CAPITOLO XIX
LA CONCEZIONE DI SE'

Non che mi ci fossi appostato lì di proposito, capitai dopo cena proprio vicino a Cris e Gareth.
Ero uscito fuori in terrazzo a prendere un po' d'aria, anche se era inverno e si moriva dal freddo, necessitavo di respirare e rischiararmi le idee prima di andare da Zizou e provarci... o parlargli di Gareth e Jese. Mi chiedevo se dovessi interpellarlo o renderlo partecipe, poteva essere una buona idea.
Per cui ero lì a domandarmelo quando, poco prima di girarmi ed entrare, sentii due voci parlare proprio lì nell'angolino accanto alla porta finestra socchiusa, al di là di cui c'ero io nell'ombra della sera.
Non mi avevano visto quando si erano messi lì a parlare.
Non potevo entrare in quel momento, percepii il mio nome, così muovendomi piano mi misi contro il muro per non farmi vedere e rimasi in ascolto. Non volevo origliare, non me ne fotteva di solito, però sentendo il mio nome capii che non potevo entrare proprio ora e a quel punto tanto valeva rimanere lì a sentire.
- Ma cos'è che ti piace in particolare? Sai, a volte una persona piace in generale, ma non è detto che sia come ragazzo, può essere anche come... beh, persona e basta. Come amico! -
Cris cercava di tirare acqua in generale prima di portarla al mio mulino o al suo. Era ovvio avrebbe chiesto consiglio a lui, era l'esperto di turno e comunque il suo idolo.
- E' che... sai, lo vedevo sempre sulle sue, ombroso, serio. Magari spesso corrucciato. Mi incuriosiva, così l'ho osservato. Lui parla così poco, sorride di rado. Poi arrivano le volte in cui lo fa. Parla e magari dice qualcosa di brillante, fa una battuta in modo serio che ti fa proprio morire dal ridere perchè non le spara per far ridere davvero, non le dice per fare le battute, però risultano tali. Ha un suo umorismo, no? E poi ti ritrovi a vederlo sorridere e pensi che è un peccato che lo faccia poco perchè è proprio un bel sorriso, gli sta bene, insomma. Però in effetti se lo facesse spesso non sarebbe così speciale. Sai, lui è così particolare, così misterioso che ha un suo fascino, ti chiedi che tipo sia, perchè stia sulle sue, perchè parli poco. Che carattere abbia, cosa gli piace, se ha amici. Non so, in qualche modo attira l'attenzione perchè si distingue dalla massa. Non fa casino, non si intromette in nulla, è calmo. Ha un modo di fare così distinto. Arrivare a lui è impossibile. È che quando poi ci arrivi per qualche motivo, ti senti al settimo cielo, ti senti speciale, ti senti davvero euforico. Non puoi non sentirti euforico quando magari ride per qualcosa che dici o fai tu, no? Ho paura di pormi nel modo sbagliato, per cui cerco di evitare, ma gli sto nei paraggi perchè magari se ha voglia io sono lì e sono pronto a cogliere. - Più parlava e più era chiaro. Non mi serviva di vedere l'espressione di Cris, immaginavo quale fosse.
Quella di chi capiva.
- Sei a questo livello? - Gareth si smarrì in quel momento.
- Quale livello? - Chiese perso.
- Il livello che aspetti un suo cenno e speri che ti parli! Quel livello! - Gareth non rispose, penso facesse un'espressione smarrita e carica di vergogna, così Cris riprese comprensivo e confidenziale. - Ascolta, ma da quanto è così? -
- Non so, da poco... ho maturato la cosa con calma. Me ne sono accorto di recente, però. Poi me ne hanno fatto brutalmente rendere conto. Mi han chiesto se sono gay perchè lo sembro e così BOOM, ho provato a pensarci se avevano ragione. Mi hanno detto che a volte sembro preso da alcuni ragazzi e ci ho riflettuto, a volte in effetti mi succede. - Me l'ero proprio cercata. Se fossi rimasto zitto non se ne sarebbe accorto. Ora me la meritavo.
Sicuramente Cris non poteva immaginare che quel qualcuno fossi io perchè non era il mio stile impicciarmi.
- E... e sei attratto fisicamente? Alla fine quello che ti dà le risposte è questo, sai... può essere che ti piaccia come persona, ma se non ti attrae... - Cris cercava ancora di salvare il salvabile, ma quando disse così si interruppe. Ok, potevo immaginare la sua espressione, ma mi girai piano senza fare movimenti bruschi e lo vidi.
Gareth era di mille colori ed imbarazzato, guardava per terra e si rovinava le dita.
- Ho capito... ti fa impazzire anche fisicamente! - Mi morsi il labbro. Sapere di fare certi effetti negli altri era incredibile, non mi ero mai reso conto di poter piacere fino a questo punto.
- Beh, è un bel ragazzo. Diciamo che è particolare, ha un fascino suo perchè non ha un viso proprio regolare e perfetto, per cui non puoi dire che è bello come un divo, però è una bellezza sua, no? Quel tipo di bellezza che attira e che colpiscono. - Cris ora non stava per niente buttando acqua al mio mulino. O in un certo senso si, ma io non volevo lo facesse. Volevo ucciderlo.
- E' proprio così! E mi ritrovo sempre incantato a fissarlo, quando non se ne accorge. Non me ne rendo conto, mi capita. Poi lui si gira e io mi volto dicendomi che diavolo sto facendo. E poi... - Cris capì, credo che la sua faccia -mi ero girato di nuovo per non vedere più- fosse di nuovo evidente.
- Sotto la doccia? - Gareth mormorò un 'sì' sul disperato andante.
- Prima lo guardavo senza accorgermene, poi ho cominciato a fissarlo e a pensare che avesse un bel fisico perfetto, non eccessivo ma nemmeno scarso, per-fe-tto. E poi ho iniziato a fissargli il... - Imbarazzo. Oh Dio.
- Il culo? - Risata cretina di Cris. - Ha un bel culo Karim! -
- E non solo... - Aggiunse stremato nelle ammissioni. Cazzo, volevo scorticarmi le orecchie.
- Beh, ha anche un bel cazzo! È vero che non tutti ce l'hanno bello, quello di alcuni è ridicolo! Il suo è pure grande... immagino che in tiro debba essere qualcosa di... - Si fermò perchè forse la faccia di Gareth era allucinata ed io volevo dargli un pugno. Era malefico. Parlava del mio cazzo!
- E' proprio quello a cui penso io. -
- E pensi anche a come dev'essere fare certe cose, immagino... -
- Prima di oggi no. Poi ho avuto quel dialogo e mi sono messo a pensare quanto potesse mai avere ragione. Ed ho provato ad immaginarmi a fare certe cose con lui... mi è venuto spontaneo... - Cris concluse eloquente.
- Ci sei riuscito benissimo... -
- Ad immaginare? Eh sì! - Ora avrei avuto gli incubi! Ma perchè a me? Perchè? Non avevo fatto nulla di male.
Cris rise e lo prese un po' in giro per sdrammatizzare, in realtà penso lo sconvolse. Poi dopo un po' lo sentii parlare seriamente.
- Lui ha una relazione con Zidane, lo sai... - E ne parlava con tanta calma? Quello stronzo! Ora si meritava il pugno.
- Lo so... non farei mai niente. Sono sposato e per di più ho appena capito cosa mi succede. Ho passato mesi a nascondere la testa sotto la sabbia e a fare finta di nulla. Solo che ora... o mi davo delle risposte o impazzivo. Mi serviva un consulto. Quindi è così? - Chiese amareggiato.
- Mi stai chiedendo se sei gay o se ti piace Karim? - Gareth forse si strinse nelle spalle. - Ti piace Karim, poco ma sicuro. Sull'essere gay non è detto, alcuni sono bisessuali ma perchè attratti solo da una persona nello specifico. In tutta la loro vita possono perdere la testa solo per uno dello stesso sesso e poi continuare con quello opposto senza problemi. Sai, io penso che in certi casi ci si innamori della persona e non del genere. - Ovvio che Cris lo pensasse. Comunque aveva ragione.
Rimasero un po' in silenzio, se non se ne andavano non potevo muovermi, alla fine finalmente Gareth concluse amareggiato.
- Non farò mai nulla, tanto più che anche se non fosse impegnato ed io non fossi sposato, comunque non ha mai dato cenni nei miei confronti. È chiaro che non sono fra quelli che gli piace. Forse anche mi odia, non so... - Mi sentii pure stronzo e Cris cercò di rincuorarlo dicendo di non farmi prendere da queste idee.
- Ma dai, lui è così ma non devi fidarti dell'apparenza. È un gatto, è lunatico e diffidente di natura, ma non è che odia. Karim odia con difficoltà... per lo più gli altri gli stanno indifferenti. Poi c'è qualcuno che gli piace, ma con altrettanta difficoltà. Per cui non credere che ti odi! Al massimo gli sei indifferente! - Ma quanto poteva essere idiota? Io ero insensibile e stronzo e me ne rendevo conto, ma se lui pensava di consolare qualcuno così Dio ce ne poteva scampare dal suo aiuto!
Decisi che non sarei più andato da lui a chiedere consiglio.
- Beh, sapere di non essere odiato è già qualcosa... ma sicuramente non gli piaccio... -
- Mah... con lui tutte sono parole grosse. Tu... secondo me tu – Ti prego, non dirgli di provarci, mi ripetevo disperato. - Continua così. Rimani vago, pronto se a lui gli gira un avvicinamento, ma non esporti troppo. Con lui non vale la regola del rischio, perchè finisce che ti traumatizza. Non è sensibile! Stai lì attento e vedi come si evolvono le cose, renditi disponibile se gli va di approfondire il rapporto in amicizia, non pretendere niente, mai, non forzarlo... è di quelli che per essere colti, vanno lasciati liberi. Lo conosco da quasi cinque anni, è così. - Ok, potevo risparmiargli la vita. Aveva detto cose vere e non solo... mi aveva dato una gran mano. Se non mi veniva a rompere i coglioni e provarci con me, mi toglieva da un grande impiccio.
Gareth annuì e lo ringraziò per poi andarsene. Io sospirai di sollievo, mi aveva tirato via da un grande guaio e considerando che di solito li provocava lui, era strano.
Cris rimase lì, non lo guardavo, stetti fermo a ripensare alla conversazione sentita, mi sentivo strano, onorato in un certo senso.
- Hai sentito? - Mi disse rivolto verso la fessura e quindi verso di me.
Io mi girai verso di lui che mi guardava, gli lanciai un breve sguardo e poi pensieroso e serio tornai a fissare per terra, sempre rivolto verso di lui. Annuii.
- Cosa ne pensi? - Sospirai.
- Che ti devo un favore! Se gli dicevi di provarci strenuamente mi sarei ucciso! - Lui rise.
- Ti conosco bene! So che odi i corteggiamenti serrati! In generale vuoi solo essere lasciato in pace e quando ti va sei tu a cercare una compagnia. Come un gatto! - Già, come un gatto. Feci un piccolo sorrisino colpevole come per dire che aveva ragione, ma ero ancora pensieroso e lui lo notò. Rimanendo al di là della porta, seduto nella sedia su cui era stato tutto il tempo a parlare con Gareth, disse.
- A Cosa pensi? - Io mi strinsi nelle spalle e storsi la bocca, poi dopo un po' risposi.
- A quello che avete detto di me... a quello che suscito negli altri... in lui in questo caso. Ma in generale sapere quello che pensano gli altri di me, come mi vedono. Anche tu, ad esempio... so che mi avevi visto qua, però penso sia davvero quello che pensi di me, no? - A questo lo guardai e lui sorrise dandomene conferma, poi si alzò e si stiracchiò finendo per appoggiarsi al vetro e spuntare con la testa verso di me.
- Certo che ti conosco bene e che penso tutto quello che ho detto. Tu non ti rendi conto di cosa susciti negli altri, non sei consapevole di te e fa parte del tuo fascino. Sei spontaneo. Sei così come sei, non sei una posa! Io ad esempio a volte sono una posa. Tutti cerchiamo di piacere, chi più chi meno. Di essere accettati o di non turbare gli altri o cose così. Tutti fanno qualcosa per qualcun altro o per qualcosa. Tu no. Tu sei così punto e basta. Il bello è che non hai nemmeno idea di come sei! - Mi stava facendo apparire troppo 'bello'! Mi imbarazzai e feci un sorrisino di circostanza alzando lo sguardo sul suo, a quella vicinanza intima, al buio.
- E' così incredibile ottenere una mia confidenza, una conversazione con me o una mia risata? - Chiesi ripensando a quel che aveva detto Gareth.
Cris fece un'espressione molto spontanea.
- Oh, non ne hai idea! È come vincere una lotteria quanto succede! - Ridacchiammo insieme per sdrammatizzare, poi sentendomi meno imbarazzato risposi.
- Comunque grazie per prima, se lo incitavi a provarci con me sarebbe stato un dramma! - Cris rise ancora.
- Ti ho detto che ti conosco! -
- Ho capito, ma conoscermi non presuppone che tu sia per forza dalla mia parte. Magari per divertirti potevi dirgli di provarci, Sergio l'avrebbe fatto! - Cris continuò a ridere senza vedersi così speciale.
- Sì lui sì perchè è sadico! -
- Ma anche tu lo sei! - Così smise di ridere e mi mise una mano sulla testa.
- Non sempre! - Annuii.
- Ho visto! Grazie per non esserlo sempre, allora! - Così tornò a ghignare, mi fece l'occhiolino e se ne andò dicendo d'avere un appuntamento telefonico col suo amore.
Gli dissi di salutarmi Riky e poco dopo entrai anche io con una strana leggerezza.
Non mi ero mai reso conto d'avere in lui un amico ed un complice.
Era nella mia lista bianca, ma non l'avevo mai messo proprio al livello di Mesut, Sami e Rafa, per esempio. Era bello sapere che c'era anche lui, lo vidi solo in quel momento per quel che era. Era una di quelle persone che non facevano sempre gli amici, ma che al momento giusto lo erano.
Fu una bella sensazione e quando andai da Zizou avevo ancora questa espressione stampata in faccia.

Bussai con quella di non dirgli niente di tutti i lunghi dialoghi avuti con mezzo mondo, ma appena mi vide capì subito che avevo tante cose da dire. Evidentemente il fatto che di norma non avessi nulla da dire non giocò a mio favore perchè la prima cosa che mi disse da seduto sul suo letto, fu:
- Cosa ti è capitato? - Zizou si era già messo in tenuta da notte, vederlo in pigiama mi faceva sempre un effetto strano, molto intimo. Stava comunque lavorando, aveva una cartella aperta accanto a sé con fogli sparsi sul materasso. La luce del comodino era l'unica accesa.
Lo guardai senza capire mentre mi abbassavo la cerniera della tuta.
- Perchè? - Classica domanda da me. Zizou non si scompose, distolse lo sguardo e mentre metteva tutto via in ordine, rispondeva calmo.
- Hai una faccia piena di meraviglia! -
Me ne resi conto solo mentre me lo diceva, me la toccai come un idiota e lui rise vedendomi mentre si alzava ed andava al bagno lasciando la porta semi aperta. Io mi tolsi anche i pantaloni e rimanendo solo coi boxer e la maglietta, mi infilai nel suo letto. Non sapevo cosa potevo pretendere da lui, per cui era meglio evitare dare per scontato certe cose. Non volevo attaccarlo e saltargli addosso come facevo ogni tanto, sapevo mi avrebbe rifiutato.
- Beh... ho avuto un dialogo particolare... più che altro ho sentito Cris e Bale che parlavano di me... - Ero lì a chiedermi cosa dirgli di preciso, decisi di essere vago e non specificare molto e soprattutto evitare di raccontargli di Jese e Bale quando, una volta tornato di qua e steso sotto le coperte con me, lì a guardarlo negli occhi mentre ci sistemavamo sul fianco uno davanti all'altro, realizzai che invece ne volevo parlare.
Non volevo tenermi tutto per me come al solito.
Volevo proprio dirgli tutto.
Così mi misi comodo, piegai il braccio sotto la testa e senza pretendere mi abbracciasse e mi toccasse, cominciai a dirgli senza che mi chiedesse nulla.
Che strani meccanismi si innescavano in me.
Mentre raccontavo dal dialogo con Jese a quello con Bale e poi con Cris, mi rendevo conto che quest'ultimo aveva avuto ragione.
Per ottenere qualcosa da me non me la dovevano chiedere, dovevano aspettare che mi andasse di farlo.
Sperando che prima o poi mi andasse!
Parlai molto e mi sentii bene nel farlo, lo facevo di rado ed ormai solo con Zizou, era bello e liberatorio e non avevo paura che lui fraintendesse e scoppiasse la terza guerra mondiale, perchè di fatto parlare di tutto era la base di un rapporto ed era la prima volta che lo facevo davvero.
Quando conclusi lui non si era perso un dettaglio, non dormiva e mi guardava attento ed interessato.
- Pensi di interessare a Jese? - Su Bale ormai era una certezza, per cui la domanda era sul piccolo. Alzai le spalle.
- Non so, secondo Cris sì... io non sono bravo in queste cose... può essere, ma magari è solo un interesse vago. Sai del tipo che se ci provo lui ci sta altrimenti non si fa avanti... - Zizou annuì senza sbilanciarsi, così gli chiesi cosa ne pensava e non fece il misterioso come di solito, semplicemente rispose chiaro.
- Penso che sia così. Non che tu gli piaccia proprio, però non gli dispiaci e se tu ci provassi lui ci starebbe... ti sta nei paraggi perchè ha visto come funzioni, per il resto asseconda le tue mosse... -
- Beh, se si ferma anche lui dopo con noi è quasi un seguirmi... -
Commentai. Lui non poteva negarlo e con un sorrisino malizioso concordò anche su quello.
- Non hai torto... questa cosa lo rende intraprendente. Vediamo fin dove si spinge! - Non stava facendo per niente il geloso e rendendomi conto che mi stavo deludendo di quello, puntai i riflettori su Bale che invece ci aveva davvero provato.
- Bale mi ha sorpreso, quando Cris mi aveva detto che anche lui aveva uno strano interesse per me, gli ho dato del visionario! - Zizou rise di nuovo, non che la cosa mi dispiacesse, adoravo la sua risata, però preferivo facesse il geloso. Del resto come si faceva ad essere gelosi di Bale? Era davvero brutto!
- Io l'avevo notato! -
- Cosa? E non hai detto nulla?! - Esclamai spontaneo ed impettito.
- E cosa dovevo dire? 'Non guardare Karim'? Dai... - Era assurda come pretesa, ma volevo che fosse almeno un po' geloso! Possibile che non lo fosse?
Lui lo capì ma non si mosse e non mi toccò. Era proprio da lui. Dovevo accontentarmi io di quel che mi dava e farmelo bastare, altrimenti mi scordavo anche quello. Che palle!
- Io pensavo che stesse con Luka o al massimo puntasse a Cris! - Lui scosse il capo serio e sicuro.
- No no, su Cris me ne sono accorto. È solo ammirazione, lo adora, ha perfezionato la sua tecnica di calciatore su di lui, ma è diverso il modo in cui guarda lui da quando guarda te. Con lui è divertito, con te... beh, ti mangia con gli occhi! - Provai un forte senso di ribrezzo, l'idea di essere mangiato da lui non mi piaceva. Zizou capendolo tornò a scoppiare a ridere e sebbene mi piacesse, volevo estirpare dalla mia mente l'immagine di Bale che mi saltava addosso. Dio non volesse mai che succedesse sul serio.
- Se mi tocca penso che lo scaravento sotto terra! Sappi che non mi controllo in quel caso! - Borbottai impettito mettendomi sulla schiena ed incrociando le mani dietro la nuca.
Lui continuò a ridere e scuotere la testa.
- Sei così rigido! -
- Cos'è, vuoi che ci provi con me? - Zizou mi guardò con un'aria delle sue, indecifrabile.
- Ah, può fare quello che vuole... -
Così mi alzai infervorato sul gomito e lo guardai incredulo e battagliero.
- Andiamo, non dirmi che non ti darebbe fastidio! -
Zizou non si scompose e fu lui a mettersi nella posizione in cui ero prima, quindi sulla schiena e le mani dietro la nuca, beato e sereno.
- Mi darebbe fastidio se tu ci stessi ma so che piuttosto diventi un killer! Quindi la cosa non mi turba proprio! -
- Che divento un assassino? - Chiesi serio.
- Che lui ci provi con te! - Zizou tornò a ridere e capii quel che dicevano prima Cris e Bale. Che io ho questo modo di dire le cose serio, cose che invece sembrano battute.
- Allora non sei geloso? - Chiesi col broncio e deluso, lui smise di ridere e malizioso mi chiese con un sopracciglio inarcato.
- Vuoi che io sia geloso? - Non ero di certo uno che mentiva, men che meno in una situazione simile che mi ero cercato di proposito!
- Certo! Solo che tu non lo sei mai! - Zizou così rise ancora e togliendo il braccio da dietro la testa, lo mise intorno a me, mi attirò a sé e mi fece sistemare sul suo petto. Io mi misi in posizione strategica per guardarlo, avevo il mento su di lui ma la testa era dritta. Mi carezzava distrattamente la schiena nuda scendendo fin sotto, nella zona lombare. I grattini... oh, che estasi! Sapeva che li adoravo!
Feci l'aria beata, come un gatto che fa le fusa.
- Sei un libro aperto per me. Capisco ogni atteggiamento, espressione e parola che dici... so che al centro dei tuoi pensieri ci sono io, è impossibile essere geloso. - Corrugai la fronte senza capire.
- A volte dici che non capisci cosa penso e la cosa provoca gran casini perchè non comunichiamo. Mi dici di esprimermi di più! - Avevo davvero ragione, non poteva negarlo e pensandoci meglio si corresse senza scomporsi troppo.
- Sì è vero, però io parlo in generale. - Come se fossi il solo!
- Quindi di solito capisci che sei al centro dei miei pensieri? E non ti senti un presuntuoso? - Nella mai testa aveva davvero senso quella frase, forse non nella sua che si limitò a ridere.
- E' colpa tua che mi ci metti sempre dentro! Che c'entro io? - Eh, anche dal suo punto di vista aveva ragione. Sospirai e decisi di lasciar perdere adagiando la testa, appoggiai la guancia sul suo petto dove prima avevo solo il mento, mi accomodai meglio col resto del corpo contro il suo, allacciai un piede alla sua gamba e dissi ancora in beatitudine per la sua mano sulla mia schiena che saliva e scendeva dolce.
- Mi piacerebbe tu fossi geloso ogni tanto... -
- Con Jese la prima volta lo sono stato. Te l'ho detto. Ora ho capito la lezione e non ha più senso esserlo. Mi hai rassicurato. Non ti è bastato quella volta? Quante ne vuoi? - Sorrisi vittorioso, era quello che volevo sentirmi dire di nuovo.
- Mi farò bastare quella... - Conclusi contento. Lui scosse il capo ma non disse nulla, chiuse la luce del comodino e capii che non avremmo fatto sesso. L'accettai perchè comunque ero più legato a lui di prima, dopo il discorso che avevamo avuto.
Era vero, comunque.
- Sai, pensavo a quel che ha detto Cris... cioè Cris e Bale... non mi rendo conto di come sono, dell'effetto che faccio agli altri... ha detto che sono spontaneo e che non so nemmeno come sono! -
- Ha ragione, è così che sei. È questo il tuo fascino. - Mi piaceva che lo dicesse, ma volevo arrivare ad un altro punto.
- Ma cos'è che ti è piaciuto tanto di me? Perchè hai deciso che potevi provare ad avere questa cosa con me? Non è una cosa presa alla leggera, non perchè ti tirava o perchè in quel momento ti andava... non l'hai mai fatto, non sei tipo... - Non valeva la pena girarci troppo intorno.
Zizou rimase un po' in silenzio a pensarci, io trattenni quasi il fiato nell'attesa, dopo un po' si decise a rispondermi sempre con le sue mani addosso che mi davano estasi.
- Lentamente ho perso la testa per te. Mentre tu la perdevi per me, io la perdevo per te. Lentamente. Non c'è stato un motivo o qualcosa. Ti ho scoperto e ti ho scoperto sempre più ed ogni volta mi piacevi sempre più, fino a che non ho più potuto ignorarlo. È vero che è stata una decisione ardua, potevo anche andare avanti tutta la vita senza fare niente con te, ero sposato. Ero tentato di farlo, ma stando con te ogni giorno non ci sono proprio riuscito. Ho capito che semplicemente volevo te, ti volevo fino in fondo ed in tutti i modi. Che ne valevi la pena. Che... che non potevo evitarlo anche se avevo delle buone ragioni per farlo. - Era stato esauriente e quel che aveva detto mi era piaciuto molto, infatti gongolai fra me e me e con un sorriso sornione che sprizzava gioia da ogni poro, alzai la testa e prima di baciarlo mormorai contento.
- Sono contento che l'hai fatto. - Ora ero davvero felice. Lo baciai e lui mi accolse con la sua calma ed il suo controllo, mi feci invadere dal solito calore, potevo baciarlo venti volte e tutte e
venti ero sempre al settimo cielo. Era ancora la cosa che volevo di più. Era questo che intendeva forse... con me si capiva subito quando uno mi piaceva o no. E quando mi piaceva, questo diventava tutto il mio mondo, fraintendere era difficile.
Non lo diventava come capitava agli altri, non mettevo scritte al neon, non ero esplicito, però conoscendomi, sapendo quanto poco facevo in generale verso gli altri, diventavo esplicito a modo mio.
Con i miei piccoli segni i miei piccoli gesti.
Ormai Zizou li conosceva tutti e piano piano anche le piccole cose che riuscivano a turbarci, sarebbero andate via. Lentamente, con calma, avrebbe sistemato tutto sempre più.
Così, contento com'ero, mi lasciai prendere dal sonno.
Dormire fra le sue braccia era sempre una delle cose più belle in assoluto, per me.