*Ecco il capitolo finale che chiaramente non conclude un bel nulla ma lascia tutto aperto per il seguito che è già pronto. I dubbi ormai si sono insinuati in tutti, ma sembra che nessuno abbia il coraggio di affrontarli davvero e risolverli. Sembra più facile trovare la soluzione meno complicata e seguirla, ma quanto aiuterà ignorare il problema? Zio Leo proverà ad aiutarli cercando di quietare il vulcanico Patrick che ormai il dubbio ce l'ha eccome. Grazie per avermi seguito e sono contenta se la fic è piaciuta, ovviamente la serie in questione è già piena di fic più o meno tutte di questa lunghezza, pronte per essere pubblicate. Per sapere quando lo farò, seguite il mio profilo su FB: https://www.facebook.com/akanethefirst/. Buona lettura. Baci Akane PS: nella foto che si vede male sono Manu e Gigio...*

3. NON PARLARE




Quando Patrick aveva qualcosa se ne accorgevano tutti, ma essendo uno degli ultimi arrivati fra i piccoli, i più grandi ci tenevano molto che stesse sempre bene.
Non che lui avesse problemi a chiedere aiuto se gliene serviva, ma tendenzialmente l’aiuto lo chiedeva a Manuel, se il problema lo aveva con lui magari si rivolgeva a Davide, però siccome ora andavano tutti da Davide, non sapeva quanto potesse essere obiettivo.
Fu così che quella mattina fu Leo a prenderlo sotto braccio e a chiedergli cosa gli succedesse.
- Perché? - Chiese Patrick spaesato dalla sua domanda fatta mentre andavano a fare colazione, dopo il risveglio muscolare mattutino.
- Perché il risveglio è stato maledettamente silenzioso! - Cosa che di solito non era mai per colpa sua. L’espressione spontanea del giovane attaccante si fece colpevole e Leo ridendo continuò a trascinarlo con sé verso la sala ristorazione dell’albergo a loro disposizione, dove avrebbero fatto colazione tutti insieme.
- Beh, non so se... - Leo capì che forse non voleva rischiare che qualcuno sentisse, così se lo trascinò in camera in una piccola innocente deviazione.
Patrick in un attimo si ritrovò in un posto isolato ed appartato solo col capitano ed i suoi occhi gentili ed inquisitori. Si chiese da cosa cominciare e se fosse il caso, dopotutto i dubbi gli erano sorti solo quella stessa notte. Ne era sicuro? Oppure erano visioni?
- Avanti, ho imparato a conoscerti e so che se hai qualcosa, di solito prima lo tiri fuori e meglio è. E di solito lo tiri fuori immediatamente! A proposito, non è che hai problemi con Manuel? Perché mi pare che sia lui che risolve sempre tutto immediatamente! - Leo era un ottimo osservatore ed aveva notato già molte manovre e dinamiche fra i suoi compagni, cercava di non essere invadente, ma di essere comunque presente.
Patrick colto in fallo decise di mandare tutto al diavolo e tirare fuori ogni cosa, mal che andasse Leo gli dava del visionario e così tutto poteva tornare a posto.
- Ok, si tratta proprio di Manuel. Io e lui siamo amici da moltissimi anni, siamo sempre vissuti in simbiosi e non ci siamo mai fermati a chiederci la natura del nostro rapporto, davamo per scontato fosse amicizia e basta. Poi sono venuto qua e Suso ha iniziato a piacermi molto, Manu sta con Gigio, insomma, ognuno ha le proprie cose diciamo. Se non che ieri sera improvvisamente è venuto fuori... - Qua esitò non sapendo bene come descrivere quello che era successo con Manuel. - un dubbio, diciamo. Manu mi spiegava la differenza di sensazioni fra due amici e due che si piacciono. Perché mi chiedevo come potevo capire se anche Suso mi ricambiava. E lui ha parlato di chimica. No aspetta, alchimia. Beh, quello che è. - Leo si era perso ma cercava di captare i concetti chiave e sperava che arrivasse presto al punto, perché sicuramente a momenti sarebbe finita l’ora della colazione. Aveva pensato sarebbe stata una cosa veloce. Aveva ovviamente pensato male. - E quando mi tocca io mi eccito. E mi dice che non dovrebbe essere così fra amici. Per lui non è così, è così solo con Gigio. - Le rivelazioni sconvolgenti di Patrick, si disse Leo.
“Manuel e Gigio stanno insieme! Oddio, di questo non me ne ero accorto!”
- Ma per me sì, capisci? E forse è un problema mio. O forse non è niente di cui preoccuparmi. Cioè penso che dovrei provare con lui per capire, però non voglio rischiare di rovinare un bel rapporto. Non... non so cosa pensare. Perché mi eccito improvvisamente se mi tocca Manuel? Stiamo insieme da quando eravamo bambini, non mi sono mai accorto di nulla! Secondo Manu è perché prima non mi ero risvegliato dal punto di vista sessuale, mentre ora incontrando Suso è successo tutto d’improvviso e non so gestire bene i diversi tipi di sentimenti. - Leo aveva mal di testa ed aveva capito vagamente la questione, cercò -e sperò- di riassumere bene. Prese respiro e corrucciato disse cauto:
- In pratica non sai cosa provi per Manuel? - Patrick lo guardò sorpreso ed ammirato per la sua capacità di sintesi.
- Proprio così! Come lo capisco senza rischiare di rovinare nulla? -
Leo si maledì per essersi offerto di aiutarlo.
- È un campo minato. I rapporti d’amicizia sono complicati. Voi due siete insieme sin da bambini, è normale che prima non vi siate accorti di nulla, ma non è detto che ora che sei arrapato in generale, tu lo sia in specifico per lui. -
- Sono arrapato e basta e chi tocco tocco? - Chiese speranzoso Patrick. Leo non era convinto fosse così facile, ma Patrick e Manuel erano così piccoli e non voleva complicargli la vita, perciò cercò di semplificarla anche se forse non era così.
- Secondo me sì. Non devi farne un dramma, non è una cosa specifica. Te ne sei accorto ora perché Suso ti ha risvegliato in quel senso, probabilmente ti capiterà di essere eccitato anche mentre giochi ed abbracci tutti quando esultiamo... - Patrick cercò di farci caso, non ne era certo ma la sua soluzione gli sembrava la migliore, così decise di aggrapparvisi anche se una piccola parte di sé non era convinto.
- Sì, penso che tu abbia ragione. Io sono un tipo fisico ed impulsivo, non ho mai fatto caso a niente in vita mia ed ora che sto crescendo da quel punto di vista si sveglia tutto e non capisco un cazzo. Ma probabilmente è qualcosa così, in generale... niente di specifico! - Se lo ripeté in diversi modi per accettarlo meglio, poi Leo cercò di distrarlo alzandosi e conducendolo fuori a mangiare.
- Non rovinare un bel rapporto per qualche dubbio confuso. Intanto aspetta di capire meglio qual è il problema. Devi individuare in modo preciso il fulcro della questione. Una volta che hai capito bene di cosa si tratta, indaghi, però datti del tempo per capire come stanno le cose. Sei una persona fantastica e precipitosa, ma devi sforzarti di non buttarti sempre su tutto. Fermati a pensarci. Sempre. Per qualunque cosa. Sforzati, ok? -
Il consiglio andava proprio bene e Patrick si illuminò sentendolo.
- È quello che mi dice sempre Manu! - Esclamò quasi gridando, mentre tornavano verso la sala ristorazione.
- Manu è saggio. Ascoltalo e vedrai che andrà tutto bene! - Patrick tornò a sorridere felice e saltandogli al collo lo abbracciò forte scoccandogli un dolce bacio sulla guancia. Leo rimase inebetito e compiaciuto della sua reazione spontanea e lo ricambiò ridendo. Poco dopo arrivarono in sala, alcuni avevano già finito, altri erano ancora lì.
Leo decise di andare con Patrick al tavolo dei ‘piccoli’ a studiare un po’ la situazione, di sicuro con loro non si sarebbe annoiato.
“Perciò Manuel sta con Gigio e a Patrick piace Suso. Ma tu guarda! E a Davide? Magari Davide potrebbe intendersela con Andrea, anche se lui è infortunato da un po’ e non tornerà per un altro bel po’. Chi lo poteva immaginare che al Milan ci fossero tutti questi intrallazzi divertenti? Perché so anche che Suso avrebbe un ragazzo, oltre che una compagna. E l’anno scorso Kucka si è divertito con quasi tutti, mi ha detto Ale. E sono sicuro che anche lui abbia qualcuno ma è chiuso come una cassaforte! E poi andando ad occhio e croce sono sicuro che ci sono altri intrallazzi, me lo sento. Qua il radar si è attivato da un bel po’! Devo scoprirli tutti. Sì sì! Sono il capitano, è mio dovere!”
E di questo ne era seriamente convinto.


Gigio guardò Manuel. Manuel guardò Gigio. Entrambi con delle occhiaie che indicavano avevano dormito poco. Entrambi con dei musi lunghi.
Beh, Gigio con un muso lungo, Manuel con la sua aria da re dei ghiacci.
Davide dietro di loro sospirò e decise di tirare dritto. Aveva passato le prime ore della notte a convincere Gigio ad esternare quel che provava, ma lui pareva intenzionato a non farlo, convinto che fosse meglio così perché tanto sapeva come sarebbe andata.
Ma al mattino nel rivedere Manuel capì che non sarebbe andato lontano.
In realtà il portiere non aveva idea di come sistemare le cose, sperava che si sistemassero da sole in qualche modo.
Così fermò la strada a Manuel il quale arrivato davanti a lui non poté che sospendere la propria andatura per guardarlo in viso. Gigio si grattò la nuca imbarazzato ed incerto, l’aria di chi non sapeva come e cosa dire, ma di volerlo fare. Manuel in attesa, non mosse un muscolo facciale e non disse mezza parola. Rimase lì davanti a lui e basta.
Alla fine il napoletano riuscì ad aprire bocca con aria di chi si vergognava di aver pensato a lui con Patrick tutta la notte.
- Scusami. A volte sono infantile. Ti va di mettere tutto via? - Manuel sospirò stanco di parlare senza farlo davvero.
- Tutto cosa? Non abbiamo mica litigato! Per litigare uno dice una cosa e l’altro dice l’opposto. Tu non hai detto nulla, perciò cosa dobbiamo mettere via? - Rispose seccato Manuel, Gigio si morse la bocca.
- Beh questo! Il fatto che io di certe cose non voglio parlare e tu vuoi che io lo faccia a tutti i costi! Se non ne parlo è perché so che sto sbagliando a pensare quello che penso e vado direttamente a quella che so sarà la tua risposta. -
- Perciò tu hai già litigato e fatto pace con me da solo! - Concluse sempre gelido Manuel il quale non gradiva quel modo di fare.
- Beh, sulla pace spero di farla con te... - Disse avvicinandosi a lui fino a sfiorarlo col corpo. In quel momento non c’era nessuno nel corridoio, così ne approfittò e gli chiese un bacio. Manuel dritto ed indispettito rimase rigido per un po’ a fissarlo negli occhi, alla fine guardando i suoi occhi speranzosi e carichi di scuse sincere, decise di dargli tregua.
- Tanto se non sei convinto, la questione tornerà finché non l’affronteremo insieme. - Commentò acido. Gigio fece il broncio e accentuò lo sguardo da gatto in cerca di coccole ed alla fine Manuel sollevò gli occhi al cielo e scosse la testa decidendo di sotterrare l’ascia.
Dopo la notte strana con Patrick aveva un enorme bisogno di stare con Gigio, non certo di litigarci e separarsi.
Così più per sé stesso che per altro, colmò la distanza delle loro bocche e accettò il bacio breve e a fior di labbra.
- Dai, andiamo a fare colazione. - Disse poi passandogli accanto, nel farlo gli agganciò il braccio e lo portò con sé. Gigio, sollevato, sorrise seguendolo.

Non lo faceva di solito. Anzi, da quando stavano insieme non lo aveva ancora fatto.
A Gigio venne un colpo nel sentire la mano di Manuel cercare la sua da sotto il tavolo. Lo guardò spalancando gli occhi e saltando sul posto, video però che Manuel non lo guardava e rimaneva impassibile continuando invece a parlare con gli altri.
Al tavolo si erano uniti da poco Patrick e Leonardo.
Gigio si chiese se fosse collegato alla presenza di Patrick in qualche modo, ma decise di non rovinare di nuovo tutto come suo solito e strinse di rimando la mano del suo ragazzo, cominciando a scherzare con Patrick e Leo come niente fosse.
Anche se dentro di sé sapeva che niente sarebbe stato come prima.
Non lo era dall’arrivo di Patrick in squadra.

- Bene, quindi! - Esclamò Patrick entrando in camera dietro di lui facendolo saltare dallo spavento.
- Rick, cazzo! - Imprecò Manuel tenendosi il petto e guardando il soffitto. Non l’aveva sentito entrare. Patrick scoppiò a ridere rumoroso.
- Ti ho spaventato? Sono un ninja! - Così dicendo iniziò a fare mosse improbabili di arti marziali a cui Manuel rispose tirandogli il suo pigiama lasciato in giro come al solito.
- No, sei un idiota! -
Di giorno era tutto diverso. Di giorno era tutto meglio. Entrambi se ne erano appena accorti. Il problema era la notte, quando tutto era più strano ed affioravano certi istinti sempre sopiti.
Patrick, molto più leggero di qualche ora prima, raccolse le proprie cose e le pigiò dentro il proprio borsone, Manuel si sedette facendo la stessa cosa ma piegando tutto bene.
- Insomma, hai fatto pace con Gigio ho visto. Eravate carini a tenervi la mano! - Manuel voleva chiedergli come se ne era accorto visto che era stato discreto, ma sospettava che non gli sfuggisse nulla di lui.
- Sì, mi ha cercato ed ha detto che sa cosa direi di quello che gli prende e così non vuole discuterci. - Patrick si aggrottò per capire il senso delle sue parole, poi Manuel scrollò le spalle e chiuse gli occhi. - Non importa, se ci crede lui a me va bene! Tanto prima o poi dovremo parlarne. - Patrick non capiva quel loro modo di stare insieme e di non discutere, ma non voleva metterci un solo dito.
- Siete una strana coppia. - Commentò poi controllando il telefono e tirandosi via la spina del carica batteria.
- Parla l’esperto di questioni amorose! - Lo rimbeccò acido Manuel facendo la stessa cosa, solo piegando meglio il cavo.
- Conta che voi funzionate! - Liquidò la questione così appoggiandosi alla porta in attesa di uscire e riunirsi agli altri a basso, Manuel però prima di uscire si fermò allo specchio a sistemarsi i capelli per l’ennesima volta. Stava ore a fare quell’operazione, poi di norma Patrick arrivava e glieli spettinava per dispetto.
Manuel si aspettò il gesto che però non arrivò e quando si voltò a guardarlo lo vide che lo osservava pensieroso. Stranamente pensieroso.
- Senti chi parla di stranezze! - Ironizzò Manuel a disagio a quello sguardo e a quel silenzio. Patrick si rianimò e senza rispondere, rimanendo a debita distanza, si mise a parlare di Suso e di quanto bene stava con la barba e quel taglio di capelli. Manuel sentì un po’ di fastidio, ma ne fu anche ben contento di sentirlo parlare di lui.
Non perché gli piacesse sentir tessere le lodi del loro compagno, ma se Patrick parlava di Suso significava che era di nuovo tutto come prima e qualsiasi dubbio fosse venuto quella notte a rovinare le cose, se ne doveva per forza essere andato.
“Meglio così!” Si disse Manuel spingendolo poco gentilmente fuori. “Se non ne parliamo significa che non c’è niente da dire.”
Tuttavia non sempre il non parlare era una soluzione. Spesso aggiungeva solo maggiore pressione al problema che prima o poi sarebbe esploso e Manuel di problemi pareva averne tanti con Gigio quanti con Patrick.
Non l’avrebbe ammesso, ma sapeva bene che era solo tutto inutilmente rimandato.
Prima o poi, a forza di ignorare, gli sarebbe crollato tutto addosso.