*Ecco un altro capitolo. Siamo ancora nella Casa di Carta, che non è il telefilm spagnolo ma il modo in cui Jacoby definiva la mansione in cui stavano creando e registrando l'album, un modo per dire che è una sorta di posto irreale, instabile, che soffierà via col vento, perchè lì lui si sentiva lontano dal mondo reale, infatti sono stati tutti e 4 molto ispirati e sperimentali rispetto agli altri album. Siamo ancora su The fire, così non ho cambiato canzone nella mia solita presentazione. Se vedete certe foto di Jacoby che sembra fare sesso col microfono mentre canta, e magari contemporaneamente sentite certi versi che fa specie mentre canta alcune cenzoni, capirete Jerry! Buona lettura. Baci Akane*

34. IMPOSSIBILE LASCIAR ANDARE



"Quando mi baci come uno sconosciuto
è lì che siamo in pericolo
Vola intorno al fuoco
Dentro e fuori dal desiderio
Devo amarti, devo averti
Non voglio lasciarti andare ancora
Quando ti bacio come un’amante
è lì che scopriamo
  Che stiamo bruciando nel fuoco"

- The fire -


Ci siamo messi giù un attimo per rifiatare e ci siamo addormentati, per fortuna vestiti. Appena la luce da fuori filtra e ci rivela il mattino, mi sveglio di scatto e soprassalto, lui mi sta mezzo sopra, ho la parte sotto di lui tutta addormentata, mi sfilo via per non svegliarlo, gli occhi iniettati di sangue per il brusco risveglio. Con una smorfia scivolo via da lui e aspetto che il resto del corpo si riprenda mentre le maledette formiche mi massacrano il braccio ed il fianco. Le gambe si sono mantenute per fortuna, così mentre roteo il destro, vado al bagno per insultarmi meglio.
Non doveva andare in quel modo, ma quando ci isoliamo finisce sempre così. Se siamo solo io e lui le cose vanno solo in questo modo.
Il problema sarà uscire da qui. Devo usare questo tempo per gestire il nostro rapporto, renderlo il più sano e normale possibile, considerando che si tratta di Jacoby.
Esco dal bagno e per poco mi scontro con lui, non ho il tempo di spostarmi e pensare che si accoccola contro il mio petto e mi abbraccia appoggiando la testa su di me, come un bambino che si è svegliato dopo un incubo alla ricerca del padre.
- Perché sei andato via? - Ok, lui sa le cose, ma il fatto che le sappia non significa che le accetterà facilmente.
Sospiro e gli metto le mani sulle spalle per staccarlo, però quando sento il rumore di una camera aprirsi, per un momento mi viene un colpo ed istintivamente chiudo la porta del bagno dietro a Jacoby, nascondendoci. Questo lui la prende come un ‘adesso sono qua’, così alza la testa e mi bacia. Io mi irrigidisco e non rispondo, così si torna a quei baci da estranei che spero lo facciano desistere. Eviterò di stare con lui da solo davanti al fuoco.
- No, Jacoby. - Dico deciso. Sospira seccato e fa il broncio.
- Perché no? Mi sembrava che stanotte fosse più un ‘sì Jacoby sì così!’ - Rido mentre gli tappo la bocca perché a momenti capiscono che siamo qua dentro insieme. Che poi non so come uscire da qui senza che se ne accorgano comunque.
- Intanto non ho emesso un suono... -
- E come no, gemevi eccome. Non rumorosamente, era più un ‘ah -hhh - hhhhhhh! - Aspira la voce in modo da non gemere rumorosamente, ma in effetti è più o meno quello che facevo e lui lo riproduce bene. Certo se si tratta di espressioni da sesso lui è imbattibile!
Finisce che rido e gli do corda involontariamente, ma mi sgancio da lui e lo giro verso il lavandino.
- Lavati la faccia e piantala di fare l’idiota. Sai bene cosa è successo stanotte e sai bene perché e sai anche che non si può ripetere. - Non mi piace parlare di questo appena svegli.
Lui col broncio va prima a fare la pipì ed io ormai lo aspetto.
- Però è stato fottutamente bello. - Annuisco e mi gratto la testa dove i capelli si stanno allungando.
- Lo è stato. Troppo. - Sorride trionfante.
- Il sesso non è mai troppo bello! -
Alzo gli occhi al cielo, come sapevo che l’avrebbe detto!
- Senti... - Ma non mi fa finire perché mentre con una mano si regge il suo pisello per fare la pipì, l’altra mi punta col dito.
- No, senti tu! Non puoi negare che se ci si ama si deve anche stare insieme sul serio, trombare, baciarsi, vivere come una coppia. -
- Di amanti, Jacoby. Di amanti! - Puntualizzo freddamente, esasperato da questi discorsi.
Lu alza le spalle sminuendo la cosa, come se non gli importasse.
- Io c’ero prima di Jessica e tu prima di Kelly. Beh, tecnicamente conosco Kelly da prima, ma ci siamo messi insieme davvero e sposati dopo che mi sono preso questo colpo di fulmine per te e... - Comincia coi suoi sproloqui ed io scuotendo la testa lo scaccio con la mano, apro la porta piano e vedendo che non c’è nessuno, esco lasciandolo parlare da solo sulle sue follie.
Ha dato lui inizio a questo processo sposandosi con Kelly.
Perché lei è la sua vita normale, lei lo ama e ci sarà sempre. Lei è la sua casa, è la madre dei suoi figli, lei è la scema che sopporta cose che nessuno dovrebbe.
Non so cosa sia Kelly per lui, però di sicuro non la ama o non le farebbe tutto quello che le ha sempre fatto e che in effetti continua a fare.

Sono in cucina, Tobin sta preparando il caffè, non faccio in tempo a salutarlo che una manata ‘delicatissima’ mi spinge facendomi quasi cadere.
- Ehi, stavo parlando cazzo! - Grugnisce Jacoby offeso.
Io sospiro mentre Tobin ci dà un normale buongiorno ed io lo aiuto con la colazione, Jacoby brontola ed io lo ignoro sperando che non vada avanti nella sua assurda conversazione.
- Dave dorme ancora? - chiedo ignorando lo scemo che fa il bambino qua dietro.
- Sai che lui deve essere svegliato... - E appena Tobin dice questo, Jacoby si rianima e dicendo un brillante ‘lo vado a svegliare io’, prende uno strofinaccio, una bottiglia d’acqua e scappa su.
Io e Tobin ci guardiamo, lui ride, io scuoto la testa sconsolato. Stiamo in silenzio e fermi tendendo le orecchie, contiamo i secondi e poi ecco le urla di Tarzan, o piuttosto del gorilla, i tuoni che devono essere i loro passi che si rincorrono e degli sbattimenti di porte.
Poco dopo Jacoby spunta con i pantaloni abbassati nel sedere a mostrarci la chiappa con le cinque mani più rosse della storia degli schiaffi, ma lo scemo ride mentre le mostra e Dave arriva bagnato in faccia e con un espressione incazzata.
- Mettetegli il guinzaglio e legatelo al lampione che sta fuori! - Questo ci fa ridere e tutto viene spazzato via.
Jacoby torna il demente che di solito è con loro e quello triste e seducente di ieri è un ricordo meraviglioso, come lo è quello brontolone di prima.

Dopo la colazione facciamo un po’ un piano di battaglia, Jacoby annuncia che io ho fatto un riff fighissimo che gli ha ispirato una canzone che vuole andare a scrivere subito, io arrossisco istintivamente perché è nato mentre pensavo proprio che avrei fatto volentieri sesso con lui e visto che poi l’abbiamo fatto vorrei proprio sapere che parole ci mette il pazzo scatenato!
Dave e Tobin mi chiedono se è vero ed io annuisco.
- Ho appuntato le note nel quaderno, poi ci lavoriamo e così scrivo i versi. - Sembra ispirato. Beh certo il sesso gli fa questo effetto.
L’ha detto bene ieri nel suo delirante momento.
Quando non ha la droga, il fumo, l’alcool o qualunque cosa di distruttivo usi per evadere dalla realtà, usa me. Io sono la sua droga, la sua dipendenza preferita. La sua migliore ispirazione.
I ragazzi sono entusiasti di partire con una nuova canzone già così presto, fino ad ora avevamo fatto più che altro parti sonore un po’ a caso, poco convincenti, carine ma con qualcosa di mancante.
Quando sentono quel che ho fatto devono ammettere che è molto interessante e poi Tobin il creativo parte subito arricchendo il riff, Dave con le bacchette percuote il tavolino mettendo un semplice ritmo un po’ più lento rispetto alle altre solite molto rock, forti ed incalzanti.
Non so perché appena hanno sentito il mio riff hanno tutti pensato a qualcosa di sensuale e la canzone in una giornata assume proprio quell’aspetto. Una canzone sul sesso.
Non che poi le parole di Jacoby siano meno caste, non avevo dubbi che parlasse della nostra conversazione di ieri, poi ci infila pure parole ben precise come:
‘Vola intorno al fuoco Dentro e fuori dal desiderio’ e ‘Quando mi baci come uno sconosciuto è lì che siamo in pericolo’ che poi diventa un pericolosissimo e chiarissimo ‘Quando ti bacio come un’amante è lì che scopriamo di bruciare nel fuoco’.
Di solito bisogna mettere mano ai suoi testi o quanto meno farglieli sistemare, ma questa volta seppure questo è un po’ particolare e lo posso capire a pieno solo io perché so i riferimenti, ai ragazzi piace e sono entusiasti. Specie poi quando lui seguendo il tono della musica che abbiamo fatto la canta come se stesse ancora scopando.
Fino ad ora non credo di avergli mai sentito questa voce, non credo abbia mai cantato così.
È come se fosse ancora a stanotte a scopare e sedurmi.
Il bastardo non solo scrive quel che ci siamo detti ed in qualche modo è come se mi avesse letto nel pensiero per le cose che non gli ho detto, ma la canta come se scopasse ancora con me.
A momenti mi viene un altro orgasmo e a fine giornata estremamente produttiva dove lui asserisce di voler perfezionare e provare altre versioni prima di decidere, è come tornare alla realtà dopo essere stati in un altra dimensione, quella della musica.
Nessuno ha avuto bisogno di una pausa se non quelle comandate per nutrirci e pisciare. Nessuna crisi d’astinenza, nessuna scenata, niente di niente. Solo noi a creare, scrivere e cantare.
È molto acerba, ci mancano molte cose e va tutta perfezionata, però in generale possiamo dire che abbiamo una traccia piuttosto ben delineata, Jacoby aveva già le parole in testa, mai scritto un testo così in fretta visto che per lui i testi sono estratti della sua anima e ci mette una vita. Ma ancor meglio le parti vocali, sì sono da lavorarci meglio, ma l’idea c’è. Ed è un’idea che mi farà presto venire se rimango ad ascoltarlo.
- Ok, per oggi io direi che possiamo posare gli strumenti, sono sfinito! - Ma non è proprio vero, perché potrei andare avanti anche tutta la notte ad accompagnarlo mentre canta in questo modo. Lui mi guarda stupito.
- No dai, non è ancora pronta, ormai ci siamo, credo che se la facciamo ancora un paio di volte io... - Jacoby quando si mette in modalità lavoro è incredibile, potrebbe andare avanti ore ed ore, si trasforma, non sente nessunissima necessità. Ma Dave e Tobin sono d’accordo con me.
- Domani la perfezioniamo e magari registriamo la base così ci puoi cantare e modificare le parti vocali come vuoi. - Dice Tobin il quale quando parla è legge.
Jacoby alla fine si convince e stanchi ognuno si sparge in giro per la mansione per conto proprio a chiamare la famiglia e a pensare ad altro.
Jacoby rimane seduto allo sgabello col microfono in mano, deluso perché era pieno di quel suo sacro fuoco che amo da morire. Chiudo le strumentazioni e ridacchio.
- Alla faccia dell’ispirazione... - Lui fa il broncio.
- Andiamo, accompagnami con la chitarra, volevo solo provare questa parte che fa... - E comincia con quella voce bassa e seducente che di nuovo me lo fa venire duro. Scuoto la testa e sventolo le mani in resa.
- No no se ti sento ancora cantare così non rispondo più di me. - E poi mi rendo conto che non dovevo dirglielo, infatti si rianima, mi guarda interessato e rimettendosi il microfono sulla bocca in quel suo modo, sensuale anche quello, con aria da ‘adesso ti mangio’ che mi crea di quei disagi da sempre, ricomincia:
- Quale dici, questa voce? - Riprende con quel verso dove dice che praticamente trombavamo e a quel punto scatto puntandolo col dito.
- Sì a proposito, cosa ti è venuto in mente di parlare di quel che è successo e ci siamo detti? Si capisce che è un affare con un amante, come pensi che la prenda Kelly? - Alza le spalle.
- È solo una canzone, le dico sempre che io parafraso, spesso quando parlo di amanti, donne o quel cazzo che vuoi mi riferisco ad altre cose o situazioni. -
Scuoto la testa.
- È comodo così. - Annuisce convinto e poi torna al microfono a sussurrare, finisce per gemere e visto che sto scappando mi si para davanti con aria malefica, di quel suo tipico sadismo che mi fa venire voglia di ucciderlo ed inginocchiarmi davanti a lui a succhiarglielo.
- Se ti parlo così me lo succhi? - Dice al microfono gemendo in quel suo modo terribilmente erotico. Mi lecco le labbra guardandolo, la cosa è peggio perché i suoi occhi azzurri sono imploranti e seducenti, sa che mi piace da morire ed i capelli così giù ed intorno al viso gli stanno benissimo. Scuoto la testa.
- Fammi andare via. - Lui ridacchia e si tocca da solo davanti a me sbarrandomi la strada.
- Avanti, so che ti fa impazzire la mia voce... - continua gemendo. Oh cristo.
- Jacoby se non... - Sto per colpirlo con un pugno, ma per fortuna mi chiama mia moglie, così gli mostro il suo viso nel display e questo lo smonta del tutto. Grazie al cielo.
Mi lascia andare ed io scappo sperando di non avere il tono da post sesso.
Ma tu guarda sto imbecille!