NOTE: vedevo la partita del mio adorato Milan ieri sera e con mio fratello, demente come me, abbiamo commentato le -non- facce del mister… ed ho scritto questa roba assolutamente idiota con protagonisti i comici per eccellenza del Milan, Cassano e Gattuso con la collaborazione straordinaria del Papero Pato! È breve e per niente seria, ma fatevi quattro risate!
Di seguito la foto di riferimento!
Buona lettura.
Baci Akane

LE -NON- FACCE DEL MISTER

allegri

C’era una cosa che Alexandre tendeva quasi costantemente a fare, sia in allenamento che in partita.
Un giorno Antonio non poté evitare di farsi i cazzi propri -figurarsi se ne era capace- e facendosi quelli del compagno di squadra, avvicinandolo glielo chiese incuriosito:
- Alex, ma che cazzo hai sempre da guardare verso il bordo campo? -
Alexandre non fece in tempo a rispondere che arrivò subito Rino come un falco. Aveva ancora problemi da un occhio, non poteva giocare e allenarsi e cosa ci facesse comunque in campo ogni santo giorno insieme agli altri solo lui lo sapeva, visto che non era di certo stato assunto fra lo staff e tanto meno a ruolo di commissario tecnico.
Ma tanto lui lì dentro c’entrava sempre!
Così come era normale rispondesse al posto degli altri!
- Guarda la faccia del mister! -
Al che Antonio, che ormai non si poteva più stupire né della sua presenza lì né della sua risposta al posto del compagno, chiese direttamente a lui:
- E perché mai? È sempre quella! -
Rino proseguì escludendo completamente il protagonista del dialogo, colui che avrebbe dovuto parlare al loro posto e che invece ormai non veniva nemmeno calcolato:
- Appunto! Guarda se ogni tanto cambia! -
Antonio con un gesto da scaccia mosche con la mano, rispose ovvio:
- Ah, ma tanto non succederà mai! È un faraone! -
Rino aggiunse concorde con un ghigno stampato in faccia:
- Infatti, che quello sia contento o incazzato o triste non ci sono differenze! La faccia è sempre quella! -
- Sì, di uno costipato! - Se ne uscì Antonio altrettanto ghignante. I due sembravano due cloni differenziati solo dall’aspetto, infatti avevano lo stesso identico modo di fare gli idioti. Per questo erano così amici e si trovavano al volo, specie se avevano da dire cazzate.
Alexandre li osservò con tanto d’occhi cercando di capire da uno a cento quanto ci facessero e quanto invece ci fossero.
Rino rise di gusto battendogli la mano sulla spalla.
- Hai ragione, ogni tanto ha tendenze da costipato, ma per la maggior parte non muta un minimo. Quell’espressione aveva alla nascita e quella avrà fino alla morte! -
- Sì, può parlare e magari anche gridarti dietro di tutto, ma non muta la sua faccia faraonica! -
- E come ci riesca ad insultarci senza fare una sola inclinazione solo lui lo sa! -
- Sì, cazzo… cioè, escludiamo quando abbiamo vinto il campionato e la Supercoppa… -
- In quei momenti deliranti nessuno ha capito nulla, non abbiamo certo guardato la sua faccia! -
- Supponiamo che per una volta fosse felice e che magari lo dimostrasse… -
- Sì ma… -
- …ma comunque perché diavolo lo guardi sempre? Alla fine rimane sempre così! - Tornò Antonio ricordandosi della domanda iniziale ad Alexandre, il ragazzo li stava ancora fissando sbalordito non immaginando a quali livelli la loro demenza potesse arrivare se si mettevano d’impegno. Il punto era che non era chiaro se ora si stessero impegnando o meno!
Ancora una volta fu Rino a rispondere al suo posto, auto proclamatosi avvocato personale del brasiliano:
- Ma che vuoi… - Fece convinto cingendo il collo al ragazzo: - lui ci tiene a capire cosa pensa il mister di quello che combina in campo… -
Antonio non trattenne una risata di gusto per la quale si piegò addirittura in due, quando risorse disse fra le lacrime:
- Tanto non lo capirà mai! Nessuno può! -
- Ma perché lui semplicemente non fa facce! - I due andarono avanti a lungo sul discorso delle non facce di mister Allegri -il cui cognome era tutto un programma considerando il tipo impassibile che era- per tutto il tempo, sia con Alexandre ad ascoltarli stupito, che senza. Infatti la loro convinzione in proposito andava avanti dal primo momento in cui Antonio aveva messo piede in campo milanese… per Alexandre era una novità, si era sempre concentrato sul cercare di capire cosa pensasse il mister di quello che faceva durante il gioco, per trovare conferme insomma, spaventato all’idea di deluderlo o farlo arrabbiare, ma ora doveva ammettere che non avevano tutti i torti.
Quell’uomo era davvero una statua!

Qualche giorno dopo Antonio si fiondò negli spogliatoi, prima che l’allenamento quotidiano cominciasse, e agganciando prima Rino e poi Alexandre li costrinse col suo solito impeto prepotente a vedere una cosa.
Tirato fuori il suo cellulare, infatti, fece partire un video che mostrava una scena specifica durante una partita disputata pochi giorni prima.
Era una scena al rallentatore.
- Guardate un po’ qua cosa ho trovato! -
I due si concentrarono e quando videro il viso del mister mostrarsi brevemente in un cambiamento che probabilmente sarebbe entrato nella storia, Rino esclamò al settimo cielo:
- Eccolo hai ragione! Ha alzato per un millesimo di secondo le sopracciglia! Ha cambiato espressione! -
- Visto? Ci è voluto il rallentatore perché è stato brevissimo e velocissimo, ma c’è stato! - Fece orgoglioso Antonio del proprio lavoro.
Alexandre tornò a guardarsi il video per bene un paio di volte corrucciato, poi vedendo che il ragazzo non capiva qualcosa, gli chiesero:
- Che c’è, non sei convinto abbia alzato le sopracciglia? -
Alex allora rispose:
- No no, non è quello… si vede che le alza, anche se per un attimo… è che… - alzò gli occhi sui due amici che lo guardavano curiosi: - ma che espressione sarebbe questa? Cioè, contento, perplesso, arrabbiato, preoccupato… - Quesito eccezionalmente giusto che bloccò immediatamente i due demenziali amici dal festeggiare la loro vittoria -di qualunque essa si trattasse-.
Smisero infatti di ridacchiare contenti e lo guardarono, poi si guardarono fra di loro e tornarono sul video che fecero nuovamente partire.
Alla fine alzando contemporaneamente gli sguardi esterrefatti l’uno sull’altro, dissero in perfetta concomitanza, con lo stesso identico tono ed espressione:
- E chi cazzo lo sa? Intanto è comunque un’espressione! -
In compenso loro erano capaci di farne di continuamente differenti e decisamente buffe!
- Ah e c’è quest’altra foto! - Fece Antonio mostrando ai due un’altra immagine dal cellulare.
I due guardarono un’istantanea di Allegri con un qualcosa che probabilmente doveva essere stato un sorriso.
- E qua cosa gli era successo, gli avevano pestato un callo? - chiese spontaneo Rino rigirandosi il cellulare fra le mani come se magari voltando il senso della foto potesse essere più chiaro!
- Rideva! È la serata dei festeggiamenti! - Illuminò Antonio. - Mi era venuta la fissa di svelare il mistero di che faccia avesse fatto quella sera! -
- Era meglio non saperlo! - Esclamò Rino spontaneo restituendogli l’apparecchio. Alexandre curioso lo prese per guardarlo meglio e non poté non convenire con lui, questa volta con un’altrettanto spontaneo ed innocente uscita:
- Ecco perché non fa mai espressioni e soprattutto non ride mai! -
Antonio e Rino lo guardarono esterrefatti, increduli che la soluzione non fosse venuta in mente a loro visto quanto ovvia ora apparisse.
- Cazzo hai ragione! - Esclamarono insieme battendogli le mani sulle spalle slogandogliele quasi.
- E’ evidente… - Cominciò uno…
- …siccome quando ride… - proseguì l’altro…
- …o fa altre espressioni varie… -
- …sembra soffra come un cane… -
- …e fa solo smorfie atroci da guardare… -
- EVITA SEMPRE! - Conclusero insieme sempre guardandosi come se avessero fatto la scoperta del secolo.
Alexandre li guardò ridere e abbracciarsi divertiti per chissà quale motivo, gli apparvero all’apice della loro idiozia ma tant’è che insieme ci si sentiva per assurdo estremamente bene.
“Non so come sia possibile, ma fortunatamente ci sono!” Pensò scuotendo il capo indeciso se ridere a sua volta chissà poi per cosa oppure cercare di rimanere serio. Poi aggiunse: “Anche se sono la coppia più demente del millennio e a stare con loro rischio di diventarlo anche io!”
Le non facce del mister sarebbero diventate il tormentone di tutta la squadra durante l’anno!

FINE