NOTE: piccolo dolce Alessio… che vince la supercoppa col Milan ed è stanco morto sfinito. Ho visto una sua foto sul volo di ritorno ed ho pensato ‘urca, se incontra Sinisa dopo quel volo, non combinano nulla’. Così perché no? È brevissima, giusto un cioccolatino per i fan della coppia. Buona lettura. Baci Akane

UN BUON SONNO



Alessio si trascinò in casa con una notevole fatica, chiuse la porta e si tolse gli auricolari spegnendo il telefono, lo lasciò nel comodino e fece cadere pesantemente il borsone di calcio, il tonfo rimbombò ma per lui fu come se fosse stato un soffio.
- Oh Dio sono morto! - Disse ad alta voce senza notare la luce del salotto accesa.
- Se lo sapevo mi risparmiavo la sorpresa! - Rispose una voce proprio dall’altra stanza. Alessio saltò spalancando gli occhi, poi riconobbe voce ed accento e sospirò alzando gli occhi al cielo.
- Sinisa, mi hai fatto prendere un colpo! Ti credevo a Roma dai tuoi! -
- Anche tu ci devi andare, no? Pensavo di andare insieme facendo finta di ritrovarci casualmente nello stesso aereo… - Sinisa spuntò all’ingresso dove Alessio si stava togliendo il giaccone e la sciarpa, appena lo vide capì che i suoi piani sarebbero stati un po’ diversi dal previsto. - Oppure potresti passare i giorni liberi qua a dormire e basta… - Alessio ridacchiò illuminandosi nel vederlo, si girò e gli cinse il collo con le braccia, con dolcezza mista a stanchezza. Sinisa lo prese per la vita e lo strinse a sé, caldo perché era stato sul divano sotto un plaid fino a quel momento. Alessio era freddo da fuori e lo fece rabbrividire al contatto, mentre il giovane sospirò di piacere appoggiandosi a lui.
- Mi basterà una nottata, domani verso mezzogiorno mi alzo e vado a Roma dai miei… -
Sinisa lo baciò leggero sulle labbra e Alessio lo lasciò fare beato, chiudendo gli occhi.
- Perciò niente porcheria? - Le mani scivolarono sul suo fondoschiena e lo strinse attirandolo a sé, gli fece sentire quanto, oltre che caldo, era anche già eccitato. - Mentre ti aspettavo mi preparavo per te… - Aggiunse piano e suadente, malizioso appoggiando le labbra sulle sue che si piegarono in un sorrisino divertito. Gli occhi rimasero chiusi ma ridenti.
- Sei un maledetto… - Mormorò sulla sua bocca, stanco.
- Oh, non ti obbligherò di certo… - Così si staccò improvviso e lo lasciò quasi cadere giù.
Alessio barcollò aprendo gli occhi un po’ perso, lo vide andare in salotto togliendosi la maglia. Da dietro vide la sua schiena nuda e possente con i suoi tatuaggi che ormai conosceva a memoria. Si morse il labbro sentendo una reazione alle sue parti basse.
- Così è sleale! - Si lamentò seguendolo, mentre per strada si toglieva le scarpe.
Nel tragitto vide il resto di quel che indossava Sinisa sparso per terra, ai quali si unirono anche i suoi vestiti che si toglieva mentre rideva.
Una volta in camera, lo trovò che l’aspettava nudo, le lenzuola tutte aperte, un’aria maliziosa, d’attesa.
Alessio lo raggiunse e si unì a lui, si buttò nudo anch’egli a pancia in giù, accanto a Sinisa a braccia larghe.
- Ok, vai! - Con questo Sinisa scoppiò a ridere e stendendosi su di lui cercò il suo viso per capire se era serio. Quando lo vide dormire, capì che era davvero molto stanco.
- Sei davvero così morto? -
- Mmmm. Se vai non ti biasimo… ma non ce la faccio stanotte… - Sinisa sorrise e scosse la testa, infine scese dalla sua schiena, chiuse la luce dall’interruttore sul letto, tirò su le coperte e si sistemò con lui, tirandoselo sul petto poco delicatamente. Alessio si lasciò girare e spostare malleabile, una volta accoccolato sul suo petto possente e caldo, sospirò e gli baciò la pelle.
- Grazie. -
- Di cosa? -
- Di essere venuto a farmi i complimenti! - Sinisa sorrise ma non disse nulla. - Voglio che tieni tu la mia medaglia. - Aggiunse poi mentre la voce si impastava dal sonno che l’avvolgeva.
- No, è tua e te la sei meritato. - Alessio scosse il capo mugolando.
- Se l’ho vinta è solo merito tuo. Grazie anche per questo. - Alessio si addormentò, ma nel dormiveglia sentì la sua voce bassa e roca mormorare mentre gli baciava dolcemente la testa:
- Sono felice che avete vinto la supercoppa. -
Alessio avrebbe voluto dire che era anche merito suo, che avrebbe dovuto esserci a Doha quella notte, ma l’avrebbe detto il giorno dopo.
Quella notte fece il miglior sonno da un paio di settimane a quella parte.
Un gran bel sonno.