CAPITOLO XI:
SCIROCCATI!

Dubai fu la fine di Kevin.
Tutti i suoi enormi sforzi andarono comunque nel cesso appena mise piede al ritiro del Milan in quella meravigliosa e calda città accogliente.
Enormi sforzi in quanto poi ciò che successe in quel ritiro fu praticamente materia di leggenda, per qualcuno.
Un gran casino.
Sicuramente un gran casino.

Quando in aeroporto vide Mark capì all’istante quanto dura sarebbe stata e appena salutato, la prima cosa che fece, prima ancora di parlargli, sedersi vicino e passare del tempo con lui di persona dopo tutti quei giorni di assenza, fu andare da Alex, prenderlo per il braccio, stringere convulsamente e dirgli a denti stretti:
- Sono nella merda! - Una cosa che spaventò parecchio il ragazzo che non capì cosa volesse dire. Zlatan, nei paraggi, ci mise esattamente un nano secondo a recepire il messaggio al suo posto e con una pacca sulla spalla ed un ghigno davvero sadico, gli rispose al posto del brasiliano:
- Ah, l’amore! - Che detto da lui sembrava una bestemmia, quasi!
Alex comunque non capì e quando Thiago si avvicinò a lui a sua volta, poco prima di sedersi, fu il turno di Kevin di non capire.
- Devo chiederti un favore una di queste sere. -
Nel rivedere anche lui dopo quell’evento famoso si sentì strano ma perché non era agitato, teso od imbarazzato, anzi. Gli pareva fosse stato tutto piuttosto normale nonostante sapesse, con logica, che non lo era affatto.
Alzò le spalle e gli disse:
- Quando vuoi! - Che soddisfò Thiago.
Sapeva di poter contare su di lui.
Roby lo vide e capì che il suo moroso stava macchinando qualcosa ma non ci diede molto peso, ingenuamente, pensando infatti che non ci sarebbe stato niente di cui preoccuparsi. Thiago era sempre strano ed anche se ultimamente lo era di più in ogni caso non poteva impedirgli nulla di qualunque cosa avesse per la testa, di conseguenza sussultò come un furetto quando Kevin gli passò accanto sfiorandolo con la spalla.
Questo lo videro sia Thiago che Zlatan. In realtà anche Alex ma non capì cosa volesse dire, al contrario degli altri due che si guardarono con lo stesso sguardo enigmatico.
La via si stava spianando davanti ai loro occhi.
Che fosse Kevin il punto della ‘questione Roby‘, tale avevano chiamato il piano di Thiago?
Thiago si era dato tempo per la durata del ritiro perché poteva creare tutte le occasioni che voleva. Fra i suoi compagni di squadra doveva solo individuare le persone giuste, cosa che aveva già fatto.
Dovevano essere persone di bellezze diverse, anche che non lo erano per nulla e comunque sarebbero dovuti essere disposti a prestarsi a questo esperimento.
Quando avevano saputo il motivo tutti avevano accettato subito divertiti anche se poi magari tendenze gay o bisessuali non ne avevano per niente.
Per aiutare Thiago a venire a capo di Roby tutti si sacrificavano… se non altro per il divertimento assicurato.
- Ma hai chiesto anche a Stephan? -
Thiago guardò Alex con uno sguardo di chi la sapeva lunga.
Roby era seduto con loro ma al momento era andato dal mister a chiedere qualcosa. Zlatan era di fronte insieme ad Alex.
- Ne stavo parlando con il Noce e lui ha capito di cosa parlavamo ed ha voluto farlo a tutti i costi! - Alex sgranò gli occhi sconcertato e Zlatan rise.
- E’ pure più piccolo di te e si presta a porcherie peggiori! Sei indietro, Alex! Devi metterti al passo con gli altri! -
Alex arrossì e non rispose ma in quello tornò Roby e l’argomento fu subito abilmente cambiato da Thiago.
Sarebbe stato un ritiro tutto da vedere!
Poco più in là Kevin si sedette vicino a Mark, il posto che gli aveva lasciato. Si era preso uno per due mentre altri erano sistemati in quelli da quattro, era chiaro che volesse Kevin tutto per sé e si stupì di questo, solitamente non aveva problemi a condividerlo con Stephan, che ormai considerava il suo fratellino minore, o con altri. In realtà, poi, tutti avevano un buon rapporto con Kevin.
- Allora finalmente riusciamo a vederci! - Disse sorridendo contento Mark. Kevin si sciolse e si sentì per quello un completo imbecille.
- Eri scappato via! - Disse però riuscendo a comportarsi tranquillo e con gran faccia tosta!
- Vacanze di famiglia… sai come vanno… - Ma quando sarebbe stato perfetto parlare di quelle e della famiglia, fu Mark stesso a glissare, incredibilmente… come non volesse parlarne.
- Sono andate bene? - Non che Kevin volesse invece sapere, anzi, ma normalmente glielo avrebbe chiesto, quindi doveva.
- Sì, come sempre… - Fu sbrigativo e vago, il secondo successivo era lì a cambiare discorso: - E le tue come sono andate? -
Kevin si strinse nelle spalle.
- Alla grande… - Ma fu vago anche lui, non aveva assolutamente voluto essere specifico, come se entrambi provassero la stessa cosa.
- Che hai fatto? - Eppure Mark sembrava parecchio interessato a questo aspetto, per messaggi alla fine non si erano detti molto e lui a quanto pareva voleva sapere.
A Kevin parve strano anche quello.
- Tanto sesso con Meli! - Gli venne spontaneo soprattutto perché sostanzialmente era quello che aveva fatto veramente…
Mark scosse il capo e non nascose il suo disappunto, non ne era capace e Kevin si chiese se a quel punto non ci fossero altri motivi per esserlo.
- Ancora quel metodo? - Ma come poteva dirgli che lo usava non per Thiago, come Mark credeva, ma per lui?
- Se tu venissi con me non dovrei usare lei! - Fece scherzando… fino ad un certo punto!
Mark gli colpì la coscia con uno schiaffo amichevole.
- Non pensi ad altro! Prima o poi ti accontenterò solo per farti smettere di dirlo! - Ma anche se rideva a sua volta, Kevin non era più sicuro che scherzasse. Insomma, poteva starlo facendo alla sua maniera, per dire la verità fingendo di non farlo!
Ma da quando erano diventati così contorti?
Ci sarebbe morto dietro, nel cercare di capire cosa pensava Mark. Solitamente era così chiaro e semplice… ma forse era lui che ci vedeva chissà cosa perché se ne stava innamorando ed in realtà sperava solo che fosse qualcosa di speciale. Magari non era niente di nuovo, niente da leggerci fra le righe…
O magari sì.
Però la mano di Mark rimase lì sulla sua gamba per il resto della conversazione che toccò argomenti di ogni genere, come capitava sempre a loro. Sembrava fosse tutto a posto se non che quella mano faceva dire a Kevin un sacco di stupidaggini. Cioè più del solito!
Stupidaggini che però fecero ridere tantissimo Mark portando Kevin al settimo cielo. Adorava il suo sorriso.
Poi se ne rese conto di nuovo.
“Oddio, sono vomitevole! Sono a questo punto? Adoro il suo sorriso? No, sono da ricovero! Sono proprio nella merda!”
Ma nonostante lo pensasse seriamente, quando furono da sistemarsi nelle camere e poterono scegliere quelle da due, da tre o da quattro, Kevin e Mark scelsero insieme una doppia.
Come se fossero fidanzati.
Come si giustificarono?
‘Dobbiamo recuperare il tempo perduto in vacanza!’
No, qua qualcosa non andava… specie perché Zlatan non ebbe pietà nel commentare…
- Cosa siete, una coppia? - Ma se Kevin rise per non mostrare imbarazzo, Mark divenne un ciocco di legno.
Qualcosa non andava decisamente ed ora non erano solo visioni di Kevin!
L’aveva notato anche Zlatan, questo significava che era tutto vero!
Non servì dire quali fossero le altre coppie.
Normalmente i tre brasiliani inseparabili stavano insieme, nelle trasferte e nei pre partita, ma quello era il primo ritiro da quando le coppie si erano formate ed avevano voluto sperimentare quella soluzione. Avevano un paio di giorni da passare insieme, dopotutto… volevano passarli bene.
Poi si sarebbe tornato alla normalità!
Forse.

Appena sistemati nelle camere, Alex chiese a Zlatan ancora stordito da un certo discorso che aveva captato fra lui e Thiago.
- Cos’era quella cosa che stavate dicendo? -
Zlatan ridendo continuò a sistemare le proprie cose nell’armadio.
- Quando Thiago mi ha detto che se non fosse stato per te me l’avrebbe chiesto? - Alex annuì, non aveva fatto che pensarci da quando l’aveva sentito e lo svedese rise più forte divertito dal compagno che non si smentiva mai:
- Bè, Roby non sarebbe mai venuto con me per te, di conseguenza era inutile chiedermi di prestarmi all’esperimento… -
A questo Alex impallidì sentitamente:
- Perché, ci sarebbe venuto se non fosse stato per me? -
Zlatan smise di trafficare, era troppo divertente il suo serio e sentito allarmismo, infatti rispose come uno che si stava prendendo gioco di qualcuno.
- Probabilmente sì. Comunque sarebbe servito a capire questo, l’esperimento! - Alex era ancora disorientato rispetto quel piano assurdo che gli aveva spiegato Thiago.
- Ma tu ci saresti stato se te l’avesse chiesto? - Ecco la vera domanda e lo svedese sapeva perfettamente si trattava di quello.
Ridendo, infatti, disse:
- Certo, mi piacciono gli esperimenti! E mi piace Roby! È un grande, ha tutta la mia stima! - Era anche vero ma lo stava dicendo solo per farlo allarmare e la gelosia di Alex fu talmente lampante ed evidente da spingerlo ad abbracciarlo per tranquillizzarlo, probabilmente poteva esplodere se non l’avesse fatto.
Quando sentì le sue braccia forti che lo cingevano protettive e la sua risata ancora poco rilassante, Alex si chiese quanto lo stesse prendendo in giro ma non poté rispondersi perché in quel momento qualcuno bussò alla porta.
- Cazzo, cominciamo bene! - Esclamò Zlatan seccato.
Alex sgusciò ad aprire e quando vide il viso contrito ed allucinato di Kevin pensò che dovesse per forza essere un’emergenza e facendolo entrare si attirò gli sbuffi di Zlatan.
Kevin però lo puntò come se il brasiliano non esistesse, sapeva che solo lui in quel momento poteva essergli d’aiuto. O Thiago. Ma Thiago non aveva visto quello che aveva visto Zlatan.
- Hai visto anche tu! - Zlatan, seppure volesse cacciarlo a calci e stare solo col suo compagno, gli rispose capendo a cosa si stava riferendo.
- Il suo imbarazzo alla mia battuta? - Kevin annuì sotto shock. Alex non capiva. - Bè, in effetti sembra che… - Ma non sapeva nemmeno cosa dire perché in effetti Mark era particolare, come persona. Insomma, era risaputa la sua fissa per la fedeltà matrimoniale…
- Ci sta pensando! Ci sta pensando anche lui a me in quel senso! - Alex ancora non capiva di che diavolo parlavano sebbene loro si capissero perfettamente.
- Ma di chi parlate? -
- Mark! Lui ha detto se siamo una coppia che prendiamo la camera doppia e lui è arrossito imbarazzato! - Spiegò ancora esterrefatto Kevin, non credeva a quello che era accaduto.
- Non è da lui… - Perfino Alex lo diceva!
- E in aereo mi ha tenuto un posto vicino a lui, un posto da due, cioè! E mi ha messo la mano sulla coscia ed abbiamo parlato tutto il tempo così! - No, non era affatto normale, considerando il tipo…
- Sembra ci stia provando con te… in modo molto soft… parecchio… - Azzardò Zlatan. Solitamente non spettegolava, non gli piaceva proprio ma  quando venivano a rompergli le scatole per sapere il suo parere alla fine doveva darlo. Sperava solo che se ne andasse per poter riprendere le sue coccole con Alex.
Ora che l’aveva accontentato, infatti, aspettava che il ghanese se ne andasse!
Così ovviamente non fu.
- E’ assurdo, non è possibile… insomma… lui è Mark! Io… devo provarci seriamente con lui, sedurlo e vedere se ci sta! - Ecco, ora che aveva il suo piano di battaglia e che finalmente pareva essersi deciso, Zlatan l’applaudì con quella di condurlo alla porta. Quando aprì per mandarlo via fra occhi esterrefatti di Alex, si presentò Thiago che senza chiedere permessi entrò spingendo sia Kevin che Zlatan.
Questi sbuffò.
- Oh dannazione! A casa lo posso capire, è il bordello di turno, ma qua perché dovete continuare a rompere? - Era davvero molto chiaro nei suoi pensieri e Alex si sedette in un angolino del letto impietrito dall’imbarazzo. Non poteva credere dicesse certe cose…
Ma né Kevin né Thiago ci fecero caso, come se proprio non fosse sul piede -mica piccolo!- di guerra contro di loro che lo interrompevano.
- Ti cercavo! - Fece Thiago a Kevin sbrigativo come se Zlatan non esistesse.
- Che c’è? -
- Sai quel favore? Ecco, devi cercare di portarti a letto Roby di nuovo. - Alex però non poté non inserirsi e schizzando in piedi andò loro vicino allarmato e preoccupato:
- Che significa di nuovo? L’ha già fatto? - Aveva saputo solo di un po’ di sesso orale, in realtà… avevano avuto pietà e non gli avevano detto della notte a tre… non l’avrebbe mai digerita.
Thiago non gli rispose e sempre rivolto a Kevin disse:
- Allora, lo puoi fare? -
- Ma cosa stai combinando? - Chiese a quel punto Kevin disorientato. Non era per niente normale quello… prima gli chiedeva di andare a letto con lui per far capire solo lui sapeva cosa a Roby, ora voleva che ci andasse con Roby stesso… perché, poi?
- Lo sto studiando. Nell’arco di questo ritiro si creeranno un paio di occasioni, per lui, voglio vedere cosa fa e con chi va. -
- Tu sei sciroccato! - Fu il commento di Kevin.
Zlatan avrebbe riso trovando quell’idea ancora più comica della prima volta che l’aveva sentita, ma era troppo arrabbiato e seccato. Perché dovevano usare camera sua per pianificare le cretinate?
- Ha senso, per me, non te lo sto a spiegare ora! Tanto non te ne frega molto! Ti prego, lo puoi fare? È importante che tu ci provi perché ho un sospetto e… -
- Pensi che abbia un debole per me? - Chiese Kevin capendolo al volo. Non era idiota. Alex lo guardò stupito. Come aveva fatto a capirlo subito?
Thiago annuì.
- In cambio farò quello che vuoi! - E non era mica cosa da dirgli a lui!
Zlatan grugnì un ‘ti sei fregato’ e Alex gemette un ‘ma sei matto?’ stridulo.
Thiago però era convinto e lanciato e Kevin ebbe un malefico ghignò sul bel viso, nel pensare a cosa chiedergli in cambio.
Chiunque sarebbe rabbrividito ed avrebbe ritrattato tranne lui.
- Tutto? - Thiago non esitò sebbene quello suonasse davvero come una minaccia. Una gran terribile minaccia.
- Sì, tutto! - Aveva troppo bisogno che Kevin facesse questo esperimento con lui.
- Va bene. Riscuoterò quando avrò bisogno. - Non aveva ancora nulla di preciso in mente ma voleva tenersi Thiago come jolly per quando sarebbe finita male con Mark, convinto che comunque in un modo o nell’altro, prima o poi, male ci sarebbe andata.
Sia che ora anche Mark volesse stare con lui, sia che non lo volesse, prima o poi sarebbero finiti per lasciarsi e ne era quasi matematicamente certo.
Un po’ perché tutte le sue relazioni andavano male, un po’ perché anche se Mark avesse ceduto ai suoi istinti prima o poi sarebbe di sicuro rinsavito e magari se ne sarebbe pure andato dal Milan!
Doveva avere un salvagente pronto, in quel caso, e siccome per Kevin il salvagente era rappresentato dal sesso, era presto detto quello che comunque pensava di chiedergli.
- Quando vuoi dimmi! Oltretutto va bene… potrei usare questa cosa per vedere se Mark si ingelosisce… - Se lo fece sfuggire ad alta voce e a questo Alex esclamò allarmato qualcosa di incomprensibile in portoghese e Zlatan imprecò in svedese. E tutti, nelle rispettive lingue, rimasero convinti delle rispettive idee.
Sostanzialmente che nessuno, lì dentro, si salvava!