NOTE: allora, non potevo esimermi dal fare una fic per la CL vinta dal Real. Sono tre brevi pezzi dal pov di tre persone diverse, su 3 coppie diverse. Karim per i zizema, Iker per i becksillas e Cris per i criska. Chi aveva dubbi alzi la mano! La dedico in particolare a Susanna... perchè è stata la prima a chiedermela. Spero che vi piaccia, non è niente di che, un po' di coccole meritate.
Gloria ai Galaticos del 2013/14.
Mitici.
Buona lettura.
Baci Akane

LA DECIMA


/john martin - anywhere for you/

Karim e Zizou


Non posso certo dire di essere contento di me al cento percento. Non ho giocato bene, non ho fatto niente e questo è quanto.
Posso dirmi tutto quello che voglio, ma questa vittoria se la sono conquistata gli altri.
Sospiro fra i festeggiamenti di tutti che passano dagli spogliatoi al campo con follia inarrestabile, cazzo, ho così male alla coscia che non riesco nemmeno a correre con loro, arranco a fatica. Nemmeno i festeggiamenti con loro, riesco a fare.
Mi sento... mi sento nel fottuto posto sbagliato.
Li vedo tutti che corrono felici ed impazziti ed io sono felice, lo sono dannazione, ma non... non riesco ad esserlo come loro, non mi sento protagonista quanto loro, so che non lo posso essere, che non lo sono.
Quando passiamo negli spogliatoi poco prima di salire a prendere le medaglie e la coppa, sono sempre tutti a fare cori e gridare felicissimi, io un po' cerco di stargli dietro, ma è un risultato un po' di merda. Così una voce familiare mi richiama fra il caos allucinante.
Non riesco proprio a capire come abbia notato che sono un po' sottotono.
Mi giro e lo vedo lì in piedi con le mani in tasca che mi fissa con la sua aria affilata e attenta. Sembra sempre in procinto di attaccare e la cosa mi eccita da morire.
A parte questo, distolgo lo sguardo con la scusa di bere e lui senza sedersi mi chiede cos'ho, io alzo le spalle e faccio un sorriso forzato.
- Sorridi di merda quando non ti va! Non sei proprio capace di fare le cose per finta! - Esclama allora sicuro. Io alzo gli occhi con l'aria da 'cosa stai dicendo' e lui continua deciso. - Karim! Non a me! Si capisce subito quando hai qualcosa, non si capisce cosa, ma che ce l'hai è chiaro! Io poi lo capisco al volo! - Questo mi piace, però ora come ora mi sento idiota, stupido ed egoista a dire che non sono protagonista quanto loro!
Così scuoto la testa ed alzo le spalle guardando altrove, gli altri ed i loro cori. Ma ovviamente non c'è verso, perchè anche se io non ne voglio parlare perchè mi sento dannatamente stupido, lui non è dello stesso avviso.
Infatti mi prende e mi trascina in uno dei bagni. Tanto c'è un tale casino che si può dire e fare qualunque cosa che nessuno se ne accorge.
È così che mentre partono foto a raffica, io sono fra i pochi a non farne perchè sono qua dentro con lui.
Mi lascia il polso e mi appoggia alla parete, non è il massimo stare stipati in un cesso che sa di piscio, però non si può pretendere di meglio.
Siamo vicini ed è a modo suo intimo. Puzzolente ma intimo.
- Cos'hai? - Chiede più convinto. Non mi mollerebbe. Io distolgo lo sguardo. Non voglio dirglielo. Allora si avvicina del tutto, si appoggia a me e mi prende il viso fra le mani obbligandomi verso di lui, lo guardo per forza e sono insofferente, un po' rabbioso. Sono fatto così.
- E' perchè hai giocato male? - Alzo le spalle e faccio il broncio come un bambino. È così che mi sento ed è così che non volevo sentirmi.
Lui sospira e scuote la testa, è molto deciso nel trattare con me, stasera è lanciatissimo con tutti, è molto presente. Però... però lo vedo diverso con me.
Mi dà uno schiaffo leggero sulla guancia, ma non mi lascia il viso, né si allontana. Siamo ancora a guardarci quando risponde.
- E il resto dell'anno come hai giocato, Karim? - Mi strofino le labbra. - Bene, hai giocato. Lo sai! Sei partito con difficoltà, ma poi ti sei sbloccato ed hai giocato bene! Lo sai! - Lo ripete perchè vuole che lo ammetta. Annuisco.
- Sì però stasera... e ultimamente... - Ora mi lamento.
- Ultimamente avevi problemi muscolari e non abbiamo fatto i nostri allenamenti extra. - Dice laconico. È molto secco, non ammette repliche, sono risposte vere.
- Sì, ma stasera... -
- Karim, hai giocato infortunato! Siamo tutti d'accordo che non dovevi giocare. In una partita normale non l'avresti fatto, ma era la finale. Chi ci avrebbe rinunciato? Ci provi e basta. Anche Diego Costa ci ha provato, poi però non ce l'ha proprio fatta... ovvio! - Zizou sa sempre dire le cose giuste, c'è poco da fare. Non so come fa, ha questo potere con me. Con tutti.
Prima nell'intervallo dei supplementari, eravamo sull'1 a 1. Il mister chiama tutti a riunirci, compresa la panchina e invita Zizou a dire qualcosa. Zizou parla. Poi la squadra segna 3 goal e vinciamo. 3 goal in 15 minuti dopo che per 105 non eravamo stati capaci di farne che uno solo! Insomma, è incredibile la capacità che ha spesso di trovare le parole giuste. Non lo diresti mai!
Sospiro ancora, ma questa volta non insofferente. Ora sono convinto e lui mi carezza le guance mentre addolcisce il viso, si avvicina al mio e mi bacia le labbra lieve.
- Grazie... - Mormoro sulle sue. Lui inarca le sopracciglia.
- Per cosa? - Sorrido.
- Per esserci, sopportarmi, capirmi... - Credo che fra noi sia una specie di 'ti amo, sei tutta la mia vita'. Non lo direi mai, né lui... ma ci diciamo queste cose. Ci siamo quando serve sul serio. Ci cerchiamo quando ne necessitiamo.
È il nostro 'ti amo'.
- Non vorrei essere altrove. Qua con te. - Colgo al volo l'occasione e glielo chiedo impertinente, cosa che non ho mai fatto. Non parliamo mai di lavoro, e con lavoro intendo il suo lavoro di direttore sportivo e di allenatore.
Ma oggi si può fare uno strappo alla regola.
- Qua? - Si dice che lui andrà via il prossimo anno, e forse pure io. Chissà che cazzo sarà.
Lui sa che io ci penso da un sacco e che per questo ho smesso di segnare, oltre che per i problemi muscolari.
Fa un sorrisino strano.
- O altrove. Ma sempre con te. Non importa dove. - Questo mi fa ben sperare che anche se se ne andasse, almeno proverebbe a portarmi con sé. Questo mi basta. Sapere che almeno vorrebbe, almeno ci proverebbe.
Sorrido rasserenato e ci baciamo, finalmente le labbra si intrecciano e tutto va a posto.
Per il resto della festa, sia in campo che in pullman, non ci separiamo più. È lui che mi cerca sempre, io sto un po' fermo perchè di fatto zoppico e non posso proprio correre e fare le cose che fanno gli altri, però lui sta sempre con me, si fa foto con chiunque... con me e Jese, con me e Rafa, con me e chiunque altro... la cosa mi fa felicissimo, specie quando si attacca a me senza la minima paura di nulla.
Averlo qua vicino a me sempre, ogni istante, è tutto ciò che posso desiderare. Il resto è bello, ma questo è il meglio.”


Iker e David

Non è la prima e nemmeno la seconda. Le altre due, però, ero piccolo. Non l'ho vissuta da vero protagonista. Ero qua con Zizou l'ultima volta, ero felicissimo, ma questa è diversa.
Questa l'ho vissuta di più.
Per poco la stavo perdendo, sono stato sempre molto concentrato per tutte le partite che ho disputato, infatti non ho mai fatto errori e la mia porta è stata quasi inviolata, stasera vado a sbagliare e mi costa un goal.
L'ironia del destino... David riderà un sacco! Appena riesce a contattarmi si spancerò a mie spese.
Pensando a lui mi sale la frenesia del sentire la sua voce.
Voglio la sua voce, almeno la sua voce.
Poi so che lui è a Madrid e mi aspetta là, lo sto raggiungendo, ma ci sarà prima tutta la festa e la festa durerà tutta la notte. David mi aspetta nel nostro appartamento. Ne abbiamo uno per i nostri incontri, ci sono volte in cui lui si ferma tanto, per cui abbiamo trovato più comodo prendere un appartamento sicuro.
Per cui io so che è là e che aspetta che io lo chiami, io però vorrei vederlo, stringerlo.
Fremo così tanto.
Festeggiare è bellissimo, sono felice come non mai.
Ho fatto alzare a Sergio la coppa in piazza e gli ho fatto mettere a lui la bandiera del Real alla statua, come da tradizione. Perchè era giusto che lo facesse lui.
È tutto bellissimo, ma quando lo sento al telefono perchè lo avverto che finalmente sto arrivando, la sua voce è assonnata.
Sorrido immaginandolo arruffato nel letto.
- Dormivi? - Chiedo piano, il tono per non farmi sentire da nessuno.
Da Lisbona siamo tornati a Madrid in aereo e con noi c'erano le consorti e famiglie di tutti, c'era anche Sara con il piccolo.
Una volta giù loro sono tornati tutti a casa ovviamente e noi del club abbiamo festeggiato.
Insomma, non ho toccato il letto. È mattina, io sono sfinito e disfatto e vagamente ubriaco, ma sono eccitato all'idea di vederlo, finalmente.
Sono libero adesso.
Salgo in macchina.
- Mmm... - Il suo mugolio sempre da sonno mi sveglia per bene.
- Dai, sto arrivando! Fatti trovare sveglio ad accogliermi come mi merito! - Dico allegro ora che sono lontano da orecchie altrui.
- Che democratico! - E' il suo commento ironico. Con questo rido.
- Ho imparato dal migliore! - E metto giù affrettandomi per le strade.
Sono stato felicissimo tutta la notte, è stato così bello che non ho parole per descriverlo, sul serio.
Ma ora che sto per andare da lui, invece di sentirmi meno frenetico ed euforico come dovrebbe essere, mi sento forse ancora più felice. È che così posso condividere la mia gioia con lui, come avrei voluto fare per tutta la serata. È lui che volevo sempre accanto a me ed ora che sto per vederlo me ne rendo conto, ne ho proprio conferma.

Apro la porta di casa e a momenti salto ancora, ho i cori nelle orecchie, la mia gola li ha cantati così tanto che a momenti continuo a random lo stesso.
Credo che David mi ucciderebbe, dopotutto dormiva.
Apro ed entro e con un sorriso radioso mi rivolgo all'interno dell'appartamento per vedere dov'è. Voglio saltargli addosso e stringerlo forte, ma non lo vedo subito. Pensavo mi aspettasse in salotto col caffè in mano.
Storco il naso mentre il mio entusiasmo folle dovuto anche un po' all'alcool che è scorso tutta la notte, evapora.
- David, mica ti sei rimesso a dormire! - Esclamo pensando che quello ne sarebbe anche capace.
Lo cerco per il resto dell'appartamento, vado in cucina e non trovo nulla, altro storcimento di bocca.
Continuo la ricerca in bagno, magari si sta facendo la doccia. Non può essere che continua a dormire. Mi rifiuto di crederci! Non è così insensibile!
- David! - In bagno non c'è e così non mi resta che la camera. Con delusione apro la porta, ma poi mi si secca la gola e resto letteralmente senza fiato.
Lui è lì e non dorme, è steso sul letto con la bandiera del Real Madrid attorcigliata intorno al corpo. Nudo.
La bandiera è leggera e prevalentemente bianca, si vede molto bene sotto.
Mi strofino le labbra, alza un braccio, l'altro sostiene la testa. La posa è da dio greco... bello comodo e allungato con grazia ed eleganze.
La sua faccia tosta mi sorride.
- Buongiorno amore! E congratulazioni per La Decima! - La sua voce è più sveglia di prima, io sorrido a mia volta dopo l'ebetismo che mi ha paralizzato. Faccio qualche passo dentro la camera e lui abbassa il braccio che aveva alzato per salutarmi, se lo posa lungo il fianco con grazia e poi mi dice malizioso.
- Il tuo premio è la bandiera. Per averla me la dovrai togliere di dosso. Pensi di poterlo fare o rinuncerai al premio? - E ovviamente io mi riprendo perchè anche se non sembra sono abituato alle sue trovate. Stare con David è così, una continua sorpresa. Per cui inizialmente ci resti secco, poi reagisci e ti riprendi.
E ti diverti!
Perchè con lui non hai scelta.
Il mio amore.
Mi tolgo subito la sciarpa dalla testa, per poi afferrare la maglia e sfilarmela da sopra la testa con aria famelica.
Ho una gran fame, in effetti, ora che lo vedo.
Lui accentua il suo sorriso malizioso ed io mi sento così maniaco da arrossire da solo, perchè penso a tutte le cose che voglio fargli e che ora gli farò.
Una volta tolti i vestiti gattono sul letto finchè lo raggiunge e arrivato a lui afferro la bandiera che l'avvolge e l'attiro a me, finalmente lo bacio.
Finalmente le labbra si trovano, finalmente questa morbidezza, questo calore, questa malizia sono mie.
Questa è la sensazione di completezza, se mi mancava qualcosa è ora qua.
E poi lui sulle labbra.
- Sono orgogliosissimo di te, amore mio. Siete leggendari! - Con questo torno a quello che stanotte è stato il mio passatempo preferito.
Piangere!
Infatti prima che i giochi erotici abbiano inizio, mi ritrovo con lui che mi abbraccia, io che mi tuffo sopra e mi rifugio ignorando la bandiera.
Mi stringe a sé e mi carezza la nuca.
Sa come farmi sciogliere. Non che ci voglia poi molto, ho la lacrima facile. Però lui ha questo dono speciale.
Possiamo anche dircelo ogni secondo, io lo farei. È lui che non è tipo da farlo.
Ripeterci che ci amiamo.
Lui lo fa in certi casi, casi speciali, momenti speciali.
Questo lo sarebbe, però a quanto pare preferisce l'altro modo.
David ne ha due.
Uno vocale ed uno gestuale.
Questo è quello gestuale.
Mi abbraccia, mi carezza la nuca e mi bacia l'orecchio con dolcezza tenendomi a sé.
Questo è il suo 'ti amo'. Ed io rafforzo la presa intorno al suo collo fin quasi a soffocarlo.
Ora sono davvero completo e felice.”

Cris e Riky

Mi sei mancato solo tu. Avevo tutto, ma tu mi sei mancato.
Sapevo che ti avrei visto il giorno dopo. Sapevo che mi stavi guardando. Sapevo tutto.
Però ho pensato tutto il tempo a te... a quando ti avrei toccato.
Pensavo... 'se solo fosse qua', 'Dio come mi manca'.
È stato un anno incredibile. Te ne sei andato a due ore di volo da me, ma ho avuto molte soddisfazioni a calcio, molte più di sempre.
Ho vinto il pallone d'oro, ho vinto il marcatori della Liga, ho vinto la Scarpa D'Oro, la coppa del Re, la Champions League. Ho fatto un record sui goal in CL.
È stato un anno incredibile, ma tutte le volte mi mancavi tu.
Ogni volta che ricevevo i premi, mi mancavi.
Ti vedevo dopo delle ora, ma mi mancavi sempre.
Ti sentivo al telefono immediatamente, ma mi mancavi sempre.
Ed ora uguale.
La verità è che mi manchi ogni ora, ogni minuto.
Vorrei essere sposato con te, avere figli con te, poter uscire con te mano nella mano, baciarti quando voglio. Vorrei poter fare quello che mi pare con te.
Ma non si può sempre avere tutto quello che si vuole.
A volte bisogna accontentarsi dei piani di riserva.
Vederci quando possiamo, fare video chiamate continue, usare il computer...
Si fa comunque, basta volerlo.
Pur di avere la persona che si ama, si fa di tutto, si accetta di tutto, si è disposti a tutto.
È questo che ho imparato questo anno separato da te.
Ci siamo visti una volta alla settimana circa per una notti intere, a volte giornate. Nelle vacanze di più.
Non è facile, ma ho imparato a vivere al mille per quei momenti, ho fatto salti mortali, sacrifici. Ho fatto miliardi di cose pur di farcela. E ce l'ho sempre fatta.
Stiamo ancora insieme nonostante tutto.
Amore mio... stiamo ancora insieme nonostante tutto.
Sono così felice di noi, del rapporto che abbiamo, di come siamo riusciti ad andare avanti, a strapparci la nostra vita insieme anche a distanza.
Sono orgoglioso di noi e oggi arrivo con la seconda Champions della mia vita, arrivo dopo un anno pazzesco e sono qua a pensare a te, a noi. A quanto mi sei mancato.
Tutti festeggiavano ed io ero lì eppure pensavo a quanto avrei voluto fare una festa di CL con te. Ricordo quando hai vinto tu col Milan, ho visto le immagini a suo tempo. Ho pensato che te lo meritavi, che sarebbe stato bello essere lì. Quando sei venuto al Real con me ho pensato che un giorno l'avremmo fatto insieme.
L'abbiamo fatto, ma non per la CL, l'abbiamo fatto per altri trofei.
Ora io l'ho fatto per la CL, ma senza di te.
Avevi ragione, Carlo è fantastico. Era quello che ci voleva.
Ho passato la notte e la mattina con la squadra di qua e di là, e poi di nuovo la sera al Barnabeu prima di poter essere libero di venire da te, ho esultato anche io, ho fatto festa ovviamente come sempre senza bere. Ero molto contenuto rispetto a quando eri qua, me ne rendevo conto che ero limitato. Non mi sono lasciato andare come quelle volte.
Non lo so, pensavo a quando potevo partire per vederti.
Guardavo tutti che erano in aereo con le loro mogli ed io pensavo che ti volevo qua.
Adesso finalmente sto arrivando da te, finalmente sono in volo per vederti.
Approderò in Brasile, tu mi prenderai, mi porterai via ed io troverò il mio polmone mancante.
Scendo e tremo tutto dentro mentre ti cerco.
Amore mio, eccoti qua.
Tutto quello che mi è mancato, eccolo qua. Nel tuo sorriso splendido, i tuoi occhi luminosi, il tuo dolcissimo viso.
Quanto mi sei mancato!
Prima di andare in Brasile sei passato a Madrid a salutarmi, abbiamo passato una giornata insieme, mi hai caricato, hai detto che sarebbe andato tutto bene e mi hai detto una cosa in particolare.
'Non avrai bisogno di me a caricarti la sera prima. Perchè vincerai lo stesso.'
ebbene eccomi qua.
Ti abbraccio di slancio nella zona protetta e ti bacio senza salutarti, senza dirti nulla.
Le scariche elettriche mi attraversano da capo a piedi. Forse muoio, mi sembra sempre di morire.
Provo un calore allucinante, gli occhi bruciano, ma la gioia è talmente grande che è incontenibile, mi sento impazzire.
Lo stringo fortissimo fino a togliergli il fiato, la bocca sulla sua, non respiriamo nemmeno. Poi ci separiamo, gli prendo il viso fra le mani, ansimante lo guardo, gli occhi lucidi come i suoi. È emozionato per me.
Sta per dire qualcosa ma lo precedo.
- Avevi ragione. Ho vinto lo stesso. Ma mi sei mancato comunque! - Ci ho pensato tutto il tempo.
È vero che non ho bisogno di lui per vincere perchè vinco lo stesso, ma mi manca comunque.
Ora gliel'ho detto e lui ride, mi bacia la punta del naso dolcemente e mi tiene a sé.
- Congratulazioni amore, siete stati magnifici! -
Erano le congratulazioni che volevo sentire, le ho avute da tutti, ma le sue erano quelle che volevo, le uniche.
Amore mio.
Amore mio, eccoti qua. Solo ora io torno a vivere, quel pezzo mancante è tornato da me, ora sto bene, sono sereno, non mi manca nulla. È tutto a posto.
È il coronamento di un anno fantastico... che sarebbe stato completo con lui sempre accanto a me... ma in fondo, anche se in modo diverso, lui c'era.
Mi stringe le mani che mi prende, me le bacia e poi bacia me, non sa cosa baciare per primo, si vede che è immensamente felice.
- Ti amo, amore mio! - Dice poi.
Io, stupidamente commosso, lo ripeto.
- Ti amo anche io, piccolo. - Anche se è più grande di me, resta il mio piccolo.
Non siamo mai sazi di dircelo, ce lo scriviamo di continuo, ce lo diciamo sempre. Per noi dircelo è come respirare.
Per me lui è tutto.
Sono felice.”

FINE