NOTE: non poteva mancare questa fic su Karim e Zizou. Karim ad inizio stagione ha sempre il momento di perdita, è come se dovesse assestarsi dopo l'estate. Ma questa volta c'è Zizou che allena la squadra B del Real, per cui è sempre lì nello stesso centro con gli stessi orari, stessa città e tutto, ma non si allenano insieme. Karim la prima partita di campionato ha segnato, poi ne ha passate due a secco mancando molte occasioni e sbagliando parecchio sotto porta (tutte palle di Cris fra l'altro). Poi Zizou è stato intervistato ed ha detto che Karim sa che deve segnare di più e che ci si aspetta molto dal primo attaccante del Real, ma che sa quanto vale e che è sicuro che segnerà presto. (cosa che è successa la partita dopo, la prima di Champions). La cosa davvero bella è che Zizou ha detto che l'anno passato è stato molto vicino a Karim ma che quest'anno ci sta un po' meno (ha detto proprio così), perchè è molto impegnato, ma che non pensa sia dovuto a quello il piccolo calo. Sui fischi che Karim riceve quando non segna ha detto che è normale, tutti gli attaccanti sono fischiati e criticati appena non segnano, ma che non deve preoccuparsi di questo. Altra cosa su cui volevo puntare i riflettori è il rapporto con Cris che appena segna, cerca sempre di far segnare Karim, lo aiuta molto e si vede che ci tiene. Non aiuta gli altri quanto aiuta lui e la cosa splendida è che i due si conoscono così bene che nel gioco si trovano ad occhi chiusi senza guardarsi. E' vero che Cris è uno dei pochi rimasti con cui Karim sta e parla. La fic è un po' su questi elementi. Ho voluto inserire anche James, il nuovo piccoletto arrivato, che ha dichiarato di essere un grande fan di Cris e che in allenamento ci sbava dietro. Mi faceva ridere perchè Cris approfitta e lo tratta come il sui peluche, per cui alla fine c'è anche lui, anche se in margine.
Ah cosa importante non da trascurare... ho fatto una pagina dedicata a Karim, è aperta da poco ma pian piano sarà piena di cose su di lui. E' qua, cliccate 'mi piace', grazie!
Ed ora buona lettura.
Baci Akane

I MOMENTI CHE MANCANO

 


La corsa di James verso Karim fu subito fermata da un braccio che lo bloccò in tempo.
Il piccolo colombiano si voltò verso Cristiano e appena vide che era stato lui, sorrise da un orecchio all'altro.
- Non è il momento... - Disse Cris ignorando i cuoricini e le stelline con cui lo guardava, cosa che succedeva puntualmente sempre.
Non che gli dispiacesse, cioè essere venerato. All'inizio gli era piaciuto anche con Gareth, poi era diventato pesante ed aveva fatto da cupido fra lui e Luka, in modo che si mettessero insieme e che gli rompesse di meno. Aveva funzionato, adesso gli piaceva ed erano amici.
Sperava di trovare il ragazzo anche a James per non averlo più svenevolmente ai suoi piedi, per il momento era presto. Non aveva scelta che farlo fangirlare!
- Perchè? - Chiese James senza capire. - Non voglio mica... - Iniziò spiegando che non voleva chiedergli cose invasive.
Cris scosse il capo serio e deciso.
- No, qualunque cosa sia, non è il momento, credimi. - James inarcò un sopracciglio senza capire e Cris spiegò guardando Karim allontanarsi con le spalle basse e la camminata goffa. - E' di nuovo in quel periodo... - James continuava a guardare prima uno e poi l'altro senza capire.
- Quel periodo? -
- Sì, le vedi le nuvole nere che ha sulla testa? - James strinse gli occhi guardando sopra la testa di Karim, ovviamente non vide nulla se non l'aria. - E' nero, lo capisci dall'espressione musona. - James a quel punto rispose spontaneo.
- Ma ha sempre quella faccia! - Cris allora lo guardò ridacchiando.
- Hai ragione, ma quando è nero è particolarmente musone. Di solito lo è ma se gli parli risponde, magari ride e scherza... ora nemmeno Celo riuscirebbe nell'impresa! - James tornò su Karim, in effetti era particolarmente cupo.
- Perchè è così? -
- E chi lo sa cosa gli passa per la testa? Lui è Karim, ci sono momenti in cui sta bene e diciamo è con gli altri ed altre in cui si chiude molto di più e non gli si può dire nulla, si rischia grosso! - James inghiottì a vuoto provando ad immaginare cosa consistesse quel 'rischiare grosso'.
- Ma è perchè nelle ultime due partite non ha segnato? - Chiese James con acutezza.
Cris storse il naso.
- No, credo piuttosto che quello sia la conseguenza di qualcosa che non gli va bene, ma ripeto... è Karim che è sinonimo di mistero! Non lo so! - James pensò che comunque lo conoscesse già molto bene.
- E di solito con chi ne parla? Voglio dire, avrà qualcuno che lo aiuta in questi momenti, no? - Cris lo guardò pensando che fosse una domanda davvero acuta ed interessante, si trovò a pensare a chi di solito lo aiutasse facendolo parlare, chi aveva quel dono? Poi se ne rese conto dopo aver mentalmente cancellato tutti i membri della lista.
Prima c'erano Riky e Mesut, erano i più bravi a farlo parlare.
Ora c'erano Sami e Raphael del gruppetto suo solito, ma erano entrambi chiusi, era raro che gli facessero da consulenti e lo facessero parlare.
- Ah ma sono io! Io di solito gli rompo le palle per sapere cos'ha e poi lo riempio di consigli non richiesti! - James lo guardò esterrefatto convinto che scherzasse, ma non trovò ironia nel suo bellissimo viso, quindi a bocca aperta disse:
- Allora ti lascio adempiere ai tuoi doveri... - Cris, sentendosi importante per essere rimasto uno dei confidenti maggiori di Karim, lo raggiunse dandogli una pacca sulla schiena con una certa allegria.
- Ehi, si può sapere cos'hai? - Chiese andando subito al punto, mentre si sedeva nel divano della sala relax del centro sportivo dove dormivano la notte prima delle partite in casa.
Avevano appena finito gli allenamenti che quel giorno erano stati di pomeriggio, loro due avevano finito quelli soliti che facevano in più accompagnati da qualche altro stacanovista come Gareth, ma si erano eseguiti per lo più in silenzio. Più del solito.
Arrivati dagli altri, in attesa della cena, James aveva avuto la malaugurata idea di tentare di avvicinarlo. Cristiano l'aveva fermato in tempo ed ora era lì, seduto con lui, a spingere per farlo parlare. Sapendo che in effetti ne aveva bisogno.
- Perchè? - Chiese col suo solito vocione basso e penetrante, era una voce molto grossa e particolare.
- Perchè ormai ti conosco e so che quando non segni per un po', c'è sempre un motivo dietro che non riguarda il calcio. Quindi, prima che la cosa diventi davvero pesante, ti chiedo subito cos'hai! -
Ovviamente la domanda nascosta era 'problemi con Zizou?' l'unica cosa che poteva venirgli in mente.
Karim rimase zitto per degli interminabili secondi durante i quali Cris stava pensando con quali altre domande poteva convincerlo a parlare, sapeva che non poteva permettergli di tenersi tutto dentro come voleva.
Alla fine, però, il francese si piegò sui gomiti che appoggiò sulle ginocchia, si coprì il viso con le mani, se lo strofinò e scivolò sulla testa.
- Sono un idiota, Cris! - Disse infine riassumendo il tutto.
Cris, spontaneo, rispose:
- Lo so, ma perchè? - Karim però non lo sgomitò come faceva di solito ed anzi rispose appoggiandosi allo schienale, incapace di stare fermo e calmo. Se doveva aprirsi diventava così.
- Perchè sì, io... - Non sapeva come dirlo, per cui Cris azzardò girandosi per guardarlo bene in viso.
- Ma hai litigato con Zizou? - Karim lo guardò subito.
- No no, va tutto bene ma... - Cris allargò le braccia.
- E allora? Se con lui va bene... -
Karim sospirò seccato.
- Da quando lui allena la squadra B del Real, non ci siamo più allenati insieme come facevamo di solito, ricordi? Dopo le sessioni normali ognuno che voleva si fermava per rifinire e Zizou rimaneva lì con me... queste cose mi hanno aiutato molto, ma non era quel che mi insegnava che sì, contava molto, ma... beh, il fatto che lo facesse. Che fosse lui lì con me, che io contassi così tanto da fermarsi dopo... capisci? Era come la mia coperta di Lynus, quel momento insieme. Ed ora non lo pretendo, capisco perchè non può, è molto impegnato e non glielo chiedo. Ma mi manca. Non perchè mi mancano i suoi insegnamenti, ormai so come si fa. Mi manca... mi manca il farlo! Mi capisci? - Cris annuì facendosi sempre più serio fino a diventare nostalgico, abbassò lo sguardo dispiaciuto pensando a Riky.
- Ti capisco molto bene... - Karim capì che era un 'capita a me la stessa cosa'.
- Succede anche a te con Riky? - Cris annuì.
- Stiamo ancora insieme, fra noi va tutto benissimo, ci sentiamo trenta volte al giorno, la sera facciamo un'ora di skype... cioè a volte nella mia sera a volte nella sua... insomma, va bene. È diverso da prima, ci vediamo di meno da quando è andato oltreoceano, ma quando ci vediamo è un sogno. E comunque ci sentiamo tantissimo, andiamo sempre bene, a modo nostro. Sai, una cosa basta volerla per farla funzionare. Ho perso rapporti con gente che vivevano nella mia stessa città... a volte anche sotto il mio steso tetto... - Karim ora lo stava guardando in attesa, dispiaciuto a sua volta perchè immaginava benissimo.
- Ma ci sono cose che non potranno mai essere sostituite e che comunque, anche se va tutto bene e c'è il resto... beh, mancheranno comunque! - Concluse per lui. Cris annuì, Karim l'aveva detto molto bene.
- E' così... mi manca venire ad allenamento e trovarlo in palestra, perchè guai a muoverci in macchina insieme... e se ci fotografavano? - Disse imitando Riky ridendo, si spense subito con Karim ancora serio. - E mi manca fare palestra con lui, cambiarmi negli spogliatoi seduto vicino a lui, dargli il bacio prima di entrare in campo e giocare, sia che fosse con lui, sia che fosse senza. Poi mi manca il dopo, negli allenamenti. A volte si fermava con me, altre doveva tornare a casa dalla famiglia. Poi ci si vedeva in altri momenti della giornata, spesso di sera. Però queste sono cose che mancano ma che... beh, le compenso in qualche modo. Ma l'unica cosa che le telefonate e le videochat non mi ridanno in alcun modo, sono i momenti in squadra con lui. - Karim. Colpito dalla sua confidenza che non pensava gli avrebbe dato perchè non sembrava così giù, disse:
- E come fai ad essere sempre concentrato e al top? - Cris si strinse nelle spalle.
- Non vengo da un momento splendido nemmeno io... -
- No, quello è diverso, tu hai avuto problemi fisici. Al di là di quelli giochi sempre alla grande... Riky è andato via da un bel po'... - Cris sospirò e rispose stringendosi nelle spalle.
- Per me il calcio resta sempre il mio rifugio. Lo era da bambino, quando a casa avevo mille problemi, e lo è tutt'ora. Non è solo quello che mi piace fare, è quello che mi permette di volare senza pensare a tutto quello che non mi va bene perchè quello, in ogni caso, va comunque alla grande. - Karim si ricordò la bocca aperta dallo stupore.
- Ma io sono diverso. Per me non è il calcio il mio rifugio. Non ne ho mai avuto uno, mi mancava, per questo non riuscivo a mostrare il mio valore e a crescere a calcio. Quando l'ho trovato, quando ho trovato un rifugio, sono andato bene a calcio perchè lì sfogavo tutto, mi liberavo, ero davvero me stesso. Esprimevo i miei dubbi, le mie paturnie, mi infuriavo se ne avevo bisogno... - Cris sorrise sapendo a cosa si riferiva.
- Vuoi dire Zizou? - Annuì.
- E' lui il mio rifugio. E stiamo ancora insieme, ci incrociamo qua al campo sportivo negli allenamenti che però non facciamo insieme, poi ci mettiamo d'accordo per un altro momento della giornata, il pomeriggio, il pranzo o la cena... a volte riusciamo a combinare le notti, quando le passo qua al centro. Però non ci sono quei momenti in cui lui era mio, dopo le sessioni, e passavamo l'ora a parlare di calcio e a rifinirmi. E quelli per me erano i miei rifugi. Non dico che è colpa sua se vado male, dico che mi manca quello. Ora devo solo imparare a farne a meno e a farmi bastare il resto, che comunque va bene. Sto ancora con lui, dopotutto. - Karim aveva finito per parlare molto ed esprimersi parecchio.
Cris l'aveva ascoltato come prima aveva fatto lui. Alla fine nessuno dei due poteva dare delle soluzioni, non ce n'erano. Erano cose che capitavano così, che erano così e basta. Le cose erano cambiate in quella direzione, che non era brutta e negativa, era solo diversa. Solo che prima era meglio, meglio per certi versi.
Certe cose comunque cambiavano e in meglio od in peggio che fossero, non c'era altra storia dietro.
Si poteva solo accettarle.
- Credo che sia un momento di assestamento, devi abituarti a fare a meno di quei momenti e a farti bastare quelli che puoi avere con lui. - Karim tornò a guardarlo negli occhi diretto e vicino.
- Per te ha funzionato? - Cris piegò la testa pensieroso.
- Sono vivo e vegeto, no? Gioco bene quando i muscoli me lo permettono. Non posso lamentarmi, insomma. - Karim non sorrise.
- Ma quei momenti mancheranno comunque sempre. - Cris sorrise di circostanza, un sorriso strano.
- Si impara a farne a meno e a farsi bastare quelli che si possono avere. Ma mancheranno comunque. Diciamo che, dopo un po', in qualche modo si fa lo stesso. -
Karim sospirò perdendosi con lo sguardo davanti a sé, pensando a Zizou e a quanto gli mancassero gli allenamenti speciali con lui.
- In qualche modo si fa... - Si ripeté fra sé e sé. Cris gli mise una mano sulla coscia e sorrise incoraggiante come un fratello maggiore.
- Ce la farai, vedrai. -


Karim quella sera non si era sentito di scrivere a Zizou né di chiamarlo per vedere se aveva tempo e com'era.
Era la prima di Champions, era in casa, pernottavano nel loro centro sportivo con annesso appunto il dormitorio, la mensa, la sala relax, la piscina, la palestra e qualunque necessità si potesse avere.
Karim si disse che se avesse avuto tempo si sarebbe fatto sentire, Zizou sapeva che non passava un buon momento perchè erano due partite che non segnava e appena capitava, le critiche arrivavano e sapeva che lui le odiava perchè gli mettevano pressione e lui con la pressione lavorava male.
Sapeva, quindi, che aveva un grandissimo bisogno di lui, del suo rifugio, ma non era tipo da chiederlo.
Così rimase in salone con gli altri, silenzioso, a guardare un po' di televisione. Uno stupido programma comico. Avevano lottato con chi voleva vedere altro, ma alla fine aveva vinto il ridere ed il rilassarsi.
Qualcun altro giocava con le consolle messe a disposizione dalla società perchè Perez ben sapeva che i calciatori erano tanto adulti quanto bambini e che per farli rilassare, necessitavano di certi giochi.
Fra cui due simulatori di formula uno veri e propri ed altri super attrezzi per la Xbox.
Qualcuno su uno dei tavoli giocava a carte facendo un gran baccano, come quelli che andavano coi videogiochi e con le corse.
Quelli che guardavano la televisione alzavano il volume e ridevano più forte. In generale, non era un ambiente rilassato ma quello era il Real Madrid, gli elementi tranquilli c'erano ma o erano nelle camere a godersi l'intimità coi rispettivi compagni, o erano ben amalgamati al caos.
Karim, al momento, sembrava più parte del mobilio. Appariva come un cuscino gigante posto su una poltroncina.
James di tanto in tanto lo occhieggiava incuriosito, cercava di capire se la sua nuvolona si fosse rischiarata dopo la chiacchierata con Cris, ma a lui sembrava tutto come prima. Karim non parlava con nessuno, non guardava nemmeno la televisione, fissava il cellulare, scorreva un po' le pagine di internet e sbuffava.
Forse con Cris non era andata bene. Gli sarebbe piaciuto avvicinarsi per chiedergli come stava, ma aveva paura di un brutto rifiuto.
Tutti bene o male appena arrivavano erano incuriositi da quel misterioso ed ermetico individuo che a volte sembrava un gattone insonnolito, altre una tigre in procinto di sventrare qualcuno.
Eppure l'aveva visto ridere, quell'estate.
Era certo che fosse anche socievole!
James stava per fare il grande passo, quando Karim, sbuffando ancora, si alzò e senza salutare nessuno se ne andò.
Passando vicino ai simulatori dove Cris aveva appena faticosamente ceduto il posto ad un brontolante Sergio, fu occhieggiato dal portoghese che non lo fermò, scosse il capo e nel farlo notò che James l'aveva seguito con lo sguardo. I due si scambiarono un'occhiata d'intesa, il piccolo gli chiese a distanza come fosse andata e Cris aveva scosso la testa come per dire 'non molto bene'.
Di fatto, nemmeno lui aveva saputo cosa dirgli e come confortarlo, un modo non c'era. Si trattava di accettare che le cose cambiavano anche se in generale continuavano ad andare bene.
Karim faticava ad adattarsi ai cambiamenti.

In camera passò un po' su internet col suo portatile da cui mise un po' di canzoni rap, le sue preferite, che dovevano calmarlo.
Sbuffando, dopo un po' lasciò perdere, chiuse anche il computer e nel silenzio cominciò a cambiarsi per buttarsi a letto.
Si sarebbe rigirato per ore ed ore disfacendo le coperte, per poi addormentarsi sfinito.
Si era tolto la maglia, quando qualcuno bussò alla porta.
Karim, sbuffando, andò ad aprire scaricando colui che pensava fosse:
- Cris, sto bene, voglio solo provare a dormi... - Ma la voce gli morì in gola, il cuore mancò decisamente un paio di battiti e per un po' smise di respirare. Sentì il classico tuffo allo stomaco dall'emozione pura, poi gli vennero gli occhi lucidi, stupidamente lucidi.
- Non sono Cris... spero non ti dispiaccia... - Zizou sorrise aperto e felice di essere lì e Karim non capì più nulla, lo tirò dentro, sbatté le porta e si aggrappò al suo collo affondandovi il viso stringendo così forte da farlo soffocare.
Zizou, sorpreso da quell'accoglienza tanto disperata, gli circondò la vita carezzandogli la schiena.
- Ehi... - Zizou provò a dire qualcosa, ma senza avere risposte attese che si calmasse e si staccasse da solo.
Vedendo che gli rimaneva stretto a quel modo, si rese conto di quanto gli fosse mancato.
- Ma dai, non mi vedi da ieri, eh? - Zizou faceva sempre in modo di vederlo almeno una volta al giorno e se sapeva che i suoi impegni erano eccessivi per quel giorno, si limitava a rapirlo dopo o prima gli allenamenti, sapeva che orari faceva, che veniva prima e si fermava dopo con Cris.
Per cui in realtà si vedevano comunque ogni giorno. Eppure sembravano in astinenza da settimane. Non si capacitò di questa sua reazione.
- Ma cosa ti succede? - Chiese dopo un po' baciandogli la testa con dolcezza.
Karim aumentò la presa per poi lasciarlo andare, sospirò e lo guardò con le mani ai fianchi, incapace di muoversi per la stanza. Rimase così a guardarlo come se fosse davvero in astinenza da settimane.
Al momento di spiegargli cosa gli succedeva, non trovò le parole e ricordando la conversazione con Cris, riassunse tutto in poche parole sintetiche.
- Mi mancano alcuni momenti con te. - Zizou da quel po' capì cos'avesse ed allora non poté che sentirsi in colpa.
- Gli allenamenti speciali di rifinitura che facevamo insieme? - Chiese morbido, Karim annuì guardando altrove e dirigendosi al letto, ora si sentiva un idiota.
- Ci vediamo sempre lo stesso, va tutto bene, stiamo sempre insieme, facciamo tutto, ma ovviamente sei più impegnato di prima e non puoi esserci quanto prima, certe cose devono per forza essere messe da parte, ma stiamo sempre insieme, ci vediamo comunque. Però oh, sarà l'unica cosa che mi hai tolto... ma dannazione, posso averne altre dieci, però quell'una mi manca, dannazione! - Zizou sorrise deliziato della sua personale dimostrazione d'amore. Karim era tutto speciale, non diceva sempre 'ti amo' e cose simili, però lo dimostrava quando stava male perchè gli mancavano i loro momenti insieme.
Zizou si avvicinò, si aprì la cerniera della tuta e si tolse la maglia, arrivando al letto con lui si sfilò anche i pantaloni e rimasto in slip lo guardò steso con ancora i suoi pantaloni.
Si fermò, l'osservò per bene mentre si riempiva gli occhi e la sua aria si rischiarava perchè era di nuovo lì con lui. Quando passava la notte lì perchè l'indomani giocavano in casa, cercava di approfittarne sempre.
- E' per questo che sei meno lucido sotto porta? - Non poteva dire che giocasse male, perchè comunque seguiva sempre le azioni d'attacco, era comunque presente, aiutava i compagni e faceva sempre dei buoni passaggi. Però era vero che su molte occasioni e tentativi di goal, lui sbagliava. Cosa che, durante l'anno, non aveva più fatto.
Karim si imbarazzò, non gli voleva imputare colpe né nascondersi dietro a qualcosa.
- No che c'entra, è solo colpa mia, mi capita, lo sai... sono lunatico ed emotivo, a volte vado bene, altre male, stop. - Per lui non c'era altro, anche se sapeva che era quello.
Zizou ormai lo conosceva e si tradusse la risposta strofinandosi le labbra, salì sul letto con le ginocchia, gli prese i pantaloni dalle cosce e tirò togliendoglieli. Una volta nudo anche lui, con i soli boxer addosso, si stese sopra, infilò un braccio sotto la sua nuca e agganciatolo si girò mettendosi sotto. Se lo portò addosso tenendolo a sé e Karim si lasciò fare, mentre anche le gambe gliele avvolgeva fra le sue.
Sentendolo in quel modo, sentendo tutto il suo corpo, il suo calore, la forza nell'abbraccio, Karim si calmò, lo respirò un paio di volte a pieni polmoni per poi chiudere gli occhi e quietarsi anche dentro.
Dopo averlo tenuto così, solo abbracciato e stretto forte, Zizou disse piano:
- Ti amo, lo sai vero? - Karim annuì.
- Lo so. - Karim fra i due era sempre quello che aveva più paura a dirlo, perchè pensava che più lo diceva, più poteva farlo scappare.
- Cercherò di liberarmi per l'ora dopo gli allenamenti. Non so se potrò esserci sempre, ma cercherò... - Karim voleva dire che non serviva, che non doveva sforzarsi e riempirsi tanto di impegni, ma alla fine annuì e gli baciò il collo. A volte doveva anche lasciarsi amare.


Il mattino dopo si presentò a colazione con un gran sorriso ed uno scappellotto sulla nuca di Marcelo che si appese al suo braccio mordendolo.
Cristiano si avvicinò a James che si emozionò nel vederselo così vicino senza preavviso.
- Ecco, adesso è il momento di chiedergli qualunque cosa volessi... - Fece indicando Karim che tirava la moltitudine impressionante di capelli di Marcelo per staccarselo di dosso.
James inghiottì a vuoto intimidito.
- Ora? - Chiese tremolante.
- Sì! - Rispose Cris convinto.
- Ma se è passato alla fase della violenza! - Esclamò James preoccupato!
- Appunto! Quando fa così è di buonumore! - James fissò Cris cercando di capire se scherzasse o cosa, ma vedendolo ridere decise di non fare esperimenti.
- Buon Dio, se così è di buonumore, non oso immaginare di cattivo cos'è! -
- Per questo ti avevo detto di non avvicinarlo ieri! Ma oggi è tutto a posto, deve aver fatto le sue cose con chi di dovere! -
Sapeva che Karim e Zizou non volevano pubblicità alla loro relazione, per cui stava molto attento. James ovviamente non capì nulla di quel che intendeva e fissandolo ancora più interrogativo di prima, si rese conto di un'altra cosa.
- Ah beh, in ogni caso non ricordo più cosa dovevo dirgli, quindi... -
Cristiano, ridendo più forte, gli diede una pacca sulla schiena che gli incrinò un paio di costole.
- Sei un vigliacco! Guarda che non ti mangia. - Poi si fermò e si corresse. - Non oggi! -
James, sospirando, capì che vivere lì sarebbe stato più complesso del previsto.

FINE