CAPITOLO VI
SCARS

Ho aperto il cuore, mi sono chiuso in me stesso
Il mio problema è che me ne importa troppo
E le nostre cicatrici ci ricordano che il passato è reale
Ho aperto il cuore solo per sentire...”

Sentirlo cantare è quanto di più meraviglioso ci sia sulla faccia della terra, non posso proprio dire altro.
Di volta in volta è sempre meglio, acquista sempre più coraggio e la sua voce torna quella di sempre, bella, estesa, potente... da sogno... non potevo immaginarmelo con un'altra voce.
Anche lui sta sempre meglio, è più entusiasta, rilassato... salta come sempre, insomma.
Però poi ci sono volte in cui si isola a pensare, sta in silenzio. Penso che siano i vecchi vizi duri a morire.
O forse un nuovo amore per il silenzio.
Chissà a cosa pensa. Me lo chiedo senza capirlo.
Però, ovviamente, lo trovo bello...

Io penso che anche se sia apparso come confuso, se mi ricambiava e voleva fare qualcosa nei miei confronti l'avrebbe già fatta perchè per quanto sia cambiato resta Coby. È spontaneo, non sa trattenersi. Se non sa ciò che vuole è perchè in realtà non vuole nulla...
Non è un problema, nel senso che avevo il cuore in pace ancora prima di realizzarlo se devo essere sincero. Non ho mai pensato che potesse ricambiarmi.
Coby mi piace a prescindere.


Il tour riprende e stiamo tutti super attenti a lui e alla sua voce, ogni volta che tossisce lo fissiamo come fosse un caso umano -cosa che effettivamente è- e lui ci fa il dito medio.
Poi a volte fa le sue belle stronzate come mangiare come un porco, ma lo fa di meno infatti è dimagrito un po', oppure ruttare e scoreggiare come fosse una comunicazione internazionale... poi le sue solite parolacce... il suo iperattivismo... ogni tanto lui deve saltare o non è contento.
Corre, grida... insomma, a volte lui deve muoversi, deve fare qualcosa.
Però ci sono molte volte in cui si chiude in sé stesso e da che parla a macchinetta saltellando su un piede, a che si siede e si spegne, come se gli staccassero una spina. E tira fuori quella sua aria pensierosa, non dice niente e tutti ci chiediamo cos'abbia per la testa. Nessuno lo invade.
Io vorrei tanto sapere, sono un po' preoccupato.
Però è sempre bello a modo suo... quando si mette a pensare in quel modo chissà a cosa. Fa delle espressioni indecifrabili ma con un che di malinconico.
Io penso che si immerga nel suo passato. Si è analizzato molto in questo periodo.
Sta cercando tante connessioni con le sue origini, con la sua giovinezza. Non perchè ha paura di invecchiare e non vuole crescere. Succedeva in questi anni, quando faceva di tutto per cambiare.
Si è ricoperto di tatuaggi, si è tinto i capelli, si è truccato, ha fatto di tutto per mascherarsi. Mascherare la sua età, il suo vero io, i suoi pensieri, i suoi atteggiamenti. Ha fatto il bambino di proposito, lo stupido, i capricci, il pazzo.
Poi gli esaurimenti sono arrivati, l'autolesionismo, i problemi seri... problemi con sé stesso... se passi una vita a scappare da te stesso, per qualunque motivo tu lo faccia, e non cerchi di risolvere seriamente questi problemi che hai con te, prima o poi non basta scappare. Prima o poi ti demolisci ed a lui è successo questo.
Poi piano piano è tornato. Ora è al punto in cui cerca la connessione con la sua origine.
È tornato biondo com'era da ragazzo. Il suo vero colore di capelli. Questo è indicativo.
Ed ha smesso di tatuarsi. Certo non ha molti spazi liberi, però non è che si fa roba su roba.
Anche il taglio ricorda quello di un tempo, degli inizi. Da ragazzo aveva un taglio simile.
Sta dimagrendo, come una volta.
Io credo che... credo che tutto questo pensare lo riporti a quell'epoca.
Sta cercando di capire da cosa scappava.
Poi a volte lo vedo prendere il famoso blocco e scrivere ancora.
Chissà cosa scrive.
Vorrei saperlo.
Sono preoccupato ma forse non devo, forse non è mai stato così bene. Forse non l'abbiamo conosciuto davvero.
Non lo invado, non lo invado mai, non lo farei nemmeno sotto tortura. Se vuole è lui che mi cerca.


Stasera è incontenibile, è nervoso, ha qualcosa. Forse è giunto ad una conclusione e non sa come esprimerla, come renderci partecipi. È davvero strano. Era da molto che non si mostrava così.
Abbiamo un concerto, normalmente è agitato e saltella gridando per provare la voce, però è diverso. Non so nemmeno dire se sia in positivo od in negativo. Lui ha qualcosa da dire e da fare e non sa come esprimerla. Non gli è mai successo di non saper esprimersi, eh?
Resto attento a vegliarlo ma devo anche concentrarmi sul concerto. Vorrei parlargli ma alla fine non c'è modo e quando entriamo in scena è tutto fantastico. Va tutto alla grande.
Lui è il solito animale da palcoscenico, accende la folla, trascina tutti, salta, grida, strepita, corre, non sta fermo un secondo, è fantastico davvero.
Come sempre.
Ama cantare, ama stare qua sopra, ama davvero ciò che fa. È la sua vita e se avesse dovuto smettere non avrebbe vissuto ancora molto.
Lui è questo ed è davvero incredibile.
E poi non so, ha sempre qualcosa di diverso stasera.
Continua ad avere quella specie di marcia in più, come se volesse ma non sapesse come, alla fine lo vedo impacciato quando, disperato, cerca di arrivare a questo qualcosa.
Non so cosa sia.
Il concerto finisce, stravolti andiamo dietro le quinte, ci sediamo un attimo e lui arriva correndo.
Porco cazzo, ha corso per un'ora e passa ed ha ancora la forza di correre?
A volte mi chiedo da quale pianeta venga!
Comunque lui corre e finisce che mi investe.
Mi dà una bella testata lui ed il suo entusiasmo accentuato.
Non è che sono trasparente, eh? Mi ha visto che ero seduto qua, che cazzo corre in quel modo verso di me senza fermarsi?
Finisce che cado a terra e lui mi rovina addosso spappolandomi qualche organo interno, tutti ci fissano, molti ridono ed io ululo ed impreco.
- Cazzo Coby cosa ti è successo oggi? Sei più fuori del solito! - Mi lamento mettendomi a sedere e massaggiandomi il fianco e la schiena. Quando vede cosa mi ha fatto, un bel sopracciglio rosso e spaccato che sanguina, si mette la mano davanti alla bocca e fa un misto fra la risata e la colpevolezza. Sarà stronzo!
Mi piace quando fa così ma non a mio discapito.
- Ora spiegami cosa volevi fare! Perchè diavolo hai corso in questo modo! -
non è una domanda da fare a lui.
Lui corre sempre.
- Eh scusami ma... bè lo sai, a volte ho energie in eccesso! - Comodo così! Col sopracciglio che grida vendetta mi ribello e lo punto col dito, sono seccato.
- No, stasera eri davvero eccessivo! Hai passato settimane ad isolarti di punto in bianco e stasera eri come matto! Ed adesso dopo un ora e passa di concerto dove corri e salti, esci correndo ancora e mi investi quasi di proposito! Non è normale! Dimmi subito cosa ti è preso! -
Gli altri assistono mentre un tizio che non so chi sia mi tampona il taglio.
Lo mando via seccato e mi prendo il cotone premendomelo da solo.
Coby ha l'aria da bambino colpevole che più non si può. Non so se ho più voglia di prenderlo a pugni o ucciderlo.
- Ragazzi, stasera possiamo sostare in albergo, l'aereo parte domani quindi potete dormire come si deve stanotte. - La voce del manager ci interrompe e lo fisso male mentre fa ancora la faccia 'beccato!' che voglio prendere a testate.
È solo rimandato.

In albergo lo prendo per il coppino e me lo trascino in camera, ovviamente Tobin e Tony si sacrificano.
Abbiamo sempre dormito accoppiati diversamente, è la prima volta che sto con Coby. Anche perchè alla fin fine non dormiamo spesso in albergo, dipende dalle tappe.
Lui fa ancora la faccia da 'ahia' ma non mi fa pietà. Tenta la via del buffone che gli viene egregiamente ed una volta in camera comincio a togliermi la maglia. Voglio subito una doccia! Sono sfinito ma nel frattempo l'affronto. Sono troppo arrabbiato e preso da rendermi conto di quanto sia pericoloso tutto questo visti i precedenti. Coby mi fissa come fossi io quello matto ora. Non me ne accorgo.
- Allora, cos'hai oggi? - Sa bene a cosa mi riferisco ma lui si succhia l'indice -CAZZO SI SUCCHIA L'INDICE!- mentre mi fissa. Mi mangia. Ok, forse ho le allucinazioni. La botta era forte.
Smetto di spogliarmi davanti a lui ed aspetto... ma mi sta davvero fissando voglioso mentre mi spoglio e si succhia l'indice?
Che poi ha gli occhi grigi e grandi e quando mi fissa così sembra davvero equivoco ma magari è una mia impressione.
- Coby? -
- Niente... che ho? - Ora lo prendo a sberle.
- Non prendermi in giro! -
- Dai lavati che puzzi! - Ah questa poi! È una barzelletta vivente!
- Da te è un complimento! - Ride e si infila nel bagno per primo.
- Allora mi lavo per primo! - Sembra eviti il discorso ma non è da lui, con me ha sempre parlato di tutto. È davvero strano.
Quando esce mi sono calmato, la doccia fa il resto. L'acqua porta via tutta la mia seccatura e vedo tutto diversamente.
Qualunque cosa abbia non vuole parlarne, è inutile.
Devo rispettarlo.
Quando esco io dal bagno, è nel letto.
Non ho capito perchè siamo finiti in una camera matrimoniale, pare che fossero finite le doppie singole però non è la prima volta che dormiamo nei letti matrimoniali. È la prima volta che lo facciamo da quando mi sono dichiarato.
Mi stendo e la tensione di prima svanisce lasciando il posto a qualcosa di diverso.
Una voglia erotica che però è solo mia, penso.
Lui è sveglio, spengo la luce ed accendo quella del comodino. Diventa tutto maledettamente intimo e mi rendo conto di quanto stupido sia stato a prenderlo in camera con me.
Mi fissa sempre con quel suo sguardo penetrante ed enorme. Ha qualcosa di innocente ed infantile. Sempre.
Mi volto sul fianco verso di lui.
- Allora, ti sei calmato? Sembravi uno scoiattolo che ha preso il caffè! - Ridacchia e lo trovo tenero e bello.
- Scattino è figo! -
Anche tu lo sei.
Mi è difficile starti così vicino, ora.
Noto che stringe qualcosa e cerco di non forzarlo a fare nulla ma non è facile.
- Ti va di parlare? - è da molto che non lo facciamo, penso che ne abbia bisogno. In ogni caso prima parlava molto con me, penso che ora lo faccia con Tobin, con lui l'ha sempre fatto ma gli mancavo io. Penso che fosse questo. Forse mi cercava e non sapeva come fare.
Mi osserva speranzoso, è insicuro, non sa come esprimersi. E gioca con questa cosa che non so cosa sia, la tiene nascosta sotto le coperte.
- Mi dispiace per il tuo sopracciglio. - Dice piano ed intimo, colpevole. Mi tocca il viso, sul taglio rosso che non sanguina più. Io rabbrividisco e sto immobile. Voglio baciarlo di nuovo.
- E' passato. Però mi hai fatto preoccupare... - Ammetto calmo.
Ritira la mano e si morde il labbro.
- No è solo che... non sapevo come... - Penso che non riuscirà mai a dire qualunque cosa debba dire. Lo trovo tenero ancora una volta. È strano.
Poi la posizione, con la guancia sul cuscino a pancia in giù, aiuta molto.
-Cos'hai lì? - Chiedo per cambiare discorso e rilassarlo.
Lui sussulta, esita, poi mi dà ciò che stringe.
È il suo blocco.
- Posso? - Annuisce.
Io mi alzo sul gomito e comincio a sfogliarlo.
Alcuni fogli sono attaccati, altri strappati.
C'è qualcosa di strano... corrugo la fronte.
- Coby ma questi sono i nostri dialoghi... - Le volte in cui parlavamo di cose intime e le scrivevamo perchè ci vergognavamo a dirle.
Arrossiamo insieme come due imbecilli, ci siamo detti cosa particolari, profonde. Paure e speranze... penso che non ci sia niente di più nostro di questo.
Ha tenuto solo questo. È una cosa incredibilmente carina... e toccante!
Con gli occhi lucidi lo guardo, lui si vergogna così torno a leggere certe cose.
'Penso di aver sbagliato tutto nella mia vita.'
'Perchè lo dici?'
'Perchè è così. Ho fatto di tutto per cambiare e mascherarmi, per cancellare me stesso...'
'Parli dei tatuaggi?'
'Quelli e i capelli e il mangiare e tutto... non mi sono mai piaciuto ma non è solo questo.'
'Ti nascondi. Nascondi la tua pelle, il tuo aspetto. Ti copri.'
'Scappo'
'Da cosa scappi Coby?'
'Non ne ho idea. Però è a questo che penso da un po'. Io mi sono modificato tanto in questi anni. Scappavo. Non mi piacevo, mi nascondevo.'
'E' per questo che stai cercando di tornare come prima?'
'Solo tu te ne sei accorto...'
'Lo stai facendo?'
'Ho capito che scappare non serve, voglio essere me stesso ma non capisco ancora da cosa scappavo.'
'Magari non lo capirai mai.'
'Però pensarci è il minimo.'
'E' il primo passo.'
'Lo capirai.'
Poi il dialogo si è interrotto.
È vero, abbiamo parlato anche di questo una volta.
Ha tenuto tutto ciò che ci riguarda.
- Hai capito cosa cercavi di nascondere? - Chiedo piano per non rovinare quest'atmosfera che si è creata. Si crea sempre.
Mi osserva da un po', è caldo il suo sguardo. Dio, come mi sento...
- La vita. - Rimango spiazzato. - Avevo paura di vivere. Mascheravo questa mia fragilità. Odiavo mostrarmi debole ma la verità è che lo sono. Sono fottutamente pauroso, sono un codardo. Ho paura di un sacco di cose e soprattutto di vivere e sono una vera merda alla fin fine. Ho finto di essere forte fino ad impazzire perchè in realtà non lo ero. Sono così fragile, così schifosamente terrorizzato da tutto che vivere da coraggioso quando sei un vigliacco è davvero impossibile. Alla fine ti esaurisci perchè sei costretto a fare cose che ti spaventano a morte ma le devi fare perchè altrimenti si capisce che hai paura e non va bene. Non so perchè avevo questa fissa. Che debole è il male. Ma alla fine è ciò che sono. Devo arrendermi. - Non mi sarei mai aspettato questo discorso. Resto basito ad ascoltare le sue infinite parole che mi mancavano, lui parla sempre, non ha paura di parlare. È aperto ed onesto. Io non capisco... non è vigliacco e nemmeno codardo...
- Coby. Tu sei semplicemente fragile non debole! Certo nasconderlo è traumatico quando ti costringi a fare cosa che ti spaventa, ma non è vigliaccheria. È solo fragilità... mascheravi questo... -
Lo amo.
Vorrei poter sbaragliare tutto ciò che lo rende insicuro e lo confonde, ciò che lo fa stare male, che lo rende dubbioso... e che lo spaventa... ma non ho tutta questa forza. Lo guardo negli occhi e lui fa altrettanto e forse siamo più vicini di prima. Sembra avere paura ancora di qualcosa e non so cosa sia.
Sta in silenzio, non sa cosa dire e così sfoglio ancora i fogli.
Raggiungo l'ultimo e vedo che è una specie di lettera.
Non gli chiedo se posso leggerla, è come se sapessi che è per me.
'Ho imparato il silenzio e che scrivere a volte è più facile, mi schiarisce le idee in un modo che non pensavo. Ho sempre odiato scrivere. Preferivo parlare ma scrivendo ho imparato che ci sono cose che puoi solo scrivere perchè non le puoi dire, scriverle non è dirle. '
è confuso come quando parla e forse è peggio, rileggo due volte e poi passo oltre.
'Non voglio dirti ciò che ti sto per dire, però devo perchè penso che potrei esplodere. Ma forse un giorno mi troverò costretto a dirtelo lo stesso per non esplodere davvero. '
Mi sa che oggi è successo infatti...
'Non so perchè sia così difficile, una volta mi veniva facile fare tutto ma una volta mi costringevo a mostrarmi sbruffone per mascherare la mia vigliaccheria. Oggi sono più onesto con me stesso. Certe cose mi spaventano.
So che hai detto che sei innamorato di me, ma poi non hai più detto e fatto niente ed ho pensato che forse ti fosse passata. Così ora non so come fare.
Perchè ho semplicemente capito che ti amo anche io e mi sembra stupido dirtelo ora dopo tanto tempo, dopo che tu ti sei già dichiarato e dopo quello che ci siamo detti in auto. Però non so cosa fare. Le cose stanno così e forse tu non mi pensi più, però se non te lo dico esplodo.
Ho paura a mostrarmi, mi sono nascosto così tanto fingendo di mostrarmi che ora non riesco più a scoprire le mie carte. Si dice fragilità? Per me è codardia.
Ho paura a fare una figura di merda ma sto per esplodere e devo dirtela. Però scriverla non è dirla, quindi spero mi aiuti a tirare avanti ancora un po'.
Ti amo, Jerry. Non so perchè l'ho capito così tardi, sono un ritardato mentale, penso. Però è così. Penso che sei stato tu a farmelo capire. Quando ti sei dichiarato io ci ho pensato. Perchè mi piaceva toccarti e abbracciarti? Perchè mi è piaciuto quel bacio? Perchè vorrei tanto che lo rifacessi? Perchè cerco sempre i contatti con te? A volte è come se fremessi...
Ci ho messo tanto perchè sono un ritardato mentale ed ho sempre odiato pensare, quindi ora che sono stato costretto a farlo ho capito. Mi sono guardato ed ho visto.
Però non so che fare di ciò che sto vedendo.
Le cose stanno così. Un giorno dovrò dirtelo, intanto ti amo e basta.'
Tremo per la fine della lettura.
Resto inebetito e fisso le righe con gli occhi sgranati, il cuore va a mille, non sento niente per un istante. Per un istante questo silenzio è assordante e capisco cosa intendeva.
Lo amo e lui mi ama. Ed è di una tenerezza disarmante.
Si vergognava.
Coby ed il suo mistero mi si stanno svelando finalmente. Davanti a me. Così a sorpresa.
E ciò che sto scoprendo è fantastico, mi commuove.
Sono così emozionato che non so cosa fare per un momento, però alzo gli occhi e lui si sta mangiando le dita, è un anima in pena ed i suoi occhi enormi sono terrorizzati.
Non voglio che abbia più paura.
- Sei perfetto come sei, non devi cercare di mascherarti. - Dico per cominciare. Mi avvicino sul letto, da sotto le coperte. Metto in parte il blocco. Gli prendo il polso e glielo tolgo dalla bocca.
Mio Dio, mi ricambia. Mi ricambia, capisci?
Penso di non essere mai stato più felice di ora.
- Non vuoi dirmelo davvero? - Forse dovrei fare io il passo. Dirgli che lo amo ancora.
Però voglio vedere come se la cava così.
Respira a fatica però si fa forza, si morde il labbro, mi fissa ancora ed alla fine si decide.
- Ti amo, Jerry. Forse a te è passata ma a me no... - Razza di scemo.
Baciarlo è il sogno di una vita, quasi, che si avvera.
Chiudo gli occhi e mi abbandono al tocco delle nostre labbra. Sono così morbide e dolci in qualche modo. Trema. Dio Santo, sta tremando.
È Coby e trema!
Quando lui stupisce lo fa fino in fondo.
Lo amo e non smetterò mai.
Ed ora sono felice.
Gli schiudo le labbra e lui si lascia fare. Gli carezzo la guancia ed è caldo.
Umida la sua bocca, mi viene incontro con la lingua ed acquista coraggio mentre andiamo oltre.
Ci incontriamo, ci fondiamo, giochiamo un po' e tutto diventa più veloce e rilassante. E la vita scorre fortissima in noi.
È stupendo.
Non so che altro dire.
Non smetterei più di baciarlo, non posso separarmi, non ne sono capace.
Lo faccio solo per dirglielo anche io.
- Ti amo Coby e non ho mai smesso... pensavo solo non mi ricambiassi e non volevo metterti in difficoltà. - Stringe gli occhi forte, corruga la fronte e fa un'espressione che non so definire. Allora semplicemente lo stringo.
L'attiro a me, mi stendo sulla schiena e me lo stringo forte forte. Lui si lascia fare e sta lentamente meglio, lo sento addosso.
Respira. Si rilassa.
Amore.
Non lo lascerò più solo.
- Ti amo. - Sussurro piano.
Mi bagnano la pelle le sue lacrime, risale da solo quando si sente meglio e mi bacia ancora.
Lo possiamo fare quanto vogliamo, ora.
È perfetto così com'è. Si è scoperto e non deve più coprirsi. Mai più.
Lo amo.