CAPITOLO VII:
LA TIGRE

L'odio per José crebbe e macinò nei mesi, fino ad arrivare alla semifinale di Champions League di ritorno, quando avremmo avuto l'occasione di vincerla contro il Dortmund, quando sarebbe bastato degli accorgimenti del mister, essere motivati, essere sostenuti.
Iker ci provò, ma noi ormai eravamo fuori partita, eravamo nervosi e disillusi ed eravamo soli, lui non era nemmeno entrato negli spogliatoi. Non si poteva arrivare a quei livelli.
Lui stava rovinando tutto per i suoi cazzo di principi del cazzo. Principi fra l'altro sbagliati.
Li vedevo tutti spenti, sofferenti, increduli. Non sapevano dove sbattere la testa, alcuni già piangevano. Non sapevano uscirne.
Anche io ero convinto che ormai fosse finita, se era per quello.
E lo dissi.
- Possiamo solo aspettare la fine dell'anno. - Dissi a mezza voce. Qualcuno lì mi sentì e mi chiese spiegazioni.
- Cosa sai? -
Io alzai lo sguardo nervoso e scoglionato. Ero al limite, avevo tenuto troppo.
- Che se ne andrà comunque finisca l'anno. E comunque peggio di così non può fare. -
Gli altri mi guardarono sospettosi.
- Ma lo deduci tu o lo sai!? - Erano voci che tutti sapevano, ma per me era diverso.
Li guardai sicuro e battagliero.
- Io lo so! - Così mi alzai per uscire dagli spogliatoi, ma Cris mi fermò e mi girò. Non serviva me lo chiedesse. Sospirando sperai di non fare danni, così alzai il dito in segno d'avvertimento e con l'aria assassina, dissi:
- Se esce da qua giuro che vi uccido. E ne sono capace. - Tutti alzarono le mani in segno di assenso. - Già da quest'estate, quando Perez ha messo in aspettativa Zizou che voleva andarsene, aveva deciso che comunque sarebbe andato l'anno, alla fine l'avrebbe mandato via. Quindi dobbiamo in ogni caso resistere solo fino alla fine. - Poi mi voltai e strinsi i pugni nervoso. - Qualunque essa sia! - Non so se servì, però dopo di quello finirono l'anno disastroso con meno angoscia di quanto fatto fin'ora. Forse gli avevo reso la fine meno amara, dopotutto.

Gli ultimi venti minuti José si decise a mettere me e Riky, era come una resa sotto un certo punto di vista, perchè oltre a Riky e Iker aveva fatto la guerra anche a me non ammettendo che potevo essere più utile di Gonzalo in certi casi.
Lì lo stava ammettendo.
Quando si abbassò a mettere noi due in campo, la squadra finalmente iniziò a giocare, facemmo i venti minuti migliori, segnammo, ma non riuscimmo a raggiungerli. A Iker non avrebbero fatto 4 goal. Diego era bravo, ma per certe partite serviva l'esperienza di un capitano pluri premiato come Iker.
Perdemmo, molti piangevano, molti erano furiosi. Io stentavo a tenere la tigre a bada, per usare un termine noto.
Mi costringevo spasmodicamente a stare buono, ma non ce la facevo.
I giorni successivi fu forse peggio, qualcuno decise di fare pace col mister per non finire l'anno in modo tanto tragico, come Sergio ad esempio. Qualcuno invece chiuse completamente e basta. Come Cris.
Io non riuscivo a tenermi.
Mi sentivo ribollire ogni volta che lo incontravo o che lo vedevo, se mi parlava poi era anche peggio.
Arrivai al punto di non rispondergli nemmeno se mi parlava in modo diretto, gli stavo alla larga, cambiavo posto. Ormai in me si erano accumulate le cose di un anno intero, molte che avevo ingoiato e prime fra tutti la questione di Zizou.
Era colpa sua se se ne era andato, solo sua.
Ed io non gli avevo detto niente per non passare dei segni che sapevo non potevo passare.
Quando però arrivò il momento dei saluti, dopo che era stato ufficializzato il suo passaggio al Chelsea, fece un discorso di circostanza sugli anni passati qua, su quello che avevano vinto insieme, sulle gioie e sulle sconfitte, ringraziò tutti e fece l'ipocrita nel non menzionare i fallimenti e gli errori. Fece la parte di quello dispiaciuto.
Dio Santo, ci odiava quello stronzo! Non vedeva l'ora di andarsene!
Altro che dispiacersi!
È solo che voleva salvare il salvabile della sua faccia di culo, sarebbe stato orribile da parte sua andarsene senza dire nulla.
Bene o male lo salutarono tutti, chi restio, chi ricordando che comunque i primi anni con lui erano stati belli.
Io no. Io non potevo.
Non dissi niente, ingoiai tutto mentre dentro di me la rabbia montava, ero arrivato ad un livello spaventoso.
Però riuscii ad andarmene.
Miracolosamente.
Senza dirgli nulla.
Non so come ci ero riuscito, non so per quale miracolo.
Però non servì a nulla.

Sapevo che Zizou aveva una riunione con Perez per decidere subito la sua posizione, per cui volli andare in sede per sapere da lui il responso ed avere la prima buona notizia di questo anno di merda.
E vederlo ovviamente.
Peccato che prima di vedere lui, vidi qualcun altro.
Qualcuno che mi ero sforzato di evitare con tutto me stesso.
Girovagavo per la zona relax con un caffè in mano, in attesa di un sms di Zizou. Gli avevo scritto 'Sono in sede che ti aspetto'.
Mi stavo per mettere la musica alle orecchie e perdermi nel mio mondo, quando una voce alle mie spalle mi chiamò. Familiare come lo era il suo accento.
Chiusi gli occhi prima di girarmi e maledii l'universo intero.
Mi feci forza e col bicchiere di caffè in mano, mi voltai verso di lui.
José era lì.
- Che ci fai qua?! - Chiese diretto.
- Aspetto Zizou. - Risposi. Ormai non era più nessuno in tanti sensi. Potevo fare quel cazzo che mi pareva.
Non aveva più uno straccio di potere.
- Ti senti ancora con lui? - Chiese sorpreso. Ci fu qualcosa nel suo tono che mi fece rivoltare dopo che gli avevo dato le spalle per chiudere e sedermi.
Qualcosa che non mi piacque.
Quasi... scherno!
Ero teso e duro come una statua di marmo, lo sguardo da gatto stava diventando quello di una tigre, sentivo in me la trasformazione, sentivo che tremava tutto dentro, che lo stomaco si stringeva in una morsa e il nervoso alle stelle, la testa mi batteva.
- Non ho mai smesso! - Dissi criptico.
- Allora alla fine è con lui che stai... - Anche questo aveva molte interpretazioni, ma il modo in cui lo disse non mi piacque. Sempre una specie di presa per il culo.
Come se non potesse proprio capire come potevo fare.
- Non stiamo insieme, ma non sono affari tuoi ciò che siamo. - Non volevo rovinare la reputazione di Zizou in nessun caso, quello era un pezzo di merda e non era il caso di fargli capire certe cose.
Lui allora, sempre con quell'aria strafottente del cazzo, disse spavaldo.
- Non lo sono? -
- No! - Dissi subito ringhiante.
- E quando mi scopavi non erano affari miei? -
Aggrottai la fronte.
- Quando ti scopavo non c'era niente fra me e lui, esattamente come ora. E comunque nemmeno fra noi c'era! Non so se tu hai mai pensato che scopassimo per qualcosa, ma ti sei sbagliato di grosso! -
Si mise a ridere sempre strafottente per mascherare forse quel che provava. O per irritarmi di più. Beh, ci riusciva bene.
- Però gli morivi dietro! E ci muori anche ora! -
- Punto primo non capisco che cazzo te ne fotte, punto secondo come fai a dirlo. - Cercavo ancora di trattenermi, mi sentivo devastare da una forza incredibile capace di fare l'irreparabile. Speravo se ne andasse, ma evidentemente voleva una resa dei conti, alla fine.
- Ho gli occhi, so che lo adoravi, so che hai giocato bene quando hai cominciato ad instaurare un rapporto con lui, so l'influenza positiva che aveva su di te! E quando ho visto le foto della premiazione di questo anno, brillavi di luce tua! - Concluse secco.
- E allora? - Chiesi piatto. Voleva farmi esplodere, lo capii da quella risposta impertinente e provocatoria.
- E allora perchè mi scopavi? - Sgranai gli occhi incredulo che me lo chiedesse.
- Perchè mi andava di scopare! Al contrario di te che invece lo facevi per motivi calcistici! - Finse di non capire ed io risi. - Andiamo, pensi che sia un coglione? Il primo anno litigavi con me per stimolarmi a giocare meglio, ma visto che non ha funzionato il secondo hai cercato qualcuno che mi piacesse con cui stimolarmi. Hai usato il rinforzo positivo! Visto che funzionava, hai pensato anche di scoparmi per dimostrarmi quanto ti piacessi, quanto ti fidassi di me, quanto mi volevi! Tutto questo ha dato i suoi frutti. Ma poi ti sei scontrato con Zizou, se ne è andato, io arrabbiato con te per questo non ti ho più cercato e tu non ti sei abbassato a rincorrermi! Quest'anno hai deciso che non valeva la pena sbatterti per cercare di farmi giocare meglio! O forse non avevi più carte! O forse sapevi che il solo che poteva stimolarmi, alla fin fine, era Zizou! -
Scosse il capo mentre le parole fluivano in me come un fiume in piena. Ma ero appena all'inizio. Rise sempre con scherno ed ironia per non darmela vinta, non credeva a quello che dicevo ma io non potevo smettere.
- E' questo che pensi? Che ti scopavo per farti giocare meglio? - Annuì rimanendo a debita distanza. - Tu vaneggi! -
- Perchè mi scopavi, sentiamo! -
- Perchè mi andava! -
- Ah sì? E dopo non ti andava più? -
- Dopo non andava a te e non sono uno che rincorre gli altri! -
Così mi avvicinai e lo puntai col dito, rabbioso, furioso, montato all'estremo.
- No, tu hai deciso di vendicarti perchè non eri tu ad avere il potere di farmi giocare meglio, perchè ruotava tutto intorno a Zizou che tu odiavi o forse invidiavi. Lui aveva un potere che tu sapevi non avresti mai avuto! Eri invidioso di questo ed hai deciso di rovinarmi per questo! Per vendicarti di lui, della cosa che a lui era riuscita e che a te non era riuscita! E mi hai messo in parte! -
- Tu vedi troppi film! -
Risi.
- Oh no, io vedo troppo bene la realtà! -
- La realtà? E quale sarebbe? - Apriti cielo, un invito da non farmi.
- I tuoi fottuti giochi del cazzo! Tu giochi sempre su tutto e con tutti, sei falso al cento percento in ogni caso e con chiunque, ti servi di tutti e appena non ti servono li scarichi come la merda nel cesso! Anche con Cris è così! L'hai leccato fino a che sapevi che ti era utile, adesso che te ne andrai sparerai merda su di lui perchè tutti sappiamo quanto vi odiavate e litigavate, durante quest'anno! Riky? Riky lo sostenevi fino a che non hai pensato che non era più utile. Allora l'hai trattato di merda! Iker stesso discorso! IO STESSO DISCORSO! ZIZOU STESSO DISCORSO! Ci hai tutti usati salvo poi fottertene quando pensavi non ti servissimo! Ed ora cosa hai ottenuto? Dopo che hai fatto questo gioco di merda, alla fine della tua avventura qua, cosa cazzo ti è rimasto? Titoli? Pochi! Affetto? Un cazzo! Qua ti odiano tutti, hai perso la Champions League e la potevi vincere, quest'anno, perchè avevi costruito una squadra formidabile! Sarebbe bastato abbassarti ad usare Riky, a non fare lo stronzo con Zizou, ad usare me con più criterio, a non sbattere in panchina giocatori importanti del calibro di Iker e di tutti gli altri che a turno ti facevano incazzare! Hai fatto i tuoi giochi di merda per non abbassarti ad ammettere che sbagliavi e che le tue idee non erano giuste, per dei principi del cazzo. E cosa hai ottenuto? Vittorie? Titoli? Gloria? Amore? Dignità? No, hai perso tutto! Qua ti odiano e non hai nulla in mano! Se ci trattavi tutti meglio, se facevi meno lo stronzo, se riconoscevi al di là dei tuoi stramaledetti gusti personali la realtà dei fatti, ora avresti la fottuta decima in mano e saresti un eroe! Bastava che quella sera tu avessi fatto l'allenatore, ci avessi motivati, avessi fatto la formazione davvero migliore di tutte. Sarebbe bastato mettere Mesut e Riky insieme, sarebbe bastato mettere me appena hai visto che Gonzalo non era in serata, mettere Iker fra i pali! Invece ti sei tenuto i tuoi fottuti principi del cazzo e guarda che cos'hai! - José era livido, ricordo bene la sua faccia perchè in tre anni che era lì non l'aveva mai avuta.
Voleva prendermi a pugni ma sapeva che non era il posto ed il momento, non poteva abbassarsi a tanto, voleva andarsene con la sua fottuta dignità, ma io sapevo che una volta che cominciavo non potevo fermarmi, sapevo che l'avrei demolito. Di cose da dire ne avevo troppe.
- Io penso che invece tu ce l'abbia con me per un'altra cosa, che non te ne fotta davvero un cazzo della squadra, non come vuoi farmi credere! - Assottigliai lo sguardi perchè sapevo a cosa pensava. Senza il minimo senso di autoconservazione, disse: - E' per Zizou che sei così furioso con me, che non mi hai più parlato e cercato e mi ignori! Perchè secondo te è colpa mia se se ne è andato! Il tuo adorato Zizou! - Ed ecco le parole da non dire, il nome da non dire ed il tono da non usare.
Strinsi il bicchiere di caffè ormai freddo, lo accartocciai nella mano ed il liquido uscì sporcando me ed il pavimento.
Strinsi così forte per non stringere il suo collo e sempre puntandolo col dito, furioso, ruggii.
- Tu non devi nemmeno permetterti di nominarlo! -
- Perchè, è tuo? Hai detto che non state insieme! -
- Non sei degno nemmeno di leccargli le scarpe! - Ero partito e lui voleva solo infierire, non gli interessava altro. Era furioso del fatto che avessi scelto Zizou a lui.
- Ti sta sul culo che se ne è andato prima che te lo potessi scopare! -
- Tu hai rovinato il mio sogno, è questo che mi sta sul culo! E la cosa più ridicola è che tu nemmeno te ne rendi conto! Non hai capito quale cazzo è il punto! Io ho cominciato a giocare a calcio per lui, ho imparato studiandomelo, so vita morte miracolo di lui. Se l'anno scorso ho fatto la mia stagione migliore è stato per lui. Lo amavo da sempre! Quando sono arrivato qua ed ho visto che lui sarebbe stato nello staff sono impazzito di gioia, non ho mai provato niente di più bello! I sogni di una vita intera si realizzano, passi anni ed anni da quando nasci a fare qualunque cosa in funzione sua e poi lo incontri, ti allena, è lì con te che ti aiuta... non esiste una felicità più grande! Io volevo solo continuare a giocare allenato da lui, non volevo altro! E tu hai rovinato il mio sogno, il sogno di una vita. Tutto quello che io ho mai desiderato tu... tu l'hai rovinato perchè sei uno stronzo di merda! L'hai voluto solo per stimolarmi, l'hai trattato di merda mettendolo al margine di tutto il resto, l'hai mortificato ed umiliato dicendolo e non l'hai nemmeno trattenuto, non hai fatto niente, hai goduto nel vederlo andarsene! È per questo che non ti ho parlato. Perchè volevo metterti le mani addosso! Ti odio come non ho mai odiato nessun altro! Mi hai fottuto perchè sono ingenuo ed ottuso, ma non succederà più! Ora che ho visto chi sei vaffanculo, José! Vaffanculo davvero! Hai rovinato la cosa più bella della mia vita, quella a cui tenevo di più, non ho mai desiderato tanto qualcosa come con lui. Allenarmi con lui. Solo questo! Non scoparlo. Non mettermi con lui! Solo allenarmi con lui! Sei una merda ed ora a Londra rifletti su tutto quello che hai seminato e vedi se hai raccolto qualcosa! Cerca di capire se ti è rimasto qualcosa di bello da questa esperienza e sii onesto con te stesso! Di chi è la colpa? - Silenzio. L'avevo lasciato senza parole, era un momento proverbiale. Forse stava pensando a cosa dire, ma io non volevo saperne.
Scossi il capo, indietreggiai e con orrore e amarezza conclusi così:
- Mi disgusti. Ti odierò per sempre! - Forse parole da ragazzino, ma comunque oneste.
Quando arrivai alla porta, Zizou era lì e mi salì dentro un nodo che mi fece pregare di sprofondare e sparire. Aveva sentito tutto ed aveva una di quelle arie irriconoscibili.
Non sapevo interpretarlo, non ne avevo il coraggio, avevo paura che disapprovasse tutto.
Me ne andai oltre senza dire nulla, odiando anche me stesso e quel fiume di parole.
Forse aveva pensato di farmi esplodere e di divertirsi, non aveva immaginato cosa tenevo. Ma chi poteva immaginarlo?
Questo era il lavoro di un anno intero.
Il mio anno peggiore di tutti.
Speravo di dimenticarlo perchè onestamente non ne potevo più.

Non sentii quel che gli disse né se dopotutto gli disse qualcosa. Volevo andarmene da lì, ero diretto alla macchina, puntai l'ascensore e le porte si stavano richiudendo dentro, quando una mano le bloccò, le riaprì e si infilò lui.
Zizou apparve e dopo cinque secondi bloccò le porte.
Io ero appoggiato alla parete di specchi e mi tenevo al manico con forza spasmodica, tremavo.
Non potevo farcela, non potevo guardarlo, non potevo parlargli e non potevo muovermi.
Quello scoppio mi aveva prosciugato e la consapevolezza che mi aveva sentito mi faceva sentire peggio. Non sapevo dire perchè ma era così.
Non osavo guardarlo, fissavo dall'altra parte ma finii per alzare gli occhi sullo specchio e vedere cosa faceva, perchè stava fermo e zitto.
- Non è finito così. - Disse solo, piano.
Non capivo cosa intendeva, non riuscivo a ragionare.
- Cosa non è finito? - Mi vergognavo di me.
- Il tuo sfogo. - Sospirai senza capire.
- Non dovevo, lo so che ho sbagliato. Ma quando ha cominciato io... e non dovevi ascoltare, erano cose mie, non volevo tu le sapessi, così ti metto in imbarazzo e... - Tornai ad abbassare gli occhi, mi vergognavo e tremavo e stringevo il manico.
Vaneggiavo.
Poi lui mi prese il braccio, tirò e mi voltò verso di lui. Mi guardò avvicinando il viso al mio e mi catturò completamente.
- Ti manca qualcosa per completare il tuo sfogo. - Ripeté quasi con dolcezza. Allora capii cosa intendeva. Nel momento in cui capii, il resto, come diceva lui, arrivò.
Finalmente le mie amare lacrime scesero, le lacrime per il mio anno peggiore, un anno buttato, un anno che sarebbe dovuto essere prezioso.
Uscirono insieme ai residui di nervoso accumulato e allo scoppio appena avuto.
Se Cris era una bomba atomica, io non ero da meno. Non lo ero stato.
Mi cinse fra le sue braccia, mise una mano sulla mia nuca e nascose il viso contro il suo collo, nell'incavo. Io mi aggrappai a lui e rimasi così, rigido a piangere. Poi, lentamente, mi ammorbidii contro di lui, contro il suo collo.
- Non volevo andasse così. Non volevo te ne andassi. Non volevo ti sentissi umiliato. Non volevo ti rovinasse il tuo adorato posto. Non volevo ti facesse perdere un anno. E non volevo perderlo io. Abbiamo perso tutti un anno, tutti! Doveva essere un anno grandioso, era un anno prezioso ed invece per colpa sua e della sua follia lui... cazzo, non so nemmeno perchè è cambiato così! Prima gli importava di noi, prima faceva tutto per farci stare al meglio possibile! Persino con Riky! E poi cosa? Cosa cazzo è successo dopo? Non riesco a capire, non riesco a capacitarmene! Non... non ce la faccio... ha rovinato tutto! Tutto! E se penso a quello che poteva essere... mi viene ancora una tale rabbia! Un anno andato a puttane così! Cazzo! - Piangevo e parlavo a denti stretti contro di lui, sempre tenendomi. Lui ascoltava, mi stringeva e stava con me.
Paziente.
Dopo un po' smisi di parlare e rimasi solo a piangere.
Dopo un po' smisi di piangere e rimasi solo abbracciato forte a lui.
Fu allora che parlò.
- Niente è buttato. Anche questo anno è servito a qualcosa. A rendervi tutti più forti emotivamente. Superato lui, supererete tutto. Avete vissuto delusioni brucianti e rimpianti atroci che aiutano a crescere e forgiare. Quest'esperienza preziosa, per quanto brutta sia, è necessaria a tutti quelli che aspirano ad essere dei calciatori completi. Da qui potete solo crescere e andare alla grande. - Le sue parole mi curarono, guarendo cellula dopo cellula tutto quello che lui aveva distrutto col suo cancro.
Avevo bisogno di credere che fosse così.
Non mi staccai. Rimasi così e lui non mi lasciò andare.
- Gli ho chiesto solo se ora era contento. Non ho aspettato una risposta. Si vedeva che non lo era. L'avete sconfitto su tutta la linea, Karim. Dovete essere fieri di questo. Anche se vi è valsa sofferenza e rimpianti. - Sospirai, poi scossi la testa, mi separai e mi pulii il naso, la bocca ed il mento con la manica. Infine lo guardai con gli occhi gonfi di lacrime, mi sentivo un bambino, la testa esplodeva e martellava.
- Voglio solo dimenticare e ricominciare. Voglio che questo sia l'anno più bello della mia vita. - Sorrise orgoglioso di me e di questa mia reazione. Evidentemente quella che sperava.
- E' così che lo devi cominciare. - Mi sentivo meglio, avevo buttato fuori il cancro fino all'osso e mi ero fatto aiutare da lui. L'unica persona che avrei potuto accettare.
Poi mi resi conto.
Zizou era lì con me.
Dopotutto quel coglione qualcosa di positivo l'aveva fatta nascere, anche se contro la sua volontà evidentemente.
- Grazie per esserci stato, per esserci ancora, per... perchè ci sei sempre quando impazzisco e do di matto, o quando ho bisogno di parlare, o quando ne ho voglia... perchè in qualche modo riesci sempre ad esserci quando ne ho bisogno. Pensavo tutto quello che ho detto prima. Per me tu sei, ora come ora, la cosa migliore della mia vita. Spero che continui ad esserlo, non importa come. Mi basta che tu ci sia. In qualsiasi modo tu voglia. - nascosi di nuovo il viso contro il suo collo per la paura di baciarlo e di essere rifiutato. Lui si limitò ad abbracciarmi.
- Intanto sappiamo che ci sarò come direttore sportivo. E poi si spera che il nuovo allenatore mi voglia come suo secondo. - Mi fermai e lo guardai alzandomi di nuovo senza capire.
- Il nuovo allenatore? -
- Se tutto va bene sarà Ancelotti. Non poteva capitarci di meglio! Se si tratta di ricostruire su terra bruciata, lui è il migliore! Lo conosco bene, ci ho già lavorato insieme. È tutto l'opposto di Mourinho. - Mano a mano che parlava, mi sentivo meglio solo per quella notizia. Poi col secondo treno, realizzai il resto.
- Sarai il direttore sportivo?! - Qua cominciò a ridere, mi ero illuminato dopo due minuti che me l'aveva detto.
- Sì... -
- E secondo allenatore? - Annuì.
- Se tutto va bene sì! - Ed ecco di nuovo quella felicità, quella che mi avevano tirato via, che mi avevano strappato via a morsi. Quella felicità che José aveva cercato di calpestare. Quella felicità tornò più di prima, mi invase, mi investì e le lacrime tornarono, ma le domai con un abbraccio fortissimo e l'incapacità di tenere le labbra lontano dalle sue.
Gli presi il viso e lo baciai, ma senza lingua.
Preso contropiede non si oppose, però lo lasciai e lo mollai del tutto mettendo le mani avanti e sventolandole.
- Cazzo scusa, ho questa mania... mi hai reso pazzo di gioia e non mi sono trattenuto! Ti vedrò ogni giorno! Non ci posso credere! - Lui rideva e meno male che rideva, io volevo sprofondare.
Però vedendo la sua risata mi calmai.
Andava bene, dopotutto.
Finchè rideva andava tutto alla grande.
Sbloccai l'ascensore e sospirai.
- Giuro che non lo faccio più. Sarò un angioletto! - Così continuò a ridere.
- Mi preoccuperei in quel caso! Non saresti più tu! - A questo punto riuscii a rilassarmi anche io e sentirmi leggero.
In qualche modo, dopo la tempesta, arrivava sempre il sole.
Era pazzesco.
Non parlammo di sentimenti, di cosa era stato, di cosa provavo, di cosa volevo. Non parlammo di quel che ci eravamo detti. Di cosa aveva riflettuto per questo periodo. Se era meno confuso riguardo sé stesso.
Non parlammo.
Andammo in vacanza ognuno per conto proprio, riflettendo ulteriormente su tutto.

Quando Clohé, la mia pseudo ragazza con cui ogni tanto mi vedevo più che con altri, mi disse che era incinta, riuscii anche a chiedermi se era mio il bambino. Ma non lo chiesi a lei.
Non provai niente di particolare, non avevo mai voluto essere padre, non era mai stato un mio pensiero, non avevo un senso paterno né una voglia in tal senso.
Non sapevo cosa pensare.
Dopo José e Jeremy avevo deciso di evitare i ragazzi e limitarmi alle ragazze, visto che non avevo una particolare voglia di esibirmi accoppiato, per me avere la ragazza consisteva nel stare ogni tanto con la stessa donna, fare sesso libero e poi lasciare che prendesse la pillola. Era uno sfogo sessuale. Clohé mi ispirava sessualmente, era francese, aveva un che di Zizou anche se era una donna e al tempo stesso mi distraeva da lui in quanto donna. Me lo metteva in tiro abbastanza, ma quando Zizou tornò nella mia vita seriamente, dopo quel giorno, avevo giusto cominciato a pensare se dopotutto non fosse meglio lasciarla. Se lui tornava veramente nella mia vita, se potevo mettermi con lui, se avevo delle possibilità, non avrei avuto voglia e nemmeno bisogno di una ragazza. Al contrario di Cris, non la tenevo per coprirmi. La tenevo per distrarmi. Ma se non avevo bisogno di distrarmi, che senso aveva?
Però alla fine proprio mentre meditavo di lasciarla, mi disse che era incinta.
Non volevo essere padre ma nemmeno non esserlo. Sapevo di dovermi assumere le mie responsabilità e comunque era un'occasione unica per me che non aspiravo a sposarmi e a mettere su famiglia. Aspiravo a Zizou, io. Forse quella era l'unica occasione per essere padre.
Non ero entusiasta, ma nemmeno contrariato.
Mi limitai ad accettarla e a sostenerla.
Mi occupai di tutte le spese del caso, cercai di esserci nei controlli importanti e le dissi che doveva trasferirsi da me, le proposi di provare a farla funzionare seriamente ma senza l'impegno di sposarci e cose simili.
Provarci.
Non essendo entusiasta non volli fare pubblicità di alcun tipo, qualche giornalista francese ci vide in ospedale e capì che doveva essere per la gravidanza, in qualche modo la notizia trapelò, non la confermai mai ma ovviamente i miei amici mi chiesero se fosse vero, io dissi di sì ma capirono che la cosa non mi faceva molto effetto. Mi conoscevano, non si aspettavano molto. Mi avevano visto provare serio entusiasmo solo per Zizou.
Clohé andava bene per me, lo ammettevo da solo. Era dolce e non era invadente. L'ideale per uno come me.
Forse potevamo andare d'accordo. Non a caso erano poche le donne che mi andavano bene. Le cercavo col lanternino.
E poi forse con Zizou non sarebbe mai successo nulla. Il fatto che io avessi perso la testa per lui, non diceva che lui mi avrebbe veramente ricambiato. E nemmeno che ci saremmo messi insieme.
Comunque né lei né il figlio mi avrebbero fermato.
Tanto ero capace di essere discreto. Di fatto di me nessuno sapeva un cazzo, ero chiuso e riservato, dovevo solo continuare ad esserlo e non era un problema.
Sicuramente il figlio ne avrebbe giovato. Lontano dai riflettori e dalle cazzate di una persona popolare.
Poteva funzionare, mi dissi. Era una cosa che poteva farsi.
E comunque non avevo scelta.
In ogni caso non la vissi mai con l'ansia e la gioia spiccata. La vissi con la tranquillità più totale. Mi andava bene. Semplicemente mi andava bene.