*Ecco il nuovo capitolo, anche questo corto. Vi lascio con l'acquolina in bocca perchè si ferma sul più bello. Riprendiamo direttamente da dove ci eravamo interrotti, Karim ha appena parlato sinceramente con Jese e quindi l'ha lasciato solo nello spogliatoio per riprendersi dalla delusione. E lì, fuori dalla porta... il prossimo capitolo lo metto venerdì. Buona lettura. Baci Akane*

CAPITOLO X:

LA PISCINA




Appena uscito dallo spogliatoio, Karim si scontrò con un immobile James, fermo davanti alla porta a fissare per terra.
Karim lo spinse senza farlo apposta ed i due si guardarono, ma il francese fu il primo a reagire. Lo prese per il braccio e senza dire nulla lo trascinò via di corsa verso la piscina che non era molto lontano da lì perchè i ragazzi potevano utilizzare lo stesso spogliatoio per il campo, la piscina e la palestra.
Infilati nella porta, se la chiusero alle spalle, solo allora Karim lo lasciò andare e James attaccò con le scuse.
- Scusa io non volevo spiare, stavo per entrare a cambiarmi quando ho sentito che stavate parlando e percependo argomenti seri ho pensato di aspettare per entrare nel momento migliore, ma quel momento non è mai arrivato ed ora io ho sentito tutto e mi dispiace, non volevo davvero, scusa... - Non avrebbe mai smesso se Karim non si fosse tolto l'asciugamano dirigendosi silenzioso verso la piscina. James finalmente smise di blaterare, trattenne il fiato e gli chiese:
- Ma che fai? - Karim nudo e crudo salì sul trampolino basso della piscina e cominciò a molleggiare sul bordo.
- Nuoto. - Disse secco. James lo indicò con la mano aperta:
- Ma sei nudo! - Karim si raddrizzò prima di tuffarsi.
- Lo so! - Poi tornò a molleggiare con l'intenzione di buttarsi.
- Ed io che dovrei fare, ora? - Chiese allarmato ed imbarazzato James.
Karim tornò a fermarsi e guardandolo seccato rispose ancora:
- Nuota anche tu! - Poi di nuovo tentò di tuffarsi e di nuovo la sua vocina acuta lo interruppe:
- Ma non ho il costume! - Karim si fermò per l'ennesima volta, alzò gli occhi al cielo e sospirò.
- Nemmeno io. - Con questo James si zittì e il francese riuscì a tuffarsi.
Finalmente.
L'acqua schizzò relativamente, poi si chiuse su Karim ingoiandolo. Il ragazzo, completamente nudo, si allungò al di sotto iniziando a nuotare, poi riemerse e proseguì prendendo respiri ed esercitando ampie bracciate regolari.
Eseguì due vasche di fila, poi si fermò al bordo rendendosi conto che si era avvicinato proprio lì James.
Il ragazzo indossava l'accappatoio e solo ora Karim se ne accorse.
- Ma come mai hai quello? - Chiese con le mani fra i suoi piedi, guardandolo dal basso mentre poteva facilmente sbirciare quello che aveva fra le gambe.
- Dopo l'allenamento ho fatto una seduta di massaggi. - Si faceva nudi o con gli slip, per cui i vestiti li si lasciava in spogliatoio e si girava con un accappatoio. - Stavo venendo a vestirmi... - Disse quindi ovvio. Karim si passò la mano sul viso tirandosi via l'acqua, poi lo guardò malizioso.
- Vuoi una mano per toglierlo? - James avvampò per il tono e lo sguardo da predatore e tossicchiando imbarazzato, se lo tolse in fretta e furia per dimostrare che andava tutto bene e che non si sentiva strano come non mai, poi si avvicinò di nuovo lì dove era Karim e si tuffò prima di ripensarci.
Questi sogghignò, quel ragazzino lo divertiva per qualche ragione.
I due in breve iniziarono a nuotare insieme in tranquillità, nessuno dei due aveva la mania di primeggiare.
Fecero qualche vasca in sincronia, poi sempre insieme si fermarono al bordo, si guardarono ansimanti e si misero a ridere scacciando definitivamente quella strana tensione che si era creata, una tensione per varie cose.
Per la conversazione sentita fra Karim e Jese, perchè dopo quel secondo orgasmo non erano più rimasti soli e non avevano più fatto quelle cose e perchè non ne avevano riparlato.
Del resto non c'era molto da dire.
Si erano sorrisi tutte le volte che si erano incontrati. Karim non sorrideva per salutare. Karim sorrideva se c'era un motivo, se qualcuno lo faceva ridere, se era allegro. Ma non sorrideva solo per dire 'ciao'.
Allentarono il riso e Karim indicò la cascatina che scendeva dalla parete della piscina.
- Andiamo là? - Era una specie di idromassaggio a cascata, ci si metteva sotto per un massaggio naturale alle spalle. O perchè semplicemente era divertente stare lì.
James annuì ed i due si spostarono sotto l'acqua che scendeva dalla piscina del centro sportivo rimodernato da pochi anni.
Si sistemarono entrambi contro la parete e sotto il getto fluido e non troppo aggressivo, si rilassarono trovando la posizione ideale. Proprio lì infatti c'erano delle panchine immerse, semplici scalini su cui i ragazzi si potevano sedere mentre scendeva la cascata piacevole sulle teste e sulle spalle.
Seduti lì vicini, con una mano si tenevano al bordo, con l'altro sul gradino immerso. Braccia e gambe si toccavano per stare entrambi sotto la stessa e non doversi spostare a metri di distanza prendendosene una a testa.
Con questo tornarono a ridere, ma poi smisero.
Si rilassarono e chiusero gli occhi appoggiando le nuche all'indietro.
Le menti sgombre tornarono a trasmettere Jese ad entrambi e James pensò che fosse il momento migliore per chiarire anche quello.
- Scusami per prima. - Fece. Karim, che davvero non aveva sentito per via del forte rumore dell'acqua sotto cui erano, inclinò la testa verso la sua chiedendo 'cosa' e James attaccò la bocca al suo orecchio gridando:
- SCUSA PER PRIMA! - Karim piegò la testa strofinando l'orecchio contro la spalla, lamentandosi dell'urlo, James si scusò urlando anche per quello e ridendo Karim lo spinse al di là della cascata.
- La cascata non è una grande idea. - Disse infatti cercando i bocchettoni dell'idromassaggio ad immersione vero e proprio. Lo spinse così verso l'angolo lì vicino e tornarono a sedersi nelle panchine sott'acqua. Si posizionarono con le schiena sui suddetti bocchettoni che sputavano fuori l'aria per fare l'effetto dell'idromassaggio e tornarono a prendersi sia al bordo che alla panchina su cui sedevano vicini, meno attaccati di prima.
- Dicevo scusa per prima. - Ripeté.
- L'ho capito, è la cinquecentesima volta che lo ripeti. Non importa. Va bene. - Liquidò Karim non volendone parlare.
James però non era della stessa idea.
- Starà bene, Jese? - Karim alzò le spalle con aria dispiaciuta guardando avanti a sé.
- Penso sia andato da Isco... - James lo guardò interrogativo e lui ricambiò lo sguardo spiegando: - Sono molto amici. - James piegò la testa e si mise un dito sulla bocca incerto, con una sua innocenza.
- Anche loro... - Karim scoppiò a ridere.
- Questa squadra è un puttanaio, può essere che scopino in amicizia per consolarsi. Isco sta con Morata che ora gioca in Italia, probabilmente si consolano a vicenda! - James rimase di sasso nel vederlo ridere tanto. Di solito non rideva così spesso come in un paio di minuti aveva fatto con lui. Aveva un bel sorriso luminoso, gli brillava tutto il viso. Un bel viso, in ogni caso. Affascinante.
Si perse ad osservarlo mentre Karim si decise ad approfondire il discorso tornando serio e pensieroso.
- Mi dispiace per Jese, non volevo dirglielo perchè sapevo ci sarebbe rimasto male, ma del resto a volte sapere è meglio, ti permette di mettere un punto e voltare pagina. Spero ci riesca. È una persona fantastica. - Karim era sincero e James sorrise intenerito senza distogliere lo sguardo dal suo profilo imperfetto, Karim stentava invece a guardarlo, imbarazzato. Forse per la vicinanza. Forse per qualcos'altro.
- Si vede  che lo adori... -
- Ci sono sentimenti definiti, però. - James chiese 'cioè' e lui si girò incrociando i suoi occhi. - Per Cris e Raphael provo un grandissimo affetto, sono i miei fratelli, al pari di me. Jese è il mio fratellino, anche per lui provo affetto. Quando provo questo genere di sentimento non ho l'assoluto istinto di scopare con loro, nemmeno per passare il tempo. È più forte di me. Penso che siano bei ragazzi, da scopata, ma non... non mi viene proprio. - James annuì, accennò ad un sorriso che però spense chiedendogli col cuore in gola, in un sussurro:
- E per me? - Karim si leccò le labbra, il gesto non sfuggì a James che lo fece istintivamente a sua volta. Solo a quel punto si resero conto di essere completamente nudi in acqua. Da soli.
Ormai fuori si era fatta sera perché quel giorno le sessioni d’allenamento erano state pomeridiane.
- Tu mi confondi. - Disse infine con sincerità, rimanendo serio fisso nei suoi occhi dal particolare taglio all'ingiù, ma grandi e sempre dolci.
- Ti ricordo quello che ti piace? - Karim aggrottò la fronte.
- Chi? -
- Griezmann? È lui? - James se l'era studiato per bene per accorgersi che i due avevano un rapporto particolare e che a Karim piaceva, ma non in quel senso e sorridendo disse:
- Non è lui. Siamo solo amici. Comunque come ti dicevo l'ho messa abbastanza via. -
- Ma prima hai detto... - Karim si spostò mettendosi a cavalcioni su di lui, nell'acqua entrambi erano leggeri. James trattenne il fiato sorpreso prendendolo per i fianchi istintivamente. Il suo corpo forte, atletico, davvero piacevole al tocco. E la sua erezione che lo solleticava sul ventre.
- So cosa ho detto prima. Che non voglio storie, non sono in grado di innamorarmi, ora. - Ripeté. Avvicinò il volto al suo dominandolo e controllando la situazione. Si teneva al bordo dietro di loro, bloccandolo completamente, le ginocchia ai lati, sul gradino dove James sedeva ancora.  - Ed è così. -
- Quindi mi vedi solo come una scopata? - Karim sorrise eccitandosi al suo uso della parola.
Gli prese il viso fra le mani.
- Una bella scopata. - James sorrise e si perse nelle sue labbra.
Morbide entrambe, assetate, aperte.