NOTE: eccoci qua gente. L'ultima delle tre one shot bennoda annunciate ormai settimane fa. Questa conclude i fatti cominciati in 'Ali d'argento' e in 'Dove sei andato?'. Così qua abbiamo riferimenti ad 'Iridescent' ed alla fine ad una versione live di 'Where d you go' dei Fort Minor con Chester. Devo avvertirvi di una cosa. Parliamo del vero momento di svolta di Chez. Fino ad ora lo abbiamo visto stare così male da perdere Mike e, angosciato per quello, accettare di internarsi pur di non perderlo. Ma quando Mike convinto che la sua presenza potesse peggiorargli le cose ha cominciato a non andare a trovarlo e si è limitato al telefono, Chez è peggiorato di gran lunga. La fic parte così con Chez che cerca il vero motivo autentico per tirare su la testa e guarire e lottare. E' stato Chez nel corso delle sue interviste che ha rivelato che prima con Dio non aveva rapporto e che poi dopo la sua riabilitazione ha sistemato le cose con Lui, ora è molto di fede. Quindi è logico pensare che quell'attimo di svolta riguarda anche Dio. Perchè da solo non ce la fai, nessuno da solo ce la fa, ed in quel periodo Mike non sapeva dove sbattere la testa, era giovane ed inesperto e per sfogare le sue frustrazioni ha fatto i Fort Minor coi quali scriveva canzoni decisamente parecchio personali, di puro sfogo, appunto.
Ecco, penso che non manchi niente altro da sapere.
Non importa quanto voi credete in Dio, importa che Chester ci crede e che lui ha detto che è stato questo, fra le altre cose, ad aiutarlo e rimettersi in piedi.
Spero che la fic piaccia. E' stata molto di getto.
Buona lettura. Baci Akane
PS: le foto che ho messo sotto sono davvero tratte dai concerti coi Fort Minor e sono sempre Chez e Mike che si salutavano... dolcissimamente!

SULL'ORLO DELL'IGNOTO





Quanto ti trovavi nella veglia della devastazione
quando aspettavi sul bordo dell'ignoto
E con il cataclisma che pioveva giù
piangendo dentro, "salvami adesso"
eri lì impossibilmente da solo
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Fai crescere la speranza
ma il fallimento è tutto quello che hai conosciuto
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lasciala andare
lasciala andare
Ed in uno squarcio di luce che
ha accecato ogni Angelo
Come se il cielo avesse esploso
i Paradisi nelle stelle
Hai sentito la solennità della grazia temprata
Cadendo nello spazio vuoto
Nessuno lì ad afferrarti tra le sua braccia
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Fai crescere la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lasciala andare
Lasciala andare
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Fai crescere la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lasciala andare
Lasciala andare
Lasciala andare
Lasciala andare
Lasciala andare
Ti senti freddo e perso nella disperazione ?
Fai crescere la speranza
Ma il fallimento è tutto ciò che conosci
Ricorda tutta la tristezza e frustrazione
E lasciala andare
Lasciala andare

- Iridescent -

“Alla fine l'ha fatto.
L'ha fatto davvero.
Perchè diavolo l'ha fatto?
Andava bene o forse no, forse non andava bene e se ne è andato per questo.
Non doveva.
Dio non doveva.
Poche settimane nel centro, si pulisce e poi scappa perchè non vengo a trovarlo?! Ma cos'è, un bambino?
Si è disfatto di telefoni e qualunque localizzatore, avrà preso una macchina scassata e se ne starà andando in giro per il mondo come un coglione.
Dio ti prego fa che non si faccia, fa che non si faccia, fa che non si faccia.
Almeno se è pulito forse ce la può fare.
Certo con me ha chiuso. Come pretende di sistemare le cose e di potersi mettere con me se poi scappa come un coglione e mi pianta in asso senza una parola?
Appena lo vedo gliene dico tante... perchè prima o poi torna... Dio, deve tornare... deve...
ho messo sotto tutti a cercarlo e la polizia dice che siccome ha lasciato un biglietto dove dice che sta bene, che viaggerà un po' ma di non cercarlo, allora non possono considerarlo una persona da cercare!
Sospiro. Cosa posso fare? Gli amici lo cercano, Sam è furiosa ed io... io alla fine faccio i concerti coi Fort Minor.
Spero che la canzone lo raggiunga. Spero che lo senta.
Alla fine l'ho fatta, Where 'd you go è tua, brutto stronzo. Tuo il titolo, tue tutte le parole. Io la canto per te, la senti?
Mi fai il favore di tornare a casa, poca puttana?
Mi sembra di diventare matto. Forse sto impazzendo davvero, sì che sto impazzendo.
Voglio solo rivederti e sapere che stai bene. Solo questo.
Non voglio altro.
Credimi...
Perché mi devi fare questo?
Eri lì per disintossicarti, cosa cazzo c'entravo io che non venivo a trovarti?
Sono stato stupido, ecco!
Così stupido che si muore.
Ed ora non mi resta altro che una stupida canzone e basta.
Una canzone che ripete le sue parole ed io che gli chiedo di tornare. Sei tu che devi tornare a casa, tu... solo tu... ti prego Chester... torna... impazzirò senza di te.
Non posso vivere senza di te. Non posso.
Ti amo razza di coglione, anche se mi fai diventare matto.
Torna a casa che ti prendo a calci e poi ti bacio.”

“Pensi che sia facile fare questa cosa da soli?
Sì, mi hai ficcato in una clinica e mi hai detto che mi aspetti quando sarò pronto!
Ma se non sarò mai pronto?
Non basta pulire il sangue dal veleno per essere veramente pronto, bisogna pulire l'anima! E come cazzo la pulisci l'anima?
La testa mi sta partendo, se rimanevo là impazzivo, avevo sbalzi d'umore tremendi, gridavo dietro a tutti per poi scusarmi, mi trovavo a piangere come un coglione e poi a gridare e fanculo!
Così non si può!
Me ne sono andato perché non potevo stare là seduto ad aspettare una sua chiamata, la sua voce mi faceva bene e poi male. Non mi aiutava Mike. Non mi aiutava.
Ma so perchè è così.
So che non mi poteva aiutare. Non è che non lo volesse.
Lui... lui non ne ha le forze, non sa come fare... non ne ha proprio idea... perchè non dipende da lui.
Dipende da me.
Ed io ho bisogno di isolarmi, scappare da tutta quella merda che mi circonda.
Sono sempre io che penso a lui, io che aspetto lui, io che cerco di capire cosa provo. Non posso dipendere da lui.
Devo dipendere da me stesso. Devo guarirmi da solo. Devo trovare un'altra forza, una forza che non si esaurirà mai, dannazione, mai!
Come posso fare?
Dove la posso trovare?
Una forza che sarà mia per sempre.
Devo trovare la mia pace. La mia pace.
Solo la mia pace.
Devo riuscire a dire che voglio guarire per me stesso, non per Mike, per il gruppo, per mio figlio.
Devo guarire per me stesso, ma non mi amo così tanto e non so come fare per amarmi. Perché penso che comunque la vita è una gran merda allora cerco dei sistemi per stare meglio o per dimenticarmi di quanto merda sia. Ho bisogno di aiuto ma non è un aiuto normale, non è un aiuto umano. Non è... non è... un aiuto terreno.
Mike è umano, sbaglia, è imperfetto, fa cazzate.
Non può aiutarmi.
Solo che non so dove trovare questo aiuto.
Non so dove sia.
So solo che se stavo là non lo trovavo, là non c'era. Dovevo andarmene. È via, è altrove, è da un'altra parte. Ma dove?
Dov'è?
Dove sei andato?
E poi con chi cazzo parlo?
Con chi fottuto cazzo sto parlando, porco cane?
Dove sei andato?
Mi hai lasciato solo da quando sono nato, non mi hai mai dato una mano, ho sempre visto io di me stesso da solo ed ora cosa pretendi, che continui ancora?
Nessuno ce la può fare da solo, nessuno ce la può fare da solo per sempre e tu mi hai lasciato solo, solo, SOLO!
TU NON CI SEI E PRETENDI QUALCOSA DA ME?
Ma magari nemmeno ci sei, magari non mi aiuti perchè non esisti, magari è una stupida proiezione dell'uomo per poter aggrapparsi a qualcuno quando va male... o per dare la colpa a qualcuno quando non sai a chi darla.
È facile dire E' COLPA TUA invece che COSA HO FATTO CHE NON ANDAVA?
Perchè non è mai colpa nostra, mai!
Forse ho cercato qualcosa che non c'è.
E allora perchè sto viaggiando da solo come uno stronzo?
Sono qua senza nessuno dopo che mi sono fumato una canna.
Non voglio altro.
Solo una canna.
Mi sono detto che non tornavo a farmi. Non voglio esserne più dipendente, però avevo un attacco di cuore allora ho dovuto prendermene una.... dovevo...
Ora forse sono calmo fisicamente ma sono stralunato, dico cose senza senso o forse sono maledettamente sensate.
Forse sono vere.
Non so se ti ho mai cercato, però so che non ci sei mai stato. Quindi perchè dovrei cercarti ora?
Eppure corro per le statali alla ricerca di qualcosa che non so, non ne ho idea di che cosa sia.
Lo troverò?
Saprò di cosa si tratta?
Voglio farla finita. Voglio smettere.
Voglio finirla.
Dove sei andato?
Dove cazzo sei andato?
Dove?
Fermo la macchina vicino ad una scogliera alta, scendo, tira forte il vento, così forte che non si sente niente. Forse non c'è niente da sentire. Ulula.
È notte. Non c'è niente nemmeno da vedere.
È tutto buio proprio come sono buio io.
Sono così buio.
Sono perso, non so dove sono e vedo devastazione tutt'intorno a me.
Ho le pulsazioni a mille e non dovrebbe essere così perchè mi sono fatto una cazzo di canna.
Respira, Chester.
Vado vicino alla scogliera finchè non guardo giù.
Il mare si infrange furioso contro le rocce, in basso. C'è un forte odore di salsedine.
È così enorme, non c'è una fine, non c'è un orizzonte. È buio, è completamente buio.
È tutto così nero.
Mi sento capito da questo mare in tempesta che infuria ed è nero. E dal vento che batte e vuole portarmi via.
Portami via.
Stringo le mani e guardo il cielo. Buio anche quello.
Ma lui ha le stelle ad illuminarlo e renderlo bello, mentre quaggiù sulla Terra siamo un ammasso di merda nera che non sa che diavolo fare, si va solo a sbattere, ci si arrabbia e si sta male.
Solo, sulla veglia della devastazione più totale. Il cataclisma scende giù ed io sono qua alla ricerca di qualcosa che non c'è, che non esiste e che non oso nemmeno chiamare per nome.
Perchè non ci sei?
È comodo non esistere!
No, tu esisti, tu esisti e stai lì a guardare!
E mi spieghi a cosa servi?
Tu e le tue stelle del cazzo che non servono a nulla, a nulla!
Le unghie nei palmi, il vento spinge avanti ed indietro, i muscoli un fascio di nervi, il cuore in gola, i respiri affannati e ancora nulla, ancora solitudine, ancora dolore.
- ALLORA DOVE CAZZO SEI SI PUO' SAPERE? PERCHE' DIAVOLO MI HAI LASCIATO SOLO? VIENI FUORI E FATTI VEDERE! PERCHE' TE NE STAI LASSU' E NON SCENDI? FAMMI VEDERE! FAMMI VEDERE CHE DIAVOLO DEVO FARE! DOVE CAZZO SEI! SALVAMI CAZZO! SALVAMI DA ME STESSO! SALVAMI! - Lo grido e lo ripeto e rimango teso dritto sul bordo di questo burrone a sfidare la vita e la morte e vedere chi vincerà.
Il vento infuria come il mare e gareggiano col mio stato d'animo.
Merda, merda, merda!
Salvami salvami salvami salvami! Perché non fai niente, perché non scendi giù?
- DOVE CAZZO SEI? IO STO MALE! SALVAMI PORCA PUTTANA! - La mia rabbia, il mio dolore, il mio odio esplodono, non riesco più a contenerli e non succede niente, non cambia niente, non fa nulla, nulla!
Allora faccio un passo in avanti, il vento mi sbalza e mi fa perdere l'equilibrio, per un istante penso che potrei anche cadere.
Ecco dov'è Dio.
È quello che spinge di sotto!
Però il vento torna ad aumentare come se fosse vivo e forse lo è.
Chiudo gli occhi e mi abbandono senza porre resistenza... e mi ritrovo col culo a terra e non a volare giù in questo nero abissale infuriato.
Mi stendo e mi lascio rotolare sulla terra e chiudo gli occhi, stringo forte e mi copro il viso con le braccia.
Nemmeno morire posso.
Vuoi che viva, ma non mi dici dove e come. Non vedo un cazzo. Non vedo un cazzo della mia strada.
È tutto buio.
Perché non posso vivere bene?
Perché non posso volere la vita?
Non so quanto sto qua, alla fine lascio andare le braccia, sono sfinito, non ho nemmeno uno straccio di forza, credo che non mangiavo chissà da quanto tempo.
Il vento cala leggermente, così apro gli occhi e scuoto la testa.
Il cielo è sopra la mia testa, nero e dorato.
Sono le stelle e da qualche parte una luna lo illumina.
Così me ne rendo conto solo ora... alzo le mani sulla faccia e guardo.
Io le vedo.
Non dovrei vedere ad un palmo dal naso... sono lontano da qualunque luce artificiale, la macchina ha i fari spenti. Sono solo.
Ed è notte.
Ma ci vedo.
Non bene, ma abbastanza per non cadere giù oltre il burrone. Prima ho visto il confine e mi sono fermato in tempo.
Ed ho visto dove dovevo buttarmi per non finire di sotto. Il vento mi ha aiutato.
Ed ora vedo.
Vedo abbastanza.
Sono queste stelle del cazzo, quella luna di merda.
Alzo gli occhi in alto e la cerco, quando la trovo piego la testa e mi rendo conto che sto respirando, il cuore è sceso, i battiti sono migliorati e non ho più questa terribile ansia che pare voglia uccidermi. Sto un po' meglio.
- E' questo? Tu non puoi scendere ma ci dai un po' di luce, il minimo sindacale, per non cadere nel burrone? Però ci cadiamo lo stesso, perché ci cadiamo lo stesso? A volte la tua piccola luce non basta, lo sai? Dovresti aumentare. -
Già, però ora è bastata a non farti andare di sotto.
- E' vero, ora è bastata. Forse quando serve davvero basta. Ma a me sembrava mi servisse molto prima. A me serviva molto prima... -
Lo credevi tu.
- Come fai a sapere meglio di me quando mi serve vedere? Credi davvero che non mi servisse vedere prima? -
- La luce c'è sempre stata. C'è da sempre. Non è che a volte è più forte di altre. È sempre la stessa, nello stesso punto. Sei tu che non la vedi. Non la vedi perchè non la cerchi. La devi cercare per vederla, perchè non è un sole splendente ma più una luna. Però è lì e aspetta che tu la noti. Ti può indicare la strada, il necessario. Niente grandi cose. Niente miracoli. Il minimo per non cadere l'ultima volta. -
Cristo Santo!
Mi alzo col cuore in gola, di nuovo, ed uno spavento che la metà basterebbe per uccidermi, non ho idea di chi sia stato a parlare, non avevo sentito nessuno avvicinarsi!
Quando vedo una figura accanto a me la luce non mi basta per vederlo bene.
È un ragazzo e intravedo appena una bici là dietro.
Mi siedo e lui si siede con me, lo guardo, ma lui guarda avanti.
È un profilo regolare, non lo vedo bene, ma insomma, sembra una persona normale.
- Non ti ho sentito arrivare... -
- Ero in bici... -
- Ma che ci fai al buio in un posto simile? -
- E tu? - Alzo le spalle.
- Avevo bisogno di gridare! - Lo sento sorridere.
- Idem. Vengo qua quando sto per dare di matto, quando sto per uccidere qualcuno... allora mi fermo prima di fare qualunque cosa, vengo qua di notte e grido. Mi aiuta. Non vedo niente. Siamo solo io e l'esistenza. E grido. Dopo sto meglio. -
Questa poi...
- E perchè non urli ora? - Si stringe nelle spalle.
- Ci sei già tu... -
- Me ne vado subito... - Faccio per alzarmi, ma mi ferma.
- Lascia, va bene... ho sentito quello che dicevi, non volevo però... mi è venuta quella risposta e te l'ho data. Spero di non essere stato invadente. - Ridacchio.
- Figurati... mi stanno bene le risposte! - Poi capisco che se non è Dio è qualcun altro, ma la vita un aiuto cerca sempre di darlo.
Niente di eclatante, nessuno miracolo. Mike, i Linkin Park, mio figlio, questo sconosciuto...
Come ha detto lui.
Non so se Dio esista, io voglio pensare che esiste perché prima stavo per finire giù e parlavo con Lui, lo riempivo di domande e poi arriva questo qua e mi risponde.
Penso che esista.
- Devi cercare i segni... - Dice poi come se mi leggesse nel pensiero. - Per l'esistenza di Dio, per le risposte della vita... per tutto quello che tu vuoi sapere... devi cercare i segni... guarda che sono piccoli, ma se li sai vedere ci sono. -
Rimango colpito da quello che dice, penso che non sia niente di speciale, solo la cosa giusta al momento giusto.
Ma nessuno si può salvare da solo. Nessuno.
- I segni, eh? - Lo sento sorridere, finalmente mi guarda e sorrido anche io. Sto un po' meglio, mi sento strano.
Penso che chiedevo un segno e arriva uno a dirmi di cercare i segni.
Chiarissimo.
- Insomma, non si finisce mai... - Dice poi. I suoi occhi sono azzurri, io non so cosa dire, lo guardo ebete e poi si alza, io non riesco a muovermi.
- Vado... buona fortuna... - Dice. Io non riesco a rispondere, sono completamente finito. Passa vicino alla mia macchina, il finestrino è aperto, si ferma, si affaccia e poi mi dice:
- Bella questa canzone! Sai chi sono? -
Ci penso e cerco di sentire, mi concentro e percepisco la voce di Mike che reppa. Ho messo il CD dei Fort Minor a ripetizione ma da qui non si sentiva perché il vento era troppo forte.
- Sono i Fort Minor, ma non sento bene la canzone che sta andando... -
- Quella che ti dice che gli manchi e di tornare a casa... -
Capisco subito qual è.
- Where 'd you go! - Lui ripete che è bella e se ne va.
Poi mi rendo conto di cosa ha detto.
'Quella che ti dice che gli manchi e di tornare a casa...'
Sorrido e mi stendo con le mani incrociate dietro la nuca, trovo di nuovo la luna e la fisso ipnotizzato con un sorrisino.
- Allora è così che funziona. Arrivi quando serve davvero. Né prima né dopo. Sei solo tu che sai quando, eh? Sei un po' presuntuoso, però bisogna dire che almeno così mi sono rinforzato... insomma, dopo tutto quello che ho passato sono ancora vivo... hai dei modi da barbaro però credo siano abbastanza efficaci. - Il vento cala ancora e dalla macchina posso sentire meglio la voce di Mike che reppa e ripete per l'ultima volta il ritornello. Cioè è una ragazza, non Mike, però è sua la canzone.
Sorrido.
- Ok, ho capito. I piccoli segni che ci indicano la strada. Le stelle e le luna. Ed io devo tornare a casa. È questa la mia strada ora. Non so se sono pronto davvero, forse farò ancora qualche cazzata, però se dici che devo tornare, torno. -
Così mi alzo e mi rimetto in macchina. Penso che non avrò idea di che posto sia questo e se mai lo cercherò per ritrovarlo, non lo troverò più, però resterà la mia iridescenza personale.
Il momento in cui ho capito.
La vita mi aspetta.”

“Sono sull'orlo dell'umana sopportazione.
Ho tenuto duro e resistito, però non so quanto potrò andare avanti ancora...
Non ho notizie di Chester da dei giorni, non so quanti sono passati, il tempo è sballato...
E fare questo concerto sarà una bella tortura. Penso che sbaglierò tutte le parole, non so che sto facendo, lo faccio in automatico.
Perché non si fa vivo? Lo sa quanto siamo preoccupati.
Di norma mi piace preparare tutto per i concerti, essere io quello che pensa ad ogni cosa e mette becco in tutto, ma non riesco, oggi sto per conto mio, tutto isolato e cerco di concentrarmi e non pensare a lui, ma ci penso di continuo, invece. Sto vicino al telefono perchè potrebbero arrivare notizie in ogni momento.
Voglio solo che torni, non voglio niente altro. Non mi importa dello stato in cui sarà, non mi importa se sarà di nuovo fatto. Voglio solo che torni.
Torna a casa Chester.

Il concerto inizia e come prevedevo sono fuori di me, mi sforzo di essere il solito Mike, interagisco col pubblico ed il suo calore in effetti mi aiuta, ma mi sento male all'idea di fare concerti con altre persone e non con loro.
Cosa darei per poter cantare di nuovo con Chester.
Cosa darei...
Ti prego, fa che succeda di nuovo.
Al momento di Where 'd you go, preparo il pubblico perchè è la canzone che piace di più, non avrei mai immaginato che sarebbe stato il singolo di maggior successo. Sono riuscito a farlo sembrare dedicato a mia moglie, salvo che lei non direbbe mai cose simili e se fosse davvero una cosa fra me e lei significherebbe fine matrimonio. Parla di un problema enorme di coppia in cui lei accusa lui che pensa solo alla carriera e non c'è mai ed io che faccio? Un altro gruppo per continuare a fare carriera e a starmene fuori casa. Risultato? Fine matrimonio! È ovvio che non è per lei ma è bastato scrivere quattro parole che facessero indirizzare a lei e poi dire che era per Anna. Il gioco è stato facile. Però è per Chester. È di Chester.
Dovrebbe arrivare la ragazza che mi accompagna col ritornello, faccio partire la base, ma proprio mentre mi aspetto di sentire la sua voce, il pubblico si mette a gridare e applaudire e mi viene un colpo.
Non per il pubblico che applaude, ma per lui.
Ho le allucinazioni uditive?
La sua voce sta cantando il ritornello introduttivo?
Come avevo sempre sognato facesse?
No, ho bevuto qualcosa e non lo ricordo, mi sono fatto, sono impazzito del tutto.
Mi giro svelto col cuore in gola e si ferma quando lo vedo dondolare sul palco alzando il braccio e stringere il microfono con l'altra. Canta.
Ed è lui.
È sciupato, è magro, è pallido ed ha gli occhi rossi da cannato, però è lui.
Quanti cazzo di giorni sparisce e poi torna così come niente fosse?
Se voleva uccidermi questo era il modo.
Mi da un colpo per ricordarmi di partire e allora in automatico comincio. Sono completamente fuori di me, lui è qua vicino a me che si muove e inneggia il pubblico come sempre e... voglio piangere, gridare, abbracciarlo... voglio... essere via di qua...
Continua e anche se la sua voce è un po' strana perchè non cantava da molto e non è una canzone abituato a fare, va spedito.
Alla fine ci abbracciamo, dice qualcosa a proposito della sorpresa che è riuscito a farmi ed io lo stringo così forte che non vorrei lasciarlo andare, ma devo. È un momento. C'è il mondo intorno a noi che ci guarda.
- Non sparire più... - Gli dico mentre lo abbraccio. È così dimagrito...
- Ti aspetto dietro... -
Continuare il concerto è una tortura, non so cosa fare per primo, ma gli altri mi danno una mano.
Sono totalmente fuori di me.

Quando la tortura finisce mi fiondo da lui, è in piedi dietro le quinte, mi guardava. Volo fra le sue braccia di nuovo, lo stringo fortissimo e poi mi sciolgo e gli do un pugno sulla spalla ed un altro in testa, gli do anche un calcio e lui scappa per evitare che lo massacri ancora, io non so cosa sto facendo, lo faccio e basta.
- Stronzo di merda, non si fa così! Non puoi scappare in questo modo, maledetto bastardo! E poi tornare così come niente fosse! Non si fa e basta! Cazzo di cane! Sono morto dalla preoccupazione, sono morto sperando e pregando che tu tornassi! Non andartene più. Cazzo! - Vado a ruota libera, tutti ci guardano sorpresi, ma fortunatamente il via vai impedisce di capire bene che ci diciamo. Lui ride.
Beato lui che ride.
Si è fumato una canna, mi ha fatto una sorpresa ed ora ride.
Beh, credo che non vada male come pensavo. Dopotutto è vivo.

Mi sembra di essere in un sogno dove si saltano le parti noiose e passi subito a quelle più interessanti. Siamo nella mia camera d'albergo e fremo tutto terrorizzato all'idea di cosa potrebbe succedere. Non voglio farlo ora, non sono pronto, voglio essere pronto, voglio sapere cosa fare. E poi prima mi deve dire lui qualcosa. Poi io gli risponderò. Finché non me la dice non posso.
Allora non so bene cosa pensare, si vede che sono nervosissimo e basta.
Siamo stesi nel letto matrimoniale, ma vestiti per la notte e girati sul fianco uno davanti all'altro.
C'è una specie di pace in attesa di entrare nella camera, ma non c'è nemmeno una guerra in atto, non davvero insomma...
- Allora... che hai fatto? - Chiedo curioso e ansioso, cerco di controllarmi, ma ridendo capisce che voglio sapere e che potrei impazzire se non mi dice qualcosa.
- Ero andato a cercare Dio. - La sua frase mi spiazza, allora mi spiega. - Sono andato via perché dovevo pulire la mia anima... pulire il corpo non serve ad un cazzo. Non so cosa cercavo, sapevo solo che dovevo andare via a cercarlo. Ero impazzito, non ce la facevo più... - Penso che più preoccupato di così si muore.
- E... e cosa hai trovato? -
Sospira, ha un'espressione strana. Si vede che non è arrivato e non ha finito, però credo sia sulla buona strada.
- Ecco... niente di particolare. Solo dei segni. Devi saper leggere i segni che Dio ti dà per trovare la strada giusta. Sono piccoli, devi essere acuto. Ma ci sono sempre. Però se non li cerchi non li vedi. - Ma quanto è saggio. Sono profondamente colpito da quello che dice, non mi aspettavo proprio che dicesse cose del genere...
- Non sono cose da te, queste... - Mi sfugge spontaneo.
- Lo so... - Ride e Dio sia lodato che ride. - Però l'importante è che l'abbia capito. - Annuisco e non oso avvicinarmi più di così, non oso toccarlo. Non lo fa nemmeno lui.
- Tu... come ti senti? - Chiedo spaventato.
- Meglio. Non sono guarito ancora. Ho bisogno di altro tempo... però voglio farcela con tutti voi, non voglio più isolarmi. Non... non rimettermi dentro quel posto... e fatti vedere... ho bisogno di vederti. Giuro che non farò niente che tu non voglia. Sarai tu quando pensi che sia guarito... non ne parliamo più finché non lo farai tu per primo... però non sparire... - Questo mi colpisce molto, lo fisso incredulo e mi tiro su sul gomito.
- Chester... sei tu che te ne sei andato! -
- Ma tu non venivi più a vedermi.... non farlo più! Ho bisogno di vederti! Sempre! - sorrido intenerito, sembra così piccolo. Sta combattendo, ma penso che ce la farà. Prima avevo il terrore che non ci riuscisse, ma ora mi pare proprio che andrà tutto bene.
Gli carezzo la guancia spontaneo e lui sembra riappacificarsi di nuovo con sé stesso.
- Ce la farai. E non sparirò più. Quando ti servirà chiamami che io verrò sempre. - Mi sembra un buon compromesso.
A questo punto non dice niente, mi prende la mano, intreccia le dita alle mie e si accoccola più vicino, non osa toccarmi oltre questo, però vedo che chiude gli occhi e si fa scendere una lacrima.
Sì, credo proprio che ce la farà.
Sorrido e gli bacio la mano che stringo nella mia.
- Ce la farai... - Ripeto mentre si addormenta.
Ora ne sono sicuro.”

FINE

note finali:

E' realmente successo, durante un concerto dei Fort Minor, che Chez uscisse facendo una sorpresa a Mike il quale non sapeva della sua presenza. Ricordo che quando ho visto la scena ho pensato 'Chez è cannato', non aveva fatto nemmeno un'eccellente prestazione, però ricordo proprio che era su di giri, occhi rossissimi e Mike sorpreso. Si sono abbracciati sul palco. Coi Fort, Chez ha fatto anche altre volte 'Where' ed in quelle volte Mike lo ha annunciato e Chez ha cantato molto meglio. Si deduce che in quel periodo Chez seguiva Mike nei suoi concerti coi Fort fedelmente, come che Mike lo controllasse.