NOTE: Questa, come molte di quelle che scrivo, doveva essere una ona shot, poi mi son fatta prendere la mano con le stronzate e son venute fuori 23 pagine! E’ comunque partita su folle richiesta di Mary e Derret, come al solito, quindi è dedicata a loro. Devo avvertire che l’ho scritta quando ho visto la conferenza stampa di Mark, di conseguenza lui era ancora al Milan e stavano effettivamente facendo l’ultima notte a Milanello prima dell’ultima partita. Forte di ciò mi son detta che Roby e compagnia avrebbero sicuramente pensato a qualcosa di speciale per quell’evento in modo che fosse una notte indimenticabile. Presto detto.
C’è anche da dire che è un crescendo di demenza e porcherie, quindi verso la fine vi ritroverete quasi di tutto. No, niente orge, vi avverto subito (devo visto che sarei anche capace di farlo). Però non è per animucce innocenti, questo.
Mi sento tanto quella deviata che devia, comunque spero che chi legge sia lieto di essere deviato da me.
Detto ciò, metterò un capitolo ogni 4 giorni circa. Buona lettura. Baci Akane
 
UNA NOTTE INDIMENTICABILE
 
/ Tik tok - Kesha/

‘Dio è innamorato di Thiago!’


CAPITOLO I:
COLPA DEL GENERALE
 
Colpa furono in realtà le lacrime di Mark versate in conferenza stampa durante il suo addio ufficiale al Milan.
Lacrime che spiazzarono tutti dal primo all’ultimo, che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere sul viso gentile del Generale che comunque era sempre sereno e prendeva tutto con filosofia, un uomo tutto d’un pezzo, duro se serviva -specie in campo- e che mai si piegava.
La persona che sempre faceva ciò che doveva andando contro il proprio cuore.
Quelle lacrime penetrarono tutti così come penetrarono le parole d’addio degli altri compagni che lasciavano dopo ben più tempo.
Ma stare lì appena un anno e mezzo e andarsene piangendo fece capire tutti quanto quel gruppo fosse una famiglia e non una semplice squadra di calcio.
E soprattutto fece capire quanto Mark si fosse legato a loro, a qualcuno specialmente.
Di dubbi nessuno ne aveva avuti ma quello diede conferma e vedendolo in quelle condizioni davanti a fotografi, telecamere e giornalisti, i compagni presenti che sapevano guardarono subito Kevin stringendosi accanto come per dargli un silenzioso conforto.
 
La mente malata -geniale non poteva essere- era sempre quella, non c’era verso di scrollarsi di dosso quel soprannome. Del resto se tirava sempre fuori quelle idee stupide come poteva definirsi?
L’occasione fu l’ultimo ritiro insieme prima dell’ultima partita del Milan. L’ultima di stagione e l’ultima per molti elementi fra cui Mark.
Kevin era più depresso del solito… colpa chiaramente delle lacrime di Mark…
- Kevin… sei a terra perché è l’ultima partita di Mark con noi? -
Kevin sospirò come una salma riesumata.
- Sì… anche se mi ha preparato a questo momento da tempo, è dura lo stesso… - Sembrava quasi che i lacrimoni fossero prossimi. Quando tirò sul col naso a Roby, che da qualche mese a quella parte aveva un debole per lui, si sentì un verme strisciante per la propria incapacità a tirare su quel poveraccio.
Stava disperatamente pensando ad un modo quando Zlatan, passandogli accanto, gli diede una gomitata di proposito per alleggerire a modo suo quell’espressione seria seria che non era da lui.
Fu proprio quel colpo che illuminò Roby e quando Thiago vide il suo viso irradiarsi di raggi ultravioletti accecando tutti, si preoccupò prevedendo precisamente cosa quello comportava.
- Ci penso io a tirarti su! Se questa è l’ultima notte tutti insieme con la stessa maglia, sarà una notte indimenticabile! - Kevin stesso, per quanto fosse depresso, capì che non era una cosa da accettare a scatola chiusa però vedendo arrivare Mark non resistette. Il nodo dentro era troppo grande e se non avesse veramente allentato la tensione l’indomani avrebbe giocato di merda. Fu così che decise di accettare e prendendo il braccio di Roby esordì sicuro:
- E notte indimenticabile sia! - Asserì lugubre.
Roby si accese come un albero di natale saltellando come un idiota sulla sedia e Thiago scosse il capo rassegnato.
- Non sai cosa stai facendo… -
Zlatan ridacchiò capendo di cosa parlavano mentre Alex era depresso a sua volta per l’addio dei suoi compagni e sospirò drammatico.
Quando Mark si sedette con loro al tavolo e vide quelle strane espressioni capì subito che stavano combinando qualcosa ma il suo umore non era proprio adatto a preoccuparsi di quello che un tempo l’avrebbe impensierito parecchio.
Andarsene perché c’erano malumori in squadra e non si stava bene lì era un conto, farlo quando invece si stava benissimo con tutti e non c’era niente che di storto era anche peggio.
Non aveva mai avuto problemi col tempo che passava, aveva sempre vissuto la giornata serenamente, ma improvvisamente, quello stesso tempo che ieri gli era indifferente, ora gli pesava tantissimo e lo odiava.
Se non fosse stato per quello avrebbe avuto ancora anni da giocare. Anni da stare lì con loro.
Non che andasse a morire… e con tutti i soldi ed il tempo che avevano potevano viaggiare per rivedersi quando volevano, per carità… ma non essere più compagni di squadra era diverso. Era brutto e triste.
Ad ogni modo non sarebbe tornato indietro sulla sua scelta.
 
Quella sera Kevin si aspettava qualcosa, così come tutti gli altri, ma non Mark convinto di dover passare l’ultima notte lì a consolare Kevin e a tirarlo su.
In realtà era lui che voleva essere tirato su…
Non fece in tempo a togliersi i calzini che la porta si spalancò con un tonfo. Per una volta avevano deciso di spostare la sede del bordello.
Kevin che li aspettava fece un gran bel sorriso e Mark rimase immobile stile ferma immagine con una gamba piegata ed il dito infilato nel calzino, tutto piegato e la bocca aperta.
Su tutti spiccava Zlatan. Degli altri poteva anche immaginarlo… Roby e Alex erano gli affettuosi per eccellenza, sorridevano pimpanti, nessuno stupore vero. Dove c’erano loro c’era anche Thiago. Nemmeno lì niente di strano. Ma Zlatan?!
- Che dici, mica pensavi che lasciasse l’agnellino fra i lupi? - Commentò Kevin come se capisse al volo il suo pensiero…
- No, ma non pensavo fosse tipo da serate d’addio e cose simili… - Non era idiota, sapeva perché erano lì e cosa sarebbe successo però la depressione della conferenza del giorno prima non gli era ancora andata via.
Kevin fece l’espressione da ‘non hai torto’ e Zlatan sbuffò scrollando le spalle, quindi girò la testa in tempo per mascherare un lieve rossore:
- Mi mancherà il macaco che mi salta sulla schiena quando segno! - Mark lo faceva sempre più degli altri, ogni volta che Zlatan segnava, piuttosto spesso in effetti, lui era il primo ad arrivargli da dietro e saltargli addosso.
Mark sorrise intenerito e fu l’inizio dello scioglimento vero e proprio, il resto lo fecero i dolci abbracci di Roby ed Alex apparentemente incapaci di staccarsi da lui. Thiago scosse il capo, sembravano due bambini ma sicuramente la serata sarebbe stata allegra proprio per questo.
- E Antonio? - Chiese Kevin pensando di vedere l’inseparabile amico di Zlatan. Anzi, pensando che fosse stato lui a convincerlo a partecipare.
- E’ alle prese con Rino, Sandro, Pippo, Gianluca e Clarence… sai, serate fra vecchie colonne… - Così come ne facevano loro, del resto…
- Ma Antonio non è una vecchia colonna del Milan, è qua da poco più di un anno… - Puntualizzò Thiago il quale preferiva non ripensare al colloquio privato avuto con Sandro il giorno prima del suo annuncio ufficiale di lascito. Un colloquio che l’aveva segnato e che non avrebbe mai dimenticato durante il quale era riuscito a piangere quando, doveva ammetterlo, non l’aveva mai fatto nemmeno per Roby!
- Ma Antonio è della loro generazione, quasi, sarà il prossimo a lasciare fra due annetti se riesce e… - Alex provò a spiegarla con diplomazia ma Zlatan lo corresse ridendo:
- Macchè, è solo un fungo, quello! Non può star lontano dai suoi amici di sempre! - Era vero che lo erano, Clarence a parte, con Sandro, Rino, Gianluca e Pippo avevano giocato tanto anche in nazionale e specie con Rino c’era un rapporto speciale che tutti conoscevano.
- In fondo non è l’unico… - Fece Roby riferendosi a loro e stringendo la presa sul braccio di Mark come se potesse svanire da un momento all’altro!
- Siamo un grande gruppo affiatato ma questo non vieta i sottogruppi… - Thiago cercava di essere il razionale della situazione perché Mark pareva aver perso l’uso della parola, fu notandolo che Kevin diede un calcio a Roby per allentare la tensione che si stava ricreando, come se ad ogni respiro ci fosse il rischio che qualcosa si spezzasse.
- Allora, a cosa hai pensato per questa notte? - Roby, mollatosi per forza da Mark, si girò ricambiando il calcio a Kevin e tirando su il braccio mostrò la bottiglia di vino rosso che era riuscito a rubare alla cucina!
- Dovremmo ubriacarci? - Chiese scettico Kevin.
- Ma no, stronzolo! - Biancaneve e i sette nani era da sempre il suo cartone preferito, forse perché da piccolo lo chiamavano Gnomolo. Poi crescendo era diventato Scemolo. - Facciamo il gioco della bottiglia! - Era ovvio!
Mark tremò, Thiago sospirò di nuovo, Zlatan non emise alcun suono, Kevin ghignò sadico e Alex candidamente disse:
- Ma non siamo troppo grandi per quel gioco? - in quel momento cinque paia d’occhi si catapultarono storditi a guardarlo… solitamente a quel punto diceva ‘io non so giocare!’ e Zlatan rispondeva come da copione ‘Non preoccuparti, ti insegno io!’ accendendosi di un’insolita e sadica voglia di giocare alle cose sceme che proponeva Roby!
- Lo conosci? - Chiese Kevin senza il minimo tatto nel farlo apparire idiota.
- Sì… è quello dove uno gira la bottiglia e deve baciare quello che viene puntato o, se si rifiuta, pagare pegno… - non poteva essere vero… c’era qualcosa che non andava e Thiago capì di cosa si trattava:
- Ale, intendo baci veri o baci a stampo? -
Alex, sgranando gli occhi, rispose ovvio:
- A stampo! - Arrossì all’idea di darli con la lingua e gli altri scoppiarono in una fragorosa risata, lieti che ci fosse lui a farli ridere…
- Ecco, ora mi tornano i conti! - Fece Roby!
- Sì infatti… non capivo cosa ci fosse che non andava… - Kevin replicò dando man forte.
- Con lui bisogna sempre leggere fra le righe perché ha sempre qualche sottinteso di merda che ti fa capire tutto male! - Fu invece il commento seccato di Zlatan che si riferiva alla fatica che avevano fatto per capirsi inizialmente, prima di mettersi insieme ed anche i primi tempi!
- Ma perché, voi che versione del gioco conoscete? - Chiese ancora più candidamente Alex convinto di non aver detto niente di sbagliato.
Fu ovviamente Roby a spiegarglielo…
- Non ci si danno baci a stampo, quelli sono per bimbetti delle elementari. Di una volta. - Si corresse visto che ora alle elementari ci davano già dentro! - Ci si danno baci veri e propri, di quelli seri insomma! Con tanto di slinguazzata! E poi, ovviamente, ogni volta che suono il campanello, c’è in gioco qualche altra porcheria spinta che decideremo insieme sul momento! - A quello Thiago lo corresse, come sempre, pur sapendo come sarebbe finita e quindi partendo già rassegnato:
- Questa è la versione che conosci tu, quella ufficiale si limitava ai baci veri o quelli a stampo per le anime innocenti come Alex… - Ma Roby non sapeva cosa significava stare sotto…
- Sono irremovibile sulle porcherie! - Kevin gli si schierò accanto con le braccia conserte e la medesima aria da mastino che su di lui era effettivamente minacciosa e credibile -su Roby faceva ridere perché lui era minaccioso come lo poteva essere un leprotto!-
- Io sono con lui! - Esclamò combattivo.
- A te non l’avrei nemmeno chiesto… - Rispose severo Thiago fissando poi Zlatan che sperava l’aiutasse.
Lo svedese alzò le spalle completamente disinteressato alla cosa consapevole che nessuno avrebbe osato niente con Alex se lui era presente e che piuttosto avrebbero scelto la punizione.
- Per me si può anche fare! - Erano comunque cose stupide da ultime notti, per il scacciare le lacrime del Generale che avevano commosso segretamente anche lui si poteva fare…
Thiago lo fissò sgranando gli occhi, quindi puntò su Mark. Lui non poteva voltargli le spalle.
Mark al momento era comunque sempre l’appendino di Alex, come se non potesse staccarsi dal suo braccio, e gli scappò un sorriso al guardarli così insieme, come il fratellone ed il fratellino… Zlatan stentava a non essere geloso ma capiva che era una serata particolare. Poi avrebbe potuto riavere il papero tutto per sé!
- Mark? -
- Ecco io… - Era veramente indeciso, cosa storica per lui visto che aveva sempre le idee chiare. Ma quella sera, per lui, era molto dura essere sé stesso. Era più fuori fase di quanto avessero potuto immaginare.
- Non dirmi che vuoi fare questo delirio! -
- Bè ma ci si può rifiutare, no? - Si inserì Alex con una vocina piccola stringendo convulsamente il braccio di Mark come avrebbe fatto con quello di Zlatan.
Roby si avvicinò ghignando con gran sadismo, gli occhi brillarono come fari nelle tenebre ma invece di essere di conforto fecero terrore.
- Le penitenze saranno terribili! Però sì, puoi rifiutarti! - Alex non seppe proprio che fare e nascondendosi d’istinto dietro Mark perché il suo caro amico debosciato ora gli faceva paura, borbottò qualcosa in portoghese che comunque non capì nessuno perché aveva parlato contro la schiena dell’altro.
Aveva detto ‘ma Zlatan non permetterà mi fate nulla!’
In effetti non aveva torto.
Forte di questo sibilò il suo fatidico ‘sì’ come uno sposo che accettava di portare una donna alla morte.
A quel punto Thiago aveva comunque perso e Kevin lo cinse con il braccio vittorioso:
- Non avresti mai vinto comunque! - Thiago avrebbe volentieri sindacato su questo concetto, ma preferì fare un ultimo tentativo:
- Mark non ha ancora deciso. La serata è per lui e se lui dice di no, l’alternativa non si fa! - Era restio anche all’idea di baciare altri però alla fine per un bacio si poteva fare, ma altro no!
Mark, rimesso nella bolgia, provò il forte istinto di nascondersi dietro Alex. Non era proprio in serata e si sforzava di non pensare alla sua partenza ma la verità era che era molto difficile. Non era proprio la persona spensierata di sempre.
- Sì Mark! Di cosa ne pensi! - Fecero in coro Kevin e Roby fissandolo come avessero dei fucili in mano.
L’olandese, stanco ancora prima di iniziare, non voleva proprio saperne di fare scontenti le due punte di diamante per una serata felice ed in allegria, quindi decise di accontentarli come finiva per fare coi suoi splendidi figli e, sapendo che se ne sarebbe pentito, disse chiudendo gli occhi:
- Scusa Thiago ma… sono troppo convinti… - Thiago sgranò gli occhi senza crederci, non avrebbe mai pensato di non aver Mark dalla sua… quella proposta era così idiota che c’era da chiedersi chi mai avrebbe potuto accettarla ed invece erano ben in cinque contro uno.
- Ma cosa avete bevuto tutti? - Chiese alla fine incredulo e sull’acidello andante.
- Le lacrime del generale! - Esclamarono Kevin, Roby ed Alex in sincronia appendendosi a Mark uno per lato e il più piccolo per dietro.
Thiago scosse il capo.
- Siete malati! -
Ed era vero, ma volevano anche divertirsi…
- Dai, amore, vedrai che ti piacerà! - Fece Roby entusiasta spingendo il compagno giù per terra. Dovevano naturalmente stare in cerchio, quindi si misero tutti come sempre, Zlatan vicino ad Alex che stava accanto a Mark a sua volta seduto con Kevin seguito da Roby e Thiago.
- Ma perché la bottiglia è piena? - Chiese quest’ultimo con la sua solita logica.
- Fra i pegni vari ci sarà pure bere… e affrontare il mister domani che annusa il tuo alito prima di inserirti nella rosa dei giocatori! -
Alex inghiottì a vuoto. Il suo problema non era l’essere convocato. Non poteva comunque giocare. Il suo problema era proprio il dover bere, non lo reggeva l’alcool!
Mark scosse il capo. Lui reggeva benissimo, non aveva problemi ma voleva proprio vedere Kevin bere che si ubriacava solo annusando il vino!
Zlatan rimase indifferente e Thiago, nelle stesse condizioni di Alex nel senso che non avrebbe potuto comunque giocare, sospirò sapendo che voleva solo rendere alticci un po’ tutti per poter fare le sue solite porcherie.
Il patto che si erano fatti era stato chiaro.
‘possiamo fare di tutto purchè insieme!’
Per la serie, anche le orge erano ok purchè si fosse insieme. Questione di possessività!
- Allora, chi comincia? - Chiese Kevin allegro battendo le mani.
- Direi Alex! - Rispose subito Roby cattivissimo.
Alex che sperava di non dover essere il primo li guardò tutti con grandi occhi da cerbiatto. Passò Zlatan che se la rideva già, quindi si fece Thiago con lo sguardo e lui ebbe pietà. Il solo umano.
- Ma dai, la serata è per Mark, direi che inizia lui! -
Alla fine si accordarono così e siccome il Generale era tutto d’un pezzo e doveva scrollarsi di dosso la malinconia, decise di farlo nella speranza che la fortuna girasse dalla sua.
La fortuna ovviamente non girò dalla sua proprio per niente e gli capitò proprio Alex.
I due si guardarono.
- Bè, poteva andare peggio! - Disse Mark spontaneo mentre Alex arrossiva sgranando di nuovo gli occhi come un pesce palla.
- Chi sarebbe il peggio? - Chiese subito Kevin curioso sapendo che essere gelosi in una serata simile sarebbe stato da idioti.
- Con Zlatan avrei problemi a farlo… - Alex si confuse, tanto per cambiare.
- Ma scusate… si parla solo di baci, vero? No perché con ‘farlo’ sembrava che… - Ma si impappinò ed arrossì mentre gli altri ridevano crudelmente di lui.
- Ma certo amore. A meno che quello schizzato non voglia mettere anche una scopata di tanto in tanto… - Il ragazzino si preoccupò e guardò Roby per cercare di capire le sue intenzioni, solitamente ci riusciva bene ma da come rideva ora non ne era sicuro.
- Dai sbrigatevi che dobbiamo farlo tutti! - Fece Kevin impaziente di vedere chi gli sarebbe toccato. Tutti speravano di finire con Alex… non perché fosse il bocconcino migliore. Anche, ma non solo. Era bello torturarlo e poi era quello più tenero da baciare.
Poi Kevin si rese conto… lui che non baciava mai se non per sentimento doveva farlo per un gioco. Bè, le persone cambiavano molto!
Mark sospirò ed alzò le spalle. Era una sciocchezza.
Guardò l’amico seduto accanto ancora aggrappato al braccio -magari pensava se ne potesse andare da un momento all’altro…- e intenerendosi per quella sua dolcezza perenne fanciullesca, con la mano libera gli spettinò i ricci e poi lo baciò. Sembrò molto naturale, gestì lui interamente il bacio, fece proprie le sue labbra, gliele aprì e si insinuò con la lingua fra di esse a cercare la sua.
Alex inebetito perché fino all’ultimo non aveva pensato l’avrebbe fatto davvero, rimase a farsi fare andando a fuoco, rimanendo con gli occhi sgranati e l’aria da furetto.
Zlatan li fissò come per sparargli, maledicendo il suo ok iniziale, ma poi trovò bello il suo ragazzo in quelle condizioni e digerì la scena.
Kevin ovviamente contò i secondi in cui rimasero attaccati e quando si separarono tornò a respirare.
Idee idiote, si disse. Ma ormai che c’erano…
Mark sorrise di nuovo gentile e completamente padrone di sé mentre Alex rimase a bocca aperta a fissarlo ebete.
- Come baciare il mio fratellino… - del resto con oltre dieci anni di differenza, era comprensibile.
- Sti cazzi! Saresti incestuoso se baciassi tuo fratello così! - Commentò Kevin piccato, dalle risate degli altri che sembravano aspettarselo questi si seccò ulteriormente e pensando che ora si sarebbe vendicato, prese la bottiglia e girò secondo il turno prestabilito.
Sperò ardentemente si fermasse su Roby perché Mark tendeva ad essere geloso del rapporto che aveva ultimamente con lui, ma quando si fermò su Zlatan per poco non gli andò di storto il mondo. Come potesse averlo sul groppone non si poteva dire ma pregando ardentemente che quel mentecatto di Roby non suonasse proprio ora alcun campanello, sospirò nel constatare che veniva accontentato per una volta.
I due si guardarono seri e attenti scrutandosi come fossero nemici primi, Alex sgranò gli occhi impallidendo preoccupato, Mark divenne una sfinge e gli altri due si misero comodi a godersi la scena.
Questo gioco era più interessante del previsto.
Calò il silenzio e per un momento parve a tutti di sentire la musica di Mezzogiorno di fuoco e di vedere le balle di fieno volare intorno a loro. Si scrutavano talmente intensamente che c’era da chiedersi proprio a cosa pensassero…
Presto detto. Ricordavano tutti i trascorsi e mentre Zlatan sapeva che aveva messo tutto da parte e che doveva evitare di mordergli la lingua quando l’avrebbe avuta in bocca nel ricordare come ci aveva provato mesi prima con il suo Alex, Kevin, ricordando la medesima cosa, si chiedeva se l’avrebbe morso davvero come minacciava di voler fare.
- Pegno? - Chiese Roby ridacchiando vedendo che non si muoveva. Fu a quel punto che Kevin si riattivò.
- No e che cazzo! - Rispose punto sul vivo. Non era per la paura di chissà quale pegno stupido, era proprio perché non voleva farsi umiliare con il concetto di non aver dato uno stupido bacio come voleva uno stupido gioco.
Tutta questione d’onore e niente più!
Fu qua, davanti alla sua aria combattiva e allo stupore di tutti che lui si alzò in ginocchio, gattonò in mezzo al cerchio, si alzò davanti a Zlatan e prendendogli il viso con le mani lo baciò di slancio senza nemmeno pensare o respirare, per finirlo il prima possibile.
Naturalmente doveva essere un bacio vero e durare più di qualche istante e quando gli aprì la bocca notò con un certo piacere che lo svedese non opponeva resistenza e che comunque non era terribile come avrebbe pensato.
Ma, soprattutto, appurò con gioia che non lo mordeva!
Quando le lingue si allacciarono non provò assolutamente nulla, nemmeno della vaga eccitazione se non del sano divertimento e dell’euforia. Dopotutto non era male.
Però le risate di Thiago e Roby bastarono per fargli capire che dovevano risultare come una barzelletta. Assolutamente improbabili.
Quando si separò vide Mark impassibile -ci avrebbe giurato, altro che vendicarsi!- e Alex duro e rigido come un manichino che stringeva convulsamente le labbra senza respirare fino a diventare paonazzo.
- Ehi, respira che altrimenti non arrivi al tuo turno! - Esclamò Zlatan ridacchiando divertito. Quel gioco idiota era promosso.
A parte che comunque solo Kevin forse avrebbe potuto baciarlo in quel modo quasi aggressivo, come dovesse attaccare per sopravvivere, quando tornò al suo posto lo vide trionfante e pimpante come una scimmia.
Roby ne fu contento poiché quella serata era per tirarlo su e vedendo Mark ridacchiare sotto sotto se ne rincuorò. L’ultima serata sembrava avere successo.
- Non sono morto col suo veleno letale! - Esclamò poi per alleggerire la tensione che si era creata inizialmente e che ormai era un gran ricordo. Gli altri risero, questa volta anche Zlatan e Mark, mentre Alex rimase rigido e duro a fissarli.
- Che hai, pensavi non lo facesse? - Chiese Roby.
- Certo che no! - Esclamò spontaneo. Zlatan se lo sarebbe sbattuto sul pavimento seduta stante e per un momento sperò che quel debosciato di Roby mettesse la clausola ‘scopare’ nel giro.
- Ma pur tu hai baciato Mark! -
- L’ha fatto lui e poi… - Si fermò e si prese le guance in fiamme.
- E poi? - Chiesero tutti in coro fissandolo curiosi.
- E poi lui è Zlatan! - L’esclamazione piacque così tanto che finirono per ridere per cinque minuti abbondanti, cosa dovesse significare quell’uscita solo lui lo sapeva, ma a Zlatan piacque enormemente tanto da spettinargli i capelli, già di loro spettinati, e lasciargli un bacio fra di essi. Non era tagliato per quelle cose, ma era più bello proprio per quello.
- Avanti, ora tocca a me, chissà chi mi devo fare! - Fece Roby che non stava più nella pelle. Sperava gli toccasse Kevin, stava già per far suonare il campanello -una suoneria nel cellulare ovviamente- quando vide che la bottiglia si fermò su Mark.
Aveva sbagliato di pochi centimetri, dannazione!
“Dire Kevin non è dire Mark! Dio, hai capito male, cazzo!”
Solo lui poteva prendersela per un motivo simile e Thiago capì che cosa gli passava per la testa mentre fissava Mark, Kevin e la bottiglia, convinto che ora si muovesse ancora e si spostasse di pochi centimetri per accontentarlo.
Il suo ragazzo, infatti, con sguardo tagliente ed eloquente sibilò gelido:
- Dovrai ripiegare su qualcun altro, mi dispiace per te! - Che Alex interpretò come un ‘anche se non sono io devi farlo lo stesso’, mentre Kevin e Zlatan capivano di cosa si trattava. Mark non voleva nemmeno provarci. Era fermo al bacio che gli sarebbe toccato con Roby.
- Dannazione, ho 35 anni, perché diavolo devo fare ste stupidaggini? - Chiese improvvisamente capendo che andando avanti così avrebbe potuto baciare tutti quanti come uno scemo patentato. Kevin lo fissò strabiliato di quell’uscita e Thiago lo prevenne:
- Ma se sei stato tu a dare il voto decisivo dicendo che non sapevi come rifiutarglielo! -
Mark sospirò. Alla fine non poteva certo ribattere. Roby non glielo permise nemmeno perché senza saper cosa fosse la coscienza e l’imbarazzo, destreggiandosi come non mai in mezzo a tutti quei baci insoliti, saltellò su Mark e aggrappandosi a lui come un koala, esagerando come sempre, lo abbracciò e lo baciò con passione togliendo il fiato sia a Mark che a Kevin che a Thiago mentre Zlatan arrivava a piangere dal ridere -a vedere le facce degli altri due e gli occhi sgranati di Mark immobile come una statua- e Alex si chiedeva cosa avesse bevuto il suo amico demente.
- Ok, può bastare! - Esclamò Kevin dopo appena un secondo di scambi. Visto che Roby sembrava non sentire finì per tirarlo via di peso come avrebbe fatto con una zecca e fissandolo come fosse un verme strisciante si rimise al suo posto. Thiago, che non aveva fatto niente, giurò in quel momento che gliel’avrebbe fatta ben vedere lui.
Baciare per gioco come avevano fatto gli altri era un conto, farlo in quel modo appassionato era un altro.
Se voleva il gioco duro, gioco duro avrebbe avuto.
Lui lo sapeva fare meglio!
Arrivò proprio il suo turno e girando la bottiglia pensò che chiunque fosse capitato sarebbe andato bene ma che se fosse finita su Kevin sarebbe stato perfetto… Roby aveva un debole per Kevin e soprattutto come si baciavano loro due non lo faceva nessuno… ricordava le volte in cui era successo.
Siccome Dio era innamorato di lui, fu accontentato e illuminandosi di un sadismo fin troppo evidente per i suoi canoni, sorrise nel vedere la bottiglia puntare proprio Kevin.
E Roby smise di ridere.
- Oh, ma guarda chi devo baciare… - Kevin capì al volo, come anche Zlatan e Mark, che stava per dare una lezione al suo ragazzo sfacciato e pensando che se la meritasse rimasero ad osservare curiosi mentre Roby impallidiva a vista d’occhio senza emettere il minimo suono.
Thiago si allungò oltre il proprio compagno, si appoggiò con una mano sulla coscia di Kevin, proprio vicino al suo inguine, e raggiuntolo gli porse sé stesso e le proprie labbra carnose schiuse a cuore.
Roby l’ebbe a pochi centimetri dal suo viso mentre Kevin gli veniva incontro ben volentieri e le loro labbra si unirono, labbra che gareggiavano fra loro per morbidezza da sogno.
Si fusero, si mescolarono e diedero lezione a tutti di bacio perché lo fecero lentamente e con una sensualità che nessuno sarebbe riuscito a sfoderare in quel modo. Zlatan e Mark li ammirarono sinceramente mentre Alex shockato li fissava chiedendosi se ci sarebbe mai riuscito anche lui, un giorno.
Roby voleva solo morire. Vide chiaramente le loro lingue trovarsi ed intrecciarsi, giocare nelle loro bocche e provò una tale sete e voglia di unirsi che fu quasi folle. Trattenersi parve la cosa più incredibile di tutte, per lui abituato ad agire col cazzo, e quando si sentì eccitare a quel bacio davanti ai suoi occhi, i due si separarono e lo guardarono maligni come a dire ‘evita certe scenate e ti salverai’.
No, lui era Roby, non avrebbe evitato, ma intanto aveva sofferto parecchio a rimanere fuori da quello splendido bacio.
Ecco lì tutto il suo problema. Altro che gelosia. Lo poteva essere di chiunque ma non di Kevin. Se c’era di mezzo lui provava solo invidia perché voleva far parte dei giochi!
Di sicuro l’essere più anormale della faccia della terra.
- Andiamo avanti, va! - Fece Thiago che pensava un paio di giri bastassero per farli contenti.
Quando guardarono di nuovo la bottiglia, videro che toccava a Zlatan ed il ragazzo la girò senza farsi problemi. Al contrario di Alex che capì perché avrebbe dovuto dare retta al suo amico Thiago che non voleva!
Improvvisamente, dopo aver visto tutti quei baci, si accorgeva di essere un potenziale iper geloso. Senza potenziale. Lo era proprio.
Sospirò quando la bottiglia si fermò, aveva pregato puntasse lui ma così ovviamente non fu perché invece puntò Mark.
E qua partì una riga di imprecazioni in olandese a cui Kevin rise perché le capì.
Zlatan lo fulminò.
- Che c’è, non ti va di baciarmi? -
- No che non mi va! Ti immagini noi due che ci baciamo? - Chiese spontaneo non avendo nemmeno un vago timore di lui!
Zlatan alla fine inarcando le sopracciglia ammise che non aveva torto.
Roby batté le mani tutto esaltato e speranzoso:
- Pegno? - Ma il coro dello svedese e dell’olandese fu immediato ed un tutt’uno:
- No! -
- Bè, allora dovete… - Ma non riuscì a finire perché Zlatan, che non era uno che perdeva tempo e che non si faceva problemi ad affrontare niente e nessuno, si allungò oltre Alex per raggiungere ‘la vittima’ che arresa si lasciò baciare.
Fu un bacio piuttosto freddo, veloce e per nulla convincente. Cioè, come se fosse una lezione amorfa. Le labbra si unirono, si aprirono, aderirono meglio, le lingue si trovarono, giocarono un po’ e poi dopo pochi secondi si staccarono. Non avevano chiuso nemmeno gli occhi. Mark aveva guardato Kevin che ghignava divertito e Zlatan Alex che era paonazzo e rigido come un manico.
Quando si separarono lo svedese fece per baciare anche lui per rilassarlo ma Roby gli tirò la scarpa sulla schiena:
- No se non è la bottiglia ad unirvi non potete! - Osò.
- Fottiti! - Rispose Zlatan ritirandogli la scarpa per poi tornare al suo moroso che aspettava veramente quel bacio. La scimmia però si aggrappò alla sua schiena da dietro, gli circondò il collo col braccio e tirò gridando come un ossesso:
- NO NON PUOI STRONZO POLIFEMO DI MERDA! LE REGOLE SONO LE REGOLE! ALTRIMENTI ANCHE IO MI SCOPO THIAGO! -
Il bello era che il gioco l’aveva voluto lui!
Alla fine l’ebbe vinta e Alex poté girare la sua bottiglia.
Roby ebbe pietà decidendo di fare le cose spinte il giro successivo, il secondo dopo stava facendo un’espressione che era tutto un programma.
Solo dopo vide che la bottiglia puntava niente meno che Kevin.
- Tu paghi pegno! - Ordinò di filato Zlatan senza nemmeno farlo respirare. Alex non emise suono. Non voleva pagare pegno, gli altri non avevano voluto e sicuramente un motivo c’era… e poi baciare Kevin non doveva essere traumatico… aveva baciato Mark, dopo di lui tutti erano accessibili!
- Allora come primo pegno… - Ma Roby non riuscì a finire perché Alex, indispettito dall’idea di essere l’unico a non aver fatto il suo dovere e quindi risultare una specie di fifone, sorprendendo tutti, Zlatan per primo, prese e partì a gattoni verso Kevin. Il suo compagno non fece in tempo ad afferrarlo per il piede e fermarlo perché non era preparato all’eventualità che lo facesse davvero, quindi Kevin si ritrovò le sue labbra contro, si fece male per l’impatto perché non se l’aspettava nemmeno lui e finendo per avere un bacio che sapeva di sangue per le sue gengive martoriate, Alex seppe rimediare mentre gli si arrampicava sopra per prendergli meglio il viso e agire a piacimento.
Zlatan divenne la versione furiosa di Polifemo -Polifemo in quanto gigante- e Mark dovette fermarlo con la gamba sul collo per impedirgli di andare là ad uccidere tutti. Quando i due si staccarono Kevin non aveva più sangue nelle labbra sbattute ed anzi, pulito e sorpreso sorrideva ammirato per quel bacio da togliere il fiato.
- Ehi, non hai molto da invidiare a Thiago, eh? - A Kevin andavano bene tutti quei baci, a Mark un po’ meno e a Zlatan per niente. Roby e Thiago continuarono a ridere fino alle lacrime, specie quando Alex vittorioso per avercela fatta si girò verso il suo ragazzo. Il sorriso gli si spense nel vederlo steso con il polpaccio muscoloso di Mark sul collo che lo schiacciava a terra.
- Che fate? - Sembrava lottassero.
- Stava per saltarvi addosso ed uccidervi. Mark vi ha salvato la vita. - Spiegò Thiago.
- L’ha salvata al suo moroso! - Puntualizzò Roby piangendo.
Mark lo lasciò e si scusò, Zlatan prese la bottiglia per tirargliela ma Roby se la riprese, poi Alex gli si sedette sopra e l’abbracciò coccolandolo come avesse un cagnone grande.
- Amore, è il gioco che abbiamo voluto tutti. Se decidiamo di giocare, lo facciamo per bene! Io non ho paura di niente! -
A parte che di lui i primi tempi!
 
 
CAPITOLO II:
IL SECONDO GIRO
 
- Allora! Visto che il primo giro è andato liscio come l’olio… direi che nel secondo giro facciamo tutti qualche porcheria in più oltre ai baci. Tutti. Decidiamo insieme cosa. Per par condicio, no? - Esordì Roby tutto allegro mentre riposizionava la bottiglia in mezzo. Mark imprecò alzando gli occhi al cielo.
- Ancora questa stronzata? - Mark ormai era tornato in sé e stava bene, non ci teneva a fare altre stupidaggini…
- Bè, ci sono sempre i pegni… -
L’olandese sospirò. Decise di tentare la sorte.
“Lo faccio solo se becco Kevin altrimenti si fottano! Non succhio niente a nessuno!”
Fu così che Dio era ancora innamorato di Thiago e non degli altri, per cui gli capitò proprio il brasiliano.
Roby in quello pregò ardentemente che scegliesse il pegno ma non lo diede a vedere, Thiago non batté ciglio mentre Kevin si leccò le labbra sperando dessero spettacolo. Improvvisamente quel gioco era di nuovo bello. Non sapeva bene perché, ma l’idea di vedere il proprio moroso che si faceva un altro davanti a lui non era poi così insostenibile. Era l’effetto della demenza che aleggiava nell’aria, l’aveva ubriacato senza bere!
- Pegno! - E Roby applaudì facendo ridere gli altri, sapevano che ci aveva sperato.
- Allora, mio caro generale… visto che sei il primo sono buono. Devi bere un quarto di vino tutto d’un fiato! -
- E questo sei tu buono? - Chiese Mark.
Kevin sbuffò:
- Capirai, lui regge l’alcool come non so cosa! È una spugna! - Era vero ma più che altro la birra, non molto il vino. Mark non lo disse, preferì farlo senza rischiare di vedersi la pena aumentare proprio per questo motivo. Prese la famosa bottiglia, tolse il tappo ermetico e cominciò a bere davanti agli occhi curiosi di tutti. Lo fece senza lamentarsi, infatti Kevin aveva ragione. Era abituato a bere.
Quando se la tolse notò d’aver bevuto più di un quarto, ruttò e fingendo indifferenza la richiuse rimettendola in mezzo. Gli occhi di tutti ancora addosso.
- Bé? - Volevano capire se fosse ancora sano oppure brillo. Non gliela diede vinta. C’erto che gli girava la testa ma se lo chiamavano generale un motivo c’era, oltre che per il suo modo di giocare e per la sua carriera. Era uno tutto d’un pezzo, sapeva mascherare tutto, se voleva. Il punto era volerlo.
- Tutto ok, proseguiamo! - Gli altri si delusero ma Kevin sapeva che ben presto qualcosa sarebbe successo, ne era certo.
- Bene, tocca a me ed io non mi tirerò mai indietro! - Esclamò il ghanese volendo anche stuzzicare il compagno per farlo venire allo scoperto. Mark si rivelò un osso ancora duro ma mentre stava zitto e concentrato, notava il mondo roteare un po’ troppo per i suoi gusti.
Kevin girò la bottiglia e quando si fermò su Roby il mondo intero divenne una specie di Polo Nord perché tutti i presenti sapevano i vari trascorsi.
Solo uno di loro non divenne di ghiaccio.
Mark esclamò spontaneo, specie grazie al vino che non poteva più trattenere:
- Se lo fai giuro che ti impedisco di succhiare qualsiasi cazzo per un anno! - Non l’avrebbe mai detto normalmente, Kevin si mise a ridere sguaiato e spingendolo lo fece cadere rovinosamente all’indietro.
- Non puoi impedirmelo. Questo è il gioco! - E poi sapeva che non gli avrebbe mai dato un calcio nei denti. Lo vide risalire per poi ricadere e gli altri risero capendo che un po’ brillo lo era. No, non c’era d’aver paura.
- Allora, che cosa devo fare? - Era tutto contento di fare quella cosa, qualunque essa fosse, e mentre Roby stava per dire ‘pompino’, Thiago lo fermò pacato:
- Tu sei il diretto interessato, non puoi scegliere. Decideremo noi! - Sembrava non aver problemi a fargli fare qualcosa da Kevin, del resto la famosa notte a tre l’avevano ben indelebile nelle menti.
Thiago così si voltò verso Zlatan, l’unico utile per questa scelta visto che Alex stava cercando qualcosa di soft e Mark non riusciva a rialzarsi.
- Direi… -
- Un succhiotto? -
- No Alex, un succhiotto fa ridere! -
- Hanno voluto giocare con ardore? Ora ne pagano le conseguenze! -
- Questo non è pagare, questo è godere… - Corresse Mark da steso mentre continuava a cercare di rialzarsi senza esiti positivi. Non aveva torto.
- Si ma pagheranno dopo… - Fece Thiago con profonda malvagità nello sguardo tenebroso, alludendo al fatto che poi sia lui che Mark li avrebbero puniti a modo loro!
- Secondo me una sega! - Il linguaggio elegante di Zlatan.
- Sì… fargli avere un orgasmo con le mani. Direi che è perfetto! -
Replicò Thiago pensando che poi l’avrebbe tenuto in astinenza per un mese visto che sapeva che Roby aveva tanto voluto quel gioco solo per quel momento. Lui ed il suo debole per Kevin!
Ai due interessati brillarono gli occhi e Alex replicò:
- Voi due avete un’idea di vendetta molto strana… -
- Ma non vogliamo vendicarci. Questo è solo il gioco! - Rispose soave Thiago!
- Sì bè, facciamo prima a fare un orgia, cazzo! - Grugnì Mark che aveva rinunciato a stare in piedi e si stava girando in modo da avere il viso verso l’interno del cerchio e tenersi completamente steso a pancia in giù.
Alex lo guardò terrorizzato mentre Zlatan ridacchiava divertito.
- Non serve dare idee malate, quelli lo sono già di loro! -
- Bene, allora procediamo! - Fece allegro Kevin che si fregava altamente delle conseguenze delle sue folli azioni, come sempre.
Essendo già vicino a Roby dovette solo prenderlo e girarselo di schiena verso di sé, se lo trascinò in modo da inserirselo fra le gambe che aprì, poi appoggiò il mento sulla sua spalla per guardare in basso.
Gli altri si fecero silenziosi. Erano sicuri che sarebbero stati loro a dare il via alle danze.
Roby si ammutolì facendosi fare ogni cosa senza battere ciglio o respirare, quindi le dita agili di Kevin corsero ad infilarsi sotto l’elastico degli shorts che indossava, oltrepassò anche quello dei boxer e senza tirare fuori nulla -con i sentiti ringraziamenti di Mark- gli prese il membro nella mano per poi cominciare a muoversi su e giù. Cominciò calmo per poi andare sempre più veloce, strinse facendosi sentire bene e notando lo sguardo di pietra di Mark decise di accelerare l’orgasmo mettendosi crudelmente a respirargli sul collo.
Roby ovviamente annullò tutti i presenti e chiudendo gli occhi abbandonò la nuca sulla sua spalla, completamente appoggiato a lui non riuscì più a pensare e capire. Si limitò a provare e quel che provò imbestialì Thiago che fu sentitamente motivato a vendicarsi. Tanto più che un modo per fargliela pagare lo trovava sempre.
Quando sentì il suo fiato sul collo ci mise pochissimo a sospirare di piacere e con lo scetticismo di Zlatan, Alex che si chiudeva gli occhi per non vedere e la voglia di fare una strage di Mark, Roby raggiunse finalmente l’orgasmo. Fu quanto mai piacevole,  doveva ammetterlo, anche per tutti quegli sguardi addosso. Erano entrambi esibizionisti.
- Divertiti? - Chiese acido Thiago, Roby capì che da ora l’avrebbe avuta dura con lui ma non si piegò. Era troppo nella pace dei sensi per prendersela e quando Kevin lo lasciò lanciando uno sguardo colpevole a Mark, questi lo stava fissando con occhi sottili trucidandolo veramente.
“Questa non me la perdonerà mai!”
E non aveva torto…
- Avanti, caro, gira tu la bottiglia… - Disse Thiago mentre Alex guardava tutti come un furetto chiedendosi cosa potesse fare per i suoi amici che stavano per litigare.
Roby sospirò, stava ancora troppo bene per preoccuparsi seriamente, quindi quando la girò e si fermò su Mark -sempre steso a pancia in giù-, questo lo fissò come un assassino e sempre come un assassino micidiale ed inquietante, disse:
- Non toccarmi o ti ammazzo! - Roby inghiottì a vuoto effettivamente preoccupato per la propria incolumità, quindi allargandosi la maglia disse:
- Penso proprio che farò il pegno, questa volta! - Fu soddisfacente sentirglielo dire e Kevin rise stendendosi sopra il proprio compagno per cercare di rabbonirlo. Era anche un po’ ubriaco, non sarebbe dovuto essere difficile.
- Amore, sei geloso? - Lo sapeva bene. Il suo grugnito gli indicò che l’avrebbe avuta più lunga del previsto.
Quando Roby fece per prendere la bottiglia e bere, fu fermato dalla voce altezzosa di Thiago:
- Eh no mio caro… non puoi decidere da solo il pegno! -
- Che vuoi dire? - Roby finalmente cominciò giustamente a tremare e si maledì. Il suo ragazzo era un diavolo.
- Che saremo sempre noi a decidere il tuo pegno. - E di nuovo tornò a guardare Zlatan perché vedeva Mark fuori gioco sotto Kevin.
Zlatan era perfetto, era il cattivo per eccellenza se gli davano carta bianca. Anche se non gliela davano in effetti.
Roby guardò il gigante ed inghiottì a vuoto. Improvvisamente non voleva più giocare.
- Cosa… cosa dovrei fare? -
Mentre Thiago pensava a qualcosa di davvero cattivo, ma cattivo dentro, riflettendo velocemente sui punti deboli del suo ragazzo, gli venne in mente un flash.
“Kevin è il punto più debole di Roby! Quando abbiamo fatto sesso facendoci beccare da lui, quello non ha resistito un secondo e si è unito a noi, non ha nemmeno perso tempo con la gelosia! L’ideale sarebbe farmi Kevin davanti a lui, ma questa volta bene, ed obbligarlo a guardare senza partecipare né toccarsi!”
Questa, pensò, sarebbe stata molto cattiva, ma sapeva che non poteva fare questo a Mark.
- Legalo e lo picchiamo! - Esclamò Mark ancora impassibile agli sbaciucchiamenti di Kevin sul suo collo.
- No, è troppo banale! - Roby lo guardò esterrefatto.
- La risposta doveva essere ‘è troppo cattiva!’ - Fu allora, al suo sorriso gelido di risposta, che cominciò a tremare di paura. Cosa aveva fatto?
- Ma non possiamo nemmeno essere troppo sadici… - Tentò Alex. Zlatan gli mise la mano sulla bocca:
- Buono tu che sono cose per cattivi, queste! - Alex gli morse la mano, non voleva essere zittito come un bambino!
I due cominciarono uno scambio di sguardi molto interessante che però non portò a niente se non a Zlatan che finalmente riusciva a baciarsi il suo ragazzo -Roby era occupato a pregare-.
Allora Thiago, rimasto solo a pensarci, si illuminò trovando la cosa adatta:
- Ci penso io dopo al suo pegno, fidatevi. - Zlatan capì e ridacchiando disse uno spontaneo ‘ahia’ che preoccupò Roby più di quanto non lo fosse già, mentre Kevin rideva contro la schiena di Mark, ormai il suo letto, e questo replicava:
- Vacci pesante! -
Alex fu l’unico a pensare a lui:
- Bè, però non essere troppo crudele… -
- Sarò perfettamente in linea con quello che ha fatto prima. -
- Cioè? - Ovviamente non aveva capito.
- Tanto prima ha goduto, tanto poi duro sarà il pegno! Non di più! -
Anche Alex rabbrividì. Conosceva il suo amico e sapeva come poteva finire.
- Ora tocca a te! - Fece Zlatan curioso di vedere come sarebbe andato avanti quel gioco idiota.
Thiago imperturbabile girò la bottiglia e per un attimo vacillò vedendo che si era fermata su Alex. Proprio su di lui.
Imprecò.
Finchè si trattava di baci era un conto ma lì chissà cosa gli avrebbero fatto fare… dannazione!
“Comunque non posso assolutamente fare il pegno, altrimenti questo qua ne approfitta e non è il caso!”
Thiago sorrise vedendo Alex impallidire, anche per lui era strano farsi fare chissà cosa dal suo migliore amico.
- Allora, cosa devo fare? - Roby aprì bocca per sparare la sua stronzata e Zlatan lo precedette:
- Niente! - funereo e minaccioso. Thiago inghiottì a vuoto ma fece finta di nulla.
- No, qualcosa la deve fare! - Fece Kevin ancora sopra Mark che si muoveva su e giù strofinandogli il bacino contro il fondoschiena. Mark continuava, rigido, a non calcolarlo anche se in realtà gli piaceva e ci sarebbe mancato poco che si sarebbe girato per farselo seduta stante.
- Ditemi cosa! - sospirò Thiago. A questo punto qualunque cosa sarebbe andata bene, ne era certo.
- Pompino? - Fece Roby titubante non volendo far arrabbiare il suo ragazzo più di quanto non fosse già.
- Me lo stai chiedendo? -
- Eh… - Non sapeva nemmeno cosa dire, Zlatan stava per ribadire il concetto che nessuno l’avrebbe toccato quando Alex osò chiedere trovando quella l’occasione perfetta per una cosa che aveva sempre voluto…
- Mi… - tossì e si rischiarò la gola, poi si fece forza e rosso come un pomodoro disse con un filino di voce: - Mi insegni ad essere sensuale? -
- Dovrei sedurti? - Thiago non credeva l’avesse chiesto, Roby e Kevin si illuminarono, aveva del geniale quest’uscita, mentre Mark rimase indifferente, occupato a non darla vinta all’erezione eccitata del proprio moroso contro il sedere.
- Non se ne parla! - Grugnì Zlatan minaccioso.
Alex gli si rigirò contro seccato come un tigrotto:
- Smettila, io sono come gli altri, non mi tiro indietro! - Sembrava dovesse pagare lui pegno…
Zlatan si eccitò davanti quel piccoletto battagliero e decise di lasciarlo fare, sicuramente non sarebbe stato niente più di un gioco. Erano amici, Thiago e Alex. Come due fratelli.
- Oh bè, se va bene a voi… - Asserì il diretto interessato pensando che sarebbe potuta capitargli peggio. Sedurre Alex per insegnargli ad essere sensuale non era malvagia come idea, timido e rigido com’era.
- Guarda che poi devi ringraziarmi! - Disse ammiccando a Zlatan che sbuffò seccato guardando dall’altra parte come un bambinone offeso.
Thiago gattonò sinuoso verso l’amico tutto attorcigliato su sé stesso per la timidezza che quel momento gli stava portando, quindi arrivatogli davanti gli mise le mani sulle ginocchia.
Aveva tutti lì a guardarli interessati e curiosi e la cosa invece di bloccarlo l’alimentava. Al contrario bloccava molto di più Alex. Sarebbe stata una sfida interessante.
Gli carezzò dolcemente le gambe cominciando dalle caviglie per poi risalire sulle ginocchia e ridiscendere strisciante sulle cosce, con fermezza riuscì a sciogliergliele e ad aprirle. Ora che erano giù, con le mani poteva occuparsi dell’interno coscia ed infilatosi sotto gli shorts sentì quanto liscia fosse la sua pelle.
Meravigliosamente liscia.
Senza staccare lo sguardo dal suo finì per ammaliarlo e catturarlo, come se lo stesse ipnotizzando, e grazie anche a questo Alex smise di stare sulle sue ed arrossire ad ogni tocco.
Lentamente si sciolse e si rilassò fino a schiudere le labbra ammirato nel pensare che fosse estremamente sensuale e che lui non sarebbe mai riuscito ad esserlo.
Le mani, intanto, erano riuscite a raggiungere il suo inguine dall’interno delle gambe, quindi si limitò a toccarlo sensualmente, con molta calma, mentre il volto si avvicinava quasi inesorabile al suo viso. Alex inghiottì a vuoto.
Non aveva mai avuto desideri sessuali verso di lui, però ora sperava quasi lo baciasse.
“E’ questo il potere della seduzione?”
Si chiese sul punto di sconnettersi e prendere lui l’iniziativa.
Quando le labbra carnose di Thiago deviarono dalle sue per raggiungere l’orecchio e leccarglielo con esperienza, Alex trattenne un sospiro cominciando a mordicchiarsi l’interno guancia. Era davvero incredibile, cominciava a provare un caldo che… no, si corresse. Non lo cominciava a provare.
Allungò meglio le gambe dopo averle aperte per farlo stare in mezzo.
Era già completamente caldo.
Thiago dall’orecchio scese sul collo inumidendoglielo e succhiandolo senza foga. Alex gli si porse abbandonando il capo dall’altra parte e con gli occhi chiusi risalì con le mani sui suoi fianchi, sulla schiena e poi sulla sua nuca. Thiago sorrise sornione contro la sua pelle mentre
Zlatan non sapeva se eccitarsi e unirsi a loro oppure staccarli di forza.
Il difensore gli tolse la maglietta trovando il suo torace estremamente apprezzabile per tutti gli esercizi fatti in quell’anno. Si era sviluppato molto bene e capì che non sarebbe stato un sacrificio quel pegno. Scese con le labbra morbide sul suo petto e si occupò dei capezzoli. Uno con la bocca ed i denti, l’altro con le dita. Aveva smesso di toccargli l’inguine ed ora Alex ne sentiva la mancanza infatti carezzandolo non sapeva proprio come fare per averne di più senza sentirsi in errore.
Sapeva che non andava bene, ma stava imparando… stava memorizzando tutto per poterlo fare con Zlatan…
I suoi sospiri comunque la dissero lunga su quanto gli piacesse e Roby cominciò a rodere profondamente capendo cosa doveva aver provato Thiago prima. Si insultò.
Erano amici, era strano vederli insieme eppure se sulle prime si era messo a ridere poi era diventato sempre più interessante guardarli.
Il suo moroso ci sapeva proprio fare.
Anche Kevin e Mark lo pensavano visto che poi alla fine Mark aveva permesso a Kevin di infilare le mani sotto di sé, raggiungere l’inguine e massaggiarglielo. Ovviamente non dopo avergli lasciato lo spazio per farlo.
Roby li avrebbe staccati se li avesse visti ma era impegnato a non toccarsi fra le gambe e a domare la propria eccitazione. Voleva saltare addosso a Thiago e considerando che Zlatan voleva farlo con Alex, c’era da chiedersi cosa li trattenesse dal fare quella famosa orgia.
Le cose sarebbero presto sfuggite a tutti di mano, visto che il difensore era diretto verso le parti basse di Alex, ma a quel punto Roby che non aveva più resistito.
Più che altro conosceva il proprio moroso e sapeva che per sfida e vendetta lui era capace di tutto. Anche fare un pompino al suo migliore amico. Che apprezzava parecchio.
Troppo, si disse stranito!
- Ok basta così altrimenti vi scopate del tutto e non era questo il pegno! - Thiago si fermò e con sorriso sornione eccitante lo guardò rimanendo chino sull’inguine di Alex. Alex con le mani appoggiate all’indietro per darsi con tutto sé stesso.
“Cazzo se questo qui è bravo! Ora capisco Kevin e Roby!”
Pensò intanto Zlatan sapendo i precedenti.
- Ah no? -
- No! Dovevi sedurlo ed insegnargli! L’hai sedotto e sicuramente ha capito come si fa! Smettila e torna qua ora! - La voce era simile agli ultrasuoni ed in fase d’isteria e Thiago decise che poteva essere stato un pegno più che sufficiente…
- Pegno pagato! - disse infatti rialzandosi e tornando al suo posto, Roby lo guardò stralunato non capendo e Thiago gli carezzò crudelmente l’inguine teso che ormai si vedeva bene.
- So che la cosa peggiore per te è guardare il tuo moroso farsi qualcuno davanti a te e non poter partecipare… - Roby inghiottì a vuoto in difficoltà. Ora voleva solo morire.
- Vendetta è compiuta, Mark! - Mark però era troppo occupato a premere il viso contro il pavimento, fra le proprie braccia incrociate intorno alla testa, e a godere delle mani di Kevin sull’erezione, per rendersene conto. Roby non ebbe il coraggio di interromperli e decise di lasciarli perdere. Dopotutto in origine la serata era per loro, per tirarli su… ora si stavano ampiamente tirando su!
Zlatan preferì non dire niente mentre Alex, eccitato e non ancora soddisfatto, si ricomponeva sconvolto per il piacere provato e la bravura del proprio amico.
Mostruosamente bravo.
- Allora… tocca a te… - Fece Thiago verso Zlatan curioso di vedere cosa gli sarebbe toccato.
Fu così, con ancora un sacco d’eccitazione non completata nell’aria, che Zlatan girò la sua bottiglia. Quando si fermò tutti appurarono ciò che fin’ora avevano ampiamente capito.
Dio era innamorato di Thiago.
Zlatan lo guardò sorpreso lui stesso.
- Ma che diavolo hai? - Come se fosse colpevole di qualcosa.
- E va bene tutto però adesso si esagera! Cioè il pegno l’ho pagato, io in fondo ho fatto solo… - Thiago fulminò Roby con uno sguardo che lo zittì e smise di lamentarsi.
Zlatan fissò Thiago e Thiago fissò di nuovo Zlatan, Alex era ancora in un’altra dimensione e li fissava a sua volta andando oltre ciò che succedeva davanti ai suoi occhi, Kevin aveva ormai girato Mark a pancia in su e stava dando suggerimento pratico di ciò che avrebbero dovuto fare i due.
La testa si muoveva sull’inguine di Mark ormai troppo poco lucido per capire che si stava davvero facendo fare del sesso orale dal suo moroso e l’altro ne approfittava spudoratamente. Roby, come prima, non aveva più il coraggio di parlare con Mark ma indicò la sua idea titubante:
- Quello che fanno loro? - Zlatan e Thiago si guardarono, guardarono Roby, guardarono Mark e Kevin e si guardarono di nuovo a vicenda per poi alzare le spalle e dirsi un ‘ok’ sincrono senza problemi.
Non erano due fratelli come Thiago ed Alex ma nemmeno completamente indifferenti l’uno all’altro come Zlatan e Mark. Erano amici, si apprezzavano per vari motivi, stavano bene insieme, stop. Non si sarebbero mai ‘fatti’ a vicenda, ma se toccava non si tiravano indietro.
Fu così che Zlatan, conscio d’aver momentaneamente perso il proprio ragazzo, si prese Thiago, se l’alzò in piedi, se lo sistemò davanti per non abbassarsi, e tirandogli giù shorts e boxer gli prese fra le dita la sua erezione completamente a riposo. Gliela massaggiò un po’ per poi stuzzicarla con la punta della lingua e con Thiago che si metteva le mani ai fianchi curioso di vedere cosa sarebbe successo nelle proprie zone basse, ovvero se si sarebbe eccitato anche se non aveva mai provato istinti sessuali verso Zlatan, gliela leccò con più impegno.
Thiago continuò a sentire poco e niente fino a che non gliela prese del tutto in bocca e non cominciò a muoversi con vigore e forza.
Con sorpresa si rese conto che era molto simile al modo di farlo di Roby e guardandolo che, tanto per cambiare, si eccitava di nuovo perché gli piacevano quelle cose -ben se poi poteva partecipare- sorrise enigmatico e chiudendo gli occhi immaginò fosse lui.
“Altrimenti non finiamo più, qua!”
Non era brutto ma nemmeno il suo sogno segreto farsi fare un pompino dallo svedese, però pensando a Roby mentre comunque una bocca pompava sul proprio membro, non poté che sentire del calore familiare.
Finalmente anche lui reagì positivamente e l’immagine di re dei ghiacci si sciolse come neve al sole mentre sospirava e si succhiava il labbro abbandonando la testa all’indietro per spingere col bacino nella sua bocca.
Alex si riebbe proprio in quel momento ed impallidendo si alzò ed andò in bagno non potendoli vedere senza starci male.
Si concentrò su quello che aveva imparato e quando le risate dilagarono capì che avevano finito e tornò rosso in viso e con la coda fra le gambe.
Gli dispiaceva non essere alla loro altezza ma a quei debosciati piaceva se era così diverso… così cucciolo… certo se avessero immaginato cosa era riuscito stimolare in lui Thiago avrebbero cambiato idea…
Quando fu fra loro, Thiago rideva abbracciando Roby che doveva essere messo proprio male e Zlatan lo tirò giù spettinandogli i capelli.
- Dai, non intimidirti… - A quel punto a cosa sarebbe servito?
- Penso non abbia senso continuare… - Fece Thiago indicando Kevin e Mark presi -in più di un senso- dal farsi quasi di tutto. Ora Kevin era passato ad un’altra parte di Mark che gli tormentava con le dita mentre con la bocca continuava sul suo inguine e l’olandese sospirava tenendolo su di sé senza sapere che stava facendo.
- Ci manca poco che si scopino davvero… - Commentò Roby divertito, volendo comunque fare altrettanto anche lui.
- No, finiamo il giro almeno! - tutti fissarono storditi Alex.
- Hai bevuto di nascosto? - Chiese Zlatan incapace di riconoscere il suo cucciolotto timido.
Alex avvampò. Ora lo riconobbe.
- No ma insomma, devo essere sempre quello diverso? - Rispose col broncio e la vocetta infantile. I tre che l’ascoltavano risero e Zlatan gli diede il permesso più che altro per curiosità di vedere che avrebbe fatto…
- Allora fammi vedere quanto uguale a noi sei! - Provocazione delle provocazioni!
Se Zlatan gli diceva così non poteva certo tirarsi indietro e quando Dio dimostrò per una volta che oltre a Thiago gli piaceva anche Alex, la bottiglia si fermò proprio sul suo ragazzo.
Fu lui il primo a sospirare di sollievo e ad esclamare spontaneo alzando le braccia al cielo:
- Oh, finalmente! - all’ultimo giro, le cose andavano come dovevano? Roby li invidiò ma poi si ricordò di una cosa e precedendo tutti, puntandoli col dito come un invasato -senza comunque mollare Thiago- disse:
- Metti in pratica i suoi insegnamenti! - Alex che aveva sperato si trattasse di quello per mettersi alla prova lo guardò con una strana espressione. Era sempre imbarazzato all’idea di quello che doveva fare davanti a tutti, ma uno sguardo a Thiago che lo ricambiava incoraggiante e si fece forza. Poi osservò brevemente Mark spingere a terra Kevin per poi ricambiare tutto quello che gli aveva fatto e si decise.
Quelli stavano praticamente facendo sesso lì a due centimetri. Tutti si erano fatti di tutto, prima. Ora toccava a lui entrare nel club dei maniaci ma per una volta non sarebbe stato diverso.
Con ferma e profonda convinzione si tirò su in ginocchio e si sistemò davanti ad un immobile e curioso Zlatan che lo fissava in silenzio. E cominciò.
Le mani strisciarono lentamente sul suo collo arrivandogli dietro, immerse le dita fra i capelli, gli tolse l’elastico e glieli sciolse, quindi li spettinò un po’ facendoli ricadere sulle spalle.
Si ricordò lo sguardo di Thiago, era sempre stato serio e fisso sul proprio. Cercò di fare altrettanto e nel tentare ci riuscì bene perché si ritrovò ad incatenargli gli occhi con una tale serietà che Zlatan non gli aveva ancora visto. Solitamente era solo imbarazzato ma lì era proprio concentrato.
Come gli piaceva…
Dopo dei capelli, passò sul viso, glielo carezzò lieve e languido, piano piano, gli percorse le labbra e insinuò un dito fra di esse. Zlatan, con stupore e desiderio già acceso, glielo lambì leccandoglielo e succhiandolo. Con l’altra mano continuò a scendere sul suo torace, glielo percorse attraverso la maglia stuzzicandogli i capezzoli, Zlatan seccato fece per togliersi la maglia da solo ma Alex lo fermò prendendogli il polso e spostandoglielo di lato, quindi tornò su di lui e si infilò sotto la stoffa.
Staccò il contatto visivo per aderire le labbra all’orecchio, glielo definì dapprima leggero, poi con la punta della lingua facendolo morire. Non era mai stato così perché tendeva sempre a fermarsi per chiedergli se andava bene, imbarazzarsi e aspettare che gli dicesse lui cosa fare.
Quella volta aveva le idee chiare e scivolando con entrambe le mani alla sua vita, gli tolse finalmente la maglia separandosi dal suo orecchio, quando fu senza il ragazzo tornò a guardarlo serio e sicuro di sé per poi tornare sulla sua pelle, sul suo collo sensibile che succhiò e mordicchiò. Zlatan gemette piano e questo diede l’input per andare avanti.
Passò ai suoi capezzoli così come prima Thiago aveva fatto con lui, li mordicchiò per poi perdersi con la lingua sui suoi tatuaggi, alcuni appena in rilievo. Le dita, però, indipendenti dalla propria volontà, avevano raggiunto l’elastico dei pantaloni e per un momento si era fermato lì. Zlatan gemette di nuovo e Alex sentendosi sempre più sicuro, gli abbassò gli indumenti che lo coprivano. Sentì le sue mani fra i capelli cercare di guidarlo e non se le tolse. Lo massaggiò appena prima di arrivare a lui con le labbra rendendosi conto che gli altri non avevano dato proprio il servizio completo come stava per fare lui.
Non ragionò oltre.
Non poteva certo fermarsi ora.
Gli piaceva terribilmente sentire Zlatan eccitarsi per lui, avere quel potere sul suo compagno, farlo morire, quasi.
Si sentì estremamente forte ed acceso gli prese l’erezione fra le labbra cominciando a stimolarlo e succhiarlo come fosse esperto.
Aveva notato prima Zlatan farlo a Thiago con la stessa foga ma non riuscì ad essere come lui, però strinse la bocca per farsi sentire bene. Zlatan sospirò di nuovo e gli schiacciò la testa contro di sé. Fu così che decise di spingerlo giù e risalendo con le mani sul suo torace in modo febbrile lo fece adagiare con sicurezza.
Lo svedese, sempre più sorpreso di quella sua presa di posizione, lo lasciò fare aprendo bene le gambe mentre premeva la nuca a terra. Quella di Alex continuò a muoversi su di sé, l’eccitazione crebbe prepotente fino a che non riuscì ad evitare di gemere sentitamente, chiudendo gli occhi. Annullò tutti ma tornarono quando i gemiti di Kevin e Mark si levarono incontrollati. Socchiuse gli occhi per vederli sempre più presi. Avrebbero fatto il famoso servizio completo, quei due. Del resto Mark era ubriaco e Kevin era maniaco…
Passò di sfuggita a Roby e Thiago e vide Roby stendersi su Thiago, quindi ghignò. Ci avrebbe giurato che non sarebbe rimasto a guardare tutti farsi così a lungo.
Fu come un mettersi il cuore in pace. Lo stavano facendo già tutti e Alex ormai non sentiva più nessun altro che lui.
Poteva fare quello che voleva ma provò a stuzzicarlo un po’ per vedere se tutta quella intraprendenza poteva stupirlo ancora.
Alex non aveva mai fatto l’attivo, era geneticamente un passivo, però quella versione così seducente e vogliosa lo stava incantando…
“Devo ringraziare Thiago…”
Sentendosi in via di arrivo, si staccò il ragazzo dall’inguine portandoselo su per baciarselo.
Alex si stese sopra per prendersi la sua bocca, intrecciò la lingua giocando eroticamente con lui mentre gli si strofinava sopra senza più ragionare.
L’adrenalina scorreva a fiumi in lui e più lo sentiva eccitarsi per merito suo più voleva farlo godere.
- Non ti va di essere più intraprendente? - Alex arrossì e vacillò. Solo lui ci riusciva.
Poi lo stordirono i gemiti dei suoi compagni e si girò per vedere cosa facevano. Solo vedendoli se ne rese conto…
Mark completamente fuori di sé stava già possedendo Kevin per dietro che, senza freni inibitori che non aveva mai avuto, si stava dando ben volentieri chiamandolo per nome per averne di più.
Roby ben presto sarebbe giunto allo stesso livello con Thiago poco più in là. Alla fine quelle dimostrazioni porno avevano eccitato tutti loro e funzionò allo stesso modo anche con Alex che pensando di non dover essere da meno, proprio come aveva cominciato quella sfida, si riaccese di un sacro fuoco.
“Non sarò da meno! Sono sempre quello che si tira indietro e che non osa fare certe cose! Non sarò diverso, dannazione!”
Pensò acceso come un caminetto.
Zlatan non dovette fare niente, perché Alex gli alzò meglio le gambe e prima anche solo di rifletterci seriamente, iniziò a prepararlo. Dapprima lo leccò, poi usò le dita stimolando la sua apertura. Sapeva come si faceva, Zlatan gliel’aveva fatto tante di quelle volte. Non era da meno di nessuno, lui!
Il suo lato da principino venne fuori tutto in quel momento e come avesse bevuto anche lui fu alimentato dai sospiri piacevolmente colpiti di Zlatan. Stava apprezzando parecchio quella nuova versione del non più molto cucciolo.
Dall’immaginarlo al vederlo fare davvero ce ne passava eppure era lì che lo stava preparando ed anche molto bene.
- Avanti, sbrigati! - Esclamò ad un certo punto non resistendo più.
Lo guardava fra le proprie gambe e soffriva mentre si massaggiava l’inguine da solo pieno di voglia. Voleva sentirlo dentro, voleva averlo come stavano già facendo gli altri, voleva e basta. Non gli fregava un cazzo del posto e del modo… poteva esserci chiunque, anche finire in televisione. Voleva solo avere il suo Alex dentro di sé.
Alex, sentendolo chiedere così, non resistette ed andò completamente in tilt aiutato parzialmente dai gemiti degli altri quattro ormai preda di altrettanti orgasmi.
Pensò che anzi fossero in vantaggio perché stavano già raggiungendo l’apice. Era comunque indietro, non andava bene.
Pensandolo si tirò su e osservandolo ammaliato e trasformato, entrò piano in lui.
Per Zlatan non era la prima volta, anche se era da molto che non lo faceva. Non fu subito piacevole ma la cosa divenne lentamente migliore quando il piccolo cominciò a muoversi affondando le dita sulle sue cosce per prenderlo meglio. Gli si premette sopra schiacciando le gambe fra i due toraci e si avvicinò al suo viso, quindi aumentò le spinte ritenendo quella posizione perfetta. Si sentì incredibilmente bene e la sensazione che provò nel venir stretto laddove era in assoluto più eccitato fu delirante. Non si rese conto di quanto forte cominciò a gemere e Zlatan, di conseguenza, venne investito da un calore intenso che nel fare l’amore in altri modi non aveva mai provato fin ora.
Prendere era bello, si disse, ma essere presi era tremendamente pazzesco. E con questo si unì ai godimenti vari che riempivano già la camera.
Non fu una cosa spiegabile razionalmente e nemmeno ripetibile.
Fu una cosa istintiva nata senza serie intenzioni, non certo quelle di finire a fare sesso a coppie nella stessa stanza, ma così alla fine fu e nessuno se ne vergognò, non sul momento. Lo ritennero estremamente appagante ed eccitante. Solo dopo qualcuno si ricredette e si chiese di cosa si fossero fatti.
Qualcun altro fu la soddisfazione incarnata.
Qualcuno si ritrovò pieno di mal di testa ed i postumi di una crudele sbronza colossale che di certo non avrebbe mai dimenticato, insieme alla sensazione del sesso col suo moroso ed altri quattro individui lì!
Un addio degno di quel nome, o semplicemente degno di quegli elementi che amavano lasciare il segno.
Alex, alla fine, ritrovatosi steso su Zlatan dopo un orgasmo senza precedenti, si rese conto dei piaceri infiniti dell’essere attivi e capì che dopotutto era una cosa da ripetere. Anche se l’atto dell’essere posseduti per lui era qualcosa di impareggiabile…
Dopo aver pensato questo ed essersi riavuto dall’orgasmo incredibile, sgranò gli occhi sentendo altri quattro respiri.
- Oh mio Dio ma cosa abbiamo fatto? - Chiese in panico e terrorizzato!
A quel punto le risa si levarono.
- Tesoro, sembravi posseduto! - Esclamò contento Zlatan mentre gli carezzava la schiena.
- Zlatan, non ho sentito! - Fece Thiago poco più in là mentre si coccolava uno sfinito ma soddisfatto Roby che sembrava un koala più che un essere umano.
- Grazie, Thiago… - Fece ridacchiando.
- Per cosa? - Chiese Kevin tornato finalmente fra loro mentre ricopriva protettivo e possessivo Mark carezzandogli il volto.
- Per la lezione che gli ha dato! - Rispose Zlatan.
- Lezione… - Kevin non si era accorto praticamente di niente… da quando era salito su Mark era esistito solo lui!
- Non ti sei accorto di niente? - Chiese Thiago non credendoci.
- No avevo di meglio da fare! Che avete combinato? - Fu a quel punto che gli altri risero mentre Alex rimaneva sconvolto a cercare di nascondersi su Zlatan, non credendo d’averlo fatto davanti a loro.
- Thiago prima gli ha insegnato a sedurre e poi Alex l’ha praticato su Zlatan! - Spiegò Roby contento che il suo moroso fosse tanto bravo.
Kevin alzò la testa e li guardò. Erano stesi nudi e beati come loro. Era vero, l’avevano fatto davvero.
- Ma siete seri? - Credere che avessero fatto qualcosa era un conto, credere che Alex avesse fatto l’attivo con Zlatan era un altro…
- Sì cazzo! Alex mi ha scopato! Cos’è, vuoi vedere? - Fece Zlatan seccato.
- Certo! - Esclamò spontaneo Kevin. Thiago scosse la testa e Roby rise mentre Zlatan gli faceva il dito medio oltre la testa di Alex che non si sarebbe mai più staccata dal suo petto.
- Inculati! - Rispose brusco.
- Già fatto! - Esclamò però Kevin soddisfatto e sornione tornando sul suo Mark che non riusciva ancora a distinguere fantasia da realtà e si chiedeva se avesse fatto davvero sesso in quel modo.
- Possiamo dire che la serata d’addio sia stata indimenticabile? - Chiese Roby esaltato riferendosi al discorso iniziale avuto con Kevin, quando aveva deciso di fare qualcosa per tirarlo su.
Kevin non ebbe dubbi e baciando Mark rispose sembrando un principe realizzato:
- Direi proprio di sì! -
Roby si sarebbe vantato di quella notte fino alla fine dei suoi giorni, mentre anche gli altri, in effetti, non l’avrebbero mai dimenticata. Nessuno escluso.
Perfino il povero Mark che cominciò a benedire la propria partenza.
“Se rimango qua divento davvero un depravato! Mi hanno deviato sti qua! Tutta colpa loro e di Milanello! Maledizione anche a loro!”
Però poi questo pensiero sarebbe sempre suonato come un ringraziamento affettuoso verso degli amici indimenticabili che non avrebbe certo smesso di vedere.
Oh questo mai.
A forza di fare serate simili e rivederli si sarebbe sentito la sede staccata di quel famoso Milanello più identificabile come ‘il puttanaio’.
Se il soprannome era quello, un motivo c’era.
Mark l’aveva capito.
E pure Alex!