Non fare finta di essere perfetto e nel giusto, che non lo sei!
- Tutto quello che ho sempre voluto era la verità che non potevamo rivelare. Essere vero, me stesso. Mentre tu volevi mantenere il segreto. Volevo solo vivere quello che avevamo come cazzo ci pareva, senza pensare a tutto e tutti! Ma tu, ossessionato dai segreti, dal mondo che non poteva scoprire di noi, da tutto... tu hai distrutto ogni cosa! Ed ora sono io che non ti posso perdonare perchè tu mi guardi e nemmeno pensi d'avere delle colpe! Non hai sbagliato, vero? Nessun crimine, tu! Solo io! Per cui che perdono dovrei darti? Come potremmo tornare come prima? - Sono un fiume di parole che escono quasi gridate, furiose, incazzato nero. Lui viene qua per smascherarmi, per guardarmi da perdente e mi accusa, mentre poi è il primo a doversi guardare!
Mike improvvisamente diventa rigido, trattiene il fiato e sta per esplodere ed è quando penso che mi insulterà e finirà tutto per sempre, che vedo i suoi occhi farsi lucidi.
Poi, come ha sempre fatto, mi sorprende.
- Ho sempre sbagliato tutto con te e continuo a farlo. In qualche modo è così. Non sono perfetto, non credo di non avere colpe. Ho detto che ero io che ti spingevo a distruggerti ed avevo ragione. Il mio controllo su tutto, specie su noi e sul nostro rapporto, la paura che ci scoprissero... ti ha ucciso. E quando ho visto che tu facevi questa vita io... io non ho potuto che venire a vedere se era vera. Ti ho lasciato e sei rinato sul serio, come pensavo? Ero io? Ero io davvero? Quando ti ho visto non ho capito più niente! Vedo che non siamo ancora capaci di stare insieme serenamente, come dicevamo di fare un giorno... ho sbagliato a venire. Fa pure la vita che credi, vera o falsa che sia. Spero solo che un giorno trovi la tua isola dove puoi toglierti la maschera. -
La maschera... lui vive con una continua maschera addosso, per quel che mi riguarda.
Lui mi ama, sta con me, ma faceva di tutto per non rivelarlo a nessuno, affinchè nessuno se ne accorgesse.
- Tu non te la sei mai tolto quella maschera. Né mai te la toglierai. Io voglio solo essere più libero di essere me stesso, di fare quello che mi pare con te senza dover pensare prima a quello che noteranno gli altri... essere più libero... sei tu che mi impedisci di avere un'isola dove togliermi la maschera! -
Mike stringe le labbra discordante, deluso scuote la testa e fa per andarsene. Mi sale su un'ondata di odio profondo. Mi lascia ancora così!
Poi però si ferma, si gira a metà verso di me, ma tiene bassi gli occhi.
- Eri tu la mia isola senza maschera. E speravo di essere io la tua... ma a quanto pare non ero sufficiente come tu lo eri per me... -
Non mi sentivo più me stesso, non mi sentivo libero di essere me stesso.
Continuavo a farmi per questo.
Avevo i miei fantasmi da dimenticare, ma continuavo a farmi perchè lui mi opprimeva e mi controllava e non potevo abbracciarlo o baciarlo o tenere il nostro anello in pubblico... non ero me stesso, non potevo mai esserlo.
Era sempre una pagliacciata. Lui e i suoi ingegni per confondere gli altri. Lui che dà un anello simile al nostro ad Anna per confondere chi li può notare... tutte queste gocce che hanno fatto traboccare il fottuto vaso.
E lui lo sapeva che era sempre stato questo a farmi uscire di testa.
Per questo mi ha lasciato dicendomi che era colpa sua se non smettevo.
Lo guardo con occhi spalancati convinto che qualcosa ora deve cambiare, devo saper dire una parola giusta che gli faccia capire che lui per me è stato la mia salvezza. Ho superato i miei fottuti fantasmi per merito suo, li usavo per tenerlo con me, ma li avevo superati. Mi facevo perchè volevo solo poterlo baciare davanti a tutti e lui non voleva. Non ero libero di essere me stesso, ma era sempre lui il centro di tutto.
Mike fa per andarsene con quell'aura negativa intorno, penso che andrà a piangere convinto che sia finita.
Non posso permetterlo. Non posso.
Devo fargli capire che... che nonostante tutto, quella luce di ieri, oggi non è coperta dall'ombra, è ancora lì a brillare.
Che stiamo ancora entrambi aspettando qualcosa che forse abbiamo abbandonato, ma forse è ancora da qualche parte. Forse davvero possiamo tornare. Forse... possiamo...
- Io volevo tutto il mondo! Una cazzo di isola non poteva bastarmi. Ma ora che non ce l'ho più... ora che non ho più nemmeno quell'isola... sono disposto a tutto pur di riavere anche solo un albero del cazzo, basta che sia di quel posto. Non me ne fotte nulla del mondo! Pur di riavere quello che c'era... - Mike si ferma, ora non posso vederlo in viso, è girato di là, la mano sul cancello coperto, le spalle però sono alte, la schiena rigida. Io lo conosco, lo so che sta piangendo. So che l'ho colpito, che ho detto quello che dovevo, che era giusto e fottutamente perfetto.
/Drawbar/ (dal min 2)
- Magari... - Dice con voce roca e tirata. Tossisce, vedo si asciuga il viso e torna a girarsi per metà, gli occhi bassi. - magari quando ci torneremo, quell'isola potrà essere un po' più aperta al turismo... niente di che, ma un po'... perchè no... - Lui ed il suo modo di parlare per metafore. Se non lo conoscessi non capirei un cazzo di quello che dice. Ovviamente lo capisco e faccio un gran sorriso tornando a vedere la luce famosa. La voglia di fumare, di farmi, di bere è annullata e forse per la prima volta.
So che tornerà, so che cadrò ancora, so che sarà difficile, ma ci riuscirò con questa promessa, con lui. Con lui in questo modo diverso da prima.
Un giorno torneremo insieme.
Aspetteremo quel giorno.
Prima non lo credevo davvero, ora so che sarà così.
Alza gli occhi in questa posa, prima di girarsi e andarsene trova i miei, sorride anche lui e brillano le sue iridi nere.
Arriveremo alla fine di questa mascherata del cazzo, un giorno la toglieremo e ci mostreremo per quello che siamo, senza menzogne, veri e basta.
Piano piano arriveremo a quel punto, lavorando uno sull'altro e sul resto del mondo. Piano piano, ora lo so e quasi quasi che mentre alza la mano in segno di saluto, un segno che significa che mi chiama per la prossima visita, in questo momento penso di vederlo.
Noi adulti, chissà, magari a quarant'anni... noi che giriamo con gli stessi anelli nello stesso momento, che ci abbracciamo liberamente quando cazzo ci pare, senza gesti stratosferici, facendo quello che ci va, che ci sentiamo.
Anche solo ai concerti, che ne so...
E noi che ci viviamo sciolti senza pensare a cosa pensano gli altri, a coprire le nostre tracce. Noi, liberi davvero.
Un giorno...

FINE